DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
COMUNE DI ANZOLA DELL'EMILIA
PROVINCIA DI BOLOGNA
C O P I A
PIANO DI LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI VENDITA ESCLUSIVI PER LA DIFFUSIONE
DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA E CRITERI PER L'INSEDIAMENTO DEI
PUNTI VENDITA NON ESCLUSIVI PER LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA QUOTIDIANA
E PERIODICA.
Cod. Materia : 10 12
71
NR. Progr.
Data
28/07/2005
Seduta NR.
Titolo
Classe
Sottoclasse
12 /
VARIE URBANISTICA E ATTIVITA' PRODUTTIVE
Adunanza ORDINARIA Seduta PUBBLICA di PRIMA convocazione in data 28/07/2005
Il SINDACO ha convocato il CONSIGLIO COMUNALE nella apposita sala del Municipio, oggi 28/07/2005
alle
ORDINARIA
ore
20:00
in adunanza
di PRIMA convocazione previo invio di invito scritto a domicilio
nei modi e termini di legge.
Fatto l'appello nominale risultano:
Cognome e Nome
ROPA LORIS
MONARI CARLO
MARCHESINI LORIS
BUSSOLARI ROBERTA
ZAVATTARO PAOLO
TOLOMELLI VANNA
BARTOLINI MONICA
GADDI GUIDO
ZACCHIROLI DANILO
Pre.
Cognome e Nome
Pre.
S MALAGUTI FIORENZO
S TREVISANI CLAUDIO
S BENEDETTO OFELIA
S MANFREDINI SILVIA
N BIANCHINI RENZO
S RONCAGLIA FRANCESCO
S DI DOMENICO LINA
S BRAGLIA LILIANA
S BONARINI MAURIZIO
TOTALE Presenti
14
S
N
S
S
S
N
N
N
N
Cognome e Nome
GIORDANO ANTONIO
GALLERANI GABRIELE
FACCHINI RICCARDO
TOTALE Assenti
Pre.
N
S
S
N
S
S
S
S
S
7
Assenti Giustificati i signori :
ZAVATTARO PAOLO, TREVISANI CLAUDIO, RONCAGLIA FRANCESCO, DI DOMENICO LINA, BRAGLIA
LILIANA, BONARINI MAURIZIO, GIORDANO ANTONIO
Sono presenti gli Assessori Extraconsiliari: GHINI ELVE, LAZZARI MASSIMILIANO, COCCHI MIRNA,
ROTUNDO STEFANO, SANTAGADA GIULIO
Partecipa il VICE SEGRETARIO del Comune, DR.SSA PATRIZIA SAGGINI .
Constatata la legalità della adunanza, nella sua qualità di SINDACO il Sig. ROPA LORIS dichiara aperta la seduta
invitando a deliberare sugli oggetti iscritti all'ordine del giorno.
Sono designati a scrutatori i Sigg.:
BARTOLINI MONICA, TOLOMELLI VANNA, GALLERANI GABRIELE.
L'ordine del giorno, diramato ai Sigg. Consiglieri ai sensi della deliberazione consiliare n. 32/2000 nonché del
Regolamento del Consiglio Comunale vigente, porta la trattazione dell'oggetto sopra indicato. Presso la Segreteria sono
depositate da 24 ore le proposte relative con i documenti necessari.
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 71 DEL 28/07/2005
OGGETTO:
PIANO DI LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI VENDITA ESCLUSIVI PER LA
DIFFUSIONE DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA E CRITERI PER
L'INSEDIAMENTO DEI PUNTI VENDITA NON ESCLUSIVI PER LA DIFFUSIONE
DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA.
Al punto 1 è entrato il Consigliere Roncaglia pertanto i presenti sono n. 15.
Al punto 3 sono entrati i Consiglieri Braglia, Di Domenico e Manfredini
pertanto i presenti sono n. 18.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visti:
- il Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 170 “Riordino del sistema di
diffusione della stampa quotidiana e periodica, a norma dell’articolo 3 della
Legge 13 aprile 1999, n. 108”;
- la deliberazione del Consiglio Regionale n. 354 dell’8 maggio 2002
“Indirizzi regionali per la predisposizione da parte dei Comuni dei piani di
localizzazione dei punti di vendita esclusivi della stampa quotidiana e
periodica”;
- la relazione tecnica per la predisposizione del Piano di localizzazione e dei
Criteri per punti di vendita esclusivi e non esclusivi della stampa quotidiana e
periodica, in attuazione al Decreto Legislativo n. 170/2001 e ai criteri
Regionali di cui alla deliberazione consiliare n. 354/2002, depositata agli atti;
Sentita la Commissione Comunale Consultiva per la definizione degli
aspetti programmatici inerenti all’attività delle rivendite di giornali e riviste
nella seduta del 13 maggio 2005;
Sentita, altresì, la 3^ Commissione Consiliare “Pianificazione Territoriale
Ambiente Attività Produttive, Opere Pubbliche, Mobilità” nella seduta del
18.05.2005;
Visti i pareri richiesti con nota del 19.05.2005 Prot. n. 10798 alle
associazioni più rappresentative a livello nazionale degli editori e dei
distributori, ed alle organizzazioni sindacali dei rivenditori;
Udita sul punto la relazione dell’Assessore Cocchi per la quale si fa
integrale rinvio alla registrazione in atti al n. 16914;
Sentiti gli interventi dei Consiglieri Facchini, Gallerani, Marchesini,
Gaddi e Roncaglia ai quali danno risposta l’Assessore Cocchi ed il Sindaco per
i quali anch’essi si fa integrale rinvio alla registrazione in atti al n. 16914;
Dato atto che è stato acquisito il parere favorevole espresso dal Direttore
dell’Area Urbanistica e Attività Produttive in ordine alla regolarità tecnica;
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 71 DEL 28/07/2005
Con voti favorevoli n. 13, astenuti n. 3 (Consiglieri Di Domenico,
Roncaglia e Braglia) e contrari n. 2 (Consiglieri Gallerani e Facchini) resi per
alzata di mano, presenti n. 18 componenti
DELIBERA
1) Di approvare il “Piano di localizzazione dei punti vendita esclusivi per la
diffusione della stampa quotidiana e periodica”, allegato A) alla presente
deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale;
2) Di approvare i “Criteri per l’insediamento dei punti vendita non esclusivi per
la diffusione della stampa quotidiana e periodica”, allegati B) alla presente
deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale;
3) Di approvare la “Relazione tecnica per la predisposizione del Piano di
localizzazione e dei criteri per i punti di vendita esclusivi e non esclusivi
della stampa quotidiana e periodica”, allegato C) alla presente deliberazione
per formarne parte integrante e sostanziale;
Successivamente con separata votazione e con voti favorevoli n. 17 e
astenuti n. 1 (Consigliere Facchini), la presente deliberazione viene dichiarata
immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 – 4° comma – del Decreto
Legislativo 18.08.2000 n. 267.
CAUSA
PROBLEMI
INFORMATICI
SIAMO
IMPOSSIBILITATI AD ALLEGARE LE DUE CARTOGRAFIE
INDICATE NEL “PIANO DI LOCALIZZAZIONE” E NEI
“CRITERI PER L’INSEDIAMENTO”.
COMUNE DI ANZOLA DELL’EMILIA
Provincia di Bologna
ALLEGATO A) ALLA DELIBERAZIONE DI C.C. N. 71 DEL 28.07.2005
IL SINDACO
F.to (Loris Ropa)
IL VICE SEGRETARIO
F.to (Dr.ssa Patrizia Saggini)
PIANO DI LOCALIZZAZIONE
DEI PUNTI VENDITA ESCLUSIVI
PER LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA QUOTIDIANA E
PERIODICA
INDICE
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Obiettivi generali del Piano
Validità del Piano
Contenuti del Piano
Zonizzazione del territorio Comunale
Nuove Autorizzazioni
Trasferimenti di sede
Domande concorrenti
Autorizzazione al subingresso
Distributori automatici
Autorizzazioni stagionali
Esenzione dell’autorizzazione
Contenuti dell’autorizzazione
Decadenza dell’autorizzazione
Sanzioni
Disposizioni finali
Art. 1
Obiettivi generali del Piano
1. A completamento delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n.170 e
degli indirizzi Regionali approvati con Deliberazione del Consiglio n. 354 dell’8 maggio
2002, il Piano intende perseguire i seguenti obiettivi, quale parte integrante e di
interpretazione del Piano stesso:
a) assicurare la migliore funzionalità del servizio di distribuzione della stampa
quotidiana e periodica sul territorio comunale, offrendo al consumatore oggettive
possibilità di scelta in relazione alla comodità del servizio;
b) incrementare la produttività media delle imprese operanti nel sistema di diffusione dei
prodotti editoriali, aumentando, nel contempo la tensione concorrenziale fra le varie
tipologie distributive nell’ambito di uno sviluppo equilibrato ed insieme dinamico
della rete di diffusione;
c) evitare riflessi negativi sull’occupazione del settore con particolare riferimento alle
attività tradizionali, ora qualificate come punti vendita esclusivi;
d) favorire l’abbinamento spaziale fra le attività disciplinate dal presente Piano e le
attività commerciali e di servizio in genere;
e) coordinare le previsioni di cui al presente Piano con gli strumenti della pianificazione
e programmazione locale, in particolare con il Piano Regolatore Generale e con la
disciplina in materia di insediamento delle strutture commerciali e di
somministrazioni.Tale obiettivo può essere raggiunto mediante una opportuna
zonizzazione del territorio;
f) favorire il decongestionamento delle zone ove più alta è la densità delle rete
favorendo, per quanto possibile, l’avvio del servizio nelle zone periferiche a bassa
densità di presenza o di totale carenza del servizio.
2. Le previsioni di cui al presente Piano sono coordinate con i Criteri per l’insediamento dei
punti vendita non esclusivi, agli effetti della programmazione integrata dell’intero sistema
di diffusione della stampa quotidiana e periodica.
Art. 2
Validità del Piano
1.
2.
La validità del presente Piano è fissata in un quadriennio a decorrere dalla data di
esecutività della deliberazione con la quale è approvato.
Alla scadenza del quadriennio, il Piano mantiene la sua validità nelle more della
predisposizione del nuovo piano quadriennale.
Art. 3
Contenuti del Piano
1.
Il Piano determina, in particolare:
a) la localizzazione ottimale dei nuovi punti vendita esclusivi, nelle zone
qualificate come carenti di servizio e nei luoghi di addensamento di potenziale utenza;
b) la disciplina dei trasferimenti di sede;
c) individua la localizzazione dei punti vendita esclusivi nell’ambito di strutture
per le quali la presenza del servizio deve considerarsi essenziale ed in quanto tale,
sottoposta a particolari vincoli;
Art. 4
Zonizzazione del territorio comunale
1. Agli effetti della programmazione dei punti vendita esclusivi, il Piano suddivide il
territorio comunale nelle seguenti zone e sottozone:
1. Zona Capoluogo
2. Zona Lavino di Mezzo
3. Zona Ponte Samoggia
4. Zona San Giacomo del Martignone
2. Nell’ambito della zona Capoluogo è individuata una specifica sottozona denominata
“”Espansione recente” agli effetti della migliore finalizzazione delle scelte di Piano.
3. Le zone e la sottozona di cui ai commi 1 e 2 sono individuate e delimitate nella cartografia
denominata “Tavola n. 1” costituente parte integrante e sostanziale del presente Piano.
Art. 5
Nuove autorizzazioni
1. E’ consentito l’avvio di punti vendita, mediante rilascio di nuove autorizzazioni,
limitatamente alle zone o sottozone e alle disponibilità di seguito indicate:
a) Zona Capoluogo, limitatamente alla sottozona “Espansione recente”: n. 1 disponibilità
b) Zona Lavino di Mezzo:
n. 1 disponibilità
2. In deroga a quanto indicato al comma 1, possono essere rilasciate nuove autorizzazioni in
posti fissi di vendita ubicati o da ubicarsi all’interno di stazioni ferroviarie, interporti,
autostazioni, ospedali, campeggi organizzati e villaggi turistici.
3. Agli effetti delle disposizioni di cui al comma 2, deve intendersi la disponibilità di n. 1
autorizzazione per ciascuna delle strutture indicate.
4. Ai fini dell’attivazione degli esercizi interni di cui al comma 2, il richiedente deve
possedere il preventivo assenso dell’ente proprietario.
5. In caso di cessazione di punti di vendita sarà recuperata una unità o numero per ogni
punto di vendita che cessa. L’unità recuperata incrementerà il parametro numerico nella zona
di riferimento e potrà essere riassegnata.
Art. 6
Trasferimenti di sede
1. Il trasferimento di sede dei punti vendita autorizzati è sempre consentito, previa
comunicazione al Comune, nell’ambito della stessa zona o sottozona di localizzazione.
2. Le autorizzazioni di cui all’art. 5, comma 2, non sono trasferibili al di fuori delle strutture
all’interno delle quali sono ubicate e decadono quando cessa il legame fisico e funzionale con
le strutture medesime
Art. 7
Domande concorrenti
1. In caso di concorrenza fra domande di trasferimento fuori zona o sottozona di punti di
vendita esistenti e domande di apertura di nuovi punti di vendita inerenti la stessa zona o
sottozona di localizzazione, valgono, nell’ordine, i seguenti criteri di priorità:
a) trasferimenti di sede da zone o sottozone servite da un numero eccedente di punti
vendita;
b) nuove aperture;
2. In caso di concorrenza fra domande per l’esercizio di punti vendita esclusivi e punti di
vendita non esclusivi inerenti la stessa zona di localizzazione viene assicurata la preferenza ai
soggetti che intendono effettuare l’esercizio esclusivo dell’attività di vendita;
3. In caso di parità fra domande di analogo contenuto, i procedimenti sono definiti seguendo
l’ordine di presentazione delle domande se regolari, o quello derivante dalla data alla quale
sono regolarizzate.
4. Agli effetti dell’applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo, si considerano
concorrenti le domande regolarmente pervenute entro il quinto giorno successivo alla data di
presentazione della prima domanda, escludendo dal conteggio le giornate festive.
Art. 8.
Autorizzazione al subingresso
1. Il trasferimento della titolarità di un esercizio di rivendita di giornali e riviste per atto tra
vivi o a causa di morte comporta il trasferimento dell’autorizzazione sempre che sia provato
l’effettivo trasferimento dell’ esercizio.
2. Ai fini e per gli effetti di cui all’art 9, comma 1, del Decreto Legislativo n.l70/01, il
trasferimento della gestione o della titolarità per atto inter vivos o mortis causa è soggetto alla
sola comunicazione al Comune. Il subentrante può iniziare l’attività di vendita senza attendere
il decorso dei 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Art. 9
Distributori automatici
1. La vendita tramite distributori automatici, in apposito locale ad essa adibito in modo
esclusivo o in spazi ove non sia già autorizzato il punto vendita, è soggetta ad autorizzazione.
Tale autorizzazione viene rilasciata nel rispetto del limite delle disponibilità di cui all’art. 5.
2. L’installazione di distributori automatici negli spazi di pertinenza del punto vendita già
autorizzato non è soggetto ad autorizzazione.
3. In relazione ai punti vendita di cui all’art. 5, comma 2, sono considerati spazi di
pertinenza quelli riferibili all’intera area interna della struttura.
Art. 10
Autorizzazioni stagionali
1. Il rilascio di autorizzazioni stagionali non è consentito.
Art. 11
Esenzione dell’autorizzazione
1. Non è necessaria alcuna autorizzazione:
a) per la vendita nelle sedi dei partiti, enti, chiese, comunità religiose, sindacati
associazioni, di pertinenti pubblicazioni specializzate;
b) per la vendita ambulante di quotidiani di partito, sindacali e religiosi, che ricorrono
all’opera di volontari a scopo di propaganda politica, sindacale o religiosa;
c) per la vendita nelle sedi delle società editrici e delle loro redazioni distaccate, dei
giornali da esse editi;
d) per la vendita di pubblicazioni specializzate non distribuite nelle edicole;
e) per la consegna porta a porta e per la vendita ambulante da parte degli editori,
distributori ed edicolanti;
f) per la vendita in alberghi e pensioni quando essa costituisce un servizio ai clienti;
g) per la vendita effettuata all’interno di strutture pubbliche o private rivolta unicamente
al pubblico che ha accesso a tali strutture, fermo restando quanto previsto all’art.5,
comma 2.
Art. 12
Contenuti dell’autorizzazione
1. Ai sensi dell’art 1, comma 3, della legge 13 aprile 1999, n. 108, il possesso
dell’autorizzazione per la vendita di quotidiani e periodici in forma esclusiva abilita, di diritto,
anche alla vendita dei generi del settore non alimentare di cui all’art.5, comma 1, del Decreto
Legislativo 1998, n.114, limitatamente al dimensionamento di esercizio di vicinato.
Art. 13
Decadenza dell’autorizzazione
1. L’autorizzazione alla vendita di quotidiani e periodici decade qualora il titolare:
a) non dia inizio all’attività dì vendita entro sei mesi dalla data di rilascio
dell’autorizzazione;
a) sospenda l’attività per un periodo superiore ad un anno.
2. La proroga dei termini di cui sopra è ammessa unicamente per motivazioni di comprovata
necessità.
Art. 14
Sanzioni
1. Ai sensi dell’art. 9, comma 1, del Decreto Legislativo n. 170/01, per quanto compatibile ai
punti vendita esclusivi, si applica la disciplina sanzionatoria prevista dall’art. 22 del Decreto
Legislativo n.114/98.
Art. 15
Disposizioni finali e transitorie
1. Per le attività esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo n.170 del
2001, è fatto salvo l’abbinamento, nella stessa sede o in locali comunicanti, della vendita di
quotidiani e periodici in forma esclusiva con altre attività di vendita, somministrazione o altre
attività in genere.
2. La salvaguardia di cui al comma 1 vale anche nel trasferimento di sede dell’attività.
3. Per le attività di cui sopra è consentito il trasferimento e/o la cessione disgiunta
dell’attività.
4. I punti vendita esclusivi autorizzati a seguito dell’entrata in vigore del citato Decreto
Legislativo e, pertanto, in vigenza del presente Piano, possono svolgere unicamente, oltre alla
vendita di quotidiani e periodici, attività di commercio al minuto nei limiti consentiti
dall’autorizzazione medesima e di cui all’art. 12.
5. Le domande per il rilascio di nuove autorizzazioni pervenute prima dell’entrata in vigore
del presente Piano si considerano concorrenti e verranno pertanto esaminate ai sensi dell’art. 7
dello stesso.
6. Per l’esercizio delle attività in forma mista, è fatto integrale rinvio alla disciplina in
materia di punti vendita non esclusivi.
7. Ai fini e per gli effetti di cui all’art.9, comma 1, del decreto legislativo n.170/01, per
quanto non previsto dal suddetto decreto, si applica il Decreto Legislativo 31 marzo 1998,
n.114.
COMUNE DI ANZOLA DELL’EMILIA
Provincia di Bologna
ALLEGATO B) ALLA DELIBERAZIONE DI C.C. N. 71 DEL 28.07.2005
IL SINDACO
F.to (Loris Ropa)
IL VICE SEGRETARIO
F.to (Dr.ssa Patrizia Saggini)
CRITERI PER L’INSEDIAMENTO
DEI PUNTI VENDITA NON ESCLUSIVI
PER LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA QUOTIDIANA E
PERIODICA
INDICE
Art. 1 Obiettivi generali dei Criteri
Art. 2 Validità dei Criteri
Art. 3 Contenuti dei Criteri
Art. 4 Zonizzazione del territorio Comunale
Art. 5 Nuove autorizzazioni
Art. 6 Trasferimento di sede
Art. 7 Domande concorrenti
Art. 8 Contenuti dell’autorizzazione
Art. 9 Abbinamento con altre attività
Art.10 Decadenza dell’autorizzazione
Art. 1
Obiettivi generali dei Criteri
1. A completamento delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n.l70,
sono individuati i seguenti obiettivi, quale parte integrante e di interpretazione dei Criteri
stessi:
a) assicurare la migliore funzionalità del servizio di distribuzione della stampa quotidiana e
periodica, offrendo al consumatore oggettive possibilità di scelta in relazione alla
comodità del servizio;
b) incrementare la tensione concorrenziale fra le varie tipologie distributive nell’ambito di
uno sviluppo equilibrato ed insieme dinamico della rete di diffusione;
c) favorire l’abbinamento spaziale fra le attività disciplinate dai presenti Criteri e le attività
commerciali e di servizio in genere;
d) promuovere, attraverso l’abbinamento della vendita di quotidiani e periodici con
l’esercizio di altre attività di tipo commerciale, processi di integrazione dei servizi, a
vantaggio della maggiore fruibilità degli stessi da parte dei consumatori;
e) coordinare le previsioni di cui ai presenti Criteri con gli strumenti della pianificazione e
programmazione locale, in particolare con il Piano Regolatore Generale e con la disciplina
in materia di insediamento delle strutture commerciali, di somministrazione e con gli
impianti di distribuzione carburanti. Tale obiettivo può essere raggiunto mediante una
opportuna zonizzazione del territorio;
2. Le previsioni di cui ai presenti Criteri sono coordinate con il Piano di localizzazione per
l’insediamento dei punti vendita esclusivi al fine di conseguire una programmazione integrata
dell’intero sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica.
Art. 2
Validità del Criteri
1. La validità dei presenti Criteri è fissata in quattro anni a decorrere dalla data di esecutività
della deliberazione con la quale sono approvati.
2. Alla scadenza del quadriennio, i Criteri mantengono la loro validità nelle more della
predisposizione dei nuovi Criteri quadriennali.
Art. 3
Contenuti dei Criteri
1. I Criteri determinano, in particolare:
a) le condizioni per l’insediamento dei punti vendita non esclusivi ;
b) la disciplina dei trasferimenti di sede;
Art.4
Zonizzazione del territorio Comunale
1. Agli effetti della programmazione dei punti vendita non esclusivi, i Criteri suddividono il
territorio Comunale nelle seguenti zone:
1. Zona Capoluogo
2. Zona Lavino di Mezzo
3. Zona Ponte Samoggia
4. Zona San Giacomo del Martignone
2. Le zone sopra indicate sono individuate e delimitate nella cartografia denominata “Tavola
n. 2” costituente parte integrante e sostanziale dei presenti Criteri.
Art. 5
Nuove autorizzazioni
1. E’ consentito l’avvio di punti vendita non esclusivi, mediante rilascio di nuove
autorizzazioni, nei limiti di n. 1 disponibilità per ciascuna delle zone di cui all’art. 4,
sempreché in un raggio di metri lineari mille, facendo centro sull’ubicazione prescelta, non sia
già stato autorizzato alcun punto vendita, indipendentemente dal limite di zona .
Art. 6
Trasferimento di sede
1. Il trasferimento di sede dei punti vendita non esclusivi è sempre consentito, previa
comunicazione al Comune, nell’ambito della stessa zona di localizzazione e nel rispetto delle
distanze minime previste all’art. 5 per i nuovi rilasci.
2. Il trasferimento di sede dei punti vendita non esclusivi deve avvenire contestualmente al
trasferimento dell’attività cui sono funzionalmente e logisticamente collegati.
Art. 7
Domande concorrenti
1. Nel caso di domande di trasferimento fuori zona concorrenti con domande di nuove
aperture, i procedimenti sono definiti seguendo l’ordine di presentazione delle domande se
regolari, o quello derivante dalla data alla quale sono regolarizzate.
Art.8
Contenuti dell’autorizzazione
1. Ai sensi dell’art.1, comma 2, lett. b) del decreto legislativo n.170 del 2001,
l’autorizzazione per punti vendita non esclusivi può essere rilasciata, su richiesta
dell’interessato, per esitare, in aggiunta ad altre merci :
a) soli quotidiani
b) soli periodici
Art.9
Abbinamento con altre attività
1. Ai fini del rilascio dell’autorizzazione alla vendita di quotidiani ovvero periodici
nell’ambito dei punti vendita non esclusivi è consentito, unicamente, l’abbinamento con le
attività espressamente previste dall’art 2, comma 3, del decreto legislativo n.l70 del 2001,
ovvero:
a) le rivendite di generi di monopolio;
b) le rivendite di carburanti e di oli minerali con il limite minimo di superficie pari a metri
quadrati 1.500;
c) i bar, inclusi gli esercizi posti nelle aree di servizio delle autostrade e nell’interno di
stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime, ed esclusi altri punti di ristoro, ristoranti,
rosticcerie e trattorie;
d) le strutture di vendita come definite dall’articolo 4, comma 1, lettere e), f) e g), del decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 114, con un limite minimo di superficie di vendita pari a
metri quadrati 700;
e) gli esercizi adibiti prevalentemente alla vendita di libri e prodotti equiparati, con un limite
minimo di superficie di metri quadrati 120;
f) gli esercizi a prevalente specializzazione di vendita, con esclusivo riferimento alla vendita
delle riviste di identica specializzazione.
2. In detti punti vendita non esclusivi, se in possesso dell’autorizzazione di cui all’art. 5, la
vendita di quotidiani ovvero periodici può avvenire anche tramite distributori automatici.
Art. 10
Decadenza dell’autorizzazione
1. L’autorizzazione alla vendita di quotidiani ovvero periodici decade qualora il titolare:
a) non dia inizio all’attività di vendita entro sei mesi dalla data di rilascio
dell’autorizzazione;
b) sospenda l’attività per un periodo superiore ad un anno.
2. I termini di cui al comma 1 non sono prorogabili
COMUNE DI ANZOLA DELL’EMILIA
Provincia di Bologna
ALLEGATO C) ALLA DELIBERAZIONE DI C.C. N. 71 DEL 28.07.2005
IL SINDACO
F.to (Loris Ropa)
IL VICE SEGRETARIO
F.to (Dr.ssa Patrizia Saggini)
RELAZIONE TECNICA
PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI LOCALIZZAZIONE E DEI CRITERI
PER I PUNTI DI VENDITA ESCLUSIV E NON ESCLUSIVI
DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA
IN ATTUAZIONE AL D.LGS. N. 170/2001 E AI CRITERI REGIONALI DI CUI ALLA D.G.R. N. 354/2002
INDICE:
q
Premessa
pag.3
q
I presupposti e gli obiettivi del lavoro
pag.3
q
Differenziazioni
pag.3
Alcuni accenni normativi
pag.4
L’Accordo Nazionale tra editori e rivenditori
pag.5
Assetto normativo
pag.6
Prodotti Editoriali
pag.6
q
Punti Vendita Esclusivi
pag.6
q
Punti Vendita Non Esclusivi
pag.7
I punti vendita “interni”
pag.7
q
Gli adempimenti programmatori
pag.8
q
La domanda
pag.8
Stili di vita e di lettura
pag.11
Indici di lettura in Italia:area geografica
pag.12
La Crisi
pag.13
q
Consumi
pag.13
q
Tiratura e diffusione media giornaliera
pag.14
Il Mercato Internazionale
pag.15
Le caratteristiche della rete
pag.17
q
Gli elementi specifici del Comune di Anzola nell’Emilia e i dati necessari alla realizzazione del
piano
pag.19
q
I dati del distributori
pag.19
q
I Consumi pro-capite
pag.20
q
Le evasioni e le acquisizioni
pag.20
Ipotesi di venduto obiettivo per punto vendita
pag.21
Lo sviluppo urbanistico del territorio
pag.22
La zonizzazione del territorio
pag.22
2
PREMESSA
I presupposti e gli obiettivi del lavoro.
I punti di vendita di giornali e riviste sono stati investiti , negli ultimi 10 anni, da alcune novità sia
tipologiche che normative:
• ad una persistente grande omogeneità merceologica (ciascun punto vendita ha pressappoco lo stesso
materiale di un altro) sta in parte aggiungendosi una minore omogeneità strutturale: a fianco delle
“classiche” edicole (peraltro tra loro diversificate per foggia e dimensione) esistono i “negozi” veri e
propri (similari ad un commercio in sede fissa), i punti di vendita misti ad altre merceologie (assieme
alle tabaccherie o ai bar ecc...), così come i punti di servizio (non ci pare il caso di chiamarli punti di
vendita veri e propri) quali le aree di servizio autostradali ed i distributori automatici di giornali. In essi
la caratteristica principale è quella di una grande ristrettezza merceologica (che assume punte di
minimo nei distributori automatici per problemi fisici);
• nel contempo si è introdotta definitivamente la normativa di cui alla L. 67/87 che, riprendendo in gran
parte i concetti della precedente L. 416/81, avanzava uno spettro più ampio del concetto di edicola
allargandolo a: distributori automatici, esercizi stagionali, distribuzione ambulante, esercizi della grande
distribuzione e librerie, punti di vendita interni ecc...
Ne consegue, quindi, che non sia più completamente attuale parlare di “edicole” e che esse possano
considerarsi espressione sintetica della locuzione “punti di vendita e di servizio per giornali e riviste”.
Da queste prime considerazioni si evince che un “Piano per i punti di vendita e di servizio per giornali e
riviste” possa anche essere propositivo in termini di diversificazione del servizio e quindi delle
caratteristiche del punto di vendita stesso.
Differenziazioni:
• collocazione territoriale (centrale o periferica, su asse viario importante o su via secondaria, in
prossimità di flussi particolari ecc.....);
• compresenza con altre attività commerciali (dalla compresenza fisica nello stesso negozio, alla
compresenza in una grande strutture - es. Centro commerciale - alla semplice vicinanza ad altri
negozi ecc....)
• conformazione fisica del punto di vendita / accessibilità (negozio, chiosco, distributore automatico,
espositore per il self-service ecc....);
• natura della gamma offerta (solo quotidiani, tutte le testate ecc...);
• periodo di attività (tutto l’anno, stagionale, temporanea).
Non casualmente, esse rappresentano i criteri che si riscontrano nella legge n. 67/87 per l’elaborazione
degli indirizzi regionali.
A sua volta la Regione Emilia Romagna, mediante la L.R. n.9/89, ha deliberato i propri indirizzi
introducendo, tra l’altro, anche l’esigenza di delineare in Piano la tipologia dei chioschi (in linea di massima
si intende la loro superficie), sia l’esigenza di meglio definire le caratteristiche degli esercizi interni.
Si intravede quindi un triplice percorso-obiettivo per i Piani dei punti di vendita e le analisi ad essi
connesse:
o un percorso quantitativo (numerico), che riguarda la consistenza dei punti di vendita e la
loro eventuale carenza;
o un percorso distributivo, all’interno del quale prende risalto la collocazione fisica delle
singole rivendite;
3
o un percorso tipologico (che tenga almeno conto della differenziazione tra mista ed
esclusiva).
Gli obiettivi di questo studio sono relativi all’analisi su consumi, tipologie di punti di vendita,
consistenza, modalità di servizio del settore giornali e riviste, propedeutica alla predisposizione del Piano.
Le edicole (possiamo chiamarle in questo modo per esigenze di sintesi) hanno dunque due grandi
tematiche di riferimento:
• edicola in quanto azienda produttiva, che deve quindi riferire completamente la motivazione della
sua esistenza alla propria capacità reddituale;
• edicola in quanto servizio ad una zona o comparto della città, dove prende il sopravvento l’esigenza di
servizio urbano sopra l’esigenza di ottenere un reddito medio.
Di solito i due casi si differenziano anche merceologicamente, essendo il primo generalmente rappresentato
da edicola esclusiva ed il secondo da edicola mista.
Vi è poi la annosa problematica sulla presunta relazione tra numero di punti di vendita e diffusione della
stampa. Qui i pareri sono discordi e mentre i fautori di una maggior numerosità dei punti di vendita
propongono i dati relativi al numero dei lettori di quotidiani in Italia (notoriamente il più basso in Europa),
i fautori di uno sviluppo rallentato del numero delle rivendite propendono per una più puntuale analisi del
mercato attuale e della redditività.
A nostro avviso, mentre non pare esistere una correlazione netta ed inequivocabile tra numero di punti di
vendita e bassa concentrazione di lettori (le ragioni vere sono, semmai, più di natura culturale) è altrettanto
vero che in alcune circostanze (servizio alle frazioni per fare un esempio) anche una redditività piuttosto
scarsa del punto di vendita è da ritenersi positiva per il commerciante che gode di economie di gestione tra
il reparto “edicola” e altre merceologie possedute.
Per quanto finora premesso, nasce una serie di domande a cui trovare risposta, specificatamente su
argomenti del tipo dei seguenti:
• consumi;
• distribuzione territoriale dei punti di vendita;
• produttività dei medesimi e livelli di sussistenza.
Alcuni accenni normativi.
La pianificazione delle rivendite di giornali e riviste poggia storicamente sulle seguenti disposizioni:
• D.P.R. 616 del 24 luglio 1977;
• legge n. 416 del 5 agosto 1981 (legge per l’editoria);
• D.P.R. n. 268 del 27 aprile 1982;
• legge n. 1 del 10 gennaio 1985;
• legge n. 67 del 9 marzo 1987;
• legge regionale n. 9 del 20 marzo 1989.
Sulla base della delega formulata dalla Legge 13.4.1999, n. 108 recante Nuove norme in materia di punti
vendita per la stampa quotidiana e periodica, il Governo ha emanato il d.lgs. 24.4.2001, n. 170 concernente
il Riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica.
Per agevolare la lettura e l'interpretazione della suddetta normativa il Ministero delle Attività Produttive ha
diffuso la Circolare esplicativa n. 3538/C del 28.12.2001.
La Regione Emilia-Romagna ha partecipato al dibattito interpretativo dando vita ad un gruppo Tecnico di
lavoro interregionale che ha elaborato il documento datato 23.1.2002.
La Regione ha, infine, dato attuazione alla lettera dell'art. 6 del d.lgs 170/01 che sancisce come le regioni
emanino gli indirizzi per la predisposizione da parte dei Comuni dei Piani di localizzazione dei punti
vendita esclusivi, provvedendo all'emanazione della deliberazione del Consiglio Regionale n. 354
dell'8.5.2002.
4
La normativa indicata attribuisce, dunque, ai Comuni il compito programmatorio, assimilando pienamente i
venditori di giornali e riviste al ruolo di commercianti al dettaglio in sede fissa, con l’esclusione della
titolarità della licenza che, per le edicole, può essere una società solo nei casi di promiscuità con altre
attività.
Il settore che viene qui esaminato si distingue in misura sensibile dal settore distributivo in generale,
evidenziando delle peculiarità che ne richiedono un’analisi “ad hoc”; ci riferiamo in particolare al margine
prefissato (i prezzi al consumo in forte lievitazione sono soprattutto incanalati verso i produttori) e alla
mancanza di rimanenze attraverso il meccanismo della “resa” al distributore.
Rispetto al commercio al dettaglio, inoltre, si intravedono a stento, quantomeno nel medio periodo (5-6
anni), “embrioni” di una trasformazione radicale della tecnica di vendita o della tipologia prevalente di
impresa, che è quasi sempre un’impresa a gestione familiare.
In questo contesto, l’aspetto prevalente nel successo economico dell’azienda “edicola” può essere
considerato l’ubicazione dell’esercizio laddove si verificano afflussi di clientela potenziale particolarmente
consistenti.
Il legislatore indica nettamente una difformità di trattamento tra servizio ai centri urbani e servizio alle zone
rurali (punti b) e d) art. 7 L. 67/87).
Occorre ricordare che una buona parte della materia, soprattutto in chiave gestionale (orari, turni di riposo,
margine commerciale, sconto, per il rivenditore ecc....), è inserita nell’Accordo Nazionale tra editori e
rivenditori.
L’Accordo Nazionale tra editori e rivenditori
L’ Accordo Nazionale (quello valido attualmente è in vigore dal 1° maggio 1994) viene stipulato fra le
Aziende editoriali (associate alla F.I.E.G.) e le Rivendite di quotidiani e periodici (rappresentate dalle
diverse organizzazioni sindacali).
L’accordo ha l’obiettivo di ottimizzare il funzionamento della rete, attivandosi anche nei confronti degli
enti locali, consentendo “il più ampio sviluppo della diffusione e delle vendite, in armonia con i contenuti e
gli obiettivi della Legge 416/1981”.
L’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici regola dunque i rapporti fra editori e
rivenditori, stabilendo le rispettive competenze.
Gli editori sono tenuti a regolare i flussi delle forniture garantendone quantità, tempi e modi.
I rivenditori, dal canto loro, devono operare con orari di apertura non inferiori alle 12 ore giornaliere e
devono porre in vendita tutte le pubblicazioni delle aziende associate alla FIEG, garantendone la pubblicità
e la diffusione.
L’accordo regola anche i compensi per la vendita delle pubblicazioni; essi sono costituiti da una
percentuale del 19% sul prezzo defiscalizzato delle stesse.
Infatti le ubicazioni con un certo numero di residenti a distanza pedonale di 5 minuti (ad es. oltre i 2.000
residenti) che abbiano contestualmente un buon numero (ad es. oltre i 15.000) residenti nei 5 minuti
veicolari possono essere considerate aprioristicamente punti di indubbio interesse per la collocazione di
una edicola.
In questo quadro generale di riferimento, appare utile evidenziare gli aspetti peculiari dell'assetto
normativo sopra delineatosi.
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Assetto Normativo
I prodotti editoriali
Col decreto legislativo 24 aprile 2001 n.170, emanato in attuazione alla delega prevista dall'art. 3
della legge 13 aprile 1999 n.108, è' stato introdotto un sistema di diffusione dei prodotti editoriali,
che vede affiancarsi al tradizionale formato dei punti vendita (definiti punti vendita esclusivi) un
nuovo formato dei punti vendita rappresentato dai punti vendita non esclusivi, questi ultimi diventano
il consolidamento e la messa a regime dei punti vendita della fase di sperimentazione.
La normativa ci parla di "quotidiani ovvero periodici". E' da ritenersi che i Punti Vendita Non Esclusivi
possano vendere solo quotidiani oppure solo periodici e non gli uni o gli altri insieme (“ovvero” è una
congiunzione disgiuntiva che significa “oppure” e non certo “e”), in sintonia con gli indirizzi esplicitati
dalla Regione Emilia-Romagna con atto n.354 del 8/05/2002
Appare innanzitutto imprescindibile precisare esattamente cosa s'intenda per Punti Vendita Esclusivi e per
Punti Vendita Non Esclusivi.
Il d.lgs 170/01 liquida la questione specificando unicamente che i Punti Vendita Esclusivi sono "tenuti"
alla vendita generale di quotidiani e periodici e, quindi, il rivenditore finale non può sottrarsi all'obbligo di
porre in vendita i prodotti editoriali di cui è assegnatario. Mentre i Punti Vendita Non Esclusivi sono,
invece, caratterizzati dalla possibilità di porre in vendita o solo quotidiani o solo periodici, del prodotto
editoriale oltrechè per la circostanza che tale vendita è fisicamente e funzionalmente collegata ad una
predeterminata attività di tipo commerciale fra quelle già indicate dalla legge 108/99 e ora dal d.lgs
170/01.
Vi sarebbe, cioè, per i Punti Vendita Non Esclusivi una connessione fisica e funzionale imprescindibile con
una delle attività di cui all'art. 2, comma 3 del d.lgs 170/01 che rimarrebbe, comunque, l’ attività principale
dell'imprenditore.
La vendita della stampa quotidiana e periodica in abbinamento ad altri prodotti non è prerogativa
riservata solo ai Punti Vendita Non Esclusivi. Infatti, gli stessi Punti Vendita Esclusivi possono
effettuare la vendita dei prodotti appartenenti all'intero settore non alimentare ai sensi dell'art. l
comma 3 della legge 108/99 e cioè dello stesso titolo abilitante alla vendita di quotidiani e periodici,
senza per questo trasformarsi in Punti Vendita Non Esclusivi.
Pertanto, distinguere i formati suddetti unicamente per la vendita esclusiva del prodotto editoriale o per la
promiscuità dei generi commercializzati potrebbe inficiare un grosso errore d'impostazione.
Riassumendo si può formulare la seguente semplificazione:
Punti Vendita Esclusivi:
•
Punti vendita autorizzati in vigenza della legge 416/81
•
Punti vendita "puri" che vendono solo quotidiani e periodici;
•
Punti vendita "promiscui" nel senso che operano in abbinamento ad altre attività con distinte
autorizzazioni (bar, tabacchi, ect.);
•
Punti vendita che in virtù della stessa autorizzazione vendono generi non alimentari ma solo a
partire dall'entrata in vigore della legge 108/99;
•
Punti vendita autorizzati in vigenza del d.lgs 170/01;
6
Punti Vendita Non Esclusivi:
•
Punti vendita autorizzati in vigenza del d.lgs 170/01;
Appare evidente dalla sopra indicata esemplificazione che il formato Punti Vendita Non Esclusivi è una
novità introdotta dal d.lgs 170/01 e che trova disciplina nei Criteri per l'insediamento di cui deve dotarsi
ogni Amministrazione Comunale.
La disciplina dei Punti Vendita Esclusivi e Non Esclusivi, viene differenziata anche sotto l'aspetto
degli strumenti e della metodologia di programmazione.
Per i Punti Vendita Esclusivi i comuni definiscono i piani comunali di localizzazione nel rispetto degli
indirizzi regionali.
Per i Punti Vendita Non Esclusivi i comuni provvedono autonomamente alla predisposizione di criteri
appositi adeguati alla realtà su cui interagiscono.
I parametri di riferimento per la programmazione sono rappresentati dalla densità della popolazione;
dalle caratteristiche urbanistiche e sociali delle zone del territorio, dall'entità delle vendite e dalla
consistenza degli esercizi nel suo complesso ovvero riferibile ai due diversi formati di vendita
esclusivi e non esclusivi.
I punti vendita "interni"
Preme formulare una precisazione per questa particolare tipologia che, sebbene oggetto di una esplicita
esenzione dall'autorizzazione prevista dall'art. 3 del d.lgs 170/01 torna ad essere vincolata ad un atto
autorizzatorio espresso dalla lettera dell'art. 5 della deliberazione del Consiglio Regionale n. 354
dell'8.5.2002 applicabile alle rivendite di giornali, quotidiani e periodici in posti fissi ubicati o da ubicarsi
all'interno di:
a) Stazioni ferroviarie, interporti, autostazioni;
b) Ospedali;
c) Campeggi organizzati e villaggi turistici
Sarebbe stato opportuno un coordinamento tra le due norme, comunque, ritenendo applicabile la
disposizione regionale `verranno individuate dal Piano anche le previsioni dei punti vendita interni.
Non sono prese in considerazione, in quanto non regolamentate, le sotto indicate forme di diffusione
dei prodotti editoriali, poiché esenti, ai sensi dell'art. 3 d.lgs 170/01 da una qualsiasi autorizzazione
amministrativa:
•
vendita nelle sedi dei partiti, enti, chiese, comunità religiose, sindacati, associazioni, delle rispettive
pubblicazioni specializzate,
•
vendita ambulante di quotidiani di partito, sindacali e religiosi, ove si ricorra all'opera di volontari;
•
vendita nelle sedi delle società editrici e delle loro redazioni distaccate, dei giornali da esse editi;
7
•
vendita di pubblicazioni specializzate non distribuite attraverso la normale rete di diffusione del
prodotto;
•
vendita porta a porta o in forma ambulante da parte di editori, distributori e rivenditori;
•
vendita in alberghi e pensioni riservate ai clienti delle strutture;
•
vendita effettuata all'interno di strutture pubbliche e private, a favore di coloro che accedono a tali
strutture.
Gli adempimenti programmatori
La programmazione del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica avviene in un contesto
del tutto speciale poiché si è chiamati all'attuazione delle nuove disposizioni introdotte con il riordino della
materia.
La novità più eclatante della riforma è stata la possibilità di attuare una fase di sperimentazione che ha
previsto la potenziale nascita di nuovi formati di vendita della rete tradizionale.
L'Amministrazione locale è tenuta a valutare gli effetti espressi sul territorio locale dalla fase di
sperimentazione avviata dalla legge 108/99, a pianificare le potenzialità di crescita del mercato locale di
concerto con i soggetti partecipi della filiera distributiva del settore editoriale e a predisporre due
documenti:
o Il Piano Comunale di localizzazione dei
Punti Vendita Esclusivi;
o Criteri per l'insediamento dei Punti Vendita
Non Esclusivi.
LA DOMANDA
L'analisi che ci apprestiamo ad effettuare in ambito locale non può prescindere da un'analisi più
generale del contesto nazionale.
In particolare ci è d'aiuto lo studio della Federazione Italiana Editori e Giornali "La stampa in
Italia (1998-2001)" che fornisce dati importanti sull'andamento del mercato editoriale.
Gli studi Fieg e Deloitte & Touche sull'evoluzione della stampa dal 1999 al 2002 si basano sui bilanci
pubblicati da un numero di imprese che rappresenta pressoché totalmente l'universo della stampa
quotidiana articolata secondo categorie e classi di tiratura. Dati di consuntivo, dunque, quelli offerti dalla
Deloitte & Touche, da integrare con le prime anticipazioni sull'andamento del 2002 contenute nelle stime
elaborate dalla Fieg.
II quadro che emerge dai due studi non è incoraggiante. La fase particolarmente positiva registrata dal
comparto nel biennio 1999-2000 sembra essersi esaurita nel 2001 soprattutto a causa dell'arretramento
della spesa pubblicitaria di cui la stampa ha subito pesantemente gli effetti. Purtroppo il calo degli
investimenti pubblicitari è proseguito nel 2002, contribuendo al forte ridimensionamento dei margini di
redditività delle imprese. Gli utili aggregati dei quotidiani che erano saliti a 298,4 milioni di euro nel
2000, con un incremento del 56% rispetto all'anno precedente, sono scesi a 146,4 milioni di euro nel
2001, con una riduzione del 51%.
Gli ultimi dati noti risalgono alle prime stime del 2002 lasciavano intravedere l'azzeramento degli utili,
anche in rapporto all'andamento del margine operativo lordo aggregato, già inflessione nel 2001 (-42%),
ed ulteriormente diminuito del 33% nel 2002, scendendo di 145 milioni di euro, vale a dire un livello
8
inferiore alla metà di quello raggiunto nel 1999. L'indice MOL/fatturato che nel 2000 era salito al 12,6%
è sceso nel 2002 al 4,9%.
I timori degli anni precedenti sul rischio che il fragile equilibrio, faticosamente raggiunto grazie agli sforzi
di riorganizzazione produttiva compiuti nell'arco degli anni '90, potesse rompersi sono diventati
purtroppo realtà, a causa di costi di produzione in costante aumento (+5,1% nel 2001, +4% nel 2002) e
di ricavi editoriali sostanzialmente stazionari (-0,8% nel 2001, +1,2% nel 2002).
La stagnazione dei consumi, che è proseguita nel 2002, si è fatta sentire con particolare intensità sugli
introiti pubblicitari dei quotidiani che a fine anno hanno fatto registrare un'ulteriore flessione valutabile
intorno al 7%.
L'evoluzione del mercato pubblicitario ha influito pesantemente anche sulla stampa periodica. Se, nel
2001, i periodici avevano dimostrato una maggiore capacità di tenuta rispetto alla generalità dei mezzi
classici mettendo a segno a fine anno un incremento del fatturato pubblicitario del 2,6%, nel 2002, anche
per l'aggravarsi della congiuntura economica, essi hanno sofferto una diminuzione di fatturato dell'8%.
Nel complesso, l'incremento dei ricavi editoriali del comparto che era stato dell'1,5% nel 2001, si è
ridimensionato allo 0,9% nel 2002.
Comunque, l'offerta globale della stampa periodica si è mantenuta su livelli qualitativi e su volumi
considerevoli. Se infatti si considera l'universo delle testate settimanali rilevate dall'ADS, le copie diffuse a
numero hanno fatto registrare un sia pur lieve incremento (+0,5%), passando da 14,991 a 15,064 milioni di
copie. Analogo discorso può essere fatto per i mensili che, considerati nella loro totalità, hanno limitato la
flessione ad uno 0,3% passando da 15,161 a 15,114 milioni di copie diffuse a numero.
Anche per i quotidiani i dati sulla diffusione nel 2001 mettono in luce una sostanziale tenuta sul mercato di
riferimento. I livelli di vendita sono restati pressoché costanti, passando da 6,07 a 6,06 milioni di copie (0,3%). Leggermente più accentuata la flessione nel 2002 (-2,8%), spiegabile soprattutto a causa del
consistente incremento del prezzo di vendita al pubblico intervenuto all'inizio dell'anno.
Sia per i quotidiani che per i periodici, ad ostacolare l'espansione della diffusione è stata ancora una volta
la struttura tradizionale di un mercato al cui interno si fatica a risolvere due problemi fondamentali
rappresentati dall'allargamento della rete di vendita e dall'impossibilità di sviluppare efficaci sistemi di
abbonamento.
Altro fattore di carattere strutturale che incide sui consumi di carta stampata è il dualismo economico che
caratterizza strutturalmente il Paese. Mentre al Nord e al Centro si vendono, rispettivamente, 134 e 123
copie ogni 1.000 abitanti, al Sud se ne vendono soltanto 59, con punte di particolare depressione in
Molise (46 copie) e in Basilicata (41 copie). Soltanto grazie alla Sardegna (130 copie), regione dove i
livelli di lettura sono tradizionalmente elevati, il dato complessivo delle regioni meridionali non subisce un
ulteriore peggioramento.
Aree
Nord
Centro
Sud
Totale
Quotidiani venduti
giornalmente (2000)
3.470.253
1.376.728
1.226.177
6.073.158
% sul totale
57,1%
22,7%
20,2%
100,0%
Quotidiani per
1.000 abitanti
134
123
59
105
L'indicazione che si ricava con chiarezza dall'evoluzione dell'ultimo biennio è dunque quella di un settore
posto di fronte ad una nuova crisi alimentata dalla flessione dei ricavi pubblicitari, con il conseguente
prevalere di incertezze sul piano dei costi e della redditività degli investimenti.
9
Si tratta di una situazione che colpisce soprattutto i mezzi stampati. In effetti, mentre la stampa ha
accusato un ridimensionamento della sua quota di mercato pubblicitario di quasi due punti percentuali
(dal 40,7 del 2001 al 39% del 2002), la pubblicità televisiva ha continuato a crescere, sia pure in misura
contenuta (+0,4%), incrementando la sua quota di assorbimento degli investimenti pubblicitari
complessivi dal 51,7 al 53,7%.
E' l'anomalia che storicamente caratterizza la situazione italiana dove - a differenza di quanto avviene
nella stragrande maggioranza dei paesi industrializzati nei quali sono ancora i mezzi stampati a
rappresentare il principale veicolo di comunicazione pubblicitaria - la televisione è arrivata a garantirsi
una quota di mercato del 54% e i due principali network, pubblico e privato, sono arrivati a detenere il
97% delle risorse pubblicitarie destinate alle televisioni. E' evidente come il sistema di regolamentazione
dell'affollamento pubblicitario televisivo sia troppo permissivo e troppo permissivamente applicato. Con
l'aggravante di una televisione pubblica che detiene il primato europeo della percentuale dei ricavi
assicurata dalla pubblicità. La conseguenza è il continuo drenaggio di risorse operato dalle televisioni a
scapito dei mezzi stampati.
Se agli elementi che presenta l'attuale configurazione del mercato si aggiungono quelli derivanti da altri
limiti strutturali come l'insufficienza della distribuzione, il forte costo che comporta il ricorso a canali
alternativi di vendita, una propensione alla lettura non adeguatamente incentivata nell'ambito della
formazione scolastica, si ricava un quadro più completo dei vincoli economici e sociali con il quale
devono fare i conti gli editori nel disegnare le loro strategie imprenditoriali e cogliere le opportunità
operative. I problemi-chiave con i quali deve confrontarsi l'editoria giornalistica restano sostanzialmente
l'aumento dei costi e la stasi del mercato.
Un mercato che non si espande non aiuta ad assorbire i costi crescenti, né agevola investimenti destinati
ad estendere la produzione. L'attuale fase congiunturale, poi, con un mercato che non lascia intravedere
significativi margini di crescita, causa una situazione in cui i budget aziendali languono e, pertanto,
diventa fondamentale per le imprese contenere ì costi, controllando spese ed investimenti ed ottimizzando
le risorse umane e tecnologiche disponibili.
La situazione richiede un approccio organico alla "questione" dell'informazione i cui problemi devono
essere affrontati agendo sulle cause profonde della crisi alla cui origine giocano fattori di ordine
congiunturale, e nodi strutturali individuabili nell'attuale assetto del mercato pubblicitario; negli eccessivi
vincoli cui sono soggette le strutture distributive; nel funzionamento di servizi pubblici fondamentali,
quali poste e trasporti; in una legislazione sociale e fiscale che agisce da ostacolo allo sviluppo di forme di
consegna a domicilio; nell'assenza di un piano organico di intervento nel mondo della scuola per favorire
la propensione alla lettura dei giovani utilizzando i giornali come utile supporto didattico; nella
mobilitazione di maggiori risorse per finanziare gli investimenti.
Dopo tanti aspetti sfavorevoli è opportuno sottolineare qualche dato di segno opposto: sviluppo della
produzione di informazione in quantità e qualità; nuove iniziative (anche se quasi esclusivamente di
dimensioni ridottissime) e incremento della free press.Le testate quotidiane che si pubblicano in Italia
hanno raggiunto il numero di 208; 30 in più di quelle censite alla stessa data del 2001. Inoltre ,oggi,
secondo i dati più recenti, dovremmo essere vicini ai due milioni e mezzo di copie di quotidiani distribuiti
gratuitamente.
Voglia di giornale? Probabilmente sì. Ma, soprattutto ricerca della informazione in ogni forma espressa:
da una attenzione nuova a quanto accade nelle piccole concentrazioni urbane, a prodotti di facile e veloce
consultazione, a soluzioni che privilegiano la completezza e l'approfondimento.
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Stili di vita e di lettura
Una indagine, un po’ datata (fu svolta da Audipress nel 1995), ma molto interessante, costruisce gli stili di
vita dei consumatori di giornali e riviste.
Tale lavoro, basato su un campione di 40.000 persone circa, ha costruito per il nostro paese 7 gruppi
principali suddivisi in 16 stili di vita:
1 - Idealisti
11,8%
Suddivisi in anticonformisti (4,9%) e pionieri (6,9%).
Stile di lettura: lettori di stampa di informazione, di quotidiani nazionali e regionali, di periodici di
informazione e specializzati.
2 - Responsabili
21,1%
Suddivisi in notabili (6,3%), borghesi (8,2%) ed esploratori (6,6%).
Notabili: lettura selettiva della stampa, con interesse per le testate che veicolano le loro idee e convinzioni,
stampa quotidiana regionale e stampa religiosa, conservatrice e cattolica;
borghesi: grandi lettori, piuttosto selettivi, di stampa quotidiana nazionale, di stampa economica e periodici
di informazione. Leggono anche periodici specializzati di scienza, musica e viaggi.
esploratori: sono divoratori di carta stampata, quotidiani, riviste economiche, periodici di informazione e
specializzati di alta gamma.
3 - Pacifici
8,7%
Suddivisi in moderati (5,7%) e pratici (3,0%).
Moderati: sovente giovani con ridotto potere di acquisto, deboli lettori, talvolta di quotidiani regionali, di
settimanali TV, di periodici popolari.
Pratici: prevalentemente donne con vita centrata sulla famiglia, di scarse letture a carattere popolare o
sentimentale.
4 - Individualisti
18,5%
Suddivisi in inseriti (9,7%), ambiziosi (4,7%) e ostentatori (4,1%).
Inseriti: giovani adulti di classe media, anti europeisti e modernisti, con redditi medio superiori, con cultura
edonista, scarsa tendenza alla lettura, soprattutto sport e turismo.
Ambiziosi: giovani di condizione agiata, tesi al successo, che danno rilevanza al consumo anche d’impulso,
dotati di uno stile di lettura dispersivo e attirato in generale dalla novità, spesso in funzione dei loro
hobbies personali.
Ostentatori: giovani edonisti con un livello di vita piuttosto modesto, senza risparmi, tendenti ad un
consumo di cultura più emotivo che razionale, con uno stile di lettura generalistico.
5 - Ritirati
14,6%
Suddivisi in passivi (3,1%), isolati (7,1%) e sospettosi (4,3%).
Passivi: spesso pensionati di modesto livello, refrattari all’innovazione, fortemente condizionati dalla TV,
scarsamente portati alla lettura salvo qualche testata popolare o TV, oppure con contenuti utili alla vita
domestica.
Isolati: in prevalenza anziani, di condizione modesta e abitanti in zone rurali, passivi e molto conservatori;
scarsissimo contatto con la stampa.
Sospettosi: di età media, utilitaristi e centrati su sè stessi, negativi verso la modernità, di scarse letture
salvo testate auto-moto, consigli pratici o qualche quotidiano regionale.
6 - Conservatori
18,8%
Suddivisi in moralisti (16,0%) e tradizionalisti (2,8%).
Moralisti: soprattutto pensionati, conformisti e scrupolosi nelle spese, pochissime letture.
Tradizionalisti: ultracinquantenni legati al passato e timorosi del futuro, con livello di vita inferiore alla
media e letture occasionali.
7 - Opportunisti
6,5%
Piccoli e medi imprenditori con reddito superiore alla media, individualisti, materialisti, conservatori, con
letture orientate alla loro attività lavorativa e agli hobbies.
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I dati Audipress confermano che i lettori abituali dei giornali sono meno della metà della popolazione
adulta.
Infatti solo quattro italiani su dieci leggono il quotidiano tutti i giorni, mentre quelli che hanno letto almeno
un quotidiano nell'ultima settimana sono il 64,5% e quelli che hanno sfogliato almeno una copia di giornale
nell'ultimo mese sono il 77%. Vi è poi uno "zoccolo duro" di quasi dieci milioni di italiani di età superiore
ai 14 anni, pari a poco meno del 20% della popolazione, che dichiara di non leggere mai alcun quotidiano.
La lettura dei quotidiani rimane una attività prevalentemente maschile: gli uomini che leggono abitualmente
il quotidiano sono il 51% contro il 30% delle donne; ancora più significativo è il dato relativo ai non
lettori: mentre infatti solo il 12% degli uomini ammette di non leggere mai il giornale, questa percentuale
sale al 26% tra le donne.
Dai dati emerge che le età con una maggiore propensione alla lettura del quotidiano sono quelle comprese
tra i 18 e i 54 anni.
Solo un italiano su tre di età compresa tra i 14 e i 17 anni legge abitualmente il quotidiano, e solo uno su
quattro tra quanti superano i 65 anni di età.
La lettura dei quotidiani è strettamente correlata al livello di istruzione, e ciò costituisce un indubbio
handicap per l'industria editoriale, se si pensa che nel nostro paese vi sono oltre 14 milioni di persone che
non hanno neanche la licenza media. E così tra i laureati la percentuale di quelli che leggono il giornale tutti
i giorni è del 62%, tra i diplomati scende al 51%, tra quanti hanno la licenza media al 41%.Il 60% dei non
lettori di quotidiani è costituito da persone che hanno solo la licenza elementare o nessun titolo di studio.
Indici di lettura in Italia: area geografica
Come abbiamo già fatto notare, i dati sulla lettura dei quotidiani elaborati dall'indagine Audipress,
riproducono fedelmente gli squilibri socio-economici del nostro Paese, dove ad aree con elevati tassi di
sviluppo si contrappongono aree in forte ritardo.
A fronte di una media nazionale del 40,1%, i lettori nel giorno medio sono pari al 49% nel nord-est, al
46% nel nord-ovest e al 44% al centro, mentre si aggira intorno al 30% nel Mezzogiorno d'Italia. In cinque
regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) il numero dei non lettori di
quotidiani è addirittura superiore a quello dei lettori nel giorno medio.
La regione italiana con i più elevati tassi di lettura è il Friuli, dove il 54% della popolazione legge
abitualmente il quotidiano. Seguono l'Emilia Romagna e la Liguria, con percentuali attorno al 51%. Tutte
le regioni del Nord hanno comunque tassi di lettura superiori alla media nazionale.
Al centro, solo in Toscana e Lazio la percentuale dei lettori, rispettivamente del 47% e del 45%, è
superiore alla media, mentre l'Umbria è sostanzialmente allineata con il dato nazionale.
Al Sud infine la readership media è pesantemente inferiore alla media. La "maglia nera" dei lettori spetta
alla Puglia, dove solo una persona su quattro legge abitualmente il quotidiano, mentre in Campania ben un
milione e mezzo di persone, quasi un terzo della popolazione regionale, non legge mai il quotidiano. Va
infine segnalata nel mezzogiorno la felice anomalia della Sardegna, dove i lettori nel giorno medio sono
pari al 42% della popolazione, ed i non lettori appena il 12%.
Chi vive nelle città di maggiori dimensioni ha una maggiore propensione alla lettura dei quotidiani rispetto
a chi vive nei centri più piccoli. I lettori abituali di quotidiani tra quanti vivono in centri con più di 100.000
abitanti è di poco inferiore al 50%, mentre scende al 37-38% nelle città con meno abitanti. Parimenti, nei
centri capoluogo i lettori nel giorno medio sono pari al 47%, mentre in provincia scendono al 37%. Tra le
ragioni che possono spiegare questo fenomeno, ne segnaliamo due:
- i centri di dimensioni più grandi sono quelli più serviti dal punto di vista informativo, dove hanno cioè
sede i quotidiani o per i quali sono comunque disponibili su testate edite altrove pagine di informazione
locale.
12
- nelle aree a più elevata densità abitativa il tessuto dei punti vendita è più fitto, con il conseguente aumento delle occasioni di acquisto dei quotidiani, laddove nei centri più piccoli e periferici i punti vendita sono
più distanti tra loro, rendendo talora logisticamente difficile l'acquisto del giornale.
La Crisi
La battuta d'arresto dei consumi delle famiglie, legata anche all'esaurirsi del ciclo positivo dei beni
durevoli, è stata amplificata dalla percezione di un livello di inflazione più elevato di quello effettivo.
Le incertezze derivanti dall'evoluzione economica hanno indotto le Famiglie: ad assumere comportamenti di spesa più prudenti e la stessa relazione del Governo stima una propensione al consumo in
sempre più in diminuzione.
Per l'editoria italiana il 2002 è stato un anno deludente, anche perché sono venute meno le attese di
inversione di tendenza del ciclo economico che molti ritenevano si sarebbe verificato nella seconda
metà dell'anno. Attese purtroppo infondate, in quanto non solo la ripresa non c'è stata, ma il
rallentamento è stato così forte da indurre non pochi commentatori a delineare visioni di recessione o,
nella migliore delle ipotesi, di "stagnazione", un male oscuro con il quale un'economia avanzata come
quella giapponese convive da circa un decennio.
Uno stato di cose che ha inciso con particolare intensità sulle dinamiche della spesa pubblicitaria con
operazioni di contenimento e di razionalizzazione che hanno determinato per il secondo anno
consecutivo la contrazione degli investimenti sulla carta stampata.
Anche per il 2003 la situazione è proseguita nella stessa direzione. Nonostante molte fonti
prevedessero l'avvio di un ciclo economico positivo nella seconda metà dell'anno determinato da una
ripresa della fiducia dei consumatori che avrebbe dovuto influire soprattutto sul mercato pubblicitario.
Lo studio sopra citato della FIEG nel fornire i dati sull'andamento del mercato editoriale assume a
indicatori alcuni dati relativi ai consumi delle famiglie verso prodotti editoriali e all'evoluzione della tiratura
e vendita in Italia di quotidiani e periodici.
Consumi
Consumi
1997
1998
1999
2000
Giornali, libri e
24.498 +2,3 25.816 +5,4 26.051 +0,9% 27.824 +6,
Cancelleria (1)
%
%
8%
Spesa totale
1.184. +5,5 1.224.7 +5,1 1.297.9 +4,3% 1.378.0 +6,
(2)
83
%
4
%
7
3 2%
2,01
Incidenza % della
+2,06%
2,10%
2,00%
%
Categoria 1 sul
totale
Variazione
nel
quadriennio
13,57%
16,35%
I dati sopra riportati si riferiscono alla Relazione generale sulla situazione economica del Paese
2000 predisposta dal CENSIS ed esprimono valori in miliardi di lire correnti per fornire un dato
raffrontabile ed omogeneo.
Si può notare come la crescita della spesa dedicata dall'Italiano medio ai prodotti editoriali,
anche se aggregati nel quadro d'insieme ai prodotti di cancelleria, sia a livelli leggermente
inferiori rispetto alla crescita della spesa totale affrontata dalla famiglia italiana.
13
Tiratura e diffusione media giornaliera
Anche nel 2001, per il quarto anno consecutivo, la diffusione dei quotidiani ha fatto registrare una crescita.
I quasi 6,1 milioni di copie medie giornaliere del 2001 rappresentano infatti un incremento dello 0,4%
rispetto ai valori del 2000.
Va segnalato peraltro come l'incremento della vendita media si sia accompagnato ad una crescita della
tiratura ancora superiore: il numero di copie stampate in media ogni giorno è infatti salito del 2% e, in
conseguenza di ciò, la percentuale media di resa è cresciuta dal 28,3% del 2000 al 29,4% del 2001. E'
probabile che su questo incremento della resa abbia influito l'incremento dei punti vendita reso possibile
dalla recente normativa che consente la vendita dei quotidiani anche al di fuori delle edicole.
L'analisi della diffusione media dei quotidiani a partire dal 1980 evidenzia una fase di crescita lungo tutto
l'arco degli anni Ottanta, con un picco diffusionale di 6,8 milioni di copie nel 1990. Segue una fase di calo
della durata di sette anni, sino al punto più basso, 5,87 milioni di copie, toccato nel 1997. A partire dal
1998 la diffusione riprende a salire sino a sfiorare i 6,1 milioni di copie, con un incremento di poco
inferiore al 4%.
Per quanto concerne la tiratura e la vendita dei cinquanta quotidiani più diffusi a livello nazionale
preme evidenziare l'andamento delle tirature, delle vendite e le variazioni percentuali (trend),
nella tabella qua sotto.
Quotidiani
Anno
1997
1998
1999
2000
2001
Tirature medie
8.143.897
8.156.405
8.204.477
8.469.856
8.639.253
Variazione %
-4,2%
+0,2%
+0,6%
+3,2%
+2,0%
Vendite
5.869.602
5.881.421
5.913.514
6.073.158
6.098.058
Variazione %
-0,2%
+0,2%
+0,5%
+2,7%
+0,4%
Appare evidente che l'ammontare di copie stampate e non vendute si trasforma in costi di
produzione a carico dell'editore che rendono prudente da parte degli stessi editori e dei
distributori locali il raggiungimento e l'approvvigionamento di nuovi punti vendita.
I dati sopra riportati testimoniano che la nuova normativa ha solo in minima parte risolto le
problematiche di invenduto del settore e come sia la fase di sperimentazione che l'introduzione del
nuovo formato PVNE non ha accresciuto, fatta eccezione per l'anno 2000, il trend assai modesto del
settore.
Per quanto concerne la tiratura e la vendita della stampa periodica più diffusa a livello nazionale si
riportano i seguenti dati:
Periodici –Settimanali
Anno
1998
1999
2000
Tirature medie
16.796.493
17.081.251
17.254.528
Variazione %
+l,70%
+1,01%
Vendite
13.356.687
13.394.027
13.413.044
Variazione %
+0,28%
+0,14%
14
Periodici – Mensili
Anno
1998
1999
2000
Tirature medie
20.648.460
20.446.125
20.255.865
Variazione %
-0,98%
-0,93%
Vendite
15.366.604
14.973.464
14.481.961
Variazione %
-2,56%
-3,28%
E' interessante notare come nella categoria "Periodici" sia opportuno formulare alcune distinzioni
poiché il trend dei settimanali si mantiene comunque positivo anche se con fatica, mentre quello dei
mensili appare nettamente negativo terminando alla fine dell'anno 2000 con un meno 3,28%.
IL MERCATO INTERNAZIONALE
In base ai dati pubblicati ogni anno dalla WAN (World Association of Newspapers), l'associazione che
raggruppa le maggiori associazioni nazionali di editori di quotidiani, in Italia si vendono ogni giorno 121
copie di quotidiano ogni 1.000 abitanti. Come si può notare nella tabella, questo dato colloca l'Italia nella
parte bassa della classifica, a distanze abissali dai paesi sotto questo aspetto più sviluppati.
A guidare la classifica dei paesi dove si vendono più quotidiani in rapporto alla popolazione è la Norvegia,
dove per ogni 1.000 abitanti si vendono ben 719 copie di quotidiano; seguono il Giappone con 668 copie e
la Finlandia con 545, ma nelle primissime posizioni troviamo tutti i Paesi dell'Europa settentrionale e della
Scandinavia: Regno Unito, Germania, Olanda, Danimarca, Islanda, hanno tutti un indice di diffusione
compreso tra le 350 a le 550 copie per 1.000 abitanti.
Inferiore anche il dato relativo agli Stati Uniti, dove si vendono 263 copie per migliaio di abitanti, e ancora
più basso, 190 copie, il dato relativo alla Francia, il paese con il quale siamo soliti confrontare i dati relativi
all’Italia e dove la diffusione dei quotidiani è superiore del 40% rispetto all’Italia.
Tra le cause che possono aiutare a capire questo basso consumo di quotidiani nel nostro Paese si è soliti
citare il limitato impatto degli abbonamenti sul totale delle copie diffuse, che da un lato influisce
negativamente sui conti economici delle società editrici - l'abbonamento consente infatti di incassare in
anticipo il corrispettivo della vendita delle copie, e di ridurre il numero di copie da avviare alla
distribuzione in edicola, con il conseguente abbattimento delle percentuali di resa, dall'altro appare con
tutta evidenza correlato ai tassi complessivi di diffusione.
I dati relativi alla vendita in abbonamento dei quotidiani in alcuni Paesi, evidenziano elevati volumi di copie
vendute in abbonamento proprio nei paesi con maggiore penetrazione dei quotidiani, laddove nei paesi
dove la percentuale di copie vendute in abbonamento è inferiore al 10%, Italia, Spagna, Grecia.
Portogallo, sono molto bassi anche i livelli di vendita complessivi
Dato relativo al numero medio di quotidiani venduti ogni 1.000 abitanti di età oltre i 14 anni in ambito
internazionale:
15
Paesi
Norvegia
Giappone
Finlandia
Svezia
Svizzera
Gran Bretagna
Germania
Austria
Singapore
Lussemburgo
Danimarca
Olanda
Perù
USA
Hong Kong
Tailandia
2000
719
668
545
541
453
408
375
374
365
351
347
345
341
263
263
253
Paesi
Islanda
Estonia
Nuova Zelanda
Slovenia
Canada
Bulgaria
Russia
Repubblica Ceca
Australia
Ungheria
Irlanda
Francia
Belgio
Lettonia
Croazia
Spagna
ITALIA
2000
249
237
223
215
205
203
199
198
196
194
191
190
186
164
154
129
121
Come si può notare l'Italia occupa una posizione per nulla dignitosa collocandosi in 33a posizione alle
spalle di Paesi solitamente considerati con un grado di cultura e di aggiornamento molto inferiore a
quello nazionale.
Da ciò si desume che grandi potrebbero essere le potenzialità ancora da esplicitare sul mercato da
parte della filiera editoriale.
16
LE CARATTERISTICHE DELLA RETE LOCALE
Le considerazioni che seguono prendono come base i dati risultanti agli atti del Comune di Anzola
dell’Emilia.
a) considerazioni generali
Nel comune di Anzola nell’Emilia vi sono attualmente 4 rivendite di giornali e riviste; di queste, 2 sono
rivendite pure mentre altre 2 sono miste.
1.
2.
3.
4.
Edicolando sas – Piazza Giovanni XXIII°, 13 – Capoluogo
L’Edicola snc – Via Schiavina, 18/b – Capoluogo
Caffè Havana (bar-edicola) - Via Gramsci, 14 – Ponte Samoggia
Forni Jole (edicola-articoli sportivi) – Via Persiceto, 19 – S.Giacomo in Martignone
Altre 6 attività avevano chiesto di aderire alla sperimentazione nella vendita di quotidiani e periodici, ai
sensi della legge 108/99, presentando domanda entro il termine del 23/05/99:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Holding dei giochi srl (Toys Center) - Via Emilia, 71/a (solo periodici)
Shell Italia spa (distributore carburanti) – Via Emilia, 245 (quotidiani e periodici)
Distributore Carburanti di Venturi Esilio e C. sas – Via Emilia 82/c (solo quotidiani)
Bolognesi Barbara (bar tabaccheria) – Via Emilia,15 (quotidiani e periodici)
Cavari Roberta (bar tabaccheria) – Via Emilia , 57/59 (solo quotidiani)
Balboni Giovanna, Ocean bar (bar tabaccheria) – Via Goldoni, 28/b (solo quotidiani)
Per le attività sopra indicate che hanno partecipato alla sperimentazione ai sensi dell’art.1 della legge
108/99, l’autorizzazione di cui all’art.2, comma 2 del D.Lgs.170/2001, ai sensi dell’art.2, comma 4 del
suddetto decreto, qualora la sperimentazione fosse stata effettuata secondo quanto prescritto, sarebbe
stata rilasciata di diritto.
Ma da quanto emerge agli atti del Comune di Anzola nessuno di questi ha mai iniziato la sperimentazione e
come conseguenza nessuno di loro ha ottenuto di diritto l’autorizzazione.
Il prospetto che segue evidenzia la ripartizione in base alla circoscrizione in cui le attuali rivendite sono
collocate.
Località
Anzola (capoluogo)
Lavino di Mezzo
Ponte Samoggia
S.Giacomo del Martignone
Totale
Esclusive
Pure
2
0
0
0
2
Miste
0
0
1
1
2
b) la densità della rete
Un elemento di indubbia rilevanza al fine di valutare in misura più completa ed approfondita la rispondenza
della rete di rivendite giornali e riviste alle esigenze di servizio del territorio che le comprende, è fornito
dalla loro densità, ovvero dal numero di residenti per esercizio, dato complessivo che è interessante
disaggregare per aree e per singola edicola.
17
Inoltre i residenti non sono di per sé stessi sufficienti a giustificare la economicità delle rivendite di giornali
e riviste ubicate in punti nevralgici del Comune; ci si riferisce in particolare al centro storico e ad altri
elementi che rappresentano dei forti attrattori di traffico, come ad esempio i contenitori commerciali più
periferici.
Per quanto riguarda i flussi reali di pertinenza di una edicola, bisogna tener presente che sono formati solo
in parte dai residenti nelle vicinanze.
Le gravitazioni da fuori Comune e gli spostamenti interni, infatti, tendono inevitabilmente a privilegiare le
rivendite del centro storico e degli altri attrattori esterni.
c) densità per località
La Regione Emilia Romagna ed altre fonti istituzionali individuano in un intervallo compreso tra 2.000
(come minimo) e 2.500 (come massimo) un rapporto abitanti/rivendite in grado di supportare
adeguatamente la presenza di una edicola.
DENSITÀ DELLE RIVENDITE DI GIORNALI E RIVISTE PER LOCALITÀ
Località
Numero rivendite esistenti
Popolazione
Densità
Residente
(abitanti
per edicola)
Pure
Miste
Anzola (capoluogo)
2
0
7.585
3.792,5
Lavino di Mezzo
Ponte Samoggia
S.Giacomo del Martignone
Totale Comune
0
0
0
2
0
1
1
2
1.488
1.010
560
10.643
1.488
1.010
560
2.660,75
d) Densità per rivendita
UBICAZIONI CONTRASSEGNATE DALLA MINORE DENSITA’
Località
Residenti per esercizio
S.Giacomo del Martignone
560
UBICAZIONI CONTRASSEGNATE DALLA MAGGIORE DENSITA’
Località
Residenti per esercizio
Anzola (capoluogo)
3.792,5
Lavino di mezzo
1.488
Le aree cui queste ubicazioni fanno capo sono da tenere sotto monitoraggio per l’eventuale inserimento di
nuove rivendite in punti urbanisticamente idonei oppure per il trasferimento da zone sovraccariche.
18
Gli elementi specifici del Comune di Anzola nell’Emilia e i dati necessari alla realizzazione del
piano
Gli elementi necessari per puntare ad un corretto dimensionamento della rete di rivendite di giornali e
riviste del Comune di Anzola nell’Emilia devono essere in rapporto ai consumi pro capite dei residenti,
tenendo conto dei consumi effettuati presso edicole di Anzola nell’Emilia da coloro che provengono da
altri Comuni e delle evasioni dalla rete: degli acquisti, cioè, effettuati fuori dal territorio anzolese.
In quest’ottica i dati necessari alla realizzazione del piano sono:
a) Il venduto obiettivo per edicola
tenendo conto della composizione tipologica delle rivendite di giornali e riviste (se si tratti di strutture
esclusive oppure miste) e del numero medio di addetti necessario alla corretta effettuazione del
servizio, si determina a questo punto il venduto per edicola da considerarsi obiettivo per garantire una
adeguata remunerazione del lavoro impiegato.
b) numero di rivendite teoriche
dividendo il mercato reale complessivo per il venduto obiettivo per edicola, si ottiene il numero di
rivendite che teoricamente potrebbero operare nel Comune di Anzola nell’Emilia.
c) le autorizzazioni rilasciabili
confrontando il numero di rivendite teoriche con quelle effettive si ottiene il numero di autorizzazioni
eventualmente rilasciabili nel periodo di validità del Piano.
I dati del distributore
E’ possibile tracciare un primo quadro economico sulla rete di rivendite basandosi sui dati forniti dal
distributore di zona: il prospetto che segue evidenzia in cifre i dati di vendita per quotidiani e periodici
relativi al Comune di Anzola nell’Emilia.
Nel comune di Anzola dell’Emilia si vendono mediamente quasi 938,17 quotidiani ogni giorno, per un
valore di 234,54 copie per ogni edicola.
Il venduto complessivo di quotidiani e periodici è di euro 558.512,00; per il 55,26% esso deriva dalle
vendite di periodici e per il restante 44,74% da quelle di quotidiani.
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Quotidiani (%)
Periodici (%)
N. di copie di quotidiani vendute ogni giorno nel 2001
n.323.757
n.80.939,25
N. di copie di periodici venduti nel 2001
n.224.376
n.56.094
Venduto di quotidiani e periodici 2001
n.547.953
n.136.988.25
euro 636.763,00
euro 43,19%
euro 56,81%
19
Media per edicola
Quotidiani
Periodici
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Media per edicola
Totale comune
Quotidiani (%)
Periodici (%)
Media per edicola
Quotidiani
Periodici
euro 159.190,75
euro 68.754,48
euro 90.436,27
N. di copie di quotidiani vendute ogni giorno nel 2002
n.342.432
n.85.608
N. di copie di periodici venduti nel 2002
n.216.080
n.54.020
Venduto di quotidiani e periodici 2002
n.558.512
n.139.628
euro 664.034,45
euro % 44,74
euro % 55,26
euro 166.008,61
euro 74.272,25
euro 91.736,36
Ogni edicola ha venduto, nel 2002, in media, euro 91.736,36 in periodici e euro 74.272,25 in quotidiani.
Non ci è stato possibile calcolare l’aggio ufficiale dell’edicola media a causa del rifiuto, da parte del
distributore Nuova Felsinea srl, di fornire i dati del venduto suddivisi per edicola, in mancanza di una
autorizzazione firmata degli stessi; linea che il Comune di Anzola nell’Emilia ha deciso di assecondare.
Ci teniamo dunque a precisare che, per cause non imputabili alla nostra volontà, i dati sono medi e non
riferiti ai singoli punti vendita; che il venduto si riferisce al prezzo di copertina, non scorporato dall’aggio,
il che fa si che nella realtà le oscillazioni siano molto ampie. Facciamo anche presente che nonostante siano
stati richiesti dati relativi ai due anni precedenti del venduto in Anzola nell’Emilia il distributore non ci ha
fornito i dati relativi al 2003 che erano ovviamente compresi.
I Consumi pro capite
Il Comune di Anzola nell’Emilia, per il settore merceologico dei giornali e riviste, ha una spesa media
annua pro-capite per il 2001 di euro 51,48 e per il 2002 di euro 52,48 con un incremento pro-capite di
euro1 in un anno.
Se si considera il dato del consumo familiare nel 2001 le famiglie anzolesi hanno speso per il settore
merceologico dei giornali e delle riviste nel 2001 euro 145,08; nel 2002 euro 151,30.
Nel comune di Anzola nell’Emilia si vendono mediamente quasi 938,17 quotidiani ogni giorno, se si
considera il numero delle famiglie otterremo che il 21,38% di queste acquista in media un quotidiano.
Se si considera il venduto totale annuale quotidiani e periodici ad Anzola otterremo che una famiglia di
Anzola in un anno acquista in media 127,25 fra giornali e riviste
Le evasioni e le acquisizioni
E’ opportuno considerare, in sottrazione al totale dei consumi dei residenti, una percentuale di acquisti
effettuati fuori Comune, allo stesso modo in cui si calcolano invece come gravitazioni in entrata gli acquisti
effettuati da visitatori esterni.
Particolarmente efficace in questo calcolo sarebbe il dato del pendolarismo (per lavoro o studio), del quale
purtroppo siamo stati forniti soltanto parzialmente.
20
Abbiamo infatti solo il dato del pendolarismo in uscita che assomma in totale 5.650 spostamenti, i cui più
importanti numericamente sono:
•
•
•
•
•
•
Anzola su Anzola 2126
Bologna 1881
San Giovanni 160
Crespellano 460
Calderara 215
Casalecchio 177
I “pendolari”, quindi, (per lavoro, studio o per corsi di formazione) e i residenti temporaneamente assenti
assommano, secondo i dati disponibili, a un totale di 3.524 persone, pari al 33,11% circa della
popolazione residente.
Questo dato va peraltro giudicato con le dovute cautele in considerazione del fatto, che non tutti i
pendolari effettuano la spesa di giornali e riviste al di fuori del territorio comunale.
Per la valutazione delle gravitazioni, ovvero dei flussi di consumo in entrata da altri Comuni della Provincia
o da fuori Provincia, non essendo stato possibile recuperare il dato ISTAT del Censimento 2001, non è
stato di conseguenza nemmeno possibile calcolare la percentuale di incidenza complessiva rispetto ai
residenti.
Anche in questo caso, peraltro, è presumibile, che i gravitanti effettueranno una parte considerevole dei
loro acquisti di giornali e riviste presso il Comune di origine del loro spostamento.
Ipotesi di venduto obiettivo per punto vendita
Altro elemento fondamentale per dimensionare opportunamente la rete dei punti vendita di giornali e
riviste del Comune di Anzola nell’Emilia é il venduto obiettivo per esercizio; esso deve essere tale da
remunerare in misura soddisfacente il lavoro impiegato (con una valutazione che comprenda gli addetti
medi per edicola), coprendo i costi e considerando l’incidenza del fattore lavoro nella tipologia distributiva
dei giornali e riviste.
Per ottenere il venduto obiettivo si parte dalla considerazione dei venduti rivalutati indicati dalla F.I.E.G.
come medi per le edicole esclusive e per quelle ad attività mista: euro 185.924,48 per le prime e euro
113.620,52 per le seconde; si è poi calcolata la media per edicola utilizzando i dati a disposizione.
Considerato che le rivendite miste raggiungono, nella media nazionale, un venduto pari a circa il 60% delle
esclusive, si può stimare per Anzola nell’Emilia, che il venduto delle miste sia stato nel 2002 di euro
249.013,6 all’anno, e quello delle esclusive di euro 415.022.
21
Lo sviluppo urbanistico del Territorio
La zonizzazione del Territorio
Uno degli strumenti essenziali attraverso i quali è possibile calibrare le scelte di adeguamento e sviluppo
della rete in rapporto alle specificità del territorio è rappresentato dalla definizione di una zonizzazione
adeguata. A tal proposito sono individuate 4 specifiche zone e sottozone.
Per la loro rappresentazione cartografica è fatto rinvio alle Tavole n. 1 e n. 2 .
1. Zona Capoluogo – Sottozona “Espansione recente” È la più estesa e conta il maggior numero di esercizi commerciali, oltre a pubblici esercizi, studi di liberi
professionisti, servizi di terziario avanzato e insediamenti di artigianato di servizio, ubicati in prevalenza
nel centro abitato. Oltre al centro abitato stesso, comprende una vasta zona di territorio extraurbano, che si
sviluppa da est a ovest lungo l’asse stradale della S.S. 9 Via Emilia e si espande a nord fino a Via Mazzoni
e a sud fino al limite del territorio Comunale. Nell’ambito di tale zona viene individuata una sottozona
denom. “Espansione recente” delimitata nel quadrante così definito: a sud dalla Via Emilia, a est dal
torrente Ghironda a nord dal tracciato ferroviario ed a ovest dal torrente Martignone. In tale sottozona si
prevede un incremento di superficie abitativa, nei comparti denominati C 2. 1 e C 2. 2, per complessivi mq.
9413, corrispondenti a circa 100 alloggi e a 250 persone. Per tali ragioni si ritiene opportuno prevedere il
rilascio di una autorizzazione per un punto vendita esclusivo nell’ambito della sottozona “Espansione
recente” ed una autorizzazione per un punto vendita non esclusivo nella zona Capoluogo, sempreché in un
raggio di metri lineari mille, facendo centro sull’ubicazione prescelta, non sia già stato autorizzato alcun
punto vendita, indipendentemente dal limite di zona.
2. Zona Lavino di Mezzo
Comprende il centro abitato in confine con il Comune di Bologna e le 2 zone artigianali, nelle quali vi sono
insediate numerose aziende. Trattasi di una zona nella quale si sta registrando un significativo aumento di
popolazione dovuto alla realizzazione dell’area residenziale a lato di Via Guido Rossa, denominata C 2. 3,
ove si prevede un incremento di superficie abitativa per complessivi mq. 14.200 corrispondenti a circa
140/150 appartamenti e a 360/400 nuovi residenti. Considerato che tale zona risulta priva di punti vendita
di quotidiani e periodici si ritiene opportuno prevedere il rilascio di una autorizzazione per un punto
vendita esclusivo ed una autorizzazione per un punto vendita non esclusivo, sempreché in un raggio di
metri lineari mille, facendo centro sull’ubicazione prescelta, non sia già stato autorizzato alcun punto
vendita, indipendentemente dal limite di zona.
3. Zona Ponte Samoggia
Comprende il centro abitato e zone limitrofe in confine con il Comune di Crespellano ed il comparto
industriale commerciale dell’Ex Euroceramica posto in adiacenza alla S.S. 9 Via Emilia, strada ad elevato
transito di veicoli.
4. Zona San Giacomo del Martignone
Piccolo centro abitato a confine con il Comune di San Giovanni, attraversato dalla Provinciale n. 568
Persicetana.
Considerato il numero di residenti in queste ultime due zone, pari rispettivamente a circa 1.010 e 560 unità,
e la mancanza di uno sviluppo edificatorio nel breve/medio periodo di dette zone, si ritiene sufficiente la
presenza attuale di un punto vendita esclusivo in ciascuna di esse, consentendo il rilascio di una
autorizzazione per zona di un punto vendita non esclusivo, sempreché in un raggio di metri lineari mille,
facendo centro sull’ubicazione prescelta, non sia già stato autorizzato alcun punto vendita,
indipendentemente dal limite di zona.
22
COMUNE DI ANZOLA DELL'EMILIA
PROVINCIA DI BOLOGNA
Numero Delibera
Servizio
DELIBERAZIONE
Del 28/07/2005
71
DEL CONSIGLIO COMUNALE
: DIRETTORE AREA URBAN. E ATT. PRODUTTIVE
OGGETTO
PIANO DI LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI VENDITA ESCLUSIVI PER LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA
QUOTIDIANA E PERIODICA E CRITERI PER L'INSEDIAMENTO DEI PUNTI VENDITA NON ESCLUSIVI
PER LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA.
PARERI DI CUI ALL' ART. 49 DEL DECRETO LEGISLATIVO 18.08.2000 N. 267
Per quanto concerne la REGOLARITA' TECNICA esprime parere :
IL RESPONSABILE
DEL SERVIZIO
INTERESSATO
FAVOREVOLE
........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................
Data
19/07/2005
IL DIRETTORE AREA URBAN. E ATT.
PRODUTTIVE
F.to ARCH. ROMOLO SOZZI
Per quanto concerne la REGOLARITA' CONTABILE esprime parere :
IL RESPONSABILE
DEL SERVIZIO
FINANZIARIO
........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................
Data
IL
F.to
DEL 28/07/2005
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR.71
Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
F.to ROPA LORIS
IL VICE SEGRETARIO
F.to DR.SSA PATRIZIA SAGGINI
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE.
Copia della presente deliberazione viene pubblicata all' Albo Pretorio dal
23/08/2005 al
ai sensi e per gli effetti dell' Art. 124, comma 1, del Decreto Legislativo 18.08.2000 n. 267.
ANZOLA DELL'EMILIA, Lì 23/08/2005
7/09/2005
L'OPERATORE AMMINISTRATIVO
F.to
LAMBERTINI PAOLA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ.
È copia conforme all' originale.
DIR. AREA LAVORI PUBBL. E AMB.
ANZOLA DELL'EMILIA, Lì 23/08/2005
ING. GIUSEPPE MARCHEGIANI
ATTESTAZIONE DI ESECUTIVITÀ
La presente deliberazione, pubblicata nei termini sopraindicati, è divenuta esecutiva il 2/09/2005 dopo il
decimo giorno di pubblicazione, ai sensi dell'art. 134 - comma 3 - del Decreto Legislativo 18.08.2000 n. 267.
Addì, ............................
ILVICE SEGRETARIO
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