IL GIOCO NELL’ASILO
NIDO
CORSO DI
PREPARAZIONE AL
CONCORSO PER EDUCATORI
DI ASILI NIDO
Prof. Salvatore Sasso
Perché è importante
È un’attività attraverso cui il bambino
esprime se stesso in modo autentico e
spontaneo.
È un’attività spontanea che si esercita per
il puro gusto di esercitarla, un’attività
aventi il proprio fine in se stessa:
È fonte di gioia e di divertimento, ma anche
di frustrazioni e di sconfitte.
Perché è importante
È un’esperienza globale perché
- coinvolge l’intera unità biopsichica;
- avvolge e coinvolge tutta la vita del
bambino
- investe tutto il contesto vicino al
bambino (nido, famiglia ecc.)
Chi lo ha studiato
Groos: “il gioco come esercizio di capacità”.
Ispirandosi alle idee di Darwin, intese il
gioco come un istinto generalizzato, la cui
funzione era quella di attivare istinti più
specifici e utili per la sopravvivenza;
Stanley Hall: “il gioco come ricapitolazione”.
Ispirandosi al pensiero di Lamarck, riteneva
che il gioco nell’età dello sviluppo
esprimesse le esperienze ancestrali dei
nostri antenati tramandate geneticamente;
Chi lo ha studiato
Claparède: “il gioco come esercizio”.
Schiller e Lazarus: “il gioco come esperienza
creativa”.
Piaget: è al servizio della maturazione intellettiva e
come l’intelligenza attraversa varie fasi.
Il gioco come pura “assimilazione”, che piega gli
eventi ai desideri del soggetto integrandoli alle
conquiste intellettuali ottenute attraverso il
processo di “accomodamento”. Anche il gioco con
regole sociali rientra nella definizione
Chi lo ha studiato
Freud: il gioco come appagamento
fantastico di pulsioni istintuali inconsce,
sessuali e aggressive.
In una seconda fase prende in
considerazione i giochi che riguardano
esperienze traumatiche vissute dai
bambini. Ritenne che la ripetizione giocosa
di tali esperienze servisse ad eliminare
l’ansia ad essa associata. Gioco come
terapia.
Chi lo ha studiato
Winnicott: il gioco è un mezzo che
permette al bambino di passare dal
controllo onnipotente e magico sugli oggetti
alla percezione del mondo reale;
Qual è il suo significato
È un’attività spontanea libera e autonoma;
È un’attività che permette la costruzione
della propria personalità;
È apprendimento nel senso più generale del
termine perché in esso convergono l’attività
esplorativa e la curiosità.
Insegna a pensare, a immaginare, a
muoversi.
C’è prevalenza di libertà, adattabilità,
reversibilità, imprevedibilità (legame tra
gioco e fantasia)
Qual è il suo significato
Assume significati e funzioni diverse in
rapporto alla fase evolutiva che attraversa
il bambino.
1. Prima fase: il gioco soddisfa la pulsione
esplorativa. Giocando il bambino esplora il
suo corpo e l’ambiente circostante;
2. Seconda fase: il gioco assolve una finzione
catartico-simbolica. Attraverso il gioco il
bambino si può riscattare dalle
frastrazioni passando da una posizione
passiva ad una attiva;
Qual è il suo significato
3. Terza fase: il gioco soddisfa l’esigenza del
bambino di simulare ruoli adulti (giochi di
simulazione dei ruoli) e l’esigenza di
sottostare a delle regole (giochi di
costruzioni). Attraverso questi tipi di
giochi il b. affina e sviluppa le sue capacità
propriamente sociali.
Il giocattolo
È un pretesto per il gioco;
È un oggetto che consente al bambino
di entrare in relazione con il mondo
circostante;
Serve al b. per fare giochi di
imitazione, finzione, costruzione,
apprendimento, socializzazione.
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Il gioco nell`asilo nido