2 Il documento di rendicontazione dell’attività 2012 è stato redatto con il contributo degli operatori di seguito indicati, con il coordinamento della Direzione Integrata della Prevenzione. SOC Direzione Integrata della Prevenzione: direttore dr.ssa Daniela Rivetti, dr.ssa Anna Mesto, dr. Maurizio Oddone, CPSI Nadia Abate, tecnico di neuro fisiopatologia Loredana Corsello, CPSE Luciana Lazzarino, CPSI Graziella Montersino SOS Educazione alla Salute: responsabile dr.ssa Tiziana Miroglio, ASV Manuela Gobbo, educatrice Paola Vaccalluzzo SOS Promozione qualità dell’assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare: responsabile dr. Paolo Viola; CPSI Gigliola Gualtieri SOC Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN): direttore dr. Vincenzo Soardo, dr. Ettore Bacchini, dr.ssa Renza Berruti, dr. Fiorenzo Lorenzi, coordinatore TdP Elena Cerrato, TdP Marisa Panata Direzione Dipartimento di Prevenzione: RAD dr. Giovanni Cerrato, PO Servizio Amministrativo dr.ssa Sandra Zavattero SOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP): dr. Giuseppe Allegro, dr.ssa Enrica Girardino, dr. Duilio Lioce, coordinatore TdP dr. Domenico Russo, TdP Lorenzo Bigliani, Maria Schembri SOS Prevenzione rivolta alla persona: responsabile dr.ssa Maria Anna Marchisio, ASV Cristiana Scarzella Favaro, ASV Angela Mazzetti, ASV Mariuccia Mutton SOC Prevenzione e Sicurezza in Ambiente di Lavoro (SPreSAL): direttore dr. Roberto Zanelli SOSD Servizio Tecnico della Prevenzione (STP): responsabile ing. Carla Pettazzi SOC Servizio Veterinario AREA A: direttore dr. Gianstefano Filippone, dr. Fulvio Baj, dr. Ettore Ghiggi, dr. Lorenzo Mina, dr. Alfonso Pescarmona SOC Servizio Veterinario AREA B: direttore dr. Carlo Raschio, dr. Mauro Lovisone, Mariella Fungo SOC Servizio Veterinario AREA C: direttore dr. Antonello Barisone, dr.ssa Cristina Gerbi SOS Nucleo di Vigilanza Interarea (NIV): responsabile dr. Ubaldo Uberti, coordinatore TdP Alberto Morra Dipartimento delle Dipendenze (SERT): direttore dr. Maurizio Ruschena, dr.ssa Marilisa Aluffi, dr.ssa Roberta Liberalato, educatore prof. Fabrizio Maccario, CPSI Ombretta Conti, CPSI Alessandra Romagnolo. Direzione Sanitaria Ospedale Cardinal Massaia: Direttore Sanitario dr. Roberto Gerbi, dr.ssa Roberta Broda, ICI Giuseppina Marchese, ICI Mirella Pozzebon Dipartimento di Salute Mentale: direttore dr.ssa Caterina Corbascio Dipartimento Materno Infantile: direttore dr.Maggiorino Barbero SOSD Consultori: responsabile dr.ssa Paola Imarisio, dr.ssa Silvana Alfieri, dr.ssa Ornella Goria SOC Diabetologia e Malattie metaboliche: Direttore dr. Luigi Gentile SOC Malattie Infettive: direttore prof. Alberto Biglino, dr. Mauro Valle SOC Pneumologia: direttore dr.ssa Lucia Occhionero SOC Farmacia territoriale: direttore dr.ssa Silvana Martinetti, dr.ssa Roberta Bona 3 SOMMARIO Introduzione Coordinamento e monitoraggio del Piano locale di prevenzione Stili di vita Sicurezza alimentare Prevenzione delle malattie trasmissibili Prevenzione dei rischi in ambiente di vita Prevenzione dei rischi in ambiente di lavoro Incidenti domestici Incidenti stradali Tumori e screening Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia Presentazione sintetica dei risultati del Piano Locale di Prevenzione pag. 5 7 11 19 29 41 49 55 57 59 63 65 Ringraziamenti Si ringraziano tutti gli operatori che hanno collaborato alla realizzazione delle attività di prevenzione ed alla stesura del presente documento per la disponibilità e l’impegno dedicati. 4 INTRODUZIONE 1. PREMESSA Nel 2012 il nuovo modello organizzativo basato su un sistema di “rete” in cui i professionisti della salute, pur appartenenti ad unità operative diverse o a diversi livelli gestionali del Ssn, si integrano per concorrere al raggiungimento di obiettivi condivisi si è ben consolidato. Con il presente documento si intende rendere conto dei risultati conseguiti nella ASL AT nel corso dell’anno, in relazione agli obiettivi contenuti nel Piano Locale della Prevenzione 2012, non solo al fine di soddisfare il debito informativo con la Regione Piemonte e la Direzione Aziendale, ma anche in un’ottica di trasparenza e di miglioramento. Alle attività previste dal piano hanno concorso moltissime strutture della ASL, il cui specifico contributo sarà maggiormente dettagliato nei singoli capitoli. Il Dipartimento di Prevenzione ha continuato a rappresentare il motore operativo di gran parte delle attività descritte, occupandosi direttamente di prevenzione delle malattie infettive, sicurezza alimentare, prevenzione in ambiente di vita e di lavoro, tutela sanitaria del patrimonio zootecnico. La Direzione Integrata della Prevenzione, con le sue funzioni per lo più trasversali (epidemiologia, promozione della salute, coordinamento degli screening, qualità aziendale, gestione del rischio clinico) ha svolto soprattutto funzioni di coordinamento e supporto. La collaborazione preziosa, propositiva e produttiva con le altre strutture territoriali ed ospedaliere (in particolare SERT, Consultorio, Farmacia Territoriale, Direzione Sanitaria, Pneumologia, Malattie Infettive) ha consentito di rendere le attività di prevenzione un insieme armonico e finalizzato. La Direzione Integrata della Prevenzione, inoltre, ha svolto anche una continua funzione di raccordo con il livello della programmazione regionale attraverso la partecipazione del Direttore al tavolo del Coordinamento Operativo Regionale della Prevenzione. Gli obiettivi del PLP sono stati inseriti tra gli obiettivi assegnati alle strutture dalla Direzione Aziendale e ciò è importante anche ai fini del riconoscimento e della motivazione degli operatori. I risultati conseguiti sono illustrati nelle pagine seguenti, in modo semplice e sintetico. Il documento è articolato in capitoli che riprendono gli obiettivi indicati nel Piano Locale della Prevenzione 2012. 5 6 COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DEL PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Organizzazione e gestione dei sistemi di sorveglianza trasversali al Piano di Prevenzione Le attività di sorveglianza previste dal PNP/PRP 2010-2012 rappresentano strumenti essenziali di conoscenza. I dati sono utilizzati per il monitoraggio, la valutazione e la ri-programmazione delle attività ed a fini di comunicazione con i portatori di interesse. PASSI (progetto 2.9.1) Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 Conduzione delle interviste Elaborazione di report In mancanza del contributo economico regionale alla realizzazione del progetto, è stato incrementato il numero delle intervistatrici ed il numero richiesto di 275 interviste è stato comunque raggiunto, utilizzando lo strumento dello straordinario nei limiti consentiti dall’Azienda. I risultati derivanti dalla elaborazione delle interviste sono stati controllati, elaborati ed organizzati nel report “ La Sorveglianza PASSI Rapporto ASL AT anni 2008-2011. I dati sono stati diffusi nell’ambito del corso “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza” e saranno messi a disposizione di tutti attraverso la pubblicazione del report sul sito aziendale. OKkio alla Salute e HBSC (progetto 2.9.1) Linee di attività locali 2012 Indagine OKkio e produzione di report Comunicazione risultati HBSC Principali risultati attività 2012 E’ stata realizzata l’indagine OKKIO 2012 e sono stati analizzati i risultati. I dati di OKKIO e HBSC sono stati messi a disposizione per azioni di informazione / comunicazione intra ed extra-aziendali e diffusi nell’ambito del corso “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza” PASSI d’Argento (progetto 4.2.2) Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 Conduzione delle interviste per il campione regionale La ASL AT, attraverso la Direzione Integrata della Prevenzione, ha partecipato alla conduzione delle interviste del campione Regionale. Sono stati identificati il Coordinatore Aziendale, con compiti organizzativi (selezione del campione, coordinamento degli intervistatori, comunicazione) e 3 intervistatori che, dopo aver partecipato alla formazione regionale, hanno condotto e caricato nel database 45 interviste (quelle programmate dalla Regione a carico degli operatori ASL AT). 7 Altre attività Coordinamento e monitoraggio attività PLP 2012 Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 Attività di supporto alla progettazione e realizzazione del PLP 2012 La direzione Integrata della Prevenzione ha assistito ed accompagnato la progettazione e la realizzazione delle attività previste nel PLP 2012 attraverso una serie di proposte: • Mettere a disposizione documentazione su evidenze, raccomandazioni e buone pratiche • Favorire e accompagnare la costituzione e l’operatività di gruppi di lavoro • Stimolare la riflessione critica • Aiutare a produrre sintesi di step intermedi secondo schemi concettuali/quadri logici • Stimolare il confronto con esperienze simili e la valutazione tra pari • Organizzare iniziative di formazione • Aiutare la stesura della reportistica Formazione Linee di attività locali 2012 Corso di accompagnamento alla rendicontazione 2011 e programmazione 2012 Condivisione delle informazioni derivanti dai sistemi di sorveglianza Nel 2012 sono state programmate e realizzate una serie di attività formative. Principali risultati attività 2012 Corso di formazione interno “Piano Locale di Prevenzione – Risultati 2011 e programmi 2012: il ciclo della progettazione” • Gennaio – febbraio, durata di 14 ore. • Soggetti coinvolti: 30 operatori medici, veterinari, psicologi, educatori professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a Dipartimento di Prevenzione, Promozione Salute, UVOS, Direzione Sanitaria, SERT, Consultorio. • Obiettivi: valutazione e rendicontazione PLP 2011 – programmazione attività PLP 2012 • Metodi: o Prima giornata in aula: sintesi dello stato dell’arte, condivisione delle modalità di lavoro “sul campo” o Più giornate di lavoro a piccoli gruppi (1 gruppo per ogni “capitolo PLP”) in timbratura, presso la sede di lavoro o Giornata conclusiva in aula: i gruppi presentano il loro lavoro • Risultati: o 8 “capitoli” semilavorati per il documento di rendicontazione o 8 “capitoli” semilavorati per il documento programmazione o Conoscenza e condivisione dell’organizzazione, delle attività e dei problemi Corso “Prevenzione degli Incidenti Stradali: moltiplichiamo le azioni preventive” • Gennaio, durata di 6 ore • Soggetti coinvolti: 18 operatori medici, psicologi, educatori professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a SISP, SPreSAL, Promozione Salute, SERT, 8 • • • Consultorio. Obiettivi: individuare e organizzare le attività 2012 Metodi: o Unica giornata in aula: analisi di contesto, analisi delle proposte regionali, lavoro a piccoli gruppi per la scelta degli interventi e dei contesti, discussione di fattibilità in plenaria Risultati: o Bozza di progetto e cronoprogramma delle attività Corso “Sorveglianza, prevenzione e controllo della TB – Analisi delle criticità e aggiornamento delle procedure aziendali” • Febbraio – marzo; durata 22 ore • Soggetti coinvolti: 20 operatori medici, ASV, IP, Biologi, tecnici sanitari, appartenenti a SISP, Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Pneumologia, Laboratorio Analisi, SPP e MC, Medicina Penitenziaria, Risk Management, Qualità • Obiettivi: analisi delle criticità e definizione di soluzioni per il miglioramento • Metodi: o Prima giornata in aula: analisi del contesto e della letteratura (aspetti epidemiologici, clinici, strategie di controllo, raccomandazioni) – mandato per il project work o Lavoro strutturato e guidato a piccoli gruppi, fuori aula e in timbratura: analisi delle criticità, contestualizzazione delle raccomandazioni e stesura delle procedure o Giornata conclusiva in aula: presentazione dei lavori e condivisione di un piano di attività • Risultati: o Bozza di procedure per la gestione dei casi e dei contatti (comunitari e in ambito sanitario),sorveglianza sanitaria dei lavoratori o Creazione di un gruppo di lavoro permanente Corso “Il percorso di disassuefazione dal tabagismo: contestualizzazione delle procedure regionali nella ASL AT • Novembre – dicembre, durata 12 ore • Soggetti coinvolti: 25 operatori medici, psicologi, educatori professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a SISP, Direzione Sanitaria, Promozione della salute, RAD, Pneumologia, SERT • Obiettivi: stesura di un percorso per la disassuefazione dal tabagismo • Metodi: o Prima giornata in aula: analisi di contesto, revisione della letteratura – mandato per il project work o Lavoro strutturato e guidato a gruppi, fuori aula e in timbratura: gruppo “trattamento”, gruppo “reclutamento attivo”, gruppo “ospedale libero da fumo” o Giornata conclusiva in aula: presentazione dei lavori e condivisione di un piano di attività • Risultati: o Bozza di percorso o Standardizzazione delle procedure nei due CTT (Pneumologia e SERT) o Definizione di modulistica comune e cartellonistica o Proposta di cronoprogramma attività 2013 9 Corso “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza” Dicembre, durata 9 ore • Soggetti coinvolti: 30 operatori medici, veterinari, psicologi, educatori professionali, ASV, IP, TdP appartenenti a Dipartimento di Prevenzione, Promozione Salute, UVOS, Direzione Sanitaria, SERT, Consultorio. • Obiettivi: condividere le informazioni tratte dai diversi sistemi di sorveglianza • Metodi: pomeriggi in aula o presentazione dati PASSI, PDA, OKKIO, HBSC, Registro tumori Piemonte, sorveglianza integrata incidenti stradali, dati PS per gli indicenti domestici, mappe di rischio in ambiente di lavoro, OED o Condivisione di metodi per l’analisi delle priorità • Risultati: o Riflessioni propedeutiche alla programmazione 2013 1. Punti di forza delle attività svolte Nella ASL AT il modello organizzativo della Direzione Integrata ha migliorato il livello di integrazione e coordinamento di tutte le attività di prevenzione, dentro e fuori il Dipartimento di Prevenzione, sia nella fase di programmazione che in quella di implementazione delle attività. Il Piano Locale di Prevenzione è risultato in grado di stimolare e facilitare quegli interventi multidisciplinari e multilivello raccomandati per affrontare il mutamento dei bisogni e della domanda assistenziale, dominati dalla prevalenza delle patologie cronico-degenerative, responsabili oggi di circa l’80% della mortalità nei Paesi della Regione europea. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento L’integrazione si è ben consolidata fra alcune strutture (Dipartimento di Prevenzione, Promozione della salute, Direzione Sanitaria, Consultorio, SERT, Malattie infettive, Pneumologia …), ma è ancora carente la collaborazione con molta parte dei clinici e con i MMG. E’ carente inoltre il coinvolgimento degli stakeholders e delle amministrazioni locali: nella ASL AT l’esperienza dei PEPS, nonostante alcuni tentativi, non è decollata. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Vedi pag. 3 Gruppo di lavoro: Vedi pag. 3 10 OBIETTIVO DI SALUTE N. 1 STILI DI VITA Prevenzione delle patologie e delle comportamenti e abitudini non salutari PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 condizioni determinate da Gestione integrata delle informazioni sui determinanti e rischi comportamentali per la salute derivanti dai sistemi di sorveglianza (2.9.1) Vedi pagina 7 Vedi pagina 7 PRP: Azioni Coordinamento delle funzioni di programmazione e per la gestione e valutazione degli interventi (Attivazione da parte della Direzione Integrata della Prevenzione di gruppi di progetto o di coordinamento per la gestione delle azioni intersettoriali (2.9.2) e inserimento progetti in Banca dati ProSa) Linee di attività locali 2012 “Genitori più” (progetto 2.9.2) Sono proseguite le attività del progetto “Genitori Più” con particolare riferimento a: o prevenzione degli incidenti stradali: il consultorio ha continuato ad ospitare l’iniziativa “Trasportaci sicuri” dell’ACI finalizzata a sensibilizzare i genitori al trasporto sicuro dei bambini in automobile sfruttando le occasioni dei corsi di preparazione al parto. Principali risultati attività 2012 o prevenzione degli incidenti domestici: l’azione di counselling verso i neogenitori e la consegna di opuscoli informativi è proseguita presso il consultorio e gli ambulatori vaccinali. o il miglioramento dell’adesione alle vaccinazioni: le occasioni di contatto con il pediatra, con il personale del consultorio o del servizio vaccinazioni sono state utilizzate anche per promuovere l’adesione alle vaccinazioni. o la cessazione dal fumo di tabacco: le occasioni di contatto con l’utenza sono sfruttate per acquisire informazioni circa l’abitudine al fumo delle gravide e dei neogenitori ed offrire interventi di counselling (progetto “Mamme libere dal fumo”) PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 Integrazione nella programmazione e gestione degli interventi sugli stili di vita da parte dei diversi attori (definizione di percorsi e di interrelazioni tra interventi individuali e di setting) (2.9.6) Redazione del “percorso fumo” sulla base delle linee di indirizzo regionali) (progetto 2.9.6) Nella ASL AT è operativo un “Gruppo di lavoro locale di coordinamento per la diffusione e l’implementazione delle linee guida sulla cessazione del fumo di tabacco”. 11 Nel corso del 2012 è stato realizzata la formazione accreditata di tutti gli operatori coinvolti per condividere e formalizzare il “percorso per la disassuefazione e l’astinenza da fumo” ed il piano di monitoraggio (vedi “interventi tematici” pag. 16) PRP: Azioni Azioni di sistema per la promozione della salute nel setting scuola (protocolli di intesa locali, formazione metodologica, coprogettazione nell’ambito di “Scuola che promuove salute”) (2.9.3) Linee di attività locali 2012 Iniziative di coordinamento delle attività di promozione della salute nella scuola Il Gruppo Tecnico Provinciale (ASL, Ufficio Scolastico Provinciale, insegnanti esperti) ha proseguito la collaborazione interistituzionale all’interno del progetto “Scuola che promuove salute” (progetto 2.9.3); inoltre sono state indette le riunioni di presentazione e raccolta adesioni per l’avvio della costruzione partecipata del Profilo di salute della scuola (con la consulenza del Gruppo Tecnico Regionale che provvederà alla formazione congiunta Scuola/ASL) Nell’ambito del progetto 2.9.4 “Guadagnare salute in adolescenza” sono proseguite le seguenti iniziative: o area tematica uso di sostanze: “Unplugged”, “Di pari impari” (progetto 2.9.4 (2)) o area tematica incidenti stradali, progetto: “insieme per la sicurezzamoltiplichiamo le azioni preventive” - progetto 2.9.4 (3) (vedi anche scheda INCIDENTI STRADALI) o area tematica sessualità, progetto: “Peer education - prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili” - progetto 2.9.4 (4) o area tematica alimentazione ed attività fisica, progetto: “Promozione attività fisica e corretta alimentazione” - progetto 2.9.4 (5) Principali risultati attività 2012 Progetto Unplugged Indicatori n° scuole raggiunte dall’intervento Atteso 10% Osservato 25% Di pari in/mpari – prevenzione delle dipendenze con il metodo della peer education - >= 2 >= 20 90% 2 33 100% >= 30% 100% 100% 100% 100% 100% - “Peer education - prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili”; - - n. scuole coinvolte nel progetto n. di peer formati % partecipazione studenti al corso % incremento conoscenze n. interventi di peer education attivati nelle classi seconde n. incontri di verifica n° questionari con risposte esatte su conoscenze MST e 80% contraccezione / n° questionari distribuiti a termine progetto n° interventi realizzati dai peer educator / n° interventi 80% progettati 12 80% 100% Prosecuzione “Promozione attività fisica e corretta alimentazione” Progetto “Cammino… leggero” - N. studenti partecipanti alle attività proposte/N.studenti non abitualmente praticanti attività fisica >25% 40% Riepilogo degli interventi di promozione della salute nel setting scuola attuati complessivamente nell’ambito del PLP, alcuni dei quali attuati nell’ambito di Guadagnare salute Titolo Area tematica prevalente Ordine di scuola Numero di classi coinvolte Unplugged Prevenzione delle dipendenze Scuole secondarie 1° grado 21 Riferimento al capitolo in cui il progetto è descritto Stili di vita Di pari in/mpari Prevenzione delle dipendenze con il metodo della peer education Sessualità Scuole secondarie 2° grado 13 Stili di vita Scuole secondarie 2° grado 19 Stili di vita Attività fisica/alimentazione Prevenzione dipendenza da fumo di tabacco Scuole secondarie 2° grado Scuole secondarie 2° grado 10 Stili di vita 10 Stili di vita Programma di Alimentazione sensibilizzazione sulla malattia diabetica Porgi una mano…. Donazione sanguequalcuno ha bisogno midollo di te Scuole secondarie 2° grado 27 Stili di vita Scuole secondarie 2° grado Vivere bene con gli Elementi di etologia animali in ambiente degli animali da urbano. affezione Scuole primarie 12 Stili di vita (gestiti inizialmente da ADMO) 20 Stili di vita Peer education “Cammino ….. leggero” Tabacco…. Meglio non provare Affy fiutapericoli Incontri con la classe Incidenti domestici Scuole dell’infanzia 13 16 scuole Incidenti dell’infanzia domestici Per quanto riguarda l’area tematica “Incidenti stradali” l’ASL AT ha proseguito la collaborazione con la Scuola supportando, per quanto di competenza, le azioni intraprese, partecipando al tavolo provinciale per la Sicurezza stradale e all’evento “Giornata della sicurezza stradale” rivolto a tutte le Scuole del territorio. Interventi tematici: riduzione (o contenimento) della prevalenza di soggetti con stili di vita non sani Alimentazione e attività fisica PRP: Azioni Progetti PRP: Progetto 2.9.5 Miglioramento dell’offerta alimentare nella ristorazione collettiva Progetto 2.9.7 Allattamento al seno e prevenzione dell’obesità Progetto 2.9.8 Promozione dell’attività motoria nel setting scuola Progetto 2.9.9 Promozione dell’attività motoria in ambiente di lavoro 2.9.5. Interventi formativi rivolti ad operatori delle mense scolastiche ed operatori delle strutture assistenziali per il miglioramento della qualità nutrizionale dell’alimentazione nei bambini in età scolare e nell’anziano. 2.9.8 Progetto “Cammino ….leggero” nel setting scuola (vedi capitolo precedente) Linee di attività locali 2012 2.9.9 Attività realizzate: 1. Costituzione Gruppo di lavoro interdisciplinare “Attività fisica” 2. Corsi di formazione rivolto ad operatori ASL per: a) preparare conduttori di gruppi di cammino, b) incentivare la partecipazione ai gruppi di cammino previsti dal progetto “Corri…al lavoro” inserito nel PLP 2010 3. Attivazione di collaborazioni con le Amministrazioni Comunali per la diffusione dell’iniziativa e progettazione di interventi comuni 4. Attivazione di gruppi di cammino Progetto 2.9.5. Indicatori Principali risultati attività 2012 Interventi di miglioramento ristorazione collettiva realizzati in base ai nuovi indirizzi regionali Atteso Osservato - Almeno 2 interventi formativi 12 incontri addetti ristorazione scolastica sulle corrette modalità di porzionatura dei pasti - Almeno 2 interventi formativi rivolto agli addetti ristorazione residenze per anziani (case di riposo) 1 corso completo sulla prevenzione malnutrizione negli anziani Progetto 2.9.9 Indicatori Atteso - realizzazione corsi di formazione - realizzazione gruppi di cammino 14 - almeno 1 almeno 1 Osservato 1 7 Alcol, fumo e dipendenze patologiche PRP: Azioni Progetti PRP: 2.9.10 Coordinamento delle attività di prevenzione dell’abuso di alcol nel territorio 2.9.11.1 Attuazione del piano regionale antitabacco: prevenzione dell’iniziazione 2.9.11.2 Attuazione del piano regionale antitabacco: disassuefazione e controllo 2.9.12 Coordinamento delle attività di prevenzione dell’abuso di alcol nel territorio Alcool Prosecuzione della collaborazione fra Medicina Legale e Dipartimento delle Dipendenze Fumo Linee di attività locali 2012 2.9.11.1: attività realizzate 1. Interventi di Prevenzione dell’iniziazione rivolti alle scuole 2. Progetto “Unplugged” e Progetto “Tabacco ….meglio non provare” (già descritti) 2.9.11.2: attività realizzate 1. Assistenza e supporto alla disassuefazione. (progetto) 2. Percorso fumo Alcool E’ proseguita la collaborazione fra Medicina Legale e Dipartimento delle Dipendenze per intercettare le fasce di popolazione con problemi legati ad alcol e guida: tutti gli utenti sottoposti a visita presso la Commissione Patenti che hanno manifestato problemi legati all’alcool sono inviati al Dipartimento delle Dipendenze per l’arruolamento in un percorso Fumo Principali risultati attività 2012 E’ stato realizzato il corso di formazione “Il percorso di disassuefazione dal tabagismo: contestualizzazione delle procedure regionali nella ASL AT” Il documento, validato dal Gruppo di lavoro locale di coordinamento per la diffusione e l’implementazione delle linee guida sulla cessazione del fumo di tabacco, contiene le indicazioni suggerite per migliorare l’assistenza e il supporto alla disassuefazione. In particolare: - modifica del Regolamento sul divieto di Fumo della ASL AT - nuova cartellonistica per coinvolgere e sensibilizzare operatori e visitatori dei Servizi sanitari - reclutamento attivo dei soggetti fumatori in occasione dell’accesso in Pronto Soccorso, nei Reparti medici con patologie fumo correlate (Medicina, Cardiologia, Neurologia) e chirurgici, presso gli Ambulatori di cardiologia, amb. ipertensione, neurologia, pre-ricovero chirurgico, chirurgia vascolare, presso i Consultori, il Servizio vaccinazioni e gli ambulatori dei MMG - superamento delle difformità tra i 3 CTT attualmente operanti (1 presso la S.O.C. Pneumologia, 2 presso il Dipartimento delle Dipendenze) che adottano le procedure indicate dal protocollo regionale 15 PRP: Azioni Principali risultati attività 2012 Altre linee di intervento regionali: salute mentale (3.7.2), cultura della donazione, educazione socio-affettiva, salute orale (3.6.1) Prosecuzione campagna regionale di sensibilizzazione sulla donazione: “Porgi una mano…. qualcuno ha bisogno di te” Attività: - proposta di intervento nelle scuole secondarie di II° grado - organizzazione di incontri rivolti agli studenti dell’ultimo anno nelle scuole aderenti in collaborazione con le Associazioni ADMO, AVIS - raccolta dati attività - - incontri di programmazione del gruppo costituito da un operatore della S.O.S. Educazione e promozione alla salute e da rappresentanti delle Associazioni di volontariato AVIS, ADMO e FIDAS stesura calendario di intervento per l’anno scolastico 2012/2013 inizio interventi nelle scuole aderenti (i primi a cura dell’ADMO, successivamente con la collaborazione delle varie Associazioni) Altre attività di iniziativa locale 1) Vivere bene con gli animali in ambiente urbano. Elementi di etologia degli animali da affezione (Servizio veterinario Area A) Scuole primarie Linee di attività locali 2) Programma di sensibilizzazione sulla malattia diabetica (Diabetologia, 2012 Associazione di volontariato S.O.S. Diabete) - Scuole secondarie 2° grado 3) Progetto Diana5 1) e 2) sono descritti nel riepilogo degli interventi di promozione della salute nel setting scuola Principali risultati attività 2012 3) La SOC Ostetricia e Ginecologia del Massaia, con la collaborazione delle strutture Dietetica e Nutrizione Clinica, Radioterapia e Oncologia, ha coordinato il progetto rivolto alle donne operate di tumore al seno L’organizzazione è in capo alla LILT, che finanzia il progetto, sostenuto anche da un contributo della Fondazione CRAT Attività svolte: lezioni teorico-pratiche di cucina naturale, lezioni di attività fisica tenute da insegnanti specializzati in diverse discipline sportive, approfondimenti tematici curati da medici o specialisti nei vari settori. 16 1. Punti di forza delle attività svolte Consolidamento della collaborazione con gli Istituti scolastici anche grazie alle iniziative promosse in seno al Gruppo Tecnico Provinciale (ASL, Ufficio Scolastico Provinciale, insegnanti esperti), ribadita dalla circolare regionale n. 297 del 30 maggio 2012 “Protocollo di Intesa e Linee Guida relative alla programmazione degli interventi di promozione alla salute previsti per l’anno scolastico 2012-13” a cura degli Assessorati regionali dell’Istruzione e della tutela della Salute e Sanità. L’adesione ai 9 progetti è stata notevole ed in totale si sono raggiunte 132 classi delle scuole primarie e secondarie; inoltre 16 Scuole dell’infanzia hanno partecipato al corso di formazione per insegnanti per il progetto di prevenzione Incidenti domestici Mantenimento della rete di collaborazione tra i vari professionisti appartenenti a discipline ed ambiti organizzativi diversi che, nonostante le risorse ridotte, sono riusciti a realizzare gli interventi nei modi e tempi previsti La stesura condivisa del documento “Il percorso di disassuefazione dal tabagismo: contestualizzazione delle procedure regionali nella ASL AT” che ha visto impegnati operatori dei servizi territoriali ed ospedalieri 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Risorse umane ridotte e variabili nel tempo che a volte inficiano la realizzazione di attività programmate Difficoltà (economica) a sostituire o a integrare operatori che sono assorbiti in altre attività nell’ambito del Servizio di appartenenza Carenza di risorse umane ed economiche nelle Istituzioni con cui si collabora che non sempre riescono quindi a mantenere gli impegni presi A fronte delle carenze sopradescritte l’ipotesi di miglioramento da perseguire è la puntuale verifica di impatto degli interventi per operare inevitabili scelte di priorità. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Le attività previste dal piano, coordinate dal “Gruppo Multidisciplinare per la Promozione ed Educazione alla Salute” sono state condotte con la collaborazione dei seguenti servizi: Direzione Integrata della Prevenzione, Dipartimento di Prevenzione, S.O.C. Patologie delle dipendenze, Dipartimento di Salute Mentale, Dipartimento Materno Infantile, S.O.C Pneumologia, S.O.C. Diabetologia e Malattie metaboliche. 4. Risorse e alleanze esterne Scuola, Amministrazioni Comunali, Associazioni di volontariato Gruppo di lavoro Il gruppo, coordinato dalla dr.ssa Tiziana Miroglio, è stato ricostituito con Determina n°25 del 20 aprile 2010 con lo scopo di integrare tutte le professionalità sanitarie coinvolte nella promozione di stili di vita orientati alla salute; con la stessa determina è stato incaricato anche della redazione, monitoraggio e rendicontazione della presente sezione del piano. 17 18 OBIETTIVO DI SALUTE N. 2 SICUREZZA ALIMENTARE 1. Garantire l’attuazione completa, efficace e integrata delle attività specifiche previste nell’ambito del Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare (PRISA) (2.8.1-2.8.2-2.8.4) PRP: Azioni (Sintetizzare le principali azioni attuate, con particolare riferimento agli obiettivi di miglioramento previsti dalla programmazione regionale, e inserire in allegato la rendicontazione relativa al PAISA 2012 ) Il gruppo di lavoro PRISA aziendale ha elaborato il documento programmatorio delle attività localmente previste per l’anno 2012 (Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare - PAISA), in aderenza alla programmazione regionale ed ai bisogni locali. Per la programmazione degli interventi sono stati utilizzati i dati raccolti attraverso i sistemi di rilevazione ed analisi attivi nell’Asl AT. Progetto PRP 2.8.1: Sensibilizzare gli OSA nei confronti delle reazioni allergiche da alimenti. Nel corso del 2012 è proseguita l’attività di sensibilizzazione, informazione e formazione degli addetti alla ristorazione sulla gestione del rischio allergeni. Linee di attività locali 2012 Progetto PRP 2.8.2. I progetti di miglioramento del PRISA a cui si è aderito già nell’anno 2012 hanno riguardato: (1) Revisionare le procedure operative dell’Ufficio Unico Allerta al fine di raggiungere l’integrazione delle attività di intervento SIAN/SVET in eventi di competenza mista; divulgare, a tutti gli operatori della prevenzione coinvolti negli allerta alimentari, il nuovo documento operativo. (2) Potenziare la sorveglianza sui residui, anche a completamento del percorso di contrasto all’antibiotico-resistenza. (3) Completare la rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili, la ricognizione di quelle accertate e la definizione delle procedure sottese. (4) Migliorare le attività di integrazione e progettare attività, integrata tra i Servizi VET B/SIAN, al fine di prevenire il rischio anisakis dovuto al consumo di ittici crudi. (5) Favorire l’adozione degli stessi strumenti di valutazione, programmazione, gestione e verifica da parte di tutti i servizi deputati alla sicurezza alimentare; formare gli operatori del SSR sui sistemi di gestione e miglioramento continuo della qualità. (6) Sorveglianza sulle malattie degli animali e sulle zoonosi. (7) Sanità animale. (8) Benessere animale. (1) Allerta alimentare: stesura della nuova procedura operativa Dipartimentale al fine sia di completare l’ integrazione delle attività di intervento SIAN/SVET in eventi di competenza mista, che di utilizzare l’ applicativo “e-Dip” nell’ ambito della specifica sezione per la “gestione dei sistemi di allerta”. Divulgazione agli operatori della prevenzione, coinvolti nella gestione operativa negli allerta alimentari, del nuovo documento operativo nell’ambito del corso ECM “ Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di origine animale attraverso l’ interazione tra innovazione tecnologica delle produzioni, appropriatezza del controllo ufficiale e nuovi orientamenti 19 Comunitari” tenutosi nell’ anno 2012. (2) Farmaco veterinario: L’attività svolta presso la SOC B del Servizio Veterinario ASLAT è rappresentata dalla raccolta di dati relativi ai farmaci utilizzati in alcune tipologie di allevamento animale destinato alla produzione di alimento per l’uomo. (3) Sistema sanzionatorio: Si è completata la rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili, la ricognizione di quelle accertate e la definizione delle procedure sottese. Rassegna delle violazioni amministrative sanzionabili attraverso la ricerca e la disamina della normativa esistente di interesse dei Servizi Veterinari e del Servizio Igiene Alimenti (in allegato). Raccolta di documenti emanati da ASL AT riconducibili alle competenze dell’Autorità Competente così come previsto dai Regolamenti Comunitari. (esempio Art. 54 Reg. CE 882/04). (4) Integrazione attività: Sono state effettuate serie di incontri interservizi per definire programmazione e modalità operative degli interventi congiunti su attività di competenza mista. (5) Sono stati individuati, tra quelli appartenenti alle strutture dipartimentali deputate ai controlli di sicurezza alimentare, in base alle competenze individuali ed alle esigenze formative, gli operatori destinati a partecipare ai corsi di formazione organizzati dalla Regione. A livello locale, come programmato, sono stati attivati e svolti i seguenti eventi formativi (corsi di formazione interdisciplinare tra i servizi) destinati agli operatori individuati (SIAN, SVET A, B e C): Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di origine animale attraverso l’interazione fra innovazione tecnologica delle produzioni, appropriatezza dell’attività di controllo ufficiale e nuovi orientamenti culturali . Acqua destinata al consumo umano e salute pubblica. Valutazione del rischio elle imprese alimentari. Attività congiunta di controllo nella filiera suina ed in quella avicola: formazione degli operatori dei Servizi Veterinari Aree A e C (6) Si è sviluppata l’attività di epidemiosorveglianza rispetto agli animali di interesse zootecnico morti , macellati d’urgenza e di emergenza , attraverso la registrazione degli eventi nella banca dati ARVET. Per ognuno dei casi riscontrati l’attività si è svolta attraverso la registrazione dei dati seguenti: 1) L’identificativo ufficiale degli animali coinvolti nell’evento morte o macellazione 2) La presunta causa di morte o che ha determinato il ricorso alla macellazione d’urgenza o di emergenza 3) Il peso espresso in Kg degli animali interessati. Complessivamente sono stati rilasciati 1480 certificati di destinazione alla distruzione per 966 bovini , 1342 suini , 82 equini , 164 ovicaprini e circa 65.000 avicoli. (7) E’ stato organizzato un corso E.C.M. dal titolo “ La gestione delle crisi sanitarie in ambito veterinario “ Il corso si è articolato attraverso lezioni teoriche frontali in aula ed esercitazioni in campo attraverso simulazioni pratiche di interventi in corso di emergenze epidemiche maggiori e minori. Sono state riviste ed aggiornate le procedure di intervento in corso di emergenze epidemiche già elaborate 20 dall’Area di sanità animale e sono state messe a punto nuove procedure e linee guida interne su argomenti per i quali erano ancora mancanti documenti specifici. (8) I programmi di attività per l’anno 2012, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria ed alle indicazioni fornite a livello Ministeriale e Regionale erano finalizzati a garantire agli addetti del settore zootecnico il livello di formazione in materia di benessere animale richiesto dalle leggi, a verificare la corretta applicazione della normativa sul benessere animale, con particolare riguardo agli allevamenti di galline ovaiole in gabbia e di suini da riproduzione, con controllo del rispetto dei piani aziendali di adeguamento adottate alla verifica del possesso dei requisiti di benessere animale per le aziende di allevamento soggette a condizionalità e contribuzione di aiuto comunitario nei programmi di sviluppo zootecnico. Progetto PRP 2.8.4: Proseguire l’attività di monitoraggio dell’andamento delle MTA nel tempo, con identificazione del patogeno causale, del veicolo alimentare coinvolto, dei fattori di rischio correlati, della popolazione ad alto rischio, dei patogeni emergenti; indirizzo per azioni tempestive in occasione di focolai epidemici; adeguamento a linee guida regionali ed europee. Rispetto del protocollo di ottimizzazione delle procedure di sorveglianza delle MTA, già redatto nel corso del 2009 ed aggiornato nel 2011. Il documento prende in considerazione tutte le figure professionali coinvolte definendone le funzioni e fornisce le indicazioni operative necessarie per un corretto svolgimento delle attività di competenza. Il PAISA (cfr. rendicontazione a parte) è stato integralmente rispettato. Progetto PRP 2.8.1: In occasione di n. 11 corsi di sicurezza alimentare (25 ore) rivolti agli OSA della ristorazione collettiva è stato affrontato il tema delle reazioni avverse da alimenti fornendo indicazioni generali ai partecipanti. Progetto PRP 2.8.2: (1) Utilizzo dell’ applicativo “e-Dip” nella gestione dei “sistemi di allerta alimentare”, in ambito Dipartimentale, da parte dei referenti allerta dei servizi SIAN/SVET. Applicazione, a livello Dipartimentale, delle nuove procedure operative per la gestione dei “sistemi di allerta alimentare” da parte degli operatori coinvolti nelle attività ispettive richieste. Maggior efficacia e efficienza degli interventi di vigilanza di competenza mista, Principali SIAN/SVET, conseguenti alla razionalizzazione di tale attività con ricaduta risultati attività positiva anche sui costi a seguito del minor numero di minori spostamenti ed al 2012 più razionale utilizzo del personale di entrambi i servizi. (2) Si è presa in considerazione la filiera produttiva avicola vista la presenza, presso questa tipologia di allevamento animale, dei due principali batteri patogeni a trasmissione alimentare (Salmonella e Campylobacter). In particolare si è trattato dell’allevamento intensivo del pollo da carne (broiler pesante) caratterizzato da una età degli avicoli alla macellazione da 54 a 63 giorni ed un peso dell’animale variabile da 3000 a 3600 grammi circa. Sono stati raccolti i dati relativi ai trattamenti farmacologici effettuati sugli avicoli inviati alla macellazione presso un impianto di macellazione riconosciuto della ASLAT nel periodo dal 20 febbraio 2012 al 27 dicembre 2012. Tali trattamenti sono obbligatoriamente riportati da parte dell’allevatore sulla 21 documentazione di scorta degli animali inviati al macello. In tale documentazione vengono dichiarati da parte dell’allevatore il tipo di farmaco, l’identificazione degli animali trattati, la data di prescrizione, i giorni di trattamento, il tempo di sospensione, le date di inizio e fine trattamento. I dati sono riportati in una tabella e si è proceduto alla elaborazione degli stessi con la produzione di due diagrammi. ELEMENTI EMERSI DALL’ELABORAZIONE DEI DATI I tempi di sospensione dei farmaci sono stati rispettati non producendo, pertanto, situazioni di non conformità all’atto della macellazione. I principi attivi utilizzati nella terapia del pollo da carne risultano essere: AMOXICILLINA 37% dei trattamenti dichiarati COLISTINA SOLFATO 17% dei trattamenti dichiarati ENROFLOXACIN 14% dei trattamenti dichiarati FLUMEQUINE 5% dei trattamenti dichiarati SULFADIAZINA/TRIMETOPRIM 5% dei trattamenti dichiarati SULFADIMETOSSINA/TRIMETOPRIM 5% dei trattamenti dichiarati DOXICICLINA 4% dei trattamenti dichiarati AMPROLIUM 3% dei trattamenti dichiarati TILOSINA 3% dei trattamenti dichiarati AMOXICILLINA/COLISTINA 2% dei trattamenti dichiarati OSSITETRACICLINA 2% dei trattamenti dichiarati SULFADIMETTOSINA/SULFADIAZINA/TRIMETHOPRIM 2% dei trattamenti dichiarati FENOSSIMETILPENICILLINA 1% dei trattamenti dichiarati AMPICILLINA <1% dei trattamenti dichiarati Medicinali utilizzati nel settore avicolo - Macello Miroglio Anno 2012 Amoxicillina Amoxicillina colistina 2% Ampicillina Amprolium 5% 5% 1% 2% 3% 5% Colistina solfato Doxiciclina 14% Enrofloxacin Fenossimetilpenicillina 37% 4% 17% 2% 0% 3% Flumequine Ossitetraciclina Sulfadiazina/Trimetoprim Sulfadimetossina/Sulfadiazina/ Trimetoprim Tilosina Sulfadimetossina/Trimetoprim (3) Confronto tra i diversi Servizi in merito ad una più condivisa linea operativa univoca in seguito ad interpretazione della Normativa sia al livello locale che con il coinvolgimento di organi competenti Regionali. 22 (4) L’azione ha inciso in modo positivo nell’ ambito del processo di integrazione dei servizi Dipartimentali uniformando le modalità operative, inoltre si è ottenuta anche una ricaduta positiva nei confronti degli OSA evitando sovrapposizioni di attività da parte dei servizi coinvolti. (5) Sono stati individuati, tra quelli appartenenti alle strutture dipartimentali deputate ai controlli di sicurezza alimentare, in base alle competenze individuali ed alle esigenze formative, gli operatori destinati a partecipare ai corsi di formazione organizzati dalla Regione. A livello locale si sono tenuti i seguenti eventi formativi: • Le nuove sfide del controllo ufficiale nel settore degli alimenti di origine animale attraverso l’interazione fra innovazione tecnologica delle produzioni, appropriatezza dell’attività di controllo ufficiale e nuovi orientamenti culturali a cui hanno partecipato operatori dei SVET B e C e del NIV. • Acqua destinata al consumo umano e salute pubblica. Valutazione del rischio nelle imprese alimentari a cui hanno partecipato operatori del SIAN, SVET A, B e C e del NIV Attività congiunta di controllo nella filiera suina ed in quella avicola a cui hanno partecipato gli operatori dei SVET A e C e del NIV. La partecipazione agli eventi formativi è stata finalizzata, oltre che alla implementazione individuale delle conoscenze nelle materie/argomenti oggetto del corso, al miglioramento della qualità dei controlli, attraverso l’adozione di strumenti di valutazione omogenei, quali procedure operative comuni per le attività da svolgere congiuntamente. (6) L’implementazione del sistema di registrazione ha permesso di rendere fruibile , a livello locale e sovrazonale .un dato epidemiologico di supporto alla valutazione territoriale del rischio ed allo sviluppo di ulteriori attività di prevenzione , finalizzate al miglioramento della sicurezza alimentare. (7) La documentazione elaborata nel corso E.C.M. è stata condivisa tra tutti gli operatori dell’Area di sanità animale ed ha permesso di sviluppare un approccio comune , univoco , partecipato ed immediatamente fruibile in relazione alle tematiche in oggetto. L’utilizzo di sessioni di esercitazione pratica in campo si è rivelato altamente efficace allo sviluppo ed all’apprendimento di peculiari modalità operative. (8) Per ottenere lo scopo, a livello locale sono state svolte le seguenti linee di attività: • è stato programmato ed attivato un corso di formazione per trasportatori di animali vivi, destinato, oltre che ad operatori specifici (trasportatori) anche agli addetti alla produzione primaria (allevatori), finalizzato a fornire agli addetti le necessarie conoscenze per garantire il rispetto e la salvaguardia del benessere degli animali allevati. • sono stati eseguite, in ottemperanza alle indicazioni operative fornite dal Settore Regionale Prevenzione e Veterinaria, in tutti i 5 allevamenti avicoli e 9 allevamenti suinicoli individuati nei piani di controllo, le ispezioni finalizzate alla verifica dell’adeguamento ai requisiti previsti dall’applicazione delle norme comunitarie nel 2012. • sono stati eseguiti i controlli presso tutti i 31 allevamenti dell’ASL AT indicati dall’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura, inseriti nei piani di sviluppo rurale. 23 Progetto PRP 2.8.4: Gli interventi in occasione di focolai epidemici, infezioni, intossicazioni e tossinfezioni alimentari sono stati eseguiti, a seconda delle necessità, da personale medico, veterinario,infermieristico, tecnico della prevenzione ed hanno ricompreso anche nozioni di educazione sanitaria. Di seguito si riportano i dati di attività svolta nell’anno: • MTA segnalate al SIAN e incluse nel programma di sorveglianza (episodi): 13 • MTA segnalate al SIAN e incluse nel programma di sorveglianza (casi singoli): 57. PRP: Azioni 2. Ricognizione/ricerca per l’aggiornamento dei rischi microbiologici e chimici (2.8.6). Linee di attività locali 2012 In merito all’attività prevista al fine di prevenire il rischio anisakis dovuto al consumo di ittici crudi, conclusa nel corso dell’ anno 2011 la prima fase, si è dato corso, nell’ anno 2012, alla seconda fase estendendo tale azione a tutte le attività di vendita di ittici freschi, ambulanti compresi, registrate o operanti nella nostra A.S.L. Nel corso delle suddette attività ispettive sono state monitorate le conoscenze degli OSA in relazione al “rischio anisakis”, conseguente al consumo di pesce crudo, a tal fine è stata predisposta un’ apposita check-list di valutazione. L’ attività ha comportato in totale n° 18 accertamenti ispettivi effettuati da un team composto da un medico veterinario, esperto di ittici, affiancato da un tecnico della prevenzione del NIV. Principali risultati attività 2012 PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Tale attività ha avuto una doppia ricaduta positiva a livello di prevenzione in quanto è servita, in prima battuta, a far avere, ai nostri servizi Dipartimentali, un quadro più completo sul livello di conoscenza di tale rischio da parte degli OSA che trattano tali alimenti e, come secondo effetto, ha reso gli OSA maggiormente consapevoli sui potenziali rischi portandoli ad innalzare loro livello di attenzione su tale problematica. 3. Consolidamento del sistema di valutazione del rischio per la programmazione regionale e locale. Utilizzo del sistema informativo unificato di rilevazione, che ha consentito una valutazione dei dati storici e di trend importante per orientare al meglio le attività di programmazione e controllo. La valutazione del rischio ha costituito la base per la programmazione locale. Utilizzo della piattaforma informatizzata eDip, integrativa del sistema informativo regionale unificato, a livello aziendale. Principali risultati attività 2012 E’ proseguito l’utilizzo delle procedure informatiche per la registrazione e la rendicontazione delle attività previste, anche attraverso la collaborazione con il personale regionale al fine del miglioramento del sistema informativo. Dal secondo semestre la piattaforma eDip è utilizzata per registrazioni sopralluoghi nutrizionali e gestione dei sistemi di allerta e delle pratiche edilizie relative a impianti acquedottistici 24 4. Adattamento delle procedure di controllo ufficiale alla microimpresa. PRP: Azioni Sostegno alla microimpresa per il miglioramento della capacità di gestione del rischio in autocontrollo. Redazione di buone pratiche di produzione alimentare per la produzione primaria e la microimpresa di trasformazione (2.8.3). Linee di attività locali 2012 Il gruppo di lavoro regionale, che ha visto coinvolto anche personale operante presso il Dipartimento di Prevenzione della ASL AT, ha concluso il lavoro di studio e sviluppo sulla microimpresa. Principali risultati attività 2012 Con D.D. 15 ottobre 2012 n. 692 è stato approvato, dalla Regione Piemonte, il documento “ Definizione di linee di indirizzo per il controllo ufficiale nella microimpresa. Trasmissione, in ambito Dipartimentale, al personale coinvolto nel controllo ufficiale nella microimpresa della D.D. 15 ottobre 2012 n. 692. PRP: Azioni 5. Formazione integrata degli operatori della sanità pubblica per un approccio intersettoriale e multidisciplinare alla sicurezza alimentare Gli operatori sanitari hanno partecipato regolarmente agli eventi formativi organizzati dalla Regione Piemonte. Linee di attività locali 2012 A livello aziendale sono stati organizzati corsi interni specifici accreditati ECM. Principali risultati attività 2012 Gli operatori sanitari hanno partecipato a tutti gli eventi formativi sia interni sia in altre sedi, migliorando le proprie conoscenze in materia di sicurezza alimentare. PRP: Azioni 6. Comunicazione, informazione e formazione, diretta e indiretta, dei consumatori, anche mediante azioni di empowerment di comunità per un maggior controllo collettivo delle azioni e decisioni utili alla salute Si riporta come esemplificativo della collaborazione tra tutte le Strutture afferenti al Dipartimento il corso specifico in materia di formazione continua degli operatori dei Servizi sull’argomento “Sicurezza in ambiente di lavoro rurale,aziende agricole, vitivinicole e zootecniche”. Anche nel 2012 abbiamo dedicato tempo e risorse per l’assistenza all’utenza, per concludere con successo le pratiche degli OSA. E’ stata aggiornata la documentazione presente on line sul sito internet dell’Asl. Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 I Servizi di Sicurezza Alimentare di questa Asl AT(Servizi Veterinari Area A-B-C e SIAN) hanno provveduto ad organizzare congiuntamente il giorno 04.07.2012 un incontro di comunicazione/ informazione, rivolto ad associazioni di categoria, associazioni di consumatori, ecc., sulle attività svolte nell'ambito della sicurezza alimentare nell'anno 2011 e la previsione di attività per l'anno 2012 Sono stati aggiornati gli argomenti della Sicurezza Alimentare e la modulistica scaricabile sul sito internet aziendale. Pochi i presenti in sala; il dibattito successivo alle rendicontazioni di attività ha suscitato interesse e coinvolto gli intervenuti. 25 PRP: Azioni 7. Verifica del raggiungimento di standard di attività, qualità ed efficacia del controllo ufficiale, anche attraverso l’analisi dei prerequisiti organizzativi e della congruenza delle risorse assegnate (2.8.5) Linee di attività locali 2012 Scopo dell’obiettivo era la verifica del raggiungimento degli standard previsti nell’attività di controllo ufficiale dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione. Per il 2012 era stata programmata l’esecuzione di Audit di II livello fra i vari servizi. Principali risultati attività 2012 L’attività prevista è stata svolta con le modalità e le fasi di seguito descritte: 1. In data 24/07/2012 è stato effettuato da parte di tutte le strutture che si occupano di Sicurezza Alimentare un audit interno di “autovalutazione” relativamente ai requisiti previsti dal Reg. CE 882/04 secondo lo schema predisposto dal competente settore regionale. 2. Successivamente, in data 15/11/2012, è stata effettuata una riunione per attribuire ad operatori delle strutture il compito di provvedere alla risoluzione delle NC rilevate con la predisposizione degli eventuali documenti mancanti. 3. Infine, in data 19/12/2012, è stato organizzato un incontro, presenti i responsabili delle strutture o i loro delegati, per prendere evidenza della risoluzione delle NC. PRP: Azioni 8. Definizione e applicazione di procedure e strumenti per la valutazione e classificazione del rischio degli acquedotti e per una maggiore sinergia tra azioni di autocontrollo e controllo ufficiale sulle acque potabili L’attività si è svolta attraverso sia il controllo della conformità dell’acqua destinata al consumo umano, sia con l’espressione di pareri igienico sanitari su progetti di opere acquedottistiche, in collaborazione con la SOSD Tecnica della Prevenzione. Linee di attività locali 2012 Esiste un tavolo di lavoro con ATO, Enti gestori, Comuni, che si riunisce in occasione di “non conformità” in seguito ad esiti analitici non conformi di campionamenti sugli acquedotti e tematiche inerenti interventi su pozzi e reti. Adesione al progetto interregionale CCM “Sperimentazione del Modello dei Water Safety Plains (WSP) per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano” progetto incluso nel Piano Attività 2012-2014 dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono stati controllati tutti i 109 acquedotti esistenti con il rispetto del calendario prelievi predisposto localmente. Sono stati effettuati nell’anno 6 incontri con ATO, Enti gestori, Comuni, in occasione di “non conformità” in seguito ad esiti analitici e per tematiche inerenti interventi su pozzi e reti. Principali risultati attività 2012 In data 16 luglio 2012 la Regione Piemonte – con Determina Dirigenziale n. 485 – ha stata stabilito la collaborazione tra il Ministero della Salute e la Regione Piemonte per l'attuazione del progetto CCM 2011 " Sperimentazione del modello dei Water Safety Plans (WSP) per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano” ed ha individuato la Struttura Complessa Epidemiologia e Salute Ambientale dell'ARPA Piemonte quale Ente esecutore. In data 11/10/12, con Delibera n.42, l’ASL AT aderisce al progetto CCM WSP e stipula apposita Convenzione tra Arpa Piemonte e ASL AT, per il trasferimento dei fondi assegnati a questa ASL, istituisce un gruppo di lavoro per la 26 realizzazione delle attività legate al progetto senza onere alcuno per l’Azienda e propone di integrare il gruppo medesimo con una risorsa esterna, finanziata con i fondi destinati al progetto stesso. Nel corso del 2012 il progetto WSP è stato predisposto e avviato, dal gruppo di lavoro indicato, in stretta collaborazione con la Struttura Complessa Epidemiologia e Salute Ambientale dell'ARPA Piemonte, quale Ente esecutore, e ASL TO5. 1. Punti di forza delle attività svolte Già dal 2008 è attivo il gruppo di lavoro PRISA aziendale, istituito con determinazione del Direttore del Dipartimento di Prevenzione. Il gruppo lavora in plenaria e per sottogruppi, coinvolgendo di volta in volta tutti gli attori interessati. Si ritiene strategico l’approccio interdisciplinare e la partecipazione integrata dei Servizi in una concezione di controllo di filiera della sicurezza alimentare, a partire dalla produzione primaria, senza escludere l’adesione e la collaborazione con altri Servizi dipartimentali nell’ambito di azioni per la sicurezza globale nelle aziende di produzione primaria. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Migliorare ulteriormente l’integrazione operativa tra i Servizi, con relativa ottimizzazione delle risorse. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Sono state create alleanze, all’interno dell’Asl, con gli altri gruppi di lavoro interessati alla declinazione locale del piano della prevenzione integrata, con i gruppi di lavoro aziendale MTA e dipartimentale sul rischio chimico. 4. Risorse e alleanze esterne Sono state create alleanze con altri Enti, Istituzioni ed Agenzie, quali ad esempio: Comuni, Provincia, Camera di commercio, Istituto zooprofilattico, ARPA, ATO, Enti gestori acquedottistici, Organizzazioni di categoria, ecc.. Gruppo di lavoro: Vincenzo Soardo, direttore SIAN – Coordinatore del Gruppo Renza Berruti, dirigente medico SIAN Elena Cerrato, tecnico della prevenzione coordinatore SIAN Marisa Panata, tecnico della prevenzione SIAN Gianstefano Filippone, direttore Servizio Veterinario Area A Alfonso Pescarmona, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area A Carlo Raschio, direttore ff Servizio Veterinario Area B Mauro Lovisone, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B Mariella Fungo, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B Antonello Barisone, Responsabile Servizio Veterinario Area B Maria Cristina Gerbi, dirigente veterinario Servizio Veterinario Area B Alberto Morra, tecnico della prevenzione coordinatore NIV Ubaldo Uberti, dirigente veterinario NIV 27 28 OBIETTIVO DI SALUTE N. 3 PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI Introduzione delle nuove vaccinazioni contro pneumococco, meningococco, virus HPV e rotavirus Progetti PRP: PRP: Azioni 2.4.1. Recepimento ed avvio dell’attività del nuovo “Piano nazionale per l'Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita PNEMRc 2010-2012” 2.4.2. Monitoraggio delle coperture vaccinali attraverso l’uniformazione/informatizzazione delle anagrafi vaccinali - progetto UIAV 2.4.3. Conferma di laboratorio delle malattie prevenibili con vaccinazione (morbillo, rosolia, infezioni batteriche invasive) Offerta attiva di tutte le vaccinazioni raccomandate. Attività locali svolte nel 2012 Garanzia delle azioni e degli standard richiesti dal Piano Piemontese di Promozione delle Vaccinazioni (PPPV) per singoli vaccini. Ricerca attiva dei suscettibili e offerta attiva del vaccino MPR (progetto 2.4.1) Collegamento delle anagrafi vaccinali al collettore regionale (progetto 2.4.2) Sorveglianza di laboratorio delle malattie prevenibili con vaccinazione (progetto 2.4.3) Tutta l’attività vaccinale è proseguita come da PPPV: i bambini candidati alle vaccinazioni raccomandate sono convocati attivamente mediante invio di lettera e materiale informativo. Chi non si è presentato è stato sollecitato per iscritto 3 volte e poi telefonicamente. E’ proseguita l’offerta attiva e gratuita dei nuovi vaccini secondo le indicazioni del PPPV. Nel 2012 sono stati effettuati 29.308 inoculi. L’elevata attenzione del SISP alle vaccinazioni e la collaborazione dei pediatri hanno consentito di ottenere coperture vaccinali molto alte. Nella tabella seguente sono riportate le coperture vaccinali calcolate sulle coorti di nascita opportune. Principali risultati attività 2012 Vaccinazione Anno Candidati nascita Completam. Copertura vaccinati DTPa-HBV- IPV- HIB (ciclo primario) 2010 1.687 1.653 98 % Pneumococco (ciclo vaccinale) 2010 1.687 1.547 92 % Meningococco C (ciclo vaccinale) 2010 1.687 1.551 92 % MPR (I dose) 2010 1.687 1.623 96 % 2005 1.844 1.711 93 % MPR (II dosi) 29 Vaccinazione DTPa (IV dose) Anno Candidati nascita 2005 1.844 Completam. Copertura vaccinati 1.772 96 % Papilloma virus (HPV) 2000 875 679 78 % Papilloma virus (HPV) 1996 884 643 73 % dTpa (V dose) 1996 1.729 1.582 92 % Come da progetto 2.4.1, il vaccino MPR è stato offerto attivamente alle coorti target (15° mese per la I dose e 6° anno per la II dose). Tutti i bambini che non hanno aderito alla prima convocazione sono stati attivamente sollecitati alla vaccinazione MPR alle cosiddette “occasioni opportune” rappresentate dall’accesso ai servizi vaccinali per motivi diversi. In particolare il vaccino MPR è stato attivamente offerto ai ragazzi suscettibili convocati a 15 anni per la vaccinazione dTpa. Anno Copertura nascita MPR I dose 1996 95 % Copertura MPR II dosi 86 % Copertura Men C 63 % Nel 2012 si sono verificati 4 casi sospetti di morbillo di cui solo 3 segnalati dal curante in tempo utile per l’indagine epidemiologica e la profilassi ai contatti. I contatti sono stati ricercati attivamente e a tutti i suscettibili è stato offerto il vaccino. Non si sono verificati casi secondari. Al fine di eliminare la rosolia congenita sono state messe in atto le iniziative programmate. E’ stato contattato il Laboratorio Analisi per verificare la fattibilità di una comunicazione sistematica al Servizio vaccinale dei rubeo - test effettuati su donne in età fertile e risultati negativi. Il formato con cui il laboratorio può estrarre i dati dal software non è utile ai fini di un successivo contatto con la donna: non è possibile estrarre i soli test negativi (e si tratta di circa 10.000 test/anno) e inoltre si ottiene il nome ma non la data di nascita (ed è pertanto impossibile distinguere le omonimie). Sono stati verificati a campione circa 1500 esami (corrispondenti ai test effettuati nei mesi di gennaio e luglio): solo il 4% di questi è risultato negativo, confermando una buona copertura immunitaria delle donne in età fertile. Sono stati interpellati alcuni dei medici curanti delle pazienti con test negativo, ma nessuno ricordava di aver prescritto l’esame. E’ stato tentato il contatto telefonico diretto con alcune delle donne per cui era disponibile un recapito telefonico in anagrafe assistiti: qualche signora risultava già vaccinata, probabilmente dopo il parto, e in ogni caso il contatto ha suscitato una certa diffidenza. La convocazione alla vaccinazione delle donne negative al rubeo-test segnalate dal Laboratorio Analisi, così come raccomandato dal “Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita 2010-2015” risulta scarsamente praticabile ed eccessivamente onerosa rispetto ai possibili benefici. 30 E’ proseguita la vaccinazione nel post-partum delle donne negative al rubeotest, secondo il protocollo concordato a suo tempo con la SOC Ginecologia. Al momento della prima vaccinazione del bambino è stata condotta una ulteriore verifica dello stato immunitario della mamma ed offerta una ulteriore occasione di immunizzazione. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino MPR subito dopo l’intervento di interruzione della gravidanza è stato verificato che il rubeo test non è fra gli esami richiesti prima di tale intervento e quindi non è possibile identificare le suscettibili; inoltre non appare opportuno offrire un vaccino che ha lo scopo di proteggere una futura gravidanza a una donna che ha appena abortito e che sta per questo vivendo un momento psicologicamente delicato. Il vaccino antirotavirus è stato offerto e somministrato a tutti i minori a rischio (in particolare nati prematuri. L’anagrafe vaccinale è informatizzata ed è stata raccordata al connettore regionale. Il programma in uso consente un rapido calcolo e quindi un agevole monitoraggio delle coperture vaccinali. (progetto 2.4.2). La sorveglianza delle infezioni batteriche invasive, del morbillo e della rosolia congenita è stata condotta secondo protocollo su tutti i casi segnalati. Tutti gli isolamenti legati a infezioni batteriche invasive vengono mandati automaticamente in Regione (SeREMI) ed all’ISS dal Laboratorio Analisi. (progetto 2.4.3, rispettato lo standard 100%). I MMG hanno effettuato 36.120 vaccinazioni antinfluenzali . PRP: Azioni Attività locali svolte nel 2012 Realizzazione delle attività vaccinali all’interno del Dipartimento di Prevenzione Miglioramento ed integrazione delle attività di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive Tutte le vaccinazioni, con l’unica eccezione della vaccinazione antinfluenzale, sono gestite e somministrate dal SISP. C’è un unico referente per le attività vaccinali, la sorveglianza delle malattie infettive e la medicina dei viaggi. Principali risultati attività 2012 Nel 2012 sono state pervenute al Servizio Igiene e Sanità Pubblica 445 segnalazioni di malattie infettive, 405 delle quali sono state inserite nel sistema Regionale e Nazionale di notifica. A seguito della segnalazione più di 400 persone sono state contattate attivamente da operatori SISP per condurre l’inchiesta epidemiologica, fornire counselling, prescrivere accertamenti o offrire la profilassi 31 PRP: Azioni Attività locali svolte nel 2012 Contrastare la diffusione della malattie sessualmente trasmesse, con particolare attenzione all’HIV Prosecuzione delle iniziative in corso (ambulatorio MTS e promozione della salute) L’ambulatorio per la Prevenzione Diagnosi e Cura delle malattie a trasmissione sessuale (MTS) è attivo presso il reparto di Malattie Infettive ad accesso diretto 3 giorni la settimana. Principali risultati attività 2012 L’equipe, composta da medici infettivologi, biologi ed infermieri, collabora con le altre strutture coinvolte nella gestione del problema delle MTS: Ginecologia, Urologia, Dermatologia, SISP. All’obiettivo di contrasto delle MTS concorrono anche la Promozione della Salute ed il Consultorio. E’ proseguita l’offerta di formazione dei pari nelle scuole secondarie di 2° grado per una sessualità consapevole. (vedi capitolo stili di vita) Ridurre le infezioni correlate all’assistenza sanitaria, con particolare attenzione a quelle connesse a pratiche invasive e alla legionellosi Progetti PRP: PRP: Azioni 2.5.2 Controllo delle infezioni correlate all'assistenza: sperimentazione di indicatori regionali per il monitoraggio dell'attuazione delle precauzioni da trasmissione 2.5.3 Condivisione nelle aziende ospedaliere dei principali protocolli assistenziali e valutazione dell'implementazione mediante tecniche di “audit” Adesione al progetto 2.5.2 Attività locali svolte nel 2012 • Indicatore regionale n° 16: Valutazione dell’applicazione delle precauzioni da contatto in caso di identificazione di Clostridium Difficile • Indicatore regionale n° 17: Misure di prevenzione per le infezioni da Legionella spp Adesione al progetto 2.5.3 • verifica dell’adesione alle procedure aziendali tramite check list nelle SOC di Degenza da parte della SOC Controllo Infezioni e successiva discussione delle criticità emerse. Valutazione dell’applicazione delle precauzioni da contatto in caso di identificazione di Clostridium difficile e di ceppi di enterobatteri resistenti a carbapenemi (Progetto 2.5.2) Principali risultati attività 2012 L’applicazione delle precauzioni da contatto durante l’assistenza a pazienti infetti o colonizzati riveste grande rilievo tra le misure di controllo per ridurre la diffusione di Clostridium difficile e di ceppi di enterobatteri resistenti a carbapenemi. Con l’obiettivo di aumentare la percentuale di adesione alle precauzioni da contatto sono state eseguite due osservazioni/anno, sulla base di una check list, nelle seguenti strutture operative di degenza: Medicina A, Medicina B, Geriatria, Lungodegenza e Medicina Nizza In tabella gli indicatori calcolati. 32 Valore atteso Valore osservato al 31.12.2012 al 31/12/2012 Indicatori progetto 2.5.2 Proporzione reparti di assistenza in cui è disponibile la check list per l’applicazione di precauzioni da trasmissione Proporzione di item della check list rispettati in occasione di 20 ricoveri che richiedono l’applicazione di precauzioni da trasmissione per contatto 100% 100% 85% 96% Misure di prevenzione per le infezioni da Legionella spp (Progetto 2.5.2) Nel corso dell’anno 2012 non sono stati riscontrati casi di polmonite nosocomiale da Legionella in pazienti e operatori. I campionamenti effettuati presso i PP.OO.RR. sono risultati inferiori ai valori soglia stabiliti dalle Raccomandazioni della Regione Piemonte. Gli indicatori previsti nella chek list di monitoraggio del programma sono pertanto soddisfatti. Sono stati aggiornati la Procedura Aziendale e il Documento di Valutazione del Rischio. Valutazione dell’implementazione dei principali protocolli assistenziali (cateterizzazione urinaria, cateterizzazione vascolare centrale e periferica) mediante tecniche di audit (Progetto 2.5.3) La verifica è stata condotta tramite check list, 2 volte l’anno, in tutte le SOC di Degenza (ad esclusione di: Pediatria, Psichiatria e Pronto Soccorso) da parte delle Infermiere Addette Controllo Infezioni con successiva discussione delle criticità emerse. In tabella gli indicatori calcolati. Indicatori progetto 2.5.3 Proporzione di item della check list soddisfatti nel corso degli audit I 3 protocolli assistenziali e le relative check list sono disponibili sul sito aziendale 33 Valore atteso al 31.12.2012 Valore osservato al 31/12/2012 90% 98% 100% 100% PRP: Azioni Evitare la recrudescenza dei casi di TB e controllare l’infezione da M. Tuberculosis con particolare riguardo ai casi che possono verificarsi in persone immigrate Attività locali svolte nel 2012 Progetto PRP: 2.6.3. Miglioramento delle attività di sorveglianza, prevenzione, diagnosi e cura della tubercolosi Corso di formazione integrato Ospedale - territorio Gestione dei casi segnalati e dei contatti Conseguimento qualifica CE per gli allevamenti Nel 2012 il SISP è stato coinvolto nella gestione di 19 casi di TB, 11 maschi e 8 femmine, di cui 7 residenti nel territorio della ASL AT, 11 residenti fuori ASL e 1 senza fissa dimora. I paesi di origine sono risultati Romania (6 casi), Marocco (2 casi), Albania (1 caso), Cina (1 caso), Brasile (1 caso) e Congo (1 caso), mentre 7 pazienti erano di nazionalità Italiana. Tutti i casi erano polmonari e 16 (84%) contagiosi (esame diretto dell’escreato positivo). Sette dei casi gestiti hanno avuto un ricovero presso l’Ospedale di Asti. L’età media dei casi è risultata 33 anni, con range da 1 anno a 68 anni, senza grande differenza fra cittadini italiani e stranieri. Tre erano studenti, sette occupati (di cui 1 infermiere) e 1 pensionato. Sono stati individuati attivamente 127 contatti stretti a rischio di infezione (40 familiari e 87 in altre comunità lavorative o residenziali). Tutti i contatti sono stati raggiunti e sottoposti agli esami di controllo. 22 persone (il 17% dei contatti stretti) sono risultate positive ai test e pertanto indirizzate al trattamento farmacologico. Quattro persone hanno rifiutato di sottoporsi ad accertamenti. Principali risultati attività 2012 Il tasso di incidenza della TB fra i residenti nel territorio della ASL non mostra segni di incremento, anzi nel 2012 i casi risulterebbero inferiori all’atteso, ma l’incidenza in persone di giovane età, prevalentemente stranieri, rappresenta un nuovo fenomeno e comporta nuovi problemi in relazione al riconoscimento della patologia (ritardo diagnostico per mancata consuetudine) al numero dei contatti (si tratta di persone in età lavorativa e molto mobili), all’aderenza al trattamento e all’allarme sociale. Nei primi mesi del 2012 è stato quindi realizzato un corso di formazione integrato che ha coinvolto Direzione Sanitaria, Servizio del Medico Competente e SPP, Ufficio Qualità e Risk Management, Anatomia Patologica, Laboratorio Analisi, SISP, SPreSAL, Direzione Integrata della Prevenzione, Medicina Penitenziaria, Pneumologia e Malattie Infettive. Il corso, della durata di 22 ore è stato organizzato con le modalità del “laboratorio”, ha prodotto una analisi delle criticità esistenti, una revisione condivisa delle definizioni, dei flussi informativi e delle procedure per la sorveglianza ed il controllo della TB tra gli operatori sanitari e nella popolazione, anche alla luce delle nuove raccomandazioni regionali. E’ stato istituito il Gruppo di Lavoro permanente costituito con Delibera n. 58 del 28/11/2012; tale gruppo si è riunito con cadenza mensile per concordare la redazione e l’aggiornamento del piano di gestione della TB, nonché dei seguenti documenti: • • Procedura di prevenzione della diffusione dell’infezione tubercolare in ambito ospedaliero Procedura per la prevenzione e il controllo della TB nella popolazione 34 • • • generale Procedura per la mappatura del rischio e la sorveglianza sanitaria nella ASL Proposta di un programma di formazione 2013 per gli operatori dipendenti e i MMG Definizione di modalità di verifica dell’applicazione delle procedure L’ASL AT per l’anno 2012 ha mantenuto la qualifica europea di territorio ufficialmente indenne da TB degli animali da reddito. L’attività effettuata su quanto programmato per quanto riguarda le prove tubercoliniche sui bovini e sugli allevamenti ha raggiunto il 100% Ridurre la prevalenza delle zoonosi nelle popolazioni animali con particolare riferimento alle malattie a trasmissione alimentare PRP: Azioni Attività locali svolte nel 2012 Progetto PRP: 2.6.2. Sviluppo e integrazione dei sistemi di sorveglianza e prevenzione delle zoonosi Miglioramento dell’integrazione tra i Servizi attraverso procedure condivise Formazione / informazione di OSA, allevatori, cacciatori Controlli veterinari negli allevamenti Controlli veterinari ai macelli Il controllo delle zoonosi ha comportato attività in collaborazione fra le aree A, B e C del servizio veterinario, SIAN e SISP. Si sono adottati protocolli di collaborazione predisposti negli anni precedenti garantendo così maggiore efficacia negli interventi. Principali risultati attività 2012 L’attività “Sportello degli animali d’affezione” è stata portata avanti anche come strumento per la realizzazione degli obiettivi di lotta alle zoonosi affiancato alla gestione sanitaria dei canili comunali e all’anagrafe canina Regionale. Le segnalazioni di MTA sono state gestite attraverso l’attività integrata fra, SIAN, Area B e Area C del Servizio Veterinario, Direzione Sanitaria, Malattie Infettive, Laboratorio Analisi, Pronto Soccorso, Distretto secondo la procedura approvata in vigore. Si riportano in tabella gli indicatori relativi alle azioni intraprese sulle principali zoonosi. 35 Attività Modalità di misura allevamenti ufficialmente indenni / allevamenti =100% Profilassi BRUCELLOSI capi ufficialmente indenni /capi =100% Risultato sanitario conseguito Mantenimento per l’ASL AT della qualifica di zona indenne N° reinfezioni = 0 Profilassi TSE capi positivi / n° test effettuati =0 capi suini domestici positivi / n° capi suini domestici macellati =0 Profilassi TRICHINELLA n° allevamenti suini accreditati / n° allevamenti suini conferenti macello per commercializzazione =100% Nessuna condizione di rischio nell’ASL AT Miglioramento della percentuale di allevamenti con elevate condizioni di biosicurezza Profilassi SALMONELLOSI campioni positivi / n° campionamenti Bassa condizione di effettuati su alimenti =2 rischio Profilassi CISTICERCOSI N° capi visitati/ n° capi macellati=100% Bassa condizione di rischio N° capi visitati/ n° capi Profilassi ECHINOCOCCOSI macellati=100% Bassa condizione di rischio Bassa condizione di Profilassi E.COLI N° campioni positivi / n° campionamenti effettuati rischio su alimenti=0 O157 VTEC Profilassi LISTERIOSI PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 N° campioni positivi / n° Bassa condizione di campionamenti effettuati su alimenti=0 rischio Raggiungere elevati livelli di adozione delle precauzioni universali negli ambienti di vita collettiva, con particolare riguardo alle comunità scolari, alle residenze per anziani e alle strutture sanitarie Audit presso le strutture per anziani finalizzata all’adozione di procedure corrette nella cura della persona, nell’uso dei dispositivi medici e nella gestione dei casi di malattia infettiva. Sono stati effettuati sopralluoghi presso 42 strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, per un totale di 3012 p.l. autorizzati, con l’obiettivo di • approfondire la problematica del rischio infezioni e uso appropriato di dispositivi medici e procedure assistenziali • assistere azioni di miglioramento • costruire un pattern di indicatori di monitoraggio e valutazione Sono state valutate le modalità di gestione dei processi secondo una logica di riduzione del rischio clinico verificando la concreta adesione a procedure/protocolli assistenziali, PAI. Il 6% degli ospiti aveva un catetere vescicale a permanenza, mentre la presenza di dispositivi venosi o altri dispositivi invasivi (PEG, stomie) è stata rilevata prevalentemente nelle strutture a maggior complessità sanitaria e riguarda un 36 numero abbastanza piccolo di ospiti. Il 4% degli ospiti aveva lesioni da pressione, ma è stata rilevata una disomogeneità relativa ai protocolli utilizzati sia per la prevenzione che per il trattamento delle stesse. Contrastare il fenomeno delle antibioticoresistenze in ambito umano e veterinario PRP: Azioni Progetto PRP: 2.5.1. Sorveglianza e controllo delle antibioticoresistenze: sperimentazione di "antimicrobial stewardship" per un controllo condiviso della prescrizione di antibiotici in ospedale Adesione al progetto 2.5.1 Sorveglianza e controllo delle antibioticoresistenze: sperimentazione di “Antimicrobial stewardship” (Indicatore regionale n° 14) Prosecuzione di audit nelle strutture per anziani Linee di attività locali 2012 Attuazione controlli previsti dal Piano Nazionale Alimenti e dal Piano Regionale Integrato 2012 sulla Sicurezza Alimentare per la ricerca di residui di farmaci. Attività di informazione agli allevatori Registrazione delle ricette per farmaci utilizzati sugli animali da reddito (mesi di aprile e settembre) Nell’ambito del programma annuale di attività di prevenzione delle infezioni ospedaliere, a partire da gennaio 2012, la SOC Malattie Infettive, in collaborazione con la SOC Farmacia e la SOC Controllo Infezioni, ha valutato un campione di cartelle di pazienti in terapia antibiotica in prescrizione motivata delle seguenti strutture operative: Medicina A, Medicina B, Geriatria/ Lungodegenza, Chirurgia e Rianimazione. Sono stati organizzati audit “one to one” con la presenza dell’infettivologo per la discussione dei casi (sono disponibili i report dei dati raccolti). In tabella gli indicatori calcolati Indicatori del progetto 2.5.1 Principali risultati attività 2012 Valore atteso al 31.12.2012 Valore osservato al 31.12.2012 % di reparti che dispongono di raccomandazioni di terapia antibiotica per 100% 100% patologie selezionate Proporzione di prescrizioni inappropriate 20% 10% Proporzioni di prescrizioni secondo le 80% 90% raccomandazioni Per quanto riguarda le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, sono state visitate 42 strutture (3012 p.l. complessivi). Il numero di infezioni (riferito al bimestre standard gennaio-febbraio 2012) che hanno richiesto una terapia antibiotica è stato di 545 casi pari al 20% degli ospiti presenti. Sono state valutate le modalità di gestione dei processi secondo una logica di riduzione del rischio clinico verificando la concreta adesione a procedure/protocolli assistenziali, PAI. In ambito veterinario è stata effettuata la totalità dei controlli previsti dal Piano Nazionale Alimenti e dal Piano Regionale Integrato 2012 sulla Sicurezza Alimentare sugli animali macellati destinati alla produzione di carni (bovini, 37 suini, ovicaprini, equini e avicunicoli) e sugli alimenti di origine animale (uova, latte, miele, carni) per verificare l’eventuale presenza di residui di farmaci. È stata implementata l’attività di informazione agli allevatori sul consapevole e corretto utilizzo di antibiotici e chemioterapici. Sono state inviate le ricette veterinarie al database regionale con monitoraggio, in due specifici periodi del 2012 (mesi di aprile e settembre), dell’utilizzo del farmaco a livello locale. A tal scopo, l’area B del servizio veterinario, utilizzando fogli di calcolo specificamente predisposti, ha registrato per questi due mesi i farmaci utilizzati sugli animali da reddito e , per il periodo da febbraio a dicembre 2012, quelli utilizzati nelle specie avicole, desumendoli dai mod. 4 di accompagnamento degli animali al macello. È stata effettuata una raccolta bibliografica su tematiche relative all’antibiotico resistenza in campo animale e sull’uso del farmaco. Nessun esame eseguito nell’ambito PNA e PRISA su animali macellati e su alimenti ha evidenziato positività agli antibiotici e chemioterapici È stato pubblicato sul sito aziendale il manuale “Biosicurezza e uso corretto e razionale degli antibiotici in zootecnia” edito dal Ministero della Salute. I risultati relativi all’elaborazione dei dati relativi all’uso di determinate molecole antibiotiche e chemioterapiche negli animali da reddito è archiviata e messa a disposizione degli operatori e utilizzabile per la predisposizione di piani di campionamento specifici e mirati. Raccolta bibliografica messa a disposizione degli operatori interessati presso il Servizio Veterinario area B. Contrastare l’introduzione di malattie trasmesse da vettori, con particolare attenzione alle malattie di importazione PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Progetto PRP: 2.6.4. Piano per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie da importazione trasmesse da insetti vettori Prosecuzione delle attività di routine circa la prevenzione della malaria (counselling ai viaggiatori) e la sorveglianza delle malattie di impotazione. Sorveglianza dei eventuali casi di chikungunya, dengue, WND nell’uomo secondo le più recenti indicazioni ministeriali. L’ambulatorio dei viaggi internazionali ha offerto counselling e vaccinazioni a 577 viaggiatori. La maggioranza dei viaggiatori che ha ricontattato l’ambulatorio dopo il viaggio non ha riferito problemi collegabili allo stesso. Principali risultati attività 2012 Per il 2012 sono stati indagati 4 casi di malaria diagnosticati nella ASL AT, di cui 1 residente fuori ASL; per gli altri 3 uno era andato in Congo e 2 in Nigeria. Il soggetto che è andato in Congo, pur essendo transitato dal nostro Ambulatorio, è normalmente residente in Africa, per cui non ha ritenuto di doversi sottoporre alla profilassi. Per quanto riguarda chikungunya, dengue e WND non si sono registrati casi; si è comunque provveduto ad aggiornare le schede di segnalazione secondo le indicazioni ministeriali. E’ proseguita la collaborazione con i comuni nella supervisione dei piani di lotta alle zanzare e nelle campagne di informazione per la popolazione. 38 1. Punti di forza delle attività svolte L’impegno e la professionalità degli operatori operanti presso i servizi vaccinali e la buona collaborazione con i pediatri di famiglia permettono di ottenere coperture vaccinali elevate. L’attenzione della Direzione Sanitaria al problema delle infezioni ospedaliere è elevata e l’integrazione fra i diversi servizi, ottenuta attraverso i gruppi di lavoro, permette di affrontare positivamente le criticità che si presentano. Importante è anche l’impegno dei servizi veterinari sulle malattie infettive degli animali e sulle zoonosi in particolare. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Deve essere migliorato il rapporto con i MMG, in particolare per quanto riguarda il percorso dei casi di TB e la prescrizione di antibiotici. Rimane importante il problema dell’antibioticoresistenza, 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte L’integrazione sulla prevenzione della malattie infettive riguarda le seguenti strutture: Dipartimento di Prevenzione (SISP, SIAN, Servizi Veterinari), Direzione integrata (Promozione qualità nelle residenze assistenziali), Direzione Sanitaria (Infezioni Ospedaliere), Territorio (Farmacia Territoriale, Medicina Penitenziaria), Medico Competente, RSPP, Malattie Infettive, Pneumologia, Laboratorio Analisi. 4. Risorse e alleanze esterne Amministrazioni locali, Residenze per anziani Gruppo di lavoro Per l’attuazione ed il monitoraggio del piano è stato costituito un apposito gruppo di lavoro coordinato dal Referente Aziendale SIMI, dr.ssa Anna Maria Marchisio. Rappresentanti delle strutture sopra indicate intervengono di volta in volta in relazione ai diversi tavoli tematici (Infezioni Ospedaliere, TB, MTA, antibioticoresistenza ….. ) 39 40 OBIETTIVO DI SALUTE N. 4 PREVENZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTE DI VITA Prevenzione dell’esposizione ad agenti biologici, chimici e fisici in ambiente di vita PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Gestione delle informazioni e delle conoscenze sui profili di rischio della popolazione da inquinanti presenti nell’ambiente (2.7.2) Informatizzazione del Dipartimento di Prevenzione Collaborazione alle iniziative regionali e ministeriali nell’ambito del REACH Piano Nazionale Residui (PNR) Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) Nel 2012 è stata completata l’informatizzazione del Servizio. Pertanto in futuro si disporrà di un valido strumento per la gestione delle informazioni, il loro utilizzo ai fini epidemiologici, la programmazione e l’integrazione con altre fonti informative. Il referente REACH ha partecipato alle attività del Nucleo Tecnico Regionale Competente REACH CLP, espletando l’attività di controllo ufficiale secondo le modalità indicate dall’ECHA e seguendo le indicazioni previste da REACH ENFORCE 1 e da REACH ENFORCE 2. Nel 2012 sono stati attuati i seguenti piani di monitoraggio e controllo: Principali risultati attività 2012 Piano Nazionale Residui (PNR) Nell’ambito del piano sono stati eseguiti controlli sia su animali vivi produttori di alimenti (bovini, avicoli), sia su alimenti di origine animale, mediante effettuazione di campionamenti finalizzati alla ricerca di sostanze vietate (anabolizzanti), residui di farmaci e contaminanti ambientali (micotossine, metalli pesanti, PCB, diossine, carbammati/piretroidi, pesticidi). Sono stati eseguiti 216 campioni di matrici organiche (tessuti e liquidi biologici, latte, uova, miele) e/o mangimi, sia presso allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti, sia presso impianti di lavorazione/trasformazione di prodotti di origine animale., per una ricerca di 1868 molecole. E’ stata rilevata una non conformità per uso illecito di sostanze autorizzate (cortisonici), su di un campione di tessuto epatico prelevato da una bovina presso un impianto di macellazione. Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) Il piano si è articolato in: • un programma di monitoraggio (sorveglianza epidemiologica) attuato mediante un programma di campionamenti eseguiti in modo casuale, con funzione conoscitiva finalizzata ad una valutazione del rischio e all’identificazione di fattori o di situazioni di allarme su cui basare la programmazione degli interventi. • un programma di sorveglianza che prevede campionamenti mirati su mangimi destinati ad animali produttori di alimenti, presso tutti gli operatori della filiera mangimistica (produttori primari, mangimifici, intermediari, allevamenti), finalizzati alla ricerca dei contaminanti ambientali sopra citati. Sono stati prelevati 93 campioni di alimenti 41 destinati ad animali, presso allevamenti, impianti di produzione ed intermediari, per una ricerca totale di 305 molecole. E’ stata rilevata una non conformità per presenza di sulfamidici (sulfadimetossina) in un mangime di fabbricazione aziendale prelevato presso un allevamento suinicolo. Il basso livello di concentrazione del principio attivo era probabilmente imputabile ad una cross–contamination, causata da carenze nelle procedure di pulizia e sanificazione delle attrezzature utilizzate in azienda, per la fabbricazione/stoccaggio/distribuzione del mangime. PRP: Azioni Sviluppo metodologico delle Valutazioni di Impatto sulla Salute (VIS) e di risk assessment in campo ambientale-sanitario (2.7.2) Linee di attività locali 2012 Estensione e ampliamento delle linee guida ambientali e sanitarie sui principali determinanti di salute Collaborazione con le pubbliche amministrazioni per la valutazione della ricaduta sanitaria di situazioni ad elevato impatto ambientale Il progetto regionale “Sperimentazione modelli di impatto ambiente – salute” (sospeso da settembre 2011 per l’interruzione del finanziamento e ripreso ad aprile 2012) è stato finalizzato al miglioramento della capacità locale di valutazione della ricaduta sanitaria di impianti e situazioni ad elevato impatto ambientale. L’incentivazione alla ricerca di fonti alternative di energia, lo sviluppo di nuove tecnologie, l’aumentata richiesta di tutela da parte della cittadinanza e l’incremento del livello del contenzioso hanno richiesto un impegno professionale “competente” su un ampio ventaglio di problematiche e situazioni. Da qui la necessità di disporre di adeguata formazione e linee di indirizzo specifiche. Nel 2012 Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, su richiesta delle amministrazioni locali, ha espresso 74 pareri su problematiche di tipo ambientale e ha partecipato a 51 conferenze dei servizi o tavoli di lavoro per la valutazione di impatto di impianti di produzione energia da fonti rinnovabili, siti produttivi o contaminati, recupero rifiuti, varianti PRGC, rumori, odori, ecc. Principali risultati attività 2012 Per la valutazione di due situazioni particolarmente problematiche sono stati attivati i gruppi di lavoro interdisciplinari “VIA” e “chimico”, che coinvolgono più strutture del Dipartimento. Anche nel 2012 sono state applicate le linee guida presentate ai corsi di formazione regionali 2009-2010, per le attività istruttorie per il rilascio di pareri nelle conferenze dei servizi e per i sopralluoghi nei relativi impianti: • • • • Impianti di compostaggio Inquinamento olfattivo da cottura alimenti Attività estrattive Allevamenti suinicoli ed avicoli Il SISP della ASL AT, insieme ad altre tre ASL della regione (TO3, CN1, NO), ha aderito ad una sperimentazione nazionale per la definizione di una metodologia condivisa per l’applicazione della VIS Rapida alla valutazione di progetti e programmi. Nel 2012 la sperimentazione è stata estesa a tutte le ASL piemontesi. Si auspica un momento formativo da parte della regione, indirizzato alle professionalità coinvolte nell’uso di questo strumento valutativo. Infine, con l’aiuto della Commissione per la Tutela della Popolazione dai rischi da radiazioni ionizzanti, sono state valutate 37 comunicazioni di detenzione di apparecchiatura radiologica. 42 PRP: Azioni Interventi di promozione per la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici in ambito urbano Linee di attività locali 2012 Nel 2012 l’ASL AT non è stata coinvolta nei tavoli di lavoro con Comune e Provincia di Asti per la gestione dei problemi legati all’inquinamento atmosferico ed al traffico veicolare (sui quali la cittadinanza ha comunque espresso attenzione). Principali risultati attività 2012 Controllo di alcuni rischi emergenti PRP: Azioni Sorveglianza e approccio integrato alla problematica degli aero-allergeni (2.7.1) Linee di attività locali 2012 Nella ASL AT non è attivo il piano di monitoraggio regionale degli aeroallergeni. Principali risultati attività 2012 La Regione Piemonte ha sollecitato i Sindaci della Regione ad attivarsi con interventi specifici atti a contenere la diffusione della Ambrosia artemisiifolia L. per prevenire i fenomeni allergici da questa causati. Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica nel 2012 ha assicurato ai Comuni l’eventuale supporto necessario attraverso personale qualificato (dr. G. Zicari, progetto regionale “Sperimentazione modelli di impatto ambiente – salute”). Nel 2012 nessun Comune ha richiesto la nostra assistenza. PRP: Azioni Controllo rischi connessi con l’impiego di sostanze chimiche e radiazioni non ionizzanti in particolari ambiti della vita quotidiana (cosmetici, tatuaggi e piercing): applicazione delle linee di indirizzo regionali “Vigilanza su attività di produzione, importazione e commercializzazione di cosmetici e su esercizi ed attività di cura del corpo” Linee di attività locali 2012 Predisposizione ed attuazione del piano di vigilanza. Nel 2012 il SISP ha effettuato gli interventi di vigilanza programmati per il controllo dei fattori di rischio tradizionali ed emergenti. Gli interventi effettuati sono riassunti nella tabella in calce. Principali risultati attività 2012 Data la sempre crescente penetrazione dai mercati extra UE, anche per il 2012 la vigilanza sui prodotti cosmetici è stata re-indirizzata secondo le specifiche fornite dalla Regione Piemonte con nota prot. n. 21596/DB2001 02/08/11. Sono state ispezionati n. 2 supermercati / bazar (vendita al minuto) in ognuno dei quali è stato eseguito un campionamento (dentifricio per bambini detergente per l’igiene intima). I campioni sono risultati regolamentari. Si è dato seguito, inoltre, all’allerta regionale inerente il dentifricio per bambini “Gold Dolly Baby”. Gli esercizi di estetica/solarium vigilati nel 2012 sono stati 26. La criticità più significativa rilevata nell’ambito dell’attività di vigilanza è stata la non conformità degli apparecchi UV utilizzati ai dettami del recente Decreto Interministeriale del 12/05/2011, n. 110 (Regolamento di attuazione dell’art. 10, comma 1, della L.1/90, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati 43 per l’attività di estetista). I laboratori di tatuaggi e piercing vigilati nel 2012 sono stati 9. Nei suddetti esercizi è stata spesso rilevata la carenza di documentazione attestante la composizione dei pigmenti utilizzati (documenti incompleti, in lingua straniera, ecc.). Al fine dell’accertamento sulla sicurezza di tali prodotti, sono state acquisite le relative schede tossicologiche. Sono stati eseguiti 2 campioni di inchiostro per tatuaggi nel proseguimento del progetto di monitoraggio e valutazione della tossicità dei prodotti cosmetici e di quelli utilizzati nei laboratori di tatuaggio. I campioni sono risultati regolamentari. Controllo dei rischi connessi con l’ambiente costruito, compresi quelli connessi con l’esposizione ad amianto Piano di vigilanza di istituto dei SISP come da programmazione consolidata(Vedi allegati “Schede rendicontazione attività settoriale SISP”) Linee di attività locali 2012 Predisposizione ed attuazione del piano di vigilanza. Il SISP, con il contributo del Servizio Tecnico della Prevenzione per particolari problematiche inerenti gli impianti tecnologici, ha proseguito nella vigilanza programmata (scuole, piscine, esercizi per la cura del corpo, strutture ricettive, carceri, agenzie di trasporto infermi) e nel controllo su segnalazione di alloggi insalubri ed inconvenienti igienici. Gli interventi effettuati sono riassunti nella tabella in calce. Principali risultati attività 2012 Gli interventi di controllo presso le strutture natatorie sono stati 70; nell’ambito di tale ispezioni sono stati eseguiti 78 campionamenti. Per circa il 35% dei campionamenti effettuati, l’acqua di vasca non è risultata conforme rispetto ai parametri previsti dall’Accordo tra Stato e Regione del 16/01/2003. A questi riscontri hanno fatto seguito comunicazioni o proposte di provvedimenti all’autorità comunale, volte a superare le difformità rilevate. Nell’ambito della vigilanza sono state riscontrate alcune strutture natatorie prive di nulla-osta sanitario; si è provveduto quindi a far emettere le relative ordinanze sindacali per la regolarizzazione della situazione. L’insalubrità dell’ambiente abitativo rappresenta la maggior fonte di disagio espressa dai cittadini ai servizi del Dipartimento. Nel 2012 sono state esaminate 40 situazioni abitative segnalate come antigieniche, pericolose o problematiche; nel corso dei sopralluoghi sono stati eseguiti 20 accertamenti strumentali. Le maggiori criticità rilevate sono state: umidità e muffe, accumulo di immondizie e sporcizie varie, esalazioni moleste, impianti di riscaldamento insufficienti, mancanza/carenza di aerazione ed illuminazione naturale, carenze impiantistiche (non conformità degli impianti elettrici, termici), infestazioni da insetti e animali indesiderati (colombi). Nella maggior parte dei casi l’intervento del S.I.S.P. ha contribuito a migliorare le situazioni abitative degli esponenti. Il SISP è inoltre componente del tavolo di lavoro per l’emergenza abitativa attivato dal Comune di Asti (una riunione nel 2012). 44 PRP: Azioni Implementazione di linee di azione sull’ambiente costruito, con particolare riferimento agli esiti del piano biennale di controllo degli edifici scolastici. Linee di attività locali 2012 Razionalizzazione delle procedure di valutazione delle pratiche edilizie Il numero delle pratiche edilizie presentate nell’anno 2012 è sensibilmente aumentato rispetto al 2011, nonostante i procedimenti di semplificazione introdotti dalla legislazione nazionale, al fine di ridurre il numero di istanze soggette alla valutazione della Pubblica Amministrazione. L’attività di valutazione delle pratiche edilizie ha continuato pertanto ad essere piuttosto onerosa per i servizi del Dipartimento di Prevenzione. D’altro canto il blocco del turn over ha ridotto la disponibilità di risorse dei Servizi, pertanto la procedura di integrazione dei servizi del Dipartimento per la gestione delle pratiche è stata soggetta ad una ulteriore revisione in ragione della disponibilità di personale, della gestione delle priorità e tenendo conto dell’esperienza maturata dal Servizio Tecnico della Prevenzione (STP) nella valutazione tecnica degli insediamenti produttivi. Dal Febbraio 2012 la responsabilità del procedimento sui progetti edilizi è stata assunta dal SISP, con esclusione delle istanze relative a pozzi ed acquedotti, di competenza SIAN. Il STP ha assunto la responsabilità tecnica e si è incaricato dell’istruttoria delle pratiche inerenti insediamenti produttivi, agricoli e vitivinicoli, scuole pubbliche ed opere di urbanizzazione; ha provveduto inoltre alla valutazione degli impianti tecnologici di particolare complessità. I progetti edilizi che presentavano aspetti interdisciplinari di particolare complessità sono stati inoltre oggetto di una valutazione integrata da parte di più servizi attraverso consulenze e tavoli di lavoro. Principali risultati attività 2012 Nel 2012 la suddivisione delle pratiche è risultata per il 95% al SISP (che ha valutato 277 pratiche relative a opere pubbliche, insediamenti agricoli e commerciali, insediamenti produttivi, fognature e depuratori), per il 4% al SIAN (che ha valutato 11 pratiche relative a pozzi e acquedotti), per l’1% a SPreSAL (che ha valutato 4 pratiche relative a insediamenti produttivi). Il 56% delle istanze è stata istruita dal STP, che ne ha assunto la responsabilità tecnica. Sono state rilasciate complessivamente 238 consulenze a cura di SIAN, Servizi Veterinari, STP, S.Pre.S.A.L, SISP. Con l’obiettivo di semplificare i rapporti tra i servizi sanitari e la comunità, il personale dei servizi del Dipartimento ha garantito la disponibilità all’ascolto delle esigenze dei cittadini, all’informazione ed assistenza di professionisti privati e tecnici delle amministrazioni in orari dedicati. La richiesta di informazione e assistenza è aumentata negli ultimi anni. Lo spazio sempre maggiore che la norma concede all’autocertificazione richiede una assunzione diretta di responsabilità da parte di progettisti e consulenti, che preferiscono pertanto cercare conferme nei servizi di vigilanza. Ciò può comportare il rischio di spostare l’attività del personale di vigilanza dalla doverosa “informazione ed assistenza” alla “consulenza”, poco opportuna per operatori tenuti al controllo ed onerosa in termini di impiego di risorse. Allo scopo di semplificare i rapporti con il mondo delle imprese senza incorrere nella consulenza puntuale a progetto, i Servizi del Dipartimento si sono impegnati nella redazione di documenti tecnici di indirizzo. Nel 2010 sono state formalizzate le linee di indirizzo “Requisiti per la nuova edificazione, la 45 ristrutturazione e l’ampliamento di fabbricati destinati ad attività lavorative” e nel 2011 sono state redatte e condivise con le Organizzazioni e Associazioni di categoria le “Linee di indirizzo per la edificabilità e la gestione delle Aziende Vitivinicole”. Nel 2012 quest’ultimo documento dopo essere stato presentato a tutti i portatori di interesse, è stato formalmente adottato con Determina del Dipartimento di Prevenzione del 08/08/2012 e pubblicato sul sito dell’ASL. Inoltre i servizi Veterinari, SISP, SpreSAL e STP hanno redatto un ulteriore documento, portato a termine a fine 2012, contenente “Linee di indirizzo per la costruzione di edifici rurali (aziende agricole, stalle e trasformazione alimentare)” finalizzate alla tutela dell’ambiente indoor, alla sicurezza dei lavoratori ed alla sicurezza alimentare. Il Dipartimento ha garantito la presenza di un medico SISP nelle diverse commissioni deputate alla vigilanza (45 commissioni di pubblico spettacolo, 48 sulle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, psichiatriche, ecc.) e del Responsabile del STP o suo delegato in 47 commissioni di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, psichiatriche, ecc.) Il Responsabile del STP ha inoltre partecipato a 4 conferenze dei servizi per opere di urbanizzazione (circa il 70% del totale) provvedendo tuttavia al rilascio del parere per la totalità delle opere oggetto di conferenza. In tali sedi sono state valutate complessivamente 97 opere o strutture. Nel 2012 la Commissione di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, sociosanitarie, psichiatriche, ecc. si è dotata di procedure volte al contenimento dei tempi per l’adozione delle determine di approvazione dei verbali di sopralluogo, finalizzate al miglioramento complessivo della prestazioni rese, nell’interesse delle strutture vigilate. La Commissione ha quindi operato di conseguenza, con il contributo dei componenti facenti parte del Dipartimento (medico SISP e Responsabile STP). Nell’ambito della attività di vigilanza dell’anno 2012, oltre ai sopralluoghi autorizzativi e di vigilanza, si è provveduto, in particolare, alla istruttoria per l’espressione di pareri ai Comuni interessati per l’autorizzazione di poliambulatori e ambulatori odontoiatrici ed alla istruttoria sugli atti presentati dalle strutture psichiatriche in regime transitorio, ai fini dell’adeguamento al regime definitivo. Anche per il 2012 le attività di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, psichiatriche, ecc. sono state caratterizzate dalla verifica dei requisiti previsti dalle norme per l’accreditamento delle stesse. Per alcune situazioni di criticità rilevate in sede di sopralluogo si è ottenuta nel corso del 2012 la risoluzione delle carenze, a cura degli enti gestori, mediante migliorie a livello impiantistico - tecnologico, igienico -sanitario ed organizzativo, 46 1. Punti di forza delle attività svolte Anche nel 2012 il Dipartimento di Prevenzione, nel condurre l’attività istituzionale, ha cercato di rispondere ad alcune principali esigenze espresse dalla comunità. Si è garantita la partecipazione a tutte le commissioni o riunioni convocate dalle amministrazioni locali su problematiche ambientali, cercando di migliorare la qualità della valutazione di impatto attraverso la stesura e l’applicazione di linee guida fondate sulle migliori conoscenze scientifiche. Gli operatori dei servizi hanno garantito ampia disponibilità all’ascolto delle esigenze dei cittadini, all’informazione ed assistenza di professionisti privati e tecnici delle amministrazioni in orari dedicati; sono state redatte linee di indirizzo per uniformare i criteri per la edificazione e la vigilanza sugli edifici produttivi. Tutto ciò per proporre un approccio propositivo e costruttivo piuttosto che punitivo o repressivo. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Il perpetuarsi della crisi economica nel 2012 ha continuato ad acuire i problemi legati all’inquinamento ambientale a causa degli alti costi di bonifica che i soggetti privati e le pubbliche amministrazioni faticano a sostenere. La crisi esaspera inoltre il disagio sociale e l’emergenza abitativa, più importanti nel comune capoluogo; per le pubbliche amministrazioni (Comuni e Provincia) è spesso evidente la difficoltà ad affrontare i problemi legati alla salubrità ed alla sicurezza degli edifici scolastici. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Gli obiettivi del piano sono stati raggiunti con la collaborazione di tutte le strutture del Dipartimento di Prevenzione, con un contributo maggiore del SISP ed il supporto della SOSD STP. 4. Risorse e alleanze esterne E’ evidente che, a fronte di risorse sempre più limitate, si renda indispensabile il confronto continuo e la stretta collaborazione fra la prevenzione, gli Enti, le Amministrazioni locali e le altre forze in campo, allo scopo di condividere scenari e scelte sostenibili. In questo senso il Dipartimento di prevenzione ha offerto ampia disponibilità alla interazione costruttiva con gli amministratori ed i professionisti della comunità astigiana (Comuni, Provincia, ARPA, Ordini Professionali, Associazioni di categoria...). Non si è sviluppato, tuttavia, un confronto sistematico e strutturato che, al di là della singola e specifica problematica, possa avere un più ampio respiro ed un maggiore coinvolgimento di tutte le forze in campo. Gruppo di lavoro: • • • • SISP: Giuseppe Allegro (coordinatore del Gruppo), Enrica Girardino, Domenico Russo SPRESAL: Enrico Bisio STP: Carla Pettazzi RAD: Giovanni Cerrato 47 Volumi di attività di vigilanza SISP 2012 Vigilanza di iniziativa n. interventi da programma regionale attività anno 2012 contenuto dell'azione di controllo volumi attività 2012 controllo controllo controllo controllo rischi per interventi documen- strutture igiene di controllo la tale attrezz. presente sicurezza numero campioni accertamenti strumentali 78 234 Tipologia di struttura - x x x x strutture natatorie 70 x x x x strutture ricettivo alberghiere 35 strutture scolastiche attività di acconciatura esercizi di estetica /solarium 74 40 - x x x x 24 20 x x x x 26 x x 3 x x 9 2 x 4 2 x 32 massaggiatori - x attività di tatuaggio e piercing 9 x ditte cosmetici 2 attività trasporto infermi 47 x x x strutture carcerarie 1 x x x divieto di fumo - x campo nomadi - x TOTALE vigilanza di iniziativa 10 x 2 3 5 x x 184 12 242 82 236 Interventi su richiesta Ambulatori e studi medici - x x x x 14 Alloggi di civile abitazione evase le richieste x x x x 40 Odori da ristorazione - x x x x 3 Altri esposti (altri odori, stalle, rifiuti, ecc.) - Allerta - x x x x 3 Altri controlli - x x x x 5 15 34 2 Indagini di PG TOTALE interventi su richiesta 101 48 15 OBIETTIVO DI SALUTE N. 5 PREVENZIONE DEI RISCHI IN AMBIENTE DI LAVORO PRP: Azioni Attività locali svolte nel 2012 Principali risultati attività 2012 PRP: Azioni Ampliamento/ miglioramento del sistema informativo 1.1. Sono stati trasmessi al competente settore regionale i dati di attività 2012. 1.2. Il referente di ASL per i dati Flussi INAIL-ISPESL-Regioni ha partecipato alle iniziative formative promosse a livello regionale e ha redatto la relazione di ASL. 1.3. Sono state implementate le elaborazioni relative alle aziende agricole e alle giornate lavorate in agricoltura sulla base dei dati del censimento ISTAT 2010 e dalla banca dati regionale aziende agricole. 1.4. Il Servizio ha ricostruito gli infortuni mortali secondo il metodo Sbagliando s’impara. 1.5. Sono stati registrati su database dedicato gli esposti a cancerogeni pervenuti in conformità a quanto disposto dall’art. 243 c.8 lett. a) del D. Lgs. 81/08. 1.6. Sono stati registrati nel sistema dedicato 111 malattie professionali (11 da ricerca attiva). E’ proseguita la collaborazione con gli Osservatori Regionali TuNS e mesoteliomi per un totale di 25 casi. Mantenimento delle attività istituzionali Sviluppo di indicatori relativi al settore agricoltura Riduzione patologie e infortuni in ambienti di lavoro (2.2.1, 2.2.2, 2.2.3). Applicazione delle linee di indirizzo per la pianificazione delle attività di prevenzione, vigilanza, formazione e assistenza degli SPreSAL per l’anno 2012 Le principali attività dal Servizio sono orientate a dare piena attuazione al : - protocollo Regione Piemonte e Procura Generale di Torino relativo agli infortuni sul lavoro; - protocollo con la Procura della Repubblica di Asti relativo alla gestione delle malattie professionali; e ai piani regionali edilizia ed agricoltura. Attività locali svolte nel 2012 Le attività svolte d’ufficio Indagini per infortunio sul lavoro L’attività svolta nel 2012 relativa agli infortuni sul lavoro procedibili d’ ufficio è stata di n. 168 inchieste con un numero di 30 indagini positive (che hanno cioè evidenziato violazioni). Indagini per malattie professionali Relativamente alle malattie professionali è proseguita l’attività finora svolta 49 riguardante la gestione delle denunce e dei referti che pervengono al Servizio, l’esecuzione di accertamenti sui casi segnalati, l’effettuazione delle inchieste su iniziativa e a seguito della richiesta dell’Autorità Giudiziaria, la ricerca attiva dei casi. L’attività svolta nel 2012 relativa alle indagini di malattia professionale è stata di n. 55 inchieste con un numero di 30 indagini positive (che hanno cioè evidenziato un nesso di causa con l’attività lavorativa). Le attività determinate a livello nazionale - regionale Edilizia Il settore edile continua a rappresentare, pur in presenza di una riduzione del fenomeno, un settore critico per il numero e la gravità degli infortuni che vi occorrono (vedi tabella). Infortuni denunciati all INAIL – ASL AT 2006 2007 2008 2009 416 386 310 306 2010 270 2011 253 Lo SPreSAL ha cercato il coordinamento con altre istituzioni e realizzato incontri di formazione e informazione destinati ai datori di lavoro tecnici privati, agli enti pubblici e ai rappresentanti sindacali. Dati interventi di vigilanza Nel 2012, con il supporto del Servizio Tecnico della Prevenzione, sono stati ispezionati 139 cantieri. Il 51,1 % presentavano condizioni di rischio che hanno portato all’emanazione di provvedimenti sanzionatori. In 52 casi sono stati rimossi elementi di rischio per la caduta dall’alto. Oltre alla prosecuzione della vigilanza sui quattro principali rischi di infortunio in base alle priorità di intervento ed al controllo degli aspetti di minima di cui agli ALLEGATI III e IV del Piano operativo 2011 , in 73 cantieri, pari a circa il 40% del totale, sono stati verificati aspetti relativi alla sorveglianza sanitaria (in 15 aziende il protocollo di sorveglianza sanitaria e/o le cartelle sanitarie). I controlli degli aspetti organizzativi sono derivati dal riscontro di violazioni antinfortunistiche, verosimilmente connesse a carenze o errori nel processo di pianificazione della sicurezza, con un livello di controllo minimo riguardante i PSC nelle parti pertinenti i problemi riscontrati in riferimento ai 4 rischi prioritari individuati dal progetto e riguardante la rispondenza dei POS con le condizioni di lavoro per quanto concerne gli stessi rischi. In tale contesto è stato effettuato , tra l’altro, il controllo di tutte le imprese esecutrici (affidataria e subappaltatori) e lavoratori autonomi presenti in cantiere o aventi lavori in corso, controllando 201 aziende/lavoratori autonomi. Su 40 imprese è stato effettuato il controllo del PSC e/o del POS. Su tutti i cantieri vigilati è stata attivata una forma di osservazione del fenomeno dei lavoratori immigrati rilevando la presenza di tali maestranze e, ove ritenuto necessario, verificandone la formazione. In linea con l’obiettivo di potenziamento dell’attività di vigilanza congiunta con altri soggetti titolari di funzioni di vigilanza al fine di creare sinergie mirate alla riduzione degli infortuni , per l’anno 2012 è stato ribadito l’ accordo con la Direzione Territoriale del Lavoro della Provincia di Asti per effettuare vigilanza congiunta in almeno il 10% dei cantieri da controllare obiettivo ampiamente superato con la vigilanza congiunta in n. 28 cantieri. 50 Indicatori Sono stati elaborati gli indicatori di processo previsti dal progetto regionale “Sicurezza nei cantieri edili 2009- 2010” come da allegato 1. Si evidenzia in particolare che nell’ambito di tali indicatori sono ricompresi quelli inerenti la rimozione degli elementi di rischio per “caduta dall’alto” che unitamente alla “caduta di materiali dall’alto”, “seppellimento”, “elettrocuzione” costituiscono i quattro rischi principali prescelti come obiettivo prioritario della vigilanza nella logica dei Piani Nazionale e Regionale, adottata dallo S.Pre.SAL ASL AT. Agricoltura Gli incidenti in agricoltura rappresentano un grave ed importante problema per frequenza e gravità di occorrenza. La vocazione agricola della provincia di Asti e l’orografia del territorio (colline e pendenze) rendono prioritarie le attività di prevenzione e controllo in questo settore. Infortuni denunciati all’INAIL – ASL AT 2006 2007 2008 2009 625 542 509 580 2010 474 2011 346 L’intervento in questo comparto si è avvalso delle indicazioni d’intervento definite nello specifico progetto nazionale per il triennio 2009-2011 e nel progetto regionale 2010-2012. Dati interventi di vigilanza Le aziende da controllare sono state individuate tenendo conto delle tipologie (orientamento economico prevalente) e delle giornate lavorate, perseguendo l’obiettivo di controllare in modo diffuso il territorio. Ulteriori criteri sono stati individuati sulla base delle specifiche priorità di rischio (vetustà del parco macchine; indici infortunistici aziendali; presenza di lavoratori irregolari; ecc.). L’attività di vigilanza programmata dal Servizio è stata integrata dai controlli su richiesta di altri soggetti (A.G., Enti, RLS, ecc.), o in concomitanza di inchiesta per infortunio o malattia professionale. Nel 2012 sono state ispezionate n. 71 aziende nella maggior parte delle quali si sono verificati infortuni con macchine agricole. Informazione e assistenza alle figure strategiche della prevenzione Sono stati attivati momenti di informazione rivolti alle aziende agricole ed ai Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature (messa a norma dei trattori – ROPS e cinture, cardani, prese di forza-, campagna carri desilatori, motocoltivatori, scale portatili, ecc…).L’informazione rivolta alle aziende agricole ha toccato anche le problematiche legate allo stoccaggio e all’uso degli agenti chimici. E’ stata inoltre prodotta congiuntamente al SIAN e al Servizio Tecnico della Prevenzione un documento tecnico per l’edificazione delle cantine. Ergonomia Occupazionale La S.O.S. di Ergonomia Occupazionale dello S.Pre.S.A.L. di Asti ha attuato, già da tempo, un’attività di prevenzione dei rischi ergonomici (biomeccanici) presso le Aziende presenti nel territorio dell’ASL AT. Tale attività si esplica in vari settori produttivi in cui i rischi ergonomici sono prioritari e tali da poter provocare malattie professionali e infortuni sul lavoro. Nel 2012 sono state effettuate ulteriori attività rispetto a quelle rendicontate nel 2011 per un totale di 41 unità 51 produttive vigilate nel biennio. La scelta degli interventi programmati è derivata da vari input interni o esterni al Servizio, quali: esposto da privati, denunce di infortunio, denunce di malattia professionale, iniziativa d’ufficio, segnalazioni varie; le denunce di malattia professionale sono state tra le prime cause di intervento (52%). Gli interventi di vigilanza hanno interessato vari settori produttivi, ma predominanti sono state le aziende controllate nel comparto industriale (13) e in quello dei servizi (16) ; quest’ultimo risulta particolarmente a rischio a causa della frammentazione delle unità produttive e alla conseguente insufficiente applicazione delle norme di prevenzione. Da rilevare negativamente la assoluta mancanza di input provenienti dal comparto agricolo. Nel 2012 è iniziato un controllo delle segnalazioni infortunistiche provenienti dai P.S. Ospedalieri che possono costituire una fonte preziosa di evidenze di rischio soprattutto per le piccole e piccolissime aziende. Nel 50% delle aziende vigilate non risultavano valutati o valutati con metodologie non adeguate (ad es. assenza di filmati) i rischi ergonomici e nel 54% degli interventi è stata riscontrata una violazione. Nella quasi totalità dei casi, dato positivo, è stato attivato l’intervento di bonifica dei rischi da parte delle aziende interessate dalle prescrizioni, con una netta riduzione o completo annullamento dei rischi stessi. In molti interventi si è assistito a investimenti su macchinari e attrezzature e in alcuni casi, addirittura ad un aumento della forza lavoro. Principali risultati attività 2012 Riduzione degli infortuni nel settore agricoltura (-40% tra dato 2009-2011); riduzione dei livelli di rischio ergonomico nelle aziende oggetto di controllo. PRP: Azioni Sviluppo delle attività di diffusione, informazione e formazione Attività locali svolte nel 2012 Sono state effettuate 225 ore di formazione e formate 900 persone. Sono stati organizzate n° 6 iniziative di confronto (seminari, incontri tecnici, ecc.) con le figure aziendali per la sicurezza. In edilizia, oltre alle consuete iniziative di collaborazione con gli Organismi Paritetici di settore, con Scuola Edile e gli Ordini professionali operanti nel settore della sicurezza dei cantieri temporanei e mobili lo S.Pre.S.A.L. ASL AT , in collaborazione con il STP, ha svolto attività di formazione rivolte agli allievi delle ultime classi dell’Istituto Tecnico per Geometri di Asti, del Liceo Classico “V.Alfieri” dell’IPSSCT “Q.Sella”,e dell’Istituto Statale “Monti” di Asti per diffondere la cultura della sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro; inoltre lo S.Pre.S.A.L. ASL AT ha partecipato ad un incontro con professionisti e imprese, illustrando gli obblighi e le procedure operative per la tutela dei lavoratori e la scheda relativa al rischio caduta dall’alto. In agricoltura sono stati attivati momenti di informazione rivolti alle aziende agricole ed ai Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature e alle problematiche legate allo stoccaggio e all’uso di fitofarmaci. Nel 2011 erano state redatte e condivise con le Organizzazioni e Associazioni di categoria le “Linee di indirizzo per la edificabilità e la gestione delle Aziende Vitivinicole”. Nel 2012 quest’ultimo documento dopo essere stato presentato a tutti i portatori di interesse, è stato formalmente adottato con Determina del Dipartimento di Prevenzione del 08/08/2012 e pubblicato sul sito dell’ASL. Nell’ ambito delle attività integrate previste dal Piano Regionale Agricoltura sono state predisposte le “Linee di indirizzo per la costruzione di edifici rurali” coordinato da SOSD STP a livello di Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con le SOC SISP, Vet A, Vet C . 52 Principali risultati attività 2012 Aumentata sensibilità del mondo produttivo e delle parti sociali alle tematiche della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Altre attività di iniziativa locale Attività locali Nel settore stampaggio plastica e nelle scuole sono proseguite le attività del svolte nel precedente biennio . 2012 L’ attività effettuata ha permesso di documentare che il polimero a temperatura ambiente non è di per sé pericoloso, ma la lavorazione a caldo prevista nella fase di stampaggio porta l’addetto ad un’esposizione ad agenti chimici classificati Principali come pericolosi per la salute e pertanto le aziende del settore devono dotarsi di risultati efficaci sistemi di aspirazione . attività 2012 1. Punti di forza delle attività svolte Le attività programmate a livello regionale (edilizia, agricoltura) sono state realizzate con soddisfacente omogeneità e distribuzione territoriale. 2. 3. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento La programmazione delle attività di iniziativa è spesso condizionata dalle emergenze e dalle attività su richiesta. 3. 4. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Servizi Dipartimento di Prevenzione, Servizi Ospedalieri. 4. 5. Risorse e alleanze esterne Enti locali, associazioni di categoria, rappresentanze dei lavoratori, medici curanti. 6. Gruppo di lavoro: • SPRESAL: dr. Roberto Zanelli • STP: Ing Carla Pettazzi 53 Allegato 1 54 OBIETTIVO DI SALUTE N. 7 INCIDENTI DOMESTICI PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Principali risultati attività 2012 PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Promozione gruppi di cammino per la popolazione anziana (2.3.1) Per il progetto regionale 2.3.1., il riferimento è il gruppo “Stili di vita”. Attivazione dei gruppi di cammino. Monitoraggio incidenti domestici attraverso dati dei Pronto soccorso piemontesi (2.3.3) Collaborazione con il centro regionale di riferimento per il monitoraggio locale attraverso i dati del Pronto soccorso Sono stati acquisiti i dati di accesso al PS dei due presidi ospedalieri (Asti e Nizza M.) per gli anni 2008, 2009 e 2010 per consentire un monitoraggio degli incidenti domestici della nostra ASL. Principali risultati attività 2012 PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 I dati inviati dall’ASL TO1 sono stati presentati e discussi durante il corso di formazione interna del dicembre 2012 “La salute descritta dai sistemi di sorveglianza” (vedi p. 10). Si è garantita la presenza agli incontri organizzati dall’ASL 1 TO (centro regionale di riferimento) compresa la partecipazione ai lavori del sottogruppo “flussi informativi” di cui fa parte attivamente la Dott.ssa E.P. Paola Vaccalluzzo (SOS Educazione e Promozione alla Salute). Pacchetto didattico per la scuola dell’infanzia (2.3.4) Promozione del progetto “Affy fiutapericolo” presso le scuole (vedi il sito http://affyfiutapericolo.eclectica.it/) L’ASL AT ha aderito nel 2011 al progetto regionale di promozione della salute nelle scuole dell’infanzia testando il materiale didattico predisposto dall’ASL TO1. Principali risultati attività 2012 L’attività è proseguita nel 2012 ed è stato organizzato un incontro di formazione (giugno 2012) con le direzioni didattiche e gli insegnanti per presentare e consegnare il materiale didattico “Affy fiutapericolo” ricevuto dall’ASL 1TO. In tale occasione è stato anche consegnato, agli insegnanti, un questionario di gradimento. 16 scuole della nostra ASL hanno aderito al progetto. Le attività inerenti al progetto vengono svolte in stretta collaborazione con la SOS Educazione e Promozione alla Salute. 55 Altre attività di iniziativa locale Nel corso del 2012 sono continuate le azioni di counselling ai genitori dei bambini 0 – 4 aa nell’ambito del progetto definito “Casa a misura di bambino”. Nel 2011 si è provveduto alla valutazione di efficacia dell’attività di counselling somministrando 107 questionari ai genitori, in occasione della 3ª dose vaccinale. I dati, inseriti nel 2012 in apposito software (EpiInfo), sono stati inviati al centro regionale di riferimento per le elaborazioni e conclusioni. Principali risultati attività 2012 A maggio 2012 si è svolta una conferenza presso l’UTEA, finalizzata ad incrementare le conoscenze dei rischi domestici e mettere in opera accorgimenti di prevenzione. Hanno partecipato all’iniziativa il Dipartimento di Prevenzione (SISP, Servizio Tecnico della Prevenzione) e SOC Geriatria. Si è realizzata l’iniziativa “Un anno di salute … in Piazza” presso “la piazza” dell’ospedale Cardinal Massaia, con attività di promozione alla salute attraverso la consegna di opuscoli informativi, partecipazione dei bambini al gioco interattivo “eclissi totale”e consegna a loro di CD: “due chiacchere” fra la gente, sotto il gazebo allestito in collaborazione fra SISP, Educazione alla salute e SOCgeriatria. Si è continuato ad utilizzare la scheda regionale per la rilevazione delle informazioni sulla sicurezza della abitazioni durante le attività di vigilanza. L’occasione del sopralluogo è utilizzata anche per svolgere attività promozionale e educativa. 1. Punti di forza delle attività svolte Il centro regionale di riferimento è molto attivo. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento: Risorse limitate, già impegnate in altre attività. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte: SOC SISP, SOSD STP, SOS Educazione alla Salute, SOC Geriatria, Distretti dell’ ASL AT 4. Risorse e alleanze esterne: UTEA, Scuole dell’infanzia Gruppo di lavoro: Il gruppo di lavoro è costituito da rappresentanze delle strutture sopra indicate (i nominativi a pag. 3) e coordinato dalla dr.ssa Enrica Girardino 56 OBIETTIVO DI SALUTE N. 7 INCIDENTI STRADALI PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 1. Interventi di promozione e sicurezza stradale (progetti 2.1.2, 2.9.2, 2.9.4) Azioni in contesti educativo/formativi • Rilevazione iniziative degli istituti scolastici • Collaborazione con gli Enti • Iniziative di formazione in Scuole Guida Azioni in contesti del divertimento • Iniziative di formazione rivolte ai gestori di locali (dopo verifica di disponibilità) A gennaio 2012 è stato realizzato un corso di formazione interno con la finalità di individuare azioni preventive da attuarsi nel corso dell'anno. Per quanto riguarda i contesti educativo/formativi, alcune delle iniziative di educazione e promozione intraprese nel setting scuola: •“Di pari in/mpari” nelle scuole secondarie di II grado (prevenzione delle dipendenze,) •“UNPLUGGED” nelle scuole secondarie di I grado raggiungono indirettamente l’obiettivo di prevenzione degli incidenti stradali attraverso la prevenzione dell’uso di sostanze. L’attività con le scuole si è avvalsa soprattutto del metodo della peer education. Principali risultati attività 2012 La ASL ha inoltre partecipato a iniziative di sensibilizzazione in collaborazione con la scuola e con altri enti. Sono stati individuati i referenti locali delle scuole guida, ed è stata realizzata una iniziativa di formazione rivolta agli istruttori. Purtroppo, nonostante le ripetute sollecitazioni, l’adesione è risultata modesta, a riprova di scarsa sensibilità rispetto al problema. Anche le azioni individuate per i contesti del divertimento non hanno avuto successo: non è stato possibile individuare una associazione di categoria che potesse facilitare il coinvolgimento dei gestori dei locali. Il consultorio ha continuato ad ospitare l’iniziativa “Trasportaci sicuri” dell’ACI finalizzata a sensibilizzare i genitori al trasporto sicuro dei bambini in automobile sfruttando le occasioni dei corsi di preparazione al parto. 57 1. Punti di forza delle attività svolte Le iniziative di peer education condotte nella scuola dal SERT e dal consultorio sono ormai consolidate e possono avere una ricaduta nella prevenzione degli incidenti stradali nel momento in cui rafforzano le “life skills”. 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento Esiste un problema di tempo e di risorse che non permette di affrontare un campo di attività relativamente nuovo e le notevoli resistenze nei destinatari degli ipotetici interventi. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte Sono state coinvolte la funzione di Epidemiologia, il Consultorio la SOS Promozione della salute, le SOC SISP, SERT. 4. Risorse e alleanze esterne Scuole, Scuole Guida Gruppo di lavoro: Il gruppo di lavoro è costituito da rappresentanze delle strutture sopra indicate (i nominativi a pag. 3) e coordinato dalla dr.ssa Paola Vaccalluzzo 58 OBIETTIVO DI SALUTE N. 7 TUMORI E SCREENING PRP: Azioni Linee di attività locali 2012 Raggiungimento e mantenimento degli standard previsti per i programmi di screening dagli indicatori della DGR n. 111-3632 del 02/08/2006 (3.1.1) Screening mammografico, citologico, coloretto Fonte dati: CPO Piemonte, CSI Piemonte SCREENING MAMMOGRAFICO Indicatori “Copertura da inviti” Numero donne invitate ad effettuare il test di screening / popolazione bersaglio annuale 50-69 anni Numero donne informate (tramite lettera) di ingresso in Prevenzione Serena / popolazione 45 anni Principali risultati attività 2012 Atteso Osservato Standard regionale: 97% 102,47% Standard regionale: 98% 124,99 % Indicatori Atteso Osservato Numero donne invitate ad effettuare il test di screening / popolazione bersaglio annuale 25-64 anni Standard regionale: 97% 109,51% SCREENING CITOLOGICO “Copertura da inviti” 59 SCREENING COLONRETTO “Copertura da inviti” Indicatori Atteso Osservato Numero persone invitate (sigmoidoscopia) / popolazione bersaglio 58 anni Standard regionale: 90% Atteso ASL AT: sostituzione con inviti FOBT nel 2013 (per saturazione agende FS da carenza risorse dedicate) No inviti, programmata la trasformazione in inviti FOBT nel corso del 2013 (al compimento del 59esimo anno) Numero persone invitate (FOBT) / popolazione bersaglio annuale 59-69 anni Standard regionale: 92% 103,2 % PRP: Azioni Attuazione dei Piani di riconversione (3.1.2): descrizione delle attività programmate per l’attuazione della riconversione, precisando lo stato di attuazione ed indicando i soggetti che ne sono incaricati Linee di attività locali 2012 Periodici controlli su campioni di richieste di prestazioni da parte dei MMG relative ai tre test di screening; rinforzo dell’informazione vs MMG da parte dei Direttori di Distretto e vs CUP da parte degli Uffici competenti SCREENING MAMMOGRAFICO Indicatori “Copertura da esami” Principali risultati attività 2012 Numero donne sottoposte a test di primo livello / popolazione bersaglio annuale 50-69 anni Numero donne sottoposte a mammografia in Prevenzione Serena / Tot donne sottoposte a mammografia (45-49 e 70-75 anni) 60 Atteso Osservato Standard regionale: 60% 64% Standard regionale: 80%= da definire a fine anno in base ai registri di attività Prevenzione Serena + Ambulatoriali 88,49 % (dato stabilizzato I° semestre 2012) 84,41 % (dato non stabilizzato intero anno 2012) SCREENING CITOLOGICO “Copertura da esami” Indicatori Atteso Osservato Numero donne sottoposte a test di primo livello / popolazione bersaglio annuale 25-64 anni Standard regionale: 70% 52,68 % Indicatori Atteso Osservato Numero persone sottoposte a sigmoidoscopia o FOBT / popolazione bersaglio annuale 59-69 anni Standard regionale: 40% 43,8% SCREENING COLONRETTO “Copertura da esami” 61 1. Punti di forza delle attività svolte La copertura di popolazione con invito attivo è stata raggiunta per lo screening mammografico, citologico e per il ramo FOBT dello screening per i tumori colon rettali. Tutte le assistite 45enni sono state informate, tramite lettera, della possibilità di aderire allo screening mammografico. L’adesione agli esami di I livello soddisfa il livello richiesto dagli standard regionali per lo screening mammografico e colon rettale. Per lo screening citologico, anche se l’adesione è inferiore allo standard richiesto ora molto più elevato, è interessante notare come ci sia stato un buon incremento rispetto ai due anni precedenti: 52,38 % contro il 47% e il 42,17% rispettivamente del 2010 e del 2011. Sono continuate le iniziative di sensibilizzazione sui prescrittori e sul centro unico prenotazioni per la piena attuazione del piano di riconversione previsto dalla DGR 111- 3632 del 2.8.2006, attuato a partire da settembre 2010; in tal modo molti degli esami preventivi, precedentemente erogati attraverso i canali della clinica ambulatoriale, sono stati ricondotti ai percorsi dello screening organizzato. La collaborazione tra le varie strutture coinvolte nel percorso screening è sempre ad alto livello e permette di superare le criticità correlate alla notevole complessità del programma 2. Eventuali criticità e ipotesi di miglioramento La persistente carenza di risorse dedicate allo screening colon retto presso la S.O.C. Gastroenterologia ha richiesto, come previsto nella stesura del PLP, la soppressione dell’invito per la rettosigmoidoscopia alla coorte dei nati nel 1954 (58enni ) che tuttavia verranno inseriti nella popolazione invitabile per il FOBT. 3. Risorse e alleanze interne: strutture aziendali coinvolte L’organizzazione dei tre programmi di screening è affidata all’UVOS. Nell’attività sono coinvolte le seguenti strutture: Consultori, Ginecologia e Ostetricia, Radiologia, Gastroenterologia, Anatomia Patologica. I Medici di Medicina Generale hanno un ruolo attivo nell’indirizzare gli assistiti e firmano la lettera di invito. Il coordinamento delle professionalità e delle attività si attua attraverso il Comitato tecnicoscientifico. Gruppo di lavoro: Il gruppo di lavoro coincide con il “Comitato Tecnico Scientifico” dello Screening ed è coordinato dalla dr.ssa Tiziana Miroglio 62 ALTRI OBIETTIVO DI SALUTE DIABETE Progetti PRP: PRP: Azioni attività locali 2012 3.3.2 Implementazione, monitoraggio e valutazione della appropriatezza dell’assistenza diabetologica regionale (gestione integrata e rete diabetologica) Prosecuzione percorsi assistenziali rivolti ai diabetici attraverso l’applicazione del modello di gestione integrata indicatori Principali risultati attività 2012 Atteso Osservato 31/12/12 31/12/12 Frequenza MMG con almeno Mantenimento frequenza un pz. inserito in gestione pregressa (50%) integrata 63 55,9% 64 PRESENTAZIONE SINTETICA DEI RISULTATI PLP 2012 Stili di Vita Il Bisogno di Salute Le malattie cronico degenerative, in particolare cardiovascolari e tumori, rappresentano quelle più diffuse, assorbono fette importantissime della spesa sanitaria e la loro frequenza non può che aumentare con l’allungamento della vita media. Circa il 60% dell’onere della spesa sanitaria è rappresentato dalla cura di patologie attribuibili a soli sette fattori principali, quali: ipertensione, fumo, alcool, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, inattività fisica. La sorveglianza PASSI, condotta annualmente nella ASL AT su campioni di persone di età compresa tra 18 e 69 anni, indica che una importante proporzione di tale popolazione è esposta ai fattori di rischio sopracitati: il 22% del campione è iperteso, il 26% fuma, il 15% denuncia consumi alcolici considerati a rischio, il 26% ha una colesterolemia elevata, il 36% è soprappeso o obeso, l’83% non consuma le 5 porzioni al giorno raccomandate di frutta e verdura, il 27% è completamente sedentario. Un recente studio (Simoes EJ et.al) ha indicato le priorità di prevenzione mettendo ai primi posti la promozione dell’attività fisica, la dismissione dell’abitudine al fumo e l’adozione di corrette abitudini alimentari (oltre al controllo dell’ipertensione e dell’ipercolesterolemia che beneficiano peraltro degli stessi interventi già citati). Cosa abbiamo fatto Nel 2012 l’ASL si è impegnata su questi argomenti con interventi che rappresentano per lo più la prosecuzione e/o il miglioramento di iniziative in corso da anni. Attraverso il Sistema di Sorveglianza PASSI l’ASL (275 interviste telefoniche l’anno) conduce un monitoraggio continuo sui fattori di rischio comportamentali, sulla percezione del rischio e sull’atteggiamento delle persone e degli operatori sanitari rispetto ad interventi e programmi specifici. Sono stati attivati percorsi formativi e “gruppi di cammino” per promuovere l’attività fisica fra gli studenti, i lavoratori (in particolare dipendenti della ASL e delle Amministrazioni Comunali) e la popolazione generale, anche attraverso la collaborazione con le amministrazioni locali ed i MMG. Sono state progettate nuove iniziative per migliorare il riconoscimento dei fumatori nelle diverse occasioni di contatto con il SSN (occasioni opportune: gravide e neomamme presso il consultorio, ricoveri e visite ambulatori per patologie fumo-correlate e cardiovascolari) e raccomandare percorsi di disassuefazione. Ventuno classi di scuole secondarie di I grado e 23 classi di scuole secondarie di II grado sono state coinvolte in interventi di promozione e prevenzione finalizzati al contrasto delle dipendenze e del fumo di tabacco. 37 classi di scuole secondarie di II grado sono state coinvolte in interventi di promozione e prevenzione finalizzate all’adozione di corrette abitudini alimentari. Sono proseguiti i controlli sui menù della ristorazione collettiva (scuole e case di riposo) per la valutazione nutrizionale Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati i report PASSI (sito della Regione Piemonte) il sito DORS e la banca dati PROSA (sito DORS) che raccoglie tutti i progetti di promozione della salute. 65 Sicurezza alimentare Il bisogno di salute La garanzia di assenza di pericoli collegati agli alimenti, nota come sicurezza alimentare, rappresenta uno degli obiettivi sanitari della prevenzione meglio identificati e definiti. I programmi di sicurezza alimentare sono pertanto uno strumento completo di responsabilizzazione dei produttori, di leale concorrenza negli scambi, di garanzia per i consumatori e di mantenimento della fiducia nel sistema degli approvvigionamenti alimentari. La sicurezza alimentare nella sua definizione comunitaria comprende la salute e il benessere degli animali, il controllo degli alimenti per l’uomo e per gli animali, il controllo dell’acqua destinata al consumo umano. Il Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare (PAISA) è stato declinato sulla base della normativa regionale al fine di garantire un sistema di controllo e di sorveglianza ufficiale sulle imprese alimentari, le quali debbono ottemperare alla legislazione alimentare in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti e dei mangimi, e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. Per la programmazione degli interventi sono stati utilizzati i dati raccolti attraverso i sistemi di rilevazione ed analisi attivi nell’Asl AT (ANGES, ARVET, INFOMACELLI, SIGLAWEB, SINTESI, Sistema informativo regionale unificato SIAN - SVET) nonché tratti da altre fonti (quali relazioni annuali di attività, rapporti RASFF, …), in aderenza alla programmazione regionale con alcune modifiche dettate dalla specificità locale. Cosa abbiamo fatto Particolare attenzione è stata posta all’esigenza di dare continuità d’azione agli obiettivi triennali previsti con il documento dello scorso anno ed ancora attuali. Il controllo ufficiale sulle imprese alimentari è avvenuto in maniera sinergica ed il più possibile integrata tra i diversi Servizi che operano nell’ambito della sicurezza alimentare (SIAN, SVET A, B e C) al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili ed omogenizzare le metodiche di controllo. Così come previsto dalla normativa comunitaria, il controllo ufficiale è avvenuto attraverso l’utilizzo dello strumento dell’ispezione e dell’audit, privilegiando quest’ultimo nelle imprese all’ingrosso. Gli audit effettuati sono stati un centinaio e le ispezioni hanno superato il migliaio coinvolgendo tutti i settori compresi la produzione primaria ed i mangimifici fino alle imprese produttrici di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, settore quest’ultimo oggetto di particolare rilievo nell’ambito del controllo ufficiale a seguito della copiosa emanazione di norme comunitarie specifiche. Già da anni i controlli in ambito di sicurezza alimentare hanno come fondamento, riguardo alle categorie di controllo e di periodicità, la valutazione del rischio, anche in ossequio alle previsioni del Regolamento CE 882/2004. A livello locale, possiamo ritenere che le variazioni di classificazione del rischio, attribuito in diminuzione alle imprese alimentari oggetto di controllo ufficiale, rappresentino un indice di efficacia degli interventi dei Servizi di Sicurezza alimentare. Oltre ai controlli programmati i Servizi sono intervenuti per allerte alimentari, MTA, esposti di privati, richieste pervenute da Enti. Al fine di verificare l’efficacia delle misure di controllo dei processi produttivi effettuati dalle imprese alimentari sono stati prelevati più di 600 campioni di matrici di origine animale, vegetale, materie prime, semilavorati, prodotti finiti, materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti sottoposti ad analisi chimiche e microbiologiche. Tra le attività effettuate vi è stato il controllo delle acque destinate al consumo umano, sia distribuite dagli acquedotti pubblici che utilizzate nelle imprese alimentari. I controlli, 840 nel 2012, sono stati effettuati sulla base di una calendarizzazione annuale predisposta seguendo la normativa nazionale e le linee guida regionali. L’indice di potabilità, indice di qualità delle acque destinate al consumo umano, è risultato essere del 98,45%. 66 L’attività del Centro Micologico nel 2012 è stata particolare per l’alto numero di privati raccoglitori (280), numero mai registrato negli anni precedenti. Ciò è dovuto non solo alla notevole e prolungata crescita di funghi, ma anche all’intensa attività di divulgazione avvenuta nel corso dell’anno. Il settore sanità animale ha effettuato i controlli in materia di identificazione e registrazione degli animali come programmato, con le modalità previste e con risultati complessivamente favorevoli. Infine sono stati effettuati controlli sul benessere animale rilevando alcune criticità per suini e ovaiole e sulla farmaco vigilanza e farmaco sorveglianza verificando una riduzione del numero di prescrizioni veterinarie rispetto agli anni precedenti. Per saperne di più Si rimanda ai contenuti del Piano Aziendale Integrato di Sicurezza Alimentare (PAISA) sia per molta parte dell’attività svolta, sia per le descrizioni dettagliate inerenti le tipologie di imprese alimentari insistenti sul nostro territorio ed i risultati ottenuti in termini di prevenzione e controllo ufficiale. 67 Prevenzione delle malattie infettive Il Bisogno di Salute Le malattie infettive rappresentano un insieme estremamente vasto all’interno del quale si riconoscono patologie infezioni endemo-epidemiche, malattie di importazione e patogeni emergenti con differente impatto sulla salute e sull’uso dei servizi sanitari. La prevenzione delle malattie infettive è una competenza storica dei servizi medici e veterinari del Dipartimento di prevenzione e si esprime attraverso la profilassi vaccinale o farmacologica, il counselling, la sorveglianza, la ricerca dei contatti, la diagnosi e cura tempestive. Le coperture vaccinali, finora elevate e in molti casi superiori al livello della herd immunity, si sono dimostrate in grado di proteggere la popolazione dalla circolazione di molti patogeni. L’intensa attività di profilassi negli animali da reddito ha garantito di eliminare TB e brucellosi e tenere sotto controllo le principali zoonosi. Cosa abbiamo fatto Attraverso il sistema di sorveglianza SIMI, MTA e zoonosi (sistemi continui e consolidati) i servizi tengono sotto controllo il verificarsi di casi sporadici o l’insorgenza di focolai epidemici nella popolazione e nel patrimonio zootecnico. Le sorveglianze speciali, incluse quelle di laboratorio, consentono di monitorare il successo delle strategie di controllo e di individuare e correggere i motivi di fallimento. La sorveglianza delle malattie infettive a livello locale si raccorda ad un più ampio sistema di sorveglianza nazionale ed internazionale che consente di identificare rapidamente problemi emergenti. Nel 2012 il SISP ha notificato nel sistema di sorveglianza nazionale 405 malattie infettive, e ha contattato attivamente più di 400 persone per condurre l’inchiesta epidemiologica, fornire counselling, prescrivere accertamenti o offrire la profilassi. L’ambulatorio dei viaggi internazionali ha offerto counselling e vaccinazioni a 577 viaggiatori; la maggioranza di coloro che hanno ricontattato l’ambulatorio dopo il viaggio non ha riferito problemi collegabili allo stesso. Un viaggiatore ha contratto la malaria non avendo effettuato la profilassi che gli era stata raccomandata. Nel 2012 sono state somministrate 29.308 vaccinazioni per lo più in età infantile ed adolescenziale. L’elevata attenzione degli operatori sanitari e la buona adesione della popolazione hanno consentito di ottenere coperture vaccinali molto alte contro Difterite, Tetano, Pertosse, Poliomielite, Epatite B, Haemophilus Influenzae, Pnemoccocco, Meningococco C, Morbillo, Parotire, Rosolia, papillomavirus. Gli interventi di prevenzione diagnosi e cura delle infezioni sessualmente trasmesse sono stati realizzati all’interno di ambulatori dedicati e protetti della SOC Malattie infettive, ma anche attraverso interventi di educazione ad una sessualità consapevole condotti nel contesto scolastico dalle psicologhe del consultorio. La struttura per il Controllo delle infezioni Ospedaliere ha continuato le azioni di monitoraggio e controllo con particolare riferimento ai microrganismi Alert, alla legionellosi ed al fenomeno dell’antibioticoresistenza. La SOC si è occupata, tra l’altro, della redazione, diffusione e monitoraggio di protocolli e procedure assistenziali; sono stati raggiunti elevati standard nella corretta applicazione delle procedure. Molta attenzione è stata dedicata alla sorveglianza ed al controllo della TB; nel 2012 l’incidenza dei casi a livello locale è risultata inferiore all’atteso. Tutti i contatti dei casi (127 contatti stretti a rischio di infezione, in ambito familiare, lavorativo e comunitario) sono stati controllati ed eventualmente indirizzati a profilassi farmacologica. Per quanto riguarda le zoonosi, l’ASL AT è dichiarata zona indenne da TB e brucellosi negli animali da reddito. La condizione di rischio è bassa per listeriosi, cisticercosi, echinococcosi, salmonellosi, E. Coli enterotossico, nulla per TSE ed aumenta la percentuale di allevamenti con elevate condizioni di biosicurezza per Trichinella. 68 Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati il sito del Servizio regionale di riferimento per le malattie infettive (SeREMI) e la sezione specifica dedicata alla Sanità Pubblica della Regione Piemonte. 69 Prevenzione in ambiente di vita Il Bisogno di Salute L’osservatorio ASL è troppo limitato per tratteggiare lo stato di salute dell’ambiente di vita, dal momento che molti dei dati necessari sono in possesso di altri Enti e non sono sufficientemente condivisi. Si possono comunque evidenziare alcune criticità. I problemi legati all’ambiente abitativo rappresentano la maggior fonte di disagio espressa dai cittadini ai servizi del Dipartimento. La questione non è solo limitata alla insalubrità dell’alloggio, ma proprio alla indisponibilità di un tetto: la crisi ha esasperato il disagio sociale e sono sempre di più le famiglie sfrattate perché non più in grado di sostenere il costo dell’affitto. Gli alloggi popolari e le soluzioni finora messe in campo non sono più sufficienti ad arginare tale emergenza. Non solo i soggetti privati, ma anche le Pubbliche Amministrazioni faticano a sostenere gli alti costi necessari a mantenere qualità e sicurezza in ambiente di vita, dalla manutenzione degli edifici collettivi o aperti al pubblico alle operazioni di risanamento e bonifica di inquinamenti ambientali. In tale contesto di scarsità di risorse diventa importante selezionare le priorità e valutare con attenzione le situazioni dubbie in cui la pretesa di mediazione fra interessi di parte (reclami e controversie fra privati) appare prevalente rispetto all’esigenza di tutela della salute collettiva. Cosa abbiamo fatto Il SISP garantisce praticamente sempre il supporto alla PA nella valutazione dell’impatto sulla salute dei determinanti di tipo ambientale con pareri puntuali o attraverso la partecipazione a organismi collegiali (51 conferenze di servizio o tavoli di lavoro nel 2012). Il compito non è facile e gli strumenti normativi o procedurali (linee guida e raccomandazioni) risultano spesso carenti. Il Dipartimento di Prevenzione ha cercato negli anni di fronteggiare tali lacune dandosi delle regole e linee di indirizzo che potessero semplificare i rapporti con il mondo delle imprese, standardizzare le risposte e facilitare le decisioni dei progettisti. Gli operatori dei servizi hanno garantito ampia disponibilità all’ascolto delle esigenze dei cittadini, all’informazione ed assistenza di professionisti privati e tecnici delle amministrazioni per proporre un approccio propositivo e costruttivo piuttosto che punitivo o repressivo. E’ stata data priorità al rischio da contaminanti chimici presenti in diverse matrici e prodotti, compresi alimenti e mangimi, ed alle problematiche derivanti dalla sempre crescente penetrazione dai mercati internazionali di nuovi prodotti e nuove tecnologie. La vigilanza di iniziativa del servizio è stata indirizzata agli ambienti abitativi, collettivi e assistenziali (scuole, strutture sanitarie e sociosanitarie, …), alle strutture per la cura del corpo (estetisti, acconciatori, tatuatori, massaggiatori…) a quelle ricettive e ricreative: sono stati effettuati 335 sopralluoghi anche nell’ambito di commissioni. La vigilanza su richiesta (reclami di privati cittadini o richieste di PA – 101 sopralluoghi) ha riguardato in maggior parte problematiche legate all’insalubrità di alloggi di civile abitazione e percezione di odori molesti. L’attività di vigilanza ha consentito, anche attraverso lo strumento dell’ordinanza sindacale, di superare alcune carenze riscontrate negli ambienti abitativi, nelle acque di piscina o ridurre le problematiche di disturbo legate agli odori. Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte (sezione specifica dedicata alla Sanità Pubblica) o il sito ARPA. 70 Prevenzione in ambiente di lavoro Il Bisogno di Salute Il mondo del lavoro ha subito dei cambiamenti negli ultimi anni, sono state introdotte innovazioni tecnologiche ed organizzative e sono cambiati i rapporti di lavoro. Si assiste ad una riduzione dei rischi “storici” legati alle imprese manifatturiere tradizionali e ad una frantumazione moltiplicativa degli stessi, all’inversione del rapporto tra carico energetico e ambientale e carico psichico e ad un nuovo fenomeno osmotico dei rischi tra ambiente lavorativo ed ambiente esterno. Sono aumentate le attività del settore terziario, la mobilità sia intra che inter-aziendale, il lavoro temporaneo e precario, il lavoro in appalto (decentramento produttivo) e autonomo. Sono inoltre aumentati i lavoratori extracomunitari ed è cambiamento l’atteggiamento dei lavoratori nei confronti degli enti preposti alla tutela e al controllo per timore di ricadute occupazionali. Il settore edile continua a rappresentare, pur in presenza di una riduzione del fenomeno, un settore critico per il numero e la gravità degli infortuni che vi occorrono. Gli incidenti in agricoltura rappresentano un grave ed importante problema per frequenza e gravità di occorrenza. Cosa abbiamo fatto LoSPreSAL collabora ai sistemi di sorveglianza su infortuni, malattie professionali ed esposti a cancerogeni ed all’implementazione della banca dati regionale sulle aziende agricole. Nel 2012 sono state svolte 168 inchieste su infortuni sul lavoro procedibili d’ufficio; 30 indagini hanno evidenziato violazioni. E’ proseguita l’attività riguardante le indagini per malattie professionali: 55 inchieste delle quali 30 hanno evidenziato un nesso di causa con l’attività lavorativa. SPreSAL, con la collaborazione del Servizio Tecnico della Prevenzione, ha ispezionato 139 cantieri: il 51,1 % presentavano condizioni di rischio che hanno portato all’emanazione di provvedimenti sanzionatori. In 52 casi sono stati rimossi elementi di rischio per la caduta dall’alto. Sono state ispezionate 71 aziende agricole, nella maggior parte delle quali si erano verificati infortuni con macchine agricole. Sono stati inoltre attivati momenti di informazione rivolti alle aziende agricole ed ai Centri di Assistenza su temi inerenti le attrezzature ma anche problematiche legate allo stoccaggio e all’uso degli agenti chimici. Gli infortuni in agricoltura si sono ridotti del 40% tra il 2009 e il 2011 La S.O.S. di Ergonomia Occupazionale dello S.Pre.S.A.L. di Asti ha continuato ad attuare un’attività di vigilanza e prevenzione dei rischi ergonomici (biomeccanici) presso le Aziende presenti nel territorio dell’ASL AT; predominanti sono state le aziende controllate nel comparto industriale (13) e in quello dei servizi (16). Si è osservata una riduzione dei livelli di rischio ergonomico si nelle aziende oggetto di controllo. E’ proseguita l’attività di formazione attraverso i corsi (225 ore di corso e 900 persone formate) e iniziative di confronto (seminari, incontri tecnici, ecc.) con le figure aziendali per la sicurezza. Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati i siti della Regione Piemonte, INAIL, Servizio Sovrazonale di Epidemiologia della ASL TO3. 71 Incidenti stradali e domestici Il Bisogno di Salute Dal 2009 è attivo in Piemonte il Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale mediante convenzione con ISTAT, mentre i dati relativi agli incidenti domestici derivano dalla sorveglianza Regionale attraverso i dati degli accessi ai Pronto Soccorso. Nel 2010, in provincia di Asti gli incidenti stradali sono stati 599, 843 persone sono rimaste ferite e 15 sono morte. Le morti per incidente stradale rappresentano circa l’1% di tutti i decessi, ma riguardano persone in età molto giovane. Il carico assistenziale legato a incidenti stradali è rilevante: sia la durata media sia il costo medio dei ricoveri da incidenti stradali rimangono notevolmente superiori alla media dei ricoveri totali. Nel 2010 il PS della ASL AT ha registrato 14.724 accessi per incidenti domestici. Il costo dell’assistenza legato agli incidenti domestici è direttamente proporzionale all’età dell’infortunato. Cosa abbiamo fatto L’approccio alla problematica degli incidenti è tipicamente multidisciplinare e multilivello, in gran parte esterno all’area sanitaria, ed i servizi di prevenzione non possono che contribuire con messaggi informativi ed educativi . Nel 2012 si è cercata la collaborazione con le scuole, con le autoscuole , e con l’UTEA per momenti di formazione. Inoltre e sono stati sfruttati alcuni momenti di contatto con l’utenza per motivi vari (cosiddette “occasioni opportune”, per esempio in occasione di accessi al consultorio o al servizio vaccinale o durante le visite in alloggio) per veicolare messaggi e informazioni. Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte e del DORS. 72 Tumori e Screening Il Bisogno di Salute Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza: rappresenta circa il 30% di tutte le nuove diagnosi tumorali e la principale causa di morte oncologica. Lo screening mammografico consente interventi meno invasivi e riduce del 45% la mortalità nelle donne che lo hanno eseguito. La neoplasia del collo dell’utero presenta un numero molto più limitato di casi (circa il 2% dei nuovi casi di tumore femminili). I tumori del colon-retto si collocano al terzo posto per incidenza tra gli uomini e al secondo per le donne. Gli esami di screening infatti sono in grado di diagnosticare più del 50% di tumore negli stadi più precoci, quando maggiori sono le probabilità di guarigione. Cosa abbiamo fatto Nel 2012 tutte le donne residenti nella ASL di età compresa fra 50 e 69 anni sono state invitate tramite lettera allo screening per il tumore della mammella, mentre le donne di 45 anni sono state informate, sempre tramite lettera, della possibilità di accesso volontario e gratuito al servizio. Il 64% delle donne invitate (età 50-69) ha effettuato la mammografia. Tutte le donne residenti nella ASL di età compresa fra 25 e 64 anni sono state invitate tramite lettera allo screening per il tumore del collo dell’utero, e il 53% ha aderito al PAP TEST. Tutte le persone di età 59-69 anni sono state invitate allo screening per il tumore del colon retto attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT): circa il 44% della popolazione candidata ha aderito allo screening. Per saperne di più Per approfondimenti possono essere consultati il sito della Regione Piemonte e del CPO (Centro di riferimento regionale per la Prevenzione Oncologica). 73