PAPAVER SOMNIFERUM opium oppio • Dalla capsula matura del papavero sonnifero, immediatamente dopo la fioritura, mediante incisione, si ricava una sostanza laBginosa • q u e s t ' u l F m a , c o n d e n s a t a e s c u r i t a (dall'ossidazione a contaHo con l'aria), cosFtuisce l'oppio. oppio • L'oppio conFene oltre venF alcaloidi (composF organici azotaF) aBvi sul sistema nervoso centrale umano. • Di quesF il principale e fondamentale é la morfina, responsabile delle proprietà farmacologiche dell'oppio stesso. oppio • La morfina in genere cosFtuisce il 10% circa della massa complessiva di oppio. • Oltre la morfina, nell'oppio sono presenF, seppure in minore percentuale, codeina, narcoFna, tebaina e varie altre sostanze di struHura simile o diversa, come la papaverina. Eroina, Morfina L'eroina è una sostanza semi‐sinteFca derivata dalla morfina, principale alcaloide dell’oppio in cui è contenuta e da cui viene ricavata. Eroina • Si scoprì ben presto che la diace&lmorfina (il nome tecnico dell'eroina) produce negli assuntori, per giunta con maggiore intensità e rapidità, gli stessi effeB farmacologici della morfina, ivi compresa la capacità di generare assuefazione, tolleranza e dipendenza • Si è accertato che l'eroina agisce all'interno dell'organismo dopo essere stata riconverFta in morfina. Morfina ed eroina • L'aBvità analgesica della morfina (e dell'eroina) si esplica su due versanF: innalzamento della soglia del dolore e riduzione della risposta emozionale al dolore • Morfina ed eroina producono sensibili ripercussioni sulla funzione respiratoria, riducendola complessivamente e alterandone sia il ritmo che il volume • Altri effeB sono a carico della muscolatura dello stomaco e dell'intesFno, in cui si produce rilassamento. Secrezioni e processi digesFvi vengono notevolmente ridoB, producendosi inoltre sFpsi. • Nelle donne si riscontra di frequente la diminuzione dell'ovulazione e la mancanza di mestruazioni. La sostanza • Sugli oppiacei le informazioni sono notevolmente aumentate da quando la società contemporanea ne ha introdoHo l’abuso. • Eroina (diaceFl‐morfina), morfina e codeina sono le sostanze, derivanF dal papaver somniferum, maggiormente uFlizzate per raggiungere uno stato di euforia, sedazione e benessere generale. 8 Informazioni uFli sugli oppiacei • tali farmaci si legano a specifici receHori del sistema nervoso centrale (µ), competendo, in tal modo, con i ligandi naturali, che sono i cosiddeB oppioidi endogeni (endorfine) • sono assorbiF efficacemente dal sistema gastrointesFnale, dai polmoni e/o dai muscoli • coniugazione con acido glicuronico 9 • l’emivita plasmaFca delle droghe varia da 2 a 3 ore) EffeB puri • • • • • diminuzione della moFlità intesFnale, con conseguente anoressia e cosFpazione; effeB direB sul sistema nervoso centrale, per il legame con i receHori delle endorfine: nausea e vomito (midollo), diminuita percezione del dolore (talamo), euforia (sistema limbico), e sedazione (sistema reFcolare e striato); modificazoni dei livelli ormonali (diminuzione di LH, testosterone e Freotropina; aumento di prolaBna e GH); depressione respiratoria (onde la vecchia uFlizzazione per la tosse, come citato da Hahnemann), che risulta da una diminuita risposta alla tensione di diossido di carbonio; ipotensione ortostaFca, probabilmente secondaria alla dilatazione dei vasi periferici 10 Considerazioni • Si può notare, da questa rapida esposizione, che tuB gli effeB descriB sono riproducibili e costanF (appartengono, perciò, agli effeB primari dell’omeopaFa) e non derivano dall’abuso cronico delle sostanze (fenomeno della tossicodipendenza). • Seguendo le parole di Hahnemann dovremmo intendere, tuHavia, che la reazione dell’organismo alla introduzione di queste droghe (fenomeno chiamato effeHo secondario) comporta una maggiore virulenza dei sintomi per i quali il farmaco 11viene prescriHo. Indicazioni cliniche (farmacologia convenzionale) • dolori di varia natura (traumi chirurgici e malaF terminali, essenzialmente); • agitazione e depressione (effeHo sedaFvo ed euforizzante); • tosse secca e sFzzosa (inibizione dei centri nervosi); • asma; • diarrea; • ipertensione arteriosa 12 Abuso • sindrome di Guillan‐Barrè • morfina e LPS interagiscono nel modulare negaFvamente la risposta immunitaria • le sostanze oppioidi regolano la genesi dei neuroni e della glia, oltre che dei loro precursori nel sistema nervoso centrale • la morfina favorisce la progressione di HIV‐1 (aHraverso l’espressione dei receHori CCR5 • i ligandi dei receHori oppioidi κ, d’altra parte, sembrano avere un ruolo neuroproteBvo • differenziazione dei linfociF Th2, mediante l’aumento di espressione dei receHori μ e di IL‐4 • sFmola la produzione di IL‐10 e IL‐12, da parte dei macrofagi, a concentrazioni molto basse, ossia 10(‐8) M 13 Tossicologia • Nel nord‐est dell’Iran (provincia del Golestan) l’oppio è diffusamente usato per la terapia popolare in alcuni disturbi dei bambini, da parte dei genitori. • In uno studio epidemiologico, condoHo per 5 anni, sulla tossicità dell’oppio in pediatria, sono staF reclutaF, presso un centro di controllo, 67 bambini di età compresa fra 6 giorni e 5 anni. • La sostanza era stata somministrata, in quesF casi, dalle madri, sopraHuHo di basso livello socio‐ 14 economico. Sintomi • Tra i sintomi sono staF osservaF, con intensità variabile: depressione respiratoria, bradipnea e coma. • Furono osservaF 4 decessi, che hanno condoHo le autorità sanitarie a impostare un programma di educazione sanitaria, volto alla eradicazione di questa praFca popolare. 15 CPK e creaFnina • In uno studio retrospeBvo, condoHo su 181 pazienF ospitalizzaF in Iran, tra il 2004 e il 2005, con aumento considerevole del CPK (>975 IU/L) è stato notato anche un aumento della creaFnina, nel 30% dei casi, indice di danno renale. • In molF pazienF, la principale causa era riferita a intossicazione da oppi. 16 Morfina • La morfina, uno dei principali alcaloidi aBvi della pianta, induce frequenF reazioni avverse non sempre conosciute, quali la iperidrosi e le vampate di calore al volto, talvolta anche con serie reazioni cutanee. • Tra queste, sono molto conosciute l’orFcaria, l’eritema e il prurito, fino ad arrivare a vere e proprie reazioni pseudo‐allergiche anafilaHoidi. 17 Edgar Allan Poe • Visse e descrisse numerosi episodi di staF alteraF della coscienza, confusione e paranoia. • Tali disturbi sono staF aHribuiF all’alcool, all’abuso di droghe e alle conseguenze di ripetute crisi epileBche (probabilmente a un insieme di quesF faHori). • Esiste ancora molta confusione sulla vita turbolenta del leHerato, anche per ciò che concerne la morte. • Una delle ipotesi più accreditate fu l’abuso 18 conFnuaFvo degli oppiacei. Storia • Da molF secoli si conoscono le proprietà analgesiche del papaver somniferum. • Fino al XIX secolo i cosFtuenF di questa sostanza non erano conosciuF, ciò che rendeva impossibile applicare la terapia con le dosi adaHe. • Negli anni 1803/04, Friedrich Wilhelm Serturner (1783‐1841) isolò il principio aBvo della pianta, che denominò morphium. 19 Morfina • Tale principio si idenFfica con la morfina e rappresenta il primo oppioide uFlizzato per una terapia mirata del dolore, al quale, nel tempo, si sono aggiunte altre sostanze alcaloidi. • Gli analgesici derivaF dall’oppio inducono il loro effeHo anFnociceBvo aHraverso il legame con i receHori specifici μ, a livello delle struHure nervose. 20 Tossicologia • È riportato uno studio condoHo su 28 lavoratori di una azienda farmaceuFca, produHrice di derivato oppiacei, Fpo morfina e altri alcaloidi. • Sei di queste persone ebbero sintomi clinici da ipersensibilità, con test allergici cutanei e RAST (con allergene estraHo fluido della pianta in toto) posiFvi. • QuaHro di loro manifestarono una significaFva reazione al test di sFmolazione bronchiale. • L’asma era, in quesF casi, il fenomeno indoHo più frequente. • L’abuso di alcuni di quesF alcaloidi può avere effeB 21 devastanF. Un caso • Molto indicaFvo è il caso di un ragazzo tossicodipendente, il quale sviluppò la neuropaFa per l’uso della cosiddeHa “Polish eroine” o “kompot”, contenente, oltre al principio noto, anche morfina, codeina e papaverina. • Tale neuropaFa era la sindrome di Guillain‐ Barrè. 22 Interessante • Il traHamento con lipopolisaccaridi (endotossine baHeriche) nel mesentere dei raB, induce l’espressione dei receHori oppioidi μ. • Tale induzione sarebbe mediata da IL‐1 sui receHori stessi e dalla espressione di molecole di adesione, da parte dell’endotelio, nel microcircolo cerebrale. • Questo fenomeno può essere sFmolato dalla somministrazione di morfina, la quale amplifica l’azione delle endotossine sui receHori μ. • L’aspeHo clinico di queste osservazioni indica che m o r fi n a e L P S i nte ra g i s co n o n e l m o d u l a re 23 negaFvamente la risposta immunitaria. Regolazione • MolF daF sperimentali, oHenuF in vitro, per la gran parte, dimostrano che le sostanze oppioidi regolano la genesi dei neuroni e della glia, oltre che dei loro precursori nel sistema nervoso centrale. • Molto interessante è l’osservazione per la quale gli oppioidi esogeni ed endogeni possono influenzare e modulare la funzione delle cellule nervose e gliali, mediante un meccanismo mediato dai receHori, con cui si arriva alla protezione o al danno cerebrale. 24 Azioni alterne • È stato postulato che la morfina favorisce la progressione di HIV‐1 (aHraverso l’espressione dei receHori CCR5 del virus e lo sviluppo di infezioni opportunisFche secondarie. • I ligandi dei receHori oppioidi κ, d’altra parte, sembrano avere un ruolo neuroproteBvo. • Questa azione ambivalente potrebbe essere sfruHata a scopi terapeuFci. 25 Azione immunologica • Il traHamento con la morfina, inoltre, favorisce la differenziazione dei linfociF Th2, mediante l’aumento di espressione dei receHori μ e di IL‐4. • Inoltre, sFmola la produzione di IL‐10 e IL‐12, da parte dei macrofagi, a concentrazioni molto basse, di 10(‐8) M. 26 Husemann (sul meconismo) • L’avvelenamento per morfina ed oppio è del Fpo degli avvelenamenF narcoFci, caraHerizzato da uno stato comatoso che si sviluppa gradatamente (per lo più nel corso di ¼ ad 1 ora) ed è congiunto a restringimento della pupilla • produce la morte per abbassamento della temperatura e collasso generale, talvolta in seguito a pregresse convulsioni, ovvero passa nel sonno tranquillo dopo del quale spesso rimane ancora dolor di capo, sFFchezza e disturbo nella orinazione, non di rado anche un eccessivo prurito cutaneo • Nei bambini si determinano quasi ordinariamente convulsioni, specialmente il trisma e perfino si hanno accessi tetaniformi 27 Wurtz, 1908 • iperestesia sensoriale vivissima (rumore, luce) • verFgini, senso di peso al capo, nausea e talora vomito. La pelle è secca, vi ha prurito generale e talvolta si nota un’eruzione vescicolare • Il polso baHe con violenza • tuHe le secrezioni, in parFcolare la secrezione urinaria, sono sospese • respiro assai lento, non più di quaHro o cinque respiri/m, che poi diventa stertoroso • Le pupille, dapprima ristreHe, in seguito si 28 dilatano Tossicità cronica, Wurtz • Il corpo è gracile, il volto giallo e secco • andatura vacillante, la spina dorsale curva in avanF fino a dare al corpo l’aspeHo di un semicerchio • occhi incavaF e vitrei lo tradiscono al primo vederlo • mangia pochissimo • le forze fisiche e morali sono abbaHute • crescente debolezza • nevralgia a cui l’oppio stesso non apporta più 29 alcun sollievo Tamburrini, 1881 (avvelenamento cronico) • favorisce la secrezione della saliva, e poi secchezza • Nello stomaco diminuisce il movimento di quest’organo, la secrezione di succo gastrico e l’eccitabilità dei fileB nervosi sensiFvi e motorii, da ritardare la digesFone e da aHuFre la sensazione della fame • Un’azione eguale ha sulle secrezioni, sulla sensibilità e sul movimento dell’intesFno, e 30 del finisce per ritardare anche l’assorbimento chilo • s&&chezza più o meno osFnata Tamburrini, avvelenamento acuto • piacevoli allucinazioni, accentuazione dello sFmolo carnale, che arriva talvolta fino al priapismo • frequenza cardiaca, senso di secchezza alle fauci, sete, senso generale di calore, aumento del sudore, spesso accompagnato da prurito cutaneo, volto arrossato e congiunFva inieHata; • nausea e vomito. Questo stadio di eccitamento, che è una vera ebbrezza, dura breve tempo ed è seguita man mano da: cefalea, miosi, stanchezza e difficoltà dei movimenF, sonnolenza e sonno inquieto, diminuzione della sensibilità 31 Hahnemann, 1798 • Nei primi giorni di marzo del 1797, molF bambini furono colpiF da una febbre, con tensione e pressione alla fronte, da un lato; pressione allo stomaco, come per un peso; tensione epigastrica e dolori violenF (coliche) intorno l’ombelico, accompagnaF da diarrea color argilla, molto feFda; freddo conFnuo agli arF, senza brividi; umore pessimo (triste, imbronciato); dimagramento rapido, senza parFcolare debolezza; senso di tensione in tuHo il corpo; pupille mediamente contraHe • A mezzogiorno gli accessi si ripresentavano, con un brivido molto pronunciato, prostrazione, sonnolenza, sopore, infine con guance brucianF, ma senza sete • avversione invincibile per ogni Fpo di alimento • Durante la remissione, forte desiderio di mangiare carne di maiale, con un sollievo 32 Indicazioni di opium per l’epidemia del 1797 • immobilità della pupilla, il dolore pressivo e tensivo nella regione precordiale e periombelicale • sensazione generale di tensione per tuHo il corpo • sopore • insignificante riduzione delle forze e miglioramento apportato dalla sudorazione accidentale • benessere dato dall’assunzione della carne di maiale • aggravamento determinato dal vento dell’est 33 Hahnemann, 1830 L’oppio è quasi la sola medicina che, nella sua azione primaria, non produce un singolo dolore. L’oppio soltanto è incapace di aHenuare omeopaFcamente e permanentemente ogni singolo dolore, in quanto non provoca, nella sua azione primaria, nemmeno un singolo dolore, ma solo l’esaHo contrario, ovvero l’insensibilità mala=e da intorpidimento, nelle quali il dolore serio non è avver&to dal paziente, come ad esempio nelle pericolose ulcere da decubito, ove il paziente, nello stato obnubilato della sua coscienza, non riesce a 34 lamentarsi di alcun dolore E ancora… • Alcuni degli effeB primari dell’oppio durano ben poche ore; altri, sopraHuHo quelli provocaF da forF dosi, durano più a lungo, quando non si dimostrano fatali. • L’oppio apparFene a quel gruppo di medicine i cui effeB primari ammeHono raramente un’applicazione omeopaFca nelle malaBe umane; ma quando viene usato in tal modo, una piccola porzione di una goccia della decilionesima potenza è sufficiente per una dose. • Dove troveremo un rimedio uguale all’oppio, per le cosFpazioni più osFnate e per le febbri acute, con intorpidito sopore senza lamenF, un russare a bocca semi‐aperta, contrazione degli arF e calore bruciante del corpo che traspira 35 Intossicazione • 1. VerFgini, inchinandosi (dopo 20 ore) • 12. Intorpidimento della testa (immediatamente) (De La Croix) • 14. La testa è pesante, come intossicata (per 12 ore) (Tralles) • 27. TuHa la tendenza al sonno scomparve (dopo aver preso opium la sera precedente), la capacità di immaginazione e la memoria divennero esaltate a un grado estremo, così che fu obbligato, e in effeB lo fu, a passare la noHe nelle più profonde meditazioni; allo spuntare del giorno, si addormentò per alcune ore, ma poi non riuscì a ricordare più a lungo ciò che aveva pensato di noHe (Rudgeri) 36 Sensibilità • 38. OHundimento dei sensi (dopo 8, 12 ore) • 47. Egli non ha una diminuzione della vista e dell’udito, ma dei sensi del gusto, olfaHo e taHo, in rapporto agli oggeB esterni; e tuHavia sente un freddo per il corpo (dopo 1,5 ore) (Schelhammer) • 56. Perdita di memoria per molte seBmane (Willis) • 79. Per molF giorni la testa molto pesante, l’occipite come piombo, tanto da senFre sempre la testa all’indietro e da non poterla Frare su (Tralles) 37 Volto • 107. MovimenF spasmodici dei muscoli facciali (dopo 7 giorni) (Levesque‐Blasource) • 113. Pupille dilatate (le prime ore) • 123. Egli è perfeHamente sensibile, ma si lamenta che gli occhi diventano scuri, e diventa cieco (dopo 4 ore) (Willis) • 127. Rumore sordo nelle orecchie, dopo mangiato (dopo 4 ore) (Charvet) • 128. Ronzio nelle orecchie (molto presto) 38 (Charvet) Volto • 133. ViolenF dolori della mandibola (dopo 7 giorni) (Levesque‐Blasource) • 135. Dolore della mascella superiore (dopo 8 ore) • 138. Lieve dolore erosivo nei nervi del dente (dopo 8 ore) 39 Stomaco • 172. (A forF dosi) perde l’appeFto (immediatamente) • 182. Fame vorace a crisi frequenF, talvolta con sapore insipido nella bocca (dopo 3 e più ore) • 192. Vomito (dopo pochi minuF) • 201. EruHazione (dopo 5 ore) (Grimm) • 205. Forte dolenzia nello stomaco (immediatamente) (Willis) • 207. Pressione nello stomaco, come se ci fosse una pietra (dopo 2 ore) • 212. Gastralgia e compressione del diaframma, 40 velocemente (Fr. Hoffmann) Addome • 224. Colica, come da purgante (dopo ½ ora) • 227. Dolenzia e distensione pressiva dell’addome, come se dovesse esplodere; fu alleviata da esercizio fisico, ma sedendosi la dolenzia ritornò (dopo 2 ore) • 245. CosFpazione, per 10 giorni (esitando in morte) (Pyl) • fuoriescono solo con clisteri, e in forma di piccole masse dure (Juncker e Bohmer) • 254. Evacuazione di feci pastose dall’intes3no (immediatamente, o entro ½ ora) • 258. Evacuazione di materiale nero con le feci (dopo 24 ore) (Levesque‐Blasource 41 Genitale • 263. Orribili dolori, come da parto, nell’utero, che la obbligavano a piegare l’addome in due, con sFmolo urgente ansioso e inefficace (dopo 1/4 ora) • 291. Estasi amorosa, erezione per 24 ore, sogni lascivi, emissioni seminali noHurne (Tralles) • 292. Emissione seminale noHurna (la prima noHe) • 302. Flusso mestruale aumentato (dopo 2 ore) • 303. L’oppio lasciò i cicli regolari, anche nel caso in cui la paziente aveva assunto una dracma e più al giorno, per 30 anni, per aHacchi spasmodici e molto dolenF (Juncker e Bohmer) 42 Respiratorio • 311. Tosse vuota, molto secca (immediatamente dopo averlo preso); scompare ancora velocemente • 312. AHacchi di tosse secca, violenta; successivamente sbadigli e improvviso pianto profondo (dopo 36 ore) • 313. Diventa improvvisamente cianoFco al volto, e cerca di tossire, ma il respiro si ferma (spasmo soffocante); successivamente, sonno profondo, con sudorazione fredda del corpo (dopo 30 ore) • 346. Respiro lento, con gemito (dopo 4 ore) (Muzell) 43 Torace • 355. Eccessiva dolenzia nel lato dx del torace, anche non respirando, con fiHe nello stesso lato, inspirando (dopo 1 ora) • 361. Tensione nella regione al di soHo, molto dolente al taHo (dopo 4 ore) (Grimm) 44 ArF • 366. Tremore del braccio sx, a momenF (dopo 3 ore) • 370. Il braccio (sx) è paralizzato (dopo 48 ore) (Levesque‐Blasource) • 381. Pesantezza dei piedi, dopo mangiato (dopo 2 ore) • 388. Macchie blu, qua e là, per il corpo (dopo 45 15 ore) (Historie de l’Academie des Sc., 1735) • 401. Prurito e formicolio in tuB gli arF (dopo 5 ore) (Schelhammer) Generale • • • • • • • 402. Dapprima diminuzione della sensibilità, poi diminuzione della irritabilità 408. Testa piegata all’indietro (una sorta di tetano alla nuca) (dopo 1 ora) 409. Il dorso è rigido e driHo (una sorta di tetano) (tra la 1° e la 2° ora) 411. Rigidità di tuHo il corpo (dopo 1 ora) (Levesque‐Blasource) 432. Prostrazione (dopo 8, 12 ore) 443. Pesantezza degli arF (dopo 1 ora e 1/4) 459. Malessere, bruHa sensazione del corpo e della mente (dopo 8, 12 ore) 46 Sincope • 461. Sincope che ricorre ogni 1/4 ora; egli chiude gli occhi, lascia pendere la testa, con respirazione debole, senza coscienza e polso inalterato; poi alcuni colpi spasmodici del corpo, e in pochi minuF il parossismo termina con un sospiro; seguito da ansietà (Muller) 47 Sonno • 465. Sbadigli per molte ore, con dolore nella arFcolazioni delle mascelle, come se fossero roHe • 480. Sonno molto profondo, con respirazione stertorosa, come dopo apoplessia (dopo 6 ore) (Lassus) • 487. Sonno irresisFbile (immediatamente dopo aver preso due grani e oltre), ma disturbato da sogni; al risveglio non è ristorato, ma avverte nausea (A. Thuessing) • 511. Gemito nel sonno (dopo 2 ore) • 521. Sogni vessatori, moto vivi, nei quali ogni cosa va male, c’è molto di un caraHere noioso e irritante 48 Polso • 536. Polso dapprima più lento di 14 baBF (le prime 4 ore), poi (dopo 10 ore) 30 baBF più veloci (Sam. Bard) • 562. Polso forte, molto veloce, che alla fine (dopo 8,5 ore) diventa debole e intermiHente (poco prima di morire) (Alston) • 563. Polso veloce e insolitamente debole, con respirazione oppressa, veloce e ansiosa (dopo 49 molte ore) (Grimm) Febbre • 574. Forte arrossamento del volto, con calore bruciante del corpo, per oHo ore; poi aHacco convulsivo della gamba e del braccio dx, con pianto profondo, respirazione difficile e freddo al volto e alle mani, ricoperte di sudorazione (poco dopo averlo preso) • 575. Per 6 sere consecuFve, un calore bruciante al volto e sensazione di calore, sopraHuHo agli occhi, senza sete • 581. Febbre acuta con delirio, che insorse dopo un sonno breve e durò 12 ore, dopo il quale diventò molto debole e malaFccio, con polso debole; dopo 3 ore il delirio ritornò e 50 durò per 48 ore, con polso pieno e forte; in seguito, sonno per 8 ore (J. Hunter) Sudorazione • 5 8 7 . A l m a 7 n o, d u ra n te i l s o n n o, sudorazione diffusa, con tendenza a scoprirsi (dopo 12, 36 ore) • 592. Sudorazione profusa (dopo 12 ore) (Vicat) • 593. Sudorazione generalizzata (dopo 6 ore) (Grimm) 51 Mente • 600. Taciturno e riservato (dopo la più piccola dose) • 621. Senso di coraggio e felicità, così come se trasportasse fuori ciò che gli veniva richiesto, con forza, senza ripugnanza o paura, con una regolare sensazione di voluHà (ma che durò solo pochi minuF) (dopo 1/4 ora) (immediatamente dopo, oHusità della testa, etc.) • 635. Paura (dopo 8, 12 ore) • 647. Sfiduciato, disposizione imbronciata, scontrosità (dopo 8, 12 ore) • 648. Pianto lamentoso e urla (nelle prime ore) • 655. Ansietà precordiale e irrequietezza (dopo 2 ore) 52 (Young) Nota al 27 • I sintomi mentali e la disposizione provocaF da opium non possono essere così facilmente separaF da quelli causaF da altre medicine, così che possiamo sistemare i primi all’inizio, tra i sintomi della testa, e i secondi alla fine di tuB gli altri sintomi, in quanto nell’oppio, generalmente, insorgono insieme. • Quando l’oppio è usato per sopprimere palliaFvamente dolori, spasmi, e gli staF morali e mentali opposF (come nel s. 613 e altri), o anche per dissipare il naturale sonno noHurno (in quest’ulFmo caso, in qualche grado, omeopaFcamente), produce usualmente, in loro vece, tali estasi mentali e trasporF emozionali ‐ tuHe transitorie azioni primarie. Queste estasi e trasporF, spesso, rassomigliano molto al lucido risveglio interno dei sonnambuli (chiaroveggenza) 53 Nota al 58 • nota anche per il 56 (vedi) e altri simili ‐ se tuB quesF staF durano a lungo, diventano permanenF, dopo una prolungata ripeFzione nella indulgenza all’oppio; si sommano poi alla malaBa cronica, a una specie di paralisi degli organi mentali, che possono essere proprio incurabili (da 53 a 58: azione secondaria) 54 Nota al 438 • (diminuisce, nelle persone robuste, il potere dei muscoli soggeB alla volontà, provoca peso alla testa e grande prostrazione, da Tralles): l’oppio diminuisce solo nell’azione secondaria il potere dei muscoli soggeB alla volontà, e poi anche li paralizza completamente; • ma nella sua azione primaria li eccita; ma se l’azione primaria è interroHa dall’intorpidimento e dal sonno intorpidito, poi in questo sonno da oppio si 55 contraggono uno o l’altro degli arF. Nota al 626 • (crudeltà selvaggia, come besFe furiose, da Kampfer): a dosi più forF di quelle che danno palliaFvamente coraggio e aumentano la forza nel Fmido e nel debole, l’oppio provoca audacia, decisione, furia e ira. • Questa palliaFva azione primaria porta i Turchi, durante il primo assalto, all’inizio della baHaglia, a una furia combaHente quasi irresisFbile, la quale, comunque, in un’ora o due passa alla irresolutezza 56 più codarda o all’intorpidimento, con le quali essi sono più facilmente conquistaF che da ogni altra armata. Effe7 rilevan3 dell’oppio (tra parentesi la materia medica) • verFgini (1) • intorpidimento (12) e peso alla testa (14, 79); immobilità della pupilla (123) • nausea o vomito (192); sFpsi (245, 248, 249, 250) • dispnea (313) • febbre acuta, con intorpidito sopore senza lamenF, un russare a bocca semi‐aperta (346), contrazione degli arF e calore bruciante del corpo che traspira (558, 593, 592, 574, 575, 581, 587) • stato di torpore, sopore o coma (487, 436, 480: come dopo apoplessia) 57 Effe7 rilevan3 dell’oppio (tra parentesi la materia medica) • abbassamento della temperatura (47) • prurito cutaneo (401) • debolezza muscolare (381, 443, 432) e pallore (313) • contrazioni cloniche (107) e tetaniformi (409) • miglioramento apportato dalla sudorazione accidentale e dall’assunzione della carne di maiale • aggravamento determinato dal vento dell’est 58