PAPAVER
SOMNIFERUM
opium
oppio
• Dalla
capsula
matura
del
papavero
sonnifero,
immediatamente
dopo
la
fioritura,
mediante
incisione,
si
ricava
una
sostanza
laBginosa
• q u e s t ' u l F m a ,
c o n d e n s a t a
e
s c u r i t a
(dall'ossidazione
a
contaHo
con
l'aria),
cosFtuisce
l'oppio.
oppio
• L'oppio
conFene
oltre
venF
alcaloidi
(composF
organici
azotaF)
aBvi
sul
sistema
nervoso
centrale
umano.
• Di
quesF
il
principale
e
fondamentale
é
la
morfina,
responsabile
delle
proprietà
farmacologiche
dell'oppio
stesso.
oppio
• La
morfina
in
genere
cosFtuisce
il
10%
circa
della
massa
complessiva
di
oppio.
• Oltre
la
morfina,
nell'oppio
sono
presenF,
seppure
in
minore
percentuale,
codeina,
narcoFna,
tebaina
e
varie
altre
sostanze
di
struHura
simile
o
diversa,
come
la
papaverina.
Eroina,
Morfina
L'eroina
è
una
sostanza
semi‐sinteFca
derivata
dalla
morfina,
principale
alcaloide
dell’oppio
in
cui
è
contenuta
e
da
cui
viene
ricavata.
Eroina
• Si
scoprì
ben
presto
che
la
diace&lmorfina
(il
nome
tecnico
dell'eroina)
produce
negli
assuntori,
per
giunta
con
maggiore
intensità
e
rapidità,
gli
stessi
effeB
farmacologici
della
morfina,
ivi
compresa
la
capacità
di
generare
assuefazione,
tolleranza
e
dipendenza
• Si
è
accertato
che
l'eroina
agisce
all'interno
dell'organismo
dopo
essere
stata
riconverFta
in
morfina.
Morfina
ed
eroina
• L'aBvità
analgesica
della
morfina
(e
dell'eroina)
si
esplica
su
due
versanF:
innalzamento
della
soglia
del
dolore
e
riduzione
della
risposta
emozionale
al
dolore
• Morfina
ed
eroina
producono
sensibili
ripercussioni
sulla
funzione
respiratoria,
riducendola
complessivamente
e
alterandone
sia
il
ritmo
che
il
volume
• Altri
effeB
sono
a
carico
della
muscolatura
dello
stomaco
e
dell'intesFno,
in
cui
si
produce
rilassamento.
Secrezioni
e
processi
digesFvi
vengono
notevolmente
ridoB,
producendosi
inoltre
sFpsi.
• Nelle
donne
si
riscontra
di
frequente
la
diminuzione
dell'ovulazione
e
la
mancanza
di
mestruazioni.
La
sostanza
• Sugli
oppiacei
le
informazioni
sono
notevolmente
aumentate
da
quando
la
società
contemporanea
ne
ha
introdoHo
l’abuso.
• Eroina
(diaceFl‐morfina),
morfina
e
codeina
sono
le
sostanze,
derivanF
dal
papaver
somniferum,
maggiormente
uFlizzate
per
raggiungere
uno
stato
di
euforia,
sedazione
e
benessere
generale.
8
Informazioni
uFli
sugli
oppiacei
• tali
farmaci
si
legano
a
specifici
receHori
del
sistema
nervoso
centrale
(µ),
competendo,
in
tal
modo,
con
i
ligandi
naturali,
che
sono
i
cosiddeB
oppioidi
endogeni
(endorfine)
• sono
assorbiF
efficacemente
dal
sistema
gastrointesFnale,
dai
polmoni
e/o
dai
muscoli
• coniugazione
con
acido
glicuronico
9
• l’emivita
plasmaFca
delle
droghe
varia
da
2
a
3
ore)
EffeB
puri
• • • • • diminuzione
della
moFlità
intesFnale,
con
conseguente
anoressia
e
cosFpazione;
effeB
direB
sul
sistema
nervoso
centrale,
per
il
legame
con
i
receHori
delle
endorfine:
nausea
e
vomito
(midollo),
diminuita
percezione
del
dolore
(talamo),
euforia
(sistema
limbico),
e
sedazione
(sistema
reFcolare
e
striato);
modificazoni
dei
livelli
ormonali
(diminuzione
di
LH,
testosterone
e
Freotropina;
aumento
di
prolaBna
e
GH);
depressione
respiratoria
(onde
la
vecchia
uFlizzazione
per
la
tosse,
come
citato
da
Hahnemann),
che
risulta
da
una
diminuita
risposta
alla
tensione
di
diossido
di
carbonio;
ipotensione
ortostaFca,
probabilmente
secondaria
alla
dilatazione
dei
vasi
periferici
10
Considerazioni
• Si
può
notare,
da
questa
rapida
esposizione,
che
tuB
gli
effeB
descriB
sono
riproducibili
e
costanF
(appartengono,
perciò,
agli
effeB
primari
dell’omeopaFa)
e
non
derivano
dall’abuso
cronico
delle
sostanze
(fenomeno
della
tossicodipendenza).
• Seguendo
le
parole
di
Hahnemann
dovremmo
intendere,
tuHavia,
che
la
reazione
dell’organismo
alla
introduzione
di
queste
droghe
(fenomeno
chiamato
effeHo
secondario)
comporta
una
maggiore
virulenza
dei
sintomi
per
i
quali
il
farmaco
11viene
prescriHo.
Indicazioni
cliniche
(farmacologia
convenzionale)
• dolori
di
varia
natura
(traumi
chirurgici
e
malaF
terminali,
essenzialmente);
• agitazione
e
depressione
(effeHo
sedaFvo
ed
euforizzante);
• tosse
secca
e
sFzzosa
(inibizione
dei
centri
nervosi);
• asma;
• diarrea;
• ipertensione
arteriosa
12
Abuso
• sindrome
di
Guillan‐Barrè
• morfina
e
LPS
interagiscono
nel
modulare
negaFvamente
la
risposta
immunitaria
• le
sostanze
oppioidi
regolano
la
genesi
dei
neuroni
e
della
glia,
oltre
che
dei
loro
precursori
nel
sistema
nervoso
centrale
• la
morfina
favorisce
la
progressione
di
HIV‐1
(aHraverso
l’espressione
dei
receHori
CCR5
• i
ligandi
dei
receHori
oppioidi
κ,
d’altra
parte,
sembrano
avere
un
ruolo
neuroproteBvo
• differenziazione
dei
linfociF
Th2,
mediante
l’aumento
di
espressione
dei
receHori
μ
e
di
IL‐4
• sFmola
la
produzione
di
IL‐10
e
IL‐12,
da
parte
dei
macrofagi,
a
concentrazioni
molto
basse,
ossia
10(‐8)
M
13
Tossicologia
• Nel
nord‐est
dell’Iran
(provincia
del
Golestan)
l’oppio
è
diffusamente
usato
per
la
terapia
popolare
in
alcuni
disturbi
dei
bambini,
da
parte
dei
genitori.
• In
uno
studio
epidemiologico,
condoHo
per
5
anni,
sulla
tossicità
dell’oppio
in
pediatria,
sono
staF
reclutaF,
presso
un
centro
di
controllo,
67
bambini
di
età
compresa
fra
6
giorni
e
5
anni.
• La
sostanza
era
stata
somministrata,
in
quesF
casi,
dalle
madri,
sopraHuHo
di
basso
livello
socio‐
14
economico.
Sintomi
• Tra
i
sintomi
sono
staF
osservaF,
con
intensità
variabile:
depressione
respiratoria,
bradipnea
e
coma.
• Furono
osservaF
4
decessi,
che
hanno
condoHo
le
autorità
sanitarie
a
impostare
un
programma
di
educazione
sanitaria,
volto
alla
eradicazione
di
questa
praFca
popolare.
15
CPK
e
creaFnina
• In
uno
studio
retrospeBvo,
condoHo
su
181
pazienF
ospitalizzaF
in
Iran,
tra
il
2004
e
il
2005,
con
aumento
considerevole
del
CPK
(>975
IU/L)
è
stato
notato
anche
un
aumento
della
creaFnina,
nel
30%
dei
casi,
indice
di
danno
renale.
• In
molF
pazienF,
la
principale
causa
era
riferita
a
intossicazione
da
oppi.
16
Morfina
• La
morfina,
uno
dei
principali
alcaloidi
aBvi
della
pianta,
induce
frequenF
reazioni
avverse
non
sempre
conosciute,
quali
la
iperidrosi
e
le
vampate
di
calore
al
volto,
talvolta
anche
con
serie
reazioni
cutanee.
• Tra
queste,
sono
molto
conosciute
l’orFcaria,
l’eritema
e
il
prurito,
fino
ad
arrivare
a
vere
e
proprie
reazioni
pseudo‐allergiche
anafilaHoidi.
17
Edgar
Allan
Poe
• Visse
e
descrisse
numerosi
episodi
di
staF
alteraF
della
coscienza,
confusione
e
paranoia.
• Tali
disturbi
sono
staF
aHribuiF
all’alcool,
all’abuso
di
droghe
e
alle
conseguenze
di
ripetute
crisi
epileBche
(probabilmente
a
un
insieme
di
quesF
faHori).
• Esiste
ancora
molta
confusione
sulla
vita
turbolenta
del
leHerato,
anche
per
ciò
che
concerne
la
morte.
• Una
delle
ipotesi
più
accreditate
fu
l’abuso
18
conFnuaFvo
degli
oppiacei.
Storia
• Da
molF
secoli
si
conoscono
le
proprietà
analgesiche
del
papaver
somniferum.
• Fino
al
XIX
secolo
i
cosFtuenF
di
questa
sostanza
non
erano
conosciuF,
ciò
che
rendeva
impossibile
applicare
la
terapia
con
le
dosi
adaHe.
• Negli
anni
1803/04,
Friedrich
Wilhelm
Serturner
(1783‐1841)
isolò
il
principio
aBvo
della
pianta,
che
denominò
morphium.
19
Morfina
• Tale
principio
si
idenFfica
con
la
morfina
e
rappresenta
il
primo
oppioide
uFlizzato
per
una
terapia
mirata
del
dolore,
al
quale,
nel
tempo,
si
sono
aggiunte
altre
sostanze
alcaloidi.
• Gli
analgesici
derivaF
dall’oppio
inducono
il
loro
effeHo
anFnociceBvo
aHraverso
il
legame
con
i
receHori
specifici
μ,
a
livello
delle
struHure
nervose.
20
Tossicologia
• È
riportato
uno
studio
condoHo
su
28
lavoratori
di
una
azienda
farmaceuFca,
produHrice
di
derivato
oppiacei,
Fpo
morfina
e
altri
alcaloidi.
• Sei
di
queste
persone
ebbero
sintomi
clinici
da
ipersensibilità,
con
test
allergici
cutanei
e
RAST
(con
allergene
estraHo
fluido
della
pianta
in
toto)
posiFvi.
• QuaHro
di
loro
manifestarono
una
significaFva
reazione
al
test
di
sFmolazione
bronchiale.
• L’asma
era,
in
quesF
casi,
il
fenomeno
indoHo
più
frequente.
• L’abuso
di
alcuni
di
quesF
alcaloidi
può
avere
effeB
21
devastanF.
Un
caso
• Molto
indicaFvo
è
il
caso
di
un
ragazzo
tossicodipendente,
il
quale
sviluppò
la
neuropaFa
per
l’uso
della
cosiddeHa
“Polish
eroine”
o
“kompot”,
contenente,
oltre
al
principio
noto,
anche
morfina,
codeina
e
papaverina.
• Tale
neuropaFa
era
la
sindrome
di
Guillain‐
Barrè.
22
Interessante
• Il
traHamento
con
lipopolisaccaridi
(endotossine
baHeriche)
nel
mesentere
dei
raB,
induce
l’espressione
dei
receHori
oppioidi
μ.
• Tale
induzione
sarebbe
mediata
da
IL‐1
sui
receHori
stessi
e
dalla
espressione
di
molecole
di
adesione,
da
parte
dell’endotelio,
nel
microcircolo
cerebrale.
• Questo
fenomeno
può
essere
sFmolato
dalla
somministrazione
di
morfina,
la
quale
amplifica
l’azione
delle
endotossine
sui
receHori
μ.
• L’aspeHo
clinico
di
queste
osservazioni
indica
che
m o r fi n a
e
L P S
i nte ra g i s co n o
n e l
m o d u l a re
23
negaFvamente
la
risposta
immunitaria.
Regolazione
• MolF
daF
sperimentali,
oHenuF
in
vitro,
per
la
gran
parte,
dimostrano
che
le
sostanze
oppioidi
regolano
la
genesi
dei
neuroni
e
della
glia,
oltre
che
dei
loro
precursori
nel
sistema
nervoso
centrale.
• Molto
interessante
è
l’osservazione
per
la
quale
gli
oppioidi
esogeni
ed
endogeni
possono
influenzare
e
modulare
la
funzione
delle
cellule
nervose
e
gliali,
mediante
un
meccanismo
mediato
dai
receHori,
con
cui
si
arriva
alla
protezione
o
al
danno
cerebrale.
24
Azioni
alterne
• È
stato
postulato
che
la
morfina
favorisce
la
progressione
di
HIV‐1
(aHraverso
l’espressione
dei
receHori
CCR5
del
virus
e
lo
sviluppo
di
infezioni
opportunisFche
secondarie.
• I
ligandi
dei
receHori
oppioidi
κ,
d’altra
parte,
sembrano
avere
un
ruolo
neuroproteBvo.
• Questa
azione
ambivalente
potrebbe
essere
sfruHata
a
scopi
terapeuFci.
25
Azione
immunologica
• Il
traHamento
con
la
morfina,
inoltre,
favorisce
la
differenziazione
dei
linfociF
Th2,
mediante
l’aumento
di
espressione
dei
receHori
μ
e
di
IL‐4.
• Inoltre,
sFmola
la
produzione
di
IL‐10
e
IL‐12,
da
parte
dei
macrofagi,
a
concentrazioni
molto
basse,
di
10(‐8)
M.
26
Husemann
(sul
meconismo)
• L’avvelenamento
per
morfina
ed
oppio
è
del
Fpo
degli
avvelenamenF
narcoFci,
caraHerizzato
da
uno
stato
comatoso
che
si
sviluppa
gradatamente
(per
lo
più
nel
corso
di
¼
ad
1
ora)
ed
è
congiunto
a
restringimento
della
pupilla
• produce
la
morte
per
abbassamento
della
temperatura
e
collasso
generale,
talvolta
in
seguito
a
pregresse
convulsioni,
ovvero
passa
nel
sonno
tranquillo
dopo
del
quale
spesso
rimane
ancora
dolor
di
capo,
sFFchezza
e
disturbo
nella
orinazione,
non
di
rado
anche
un
eccessivo
prurito
cutaneo
• Nei
bambini
si
determinano
quasi
ordinariamente
convulsioni,
specialmente
il
trisma
e
perfino
si
hanno
accessi
tetaniformi
27
Wurtz,
1908
• iperestesia
sensoriale
vivissima
(rumore,
luce)
• verFgini,
senso
di
peso
al
capo,
nausea
e
talora
vomito.
La
pelle
è
secca,
vi
ha
prurito
generale
e
talvolta
si
nota
un’eruzione
vescicolare
• Il
polso
baHe
con
violenza
• tuHe
le
secrezioni,
in
parFcolare
la
secrezione
urinaria,
sono
sospese
• respiro
assai
lento,
non
più
di
quaHro
o
cinque
respiri/m,
che
poi
diventa
stertoroso
• Le
pupille,
dapprima
ristreHe,
in
seguito
si
28
dilatano
Tossicità
cronica,
Wurtz
• Il
corpo
è
gracile,
il
volto
giallo
e
secco
• andatura
vacillante,
la
spina
dorsale
curva
in
avanF
fino
a
dare
al
corpo
l’aspeHo
di
un
semicerchio
• occhi
incavaF
e
vitrei
lo
tradiscono
al
primo
vederlo
• mangia
pochissimo
• le
forze
fisiche
e
morali
sono
abbaHute
• crescente
debolezza
• nevralgia
a
cui
l’oppio
stesso
non
apporta
più
29
alcun
sollievo
Tamburrini,
1881
(avvelenamento
cronico)
• favorisce
la
secrezione
della
saliva,
e
poi
secchezza
• Nello
stomaco
diminuisce
il
movimento
di
quest’organo,
la
secrezione
di
succo
gastrico
e
l’eccitabilità
dei
fileB
nervosi
sensiFvi
e
motorii,
da
ritardare
la
digesFone
e
da
aHuFre
la
sensazione
della
fame
• Un’azione
eguale
ha
sulle
secrezioni,
sulla
sensibilità
e
sul
movimento
dell’intesFno,
e
30 del
finisce
per
ritardare
anche
l’assorbimento
chilo
• s&&chezza
più
o
meno
osFnata
Tamburrini,
avvelenamento
acuto
• piacevoli
allucinazioni,
accentuazione
dello
sFmolo
carnale,
che
arriva
talvolta
fino
al
priapismo
• frequenza
cardiaca,
senso
di
secchezza
alle
fauci,
sete,
senso
generale
di
calore,
aumento
del
sudore,
spesso
accompagnato
da
prurito
cutaneo,
volto
arrossato
e
congiunFva
inieHata;
• nausea
e
vomito.
Questo
stadio
di
eccitamento,
che
è
una
vera
ebbrezza,
dura
breve
tempo
ed
è
seguita
man
mano
da:
cefalea,
miosi,
stanchezza
e
difficoltà
dei
movimenF,
sonnolenza
e
sonno
inquieto,
diminuzione
della
sensibilità
31
Hahnemann,
1798
• Nei
primi
giorni
di
marzo
del
1797,
molF
bambini
furono
colpiF
da
una
febbre,
con
tensione
e
pressione
alla
fronte,
da
un
lato;
pressione
allo
stomaco,
come
per
un
peso;
tensione
epigastrica
e
dolori
violenF
(coliche)
intorno
l’ombelico,
accompagnaF
da
diarrea
color
argilla,
molto
feFda;
freddo
conFnuo
agli
arF,
senza
brividi;
umore
pessimo
(triste,
imbronciato);
dimagramento
rapido,
senza
parFcolare
debolezza;
senso
di
tensione
in
tuHo
il
corpo;
pupille
mediamente
contraHe
• A
mezzogiorno
gli
accessi
si
ripresentavano,
con
un
brivido
molto
pronunciato,
prostrazione,
sonnolenza,
sopore,
infine
con
guance
brucianF,
ma
senza
sete
• avversione
invincibile
per
ogni
Fpo
di
alimento
• Durante
la
remissione,
forte
desiderio
di
mangiare
carne
di
maiale,
con
un
sollievo
32
Indicazioni
di
opium
per
l’epidemia
del
1797
• immobilità
della
pupilla,
il
dolore
pressivo
e
tensivo
nella
regione
precordiale
e
periombelicale
• sensazione
generale
di
tensione
per
tuHo
il
corpo
• sopore
• insignificante
riduzione
delle
forze
e
miglioramento
apportato
dalla
sudorazione
accidentale
• benessere
dato
dall’assunzione
della
carne
di
maiale
• aggravamento
determinato
dal
vento
dell’est
33
Hahnemann,
1830
L’oppio
è
quasi
la
sola
medicina
che,
nella
sua
azione
primaria,
non
produce
un
singolo
dolore.
L’oppio
soltanto
è
incapace
di
aHenuare
omeopaFcamente
e
permanentemente
ogni
singolo
dolore,
in
quanto
non
provoca,
nella
sua
azione
primaria,
nemmeno
un
singolo
dolore,
ma
solo
l’esaHo
contrario,
ovvero
l’insensibilità
mala=e
da
intorpidimento,
nelle
quali
il
dolore
serio
non
è
avver&to
dal
paziente,
come
ad
esempio
nelle
pericolose
ulcere
da
decubito,
ove
il
paziente,
nello
stato
obnubilato
della
sua
coscienza,
non
riesce
a
34
lamentarsi
di
alcun
dolore
E
ancora…
• Alcuni
degli
effeB
primari
dell’oppio
durano
ben
poche
ore;
altri,
sopraHuHo
quelli
provocaF
da
forF
dosi,
durano
più
a
lungo,
quando
non
si
dimostrano
fatali.
• L’oppio
apparFene
a
quel
gruppo
di
medicine
i
cui
effeB
primari
ammeHono
raramente
un’applicazione
omeopaFca
nelle
malaBe
umane;
ma
quando
viene
usato
in
tal
modo,
una
piccola
porzione
di
una
goccia
della
decilionesima
potenza
è
sufficiente
per
una
dose.
• Dove
troveremo
un
rimedio
uguale
all’oppio,
per
le
cosFpazioni
più
osFnate
e
per
le
febbri
acute,
con
intorpidito
sopore
senza
lamenF,
un
russare
a
bocca
semi‐aperta,
contrazione
degli
arF
e
calore
bruciante
del
corpo
che
traspira
35
Intossicazione
• 1.
VerFgini,
inchinandosi
(dopo
20
ore)
• 12.
Intorpidimento
della
testa
(immediatamente)
(De
La
Croix)
• 14.
La
testa
è
pesante,
come
intossicata
(per
12
ore)
(Tralles)
• 27.
TuHa
la
tendenza
al
sonno
scomparve
(dopo
aver
preso
opium
la
sera
precedente),
la
capacità
di
immaginazione
e
la
memoria
divennero
esaltate
a
un
grado
estremo,
così
che
fu
obbligato,
e
in
effeB
lo
fu,
a
passare
la
noHe
nelle
più
profonde
meditazioni;
allo
spuntare
del
giorno,
si
addormentò
per
alcune
ore,
ma
poi
non
riuscì
a
ricordare
più
a
lungo
ciò
che
aveva
pensato
di
noHe
(Rudgeri)
36
Sensibilità
• 38.
OHundimento
dei
sensi
(dopo
8,
12
ore)
• 47.
Egli
non
ha
una
diminuzione
della
vista
e
dell’udito,
ma
dei
sensi
del
gusto,
olfaHo
e
taHo,
in
rapporto
agli
oggeB
esterni;
e
tuHavia
sente
un
freddo
per
il
corpo
(dopo
1,5
ore)
(Schelhammer)
• 56.
Perdita
di
memoria
per
molte
seBmane
(Willis)
• 79.
Per
molF
giorni
la
testa
molto
pesante,
l’occipite
come
piombo,
tanto
da
senFre
sempre
la
testa
all’indietro
e
da
non
poterla
Frare
su
(Tralles)
37
Volto
• 107.
MovimenF
spasmodici
dei
muscoli
facciali
(dopo
7
giorni)
(Levesque‐Blasource)
• 113.
Pupille
dilatate
(le
prime
ore)
• 123.
Egli
è
perfeHamente
sensibile,
ma
si
lamenta
che
gli
occhi
diventano
scuri,
e
diventa
cieco
(dopo
4
ore)
(Willis)
• 127.
Rumore
sordo
nelle
orecchie,
dopo
mangiato
(dopo
4
ore)
(Charvet)
• 128.
Ronzio
nelle
orecchie
(molto
presto)
38
(Charvet)
Volto
• 133.
ViolenF
dolori
della
mandibola
(dopo
7
giorni)
(Levesque‐Blasource)
• 135.
Dolore
della
mascella
superiore
(dopo
8
ore)
• 138.
Lieve
dolore
erosivo
nei
nervi
del
dente
(dopo
8
ore)
39
Stomaco
• 172.
(A
forF
dosi)
perde
l’appeFto
(immediatamente)
• 182.
Fame
vorace
a
crisi
frequenF,
talvolta
con
sapore
insipido
nella
bocca
(dopo
3
e
più
ore)
• 192.
Vomito
(dopo
pochi
minuF)
• 201.
EruHazione
(dopo
5
ore)
(Grimm)
• 205.
Forte
dolenzia
nello
stomaco
(immediatamente)
(Willis)
• 207.
Pressione
nello
stomaco,
come
se
ci
fosse
una
pietra
(dopo
2
ore)
• 212.
Gastralgia
e
compressione
del
diaframma,
40
velocemente
(Fr.
Hoffmann)
Addome
• 224.
Colica,
come
da
purgante
(dopo
½
ora)
• 227.
Dolenzia
e
distensione
pressiva
dell’addome,
come
se
dovesse
esplodere;
fu
alleviata
da
esercizio
fisico,
ma
sedendosi
la
dolenzia
ritornò
(dopo
2
ore)
• 245.
CosFpazione,
per
10
giorni
(esitando
in
morte)
(Pyl)
• fuoriescono
solo
con
clisteri,
e
in
forma
di
piccole
masse
dure
(Juncker
e
Bohmer)
• 254.
Evacuazione
di
feci
pastose
dall’intes3no
(immediatamente,
o
entro
½
ora)
• 258.
Evacuazione
di
materiale
nero
con
le
feci
(dopo
24
ore)
(Levesque‐Blasource
41
Genitale
• 263.
Orribili
dolori,
come
da
parto,
nell’utero,
che
la
obbligavano
a
piegare
l’addome
in
due,
con
sFmolo
urgente
ansioso
e
inefficace
(dopo
1/4
ora)
• 291.
Estasi
amorosa,
erezione
per
24
ore,
sogni
lascivi,
emissioni
seminali
noHurne
(Tralles)
• 292.
Emissione
seminale
noHurna
(la
prima
noHe)
• 302.
Flusso
mestruale
aumentato
(dopo
2
ore)
• 303.
L’oppio
lasciò
i
cicli
regolari,
anche
nel
caso
in
cui
la
paziente
aveva
assunto
una
dracma
e
più
al
giorno,
per
30
anni,
per
aHacchi
spasmodici
e
molto
dolenF
(Juncker
e
Bohmer)
42
Respiratorio
• 311.
Tosse
vuota,
molto
secca
(immediatamente
dopo
averlo
preso);
scompare
ancora
velocemente
• 312.
AHacchi
di
tosse
secca,
violenta;
successivamente
sbadigli
e
improvviso
pianto
profondo
(dopo
36
ore)
• 313.
Diventa
improvvisamente
cianoFco
al
volto,
e
cerca
di
tossire,
ma
il
respiro
si
ferma
(spasmo
soffocante);
successivamente,
sonno
profondo,
con
sudorazione
fredda
del
corpo
(dopo
30
ore)
• 346.
Respiro
lento,
con
gemito
(dopo
4
ore)
(Muzell)
43
Torace
• 355.
Eccessiva
dolenzia
nel
lato
dx
del
torace,
anche
non
respirando,
con
fiHe
nello
stesso
lato,
inspirando
(dopo
1
ora)
• 361.
Tensione
nella
regione
al
di
soHo,
molto
dolente
al
taHo
(dopo
4
ore)
(Grimm)
44
ArF
• 366.
Tremore
del
braccio
sx,
a
momenF
(dopo
3
ore)
• 370.
Il
braccio
(sx)
è
paralizzato
(dopo
48
ore)
(Levesque‐Blasource)
• 381.
Pesantezza
dei
piedi,
dopo
mangiato
(dopo
2
ore)
• 388.
Macchie
blu,
qua
e
là,
per
il
corpo
(dopo
45
15
ore)
(Historie
de
l’Academie
des
Sc.,
1735)
• 401.
Prurito
e
formicolio
in
tuB
gli
arF
(dopo
5
ore)
(Schelhammer)
Generale
• • • • • • • 402.
Dapprima
diminuzione
della
sensibilità,
poi
diminuzione
della
irritabilità
408.
Testa
piegata
all’indietro
(una
sorta
di
tetano
alla
nuca)
(dopo
1
ora)
409.
Il
dorso
è
rigido
e
driHo
(una
sorta
di
tetano)
(tra
la
1°
e
la
2°
ora)
411.
Rigidità
di
tuHo
il
corpo
(dopo
1
ora)
(Levesque‐Blasource)
432.
Prostrazione
(dopo
8,
12
ore)
443.
Pesantezza
degli
arF
(dopo
1
ora
e
1/4)
459.
Malessere,
bruHa
sensazione
del
corpo
e
della
mente
(dopo
8,
12
ore)
46
Sincope
• 461.
Sincope
che
ricorre
ogni
1/4
ora;
egli
chiude
gli
occhi,
lascia
pendere
la
testa,
con
respirazione
debole,
senza
coscienza
e
polso
inalterato;
poi
alcuni
colpi
spasmodici
del
corpo,
e
in
pochi
minuF
il
parossismo
termina
con
un
sospiro;
seguito
da
ansietà
(Muller)
47
Sonno
• 465.
Sbadigli
per
molte
ore,
con
dolore
nella
arFcolazioni
delle
mascelle,
come
se
fossero
roHe
• 480.
Sonno
molto
profondo,
con
respirazione
stertorosa,
come
dopo
apoplessia
(dopo
6
ore)
(Lassus)
• 487.
Sonno
irresisFbile
(immediatamente
dopo
aver
preso
due
grani
e
oltre),
ma
disturbato
da
sogni;
al
risveglio
non
è
ristorato,
ma
avverte
nausea
(A.
Thuessing)
• 511.
Gemito
nel
sonno
(dopo
2
ore)
• 521.
Sogni
vessatori,
moto
vivi,
nei
quali
ogni
cosa
va
male,
c’è
molto
di
un
caraHere
noioso
e
irritante
48
Polso
• 536.
Polso
dapprima
più
lento
di
14
baBF
(le
prime
4
ore),
poi
(dopo
10
ore)
30
baBF
più
veloci
(Sam.
Bard)
• 562.
Polso
forte,
molto
veloce,
che
alla
fine
(dopo
8,5
ore)
diventa
debole
e
intermiHente
(poco
prima
di
morire)
(Alston)
• 563.
Polso
veloce
e
insolitamente
debole,
con
respirazione
oppressa,
veloce
e
ansiosa
(dopo
49
molte
ore)
(Grimm)
Febbre
• 574.
Forte
arrossamento
del
volto,
con
calore
bruciante
del
corpo,
per
oHo
ore;
poi
aHacco
convulsivo
della
gamba
e
del
braccio
dx,
con
pianto
profondo,
respirazione
difficile
e
freddo
al
volto
e
alle
mani,
ricoperte
di
sudorazione
(poco
dopo
averlo
preso)
• 575.
Per
6
sere
consecuFve,
un
calore
bruciante
al
volto
e
sensazione
di
calore,
sopraHuHo
agli
occhi,
senza
sete
• 581.
Febbre
acuta
con
delirio,
che
insorse
dopo
un
sonno
breve
e
durò
12
ore,
dopo
il
quale
diventò
molto
debole
e
malaFccio,
con
polso
debole;
dopo
3
ore
il
delirio
ritornò
e
50
durò
per
48
ore,
con
polso
pieno
e
forte;
in
seguito,
sonno
per
8
ore
(J.
Hunter)
Sudorazione
• 5 8 7 .
A l
m a 7 n o,
d u ra n te
i l
s o n n o,
sudorazione
diffusa,
con
tendenza
a
scoprirsi
(dopo
12,
36
ore)
• 592.
Sudorazione
profusa
(dopo
12
ore)
(Vicat)
• 593.
Sudorazione
generalizzata
(dopo
6
ore)
(Grimm)
51
Mente
• 600.
Taciturno
e
riservato
(dopo
la
più
piccola
dose)
• 621.
Senso
di
coraggio
e
felicità,
così
come
se
trasportasse
fuori
ciò
che
gli
veniva
richiesto,
con
forza,
senza
ripugnanza
o
paura,
con
una
regolare
sensazione
di
voluHà
(ma
che
durò
solo
pochi
minuF)
(dopo
1/4
ora)
(immediatamente
dopo,
oHusità
della
testa,
etc.)
• 635.
Paura
(dopo
8,
12
ore)
• 647.
Sfiduciato,
disposizione
imbronciata,
scontrosità
(dopo
8,
12
ore)
• 648.
Pianto
lamentoso
e
urla
(nelle
prime
ore)
• 655.
Ansietà
precordiale
e
irrequietezza
(dopo
2
ore)
52
(Young)
Nota
al
27
• I
sintomi
mentali
e
la
disposizione
provocaF
da
opium
non
possono
essere
così
facilmente
separaF
da
quelli
causaF
da
altre
medicine,
così
che
possiamo
sistemare
i
primi
all’inizio,
tra
i
sintomi
della
testa,
e
i
secondi
alla
fine
di
tuB
gli
altri
sintomi,
in
quanto
nell’oppio,
generalmente,
insorgono
insieme.
• Quando
l’oppio
è
usato
per
sopprimere
palliaFvamente
dolori,
spasmi,
e
gli
staF
morali
e
mentali
opposF
(come
nel
s.
613
e
altri),
o
anche
per
dissipare
il
naturale
sonno
noHurno
(in
quest’ulFmo
caso,
in
qualche
grado,
omeopaFcamente),
produce
usualmente,
in
loro
vece,
tali
estasi
mentali
e
trasporF
emozionali
‐
tuHe
transitorie
azioni
primarie.
Queste
estasi
e
trasporF,
spesso,
rassomigliano
molto
al
lucido
risveglio
interno
dei
sonnambuli
(chiaroveggenza)
53
Nota
al
58
• nota
anche
per
il
56
(vedi)
e
altri
simili
‐
se
tuB
quesF
staF
durano
a
lungo,
diventano
permanenF,
dopo
una
prolungata
ripeFzione
nella
indulgenza
all’oppio;
si
sommano
poi
alla
malaBa
cronica,
a
una
specie
di
paralisi
degli
organi
mentali,
che
possono
essere
proprio
incurabili
(da
53
a
58:
azione
secondaria)
54
Nota
al
438
• (diminuisce,
nelle
persone
robuste,
il
potere
dei
muscoli
soggeB
alla
volontà,
provoca
peso
alla
testa
e
grande
prostrazione,
da
Tralles):
l’oppio
diminuisce
solo
nell’azione
secondaria
il
potere
dei
muscoli
soggeB
alla
volontà,
e
poi
anche
li
paralizza
completamente;
• ma
nella
sua
azione
primaria
li
eccita;
ma
se
l’azione
primaria
è
interroHa
dall’intorpidimento
e
dal
sonno
intorpidito,
poi
in
questo
sonno
da
oppio
si
55
contraggono
uno
o
l’altro
degli
arF.
Nota
al
626
• (crudeltà
selvaggia,
come
besFe
furiose,
da
Kampfer):
a
dosi
più
forF
di
quelle
che
danno
palliaFvamente
coraggio
e
aumentano
la
forza
nel
Fmido
e
nel
debole,
l’oppio
provoca
audacia,
decisione,
furia
e
ira.
• Questa
palliaFva
azione
primaria
porta
i
Turchi,
durante
il
primo
assalto,
all’inizio
della
baHaglia,
a
una
furia
combaHente
quasi
irresisFbile,
la
quale,
comunque,
in
un’ora
o
due
passa
alla
irresolutezza
56
più
codarda
o
all’intorpidimento,
con
le
quali
essi
sono
più
facilmente
conquistaF
che
da
ogni
altra
armata.
Effe7
rilevan3
dell’oppio
(tra
parentesi
la
materia
medica)
• verFgini
(1)
• intorpidimento
(12)
e
peso
alla
testa
(14,
79);
immobilità
della
pupilla
(123)
• nausea
o
vomito
(192);
sFpsi
(245,
248,
249,
250)
• dispnea
(313)
• febbre
acuta,
con
intorpidito
sopore
senza
lamenF,
un
russare
a
bocca
semi‐aperta
(346),
contrazione
degli
arF
e
calore
bruciante
del
corpo
che
traspira
(558,
593,
592,
574,
575,
581,
587)
• stato
di
torpore,
sopore
o
coma
(487,
436,
480:
come
dopo
apoplessia)
57
Effe7
rilevan3
dell’oppio
(tra
parentesi
la
materia
medica)
• abbassamento
della
temperatura
(47)
• prurito
cutaneo
(401)
• debolezza
muscolare
(381,
443,
432)
e
pallore
(313)
• contrazioni
cloniche
(107)
e
tetaniformi
(409)
• miglioramento
apportato
dalla
sudorazione
accidentale
e
dall’assunzione
della
carne
di
maiale
• aggravamento
determinato
dal
vento
dell’est
58
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