VOCE Anno XXI (XXXVI) - N ° 7 - LUGLIO 2 0 0 3 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 6 6 2 / 9 6 art. 2 - comma 2 0 / c «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli Direzione, redazione: 0 1 0 2 7 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 • Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 2 7 2 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via 0 . Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel. e Fax: 826297 - e-mail: [email protected] 13 giugno - venerdì: Sala Clementina S. Margherita La famiglia in Europa attraversa momenti difficili e la famiglia Il Papa ha ricevuto iu partecipanti al Convegno dei Presidenti delle Commissioni Episcopali per la famiglia e per la vita dell'Europa e, parlando della "famiglia in Europa", ha constatato che "attraversa momenti difficili". Ha continuato il Papa: "La famiglia dispone però anche di ricche potenzialità, essendo un'istituzione saldamente radicata nella natura dell'uomo. Inoltre, essa sperimenta le energie di cui lo Spirito la ricolma, e che non le verranno mai meno nel compimento della sua sacra missione di trasmettere la vita e diffondere l'amore familiare attraverso le generazioni. In verità, oggi è l'identità propria della famiglia a essere sottoposta a minacce disumanizzanti. Smarrire la dimensione "umana" nella vita familiare conduce a mettere in discussione la radice antropologica della famiglia come comunione di persone. Vanno allora sorgendo, un po' dappertutto nel mondo, alternative fallaci che non riconoscono la famiglia come un bene prezioso e necessario per il tessuto sociale. In tal modo, per carenza di responsabilità e di impegno nei confronti della famiglia, si corre il rischio che si debba pagare, purtroppo, un alto costo sociale, e a farne le spese saranno specialmente le generazioni future, vittime di una mentalità nociva e confusa, come di stili di vita non degni dell'uomo. Alcune famiglie posano insieme al Vescovo Fiorino, allora titolare della diocesi, nel giorno della festa di S. Margherita. Nell'Europa dei nostri giorni l'istituto familiare soffre d'una preoccupante fragilità, che diventa più grande quando non si è preparati ad assumere le proprie responsabilità al suo interno, in un atteggiamento di piena donazione reciproca e di vero amore. Occorre al tempo stesso riconoscere che tante famiglie cristiane offrono una consolante testimonianza ecclesiale e sociale: esse vivono questa donazione reciproca nell'amore coniugale e familiare in modo ammirevole, superando difficoltà e avversità. Proprio da questa donazione totale scaturisce la felicità della coppia, quando essa si mantiene fedele all'amore coniugale sino alla morte e si apre fiduciosa al dono della vita. Nelle attuali società dell'Europa emergono tendenze, che non soltanto non contribuiscono a difendere questa fondamentale istituzione umana, quale è appunto la famiglia, ma la osteggiano, rendendone più fragile la coesione interiore. Diffondono mentalità favorevoli al divorzio, alla contraccezione e all'aborto, negando di fatto l'autentico sentimento dell'amore e attentando in definitiva alla vita umana, non riconoscendo il pieno diritto alla vita dell'essere umano. Numerosi sono certamente gli attacchi contro la famiglia e la vita umana, ma grazie a Dio sono molto numerose le famiglie che restano fedeli, nonostante le difficoltà, alla loro vocazione umana e cristiana". 7 si / __ S. Margherita (o Marina), Patrona, Protettrice della città di Montefiascone, possiamo e dobbiamo invocarla perché sia di esempio e benedica la nostra gioventù, le nostre famiglie. Nel cuore della Santa il primo posto l'ha occupato il Signore, per Lui è vissuta, per Lui ha testimoniato, per Lui ha donato la vita, morendo martire, con la decapitazione. Oltre alla famiglia di Gesù (Padre e Spirito Santo, Maria SS.ma e S. Giuseppe) ha amato immensamente la sua famiglia terrena: la madre, che forse l'ha appena conosciuta, la madre adottiva, dalla quale ha appreso i principi della vita cristiana e il padre, sacerdote pagano, per il quale ha sicuramente pregato per ottenerne la salvezza. E' modello di figlia nella famiglia di Dio, è modello di figlia amalgamandosi con la sua famiglia umana. Invochiamola perché la fede, la speranza e la carità che hanno guidato la sua vita siano anche i nostri principi, la purezza e l'onestà siano da imitare dalla nostra gioventù; la grazia divina ricevuta con il Battesimo occupi sempre il primo posto anche nella nostra vita di devoti, coscienti che non vengono sminuite ma potenziate quelle che sono prospettive puramente umane. (vedi programma a pag. 7) LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 Sono stati ordinati nella Cattedrale di Viterbo il 27 giugno: Giuseppe Scarito e Roberto Bracaccfni Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù venerdì 27 giugno - alle ore 16,30 è iniziata la cerimonia liturgica: S. Messa e ordinazione diaconale di Roberto e Giuseppe nella cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo. Presenti diversi sacerdoti delle diocesi, soprattutto i parroci dei due giovani: D. Pino di Tuscania e D. Luciano di Montefiascone, il Rettore del Seminario Maggiore D. Domenico Severi, il V i c a r i o G e n e r a l e Mons. Pietro C o n c i o l i a f i a n c o del V e s c o v o M o n s . Lorenzo. La chiesa cattedrale era gremita di fedeli, oltre i familiari dei due molti provenivano dalla parrocchia di S. Flaviano di Montefiascone e altri dalla parrocchia di Tuscania. Due giovani, con buona esperienza di vita alle spalle: Roberto, montefiasconese, ha conseguito la maturità al Liceo Pedagogico presso la Scuola Magistrale delle Benedettine, ed è entrato in Seminario nel 1996 all'età di vent'anni; Giuseppe, di Tuscania, entra in Seminario all'età di 31 anni, con alle spalle la maturità scientifica e il lavoro di 10 anni al centro elettronico della CARIVIT. Ebbene, Sua Ecc.za li ha consacrati diaconi dopo aver detto loro: "Siete chiamati a "servire" per questo vi consegno il Vangelo e ciò che serve per la mensa eucaristica. Siete ministri della Parola e del Sacramento. Radice del servizio è l'amore, che attingerete dal Cuore di Cristo. E' qui infatti la sorgente della vostra vita. Vi promuovo - ha continuato il Vescovo con gioia ma anche con trepidazione, perché il ministero al quale siete chiamati, richiede la vostra vita, il vostro agire, il vostro operare. Solo così Gesù Cristo diventerà la ragione del vostro diaconato". Questo, in sintesi, con nostre parole, il discorso del Vescovo. Auguriamo ai due giovani buon esercizio del diaconato ricevuto in attesa del sacro ordine del presbiterato. 7 30 D. Antonio Agostini 16.10.1913 - 1.6.2003 Era poco conosciuto nella nostra città, a n c h e perché da alcuni anni v i v e v a p r e s s o la c a s a p e r a n z i a n i delle S u o r e M e r c e d a r i e di F a r n e s e , d o v e , f i n c h é ha p o t u t o , ha p r e s t a t o servizio come Cappellano. Poi ... a n z i a n o c o m e gli altri... è rimasto nella casa assistito amorevolmente dalle Suore. L'abbiamo incont r a t o più d ' u n a v o l t a , a n c h e a l c u n i giorni prima della sua salita al cielo. La foto che pubblichiamo gliel'abbiamo scattata circa un anno fa. Nato ad Acquapendente il 16 ottobre 1913, era stato ordinato sacerdote il 14 a g o s t o 1 9 3 8 . A v e v a iniziato la sua missione sacerdotale c o m e Vice rettore e Padre spirituale nel seminario di A c q u a p e n d e n t e . U n i f i c a t o il Seminario con quello di Montefiascone, era andato parroco a Canino, e dopo alcuni anni nella sua c i t t a d i n a di A c q u a p e n d e n t e . Q u i è s t a t o v e r a m e n t e il " b u o n p a s t o r e " dedito solo alla sua missione di servizio alle anime, missione arricchita di spiritualità e di preghiera. Giunto all'età di 75 anni, ha dato le d i m i s s i o n i e s ' è r i t i r a t o p r e s s o le S u o r e M e r c e d a r i e di F a r n e s e , dalle quali s'è t r a s f e r i t o al c i e l o il g i o r n o della Ascensione di Cristo, per ricevere il premio della felicità eterna, meritata con la sua dedizione sacerdotale umile e costante. Grazie D. Antonio per l'esempio che ci lasci d'una vita tutta dedicata ad onore di Dio e a servizio delle anime. Il Vescovo invoca lo Spirito su Roberto Bracaccini Il Vescovo invoca lo Spirito su Giuseppe Scarito S. Margherita '->ivino Amore S. Maria delle Grazie Corpus Domini - Le Coste S. Pietro - Benedettine Villa S. M a r g h e r i t a S. Flaviano Corpus Domini - Le Coste S. Giuseppe - Le M o s s e S . M a r i a d e l Giglio - Z e p p o n a m i S . M a r i a del R i p o s o (Fiordini) S. Flaviano 9 S. F r a n c e s c o (vicino O s p e d a l e ) C h i e s a P o g g e r i (1 - e 38 domenica del mese) S. Andrea S . F r a n c e s c o (dal mese di maggio) 9,30 Corpus Domini - Le Coste S. M a r i a del Giglio - Z e p p o n a m i _ O 8,1 5 Santuario di S. Lucia Filippini MESSA VESPERTINA FESTIVA DEL SABATO 16,30 S. .f a " S . M a r i a d e l Giglio Margherita S. Flaviano S. Giuseppe - Le M o s s e S . M a r i a d e l l a Vittoria (P. Cappuccini) Villa S. M a r g h e r i t a 1 8 1 9 Montedoro S. Margherita LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 13 Vecchie foto Ricordi del passato: 1959 * Persone adulte: B a r t o l e s c h i G i n e v r a , B i g e r n a S o f i a in Cappelloni, Sr. Elena Corba. * Ragazzi dell'asilo: B o l o g n a Pietro, Viola Roberto, Nunziati Massimo, Nunziati Gianni, Ricca Francesco. Gli altri si riconosceranno da soli. Ora sono tutti adulti, con una storia alle spalle, diversa l'una dall'altra, con tanta nostalgia per quell'età di bambini innocenti... Ciò che conta per voi e per tutti è vivere bene l'istante presente, che serve a riscattare il passato ed a preparare il futuro! MONTEFIASCONE E IL SUO VINO 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. remundatura - (tarda primavera) potatura "verde" che prevedeva l'eliminazione dei germogli superflui (scacchiatura) e dei polloni spuntati sul ceppo (spollonatura). ligonizzatura e occatura - operazioni di zappatura da eseguire rispettivamente in primavera e all'inizio dell'estate, ma spesso combinate in un solo intervento; l'occatura era una zappatura superficiale prevalentemente rivolta all'eliminazione delle erbe infestanti. inforcellatura - (inizio dell'estate) pratica di rafforzamento dell'intelaiatura di sostegno dei tralci realizzata, con forcellae sulle quali poggiavano pertiche e pali disposti orizzontalmente. alzatura - (luglio-settembre) sollevamento dei tralci a ghirlanda per facilitare i lavori al terreno.' scioccatura - (luglio-agosto) seconda occatura praticata raramente.2 rencalzatura - (luglio-agosto) accumulo di terra attorno al piede della vite per mantenere l'umidità durante i mesi estivi. spampanatura - (settembre) asportazione dei tralci e dei pampini in eccesso per favorire una robusta crescita, la piena esposizione al sole e la completa maturazione dei grappoli. Molte di queste operazioni si ritrovano, puntualmente considerate, nei capitoli delle due copie degli statuti montefiasconesi riguardanti i lavoratori delle vigne; le normative statutarie, infatti, costituivano il principale riferimento legale nella stipula dei contratti di locazione. STATUTO ANTICO ( 1 4 7 1 ) : . . . t u t t i i l a v o r a t o r i delle vigne locate e delle terre della Città di Montefiascone e del suo distretto siano tenuti e debbano sotto vincolo di giuramento lavorare e far lavorare bene, legalmente e fedelmente i possedimenti a loro locati nei tempi dovuti e congrui e cioè potando le vigne o sfrascando, zappando, palando, tendendo, scacchiando, e legando e occando per tutto il mese di maggio e prima della festa della Madonna nel mese di Agosto. E se i suddetti lavoratori non avranno terminato gli anzidetti lavori nel tempo sopraindicato perdano la metà di tutta la vendemmia. E si applichi al padrone della vigna e che non possano vendemmiare se prima non l'abbiano richiesto ai padroni del fondo.3 STATUTO NUOVO ( 1 5 8 4 ) : S e u n o a v r à p r e s o in affitto da altri una vigna da coltivare a metà semina oppure ad altra porzione convenuta, sia tenuto a coltivarla con diligenza DI GIANCARLO BRECCOLA fusse paura o necessità [8 settembre];5 a Castel Fiorentino - centro abitato ormai scomparso ubicato a 5 km. ad est di Montefiascone - post festum sancii Mathei [21 s e t t e m b r e ] . 6 A Montefiascone bisognava attendere la specifica disposizione del consiglio comunale che si riuniva il 15 settembre. La volontà di fissare una data ufficiale per l'inizio della divignatura era utile, tra l'altro, per evitare raccolte immature ed per scoraggiare il furto nelle vigne. I giorni più favorevoli alla vendemmia erano quelli compresi tra il 25 settembre ed il 15 ottobre;7 inoltre, di regola, la raccolta dell'uva bianca precedeva quella dell'uva rossa.8 Vineis iigonizandis - xilografia relativa alla ligonizzatira della vigna tratta da PIETRO DE CRESCENZI, Ruralia commoda, Peter Drach, Spira 1490-95 e a lavorarla in questo modo, cioè: Il lavoratore o il Colono debba aver potato la vigna entro la metà di Marzo e durante tutto il detto mese di Marzo averla zappata una prima volta; Durante tutto il mese di Aprile averla tesa; Durante tutto il mese di Maggio aver zappato una seconda volta, estirpato e legato sotto i tralci; Durante tutto il mese di Agosto aver zappato o erpicato per la terza volta, e fino alla metà di settembre aver sistemato continuamente i tralci, e se il lavoratore sarà venuto meno nelle dette colture o in qualcosa delle predette rifonda al padrone della Vigna tutto il danno patito, tanto riguardo alla vigna quanto riguardo ai frutti, secondo stima da farsi dagli estimatori del Comune. E in ogni caso vogliamo che il Lavoratore non possa portare via uva e frutti di detta vigna né vendemmiarla senza il permesso del padrone e riparati i detti danni patiti e assegnatagli la parte, che sia tenuto a portare alla sua casa a proprie spese. 4 18. La vendemmia (divignatura) Generalmente, nella Tuscia bassomedievale, la data di raccolta dell'uva veniva fissata dagli statuti o da delibere delle autorità comunali. A Viterbo, per esempio, per diverso tempo la vendemmia poteva iniziare soltanto dopo la festa de santa Maria de septembre et non prima salvo non Stabiliamo ed ordiniamo che nessuno di qualunque condizione sia per nessun pretesto osi o presuma di vendemmiare per sé o per altri se prima non sia stato firmato ed ordinato e dichiarato dal Consiglio Generale da tenersi e da celebrarsi dai Signori Priori e dal Potestà passati quindici giorni del mese di settembre e che non sia stato dichiarato o riformato nello stesso Consiglio quando si debbano fare le vendemmie dagli abitanti e dai cittadini della città di Montefiascone in qualunque contrada per il tipo di vitigno Moscatello, guarnaccino o di qualsiasi altro genere di uve sotto pena di dieci libbre p a p a r i n e da d e s t i n a r s i al Comune e che subito si debba fare dal Potestà una doverosa esecuzione contro i trasgressori o qualcuno di loro sotto la pena predetta.9 (13 - continua) note: 1 DE PALMA 1 9 9 2 , p. 1 0 8 . 2 DE PALMA 1 9 9 2 , p. 1 0 8 . 3 ASCM, Copia Statuti Veteris (1471) Civitatis Montis Falisci Quam Ego Fabritius Bisentius transcripsi Anno Domini 1715, Liber secundus, Causarum Civilium, QUOD QUESTIONES LABORITIJ VINEARUM TERRARUM OMNI TEMPORE TERMINENTUR CAP. 3 6 . 4 A S C M , Copia Statuti novi (1584) Civitatis Montis Falisci editi de Mandato Cardinaiis Farnesis Gubernatoris Perpetui Quam Ego Fabritius Bisentius transcripsi Anno Domini 1715, L i b e r q u a r t u s , E x t r a o r d i n a r i o r u m , DE LABORATORIBUS VINEARUM C a p . Vili (trad. ELETTRA DE MARIA). 5 CORTONESI 1988, p. 66; Statuto di Viterbo, aa. 125152, III, 128, p. 186. 6 CORTONESI 1988, p. 66; Statuto di Castel Fiorentino, a. 1298, rubr. 76, p. 328. 7 ASCM, Copia Statuti novi, Liber secundus, Causarum Civilium, DE FERIJS Cap. CXI!, ...Ferlae Vindemiarum a die 25 Mensis Septembris usque ad diem 15 mensis Octobris inclusive... 8 LANCONELLI 1 9 9 4 , p . 1 1 3 . 9 A S C M , Copia Statuti Veteris, Liber p r i m u s , De R e g i m i n e , DE VENDEMIJS QUOD ELAPSIS QUINDECIM DIEBUS MENSIS SEPTEMBRIS FIERI DEBEAT CONSILIUM SUPER IPSIS Cap. 56. LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 Attualità locale Rubrica II vecchietto a cura di Umberto c/ove lo Ricci metto? tutti protesi alla quadratura del bilancio; tacciono i sindacati Impegnati in Nella rumorosa vicenda del cambio di gestione della casa di riposo forza per la difesa dei livelli occupazionali, degli standard qualitativi delle Villa Serena di Montefiascone, ci fosse stata una voce a difesa degli ospiti. mansioni dei dipendenti e per la salvaguardia di eventuali privilegi, incentiMa vattene. Come in tutte le riforme, piccole o grandi che siano, di tutti ci si preoccupa fuorché dei soggetti direttamente interessati. L'occhio di bue vi e prebende varie. Temono che, con l'ingresso di un partner privato nella società di dei riformisti è puntato sempre o comunque prevalentemente sui benefici che del cambiamento ne trarranno i lavoratori: dai massimi dirigenti, ai gestione, qualche attuale beneficio a favore dei dipendenti comunali quadri intermedi, alle qualifiche comuni. Così è nella Sanità, nella Scuola e comandati presso Villa Serena possa decadere od essere cancellato. " I sindacati - tuona un alto dirigente dell'attuale istituzione - oltre a preoccuin tutti gli altri settori della Pubblica Amministrazione. parsi di diritti dei lavoratori si potrebbero interessare qualche volta anche Ora, per non spaziare troppo fuori del nostro orticello di Villa Serena, si dei loro doveri". Ma del vecchietto, di come viene assistito, di come tradeve sottolineare come nessuno in questo acceso dibattito circa l'affidascorre questo periodo di ultima sosta prima che per lui di dispieghino le mento della sua gestione ad una società mista, pubblico-privata, abbia vele per l'aldilà, nessuno spende una parola. Speriamo che qualche voce a sentito il dovere di preoccuparsi della qualità della vita degli anziani ospiti. Migliorerà o peggiorerà con la trasformazione dell'istituzione in una suo favore si levi dalle assemblee aperte convocate da un non meglio identificato Comitato per i servizi sociali e sanitari pubblici, al grido di: "No alla società a responsabilità limitata? Per i protagonisti della discussione pare privatizzazione di Villa Serena". D'accordo, ma in tutta questa bagarre "il che il problema sia di secondaria se non di nessuna importanza. Sul destivecchietto dove lo metto?". no dei 200 ospiti della casa di riposo, tacciono gli amministratori comunali Ospedale, parcheggi e privilegi Adesso ci si mettono anche i parcheggi. Come se non bastassero i numerosi problemi legati allo svolgimento dei servizi sanitari, i dipendenti dell'ospedale di Montefiascone debbono fare i conti con quelli derivanti dalla scarsità dei posti auto sull'antistante piazzale trasformato in un sovraffollato garage a cielo aperto. Tanto da spingere i responsabili di ben cinque sigle sindacali (Cisl, Cgil, Fials, Uil e Ugl) ad inviare un esposto al sindaco Mario Trapè, al Prefetto di Viterbo e ai vertici della Asi. "Con la presente si desidera segnalare - scrivono i sindacalisti - la grave e discriminante situazione esistente presso la struttura ospedaliera di Montefiascone relativamente ai parcheggi a disposizione dell'utenza". Quindi nella nota si evidenziano i 60 posti macchina dei quali 26 sono a pagamento, 16 con disco orario, 5 riservati ai portatori di handicap, 4 per le ambulanze, soltanto 8 per sosta libera e 2 riservati al medico del pronto soccorso. Attenzione: il malumore dei dipendenti ospedalieri rappresentati dalle loro organizzazioni sindacali, verte più che altro, su questi due posti riservati al medico del pronto soccorso (scrivono "medico" al singolare e non "ai medici") che considerano una sorta di favoritismo. Ma la prendono alla larga. "La maggior parte delle persone che si serve dei servizi dell'ospedale - cominciano col dire - si vede costretta a pagare dalle 8 alle 12 ore di parcheggio a tariffa identica ad ogni altro parcheggio di Montefiascone oppure a rischiare la multa in quanto non è sempre possibile recarsi a cambiare o aggiornare l'ora di scadenza. Tutto questo (e qui, come si dice, casca l'asino. N.d.r.) mentre figure sanitarie ben precise godono di permessi o di spazi riservati che permettono loro di non pagare alcun pedaggio, di non avere l'affanno di dover controllare gli orari, né di pagare eventuali multe". L'esposto sindacale così conclude: "Pertanto, onde evitare ogni altra situazione che tenda a penalizzare o ad aumentare i disagi per l'utenza, le unioni sindacali firmatarie della presente chiedono una revisione della distribuzione dei posti auto e degli eventuali pedaggi, intervenendo anche su quelle situazioni personali di cui si è parlato". Insomma: 'Tana libera tutti". Non solo Oltre ad essere una scuola secondaria superiore che adotta delle metodologie didattiche innovative e di sicura efficacia, il liceo scientifico e classico "Leonardo Da Vinci" di Montefiascone, si propone come centro propulsore di mediazioni culturali di grande attrazione. Fra le tante iniziative, per così dire extra-scolastiche, il liceo falisco organizza, da ben dieci anni, un convegno annuale denominato "La scienza nel 2000" con la partecipazione di illustri cattedratici che, a seconda del tema trattato, si alternano ai microfoni del meeting coinvolgendo la sempre affollata platea, composta oltreché da studenti, anche da docenti, dirigenti scolastici e rappresentanti della cultura locale. Quello di quest'anno si è tenuto a Montefiascone, alla Rocca dei Papi ed ha registrato il consueto successo di pubblico. Il tema del convegno è stato quanto mai suggestivo: " A r c h e o l o g ì a — v i v a " , affidato ad esperti internazionali che hanno illustrato le emergenze storico archeologiche sia a livello nazionale che regionale ed anche locale. Cinque sono state le relazioni in programma. Si è iniziato con quella del prof. Sandro Filippo Bondi, ordinario di archeologia Fenicio-Punica e direttore del dipartimento di scienza del mondo antico della facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università della Tuscia, sui Fenici in Italia, nuove prospettive dagli scavi di Nora. A seguire il prof. Paolo Matthiae, ordinario di archeologia del Vicino Oriente Antico dell'Università La Sapienza che ha illustrato le nuove scoperte archeologiche a Eibla. Dopo la pausa, nel pomeriggio si è ripreso con la relazione della professoressa Marina Righetti Tosti Croce, docente di storia dell'Arte medievale della Sapienza che ha trattato il Lazio del Duecento, tra novità e tradizione. Di seguito la 4a e la 5a relazione tenute rispettivamente dalla professoressa Gabriella Maetzke dell'Università della Tuscia sugli scavi di Ferente e dal prof. Stephan Steingraeber del Deutesches Archaeologisches Institut Rom che ha intrattenuto la platea sulla pittura funeraria etrusca di Tarquinia. Le conclusioni del convegno sono state affidate alla professoressa Maria Mazzeschi Porretti dirigente scolastico del liceo di Montefiascone. V i a i motoscafi d a l l a g o Grazie all'ottimo funzionamento del collettore circumlacuale di raccolta degli scarichi fognari dei paesi rivieraschi, il lago di Bolsena è stato dichiarato balneabile per tutta la sua estensione. Anche nel tratto di litorale che ricade nel territorio comunale di Montefiascone e che qualche guaio ha dato negli anni passati. Acque pure e limpide, dunque, ma minacciate tuttavia dall'inquinamento che potrebbe derivare dall'eccesso di navigazione a motore se si continuerà nella politica di grande permissività finora attuata. Da più parti si invoca, e non da oggi, quanto meno una riduzione del numero di natanti a motore che solcano indisturbati il lago vulsinio, specie durante la stagione balneare che va dal 1 maggio al scuola 30 settembre. I requisiti igienici che consentono di fare il bagno nel lago, senza prendersi qualche brutta malattia, sono stabiliti dalla legge 470/1982 che attua una direttiva dell'Unione Europea. Per essere dichiarate balneabili le acque devono essere esenti da colibatteri fecali, insomma non devono essere inquinate dagli scarichi fognari delle abitazioni, ma altre forme di inquinamento sono tollerate come quella di eccesso di produzione di alghe e, a quanto pare, anche dalla presenza di residui di oli minerali. In osservanza alla normativa comunitaria, anche quest'anno il Presidio multizonale di prevenzione di Viterbo, ha effettuato puntigliose analisi delle acque prelevate in ben 49 punti della costa del lago di Bolsena ed ha inviato i risultati al Ministero della Salute che ha dato il suo placet ai numerosi bagnanti che, già da maggio, affollano le spiagge del lago. In questi giorni di grande calura chi se lo può permettere trascorre le sue giornate sulle rive del lago e sguazza nelle sue acque pulite. Il rombo dei numerosi motoscafi ancora non si fa sentire se non durante i week-end ed in maniera sopportabile. Ma tutte quelle imbarcazioni a motore, per il momento ormeggiate nei punti di custodia, non promettono nulla di buono per l'immediato futuro. Qualche amante del lago fa notare come quello di Bolsena sia fra i pochissimi, se non l'unico, in Italia dove si può navigare a motore, a proprio piacimento. Da più parti si invoca una disciplina più restrittiva per preservare il lago dall'inquinamento da carburanti, riservando questo tipo di navigazione soltanto ai battelli turistici e ai pescatori. Tutti gli altri: a remi e a vela! LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 13 Uno sguardo sul Mondo delle Adozioni a distanza NOTA DI AGRICOLTURA Il vino barriccato Fino agli anni 1960-1970 il vino in cantina si manteneva nelle botti. Le botti classiche nostrane erano di legno di castagno, a forma quasi cilindrica, con doghe spesse fino a 10 centimetri, molto pesanti ed era difficoltoso lo spostamento per le pulizie e faticoso il risciacquo annuale. In compenso erano molto resistenti agli urti accidentali ed erano di lunga durata perché non subivano danni dalle muffe e dall'umidità delle nostre cantine. Dopo la seconda guerra mondiale comparvero sul nostro mercato anche le botti di mare, costruite sempre in castagno, ma con lo spessore delle doghe ridotto a circa 4 centimetri; erano leggere e molto maneggevoli, ma soggette a rotture per urti violenti e di durata limitata, sia per l'esigua consistenza del legno delle doghe, sia per il sottile spessore del ferro dei cerchi, che venivano corrosi dalla ruggine e si stroncavano in pochi anni, causando la perdita del vino contenuto, per lo sdogamento della botte. Ma ritorniamo alla vecchia e classica botte, quella che è stata l'unico tradizionale contenitore di vino usato nelle nostre cantine per migliaia di anni ed ha contribuito a fare la storia del nostro EST! EST!! EST!!!. Quando era possibile, i nostri avi acquistavano volentieri una botte nuova perché, col rinnovo del recipiente, non avrebbero più corso il rischio di perdere una botte di vino per il cedimento di una d o g a marcia o per qualche cerchio arrugginito che avrebbe potuto stroncarsi, p r o v o c a n d o il cedim e n t o del f o n d o : Però al m o m e n t o di r i e m p i r e una botte n u o v a s o r g e v a una grande preoccupazione: il vino avrebbe potuto prendere il "sito di legnino". Una famiglia di agricoltori, che faticava un anno per vinificare e mettere in cantina "il primo vino" da vendere, se avesse avuto una botte di vino che "sapeva" di legno, avrebbe subito un danno economico notevole. Non essendo più il vino commerciabile, non avrebbe potuto incassare denaro contante, necessario per le spese familiari e per saldare i debiti dell'azienda agricola. Il fatto era temuto come una grossa disgrazia. Prima di riempire di vino una botte nuova si chiedeva consiglio agli amici o altre persone esperte, e tutti davano un parere più o meno valido o empirico. Per l'abbonimento delle botti nuove ognuno aveva il suo segreto: chi usava il sale da cucina, chi la cenere, chi la calce, chi l'aceto, chi le riempiva d'acqua per tre giorni e tre notti di luna buona. Poi finalmente si portava la botte "curata" in cantina e per due o tre anni si riempiva solo con la torchiatura, perché la prudenza non è mai troppa. Oggi è tutto cambiato. SI compera una botte nuova si sciacqua con acqua fresca per togliere eventuale polvere e poi subito si riempie del miglior vino. E se il vino prende di botte? Molto meglio, perché in questo caso il vino diventa più pregiato e viene chiamato barriccato. I francesi con la loro solita classe e spigliata fantasia dicono che prende il gusto boisè, gusto di legno. Le botti non vengono più costruite con il castagno che dava al vino sapore amaro ed odore di legno, ma con il rovere che conferisce al vino un aroma rassomigliante alla vaniglia ed un sentore di rosa appassita, cacao amaro o caffé tostato. Per poter trasferire al vino i caratteri del legno, si fanno delle approfondite considerazioni per trovare il rapporto migliore tra la quantità di vino contenuto nel recipiente e la superficie perimetrale della botte. Il compromesso più efficace è dato da una botte con la forma simile ad un uovo con le estremità appiattite e della capacità di circa 225 litri, che, sempre i soliti abili professionisti francesi, chiamano barrique, da qui l'origine del vino chiamato barriccato. Naturalmente ci sono delle tecniche ben precise per ottenere una barrique. Il legno deve essere di rovere, il più pregiato è il rovere di Slavonia nella valle del Danubio. Dopo alcuni anni di stagionatura all'aria aperta, il legno passa alla lavorazione. Le tavole vengono segate seguendo le fibre naturali del legno e ridotte in doghe di misura standard, successivamente vengono assemblate a forma di cono. In questa fase si procede alla tostatura del legno, consistente nell'accendere un fuoco con lo stesso legno di rovere, in un braciere all'interno della botte in costruzione. Tale pratica provoca nella superficie interna delle doghe, una reazione fisico-chimica che conferisce al legno un carattere più morbido sul piano organolettico. Successivamente si effettua la curvatura delle doghe con il vapore, si applicano i fondi e si irrobustisce la botte con 4 cerchi per lato, in corrispondenza dei fondi. Oltre per l'insaporimento, le barriques vengono usate anche per l'affinamento del vino. Lo spessore limitato delle doghe ed il tipo di legno, permettono la traspirazione di una certa quantità di ossigeno, conferendo al vino una micro ossigenazione che affina ed arrotonda i sapori, ed il colore cambia verso tonalità di vino invecchiato. Nei vini dei nostri nonni si temeva il contatto con l'ossigeno perché dava il sapore di "svanito" ed il colore diventava smorto. Altri tempi! Le cose cambiano, come meglio dicevano gli antichi romani: mutatis mutandis, ovviamente senza alcun riferimento al cambiamento degli indumenti intimi. GIMBERTO (quali sono i meccanismi di un'adozione a distanza?) di Antonio Fontana /- parte Da qualche tempo volevo far qualcosa di concreto nell'aiutare chi si trova in condizioni disagiate e pensando a quei poveri bambini abbandonati, senza mangiare, senza istruzione, lasciati al loro destino, ho cominciato a maturare l'idea di fare un'adozione a distanza, visto che le mie risorse finanziarie non sono molte, avevo letto che con pochi euro al mese si poteva aiutare veramente qualche bimbo, mi è venuta allora un'idea, perché non unire le forze di più persone e visto che io frequento vari siti in Internet ho lanciato la proposta, subito accolta da molte persone. A questo punto ho cominciato ad indagare sul Web per cercare un'Associazione, che potesse permettermi di iniziare un'adozione per il mio gruppo, ma qui ho scoperto un mondo vasto, che non conoscevo, e tra un sito e l'altro mi sono fatto un'idea, ho estrapolato un articolo da un Gruppo chiamato Aleimar che si occupa da vari anni di adozioni, e dopo aver parlato col suo presidente ho scritto quanto segue: Innanzitutto c'è da dire che vi è molta ignoranza in merito all'adozione a distanza, e a volte anche le persone non sono veramente trasparenti sul problema economico, pensando di poter "adottare un bambino (anche se a distanza) con il prezzo di un caffè", pur potendo fare di più. Anche le campagne pubblicitarie che appaiono spesso in televisione e la propaganda di centinaia di gruppi confondono le idee sulle adozioni a distanza. E' bene, prima di continuare, devo precisare alcune cose e lo faccio con un esempio "ambientato in Zambia -Africa": se, in qualche modo, con 15 euro (circa 30.000 lire) di viveri paghi 15 euro di spese scolastiche e/o sanitarie, o altre cose che costano comunque sempre 15 euro al mese, certo è un aiuto ma sicuramente non possiamo dire che con questa cifra abbiamo risolto i problemi esistenziali di una persona che non ha niente visto che in questo paese il minimo che serve per vivere una vita povera ma decorosa sono 40 euro (circa 80.000 lire) al mese. L'aiuto che si vuol dare, e quindi II relativo costo, è in funzione: • Del costo della vita nel paese in cui vive la persona che vuoi aiutare • Di ciò che intendi fare per quella persona, se cioè vuoi dare una mano oppure, occupandoti di bambini abbandonati, ti preoccupi di tutto, dalla fetta di polenta di ogni giorno al matrimonio, al lavoro. • Del fatto che tu sei l'unico ad aiutare quella persona, o sei semplicemente un "sostegno" di un'altra opera (es. Salesiani, Diocesi, suore o enti civili) che si prende carico di tutti gli altri problemi. Se date un rapido sguardo alle cifre (che brutto termine!), vedrete che il 9 0 % dei gruppi chiede dai 15 ai 25 euro (dalle 30 alle 50.000 lire circa) al mese, ma non vi slete mai chiesti perché tale cifra è quasi sempre uguale e ... abbordabile? Le risposte credo siano due: la prima è che il 90% dei gruppi fa quello che è indicato nell'esempio Zambia-Africa (cioè un semplice sostegno di un'altra opera); la seconda è che quella cifra è l'unica richiedibile alla media delle famiglie italiane, perché sarebbe assurdo chiedere 210 euro (circa 400.000 lire) al mese... nessuno te le darebbe. Non è un problema di fiducia, ma di trasparenza, cioè di dire esattamente ciò che si fa con quei soldi, (e qui quasi tutti lo dicono: aiutare un bambino), ma nessuno si prende la briga di spiegare in che cosa consiste quell'aiuto che si vuol dare. Qualcuno più trasparente indica borse di studio o cose "semplici", ma non mi si dica che questa è adozione. Che succede se il ragazzo si sposa? Che succede se ha bisogno di operarsi? Che succede se ha bisogno di una casa? Chi ci pensa? Altri?!? Beh, allora non è adozione: è aluto, sostegno, beneficienza. Per me adozione è avere tutte le stesse responsabilità di un vero papà, tranne quelle affettive, che si devono soddisfare con persone del posto. C'è da dire che in Italia è nato un dibattito sulla definizione di questo aiuto: Adozione o Sostegno a distanza? lo credo che entrambe le due definizioni siano valide, ma ciascuna di loro si relaziona a due differenti modi di porsi nei confronti della persona aiutata: • Sostegno, vuol dire dare una mano, piccola o grossa che sia, ma sempre una mano. • Adozione, almeno per me, vuol dire farsi carico di T U T T E le necessità della persona, con l'obiettivo che cammini al più presto con le proprie gambe. segue sul prossimo numero LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 Il documento elettronico e la firma digitale Taccuino economico e tributario a cura di: Rag. Paolo Radicati e Dott.ssa Paola Ciripicchio Mentre molti contribuenti sono ancora impegnati con gli adempimenti del modello "UNICO 2003", il nostro Governo, con il D.L. 143 del 24.06.2003, ha riaperto i termini per il "Condono". In verità, questa riapertura era ampiamente scontata, visto che nelle casse erariali sono già entrati circa 15 miliardi di Euro (30 mila miliardi circa delle vecchie lire), un gettito insperato perfino nelle più ottimistiche previsioni governative della vigilia (ci si aspettava 8 miliardi di euro). Ma quali sono le ragioni per cui i contribuenti italiani hanno aderito alla sanatoria in maniera così massiccia? Il dubbio sorge spontaneo. Analizzando in maniera superficiale il fenomeno, a prima vista potrebbe sembrare, che gli italiani siano in massa un popolo di evasori fiscali e che aspettano condoni e amnistie per "lavare" le loro posizioni fiscali, mentre con tutta probabilità, altri sono i fattori che hanno spinto i contribuenti a regolarizzare i propri conti con il fisco. Un grosso stimolo è arrivato proprio da parte dell'Amministrazione Finanziaria che nei comunicati e nelle circolari ha continuamente sventolato lo spauracchio della verifica fiscale per i contribuenti che non avessero aderito alla sanatoria, inoltre la stessa Amministrazione ha intensificato gli accessi nei giorni precedenti la scadenza del condono convincendo molti indecisi all'adesione. Ma, a nostro parere, lo stimolo maggiore che ha spinto i contribuenti ad aderire al condono fiscale forse, è stata la voglia di "tranquillità fiscale" che accomuna la maggior parte dei contribuenti onesti, che già da molti anni sono perseguitati da cartelle pazze, avvisi bonari, comunicazioni fiscali e quant'altro la burocrazia fiscale si sia fino ad ora inventata; per questi la sanatoria ha rappresentato il mezzo per interrompere questa sequenza di incertezza, l'occasione per porre,un termine. Ma se queste possono essere legittime ragioni dei cittadini onesti, d'altra parte il condono, come tutte le sanatorie e amnistie, ha premiato i soliti furbi, quelli cioè che, in barba ad ogni principio etico di convivenza civile, non hanno fatto il proprio dovere di contribuenti, legittimando il loro operato e affrancando con pochi spiccioli tutte le loro responsabilità. Lo abbiamo detto più volte, i contribuenti hanno bisogno di regole certe e facilmente attuabili, ma soprattutto, e per quanto ciò possa essere possibile, hanno l'esigenza che la normativa fiscale sia stabile nel tempo; il progresso del paese ha bisogno di una economia stabile dove le imprese possano programmare le loro attività economiche e imprenditoriali, ed anche la loro fiscalità e i cittadini non siano vessati per ritardi e l'inefficienza della pubblica amministrazione. Per i nostri lettori che hanno avuto la pazienza di leggere le nostre considerazioni riepiloghiamo di seguito le nuove scadenze per il condono fiscale: - 30 giugno 2003: contribuenti che hanno aderito alla precedente sanatoria e che hanno effettuato i versamenti entro il 17 aprile 2003 possono perfezionare le seguenti definizioni: - Articolo Articolo Articolo Articolo 8: integrazione imponibile per gli anni pregressi 9: definizione automatica per gli anni pregressi 9 bis: definizione dei ritardati e omessi versamenti 14: regolarizzazione delle scritture contabili. - 1 6 settembre 2003: contribuenti che non hanno effettuato anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto legge, versamenti utili per le seguenti definizioni: - Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo Articolo 8: integrazione imponibile per gli anni pregressi 9: definizione automatica per gli anni pregressi 9 bis: definizione dei ritardati e omessi versamenti 14: regolarizzazione delle scritture contabili 11 : definizione agevolata ai fini delle imposte dirette 12: definizione dei ruoli per gli anni pregressi 15: definizione degli accertamenti altri atti dell'amministrazione 16: chiusura delle liti fiscali pendenti 5 e 5 quinquies DL. 282/02: chiusura partite inattive 5 quinquies DL. 282/02: definizione tassa automobilistica erariale. Patronato La rilevante diffusione delle tecnologie informatiche, divenute di indispensabile ausilio per l'attività professionale e lavorativa, ha comportato notevoli innovazioni non solo dal punto di vista socio-economico, ma anche sul piano prettamente giuridico. La completa parificazione tra il documento elettronico e quello cartaceo è stata sancita dall'art. 15 della legge 15 marzo 1997, n.59, secondo il quale: "Gli atti, dati e documenti formati dalla pubblica amministrazione e dai privati con strumenti informatici o telematici, i contratti stipulati nelle medesime forme, nonché la loro archiviazione e trasmissione con strumenti informatici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge". Il D.P.R. n.513/1997, successivamente modificato dal D.P.R. n. 445/2000, ha stabilito, rispettivamente agli articoli 4 , 1 0 e 11, che: 1) "Il documento informatico munito dei requisiti prescritti dal presente regolamento soddisfa il requisito legale della forma scritta"; 2) "L'apposizione o l'associazione della firma digitale al documento informatico equivale alla sottoscrizione prevista per gli atti e documenti in forma scritta su supporto cartaceo"; 3) "I contratti stipulati con strumenti informatici e per via telematica mediante l'uso della firma digitale secondo le disposizioni del presente regolamento sono validi e rilevanti atutti gli effetti di legge. La firma digitale costituisce, pertanto, il risultato di una particolare procedura di validazione, la quale si fonda sopra un sistema informatico di chiavi asimmetriche a coppia. Queste ultime costituiscono degli algoritmi, ovvero un sistema di insiemi alfanumerici, generati da un computer tramite un apposito software. La chiave privata di cifratura, posta ad esclusiva disposizione dell'utente, è segregata mediante una password di protezione e viene utilizzata per codificare il documento. La chiave pubblica, invece, possiede una funzione di decodificazione, attestando la conformità all'originale e la provenienza della chiave privata. Il carattere pubblicistico consegue all'inserimento in un apposito elenco, conoscibile da chiunque vi abbia interesse, di certificatori abilitati, sottoposti a poteri ispettivi, sanzionatori e di controllo da parte dell'Autorità competente. Tali poteri consistono principalmente nell'attestazione che ad un determinato soggetto, previamente identificato, corrisponde una peculiare chiave pubblica certificativa. Il corollario di tale obbligo di identificazione consiste nello specificare l'esistenza di eventuali limiti e/o divieti rappresentativi, nonché di pubblicare e tenere aggiornato l'elenco delle chiavi pubbliche, la loro eventuale revoca e/o sospensione. Dal punto di vista dell'efficacia probatoria, infine, è possibile affermare che: a) il documento informatico sottoscritto con firma digitale ha l'efficacia probatoria della scrittura privata; b) il documento informatico con firme digitali autenticate dal notaio e da altro pubblico ufficiale autorizzato si ha per riconosciuto e fa piena prova sino a querela di falso, essendo escluso il disconoscimento; c) il documento informatico privo dell'apposizione della firma digitale ha l'efficacia probatoria delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. A.C.L.I. Lettera dell'INPS Nell'ambito di una iniziativa, che porterà l'Istituto di Previdenza Sociale ad inviare entro Febbraio 2003 a venticinque milioni di assicurati, lettere informative col fine dichiarato di costituire sempre più un riferimento completo ed essenziale e fornire loro un'informazione quanto più esauriente possibile. L'emissione riguarderà l'estratto dei contributi versati a tutto il 31 dicembre 2001 ed interesserà lavoratori dipendenti, autonomi, lavoratori agricoli dipendenti, collaboratori domestici e coloro che versano contributi volontari, purché non siano già titolari di pensione diretta o abbiano presentato domanda per la stessa. Dagli estratti conto che saranno inviati agli assicuratori saranno esclusi i periodi riferiti ai versamenti contributivi per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, cosiddetti Avv. Marco Marianello parasubordinati, che sarà oggetto di una spécifica emissione nel corso del 2004. A n c h e chi l e g g e q u e s t e righe p o t r e b b e essere tra breve raggiunto da una "lettera" dell'INPS, basata sulle suddette tematiche. Per maggiori delucidazioni in materia, il Patronato ACLI offre gratuitamente l'assistenza necessaria presso le sedi: MONTEFIASCONE Via del Castagno, 16/A - T e l . 0761.824599 V I T E R B O V i a A. V o l t a , 1/A - T e l . 0761.340019 LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 13 FESTEGGIAMENTI PATRONALI S. MARGHERITA 2 0 0 3 C I V I L E R E L I G I O S O 1 6 - 1 7 - 1 8 Luglio ore 18,30: Triduo di preparazione. T e r r à la predicazione Terenzio D'Ortenzio. Mercoledì 16 Luglio ore 21,30: Piazza V. Emanuele: serata in compagnia della Palestra "Athlon Power" P. Sabato 19 Luglio ore 21,15: Primi Vespri e PROCESSIONE con la Testa della Santa e la partecipazione del Pastore della Diocesi per le vie: S. Lucia - Nazionale - O. Borghesi - Croce - Cavour - S. Lucia - Concattedrale. Giovedì 17 Luglio ore 21,30: Piazza V. Emanuele: musica in piazza con il Concerto della Banda Musicale Cittadina diretta dal M° M. Mezzetti. Domenica 20 Luglio FESTA DI S. MARGHERITA Sante Messe secondo l'orario festivo, ore 11,00: PONTIFICALE e concelebrazione dei canonici e sacerdoti presenti. Presiederà il Vescovo emerito di Arezzo Mons. Giovanni D'Ascenzi nel 60° di sacerdozio, insieme all'amico D. Gino Belardi e a tutti coloro che festeggiano il 50° di sacerdozio. Sono invitate le coppie di sposi che ricordano e pregano per l'anniversario (60° - 50° - 30° - 25° - 10° - 1 0 ecc.) del loro matrimonio. Al termine della Messa sarà consegnato un modesto omaggio a tutte le coppie presenti. ore 19,30: Messa vespertina della domenica in onore della Santa. Una ciclici Venerdì 18 Luglio ore 21,30: Piazza V. Emanuele: Spettacolo di Varietà con musiche ed attrazioni. Sabato 19 Luglio Piazza V. Emanuele: ore 16,00: Torneo di Briscola a coppie ore 22,30: Ballo in piazza con un duo chitarra e fisarmonica. Domenica 20 Luglio: Centro storico - Piazzale Mauri: ore 7,00: Mercatino di fiori - piante e merci varie ore 16,00: Gara ciclistica nazionale "I 40 giri di Montefiascone" 18,30/24: Piazza V. Emanuele: Piano bar con cantante, ore 22,30: Piazza V. Emanuele: estrazione della tradizionale T O M B O L A di E u r o 1.500,00 ore 23,15: Rocca dei Papi: Fantasmagorici Fuochi Artificiali. dei f e s t e g g i a r e Il V e s c o v o G i o v a n n i ha voluto c e l e b r a r e nella Basilica di S. Margherita - il giorno 19 giugno - perché quel giorno di 60 anni fa, in questa chiesa, veniva ordinato sacerdote, insieme agli amici di studio D. Gino Belardi che vive a Canino e Mons. Luigi Mocini, che ha già raggiunto, lo scorso anno, la patria del cielo. Alla sua destra c'è il fratello gesuita P. Vincenzo e alla sua sinistra Sua Ecc.za Mons. Celata Pierluigi. Poi ci sono i rappresentanti delle diocesi dove Mons. D'Ascenzi ha esercitato la sua missione episcopale: Pitigliano, Arezzo, Cortona. E' presente il V i c a r i o G e n e r a l e d e l l a D i o c e s i di V i t e r b o : M o n s . Concioli, l'amico di studi e di seminario Mons. Emilio Marinelli e l'inossidabile D. Sabatino Cordovani, rettore del Seminario di Montefiascone quando D'Ascenzi ne era vicerettore. E' a s s e n t e il V e s c o v o Mons. Lorenzo, perché impegnato nel ritiro del clero a La Quercia, ma ha inviato al suo posto il vicario, scrivendo al Vescovo D'Ascenzi che verrà ricordato il 60° di sacerdozio il 20 luglio, festa di S. Margherita: una circostanza nella quale saranno presenti anche le persone di Montefiascone che hanno usufruito del suo i m p e g n o Sua Ecc.za Mons. Giovanni sacerdotale, insieme al fratello gesuita P. Vincenzo Mons. Giovanni D'Ascenzi insieme ad alcuni parenti più stretti LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 Il Sindaco presenta il nostro volontariato sottolineando l'importanza sociale nei rispettivi campi di operatività Oggi abbiamo pienamente riconosciuto il valore sociale del volontariato nella nostra cittadina e si è aperta anche la strada ad una nuova nozione di attività pubblica. In nove anni di Amministrazione si è avuto modo di supportare le associazioni con dotazioni di attrezzature di mezzi, di strumenti necessari per accrescere la loro funzionalità. Oggi siamo orgogliosi di aver coinvolto tutte le migliori energie di cui la nostra comunità dispone. In riferimento a quanto premesso elenchiamo qui di seguito le attività di volontariato presenti ed operanti nel nostro territorio: LA SOLIDARIETÀ' FALISCA: nata il 29.04.1991, iscritta all'Albo Regionale, organizzazione di volontariato con decreto n. 4695 della sanità e servizi sociali, lavora l'intero anno, 24 ore su 24 senza interruzione. Sono iscritti 118 soci tra autisti, medici, infermieri e qualifiche varie che sostengono con meritevole opera facendola crescere anno dopo anno. Il finanziamento avviene tramite il tesseramento dei cittadini: attualmente sono circa 3000 le famiglie contribuenti. Dispone di 2 ambulanze per il trasporlo di malati, infermi, feriti residenti o dimoranti nel nostro Comune. Prossimamente potrà disporre di un automezzo speciale per il trasporto dei dializzati e portatori di handicap, per una frequenza di 3 volte la settimana. Effettua trasporti per Villa S. Margherita, per la casa di riposo Villa Serena e per l'ospedale locale. In estate, sicurezza per chi frequenta il lago prestando servizio nei giorni prefestivi e festivi al camping. AIDO: Associazione italiana donatori organi, conta 135 associati operando con i mezzi personali dei volontari e come finalità si prefigge di far conoscere l'associazione per l'importanza del trapianto. AVIS: Associazione Nazionale Volontari Italiani del Sangue; riconosciuta con legge 49/19950, conta circa 300 donatori effettivi ed il loro operato consiste nel sensibilizzare l'intera popolazione nel donare una piccola parte di sé che potrebbe dare un grande aiuto a chi ne ha più bisogno. Nel 2002 sono stati raccolti tra sangue intero e plasma n. 316 flaconi, certo non è molto considerando il numero degli abitanti della nostra cittadina ma dal mese di luglio inizierà un servizio civile svolto da alcune ragazze di Montefiascone in collaborazione con la sezione AVIS, che potranno dare informazioni e chiarimenti sull'importanza di donare il sangue senza rischi aiutando il prossimo. Attualmente, presso l'ospedale cittadino si trova il centro di prelievo dell'Avis in cui il 1° e il 3° giovedì di ogni mese dalle ore 8,30 alle ore 10,30 è possibile donare il sangue. Accanto alle associazioni di supporto sanitario, nella nostra cittadina opera una lodevole attività di volontariato "no profit" di cui la CARITAS è la massima espressione. Tale attività caritativa che ha propaggini in tutto il mondo per interventi umanitari nel senso più ampio della parola da vari decenni, ha una sua rappresentanza anche nella nostra città con 3 gruppi parrocchiali: S.Margherita, Corpus Domini, S.FIaviano in cui interagiscono circa 50 volontari. Lo scopo principe è quello di assistere le persone che ne hanno più bisogno; il centro di Ascolto e di Assistenza è presente ed opera nella Parrocchia di S. Margherita dal maggio del 1992 con assistenza fissa di alimenti e vestiario ad una trentina di famiglie oltre gli occasionali di passaggio, quantificabili in circa 1.000 unità. Non da ultimo, l'ASVOM, che opera nell'ambito della Protezione Civile; è da dieci anni che con la tenacia e volontà dei partecipanti e dirigenti ha fatto notevoli progressi in tutti i settori su cui ha agito. Del resto, come per le altre associazioni, il contributo e la sensibilità che questa Amministrazione ha dimostrato nella sua decennale attività per il sociale, ha dato la possibilità di far progredire e crescere l'interesse dei cittadini di poter far qualcosa per gli altri. All'inizio, l'Asvom aveva come obiettivo quello della prevenzione degli incendi e il soccorso dei bagnanti sul litorale del lago di Bolsena di competenza del Comune; contava circa 30 volontari che diligentemente svolgevano il proprio servizio di prevenzione bagnanti nel periodo luglio - agosto, nei fine settimana dalle ore 9,00 alle ore 18,30 controllando che le barche a motore non navigassero troppo vicino alla riva, oppure natanti in difficoltà, ecc. Nei primi anni si è impegnata nel sociale, entrando nell'Ospedale locale aiutando nel dispensare i pasti o magari solo per un po' di compagnia agli ammalati. Ad oggi, l'Associazione è cresciuta molto, è in possesso di attrezzature e automezzi polifunzionali pronti a qualsiasi tipo di emergenza, da incendi a nubifragi, da calamità naturali e terremoti al trasporto di portatori di handicap. Oggi contribuisce alla cura e all'organizzazione del servizio il Presidente del Consiglio Comunale nonché Ufficiale dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Chiricotto, quale esperto di servizi di prevenzione ad ampio raggio. AIDO AVIS AS.VO.M. CARITAS SOLIDARIETÀ' FALISCA tel. tel. tel. tel. tel. 0761/826288 0761/825574 oppure 0761/826288 0761/826994-368/3886415 Fax 0761/827129 0761/826684 0761/825955 Il Sindaco, l'Amministrazione ed il Consiglio Comunale tutto prendono atto con grande compiacimento di questo Associazionismo volontario che tanto utilmente si inserisce nel tessuto sociale della nostra città. Ritiengono inoltre esprimere apprezzamento e gratitudine nei confronti di tutti, uomini, donne e ragazzi, che con sacrificio, senza nulla pretendere, sostengono e portano avanti giorno dopo giorno, gli aiuti e gli interventi a sostegno di queste benefiche attività, tanto più apprezzabili ben conoscendo bilancio comunale. le ristrettezze finanziarie del Pertanto piace concludere con gli auguri più sinceri che si intensifichi sempre più e sempre meglio il settore della carità, della sanità e dell'assistenza ai concittadini nel bisogno. CORTEO STORICO AGOSTO 2003 Venerdì 1 - Sabato 2 R o c c a dei Papi: D E G U S T A Z I O N E PIATTI M E D I E V A L I , MUSICA E DANZE, LOTTA CON SPADE (prenotazioni: Uff. Tùristico tel. 0761-820884 - Tabaccheria 0761-830054 - Manzi 0761-826668 Venerdì 8 ARRIVO DEL SERVO MARTINO e CORSA DELLE BOTTI Sabato 9 SBANDIERATORI, ARCIERI, PIGIATURA, MUSICA... Domenica 10 SFILATA, S. M E S S A (mattina); SFILATA, S P E T T A C O L I VARI, BANCHETTO e MORTE DI DEFUK (sera) Dolci ricordi Ovunque mi giri, ovunque il mio sguardo si posi, ti vedo, ti ricordo, anche le stelle mi dicono chiaro II tuo nome, è come se le tue impronte siano sparse in ogni luogo, tra le colline verdi e l'azzurro del cielo. Ti vedo nei colori del tramonto, ti sento nel fruscio del vento, e nel fragore della pioggia. Ovunque dolci ricordi, persi ormai nel tempo, ma vivi nei miei pensieri. D a C. a d A. LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 13 ff 0 Scuoia Sicmmtme Pwti(itcata S. {¿ae ama &cola4ttca: {moretti ci {^atma Domenica 8 giugno nell'auditorium della scuola elementare paritaria "S. Lucia Filippini" si è svolta la rappresentazione di fine anno scolastico. Tema centrale la verifica dei percorsi progettuali del P.O.F., tra i quali il Progetto Biennale Interculturale e Interdisciplinare denominato "Il villaggio di Lucignolo", che ha visto protagonisti gli alunni dalla I alla IV, in un percorso pluridisciplinare condiviso. Alle varie classi erano state assegnate rispettivamente le tematiche relative ai quattro elementi naturali acqua, fuoco, aria, terra - sviluppate trasversalmente nel corso dell'anno e applicate a tutti gli ambiti disciplinari. La "Festa dell'Europa" ha conclamato il progetto. Qui ogni classe ha partecipato all'iniziativa in modo dèi tutto peculiare, mediante l'allestimento di veri e propri "stand europei", ognuno dei quali rappresentava una nazione; al termine la degustazione di alcune torte europee. Tale importante iniziativa, alla quale hanno aderito 5000 scuole di tutta Europa, è stata organizzata dalla Commissione Europea presieduta dall'on.le Romano Prodi. AI termine della giornata abbiamo intervistato il dirigente scolastico della Scuola Paritaria, suor M. Emanuela Vanich, superiora delle Maestre Pie Filippini, alla quale, oltre alle nostre congratulazioni, abbiamo rivolto alcune domande: 1 - Madre Superiora, in qualità di dirigente scolastico, come pensa di avviare dal prossimo a.s., e comunque appena verranno sanciti i decreti applicativi, i dettami imposti dalla riforma Moratti? Sto predisponendo l'organizzazione della scuola mediante una revisione dell'organigramma interno, dei percorsi didattico-progettuali e del P.O.F. Tutto il corso dell'estate sarà dedicato alla formazione di noi insegnanti. 2 - Nel suo organigramma di Istituto, attualmente vi sono già insegnanti cosiddette laboratoriali. Come pensa di implementare i nuovi percorsi cubiculari della riforma Moratti? Da molti anni la nostra scuola è organizzata a struttura stellare, con un docente prevalente supportato da un team di docenti preposti a vari laboratori. Non ci resta che continuare in tal senso, con un adeguamento più preciso ai nuovi schemi normativi. Particolare oggetto d'attenzione saranno gli obiettivi della nuova funzione docente, della continuità didattica, della valutazione e applicazione dei curricoli ai piani di studio personalizzati. 3 - La verifica del P.O.F. del corrente a.s. è stata molto positiva e soddisfacente anche per i genitori. Sono previste modifiche strutturali e progettuali? Per il prossimo anno scolastico le modifiche organizzative, strutturali e progettuali dovranno esser corrispondenti e rispondenti a ciò che i nuovi codici normativi ci imporranno, sia in merito alla didattica che in merito all'impianto del P.O.F. Tuttavia, me lo lasci dire, in una scuola come la nostra, che ha alle spalle una tradizione di tre secoli e una tradizione di santità nei Fondatori dell'Istituto, legge e tensione fondamentale è offrire una proposta di valori nel quadro di un progetto educativo aperto alla visione trascendente della persona e della vita, pur nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno. Una scuola del ben-essere (con sé stessi, con gli altri, con la natura, con Dio) per gli alunni, per i docenti, per i genitori e per i vari collaboratori. Una scuola che accetta la sfida della qualità, che passa attraverso i saperi, le metodologie e le persone che operano al suo interno. E anche una scuola che accetta la sfida della progettualità, che vuole leggere i segni dei tempi e offrire risposte significative alle domande di senso della società. 4 - Il progetto denominato "Il villaggio di Lucignolo" è stato un successo scolastico. Pensa di continuarlo? Come pensare di tornare indietro? La tematica dell'intercultura, che si sviluppa a scuola a livello multidisciplinare, è troppo importante oggi e lo sarà ancora di più domani: con il Villaggio di Lucignolo gli alunni entrano gradualmente nel Villaggio Globale e vivono un'esperienza formativa di grande rilievo. A tale occasione di crescita fa riferimento il Direttore Generale Dottor Francesco De Santis, al quale l'interculturalità sta molto a cuore. Da ricordare infine che questo nostro progetto, diretto con competenza e professionalità dall'esperto esterno dott. Antonella Cesari, ha offerto alla Commissione Europea una possibilità di monitoraggio. Ringraziamo il dirigente scolastico per la disponibilità mostrataci e, complimentandoci nuovamente per il lavoro svolto, Le auguriamo buon riposo estivo... nell'attesa di un "settembre caldo" sul fronte scolastico... Ci rivedremo in autunno! Silvia Somigli Lettera aperta al Sindaco del Comune di Montefiascone Oggetto: Statuto del Comune del 1992. Il sottoscritto Mezzetti Leone Luigi, nato a Montefiascone il 25.04.1940 ed ivi residente in Via Piave, 16, per aiutare codesta Amministrazione, distratta e poco interessata alle esigenze di questa popolazione, fa presente quanto segue: durante le mie solite ricerche, ho trovato uno STATUTO Comunale di Montefiascone dell'anno 1992, approvato dal Consiglio comunale in data 13 giugno 1991, n. 97 e 28 ottobre 1991, n. 165 e pubblicato sul BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO s.o. in data 10 giugno 1992. Le faccio presente che questo Statuto lo ho recapitato al Dirigente del giornale locale "La Voce" per una pubblicazione perché la popolazione conosca i propri diritti e i doveri dell'Amministrazione. Le allego la copertina e la prefazione dello Statuto del Comune di Orvieto, città a 35 Km. da noi, perché ne prenda esempio e segua le tracce di Comuni più piccoli del nostro ma con amministrazione efficiente. Sono venuto a conoscenza che anche Viterbo, città a 16 Km., ne ha inviato una copia ai suoi cittadini; appena in possesso Le invierò una copia. Tanto si doveva. Distinti saluti. Mezzetti Leone pag. 10 LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 Padre Luigi Maria Monti: Un Beato nel Viterbese non va nel risp Peri Il Fondatore dei Figli dell'Immacolata Concezione sarà beatificato il 9 novembre 2 0 0 3 Est, est, est!, scrisse quel ricercatore di buon vino per segnalare al suo padrone la bontà e la genuinità del prodotto di Montefiascone. Anch'io, pellegrino frettoloso e visitatore vorace di nuove cose, potrei scrivere "est, est, est" sull'ingresso di Villa Santa Margherita, avamposto delle opere di carità della Congregazione di Padre Monti nel Nord Lazio. Qui ho trovato un altro prodotto genuino: l'accoglienza di persone In sofferenza e sole, il recupero e l'assistenza a quanti non sono più autosufficienti per età o per malattia. Del vino di Montefiascone si gusta l'aroma e il sapore, definendolo "corposo". Della carità si percepisce la squisitezza evangelica quando chi opera segue lo spirito di Gesù, Buon samaritano, che "passò beneficando e sanando ogni sorta di mali". Un gusto che fa schioccare il palato e la lingua compiaciuti di quel vino "est, est, est", buonissimo. Un gusto che provoca stupore quando la carità si colora di competenza professionale, tecnica diagnostica, capacità di "gestire" la persona nel disagio della malattia. E' proprio "est, est, est". Padre Monti nella terra della Tuscia Padre Monti cominciò ad Orte il proprio cammino autonomo di operatore sanitario nel 1868. Una sfida per quel tempo: rimettere in sesto il servizio sanitario cittadino. Da quell'esperienza positiva derivò un irraggiamento, un contagio positivo: molti paesi del Nord Lazio chiesero l'intervento del Frate azzurro. Padre Monti allora attraversò varie località: Canepina, Caprarola, Civita Castellana, Nepi, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Capranica, Viterbo, Ficulle... Le trattative con le amministrazioni locali o con i responsabili non sempre riuscivano a mettere insieme le esigenze economiche con quelle della carità, come la intendeva Padre Monti. Allora come oggi, le trattative tra servizio pubblico e privato convenzionato, tra legge e applicazione pratica, tra chi agisce per missione e chi lo fa per mestiere, risentivano di una visione politica sanitaria limitata e talora distorta: più che l'uomo, la persona del malato, troppo spesso al centro è l'interesse, la quadratura del bilancio. Ci sono uno stile e una competenza nel Frate azzurro che mettono in scacco le visioni piccine, le politiche parziali. Lo sguardo sull'uomo sofferente non può ridursi a pura meccanica: visita, pillole da ingoiare, guarigione assicurata. Lo schema non funziona. L'attenzione all'uomo sofferente va oltre il disagio e la malattia fisica, perché nel profondo di una persona ci sono cause nascoste, squilibri psicofisici che mandano in crisi il "sistema uomo". L'attualità di Padre Monti nel Viterbese La rinnovata struttura di Montefiascone e il già affermato centro ospedaliero di Capranica, rappresentano l'attuale presenza dei religiosi di Padre Monti, che si propongono al territorio viterbese con realtà funzionali e funzionanti, ma tendono a mettere al centro la persona sofferente. Chi soffre, infatti, cerca in prima istanza la guarigione della piaga e della causa di essa. Ma questo non è sufficiente. Si dice nel vangelo che Gesù guariva le molteplici malattie con la domanda di fede, primo o dopo la riacquistata salute: "credi tu?". Dalla persona malata emerge quella forza interiore che parte dalla fiducia umana e fa dire: il medico mi salverà! Oppure da una fede miracolistica: la pretesa che Dio, o un santo, mi devono guarire! Per il cristiano, però, ed ancor più per un religioso che serve a tempo pieno, la fede evangelica produce un cambiamento di visione e di stile di vita, stimola la persona a perseguire con volontà l'eliminazione del peccato più grave: la pretesa di farcela da soli, escludendo Dio, fino al non credere nella sua misteriosa provvidenza. Padre Monti conosce bene il meccanismo psicologico delle persone di fronte alla malattia, del distacco professionale dell'operatore non motivato, di una organizzazione aziendale attenta solo al dato economico. Chi opera in nome di Gesù Cristo non ha altre scelte: far quadrare i conti è corretto, ma non si può condividere l'approccio al malato con il metro del "prezzo". La persona malata, per il cristiano e per Padre Monti, è Gesù stesso. Puoi trattarlo male? Far finta di niente? Sta qui la grande differenza, la motivazione profonda. Tra Montefiascone e Capranica Un Beato che attraversa la terra della Tuscia lascia un segno. Lo ha lasciato durante la sua testimonianza in vita ed ora esso è visibile attraverso le opere dei suoi figli. Non si tratta solo di un messaggio spirituale o devozionale: Padre Monti annuncia che se l'amore non diventa servizio, gratuità e donazione, non è doc. E' altro. E se la modalità del servire non è "prendersi cura" dell'uomo-fratello, rimane soltanto organizzazione funzionale e tecnica. Il solco più antico del suo passaggio, perdurato nel tempo, è rappresentato oggi da Villa Paola di Capranica. Dal 1947 si aprì quello di Montefiascone, prima nell'ospedale cittadino poi, nel 1953, a Villa Santa Margherita. In questa ultima città, quel seme, depositato non a caso, ha prodotto una pianta che porta frutti doc. Tutti possono ammirarli e mangiarne. Tutti possono apprezzarne i risultati e riaffermare con tenacia e convinzione: est, est, est! Il carisma di Padre Monti Il disegno caritativo di Luigi Monti è codificato nelle Costituzioni (la prima approvazione da parte della Santa Sede è del 1881). In esse sono tracciate le linee del carisma e dell'apostolato dei religiosi montiani. Ecco, in breve, cosa il Fondatore scrisse riguardo al ragazzi: "E' una vocazione nobile quella di coloro che si assumono la missione di educare, collaborando con le famiglie nello svolgimento del loro compito e facendo le veci della comunità umana. Una tale vocazione esige speciali doti di mente e di cuore, una preparazione accurata e una costante e capacità di rinnovamento. I Fratelli educatori custodiscano i giovani loro affidati come un deposito santo e prezioso, li amino trattandoli con rispetto e gentilezza. Si dedichino alla loro educazione con impegno studiandosi di formarli al senso religioso della vita e alla pratica delle virtù umane, sociali e cristiane. I fanciulli e i giovani devono essere aiutati a sviluppare armoniosamente le loro capacità fisiche, morali e intellettuali, ad acquistare gradualmente un più maturo senso di responsabilità nelle ricerche della vera libertà"Per I malati dettò quanto segue: "E' una vocazione tipicamente evangelica e profondamente umana assistere i malati, essa esige una grande capacità d'amare il prossimo e di comprenderlo, un'accurata preparazione professionale unita a viva capacità di aggiornamento e di progresso. Il Fratello dedito compia la sua missione con amore e carità, sull'esempio di Gesù che passò facendo a tutti del bene, curando i corpi e sanando le anime. Ricordando che nell'infermi è presente Cristo, egli allevierà i dolori e le pene di chi soffre, avendo per tutti un sorriso, una parola buona, un pensiero di cristiana speranza e di confidente rassegnazione al volere di Dio. I Fratelli sappiano che la sofferenza è l'occasione in cui l'uomo rientra in se stesso e può oiù facilmente incontrarsi con Dio. Il malato però anziani Centeni stato fe sibilità ì dell'lmn Spirito i generoi lice nement della B domeni LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 orzato, dev'essere delicatamente consigliato, aiutato con bontà, to delle sue convinzioni. rito il Fratello infermiere, medico, sacerdote, sappia con religiosa bontà aprire l'animo dei malati ai valori spirituali, ed impegnarli all'apostolato della sofferenza come membra attive della comunità ecclesiale". pag. 13 Il presbitero dei presbiteri La congregazione di Padre Monti La Conregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione (cfic) è una famiglia religiosa, composta di religiosi laici e di religiosi sacerdoti con parità di diritti e doveri. Attua la sua missione specifica in modo completo con fede, carità, umile dedizione e competenza, promuovendo tutto l'uomo, sia che esso operi per la salute degli infermi che per la formazione dei giovani. L'attività caritativa e sociale di Padre Monti è continuata nel tempo, grazie ai suoi discepoli, in Opere educative e sociosanitarie a Roma, Milano, Saronno (VA), Montefiascone (VT), Velletri (Roma), Siracusa, Polistena (RC), Oristano, Cantù (CO), Arco (TN), ed in altre città o paesi d'Italia; in ospedali e centri di cura, il più prestigioso dei quali è l'IDI, Istituto Dermopatico dell'Immacolata, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico; e in altre attività sanitarie: Villa Paola di Capranica (VT) e l'ospedale San Carlo di Roma. Tra le iniziative si segnala anche l'Editrice "Monti", conosciuta nell'ambito del "non profit", della editoria religiosa ed educativa. La carità di Padre Monti nel tempo ha valicato i confini dell'Italia e si è estesa al mondo. La Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione è oggi presente in diciassette nazioni: Italia, Argentina, Brasile, Bolivia, Perù, Canada, Stati Uniti, Camerun, Congo, ex-Zaire, Guinea Equatoriale, Nigeria, Costa D'Avorio, India, Filippine, Corea del Sud, Polonia e Albania. Essa si prende cura di infermi, malati di lebbra e di AIDS, disabili fisici e mentali, orfani e bambini di strada, =d emarginati. Giovanni Paolo II, nella sua lettera per il io, dice ai religiosi di Padre Monti: "Un lungo tratto di strada è temente percorso: siano rese grazie a Dio per questo. Altre posaprono all'orizzonte: attenti ai segni dei tempi, sappiano i Figli ìcolata Concezione individuare le frontiere sempre nuove che lo il Signore li chiama a varcare, per essere testimoni credibili e del vangelo della carità nel terzo millennio", imino di santità del Fondatore, Luigi Maria Monti, verrà solenratificato e proposto a tutta la Chiesa tramite il solenne atto atificazione che il Santo Padre terrà nella Basilica vaticana, ì 9 novembre 2003. Il presbitero dei presbiteri attualmente è D. Sabatino Cordovani (23.3.13) ancora lucido alla bella età di 90 anni. Lo vediamo insieme a P. Lodovico Napoli che opera a Roma e a P. Flavio Ubaldi che si trova allo studentato teologico di Viterbo, presenti a Fastello per i funerali di Attilio, fratello maggiore di D. Sabatino che ha perduto da poco anche la nipote che l'ha sempre seguito e assistito con vera dedizione Amici sacerdoti Quello con la barba è D. Roberto Fabiani, attuale parroco di Marta e fedele cantore anche nelle nostre processioni di Montefiascone. Ordinato sacerdote la vigilia dell'Immacolata 1987 compie quest'anno il 16° anno di sacerdozio. L'altro è D. Steno Santi, parroco di S. Giacomo a Tuscania. Compie quest'anno 53 anni di sacerdozio, essendo stato ordinato il 29 giugno 1950. Facendogli i nostri migliori auguri ci permettiamo di estenderli a tutti i confratelli ordinati per la festa dei santi Pietro e Paolo e... non sono pochi! Sono: D. Luigi Squarcia stimato parroco di Acquapendente, del paese dove è nato e D. Giovanni Mai, parroco di Trevinano ma che attualmente abita ad Acquapendente, poeta del quale "La Voce" ha pubblicato qualche suo componimento. E' il simpaticissimo e arguto Bagnoregio D. Enrico Righi, avanti l'interessante bollettino ricco sempre di battute spiritose parroco di che porta "Risveglio" e sapienti. pag. 10 "LA VOCE" E' GRATA Al SUOI CAVALIERI: Barbini Mario, Leonardi Enzo, Mocini Francesco, Severini Costantino, Governatori Iolanda, Perandria Romeo, Brucchi Franca, Saffoncini Lina, Paglialonga Filomena, Scutumella Gino, Ceccarelli Giorgio, Pezzato David, Marconato Irma, famiglia Santi, Genovesi Enrico, Feliziani Emanuela, Trapè Leonardo, Fortini Luciano, Fortini Delfo, in suffragio di Giraldo Adele in Trapè, i familiari in suffragio di Paolo Saraca, i figli Ugolini in suffragio della mamma, Manzi Angelo, Scoppola lacopini Maria Vittoria, Vincenzoni Domenico, Belleggi Angelo, Lanzi Mario, N.N., Nardini Veronica, Pepponi Felice. SOSTENITORI: Chiodo Mario, Meneghini Aurelio, Marzetti Dora. BENEMERITI: Paoletti Enzo, Dominici Dario, Diminici Massimo, Batoli Silvana, Scalabrella Giovanni, Fusco Elio, L.B., Dei Svaldi Giovanni, Ranucci Domenico, Pancianeschi Fiorina. AMICI: Micheletti Giampietro, Ferlicca Mimmo, Fidati Giovanna. AMICI DELLA CATTEDRALE Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Giraldo Dina, Leonardi Enzo, Carelli Alberto, Trapè Lorena, in suffragio di Giusto Frigo, lacoponi Susanna, Bigerna Sofia, Trapè Margherita, Cardini Giuseppe, Minciotti Ida, Placidi Adele, Del Priore Angelo, Durantini Rosa, Bracoloni Delia, Genovesi Enrico, Crisostomi Giacinta, Trapè Elia, famiglia Santi Arduino, Di Carli Angelo, Maccaroni Fernando, famiglia Batinelli, famiglia di Balestra Girolamo, Carelli Sara, Bracoloni Daniele. ANAGRAFE CITTADINA NATI: Chicchirichì Emma di Duilio e Radicati Stefani (18.5); Mariani Alice di Mirko e Galletti Barbara (18.5); Coscetti Alessio di Luciano e Ugolini Ilaria (27.5); Marconi Morgana di Mauro e La Corte Daniela (2.6); Gianlorenzo Sara di Bruno e Ricciardiello Carmela (4.6); Tontoni Eleonora di Mauro e Righi Tiziana (5.6); Mecali Francesca di Mauro e Cordovani Laura (15.6); Cevolo Elisa di Filippo e Scoponi Sabrina (19.6); Marucci Maria di Raffaele e Cimichella Cristina (11.5); Ferri Veronica di Luca e Uvini Catuscia (15.5); Salvatori Chiara di Aldo e Brachini Mariella (14.5); Della Porta Simone di Massimiliano e Rastrelli Antonella (13.5); Tilll Matilde di Marco e Di Pietro Sara (21.5); Padula Rachele di Roberto e Cadau Manuela (23.5). MATRIMONI: Lengua Gabriele e Sciamannini Sara (17.5); Banco Carlo e Santini Nada (24.5); Taschini Stefano e Bertuccini Antonella (24.5); Capocecera Massimiliano e Gatti Francesca (1.6); Buzi Andrea e Marianello Sonia (7.6); Maiucci Daniele e Torelli Annalisa (14.6); Pieretti Massimiliano e lacoviello Katia (15.6); Stefanoni Giancarlo e Quintili Roberta (7.6). LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 A S T R O N O M I A - di A. CEMPANARI I fatti dopo le parole In un momento in cui si susseguono cambiamenti politici ed economici che, se non negativi, generano incertezza, prudenza e immobilismo, in amministrazioni già cronicamente soporose, la civilissima Montefiascone si è coraggiosamente espressa, tra l'altro, a favore di obiettivi socio-culturali (scientifici) utili e lungimiranti, prendendo le distanze dai soliti venditori di fumo, di politichese e intrallazzo di corridoio, che puntualmente rialzano la testa proprio in momenti come questi. Tenaci e infaticabili oppositori di quest'ultima categoria, gli astrofili ringraziano. 'filli COMUNE DI MONTEFIASCON1 Provincia di Viterbo UFFICIO TECNICO PROT.N. DEL ' 0 U - o é - o 3 AL GEOMETRA BURLA ANDREA SEDE OGGETTO: predispotizione progetto Con la presente si chiede »11» S. V. di provvedere alla prediiposiaonc pregeco esecutivi) delle seguenti opere : - REALIZZAZIONE OSSERVATORIO ASTRONOMICO Dittimi ululi Solstizio d'estate Le meridiane silenziosamente ci parlano. Il 21 giugno, come precisissimi calendari astronomici la cui ombra, ognuna a suo modo e sul suo grafico orario, ha percorso la curva diurna estrema del tropico del Cancro: il solstizio estivo. Il sole, più alto nel cielo (+ 23,7° di latitudine), genera il giorno più lungo e annuncia l'inizio dell'estate astronomica. Le meridiane pubbliche e private di Montefiascone, così esprimono quest'evento. MORTI: Cencioni Neldina (n. 10.1.23 m. 30.4); Manzi Angelo (n. 25.4.15 m. 4.5); Bracoloni Teresa (n. 18.5.14 m. 27.5); Giraldo Adele (n. 6.6.10 m. 1.6); Nicolai Alvaro (n. 10.6.21 m. 11.6); Fastelli Pasqua (n. 12.4.14 m. 19.6); Saraca Paolo (n. 18.10.61 m. 28.5); Maiucci Valerio (n. 25.5.45 m. 29.5); Panichi Margherita (n. 1.1.28 m. 10.6); Sciarra Cristina (n. 28.6.15 m. 14.6); Smafora Federica (n. 8.6.73 m. 16.6); Lozzi Giuseppe (n. 4.3.14 m. 17.6); Baiocco Giuseppe (n. 15.4.19 m. 20.6); Mezzetti Antonio (n. 24.9.19 m. 21.6); Feliziani Marcello (n. 3.6.38 m. 10.5); Pannega Giuseppe (n. 2.4.19 m. 15.5). LIONS C L U B Conferenza Interclub Il 7 giugno 2003 nella sala consiliare del Comune di Grotte di Castro si è svolta la Conferenza Interclub con Tarquinia e Viterbo sul Tema di Studio Nazionale (Cellule Staminali: trapianto o clonazione. Una nuova era una nuova etica. 0 un nuovo caso Galileo?) e sul Al termine dell'anno scolastico sono stati premiati gli alunni di Montefiascone, Marta, Service Distrettuale Valentano, Ischia di Castro, Latera, Acquapendente e Farnese vincitori del concorso "Un (La donazione del poster per la pace" e quelli che si sono distinti per il componimento svolto sulla traccia della sangue del cordone poesia di Salvatore Quasimodo "Uomo del mio tempo". I loro temi sono stati pubblicati in ombelicale). un volume. Fausto Vitiello Dopo il benvenuto del Sindaco Dr. Pietro Domenico Capozzi sono intervenuti il Prof. Mario Manganaro (Le cellule staminali), il Prof. Antonio Castellano (La donazione del sangue del cordone ombelicale), il Prof. Gianpaolo Palla (Il sangue del cordone ombelicale), la Dr.ssa Irene Pasqua (La banca del sangue del cordone ombelicale della Regione Lazio) e il Dr. Marco Montanaro (L'esperienza dell'Ospedale di Montefiascone nell'autotrapianto di cellule staminali). Fausto Vitiello Premiazione alla "Manzoni' Premiazione al "Barbarigo' Premiati dal LIONS CLUB pag. 13 LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 La Lumaca di Z. G. Qualche amico, che io ringrazio perché mi legge, mi ha domandato quale attinenza abbia quella lumachella stampata a fianco del titolo delle mie scorribande scribaiole. In effetti dalla semplice raffigurazione non è facile capirlo, se non per me che l'ho ideata per evitare il pericolo che qualunque ambizione mi balzasse alla mente o nell'animo; non è stato perciò un ticchio balzano quello che mi ha portato al suddetto accorgimento, piuttosto un pro-memoria per me stesso: quasi "un memento mori". Per chi non l'avesse ancora letta, riporto la poesia del Trilussa dalla quale ho preso la mossa e l'ispirazione. Dice dunque il nostro poeta: "La lumachella della vanagloria Ch'era strisciata sopra un obelisco Guardò la bava e disse: già capisco che lascerò un'impronta nella storia". Scrivendo quello che scrivo non ho quindi la pretesa né m'illudo di guadagnarmi alcun merito speciale, né tanto meno il diritto di passare alla storia del nostro giornale, perché allora mi comporterei davvero come la stolta lumachella che guardando la bava da lei lasciata lungo il tragitto sopra un monumento antico la considerò come la sua impronta lasciata alla storia. Ed ora, già che ci sono, dirò anche perché scrivo gli articoletti per "La Voce": essendo pensionato e non avendo (e non potendo) più nulla da fare, cerco di non rincitrullirmi prima del tempo e così esercito un po' la mente in questa disciplina e poi perché (e qui prendo in prestito, parafrasandolo adattato al mio caso, un verso della poesia "Il passero solitario" del nostro grande Leopardi): "Canti e così trapassi l'anno e - d i c e il poeta - di tua vita il più bel f i o r e " , ma io d i r ò "di mia vita il tramontare". Molte cose ho visto e sper i m e n t a t o nel corso della mia esistenza belle, brutte, curiose, tragiche od orrende, che riaffiorano nella memoria specie nelle ore notturne quando il sonno è latitante e dal profondo della coscienza emergono dal passato periodi di vita vissuta, cose che sembravano ormai rinchiuse per sempre nel magazzino sigillato della memoria e che invece a turno rompono i serragli ripresentando vividi, come fossere presenti, sensazioni, pensieri ed atti di un tempo lontano. E' un bene? E' un male? lo non lo so: posso solo raccontarli per coloro che mi seguono nel cammino della vita, con l'idea di farli, secondo il caso, sorridere delle mie tante corbellerie perché non le commettano anche loro, o di farli guardinghi di fronte ad episodi che possono ripetersi e che comportano un certo pericolo. Ma i giovani se ne buscherano della vita passata dei loro antenati: vogliono fare le loro dirette esperienze, lo comunque ci provo: qualche cane forse mi ascolterà ed eviterà di cadere in brutta situazione dalla quale poi si ritrarrà fuori a fatica. Ma mentre nella mente e, credetemi, nel cuore, coltivo questa speranza, mi par di vedere sorgere alle mie spalle un grande schermo sul quale è scritto a caratteri cubitali: "Predicator che predichi al convento, non predicar per me che perdi tempo". Il gruppo di Protezione Civile amplia i suoi servizi In questi giorni il gruppo di protezione civile ha aperto al suo interno un nuovo settore: sanità. Già è operativo il servizio per il trasporto di disabili e dializzati. Per questo servizio è stato formato un nuovo staff di persone (ora sono 10 ma è aperto a tutti coloro che intendono prestarsi ad un servizio) che operano sul territorio comunale di Montefiascone dalle ore 8,00 alle ore 20,00 di tutti i giorni. Il gruppo per ora dispone di un pulmino specificatamente strutturato ed omologato per questo scopo. I servizi prestati, per il solo fine della manutenzione del mezzo e dei consumi quotidiani, per ora, vengono remunerati con le offerte libere di chi lo utilizza, comunque i servizi vengono prestati a chiunque ne fa richiesta indipendentemente dall'aspetto economico. Lo staff degli operatori del Servizio Sanitario ASVOM, è composto dal fondatore Omero Marianello, Mariano Micolizzi, Guido Casentini, Ettore Pepponi, Pietro Brigliozzi, Claudia Ciampicotto, Rosella Manghino, Lucia Ruiu, Roberta Zeppa, Edna Laniero, e intende fare servizi anche fuori delle strette necessità sanitario-terapeutiche, esempio: portare persone anche a far visita ai parenti o in luoghi sociali ricreativi e culturali. H o p a u r a di m o r i r e di Zelindo Gianlorenzo Voglio dire: non è che la morte mi spaventi più di t a n t o , ma q u e l l o che mi fa p a u r a è il m o d o con il quale il pensiero si rivolge a questo ineluttabile evento; qui non si tratta di combattere contro un avversario al quale opporre magari un'arma più efficace, ma si a v v e r t e c h e il nemico inesorabile, i n a f f e r r a b i l e , impalpabile, subdolo ti nasce dentro c o m e una malattia, è con te c o n n a t u r a t o , fa parte di te e procede contro di te in ogni secondo, nello stesso momento in cui la mente cerca Inutilmente di tenerlo lontano. Insieme alla nostra figura umana nasce l'altra faccia del mondo, cioè la morte che ci seguiterà e ci accompagnerà per tutta la vita. "Invecchiare, morire e poi?" si domanda l'Innominato nei "Promessi Sposi" manzoniani; anche noi ad un certo punto ci facciamo la stessa domanda, rivolgendo la mente al passato, quando ci pareva che fossimo immortali, che il tempo non passasse mai e che godessimo in pieno il benessere che ci sovviene "nel mezzo del cammin di nostra vita". Quel periodo ci sembra oggi paragonabile ad uno sterile deserto sul quale abbiamo camminato e dove il vento degli anni ha cancellato ogni nostra traccia; ed allora sentiamo più viva la presenza della morte come fosse la nostra ombra in perenne agguato. Portiamo per contro il segno che il tempo ha scolpito sulle nostre facce, sul nostro corpo, sulle nostre articolazioni; se si guarda in giro, si vede gente di una certa età, una volta piena di fervore e di vita, oggi seduta malinconica sulla panchina del giardino pubblico, ciascuna col suo affanno, ad aspettare quel giorno, nel timore che esso venga preceduto da quella serie di malattie invalidanti che costringono al letto con funeste conseguenze per sé e per i familiari: per sé a causa delle sofferenze morali e materiali, per i familiari per il doloroso impegno all'assistenza che avvelena anzitempo la loro vita e quella delle loro famiglie. Gli amici che in caso di malattia ti fanno visita compassionevoli fino a quanto? "poverino, ma meglio lui che io" ti danno conferma del tuo stato di salute in equilibrio e ti creano la domanda angosciosa: perché mi vengono a trovare così numerosi? Solo la grandezza di Santo Francesco gli poteva far dire "nostra sorella morte" (notate: ho scritto Santo Francesco e non San Francesco perché con questo secondo termine mi sembrava di intrupparlo fra la lunga schiera di santi della Chiesa; Lui per me è il Santo dei Santi, come Dio è per me il Cristo: sbaglierò, ma io la penso così). Se si fosse trattato di gettarsi in battaglia dove il nemico più forte ti colpisse a morte, oppure di buttarsi in un pelago e sparire, tanto la fine mi sarebbe sembrata senz'altro più accettabile; in questo senso invidio i Kamikaze, coloro che fanno il Kara-kiri, perché hanno il coraggio di dare termine violento, ma preferibile alla lunga agonia di una vita divenuta insopportabile. Come cristiano e come credente non dovrei dire certe cose; ma confesso che l'idea mi solletica alquanto. Senza contare da ultimo che qualcuno, udita la notizia della tua morte, potrebbe dire: "Era vecchio, che aspettava per sgombrare?". E' nostro compito, ha affermato il presidente dell'ASVOM, Tonino Fiani, effettuare tutti i servizi anche quello di accompagnare un disabile da casa propria alla biblioteca comunale o locali simili. Fa eco il responsabile del settore sanità Paolo Matteucci con la frase: dobbiamo svolgere la nostra attività con spirito di servizio e cordialità consapevoli che non conta tanto quanto si fa, ma come lo si fa! Pietro Brigliozzi prendendo la parola ha rimarcato lo spirito con il quale bisogna lavorare: tutto va svolto con passione, donando soprattutto se stessi. pag. 10 LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 E9 giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6) Alvaro Capotesta Adele Giraldo in Trapè 3.12.1930 - 15.3.2003 6.6.1910 - 1.6.2003 La m o g l i e R o s a C i p r i a n i , la f i g l i a . F e r r u c c i a c o n il genero Elio Pesci e i nipoti Andrea e Marco lo ricordano con immutato affetto. T u t t e le s e r e il nostro A l v a r o , alle o r e 18, r e c i t a v a il S a n t o Rosario c o n Telelazio. Prega per noi peccatori ora e nell'ora della nostra morte... la M a d o n n a certamente avrà ascoltato questa supplica e lo avrà accolto in Paradiso. Cara Mamma, ci hai lasciato, te ne sei andata in punta di piedi, quasi a non volerci disturbare. Certo ci mancherai, ma noi non piangeremo, anzi siamo lieti che tu dopo ben 93 anni sei ritornata a casa, lì ad attenderti, hai trovato due Anime pure, i tuoi gemelli, che insieme a Papà ti condurranno da Lui, il Padre di tutti noi. I tuoi cari Eleonora. Ti porteremo sempre nel nostro cuore con amore. La moglie Vanda, le figlie Emanuela e Federica, i generi Enrico e Roberto Marcello Feliziani 3.6.1938 • 10.5.2003 Caro babbo, te ne sei andato in silenzio e con dignità, proprio come è stata la tua vita dedicata al lavoro e alla famiglia, sei stato un marito esemplare, un padre buono e giusto, ci hai insegnato i valori della vita, l'amore per la famiglia. Il Signore ti ha chiamato troppo presto, avevamo ancora bisogno di te, dei tuoi consigli, del tuo affetto, ma abbiamo la certezza che da lassù vegli su di noi, ci guidi e ci proteggi, in particolare le tue adorate nipotine Simona e Valeria Presciuttini 9.4.1927 18.4.2003 E' la s p o s a del sig. Domenico Vincenzoni, attaccatissimo, come ogni buon marito, alla sua sposa. La piangono i figli Norma e Renzo con le loro famiglie. C o n t i n u e r à senz'altro a proteggerli dal cielo. Con l'occasione vorremmo ringraziare Torquato Corba per le belle parole che ha scritto in memoria del caro nonno Gianlorenzo Settimio. Gildo Sacco 17.2.1929- 26.4.2003 Avevamo pubblicato una s u a f o t o a p a g . 2 0 nel numero di gennaio 2003. Improvvisamente è andato peggiorando In salute. Quando ormai aveva trovato il posto ideale per trascorrere la vecchiaia, sorella morte l'ha voluto con sé. Intelligente, a m a n t e della lettura, s a p e v a ben ragionare pur non avendo fatto tante scuole. Ora è in cielo e si sarà incontrato con i suoi genitori e suo fratello Fiorello. ERRATA CORRIGE Nello scorso numero di maggio de "La Voce", per due deprecabili sviste, nel testo dell'articolo "La corale di Santa Margherita in Romagna" è stato scambiato il vero santo patrono di Sarsina VICINIO con un VINICIO privo di santità. In pari tempo, nell'altra notizia a lato della precedente, "Un piacevole pomeriggio con due musicisti professionisti e la corale Santa Margherita", la parola "elementi" che precede Mozart, Rossini, Pierluigi da Palestrina, Bach va sostituita con "eminenti". Nel correggere i due errori ce ne scusiamo con l'autore delle corrispondenze e con i nostri lettori. SOGGIORNO IN MONTAGNA (24-29 agosto) Organizzato dalla Parrocchia di S. Flaviano. li soggiorno è nella città di Trento, presso l'Hotel Moena, con escursioni nel territorio. Quota di partecipazione Euro 360,00. Per prenotazioni: Rosetto Pietro Tel. 0761.826200 Ricci Valerio Tel. 0761.826919 Paolo Saraca 18.10.1961 - 28.5.2003 Il p a p à , S a l v a tore Saraca, è d e c e d u t o il 30 agosto dell'89, mentre la mamm a , c h e lo ha affidato con fiducia al Signore, è Lucia Cervini, u n a d o n n a di v e r a f e d e ; la sorella, affezionatissima a lui, è Maria Rosaria, mentre il fratello è Ferdinando. Non solo lo piangono quelli di casa, i parenti, ma tanti amici e conoscenti, dato il carattere socievole e buono di Paolo. Ora, con suo padre, vive nella gioia infinita di Dio. Al migliore Tu sei il migliore negli affetti e nell'amicizia nell'impegno e nell'attesa nella sofferenza e nella sopportazione nella rassegnazione e nella speranza nel dolore e nella gioia nel rispetto e nella tolleranza nel dare e ricevere aiuto nella riservatezza e nella disponibilità nel genio creativo e nella modestia nella compagnia e nella solitudine nelle traversie e nel coraggio nello sconforto e nella fede umile e sincera nella ricerca della luce in Dio e di una vita al di là di contingenza e miseria di rivalità e possesso. Tu sei sempre il nostro caro Paolo. I familiari Ringraziamo il personale medico e paramedico che ha assistito Paolo amorevolmente e tutti coloro che lo hanno e ci hanno confortato. Margherita Panichi v e d . Ugolini 1.1.1928 - 16.6.2003 Perduto lo sposo Gino nel 1 9 7 7 è v i s s u t a s e m p r e c o n la f i g l i a professoressa Laura. C a s a l i n g a , è s t a t a il p e r n o della f a m i g l i a , circondata dall'affetto ben meritato oltre che di Laura, anche dell'altra figlia Anna con lo s p o s o e i due n i p o t i Lucia e Gabriele e del figlio Angelo con la sposa e le nipoti Valentina e Flavia. Ha sofferto la sua parte prima di entrare in possesso della vita e luce divina. Teresa Bracoloni 18.5.1914 - 27.5.2003 E' stata una donna che ha conosciuto solo casa, lavoro e c h i e s a . E' v i s s u t a sempre con il fratello A g o s t i n o e ha lasciato un grande vuoto nel cuore di tutti i famigliari, pref e r e n d o di v i v e r e e t e r n a m e n t e nella casa di Dio Padre. pag. 13 LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 RUBRICA DEI MESTIERI E COSE ANTICHE DEL COLLE Ricordi e ricette di nonna Orlando FALISCO Tempo di ciliegie e visciole, tempo di.... "maraschino" Un 'antica ricetta che le massaie falische ancora usano per preparare, per il prossimo inverno, il pregiato no". Un liquore infuso dal profumo di marasche-amarene da cui, si dice, sia nato lo cherry brandy inglese. "maraschi- A cura di Impero Gianlorenzo Tempo d'estate, tempo di ciliegie, visciole, amarene, marasche e... "maraschino". Ogni orto e giardino ha il suo albero di ciliegie o visciole che si maturano al caldo sole che riscalda le fertili terre del colle falisco. Le ciliegie che maturano a maggio, una... tira l'altra, costituiscono una ghiottoneria per i bambini e un "fioretto" per le donne e mamme che dedicano alla Madonna In cambio di un aiuto, consiglio... grazia. Ora è tempo di visciole (prunus cerasus), della stessa famiglia delle Rosacee (la stessa a cui appartengono anche le rose) a cui appartiene anche il ciliegio (prunus avium) e l'amarena. Le visciole mature hanno un sapore dolce ma acidulo che un tempo si usavano per fare in casa marmellate e sciroppi, liquori Infusi come il classico "maraschino" e profumati liquori come lo cherry brandy e il meno noto ratafià (liquore di frutta) la cui produzione si perde nella notte dei tempi e deve il suo nome ad un detto latino "rata fianf (più o meno vuol dire liquore dolce e aromatico fatto... in questo modo). Ma ora è tempo di preparare il "maraschino del colle falisco". Colte le visciole senza gambo si lasciano maturare per un paio di giorni nel cestino o canestro di canne e vimine di salcino. Per una dose di 20 litri servono 7 chilogrammi di visciole e 12 litri di aleatico o vino rosso... di quello buono. Dopo l'aggiunta del condimento fatto di 20 chiodi di garofano, 1 chilogrammo di zucchero, 1 limone maturo spezzato, 1 noce moscata e 1 stecca di cannella, le visciole vengono messe insieme a macerare ad infusione nel vino, per 40 giorni, all'interno di una damigiana di vetro, senza "scarda" o rivestimento. Il caldo sole del colle falisco macera le visciole che cedono il loro succo acidulo e colorato al vino che si insaporisce dell'aroma tipico delle marasche-amarene. Dopo 40 giorni si toglie il vino "infuso" dalla damigiana travasandolo altrove. La polpa delle visciole macerate viene staccata dai noccioli con le mani e poi spremuta. Visciole che tingono di rosso le mani di chi le schiaccia. Al vino infuso e polpa di visciola schiacciata vengono aggiunti 5 chilogrammi di zucchero, lasciano riposare il tutto per 1 giorno, maneggiandolo di tanto in tanto per far sciogliere lo zucchero. A quel punto vengono appesi filtri di canapa, simili a cartocci con la punta rivolta in basso, riempiti di liquido che viene fatto sgocciolare su un sottostante catino di raccolta. "il dolce", le visciole "l'aroma", gli aromi "il profumo" (detto bouquet alla francesce per descrivere il profumo dell'aroma che sprigiona un mazzo di fiori di campo) e l'alcool mette "il corpo". Trascorsi i mesi estivi e l'autunno, il "maraschino" è pronto. L'aroma e il suo squisito sapore di liquore infuso, più buono dello cherry brandy inglese, è pronto per essere gustato dai palati più raffinati e le immancabili discussioni. Alcuni sostengono che il maraschino prima di berlo debba essere fatto Invecchiare almeno tre anni. Altri sostengono invece che il maraschino va bevuto "giovane" per gustarne e apprezzarne l'aroma, il gusto marasca-amarena e di frutta fresca che soltanto le visciole sanno dare prima di essere "distrutte" dall'alcool. Tempo lungo di filtrazione necessario per trattenere nel panno tutte le polpe di visciole schiacciate e non disciolte, qualche residuo nocciolo e impurità. Conclusa la filtrazione e aggiunto mezzo litro di alcool puro, il liquido viene fatto riposare di nuovo per un giorno. Nell'attesa si lavano e fanno scolare le bottiglie di vetro (piccole perché quelle grandi non si consumano In una volta e si rischia di buttarne la metà del contenuto) dopo averli sciacquati, per sterilizzarli, con un dito di alcool puro che si travasa da bottiglia a bottiglia, mentre nel frattempo si fanno bollire i tappi di sughero naturale (se si trovano). Ora il giovane maraschino è pronto per l'imbottigliamento. Dosi e gradazione alcolica sono a proprio gusto per cui ognuno è libero di interpretare la ricetta base mettendo più o meno vino, zucchero, aromi e... alcool. L'unica dose che non cambia sono i 7 chilogrammi di visciole per la dose scritta. Chi ha la passione del maraschino, al posto delle visciole può usare marene e marasche selvatiche che se ne trovano ancora nelle campagne falische a confine con quelle di Celleno. Con un mestolo di acciaio inox e un piccolo imbuto si riempiono le bottiglie ad una ad una fino all'inizio del collo per lasciare spazio al tappo di sughero. Messo il tappo di sughero le bottiglie di maraschino vengono messe in cantina o in un ripostiglio fresco a completare la fermentazione e maturare come aroma e sapore. Nei giorni seguenti il vino, succo di visciole, zucchero, aromi e alcool, si fondono insieme maturando il "maraschino". Per fare un buon maraschino il vino mette il "liquido", lo zucchero GALLERIA DEI PERSONAGGI a cura di Impero Gianlorenzo D. Domenico Bandinù parroco di Santa Maria del Giglio a Zepponami. un prete giovane. dal sapore antico I fedeli della più grande parrocchia falisca, i giovani, il rilancio di Villa Cardinal Salotti con il "Grest" e l'istituzione dell' oratorio interparrocchiale sono le scommesse vinte e su cui punta il "dinamico parroco falisco" In pochi mesi don Domenico Bandini, parroco di Santa Maria del Giglio a Zepponami e direttore della Cardinal Salotti, ha trasformato la sonnolenta vita parrocchiale coinvolgendo nell'azione pastorale quotidiana uomi e donne, giovani e anziani e tanti bambini. Questo grazie al vescovo monsignor Lorenzo Chiarinelli che ancora una volta ha saputo scegliere il parroco giusto, al momento giusto, per sostituire nel cuore dei "gigliati" il precedente parroco don Fabio Fabene chiamato a Roma per un alto incarico (ad maiora). Ad ogni funzione religiosa la chiesa è gremita di fedeli e di tanti bambini che, durante la messa, don Domenico chiama vicino a se, seduti dietro l'altare, coinvolgendoli e facendoli partecipare al rito religioso e cantando con loro accompagnandosi con la chitarra. Un parroco moderno ma di stirpe antica, un prete cresciuto alla scuola teologica di san Paolo apostolo, cantautore Ispirato e chitarrista mancato, che diffonde il vangelo anche con la musica. Così come diffonde la parola di Dio facendosi, di volta in volta, prete tra i preti, parroco tra i parroci, operaio tra gli operai, uomo tra gli uomini e giovane tra i giovani, per entrare nel cuore d'ogni fedele. Per farsi comprendere intercala le prediche citando a menadito passi teologici tratti dalle lettere di san Paolo che all'occorrenza spiega con battute buffe e pepate di quelle "che rendono l'idea", rimanendo però sempre nel sacro terreno della fede cattolica, senza mai cedere ad atteggiamenti e allusioni profane. Così come è capace di trarre la morale da ogni racconto o parabola evangelica, come sa fare la gente pragmatica come lui, cresciuta nella dura e amara terra di maremma. Nato ad Ischia di Castro poco più di cinquanta anni fa da Guido (morto poco tempo fa) e Pia, genitori semplici, ma saggi a fatti e parole oltre che prodighi di buoni consigli che hanno aiutato il gioviale figlio e prete. Gente della stirpe: tutto lavoro e famiglia, di quelli che lasciano il segno, eroi non di un momento di gloria ma di una intera vita vissuta. Da tutto questo nascono le prediche di don Domenico. Spesso paragona la chiesa alla bottega di Dio dove si vende gratis ogni bene, ma in piccoli semi perché, coltivandoli, con il tempo crescano diventando frutti maturi in abbondanza. Premia i fedeli per meriti e buone azioni, ma soprattutto segue, insieme a don Luciano Trapè, i giovani falisci con il Grest (gruppi estivi alla Cardinal Salotti) radunando ogni anno, appena chiuse le scuole, per un paio di settimane, centinaia di ragazzi e assistenti volontari (per l'esattezza 240 ragazzi e 60 assistenti nel 2003) nel parco della Villa Cardinal Salotti. Suona la chitarra e canta in chiesa con i ragazzi inni alla vita, per ricordare che la vita non è solo ventre e denaro (segni del potere). A don Domenico, come il vescovo di Trani don Tonino Bello, non si addicono i segni del potere, ma il potere dei segni come quello della stola e del segno della croce per la benedizione, segni di una fede capace di smuovere i cuori più duri ed anche le montagne. Per i giovani sta progettando un grande oratorio alla cardinal salotti. Poiché nessuno è perfetto, tranne Dio, anche don Domenico ha i suoi limiti e pecche come quello di essere un "laziale" sfegatato e pensare che si sarebbe potuto salvare convertendosi alla fede romanista "giallorossa". LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 4° Campionato Italiano Interforze di ciclismo su strada 18° Campionato Italiano Vigili del Fuoco Il colle falisco ha vissuto il 7-8 giugno 2003 una grank M j ^ B g H I de giornata di ciclismo su strada organizzata dai Vigili del Fuoco di Viterbo e dal Comune di Montefiascone Ass. Sport e Turismo in collaborazione con il Ministero il neo campione Fabio Giusti con dell'Interno. Alla punzonatura si sono presentati 388 corridori di tutta l'assessore Fumagalli, Francesco Moser, Italia in rappresentanza delle varie armi italiane. Ospiti d'onore i cam" Presidente regionale della Federazione Ciclismo . . , , . , . _ . . . „ . . . _ . LIVIO Trape e il Vice Sindaco Maurizio Paradiso p pioni del ciclismo Francesco Moser, Aldo Moser, LIVIO Trape e Sante Ranucci, lo speaker della gara e delle premiazioni è stato il cronista televisivo sportivo Giorgio Martino. Il 4° Campionato Interforze è stato vinto allo sprint dal toscano Marco Remo Santoro dell'esercito che ha battuto in volata (mezza ruota) il falisco Fabio Giusti delle guardie penitenziarie di Viterbo (laureatosi Campione Italiano 2003 di categoria), al terzo posto Massimo Stefani del Corpo Forestale di Belluno. Il 18° Campionato Italiano dei Vigili del Fuoco è andato a Mario Angeli di Massa Carrara che si è aggiudicato anche il 15° Trofeo "Paolo Garofolo". Grande è stata la soddisfazione per la riuscita della manifestazione del Comandante dei Vigili del Fuoco di Viterbo Maurizio Stocchi, del Sindaco Mario Trapè, dell'Assessore Fernando Fumagalli, del Colonnello dei Vigili del Fuoco Luciano Femminella e dei suoi collaboratori Giuseppe Chiricotto, Luciano Mancinelli, Federico Sciuga, Livo Trapè, Chiricotto Giuseppe R a n u c c i S "D i Fiordo e Nato ' n o n c h é del 9ruPP° S Peedy Bike Ca Prio d i Montefiascone, capeggiati dall'infaticabile Minelvio Ferlicca, (Liseno), Mocini Massimo, Fetoni Mario e Caprio Giuseppe. "Una gara" dice l'Assessore al Turismo e allo Sport, Fernando Fumagalli "dove ha vinto lo sport, l'amicizia e il rispetto reciproco tra atleti, cittadini e uomini delle varie armi italiane. Sento il dovere di ringraziare a nonie di tutta l'Amministrazione Comunale il prof. Fabrizio Santangelo, responsabile dell'Ufficio per le attività sportive del Ministero dell'Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, per aver scelto Montefiascone quale sede della manifestazione. Un ringraziamento va al Comandante dei Vigili del Fuoco di Viterbo, a tutto il personale dell'ufficio turistico e tecnico, compresi gli operai del Comune di Montefiascone, al Comando dei Vigili Urbani di Montefiascone, alla compagnia dei Carabinieri di Montefiascone, all'ASVOM, all'Associazione di Solidarietà Falisca, alla Banda Cittadina, al Gruppo Sbandieratori del Corteo Storico, al Circolo MF80, a Lucchi Arduino e signora per il loro impegno. Un particolare ringraziamento va al Gruppo Ciclistico Caprio, per la dipsonibilità nell'organizzare la manifestazione e a tutti i giudici di gara e ai dottori Cricco Luigi e Mancini Attilio. Infine un ringraziamento a tutti gli operatori e cittadini di Montefiascone per il loro Comportamento e per l'accoglienza riservata a tutti i partecipanti alla manifestazione. .. . . .. . . comandante Femminella con Un grazie da parte di tutta la cittadinanza sicuramente va a „ ¿ S K X S t f due campioni di categoria LIVIO Trape, Sante Ranucci, Francesco e Aldo Moser, Giorgio Ministero Interno Vigili del Fuoco Martino per la presenza e la disponibilità dimostrata. durante una premiazione Match s t u d e n t i - p r o f e s s o r i Paolo Negro, difensore della S.S. Lazio ed ex azzurro della Nazionale Italiana di calcio, è stato il testimonial del match studenti-professori disputatosi il 02.06.2003 presso il nostro campo sportivo. L'incasso dell'incontro è stato destinato all'associazione di Viterbo "Viterbo con amore". La manifestazione è stata organizzata da Don Jean Paul, dal coordinatore scolastico Provinciale Dott. Arena e dall'ITC "Dalla Chiesa" di Montefiascone, con il patrocinio del Comune di Montefiascone Assessorato Sport e Turismo. Nella foto: Paolo Negro, l'Assessore Fumagalli Fernando con i ragazzi di Villa Margherita LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 V TORNEO M QALQO MUUA Il giorno 23 maggio 2003 si è svolta la fase finale del 1° Torneo Provinciale Libertas di CALCIO BALILLA. Il Torneo, organizzato dal Centro Polisportivo Libertas Montefiascone, nella propria nuova accogliente sede in Via Bixio, ha avuto un notevole successo, con la partecipazione di giocatori provenienti da tutta la provincia ed oltre. E' stata una competizione avvincente e spettacolare, tutte le coppie si sono impegnate con passione e grande sportività, il torneo è stato vinto dalla coppia Coscia Gilberto e Frilicca Giancarlo, al secondo posto la coppia di Orvieto Friggi Fabrizio e Sciamannini Paolo, al terzo posto la coppia di Vetralla Cesarini Alessandro e Conti Carlo, quarta finalista è risultata la coppia locale Mocini Angelo e Lodovico. Alla fine del torneo, da parte del Presidente Provinciale Libertas Agostino Moscatelli, dei dirigenti provinciali Carlo Aronne, Raffaele Berretta e dal Presidente del Centro Polisportivo Lodovico Mocini, sono state premiate tutte le coppie partecipanti al torneo, con l'auspicio di ritrovarsi al prossimo torneo previsto per il prossimo mese di Settembre ancora più numerosi e competitivi. pag. 13 Saggio di ginnastica artistica Il 2 giugno 2003 si è svolto presso il Palazzetto dello Sport di Montefiascone il XX Saggio di Ginnastica Artistica del Centro Polisportivo Libertas, le brave atlete hanno dato vita ad uno spettacolo ginnico e coreografico molto apprezzato dal numeroso pubblico che ha seguito con interesse la bella manifestazione, applaudendo le brave ginnaste. Ai presenti è risultata evidente la crescita atletica di tutte le ragazze che hanno avuto modo di dimostrare la loro bravura, infatti il Saggio di fine corso ha rappresentato la conclusione di un anno di lavoro ricco di appuntamenti e di tante soddisfazioni, ricordiamo che tutte le atlete hanno partecipato a gare importanti ottenendo sempre ottimi piazzamenti, in particolare: Bellacima Silvia, Burla Claudia, Burla Francesca, Ferri Martina, Leonardi Martina, Marianello Cristina, Nicolai Valentina, Pagliaccia Serena, hanno partecipato a gare Federali Provinciali e Regionali comportandosi sempre in modo egregio, grazie ai loro successi sono riuscite anche a qualificarsi alle finali federali interregionali tra Lazio e Toscana; va sottolineata la qualificazione ottenuta dalla brava atleta Burla Claudia al Campionato Regionale per le finali nazionali che si terranno a Fiuggi; importante la prove dell'atleta Burla Francesca, alla fase regionale del Campionato di C2 con una ottima prestazione. Tornando al Saggio, applauditissima l'esibizione della ginnasta Adelaide Ranucci che con i suoi successi a livello interregionale e nazionale costituisce un vero onore per la nostra città e per la Polisportiva Libertas da cui proviene, siamo certi che continuerà la sua carriera con sempre maggiori successi e soddisfazioni. Va evidenziata l'opera svolta con grande competenza e dedizione durante tutto l'anno dall'insegnante Prof.ssa Teresa Fossati che con la collaborazione della Prof.ssa Monica Sini riesce sempre ad ottenere ottimi risultati, tìne^^ell^i manifesta^ •'• ^. v Nel contempo sempre presso la stessa sede In via Blxio, valenti sportivi si stanno allenando per partecipare al torneo di Tennis Tavolo. Karaté: 1° Trofeo "Città di Montefiascone" In occasione del grande evento sportivo rappresentato dalla "Primavera dello Sport, della Cultura e del Tempo Libero", organizzata dal comitato provinciale del Coni e dalla Provincia di Viterbo, si è svolta la prima edizione Nazionale del trofeo di karaté "Città di Montefiascone", organizzata dalla A.S. Okinawa Sporting Club di Civita Castellana del maestro Carlo Mercuri e patrocinata dal Comune di Montefiascone, sempre attento a supportare iniziative di questo genere grazie alla fattiva collaborazione dell'Assessore allo Sport e Turismo prof. Fumagalli Fernando. La manifestazione, IAssessore ,, .. , , ,. Fumagalli con Iatleta falisco De Benedetti Mano che si è svolta nell'arco dell'intera be||issimo «e| p a , a z z e t t 0 jm del|o Sp£rt Q di Montefiascone, ha visto una partecipazione di 16 società con circa 400 atleti. Da rilevare la presenza nelle categorie preagonistiche, di circa 200 bambini tra i sei e i tredici anni che hanno dato vita ad una gara a tratti veramente emozionante. Nel pomeriggio si sono svolte le gare di Kata (forme) e Kumite (combattimento) che hanno visto impegnate più di 40 squadre della Società tra le più rappresentative della regione Lazio tra le quali su tutte ha brillato il Ren-Bu-Kan di Roma che si è aggiudicato il Trofeo Città di Montefiascone. Tra le Società partecipanti un meritato plauso va alla Società Sportiva Gym Center di Roma prima classificata nella gara di Kata a squadre, e alla Società Sportiva Le Club Sportif prima classificata nella gara di Kumite a squadre. La piccola Morgana Ciao a tutti. Mi chiamo Morgana Marconi, sono nata il 2 giugno 2003 per la gioia di papà Mauro e mamma Daniela La Corte. Saluto i nonni Tanino e Franca, Bruno e Elsa, gli zìi Gloria, Paolo, Brunella, Pietro e Giuseppe, mio cugino Pierfrancesco e le bisnonne Rossana e Gina. Bellacanzone Simona, Bellacima Silvia, Belleggi Elena, Borruto Federica, Bucaccio Flora, Burla Claudia, Burla Francesca, Carelli Giulia, Ceccarelli Giulia, Ceccarelli Silvia, Ciccarelli Anna, Conticchio Maria, Ferri Martina, Frausili Chiara, Gatti Cecilia, Gianlorenzo Federica, Granata Giulia, Leonardi Eleonora, Leonardi Martina, Marianello Cristina, Mequio Noemi, Mocini Sara, Moscatelli Serena, Mosetti Giulia, Nicolai Valentina, Notazio Francesca, Pagliaccia Serena, Paolini Carlotta, Paiolo Giulia, Porroni Martina, Rempicci Giulia, Tofanicchio Lucrezia, Troccaioli Eleonora, Vittori Sara, Zampetta Silvia. Adelaide Ranucci si riconferma campionessa interregionale Il giorno 31.5.03 si è svolta a Firenze la finale interregionale di ginnastica artistica femminile. Erano presenti 84 atlete provenienti da Lazio, Umbria, Abruzzo, Toscana e Sardegna, già selezionate nelle prove regionali locali svoltesi nel mese di maggio. La gara che si giocava sul filo dei centesimi e che si è mostrata ad alto livello tecnico ha visto ancora una volta il successo della giovanissima atleta montefiasconese che ha staccato le avversarie di un buon margine. Adelaide che già nelle gare regionali di Civitavecchia aveva ottenuto ottimi risultati con un 1° posto (27 aprile) e un 2° posto (11 maggio), ha staccato di un buon margine le avversarie con la sua perfetta preparazione, (continua ad essere allenata dalla palestra gymnica di Viterbo) ma anche innata grazia nei movimenti, dovute ad un impegno notevole, (le vittorie di Civitavecchia e Firenze vengono a coronare un anno di duro lavoro) costanza, carattere, ma soprattutto passione. La locale sezione avis, ricorda a tutti, che durante il periodo estivo il fabbisogno di sangue aumenta in m o d o c o n s i d e r e v o l e ; in s p e c i a l modo per le emergenze. Moltissime volte la ricerca di sangue diventa affannosa. L'appello è di andare a donare prima di godersi le meritate ferie. Nella nostra cara Montefiascone è possibile donare sangue intero o plasma il primo e terzo givedì di ogni mese, con orario 08,00-10,30 presso il centro fisso di prelievo avis in ospedale; per il plasma (plasmaferesi) è necessaria la prenotazione. A Viterbo presso il Centro Trasfusionale sito in Viale R. CAPOCCI è possibile donare ogni giorno. Rinnovando l'appello, la locale sezione avis augura a tutti buone ferie in serenità, allegria e salute. Per la sez. avis Montefiascone Carlo GIANVINCENZI LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 Lettera aperta al Signor Sindaco del Comune di Montefiascone Signor Sindaco, Ho visto che anche Lei ha sottoscritto la lettera di Saluto alla Cittadinanza pubblicata nell'ultimo numero de LA VOCE, confezionata dall'Assessore Sport e Turismo Sig. Fernando Fumagalli, avallandola nei suoi contenuti. Mi permetta di spiegarLe i fatti e perché Le scrivo pubblicamente. Nella mattinata di domenica 8 giugno u.s. volli farmi accompagnare da mia moglie al Bar Italia per trascorrere, come d'abitudine, quelle ore d'ozio alla "Balocca" insieme ad altri pensionati con i quali abbiamo in comune il gusto della socializzazione che, specialmente di domenica, si svolge in quel luogo e con quelle modalità. Stavo discutendo insieme ad una mezza dozzina di "amici e conoscenti" sull'opportunità di chiudere o meno al traffico, ogni accesso a quel luogo di ritrovo, ed in modo particolare mi stavo lamentando con l'amico Nazareno Fantera (anch'egli pensionato) che invece non era d'accordo con me ed anzi lodava l'operato del Professore di ginnastica "Assessore Fumagalli". Proprio mentre eravamo nel pieno della discussione è apparso questo personaggio pubblico che il Fantera ha subito informato che si stava parlando di lui. Naturalmente la mia entrata in argomento è stata immediata perché io non ho certo l'abitudine di nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso. Chiarii subito che il contestatore ero proprio io perché, avendo io difficoltà di deambulazione, avevo dovuto camminare fino a stancarmi, perché a mia moglie (che mi stava accompagnando guidando la sua auto) non le era stato permesso di depositarmi davanti al BAR. La risposta del Professore di Ginnastica fu, più o meno "testualmente" la seguente: <Rivolto al Fantera> ma alta voce in maniera da essere sentito da tutti gli astanti, pontificò: "Manifestazioni sportive ce ne saranno ancora e forse anche meglio di questa e chi vuol criticare e non è d'accordo o non gli piace ciò che facciamo se NE DEVE ANDARE da questo Paese". La ragione per la quale questa lettera aperta è rivolta a Lei, Signor Sindaco, è perché Lei ha l'obbligo di verificare che i Suoi collaboratori rispettino le leggi dello STATO Repubblicano che hanno delegittimato certi metodi e che, tutti i Suoi collaboratori, dimostrino di essere a conoscenza che, l'ostracismo, anche presso i greci che lo inventarono, era un provvedimento con il quale una "ASSEMBLEA POPOLARE" e non un Reis FUrer (per restare nel mondo del turismo) poteva DA SOLO espellere un cittadino, da questi ritenuto indegno! Continuando nell'analisi del comportamento di questo Amministratore, sembra "spiazzante" per chiunque il dover constatare che, chi decide di invadere gli spazi pubblici con tanta faciloneria si basi, prima di decidere, su statistiche elaborate con II metodo di chi, in un campo di cocomeri tagli quattro 'lette" per gli amici senza preoccuparsi se l'una è più grossa dell'altra perché, volendo, ci sono "fette per tutti". Basta leggere fra le righe le considerazioni fatte dall'Assessore senza citare le fonti: "Montefiascone è legata da antica passione al ciclismo... (omissis) inoltre la nostra cittadina ha ospitato la 9S tappa del 66° giro d'Italia del 21 maggio 1983 facendosi conoscere dalle altre provincie La polemica... ~W4 Gentile Direttore, rrS'/v;.'! • colgo l'occasione offerIN ANT1C ta dall'articolo su santa . ' ;• SANTA M<Jfl Brigida a firma di Roberto - IMONlRAVÀi Saccarello per ricordare ft. JSEATQ - "" 1 • ' •• all'Amministrazione comuOA AVK nale, o a chi di dovere, che ..; DA LE» PkaoNi; l'epigrafe che commemora E PU? il öl1 A li. SIKfNU SKONftü 11 IN»' l'incontro tra la Santa e - • uri i. 'A papa Urbano V, collocata in M-! ANNÌVEfiSARÌÓ"' Ltìun salone della Rocca nel <4 ., INSIEME AL COMUNE M ' MOSfl fc m 1997 dall'Ordine Militare del I €AVÀ£i£RÌ DEL SANTISSIMO.'" -, '-£ DI SANTA' BHfOJOA f i Santissimo Salvatore e di . * CJif CON 80ÌXN*E XKRIMCW Santa Brigida di Svezia, è HAN Vi CEl ERRATO tó 'STÄX) sbagliata in quanto fa risalire l'episodio al 1367 mena tre, come conferma anche • " ? : lo stesso Saccarello, l'incontro avvenne nel 1370. Bisognerebbe quindi, se non rimuovere la lapide, almeno correggerla. Cordialmente. Giancarlo Breccola italiane e creando un legame di amicizia dei popoli nel segno dello sport". Orbene, a parte il fatto che non è vero che Montefiascone, grazie alla tappa del giro d'Italia, si sia fatta conoscere dalle altre "Provincie" perché Montefiascone non è ancora un'altra "Provincia" poi, tutti gli "INDIGENI" di questo "Colle" sanno bene che, per esempio, in questa cittadina ci sono anche tanti altri sportivi che non sono ciclisti, ad esempio: C'è una pletora di cacciatori, ci sono quelli che giocano al pallone, ci sono quelli della Palla Canestro, della Palla a Volo, per non parlare di quelli del Baseball fra i quali militano un gruppo di giovani che hanno creato una squadra che fa una specie di campionato nazionale e così di seguito. Con tutto il rispetto sia per i personaggi del Ciclismo nostri conterranei, che si sono fatti onore nel loro sport, associandolo a quello delle Interforze che tutti noi amiamo per la loro dedizione professionale, poiché sono convinto che tutti questi sportivi sarebbero i primi a NON VOLER sopraffare i diritti civili degli altri normali cittadini, desidererei suggerire a Lei Signor Sindaco di farsi vessillifero di queste istanze sociali che, se continueranno ad essere portate avanti con lo stile di qualche Suo collaboratore, squalificheranno la cultura dei nostri predecessori. Gradisca, Signor Sindaco, il mio ossequio personale e quello di coloro che si riconoscono nel mio scritto perché preferiscono un consorzio umano basato nel rispetto il più possibile "equo" dei diritti di tutti. Due battute... dal Baseball Montefiascone Continua ad alti livelli la stagione del Montefiascone Baseball. I ragazzi della GRAFFIETTI Stampati, allenati dal Mister Roberto FORTUNATI dopo aver iniziato la stagione con un buon livello gioco, ma con risultati non molto soddisfacenti hanno ingranato la quarta ed hanno iniziato a macinare gioco e risultati. Dopo due splendide partite giocate sui diamanti di Viterbo e Roma sabato scorso si sono ritrovati di fronte gli avversari di sempre dell'Unione Romana a cui hanno rifilato una sonora batosta in termini di gioco e di risultato. continua! Giraldo Ey nata l'Associazione VII Regio Etruriae Si sono accesi i riflettori sul territorio... con la nascita della - VII REGIO ETRURIAE, Associazione per la difesa, l'incentivazione, la valorizzazione e tutela del territorio. Le necessità ambientali sono in gran numero e l'Associazione spera di giungere a creare una rete ambientale nazionale, ove uomo e ambiente non fossero più considerati parti separate, ma un "unicum" da difendere, tutelare e valorizzare. Le iniziative proposte partono sempre da due semplici considerazioni: - Poter offrire a persone in cerca di collocazione lavorativa un'occasione di collaborazione. - Poter offrire ai nostri associati lo stesso trattamento che vorremmo riservato a noi e ai nostri cari. Tutti possono giocare a BASEBALL, chissà forse anche Don Agostino... che comunque ci darà la sua benedizione. Risultato finale 15 a 12 senza il bisogno di dover giocare l'ultimo attacco, in quanto ininfluente al fine del risultato (avrebbe potuto solo aumentare il punteggio di vantaggio per il Montefiascone Baseball). La formazione gialloverde dei ragazzi falisci inizia a mettere paura a tutti gli avversari che incontra, poiché ha raggiunto quella maturità e quella preparazione di gioco che la sta facendo vedere come una delle più forti di questa fine di campionato. Stesso discorso per la formazione dei cadetti AXA ASSICURAZIONI di Pietro RANUCCI, agli ordini di FORTUNATI Massimo che partita con ottimi risultati alterna delle giocate da grandi giocatori a piccoli momenti di smarrimento, prontamente evidenziati e corretti dal mister. Ottima notizia infine è anche l'arrivo del tecnico cubano Arsenio MORA TORRES giunto a Montefiascone per dar manforte agli allenatori di tutte le categorie, in special modo la squadra maggiore del Montefiascone Baseball quest'anno sponsorizzata dal CAFFÉ' Fida, che impegnata nello svolgimento del campionato di serie B nazionale, dopo alcune defajance, dovute anche a grossolani errori arbitrali sta recuperando lo spazio perso per cercare di ripetere la splendida stagione disputata lo scorso anno. In bocca al lupo a tutti i giocatori del Baseball Montefiascone. Mauro TOF. L'ambiente è vissuto dagli uomini, che seppur insigniti di pari dignità e diritti non sempre godono della benevola sorte. Non saremmo coerenti se ignorassimo coloro che hanno maggiori bisogni. Così tra le attività dell'Associazione verranno sviluppate iniziative concrete e mirate al fine di porre le distanze tra il diritto alla dignità della vita e il disagio. Data la passione per la nostra terra e l'ambiente è nata la necessità di realizzare atti concreti... L'incentivazione turistica, le promozioni territoriali, la tutela dei beni storico-archeologici, la diffusione della cultura ambientale sono le manifestazioni più evidenti. Così vi proporremo: visite guidate; itinerari culturali presso le varie località regionali ed extra; archeotracking; tour in mountain bike; itinerari equestri; itinerari ambientalistici; safari fotografici; voli turistici; itinerari eno-gastronomici; visite guidate speleologiche e geologiche; escursioni folkloristiche, anche serali; visite museali; passeggiate culturali sugli antichi tracciati della via Francigena ma non solo, saremo presenti anche con iniziative didattiche seminari manifestazioni culturali e sportive e numerosi avvenimenti ludici. Insomma... partecipate fin da subito, questo è solo l'inizio! Ci trovate in Corso Cavour, 67 a Montefiascone, oppure al Sito internet: www.settimaetruriae.org e per contatti telefonici al: 339-40.12.694, o al 34852.45.482. LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 // Ferie, anziani ed animali" Siamo ormai in piena estate e c'è, chi può ovviamente, chi va ai monti o ad arrostirsi sulle spiagge. Diritto alle ferie e di spenderle come vogliamo, li abbiamo tutti noi che svolgiamo una qualsiasi attività lavorativa, ma, ed è questo che intendo sottolineare che il fatto di divertirsi non deve soffocare i sentimenti di umanità, che spesso, in queste circostanze, vengono messi da parte esclusivamente per l'interesse personale. Intendo affrontare sia il problema degli anziani che, lasciatemi dire anche questo, quello degli animali abbandonati. SI assiste, spesso alla gente che va a divertirsi dove sembra loro opportuno lasciando "'I vecchietto" o a casa in balia di sè stesso, o, e questo è ancor più grave, lo rinchiude in qualche ospizio, fin quando i "signori" torneranno a casa... L'importante è... prendere la "mesatella"... Già, certi anziani, specie in questo periodo, vengono letteralmente "scaricati" dai loro familiari... Una vera vergogna a cui, in un vero Paese civile, si deve ovviare... Si tengano presenti i sacrifici, le privazioni, etc di quell'anziano per far arrivare a quel livello l'intera famiglia., dicono: "ma... si sbrodola etc" ed allora si controbatte: anche tu farai parte un giorno di quella categoria di anziani e... se i figli od i nipoti ti trattassero come stai facendo tu ora, cosa penseresti? E' una questione altamente umana trattar bene i vecchi, curarsi di loro nelle necessità, evitare che, in una famiglia che si rispetti, si sentano di peso ed "in più"! Sono veri doveri dei familiari che avranno il giusto compenso da Dio. Come ho scritto, a proposito di abbandono, non si devono dimenticare gli amici a quattro zampe che, contrariamente a quelli a due zampe, spesso, non tradiscono mai e, soprattutto i cani, sono disposti a tutto per il padrone... ma, certi "padroni" si ricordano di loro solo quando fanno loro comodo, poi assistiamo al sempre crescente scempio estivo di bestiole scaricate, come inutili fardelli dalle auto in determinati punti e lasciate al loro destino, ad errare, pazze di dolore, senza una meta, finché qualche altra auto li investirà... Beh, meglio non andare oltre... Voglio però sottolineare come sia cani, gatti o amici pennuti a due zampette, abbiano gli stessi diritti e non devono esser considerati solo quando ci fanno comodo (a far magari i "belli" portando in braccio vivaci cagnolini... magari sbaciucchiandoli e dando loro dolci epiteti che nemmeno I figli si sognano...), ma sempre... Non abbiamo diritto, essendo esseri viventi, di trattarli così meschinamente! Dunque, divertirsi., è più che lecito, dimenticare i propri doveri... "non licei". Paparello Gianluigi Per un giorno mio figlio Vorrei portarti un giorno al mare Regalarti secchiello e paletta Per costruire insieme un castello fatato Poi buttarci nell'acqua e giocare a chi schizza di più poi seduti sulla sabbia mangiare tante cose buone raccontarci tante storie allegre tra coccole e sorrisi vorrei almeno per un giorno toglierti da quella maleodorante strada che sa di fumo che sa di morte a te con non hai mai visto il mare che non sai cos'è giocare che hai cancellato il sorriso dal tuo volto che non sai nemmeno cos'è una carezza che per mangiare devi scalare una montagna d'immondizia alla ricerca di un avanzo scartato vorrei vedere i tuoi occhi allargarsi di stupore felice anziché chiudersi per non vedere orrori gratuiti vorrei tenerti per mano bimbo afgano e tibetano o brasiliano ovunque tu sia vorrei che per un giorno... fossi figlio mio. Antonio Fontana Avvenne un dì Padre e figlio passeggiando per le vie della città una scritta s'un portale gli destò curiosità la rilessero più volte su di essa meditar. E' il palazzo di Giustizia figlio mio non vi entrà sii onesto nella vita e con gioia avanti va; ma ricredersi dovette quando su di lui piombò la calunnia più infamante e la soglia lui varcò. Ricordò del padre il detto l'onestà lo rincorò il verdetto fu tremendo l'uomo onesto condannò ed il timbro dell'ufficio l'innocenza trasformò. E dolente lui rimase e così bene pensò non ho soldi per l'appello mi rivolgo al sommo Dio che il denaro non gli serve e giustizia avrò io. Emilio Camicia pag. 13 Se anche potesse il pesce gridare! Da qualche mese si è chiusa la caccia, mentre si è aperta la stagione di un altro "sport", la pesca. Le virgolette sono volute. Mi rifiuto di catalogare la caccia fra gli sport, in quanto almeno nella comune accezione del termine, sportivo sta per leale. Il gesto sportivo è II calciare la palla fuori dal campo quando il giocatore della squadra concorrente è a terra In difficoltà. Altrettanto sportivo è il consueto gesto di ritornare la palla alla squadra avversaria, una volta che il giocatore sia stato soccorso. Non tutte le forme di caccia sono uguali, però tutte implicano la morte dell'avversario ed alcune di queste sono particolarmente odiose, perché sfruttano l'inganno, il principale nemico dello sport. Si pensi alla cosiddetta "caccia al capanno" praticata estensivamente, ancor oggi, in molte zone d'Italia dove ci si avvale di stampi che altro non sono, copie, veri sosia per richiamare quelli in carne ed ossa. Agli stampi si possono accoppiare richiami sonori o a corda che emettono lo stesso suono degli uccelli. Il fratello costretto a richiamare il fratello davanti al plotone di esecuzione. E chiamatelo sport!!! Parimenti non riesco a pensare alla pesca, o almeno a certa pesca, come ad uno sport. Qui il concetto si fa un pò più sottile e meno palese. Se molti concorderanno che non è sportivo starsene comodamente "imboscati", attendendo che il battitore porti davanti al fucile del cacciatore il trofeo, dovranno parimenti concordare che anche l'uso di sofisticati congegni e di armi particolarmente raffinate, utilizzate in certe forme di pesca, non sono il massimo della lealtà. E' evidente che più scendiamo nella cosiddetta "gerarchia" zoologica, più diventa difficile farsi cogliere da forti sentimenti. Il cucciolo di un cane o di un gatto suscita emozioni diverse, rispetto ad un pesce nato da poco o ad un lombrico. Eppure, se pensiamo che la pesca si basa sull'inganno non possiamo attribuirle il titolo di sport. Cosa fa il pescatore? Infila la sua bella esca nell'amo (nessuno è mai andato a chiedere ad un lombrico come si sta infilzati ad un amo), getto il tutto sott'acqua e attende che un pesce scorga quello che per lui non è altro che il suo cibo. C'è un recente film coreano, di cui non ricordo ora il titolo, in cui un uomo ingoia una dozzina di ami e poi tira con vigore i fili. Più di una persona nelle sale cinematografiche, a questa vista, si è fatta soccorrere dal medico. Anche per il pesce non deve essere un'esperienza gratificante, come deve essere molto scomodo, quando si strappa il filo, nuotare per ore e giorni con un grosso amo piantato nel labbro o nel profondo della bocca, senza la possibilità di toglierlo. E senza poter mangiare, essendo destinato a morir di fame. Certo, sono ben conscio che il capriolo morente, il Bamby sacrificato a Diana, faccia più tenerezza di un persico o di una tinca. Eppure dovete ammettere che è solo una questione di "gerarchia zoologica", perché il fucile con II cannocchiale ad infrarossi e l'esca perfettamente mimetizzata costituiscono tramiti che mal si accordano con la lealtà e la parità di forze. Facciamo come nei vecchi film western, quando il cowboy affamato si getta nell'acqua e va a caccia del pesce con un pezzo di legno appuntito e con le mani. Niente trucchi, niente inganni. E se riesce a prendere il pesce ha tutte le ragioni di farsi il suo arrostino. Goffredo Balestra "... e quindi uscimmo a riveder le stelle Il cinque Giugno 2003, nel salone della Rocca dei Papi, nell'ambito degli incontri organizzati per la manifestazione "Primavera in Etruria", i r a g a z z i della 2 3 C e della 2 a E d e l t e m p o p r o l u n g a t o dell'Istituto Comprensivo di Montefiascone, si sono esibiti in una gradevolissima rappresentazione intitolata "... e quindi uscimmo a rivederle stelle". Si è trattato di una "rivisitazione scherzosa ma non irriverente", come ha detto la ragazza che ha presentato la "piece", de "La Divina Commedia". Già l'anno scorso questi alunni si erano cimentati in una simpatica riproposizione dell'antefatto della guerra di Troia: "Chi dice donna dice danno; ovvero il rapimento di Elena", riscuotendo consensi ed applausi. La recita di questo anno, tuttavia, è risultata più articolata e complessa, impegnativa sia riguardo alla parte recitativa che a quella m u s i c a l e . I r a g a z z i , s u p p o r t a t i d a i loro i n s e g n a n t i - B o r d i n i , Brachino, De Angelis, Focarelli, Fiocchetti, Panfili e Scorzino hanno dimostrato grande naturalezza e spigliatezza nel muoversi sulla scena ed hanno allietato, anche con esecuzioni musicali e danze, il numeroso pubblico accorso. Date queste premesse, speriamo che anche il prossimo anno questi ragazzi possano riproporsi alla nostra attenzione, rivisitando alla loro maniera chissà quale famosa opera della nostra letteratura! LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003 pag. 10 ^Za^^e Tante sono le coppie c h e in, q u e s t o p e r i o d o celeb r a n o il m a t r i m o n i o c r i stiano: fiori, vestiti, pranzi, doni, a m i c i , viaggi e c c . ; la c o s a p i ù i m p o r tante, garanzia dell'unione futura, è la consapevolezza e l'umiltà di chiedere la b e n e d i z i o n e di Dio, la p r o t e z i o n e d i M a r i a S S . m a , t u t t o il r e s t o lascia il tempo che trova! Il fallimento di tante unioni è d o v u t o alla superficialità, all'entusiasmo m o m e n t a n e o , alla m a n c a n z a d i p r e g h i e r a e di f r e q u e n z a ai s a c r a m e n t i , in una parola all'egoismo, mentre l'amore vero è soprattutto dedizione e d i m e n t i c a n z a di sé per pensare all'altro! ^¿o^^^c / V o g l i a m o r i c o r d a r e l ' u n i o n e c r i s t i a n a di B a r b a r a Camicia con Fazi Massimo, il 21 giugno, e quella di Luca Castellani e Patrizia Caprio, il 28 giugno, riportando il sonetto che il nonno di Barbara, Diodato, ha composto per la nipote e che può valere per tutte le coppie. Barbara cara, oggi in S. Flaviano, il sì per l'uomo che hai scelto, hai pronunciato, e lui con un altro sì ha ricambiato, dinanzi all'Uomo Dio del buon cristiano. Le fedi nell'anulare della mano; l'affetto che vi lega è confermato e nel futuro sarà ricordato l'amor che unisce e che porta lontano. E sia presente nel vostro soggiorno la triplice famiglia di Maria e di profumo e fior sia sempre adorno. Fatevi lungamente compagnia e centenari poi fate ritorno lassù dove tutti si aspira e così sia. Con affetto il nonno Diodato Piciollo II primo frutto del matrimonio: i figli! Ciao a tutti! Mi chiamo Giovanni e sono nato proprio il giorno del primo anniversario di matrimonio dei miei genitori: 11 maggio, mandando in visibilio m a m m a Valentina Fanelli e papà Giusto Scalabrella. Ma non solo anche i nonni materni Giuseppe e Franca e i nonni paterni Giovanni e Emilia; senza dimenticare le zie M. Cristina e Lia e la cuginetta Jessica. Giovanni, noi tutti saremo lì ad aiutarti nei momenti belli e brutti e a guidarti nelle scelte che la vita ci offre. Ben arrivato piccolo Giovanni. Mamma Valentina e papà Giusto Il 30 aprile 2003 sulla collina falisca è arrivato un altro T r a p è , è L e o n a r d o , figlio di Francesco e Adriana Cecere. Grande è la gioia dei suoi g e n i t o r i , delle z i e E l e o n o r a Trapè e Alessandra Cecere, dei nonni Nadia e Rossano Trapè, Francesco Cecere e M. Vincenza Pelliccioni. Leonardo ringrazia tutti per le coccole che riceve e ringrazia anche l'ostetrica Fabiola Ciripicchio che lo ha aiutato a nascere. Ora il mondo è anche tuo, caro Leonardo, tanti auguri! Sono Alessandro Filiè in braccio a mia sorella Arianna, venuto a farle compagnia il 12 dicembre dello scors o a n n o ; h o m a n d a t o in v i s i b i l i o mamma Michela Fetoni, papà Stefano, nonché i nonni Paola ed Evandro e Luigina, mentre il nonno Primo giubila in cielo e dal cielo mi benedice e protegge. POTETE VERSARE: PER |- sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica COMODITÀ' sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone 0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita • DEI LETTORI 01027 Montefiascone 0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preocDE cupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è "LA VOCE" grata ai suoi". Dario Coppola è diventato ingegnere Diamo notizia che con i soliti brillanti voti il quarantaseienne Dario Coppola, figlio del geometra Raffaele e della professoressa Lucia Volpini, nonché genero del nostro collaboratore Zelindo Gianlorenzo, il 3.6.2003 è diventato il dottor ingegner Dario Coppola perché si è laureato presso l'Università "La Sapienza" di Roma in Ingegneria Elettronica discutendo la tesi: "Architettura di una rete ASON e problemi connessi alla sua introduzione nel sistema di comunicazione" - relatore il Chiarissimo professor Andrea Baiocchi - Correlatore l'ingegner Piergiorgio Pagnani. La circostanza merita una menzione particolare perché il nostro nuovo ingegnere era già impiegato come tecnico presso la 'Telecom" di Roma ed ha dovuo sacrificare molta della sua vita di lavoro, di famiglia ed inoltre del suo tempo libero, studiando di notte, alla preparazione della laurea; ma adesso lui vale per due perché unisce, come si dice, la pratica alla grammatica, nel senso che è in grado di mettere mano personalmente fra i complessi meccanismi elettronici, cosa che non tutti i laureati sono in grado di fare senza l'aiuto manuale di un tecnico. Siamo stati lunghi nella nostra esposizione non perché il nuovo dottor ingegnere ci sia particolarmente simpatico - noi vogliamo bene ugualmente a tutti i nostri amici - ma perché il suo può essere un caso emblematico di chissà quanti casi analoghi di giovani impastoiati di fronte alle esigenze familiari e di lavoro; approfittiamo per dire loro: non arrendetevi, fate vostro il motto dei nostri padri latini: "Post fata, resurgam" "Dopo l'avverso destino, risorgerò". Bravo Dario! Ad maiora! Neo poliglotta Il g i o r n o 13 m a g g i o si è l a u r e a t a in L i n g u e e Letterature straniere con la votazione di 110/110 e lode presso l'Università di Viterbo la sig.na Cordovani Laura. Titolo della tesi: "Marina Cvetaeva: una poetessa nella Praga degli anni venti". Relatore il prof. Gaetano Platania. Correlatrice la prof.ssa Ornella Discacciati. Complimenti in più lingue! NOZZE D'ORO Il 27 aprile hanno voluto ricordare e festeggiare il loro 50° di matrimonio, insieme alla figlia Daniela e a parenti ed amici i signori Colombo Lotti e Matilde Fetoni, ai quali rinnoviamo ancora le nostre felicitazioni. E approfittiamo per dire a tutte le coppie che nel giorno di S. Margherita pregheremo per loro e le ricorderemo al Signore, consegnando un modesto dono di memoria. Nari sana Il 20 febbraio Teresa Guerra ha f e s t e g g i a t o i suoi 93 anni di vita, insieme alle figlie Carolina e Ada, con i generi Igino e Mario, i due nipoti F e d e r i c a e E n r i c o e il pronipote Davide. Un solo rimpianto: la mancanza del suo sposo Americo Micheletti che è in cielo da anni. -dx. pachi!