VOCE
Anno XXI (XXXVI) - N ° 7 - LUGLIO 2 0 0 3 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 6 6 2 / 9 6 art. 2 - comma 2 0 / c
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13 giugno - venerdì: Sala Clementina
S.
Margherita
La famiglia in Europa
attraversa momenti difficili e la famiglia
Il Papa ha ricevuto iu partecipanti al Convegno dei Presidenti delle Commissioni Episcopali per
la famiglia e per la vita dell'Europa e, parlando della "famiglia in Europa", ha constatato che
"attraversa momenti difficili". Ha continuato il Papa:
"La famiglia dispone però anche di ricche potenzialità, essendo un'istituzione saldamente radicata nella natura dell'uomo. Inoltre, essa sperimenta le energie di cui lo Spirito la ricolma, e che
non le verranno mai meno nel compimento della sua sacra missione di trasmettere la vita e
diffondere l'amore familiare attraverso le generazioni.
In verità, oggi è l'identità propria della famiglia a essere sottoposta a minacce
disumanizzanti.
Smarrire la dimensione "umana" nella vita familiare conduce a mettere in discussione la radice
antropologica della famiglia come comunione di persone. Vanno allora sorgendo, un po' dappertutto nel mondo, alternative fallaci che non riconoscono la famiglia come un bene prezioso e
necessario per il tessuto sociale. In tal modo, per carenza di responsabilità e di impegno nei
confronti della famiglia, si corre il rischio che si debba pagare, purtroppo, un alto costo sociale,
e a farne le spese saranno specialmente le generazioni future, vittime di una mentalità nociva e
confusa, come di stili di vita non degni dell'uomo.
Alcune famiglie posano insieme al Vescovo Fiorino, allora titolare della diocesi,
nel giorno della festa di S. Margherita.
Nell'Europa dei nostri giorni l'istituto familiare soffre d'una preoccupante fragilità, che diventa
più grande quando non si è preparati ad assumere le proprie responsabilità al suo interno, in un
atteggiamento di piena donazione reciproca e di vero amore.
Occorre al tempo stesso riconoscere che tante famiglie cristiane offrono una consolante
testimonianza ecclesiale e sociale: esse vivono questa donazione reciproca
nell'amore
coniugale e familiare in modo ammirevole, superando difficoltà e avversità. Proprio da
questa donazione totale scaturisce la felicità della coppia, quando essa si mantiene fedele all'amore coniugale sino alla morte e si apre fiduciosa al dono della vita.
Nelle attuali società dell'Europa emergono tendenze, che non soltanto non contribuiscono a
difendere questa fondamentale istituzione umana, quale è appunto la famiglia, ma la osteggiano, rendendone più fragile la coesione interiore. Diffondono mentalità favorevoli al divorzio, alla
contraccezione e all'aborto, negando di fatto l'autentico sentimento dell'amore e attentando in
definitiva alla vita umana, non riconoscendo il pieno diritto alla vita dell'essere umano.
Numerosi sono certamente gli attacchi contro la famiglia e la vita umana, ma grazie a Dio sono
molto numerose le famiglie che restano fedeli, nonostante le difficoltà, alla loro
vocazione
umana e cristiana".
7
si
/
__
S. Margherita (o Marina), Patrona,
Protettrice della città di Montefiascone,
possiamo e dobbiamo invocarla perché sia
di esempio e benedica la nostra gioventù,
le nostre famiglie.
Nel cuore della Santa il primo posto l'ha
occupato il Signore, per Lui è vissuta, per
Lui ha testimoniato, per Lui ha donato la
vita, morendo martire, con la decapitazione.
Oltre alla famiglia di Gesù (Padre e Spirito
Santo, Maria SS.ma e S. Giuseppe) ha
amato immensamente la sua famiglia terrena: la madre, che forse l'ha appena conosciuta, la madre adottiva, dalla quale ha
appreso i principi della vita cristiana e il
padre, sacerdote pagano, per il quale ha
sicuramente pregato per ottenerne la salvezza.
E' modello di figlia nella famiglia di Dio, è
modello di figlia amalgamandosi con la sua
famiglia umana.
Invochiamola perché la fede, la speranza e
la carità che hanno guidato la sua vita
siano anche i nostri principi, la purezza e
l'onestà siano da imitare dalla nostra gioventù; la grazia divina ricevuta con il
Battesimo occupi sempre il primo posto
anche nella nostra vita di devoti, coscienti
che non vengono sminuite ma potenziate
quelle che sono prospettive puramente
umane.
(vedi programma a pag. 7)
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
Sono stati ordinati nella Cattedrale di Viterbo il 27 giugno:
Giuseppe Scarito e Roberto Bracaccfni
Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù venerdì 27 giugno - alle ore 16,30 è iniziata la
cerimonia liturgica: S. Messa e ordinazione
diaconale di Roberto e Giuseppe nella cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo.
Presenti diversi sacerdoti delle diocesi,
soprattutto i parroci dei due giovani: D. Pino
di Tuscania e D. Luciano di Montefiascone, il
Rettore del Seminario Maggiore D. Domenico
Severi, il V i c a r i o G e n e r a l e Mons. Pietro
C o n c i o l i a f i a n c o del V e s c o v o M o n s .
Lorenzo.
La chiesa cattedrale era gremita di fedeli,
oltre i familiari dei due molti provenivano dalla
parrocchia di S. Flaviano di Montefiascone e
altri dalla parrocchia di Tuscania.
Due giovani, con buona esperienza di vita
alle spalle: Roberto, montefiasconese, ha
conseguito la maturità al Liceo Pedagogico
presso la Scuola Magistrale delle Benedettine,
ed è entrato in Seminario nel 1996 all'età di
vent'anni; Giuseppe, di Tuscania, entra in
Seminario all'età di 31 anni, con alle spalle la
maturità scientifica e il lavoro di 10 anni al
centro elettronico della CARIVIT.
Ebbene, Sua Ecc.za li ha consacrati diaconi dopo aver detto loro: "Siete chiamati a
"servire"
per questo
vi consegno
il
Vangelo e ciò che serve per la mensa
eucaristica. Siete ministri della Parola e del
Sacramento.
Radice del servizio è l'amore, che attingerete dal Cuore di Cristo. E' qui infatti la
sorgente della vostra vita.
Vi promuovo - ha continuato il Vescovo con gioia ma anche con trepidazione, perché il ministero al quale siete
chiamati,
richiede la vostra vita, il vostro agire, il
vostro operare. Solo così Gesù
Cristo
diventerà la ragione del vostro diaconato".
Questo, in sintesi, con nostre parole, il
discorso del Vescovo.
Auguriamo ai due giovani buon esercizio del diaconato ricevuto in attesa del
sacro ordine del presbiterato.
7
30
D. Antonio Agostini
16.10.1913
-
1.6.2003
Era poco conosciuto nella nostra
città, a n c h e perché da alcuni anni
v i v e v a p r e s s o la c a s a p e r a n z i a n i
delle S u o r e M e r c e d a r i e di F a r n e s e ,
d o v e , f i n c h é ha p o t u t o , ha p r e s t a t o
servizio come Cappellano.
Poi ... a n z i a n o c o m e gli altri... è
rimasto nella casa assistito amorevolmente dalle Suore. L'abbiamo incont r a t o più d ' u n a v o l t a , a n c h e a l c u n i
giorni prima della sua salita al cielo.
La foto che pubblichiamo gliel'abbiamo scattata circa un anno fa.
Nato ad Acquapendente il 16 ottobre 1913, era stato ordinato sacerdote
il 14 a g o s t o 1 9 3 8 . A v e v a iniziato la
sua missione sacerdotale c o m e Vice
rettore e Padre spirituale nel seminario di A c q u a p e n d e n t e . U n i f i c a t o il
Seminario
con
quello
di
Montefiascone, era andato parroco a
Canino, e dopo alcuni anni nella sua
c i t t a d i n a di A c q u a p e n d e n t e . Q u i è
s t a t o v e r a m e n t e il " b u o n p a s t o r e "
dedito solo alla sua missione di servizio alle anime, missione arricchita di
spiritualità e di preghiera.
Giunto all'età di 75 anni, ha dato le
d i m i s s i o n i e s ' è r i t i r a t o p r e s s o le
S u o r e M e r c e d a r i e di F a r n e s e , dalle
quali s'è t r a s f e r i t o al c i e l o il g i o r n o
della Ascensione di Cristo, per ricevere il premio della felicità eterna, meritata con la sua dedizione sacerdotale
umile e costante.
Grazie D. Antonio per
l'esempio
che ci lasci d'una vita tutta dedicata
ad onore di Dio e a servizio
delle
anime.
Il Vescovo invoca lo Spirito
su Roberto Bracaccini
Il Vescovo invoca lo Spirito
su Giuseppe Scarito
S. Margherita
'->ivino Amore
S. Maria delle Grazie
Corpus Domini - Le Coste
S. Pietro - Benedettine
Villa S. M a r g h e r i t a
S. Flaviano
Corpus Domini - Le Coste
S. Giuseppe - Le M o s s e
S . M a r i a d e l Giglio - Z e p p o n a m i
S . M a r i a del R i p o s o (Fiordini)
S. Flaviano
9
S. F r a n c e s c o (vicino O s p e d a l e )
C h i e s a P o g g e r i (1 - e 38 domenica del mese)
S. Andrea
S . F r a n c e s c o (dal mese di maggio)
9,30
Corpus Domini - Le Coste
S. M a r i a del Giglio - Z e p p o n a m i
_
O
8,1
5
Santuario di S. Lucia Filippini
MESSA VESPERTINA FESTIVA DEL SABATO
16,30
S.
.f a
"
S . M a r i a d e l Giglio
Margherita
S. Flaviano
S. Giuseppe - Le M o s s e
S . M a r i a d e l l a Vittoria (P. Cappuccini)
Villa S. M a r g h e r i t a
1 8
1 9
Montedoro
S. Margherita
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 13
Vecchie foto
Ricordi del passato: 1959
* Persone adulte:
B a r t o l e s c h i G i n e v r a , B i g e r n a S o f i a in
Cappelloni, Sr. Elena Corba.
* Ragazzi dell'asilo:
B o l o g n a Pietro, Viola Roberto, Nunziati
Massimo, Nunziati Gianni, Ricca Francesco.
Gli altri si riconosceranno da soli. Ora sono tutti
adulti, con una storia alle spalle, diversa l'una
dall'altra, con tanta nostalgia per quell'età di
bambini innocenti... Ciò che conta per voi e per
tutti è vivere bene l'istante presente, che
serve a riscattare il passato ed a preparare il
futuro!
MONTEFIASCONE E IL SUO VINO
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
remundatura - (tarda primavera) potatura
"verde" che prevedeva l'eliminazione dei germogli superflui (scacchiatura) e dei polloni
spuntati sul ceppo (spollonatura).
ligonizzatura
e occatura - operazioni di
zappatura da eseguire rispettivamente in primavera e all'inizio dell'estate, ma spesso
combinate in un solo intervento; l'occatura
era una zappatura superficiale prevalentemente rivolta all'eliminazione delle erbe infestanti.
inforcellatura - (inizio dell'estate) pratica di
rafforzamento dell'intelaiatura di sostegno
dei tralci realizzata, con forcellae sulle quali
poggiavano pertiche e pali disposti orizzontalmente.
alzatura - (luglio-settembre) sollevamento
dei tralci a ghirlanda per facilitare i lavori al
terreno.'
scioccatura - (luglio-agosto) seconda occatura praticata raramente.2
rencalzatura - (luglio-agosto) accumulo di
terra attorno al piede della vite per mantenere l'umidità durante i mesi estivi.
spampanatura - (settembre) asportazione
dei tralci e dei pampini in eccesso per favorire una robusta crescita, la piena esposizione
al sole e la completa maturazione dei grappoli.
Molte di queste operazioni si ritrovano,
puntualmente considerate, nei capitoli delle due
copie degli statuti montefiasconesi riguardanti i
lavoratori delle vigne; le normative statutarie,
infatti, costituivano il principale riferimento legale
nella stipula dei contratti di locazione.
STATUTO ANTICO ( 1 4 7 1 ) : . . . t u t t i i l a v o r a t o r i
delle vigne locate e delle terre della Città di
Montefiascone e del suo distretto siano
tenuti e debbano sotto vincolo di giuramento lavorare e far lavorare bene, legalmente
e fedelmente i possedimenti a loro locati nei
tempi dovuti e congrui e cioè potando le
vigne o sfrascando, zappando, palando,
tendendo, scacchiando, e legando e occando per tutto il mese di maggio e prima della
festa della Madonna nel mese di Agosto. E
se i suddetti lavoratori non avranno terminato gli anzidetti lavori nel tempo sopraindicato perdano la metà di tutta la vendemmia. E
si applichi al padrone della vigna e che non
possano vendemmiare se prima non l'abbiano richiesto ai padroni del fondo.3
STATUTO NUOVO ( 1 5 8 4 ) : S e u n o a v r à p r e s o
in affitto da altri una vigna da coltivare a
metà semina oppure ad altra porzione convenuta, sia tenuto a coltivarla con diligenza
DI
GIANCARLO BRECCOLA
fusse paura o necessità [8 settembre];5 a Castel
Fiorentino - centro abitato ormai scomparso ubicato a 5 km. ad est di Montefiascone - post
festum sancii
Mathei [21 s e t t e m b r e ] . 6 A
Montefiascone bisognava attendere la specifica
disposizione del consiglio comunale che si riuniva
il 15 settembre. La volontà di fissare una data ufficiale per l'inizio della divignatura era utile, tra l'altro, per evitare raccolte immature ed per scoraggiare il furto nelle vigne. I giorni più favorevoli alla
vendemmia erano quelli compresi tra il 25 settembre ed il 15 ottobre;7 inoltre, di regola, la raccolta
dell'uva bianca precedeva quella dell'uva rossa.8
Vineis iigonizandis
- xilografia relativa alla ligonizzatira della vigna tratta da PIETRO DE CRESCENZI, Ruralia
commoda, Peter Drach, Spira 1490-95
e a lavorarla in questo modo, cioè: Il lavoratore o il Colono debba aver potato la vigna
entro la metà di Marzo e durante tutto il
detto mese di Marzo averla zappata una
prima volta; Durante tutto il mese di Aprile
averla tesa; Durante tutto il mese di Maggio
aver zappato una seconda volta, estirpato e
legato sotto i tralci; Durante tutto il mese di
Agosto aver zappato o erpicato per la terza
volta, e fino alla metà di settembre aver
sistemato continuamente i tralci, e se il
lavoratore sarà venuto meno nelle dette colture o in qualcosa delle predette rifonda al
padrone della Vigna tutto il danno patito,
tanto riguardo alla vigna quanto riguardo ai
frutti, secondo stima da farsi dagli estimatori
del Comune. E in ogni caso vogliamo che il
Lavoratore non possa portare via uva e frutti di detta vigna né vendemmiarla senza il
permesso del padrone e riparati i detti danni
patiti e assegnatagli la parte, che sia tenuto
a portare alla sua casa a proprie spese. 4
18. La vendemmia
(divignatura)
Generalmente, nella Tuscia bassomedievale, la data di raccolta dell'uva veniva fissata
dagli statuti o da delibere delle autorità comunali.
A Viterbo, per esempio, per diverso tempo la vendemmia poteva iniziare soltanto dopo la festa de
santa Maria de septembre et non prima salvo non
Stabiliamo ed ordiniamo che nessuno di
qualunque condizione sia per nessun pretesto osi o presuma di vendemmiare per sé o
per altri se prima non sia stato firmato ed
ordinato e dichiarato dal Consiglio Generale
da tenersi e da celebrarsi dai Signori Priori
e dal Potestà passati quindici giorni del
mese di settembre e che non sia stato
dichiarato o riformato nello stesso Consiglio
quando si debbano fare le vendemmie dagli
abitanti e dai cittadini della città di
Montefiascone in qualunque contrada per il
tipo di vitigno Moscatello, guarnaccino o di
qualsiasi altro genere di uve sotto pena di
dieci libbre p a p a r i n e da d e s t i n a r s i al
Comune e che subito si debba fare dal
Potestà una doverosa esecuzione contro i
trasgressori o qualcuno di loro sotto la pena
predetta.9
(13 - continua)
note:
1 DE PALMA 1 9 9 2 , p. 1 0 8 .
2 DE PALMA 1 9 9 2 , p. 1 0 8 .
3 ASCM, Copia Statuti Veteris (1471) Civitatis Montis
Falisci Quam Ego Fabritius Bisentius transcripsi Anno
Domini 1715, Liber secundus, Causarum Civilium,
QUOD QUESTIONES LABORITIJ VINEARUM TERRARUM OMNI TEMPORE TERMINENTUR CAP. 3 6 .
4 A S C M , Copia Statuti novi (1584) Civitatis
Montis
Falisci
editi
de Mandato
Cardinaiis
Farnesis
Gubernatoris Perpetui Quam Ego Fabritius
Bisentius
transcripsi
Anno Domini
1715, L i b e r q u a r t u s ,
E x t r a o r d i n a r i o r u m , DE LABORATORIBUS VINEARUM C a p .
Vili (trad. ELETTRA DE MARIA).
5 CORTONESI 1988, p. 66; Statuto di Viterbo, aa. 125152, III, 128, p. 186.
6 CORTONESI 1988, p. 66; Statuto di Castel Fiorentino, a.
1298, rubr. 76, p. 328.
7 ASCM, Copia Statuti novi, Liber secundus,
Causarum Civilium, DE FERIJS Cap. CXI!, ...Ferlae
Vindemiarum a die 25 Mensis Septembris usque ad
diem 15 mensis Octobris inclusive...
8 LANCONELLI 1 9 9 4 , p . 1 1 3 .
9 A S C M , Copia
Statuti
Veteris,
Liber p r i m u s , De
R e g i m i n e , DE VENDEMIJS QUOD ELAPSIS QUINDECIM DIEBUS
MENSIS SEPTEMBRIS FIERI DEBEAT CONSILIUM SUPER IPSIS
Cap. 56.
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
Attualità locale Rubrica
II vecchietto
a cura di Umberto
c/ove lo
Ricci
metto?
tutti protesi alla quadratura del bilancio; tacciono i sindacati Impegnati in
Nella rumorosa vicenda del cambio di gestione della casa di riposo
forza per la difesa dei livelli occupazionali, degli standard qualitativi delle
Villa Serena di Montefiascone, ci fosse stata una voce a difesa degli ospiti.
mansioni dei dipendenti e per la salvaguardia di eventuali privilegi, incentiMa vattene. Come in tutte le riforme, piccole o grandi che siano, di tutti ci
si preoccupa fuorché dei soggetti direttamente interessati. L'occhio di bue vi e prebende varie.
Temono che, con l'ingresso di un partner privato nella società di
dei riformisti è puntato sempre o comunque prevalentemente sui benefici
che del cambiamento ne trarranno i lavoratori: dai massimi dirigenti, ai gestione, qualche attuale beneficio a favore dei dipendenti comunali
quadri intermedi, alle qualifiche comuni. Così è nella Sanità, nella Scuola e comandati presso Villa Serena possa decadere od essere cancellato. " I
sindacati - tuona un alto dirigente dell'attuale istituzione - oltre a preoccuin tutti gli altri settori della Pubblica Amministrazione.
parsi di diritti dei lavoratori si potrebbero interessare qualche volta anche
Ora, per non spaziare troppo fuori del nostro orticello di Villa Serena, si
dei loro doveri". Ma del vecchietto, di come viene assistito, di come tradeve sottolineare come nessuno in questo acceso dibattito circa l'affidascorre questo periodo di ultima sosta prima che per lui di dispieghino le
mento della sua gestione ad una società mista, pubblico-privata, abbia
vele per l'aldilà, nessuno spende una parola. Speriamo che qualche voce a
sentito il dovere di preoccuparsi della qualità della vita degli anziani ospiti.
Migliorerà o peggiorerà con la trasformazione dell'istituzione in una suo favore si levi dalle assemblee aperte convocate da un non meglio identificato Comitato per i servizi sociali e sanitari pubblici, al grido di: "No alla
società a responsabilità limitata? Per i protagonisti della discussione pare
privatizzazione di Villa Serena". D'accordo, ma in tutta questa bagarre "il
che il problema sia di secondaria se non di nessuna importanza. Sul destivecchietto dove lo metto?".
no dei 200 ospiti della casa di riposo, tacciono gli amministratori comunali
Ospedale, parcheggi
e privilegi
Adesso ci si mettono anche i parcheggi. Come se non bastassero i numerosi problemi legati allo svolgimento dei servizi sanitari, i dipendenti dell'ospedale di Montefiascone debbono fare i conti
con quelli derivanti dalla scarsità dei posti auto sull'antistante
piazzale trasformato in un sovraffollato garage a cielo aperto.
Tanto da spingere i responsabili di ben cinque sigle sindacali
(Cisl, Cgil, Fials, Uil e Ugl) ad inviare un esposto al sindaco Mario
Trapè, al Prefetto di Viterbo e ai vertici della Asi. "Con la presente
si desidera segnalare - scrivono i sindacalisti - la grave e discriminante situazione esistente presso la struttura ospedaliera di
Montefiascone relativamente ai parcheggi a disposizione dell'utenza".
Quindi nella nota si evidenziano i 60 posti macchina dei quali
26 sono a pagamento, 16 con disco orario, 5 riservati ai portatori
di handicap, 4 per le ambulanze, soltanto 8 per sosta libera e 2
riservati al medico del pronto soccorso. Attenzione: il malumore
dei dipendenti ospedalieri rappresentati dalle loro organizzazioni
sindacali, verte più che altro, su questi due posti riservati al medico del pronto soccorso (scrivono "medico" al singolare e non "ai
medici") che considerano una sorta di favoritismo. Ma la prendono
alla larga. "La maggior parte delle persone che si serve dei servizi
dell'ospedale - cominciano col dire - si vede costretta a pagare
dalle 8 alle 12 ore di parcheggio a tariffa identica ad ogni altro parcheggio di Montefiascone oppure a rischiare la multa in quanto
non è sempre possibile recarsi a cambiare o aggiornare l'ora di
scadenza. Tutto questo (e qui, come si dice, casca l'asino. N.d.r.)
mentre figure sanitarie ben precise godono di permessi o di spazi
riservati che permettono loro di non pagare alcun pedaggio, di
non avere l'affanno di dover controllare gli orari, né di pagare
eventuali multe".
L'esposto sindacale così conclude: "Pertanto, onde evitare
ogni altra situazione che tenda a penalizzare o ad aumentare i
disagi per l'utenza, le unioni sindacali firmatarie della presente
chiedono una revisione della distribuzione dei posti auto e degli
eventuali pedaggi, intervenendo anche su quelle situazioni personali di cui si è parlato". Insomma: 'Tana libera tutti".
Non solo
Oltre ad essere una scuola secondaria superiore che
adotta delle metodologie didattiche innovative e di sicura
efficacia, il liceo scientifico e classico "Leonardo Da Vinci"
di Montefiascone, si propone come centro propulsore di
mediazioni culturali di grande attrazione. Fra le tante iniziative, per così dire extra-scolastiche, il liceo falisco
organizza, da ben dieci anni, un convegno annuale denominato "La scienza nel 2000" con la partecipazione di illustri cattedratici che, a seconda del tema trattato, si alternano ai microfoni del meeting coinvolgendo la sempre
affollata platea, composta oltreché da studenti, anche da
docenti, dirigenti scolastici e rappresentanti della cultura
locale.
Quello di quest'anno si è tenuto a Montefiascone, alla
Rocca dei Papi ed ha registrato il consueto successo di
pubblico. Il tema del convegno è stato quanto mai suggestivo: " A r c h e o l o g ì a
—
v i v a " , affidato ad
esperti internazionali
che hanno illustrato le emergenze storico archeologiche
sia a livello nazionale che regionale ed anche locale.
Cinque sono state le relazioni in programma. Si è iniziato
con quella del prof. Sandro Filippo Bondi, ordinario di
archeologia Fenicio-Punica e direttore del dipartimento di
scienza del mondo antico della facoltà di Conservazione
dei beni culturali dell'Università della Tuscia, sui Fenici in
Italia, nuove prospettive dagli scavi di Nora. A seguire il
prof. Paolo Matthiae, ordinario di archeologia del Vicino
Oriente Antico dell'Università La Sapienza che ha illustrato
le nuove scoperte archeologiche a Eibla.
Dopo la pausa, nel pomeriggio si è ripreso con la relazione della professoressa Marina Righetti Tosti Croce,
docente di storia dell'Arte medievale della Sapienza che
ha trattato il Lazio del Duecento, tra novità e tradizione. Di
seguito la 4a e la 5a relazione tenute rispettivamente dalla
professoressa Gabriella Maetzke dell'Università della Tuscia sugli scavi di Ferente e dal
prof. Stephan Steingraeber del Deutesches Archaeologisches Institut Rom che ha intrattenuto la platea sulla pittura funeraria etrusca di Tarquinia.
Le conclusioni del convegno sono state affidate alla professoressa Maria Mazzeschi
Porretti dirigente scolastico del liceo di Montefiascone.
V i a i motoscafi d a l l a g o
Grazie all'ottimo funzionamento del collettore
circumlacuale di raccolta degli scarichi fognari dei
paesi rivieraschi, il lago di Bolsena è stato dichiarato balneabile per tutta la sua estensione. Anche nel
tratto di litorale che ricade nel territorio comunale di
Montefiascone e che qualche guaio ha dato negli
anni passati.
Acque pure e limpide, dunque, ma minacciate
tuttavia dall'inquinamento che potrebbe derivare
dall'eccesso di navigazione a motore se si continuerà nella politica di grande permissività finora
attuata. Da più parti si invoca, e non da oggi, quanto
meno una riduzione del numero di natanti a motore
che solcano indisturbati il lago vulsinio, specie
durante la stagione balneare che va dal 1 maggio al
scuola
30 settembre. I requisiti igienici che consentono di
fare il bagno nel lago, senza prendersi qualche brutta malattia, sono stabiliti dalla legge 470/1982 che
attua una direttiva dell'Unione Europea. Per essere
dichiarate balneabili le acque devono essere esenti
da colibatteri fecali, insomma non devono essere
inquinate dagli scarichi fognari delle abitazioni, ma
altre forme di inquinamento sono tollerate come
quella di eccesso di produzione di alghe e, a quanto
pare, anche dalla presenza di residui di oli minerali.
In osservanza alla normativa comunitaria,
anche quest'anno il Presidio multizonale di prevenzione di Viterbo, ha effettuato puntigliose analisi
delle acque prelevate in ben 49 punti della costa del
lago di Bolsena ed ha inviato i risultati al Ministero
della Salute che ha dato il suo placet ai numerosi
bagnanti che, già da maggio, affollano le spiagge
del lago. In questi giorni di grande calura chi se lo
può permettere trascorre le sue giornate sulle rive
del lago e sguazza nelle sue acque pulite.
Il rombo dei numerosi motoscafi ancora non si
fa sentire se non durante i week-end ed in maniera
sopportabile. Ma tutte quelle imbarcazioni a motore,
per il momento ormeggiate nei punti di custodia,
non promettono nulla di buono per l'immediato futuro. Qualche amante del lago fa notare come quello
di Bolsena sia fra i pochissimi, se non l'unico, in
Italia dove si può navigare a motore, a proprio piacimento. Da più parti si invoca una disciplina più
restrittiva per preservare il lago dall'inquinamento
da carburanti, riservando questo tipo di navigazione
soltanto ai battelli turistici e ai pescatori. Tutti gli
altri: a remi e a vela!
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 13
Uno sguardo sul Mondo
delle Adozioni a distanza
NOTA DI AGRICOLTURA
Il vino barriccato
Fino agli anni 1960-1970 il vino in cantina si manteneva nelle botti. Le
botti classiche nostrane erano di legno di castagno, a forma quasi cilindrica,
con doghe spesse fino a 10 centimetri, molto pesanti ed era difficoltoso lo
spostamento per le pulizie e faticoso il risciacquo annuale. In compenso
erano molto resistenti agli urti accidentali ed erano di lunga durata perché
non subivano danni dalle muffe e dall'umidità delle nostre cantine. Dopo la
seconda guerra mondiale comparvero sul nostro mercato anche le botti di
mare, costruite sempre in castagno, ma con lo spessore delle doghe ridotto
a circa 4 centimetri; erano leggere e molto maneggevoli, ma soggette a rotture per urti violenti e di durata limitata, sia per l'esigua consistenza del
legno delle doghe, sia per il sottile spessore del ferro dei cerchi, che venivano corrosi dalla ruggine e si stroncavano in pochi anni, causando la perdita
del vino contenuto, per lo sdogamento della botte.
Ma ritorniamo alla vecchia e classica botte, quella che è stata l'unico
tradizionale contenitore di vino usato nelle nostre cantine per migliaia di
anni ed ha contribuito a fare la storia del nostro EST! EST!! EST!!!. Quando
era possibile, i nostri avi acquistavano volentieri una botte nuova perché,
col rinnovo del recipiente,
non avrebbero più corso il
rischio di perdere una botte
di vino per il cedimento di
una d o g a marcia o per
qualche cerchio arrugginito
che avrebbe potuto stroncarsi, p r o v o c a n d o il cedim e n t o del f o n d o : Però al
m o m e n t o di r i e m p i r e una
botte n u o v a s o r g e v a una
grande preoccupazione: il
vino avrebbe potuto prendere il "sito di legnino". Una
famiglia di agricoltori, che faticava un anno per vinificare e mettere in cantina "il primo vino" da vendere, se avesse avuto una botte di vino che "sapeva" di legno, avrebbe subito un danno economico notevole. Non essendo
più il vino commerciabile, non avrebbe potuto incassare denaro contante,
necessario per le spese familiari e per saldare i debiti dell'azienda agricola.
Il fatto era temuto come una grossa disgrazia. Prima di riempire di vino
una botte nuova si chiedeva consiglio agli amici o altre persone esperte, e
tutti davano un parere più o meno valido o empirico. Per l'abbonimento
delle botti nuove ognuno aveva il suo segreto: chi usava il sale da cucina,
chi la cenere, chi la calce, chi l'aceto, chi le riempiva d'acqua per tre giorni
e tre notti di luna buona. Poi finalmente si portava la botte "curata" in cantina e per due o tre anni si riempiva solo con la torchiatura, perché la prudenza non è mai troppa. Oggi è tutto cambiato. SI compera una botte nuova si
sciacqua con acqua fresca per togliere eventuale polvere e poi subito si
riempie del miglior vino. E se il vino prende di botte? Molto meglio, perché
in questo caso il vino diventa più pregiato e viene chiamato barriccato. I
francesi con la loro solita classe e spigliata fantasia dicono che prende il
gusto boisè, gusto di legno. Le botti non vengono più costruite con il castagno che dava al vino sapore amaro ed odore di legno, ma con il rovere che
conferisce al vino un aroma rassomigliante alla vaniglia ed un sentore di
rosa appassita, cacao amaro o caffé tostato. Per poter trasferire al vino i
caratteri del legno, si fanno delle approfondite considerazioni per trovare il
rapporto migliore tra la quantità di vino contenuto nel recipiente e la superficie perimetrale della botte. Il compromesso più efficace è dato da una botte
con la forma simile ad un uovo con le estremità appiattite e della capacità di
circa 225 litri, che, sempre i soliti abili professionisti francesi, chiamano barrique, da qui l'origine del vino chiamato barriccato. Naturalmente ci sono
delle tecniche ben precise per ottenere una barrique. Il legno deve essere
di rovere, il più pregiato è il rovere di Slavonia nella valle del Danubio. Dopo
alcuni anni di stagionatura all'aria aperta, il legno passa alla lavorazione. Le
tavole vengono segate seguendo le fibre naturali del legno e ridotte in
doghe di misura standard, successivamente vengono assemblate a forma
di cono. In questa fase si procede alla tostatura del legno, consistente nell'accendere un fuoco con lo stesso legno di rovere, in un braciere all'interno
della botte in costruzione. Tale pratica provoca nella superficie interna delle
doghe, una reazione fisico-chimica che conferisce al legno un carattere più
morbido sul piano organolettico. Successivamente si effettua la curvatura
delle doghe con il vapore, si applicano i fondi e si irrobustisce la botte con 4
cerchi per lato, in corrispondenza dei fondi.
Oltre per l'insaporimento, le barriques vengono usate anche per l'affinamento del vino. Lo spessore limitato delle doghe ed il tipo di legno, permettono la traspirazione di una certa quantità di ossigeno, conferendo al vino
una micro ossigenazione che affina ed arrotonda i sapori, ed il colore cambia verso tonalità di vino invecchiato. Nei vini dei nostri nonni si temeva il
contatto con l'ossigeno perché dava il sapore di "svanito" ed il colore diventava smorto. Altri tempi! Le cose cambiano, come meglio dicevano gli antichi romani: mutatis mutandis, ovviamente senza alcun riferimento al cambiamento degli indumenti intimi.
GIMBERTO
(quali sono i meccanismi di un'adozione a distanza?)
di Antonio Fontana
/- parte
Da qualche tempo volevo far qualcosa di concreto nell'aiutare chi
si trova in condizioni disagiate e pensando a quei poveri bambini
abbandonati, senza mangiare, senza istruzione, lasciati al loro destino, ho cominciato a maturare l'idea di fare un'adozione a distanza,
visto che le mie risorse finanziarie non sono molte, avevo letto che
con pochi euro al mese si poteva aiutare veramente qualche bimbo,
mi è venuta allora un'idea, perché non unire le forze di più persone e
visto che io frequento vari siti in Internet ho lanciato la proposta,
subito accolta da molte persone.
A questo punto ho cominciato ad indagare sul Web per cercare
un'Associazione, che potesse permettermi di iniziare un'adozione
per il mio gruppo, ma qui ho scoperto un mondo vasto, che non
conoscevo, e tra un sito e l'altro mi sono fatto un'idea, ho estrapolato
un articolo da un Gruppo chiamato Aleimar che si occupa da vari
anni di adozioni, e dopo aver parlato col suo presidente ho scritto
quanto segue:
Innanzitutto c'è da dire che vi è molta ignoranza in merito all'adozione a distanza, e a volte anche le persone non sono veramente
trasparenti sul problema economico, pensando di poter "adottare un
bambino (anche se a distanza) con il prezzo di un caffè", pur potendo fare di più. Anche le campagne pubblicitarie che appaiono spesso
in televisione e la propaganda di centinaia di gruppi confondono le
idee sulle adozioni a distanza. E' bene, prima di continuare, devo
precisare alcune cose e lo faccio con un esempio "ambientato in
Zambia -Africa": se, in qualche modo, con 15 euro (circa 30.000 lire)
di viveri paghi 15 euro di spese scolastiche e/o sanitarie, o altre cose
che costano comunque sempre 15 euro al mese, certo è un aiuto ma
sicuramente non possiamo dire che con questa cifra abbiamo risolto
i problemi esistenziali di una persona che non ha niente visto che in
questo paese il minimo che serve per vivere una vita povera ma
decorosa sono 40 euro (circa 80.000 lire) al mese.
L'aiuto che si vuol dare, e quindi II relativo costo, è in funzione:
• Del costo della vita nel paese in cui vive la persona che vuoi aiutare
• Di ciò che intendi fare per quella persona, se cioè vuoi dare una
mano oppure, occupandoti di bambini abbandonati, ti preoccupi di
tutto, dalla fetta di polenta di ogni giorno al matrimonio, al lavoro.
• Del fatto che tu sei l'unico ad aiutare quella persona, o sei semplicemente un "sostegno" di un'altra opera (es. Salesiani, Diocesi,
suore o enti civili) che si prende carico di tutti gli altri problemi.
Se date un rapido sguardo alle cifre (che brutto termine!), vedrete che il 9 0 % dei gruppi chiede dai 15 ai 25 euro (dalle 30 alle
50.000 lire circa) al mese, ma non vi slete mai chiesti perché tale
cifra è quasi sempre uguale e ... abbordabile? Le risposte credo
siano due: la prima è che il 90% dei gruppi fa quello che è indicato
nell'esempio Zambia-Africa (cioè un semplice sostegno di un'altra
opera); la seconda è che quella cifra è l'unica richiedibile alla media
delle famiglie italiane, perché sarebbe assurdo chiedere 210 euro
(circa 400.000 lire) al mese... nessuno te le darebbe.
Non è un problema di fiducia, ma di trasparenza, cioè di dire
esattamente ciò che si fa con quei soldi, (e qui quasi tutti lo dicono:
aiutare un bambino), ma nessuno si prende la briga di spiegare in
che cosa consiste quell'aiuto che si vuol dare. Qualcuno più trasparente indica borse di studio o cose "semplici", ma non mi si dica che
questa è adozione. Che succede se il ragazzo si sposa? Che succede se ha bisogno di operarsi? Che succede se ha bisogno di una
casa? Chi ci pensa? Altri?!? Beh, allora non è adozione: è aluto,
sostegno, beneficienza. Per me adozione è avere tutte le stesse
responsabilità di un vero papà, tranne quelle affettive, che si devono
soddisfare con persone del posto.
C'è da dire che in Italia è nato un dibattito sulla definizione di
questo aiuto: Adozione o Sostegno a distanza? lo credo che
entrambe le due definizioni siano valide, ma ciascuna di loro si relaziona a due differenti modi di porsi nei confronti della persona aiutata:
• Sostegno, vuol dire dare una mano, piccola o grossa che sia, ma
sempre una mano.
• Adozione, almeno per me, vuol dire farsi carico di T U T T E le
necessità della persona, con l'obiettivo che cammini al più presto
con le proprie gambe.
segue sul prossimo numero
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
Il documento elettronico
e la firma digitale
Taccuino economico e tributario
a cura di: Rag. Paolo Radicati e Dott.ssa Paola Ciripicchio
Mentre molti contribuenti sono ancora impegnati con gli adempimenti del
modello "UNICO 2003", il nostro Governo, con il D.L. 143 del 24.06.2003, ha riaperto i termini per il "Condono".
In verità, questa riapertura era ampiamente scontata, visto che nelle casse
erariali sono già entrati circa 15 miliardi di Euro (30 mila miliardi circa delle vecchie lire), un gettito insperato perfino nelle più ottimistiche previsioni governative
della vigilia (ci si aspettava 8 miliardi di euro). Ma quali sono le ragioni per cui i
contribuenti italiani hanno aderito alla sanatoria in maniera così massiccia? Il dubbio sorge spontaneo.
Analizzando in maniera superficiale il fenomeno, a prima vista potrebbe sembrare, che gli italiani siano in massa un popolo di evasori fiscali e che aspettano
condoni e amnistie per "lavare" le loro posizioni fiscali, mentre con tutta probabilità, altri sono i fattori che hanno spinto i contribuenti a regolarizzare i propri conti
con il fisco. Un grosso stimolo è arrivato proprio da parte dell'Amministrazione
Finanziaria che nei comunicati e nelle circolari ha continuamente sventolato lo
spauracchio della verifica fiscale per i contribuenti che non avessero aderito alla
sanatoria, inoltre la stessa Amministrazione ha intensificato gli accessi nei giorni
precedenti la scadenza del condono convincendo molti indecisi all'adesione.
Ma, a nostro parere, lo stimolo maggiore che ha spinto i contribuenti ad aderire al condono fiscale forse, è stata la voglia di "tranquillità fiscale" che accomuna la maggior parte dei contribuenti onesti, che già da molti anni sono perseguitati
da cartelle pazze, avvisi bonari, comunicazioni fiscali e quant'altro la burocrazia
fiscale si sia fino ad ora inventata; per questi la sanatoria ha rappresentato il
mezzo per interrompere questa sequenza di incertezza, l'occasione per porre,un
termine.
Ma se queste possono essere legittime ragioni dei cittadini onesti, d'altra parte
il condono, come tutte le sanatorie e amnistie, ha premiato i soliti furbi, quelli cioè
che, in barba ad ogni principio etico di convivenza civile, non hanno fatto il proprio
dovere di contribuenti, legittimando il loro operato e affrancando con pochi spiccioli tutte le loro responsabilità.
Lo abbiamo detto più volte, i contribuenti hanno bisogno di regole certe e facilmente attuabili, ma soprattutto, e per quanto ciò possa essere possibile, hanno
l'esigenza che la normativa fiscale sia stabile nel tempo; il progresso del paese ha
bisogno di una economia stabile dove le imprese possano programmare le loro
attività economiche e imprenditoriali, ed anche la loro fiscalità e i cittadini non
siano vessati per ritardi e l'inefficienza della pubblica amministrazione.
Per i nostri lettori che hanno avuto la pazienza di leggere le nostre considerazioni riepiloghiamo di seguito le nuove scadenze per il condono fiscale:
- 30 giugno 2003: contribuenti che hanno aderito alla precedente sanatoria e che hanno effettuato i versamenti entro il 17 aprile 2003 possono perfezionare le seguenti definizioni:
-
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
8: integrazione imponibile per gli anni pregressi
9: definizione automatica per gli anni pregressi
9 bis: definizione dei ritardati e omessi versamenti
14: regolarizzazione delle scritture contabili.
- 1 6 settembre 2003: contribuenti che non hanno effettuato anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto legge, versamenti utili per le
seguenti definizioni:
-
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
Articolo
8: integrazione imponibile per gli anni pregressi
9: definizione automatica per gli anni pregressi
9 bis: definizione dei ritardati e omessi versamenti
14: regolarizzazione delle scritture contabili
11 : definizione agevolata ai fini delle imposte dirette
12: definizione dei ruoli per gli anni pregressi
15: definizione degli accertamenti altri atti dell'amministrazione
16: chiusura delle liti fiscali pendenti
5 e 5 quinquies DL. 282/02: chiusura partite inattive
5 quinquies DL. 282/02: definizione tassa automobilistica erariale.
Patronato
La rilevante diffusione delle tecnologie informatiche,
divenute di indispensabile ausilio per l'attività professionale e lavorativa, ha comportato notevoli innovazioni non
solo dal punto di vista socio-economico, ma anche sul
piano prettamente giuridico.
La completa parificazione tra il documento elettronico e
quello cartaceo è stata sancita dall'art. 15 della legge 15
marzo 1997, n.59, secondo il quale: "Gli atti, dati e documenti formati dalla pubblica amministrazione e dai privati
con strumenti informatici o telematici, i contratti stipulati
nelle medesime forme, nonché la loro archiviazione e trasmissione con strumenti informatici, sono validi e rilevanti
a tutti gli effetti di legge".
Il D.P.R. n.513/1997, successivamente modificato dal
D.P.R. n. 445/2000, ha stabilito, rispettivamente agli articoli
4 , 1 0 e 11, che:
1) "Il documento informatico munito dei requisiti prescritti dal presente regolamento soddisfa il requisito legale
della forma scritta";
2) "L'apposizione o l'associazione della firma digitale al
documento informatico equivale alla sottoscrizione prevista per gli atti e documenti in forma scritta su supporto
cartaceo";
3) "I contratti stipulati con strumenti informatici e per
via telematica mediante l'uso della firma digitale secondo
le disposizioni del presente regolamento sono validi e rilevanti atutti gli effetti di legge.
La firma digitale costituisce, pertanto, il risultato di una
particolare procedura di validazione, la quale si fonda
sopra un sistema informatico di chiavi asimmetriche a coppia. Queste ultime costituiscono degli algoritmi, ovvero un
sistema di insiemi alfanumerici, generati da un computer
tramite un apposito software.
La chiave privata di cifratura, posta ad esclusiva disposizione dell'utente, è segregata mediante una password di
protezione e viene utilizzata per codificare il documento.
La chiave pubblica, invece, possiede una funzione di decodificazione, attestando la conformità all'originale e la provenienza della chiave privata. Il carattere pubblicistico consegue all'inserimento in un apposito elenco, conoscibile
da chiunque vi abbia interesse, di certificatori abilitati, sottoposti a poteri ispettivi, sanzionatori e di controllo da
parte dell'Autorità competente.
Tali poteri consistono principalmente nell'attestazione
che ad un determinato soggetto, previamente identificato,
corrisponde una peculiare chiave pubblica certificativa. Il
corollario di tale obbligo di identificazione consiste nello
specificare l'esistenza di eventuali limiti e/o divieti rappresentativi, nonché di pubblicare e tenere aggiornato l'elenco delle chiavi pubbliche, la loro eventuale revoca e/o
sospensione. Dal punto di vista dell'efficacia probatoria,
infine, è possibile affermare che:
a) il documento informatico sottoscritto con firma digitale ha l'efficacia probatoria della scrittura privata;
b) il documento informatico con firme digitali autenticate dal notaio e da altro pubblico ufficiale autorizzato si ha
per riconosciuto e fa piena prova sino a querela di falso,
essendo escluso il disconoscimento;
c) il documento informatico privo dell'apposizione della
firma digitale ha l'efficacia probatoria delle riproduzioni
meccaniche di cui all'art. 2712 c.c.
A.C.L.I.
Lettera dell'INPS
Nell'ambito di una iniziativa, che porterà
l'Istituto di Previdenza Sociale ad inviare entro
Febbraio 2003 a venticinque milioni di assicurati, lettere informative col fine dichiarato di
costituire sempre più un riferimento completo
ed essenziale e fornire loro un'informazione
quanto più esauriente possibile. L'emissione
riguarderà l'estratto dei contributi versati a tutto
il 31 dicembre 2001 ed interesserà lavoratori
dipendenti, autonomi, lavoratori agricoli dipendenti, collaboratori domestici e coloro che versano contributi volontari, purché non siano già
titolari di pensione diretta o abbiano presentato
domanda per la stessa.
Dagli estratti conto che saranno inviati agli
assicuratori saranno esclusi i periodi riferiti ai
versamenti contributivi per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, cosiddetti
Avv. Marco
Marianello
parasubordinati, che sarà oggetto di una spécifica emissione nel corso del 2004.
A n c h e chi l e g g e q u e s t e righe p o t r e b b e
essere tra breve raggiunto da una "lettera"
dell'INPS, basata sulle suddette tematiche. Per
maggiori delucidazioni in materia, il Patronato
ACLI offre gratuitamente l'assistenza necessaria presso le sedi:
MONTEFIASCONE Via del Castagno, 16/A
- T e l . 0761.824599
V I T E R B O V i a A. V o l t a , 1/A - T e l .
0761.340019
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 13
FESTEGGIAMENTI PATRONALI
S. MARGHERITA 2 0 0 3
C I V I L E
R E L I G I O S O
1 6 - 1 7 - 1 8 Luglio
ore 18,30: Triduo di preparazione.
T e r r à la predicazione
Terenzio D'Ortenzio.
Mercoledì 16 Luglio
ore 21,30: Piazza V. Emanuele: serata
in compagnia della Palestra
"Athlon Power"
P.
Sabato 19 Luglio
ore 21,15: Primi Vespri e
PROCESSIONE con la Testa
della Santa e la partecipazione
del Pastore della Diocesi per le
vie: S. Lucia - Nazionale - O.
Borghesi - Croce - Cavour - S.
Lucia - Concattedrale.
Giovedì 17 Luglio
ore 21,30: Piazza V. Emanuele: musica
in piazza con il Concerto della
Banda Musicale Cittadina
diretta dal M° M. Mezzetti.
Domenica 20 Luglio
FESTA DI S. MARGHERITA
Sante Messe secondo l'orario festivo,
ore 11,00: PONTIFICALE e concelebrazione dei canonici e sacerdoti presenti.
Presiederà il Vescovo emerito di Arezzo Mons.
Giovanni D'Ascenzi nel 60° di sacerdozio, insieme
all'amico D. Gino Belardi e a tutti coloro che festeggiano il 50° di sacerdozio.
Sono invitate le coppie di sposi che ricordano e pregano per l'anniversario (60° - 50° - 30° - 25° - 10° - 1 0
ecc.) del loro matrimonio. Al termine della Messa sarà
consegnato un modesto omaggio a tutte le coppie presenti.
ore 19,30: Messa vespertina della domenica in onore della Santa.
Una
ciclici
Venerdì 18 Luglio
ore 21,30: Piazza V. Emanuele: Spettacolo
di Varietà con musiche ed attrazioni.
Sabato 19 Luglio
Piazza V. Emanuele:
ore 16,00: Torneo di Briscola a coppie
ore 22,30: Ballo in piazza con un duo chitarra e fisarmonica.
Domenica 20 Luglio:
Centro storico - Piazzale Mauri:
ore 7,00: Mercatino di fiori - piante e merci varie
ore 16,00: Gara ciclistica nazionale "I 40 giri di Montefiascone"
18,30/24: Piazza V. Emanuele: Piano bar con cantante,
ore 22,30: Piazza V. Emanuele: estrazione della tradizionale
T O M B O L A di E u r o 1.500,00
ore 23,15: Rocca dei Papi: Fantasmagorici Fuochi Artificiali.
dei f e s t e g g i a r e
Il V e s c o v o G i o v a n n i ha voluto c e l e b r a r e nella Basilica di S.
Margherita - il giorno 19 giugno - perché quel giorno di 60 anni fa, in
questa chiesa, veniva ordinato sacerdote, insieme agli amici di studio
D. Gino Belardi che vive a Canino e Mons. Luigi Mocini, che ha già
raggiunto, lo scorso anno, la patria del cielo.
Alla sua destra c'è il fratello gesuita P. Vincenzo e alla sua sinistra
Sua Ecc.za Mons. Celata Pierluigi.
Poi ci sono i rappresentanti delle diocesi dove Mons. D'Ascenzi ha
esercitato la sua missione
episcopale:
Pitigliano,
Arezzo, Cortona. E' presente
il V i c a r i o G e n e r a l e d e l l a
D i o c e s i di V i t e r b o : M o n s .
Concioli, l'amico di studi e
di seminario Mons. Emilio
Marinelli e l'inossidabile D.
Sabatino Cordovani, rettore
del
Seminario
di
Montefiascone
quando
D'Ascenzi ne era vicerettore.
E' a s s e n t e il V e s c o v o
Mons. Lorenzo,
perché
impegnato nel ritiro del clero
a La Quercia, ma ha inviato
al suo posto il vicario, scrivendo al Vescovo D'Ascenzi
che verrà ricordato il 60° di
sacerdozio il 20 luglio, festa
di S. Margherita: una circostanza nella quale saranno
presenti anche le persone di
Montefiascone che hanno
usufruito del suo i m p e g n o
Sua Ecc.za Mons. Giovanni
sacerdotale,
insieme al fratello gesuita P. Vincenzo
Mons. Giovanni D'Ascenzi insieme ad alcuni parenti più stretti
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
Il Sindaco presenta il nostro volontariato sottolineando
l'importanza sociale nei rispettivi campi di operatività
Oggi abbiamo pienamente riconosciuto il valore sociale del volontariato nella nostra
cittadina e si è aperta anche la strada ad una nuova nozione di attività pubblica.
In nove anni di Amministrazione si è avuto modo di supportare le associazioni con
dotazioni di attrezzature di mezzi, di strumenti necessari per accrescere la loro funzionalità. Oggi siamo orgogliosi di aver coinvolto tutte le migliori energie di cui la nostra
comunità dispone.
In riferimento a quanto premesso elenchiamo qui di seguito le attività di volontariato
presenti ed operanti nel nostro territorio:
LA SOLIDARIETÀ' FALISCA: nata il 29.04.1991, iscritta all'Albo
Regionale, organizzazione di volontariato con decreto n. 4695 della
sanità e servizi sociali, lavora l'intero anno, 24 ore su 24 senza interruzione. Sono iscritti 118 soci tra autisti, medici, infermieri e qualifiche varie che sostengono con meritevole opera facendola crescere
anno dopo anno. Il finanziamento avviene tramite il tesseramento
dei cittadini: attualmente sono circa 3000 le famiglie contribuenti.
Dispone di 2 ambulanze per il trasporlo di malati, infermi, feriti residenti o dimoranti nel nostro Comune.
Prossimamente potrà disporre di un automezzo speciale per il trasporto dei dializzati e portatori di handicap, per una frequenza di 3
volte la settimana.
Effettua trasporti per Villa S. Margherita, per la casa di riposo Villa
Serena e per l'ospedale locale. In estate, sicurezza per chi frequenta
il lago prestando servizio nei giorni prefestivi e festivi al camping.
AIDO: Associazione italiana donatori organi, conta 135 associati
operando con i mezzi personali dei volontari e come finalità si prefigge di far conoscere l'associazione per l'importanza del trapianto.
AVIS: Associazione Nazionale Volontari Italiani del Sangue; riconosciuta con legge 49/19950, conta circa 300 donatori effettivi ed il loro
operato consiste nel sensibilizzare l'intera popolazione nel donare
una piccola parte di sé che potrebbe dare un grande aiuto a chi ne
ha più bisogno. Nel 2002 sono stati raccolti tra sangue intero e plasma n. 316 flaconi, certo non è molto considerando il numero degli
abitanti della nostra cittadina ma dal mese di luglio inizierà un servizio civile svolto da alcune ragazze di Montefiascone in collaborazione con la sezione AVIS, che potranno dare informazioni e chiarimenti sull'importanza di donare il sangue senza rischi aiutando il prossimo. Attualmente, presso l'ospedale cittadino si trova il centro di prelievo dell'Avis in cui il 1° e il 3° giovedì di ogni mese dalle ore 8,30
alle ore 10,30 è possibile donare il sangue.
Accanto alle associazioni di supporto sanitario, nella nostra cittadina
opera una lodevole attività di volontariato "no profit" di cui la CARITAS è la massima espressione. Tale attività caritativa che ha propaggini in tutto il mondo per interventi umanitari nel senso più ampio
della parola da vari decenni, ha una sua rappresentanza anche nella
nostra città con 3 gruppi parrocchiali: S.Margherita, Corpus Domini,
S.FIaviano in cui interagiscono circa 50 volontari.
Lo scopo principe è quello di assistere le persone che ne hanno più
bisogno; il centro di Ascolto e di Assistenza è presente ed opera
nella Parrocchia di S. Margherita dal maggio del 1992 con assistenza fissa di alimenti e vestiario ad una trentina di famiglie oltre gli
occasionali di passaggio, quantificabili in circa 1.000 unità.
Non da ultimo, l'ASVOM, che opera nell'ambito della Protezione
Civile; è da dieci anni che con la tenacia e volontà dei partecipanti e
dirigenti ha fatto notevoli progressi in tutti i settori su cui ha agito.
Del resto, come per le altre associazioni, il contributo e la sensibilità
che questa Amministrazione ha dimostrato nella sua decennale attività per il sociale, ha dato la possibilità di far progredire e crescere
l'interesse dei cittadini di poter far qualcosa per gli altri.
All'inizio, l'Asvom aveva come obiettivo quello della prevenzione
degli incendi e il soccorso dei bagnanti sul litorale del lago di
Bolsena di competenza del Comune; contava circa 30 volontari che
diligentemente svolgevano il proprio servizio di prevenzione bagnanti
nel periodo luglio - agosto, nei fine settimana dalle ore 9,00 alle ore
18,30 controllando che le barche a motore non navigassero troppo
vicino alla riva, oppure natanti in difficoltà, ecc. Nei primi anni si è
impegnata nel sociale, entrando nell'Ospedale locale aiutando nel
dispensare i pasti o magari solo per un po' di compagnia agli ammalati. Ad oggi, l'Associazione è cresciuta molto, è in possesso di
attrezzature e automezzi polifunzionali pronti a qualsiasi tipo di
emergenza, da incendi a nubifragi, da calamità naturali e terremoti al
trasporto di portatori di handicap. Oggi contribuisce alla cura e all'organizzazione del servizio il Presidente del Consiglio Comunale nonché Ufficiale dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Chiricotto, quale
esperto di servizi di prevenzione ad ampio raggio.
AIDO
AVIS
AS.VO.M.
CARITAS
SOLIDARIETÀ' FALISCA
tel.
tel.
tel.
tel.
tel.
0761/826288
0761/825574 oppure 0761/826288
0761/826994-368/3886415 Fax 0761/827129
0761/826684
0761/825955
Il Sindaco, l'Amministrazione ed il Consiglio Comunale tutto prendono atto con grande compiacimento di questo Associazionismo volontario che tanto utilmente si inserisce nel tessuto sociale della nostra
città. Ritiengono inoltre esprimere apprezzamento e gratitudine nei
confronti di tutti, uomini, donne e ragazzi, che con sacrificio, senza
nulla pretendere, sostengono e portano avanti giorno dopo giorno,
gli aiuti e gli interventi a sostegno di queste benefiche attività, tanto
più apprezzabili
ben conoscendo
bilancio
comunale.
le ristrettezze
finanziarie
del
Pertanto piace concludere con gli auguri più sinceri che si intensifichi
sempre più e sempre meglio il settore della carità, della sanità e dell'assistenza ai concittadini nel bisogno.
CORTEO STORICO
AGOSTO 2003
Venerdì 1 - Sabato 2
R o c c a dei Papi: D E G U S T A Z I O N E PIATTI M E D I E V A L I ,
MUSICA E DANZE, LOTTA CON SPADE
(prenotazioni: Uff. Tùristico tel. 0761-820884 - Tabaccheria
0761-830054 - Manzi 0761-826668
Venerdì 8
ARRIVO DEL SERVO MARTINO e CORSA DELLE BOTTI
Sabato 9
SBANDIERATORI, ARCIERI, PIGIATURA, MUSICA...
Domenica 10
SFILATA, S. M E S S A (mattina); SFILATA, S P E T T A C O L I
VARI, BANCHETTO e MORTE DI DEFUK (sera)
Dolci
ricordi
Ovunque mi giri,
ovunque il mio sguardo si posi,
ti vedo, ti ricordo,
anche le stelle mi dicono chiaro II tuo nome,
è come se le tue
impronte
siano sparse in ogni luogo,
tra le colline verdi e l'azzurro del cielo.
Ti vedo nei colori del
tramonto,
ti sento nel fruscio del vento,
e nel fragore della
pioggia.
Ovunque dolci
ricordi,
persi ormai nel tempo,
ma vivi nei miei
pensieri.
D a C. a d A.
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 13
ff
0
Scuoia Sicmmtme Pwti(itcata S.
{¿ae ama &cola4ttca: {moretti
ci {^atma
Domenica 8 giugno
nell'auditorium
della scuola elementare paritaria "S.
Lucia Filippini"
si è svolta la rappresentazione
di fine anno
scolastico.
Tema centrale la verifica dei percorsi progettuali del P.O.F., tra i quali il
Progetto
Biennale
Interculturale
e
Interdisciplinare
denominato
"Il villaggio di Lucignolo",
che ha visto
protagonisti
gli alunni dalla I alla IV,
in un percorso
pluridisciplinare
condiviso.
Alle varie classi erano state
assegnate rispettivamente
le
tematiche
relative ai quattro elementi naturali acqua, fuoco, aria, terra - sviluppate
trasversalmente
nel corso
dell'anno
e applicate a tutti gli ambiti
disciplinari.
La "Festa dell'Europa"
ha conclamato il progetto. Qui ogni classe ha partecipato
all'iniziativa
in modo dèi tutto
peculiare,
mediante l'allestimento
di veri e propri "stand europei",
ognuno
dei quali rappresentava
una nazione; al termine la
degustazione
di alcune torte
europee.
Tale importante iniziativa, alla quale hanno aderito 5000 scuole
di tutta Europa, è stata organizzata dalla Commissione
Europea
presieduta dall'on.le Romano
Prodi.
AI termine della giornata abbiamo intervistato il dirigente scolastico della
Scuola Paritaria, suor M. Emanuela Vanich, superiora delle Maestre
Pie Filippini, alla quale, oltre alle nostre congratulazioni, abbiamo rivolto
alcune domande:
1 - Madre Superiora, in qualità di dirigente scolastico, come pensa di
avviare dal prossimo a.s., e comunque appena verranno sanciti i decreti
applicativi, i dettami imposti dalla riforma Moratti?
Sto predisponendo l'organizzazione della scuola mediante una revisione dell'organigramma
interno, dei percorsi didattico-progettuali
e del
P.O.F. Tutto il corso dell'estate sarà dedicato alla formazione di noi
insegnanti.
2 - Nel suo organigramma di Istituto, attualmente vi sono già insegnanti
cosiddette laboratoriali. Come pensa di implementare i nuovi percorsi
cubiculari della riforma Moratti?
Da molti anni la nostra scuola è organizzata a struttura stellare, con un
docente prevalente supportato da un team di docenti preposti a vari
laboratori. Non ci resta che continuare in tal senso, con un adeguamento più preciso ai nuovi schemi normativi. Particolare oggetto d'attenzione saranno gli obiettivi della nuova funzione docente, della continuità
didattica, della valutazione e applicazione dei curricoli ai piani di studio
personalizzati.
3 - La verifica del P.O.F. del corrente a.s. è stata molto positiva e soddisfacente anche per i genitori. Sono previste modifiche strutturali e progettuali?
Per il prossimo anno scolastico le modifiche organizzative, strutturali e
progettuali dovranno esser corrispondenti e rispondenti a ciò che i nuovi
codici normativi ci imporranno, sia in merito alla didattica che in merito
all'impianto del P.O.F.
Tuttavia, me lo lasci dire, in una scuola come la nostra, che ha alle spalle una tradizione di tre secoli e una tradizione di santità nei Fondatori
dell'Istituto, legge e tensione fondamentale è offrire una proposta di
valori nel quadro di un progetto educativo aperto alla visione trascendente della persona e della vita, pur nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno. Una scuola del ben-essere (con sé stessi, con gli altri,
con la natura, con Dio) per gli alunni, per i docenti, per i genitori e per i
vari collaboratori.
Una scuola che accetta la sfida della qualità, che
passa attraverso i saperi, le metodologie e le persone che operano al
suo interno. E anche una scuola che accetta la sfida della progettualità,
che vuole leggere i segni dei tempi e offrire risposte significative alle
domande di senso della società.
4 - Il progetto denominato "Il villaggio di Lucignolo" è stato un successo
scolastico. Pensa di continuarlo?
Come pensare di tornare indietro? La tematica dell'intercultura, che si
sviluppa a scuola a livello multidisciplinare, è troppo importante oggi e
lo sarà ancora di più domani: con il Villaggio di Lucignolo gli alunni
entrano gradualmente nel Villaggio Globale e vivono un'esperienza formativa di grande rilievo.
A tale occasione di crescita fa riferimento il Direttore Generale Dottor
Francesco De Santis, al quale l'interculturalità sta molto a cuore.
Da ricordare infine che questo nostro progetto, diretto con competenza
e professionalità dall'esperto esterno dott. Antonella Cesari, ha offerto
alla Commissione Europea una possibilità di monitoraggio.
Ringraziamo il dirigente scolastico per la disponibilità mostrataci e,
complimentandoci nuovamente per il lavoro svolto, Le auguriamo buon
riposo estivo... nell'attesa di un "settembre caldo" sul fronte scolastico...
Ci rivedremo in autunno!
Silvia Somigli
Lettera aperta
al Sindaco del
Comune di
Montefiascone
Oggetto: Statuto del Comune del 1992.
Il sottoscritto Mezzetti Leone Luigi, nato
a Montefiascone il 25.04.1940 ed ivi
residente in Via Piave, 16, per aiutare
codesta Amministrazione, distratta e
poco interessata alle esigenze di questa
popolazione, fa presente quanto segue:
durante le mie solite ricerche, ho trovato
uno
STATUTO
Comunale
di
Montefiascone dell'anno 1992, approvato dal Consiglio comunale in data 13 giugno 1991, n. 97 e 28 ottobre 1991, n.
165 e pubblicato sul BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO s.o. in
data 10 giugno 1992.
Le faccio presente che questo Statuto lo ho recapitato al Dirigente del giornale
locale "La Voce" per una pubblicazione perché la popolazione conosca i propri
diritti e i doveri dell'Amministrazione.
Le allego la copertina e la prefazione dello Statuto del Comune di Orvieto, città
a 35 Km. da noi, perché ne prenda esempio e segua le tracce di Comuni più
piccoli del nostro ma con amministrazione efficiente.
Sono venuto a conoscenza che anche Viterbo, città a 16 Km., ne ha inviato una
copia ai suoi cittadini; appena in possesso Le invierò una copia.
Tanto si doveva.
Distinti saluti.
Mezzetti Leone
pag. 10
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
Padre Luigi Maria Monti: Un Beato nel Viterbese
non va
nel risp
Peri
Il Fondatore dei Figli dell'Immacolata Concezione
sarà beatificato il 9 novembre 2 0 0 3
Est, est, est!, scrisse quel ricercatore di buon vino per segnalare al suo padrone la bontà e la genuinità del prodotto di
Montefiascone.
Anch'io, pellegrino frettoloso e visitatore vorace di nuove cose, potrei scrivere "est, est, est" sull'ingresso di Villa Santa
Margherita, avamposto delle opere di carità della Congregazione di Padre Monti nel Nord Lazio. Qui ho trovato un altro prodotto
genuino: l'accoglienza di persone In sofferenza e sole, il recupero e l'assistenza a quanti non sono più autosufficienti per
età o per malattia.
Del vino di Montefiascone si gusta l'aroma e il sapore, definendolo "corposo". Della carità si percepisce la squisitezza evangelica quando chi opera segue lo spirito di Gesù, Buon samaritano, che "passò beneficando e sanando ogni sorta di mali". Un gusto
che fa schioccare il palato e la lingua compiaciuti di quel vino "est, est, est", buonissimo.
Un gusto che provoca stupore quando la carità si colora di competenza professionale, tecnica diagnostica, capacità di "gestire" la persona nel disagio della malattia. E' proprio "est, est, est".
Padre Monti nella terra della Tuscia
Padre Monti cominciò ad Orte il proprio cammino autonomo di operatore sanitario nel 1868. Una sfida per quel tempo: rimettere in sesto il
servizio sanitario cittadino. Da quell'esperienza positiva derivò un irraggiamento, un contagio positivo: molti paesi del Nord Lazio chiesero l'intervento del Frate azzurro. Padre Monti allora attraversò varie località:
Canepina, Caprarola, Civita Castellana, Nepi, Ronciglione, Soriano nel
Cimino, Capranica, Viterbo, Ficulle...
Le trattative con le amministrazioni locali o con i responsabili non
sempre riuscivano a mettere insieme le esigenze economiche con quelle della carità, come la intendeva Padre Monti. Allora come oggi, le trattative tra servizio pubblico e privato convenzionato, tra legge e applicazione pratica, tra chi agisce per missione e chi lo fa per mestiere, risentivano di una visione politica sanitaria limitata e talora distorta: più che
l'uomo, la persona del malato, troppo spesso al centro è l'interesse, la
quadratura del bilancio.
Ci sono uno stile e una competenza nel Frate azzurro che mettono in
scacco le visioni piccine, le politiche parziali. Lo sguardo sull'uomo sofferente non può ridursi a pura meccanica: visita, pillole da ingoiare, guarigione assicurata. Lo schema non funziona.
L'attenzione all'uomo sofferente va oltre il disagio e la malattia fisica,
perché nel profondo di una persona ci sono cause nascoste, squilibri psicofisici che mandano in crisi il "sistema uomo".
L'attualità di Padre Monti nel Viterbese
La rinnovata struttura di Montefiascone e il già affermato centro ospedaliero di Capranica, rappresentano l'attuale presenza dei religiosi di
Padre Monti, che si propongono al territorio viterbese con realtà funzionali e funzionanti, ma tendono a mettere al centro la persona sofferente.
Chi soffre, infatti, cerca in prima istanza la guarigione della piaga e della
causa di essa. Ma questo non è sufficiente. Si dice nel vangelo che Gesù
guariva le molteplici malattie con la domanda di fede, primo o dopo la
riacquistata salute: "credi tu?".
Dalla persona malata emerge quella forza interiore che parte dalla
fiducia umana e fa dire: il medico mi salverà! Oppure da una fede miracolistica: la pretesa che Dio, o un santo, mi devono guarire!
Per il cristiano, però, ed ancor più per un religioso che serve a tempo
pieno, la fede evangelica produce un cambiamento di visione e di stile di
vita, stimola la persona a perseguire con volontà l'eliminazione del peccato più grave: la pretesa di farcela da soli, escludendo Dio, fino al non
credere nella sua misteriosa provvidenza.
Padre Monti conosce bene il meccanismo psicologico delle persone
di fronte alla malattia, del distacco professionale dell'operatore non motivato, di una organizzazione aziendale attenta solo al dato economico.
Chi opera in nome di Gesù Cristo non ha altre scelte: far quadrare i conti
è corretto, ma non si può condividere l'approccio al malato con il metro
del "prezzo".
La persona malata, per il cristiano e per Padre Monti, è Gesù stesso.
Puoi trattarlo male? Far finta di niente? Sta qui la grande differenza, la
motivazione profonda.
Tra Montefiascone e Capranica
Un Beato che attraversa la terra della Tuscia lascia un segno. Lo ha
lasciato durante la sua testimonianza in vita ed ora esso è visibile attraverso le opere dei suoi figli. Non si tratta solo di un messaggio spirituale
o devozionale: Padre Monti annuncia che se l'amore
non diventa servizio, gratuità e donazione, non è doc. E'
altro.
E se la modalità del servire non è "prendersi cura"
dell'uomo-fratello, rimane soltanto organizzazione funzionale e tecnica.
Il solco più antico del suo passaggio, perdurato nel
tempo, è rappresentato oggi da Villa Paola di
Capranica. Dal 1947 si
aprì quello di
Montefiascone, prima nell'ospedale cittadino
poi, nel 1953, a Villa Santa Margherita.
In questa ultima città, quel seme, depositato non a caso, ha prodotto una pianta che
porta frutti doc. Tutti possono ammirarli e
mangiarne. Tutti possono apprezzarne i risultati e riaffermare con tenacia e convinzione:
est, est, est!
Il carisma di Padre Monti
Il disegno caritativo di Luigi Monti è codificato nelle Costituzioni (la prima approvazione
da parte della Santa Sede è del 1881). In
esse sono tracciate le linee del carisma e dell'apostolato dei religiosi montiani. Ecco, in
breve, cosa il Fondatore scrisse riguardo
al ragazzi: "E' una vocazione nobile quella di
coloro che si assumono la missione di educare, collaborando con le famiglie nello svolgimento del loro compito e facendo le veci della
comunità umana. Una tale vocazione esige
speciali doti di mente e di cuore, una preparazione accurata e una costante e capacità di
rinnovamento. I Fratelli educatori custodiscano i giovani loro affidati come un deposito
santo e prezioso, li amino trattandoli con
rispetto e gentilezza.
Si dedichino alla loro educazione
con
impegno studiandosi di formarli al senso religioso della vita e alla pratica delle virtù
umane, sociali e cristiane. I fanciulli e i giovani devono essere aiutati a sviluppare armoniosamente le loro capacità fisiche, morali e
intellettuali, ad acquistare gradualmente
un
più maturo senso di responsabilità nelle ricerche della vera libertà"Per I malati dettò quanto segue: "E' una
vocazione tipicamente evangelica e profondamente umana assistere i malati, essa esige una grande capacità d'amare il prossimo e di comprenderlo, un'accurata preparazione
professionale unita a viva capacità di aggiornamento e di progresso. Il Fratello
dedito compia la sua missione con amore e carità, sull'esempio di Gesù
che passò facendo a tutti del bene, curando i corpi e sanando le anime.
Ricordando che nell'infermi è presente Cristo, egli allevierà i dolori e
le pene di chi soffre, avendo per tutti un sorriso, una parola buona, un
pensiero di cristiana speranza e di confidente rassegnazione al volere di
Dio.
I Fratelli sappiano che la sofferenza è l'occasione in cui l'uomo rientra in se stesso e può oiù facilmente incontrarsi con Dio. Il malato però
anziani
Centeni
stato fe
sibilità ì
dell'lmn
Spirito i
generoi
lice
nement
della B
domeni
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
orzato, dev'essere delicatamente consigliato, aiutato con bontà,
to delle sue convinzioni.
rito il Fratello infermiere, medico, sacerdote, sappia con religiosa bontà aprire l'animo dei malati ai
valori spirituali, ed impegnarli all'apostolato
della sofferenza
come
membra attive della comunità ecclesiale".
pag. 13
Il presbitero dei presbiteri
La congregazione di
Padre Monti
La Conregazione dei Figli
dell'Immacolata Concezione (cfic) è
una famiglia religiosa, composta di
religiosi laici e di religiosi sacerdoti
con parità di diritti e doveri. Attua la
sua missione specifica in modo
completo con fede, carità, umile
dedizione e competenza, promuovendo tutto l'uomo, sia che esso
operi per la salute degli infermi che
per la formazione dei giovani.
L'attività caritativa e sociale di
Padre Monti è continuata nel tempo,
grazie ai suoi discepoli, in
Opere educative e sociosanitarie a Roma, Milano,
Saronno
(VA),
Montefiascone (VT), Velletri
(Roma),
Siracusa,
Polistena (RC), Oristano,
Cantù (CO), Arco (TN), ed
in altre città o paesi d'Italia;
in ospedali e centri di cura,
il più prestigioso dei quali è
l'IDI, Istituto Dermopatico
dell'Immacolata, Istituto di
Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico; e in altre attività
sanitarie: Villa Paola di
Capranica (VT) e l'ospedale
San Carlo di Roma.
Tra
le iniziative si
segnala anche l'Editrice
"Monti", conosciuta nell'ambito del "non profit", della
editoria religiosa ed educativa.
La carità di Padre Monti
nel tempo ha valicato i confini dell'Italia e si è estesa al
mondo.
La Congregazione dei
Figli
dell'Immacolata
Concezione è oggi presente
in diciassette nazioni: Italia,
Argentina, Brasile, Bolivia,
Perù, Canada, Stati Uniti,
Camerun, Congo, ex-Zaire,
Guinea
Equatoriale,
Nigeria, Costa D'Avorio,
India, Filippine, Corea del
Sud, Polonia e Albania.
Essa si prende cura di infermi, malati di lebbra e di
AIDS, disabili fisici e mentali, orfani e bambini di strada,
=d emarginati. Giovanni Paolo II, nella sua lettera per il
io, dice ai religiosi di Padre Monti: "Un lungo tratto di strada è
temente percorso: siano rese grazie a Dio per questo. Altre posaprono all'orizzonte: attenti ai segni dei tempi, sappiano i Figli
ìcolata Concezione individuare le frontiere sempre nuove che lo
il Signore li chiama a varcare, per essere testimoni credibili e
del vangelo della carità nel terzo millennio",
imino di santità del Fondatore, Luigi Maria Monti, verrà solenratificato e proposto a tutta la Chiesa tramite il solenne atto
atificazione che il Santo Padre terrà nella Basilica
vaticana,
ì 9 novembre 2003.
Il presbitero dei presbiteri attualmente è D. Sabatino Cordovani (23.3.13) ancora lucido alla bella età di 90 anni.
Lo vediamo insieme a P. Lodovico Napoli che opera a Roma e a P. Flavio Ubaldi che
si trova allo studentato teologico di Viterbo, presenti a Fastello per i funerali di Attilio, fratello maggiore di D. Sabatino che ha perduto da poco anche la nipote che l'ha sempre seguito e assistito con vera dedizione
Amici sacerdoti
Quello con la
barba è D. Roberto
Fabiani, attuale parroco di Marta e fedele cantore anche
nelle nostre processioni
di
Montefiascone.
Ordinato sacerdote
la
vigilia
dell'Immacolata
1987 compie quest'anno il 16° anno di
sacerdozio.
L'altro
è
D.
Steno Santi, parroco di S. Giacomo a
Tuscania.
Compie
quest'anno 53 anni
di sacerdozio, essendo stato ordinato il 29 giugno 1950.
Facendogli i nostri migliori auguri ci permettiamo di estenderli a tutti i confratelli
ordinati per la festa dei santi Pietro e Paolo e... non sono pochi!
Sono: D. Luigi Squarcia stimato parroco di Acquapendente,
del paese dove è nato e D.
Giovanni
Mai, parroco
di
Trevinano ma che attualmente
abita ad Acquapendente, poeta del
quale "La Voce" ha pubblicato
qualche suo componimento.
E' il simpaticissimo e arguto
Bagnoregio D. Enrico Righi,
avanti l'interessante bollettino
ricco sempre di battute spiritose
parroco di
che porta
"Risveglio"
e sapienti.
pag. 10
"LA VOCE" E' GRATA Al SUOI
CAVALIERI: Barbini Mario, Leonardi Enzo, Mocini Francesco, Severini
Costantino, Governatori Iolanda, Perandria Romeo, Brucchi Franca,
Saffoncini Lina, Paglialonga Filomena, Scutumella Gino, Ceccarelli
Giorgio, Pezzato David, Marconato Irma, famiglia Santi, Genovesi
Enrico, Feliziani Emanuela, Trapè Leonardo, Fortini Luciano, Fortini
Delfo, in suffragio di Giraldo Adele in Trapè, i familiari in suffragio di
Paolo Saraca, i figli Ugolini in suffragio della mamma, Manzi Angelo,
Scoppola lacopini Maria Vittoria, Vincenzoni Domenico, Belleggi
Angelo, Lanzi Mario, N.N., Nardini Veronica, Pepponi Felice.
SOSTENITORI: Chiodo Mario, Meneghini Aurelio, Marzetti Dora.
BENEMERITI: Paoletti Enzo, Dominici Dario, Diminici Massimo, Batoli
Silvana, Scalabrella Giovanni, Fusco Elio, L.B., Dei Svaldi Giovanni,
Ranucci Domenico, Pancianeschi Fiorina.
AMICI: Micheletti Giampietro, Ferlicca Mimmo, Fidati Giovanna.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Giraldo Dina,
Leonardi Enzo, Carelli Alberto, Trapè Lorena, in suffragio di Giusto
Frigo, lacoponi Susanna, Bigerna Sofia, Trapè Margherita, Cardini
Giuseppe, Minciotti Ida, Placidi Adele, Del Priore Angelo, Durantini
Rosa, Bracoloni Delia, Genovesi Enrico, Crisostomi Giacinta, Trapè
Elia, famiglia Santi Arduino, Di Carli Angelo, Maccaroni Fernando, famiglia Batinelli, famiglia di Balestra Girolamo, Carelli Sara, Bracoloni
Daniele.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Chicchirichì Emma di Duilio e Radicati Stefani (18.5); Mariani
Alice di Mirko e Galletti Barbara (18.5); Coscetti Alessio di Luciano e
Ugolini Ilaria (27.5); Marconi Morgana di Mauro e La Corte Daniela
(2.6); Gianlorenzo Sara di Bruno e Ricciardiello Carmela (4.6); Tontoni
Eleonora di Mauro e Righi Tiziana (5.6); Mecali Francesca di Mauro e
Cordovani Laura (15.6); Cevolo Elisa di Filippo e Scoponi Sabrina
(19.6); Marucci Maria di Raffaele e Cimichella Cristina (11.5); Ferri
Veronica di Luca e Uvini Catuscia (15.5); Salvatori Chiara di Aldo e
Brachini Mariella (14.5); Della Porta Simone di Massimiliano e Rastrelli
Antonella (13.5); Tilll Matilde di Marco e Di Pietro Sara (21.5); Padula
Rachele di Roberto e Cadau Manuela (23.5).
MATRIMONI: Lengua Gabriele e Sciamannini Sara (17.5); Banco
Carlo e Santini Nada (24.5); Taschini Stefano e Bertuccini Antonella
(24.5); Capocecera Massimiliano e Gatti Francesca (1.6); Buzi Andrea
e Marianello Sonia (7.6); Maiucci Daniele e Torelli Annalisa (14.6);
Pieretti Massimiliano e lacoviello Katia (15.6); Stefanoni Giancarlo e
Quintili Roberta (7.6).
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
A S T R O N O M I A - di A. CEMPANARI
I fatti dopo le parole
In un momento in cui si susseguono
cambiamenti politici ed economici che,
se non negativi, generano incertezza,
prudenza e immobilismo, in amministrazioni già cronicamente soporose, la
civilissima Montefiascone si è coraggiosamente espressa, tra l'altro, a favore di obiettivi socio-culturali (scientifici)
utili e lungimiranti, prendendo le distanze dai soliti venditori di fumo, di politichese e intrallazzo di corridoio, che
puntualmente rialzano la testa proprio
in momenti come questi.
Tenaci e infaticabili oppositori di
quest'ultima categoria, gli astrofili
ringraziano.
'filli
COMUNE DI
MONTEFIASCON1
Provincia di Viterbo
UFFICIO TECNICO
PROT.N.
DEL ' 0 U - o é - o 3
AL GEOMETRA BURLA ANDREA
SEDE
OGGETTO: predispotizione progetto
Con la presente si chiede »11» S. V. di provvedere alla prediiposiaonc pregeco
esecutivi) delle seguenti opere :
- REALIZZAZIONE OSSERVATORIO ASTRONOMICO
Dittimi ululi
Solstizio d'estate
Le meridiane silenziosamente ci parlano.
Il 21 giugno, come precisissimi calendari astronomici la cui ombra, ognuna a suo
modo e sul suo grafico orario, ha percorso la curva diurna estrema del tropico del
Cancro: il solstizio estivo.
Il sole, più alto nel cielo (+ 23,7° di latitudine), genera il giorno più lungo e annuncia l'inizio dell'estate astronomica.
Le meridiane pubbliche e private di Montefiascone, così esprimono quest'evento.
MORTI: Cencioni Neldina (n. 10.1.23 m. 30.4); Manzi Angelo (n.
25.4.15 m. 4.5); Bracoloni Teresa (n. 18.5.14 m. 27.5); Giraldo Adele
(n. 6.6.10 m. 1.6); Nicolai Alvaro (n. 10.6.21 m. 11.6); Fastelli Pasqua
(n. 12.4.14 m. 19.6); Saraca Paolo (n. 18.10.61 m. 28.5); Maiucci
Valerio (n. 25.5.45 m. 29.5); Panichi Margherita (n. 1.1.28 m. 10.6);
Sciarra Cristina (n. 28.6.15 m. 14.6); Smafora Federica (n. 8.6.73 m.
16.6); Lozzi Giuseppe (n. 4.3.14 m. 17.6); Baiocco Giuseppe (n.
15.4.19 m. 20.6); Mezzetti Antonio (n. 24.9.19 m. 21.6); Feliziani
Marcello (n. 3.6.38 m. 10.5); Pannega Giuseppe (n. 2.4.19 m. 15.5).
LIONS C L U B
Conferenza Interclub
Il 7 giugno 2003 nella sala consiliare del Comune di
Grotte di Castro si è svolta la Conferenza Interclub
con Tarquinia e Viterbo sul Tema di Studio Nazionale
(Cellule Staminali:
trapianto o clonazione. Una nuova era
una nuova etica. 0
un nuovo caso
Galileo?) e sul
Al termine dell'anno scolastico sono stati premiati gli alunni di Montefiascone, Marta,
Service Distrettuale
Valentano, Ischia di Castro, Latera, Acquapendente e Farnese vincitori del concorso "Un
(La donazione del
poster per la pace" e quelli che si sono distinti per il componimento svolto sulla traccia della
sangue del cordone
poesia di Salvatore Quasimodo "Uomo del mio tempo". I loro temi sono stati pubblicati in
ombelicale).
un volume.
Fausto Vitiello
Dopo il benvenuto
del Sindaco Dr.
Pietro Domenico Capozzi sono intervenuti il Prof.
Mario Manganaro (Le cellule staminali), il Prof.
Antonio Castellano (La donazione del sangue del
cordone ombelicale), il Prof. Gianpaolo Palla (Il sangue del cordone ombelicale), la Dr.ssa Irene Pasqua
(La banca del sangue del cordone ombelicale della
Regione Lazio) e il Dr. Marco Montanaro
(L'esperienza dell'Ospedale di Montefiascone nell'autotrapianto di cellule staminali).
Fausto Vitiello
Premiazione alla "Manzoni'
Premiazione al "Barbarigo'
Premiati dal LIONS CLUB
pag. 13
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
La
Lumaca
di Z. G.
Qualche amico, che io ringrazio perché mi legge, mi ha domandato quale
attinenza abbia quella lumachella stampata a fianco del titolo delle mie scorribande scribaiole. In effetti dalla semplice raffigurazione non è facile capirlo, se
non per me che l'ho ideata per evitare il pericolo che qualunque ambizione mi
balzasse alla mente o nell'animo; non è stato perciò un ticchio balzano quello
che mi ha portato al suddetto accorgimento, piuttosto un pro-memoria per me
stesso: quasi "un memento mori".
Per chi non l'avesse ancora letta, riporto la poesia del Trilussa dalla quale ho
preso la mossa e l'ispirazione. Dice dunque il nostro poeta:
"La lumachella della vanagloria
Ch'era strisciata sopra un obelisco
Guardò la bava e disse: già capisco
che lascerò un'impronta nella storia".
Scrivendo quello che scrivo non ho quindi la pretesa né m'illudo di guadagnarmi alcun merito speciale, né tanto meno il diritto di passare alla storia del
nostro giornale, perché allora mi comporterei davvero come la stolta lumachella
che guardando la bava da lei lasciata lungo il tragitto sopra un monumento antico la considerò come la sua impronta lasciata alla storia. Ed ora, già che ci
sono, dirò anche perché scrivo gli articoletti per "La Voce": essendo pensionato
e non avendo (e non potendo) più nulla da fare, cerco di non rincitrullirmi prima
del tempo e così esercito un po' la mente in questa disciplina e poi perché (e qui
prendo in prestito, parafrasandolo adattato al mio caso, un verso della poesia "Il
passero solitario"
del
nostro grande
Leopardi):
"Canti e così
trapassi l'anno e - d i c e il
poeta - di tua
vita il più bel
f i o r e " , ma io
d i r ò "di mia
vita il tramontare".
Molte cose
ho visto e sper i m e n t a t o nel
corso della mia
esistenza
belle, brutte, curiose, tragiche od orrende, che riaffiorano nella memoria specie
nelle ore notturne quando il sonno è latitante e dal profondo della coscienza
emergono dal passato periodi di vita vissuta, cose che sembravano ormai rinchiuse per sempre nel magazzino sigillato della memoria e che invece a turno
rompono i serragli ripresentando vividi, come fossere presenti, sensazioni, pensieri ed atti di un tempo lontano.
E' un bene? E' un male? lo non lo so: posso solo raccontarli per coloro che
mi seguono nel cammino della vita, con l'idea di farli, secondo il caso, sorridere
delle mie tante corbellerie perché non le commettano anche loro, o di farli guardinghi di fronte ad episodi che possono ripetersi e che comportano un certo pericolo. Ma i giovani se ne buscherano della vita passata dei loro antenati: vogliono
fare le loro dirette esperienze, lo comunque ci provo: qualche cane forse mi
ascolterà ed eviterà di cadere in brutta situazione dalla quale poi si ritrarrà fuori
a fatica. Ma mentre nella mente e, credetemi, nel cuore, coltivo questa speranza, mi par di vedere sorgere alle mie spalle un grande schermo sul quale è scritto a caratteri cubitali: "Predicator che predichi al convento, non predicar per
me che perdi tempo".
Il gruppo di Protezione Civile
amplia i suoi servizi
In questi giorni il gruppo di protezione civile ha aperto al suo interno un
nuovo settore: sanità. Già è operativo il servizio per il trasporto di disabili e dializzati. Per questo servizio è stato formato un nuovo staff di persone (ora sono
10 ma è aperto a tutti coloro che intendono prestarsi ad un servizio) che operano sul territorio comunale di Montefiascone dalle ore 8,00 alle ore 20,00 di tutti i
giorni. Il gruppo per ora dispone di un pulmino specificatamente strutturato ed
omologato per questo scopo.
I servizi prestati, per il solo fine della manutenzione del mezzo e dei consumi
quotidiani, per ora, vengono remunerati con le offerte libere di chi lo utilizza,
comunque i servizi vengono prestati a chiunque ne fa richiesta indipendentemente dall'aspetto economico. Lo staff degli operatori del Servizio Sanitario
ASVOM, è composto dal fondatore Omero Marianello, Mariano Micolizzi, Guido
Casentini, Ettore Pepponi, Pietro Brigliozzi, Claudia Ciampicotto, Rosella
Manghino, Lucia Ruiu, Roberta Zeppa, Edna Laniero, e intende fare servizi
anche fuori delle strette necessità sanitario-terapeutiche, esempio: portare persone anche a far visita ai parenti o in luoghi sociali ricreativi e culturali.
H o p a u r a di m o r i r e
di Zelindo Gianlorenzo
Voglio
dire:
non è che la
morte mi spaventi
più di t a n t o , ma
q u e l l o che mi fa
p a u r a è il m o d o
con il quale il pensiero si rivolge a
questo ineluttabile
evento; qui non si
tratta di combattere
contro
un
avversario
al
quale
opporre
magari un'arma
più efficace, ma si
a v v e r t e c h e il
nemico inesorabile, i n a f f e r r a b i l e ,
impalpabile, subdolo ti nasce dentro c o m e
una
malattia, è con te
c o n n a t u r a t o , fa
parte di te e procede contro di te in ogni secondo, nello stesso momento in cui la
mente cerca Inutilmente di tenerlo lontano.
Insieme alla nostra figura umana nasce l'altra faccia del
mondo, cioè la morte che ci seguiterà e ci accompagnerà per tutta
la vita. "Invecchiare, morire e poi?" si domanda l'Innominato nei
"Promessi Sposi" manzoniani; anche noi ad un certo punto ci facciamo la stessa domanda, rivolgendo la mente al passato, quando
ci pareva che fossimo immortali, che il tempo non passasse mai e
che godessimo in pieno il benessere che ci sovviene "nel mezzo
del cammin di nostra vita". Quel periodo ci sembra oggi paragonabile ad uno sterile deserto sul quale abbiamo camminato e dove il
vento degli anni ha cancellato ogni nostra traccia; ed allora sentiamo più viva la presenza della morte come fosse la nostra ombra in
perenne agguato.
Portiamo per contro il segno che il tempo ha scolpito sulle
nostre facce, sul nostro corpo, sulle nostre articolazioni; se si guarda in giro, si vede gente di una certa età, una volta piena di fervore
e di vita, oggi seduta malinconica sulla panchina del giardino pubblico, ciascuna col suo affanno, ad aspettare quel giorno, nel timore che esso venga preceduto da quella serie di malattie invalidanti
che costringono al letto con funeste conseguenze per sé e per i
familiari: per sé a causa delle sofferenze morali e materiali, per i
familiari per il doloroso impegno all'assistenza che avvelena anzitempo la loro vita e quella delle loro famiglie. Gli amici che in caso
di malattia ti fanno visita compassionevoli fino a quanto? "poverino,
ma meglio lui che io" ti danno conferma del tuo stato di salute in
equilibrio e ti creano la domanda angosciosa: perché mi vengono a
trovare così numerosi?
Solo la grandezza di Santo Francesco gli poteva far dire
"nostra sorella morte" (notate: ho scritto Santo Francesco e non
San Francesco perché con questo secondo termine mi sembrava
di intrupparlo fra la lunga schiera di santi della Chiesa; Lui per me
è il Santo dei Santi, come Dio è per me il Cristo: sbaglierò, ma io la
penso così). Se si fosse trattato di gettarsi in battaglia dove il nemico più forte ti colpisse a morte, oppure di buttarsi in un pelago e
sparire, tanto la fine mi sarebbe sembrata senz'altro più accettabile; in questo senso invidio i Kamikaze, coloro che fanno il Kara-kiri,
perché hanno il coraggio di dare termine violento, ma preferibile
alla lunga agonia di una vita divenuta insopportabile.
Come cristiano e come credente non dovrei dire certe cose; ma
confesso che l'idea mi solletica alquanto. Senza contare da ultimo
che qualcuno, udita la notizia della tua morte, potrebbe dire: "Era
vecchio, che aspettava per sgombrare?".
E' nostro compito, ha affermato il presidente dell'ASVOM,
Tonino Fiani, effettuare tutti i servizi anche quello di accompagnare un disabile da casa propria alla biblioteca comunale o locali
simili.
Fa eco il responsabile del settore sanità Paolo Matteucci con
la frase: dobbiamo svolgere la nostra attività con spirito di servizio
e cordialità consapevoli che non conta tanto quanto si fa, ma come
lo si fa! Pietro Brigliozzi prendendo la parola ha rimarcato lo spirito
con il quale bisogna lavorare: tutto va svolto con passione, donando soprattutto se stessi.
pag. 10
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
E9 giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6)
Alvaro Capotesta
Adele Giraldo
in Trapè
3.12.1930 - 15.3.2003
6.6.1910 - 1.6.2003
La m o g l i e R o s a
C i p r i a n i , la f i g l i a
. F e r r u c c i a c o n il
genero Elio Pesci e
i nipoti Andrea e
Marco lo ricordano
con immutato affetto.
T u t t e le s e r e il
nostro A l v a r o , alle
o r e 18, r e c i t a v a il
S a n t o Rosario c o n
Telelazio.
Prega per noi peccatori ora e nell'ora della nostra morte... la
M a d o n n a certamente avrà ascoltato questa
supplica e lo avrà accolto in Paradiso.
Cara Mamma,
ci
hai lasciato, te ne
sei
andata
in
punta
di
piedi,
quasi a non volerci
disturbare.
Certo ci mancherai, ma noi non
piangeremo,
anzi
siamo lieti che tu
dopo ben 93 anni
sei
ritornata
a
casa, lì ad attenderti, hai trovato due Anime pure, i tuoi
gemelli, che insieme a Papà ti condurranno
da Lui, il Padre di tutti noi.
I tuoi cari
Eleonora. Ti porteremo sempre
nel
nostro cuore
con
amore.
La moglie Vanda,
le figlie Emanuela
e Federica,
i generi Enrico
e Roberto
Marcello Feliziani
3.6.1938 • 10.5.2003
Caro babbo, te ne sei andato in silenzio e con
dignità, proprio come è stata la tua vita dedicata al lavoro e alla famiglia, sei stato un marito esemplare, un padre buono e giusto, ci hai
insegnato i valori della vita, l'amore per la
famiglia.
Il Signore ti ha chiamato troppo presto, avevamo ancora bisogno di te, dei tuoi consigli, del
tuo affetto, ma abbiamo la certezza che da
lassù vegli su di noi, ci guidi e ci proteggi, in
particolare le tue adorate nipotine Simona e
Valeria Presciuttini
9.4.1927
18.4.2003
E' la s p o s a
del
sig.
Domenico
Vincenzoni,
attaccatissimo,
come
ogni
buon
marito, alla
sua sposa.
La piangono i
figli Norma e
Renzo con le
loro famiglie.
C o n t i n u e r à senz'altro a proteggerli dal
cielo.
Con
l'occasione
vorremmo
ringraziare Torquato Corba per le belle parole che
ha scritto
in memoria
del caro
nonno
Gianlorenzo Settimio.
Gildo Sacco
17.2.1929- 26.4.2003
Avevamo pubblicato una
s u a f o t o a p a g . 2 0 nel
numero di gennaio 2003.
Improvvisamente è andato peggiorando In salute.
Quando ormai aveva trovato il posto ideale per
trascorrere la vecchiaia,
sorella morte l'ha voluto
con sé.
Intelligente, a m a n t e della lettura, s a p e v a ben
ragionare pur non avendo fatto tante scuole. Ora è
in cielo e si sarà incontrato con i suoi genitori e suo
fratello Fiorello.
ERRATA CORRIGE
Nello scorso numero di maggio de "La Voce", per due deprecabili sviste, nel
testo dell'articolo "La corale di Santa Margherita in Romagna" è stato scambiato il vero santo patrono di Sarsina VICINIO con un VINICIO privo di santità. In
pari tempo, nell'altra notizia a lato della precedente, "Un piacevole pomeriggio
con due musicisti professionisti e la corale Santa Margherita", la parola "elementi" che precede Mozart, Rossini, Pierluigi da Palestrina, Bach va sostituita
con "eminenti".
Nel correggere i due errori ce ne scusiamo con l'autore delle corrispondenze e
con i nostri lettori.
SOGGIORNO IN MONTAGNA (24-29 agosto)
Organizzato dalla Parrocchia di S. Flaviano. li soggiorno è nella
città di Trento, presso l'Hotel Moena, con escursioni nel territorio. Quota di partecipazione Euro 360,00.
Per prenotazioni: Rosetto Pietro
Tel. 0761.826200
Ricci Valerio
Tel. 0761.826919
Paolo Saraca
18.10.1961 - 28.5.2003
Il p a p à , S a l v a tore Saraca, è
d e c e d u t o il 30
agosto dell'89,
mentre la mamm a , c h e lo ha
affidato con fiducia al Signore, è
Lucia Cervini,
u n a d o n n a di
v e r a f e d e ; la
sorella, affezionatissima a lui, è
Maria Rosaria, mentre il fratello è Ferdinando.
Non solo lo piangono quelli di casa, i parenti, ma
tanti amici e conoscenti, dato il carattere socievole e buono di Paolo. Ora, con suo padre, vive
nella gioia infinita di Dio.
Al migliore
Tu sei il migliore
negli affetti e nell'amicizia
nell'impegno e nell'attesa
nella sofferenza e nella sopportazione
nella rassegnazione e nella speranza
nel dolore e nella gioia
nel rispetto e nella tolleranza
nel dare e ricevere aiuto
nella riservatezza e nella disponibilità
nel genio creativo e nella modestia
nella compagnia e nella solitudine
nelle traversie e nel coraggio
nello sconforto e nella fede umile e sincera
nella ricerca della luce in Dio e di una vita al di là
di contingenza e miseria
di rivalità e possesso.
Tu sei sempre il nostro caro Paolo.
I familiari
Ringraziamo il personale medico e paramedico
che ha assistito Paolo amorevolmente e tutti
coloro che lo hanno e ci hanno confortato.
Margherita Panichi
v e d . Ugolini
1.1.1928 - 16.6.2003
Perduto lo sposo Gino
nel 1 9 7 7 è v i s s u t a
s e m p r e c o n la f i g l i a
professoressa Laura.
C a s a l i n g a , è s t a t a il
p e r n o della f a m i g l i a ,
circondata dall'affetto
ben meritato oltre che
di Laura, anche dell'altra figlia Anna con lo
s p o s o e i due n i p o t i
Lucia e Gabriele e del
figlio Angelo con la sposa e le nipoti Valentina
e Flavia. Ha sofferto la sua parte prima di entrare in possesso della vita e luce divina.
Teresa Bracoloni
18.5.1914 - 27.5.2003
E' stata una donna
che ha conosciuto
solo casa, lavoro e
c h i e s a . E' v i s s u t a
sempre con il fratello A g o s t i n o e ha
lasciato un grande
vuoto nel cuore di
tutti i famigliari, pref e r e n d o di v i v e r e
e t e r n a m e n t e nella
casa di Dio Padre.
pag. 13
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
RUBRICA DEI MESTIERI E COSE ANTICHE
DEL COLLE
Ricordi e ricette di nonna Orlando
FALISCO
Tempo di ciliegie e visciole, tempo di.... "maraschino"
Un 'antica ricetta che le massaie falische ancora usano per preparare, per il prossimo inverno, il pregiato
no". Un liquore infuso dal profumo di marasche-amarene da cui, si dice, sia nato lo cherry brandy inglese.
"maraschi-
A cura di Impero Gianlorenzo
Tempo d'estate, tempo di ciliegie, visciole,
amarene, marasche e... "maraschino". Ogni orto e
giardino ha il suo albero di ciliegie o visciole che si
maturano al caldo sole che riscalda le fertili terre
del colle falisco. Le ciliegie che maturano a maggio,
una... tira l'altra, costituiscono una ghiottoneria per i
bambini e un "fioretto" per le donne e mamme che
dedicano alla Madonna In cambio di un aiuto, consiglio... grazia. Ora è tempo di visciole (prunus
cerasus), della stessa famiglia delle Rosacee (la
stessa a cui appartengono anche le rose) a cui
appartiene anche il ciliegio (prunus avium) e l'amarena.
Le visciole mature hanno un sapore dolce ma
acidulo che un tempo si usavano per fare in casa
marmellate e sciroppi, liquori Infusi come il classico
"maraschino" e profumati liquori come lo cherry
brandy e il meno noto ratafià (liquore di frutta) la cui
produzione si perde nella notte dei tempi e deve il
suo nome ad un detto latino "rata fianf (più o meno
vuol dire liquore dolce e aromatico fatto... in questo
modo). Ma ora è tempo di preparare il "maraschino
del colle falisco".
Colte le visciole senza gambo si lasciano maturare per un paio di giorni nel cestino o canestro di
canne e vimine di salcino. Per una dose di 20 litri
servono 7 chilogrammi di visciole e 12 litri di aleatico o vino rosso... di quello buono. Dopo l'aggiunta
del condimento fatto di 20 chiodi di garofano, 1 chilogrammo di zucchero, 1 limone maturo spezzato,
1 noce moscata e 1 stecca di cannella, le visciole
vengono messe insieme a macerare ad infusione
nel vino, per 40 giorni, all'interno di una damigiana
di vetro, senza "scarda" o rivestimento. Il caldo
sole del colle falisco macera le visciole che cedono
il loro succo acidulo e colorato al vino che si insaporisce dell'aroma tipico delle marasche-amarene.
Dopo 40 giorni si toglie il vino "infuso" dalla damigiana travasandolo altrove. La polpa delle visciole
macerate viene staccata dai noccioli con le mani e
poi spremuta. Visciole che tingono di rosso le mani
di chi le schiaccia.
Al vino infuso e
polpa di visciola
schiacciata vengono aggiunti 5 chilogrammi di zucchero, lasciano riposare il tutto per 1 giorno, maneggiandolo
di tanto in tanto per
far sciogliere lo
zucchero. A quel
punto
vengono
appesi filtri di canapa, simili a cartocci
con la punta rivolta in basso, riempiti di liquido che
viene fatto sgocciolare su un sottostante catino di
raccolta.
"il dolce", le visciole "l'aroma", gli aromi "il profumo" (detto bouquet alla francesce per descrivere il profumo dell'aroma che sprigiona un
mazzo di fiori di campo) e l'alcool mette "il
corpo". Trascorsi i mesi estivi e l'autunno, il
"maraschino" è pronto.
L'aroma e il suo squisito sapore di liquore
infuso, più buono dello cherry brandy inglese,
è pronto per essere gustato dai palati più raffinati e le immancabili discussioni. Alcuni
sostengono che il maraschino prima di berlo
debba essere fatto Invecchiare almeno tre
anni. Altri sostengono invece che il maraschino
va bevuto "giovane" per gustarne e apprezzarne l'aroma, il gusto marasca-amarena e di frutta
fresca che soltanto le visciole sanno dare prima di
essere "distrutte" dall'alcool.
Tempo lungo di filtrazione necessario per trattenere nel panno tutte le polpe di visciole schiacciate
e non disciolte, qualche residuo nocciolo e impurità. Conclusa la filtrazione e aggiunto mezzo litro di
alcool puro, il liquido viene fatto riposare di nuovo
per un giorno. Nell'attesa si lavano e fanno scolare
le bottiglie di vetro (piccole perché quelle grandi
non si consumano In una volta e si rischia di buttarne la metà del contenuto) dopo averli sciacquati,
per sterilizzarli, con un dito di alcool puro che si
travasa da bottiglia a bottiglia, mentre nel frattempo si fanno bollire i tappi di sughero naturale (se si trovano). Ora il giovane maraschino è
pronto per l'imbottigliamento.
Dosi e gradazione alcolica sono a proprio gusto
per cui ognuno è libero di interpretare la ricetta
base mettendo più o meno vino, zucchero, aromi
e... alcool. L'unica dose che non cambia sono i 7
chilogrammi di visciole per la dose scritta. Chi ha la
passione del maraschino, al posto delle visciole
può usare marene e marasche selvatiche che se
ne trovano ancora nelle campagne falische a confine con quelle di Celleno.
Con un mestolo di acciaio inox e un piccolo
imbuto si riempiono le bottiglie ad una ad una
fino all'inizio del collo per lasciare spazio al
tappo di sughero. Messo il tappo di sughero le
bottiglie di maraschino vengono messe in cantina o in un ripostiglio fresco a completare la fermentazione e maturare come aroma e sapore.
Nei giorni seguenti il vino, succo di visciole,
zucchero, aromi e alcool, si fondono insieme
maturando il "maraschino". Per fare un buon
maraschino il vino mette il "liquido", lo zucchero
GALLERIA DEI PERSONAGGI a cura di Impero Gianlorenzo
D. Domenico Bandinù parroco di Santa Maria del Giglio
a Zepponami. un prete giovane. dal sapore antico
I fedeli della più grande parrocchia falisca, i giovani, il rilancio di Villa
Cardinal
Salotti con il "Grest" e l'istituzione
dell' oratorio interparrocchiale
sono le
scommesse
vinte e su cui punta il "dinamico parroco
falisco"
In pochi mesi don Domenico Bandini, parroco di Santa Maria del Giglio a Zepponami e
direttore della Cardinal Salotti, ha trasformato la
sonnolenta vita parrocchiale coinvolgendo nell'azione pastorale quotidiana uomi e donne, giovani e anziani e tanti bambini. Questo grazie al
vescovo monsignor Lorenzo Chiarinelli che
ancora una volta ha saputo scegliere il parroco
giusto, al momento giusto, per sostituire nel
cuore dei "gigliati" il precedente parroco don
Fabio Fabene chiamato a Roma per un alto
incarico (ad maiora). Ad ogni funzione religiosa
la chiesa è gremita di fedeli e di tanti bambini
che, durante la messa, don Domenico chiama
vicino a se, seduti dietro l'altare, coinvolgendoli
e facendoli partecipare al rito religioso e cantando con loro accompagnandosi con la chitarra.
Un parroco moderno ma di stirpe antica, un
prete cresciuto alla scuola teologica di san
Paolo apostolo, cantautore Ispirato e chitarrista
mancato, che diffonde il vangelo anche con la
musica. Così come diffonde la parola di Dio
facendosi, di volta in volta, prete tra i preti, parroco tra i parroci, operaio tra gli operai, uomo tra
gli uomini e giovane tra i giovani, per entrare nel
cuore d'ogni fedele. Per farsi comprendere intercala le prediche citando a menadito passi teologici tratti dalle lettere di san Paolo che all'occorrenza spiega con battute buffe e pepate di quelle "che rendono l'idea", rimanendo però sempre
nel sacro terreno della fede cattolica, senza mai
cedere ad atteggiamenti e allusioni profane.
Così come è capace di trarre la morale da
ogni racconto o parabola evangelica, come sa
fare la gente pragmatica come lui, cresciuta
nella dura e amara terra di maremma. Nato ad
Ischia di Castro poco più di cinquanta anni fa da
Guido (morto poco tempo fa) e Pia, genitori
semplici, ma saggi a fatti e parole oltre che prodighi di buoni consigli che hanno aiutato il gioviale figlio e prete. Gente della stirpe: tutto lavoro e famiglia, di quelli che lasciano il segno, eroi
non di un momento di gloria ma di una intera
vita vissuta. Da tutto questo nascono le prediche
di don Domenico. Spesso paragona la chiesa
alla bottega di Dio dove si vende gratis ogni
bene, ma in piccoli semi perché, coltivandoli,
con il tempo crescano diventando frutti maturi in
abbondanza.
Premia i fedeli per
meriti e buone
azioni, ma soprattutto segue, insieme a don Luciano
Trapè, i giovani falisci con il Grest
(gruppi estivi alla
Cardinal Salotti)
radunando ogni
anno, appena chiuse le scuole, per un
paio di settimane,
centinaia di ragazzi
e assistenti volontari (per l'esattezza
240 ragazzi e 60
assistenti nel 2003) nel parco della Villa Cardinal Salotti.
Suona la chitarra e canta in chiesa con i ragazzi inni
alla vita, per ricordare che la vita non è solo ventre e
denaro (segni del potere). A don Domenico, come il
vescovo di Trani don Tonino Bello, non si addicono i
segni del potere, ma il potere dei segni come quello della
stola e del segno della croce per la benedizione, segni di
una fede capace di smuovere i cuori più duri ed anche le
montagne.
Per i giovani sta progettando un grande oratorio alla
cardinal salotti. Poiché nessuno è perfetto, tranne Dio,
anche don Domenico ha i suoi limiti e pecche come quello di essere un "laziale" sfegatato e pensare che si
sarebbe potuto salvare convertendosi alla fede romanista "giallorossa".
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
4° Campionato Italiano Interforze
di ciclismo su strada
18° Campionato Italiano Vigili del Fuoco
Il colle falisco ha vissuto il 7-8 giugno 2003 una grank M j ^ B g H I
de giornata di ciclismo su strada organizzata dai Vigili del Fuoco di Viterbo e dal Comune di
Montefiascone Ass. Sport e Turismo in collaborazione con il Ministero
il neo campione Fabio Giusti
con
dell'Interno. Alla punzonatura si sono presentati 388 corridori di tutta
l'assessore Fumagalli, Francesco Moser,
Italia in rappresentanza delle varie armi italiane. Ospiti d'onore i cam" Presidente regionale della Federazione Ciclismo
.
. , , . , .
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LIVIO Trape
e il Vice Sindaco Maurizio Paradiso
p
pioni del ciclismo Francesco Moser, Aldo Moser, LIVIO Trape e
Sante Ranucci, lo speaker della gara e delle premiazioni è stato il cronista
televisivo sportivo Giorgio Martino.
Il 4° Campionato Interforze è stato vinto allo sprint dal toscano Marco
Remo Santoro dell'esercito che ha battuto in volata (mezza ruota) il falisco
Fabio Giusti delle guardie penitenziarie di Viterbo (laureatosi Campione
Italiano 2003 di categoria), al terzo posto Massimo Stefani del Corpo
Forestale di Belluno. Il 18° Campionato Italiano dei Vigili del Fuoco è andato a Mario Angeli di Massa Carrara che si è aggiudicato anche il 15°
Trofeo "Paolo Garofolo". Grande è stata la soddisfazione per la riuscita
della manifestazione del Comandante dei Vigili del Fuoco di Viterbo
Maurizio Stocchi, del Sindaco Mario Trapè, dell'Assessore Fernando
Fumagalli, del Colonnello dei Vigili del Fuoco Luciano Femminella e dei
suoi collaboratori Giuseppe Chiricotto, Luciano Mancinelli, Federico Sciuga,
Livo Trapè, Chiricotto Giuseppe
R a n u c c i
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i Fiordo
e Nato
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del
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Montefiascone, capeggiati dall'infaticabile Minelvio Ferlicca, (Liseno),
Mocini Massimo, Fetoni Mario e Caprio Giuseppe.
"Una gara" dice l'Assessore al Turismo e allo Sport, Fernando Fumagalli "dove ha vinto lo sport, l'amicizia e il rispetto reciproco tra atleti,
cittadini e uomini delle varie armi italiane. Sento il dovere di ringraziare a nonie di tutta l'Amministrazione Comunale il prof. Fabrizio
Santangelo, responsabile dell'Ufficio per le attività sportive del Ministero dell'Interno, Dipartimento dei Vigili
del Fuoco, per aver scelto Montefiascone quale sede della
manifestazione. Un ringraziamento va al Comandante dei
Vigili del Fuoco di Viterbo, a tutto il personale dell'ufficio
turistico e tecnico, compresi gli operai del Comune di
Montefiascone, al Comando dei Vigili Urbani di
Montefiascone, alla compagnia dei Carabinieri di
Montefiascone, all'ASVOM, all'Associazione di Solidarietà
Falisca, alla Banda Cittadina, al Gruppo Sbandieratori del
Corteo Storico, al Circolo MF80, a Lucchi Arduino e signora per il loro impegno. Un particolare ringraziamento va al
Gruppo Ciclistico Caprio, per la dipsonibilità nell'organizzare la manifestazione e a tutti i giudici di gara e ai dottori
Cricco Luigi e Mancini Attilio. Infine un ringraziamento a
tutti gli operatori e cittadini di Montefiascone per il loro
Comportamento e per l'accoglienza riservata a tutti i partecipanti alla manifestazione.
..
. .
.. . .
comandante Femminella con
Un grazie da parte di tutta la cittadinanza sicuramente va a
„ ¿ S K X S t f
due campioni di categoria
LIVIO Trape, Sante Ranucci, Francesco e Aldo Moser, Giorgio
Ministero Interno Vigili del Fuoco
Martino per la presenza e la disponibilità dimostrata.
durante una premiazione
Match s t u d e n t i - p r o f e s s o r i
Paolo Negro, difensore della S.S. Lazio ed ex azzurro della Nazionale Italiana di
calcio, è stato il testimonial del match studenti-professori disputatosi il 02.06.2003
presso il nostro campo sportivo. L'incasso dell'incontro è stato destinato all'associazione di Viterbo "Viterbo con amore".
La manifestazione è stata organizzata da Don Jean Paul, dal coordinatore scolastico Provinciale Dott. Arena e dall'ITC "Dalla Chiesa" di Montefiascone, con il patrocinio
del Comune di Montefiascone Assessorato Sport e Turismo.
Nella foto: Paolo Negro, l'Assessore Fumagalli Fernando
con i ragazzi di Villa Margherita
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
V TORNEO M QALQO MUUA
Il giorno
23
maggio
2003 si è
svolta la fase
finale del 1°
Torneo
Provinciale
Libertas
di
CALCIO
BALILLA. Il
Torneo, organizzato dal
Centro
Polisportivo
Libertas
Montefiascone, nella propria nuova accogliente sede in Via Bixio, ha avuto un
notevole successo, con la partecipazione di giocatori provenienti da tutta la provincia ed oltre. E' stata una competizione avvincente e spettacolare, tutte le coppie si sono impegnate con passione e grande sportività, il torneo è stato vinto
dalla coppia Coscia Gilberto e Frilicca Giancarlo, al secondo posto la coppia
di Orvieto Friggi Fabrizio e Sciamannini Paolo, al terzo posto la coppia di
Vetralla Cesarini Alessandro e Conti Carlo, quarta finalista è risultata la coppia locale Mocini Angelo e Lodovico. Alla fine del torneo, da parte del
Presidente Provinciale Libertas Agostino Moscatelli, dei dirigenti provinciali
Carlo Aronne, Raffaele Berretta e dal Presidente del Centro Polisportivo
Lodovico Mocini, sono state premiate tutte le coppie partecipanti al torneo, con
l'auspicio di ritrovarsi al prossimo torneo previsto per il prossimo mese di
Settembre ancora più numerosi e competitivi.
pag. 13
Saggio di ginnastica artistica
Il 2 giugno 2003 si è svolto presso il Palazzetto dello Sport di Montefiascone
il XX Saggio di Ginnastica Artistica del Centro Polisportivo Libertas, le brave
atlete hanno dato vita ad uno spettacolo ginnico e coreografico molto apprezzato dal numeroso pubblico che ha seguito con interesse la bella manifestazione,
applaudendo le brave ginnaste. Ai presenti è risultata evidente la crescita atletica di tutte le ragazze che hanno avuto modo di dimostrare la loro bravura, infatti
il Saggio di fine corso ha rappresentato la conclusione di un anno di lavoro ricco
di appuntamenti e di tante soddisfazioni, ricordiamo che tutte le atlete hanno
partecipato a gare importanti ottenendo sempre ottimi piazzamenti, in particolare: Bellacima Silvia, Burla Claudia, Burla Francesca, Ferri Martina, Leonardi
Martina, Marianello Cristina, Nicolai Valentina, Pagliaccia Serena, hanno partecipato a gare Federali Provinciali e Regionali comportandosi sempre in modo
egregio, grazie ai loro successi sono riuscite anche a qualificarsi alle finali federali interregionali tra Lazio e Toscana; va sottolineata la qualificazione ottenuta
dalla brava atleta Burla Claudia al Campionato Regionale per le finali nazionali
che si terranno a Fiuggi; importante la prove dell'atleta Burla Francesca, alla
fase regionale del Campionato di C2 con una ottima prestazione.
Tornando al Saggio, applauditissima l'esibizione della ginnasta Adelaide
Ranucci che con i suoi successi a livello interregionale e nazionale costituisce
un vero onore per la nostra città e per la Polisportiva Libertas da cui proviene,
siamo certi che continuerà la sua carriera con sempre maggiori successi e soddisfazioni. Va evidenziata l'opera svolta con grande competenza e dedizione
durante tutto l'anno dall'insegnante Prof.ssa Teresa Fossati che con la collaborazione della Prof.ssa Monica Sini riesce sempre ad ottenere ottimi risultati,
tìne^^ell^i manifesta^
•'• ^. v
Nel contempo sempre presso la stessa sede In via Blxio, valenti sportivi si stanno allenando per partecipare al torneo di Tennis Tavolo.
Karaté: 1° Trofeo
"Città di Montefiascone"
In occasione del grande evento sportivo rappresentato dalla
"Primavera dello Sport, della
Cultura e del Tempo Libero",
organizzata dal comitato provinciale del Coni e dalla Provincia di
Viterbo, si è svolta la prima edizione Nazionale del trofeo di karaté
"Città di Montefiascone", organizzata dalla A.S. Okinawa Sporting
Club di Civita Castellana del maestro Carlo Mercuri e patrocinata
dal Comune di Montefiascone,
sempre attento a supportare iniziative di questo genere grazie
alla fattiva
collaborazione
dell'Assessore allo Sport e
Turismo
prof.
Fumagalli
Fernando. La manifestazione,
IAssessore
,, .. , , ,.
Fumagalli con Iatleta falisco
De Benedetti Mano
che si è svolta nell'arco dell'intera
be||issimo
«e| p a , a z z e t t 0
jm
del|o Sp£rt
Q
di
Montefiascone, ha visto una partecipazione di 16 società con circa 400 atleti. Da
rilevare la presenza nelle categorie preagonistiche, di circa 200 bambini tra i sei
e i tredici anni che hanno dato vita ad una gara a tratti veramente emozionante.
Nel pomeriggio si sono svolte le gare di Kata (forme) e Kumite (combattimento) che hanno visto impegnate più di 40 squadre della Società tra le più rappresentative della regione Lazio tra le quali su tutte ha brillato il Ren-Bu-Kan di
Roma che si è aggiudicato il Trofeo Città di Montefiascone. Tra le Società partecipanti un meritato plauso va alla Società Sportiva Gym Center di Roma prima
classificata nella gara di Kata a squadre, e alla Società Sportiva Le Club Sportif
prima classificata nella gara di Kumite a squadre.
La piccola
Morgana
Ciao a tutti. Mi chiamo Morgana
Marconi, sono nata il 2 giugno 2003
per la gioia di papà Mauro e mamma
Daniela La Corte. Saluto i nonni
Tanino e Franca, Bruno e Elsa, gli zìi
Gloria, Paolo, Brunella, Pietro e
Giuseppe, mio cugino Pierfrancesco
e le bisnonne Rossana e Gina.
Bellacanzone Simona, Bellacima Silvia, Belleggi Elena, Borruto Federica,
Bucaccio Flora, Burla Claudia, Burla Francesca, Carelli Giulia, Ceccarelli Giulia,
Ceccarelli Silvia, Ciccarelli Anna, Conticchio Maria, Ferri Martina, Frausili
Chiara, Gatti Cecilia, Gianlorenzo Federica, Granata Giulia, Leonardi Eleonora,
Leonardi Martina, Marianello Cristina, Mequio Noemi, Mocini Sara, Moscatelli
Serena, Mosetti Giulia, Nicolai Valentina, Notazio Francesca, Pagliaccia Serena,
Paolini Carlotta, Paiolo Giulia, Porroni Martina, Rempicci Giulia, Tofanicchio
Lucrezia, Troccaioli Eleonora, Vittori Sara, Zampetta Silvia.
Adelaide Ranucci si riconferma
campionessa interregionale
Il giorno 31.5.03 si è svolta a Firenze la finale interregionale di ginnastica
artistica femminile. Erano presenti 84 atlete provenienti da Lazio, Umbria,
Abruzzo, Toscana e Sardegna, già selezionate nelle prove regionali locali svoltesi nel mese di maggio.
La gara che si giocava sul filo dei centesimi e che si è mostrata ad alto livello tecnico ha visto ancora una volta il successo della giovanissima atleta montefiasconese che ha staccato le avversarie di un buon margine.
Adelaide che già nelle gare regionali di Civitavecchia aveva ottenuto ottimi
risultati con un 1° posto (27 aprile) e un 2° posto (11 maggio), ha staccato di un
buon margine le avversarie con la sua perfetta preparazione, (continua ad essere allenata dalla palestra gymnica di Viterbo) ma anche innata grazia nei movimenti, dovute ad un impegno notevole, (le vittorie di Civitavecchia e Firenze
vengono a coronare un anno di duro lavoro) costanza, carattere, ma soprattutto
passione.
La locale sezione avis, ricorda
a tutti, che durante il periodo estivo
il fabbisogno di sangue aumenta in
m o d o c o n s i d e r e v o l e ; in s p e c i a l
modo
per
le
emergenze.
Moltissime volte la ricerca di sangue diventa affannosa. L'appello è
di andare a donare prima di godersi
le meritate ferie. Nella nostra cara Montefiascone è possibile donare
sangue intero o plasma il primo e terzo givedì di ogni mese, con orario
08,00-10,30 presso il centro fisso di prelievo avis in ospedale; per il plasma (plasmaferesi) è necessaria la prenotazione.
A Viterbo presso il Centro Trasfusionale sito in Viale R. CAPOCCI è
possibile donare ogni giorno. Rinnovando l'appello, la locale sezione
avis augura a tutti buone ferie in serenità, allegria e salute.
Per la sez. avis Montefiascone
Carlo GIANVINCENZI
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
Lettera aperta al Signor Sindaco
del Comune di Montefiascone
Signor Sindaco,
Ho visto che anche Lei ha sottoscritto la lettera di Saluto alla Cittadinanza
pubblicata nell'ultimo numero de LA VOCE, confezionata dall'Assessore Sport e
Turismo Sig. Fernando Fumagalli, avallandola nei suoi contenuti. Mi permetta
di spiegarLe i fatti e perché Le scrivo pubblicamente.
Nella mattinata di domenica 8 giugno u.s. volli farmi accompagnare da mia
moglie al Bar Italia per trascorrere, come d'abitudine, quelle ore d'ozio alla
"Balocca" insieme ad altri pensionati con i quali abbiamo in comune il gusto della
socializzazione che, specialmente di domenica, si svolge in quel luogo e con
quelle modalità. Stavo discutendo insieme ad una mezza dozzina di "amici e
conoscenti" sull'opportunità di chiudere o meno al traffico, ogni accesso a quel
luogo di ritrovo, ed in modo particolare mi stavo lamentando con l'amico
Nazareno Fantera (anch'egli pensionato) che invece non era d'accordo con me
ed anzi lodava l'operato del Professore di ginnastica "Assessore Fumagalli".
Proprio mentre eravamo nel pieno della discussione è apparso questo personaggio pubblico che il Fantera ha subito informato che si stava parlando di lui.
Naturalmente la mia entrata in argomento è stata immediata perché io non ho
certo l'abitudine di nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso. Chiarii subito
che il contestatore ero proprio io perché, avendo io difficoltà di deambulazione,
avevo dovuto camminare fino a stancarmi, perché a mia moglie (che mi stava
accompagnando guidando la sua auto) non le era stato permesso di depositarmi
davanti al BAR. La risposta del Professore di Ginnastica fu, più o meno "testualmente" la seguente: <Rivolto al Fantera> ma alta voce in maniera da essere
sentito da tutti gli astanti, pontificò: "Manifestazioni sportive ce ne saranno ancora e forse anche meglio di questa e chi vuol criticare e non è d'accordo o non
gli piace ciò che facciamo se NE DEVE ANDARE da questo Paese". La
ragione per la quale questa lettera aperta è rivolta a Lei, Signor Sindaco, è perché Lei ha l'obbligo di verificare che i Suoi collaboratori rispettino le leggi dello
STATO Repubblicano che hanno delegittimato certi metodi e che, tutti i
Suoi collaboratori, dimostrino di essere a conoscenza che, l'ostracismo,
anche presso i greci che lo inventarono, era un provvedimento con il quale
una "ASSEMBLEA POPOLARE" e non un Reis FUrer (per restare nel
mondo del turismo) poteva DA SOLO espellere un cittadino, da questi ritenuto indegno!
Continuando nell'analisi del comportamento di questo Amministratore, sembra "spiazzante" per chiunque il dover constatare che, chi decide di invadere gli
spazi pubblici con tanta faciloneria si basi, prima di decidere, su statistiche elaborate con II metodo di chi, in un campo di cocomeri tagli quattro 'lette" per gli
amici senza preoccuparsi se l'una è più grossa dell'altra perché, volendo, ci sono
"fette per tutti". Basta leggere fra le righe le considerazioni fatte dall'Assessore
senza citare le fonti: "Montefiascone è legata da antica passione al ciclismo... (omissis) inoltre la nostra cittadina ha ospitato la 9S tappa del 66°
giro d'Italia del 21 maggio 1983 facendosi conoscere dalle altre provincie
La polemica...
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Gentile Direttore,
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l'epigrafe che commemora
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Santa Brigida di Svezia, è
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sbagliata in quanto fa risalire l'episodio al 1367 mena
tre, come conferma anche
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lo stesso Saccarello, l'incontro avvenne nel 1370. Bisognerebbe quindi, se non rimuovere la lapide,
almeno correggerla. Cordialmente.
Giancarlo Breccola
italiane e creando un legame di amicizia dei popoli nel segno dello sport".
Orbene, a parte il fatto che non è vero che Montefiascone, grazie alla tappa del
giro d'Italia, si sia fatta conoscere dalle altre "Provincie" perché Montefiascone
non è ancora un'altra "Provincia" poi, tutti gli "INDIGENI" di questo "Colle" sanno
bene che, per esempio, in questa cittadina ci sono anche tanti altri sportivi che
non sono ciclisti, ad esempio: C'è una pletora di cacciatori, ci sono quelli che
giocano al pallone, ci sono quelli della Palla Canestro, della Palla a Volo, per
non parlare di quelli del Baseball fra i quali militano un gruppo di giovani che
hanno creato una squadra che fa una specie di campionato nazionale e così di
seguito. Con tutto il rispetto sia per i personaggi del Ciclismo nostri conterranei,
che si sono fatti onore nel loro sport, associandolo a quello delle Interforze che
tutti noi amiamo per la loro dedizione professionale, poiché sono convinto che
tutti questi sportivi sarebbero i primi a NON VOLER sopraffare i diritti civili degli
altri normali cittadini, desidererei suggerire a Lei Signor Sindaco di farsi vessillifero di queste istanze sociali che, se continueranno ad essere portate avanti con
lo stile di qualche Suo collaboratore, squalificheranno la cultura dei nostri predecessori. Gradisca, Signor Sindaco, il mio ossequio personale e quello di coloro
che si riconoscono nel mio scritto perché preferiscono un consorzio umano
basato nel rispetto il più possibile "equo" dei diritti di tutti.
Due battute... dal Baseball
Montefiascone
Continua ad alti livelli la stagione
del Montefiascone Baseball. I ragazzi
della GRAFFIETTI Stampati, allenati
dal Mister Roberto FORTUNATI dopo
aver iniziato la stagione con un buon
livello gioco, ma con risultati non
molto soddisfacenti hanno ingranato
la quarta ed hanno iniziato a macinare
gioco e risultati. Dopo due splendide
partite giocate sui diamanti di Viterbo
e Roma sabato scorso si sono ritrovati di fronte gli avversari di sempre
dell'Unione Romana a cui hanno rifilato una sonora batosta in termini di
gioco e di risultato.
continua!
Giraldo
Ey nata
l'Associazione
VII Regio Etruriae
Si sono accesi i riflettori sul territorio... con la nascita della - VII
REGIO ETRURIAE, Associazione per la difesa, l'incentivazione, la valorizzazione e tutela del territorio. Le necessità ambientali sono in gran
numero e l'Associazione spera di giungere a creare una rete ambientale
nazionale, ove uomo e ambiente non fossero più considerati parti separate, ma un "unicum" da difendere, tutelare e valorizzare. Le iniziative proposte partono sempre da due semplici considerazioni:
- Poter offrire a persone in cerca di collocazione lavorativa un'occasione di collaborazione.
- Poter offrire ai nostri associati lo stesso trattamento che vorremmo
riservato a noi e ai nostri cari.
Tutti possono giocare a BASEBALL, chissà forse
anche Don Agostino... che comunque
ci darà la sua benedizione.
Risultato finale 15 a 12 senza il
bisogno di dover giocare l'ultimo
attacco, in quanto ininfluente al fine del risultato (avrebbe potuto solo aumentare il punteggio di vantaggio per il Montefiascone Baseball). La formazione gialloverde dei ragazzi falisci inizia a mettere paura a tutti gli avversari che incontra, poiché ha raggiunto
quella maturità e quella preparazione di gioco che la sta facendo vedere come una delle
più forti di questa fine di campionato. Stesso discorso per la formazione dei cadetti AXA
ASSICURAZIONI di Pietro RANUCCI, agli ordini di FORTUNATI Massimo che partita
con ottimi risultati alterna delle giocate da grandi giocatori a piccoli momenti di smarrimento, prontamente evidenziati e corretti dal mister. Ottima notizia infine è anche l'arrivo del tecnico cubano Arsenio MORA TORRES giunto a Montefiascone per dar manforte agli allenatori di tutte le categorie, in special modo la squadra maggiore del
Montefiascone Baseball quest'anno sponsorizzata dal CAFFÉ' Fida, che impegnata
nello svolgimento del campionato di serie B nazionale, dopo alcune defajance, dovute
anche a grossolani errori arbitrali sta recuperando lo spazio perso per cercare di ripetere la splendida stagione disputata lo scorso anno. In bocca al lupo a tutti i giocatori del
Baseball Montefiascone.
Mauro TOF.
L'ambiente è vissuto dagli uomini, che seppur insigniti di pari dignità
e diritti non sempre godono della benevola sorte. Non saremmo coerenti
se ignorassimo coloro che hanno maggiori bisogni. Così tra le attività
dell'Associazione verranno sviluppate iniziative concrete e mirate al fine
di porre le distanze tra il diritto alla dignità della vita e il disagio.
Data la passione per la nostra terra e l'ambiente è nata la necessità
di realizzare atti concreti... L'incentivazione turistica, le promozioni territoriali, la tutela dei beni storico-archeologici, la diffusione della cultura
ambientale sono le manifestazioni più evidenti.
Così vi proporremo: visite guidate; itinerari culturali presso le varie
località regionali ed extra; archeotracking; tour in mountain bike; itinerari
equestri; itinerari ambientalistici; safari fotografici; voli turistici; itinerari
eno-gastronomici; visite guidate speleologiche e geologiche; escursioni
folkloristiche, anche serali; visite museali; passeggiate culturali sugli antichi tracciati della via Francigena ma non solo, saremo presenti anche con
iniziative didattiche seminari manifestazioni culturali e sportive e numerosi avvenimenti ludici.
Insomma... partecipate fin da subito, questo è solo l'inizio! Ci trovate
in Corso Cavour, 67 a Montefiascone, oppure al Sito internet: www.settimaetruriae.org e per contatti telefonici al: 339-40.12.694, o al 34852.45.482.
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
//
Ferie, anziani ed animali"
Siamo ormai in piena estate e c'è, chi può ovviamente, chi va ai monti o ad
arrostirsi sulle spiagge. Diritto alle ferie e di spenderle come vogliamo, li
abbiamo tutti noi che svolgiamo una qualsiasi attività lavorativa, ma, ed è questo che intendo sottolineare che il fatto di divertirsi non deve soffocare i sentimenti di umanità, che spesso, in queste circostanze, vengono messi da parte
esclusivamente per l'interesse personale.
Intendo affrontare sia il problema degli anziani che, lasciatemi dire anche
questo, quello degli animali abbandonati. SI assiste, spesso alla gente che va
a divertirsi dove sembra loro opportuno lasciando "'I vecchietto" o a casa in
balia di sè stesso, o, e questo è ancor più grave, lo rinchiude in qualche ospizio, fin quando i "signori" torneranno a casa... L'importante è... prendere la
"mesatella"...
Già, certi anziani, specie in questo periodo, vengono letteralmente "scaricati" dai loro familiari... Una vera vergogna a cui, in un vero Paese civile, si
deve ovviare... Si tengano presenti i sacrifici, le privazioni, etc di quell'anziano
per far arrivare a quel livello l'intera famiglia., dicono: "ma... si sbrodola etc" ed
allora si controbatte: anche tu farai parte un giorno di quella categoria di
anziani e... se i figli od i nipoti ti trattassero come stai facendo tu ora, cosa
penseresti?
E' una questione altamente umana trattar bene i vecchi, curarsi di loro
nelle necessità, evitare che, in una famiglia che si rispetti, si sentano di peso
ed "in più"! Sono veri doveri dei familiari che avranno il giusto compenso da
Dio.
Come ho scritto, a proposito di abbandono, non si devono dimenticare gli
amici a quattro zampe che, contrariamente a quelli a due zampe, spesso, non
tradiscono mai e, soprattutto i cani, sono disposti a tutto per il padrone... ma,
certi "padroni" si ricordano di loro solo quando fanno loro comodo, poi assistiamo al sempre crescente scempio estivo di bestiole scaricate, come inutili fardelli dalle auto in determinati punti e lasciate al loro destino, ad errare, pazze
di dolore, senza una meta, finché qualche altra auto li investirà... Beh, meglio
non andare oltre...
Voglio però sottolineare come sia cani, gatti o amici pennuti a due zampette, abbiano gli stessi diritti e non devono esser considerati solo quando ci
fanno comodo (a far magari i "belli" portando in braccio vivaci cagnolini...
magari sbaciucchiandoli e dando loro dolci epiteti che nemmeno I figli si
sognano...), ma sempre... Non abbiamo diritto, essendo esseri viventi, di trattarli così meschinamente!
Dunque, divertirsi., è più che lecito, dimenticare i propri doveri... "non licei".
Paparello Gianluigi
Per un giorno mio figlio
Vorrei portarti un giorno al mare
Regalarti secchiello e paletta
Per costruire insieme un castello fatato
Poi buttarci nell'acqua
e giocare a chi schizza di più
poi seduti sulla sabbia mangiare tante cose buone
raccontarci tante storie allegre tra coccole e sorrisi
vorrei almeno per un giorno
toglierti da quella maleodorante strada
che sa di fumo che sa di morte
a te con non hai mai visto il mare
che non sai cos'è giocare
che hai cancellato il sorriso dal tuo volto
che non sai nemmeno cos'è una carezza
che per mangiare devi scalare una montagna d'immondizia
alla ricerca di un avanzo scartato
vorrei vedere i tuoi occhi allargarsi di stupore felice
anziché chiudersi per non vedere orrori gratuiti
vorrei tenerti per mano bimbo afgano e tibetano o brasiliano
ovunque tu sia vorrei che per un giorno... fossi figlio mio.
Antonio Fontana
Avvenne un dì
Padre e figlio passeggiando
per le vie della città
una scritta s'un portale
gli destò curiosità
la rilessero più volte
su di essa meditar.
E' il palazzo di Giustizia
figlio mio non vi entrà
sii onesto nella vita
e con gioia avanti va;
ma ricredersi dovette
quando su di lui piombò
la calunnia più infamante
e la soglia lui varcò.
Ricordò del padre il detto
l'onestà lo rincorò
il verdetto fu tremendo
l'uomo onesto condannò
ed il timbro dell'ufficio
l'innocenza trasformò.
E dolente lui rimase
e così bene pensò
non ho soldi per l'appello
mi rivolgo al sommo Dio
che il denaro non gli serve
e giustizia avrò io.
Emilio
Camicia
pag. 13
Se anche
potesse
il pesce
gridare!
Da qualche mese si è chiusa la caccia, mentre si è aperta la stagione di un altro "sport", la pesca. Le virgolette sono volute. Mi rifiuto di
catalogare la caccia fra gli sport, in quanto almeno nella comune accezione del termine, sportivo sta per leale.
Il gesto sportivo è II calciare la palla fuori dal campo quando il giocatore della squadra concorrente è a terra In difficoltà. Altrettanto sportivo è il consueto gesto di ritornare la palla alla squadra avversaria,
una volta che il giocatore sia stato soccorso. Non tutte le forme di caccia sono uguali, però tutte implicano la morte dell'avversario ed alcune
di queste sono particolarmente odiose, perché sfruttano l'inganno, il
principale nemico dello sport.
Si pensi alla cosiddetta "caccia al capanno" praticata estensivamente, ancor oggi, in molte zone d'Italia dove ci si avvale di stampi
che altro non sono, copie, veri sosia per richiamare quelli in carne ed
ossa. Agli stampi si possono accoppiare richiami sonori o a corda che
emettono lo stesso suono degli uccelli. Il fratello costretto a richiamare
il fratello davanti al plotone di esecuzione. E chiamatelo sport!!!
Parimenti non riesco a pensare alla pesca, o almeno a certa
pesca, come ad uno sport. Qui il concetto si fa un pò più sottile e meno
palese. Se molti concorderanno che non è sportivo starsene comodamente "imboscati", attendendo che il battitore porti davanti al fucile del
cacciatore il trofeo, dovranno parimenti concordare che anche l'uso di
sofisticati congegni e di armi particolarmente raffinate, utilizzate in
certe forme di pesca, non sono il massimo della lealtà.
E' evidente che più scendiamo nella cosiddetta "gerarchia" zoologica, più diventa difficile farsi cogliere da forti sentimenti. Il cucciolo di un
cane o di un gatto suscita emozioni diverse, rispetto ad un pesce nato
da poco o ad un lombrico. Eppure, se pensiamo che la pesca si basa
sull'inganno non possiamo attribuirle il titolo di sport.
Cosa fa il pescatore? Infila la sua bella esca nell'amo (nessuno è
mai andato a chiedere ad un lombrico come si sta infilzati ad un amo),
getto il tutto sott'acqua e attende che un pesce scorga quello che per
lui non è altro che il suo cibo. C'è un recente film coreano, di cui non
ricordo ora il titolo, in cui un uomo ingoia una dozzina di ami e poi tira
con vigore i fili. Più di una persona nelle sale cinematografiche, a questa vista, si è fatta soccorrere dal medico. Anche per il pesce non deve
essere un'esperienza gratificante, come deve essere molto scomodo,
quando si strappa il filo, nuotare per ore e giorni con un grosso amo
piantato nel labbro o nel profondo della bocca, senza la possibilità di
toglierlo. E senza poter mangiare, essendo destinato a morir di fame.
Certo, sono ben conscio che il capriolo morente, il Bamby sacrificato a
Diana, faccia più tenerezza di un persico o di una tinca.
Eppure dovete ammettere che è solo una questione di "gerarchia
zoologica", perché il fucile con II cannocchiale ad infrarossi e l'esca
perfettamente mimetizzata costituiscono tramiti che mal si accordano
con la lealtà e la parità di forze. Facciamo come nei vecchi film
western, quando il cowboy affamato si getta nell'acqua e va a caccia
del pesce con un pezzo di legno appuntito e con le mani. Niente trucchi, niente inganni. E se riesce a prendere il pesce ha tutte le ragioni di
farsi il suo arrostino.
Goffredo
Balestra
"... e quindi uscimmo
a riveder le stelle
Il cinque Giugno 2003, nel salone della Rocca dei Papi, nell'ambito degli incontri organizzati per la manifestazione "Primavera in
Etruria", i r a g a z z i della 2 3 C e della 2 a E d e l t e m p o p r o l u n g a t o
dell'Istituto Comprensivo di Montefiascone, si sono esibiti in una gradevolissima rappresentazione intitolata "... e quindi uscimmo a rivederle stelle".
Si è trattato di una "rivisitazione scherzosa ma non irriverente",
come ha detto la ragazza che ha presentato la "piece", de "La Divina
Commedia". Già l'anno scorso questi alunni si erano cimentati in una
simpatica riproposizione dell'antefatto della guerra di Troia: "Chi dice
donna dice danno; ovvero il rapimento di Elena", riscuotendo consensi ed applausi.
La recita di questo anno, tuttavia, è risultata più articolata e complessa, impegnativa sia riguardo alla parte recitativa che a quella
m u s i c a l e . I r a g a z z i , s u p p o r t a t i d a i loro i n s e g n a n t i - B o r d i n i ,
Brachino, De Angelis, Focarelli, Fiocchetti, Panfili e Scorzino hanno dimostrato grande naturalezza e spigliatezza nel muoversi
sulla scena ed hanno allietato, anche con esecuzioni musicali e
danze, il numeroso pubblico accorso.
Date queste premesse, speriamo che anche il prossimo anno
questi ragazzi possano riproporsi alla nostra attenzione, rivisitando
alla loro maniera chissà quale famosa opera della nostra letteratura!
LA VOCE - n° 7 - Luglio 2003
pag. 10
^Za^^e
Tante sono le coppie c h e
in, q u e s t o p e r i o d o celeb r a n o il m a t r i m o n i o c r i stiano: fiori, vestiti, pranzi, doni, a m i c i , viaggi
e c c . ; la c o s a p i ù i m p o r tante, garanzia dell'unione futura, è la consapevolezza e l'umiltà di chiedere la b e n e d i z i o n e di Dio,
la p r o t e z i o n e d i M a r i a
S S . m a , t u t t o il r e s t o
lascia il tempo che trova!
Il fallimento di tante unioni è d o v u t o alla superficialità, all'entusiasmo
m o m e n t a n e o , alla m a n c a n z a d i p r e g h i e r a e di
f r e q u e n z a ai s a c r a m e n t i ,
in una parola all'egoismo,
mentre l'amore vero è
soprattutto dedizione e
d i m e n t i c a n z a di sé per
pensare all'altro!
^¿o^^^c
/
V o g l i a m o r i c o r d a r e l ' u n i o n e c r i s t i a n a di B a r b a r a
Camicia con Fazi Massimo, il 21 giugno, e quella di
Luca Castellani e Patrizia Caprio, il 28 giugno, riportando il sonetto che il nonno di Barbara, Diodato, ha
composto per la nipote e che può valere per tutte le
coppie.
Barbara cara, oggi in S. Flaviano,
il sì per l'uomo che hai scelto, hai pronunciato,
e lui con un altro sì ha ricambiato,
dinanzi all'Uomo Dio del buon cristiano.
Le fedi nell'anulare della mano;
l'affetto che vi lega è confermato
e nel futuro sarà ricordato
l'amor che unisce e che porta lontano.
E sia presente nel vostro soggiorno
la triplice famiglia di Maria
e di profumo e fior sia sempre adorno.
Fatevi lungamente compagnia
e centenari poi fate ritorno
lassù dove tutti si aspira e così sia.
Con affetto il nonno Diodato Piciollo
II primo frutto del matrimonio: i figli!
Ciao a tutti! Mi chiamo Giovanni e sono nato
proprio il giorno del primo anniversario di matrimonio dei miei genitori: 11 maggio, mandando in visibilio m a m m a Valentina Fanelli e papà Giusto
Scalabrella.
Ma non solo anche i nonni materni Giuseppe
e Franca e i nonni paterni Giovanni e Emilia;
senza dimenticare le zie M. Cristina e Lia e la
cuginetta Jessica.
Giovanni, noi tutti saremo lì ad aiutarti nei
momenti belli e brutti e a guidarti nelle scelte che
la vita ci offre.
Ben arrivato piccolo Giovanni.
Mamma Valentina e papà Giusto
Il 30 aprile 2003 sulla collina falisca è arrivato un altro T r a p è , è L e o n a r d o , figlio di
Francesco e Adriana Cecere. Grande è la
gioia dei suoi g e n i t o r i , delle z i e E l e o n o r a
Trapè e Alessandra Cecere, dei nonni Nadia
e Rossano Trapè, Francesco Cecere e M.
Vincenza Pelliccioni.
Leonardo ringrazia tutti per le coccole che
riceve e ringrazia anche l'ostetrica Fabiola
Ciripicchio che lo ha aiutato a nascere.
Ora il mondo è anche tuo, caro Leonardo,
tanti auguri!
Sono Alessandro Filiè in braccio
a mia sorella Arianna, venuto a farle
compagnia il 12 dicembre dello scors o a n n o ; h o m a n d a t o in v i s i b i l i o
mamma Michela Fetoni, papà
Stefano, nonché i nonni Paola ed
Evandro e Luigina, mentre il nonno
Primo giubila in cielo e dal cielo mi
benedice e protegge.
POTETE VERSARE:
PER
|- sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
COMODITÀ' sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita •
DEI LETTORI
01027 Montefiascone
0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preocDE
cupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è
"LA VOCE"
grata ai suoi".
Dario Coppola è
diventato ingegnere
Diamo notizia che con i soliti brillanti voti il quarantaseienne Dario Coppola, figlio del geometra Raffaele e
della professoressa Lucia Volpini, nonché genero del
nostro collaboratore Zelindo Gianlorenzo, il 3.6.2003 è
diventato il dottor ingegner Dario Coppola perché si è
laureato presso l'Università "La Sapienza" di Roma in
Ingegneria Elettronica discutendo la tesi:
"Architettura
di una rete ASON e problemi connessi alla sua introduzione nel sistema di comunicazione"
- relatore il
Chiarissimo professor Andrea Baiocchi - Correlatore l'ingegner Piergiorgio Pagnani.
La circostanza merita una menzione particolare perché il nostro nuovo ingegnere era già impiegato come
tecnico presso la 'Telecom" di Roma ed ha dovuo sacrificare molta della sua vita di lavoro, di famiglia ed inoltre
del suo tempo libero, studiando di notte, alla preparazione della laurea; ma adesso lui vale per due perché unisce, come si dice, la pratica alla grammatica, nel senso
che è in grado di mettere mano personalmente fra i complessi meccanismi elettronici, cosa che non tutti i laureati
sono in grado di fare senza l'aiuto manuale di un tecnico.
Siamo stati lunghi nella nostra esposizione non perché il nuovo dottor ingegnere ci sia particolarmente simpatico - noi vogliamo bene ugualmente a tutti i nostri
amici - ma perché il suo può essere un caso emblematico di chissà quanti casi analoghi di giovani impastoiati di
fronte alle esigenze familiari e di lavoro; approfittiamo per
dire loro: non arrendetevi, fate vostro il motto dei nostri
padri latini: "Post fata, resurgam" "Dopo l'avverso destino, risorgerò".
Bravo Dario! Ad maiora!
Neo poliglotta
Il g i o r n o 13 m a g g i o si è l a u r e a t a in L i n g u e e
Letterature straniere con la votazione di 110/110 e lode
presso l'Università di Viterbo la sig.na Cordovani Laura.
Titolo della tesi: "Marina Cvetaeva: una poetessa
nella Praga degli anni venti". Relatore il prof. Gaetano
Platania. Correlatrice la prof.ssa Ornella Discacciati.
Complimenti in più lingue!
NOZZE D'ORO
Il 27 aprile hanno voluto ricordare e festeggiare il loro
50° di matrimonio, insieme alla figlia Daniela e a parenti
ed amici i signori Colombo Lotti e Matilde Fetoni, ai
quali rinnoviamo ancora le nostre felicitazioni.
E approfittiamo per dire a tutte le coppie che nel giorno di S. Margherita pregheremo per loro e le ricorderemo
al Signore, consegnando un modesto dono di memoria.
Nari sana
Il 20 febbraio Teresa
Guerra ha f e s t e g g i a t o i
suoi 93 anni di vita, insieme alle figlie Carolina e
Ada, con i generi Igino e
Mario, i due nipoti
F e d e r i c a e E n r i c o e il
pronipote Davide.
Un solo rimpianto: la
mancanza del suo sposo
Americo Micheletti che è
in cielo da anni.
-dx.
pachi!
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La famiglia in Europa attraversa momenti difficili