GLI IMPRENDITORI DEL MESE Il successo? Come bere un bicchier d’acqua A patto che a realizzarlo sia un fuoriclasse del made in Italy come Alberto Bertone, piemontese doc, titolare dell’acqua minerale Sant’Anna. Un fatturato da 120milioni di euro e un sistema di produzione all’avanguardia che fa invidia alle multinazionali straniere Cristina Marina 44 10 • 2007 www.mastermeeting.it GLI IMPRENDITORI DEL MESE ma lavorare, è sempre disponibile – il suo cellulare non è mai spento – e risponde a tutti, persino agli scocciatori, perché, dice «i problemi non si risolvono rimandandoli». Alberto Bertone, 41 anni, sposato e papà di Filippo, un bellissimo bambino di tre anni, è l’uomo che sta dietro un successo tutto nostrano: l’acqua minerale Sant’Anna, la più bevuta nel Paese, l’unica ad appartenere al 100% a una famiglia italiana, con un fatturato nel 2006 di 120milioni di euro e 500 milioni di bottiglie vendute. Persino colossi dell’imprenditoria internazionale come Coca Cola e Heineken hanno voluto visitare lo stabilimento di Vinadio, nella Valle Stura in provincia di Cuneo, un vero gioiello hi tech realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente, per prendere ispirazione. E pensare che Alberto Bertone a scuola raggiungeva a malapena la sufficienza, anche se nel suo curriculum vitae si legge che ha una laurea in Scienze Politiche con indirizzo economico e un Mba nel settore immobiliare. Abbiamo incontrato questo eccellente esempio di genialità imprenditoriale per farci raccontare la sua storia. Lei è nato il 16 agosto 1966, sotto il segno del leone. Si riconosce nelle caratteristiche del suo segno? «Mi riconosco al 100%. Sono leone ascendente leone e quindi intraprendente, caparbio, determinato e anche un po’ primadonna. Voglio sempre avere l’ultima parola». Quando ha deciso che avrebbe fondato un’azienda tutta sua? «Il talento imprenditoriale è nel mio dna, vengo da una famiglia di costruttori, ma l’acqua è un’idea tutta mia. Dieci anni fa, nel trattare l’acquisto di un terreno residenziale a Vinadio ho scoperto che qui A c’era una sorgente molto buona. E mi sono buttato anche se non conoscevo nulla del settore. Questa è stata la mia grande sfida da imprenditore: se domani dovessi lanciare un’altra acqua minerale, lo farei da industriale, con tutte le competenze necessarie, ma, dieci anni fa, è stato un vero e proprio salto nel buio». Cosa rende la Sant’Anna diversa dalle altre? «La qualità dell’acqua di sorgente, deducibile dall’analisi chimico fisica riportata sull’etichetta, e un uso avanzato delle tecnologie: abbiamo il più grande impianto produttivo del mondo interamente automatizzato e una grande attenzione per l’ambiente: a fine anno usciremo con bottiglie biodegradabili realizzate esclusivamente con mais e barbabietole da zucchero che conservano l’acqua anche per anni e, In apertura, Alberto Bertone con il suo cane Guglielmo. Sopra, una delle fasi di lavorazione: nello stabilimento di Vinadio vengono prodotte 257mila bottiglie ogni ora 컄 10 • 2007 www.mastermeeting.it 45 GLI IMPRENDITORI DEL MESE Sopra, da sin. Giuseppe e Alberto Bertone ritirano il Brands Award 2007, il premio che ogni anno mette a confronto le migliori minerali del mercato italiano. Nel 2007 Sant’Anna ha contribuito alla realizzazione di pozzi per l’approvvigionamento di acqua potabile in Ciad, una delle regioni più povere del mondo 46 una volta eliminate, si decompongono in 80 giorni senza lasciare alcun residuo». La lezione più importante appresa da suo padre? «La serietà, innanzitutto nei pagamenti. Mio padre mi ha sempre detto: non si guadagna sull’interesse – noi non siamo banchieri – ma sulla vendita del prodotto. E poi se paghi regolarmente, puoi spuntare dai fornitori prezzi unitari più bassi. Un’altra lezione che ho imparato è che le idee semplici sono quelle che funzionano meglio. Per esempio, per farci conoscere non abbiamo avuto bisogno di Miss Italia, passerotti e calciatori, ci è bastato mettere a confronto le proprietà della nostra acqua con quelle delle altre, in particolare paragonare durezza, residuo fisso, temperatura, presenza di nitrati e ossidabilità. La nostra acqua è l’unica ad avere l’autorizzazione dal Ministero della Salute per la preparazione degli alimenti per neonati». La sfida più difficile? «Tenere sempre coesa e motivata la squadra. Non esiste successo im- 10 • 2007 www.mastermeeting.it prenditoriale senza un team competente e affiatato. Ho sempre pensato che la qualità del prodotto si veda dalla stoffa di chi lo realizza. Quando sono “partito”, ai miei collaboratori che mi davano del pazzo, dicevo: “venite con me che tra qualche anno diventeremo la prima acqua minerale d’Italia”». Il suo è un marchio che mantiene alto il made in Italy in tutto il mondo. Ma lei è fiero di essere italiano? «Fierissimo, tanto che sulle nostre bottiglie abbiamo messo la coccarda del tricolore. Mi rattrista vedere come certi italiani nutrano un senso di inferiorità nei confronti degli stranieri. In realtà, quando vogliamo, sappiamo fare le cose molto bene, e gli altri ce lo riconoscono ampiamente. Basta andare in giro per il mondo per rendersene conto: le cose più belle le abbiamo fatte noi». Che cosa cambierebbe dell’Italia? «La burocrazia perché frena la crescita economica». La soddisfazione più grande? «Nel privato mio figlio Filippo di tre anni e, nel lavoro, essere riuscito a fare della Sant’Anna l’ acqua più venduta del Paese». GLI IMPRENDITORI DEL MESE Come andava a scuola? «Ero un asino. Mi davo un gran da fare per studiare il meno possibile, andavo tutto il giorno in moto e i miei erano disperati. Mi consolo però pensando che anche tutti i miei amici “asini” si sono fatti strada alla grande mentre i secchioni si sono arenati». Come se lo spiega? «La vita non è come la scuola, dove tutto funziona secondo uno schema preciso: se studi sarai promosso. Nella vita non ci sono certezze e, a volte, bisogna anche ingegnarsi a trovare degli escamotage». Il ricordo dell’infanzia più bello? «La famiglia. I miei genitori hanno sempre creduto in me e ancora oggi sono il mio sostegno». Il lavoro più bello del mondo? «Il costruttore immobiliarista. Mi affascina la possibilità di acquistare terreni per materializzare idee». L’anima del business è... «La costanza». Gli imprenditori che più ammira? «Marchionne e Polegato. Entrambi hanno sfondato in settori che erano già parecchio inflazionati e in crisi». La parte più bella del suo lavoro? «Le tante soddisfazioni». E la meno bella? «Avere poco tempo per stare con la mia famiglia e per lo sport». Il momento più gratificante della giornata? «Quando riesco a fare quello che mi sono prefissato senza intoppi». Parliamo di acqua minerale. A chi dice che sono tutte uguali cosa risponde? «Provate la Sant’Anna». Meglio liscia o gasata? «Liscia». Che tipo di viaggiatore si considera? «Tollerante. Mi adatto sempre con facilità. Se in hotel mi capita una camera brutta non me la faccio cambiare, la volta dopo scelgo un altro albergo. Penso che nella vita disguidi e imprevisti poco piacevoli possano sempre capitare e non bisogna farne un dramma...». La compagnia ideale? «Quella di persone socievoli. Detesto i litigiosi». Il suo motto? «Vivi e lascia vivere. Sempre». La vacanza che consiglierebbe a un amico? «Alle Maldive». L’albergo dei sogni? «Nessuno». La passione più grande? «Gli animali. E il lavoro, di qualsiasi tipo». Il sogno nel cassetto? «Fare della Sant’Anna l’acqua più bevuta d’Europa». La domanda che non le ho fatto e avrebbe voluto che le facessi? «Nessuna». ❏ Alberto Bertone ha studiato la realizzazione di una bottiglia biodegradabile al 100%, composta di acido polilattico, un derivato dalla fermentazione del mais e che si decompone completamente in soli 80 giorni 10 • 2007 www.mastermeeting.it 47