BRIGATA AEROMOBILE “FRIULI”
Airmobile Permanent Training 2015
Foto Raffaele Fusilli, Luigi Sani, I° M.llo Mauro Montaquila,
Media Combat Team dello Stato Maggiore Esercito,
Testo Raffaele Fusilli
Evento
Dal 30 novembre al 4 dicembre 2015, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia
hanno ospitato l’esercitazione denominata Airmobile Permanent Training (APT)
2015.
L’evento, concepito, organizzato e condotto dal Comando Brigata Aeromobile
“Friuli”, ha coinvolto circa 200 tra ufficiali, sottufficiali e graduati di truppa con
l’impiego di 15 Elicotteri (8 A-129 Mangusta, 5 NH-90, 2 AB-205) e sistemi
d’arma Raven, Safe Strike, Rover, Stinger, Skyguard Aspide.
Unità partecipanti erano:
- 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” (Forlì);
- 5° Reggimento AVES “Rigel” (Casarsa della Delizia in provincia di
Pordenone);
- 7° Reggimento AVES “Vega” (Rimini);
- 121° Reggimento Artiglieria Contraerea (Rimini);
- 41° Reggimento SORAO (Cordenons in provincia di Pordenone).
Località interessate all’esercitazione sono state:
-
Area addestrativa di Poggio Renatico (Ferrara);
Poligono di Foce Reno (Ravenna);
Aerocampo di Ravenna (Ravenna);
Area addestrativa del Cellina Meduna (Pordenone);
Poligono Rivoli Bianchi di Venzone (Udine);
Poligono Rivoli Bianchi di Tolmezzo (Udine).
L’evento - di tipo LIVEX (LIVe EXercise)/FTX (Field Training Exercise), a partiti
contrapposti con OPFOR (OPposing FORces) rappresentate da attivatori sul
terreno - faceva riferimento ad uno scenario denominato SKOLKAN,
riproducente situazioni tipiche delle cosiddette Crisis Response Operations.
Le unità impiegate hanno posto in essere una ininterrotta serie di attività
operative che hanno visto la costituzione di FOB (Forward Operating Base),
FARP (Forward Arming and Refueling Point), la condotta di azioni
aeromeccanizzate e aeromobili nonché attività di Personnel Recovery (recupero
personale in territorio ostile) e MEDEVAC (MEDical EVACuation).
Allo scopo di valutare la capacità di reazione dei reparti esercitati, numerose e
continue sono poi state le attivazioni coinvolgenti sia le Unità prettamente
operative che quelle di supporto.
Concetti operativi
L’esercitazione APT 15 è stata la prima di una serie che, tramite un costante,
intensivo e ricorrente addestramento alla decontestualizzazione dalla ordinaria
realtà di guarnigione ed il coinvolgimento degli enti di comando e supporto
(quindi non solo elicotteri da esplorazione e scorta/multiruolo e fanteria
aeromobile, ma anche unità con compiti logistici, di gestione del personale,
assistenza legale e pianificazione) intende favorire integrazione ed
approntamento di tutte le componenti della Brigata Aeromobile “Friuli”.
Queste, infatti (riunite in pacchetti con capacità autonome e senza necessità di
ulteriore addestramento) possono, allorché allertate, supportare efficacemente
forze nazionali, alleate o di Paesi amici (motivo per cui grande importanza
viene attribuita alla standardizzazione delle procedure tecnico-tattiche o TTP)
in qualsiasi contesto operativo ed ovunque richiesto.
Per conseguire tali risultati però, è tra l’altro necessario che, oltre alle unità di
prima linea, anche quelle di supporto logistico siano quanto più possibile snelle
onde poter essere più facilmente movimentate a mezzo elicotteri estendendo al
massimo il concetto base che contraddistingue la Brigata “Friuli”:
l’aeromobilità.
Tale caratteristica, sfruttando la terza dimensione e conferendo flessibilità ed
autonomia alla manovra in atto, permette di operare al di là delle limitazioni
imposte dall’ ambiente e/o forze contrapposte; da sottolineare che, in ambito
NATO, solo Stati Uniti ed Italia dispongono di queste capacità integrate a
dimostrazione di quanto le unità aeromobili siano una risorsa ad alta richiesta e
scarsa disponibilità (high demand, low density).
Safe Strike
L’APT 15 ha anche costituito il primo impiego del Safe Strike, un sistema di
gestione del campo di battaglia e massimizzazione della situational awareness
sviluppato in Italia e basato su hardware iOS che consente:
disponibilità on/off-line di tutta la cartografia d’interesse,
il che, considerando ad esempio la necessità media di più di 600 fogli
cartografici per un'area di operazioni, costituisce già di per se un notevole
beneficio;
riduzione del workload di cabina,
vantaggio ottenuto attraverso l'automazione di calcoli e indicazioni sulla base
dei dati cartografici, delle posizioni amiche e/o neutrali nonché dei sistemi
d’arma;
capacità di pianificazione avanzata sul campo,
grazie all'interfaccia di semplice utilizzo ed alta velocità di condivisione dei dati;
capacità paperless cockpit integrata
(Electronic Flight Bag), che rende disponibile tutta la manualistica occorrente
evitando il ricorso ad ingombrante documentazione cartacea;
blue force tracking,
(Integrazione sistemi C4I) con cui é possibile avere costantemente sotto
controllo, sovraimpresse alla cartografia, posizione e quota di altri assetti;
capacità data sharing,
che consente acquisizione e condivisione (con sistema crittografico integrato)
dati del campo di battaglia e/o dei targets dai telemetri alle infrastrutture di
comunicazione attraverso le periferiche hardware connesse;
integrazione Augmented Reality,
tecnologia, di cui è prevista l’implementazione su Helmet Display Unit,
impiegata per ottenere una situational awareness tridimensionale;
integrazione in sistemi C4I e Virtual Worlds,
che permette la connessione a qualsiasi mondo virtuale per un training che
rispetti il concetto Live-Virtual-Constructive, con capacità di
importare/esportare dati da e per sistemi di simulazione;
streaming capability,
che, tramite apposite periferiche, permette la condivisione su tutti i devices
connessi di qualsiasi tipologia di segnale video mediante uno streaming sicuro;
integrazione DTED (Digital Terrain Elevation Data) con visualizzazione
3D del terreno,
che, fornendo la precisa altimetria del suolo tramite elaborazione 3D, riproduce
fedelmente l’area d’interesse.
Logistica e materiali
L’approccio APT è necessariamente multidisciplinare e omnicomprensivo e per
la prima volta include, in maniera sistematica, anche gli aspetti afferenti al
sostegno logistico che per le unità aeromobili assume tratti decisamente
peculiari; esso, infatti, deve essere funzionale a soddisfare simultaneamente:
- esigenze particolari della componente ad ala rotante e di fanteria aeromobile
(che differiscono significativamente da quelle delle “normali” unità terrestri);
- parametri particolari ed estremamente variabili che condizionano le
operazioni (in primis, il tipo di missione e l’ambiente operativo ove questa
viene condotta);
- fattori ambientali/naturali fortemente condizionanti l’impiego degli elicotteri
(quali ad esempio, fattori meteorologici e geografici);
- elevati consumi, sia in termini di carbolubrificanti che di munizionamento e
conseguente difficoltà di garantire l’alimentazione delle forze azione durante.
Ne discende che, sia la componente aerea che la componente terrestre
richiedono, per essere impiegate in maniera ottimale, un sostegno logistico
aderente, flessibile e dedicato.
Vanno, inoltre, tenute in considerazione non solo le caratteristiche intrinseche
degli assetti aeromobili (quali la versatilità, la mobilità, la flessibilità, la velocità
di esecuzione e la sorpresa) ma, per contro, anche le limitazioni proprie di tali
assetti.
In particolare, alcune di queste limitazioni che condizionano l’impiego di tali
unità (come altitudine e temperatura, carico utile, distanza, impatto delle
condizioni meteo e di visibilità e la sicurezza in zona di operazioni), devono
essere attentamente ponderate in sede di pianificazione per i loro importanti
risvolti sull’attività operativa.
Al fine di garantire un supporto logistico aderente ed efficace, anche in
relazione alle succitate tipicità, risulta necessario predisporre uno strumento
logistico in grado di:
- proiettare in profondità le risorse indispensabili a garantire la massima
aderenza in alcune fasi della missione, generalmente in riferimento ad attività
legate al rifornimento (es. carburante e munizioni);
- svolgere tutte le altre attività logistiche in aree arretrate scelte in funzione
della sicurezza e della protezione delle unità logistiche e delle unità
aeromobili a favore delle quali operano (attività manutentive di aderenza e di
sostegno).
Conclusioni
L’ Airmobile Permanent Training è concepita come un’attività di pianificazione,
addestramento LIVEX e condotta di un evento con cadenza quadrimestrale
volta alla verifica del livello addestrativo raggiunto ed utilizza a tal fine uno
scenario fittizio di riferimento.
L’obbiettivo consiste nel mantenere ed incrementare la capacità operativa
aeromobile/aeromeccanizzata dei Reparti garantendo unità a livello Plotone
aeromobile costantemente approntate.
Tale risultato viene conseguito attraverso:
- addestramento degli equipaggi di elicotteri e personale di fanteria
aeromobile alla pianificazione congiunta e relativa condotta di operazioni
aeromeccanizzate ed aeromobili;
- perfezionamento delle procedure operative aeromobili (integrazione binomio
elicotteri/fanteria), sia in fase di pianificazione sia in fase di condotta;
- addestramento all’impiego dei sistemi d’arma, degli apparati di
comunicazione e dei materiali in dotazione alla Brigata Aeromobile;
- addestramento alla costituzione di un Tactical Advanced Command per
l’esercizio della funzione di Comando e Controllo in ambiente tattico ostile;
- sperimentazione di sistemi C2 (Comando e Controllo) idonei alla
condotta di operazioni aeromobili/aeromeccanizzate;
- addestramento alla costituzione e al dispiegamento di un FARP (Forward
Arming and Refueling Point).
Credits
Gli autori, esprimendo vivo apprezzamento per disponibilità e supporto
ricevuti, ringraziano:
- Generale di Brigata Paolo RICCO’, Comandante della Brigata Aeromobile
“Friuli” nonché ideatore e direttore dell’APT 2015;
- Colonnello Gian Luca FALESSI, Comandante del 7° Reggimento AVES
“VEGA”;
- Tenente Colonnello Pasquale DI BISCEGLIE, Capo Sezione Pubblica
Informazione del Comando Brigata Aeromobile “Friuli”;
- Primo Maresciallo Mauro MONTAQUILA, Sottufficiale addetto alla Pubblica
Informazione del Comando Brigata Aeromobile “Friuli”;
- Caporal Maggiore Capo Scelto Davide MANIERI, video operatore della
Brigata Aeromobile “Friuli”;
- Media Combat Team dello Stato Maggiore Esercito.
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