Il XII e il XIII secolo furono contrassegnati dal diffondersi di eresie giacchè nel tentativo di rinnovare la Chiesa proponendo gli ideali di povertà evangelica,alcuni cristiani finirono per scontrarsi con la chiesa stessa. •ITIS “F. Severi” – Ins. Lorenzo Masiero Dal greco haìresis, scelta, indica una dottrina che è in contraddizione con la verità rivelata da Dio, di cui la Chiesa è garante e custode. Nel cattolicesimo, dottrina che si oppone alla verità rivelata da Dio e proposta come autentica, in quanto tale, dalla Chiesa. In posizione di disaccordo con la Chiesa furono molti gruppi, come i fraticelli, gli umiliati, i poveri evangelici, le beghine. Altri gruppi ereticali ebbero origini o posizioni molto vicine a quelle della Chiesa. Fu il caso dei valdesi o Poveri di Lione, l’unico gruppo con origini medievali che esiste ancora oggi come Chiesa organizzata. Altri gruppi si allontanarono maggiormente dalle posizioni della Chiesa cattolica, come i catari (o Albigesi), contro i quali il Papato indisse anche una crociata in cui essi vennero massacrati in una vera e propria guerra civile. La chiesa cattolica avviò una persecuzione nei confronti di tutti coloro che riteneva essere eretici: se scoperti, essi venivano processati e condannati a morte. Per evitare il sorgere di altre eresie, venne istituito il tribunale dell’inquisizione, che divenne strumento di repressione contro tutti i sospetti. Deriva dal greco catharòs, puro. Essi opponevano rigidamente il principio del bene a quello del male. Ritenevano male tutto ciò che è legato alla materia. Nel 1206 nacque l’ordine dei frati predicatori, fondato dallo spagnolo Domenico de Guzman con l’obbiettivo di dotare la Chiesa di un “corpo militante scelto” che assumesse a modello il povero predicatore apostolico,in grado di opporre all’eresia non solo una solida preparazione culturale e teologica, ma anche l’esempio concreto di una condotta di vita rispondente al dettaglio evangelico. Quello domenicano fu un ordine di gente dotta, che affrontava le teorie eretiche in pubblici dibattiti, mettendone in luce le debolezze e le contraddizioni. La cultura teologica venne individuata come mezzo fondamentale per difendere la vera fede da deviazioni o cattive interpretazioni. Da allievi i domenicani divennero ben presto professori universitari,che incisero come maestri sulla formazione degli studenti e favorirono numerose vocazioni. In quest’epoca quindi si sostituiscono gli scriptoria dei monasteri con le università. Tra i più illustri domenicani troviamo Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. Nel 1219 San Domenico fondò anche un primo ordine femminile di monache di clausura. Dal terzo ordine femminile dei Domenicani vennero ulteriori esempi di fedeltà della Chiesa, basti pensare alla testimonianza di santa Caterina de Siena, patrona d’Italia insieme a san Francesco proclamata da Paolo VI dottore della Chiesa. La santa si propose obbiettivi ambiziosi: sottrarre il papato al controllo della monarchia francese, adoperandosi per riportare la pace nella Chiesa e riformare i costumi. Nel 1376 Caterina convinse papa Gregorio XI a riportare la sede papale a Roma. Durante questo periodo il Papa rafforzò il suo potere sul clero e favorì lo sviluppo di un apparato amministrativo e finanziario che aveva come scopo quello di raccogliere la maggior quantità possibile di denaro, facendo scandalo in tutta Europa per il lusso, la simonia e il nepotismo. Gregorio XI morì pochi mesi dopo il rientro a Roma e i cardinali di Roma elessero papa Urbano VI. I cardinali francesi si ribellarono ed elessero un altro papa, Clemente VII, che stabili la sua residenza ad Avignone.Questa divisione venne chiamata il grande scisma e a causa di essa, per 40 anni furono eletti due serie di papi. L’unità della chiesa fu ristabilita dopo il Concilio di Costanza, nel 1414, con l’elezione di papa Martino V Così vengono nominati gli scrittori ecclesiastici rivelatisi eccellenti per ortodossia di pensiero e santità di vita. Termine derivante dal latino nepos, nepotis “nipote”, col quale si indica il comportamento di chi, detenendo una forma di potere, la usa per elargire favori politici ed economici ai propri parenti. Questo atteggiamento fu diffusissimo nella Chiesa cattolica dei secoli XIV-XVIII. L’ordine francescano, riconosciuto da papa Innocenzo III nel 1210, fu fondato da san Francesco d’Assisi il quale volle che i suoi seguaci evitassero il più possibile ogni contatto con la ricchezza materiale: secondo lo spirito francescano la vera ricchezza dell’ uomo è il Cristo; il povero evangelico è colui che rinuncia al proprio egoismo per essere totalmente disponibile a compiere la volontà di Dio. La povertà, cioè la rinuncia al possesso di qualunque bene materiale, è dunque il fulcro dello spirito francescano. Ai suoi frati diete il nome di minori, derivandolo dal modo in cui venivano definiti i cittadini più poveri. L’entusiasmo suscitato dalla sua predicazione e dal suo stile di vita moltiplicarono in breve le file dei seguaci di Francesco: non mancheranno fra questi anche le donne, che furono raccolte in comunità sotto la guida di Chiara d’Assisi. Francesco nel 1224 ricevette sulle mani, sui piedi e sul corpo le stigmate e, pur cieco e malato compose il Cantico delle Creature. Qualche tempo dopo la morte del suo fondatore anche l’ordine francescano sviluppò un intensa attività di predicazione, collegata allo studio della teologia.