COLLEGIO ITALIANO DI FLEBOLOGIA (C.I.F.) BORSA DI STUDIO “M. GEORGIEV” Per il miglior Progetto di Ricerca in “INNOVAZIONE E BIOTECNOLOGIE IN FLEBOLINFOLOGIA” Titolo del Progetto “Impianto di cellule staminali mesenchimali autologhe nel trattamento del linfedema dell’arto superiore secondario a linfoadenectomia ascellare agli stadi C.E.A.P.-L. C3-C4” Nome, Cognome, Ruolo ed eventuale indicazione dell’Ente di appartenenza del Ricercatore principale, responsabile della conduzione del progetto, recapiti telefonici ed indirizzo di posta elettronica. Ricercatore principale Dott. Luca Boschetti Medico in formazione specialistica in Chirurgia Vascolare, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche dell’Università di Ferrara Tel. 347-6998758 Mail: [email protected] Responsabile della conduzione del progetto: Prof. Vincenzo Gasbarro; Chirurgia Vascolare, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche dell’Università di Ferrara Dipartimento di Studi Biomedici Università di San Marino Mail: [email protected] Prof. Carlo Ventura Area tematica nella quale si colloca il progetto Patologie dei linfatici; Biotecnologie. Razionale scientifico del progetto I dati pubblicati dall’OMS nel 1994 riportano un'incidenza del linfedema nel mondo stimata intorno ai 140 milioni di casi (circa 1:2000). 20 milioni sono attribuibili a condizioni post-chirurgiche secondarie al trattamento chirurgico del carcinoma mammario. Attualmente il trattamento dei linfedemi secondari dell’arto superiore si avvale prevalentemente della terapia elastocompressiva associata all’alternanza di cicli, intensivi e di mantenimento, di terapia fisica combinata. In Italia il peso economico di tali trattamenti, non essendo il linfedema classificato come malattia vascolare, è totalmente a carico del paziente. La continua ricerca di nuove strategie terapeutiche e i crescenti successi ottenuti mediante l’utilizzo delle cellule staminali nella terapia delle malattie cardiovascolari, ci hanno indotti a ipotizzarne l’applicabilità anche in campo linfatico. Le esperienze a riguardo, ricavabili dalla letteratura, sono numericamente esigue e si riferiscono prevalentemente a sperimentazioni in vitro o su modelli murini che hanno prodotto però risultati incoraggianti. L’idea di questo studio nasce dal bisogno di colmare le lacune che ancora oggi affliggono la patologia linfatica, attraverso le potenzialità che la terapia con cellule staminali può offrire. Con queste premesse proponiamo un trattamento clinico mediante l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali autologhe derivate da tessuto adiposo (ADhMSCs) commissionate ex vivo, per migliorare la riparazione vascolare sfruttando mezzi fisici e fattori paracrini per il differenziamento. Il nostro progetto ha lo scopo di sperimentare in vivo sull’uomo una terapia basata sull’autotrapianto di cellule mesenchimali ottenute dal tessuto adiposo addominale, finalizzata al miglioramento clinico dei pazienti affetti da linfedema dell’arto superiore secondario a mastectomia e linfoadenectomia ascellare per carcinoma della mammella. Background Identificazione di una fonte idonea di hMSCs per terapia cardiovascolare nell’uomo Idealmente una cellula staminale utilizzabile per applicazioni mediche rigenerative dovrebbe avere le seguenti proprietà: 1. 2. 3. 4. 5. Essere presente in abbondanti quantità (milioni o bilioni); Essere reperibile con procedura minimamente invasiva; Essere ottenibile lungo molteplici vie differenziative, in modo regolabile e riproducibile; Essere sicura ed effettivamente trapiantabile, sia in ospite autologo che allogenico; Essere in accordo con il corrente “good manufacturing practice” (GMP). Negli ultimi anni è stato dimostrato che il tessuto adiposo possiede al suo interno una popolazione di cellule multipotenti alle quali abbiamo assegnato la nomenclatura di ADSC (Adipose Derived Stem Cells). Approssimativamente vengono eseguiti 400.000 interventi di liposuzione ogni anno. Queste procedure prevedono il prelievo di tessuto adiposo in quantità che vanno dai 100 mL ai 3 L, che spesso viene scartato. Alla luce di queste osservazioni abbiamo isolato hMSCS altamente purificate da tessuto adiposo con l’aiuto di procedure mini invasive usando 10-20 ml di lipoaspirato sottocutaneo. Il grasso è stato poi incubato con collagenasi e una volta scisso è stato centrifugato e quindi sono state separate la popolazione sovranatante di adipociti maturi e la componente stromale vascolare. L’ultimo passaggio del processo di isolamento prevedeva la selezione della popolazione adesiva dalla frazione stromale vascolare ( SVF) e le ADhMSCs. Queste sono state mantenute in DMEM 10 % FBS e usate per esperimenti in 5 passaggi. I saggi di differenziazione (adipogenico, osteogenico, condrogenico) e le analisi citofluorometriche hanno confermato l’appartenenza alla linea mesenchimale di queste cellule. Coltura ed espansione di ADhMSC in accordo con GMP: valutazione del potenziale differenziamento cardiovascolare delle GMP-ADhMSCSs precondizionate con HBR Dopo l’isolamento di ADhMSCs da piccole quote di lipoaspirato, tutti i passaggi successivi riguardanti lo sviluppo di colture cellulari in vitro e l’espansione cellulare, verranno eseguite presso la “Cell Factory”, sottostando alle richieste delle GMP ottenendo così la specifica autorizzazione necessaria alla realizzazione del nostro studio (Bioscience Institute,via Rovereta 42, 47891 Falciano, San Marino) La Bioscience Institute è conforme alle norme UNI EN ISO 1466- 1 e 1444- 2. E’ interessante notare che le GMP ADhMSCs hanno risposto agli HBR con un significativo aumento di espressione sia dei geni cardiogenici GATA1, Nkx 2.5 che vasculogenici VEGF, KDR, HGF. Il trattamento con HBR inoltre ha aumentato l’espressione di geni di sopravvivenza come Pim 1, Akt e la secrezione di mediatori trofici con risposte antiapoptotiche, angiogenetiche e antifibrotiche. Tessuto linfatico e sua riparazione I sistemi vascolare e linfatico sono connessi tra loro, infatti il liquido extracellulare fluisce dai vasi venosi per entrare nei microvasi linfatici e poi, grazie al dotto toracico, torna nel distretto venoso. A fronte di numerose conoscenze nella biologia dei vasi sanguigni, molti aspetti della biologia dei vasi linfatici sono ancora sconosciuti. In passato gli strumenti in possesso della biologia molecolare che permettessero di distinguere le diversità tra i vasi linfatici e i sanguigni erano limitati. Negli ultimi anni invece i ricercatori sono riusciti quasi definitivamente a distinguere, a livello molecolare, le differenze tra i tessuti vascolari e linfatici. Questa possibilità di discriminare tra tipi cellulari ci ha permesso di isolare più facilmente colture cellulari linfatiche pure e di studiarne più dettagliatamente il comportamento biologico. Dal punto di vista evolutivo, l’endotelio linfatico o cellule linfatiche endoteliali (LECs) origina da una sottopopolazione dell’endotelio embrionale venoso o dalle cellule endoteliali del sangue (BECs) che esprimono il fattore di trascrizione specifico del tessuto linfatico prox-1. Le LECs originano dalle popolazioni dell’endotelio venoso che commissiona le linee linfatiche. È ancora oggetto di dibattito se le LECs originino direttamente dal preesistente endotelio venoso o dalle cellule linfoblastiche precursori, così come gli angioblasti derivano dai somiti mesodermici. In entrambi i casi, BECs e LECs, sono relativamente connesse in termini di origine, funzione e struttura. Tra i geni espressi in modo differente tra BECs e LECs ci sono i geni specifici conosciuti come VEGFR 3, LYVE 1, podopaina b, chemochine receptor D6, prox-1, così come una serie di citochine proinfiammatorie, chemochine e i loro recettori, caderine e integrine. Una sovraespressione indotta del gene prox-1 nelle BECs permette la up-regulation di molti geni LEC- specifici e sopprime l’espressione di un numero rimarchevole di geni BEC- specifici. Questo suggerisce che le BECs possono rappresentare una linea default sulla quale prox-1 induce la linfoangiogenesi durante lo sviluppo. Aims Sulla base delle acquisizioni in vitro e in vivo sopra riportate, proponiamo lo sviluppo di un approccio clinico a un numero di pazienti con patologia linfatica mediante lo sviluppo dei seguenti obiettivi: 1. 2. Implementare secondo i criteri della GMP una popolazione di ADhMSCs ottenuta dal tessuto adiposo. Ottenere il differenziamento della popolazione cellulare di ADhMSCs implementata mediante la sola esposizione a fattori paracrini. Valutare la concordanza dei risultati clinici con le indagini strumentali utilizzate: ecografia e linfoscintigrafia. End-points del progetto L’obiettivo principale dello studio è quello di verificare l’applicabilità nella cura del linfedema secondario, del trapianto di ADhMSCS autologhe, valutando gli effetti della terapia dal punto di vista clinico e strumentale a 12 mesi dalla data di impianto. Le conclusioni ed i risultati ottenuti dall’elaborazione dei dati ottenuti saranno oggetto di pubblicazione e condivisione con la comunità scientifica. Metodologia utilizzata per condurre la ricerca Reclutamento Criteri di inclusione: • • • • • • Diagnosi di linfedema cronico dell’arto superiore allo stadio C.E.A.P.-L. C3-C4, secondario a linfoadenectomia ascellare, con linfoscintigrafia positiva, in trattamento con terapia fisica combinata da almeno un anno; Aspettativa di vita superiore ai 3 anni; Età: maggiore di 18 e inferiore a 75; I partecipanti devono avere i requisiti psichici e fisici necessari per dare il consenso informato scritto all’arruolamento nello studio e alla pubblicazione dei dati da esso derivati; Forte motivazione personale; Devono essere trascorsi almeno 4 mesi dall’ultima seduta di radioterapia e/o chemioterapia. Criteri di esclusione: • • • • • • • • Linfedema acuto dell’arto superiore; Linfangite o trombosi venosa superficiale o profonda in atto; Ernia ombelicale e laparocele; Patologie reumatologiche e del tessuto connettivo; Gravidanza e allattamento; Disturbi della coagulazione; terapia anticoagulante in atto; Immunodepressione e infezione da HIV; Infezioni dei siti di prelievo/impianto; • • • • • • • Situazione locale dei siti di prelievo/impianto compromessa da neoplasie e/o metastasi; Stati o terapie particolarmente debilitanti; Pannicolo adiposo scarsamente rappresentato; Cardiopatia grave o incompatibilità all’assunzione di adrenalina; Chemioterapia e radioterapia in atto; Diabete mellito; Allergie ai componenti della soluzione di Klein: Carbocaina; Sodio bicarbonato; Adrenalina. Diagnostica e stadiazione preoperatoria • • • • • • Anamnesi Esame obiettivo: in particolare misurazione delle circonferenze di polso, avambraccio, gomito, braccio alla radice; misurazione della lunghezza dell’arto; documentazione fotografica. Linfoscintigrafia RM arto superiore e torace Ecografia tessuti molli Ecocolordoppler Prelievo: tecnica di prelievo di tessuto adiposo Il tessuto adiposo viene prelevato in anestesia locale con tecnica di liposuzione dai quadranti addominali inferiori, mediante l’utilizzo di cannula di Coleman introdotta nel compartimento sottocutaneo attraverso una microincisione ombelicale, previa infusione di soluzione di Klein. Selezione e amplificazione di ADhMSCs. Dal tessuto prelevato saranno isolate le ADhMSCs che verranno successivamente sottoposte ai processi di amplificazione, conservazione e controllo presso la cell factory (Bioscience Institute, via Rovereta 42, 47891 Falciano, San Marino), secondo le norme della Good Manifacturing Practice (GMP), dopo specifica autorizzazione. Impianto: Impianto di cellule staminali mesenchimali differenziate in linea linfatica nel cavo ascellare trattato con linfoadenectomia radicale. L’impianto della soluzione contenente le ADhMSCs provenienti dalla cell factory viene condotto in anestesia locale a livello del cavo ascellare interessato dopo mappatura ed accurato studio del fascio vascolo-nervoso. Viene praticata microincisione al centro della cupola ascellare attraverso la quale si introduce cannula di Coleman curva. La scelta di una struttura ricurva favorisce iniezione sottocutanea a raggiera dal punto di incisione in una superficie concava come quella del cavo ascellare. L’impianto prevede l’iniezione di piccoli ponfi di soluzione con movimento retrogrado a raggiera dal braccio e dalla parete toracica verso la cupola ascella ove è stata praticata l’incisione. L’utilizzo di questa particolare metodica ha lo scopo di distribuire la soluzione contente le cellule staminali, in un’area il più possibile corrispondente a quella nella quale è stato praticato lo svuotamento linfonodale rappresentata come regione di “blocco” linfatico alla linfoscintigrafia preoperatoria. Controlli post-operatori e follow-up 1 mese: Anamnesi Esame obiettivo: in particolare misurazione delle circonferenze di polso, avambraccio, gomito, braccio alla radice; misurazione della lunghezza dell’arto; documentazione fotografica. Ecografia tessuti molli Ecocolordoppler 6 mesi: Anamnesi Esame obiettivo: in particolare misurazione delle circonferenze di polso, avambraccio, gomito, braccio alla radice; misurazione della lunghezza dell’arto; documentazione fotografica. Ecografia tessuti molli Ecocolordoppler 12 mesi: Anamnesi Esame obiettivo: in particolare misurazione delle circonferenze di polso, avambraccio, gomito, braccio alla radice; misurazione della lunghezza dell’arto; documentazione fotografica. Ecografia tessuti molli Ecocolordoppler Linfoscintigrafia Raccolta dati Su apposita cartella informatizzata. Riferimenti bibliografici 1. Conrad C, Niess H, Huss R, Huber S, von Luettichau I, Nelson PJ, Ott HC, Jauch KW and Bruns CJ. Multipotent Mesenchymal Stem Cells Acquire a Lymphendothelial Phenotype and Enhance Lymphatic Regeneration In Vivo. Circulation 2009; 119;281-289. 2. Suematsu S, Watanabe T. Generation of a synthetic lymphoid tissue-like organoid in mice. Nature Biotechnology. 2004; 22; 12: 1539-1545. 3. Ventura C, Maioli M, Asara Y, Santoni D, Scarlata I, Cantoni S and Perbellini A. Butyric and retinoic mixed ester of hyaluronan. 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Regulation of angiogenesis via vascular endothelial growth factor receptors. CancerRes. 2000; 60:203–212. Parametri utilizzati per l’analisi dei risultati della ricerca Tutti i dati ricavati dallo studio saranno vagliati dal Centro Interdipartimentale "MathTechMed: Mathematics for Technology, Medicine and Biosciences” dell’Università degli Studi di Ferrara Risorse economiche necessarie per lo svolgimento della ricerca Materiale di laboratorio: 2.000 euro; Materiale di consumo: 500 euro. Durata del progetto Da ottobre 2011 a ottobre 2013. Strategie per la divulgazione dei risultati Pubblicazione su rivista impattata del settore. Dichiarazione di assunzione di responsabilità degli obblighi di legge relativi alla conduzione di progetti di ricerca da parte del Ricercatore principale Il Ricercatore principale si assume la piena responsabilità nei confronti dell’integrità dei dati e degli obblighi di legge. Il Ricercatore principale dichiara inoltre di aver letto e di avvallare il presente manoscritto in tutte le sue parti. Il Ricercatore principale non ha interessi finanziari da dichiarare.