UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA in MEDICINA E CHIRURGIA Relatore: Prof. Sebastiano Pantè CHIRURGIA MININVASIVA Garantisce validi requisiti di sicurezza per il chirurgo e per il paziente “Gold Standard” Strumentario +++++ Training + selettivo compliance pz. Vantaggi (morbilità, mortalità) Ampliamento indicazioni Ampia diffusione ERA LAPAROSCOPICA La colecistite gangrenosa patologia addominale acuta difficile diagnosi pre-operatoria videolaparoscopia Colecistectomia Laparoscopica o Conversione laparotomica gangrena della coleciste Chirurgia tradizionale revisione critica della letteratura scientifica Aspetti fisiopatol. semeiol. clinici Laparochirurgia COLECISTITE processo flogistico acuto o cronico a carico della cistifellea. etiopatogenesi: litiasica ed alitiasica. COLECISTITE GANGRENOSA temibile evoluzione della colecistite acuta cause scatenanti: l’empiema della colecisti impianto di germi anaerobi (Clostridium welchii o perfrigens). ischemia e la necrosi della parete Insorgenza soprattutto: negli anziani di sesso maschile pazienti affetti da diabete mellito. FISIOPATOLOGIA alterazioni del microcircolo imputabili: microangiopatia diabetica arteriolosclerosi su base ipertensiva coagulazione intravascolare disseminata (CID) fenomeni vasculitici torsione della colecisti (occlusione arteriosa) Insorgenza ISCHEMIA Difficoltà di svuotamento della colecisti Stasi biliare formazione di LISOLECITINA, responsabile dell’insorgenza di lesioni della mucosa su base chimica insorgenza PROCESSO FLOGISTICO FISIOPATOLOGIA COMPLICANZE: ISCHEMIA •Idrope-empiema •Perforazione •Coleperitoneo PROCESSO FLOGISTICO SEMEIOTICA Ispezione: ipomobilità dell’addome all’inspirazione. Palpazione dell’ipocondrio destro: intenso dolore ed eventuale comparsa della contrattura di difesa. Una colecisti aumentata di volume è palpabile nel 25-30% dei casi ed è indicativa della presenza di idrope. L’inspirazione profonda o il colpo di tosse, durante la palpazione del punto cistico, determinano un’accentuazione della sintomatologia dolorosa e un arresto dell’atto inspiratorio (segno di Murphy). Ascoltazione: riduzione della peristalsi CLINICA Marcato rialzo termico, generalmente non preceduto da brividi, con una temperatura che può raggiungere 39-40 °C. Il dolore, con il sopraggiungere della flogosi e dell’interessamento del peritoneo viscerale, acquista le caratteristiche del dolore somatico e diviene continuo, generalizzato nell’ambito del quadrante superiore destro e può irradiarsi alla regione interscapolare, alla scapola destra o alla spalla. segni d’irritazione peritoneale, quali un aumento del dolore con il movimento o con la respirazione profonda. Si assiste ad un progressiva compromissione dello stato generale e, in genere, il paziente lamenta nausea, spesso associata ad anoressia. Il vomito è abbastanza comune e può condurre a segni e sintomi di riduzione del volume ematico. L’ittero è raramente precoce nel corso di colecistite acuta e s’instaura nel momento in cui l’edema, su base flogistica, coinvolge i dotti biliari ed i linfonodi circostanti. CASISTICA Nel biennio 2000/2001 sono stati osservati 54 pazienti con colecistite acuta, tutti sottoposti precocemente a videolaparocolecistectomia (entro il III giorno); da questi è stato possibile identificare un sottogruppo costituito da 6 soggetti affetti di colecistite gangrenosa, pari al 11,11 %. Trattavasi di 4 uomini e due donne (l’età media 67,2 anni). Studio retrospettivo: sintomatologia, risultati degli esami di laboratorio e delle indagini strumentali, dati operatori ed evoluzione post-operatoria (morbilità e durata del ricovero). RISULTATI Intervento per via laparoscopica : 4 pazienti (66,6 %), Conversione laparotomia: 33,3 % (2 pz.) Durata media dei sintomi dall’insorgenza al trattamento è stata di 2,1 giorni. I principali segni clinici: presenza del dolore al quadrante superiore destro nel 83,33 % (5 pz.) leucocitosi (>15000 GB); febbre nel 33,33 % dei casi (2 pz.) subittero in un solo paziente (16,66 %). In quasi tutti i pazienti sono state riscontrate alterazioni degli indici di funzionalità epatica ed in particolare un aumento della fosfatasi alcalina, associato o meno ad un aumento di AST, ALT e bilirubina sierica. I dati ecografici di maggior rilievo: presenza di calcoli, inspessimento delle pareti della cistifellea presenza di liquido in sede pericolecistica. La presenza di aria nelle pareti e le membrane all’interno del lume della colecisti, segni ecografici considerati molto suggestivi di colecistite gangrenosa, sono stati evidenziati in 1 solo paziente. L’indagine scintigrafica ha evidenziato in tutti un’ostruzione del dotto cistico. Il “rim sign”, segno molto specifico della colecistite gangrenosa, è stato riscontrato in 1 solo paziente. Dall’analisi comparata del grado di severità della malattia, stabilito in fase preoperatoria in base al punteggio assegnato dall’ASA (American Society of Anesthesiologist) a ciascun sintomo, non emerge alcuna sostanziale differenza fra i due gruppi (laparochirurgia e conversione laparotomia). Dalla valutazione dei dati intraoperatori dei pazienti nei quali si è resa necessaria la conversione all’intervento tradizionale, è emerso che l’insuccesso della colecistectomia per via laroscopica è da mettere in relazione con la presenza di particolari alterazioni anatomiche, le quali conseguono all’avanzato stato di flogosi ed in particolare alla presenza di tenaci aderenze e che impediscono un’adeguata visualizzazione del campo operatorio. Dall’analisi della casistica, in accordo con la letteratura internazionale più recente, la severità della colecistite gangrenosa può giovarsi ormai nella maggior parte dei casi del trattamento laparochirurgico. Infatti i risultati personali e dei trials clinici, ridotta morbilità e mortalità, consentono di indicare la chirurgia mini-invasiva quale trattamento di scelta delle colecistiti gangrenose. In ogni caso nelle urgenze addominali ormai si inizia con la videolaparoscopia e poi in base alle risultanze si decide di optare per le tecniche chirurgiche più opportune. CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI In fase preoperatoria è difficile poter fare diagnosi di colecistite gangrenosa ed ancora più difficile poter individuare i pazienti in cui si renderà necessaria la conversione laparotomia. Spesso la colecistite gangrenosa è una diagnosi intraoperatoria. Possiamo inoltre evidenziare come negli ultimi anni si sia radicalmente modificato l’atteggiamento terapeutico e quello chirurgico in particolare, difronte ad una patologia così insidiosa e severa. Infatti ormai la videolaparoscopia è l’approccio terapeutico più idoneo, sia che si proceda con tecniche laparochirurgiche sia che si opti per continuare con la chirurgia tradizionale.