REAL ESTATE BIMESTRALE ITALIANO DI ECONOMIA E FINANZA IMMOBILIARE o//Giug ugno 20015 15E ro r 10,000 5 N Nu ume mero 117177- Eu Nuovo Codice appalti: sarà l’alba di una nuova era? Italia................................................ Riqualificazioni a Milano Dossier............................................ Logistica - Scenari Immobiliari Portfolio........................................... Speciale EXPO 2015 Re-retail…….................................... Land of Opportunity? Go inside a world of retail* serata di apertura 17 Nov. 2015 18-20 nov. 2015 Cannes, France Unisciti agli oltre 8 400 professionisti del Retail Real Estate presenti a MAPIC MAPIC is a registered trademark of Reed MIDEM- All rights reserved. *Entra nel mondo del Retail. L’evento leader per fare business, incontrare key players, apprendere e condividere mapic.com ............................................................................................... l’ Editoriale di Fabio Pandolfini Italia in ripresa, tra promozione e iatture É vero, quello dello 0.3%, seppur modesto, è sempre un segnale di crescita. Ma come non poteva essere così, visto che da un trimestre circa, conosciamo una concomitanza di fattori macroeconomici di assoluto favore? Ce l’hanno insegnato all’università che tassi di interesse ai minimi, basso costo del petrolio, cambio favorevole alle esportazioni e misure espansive di politica monetaria, quantitative easing nel caso di specie, sono tutti fattori in grado di generare crescita. C’è quindi da stupirsi che anche l’Italia abbia accennato timidi tentativi di ripresa? Ci verrebbe da dire proprio di no. E anzi, rincarando cainamente la dose, potremmo affermare che la mera sufficienza a fine anno, è tempo di pagelle lo sappiamo, forse è anche un po’ pochino: “Il ragazzo ha le doti necessarie ma non si applica, potrebbe fare di più, si limita allo stretto necessario”. E di fronte a una pagella non certo da primi della classe, il genitore apprensivo per le sorti del figlio si lascia anche andare a toni fin troppo entusiastici: “Il dato sul Pil è superiore alle nostre aspettative”, è stato il commento infatti del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “E’ presto per cantare vittoria, ma questo dato è il segnale della svolta impressa all’economia dalle politiche del governo”. Secondo il Tesoro, a questo punto è “a portata di mano” il raggiungimento del +0,7% per l’intero 2015. Mah…vedremo. Intanto come ogni promozione che si rispetti, arriva il tempo del regalo per le immani fatiche intellettuali che lo studente un po’ svogliato ha messo in atto per meritarsi l’agognata vacanza, senza obbligo di riparazione a settembre. E anche il nostro governo, in realtà adesso intento a contare le ferite dopo la vulgata elettorale, è pronto a ricevere il giusto premio da Bruxelles, o almeno questo è ciò cui spera. La Merkel intanto si limita a una pacca sulla spalla, per la verità poi non troppo festosa, com’è nelle corde di una mamma allegra ma non troppo , sapendo che questioni ben più gravi minacciano gli equilibri familiari. E tornando agli affari di casa nostra, non a tutti sarà sfuggito il monito, per la verità un po’ troppo mefistofelico, di un presunto rischio bolla avanzato dal presidente della Consob Giuseppe Vegas, che nelle ottime condizioni congiunturali ci vede pure premonitori segnali per un nuova fase speculativa. Noi intanto in questi casi procediamo alla più partenopea tra le procedure anti iatture, lasciando invece al singolo lettore libera facoltà di scelta. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 1 SORGENTE GROUP LA STORIA DEI NOSTRI IMMOBILI È LA NOSTRA STORIA. Piazza Cordusio, Milano. $QQRGLFRVWUX]LRQH¿QH 1HOODFROOH]LRQH6RUJHQWH*URXSGDO Location, storia, architettura, tenants, partners, reddito e green. 7 criteri fondamentali che hanno ispirato Sorgente Group nella creazione di una building collection unica al mondo. THE ITALIAN FLAIR IN REAL ESTATE INVESTMENT. sorgentegroup.com REAL ESTATE Bimestrale italiano di economia e finanza immobiliare MAGGIO - GIUGNO 2015 IN QUESTO NUMERO L’EDITORIALE Italia in ripresa, tra promozione e iatture ..............................................1 LA COPERTINA Nuovo Codice appalti: sarà l’alba di una nuova era?...........................8 18 ITALIA Sorgente Group ......................................................................................18 Riqualificazioni a Milano ........................................................................20 DOSSIER Rapporto Logistica- Scenari Immobiliari .............................................22 BIBLIOTECA IMMOBILIARE Property Finance – Morri, Mazza, Scarso............................................26 DALLE AZIENDE 21 Gruppo Basso..........................................................................................28 Engel & Völkers ......................................................................................30 PORTFOLIO Speciale Expo 2015 ................................................................................32 32 - Maggio - Giugno2014 2015 3 3 RE RE 110117 - Gennaio - Febbraio Real Estate Pagina:Layout 1 04/06/15 14:29 Pagina 1 REAL ESTATE a division of Fiera Milano Media The Executive Network RE – Start RealEstate Milano 2 dicembre 2015 RE - Real Estate e Business International in collaborazione con Assoimmobiliare organizzano a Milano il 2 dicembre 2015 il convegno “RE – Start Real Estate: gli indici attuali e le prospettive per il 2016”. Key Topics - Come leggere gli attuali trend di mercato: è tempo di essere prudenti o aggressivi? - Attrattività dell’immobiliare italiano per gli investitori istituzionali, nazionali ed esteri - Armonizzazione delle politiche territoriali regionali (Legge Quadro Urbanistica): evoluzione in atto - La finanza immobiliare tra Italia ed Europa alla luce dell’evoluzione della normativa e della fiscalità sugli strumenti tradizionali e alternativi - Appalti: novità normative, offerte economicamente più vantaggiose, quali standard e ricadute sul settore - Riqualificazione sostenibile delle città (“renovatio urbis”) e del patrimonio della PA: quali opportunità? - Modernizzazione dei servizi immobiliari: trend e prospettive - Efficienza energetica: trend, driver, modalità di finanziamento e valutazione dell’impatto sul valore dell’immobile Con il patrocinio di Conclusioni a cura della Presidente di Federimmobiliare - la federazione per lo sviluppo della cultura immobiliare Per info su modalità di partecipazione e sponsorizzazione: Cecilia Behmann o6.845411 [email protected] www.businessinternational.it REAL ESTATE Bimestrale italiano di economia e finanza immobiliare MAGGIO - GIUGNO 2015 IN QUESTO NUMERO 49 RUBRICHE Profumo di business ...............................................................................16 Chiacchiere e mattoni ............................................................................46 Smart estate .............................................................................................48 Yield a 5 stelle .........................................................................................50 Congiuntura .............................................................................................52 OZIOGRAFIA Per Ricucci è ancora profondo rosso ...................................................56 RE-RETAIL Editoriale ..................................................................................................59 Land of Opportunity? ..............................................................................60 Prassi virtuose .........................................................................................64 50 Progetti in itinere ....................................................................................65 Focus ........................................................................................................66 Tendenze .................................................................................................70 In evidenza ..............................................................................................79 65 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 5 Bimag Formato A4:Layout 1 16/02/15 15:01 Pagina 1 Il Nuovo Portale per la tua Impresa www.bimag.it www.bimag.it Business Internaonal Magazine Il portale per imprenditori e manager. ✔ Conquista i merca esteri ✔ Incontra la tua community The Executive Network www.businessinternaonal.it Fiera Milano Official Partner www.fieramilanomedia.it ..................................................................................... in questo numero NOME PAGINA NOME PAGINA NOME PAGINA Assoimmobiliare ............................ 52 Garibello Claudia .......................... 22 Pirola Pennuto Zei & Associati ...... 16 Bandirali Fabio ............................... 60 Gazeley ........................................... 22 Piva Marco ..................................... 50 Biggi Antonio .................................. 61 Google ............................................ 17 Pria SpA........................................... 20 Cantone Raffaele ............................ 12 Gruppo Basso................................. 28 Ricucci Stefano ............................... 56 CBRE................................................ 17 IGD Siiq ........................................... 16 Rossetti Mauro ................................ 73 Cogliati Alberto .............................. 30 Jones Lang LaSalle ...................16, 17 Scarso Alessandro P. ..................... 26 Condò Giovannella ........................ 66 Laurita Giuliana .............................. 70 Scenari Immobiliari ....................... 22 Cordea Savills ................................ 17 Marchetti Roberto .......................... 65 Silipo Andrea .................................. 74 Crisafi Paolo ................................... 52 Marchi Flaviana .............................. 17 Sorgente Group ............................. 18 Dalmiglio Davide ........................... 16 Matteoli Altero ................................ 13 Trivigno Maria Grazia ................... 66 Della Fontana Jacopo ..................... 50 Mazza Antonio ................................ 26 UBS Real Estate............................... 16 Di Terlizzi Marco............................ 16 Momesso Anna............................... 72 UnipolSai ......................................... 21 Eneray ............................................. 48 Moretti Massimo ............................ 64 World Capital ................................. 16 Engel & Völkers ............................. 30 Morri Giacomo ............................... 26 Zingaretti Nicola ............................. 47 Fintel ................................................ 48 Piano Matteo ................................... 63 AN INTERNATIONAL MULTI-SPECIALIST ENGINEERING FIRM LA FRASE “ “Io avevo garantito due cose: DŽƌĞƚŚĂŶ che avremmo finito e che ϮϬϬĞdžƉĞƌƚƐ sarebbe stata un’Expo per PROJECT MANAGEMENT ĚĞĚŝĐĂƚĞĚƚŽ le famiglie. E poi abbiamo LJŽƵƌƉƌŽũĞĐƚƐ venduto 11 milioni di ŝŶ/ƚĂůLJ͘ biglietti, il 40 per cento deiENGINEERING 24 milioni che ci servono per il pareggio di bilancio” CONSULTANCY, AUDITS, TRAINING EPC, TURNKEY, EPCM Giuseppe Sala a proposito dell’inaugurazione di Expo 2015 “ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 7 i Il nuovo codice, ecco cosa cambia Appalti: l’alba di una nuova era? a cura della redazione Il testo di modifica porterà a una profonda rielaborazione delle procedure in tema di appalti. Il nu nuovo uovo quadro quadro normativo normativo si basa su alcuni a lcuni importanti importantti pilastri piilastri che, da un lato renderanno più snelle le procedure p oce e mentre e e dall’altro o richiederanno c e e o il rispetto p pe o di importanti p po parametri p arametri reputazionali reputazionali 8 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 COPERTINA n coro di sì sul disegno di legge delega che promette di rivoluzionare il settore degli appalti. Il testo in discussione sta infatti incontrando il plauso di gran parte degli operatori. Si punta a snellire quanto più possibile, per un massimo identificato nella quota di 250 articoli complessivi del nuovo codice degli appalti. Sarà l’Anac il fulcro del nuovo sistema degli appalti: all’Autorità guidata da Raffaele Cantone verrà affidata ampia funzion funzione one e vigilanza, di vig igil ilan anza za, con con poteri di controllo e raccomandazione, oltre alla possibilità concreta di adottare sanzioni. In aggiunta, l’ente potrà avanzare linee guida, contratti e bandi tipo, anche con “efficacia vincolante”, indica il testo. E non è tutto: Anac potrà anche monitorare un sistema di accreditamento accrediita tame ment nto o delle dell de lle e stazioni staz st azio io oni appaltanti appa ap palt ltan anti ti iin n ba base a criteri e specifici di sarà efficienza. Il nuovo regolamento sa arà valido per tutte e tre le direttive, comm pubbliche conprensivo di appalti ap ppa p ltii ga gare re p ubbl ub blic ich he e co oncessioni. Viene postulata come prioritapriorittadegli documentali ria la “riduzione “ri ridu duzi zion one e de degl glii onerii document tali a carico dei soggetti partecipanti e la ssemplificazione se mplificazione delle procedure di veriverifiic da parte delle stazioni appaltanti”. fica appaltantti”. Ma vediamo più da vicino cosa prevede Ma preve ede riforma. la rif ifor if o ma. or Anac L’Autorità CanL’Autori rità tà anticorruzione di Raffaele Ca antone to ne sarà sar arà ar à il centro del nuovo sistema sistem ma d appalti. di appaltii. Emerge Emerge chiaramente questo quessto mettendo m me ettten endo in n fila fila gli interventi allo studio stud dio per pe er comporre cco omp mpor o re la la riforma del settore. TutTu utt ruota to ruo uota ta attorno atttorrno n al al soft law, il sistema di di gestione del mercato gest ge ssttio one ne d el m el erca er cato ato in in via amministratiamministtra atinon destinata metva. Ma va. va Ma n on n ssolo: ollo: o ll’Anac ’A Ana nacc è destinat ta a me et- U “ tere mano in tutti gli snodi fondamentali del nuovo Codice. Appalto integrato Si tratta di una forma di appalto nella quale la progettazione viene affidata insieme all’esecuzione dei lavori. In teoria, è possibile addirittura mandare in gara un semplice preliminare. Questo sistema secondo la commissione Lavori pubblici del Senato va limitato, perché svaluta il perché ruolo del progettista ma anche anc nche he p erch er ché é lili mita mi ta lle e possibilità di scelta della pubblica amministrazione in fase di progettazione dell’opera. Criteri della delega La versione originaria della delega, licenziata dal Governo in estate, era troppo ampia: di fatto, lasciava campo libero a chi avrebbe avre av rebb bbe e scritto s ritto il nuovo Codice. sc Ill lavoro lavoro del del Senato, Sena nato t , sin dal primo momoallora mento, si è allo m ora ispirato a un principio: aggiungere criteri a crit iterii più ù stringenti str trin i ge ent nti per indiindirrizzare il lavoro lav avor oro o dell’esecutivo dell de ll’’esecu cuti tivo in fase di decreti delegati. paletti, sscrittura dei decret ti d elega gati ti.. I pa ti pale lett le tti, tt i in in sostanza, diventeranno sost sso stan anza za, aumenteranno aumenteranno o e d iven iv ente teranno più precisi. p Criteri reputazionali C in-Ill sistema di qualificazione delle Soa va in riforma allo tegrato. e Tra i punti fermi della rif for orma a llo ll o sstudio in Senato c’è, senza dubbio, dub du bbio, l’insel’inse eappalti rrimento nel nuovo Codice ce a ppalti di cr criteri mercato differenti per l’accesso al mer p rca catto different ntii rispetto Non bisogna, a quelli adottati finora. fin bisogna, cioè, guardare aspetti ssolo guardar are e agli asp pet ettti formali, come i livelli di fatturato, fatturato,, ma ma anche ad alcune questioni sostanziali, ques q sti tio oni sostan nziali, come la capacità di termine portare a term po p rmine i lavori nei tempi rrichieichi ic hie equesti, parole ssta dai co committenti. Sono questi ti,, in p arole povere, reputazionali pove p verre, i criteri reputazional alii che che saranno tra tr r i perni della riforma. riform ma. A gestirli sarà l’Autorità anticorruzione, che avrà così in mano le chiavi di uno dei sistemi di regolazione amministrativa più efficaci per tenere sotto controllo il mercato. Débat public Il dibattito pubblico alla francese è una procedura che prevede il coinvolgimento delle comunità locali già in fase di programmazione e progettazione delle grandi infrastrutture infrastru utt ttur ure e strategiche. stra st rate tegiiche. h L’idea è quella di concertare le opere quando vengono concepite, per evitare problemi nelle fasi si successive. suc uccessive. Il débat public è apparto appart rto o nella nell ne lla a prima prrim ima versione del Ddl uscirne poco delega per poii u scirrne p oco oc o do dopo. Nel testo licenziato dal Senato o rientrerà, rientrerà, salvo sorprese. Deroghe Il vecchio Codice è stato utilizzato solo solo valore. per gli appalti di scarso valore re.. Con Con settimana questa battuta, qualche se ett ttimana fa, fa Raffaele Raff Ra ffae aele le Cantone Canto one ha fotografato fotogr grafato un fefe evidente: deroghe, nomeno e vide vi d nt nte: e: d eroghe, commiser ssari arii e procedure p ro rocedure speciali speciali sono state la normalità norm rmalità nel vecchio vecchio sistema. Questa andrà tendenza a te ndrà interrotta: l’idea allo studio è individuare a monte i casi, molto mo o lt lto limitati, nei quali usare proced u re speciali e urgenti. Ci saranno dure certamente cert ce rtam amen ente le calamità naturali e gli interventi dii Protezione civile. inte in terv rven enti ti d Finanza Finanz nza di progetto pro rogetto Il nuovo vo Codice Cod odice conterrà anche la riforma del sistema de el si sist stem e a di project financing, ancora poco sviluppato svil sv ilu uppato nel nostro paese. Regole nuove e più semplici dovranno incentivare l’intervento dei capitali privati nelle opere pubbliche. Gold plating È la locuzione con la quale si sintetizza sinte eti tizza delega un concetto presente nella del elega sin I nuovo Il nuuovo rregolamento egolam mento sarà valido per tutte e ttre re le le direttive, direttiive, comprensivo di appalti, gare ppubbliche ubblich b he e concessioni “ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 9 I a d P s “ o d a p i f p i “ Le procedure della legge obiettivo, allora, andranno mandate in pensione, a partire dal sistema del contraente generale “ 10 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 dalla prima ora: le nuove regole non potranno essere più pesanti dei livelli minimi di regolazione richiesti dall’Unione europea. In altre parole, bisogna adottare un Codice leggero, senza appesantimenti non richiesti. Legge obiettivo La riforma appalti deve segnare la fine della stagione della legge obiettivo. Le procedure speciali immaginate dalla riforma del 2001 non hanno funzionato e, anzi, hanno aperto spazi a fenomeni di corruzione. Le procedure della legge obiettivo, allora, andranno mandate in pensione, a partire dal sistema del contraente generale: la direzione lavori affidata direttamente all’impresa non farà parte del nuovo Codice. Massimo ribasso Anche nel caso del criterio del massimo ribasso bisogna portare correzioni. Il suo utilizzo indiscriminato porta problemi che la delega cerca di risolvere. L’idea è portare limiti all’utilizzo del massimo ribasso per le gare di appalto per servizi ad alta intensità di lavoro, come le gare di progettazione. In questo modo si evita di incentivare la concorrenza al ribasso sul costo del lavoro. Semplificazione Altro tema di cui si parla da anni. Il problema è che il Codice appalti, nella sua versione attuale, ha 257 articoli mentre il Regolamento appalti ne ha 359: in totale ci sono 616 norme che, tra l’altro, sono state colpite da centinaia di modifiche negli ultimi anni. La parola d’ordine è tagliare, scendendo a 250 articoli al massimo. Qualcuno vorrebbe inserire, addirittura, un tetto massimo di articolo nella delega: si tratterà, ovviamente, di un’indicazione non cogente che, però, vuole dare un segnale a chi dovrà scrivere il nuovo Codice. Offerta economicamente più vantaggiosa Le commissioni giudicatrici andranno messe nel mirino della riforma. Il problema da risolvere, in questo caso, è che il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa viene da molti giudicato troppo discrezionale e, quindi, affida troppo potere ai commissari. Per limitare questo potere, l’idea è quella di creare presso l’Anac un albo nazionale dei commissari, dal quale prendere ogni volta una lista di nove nomi su cui fare COPERTINA il sorteggio. In questo modo, i fenomeni corruttivi sarebbero drasticamente abbattuti. Performance bond La garanzia globale di esecuzione è un istituto di matrice anglosassone usato molto negli Stati Uniti. Prevede che, in caso di fallimento o inadempimento del titolare dell’appalto ci siano almeno due sostituti in possesso dei requisiti previsti dal bando, pronti a scendere in campo e terminare i lavori. Dal primo luglio 2014, al termine di una lunga sequela di rinvii, la garanzia è obbligatoria per gli appalti integrati oltre i 75 milioni e per le opere (ormai una rarità) affidate a general contractor. Mentre è facoltativa per i lavori di sola esecuzione oltre 100 milioni. Lo scopo è chiaro: garantire la stazione appaltante che l’opera arriverà al traguardo qualunque cosa accada in cantiere, fallimento dell’impresa appaltatrice incluso. Con il nuovo Codice questo strumento, che non ha mai davvero convinto, sarà fortemente limitato. “ Soa Le società di attestazione non saranno cancellate. E questa è già un’acquisizione molto importante, dopo le polemiche e gli scandali che le hanno travolte nei mesi scorsi. Sul punto, la stessa Anac di Raffaele Cantone ha mutato il suo orientamento. Le Soa, però, subiranno certamente una riforma. Nel nuovo Codice saranno inseriti dei criteri che cercheranno di rendere il sistema di qualificazione delle società più improntato a criteri oggettivi. Soft law Sarà il criterio ispiratore più importante della riforma in arrivo. L’idea è di sostituire le leggi e i regolamenti con sistemi di regolazione amministrativa più flessibili, in grado di intervenire con immediatezza sul mercato: bandi tipo, circolari interpretative, precontenzioso, linee guida. E’ quello che il presidente dell’Anac Raffaele Cantone chiama “soft law”: farà dell’Autorità il centro del nuovo sistema di gestione degli appalti. Stazioni appaltanti Le stazioni appaltanti italiane sono poco qualificate. Altro punto fermo della rifor- ma è il basso livello di conoscenza che molte amministrazioni hanno delle regole e delle procedure in materia di appalti. Un piccolo Comune, in parole povere, non è in grado di maneggiare un sistema complesso come quello italiano. Allora, anche su questo fronte bisogna agire per fare selezione: stazioni appaltanti più qualificate sono garanzia di un mercato più ordinato. Sarà l’Anac di Raffaele Cantone a tenere sotto controllo le Pa, giudicando il loro livello di organizzazione e la capacità di gestire appalti complessi secondo criteri di buona amministrazione. Un tema collegato a filo doppio con il numero di stazioni appaltanti, da tutti considerato troppo alto (sono almeno 30mila). Impossibile scendere a 35, come si era ipotizzato con la nascita dei soggetti aggregatori, ma nella riforma ci saranno dei sistemi che incentiveranno gli accorpamenti. Trasparenza E’ un’altra delle linee guida della riforma. Con il nuovo Codice saranno potenziati i sistemi di tracciabilità dei pagamenti. Allo stesso modo, saranno dati più poteri all’Anac, dando anche un ruolo primario L’idea è portare limiti all’utilizzo del massimo ribasso per le gare di appalto per servizi ad alta intensità di lavoro, come le gare di progettazione “ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 11 “ L’Anac esercita oggi funzioni sempre più incisive e centrali, destinate, peraltro, ad aumentare ancora dopo il varo del nuovo codice “ ai rating di legalità delle imprese. Inoltre, i criteri di trasparenza applicati sopra la soglia comunitaria saranno estesi anche sotto soglia. L’opinione di Raffaele Cantone Da un lato il giudizio positivo sul disegno di legge delega che porterà al nuovo codice degli appalti, dall’altro Raffaele Cantone 12 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 la risposta, a tratti molto dura, a chi nelle ultime settimane lo ha sollecitato e criticato. Ospite recentemente di un convegno organizzato dal Partito Democratico sul tema delle opere pubbliche, il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha fatto il punto sulla situazione del settore, senza sottrarsi alle polemiche che investono i super poteri attribuiti all’Authority da lui guidata. Cantone ha riconosciuto come l’Anac eserciti oggi funzioni sempre più incisive e centrali, destinate, peraltro, ad aumentare ancora dopo il varo del nuovo codice. Ha ammesso che sul tema è giusto interrogarsi ed aprire un dibattito. Ma ha risposto con forza a chi, più o meno velatamente, accusa l’Autorità Anticorruzione di restringere la concorrenza. “C`è qualcuno che pensa che noi dell`Anac siamo cattivi, alcuni credono anche che io possa mordere o mangiare i bambini. Ma noi non mangiamo bambini e non limitiamo la concorrenza”. Il riferimento è ad alcuni interventi degli ultimi giorni, come, ad esempio, la lettera inviata al Foglio lo scorso 24 aprile dal presidente dell’Acer (Associazione Costruttori Edili di Roma), Edoardo Bianchi, dal titolo “Un’anticorruzione giustizialista soffoca la ripresa”. E a S e p in p “ chi sostiene che l’Autorità responsabile in materia di lavori pubblici non possa chiamarsi Anticorruzione, ha lanciato un messaggio chiaro: “Se invece della sostanza vogliamo guardare la forma, evidentemente non andremo da nessuna parte”. Come lo stesso Cantone ha evidenziato, il testo del disegno di legge delega per il nuovo codice degli appalti, attualmente in discussione in Commissione Lavori Pubblici del Senato, accresce notevolmente i compiti dell’Anac. Tra gli altri, poteri di controllo, di sanzione ma anche di adottare atti di indirizzo con efficacia vincolante. E poi, ancora, un ruolo centrale nel nuovo sistema di qualificazione delle pubbliche amministrazioni appaltanti e l’incarico di creare e gestire l’albo nazionale dei commissari di gara che sarà istituito con il nuovo codice. C’è un altro punto su cui Cantone ha invocato un definitivo cambio di passo, in sintonia con le indicazioni del governo e del relatore del provvedimento in Commissione al Senato, Stefano Esposito (pd). Si tratta della questione delle deroghe alla disciplina ordinaria degli appalti, di cui negli ultimi anni si è spesso abusato. Ad esempio, durante il convegno è stato ricordato che solo sull’Expo ci sono Il testo del disegno di legge delega per il nuovo codice degli appalti, attualmente in discussione in Commissione Lavori Pubblici del Senato, accresce notevolmente i compiti dell’Anac “ Altero Matteoli RE 117 - Maggio - Giugno 2015 13 “ La Commissione, ha tenuto conto soprattutto dei criteri oggettivi reputazionali “ 14 volute più di 60 deroghe per procedere. Un sistema che, secondo Cantone, evidentemente non ha funzionato. “Se avessimo utilizzato un sistema di laissez faire e avessimo fatto i lavori, forse cinicamente potremmo dire va bene così. Abbiamo avuto le deroghe, abbiamo avuto la corruzione ma non abbiamo avuto lle e opere. Il che significa che il sistema delle deroghe ad personam o ad appald ttum non ha affatto funzionato”. IIll parere di Inarcassa ““Accogliamo con grande piacere il nuovvo testo base adottato dalla Commisssione Lavori Pubblici del Senato per lla riforma del codice degli appalti. Un documento che sintetizza in maniera d iill lungo lavoro svolto dal presidente, Altero Matteoli, e dal relatore, nonché vice presidente, Stefano Esposito”. Con queste parole, Fondazione Inarcassa, l’istituto di previdenza di ingegneri e architetti, descrive l’attività svolta nei giorni scorsi dall’8° Commissione permanente a Palazzo Madama. “Nel testo base sono state accolte alcune delle osservazioni formulate in occasione della nostra Audizione in Commissione”, afferma il presidente Andrea Tomasi, la Commissione, ha tenuto conto soprattutto dei criteri oggettivi “reputazionali”, con i quali deve avvenire la qualificazione nel processo realizzativo delle opere pubbliche. Infatti, è importante che la validità di tali criteri sia legata alla storia individuale degli operatori economici e dei professionisti. Un altro tema di enorme rilevanza, anch’esso evidenziato in audizione, riguarda l’ipotesi di prevedere una disciplina specifica per l’appalto di servizi”. Tuttavia, la Fondazione ritiene che, su determinati passaggi, “sia necessario ancora un ulteriore passo in avanti, che si auspica possa essere fatto già prima che il testo approdi all’esame dell’assemblea di Palazzo Madama”. In particolare, la Fondazione si riferisce “alla promozione della qualità tecnica in fase progettuale (quella architettonica, seppur fondamentale, da sola non basta) e soprattutto all’appalto integrato. In questo caso specifico si rende essenziale l’opportunità di farne ricorso solo esclusivamente per quelle opere che, previa palese dimostrazione, per complessità e particolarità tecnica, necessitino, già nella fase di progettazione, dell’apporto del knowhow dell’impresa, vietandolo in ogni altro caso”. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 E l C i i IIll valore valore e economico conomico della della llegalità egalità Di economia e legalità si è parlato nel corso del Focus PMI 2015 organizzato dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne a Milano qualche settimana fa. E’ stata l’occasione per la presentazione dei dati risultanti da una ricerca condotta dallo Studio LS Lexjus Sinacta sulle relazioni tra legalità e sviluppo economico. Dallo studio è emerso come parlando di economia illegale inoltre occorra ricordare come la stessa non si identifichi solo con le attività illecite e come non necessariamente l’illegalità sia riconducibile unicamente alla criminalità organizzata. L’illegalità economica è infatti costituita da un insieme di elementi quali usura e racket, corruzione, contraffazione, riciclaggio, sommerso lavorativo, ecc. che alterano il corretto funzionamento del mercato, impattando sulla competitività del sistema imprenditoriale “sano”. La severa e strutturata crisi economica ha provocato non solo un deciso rallentamento nei consumi e negli investimenti, ma soprattutto il deterioramento della fiducia delle imprese e delle aspettative delle famiglie: è cresciuto il ricorso ad espedienti ed illeciti e, di conseguenza, anche il maggior rischio di “slittamento” dentro l’economia illegale. In tale ottica la ricerca ha operato un’analisi dell’illegalità economica a livello territoriale provando a verificare quanto un territorio risulti “permeabile” alla stessa. Dapprima si è considerata la “vulnerabilità economica”, analizzando la vulnerabilità delle regioni italiane rispetto a una serie di indicatori strutturali dell’economia che impediscono uno sviluppo del territorio in termini di competitività/attrattività. La vulnerabilità è stata calcolata attraverso la costruzione di indici di sintesi ottenuti utilizzando opportune metodologie statistiche. Si è operata poi una graduazione del territorio rispetto ad un indice di illegalità economica, ossia attraverso la costruzione un indice di sintesi che tiene conto delle componenti dell’illegalità legata alla criminalità, all’illegalità finanziaria ed ambientale. Dall’indagine condotta su un campione di 1.150 imprese, i valori principalmente accostati al concetto di legalità siano essenzialmente due: il rispetto delle leggi e dell’ordine pubblico (31,8% dei casi) e la trasparenza amministrativa (29,5%), due aspetti che rimandano, il primo, a valori che possono interessare la vita di tutti gli individui e, il secondo, ad un problema di rapporti amministrativo. e di fiducia nei confronti del sistema politico. Questi due aspetti risultano prioritari su tutto il territorio nazionale, registrando, tuttavia, picchi più alti al Sud, ossia laddove storicamente il territorio risulta più esposto all’illegalità economica. Segue la libertà nell’agire, un valore indicato da quasi una impresa su cinque (il 18,3%) e che trova maggiori consensi al Nord e al Sud rispetto al Centro, seguita, con scarti più ampi, dalla sicurezza del mercato (9,6%) e dallo sviluppo sociale ed economico (7,3%) che, diversamente dalla libertà di agire, registrano proprio nell’area centrale del Paese maggiori indicazioni. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 15 JLL/1 un ulteriore riconoscimento conferito al nuovo combinazione tra location di primissimo piano SI LAVORA PER LA VENDITA DI VIA VIT- team Office Capital Markets di JLL che è riu- nel centro storico di Bologna e tenant di prima- TOR PISANI 20 scito in breve tempo a posizionarsi come punto ria rilevanza internazionale. Il mercato italiano E’ stato affidato a JLL il mandato in esclusiva di riferimento del mercato”. high street conferma la sua dinamicità anche al di fuori delle destinazioni tradizionali (Milano per la vendita dell’immobile sito in Via Vittor Pisani 20, di proprietà del “Fondo Pensione per JLL/2 e Roma); si tratta inoltre di una transazione tra il personale delle Aziende del Gruppo UniCre- INSIEME A UBS PER L’ACQUISIZIONE DI soggetti istituzionali e questo rappresenta un dit”. L’Immobile, situato a pochi passi da Piazza VIA RIZZOLI A BOLOGNA segnale positivo verso una maggiore trasparenza Duca D’Aosta e quindi dalla Stazione Centrale UBS Real Estate GmbH ha completato l’acqui- anche in un segmento ancora caratterizzato da di Milano, si sviluppa su nove piani fuori terra e sizione di un complesso immobiliare ubicato a una generalizzata carenza di informazioni”. tre piani interrati, per una superficie lorda com- Bologna in via Rizzoli, una delle vie commerciali plessiva di 10.988 mq . L’edifico è interamente più prestigiose del capoluogo emiliano, per un DIREZIONALE affittato allo Studio Pirola Pennuto Zei & Asso- valore di circa 29 milioni di euro. JLL ha agito WORLD CAPITAL: CHIUSO UN DEAL ciati fino ad Agosto 2021 per conto dell’acquirente in qualità di advisor CON MULTINAZIONALE TELEFONICA La procedura competitiva ha già attirato l’inte- commerciale lungo tutto il processo di acqui- Nuova chiusura di deal a Milano per World resse di diversi investitori nazionali ed internazio- sizione dell’immobile, la cui superficie lorda Capital, società di consulenza e intermediazione profumo di business nali dato che l’immobile rappresenta una delle opportunità di investimento sul mercato più importanti, grazie anche alla sua posizione, nel cuore del Central Business District di Milano. Commenta Davide Dalmiglio, Head of Capital Markets di JLL Italia: “Siamo orgogliosi di aver Milano, Vittor Pisani ricevuto questo mandato dal Fondo Pensione per il personale delle aziende del Gruppo UniCredit. La missione di JLL è sempre quella affittabile è di circa 2.350 mq occupati da Apple immobiliare, che loca un ufficio di alta rappre- di fornire al nostro cliente una servizio di Retail e da un retailer di standing internazionale sentanza di circa 400 mq con vari posti auto, consulenza strategica volta alla valorizzazione che aprirà il proprio negozio entro la fine del proprietà di un fondo gestito da CBRE Global dell’immobile, integrando tutte le nostre linee 2015. Il venditore è IGD Siiq, proprietario Investors, a un’importante compagnia inter- di business e garantendo soprattutto l’accesso a dell’immobile dal 2011. nazionale di telefonia. L’immobile, openspace tutte le forme di capitali nazionali ed internazio- Commenta Marco Di Terlizzi, Retail Capital personalizzabile con finiture di pregio, si situa nali core che un asset prestigioso come quello in Markets JLL Italia: “Si tratta di un’acquisizione nella zona est della città all’interno di un edificio questione merita. Questo incarico rappresenta di assoluto rilievo da parte di UBS grazie alla direzionale di recente costruzione. 16 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 “Tra le società selezionate per la commercializzazione dell’immobile - afferma Flaviana Marchi, Responsabile Dipartimento Office di World Capital –, abbiamo per primi condotto a fine la ricerca, soddisfando le aspettative del conduttore e individuando l’immobile più adeguato. I nostri impegno, professionalità e know-know ci premiano, ponendoci ancora una volta riferimento nel settore”. MILANO PARTITA LA VENDITA IN PIAZZA AFFARI 2 CBRE e JLL hanno ricevuto da Cordea Savills, in qualità di gestore del fondo C3 Investment Fund, l’incarico per la commercializzazione in co-agency di un immobile in Piazza Affari 2 a Milano, Piazza Affari 2 Sede Google Mountai Jill, uffici n View Milano, a due passi da Piazza Cordusio e Piazza Ferretti, Head of Office Agency di CBRE Italia. mercato del real estate. Infatti secondo i del Duomo. Lo storico edificio, di grande pre- Conclude Guido Ferraresi, Head of Office dati diffusi dalla stessa azienda americana, stigio ed elevata rappresentanza, si sviluppa su Agency di JLL Italia: “Piazza Affari 2, a seguito avrebbe speso 500 milioni di dollari in 10 7.500 mq distribuiti su 8 livelli, con magnifici del completamento del progetto di riqualifica- anni (tra il 2004 e il 2014) per ristrutturare terrazzi che offrono una vista privilegiata sullo zione che lo vede coinvolto, grazie all’unicità e ampliare la sua sede a Mountain View, skyline milanese. L’immobile è attualmente og- della sua location e alla dimensione e confor- California. Dei suoi 53.600 impiegati, getto di un intervento di ristrutturazione parziale mazione delle piante di piano, diverrà uno degli 20.000 lavorano a Mountain View, il 25% delle parti comuni, con particolare focus sulla immobili di maggiore appeal sul mercato delle della popolazione della cittadina in cui ha hall e sulla valorizzazione degli spazi ai piani. locazioni dell’intero centro storico milanese e in sede il gruppo. Ma Google non ha rivelato i “Piazza Affari 2 si colloca in posizione centra- linea con i desiderata qualitativi delle principali dati su quanti suoi dipendenti abitino ora a lissima, nel cuore del distretto finanziario della società nazionali ed internazionali”. Mountain View. E questo ha influita anche sulle dinamiche dei prezzi di locazione. Negli città. In tale contesto l’immobile risulta essere la prossima grande opportunità anche nell’ottica DA INTERNET AL MATTONE ultimi due anni la media per affittare un della riqualificazione della vicina Piazza Cor- GOOGLE INVESTE 500 NEL REAL ESTATE appartamento con due camere da letto e due dusio, oggetto del crescente interesse di primari Google non solo controlla internet, ma sta bagni è passata da 2.250 dollari al mese a investitori internazionali” – commenta Corrado anche diventando un attore importante nel 2.981 dollari. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 17 Numeri e fatti Sorgente Group: tra servizi immobiliari e Borsa. Ecco le opportunità Dopo essersi aggiudicata la gara dell’Agenzia del Demanio come advisor per la valorizzazione di immobili pubblici nel Comune di Bologna, continuano gli impegni per Sorgente REM. La società negli anni ha realizzato interventi di risanamento conservativo per le facciate dell’immobile di Lungotevere Raffaello Sanzio a Roma, la riqualificazione funzionale ed architettonica dell’Hotel Bellevue Suites & SPA con particolare cura agli aspetti di interior design a cura della redazione ata at a ta ta nel n ne nell’ambito ellll’a ambit mbiitto dii S mb Sorgente orge orge or gent gen nte nte Group, G Gr rou oup, p, Sorgente Sor orge gente ntte REM n REM da RE da oltre oltre ltrre lt e dieci anni offre servizi di gestione tecnico-amministrativa e di valorizzazione di patrimoni sia sugli immobili del Gruppo (logica “captive”), sia per il mercato esterno. Il fatturato complessivo del 2014 è di oltre 10 milioni di euro, per servizi prestati ai patrimoni immobiliari in gestione dal valore complessivo superiore ai 2 miliardi di euro. I servizi offerti dalla società, che conta su uno staff di oltre 200 risorse, vanno dall’asset, property, facility e project management alla consulenza specialistica (due diligence, ricerche e studi di fattibilità, consulenza N 18 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 urrrba u bani ba nist stic tiic ca) a) fino fin ino ad d arrivare arr rriv riv iva arre alla alla al a consulenza con nsu sule lenz nza urbanistica) nell ne elllle le tr ttransazioni ran anssa azi zion ion oni im iimmobiliari. mmo mobiiliar mobi liar li ari. R ari iie en nttra a nel ne ell nononelle Rientra vero anche l’intermediazione immobiliare, attraverso la società di agency controllata Tiberia. Il patrimonio in gestione si articola in oltre 165 immobili dislocati in tutta Italia e 5 progetti di sviluppo su Roma e Milano. Gli immobili, a prevalente destinazione commerciale e direzionale, hanno una superficie superiore ai 600 mila mq che genera oltre 80 milioni di euro di canoni annui. Ai progetti di sviluppo fa riferimento una potenzialità edificatoria di circa 300 mila mq, di cui 80 mila localizzati su Roma e 220 mila su Milano. Offre anche servizi di gestione nell’am- biito b bito o delle del elle le energie energ ne erg rgie e rinnovabili rinno in nno nova abi bili li su su circa circa ci rrc ca 20 20 impianti iim mpi mpi pian pian antii con anti con on una una na potenza pot ote en nza za di di 20 20 MegaWatt, Meg egaW Wat att tt, e nelle gestioni alberghiere, dove Sorgente REM offre servizi di consulenza specialistica e gestione diretta. In particolare, opera sull’Hotel Bellevue Suites & Spa di Cortina d’Ampezzo e sui due Chateaux francesi e sui castelli di Codignat e Mirambeau. Fra i servizi anche la gestione e valorizzazione attraverso opere di recupero e restauro di edifici storici. Nel portafoglio del patrimonio gestito rientrano pezzi unici del calibro della Galleria Alberto Sordi, la Rinascente di Monza e di Roma, il palazzo di Piazza Cordusio a Milano, il Palazzo del Tritone a Roma. ITALIA Andreas Kipar Sorgente Res diventa Siiq e vola verso Piazza Affari Si riaccende l’interesse degli investitori esteri per l’Italia e con Piazza Affari che ha guadagnato oltre il 20% da inizio anno, si è creato il terreno fertile per nuove quotazioni. Sorgente Res, società che fa capo al gruppo Sorgente guidato da Valter Mainetti, ha deciso di cogliere questo momento favorevole per riprendere il cammino verso la borsa. Il 23 aprile, infatti, è stata presentata domanda di ammissione e depositato il prospetto informativo in Consob con l’obettivo di sbarcare sul listino entro l’estate. La novità più importante è che Sorgente Res si quoterà in Borsa come Siiq, e quindi come società d’investimento immobiliare, che come tale accede a un regime fiscale agevolato a patto che il suo modello di business sia focalizzato su immobili a reddito. In base alla normativa sulle Siiq, di recente modificata e resa più flessibile attraverso il Ddl Sblocca Italia, l’80% dei ricavi, infatti, deve derivare da attività di locazione. Un requisito che ha suggerito alla Siiq di Sorgente, che sarà la prima società immobiliare a quotarsi in Italia dopo la riforma, un ritocco del perimetro patrimoniale. Del portafoglio, infatti, non fa più parte la partecipazione nel progetto di sviluppo di Sesto san Giovanni, in provincia di Milano. Ci saranno, invece, tanti immobili trophy, iconici e di elevata qualità distribuiti nelle principali città italiane e diversificati per destinazione d’uso, oltre a una quota nel Flatiron Building di New York. Da indiscrezioni, sembrerebbe confermata anche la presenza del Lingotto di Torino, asset prestigioso conferito dalla società Ipi che diventa così un importante partner strategico.Sorgente Res sarà dunque la prima Siiq degli immobili di elevato pregio alla cui crescita contribuisce una gestione tutta interna e collaudata sul pieno dell’efficienza e dell’economicità. Del portafoglio della Siiq, infatti, farà parte il 100% di Sorgente Rem, la società di servizi immobiliari attiva nella gestione anche conto terzi in un settore in grande espansione (oltre 2 miliardi di euro di immobili gestiti per circa 1,5 milioni di metri quadrati di superficie). L’obiettivo di raccolta dell’offerta pubblica non dovrebbe discostarsi molto da quello già annunciato lo scorso autunno (5-600 milioni) e la dimensione della società, al termine del periodo delle acquisizioni che saranno realizzate grazie alle risorse incassate con l’ipo, dovrebbe a regime sfiorare 1,5 miliardi di euro in termini di patrimonio. Obiettivo e strategia Scopo principale della quotazione è quello di proporre un titolo quotato “liquido”, legato a investimenti e alla gestione di immobili di alta qualità in Italia (modello di business unico nel panorama attuale). La filosofia d’investimento di Sorgente Res Siiq si basa sugli stessi criteri che hanno caratterizzato il Gruppo Sorgente sin dalle origini e che ne ha determinato la crescita di valore, cioè un’attenta selezione di asset irripetibili sul territorio nazionale, con focus su Milano e Roma, cogliendo anche eventuali opportunità all’estero. Sorgente Res Siiq gestirà il proprio patrimonio con l’obiettivo di generare prevalentemente redditi da locazione, di incrementare il valore degli immobili attraverso mirate azioni di valorizzazione e ottenere ritorni finanziari anche dalla vendita degli asset. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 19 Riqualificazioni a Milano/1 Pria inaugura nuovo edificio in via Torino L’edificio sorge in un’area abbandonata da oltre 70 anni e rinasce con un importante intervento di riqualificazione tornato a nuova vita l’edificio situato tra via Torino, via della Palla e via Lupetta, dopo un importante intervento di riqualificazione durato tre anni da parte di PRIA S.p.A., società privata di investimento e sviluppo immobiliare. Il nuovo palazzo occupa una superficie di oltre 6.000 metri quadrati ed ospiterà negozi, uffici, abitazioni private e box. In questo progetto di sviluppo immobiliare, firmato dall’architetto Paolo Asti insieme allo studio di ingegneria BMS Progetti, PRIA è stata affiancata da 15 primarie famiglie italiane, dando vita ad un club deal unico nel nostro mercato, con l’obiettivo di valorizzare un’area in centro a Milano che era abbandonata da oltre settant’anni, e che comprendeva un rudere settecentesco e un’area per anni adibita a parcheggio. L’attività commerciale, che occuperà quattro piani dell’edificio per 3.700 metri qua- E’ 20 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 dri di superficie, sarà gestita dal Gruppo Teddy. Nel mese di giugno è infatti prevista l’apertura dei flagship store dei marchi Terranova e Calliope, con un contratto d’affitto della durata di 18 anni. Circa 2.000 mq al terzo e quarto piano sono destinati ad uffici e sono stati ceduti al Comune di Milano quali standard urbanistici e opere di urbanizzazione. I tre piani di garage sotterranei conterranno 90 box, mentre su via Lupetta sono previsti tre appartamenti da circa 100 mq ciascuno. Nel realizzare il nuovo edificio, PRIA, sotto il controllo della Soprintendenza ai Monumenti, ha conservato porzioni dell’antico palazzo che sorgeva nell’area, mantenendone muri, arcate e pavimentazioni. Sono state ricreate su due livelli le antiche corti, una delle quali si trova all’interno del negozio Terranova. Nella facciata su via Torino è stato aperto un cannocchiale prospettico che collega le chiese di Sant’Alessandro e San Sebastiano. “Siamo molto soddisfatti del risultato della riqualificazione di quest’area sia per il valore architettonico dell’edificio coinvolto, sia per l’interesse che l’operazione ha suscitato tra gli investitori anche a livello internazionale. A marzo è stata definita la cessione della porzione commerciale a M&G Real Estate, il braccio di gestione dei fondi immobiliari di M&G Investments”, ha commentato Andrea Haupt, Presidente di Pria. “Da un’area abbandonata, abbiamo restituito alla città un immobile moderno e funzionale, con un valore superiore ai 100 milioni di euro. Molte sono state le difficoltà incontrate, ma è stato possibile superarle grazie ai grandi professionisti ed alle imprese coinvolte che ci hanno affiancato in questa sfida. Un particolare ringraziamento va al Comune di Milano che, con grande spirito di collaborazione, ha permesso di risolvere i problemi burocratici con concretezza ed efficacia”. ITALIA Riqualificazioni a Milano/2 Comune e UnipolSai presentano il restyling di Torre GalFa Si è concluso l’iter autorizzativo. I lavori inizieranno nel gennaio 2016 e saranno ultimati a fine 2017. L’investimento complessivo da parte di UnipolSai è di circa 100 milioni di euro i alza il sipario sul progetto di riqualificazione che farà rinascere la Torre GalFa, il grattacielo di 103 metri costruito nel 1959 su progetto dell'architetto Melchiorre Bega. L’obiettivo di UnipolSai, condiviso fin dall’inizio con il Comune di Milano, è stato quello di recuperare e valorizzare una delle più importanti icone dell’architettura moderna che, dopo anni di abbandono, tornerà ad essere nuovamente un elemento di eccellenza della città. Concluso dunque l’iter autorizzativo del progetto, i lavori inizieranno nel gennaio 2016 e saranno ultimati a fine 2017, per un investimento complessivo da parte di UnipolSai di circa 100 milioni di euro. “Questo progetto rappresenta un altro importante obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale nell’ambito della politica di rigenerazione del patrimonio esistente inutilizzato. È emblematico che si tratti proprio della Torre GalFa, per la cui riqualificazione avevamo promesso la presentazione di un progetto in tempi brevi”, ha sottolineato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e Edilizia privata del Comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris. “Dopo 16 anni di inutilizzo - ha dichiarato Gian Luca Santi Direttore Generale Immobiliare e Società Diversificate di UnipolSai - Torre GalFa tornerà ad essere uno dei simboli della città. L’incuria e S l’abbandono ne avevano deturpato l’immagine snaturandone il suo alto valore architettonico. Grazie all’intervento di Unipol, si è provveduto alla riqualificazione di questo storico edificio che sarà caratterizzato da destinazioni funzionali miste con criteri all’avanguardia di ottimizzazione degli spazi”. La torre GalFa, che ha una superficie lorda complessiva di 27.000 mq, avrà una destinazione ricettivo/alberghiera (superficie di 12.000 mq estesa dal piano -1 al 12° piano dove ci sarà un nuovo hotel del gruppo Melià) e residenziale (superficie di 13.000 mq dal 13° al 31° piano) con servizi dedicati (autorimessa, box auto, sale meeting e convegni, ristorante e area fitness) e ingressi separati. I cardini del progetto sono riassumibili nel desiderio di conservare l’eleganza della struttura, di dotare l’edificio di un involucro ad alta efficienza energetica e nella volontà di restituire alla collettività lo spazio a livello del piano stradale, offrendo un’occasione importante di riqualificazione di tutto l’isolato. L’area esterna antistante ospiterà il volume del cubo di cristallo che racchiude l’ascensore per l’accesso “senza barriere” al livello -1 della scala elicoidale. Lo slargo dove si trova il cubo è stato pensato come luogo di passaggio e di incontro, punto di riferimento per le attività della zona. Torre GalFa, la storia Progettata dall’architetto Melchiorre Bega, la Torre GalFa viene realizzata dal 1956 al 1959 per ospitare gli uffici milanesi della società petrolifera Sarom. L’edificio, che da subito riscuote l’apprezzamento di importanti progettisti, è alto 103 metri ed è composto da 31 piani, ai quali sono da aggiungere 2 piani sotterranei. Il nome GalFa è da ricondurre alla sua collocazione: l’edificio si trova infatti all’incrocio tra via Galvani e via Fara (Galvani + Fara), nel cuore del centro direzionale fra il grattacielo Pirelli e il recente Palazzo Lombardia, entrambe sedi della Regione Lombardia. La Torre GalFa viene ceduta nel 1980 alla Banca Popolare di Milano che la abbandona nel 2001, anno dal quale la torre è completamente sfitta, per poi venderla nel 2006 a Fondiaria-SAI, oggi UnipolSai, attuale proprietaria dell’edificio. Il Gruppo Unipol, che ha acquisito Fondiaria-Sai nel corso del 2012, appena entrato nella disponibilità dell’edificio ha avviato, insieme al Comune di Milano, lo studio del progetto di riqualificazione e valorizzazione dello stesso oltre che dell’ambito urbano. RE 117 Maggio - Giugno 2015 21 DOSSIER Scenari immobiliari - Rapporto logistica Logistica: in Italia il fatturato sale a 4 miliardi I principali operatori a confronto sulle prospettive del settore in un convegno organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Idi Gazeley Brookfield Logistics Properties a crisi del mercato immobiliare, iniziata nel 2008, è finita. Tra i settori a maggiore potenziale di crescita c’è la logistica, anche grazie alla diffusione esponenziale dell’e-commerce. Si tratta di uno dei comparti più interessanti per gli sviluppatori. L 22 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 Sul futuro del settore si sono confrontati questa mattina a Milano operatori italiani e stranieri, nell’ambito del convegno “Il futuro dell’immobiliare logistico in Italia: la parola ai protagonisti”, organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Idi Gazeley Brookfield Logistics Proper- ties. In apertura, Clara Garibello (Scenari Immobiliari) ha fornito alcune anticipazioni sul “Rapporto 2015 sul mercato immobiliare della logistica” di prossima pubblicazione, mettendo in luce come il 2014 sia stato per il mercato immobiliare della logistica un anno di vero e proprio cambio di passo. “ Protagonisti del mercato, gli investitori istituzionali in primis “ La quantità di superficie scambiata è stata di poco superiore ai due milioni di mq, contro appena poco più di 1,8 milioni di mq del 2013. Protagonisti del mercato, gli investitori istituzionali in primis. I dati presentati da Scenari Immobiliari hanno puntato i riflettori sulle caratteristiche della domanda di settore, che è ormai prevalentemente di sostituzione, in funzione dell’aumentato fabbisogno di metrature a seguito dell’ampliamento dell’attività. Aumentano anche le dimensioni medie richieste, che ormai oscillano fra i 15mila e i 20mila mq (a fronte dei 3.500-7.500 del passato). L’esplosione dell’ecommerce ha giocato un importante ruolo nell’aumento delle esigenze di superfici più ampie da parte degli operatori: gli immobili non sono più meramente spazi di stoccaggio, ma si stanno progressivamente trasformando in spazi di vendita. Quindi non semplicemente più ampie superfici, ma spazi di livello qualitativo maggiore, più versatili e meglio posizionati lungo le principali direttrici di collegamento sia all’interno del Paese che verso l’Europa. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 23 “ È in Lombardia che si concentra la quota più elevata di spazi ad uso logistica in Italia, con oltre 4,6 milioni di mq di superficie “ In questo quadro, sebbene l’aumento della quantità di metri quadrati scambiati nel 2014 sia stato significativo (più 13,7 per cento), l’assorbimento è leggermente diminuito, dovuto al forte incremento dell’offerta (più 19 per cento). Proprio l’offerta abbondante costituisce il maggior disequilibrio del mercato. È in Lombardia che si concentra la quota più elevata di spazi ad uso logistica in Italia, con oltre 4,6 milioni di mq di superficie messa sul 24 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 mercato, in vendita o in locazione. L’interesse per il comparto fa ben sperare nel mantenimento del trend positivo. Tuttavia, l’offerta abbondante e inadeguata costituisce un freno allo sviluppo del mercato. Il rischio è quello di assistere ad una forte polarizzazione, sia in termini di qualità che di quotazioni di mercato. Le previsioni per il biennio in corso sono positive, ma prudenti: il fatturato dovrebbe aumentare del 2,5 per cento nel 2015 e del 3,7 nel 2016. Anche le quotazioni dovrebbero concludere il lungo ciclo di discesa, per iniziare una lenta risalita. Tra le zone a maggior potenziale di crescita dei prezzi medi di vendita Verona, che guida la classifica seguita da Milano e Genova. In generale, il mercato immobiliare della logistica rimarrà rafforzato dalle dinamiche positive dei servizi svolti al suo interno, che sono in costante evoluzione. dossier SCENARI IMMOBILIARI - RAPPORTO 2015 Questi i driver a fine ciclo e quelli ancora attivi Sicuramente hanno concluso il proprio ciclo driver quali: le politiche di espansione, ricollocamento e ammodernamento delle aziende a seguito di acquisizioni, fusioni, ecc. le ampie attese di incremento dei consumi derivanti dall’ingresso nell’Unione europea di nuovi Paesi, con conseguente aumento di domanda di servizi logistici la richiesta di posizionamento lungo le direttrici di collegamento più importanti verso i mercati di sbocco (corridoi europei). Negli ultimi dieci anni sono stati protagonisti del mercato anche la scelta fra immobile in affitto o in proprietà e lo sviluppo speculativo. Ancora fanno sentire i loro effetti: preferenza per centri strutturati preferenza per un unico interlocutore/gestore omanda per posizionamento in prossimità di importanti snodi di collegamento (porti, aeroporti, autostrade). Stanno tuttavia emergendo nuovi driver, e fra questi: affidabilità del conduttore ocalizzazione del capannone nelle vicinanze dei mercati di scopo driver differenziati per tipo di attore, investitori opportunistici, investitori di lunga durata, privati/utilizzatori razionalizzazione e concentrazione delle propria rete in un numero di capannoni inferiore ma di maggior superficie isparmio energetico e contenimento dei costi ricerca dell’azzeramento delle emissioni di Co2 impiego di materiali ecologici utilizzo di tecnologie e sistemi di sicurezza all’avanguardia oibentazioni più efficienti. “ In generale, il mercato immobiliare della logistica rimarrà rafforzato dalle dinamiche positive dei servizi svolti al suo interno, che sono in costante evoluzione “ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 25 Il volume è rivolto a investitori, finanziatori e studenti universitari Finanziamenti immobiliari strutturati: pubblicato il nuovo libro di Giacomo Morri e Antonio Mazza iley, editore internazionale specializzato in testi accademici e scientifici, ha recentemente pubblicato “Property Finance – An International Approach”, il nuovo libro di Giacomo Morri e Antonio Mazza, con la curatela di Alessandro P. Scarso relativamente ai profili giuridici dei finanziamenti immobiliari strutturati in alcuni tra i principali ordinamenti stranieri. Il libro, in lingua inglese, a quanto consta è l’unico testo nel panorama internazionale che affronta in modo puntuale i profili economici e legali inerenti ai finanziamenti immobiliari strutturati. L’opera, divisa in due parti, coniuga un solido approfondimento teorico alla illustrazione dei profili “operativi” della finanza immobiliare, incluso il commento critico di alcuni templates relativi a singoli contratti di finanziamento “tipici” nonché l’illustrazione di taluni modelli finanziari. Il target del volume sono gli operatori del settore, in primis investitori e finanziatori, e gli studenti di corsi universitari e master interessati all’apprendimento e a una maggiore conoscenza delle diverse tipologie dei finanziamenti immobiliari. La Parte Prima illustra le technicalities diffuse in ambito internazionale ormai patrimonio comune degli operatori del settore indipendentemente dal contesto giuridico. Vengono sinteticamente delineate le peculiarità del finanziamento W 26 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 immobiliare strutturato, evidenziando le differenze rispetto al finanziamento aziendale (approccio project finance vs corporate finance). Particolare attenzione viene dedicata a delineare il ruolo e la funzione delle banche finanziatrici, inclusi i profili a contenuto primariamente giuridico, con un approfondimento delle più diffuse forme contrattuali e delle garanzie che usualmente assistono i finanziamenti immobiliari strutturati. Accanto al finanziamento squisitamente bancario, oggetto di approfondimento sono altresì le varie forme di finanziamento ibrido, segnatamente sub specie di debito mezzanino e di equity privilegiata: avvalendosi della illustrazione critica di casi concreti, gli autori esaminano i profili finanziari e le problematiche legali di tali forme di finanziamento, a metà strada tra il capitale proprio e il debito. La Parte Prima si conclude con un approfondimento degli Accordi di Basilea e del loro impatto sul costo e la disponibilità di credito nel settore immobiliare. Nella Parte Seconda, affidata ad esponenti della professione legale di indiscussa esperienza e standing nei rispettivi ordinamenti, vengono delineate le peculiarità dei finanziamenti immobiliari in Cina, Francia, Germania, Inghilterra & Galles, India, Italia e Spagna. Al lettore viene offerta una prospettiva privilegiata dei profili problematici – e delle soluzioni adottate – in ciascun ordinamento giuridico, la cui comprensione e comparazione è agevolata da una trattazione uniforme per ciascun paese. In linea con il “taglio” del libro prescelto dagli autori, all’insegna dell’approfondimento teorico corredato dall’illustrazione dei risvolti operativi, vengono presentati, illustrati e commentati una pluralità di casi - semplificati per facilitarne una immediata comprensione - tratti dalla vita economica dei protagonisti della finanza immobiliare, privilegiando le operazioni di finanziamento più ricorrenti, quali BIBLIOTECA IMMOBILIARE Gli autori Giacomo Morri, Phd in finanza aziendale e RICS Member, è Senior Professor SDA Bocconi School of Management e lecturer all’Università Bocconi. Da quindici anni si occupa di docenza e ricerca su tematiche di finanza immobiliare. Oltre all’attività accademica è consulente per diverse SGR specializzate in fondi immobiliari e per altri operatori del settore. È past president e board member della European Real Estate Society ed è autore di numerosi scritti scientifici su tematiche di finanza immobiliare. Antonio Mazza, EMBA e RICS Member, è General Manager di “Aareal Bank AG” in Italia. Oltre all’attività manageriale, da molti anni è Teaching Fellow nei corsi di finanza immobiliare presso SDA Bocconi School of Management. Alessandro P. Scarso è laureato in Economia politica presso l’Università Bocconi e in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto studi di perfezionamento presso il Max-Planck-Institut für ausländisches- und internationales Privatrecht di Amburgo e presso l’Università di Heidelberg. È professore di ruolo di “Diritto privato” presso l’Università Bocconi, iscritto all’Albo degli Avvocati di Milano e di Francoforte sul Meno, Dottore Commercialista e Revisore Contabile. Autore di numerosi scritti in materia di Diritto dei contratti, Diritto privato europeo, Diritto fallimentare, Diritto commerciale e Responsabilità civile. Giacomo Morri Antonio Mazza l’investimento in un immobile a reddito, il frazionamento di un portafoglio immobiliare, un’operazione di sviluppo residenziale nonché il finanziamento di un centro commerciale. Nella medesima prospettiva, sia pure – evidentemente - con focus sui risvolti aventi primariamente contenuto giuridico, vengono esaminate e commentate alcune tra le più diffuse clausole nei contratti di finanziamento immobiliare (a mero titolo di esempio, clausole relativa alla determinazione dell’importo del finanziamento, dei tassi di interesse, delle modalità di copertura dei rischi di tasso; clausole disciplinanti le modalità di rimborso del finanziamento; covenants la cui violazione legittima la risoluzione del contratto di finanziamento, etc.), nonché Alessandro P. Scarso le garanzie tipicamente richieste, negli ordinamenti considerati, dall’ente finanziatore (quali - senza alcuna pretesa di completezza - ipoteca, cessione dei canoni derivanti dai contratti di affitto/locazione dell’immobile finanziato, pegno delle partecipazioni nel soggetto finanziato/ nel veicolo, etc.). Come per le precedenti pubblicazioni degli autori, ulteriori contenuti volti a stimolare e agevolare l’approfondimento sono liberamente disponibili online (sul sito internet dedicato: www.morri-mazza. com), tra cui assume un ruolo di assoluto rilievo (se non altro, per la novità che tale integrazione telematica riveste nel nostro paese) il libero accesso a numerose slides, intese ad agevolare la didattica, nonché una pluralità di tabelle Excel “ Il libro, in lingua inglese, a quanto consta è l’unico testo nel panorama internazionale che affronta in modo puntuale i profili economici e legali inerenti ai finanziamenti immobiliari strutturati A “ «interattive», con possibilità di inserire dati numerici al fine di «simulare» operazioni di finanziamento immobiliare. La finalità è facilitare i docenti e discenti che intendessero avvalersi del testo in corsi istituzionali o master, ora facilitando la trasmissione del sapere, ora agevolando la sua acquisizione e sedimentazione, oltre che l’approfondimento di tematiche di finanza immobiliare e notizie sui principali eventi del settore (anch’essi accessibili online). La struttura del libro è riflesso dell’ampia esperienza professionale e didattica degli autori e del curatore della Parte Seconda, coniugata in modo particolarmente felice in considerazione delle peculiarità dei singoli percorsi professionali e accademici. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 27 dalle Aziende Lombardia e Veneto tra cantieri ultimati e nuove infrastrutture Gruppo Basso: EXPOriflessioni Il 2015 è, per Milano e per l’Italia, l’anno in cui dimostrare al Mondo quali sono le potenzialità del nostro Paese, da troppo tempo incapace di dare rilievo alle leadership culturali ed economiche che, innegabilmente, sono parte fondante del suo DNA. Si è aperta nel capoluogo lombardo Expo, manifestazione che guarda al Mondo ma che, soprattutto, attira a sé gli sguardi di operatori economici ma anche della gente comune, ponendosi perfettamente come sintesi di valori e tradizioni del nostro Paese, ma anche di tenacia e capacità di affrontare in modo innovativo le sfide del futuro. Le adesioni sono arrivate da oltre 130 Paesi, che saranno impegnati nell’opera di sensibilizzazione del pubblico, attorno al Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, cruciale per le generazioni future. Ma quali sono i risvolti positivi per il mercato immobiliare, indotti più o meno indirettamente da Expo 2015? Sicuramente a livello locale, Milano è stata la area metropolita- Parco Tecnologico “S. Marco” di Peschiera Borromeo (MI) 28 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 na a manifestare i primi segnali di ripresa, confermandosi così come città che anticipa le tendenze, passando però attraverso un anno (lo scorso) che ha visto i valori immobiliari ribassarsi del 5,5%; questo ha contribuito alla ripresa delle compravendite. L’indotto realizzato dall’Expo, si è da subito palesato, dando spazio alle compravendite di immobili da affittare nel corso della fiera. Ad essere interessate sono state soprattutto le zone centrali e quelle periferiche servite, protagoniste della mutazione del volto urbanistico e delle dinamiche del mercato di Milano, indotte dall’Expo. Gruppo Basso - Lefim, società immobiliare veneta, presente da decenni nel territorio lombardo, in questo senso sta godendo anch’essa dei benifici avuti in anni di preparazione di un territorio che attendeva da tempo un’occasione simile. E’ stata inaugurata pochi giorni fa la TEEM, la Tangenziale Esterna e che “sfiderà” la storicaTangenziale Est di Milano, opera ritenuta dall’Unione Europea di importanza strategica, come testimonia il suo l’inserimento nell’elenco delle opere Trans European Network-Transport (TEN-T). L’infrastruttura è stata ultimata rispettando le tempistiche dettate all’avvio dei lavori – 11 luglio 2012 - e che la volevano attiva proprio per l’Expo. A trarne i maggiori vantaggi da questo nuovo tratto ad alto scorrimento, saranno tutte le attività che vedranno razionalizzata la mobilità del quadrante Est-Sud dell’asse costituito dalle Province di Milano, Lodi e Brianza, classificato, peraltro, dall’OCSE fra i primi 40 territori del mondo ad alta rilevanza industriale e finanziaria. Sono stati realizzati 32 chilometri di tracciato principale da Melegnano (Autostrada A1 Milano-Bologna-Roma-Napoli) ad Agrate Brianza (Autostrada A4 Torino-Milano-Venezia-Trieste), connesso pure con l’Autostrada BresciaBergamo-Milano (BreBeMi); si è vista, inoltre, la costruzione ex novo di 38 chilometri di arterie ordinarie, la riqualificazione di 15 chilometri di strade dalle Aziende esistenti ed il completamento di 30 chilometri di piste ciclabili. Questo nuovo tracciato, dunque, fungerà da collettore tra le principali zone ubicate ai confini del capoluogo lombardo. Uno dei fulcri operativi della nuova Tangenziale, è stato il Parco Tecnologico “Manzoni” di Caponago (MB), complesso realizzato dall’azienda Trevigiana e che è stato scelto come quartier generale fin dall’inizio dei lavori - dal Consorzio Norte, gruppo di cooperative coinvolto nella realizzazione della TEEM. Il Parco, riqualificazione di un intervento industriale costituito da sei fabbricati ed effettuata dalla controllata Costruzioni Generali Basso Cav. Angelo S.p.A., sorge nei pressi del casello di Agrate e si affaccia sull’autostrada A4 Milano-Venezia, posizione baricentrica dati i collegamenti con la rete viaria interurbana milanese e la Tangenziale che collegherà Agrate Brianza con Melegano. Il 2015 vedrà, inoltre, l’utlimazione di un altro intervento immobiliare firmato Gruppo basso – Lefim, ubicato a Peschiera Borromeo (MI), lungo la SS415 “Paullese” all’angolo con Via Liguria, nelle immediate vicinanze dell’idroscalo e dell’areoporto di Linate. L’intervento è direttamente collegato con le principali arterie stradali, in particolare, si raggiungono facilmente sia la tangenziale Est di Milano (a circa 3 Km) che tutti i raccordi autostradali Milano-Bologna, Milano-Venezia, Milano-Genova, oltre alla stessa TEEM, a circa 10 Km. L’azienda inaugurerà quello che ha denominato Parco Tecnologico “S. Marco”, a dicembre 2015 ed ora si dice in fase di piena commercializzazione; ad oggi sono stati assegnati parte dei locali a primarie aziende di caratura nazionale ed internazionale. Ad oggi rimangono alcune disponibilità per aziende interes- sate alla realizzazione dei propri uffici, magazzini o negozi, in una posizione strategicamente ottimale. Ottime notizie, dunque, per Gruppo Basso, il quale sta godendo, dei forti sforzi voluti dagli Enti locali, per garantire al settore produttivo tutte le infrastrutture idonee al rilancio del tessuto economico lombardo. Quella veneta è una realtà che da 85 anni opera in tutto il centro nord Italia, sviluppando e commercializzando immobili per l’impresa. La produzione industrializzata di manufatti in calcestruzzo, è affidata alla già citata Costruzioni Generali Basso Cav. Angelo S.p.A., mentre lo sviluppo e la commercializzazione degli assets, sono “marchiati” Lefim. Un’altra componente di spicco del Gruppo, è la Sogeicom Srl, società di Property e Facility Management, che si occupa della gestione degli assets e si rivolge agli operatori immobiliari terzi e ad investitori privati, proponendosi come società di gestione e consulenza per la tutela del patrimonio. Più recente è la Basso Hotels and Resorts S.r.l., società del Gruppo che, dal 2008, gestisce il Best Western Premier BHR Treviso Hotel, struttura alberghiera costituita da 133 camere, un centro congressi in grado di accogliere oltre 1000 persone ed una food court. Attualmente il Gruppo sta sviluppando, nel centro nord Italia, alcune nuove iniziative immobiliari per la quale ha già ottenuto le autorizzazioni edilizie. La certezza che in questo periodo di tensioni economiche, solo gli sforzi messi in atto per dar vita a sinergie tra diverse realtà possano dar via ad un rilancio produttivo, ha spinto l’azienda a potenziare la commercializzazione, finalizzata alla ricerca di nuovi partners nazionali ed internazionali, interessati ad investire in progetti di sicuro interesse. www.gruppobasso.it Parco Tecnologico “Manzoni” di Caponago (MB) RE 117 - Maggio - Giugno 2015 29 dalle Aziende Intervista ad Alberto Cogliati - Group Sales Manager Italia Engel & Völkers: un respiro internazionale per il Real Estate di fascia alta Nasce ad Amburgo nel 1977 e nel 1998 avvia il francising in Germania. Oggi il network Engel & Völkers è presente in 39 Paesi del mondo. Nel 2014 ha aumentato i ricavi globali da commissioni del 10,1%, raggiugendo i 300,3 milioni di euro. La Società ha così segnato un nuovo record: il più elevato livello di fatturato nei suoi oltre 35 anni di storia. Il Gruppo è presente in tutti e 5 i continenti con diverse linee di business. Fanno parte del mondo Engel & Völkers: la divisione yachting che si occupa di commercializzazione di yacht pregiati, di servizi di charter, di consulenza e supporto per la costruzione e ristrutturazione degli stessi; una società di consulenza finanziaria indipendente che può attingere alla rete globale, all’estesa conoscenza del mercato e all’esperienza nel mondo immobiliare del Gruppo; una divisione specializzata nella realizzazione di strategie di marketing, nella vendita a livello europeo e nei servizi di consulenza individuale, per resort e strutture ricettive di lusso; la casa editrice aziendale Grund Genug che, dal 1988 pubblica GG, rivista di fama mondiale dedicata all’architettura e al lifestyle. L’ultima nata è Aviation, la società posizionata nel segmento 30 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 dell’aviazione business con un servizio esclusivo e su misura dedicato ai clienti premium del network immobiliare. Engel & Völkers poco ha risentito della stretta finanziaria e della generale flessione del mercato immobiliare. In Italia il network Real Estate è in forte crescita. Abbiamo chiesto ad Alberto Cogliati, Group Sales Manager Italia, di aiutarci a costruire la fotografica del Gruppo, e comprendere le ragioni del suo apprezzamento e del crescente posizionamento anche nel nostro Paese. Qual è stata la formula che vi ha consentito di crescere esponenzialmente anche in Italia? “Sono pochi ma essenziali gli elementi che ci hanno consentito di distinguerci sul nostro mercato: l’elevato standard della consulenza e dei servizi proposti al cliente finale, il pregio degli asset intermediati, l’innovativo sistema di franchising, un modello di business diverso rispetto ai competitors. Il Gruppo si è ricavato all’interno del segmento di pregio, una nicchia di mercato esclusiva e soprattutto internazionale. Engel & Völkers è diventato in pochissimi anni il punto di riferimento per dalle Aziende la clientela estera che desidera investire in Italia, nelle nostre splendide città d’arte e nelle più rinomate località di vacanza.” Può l’instabilità del mercato e l’indebolimento dell’euro stimolare la domanda delle proprietà di lusso? “Certamente, l’instabilità del mercato può essere un fattore stimolante per la domanda di immobili di lusso. In contesti di incertezza economica sia gli investitori privati che istituzionali sono più propensi ad investire in tale segmento.” Parliamo di Real Estate al di fuori dello specifico bacino di lusso: secondo recenti dati dell’Istat, dopo sette anni di calo, il mercato immobiliare è finalmente in ripresa. Il 2014 si chiude ufficialmente con una crescita delle compravendite dell’1,6%. Tale scenario che prospettiva riserva al “Sistema Franchising”? “Ritengo che il Sistema Franchising sia un’ottima formula per innescare il volano del business. In generale, e in particolare in Engel & Völkers, si configura come una relazione produttiva, un rapporto alla pari tra due imprese, il franchisor e i license partner, entrambe interessate a produrre utile. Che profilo devono avere i vostri partner? “ Ci rivolgiamo ad un target selezionato, costituito in prevalenza da imprenditori e professionisti di diversi settori (non solo di matrice Real Estate), interessati a diversificare le proprie attività; figure riconosciute per il background nell’organizzazione, gestione e sviluppo d’impresa.” Qual è il differenziale del franchising Engel & Völkers rispetto agli altri operatori del settore? “Il nostro modello di franchising garantisce un reale ed elevato ritorno d’investimento. Tutto ciò è dimostrato dalla rapida crescita degli ultimi tre anni con un incremento del 29,5% rispetto all’anno precedente - nell’apertura di nuovi negozi. Ad oggi Engel & Völkers Italia conta un totale di 46 contratti con 30 shop operativi e una presenza in diversi capoluoghi di provincia e in location d’eccezione.” Cosa prevede il vostro piano di sviluppo per i prossimi anni? “Operiamo in un segmento di mercato che mantenendo stabili i propri valori continua ad offrire importanti opportunità di business, prevediamo pertanto l’ampliamento del network nelle altre zone in cui ancora non siamo presenti. Parallelamente abbiamo aperto anche in Italia il Metropolitan Market Center, format già sperimentato in atri Paesi e che in questo caso copre il mercato dell’intera città di Roma, con un investimento diretto da parte della Casa Madre di 3,5 milioni di euro. Il progetto di crescita globale prevede altresì un’importante campagna di recruiting di consulenti di vendita qualificati. Abbiamo programmato l’inserimento di oltre 500 agenti per dare linfa agli shop sul territorio.” Di recente ha dichiarato che “l’ampia visione è uno dei vostri principali punti di forza”, in cosa si sostanzia la sua affermazione? “Con l’espressione ampia visione mi riferisco all’approccio marcatamente internazionale al mercato dell’intermediazione di lusso, alla capacità di generare valore sui singoli territori nazionali, grazie al network globale cementato nel corso degli anni dai fondatori, con il supporto dei manager locali; alla cura costante degli aspetti di comunicazione del Brand, all’attenzione verso le più innovative soluzioni di marketing, che - insieme alla qualità degli immobili e della consulenza - di fatto fanno di Engel & Völkers l’unico network immobiliare di fascia alta nel nostro Paese.” Diffusione del network Engel & Völkers su scala mondiale RE 117 - Maggio - Giugno 2015 31 PORTFOLIO Expo 2015 al via Questa una selezione dei più scenici padiglioni presenti sul sito espositivo. Precisiamo a priori che la scelta non vuole essere discriminante o esaustiva di tutti i padiglioni presenti. La fotogallery riportata nelle pagine che seguono pertanto, è frutto di una scelta redazionale al solo scopo esemplificativo dovendo coniugare necessità di illustrazione con obblighi di foliazione. ITALIA 32 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 2015 AFGHANISTAN AUSTRIA AZERBAIJAN RE 117 - Maggio - Giugno 2015 33 BELGIO BOLIVIA BURUNDI 34 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO EMIRATI ARABI UNITI ETIOPIA CINA RE 117 - Maggio - Giugno 2015 35 FEDERAZIONE RUSSA FRANCIA GERMANIA 36 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO GIAPPONE GRECIA IRLANDA RE 117 - Maggio - Giugno 2015 37 ISRAELE LITUANIA KENIA MALAYSIA 38 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO MAROCCO MESSICO MOLDOVA RE 117 - Maggio - Giugno 2015 39 POLONIA MONACO OMAN QATAR 40 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO REGNO UNITO REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA RE 117 - Maggio - Giugno 2015 41 SLOVACCHIA SANTA SEDE SLOVENIA SPAGNA 42 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO STATI UNITI SVIZZERA THAINLANDIA RE 117 - Maggio - Giugno 2015 43 UNGHERIA TURCHIA TURKMENISTAN 44 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 PORTFOLIO URUGUAY VANUATU VIETNAM RE 117 - Maggio - Giugno 2015 45 Chiacchiere e Mattoni CITTÀ METROPOLITANE IL FESTIVAL INU A LUGLIO A REGGIO CALABRIA S i terrà a Reggio Calabria, dal 16 al 18 luglio prossimi (in diverse sedi, tra cui il Teatro comunale e il Palazzo degli Specchi), la prima edizione del Festival delle Città Metropolitane. Lo organizza l’Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Reggio Calabria, con i contributi della Regione Calabria, della Provincia e del Comune di Reggio Calabria, dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e dell’Università della Calabria. Sarà XQ·RFFDVLRQHSHUULÁHWWHUHH approfondire, assieme agli amministratori degli enti entrati a regime nel gennaio scorso, delle giovani esperienze e delle potenzialità, ancora tutte da valorizzare, della nuova dimensione di governo del territorio e di pianificazione strategica. Il Festival promuove, racconta e accompagna la nascita delle città metropolitane italiane. Città e cittadinanze metropolitane hanno bisogno di un sostegno pieno e di tutta l’attenzione per le opportunità che con esse si aprono. Il Festival è una concreta occasione per fare della Città Metropolitana un laboratorio sociale attivo, per coinvolgere tutti DEMANIO SIGLATO CON REGIONE LAZIO IL PIANO PER LE VALORIZZAZIONI Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il Direttore dell’Agenzia del 'HPDQLR 5REHUWR 5HJJL KDQQR ÀUPDWR recentemente gli accordi attuativi riJXDUGDQWLRSHUD]LRQLGLÀQDQ]DLPPRELliare e di valorizzazione del patrimonio regionale frutto di precedenti delibere di Giunta e risultato di un anno di intensa collaborazione istituzionale tra la Regione e l’Agenzia. Si tratta di un nuovo e importante passaggio formale che consente 46 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 gli attori intorno a progetti, azioni e visioni per attivare territori capaci, reattivi. Quattro gli “assi” individuati per la discussione: l’identità, ovvero il contributo a mettere a punto un percorso, attraverso mappe dati e studi, che permetta ai cittadini delle nuove città metropolitane di sentirsi parte di un territorio integrato; la democrazia, a partire dall’approvazione (avvenuta o imminente) degli statuti da parte dei nuovi enti, si indagheranno le possibilità aperte dalla nuova dimensione di governo, ancora tutta da valorizzare, sia per quanto concerne le mo- GL HQWUDUH QHOOD IDVH DWWXDWLYD GL VLJQLÀcativi progetti speciali di valorizzazione e di avvio, mediante l’apporto di numerosi immobili regionali, del Fondo immobiliare “i3-RegioneLazio” istituito dalla società SGR Invimit SpA partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia. “L’Accordo che abbiamo siglato – dichiarano il Presidente Nicola Zingaretti e il Direttore Roberto Reggi - è un esempio di come la collaborazione tra istituzioni possa produrre straordinari risultati. La Regione ha un immenso patrimonio immobiliare e l’Agenzia del Demanio possiede il know how in tema di dalità amministrative che per quelle di sviluppo del territorio; il piano, ovvero il contributo a comprendere le possibilità di un nuovo liYHOOR GL SLDQLÀFD]LRQH FKH non deve limitarsi a ricalcare l’ambito provinciale ma assumere una dimensione strutturale e strategica; le risorse, intese da un lato come programmi attivi o attivabili su temi come la prevenzione dal rischio idrogeologico, il risparmio energetico e la mobilità sostenibile e dall’altro come un focus sulle competenze necessarie per il miglioramento delle capacità amministrative. patrimoni pubblici. Insieme abbiamo tracciato un percorso strategico che, grazie al supporto tecnico e alle competenze dell’Agenzia, ha permesso di ottenere in prima battuta una mappatura di tutti gli immobili regionali e adesso di entrare nel YLYRGHOOHVSHFLÀFKHRSHUD]LRQLGLYDORUL]zazione con effetti virtuosi sullo sviluppo del territorio e sul risanamento del debito”. Tra i principali progetti si evidenzino la valorizzazione del Castello di Santa Severa attraverso una partnership pubblico-privato e quella dell’azienda agricola di Castel di Guido, al termine dell’iter amministrativo di acquisizione da parte della Regione Lazio, di concerto con il Comune di Roma. Per quanto riguarda il Fondo immobiliare “i3-Regione Lazio” istituito dalla INVIMIT, l’Accordo con l’Agenzia del Demanio prevede, tra le attività principali: - l’analisi del portafoglio da indirizzare DOO·RSHUD]LRQHGLÀQDQ]DLPPRELOLDUH ODVWUXWWXUD]LRQHSUHOLPLQDUHHODYHULÀFD del business plan dell’operazione; - la raccolta informativa dei dati richiesti. L’iter per la costituzione del fondo immobiliare è iniziato a luglio dello scorso anno con la delibera di Giunta n. 513 del 29/07/2014 che ha individuato un primo elenco di 52 compendi immobiliari al ÀQHGLFRQVHQWLUHDOOD,19,0,76*56S$ O·DQDOLVL GL WDOH SRUWDIRJOLR H YHULÀFDUH la possibilità dell’apporto al Fondo. Il 23 dicembre 2014 la INVIMIT ha costituito il fondo a gestione diretta denominato “i3-Regione Lazio”. Con una prossima delibera di Giunta, si procederà al primo effettivo apporto al Fondo di 8 compendi per il valore di circa 46 milioni di euro che saranno utilizzati per la riduzione del debito regionale. DIMORE STORICHE VENDUTA VILLA REALE DI MARLIA Villa Reale di Marlia, è stata venduta dalla Lionard Luxury Real Estate. Ad acquistarla dagli ultimi proprietari, la nobile famiglia dei conti Pecci Blunt, una coppia residente in Svizzera che dopo averla restaurata ad arte, sotto la tutela della Soprintendenza, vi aprirà un hotel da sogno che mira a diventare uno dei primi extra lusso in Italia. Tra le più importanti dimore storiche italiane, Villa Reale di Marlia fa parte delle “Ville monumentali lucchesi” costruite a partire dal XV secolo, nella campagna nei dintorni di Lucca, da ricchi banchieri e mercanti di seta. A renderla celebre fu Elisa Bonaparte Baciocchi, incoronata dal fratello Napoleone principessa di Lucca e Piombino e granduchessa di Toscana, che nel 1806 acquistò la Villa di Marlia e quella adiacente del Vescovo facendone un’unica proprietà. La villa ha un parco di 19 ettari in stile inglese con parti originali seicentesche, WUDFXLLOPDJQLÀFR7HDWURGL Verzura realizzato nel 1652: un vero e proprio teatro all’aperto, con pareti di siepi di tasso e le statue in terracotta dei personaggi della Commedia dell’Arte. Gli LQWHUQLGHJOLHGLÀFLVLHVWHQGRQRSHUXQWRtale di 18.000 mq. Tra le numerose stanze della villa, la grande sala da ballo dove la principessa Elisa teneva memorabili feste, a cui partecipava anche il grande violinista Niccolò Paganini come “direttore di orchestra”. Voci di palazzo sussurravano di una relazione amorosa tra i due. Villa Reale di Marlia è una delle 70 ville e dimore storiche nel territorio lucchese che la Lionard Luxury Real Estate ha in SRUWIROLRWUDFXLOHPDJQLÀFKH9LOOD%UXgier e Villa San Pancrazio. Si tratta per la maggior parte di immobili risalenti al XVI e XVII secolo, “con un ottimo rapporto qualità prezzo e per questo molto ricercate dalla clientela straniera”, afferma Dimitri Corti, amministratore delegato della Lionard Luxury Real Estate, che proseguendo afferma: “Solo nell’ultimo anno abbiamo venduto cinque importanti proprietà nell’area lucchese, con un metratura media che oscilla tra i 1.000 e i 3.000 mq”. Nicola Zingaretti Villa Reale di Marlia RE 117 - Maggio - Giugno 2015 47 M a Q V I M I ] V I W I W M M M W , Q I Q I W M M W T I Q v W - [ I Q I I XMZM[[MZMXWQKWV[]UI\IXMZ][WLWUM[\QKW1VY]M[\W UWLWIJJQIUWXW\]\WWNNZQZMÅVLIQXZQUQLQUIOOQWTI [QK]ZMbbILQM[[MZMIVWZUIKWVY]M[\IV]W^IZMOWTIUMV\IbQWVMº =V WJQM\\Q^W QUXWZ\IV\M KPM UW[\ZI KWUM QT \M[[]\W QVVW^I\Q^W LQ 8ZWOM\\W 5IVQNI\\]ZI [\I KZMIVLW ]V MKW[Q[\MUI LQ OZIVLQ M XQKKWTM QUXZM[M [XMKQITQbbI\W VMT KTMIV\MKP [MUXZM XQ NWZ_IZL̉\PQVSQVO ¹)^MZM LMQXQWVQMZQ\ZITMVW[\ZMQUXZM[MKQNI]VOZIVLMXQIKMZM¯[XQMOI5QKPMTM<W[Q,QZM\\WZM)ZMI1VVW^IbQWVM M 6]W^M 1UXZM[M LQ <ZMV\QVW ;^QT]XXW ®LQUW[\ZI TI LQVIUQKQ\oLMTTMXQKKWTMQUXZM[MLMTVW[\ZWMKW[Q[\MUI XZWL]\\Q^WKPMTM^MLMKWUMI^IVO]IZLQMIVKPMXMZ TMOZIVLQIbQMVLMKPMLI[QVMZOQMKWVQVVW^I\WZQKWUM -VMZIaXW[[WVWI^MZMUWT\Q^IV\IOOQº ,]VY]MXMZ[QQV\MZM[[II@̉0aJZQLKPM^IV\IOOQPI' )TTI LWUIVLI [M ZQUIVOWVW IVKPM OTQ QVKMV\Q^Q LMQ KWV\QMVMZOQITIZQ[XW[\IvINNMZUI\Q^I@̉0A*:1,v]V QV^MZ\MZ76/:1,TI\WXZWL]bQWVMWXQKWZZM\\IUMV\M ¹]V[Q[\MUILQIKK]U]TWTI\WXZWL]bQWVMUWVWLQZMbQWVITMºKWUMLQKMQT/;-Y]QVLQQVZMOWTIIVKPMXMZOTQ CERTIFICAZIONI QUXQIV\QQVKMV\Q^I\Q1VWT\ZM[WVWY]M[\QQ[Q[\MUQ[]K]Q ENERAY OTTIENE LA CEI021 )[[MOVI\I]VILMTTMXZQUMKMZ\QÅKIbQWVQ+-1TI¹:M- QOZIVLQKW[\Z]\\WZQPIVVWX]V\I\WXMZKPuOIZIV\Q[KWVW OWTI\MKVQKILQZQNMZQUMV\WXMZTIKWVVM[[QWVMLQ]\MV\Q ]V¼MNÅKQMVbIKWUXTM[[Q^IMTM^I\ILQQUUIOIbbQVIUMVattivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di \WMZM[\Q\]bQWVM[XMKQM[MTMJI\\MZQM[WVWITTQ\QW,M\\W MVMZOQIMTM\\ZQKIºIOTQQUXQIV\QXZWXW[\QLITTI[\IZ\]X XQKPQIZIUMV\M"TIXMZLQ\IMVMZOM\QKIvUQVQUILI\W -VMZIa [ZT XIZ\VMZ Q\ITQIVW LQ ;WTI` 8W_MZ TMILMZ KPMQT_I\\XZWLW\\WLITXIVVMTTWMV\ZIQV]VIJI\\MZQI MVMM[KMXWQTI[MZIY]I[QQUU]\I\W)T\ZM\QXWTWOQMLQ UWVLQITMLMOTQQV^MZ\MZ 4IKWUXIOVQI\ZMV\QVIvTIXZQUIIXW\MZQV[\ITTIZMTI [Q[\MUILQIKK]U]TWTWZM[\Q\]Q[KWVWLQUMbbI\W V]W^IOMVMZIbQWVMLQQV^MZ\MZ@̉0aJZQL[QI[]QV]W^Q QUXQIV\QNW\W^WT\IQKQ\IV\WY]IV\W[]OTQQUXQIV\QM[Q- .=7:1+76.16[\MV\Q ML QVKMV\Q^I\Q KWV KWV\ZI\\W /;- LIT [MKWVLW FINTEL SBARCA IN SERBIA KWV\WMVMZOQIQVXWQ=VIVWZUIUWT\WZM[\ZQ\\Q^IUI .QV\MT -VMZOQI /ZW]X ;X) I\\Q^I VMTTW [^QT]XXW LQ KPMVWVPINMZUI\WTIOQW^IVMQUXZM[IVI\I\ZITMXWZ\M XZWOM\\QZMTI\Q^QILQUXQIV\QLQXZWL]bQWVMLQMVMZOQI LQ8ZWOM\\W5IVQNI\\]ZIQT/ZMMV*][QVM[[1VVW^I\QWV MTM\\ZQKILINWV\MZQVVW^IJQTMPIZMKMV\MUMV\MKWU]+MV\ZM\ZMV\QVWKWV[QLMZI\W]VWLMOTQP]JLMTTIOZMMV VQKI\WLQI^MZMW\\MV]\WLITOW^MZVWTWKITMLMTTI>WQ^WLRVIQTXMZUM[[WIKW[\Z]QZMZMTI\Q^WITXIZKWMWTQKW MKWVWUa ¹;MJJMVMKQ[QI\MUXWÅVWI[M\\MUJZMXMZ\]\\QOTQIT\ZQ ¹:)5ºLMTTIXW\MVbILQ!5?[Q\WVMT+WU]VMLQ KW[\Z]\\WZQº[XQMOI,I^QLM<QVIbbQ),LQ-VMZIa¹IJ- >MTQKW/ZILQ[\MQV;MZJQI JQIUWTI^WZI\WÅVLI[]JQ\WKWV;74)@[]]VIV]W^I 4I KW[\Z]bQWVM LMTT¼QUXQIV\W QV KIXW ITTI ;8> >M\ZW OMVMZIbQWVM LQ @̉0aJZQL QLWVMI IT UMZKI\W Q\ITQIVW 8IZS:)5LWWvXZM^Q[\IVMTXZQUW[MUM[\ZM KWVTMKIZ\MQVZMOWTIMKIXIKMLQKMLMZM[QU]T\IVMI- 4I[WKQM\ovKWV\ZWTTI\ILITTI53.QV\MT?QVLLWWLQ UMV\MMVMZOQIITTIZM\MMIKK]U]TIZTIQV]VIJI\\MZQI XZWXZQM\oLMT/Z]XXW.QV\MTITMLMTTI530WTLQVO LWWXMZQTZM[\IV\M 4¼QUXQIV\W MWTQKW :)5 XZWL]ZZo MVMZOQI ^MZLM XMZ NIUQOTQM;MZJMMLvQTY]IZ\WXZWOM\\WOQoI]\WZQbbI\WLITTI53.QV\MT?QVLLWW +WVOTQIT\ZQL]MXZWOM\\QQVKW[\Z]bQWVM5?XMZ QY]ITQQTKWUXTM\IUMV\WvI\\M[WXMZTIÅVMLMT 5S.QV\MT?QVLXW[[QMLMI]\WZQbbIbQWVQXMZKWUXTM[[Q^Q 5? +PQv.QV\MT .QV\MT -VMZOQI /ZW]X v ]V WXMZI\WZM ^MZ\QKITQbbI\W VMTTMÅTQMZIQV\MOZI\ILMTT¼MVMZOQIQVXIZ\QKWTIZMI\\Q- SMART ESTATE HOME AND OFFICE AUTOMATION 48 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 ^WVMTUMZKI\WLMTTI^MVLQ\ILQMVMZOQIMTM\\ZQKIMOI[ VI\]ZITMMVMTTW[^QT]XXWM[NZ]\\IUMV\WLQQUXQIV\QLQ XZWL]bQWVMLQMVMZOQILINWV\QZQVVW^IJQTQ 1T/Z]XXWNWVLI\WVMT!!!LITT¼)UUQVQ[\ZI\WZM,MTMOI\W <QbQIVW /QW^IVVM\\Q M LIT 8ZM[QLMV\M )TKQLM /QW^IVVM\\Q[QXZMÅOOMT¼WJQM\\Q^WLQWNNZQZMITTIXZWXZQI KTQMV\MTI [MZ^QbQ M [WT]bQWVQ QV\MOZI\M M I\\ZI^MZ[W T¼M[XIV[QWVM LMTTI XZWXZQI I\\Q^Q\o VMT [M\\WZM LMTTM MVMZOQMZQVVW^IJQTQUQZIILIKKMLMZMITUMZKI\WLMTTI XZWL]bQWVMLQMVMZOQIMTM\\ZQKIKWVUWLITQ\oKPMXW[[IVWKWVQ]OIZMT¼MNÅKQMVbIMT¼W\\QUQbbIbQWVMLMQKW[\Q MLMTTMZQ[WZ[MKWVQJMVMÅKQIUJQMV\ITQ1VXIZ\QKWTIZM QT/Z]XXW" Q^MVLMKWUMOZW[[Q[\IMVMZOQIMTM\\ZQKIMOI[VI\]ZITM VMTTI Y]I[Q \W\ITQ\o LMT \MZZQ\WZQW VIbQWVITM NWZVMVLW IT\ZM[z[MZ^QbQIKKM[[WZQITTI^MVLQ\IM[MZ^QbQKWUXTMmentari; QQ [\I [^QT]XXIVLW XZWOM\\Q VMT [M\\WZM LMTTM MVMZOQM ZQVVW^IJQTQVMTNW\W^WT\IQKWVMTT¼MWTQKWMVMTUQVQMWTQKWQV1\ITQILMQY]ITQOQoQVM[MZKQbQWWT\ZM5?M QV;MZJQIOQoI]\WZQbbI\QWT\ZM5?LQMWTQKWLQK]Q OQoQVKW[\Z]bQWVM 1VWT\ZMQT/Z]XXWvI\\Q^WVMT[M\\WZMLMTTIKWV[]TMVbI XZWOM\\IbQWVMMQV[\ITTIbQWVMLQ\MKVWTWOQMMQUXQIV\Q LQ XZWL]bQWVM LQ MVMZOQM ZQVVW^IJQTQ [QI I NI^WZM LMT /Z]XXW[QIINI^WZMLQ\MZbQ .QV\MT-VMZOQI/ZW]XvY]W\I\I[]T5MZKI\W)151\ITQI LITUIZbW ;7;<-61*141<²-<=:1;57 IN FRANCIA SI COSTRUISCE VILLAGES NATURE +WV\QV]IVWIZQ\UW[XMLQ\WQTI^WZQLQ>QTTIOM[6I\]ZM TI V]W^I LM[\QVIbQWVM MKW\]ZQ[\QKI XMZ [WOOQWZVQ LQ JZM^MMUMLQIL]ZI\IQLMI\ILIQ/Z]XXQ-]ZW,Q[VMa ;+)M8QMZZM>IKIVKM[̉+MV\MZ8IZK[JI[I\I[]TTI ZQKMZKILMTT¼IZUWVQI\ZI=WUWM6I\]ZI>QTTIOM[6I\]ZMKPMIXZQZoQJI\\MV\QT¼IVVWXZW[[QUWu[Q\]I\II SULI8IZQOQMQVXZW[[QUQ\oLQ,Q[VMaTIVL8IZQ[ +W[\Z]Q\I []Q KWU]VQ LQ >QTTMVM]^M̉TM̉+WU\M *IQTTả :WUIQV^QTTQMZ[M;MZZQ[VMTY]ILZWVI\]ZITMMKKMbQWVITM LMQUI[[QKKQNWZM[\ITQLMTTI*ZQM*WQ[uM>QTTIOM[6I\]ZM XZWXWVM ]V¼WNNMZ\I QVMLQ\I LQ ^IKIVbM ¹OZMMVº VMTTM QUUMLQI\M ^QKQVIVbM LMTTI KIXQ\ITM NZIVKM[M QV ]VI XW[QbQWVM[\ZI\MOQKIQV-]ZWXI >QTTIOM[6I\]ZMv[\I\IXZWOM\\I\IM[IZoOM[\Q\IIXXTQKIVLWTMVWZUMXQI^IVbI\MLMTTW[^QT]XXW[W[\MVQJQTM ]\QTQbbIVLWM[KT][Q^IUMV\MMVMZOQIZQVVW^IJQTMTWKITM QVXIZ\QKWTIZMTIOMW\MZUQIXZWNWVLILMT,WOOMZLMTT¼ÒTM̉ LM̉.ZIVKMKPMKWXZQZoT¼QV\MZWNIJJQ[WOVW\MZUQKWLMT [Q\W =V¼ QVVW^IbQWVM VMT [M\\WZM LMT \]ZQ[UW LW^M VWV M[Q[\WVW IVKWZI [\Z]\\]ZM LQ \ITM OZIVLMbbI KPM [WLLQ[NIVW TM M[QOMVbM LQ ZQ[KITLIUMV\W ]\QTQbbIVLW MVMZOQIOMW\MZUQKI=VQUXWZ\IV\MKWV\ZQJ]\WXMZKWVKZM\QbbIZMT¼IUJQbQW[WXZWOM\\WNZIVKM[MMLM]ZWXMWLQ \ZIV[QbQWVMMVMZOM\QKIW^^MZWQTXI[[IOOQWIMKWVWUQM [W[\MVQJQTQI\\ZI^MZ[WT¼][WLQMVMZOQMZQVVW^IJQTQT¼ILWbQWVMLQ\MKVQKPMLQZQ[XIZUQWMVMZOM\QKWMLQ[^QT]XXW [W[\MVQJQTM >QTTIOM[6I\]ZM[QvINÅLI\IITTI;WKQM\o/MW\MZUQKILQ >QTTIOM[6I\]ZM)Y]ITIOWV >ITL¼-]ZWXMY]ITMKWVKM[[QWVIZQIXMZTIXZWOM\\IbQWVM TIZMITQbbIbQWVMMT¼]\QTQbbWLMTTIZM\MLQKITWZMOMW\MZUQKWLMTTILM[\QVIbQWVM\]ZQ[\QKI6MTT¼IUJQ\WLQY]M[\I KWVKM[[QWVMTI;WKQM\o/MW\MZUQKILQ>ITL¼-]ZWXMPI LI\W UIVLI\W +WNMTa :u[MI]` ]VI OIZIVbQI VMT []W [M\\WZMXMZTIZMITQbbIbQWVMLMQTI^WZQLQ\ZQ^MTTIbQWVM TW[NZ]\\IUMV\WLMQXWbbQOMW\MZUQKQMTIOM[\QWVMLMTTM ZM\QLQLQ[\ZQJ]bQWVM 4¼MVMZOQIOMW\MZUQKIv[\I\I^IT]\I\IY]ITM[WT]bQWVM XQILI\\IITTM[ÅLM\MZUQKPMLQY]M[\IUM\I\]ZQ[\QKI 4IOMW\MZUQIKWXZQZoQVNI\\QQJQ[WOVQLQZQ[KITLIUMV\W MIKY]IKITLILQ\]\\QOTQMLQÅKQ6WV[WTWM[[I[IZo]\QTQbbI\IXMZUIV\MVMZMXMZ\]\\WT¼IVVW]VI\MUXMZI\]ZI []XMZQWZMI+QV\]\\IT¼)Y]ITIOWVKPMKWUXZMVLM [QIQTXIZKWIKY]I\QKWKWXMZ\WLQ!U̟[QITMTIO]VM M[\MZVM LQ UY ILQIKMV\Q IT TIOW IT KWV\ZIZQW VWVZQ[KITLI\WWNNZMVLWIQ^Q[Q\I\WZQ]V¼M[XMZQMVbILQ JITVMIbQWVM]VQKIQV-]ZWXI RE 117 - Maggio - Giugno 2015 49 .M Y I E L D A C I N Q U E S T E L L E MILANO D2U FIRMA SUITE DUOMO TXHVWRJLRLHOOR+R\W+DUSHU*OREDO%UDQG/HDGHUSHULOPDUFKLR (·VWDWRLOWHDPGL'8DÀUPDUHODVXLWHGHOQXRYR7RZQKRXVH PRPHQWRHQWXVLDVPDQWHSHULOGHEXWWRGHOO·([FHOVLRU+RWHO*DOOLD 'XRPRD0LODQR,QWHUSUHWDUHXQRGHLOXRJKLSLFODVVLFLGL FRPHSDUWHGHOPDUFKLR7KH/X[XU\&ROOHFWLRQD0LODQR4XHVWD 0LODQRVHQ]DFHGHUHQpDOODPLPLFDUHWRULFDQpDOODVWUDYDJDQ]D GLQDPLFDFLWWjqXQSXQWRGLLQFRQWURIUDDUWHGHVLJQPRGDH JOREDOLVWDTXHVWRqLOÀORFRQGXWWRUHGHOGHVLJQSHUOD´6XLWH FXOWXUDHVLDPRRUJRJOLRVLGLDYHUODYRUDWRFRQDUWLJLDQLHDUFKLWHWWL -')µXQDGHOOHFDPHUHSURJHWWDWHGDDUFKLWHWWLLWDOLDQLFKH GHOSRVWRSHUULGLVHJQDUHLQVLHPHTXHVWRLFRQLFRDOEHUJRµ,O IDQQRSDUWHGHO7RZQ+RXVH'XRPRO·XQLFRDOEHUJRGLOXVVR UHVWDXURGHOO¶([FHOVLRU+RWHO*DOOLDqVWDWRFXUDWRGDOORVWXGLRGL FRQYLVWDVXOOD&DWWHGUDOHLFRQDPLODQHVH,OGHVLJQVLGLVWLQJXH DUFKLWHWWXUDPLODQHVH0DUFR3LYDO·LQWHUYHQWRGLULVWUXWWXUD]LRQH SHUO·XWLOL]]RGLPDWHULDOLULFHUFDWLHFRORULFDOGLGHÀQLWLGDIRUPH DUFKLWHWWRQLFDHGLLQWHULRUGHVLJQKDWURYDWRXQSXQWRG·LQFRQWUR VHPSOLFLHOLQHDULDUULFFKLWLGDVXSHUÀFLULFFKHGLWUDPDHGL FRQO·HVWHWLFDFRQWHPSRUDQHDHO·RULJLQDOHVWLOH%HOOH(SRTXH GHWWDJOLGDVFRSULUH&LDVFXQSH]]RHDFFHVVRULRGHOO·DUUHGDPHQWR GHOO·DOEHUJR/RVWXGLR0DUFR3LYDKDDQFKHSURJHWWDWRSHU GHLSDUWQHUFKHKDQQRFRQWULEXLWRDOODUHDOL]]D]LRQHGHOOD O·([FHOVLRU+RWHO*DOOLDXQDFROOH]LRQHGLROWUHRSHUHG·DUWH FDPHUDKDXQDVXDFKLDUDLGHQWLWjFKHFRQWULEXLVFHLQPRGR WUDVFXOWXUHGLSLQWLHIRWRJUDÀHHKDIDWWRLQVHULUHDUUHGLFKH FRUDOHDOO·LPPDJLQHDUPRQLFDGHOODVWDQ]DVHQ]DSUHYDULFDUH ULHYRFDQRO·HOHJDQ]DGHOSHULRGR$UW'HFz$GDFFRJOLHUHJOLRVSLWL VXOO·LQVLHPH/DVXLWHVLFRPSRQHGLGXHSDUWL/·DQWLFDPHUDq DOO·LQJUHVVRYLqXQRVSHWWDFRODUHODPSDGDULRDOWRPHWULLQYHWUR FRPSRVWDGDXQFRUULGRLRGLDFFRJOLHQ]DÀQHPHQWHDUULFFKLWR GL0XUDQRFUHDWRGD'H0DMRGDTXLJOLRVSLWLSRVVRQRULODVVDUVL GDFDUWHGHFRUDWHDPDQRFRQGLVHJQLGHLSDUFKLHPRQXPHQWL QHOOD*DOOLD/RXQJH%DUQHOODFDOGDHDFFRJOLHQWHDWPRVIHUDGL GL0LODQR/D]RQDEDJQREHQHVVHUHqFRPSRVWDGDXQODWR /LEUDU\HGHOOD&LJDU5RRPFKHULFKLDPDPRWLYLGHOORVWLOH'HFR GDOODJUDQGHYDVFDIUHHVWDQGLQJHGDOODGRFFLDFKHJXDUGD /·([FHOVLRU+RWHO*DOOLDFRPSUHQGHOXVVXRVHFDPHUHDOOHVWLWH FRQXQWDJOLRYHUVRODÀQHVWUDVXO'XRPRGDOO·DOWURODWRWURYLDPR GD&DVVLQDFKHLQFOXGRQRVXLWH7UDHVVHYLqODVRQWXRVD LOSLDQRFRQGRSSLRODYDER$OOHSDUHWLXQFRORUHURVVRLQWHQVR .DWDUD6XLWHFRQLVXRLPTXQDGHOOHVXLWHSUHVLGHQ]LDOL FDOGRSDVVLRQDOHUHVRSHUIHWWDPHQWHGDOODTXDOLWjGHOODSLWWXUD SLJUDQGLG·,WDOLDFKHVLWURYDDOVHWWLPRSLDQR3RLF·qOD*DOOLD HXQDERLVHULHUHDOL]]DWDVXGLVHJQRGL-DFRSRGHOOD)RQWDQDGD 6XLWHFRQGXHFDPHUHGDOHWWRHFKHUDSSUHVHQWDXQDVRÀVWLFDWD *LRYDQQL)LRULWRXWLOL]]DQGRJUDQGLDVVLVWRULFKHUHFXSHUDWHGDL GLPRUDSULYDWDULÀQLWDFRQGHWWDJOLGLOXVVR&LQTXHGHOOH'HVLJQ ODYRULGLULTXDOLÀFD]LRQHGHOOHSDUWLFRPXQLGHOO·KRWHO´,OYDORUH 6XLWHVRQRGHGLFDWHDGXQDSHUVRQDOLWjPLODQHVHFKHVLqGLVWLQWD GHOSURJHWWRKDVSLHJDWR-DFRSRGHOOD)RQWDQDqTXHOORFKH QHOFDPSRGHOGHVLJQHGHOO·DUFKLWHWWXUD9LFR0DJLVWUHWWL$FKLOOH FLDVFXQRGLQRLFRPHRVSLWLGHOODFDPHUDSRWUjULFRUGDUHGHO &DVWLJOLRQL*Lz3RQWL/XLJL&DFFLD'RPLQLRQLH)UDQFR$OELQL 7KH/X[XU\&ROOHFWLRQ+RWHOV5HVRUWVKDDIIHUPDWR´(·XQ SURSULRVRJJLRUQRHSRUWDUVLYLDFRPHXQDFDUWROLQDSHQVDQGR D0LODQRHDOODVXLWHFKHORKDDFFROWR4XHVWRqXQYDORUHIDWWRGL HPR]LRQLGLPHPRULDGLVHQVD]LRQLHGLEHQHVVHUHµ M&A PASSA DI MANO LA GESTIONE DEGLI HOTEL UNA 8QLSRO6DL$VVLFXUD]LRQL6S$KDFRPXQLFDWRFKHORVFRUVR RIAPERTURE TORNA AL SUO ANTICO SPLENDORE L’HOTEL GALLIA PDJJLROHFRQWUROODWH$WDKRWHOV6S$H8QLSRO6DL,QYHVWLPHQWL /X[XU\&ROOHFWLRQ+RWHOV5HVRUWVKDLQDXJXUDWRO·([FHOVLRU+RWHO ,PPRELOLDUH$WKHQV5()XQGKDQQRVRWWRVFULWWRFRQ8QD6S$ *DOOLDGLSURSULHWjGL.DWDUD+RVSLWDOLW\FKHqVWDWRUHVWDXUDWR ´8QDµDFFRUGLDYHQWLDGRJJHWWRO·DFTXLVL]LRQHDWWUDYHUVR FRQSDUDPHWULFKHKDQQRULVSHWWDWRORVSOHQGRUHRULJLQDOHGL GXHGLVWLQWHRSHUD]LRQLULVSHWWLYDPHQWHGHOUDPRG·D]LHQGD 6XLWH7RZQKRXVH'XRPR 6*56S$TXHVW·XOWLPDSHUFRQWRGHO)RQGRGL,QYHVWLPHQWR ([FHOVLRU+RWHO*DOOLD (GHQ 50 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 FRQFHUQHQWHO·DWWLYLWjGLJHVWLRQHDOEHUJKLHUDGL8QDHGHOUHODWLYR FRQWLQHQWHULVSHWWRDOTXDQGRHUDQRSUHVHQWLFDPHUH SRUWDIRJOLRLPPRELOLDUHDGHVWLQD]LRQHDOEHUJKLHUD /·HVSDQVLRQHHXURSHDqSDUWHGHOODVWUDWHJLDGLFUHVFLWDJOREDOHGL /·DFTXLVL]LRQHGHOUDPRG·D]LHQGDSUHYHGHXQFRUULVSHWWLYR 0DUULRWW,QWHUQDWLRQDOFKHUDJJLXQJHUjPLOLRQHGLFDPHUHQHO GLPLOLRQLGLHXURPHQWUHLOSUH]]RSHUO·DFTXLVL]LRQH PRQGRHQWURODÀQHGHO GHOSRUWDIRJOLRLPPRELOLDUHqSDULDPLOLRQLGLHXUR ´'DOFLVLDPRFRQFHQWUDWLVXOORVYLOXSSRGLEUDQGIRUWLFKH /·HVHFX]LRQHGHOOHSUHGHWWHRSHUD]LRQLDYUjOXRJRWUDO·DOWUR LQFRQWUDQROHQHFHVVLWjGLGLYHUVHWLSRORJLHGLFOLHQWHODHDOODÀQH GRSRO·RWWHQLPHQWRGHOO·DSSURYD]LRQHGDSDUWHGHOOHFRPSHWHQWL GHODEELDPRUDJJLXQWRXQLPSRUWDQWHULVXOWDWRFRQ $XWRULWjHGHOFRPSOHWDPHQWRGHOOHSURFHGXUHGLULVWUXWWXUD]LRQH FDPHUHDSHUWHRLQIDVHGLDSHUWXUD4XHVWRqVWDWRSRVVLELOHDQFKH GHOO·LQGHELWDPHQWRGL8QD'DOO·XQLRQHWUD$WD+RWHOVH8QD JUD]LHDOO·LQWURGX]LRQHGLTXDWWURQXRYLPDUFKLGHOOHFDWHJRULH QDVFHUjXQOHDGHUQD]LRQDOHQHOVHWWRUHDOEHUJKLHURLWDOLDQRFRQ OXVVRHOLIHVW\OHLQ(XURSD$XWRJUDSK&ROOHFWLRQ$&+RWHOVE\ SLGLVWUXWWXUHVLDEXVLQHVVFKHOHLVXUHFLUFDFDPHUHXQ 0DUULRWW(',7,21H0R[\+RWHOVµDIIHUPD$P\0F3KHUVRQ IDWWXUDWRDJJUHJDWRGLROWUHPLOLRQLGLHXUR,OQXRYRVRJJHWWR SUHVLGHQWHHPDQDJLQJGLUHFWRUGL0DUULRWW,QWHUQDWLRQDO(XURSH SRWUjDQFKHFRQO·DXVLOLRGLSDUWQHUULFHUFDUHRSSRUWXQLWjGL ´$OWUHFDPHUHVDUDQQRDSHUWHHQWURODÀQHGHOOD YDORUL]]D]LRQHHVYLOXSSRDFFUHVFHQGRODSURSULDFRPSHWLWLYLWjLQ PHWjGHOOHTXDOLSRVL]LRQDWHQHOQRVWURSRUWIROLROXVVRHOLIHVW\OH XQVHWWRUHVWUDWHJLFRGHOO·HFRQRPLDLWDOLDQDFRPHLOWXULVPR 3DUWLFRODUHVODQFLRDYUj$XWRJUDSK&ROOHFWLRQFKHVLDPSOLHUj TXHVW·DQQRFRQFLUFDQXRYHFDPHUHLQ(XURSD4XHVWRPHVH E’ TEMPO DI SHOPPING QATAR COMPRA HOTEL DI LUSSO IN GRAN BRETAGNA LQDXJXULDPRLQROWUHLO-:0DUULRWW9HQLFHUHVRUWGLOXVVRVLWXDWRLQ &RQVWHOODWLRQ+RWHO*URXSVRFLHWjGHOIRQGRVRYUDQRGHO4DWDUKD LOGHOOHQXRYHFDPHUHHXURSHHDSULUDQQRLQKRWHOSDUWH FRPSUDWRLOGL&RURLQJUXSSRGHJOLKRWHOGLOXVVRFKHSRVVLHGH GLEUDQGVHOHFWVHUYLFHROLIHVW\OHFRPH0R[\+RWHOV&RXUW\DUG 0D\ERXUQHGLFXLIDQQRSDUWHLWUHSUHVWLJLRVLDOEHUJKL&ODULGJH·V $&+RWHOVH5HVLGHQFH,QQVHJXHQGRXQDVWUDWHJLDGLFUHVFLWD 7KH%HUNHOH\DQG7KH&RQQDXJKW/DTXRWDqVWDWDFHGXWDGDL VXSSRUWDWDGDOOHUHFHQWLULFHUFKHFKHPRVWUDQRFRPHTXHVWL IUDWHOOL%DUFOD\HGLWRULGHOJLRUQDOH7HOHJUDSKHGDOO·LQYHVWLWRUH PDUFKLVLDQRLSLDSSUH]]DWLGDLYLDJJLDWRULG·DIIDULGLQXRYD LUODQGHVH'HUHN4XLQODQ/·LPSRUWRGHOODWUDQVD]LRQHQRQq JHQHUD]LRQH,QSDUWLFRODUH0R[\+RWHOVDVVLVWHUjDOODFUHVFLWD VWDWRUHVRQRWR&RQVWHOODWLRQDYHYDSUHVVRXQDSULPDTXRWDGHO SLULOHYDQWHFRQQXRYHFDPHUHHQWURLOVHJXLWRGD JUXSSRQHOHRUDKDSUHVRODPDJJLRUDQ]D&RQVWHOODWLRQ &RXUW\DUGFRQFDPHUH,OGHJOLKRWHOLQSLSHOLQHSHU QHJOLXOWLPLDQQLqGLYHQWDWRXQRGHLSULQFLSDOLJUXSSLGHOOD LSURVVLPLGXHDQQLVLWURYDQHL3DHVLGHOO·(XURSD2ULHQWDOHH ULFH]LRQHGLOXVVRFRQLPSRUWDQWLRSHUD]LRQLFRPHOHDFTXLVL]LRQL 2FFLGHQWDOH(QWURODÀQHGHODSULUDQQRROWUHFDPHUH GHOO·,QWHUFRQWLQHQWDO/RQGRQ3DUN/DQHQHOHLO*UDQG+RWHOGL LQ5XVVLDPHQWUHTXHVWDSULPDYHUDVDUjLQDXJXUDWR-:0DUULRWW 3DULJLORVFRUVRDQQR %RGUXPLQ7XUFKLDVHWWLPRKRWHOGHOEUDQG-:0DUULRWWLQ(XURSD XQ·LVRODSULYDWDGHOODODJXQDGL9HQH]LDµ*XDUGDQGRDO 1HOO·(XURSD2FFLGHQWDOHqSUHYLVWDO·DSHUWXUDGLTXDVL CORPORATE MARRIOTT: FUTURO SEMPRE PIÙ EUROPEO FDPHUHQHLSURVVLPLGXHDQQLODPDJJLRUDQ]DGHOOHTXDOLSDUWH 'RSRXQGDUHFRUGFRQWLQXDODFUHVFLWDLQ(XURSDGL 0R[\+RWHOVFKHQHODPSOLHUjODVXDSUHVHQ]DFRQROWUH GL$XWRJUDSK&ROOHFWLRQ1HOO·DUHD8.,UODQGDJUDQGHVSLQWDSHU 0DUULRWW,QWHUQDWLRQDO,QFFKHHQWURODÀQHGHOUDJJLXQJHUj FDPHUHWUDLWUHKRWHOGL/RQGUDHTXHOORGL$EHUGHHQ,Q(XURSD OHFDPHUHRSHUDWLYHRLQIDVHGLFRVWUX]LRQHQHLEUDQG &HQWUDOHLOGHOODFUHVFLWDLQSLSHOLQHHVDUjDQFKHXQIRUWH GHOVXRSRUWIROLR0DUULRWWWULSOLFKHUjFRVuODVXDSUHVHQ]DQHO PHUFDWRSHU0R[\+RWHOVFRQFDPHUHHQWURODÀQHGHO 81$+RWHO 0DUULRWW RE 117 - Maggio - Giugno 2015 51 C O N G I U N T U R A Per una riforma della legge urbanistica nazionale a cura di Paolo Crisafi, dg Assoimmobiliare Le criticità legate al consumo di suolo I progetti di sviluppo-riqualificazione e e gli enti locali versano in una situa- degli ultimi 50 anni sono sempre più la realizzazione di infrastrutture locali zione di crisi finanziaria e non dispon- evidenti e drammatiche. hanno subito un forte arresto con la gono di forze sufficienti per avviare un Con l’obiettivo di contenere i costi di conseguenza che le nostre città stanno sistematico processo di rigenerazione gestione del territorio, restituire alle cit- invecchiando e non rispondono più delle città in un contesto normativo tà la capacità di generare e sostenere alle esigenze della collettività. diventato estremamente complesso e lavoro, funzioni e servizi complessi e L’imperativo, quindi, è “rigenerare”, farraginoso sia per gli operatori che per sempre più sofisticati, aumentare la ma per fare ciò servono risorse econo- gli enti locali. qualità della vita degli abitanti e con- miche perché rigenerare costa più che Diventa, quindi, sempre più essenziale tenere i costi ambientali dello sviluppo consumare. coordinare e snellire le procedure e (consumo di suolo e consumi energeti- Nel nostro Paese gli operatori nazionali attrarre capitali esteri che investano “ nel nostro territorio. ci), diversi paesi europei hanno sviluppato un complesso di politiche urbane che sono state capaci di riportare le loro principali città nella competizione globale. È, infatti, la capacità delle città di attrarre abitanti e investimenti per generare lavoro nei settori più avanzati dell’economia a determinare il posizionamento delle macro regioni ad esse collegate nella scala globale dei paesi avanzati (vecchi e nuovi). La crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 ha avuto forti ripercussioni sul mercato immobiliare e, quindi, sull’uso del territorio. 52 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 Il 2014 è stato il primo anno in cui molti investitori stranieri sono tornati Diventa, quindi, sempre più essenziale coordinare e snellire le procedure e attrarre capitali esteri “ a guardare all’Italia con interesse, ma gli investimenti si sono concentrati su immobili core, che rappresentano eccellenze del nostro patrimonio immobiliare. Investimenti esteri in progetti di sviluppo e rigenerazione, invece, sono pressoché assenti e la causa principale è il c.d. rischio urbanistico, ossia l’impossibilità di programmare progetti secondo tempi e regole certe. Le diverse proposte di legge (riforma Titolo V, consumo di suolo, rigenerazione urbana) e i programmi di finanziamento (Piano casa, Piano città) avviati negli ultimi anni hanno cercato di affrontare la situazione, ma ognuno ha sempre puntato a risolvere uno dei temi in campo senza riuscire ad affermare una visione completa capace di segnare un vero punto di ripresa. Inoltre, nei dibattiti generati da ogni proposta, si è purtroppo sempre sviluppata una separazione di visione tra pubblico e privato che ha impedito di definire proposte accettabili da parte di tutti i soggetti interessati e praticabili in periodi di risorse scarse “ Ci si aspetta, dunque, che la riforma urbanistica introduca definizioni chiare Una maggiore uniformità a livello nazionale consentirà di ridistribuire in modo più equilibrato le risorse finanziarie e di permettere un recupero del territorio anche nelle zone oggi più disagiate come l’attuale. L’unico modo per poter invertire la rotta è una coraggiosa e drastica riforma della legge urbanistica nazionale che consenta in tempi rapidi di pro- “ e valide per tutto il territorio nazionale, che sostituiscano una volta per tutte le attuali varie definizioni concepite a livello locale (es. s.l.p., s.u.l., ecc.) .L’attuale stesura del disegno di legge appare alle volte generica e contraddittoria. Si potrà rivedere, alla luce delle definizioni unitarie nazionali (DUN), il testo della norma risolvendo così problemi applicativi che derivano dall’uso di termini di dubbia interpretazione. 2) Consumo di suolo e rigenerazione del territorio Aspetto fondamentale della riforma della legge urbanistica non può che essere la tutela del territorio e, quindi, la programmazione di uno sviluppo sostenibile delle città. grammare e finanziare una effettiva senta un limite ad operare su scala Consumo di suolo e rigenerazione sono rigenerazione del tessuto urbano e nazionale e ha creato una Italia a due facce della stessa medaglia. un ammodernamento del territorio, diverse velocità. Se la legge urbanistica nazionale non nell’ottica di salvaguardare e miglio- La legge nazionale urbanistica do- è in grado di fornire indicazioni, criteri rarne l’uso. vrebbe introdurre definizioni e proce- e limiti precisi ed efficaci per ridurre dure che valgano indistintamente per drasticamente il consumo di suolo, Aspetti fondamentali ed essenziali tutto il territorio nazionale, lasciando sarà pressoché impossibile avviare per programmare una vera riforma così agli enti locali solo il potere di un processo di rigenerazione del patri- sull’uso del territorio compiere le scelte veramente discre- monio edilizio esistente (rigenerazione Al fine di semplificare il confronto, si zionali, senza incidere sugli strumenti sociale e urbanistica di quartieri e città è deciso di individuare di seguito solo e sulle procedure. e recupero di aree dismesse) atteso che gli aspetti fondamentali ed essenziali Una maggiore uniformità a livello tali interventi sono normalmente più che, secondo entrambe le Associazio- nazionale consentirà di ridistribuire in onerosi e complessi di quelli program- ni, dovranno essere affrontati e risolti modo più equilibrato le risorse finan- mati sulle aree non urbanizzate. per programmare una vera riforma ziarie e di permettere un recupero del Occorre, dunque, abbandonare la sull’uso del territorio e rimettere in moto territorio anche nelle zone oggi più linea di una legge nazionale che tro- l’iniziativa pubblica e privata. disagiate. verà attuazione solo attraverso succes- 1) Uniformità di linguaggio e di strumenti sull’intero territorio nazionale L’esercizio della podestà legislativa concorrente in materia di uso del territorio si è tradotta nella creazione di definizioni normative, termini e procedure che differiscono da regione a regione. Tale disomogeneità, di fatto, rappre- “ Tale disomogeneità, di fatto, rappresenta un limite ad operare su scala nazionale e ha creato una Italia a diverse velocità “ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 53 “ 3) Semplificazione e coordinamento È, quindi, necessario definire fin da subito regole obiettivi e indirizzi che dovranno essere osservati anche dagli enti locali nel pianificare ’uso del proprio territorio e che permettano una concreta riduzione del consumo di suolo in tempi brev “ Con la scelta di eliminare le province, viene naturale ipotizzare solo due livelli di pianificazione: regionale e comunale. Il primo livello volto a programmare scelte strategiche di interesse sovracomunale, il secondo, invece, a definire in modo specifico l’uso del territorio di ciascun comune. Nell’ottica di semplificazione e di ammodernamento del sistema, gli stru- sivi decreti attuativi ovvero attraverso ed incentivi il ruolo degli operatori menti di pianificazione non dovrebbe- scelte che variano ancora da regione privati nell’attuazione di tali rilevanti ro più individuare ciò che è consentito a regione, a favore di una norma im- trasformazioni, al fine di garantire fare, ma specificare solo i divieti e le mediatamente efficace che definisca l’efficienza nel governo del territorio e effettive limitazioni che possono essere il risparmio di suolo come principio la realizzazione di interventi funzionali opposte all’iniziativa economica dei generale-cardine della gestione del allo sviluppo; uniformando nei limiti privati, sulla base di obiettivi strategici territorio, il cui superamento dovrà es- consentiti dalla Carta Costituzionale generali (principio di indifferenza delle sere fonte di una specifica motivazione l’attuale sistema di premialità (incen- funzioni insediabili). L’aggregazione sindacabile dal Governo già in sede di tivi per interventi di risparmio energe- di Comuni e il ruolo delle Città Metro- consultazione preventiva. tico e per la qualità ed innovazione politane debbono essere presi in con- È, quindi, necessario definire fin da progettuale; riduzione degli oneri; in- siderazione dalla norma soprattutto subito regole obiettivi e indirizzi che crementi di edificabilità, ecc…). perché una maggiore dimensione (sia dovranno essere osservati anche da- Sembra utile fare riferimento alla linea territoriale, sia demografica) consente gli enti locali nel pianificare l’uso del politica seguita dalla Germania, che un’economia di scala nella erogazione proprio territorio e che permettano non solo fissa obiettivi più ambiziosi dei servizi e nella realizzazione delle una concreta riduzione del consumo di quelli comunitari (zero consumo di infrastrutture. di suolo in tempi brevi. suolo in 20 anni anziché in 50), ma E’ necessario definire una volta per Una efficace politica di riduzione del mira a raggiungere tali obiettivi anche tutte il principio secondo cui la proprie- consumo di suolo comporterà automa- attraverso manovre fiscali. tà fondiaria andrebbe svincolata dai ticamente un incremento del valore del patrimonio edilizio esistente con conseguente maggior attrazione di investimenti sui progetti di recupero, riqualificazione e rigenerazione. Inoltre, essendo tali progetti di recupero, riqualificazione e rigenerazione più complessi e onerosi, sarà altresì necessario individuare processi che consentano un equilibrato confronto pubblico-privato e strumenti che introducano possibili incentivi volti a rendere economicamente sostenibili tali progetti. È dunque auspicabile che la nuova legge urbanistica nazionale fissi principi chiari in materia di partecipazione della collettività al processo di formazione delle scelte volte alla rigenerazione urbana; ed al contempo riconosca 54 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 diritti edificatori che, originati da una “ proprietà immobiliare, possono essere allocati in altre porzioni di territorio ed assumono la caratteristica codicistica Il primo livello volto a programmare scelte strategiche di interesse sovracomunale, il secondo, invece, a definire in modo specifico l’uso del territorio di ciascun comune “ di diritti reali, con tutte le conseguenze in merito alla trasferibilità e idoneità degli stessi a costituire oggetto di diritti reali di garanzia. Le procedure urbanistiche, infine, dovrebbero già contenere anche le norme di coordinamento con le procedure ambientali (in particolare VAS e VIA, tutela paesaggio, bonifiche), affinché il completamento dell’iter urbanistico consolidi effettivamente la possibilità di realizzare il progetto. Non senza trascurare l’effetto semplificativo ed acceleratorio che potrebbe conseguire all’introduzione della Conferenza di servizi “locale e per- manente” per la approvazione dei poteri sostitutivi attraverso la nomina progetti di trasformazione urbana che di commissari ad acta, non solo per presentano un particolare grado di opera del giudice amministrativo, ma complessità. anche su impulso del Prefetto. In particolare, il tema delle bonifiche assume sostanziale rilevanza per il Il documento è stato elaborato per recupero di aree dismesse o degradate Assoimmobiliare (l’Associazione pre- sia per i costi, sia per la complessità sieduta da Aldo Mazzocco e diretta del coordinamento tra procedure ur- da Paolo Crisafi)con il coordinamento banistiche e procedure ambientali. dell’Avv. Riccardo Delli Santi, e dai Infine, sempre in un’ottica di uniformi- membri della Governance e dagli tà, devono essere riviste le competen- Esperti: Matteo Cabassi, Carmine Ce- ze tra i vari enti locali, introducendo sarano, Alessandro Falasca, Luciano nelle procedure urbanistiche un dia- Manfredi, Pierluigi Toti; e per Audis logo tra Stato e realtà locali attraverso da: Dionisio Vianello, Federico Vanet- le Prefetture e introducendo effettivi ti, Marina Dragotto. “ Il tema delle bonifiche assume sostanziale rilevanza per il recupero di aree dismesse o degradate REAL ESTATE “ ZZZUHZHELW ZZZÀHUDPLODQRPHGLDLW BIMESTRALE ITALIANO DI ECONOMIA E FINANZA IMMOBILIARE Anno XII numero 117 - Maggio - Giugno 2015 Pubblicazione periodica bimestrale registrata presso il Tribunale di Milano n. 14 in data 04.01.2011 Editore Fiera Milano Media S.p.A. Sede legale Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Tel. + 39 02 49971 Fax +39 02 49976572 LQIR#ÀHUDPLODQRPHGLDLWZZZÀHUDPLODQRPHGLDLW Sede operativa 66GHO6HPSLRQH5KR0LODQR7HO)D[ZZZÀHUDPLODQRPHGLDLW Presidente Giampietro Omati Amministratore Delegato Antonio Greco Iscrizione Roc n. 11125 del 25/07/2003 Direttore responsabile$QWRQLR*UHFRDQWRQLRJUHFR#ÀHUDPLODQRLW Coordinamento redazionale)DELR3DQGROÀQLIDELRSDQGROÀQL#ÀHUDPLODQRPHGLDLW Collaboratori$GULDQR$OLPRQWL(QULFR%LDVL)HGHULFR&KLDYD]]D$QJHOR&LFFDUHOOL3DROR&ULVDÀ6DUD/XGRYLFL)UDQFHVFR0DU]DUL&DWKHULQH /HJXLOORX(GRDUGR/LXQL$FKLOOH2WWDYLDQL$OHVVDQGUR3ULQR/LD4XLOLFL)XOYLR5DYDVLR(ULF5HVNDOD2OLYLHUR7URQFRQL *UDÀFD Daniela Ghirardini 3URJHWWRJUDÀFR Diego Foschi Foto Imagoeconomica Pubblicità e abbonamenti ,QHV+DG]LDKPHWRYLF,QHV#ÀHUDPLODQRPHGLDLW7HO 8IÀFLR7UDIÀFRNadia Zappa 1DGLD=DSSD#ÀHUDPLODQRPHGLDLW7HO &RRUGLQDPHQWR'73Alberto Decari $OEHUWR'HFDUL#ILHUDPLODQRPHGLDLW7HO Stampa)DHQ]D*UPVQ²)DHQ]D5DDistribuzione per l’Italia Poste Italiane Spa Mepe Messaggerie Periodici S.p.A., via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano 7HVWDWD$VVRFLDWD INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento – Piazzale Carlo Magno 1, Milano - per l’invio della rivista richiesta in abbonamento, attività amministrative ed altre STIVE^MSRMEGM{WXVYQIRXEPMITIVSXXIQTIVEVIERSVQIHMPIKKISVIKSPEQIRXS-RSPXVIWSPSWIrWXEXSIWTVIWWSMPTVSTVMSGSRWIRWSEPP´EXXSHIPPEWSXXSWGVM^MSRIHIPP´EFFSREQIRXS*MIVE1MPERS1IHME7T%TSXVkYXMPM^^EVIMHEXMTIV½REPMXkHM marketing, attività promozionali, offerte commerciali, analisi statistiche e ricerche di mercato. Alle medesime condizioni, i dati potranno, altresì, essere comunicati ad aziende terze (elenco disponibile a richiesta a Fiera Milano Media SpA) per PSVSEYXSRSQMYXMPM^^MEZIRXMPIQIHIWMQI½REPMXk 0IGEXIKSVMIHMWSKKIXXMMRGEVMGEXMHIPXVEXXEQIRXSHIMHEXMTIVPI½REPMXkWYHHIXXIWSRSKPMEHHIXXMEPPEKIWXMSRIEQQMRMWXVEXMZEHIKPMEFFSREQIRXMIHEPPIXVERWE^MSRMITEKEQIRXMGSRRIWWMEPPEGSRJI^MSRIIWTIHM^MSRIHIPQEXIVMEPIIHMXSVMEPIEP servizio di call center, ai servizi informativi. %MWIRWMHIPP´EVXHPKWWMTSWWSRSIWIVGMXEVIMVIPEXMZMHMVMXXMJVEGYMGSRWYPXEVIQSHM½GEVIGERGIPPEVIMHEXMSHSTTSVWMEPPSVSYXMPM^^STIV½RMHMGSQYRMGE^MSRIGSQQIVGMEPIMRXIVEXXMZEVMZSPKIRHSWME*MIVE1IHME1IHME7T%¯7IVZM^MS Abbonamenti – all’indirizzo sopra indicato. Presso il titolare è disponibile elenco completo ed aggiornato dei responsabili. Informativa resa ai sensi dell’art. 2, Codice Deontologico Giornalisti Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 e dell’art. 2 del Codice Deontologico dei Giornalisti, Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento - rende noto che presso la Redazione di Roma, in Piazza della Repubblica 59, vengono conservati KPMEVGLMZMHMHEXMTIVWSREPMIHMMQQEKMRMJSXSKVE½GLIGYMMKMSVREPMWXMTVEXMGERXMITYFFPMGMWXMGLIGSPPEFSVERSGSRPIXIWXEXIIHMXIHEPTVIHIXXSXMXSPEVIEXXMRKSRSRIPPSWZSPKMQIRXSHIPPETVSTVMEEXXMZMXkKMSVREPMWXMGETIVPI½REPMXkHMMRJSVQE^MSRI connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale delle testate. I dati personali presenti RIKPMEVXMGSPMIHMXSVMEPMIXVEXXMHEMTVIHIXXMEVGLMZMWSRSHMJJYWMEPTYFFPMGS%MWIRWMHIPP´EVXHPKWWMTSWWSRSIWIVGMXEVIMVIPEXMZMHMVMXXMJVEGYMGSRWYPXEVIQSHM½GEVIGERGIPPEVIMHEXMSHSTTSVWMEPPSVSYXMPM^^SVMZSPKIRHSWMEPXMXSPEVIEP predetto indirizzo. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia. Presso il titolare è disponibile l’elenco completo ed aggiornato dei responsabili. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 55 OZIOGRAFIA Stefano Ricuc ci È ancora profondo rosso tefano Ricucci torna al suo vecchio amore, il settore immobiliare, ma perde soldi. L’immobiliarista, noto per avere coniato l’espressione “furbetti del quartierino”, con cui si riferiva ad altri finanzieri diventati come lui famosi a metà degli anni Duemila per le vicende legate ad alcune tentate scalate bancarie e societarie, da tempo ormai vive a Londra, ma ha mantenuto in Italia almeno una parte della propria attività. Le Lekythos srl, infatti, ha sede a Roma, nella via Vittorio Veneto diventata famosa grazie a “La dolce vita” di Federico Fellini e fa capo alla finanziaria The Emperor Trust, che non è altro che l’ex The Stefano Ricucci Trust riconducibile per l’appunto all’ex odontotecnico di Zagarolo. Ebbene, la Lekythos, che nel 2012 o ha modificato il proprio oggetto sociale dal settore del noleggio o di auto senza conducente all’ac-quisto e vendita di beni immobilii come attività principale, ha archi-viato il 2013 con una perdita di esercizio da quasi 179mila euro, o, che si confronta con il rosso di poco più di 79mila euro del 2012. 2. Sempre nel 2013, il valore della la produzione è salito da poco più iù di 203 a quasi 408mila euro. Se i numeri di conto economico non on appaiono particolarmente rilevanti, nti, diverso è il discorso per il debito ito complessivo della Lekythos, che nel 2013 è cresciuto da 3,1 a 3,8 milioni oni S 56 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 di euro. All’interno della voce, spicca il finanziamento da 2 milioni dalla Magiste srl. Da ricordare che Magiste, in tutte le sue declinazioni (international, holding, spa, real estate ecc), è il nome che deriva dalle prime sillabe del padre Matteo, della madre Gina e di se stesso con cui Ricucci era solito chiamare i veicoli finanziari utilizzati negli anni d’oro della sua attività, compresa la fase di tentata scalata alla Rcs, il gruppo ten editoriale del Corriere della Sera. edi Rilevante anche la voce “crediti” di Rile Lekythos, pari a 3,5 milioni, 1,6 dei Lek quali verso la Magiste real estate qu property spa in liquidazione. Da nopro tare il parco macchine della società, tar inserite tra le “immobilizzazioni ins materiali” e rappresentate da una m Volkswagen Passat, un’Audi S8, Vo un porter Piaggio e una Smart Coupé. Il totale delle immobilizzaC zioni materiali, che oltre alle auto zi comprende anche un immobile, co alla fine del 2013 valeva poco a più di 186mila euro, per un costo p sstorico di quasi 324mila euro. I numeri della Lekythos sono stan tti approvati dall’assemblea dei ssoci, e dunque fondamentalmentte da Ricucci, che è pure amminisstratore unico della società, il 18 ffebbraio scorso. Lo stesso giorno è stato deciso di portare a nuovo lla perdita e di conferire all’ex furbetto del quartierino “ampia delega per tutti gli adempimenti di legge connessi”. REAL ESTATE RE-RETAIL Land of Opportunity? Punti di vista ............................................... Focus .............................................................. Prassi virtuose ........................................... Tendenze ...................................................... Progetti in itinere .................................... In evidenza .................................................. ................................................................................................. Editoriale di Enrico Biasi “Il Fiscal compact è nullo, il governo lo certifichi”… “Non esiste precedente storico di stati che, per perseguire obiettivi di crescita, si siano rigidamente vincolati al rispetto della parità di bilancio”: pure illegalmente (Giuseppe Guarino, Il Foglio, 11/12/2012) l Trattato di Lisbona ha fallito: da quel patto avrebbe dovuto nascere una Europa con il ruolo di guida per la crescita mondiale. Invece questo non è avvenuto. Perché il modello della sola austerità non ha funzionato. Anzi, se diamo una immagine dell’Europa solo di rigore e burocrazia facciamo solo un grande regalo a chi vuole distruggerla» (…).«Il futuro dell’economia parlerà francese e italiano e non tedesco. A settembre, dopo che avremo completato questo primo ciclo di riforme, posso assicurare che l’Italia andrà a fare casino a Bruxelles con una determinazione che nemmeno immaginate» (…). «Il Pd è il partito che alle ultime elezioni ha preso più voti di tutti, battendo anche la Cdu, ma noi siamo gli unici che non parlano male della Merkel. Ma non è lei la causa della crisi, ma la mancanza di riforme» (…). «Mentre gli Stati Uniti hanno puntato sulla crescita per uscire dalla crisi, l’Europa ha imboccato la strada dell’austerità e mi sembra chiaro chi ha avuto ragione. Ma il fiscal compact l’anno voluto tutti, anche il Pd. Anche Brunetta che ora ci critica, ma forse non se ne è accorto»”. Also sprach Renzi di fronte alla platea del Festival dell’Economia di Trento, assiso a fianco dell’omologo francese Manuel Valls; nell’imminenza di un voto regionale rivelatosi poi impari alle aspettative (Luca Pagni, “Renzi: «Basta austerità faremo casino a Bruxelles per cambiare la politica Ue». Il premier annuncia per settembre una offensiva contro il fiscal compact. «No al capitalismo di relazione»”, la Repubblica, 31 maggio 2015). Accantonata la tentazione di rubricare l’ennesima sparata di Pittibimbo (copyright Dagospia) alla voce Virna Lisi/ Candida Chedenti (ci riferiamo alla réclame televisiva d’antan del dentifricio Chlorodont: “Con quella bocca può dire tutto ciò che vuole”), rimarchiamo che questa dovrebbe essere “la madre di tutte le battaglie”: giacché “In una unione monetaria non ci si può permettere di avere profonde e crescenti divergenze strutturali tra paesi, perché queste tendono a diventare esplosive”, e “possono arrivare a minacciarne l’esistenza” (Mario Draghi il 22 maggio, nell’ambito del Forum della Bce di Sintra; roba da far impallidire l’epitaffio di Jacques II de Chabannes de La Palice: “Ci-gît Monsieur de La Palice. Si il n’était pas mort, il serait encore en vie”). “«I Totem e tabù Come è noto, i dati Istat relativi al primo trimestre hanno asseverato l’uscita del Belpaese da recessione e deflazione, ancorché sul filo dello 0 virgola. Suonino le trombe, rullino i tamburi, dunque! “Non siamo più il malato d’Europa”; anzi, “Se ce la mettiamo tutta possiamo tornare a guidare l’economia del vecchio continente” (Renzi). E saremmo addirittura diventati “un buon esempio da seguire” (Padoan). Chiedersi quale sia stato l’apporto di fattori squisitamente esogeni non è però un esercizio capzioso: essendo di palmare evidenza che il cambio favorevole dell’euro (+13 punti di competitività rispetto a un anno fa), il robusto calo del prezzo del petrolio (-30%) e i tassi di interesse ai minimi storici hanno svolto un ruolo decisivo. In realtà, la celebrata ripresa si associa a una dinamica del Pil e dei consumi che rimane assai debole; e richiederebbe incisivi interventi. Il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha sottolineato quali siano le priorità: “Da una parte, bisogna con coraggio tagliare gli sprechi della spesa pubblica, dall’altra, ogni centesimo recuperato dal minor costo del debito pubblico e dalla lotta all’evasione e all’elusione deve essere immediatamente restituito ai contribuenti in regola mediante la riduzione delle aliquote Irpef. E poi bisogna scongiurare assolutamente l’aumento dell’Iva. Il governo ha preso questo impegno e io voglio ribadirlo, perché questa eventualità comporterebbe costi pari a oltre 54 miliardi nel triennio 2016-2018 e brucerebbe qualsiasi prospettiva di sviluppo e di crescita nel nostro Paese” (Umberto Mancini, “La ripresa dell’economia è arrivata ma famiglie e imprese non lo sentono”, Il Messaggero, 30 maggio 2015). Ricordiamo che nelle previsioni del Def “il rapporto tra debito e Pil crescerà nel 2015 (da 132,1 a 132,5 per cento) per poi scendere significativamente nel biennio successivo (a 130,9 e 127,4), anche grazie al contributo delle privatizzazioni; ciò consentirà di rispettare la regola del debito prevista dalla normativa europea e nazionale”. E torniamo a bomba (e al Bomba). Hic Rhodus, hic salta… RE 117 - Maggio - Giugno 2015 59 a e o a e o i e e , e . a o d i l i è n o o o l . o i à e i e a g e s i e y i Punti di vista - Land of Opportunity? Fabio Bandirali - Presidente AICI e Vice Presidente Esecutivo Federimmobiliare I fermenti manifestati dal mercato richiedono condizioni favorevoli La finestra di opportunità che si sta aprendo non riporterà il Belpaese ai fasti (e nefasti) del passato, ma può dare luogo a un nuovo ciclo espansivo, diverso ma ricco di soddisfazioni he l’apertura gloriosa del tanto vituperato Expo (al netto delle esecrabili manifestazioni di idiozia mentale e pressoché totale assenza di attività sinaptica degna di nota dei cosiddetti Antagonisti) possa apotropaicamente rappresentare anche il simbolo della tanto attesa e auspicata ripartenza del sistema immobiliare del Belpaese? Se si osservano gli indicatori fondamentali dell’attività economica, emergono subito, su tutti, gli effetti benefici che sono attribuibili alla diminuzione del costo del petrolio; a cui si è affiancata in Europa quella politica, già da tempo posta in atto dalla Federal Reserve, ai più nota come Quantitative Easing: volta a ricreare con interventi espansivi la liquidità necessaria allo stimolo dell’economia (senza però a dire il vero riuscire ancora a incrementarne rapidamente la velocità di circolazione). Con precipuo riferimento al real estate, a livello politico è possibile finalmente rilevare un mutato atteggiamento e una maggiore attenzione da parte dal Governo, che ha iniziato a comprenderne la valenza e il correlato ruolo industriale, con quel che ne consegue. Le parole più volte pronunciate nel corso dell’ultimo Mipim dal Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, unanimemente apprezzate dalla comunità settoriale, hanno confermato questo nuovo mood e indicano un ulteriore e qualificante livello dei rapporti. Altro elemento importante (che aveva già rappresentato alla fine degli anni ‘90 il primo motore C 60 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 della crescita del mercato domestico per come oggi lo conosciamo) è il rinnovato interesse da parte dei grandi investitori internazionali. Tornando al Mipim, si è da più parti avuta la conferma della riapertura di una finestra temporale, grazie alla quale i capitali esteri potranno tornare a frequentare e stimolare con efficacia i vari segmenti del comparto tricolore. Tale finestra non appare tuttavia sempiterna: ed è per converso possibile indicare un periodo massimo di disponibilità, pari a più o meno un biennio. Cosa occorre per poter sfruttare al meglio queste opportunità e far sì che si possa instaurare un felice connubio con i nuovi fermenti manifestati dal mercato (si veda a titolo esemplificativo l’ultimo rapporto di JLL, che non ci dilunghiamo a spiegare)? Fattori imprescindibili In primo luogo, bisogna osservare che non è più possibile fare a meno di una concreta ripresa dell’attività produttiva: e con tale termine intendiamo l’indispensabile rilancio dello sviluppo immobiliare, allo scopo di poter ampliare l’offerta di prodotto qualitativamente interessante nei confronti della potenziale domanda in arrivo. In seconda istanza, serve una tangibile conferma dei timidi segnali in materia di disponibilità della leva finanziaria, anche e soprattutto per i fabbisogni correlati alla ripresa del development. In tale contesto, è opportuno, da un lato, favorire e promuovere il ritorno, oltre che degli investitori, anche dei molteplici operatori creditizi internazionali; e dall’altro investire nella ricerca di strumenti innovativi e complementari. Il dibattito che si sta sviluppando intorno al concetto di Crowdfunding può ad esempio innescare in tal senso un percorso virtuoso. Terzo aspetto, ma non meno importante, è la necessità di un appropriato adeguamento degli aspetti normativi: sia a livello nazionale che locale; in primis rispetto all’adozione di un’armonica legge quadro in materia urbanistica. Altra condizione da non dimenticare è poi un efficace e nel contempo efficiente completamento dell’indispensabile opera di valorizzazione del patrimonio pubblico: di fatto già in atto e di cui si auspica il proficuo prosieguo. A supporto di tutte queste iniziative, risulta poi oltremodo importante tutta quella serie di attività che oggi sono svolte singolarmente dalle varie associazioni di settore (si pensi in proposito ad Assommobiliare, al CNCC o ad AICI); nonché a livello globale e culturale da Federimmobiliare: il cui ruolo, ormai riconosciuto anche a livello internazionale, può e deve costituire un ulteriore sostegno per il settore. In tutta franchezza e in conclusione, i tempi che verranno non potranno riportarci a quell’Era di Saturno (Ipsae mella dabant quercus) che avevamo apprezzato nei primi anni del nuovo secolo. Riteniamo però che si presentino tutte le condizioni indispensabili per iniziare con successo un ciclo espansivo: sicuramente diverso, ma non privo di soddisfazioni. RE-RETAIL Punti di vista - Land of Opportunity? Antonio Biggi - Amministratore Delegato LS Capital Markets L’Italia recupera posizioni nella shopping list dei player esteri A dispetto delle notorie problematiche che lo caratterizzano e delle spade di Damocle che incombono sul piano politico ed economico, il retail real estate offre notevoli opportunità onostante uno scenario economico ancora fragile e i timori legati all’evoluzione degli eventi geopolitici mondiali, il settore immobiliare registra un clima di crescente ottimismo e fiducia. Dopo un biennio 2012-2013 fortemente negativo a livello mondiale, il 2014 ha segnato una fase di stabilizzazione, mentre il 2015 dovrebbe essere l’anno della svolta nella maggior parte dei Paesi (…). I cinque principali Paesi europei hanno chiuso il 2014 con un fatturato immobiliare in lieve aumento rispetto all’anno precedente. La crescita è guidata dal Regno Unito e dall’Italia”: questo si legge nel report “Cinquanta sfumature di ripresa” di Scenari Immobiliari (marzo 2015). In particolare, “Il mercato immobiliare italiano è tornato a crescere dopo sette anni di continua contrazione. Il 2014 è stato un anno di cambio di passo, trainato soprattutto dall’accresciuto interesse da parte dagli investitori, principalmente esteri, che sono stati particolarmente attivi sul territorio nazionale. Ora si tratta di individuare se davvero le condizioni attuali collochino il mercato italiano ai “blocchi di partenza” per una risalita, oppure se le conseguenze della crisi abbiamo trasformato a tal punto gli equilibri interni, che le attuali condizioni favorevoli potrebbero risultare insufficienti per una crescita solida e duratura”. Intanto, “Le migliori performance nel 2014 sono state registrate nel settore commerciale; nonostante la dinamica negativa dei consumi, “N il comparto è la seconda più importante asset class tra i portafogli degli investitori istituzionali (…). Oltre venti centri commerciali sono stati oggetto di scambio. Tra i protagonisti delle acquisizioni gli investitori sia di breve periodo (i primi ad attivarsi), che quelli di lunga durata (più recente il loro interesse). Sono stati attivi anche alcuni fondi immobiliari partecipati da enti previdenziali, che per la prima volta si sono affacciati al comparto commerciale”. Così è (se vi pare): ma è fuor di dubbio che, malgrado l’influsso di perduranti criticità d’ordine endogeno ed esogeno, che è pleonastico qui richiamare, l’Italia è tornata ad attrarre l’attenzione dei player cross-border. Finestra di opportunità Lo Stivale risulta ancora oggi sottopesato in termini di strategie d’investimento: non soltanto in confronto ai Paesi europei più maturi (la Spagna insegna). Le componenti che determinano il grado di appetibilità relativa di un investimento immobiliare - a parità di qualità intrinseca del prodotto (sulla quale potremmo aprire una lunga parentesi) - sono fondamentalmente tre: andamento comparativo dell’economia, tassi di rendimento reali (cioè al netto del rischio misurabile con il famigerato “spread”) e competitività del Sistema-Paese sotto il profilo amministrativo-burocratico. Ed è quest’ultimo aspetto quello che più ci penalizza. Né appare realistica la possibilità di intervenire sul piano strutturale in tempi brevi per colmare il gap con le realtà più avanzate. Siamo destinati a rimanere un Paese per specialisti consapevoli? Il ragionamento di molti investitori stranieri è che non possono evitare di prenderci in considerazione, nell’ottica di una corretta diversificazione dell’asset allocation globale: troppo spesso, però, dopo aver saturato le opportunità e i plafond disponibili per gli altri mercati occidentali. In generale, la leva utilizzabile per spostare il fuoco dell’attrattività è quindi il prezzo: aumentando il differenziale tra i tassi di rendimento reali italiani e quelli degli altri Paesi. Per i prodotti prime di tipo core il limitato stock sta comunque determinando yield in fase di compressione. Il take up è stato sin qui sostanzialmente in linea con i volumi del 2014; ma stanno finalmente ripartendo gli sviluppi. Secondo la ricerca Emerging Trends in Real Estate Europe 2015 di Pwc/ULI, “Italy is the most obvious next target. It is a large economy, with a big real estate market, and there is significant financial distress among lenders and investors”. Il 62% degli interpellati è convinto ci siano “good deals to be done”. E i segnali di fiducia che raccogliamo da parte di numerosi player (già presenti o meno) confermano che potrebbe essere arrivato il nostro turno. In margine: stando a uno degli intervistati “Italy is very popular, as long as you have eyes that can see in the dark – it is very opaque there.” Disporre di un buon “visore notturno”/advisor è pertanto essenziale. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 61 Punti di vista – Land of Opportunity? I Am the Secret Player “Oggi inizia il domani dell’Italia”: allacciate le cinture di sicurezza La situazione odierna ci riporta alla mente una installazione di Luciano Fabro del 2005 a Piazza Plebiscito (Napoli), “Italia all’asta”: intesa come palo della festa barocca o vendita all’incanto… er gli investitori internazionali l’Italia ha rialzato la testa: da ventesima nella classifica 2014 dei Paesi più attrattivi al mondo quest’anno scala otto posizioni e si aggiudica il 12° posto. Meglio della Svizzera, dell’Olanda e anche della dinamica Singapore. Un assist al governo Renzi e alle sue dichiarate intenzioni di voler riportare gli investimenti nel Paese. E anche un ottimo biglietto dal visita tra i padiglioni di un’Expo fresca di inaugurazione. La buona notizia porta la firma di A.T. Kearney, che ha appena pubblicato la 15esima edizione del suo Fdi Confidence Index, l’indice che misura quanto un Paese è nelle priorità dichiarate degli investitori internazionali per l’anno in corso. «E pensare che dal 2007 al 2013 l’Italia è stata addirittura fuori dalla classifica dei primi 25 Paesi mondiali», ricorda Marco Andreassi, partner di A.T. Kearney. Invece quest’anno, in Europa, meglio di noi hanno fatto solo la Gran Bretagna, la Germania e la Francia. Eppure qui da noi la ripresa è lontana, la disoccupazione elevata, la fiducia interna ai minimi. Che cosa ci ha resi così competitivi, agli occhi degli stranieri? «Certamente - spiega Andreassi – beneficiamo del sentiment positivo che gli investitori mostrano verso l’Europa in generale, grazie anche alle politiche di stimolo della Banca centrale europea con il Qe. Ma c’è anche attesa per le nostre capacità di ripresa economica e per le riforme del governo». Al “P 62 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 primo posto, tra le novità italiane viste di buon occhio dagli investitori internazionali, Andreassi non ha dubbi a mettere il Jobs Act: «C’è grande attesa per la flessibilità che dovrebbe arrivare dalla riforma del mercato del lavoro». Gli occhi dei capitali stranieri sono puntati anche su altre riforme in pista: quella della Pa, per esempio, e quella della giustizia. Tutti elementi essenziali che entrano in gioco quando un investimento diventa operativo in un Paese. (…) Il premier Renzi, dunque, ha una grande responsabilità: se fallisce nel portare a termine tutte le riforme promesse, le aspettative internazionali andranno presto deluse e l’Italia scenderà nella classifica dei Paesi più attraenti. «Diciamo che ha un bonus di un anno: in teoria – spiega Andreassi – in assenza di scandali gravi, una delusione sulle aspettative generate dalle riforme non dovrebbe ripercuotersi subito sulla classifica 2016». Piuttosto, ci sono dei fattori che la comunità internazionale considera determinanti nella scelta di un investimento, e sui quali l’Italia non sta intervenendo affatto. «Penso al tema della corruzione – ammette Andreassi -, che nella graduatoria degli investitori è il secondo fattore più importante. Ma anche allo sviluppo dei trasporti e della banda larga e alle politiche industriali sugli incentivi agli investimenti». Tutti aspetti su cui l’Italia, appunto, latita” (Micaela Cappellini, “Capitali esteri, l’Italia rialza la testa”, Il Sole 24 Ore, 4 maggio 2015). “Siam pronti alla vita”… A proposito di corruzione (e dintorni), nel Corruption Perceptions Index 2014 di Transparency International figuriamo al 69° posto assoluto e al 28° (e ultimo) relativamente ai Paesi dell’Unione Europea e dell’Europa Occidentale, a pari (de)merito con Bulgaria, Grecia e Romania, totalizzando 43 punti, su una scala da 0 (massima corruzione) a 100. Sul podio figurano invece Danimarca (92), Finlandia (89) e Svezia (87), con la Germania (79) in ottava posizione, la Francia (69) in quattordicesima e la Spagna (60) in diciannovesima; ma forse non è poi da questi particolari che si giudica un giocatore. Nel maggio 2014, per dire, l’assemblea degli azionisti dell’ENI non ha approvato l’introduzione nello Statuto sociale di “una clausola di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti del Consiglio di amministrazione”, come richiesto da Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti. Non ci risulta vi siano stati contraccolpi sul piano del business (ed è l’unica azienda internazionale del settore ancora in grado di operare in Libia, nonostante la guerra civile in atto). In conclusione: i crescenti flussi crossborder in realtà denotano (troppo spesso e purtroppo) soltanto la nostra anemia (Alitalia docet). Nella graduatoria dei “markets to watch” del real estate stilata da Pwc/ULI, Atene (“an opportunity for high-yield initiatives”) ha guadagnato 23 posizioni nel 2015, balzando al quinto posto. Staranno festeggiando a ouzo… RE-RETAIL Punti di vista – Land of Opportunity? Matteo Piano - Ceo Narroway Il compito più difficile nella vita è quello di cambiare se stessi Mentre la dimensione del retail sta evolvendo a straordinaria velocità per reggere il passo delle sfide del presente, i centri commerciali paiono spesso subirle, nel segno della conservazione a festa è finita. Il mondo degli shopping centre soffre a causa dell’uniformità e dell’omologazione che li rende estremamente sostituibili gli uni agli altri. La crisi ha sempre il merito di portare alla superficie il vero, separando i forti dai deboli. Per me, è un momento di opportunità: l’opportunità di cambiare, cosa che prima non veniva considerata. La consapevolezza che è necessario fare le cose diversamente è diventata un mantra che, pur essendo vero, può far precipitare le “buone intenzioni” in una voragine. Evidentemente, la domanda di una ricerca intelligente genera anche l’offerta. Però mi domando: “come può un gestore di un centro commerciale giudicare la validità e la pertinenza di un tipo di studio piuttosto che di un altro”? Fuori dell’Italia il business delle ricerche di mercato, fattibilità o di altri studi, è evoluto negli ultimi anni. Mi chiedo se i gestori dei centri commerciali italiani non rischino di adottare metodi di ricerca e diagnosi che hanno già superato la data di scadenza, provocando “un’indigestione imprenditoriale”. In Belgio e in Olanda c’è un detto che recita che nel paese dei ciechi, quello che ha un occhio fa il re. Cioè, in un universo dove la conoscenza è limitata, chi ne sa poco di più viene automaticamente considerato esperto. Credo che in Italia sia necessario investire nella formazione e sviluppo di nuovi metodi. Se facciamo le cose come al solito il risultato sarà sempre lo stesso. La domanda che mi pongo come ospite in Italia e, permette- “L temi, anche, come italiano espatriato è: “quali sono gli obiettivi del mercato dei centri commerciali? Di riguadagnare sugli anni che sono stati persi nei confronti del resto dell’Europa occidentale, o di fare dei passi avanti e generare tendenza, invece di andare dietro a tendenze ormai fuori stagione - per utilizzare un termine legato allo shopping?” Così mi esprimevo dopo aver toccato con mano lo stato dell’arte, in occasione della mia partecipazione a un workshop organizzato nell’ambito di EIRE 2013; svolgendo una serie di ulteriori notazioni che mi sembra restino di stringente attualità (si veda RE-Retail 107, pag. 75). Come ho successivamente rilevato da queste stesse colonne: “Vorrei tanto credere che abbiamo imparato qualche cosa. La mia impressione, però, è che stiamo semplicemente aspettando che la bufera passi, per poi proseguire come al solito. Sì, ci sono piccoli cambiamenti, ma il mercato nella sua interezza non è cambiato molto” (RE-Retail 114, pag. 65). Rompere gli automatismi Sono convinto da tempo che “ogni centro commerciale costituisce in ultima analisi un brand e presenta caratteri distintivi”. Il marketing settoriale “deve rafforzare la brand equity (ovvero il tasso di insostituibilità della marca) e determinare un incremento delle vendite. I due aspetti sono interrelati e sequenziali: giacché un aumento della performance che non tenga nel debito conto la prima componente è meramente circostanziale, dipendendo esclusivamente da fattori occasionali (promozioni e quant’altro), con le inevitabili implicazioni del caso; diventa invece sostenibile se non prescinde dalla valorizzazione delle peculiarità di quello specifico centro: che soltanto sviluppando un rapporto emozionale con gli stakeholder può ambire a rendersi insostituibile e minimizzare l’impatto della crescente pressione competitiva” (RE-Retail 110, pag. 61). Ed è possibile influenzare l’intero processo di marketing in forma scientifica, determinando risultati oggettivamente misurabili. Ne sono così convinto da avere adottato il metodo NCNP (No Cure No Pay) per i pacchetti consulenziali proposti da Narroway: se gli obiettivi condivisi a monte con i nostri interlocutori non vengono raggiunti, nulla è dovuto. Non suoni come una provocazione: “bisogna avere il coraggio di cambiare per poter crescere”, ma troppi player mi ricordano una battuta di Totò: “Il coraggio ce l’ho. E’ la paura che mi frega.” Per parte mia, ribadisco di essere “pronto a contribuire per generare una consapevolezza di quali siano i criteri di successo e gli strumenti diagnostici che compongono una buona ricerca sul brand”; sul piano culturale, prima ancora che su quello del business. E la scelta di Mauro Rossetti (ceo di Network Propaganda, con cui Narroway collabora ormai da anni) quale Presidente della Commissione Marketing del CNCC può rappresentare uno stimolo per favorire un positivo confronto tra i marketeers. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 63 Prassi Virtuose Dopo l’esordio a Retail Connections il CNCC ufficializza il ritorno in Italia della ICSC European Conference L’associazione presieduta da Massimo Moretti lancia un chiaro segnale di discontinuità rispetto alla passata gestione, puntando a valorizzare l’operatività dei soci e il “Sistema Italia” in una prospettiva d’ampio respiro l 25 marzo una delegazione italiana guidata dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (comprendente Cogest Retail, IGD SIIQ, Microlog, Promos e Studio Conte) ha partecipato a Retail Connections, business meeting event organizzato dall’International Council of Shopping Centers presso il Business Design Centre di Londra per facilitare l’incontro tra proprietà, retailer e società di commercializzazione operanti a livello paneuropeo e planetario. Un debutto in chiave B2B allo scopo di “renderci più comprensibili ed appetibili agli investitori internazionali, ma anche aprire nuovi scenari ai nostri retailer, oltre che invogliare i retailer mondiali ad entrare in Italia”; con “uno stand importante, con nostri associati che rappresentano quasi un centinaio di centri commerciali, proprio per poter dire: ci siamo, e siamo importanti: questi sono i nostri numeri”, come non ha mancato di rilevare preventivamente il Presidente Massimo Moretti: grande sostenitore di un progetto teso a sostanziare la volontà di instaurare “nuovi rapporti, più funzionali, con il network internazionale”, espressa sin dal suo insediamento, nel giugno scorso; nel quadro di un più ampio programma di “profondo rinnovamento dell’associazione”; in fieri su più piani, nel contesto di un campo di forze che resta complesso. Nello specifico, ben si attaglia il “ce n’est qu’un début”: giacché, a poco meno di un mese di distanza dall’appuntamento londinese, è stato ufficializzato il coronamento di un obiettivo strategico. Come riportato dal comunicato stampa diffuso il 23 aprile, infatti, “Il convegno più importante del settore retail I 64 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 torna in Italia dopo dodici anni di assenza e per la prima volta assoluta a Milano. Lo hanno annunciato Mike Morrissey, Executive Vice-President & Chief Global Co-ordination Officer di ICSC, e il Presidente CNCC Massimo Moretti durante la conferenza conclusiva dell’edizione 2015 (Londra, 20-21 aprile). Una notizia destinata sicuramente a dare ulteriore spinta al “Sistema Italia”, che grazie a questa importante manifestazione coglie l’opportunità di avvicinarsi e presentarsi con prestigio al mercato dei player internazionali. Infatti, per l’ICSC (International Council of Shopping Centers) e il suo network, l’“European Conference” rappresenta l’avvenimento più significativo dell’anno, data la grande e qualificata affluenza dei partecipanti e l’eccellenza delle relazioni e testimonianze che hanno sempre caratterizzato questa importante manifestazione”. Occasione da non perdere “Anche la 30° edizione, appena tenutasi a Londra, si è confermata un successo, registrando la presenza di oltre 655 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Il CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) è rappresentante unico in Italia dell’ICSC, l’organizzazione mondiale dell’industria dei Centri Commerciali, che raggruppa oltre 65.000 Soci in 100 diversi Paesi. Sul fatto di essere riusciti a portare a Milano nel 2016 l’ICSC European Conference, il Presidente di CNCC e Head of Business Unit Retail di Beni Stabili SpA SIIQ Massimo Moretti ha commentato: «E’ il più importante convegno dell’immobiliare Massimo Moretti - Presidente CNCC commerciale a livello europeo, in inglese, con relatori, ma anche partecipanti, tutti di altissimo standing. Uno strumento eccezionale per essere in touch con gli ultimissimi trends mondiali che toccano il nostro settore. La presenza a Milano di tanti principals internazionali della nostra industria sarà anche una vetrina eccezionale per l’Italia e per il suo mercato dei centri commerciali: ne siamo orgogliosi e sapremo sfruttare al meglio questa opportunità». Il convegno si articola tra workshop, networking e round table; inoltre saranno organizzati dei property tour selezionati tra i più significativi modelli di centri commerciali del nostro Paese. Nel corso dell’evento verrà anche assegnato il prestigioso premio European Shopping Centre Awards 2016”. Insomma, mica pizza e fichi. In margine, appetto all’inane autoreferenzialità e al deficitario piccolo cabotaggio della gestione del vecchio Conducˊtor (nothing but a lot of talk and badge, i.e. solo chiacchiere e distintivo, volendo essere generosi: off the record ci è capitato di sentire ben di peggio, et pour cause; ma è ormai storia antica), l’impulso dato dall’attuale timoniere ai fini di un cambio di rotta appare vieppiù evidente. Quanto ai futuri approdi, dipenderanno dall’interazione di molteplici fattori. RE-RETAIL Progetti in itinere Una nuova shopping gallery per l’ospedale San Gerardo Dopo Niguarda (Blocco Sud e Blocco Nord) e Sant’Anna (Como), grazie a tale iniziativa Cogest Retail porta a quattro le consulenze relative all’ambito delle strutture ospedaliere ogest Retail è stata incaricata della commercializzazione e della gestione della shopping gallery del San Gerardo di Monza, quarto ospedale pubblico della Lombardia per dimensioni, che comprenderà 13 unità su una gla totale di 1.850 mq e aprirà entro l’estate: parte integrante di un ampio progetto di ampliamento e di riqualificazione dell’intero complesso, realizzato con la formula del project financing da Synchron Nuovo San Gerardo S.p.A., società guidata da Manutencoop Facility Management. Inserito in uno dei due avancorpi in costruzione sul fronte dell’edificio principale, il mall si rivolgerà sia al pubblico “interno”, composto da dipendenti dell’azienda ospedaliera (circa 3.000) e degenti (vi sono 1.105 posti letto), sia ai frequentatori del CUP (25 sportelli) e degli ambulatori inseriti nello stesso blocco. “La tendenza a inserire complessi commerciali organizzati all’interno di contesti ospedalieri è ormai consolidata in Italia: non solo completa e arricchisce la gamma dei servizi offerti agli utenti, ma produce sinergie tra enti pubblici e operatori privati,” commenta Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo di Cogest Retail. “E’ quanto abbiamo riscontrato nella gestione di Niguarda Shopping Gallery, centro pioniere in questo particolare contesto, affermatosi come una best practice a livello internazionale. A quattro anni dall’apertura, Niguarda resta uno dei più grandi centri commerciali del suo tipo e ci permette di affrontare la commercializzazione e la gestione della nuova galleria di Monza con una base di esperienza esclusiva.” Aggiunge Enrico Palestini, leasing manager di Cogest Retail: “Nella definizione del mix merceologico e nella selezione delle insegne non basta considerare i diversi tipi di target, Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo Cogest Retail C per rispondere in maniera puntuale alla domanda; si devono tenere presenti anche modalità e tempi di consumo, che in questo particolare contesto esulano dalla norma. Qualità del servizio, innovazione e coerenza rispetto alla mission del progetto San Gerardo rappresenteranno un elemento preferenziale e abbiamo già identificato alcuni operatori che potranno portare un valore aggiunto per la galleria.” Cogest Retail ha maturato un‘esperienza completa nel letting e nel management di progetti retail con tali caratteristiche. Oltre al Nuovo San Gerardo e alla milanese Niguarda Shopping Gallery (2.540 mq di gla per 27 negozi in totale), la società milanese sta attualmente ultimando la commercializzazione della galleria del Sant’Anna di Como (1.395 mq di gla per 5 esercizi), alla quale seguirà anche la gestione. Cogest Retail e Synchron Nuovo San Gerardo in pillole Cogest Retail, www.cogestretail.com, è leader nella commercializzazione e nella gestione di centri commerciali e complessi polivalenti. Forte dell’esperienza maturata in 20 anni, nella gestione di 85 shopping mall, Cogest Retail ha il know-how, l’organizzazione e gli strumenti per soddisfare le esigenze di tutti gli operatori - investitori, promotori, “tenant” - massimizzandone il successo commerciale e valorizzando le strutture e l’investimento immobiliare. Synchron Nuovo San Gerardo S.p.A. si occupa degli interventi di potenziamento e di riqualificazione dell’ospedale San Gerardo di Monza. E’ costituita dalle imprese che, in ATI (Associazione temporanea di imprese), si sono aggiudicate la gara per l’affidamento del contratto di concessione. Guidata da Manutencoop Facility Management (capogruppo), società leader in Italia nell’Integrated Facility Management, Synchron Nuovo San Gerardo vede, inoltre, la partecipazione di Eureca Consorzio Stabile, CirFood Sc, Maco S.p.A, Prima Vera S.p.A, Servizi Italia S.p.A, Ceif Società Cooperativa, Servizi Ospedalieri S.p.A. Fonte: Cogest Retail RE 117 - Maggio - Giugno 2015 65 Focus Giovannella Condò e Maria Grazia Trivigno - Studio Associato Milano Notai Contrattazione immobiliare 3.0: senza notaio ci sono vantaggi? Giovannella Condò I provvedimenti in materia di semplificazione adottati dall’Esecutivo paiono riflettere una schizofrenia legislativa tipicamente italiana e non comportano reali benefici per i cittadini Maria Grazia Trivigno mmaginiamo per un attimo il futuro, un futuro neanche troppo lontano. È un bel giorno di autunno, l’imprenditore dell’operosa Brianza, dopo un periodo di lunghe, debite trattative, si reca ad acquistare un capannone del valore catastale di 95.000 euro, corrispondente a un valore di mercato ben maggiore, ossia a un prezzo di circa 390.000 euro; e si reca … dall’avvocato. Si reca all’appuntamento dal proprio avvocato con la partecipazione dell’avvocato di controparte, o meglio, dell’altra parte: la semantica da contenzioso mal si sposa con le transazioni immobiliari, o almeno così è stato sino a oggi. L’avvocato autentica la scrittura di vendita, registra l’atto, pagando le imposte, cura le formalità di trascrizione e di voltura. Data una struttura perfettamente funzionante, come quella dei pubblici registri immobiliari italiani, davvero è così facile sostituire una figura professionale con un’altra dalla preparazione non così affine? E’ così facile sostituire un pubblico ufficiale che ha superato un pubblico concorso con un avvocato? E, soprattutto, c’è un I 66 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 effettivo vantaggio economico per il consumatore? Stiamo abbandonando il certo per l’incerto: certo, ad esempio, è il venir meno delle ispezioni periodiche da parte del Ministero della Giustizia sugli atti autenticati dagli avvocati, a cui sono sottoposti i notai. Incerto è l’abbassamento dei compensi conseguente alla moltiplicazione esponenziale dell’offerta, a dispetto di quanto spiegano gli economisti neoliberisti del nuovo miracolo economico (immobiliare): che, peraltro, dimenticano nella loro equazione il valore economico della certezza dei traffici giuridici garantito da registri immobiliari tenuti esclusivamente da pubblici ufficiali. Consumatori penalizzati È innegabile (e troppe poche volte ricordato) che l’abolizione delle tariffe professionali e l’aumento del numero dei notai ha già avuto un impatto considerevole sulla contrattazione immobiliare, accrescendo la concorrenza tra gli stessi. Il rischio ora è quello di vanificare i vantaggi conquistati dai consumatori, che sostituiranno un notaio con due avvocati, e quindi vedranno le parcelle duplicarsi. Tanto è vero che, rispetto alla versione originaria del disegno di legge concorrenza, è stato eliminato ogni riferimento alla gratuità dell’autentica effettuata dall’avvocato. Per di più, l’onere economico della polizza assicurativa di valore almeno pari all’immobile, di cui gli avvocati dovranno necessariamente dotarsi per autenticare gli atti, non potrà che gravare a valle, sarà cioè scaricato sui consumatori finali. Tutti dormivano sonni tranquilli sino a ieri, perché i controlli, volti a verificare la provenienza ventennale e che l’immobile sia libero da ipoteche, erano rimessi alla cura del notaio, che ne risponde personalmente in termini di responsabilità professionale e deontologica. A questa garanzia si sostituirà progressivamente una title insurance, una assicurazione a copertura della provenienza, similmente a quanto accade nei sistemi di common law, nella migliore tradizione subprime: davvero siamo pronti per questo cambiamento? RE-RETAIL Molteplici conseguenze Indovinate chi ne farà le spese. Non a caso, la riforma è contestata proprio dalle associazioni dei consumatori: Adusbef e Federconsumatori si sono infatti scagliate violentemente contro il disegno di legge concorrenza; un po’ in contraddizione con i vantaggi per i consumatori che sono il punto forte dell’analisi tecnico-normativa prodotta contestualmente al disegno di legge medesimo. Centomila euro di valore catastale non sono proprio una somma insignificante, anche se la revisione del catasto prospetta un aggiornamento delle rendite. La semplificazione relativa al passaggio di proprietà degli immobili a uso non abitativo, contenuta nell’articolo 28 del disegno di legge concorrenza, significa semplificazione della contrattazione, nella sua accezione più ampia. Il non abitativo è comprensivo di una fetta di mercato molto maggiore di quanto si immagini. Non si tratta in maniera semplicistica del- la soffitta dell’immobile milanese, o della cantina di uno storico e cadente immobile nel centro di Roma. Non abitativo è l’ufficio, non abitativo è il box, il capannone, il magazzino, il loft. Non abitativo è il negozio e il centro commerciale. La stessa relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge concorrenza parla di 110.000 transazioni annue. Spingendo lo sguardo un po’ più lontano, si tratta di un trend più ampio, che sta attraversando il modo di contrattare, le garanzie da fornire, il modo di supervisionare la correttezza delle transazioni e degli atti che ne sanciscono le conclusioni: con un aumento potenziale della litigiosità e del contenzioso in campo immobiliare, che andrà a impattare su un sistema giudiziario già al collasso. L’ennesimo esempio della schizofrenia legislativa italiana. Doing business e “fai-da-te” Dovremmo ricordarci, di tanto in tanto, che il magnetismo più forte nel campo degli investimenti è dato dalla certezza del contesto in cui si opera: stabilità del governo, certezza (e tollerabilità) della struttura impositiva, certezza sui tempi di risoluzione delle controversie. Non sembra logico dunque diminuire la certezza nelle transazioni immobiliari. La logica realmente pericolosa e corrosiva, rispetto alla quale sentiamo di dover destare allerta, è quella del “fai-da-te”. Il fenomeno sta diventando dilagante, come dimostra la disciplina del contratto di rete; e oggi, dopo la conversione in legge del decreto Investment Compact, anche dell’atto costitutivo di start up innovative, tutte attività per le quali è sufficiente oggi la firma digitale del singolo imprenditore. Il disegno di legge concorrenza prevede lo stesso anche per la cessione di quote e per la costituzione di diritti parziali sulle stesse. Una firma digitale è reperibile per chiunque presso le Camere di Commercio a un costo irrisorio, specie Hotel Aleph RE 117 - Maggio - Giugno 2015 67 se paragonato a quanto costava anni addietro fare business. Ma se i costi del doing business su questo fronte possono essere abbattuti, resta l’onerosità di ottenere mezzi di finanziamento; e in un contesto di maggiore incertezza delle transazioni e dell’identità degli operatori giuridici, tale costo difficilmente potrà diminuire. Anche se con maggiori ostacoli pratici, la logica del “faida-te” sta prendendo piede anche in ambito immobiliare. Addirittura, nella prima versione circolante del disegno di legge concorrenza si prevedeva che le formalità (il pagamento delle imposte e la pubblicità nei registri immobiliari) fossero a carico delle parti, non solo nel senso del loro onere economico, come accade anche oggi, ma come espletazione delle formalità stesse. La sicurezza dell’investimento gioca un ruolo chiave, e affinché la tenuta di un sistema di pubblicità immobiliare, che le grandi economie mondiali cercano di replicare, possa essere mantenuta, occorre affidarsi a professionisti pubblici ufficiali qualificati. I cambiamenti in atto sono manifestazione anche di un’altra logica: quella secondo cui le polizze assicurative possono sostituire tutto. Si tratta di un processo che vede sostituire sempre più di frequente la tutela reale con quella obbligatoria, processo ben visibile anche nel diritto societario o in ambito giuslavoristico. Logica che prova sempre più la nostra contaminazione con i sistemi di common law. Siamo d’accordo con la semplificazione, ma siamo convinte che affidarsi a chi rende un servizio celere, efficace, efficiente e sicuro premi il cittadino. Se così non fosse, faremmo prima ad arrenderci al tramonto del- “ Sempre più di frequente la locazione è lo strumento su cui si fa leva per (ri)mettere in moto il mercato immobiliare “ le professioni intellettuali e di ogni téchne. Capiamo che si voglia incentivare l’imprenditoria del saper fare, ma nel corso della storia l’autosufficienza si è dimostrata spesso il grande miraggio dell’autodistruzione. Leve per la ripresa del mercato A proposito di competitività complessiva del real estate, vale la pena svolgere in conclusione alcune brevi considerazioni. Sempre più di frequente la locazione è lo strumento su cui si fa leva per (ri)mettere in moto il mercato immobiliare. Ne è la prova la previsione, contenuta nel decreto Sblocca Italia, di un’incisiva liberalizzazione delle grandi locazioni a uso non abitativo, ossia di quelle locazioni per le quali sia pattuito un canone annuo superiore ai 250 mila euro. Per tali locazioni, anche ove adi- “ Siamo d’accordo con la semplificazione, ma siamo convinte che affidarsi a chi rende un servizio celere, efficace, efficiente e sicuro premi il cittadino 68 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 bite ad attività alberghiera, è consentito alle parti di negoziare ogni aspetto contrattuale secondo le esigenze più specifiche, in deroga ai vincoli di cui alla legge 392 del 1978, che disciplina la locazione degli immobili urbani. In particolare, tale liberalizzazione neutralizza la previsione di nullità delle pattuizioni volte a limitare la durata legale del contratto o della pattuizione che contempli un canone maggiore rispetto a quello previsto dalla legge. La speranza è che con tale alleggerimento della disciplina delle locazioni urbane, tradizionalmente vincolante, le parti, finalmente libere, ricevano un maggiore stimolo a contrarre. Anche la figura del “ Porta Nuova RE-RETAIL rent to buy, introdotta nell’articolo 23 del decreto Sblocca Italia, fa leva sulla locazione per mettere in moto l’invenduto. La disciplina di questa nuova figura contrattuale, disciplinata normativamente solo di recente e che si può ritenere ormai tipica, è suscettibile di applicazione tanto agli immobili non abitativi quanto agli immobili abitativi. Ma ancor prima che il regime fiscale, è la stessa disciplina civilistica che risulta disincentivante, a parere di molti, perché troppo sbilanciata a favore del conduttore. Le proiezioni per il mercato immobiliare italiano per i prossimi anni sono rosee. A farla da padrone sono però gli investimenti dei fondi sovrani esteri (nell’Investment Compact è contenuta una previsione sul lending indiretto): si pensi agli investimenti della Qatar Investment Authority in Porta Nuova a Milano. E proprio qualche settimana fa, Al – Rayyan Tourism Investment Company (ARTIC), che fa capo alla famiglia Al Thani, avvalendosi della collaborazione del nostro studio, ha acquisito l’Hotel Aleph Boscolo di Roma. Sul piano dell’investment, è indubbio che intervenire sulle molteplici criticità esistenti aiuterebbe ad ampliare il novero degli interlocutori potenziali. Ma questa è un’altra storia. “ La disciplina di questa nuova figura contrattuale, disciplinata normativamente solo di recente e che si può ritenere ormai tipica, è suscettibile di applicazione tanto agli immobili non abitativi quanto agli immobili abitativi RE 117 - Maggio - Giugno 2015 69 Tendenze Giuliana Laurita - Digital Strategist Inciampare nel brand, ovvero l’e-commerce super-touchpoint Giova proporsi come punto di contatto della persona/consumatore con i valori del brand, con la sua storia e la sua value proposition, anteponendo la relazione all’atto di acquisto i sono molti modi di imbattersi in un brand. Per esempio, attraverso il catalogo di una nota azienda che fa mobili, mentre siamo a casa di un amico a bere il caffè; oppure attraverso Tripadvisor, giacché la stessa azienda ha aperto degli hotel. Se il primo caso rientra in un canale specifico di comunicazione, il BTL (Below The Line, le attività di comunicazione legate al direct marketing, alle promozioni, al punto vendita), il secondo sfugge alle classificazioni. Classificazioni che sono però importanti nel momento in cui si approccia la comunicazione, poiché implicano specializzazioni e processi che ottimizzano il lavoro. Normalmente la comunicazione si progetta su canali: ATL (la pubblicità per i grandi mezzi, TV, radio, stampa, ecc.), BTL e Digital sono universi che si toccano e spesso si sovrappongono, in una logica che dovrebbe essere il più possibile di integrazione. Tuttavia raramente si tiene conto C del fatto che le persone non vivono sui canali. Si muovono, ricevono ogni giorno milioni di messaggi che filtrano in modo spietato, ritenendone alla fine solo una piccolissima parte. Il nostro modo di ragionare su quanto ci arriva dalla comunicazione è “per touchpoint”, cioè per occasioni di contatto in un tempo e in uno spazio preciso con il messaggio: indipendentemente dal canale. In altre parole, noi leggiamo la realtà come un unico testo, all’interno del quale possiamo distinguere testi più piccoli che provengono da fonti diverse. Quindi non possiamo ragionare per canale, ma solo per ambienti in cui vivono parti di contenuto, destinate a essere lette in un insieme unico. A titolo esemplificativo Ho provato a elencarli, questi touchpoint, in una tabella che non vuole essere in alcun modo esaustiva. Ne emerge un gran numero di occasioni (che si può espandere a piacere, fino a comprendere, come vedevamo all’inizio, un hotel in Svezia di cui troviamo traccia in un sito di recensioni), di momenti in cui in qualche modo il brand sta rispondendo a una nostra esigenza, oppure semplicemente si impone alla nostra attenzione, chissà perché. In realtà, è come se fossimo immersi in una grande storia fatta di frammenti di storie, alla quale noi attribuiamo un senso in funzione di una molteplicità di varianti basate su sistemi di valori diversi per ciascuno di noi. Perciò la proposta di valore del brand deve incrociare la nostra vita in qualche momento significativo, al punto da diventare piattaforma di azione. E questo va ben oltre le logiche di canale. Comunicare un brand significa, in ultima analisi, disseminare di frammenti di storia la vita del consumatore. Se riusciamo a raccontare una storia è tutto molto più semplice, perché ci consente di riempire di senso il momento di incontro con le persone. Meet Magento A proposito di integrazione Questo articolo è tratto dall’intervento tenuto nel corso del Meet Magento, evento organizzato da Magento, una delle principali piattaforme di e-commerce, svoltosi nell’edizione italiana a Milano, il 5 e 6 marzo scorso. Le relative slide sono consultabili all’indirizzo http:// www.slideshare.net/gilaurit/mm2015-laurita. “Quando si parla di integrazione si intende avere un’idea comune che viene sviluppata in modo appropriato per i vari strumenti, in maniera che l’effetto sia allineato e sinergico. Non necessariamente si tratta di dire la stessa cosa, di fare passare lo stesso messaggio nello stesso modo sui vari mezzi, spesso forzando le caratteristiche dello strumento. Non si tratta di aggiungere, per esempio il social alla pubblicità, ma di studiare come i due strumenti possano lavorare insieme, e questo si può fare solo se partono insieme nello sviluppo, a fronte di una base strategica comune che funzioni per entrambi”. Fonte: Giuliana Laurita e Roberto Venturini, Strategia Digitale, Hoepli, 2014, p.68 70 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 RE-RETAIL Super-touchpoint Che cosa c’entra l’e-commerce? In questo scenario, l’e-commerce ha il privilegio di essere un concentrato di touchpoint, come si vede dalla tabella. E per stare nella logica dei canali, l’e-commerce dovrebbe attrarre come l’ATL, proporre l’approfondimento come il BTL, consentire la piena interazione come il Digital. Insomma, essere un super-touchpoint. In generale, invece, soffre un po’ da questo punto di vista, perché si pensa sempre più in termini di transazione che di relazione, in termini di applicazioni e di funzionalità più che di storytelling. Ci sono tuttavia alcune eccezioni che voglio citare, perché rap- MEDIA IN STORE OFF LINE EVENTI SPONSORIZZAZIONI UNCONVENTIONAL TV Stampa Radio Cinema Aĸssione PDV Espositori Packaging VolanƟni POS Fiere/esposizioni Convegni SpeƩacoli Rassegne EvenƟ temaƟci Presentazioni e convenƟon aziendali EvenƟ Spazi pubblici Guerrilla Flash mob SITI Blog Community ONLINE SOCIAL MEDIA Forum Social Network MAGAZINE MOBILE presentano appunto dei momenti in cui l’e-commerce si propone come reale punto di contatto della persona con i valori del brand, con la sua storia, con la sua value proposition. Anteponendo la relazione al momento dell’acquisto: ma sappiamo che, tranne che per le commodity, la relazione è una condizione irrinunciabile perché si arrivi all’acquisto. H&M (www2.hm.com/it_it) Le opzioni “Acquista per concetto” e “Acquista per stile” rappresentano due modalità di scelta molto più affini alla nostra esperienza fisica di quanto non lo sia lo scorrere una vetrina organizzata per capi di abbigliamento (per esempio gonne, pantaloni, e così via, in un ordine che rispecchia le esigenze del venditore e non quelle del compratore). Non solo: offrire percorsi diversi significa dare la possibilità di interpretare il brand secondo i propri valori; e dunque aiuta nella costruzione della storia; o della nostra storia con H&M. Buru buru (www.buru-buru.com) Quello che colpisce in questo sito è l’organizzazione dei prodotti. Dimentichiamoci i cataloghi tradizionali, le liste di prodotti, i template tutti uguali. Qui si parla un linguaggio umano, grazie al quale possiamo usufruire di un’esperienza simile a quella dello shopping fisico. Alla base di questa umanità c’è la tematizzazione dei prodotti, che sono raggruppati in categorie ampie e molto simili a quelle che potremmo usare noi in un pomeriggio di shopping. Warby Parker (www.warbyparker.com) Sono diverse le strategie di questo sito Corporate Di brand Di prodoƩo SiƟ evento Aziendali Personali Professionali Colleƫvi Generaliste Di brand/di prodoƩo IndipendenƟ Di testate editoriali GeneralisƟ Di brand/di prodoƩo IndipendenƟ Di testate editoriali GeneralisƟ Professionali Aziendali IndipendenƟ Servizi collaboraƟvi GeneralisƟ VerƟcali App pp di e-commerce, da molti riconosciuto come uno dei migliori, per creare un’esperienza unica e ricca di senso nell’incontro tra brand e persone. Per dirne solo due: ricostruire l’esperienza offline e disseminare di storie il sito. Con un doppio vantaggio: mentre il brand articola i suoi valori, essi diventano interpretabili proprio nella logica del brand stesso: le persone hanno una storia (anzi tante), il brand una relazione. Artimondo (www.artimondo.it) È lo shop online de L’Artigiano in fiera, manifestazione di riferimento che si tiene a Milano. Artimondo realizza un piccolo miracolo, nell’universo dell’ecommerce: diventa contesto e fa vivere al suo interno i singoli testi (negozi), riempiendoli di valore. Dare spazio alle singole storie all’interno di un contesto conosciuto e riconosciuto significa facilitare l’attribuzione di reputazione e la vendibilità del brand. Ancora una volta, abbiamo un vantaggio per il brand e un vantaggio per le persone che vi si accostano. In conclusione Secondo la condivisibile osservazione di Chris Risdon, per essere efficace un touchpoint (e a maggior ragione un super-touchpoint) dovrebbe essere: 1 - appropriato: al contesto e alla cultura; 2 - rilevante: utile, funzionale ai bisogni; 3 - significativo: in termini di importanza, di proposta; 4 - accattivante: intelligente, divertente, piacevole; 5 - capace di connettere tutti i momenti dell’esperienza. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 71 Tendenze Anna Momesso - Responsabile commerciale Spazio Futuro Group La ristorazione è una componente basilare sul piano dell’attrattività Nel quadro della inevitabile differenziazione dei profili dell’offerta degli shopping centre, la valorizzazione della dimensione del food costituisce un’opzione sempre più rilevante a ristorazione ha giocato un ruolo di crescente importanza nell’ambito dell’industria tricolore dei centri commerciali, trasformandosi da mera funzione ancillare a elemento trainante, caratterizzato e caratterizzante. La diffusione della food court, ovvero di uno spazio improntato all’aggregazione tematica delle specifiche funzioni, ha costituito un punto di svolta: il concept è diventato una delle àncore dell’offerta, con un peculiare profilo e un’autonoma capacità attrattiva, integrando così la cosiddetta shopping experience in una chiave leisure, legata cioè alle opzioni di fruizione del tempo libero in senso lato”: così Roberto Bramati, Presidente di Spazio Futuro Group e della Commissione Consultiva Food & Food Court del CNCC; secondo il quale “Nelle sue migliori interpretazioni, la food court è un elemento chiave della dimensione del leisure, ma la tendenza all’omologazione ne sminuisce il potenziale. E’ comunque indubbio che, sulla scena italica, il concetto stesso è stato declinato in modo piuttosto banale e continua a vedere nel cinema multischermo la principale componente. In un’ottica di crescita, è però fondamentale andare oltre la standardizzazione, accogliendo nuove proposte” (si veda RE-Retail 110, pag. 68). A fortiori, aggiungiamo, considerando che le indagini campionarie e gli studi disponibili evidenziano, quale che sia la fonte, motivazioni di frequentazione da parte della clientela che testimoniano in modo inequivocabile “L 72 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 la valenza strategica del tema. Stando ad esempio alla seconda edizione dell’Osservatorio sulle Polarità Commerciali (Tradelab), presentato il 7 maggio scorso presso il Centro Congressi Palazzo delle Stelline a Milano, oggi la galleria supera di gran lunga la locomotiva alimentare come attrattore; ed esiste già una quota vicina al 36% della popolazione che sostiene di visitare il centro commerciale non per gli acquisti di beni, ma per mangiare e divertirsi. Un dato che deve far riflettere. Gettare lo sguardo oltre i confini nazionali può consentire di individuare alcuni trend verosimilmente destinati a riproporsi (mutatis mutandis) anche da noi. La “food hall” di Mall of America Nella Patria degli shopping centre, in un contesto contrassegnato dall’omnicanalità, “Eating is the only thing you can’t do online now,” come ha notato Maureen Bausch, Executive Vice President of Business Development di Mall of America (MOA), iconica realizzazione a stelle e strisce localizzata nelle Twin Cities (Minneapolis e Saint Paul), in Minnesota, con 520 unità su 390.000 mq di Gla, che ospita 42 milioni di visitatori l’anno. Nel quadro di un progetto di riqualificazione ed espansione da 325 milioni di dollari (comprensivo anche di un JW Marriott Hotel da 342 stanze e di una torre a uffici) MOA ha scelto di puntare su una nuova “food hall” upscale, che sostituirà entro l’anno la tradizionale “food court”. “You’ll eat on real plates, use real silverware, and the ambiance will be much different in there”, per dirla con Bausch: per la quale le “emozioni” sono la pietra angolare di qualsiasi proposta vincente. Come ha sottolineato Federico Rampini (si veda RE-Retail 116, pag. 72): “Sui 1.200 centri commerciali censiti negli Stati Uniti, il 15% è a rischio di scomparsa perché disertato dai consumatori. Sono una minoranza, certo, ma pur sempre 180 shopping mall che potrebbero essere rasi al suolo, non più redditizi. Le “condanne a morte” espresse dal mercato, coincidono con una chiara ripresa nella spesa di consumo delle famiglie americane. Dunque è il modello stesso del centro commerciale che perde colpi (…) la “media” non c’è più, in un popolo di consumatori a clessidra, dove si rafforzano la parte alta e quella più bassa del potere di acquisto”: da cui la vitale esigenza di differenziarsi. In margine, pure in Italia la rinnovata pipeline di prodotto comprende iniziative di precipua rilevanza: tra le quali, oltre ad Arese e a Scalo Milano, si segnala, in prospettiva, Westfield Milan a Segrate. E sarà interessante vedere come Galeries Lafayette declinerà qui la propria presenza: essendo il food uno dei fulcri di un’offerta che incarna l’eccellenza: si tratti del flagship parigino di boulevard Haussmann o di Lafayette Gourmet presso The Dubai Mall (“a total foodie paradise”). In generale, alla luce del nostro impegno sul campo, possiamo garantire che c’è un notevole fermento, malgrado i chiari di luna: e non mancheranno le sorprese. RE-RETAIL Tendenze Mauro Rossetti – Ceo Network Propaganda Nuove frontiere del marketing: mai perdere di vista l’insieme Le piattaforme evolute del web 2.0 rappresentano ormai da tempo una rimarchevole opportunità per la declinazione di piani d’azione vincenti, ma non si deve fare astrazione da un approccio organico e tecnologie digitali stanno cambiando il modo di concepire il retail e anche i centri commerciali del Belpaese dovranno prendere coscienza del fatto che presidiare il web in chiave attiva è una poderosa leva strategica. A titolo esemplificativo, la diffusione degli smartphone sta incrementando il numero di persone che si collegano a Internet prima di fare un acquisto, per cercare dati e opinioni o per concludere una transazione. Per alcuni brand la presenza di uno shop on line è ormai indispensabile; ed è proprio in virtù di queste considerazioni che gli shopping centre dovrebbero porsi l’obiettivo di integrare la componente on line con la frequentazione del mall. Intanto, alcune insegne stanno valutando la possibilità di permettere agli utenti di acquistare in rete, per poi pagare e ritirare la merce presso il punto vendita fisico: un’ibridazione che contempera diverse esigenze, nel segno di un virtuoso connubio”. Questo scrivevamo su RE-Retail 113, pag. 62, evidenziando “alcune tendenze che stanno contribuendo alla differenziazione dei profili dell’offerta e sono destinate a giocare un ruolo sempre più rilevante per l’evoluzione del format e per le sorti del sistema dei centri commerciali tricolori”. “La logica omnichannel” era qui menzionata in un più ampio contesto, che comprendeva, senza alcuna pretesa di esaustività, altri tre paragrafi (“Il ritorno delle Community Relations”, “Il centro commerciale è ancora “hypermarket- oriented”?”, “The future of retail is all about emotions”): “L nella perdurante convinzione che costituisca uno dei aspetti nodali del marketing odierno, ma non ne esaurisca affatto la necessaria complessità. Nell’ultimo periodo “omnichannel” è divenuta una pervasiva buzzword: con una sfasatura rispetto alle realtà più avanzate (limitandoci all’Esagono, ricordiamo che l’interessante studio di Bearing Point “e-Commerce et stratégie crosscanal. Nouvelle donne pour les enseignes et les centres commerciaux - co-finanziato dal CNCC transalpino - è stato presentato nel novembre 2012), che però non sorprende, considerando il grado di maturità delle rispettive filiere. Fatti e fattoidi Alcuni operatori nostrani, folgorati sulla via del 2.0, sulla scorta di dati di ovvia rilevanza (ut supra, il multiforme uso del “mobile” da parte di un consumatore sempre più smaliziato, confermato da tutte le indagini disponibili; ma non solo) danno l’impressione di considerare la formidabile gamma di strumenti digitali di cui disponiamo come una panacea: in sé e per sé; nonché “a prescindere”. Non intendiamo certo sminuirne la valenza, anzi. Rispetto all’elemento succitato, per dire, il colosso statunitense Simon Property Group ha implementato da tempo l’iniziativa “Smartphone, meet Simon. The mobile planner for the savvy shopper” (ovvero “the optimal personal shopping accessory” per rendere completa la “shopping experience”): che fornisce una miniera di utili informazioni al fruitore (e all’azienda medesima) ed è scaricabile dall’home page del sito www.simon. com. In vari contributi su queste colonne, la nostra collaboratrice Silvia Sovrani ha rilevato, da diversi angoli visuali, che “Le strategie di marketing messe in campo dai centri commerciali sono sempre più rivolte alla comunicazione digitale e, in particolar modo, ai social media, con l’obiettivo di incentivare e coinvolgere in maniera creativa gli utenti, al fine di promuovere un engagement vero e vantaggioso”. Per parte sua, Matteo Piano, ceo di Narroway, ha indicato alcuni limiti degli approcci prevalenti: “I social media hanno creato delle nuove opportunità per i marketing manager. Purtroppo, quello che noto in Italia è che i social media vengono visti dai centri commerciali come uno spazio per fare “pubblicità gratuita”. L’aspetto social peer to peer è andato completamente perduto. I social media sono invece uno strumento per iniziare un rapporto e per nutrirlo. I centri commerciali devono riuscire a creare una comunità intorno al centro, in cui i frequentatori entrano in un dialogo con altri frequentatori dello stesso centro. Una volta che un centro commerciale riesce a fare ciò, i social media cominceranno a fruttare”. Qualcuno infine rammenta la celebre copertina di Time del 3 agosto 1998 “Kiss Your Mall Goodbye. Online shopping is faster, cheaper and better”? Una catastrofe! Nel frattempo, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: portandosi via anche troppi luoghi comuni. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 73 Tendenze Andrea Silipo - Amministratore Delegato ArcoEngineering, ArcotecnicaGroup L’innovazione in chiave polifunzionale è un’esigenza prioritaria e indifferibile I formati di ArcotecnicaGroup si qualificano come luoghi evoluti di vitale aggregazione, interpretando i desiderata dei potenziali fruitori all’insegna di una virtuosa valorizzazione della dimensione comunitaria avide Viganò, Presidente di ArcotecnicaGroup, ha rilevato a più riprese su queste pagine l’“inerzia mentale” e la “propensione al rischio men che modesta” di troppi operatori del retail real estate, non solo italico; al riguardo, “l’aspetto culturale è fondamentale: si continua a ragionare pedissequamente, secondo una tassonomia ormai superata dal corso degli eventi. E lo stock nazionale resta contrassegnato da una piatta omologazione, frutto della comoda prudenza e della vocazione seriale”. Peraltro, “c’è un Italian Style vincente, che dobbiamo valorizzare”, e “il saper fare nel segno dell’imprenditorialità è l’ubi consistam”. Non possiamo che ribadirlo, rivendican- D do i tratti distintivi del nostro approccio, che sostanzia tale principio sul piano fattuale, si tratti di realizzazioni ex novo o di rinnovamento di spazi esistenti. Ne è un esempio emblematico l’esercizio plurispecialistico svolto nel quadro del bando pubblico per la valorizzazione e la riqualificazione del padiglione 1-2 di Fieramilanocity, insistente sulle aree già occupate dalle officine Alfa Romeo e ora inglobate nella città consolidata, promosso dalla Fondazione Fiera Milano, che ha richiesto di manifestare idee per il suo riutilizzo in project finance. ArcotecnicaGroup ha elaborato una proposta articolata di funzioni che, reinterpretando destinazioni d’uso e tipologie già sperimentate in altri Paesi per soddisfare le esigenze di vita, sport, salute e tempo libero della gioventù, fornisce nel contempo idonea accoglienza a varie attività culturali e ludiche, atte ad agevolare il benessere fisico e mentale e l’accrescimento umano e relazionale dei fruitori; prevedendo un mix virtuoso di possibilità di incontro e di aggregazione in ambienti in grado di stimolarne gli interessi, agevoli da raggiungere e frequentare; e capaci anche di favorire una presa di coscienza sul piano della crescita umana e intellettuale. Insomma: una struttura accogliente e sicura, con una clientela selezionata, accomunata da interessi condivisi; in condizione di colmare un oggettivo vuoto, vista la drammatica carenza di luoghi metropolitani siffatti. Filosofia di Portello Village Volendo sintetizzare le caratteristiche dell’innovativo formato che abbiamo ideato e messo a punto, potremmo definirlo “Centro polifunzionale ricettivosportivo-ricreativo e culturale” o “Community Hub”, all’uso anglosassone; ma anche, più semplicemente, “Luogo di aggregazione e di socializzazione” positiva e vitale, dedicato principalmente ma non esclusivamente ai giovani in età matura, al loro benessere fisico e culturale e al soddisfacimento delle loro esigenze nel tempo libero; con l’o- 74 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 RE-RETAIL biettivo di stimolarli sia mentalmente che fisicamente, in modo attivo (e non passivo). A completamento della proposta, abbiamo previsto un Budget Hotel di circa 140 camere, ubicato all’ultimo piano, con affaccio sul roof garden; che si avvale della variegata offerta di servizi (ristorazione, fitness, sauna, gioco, attività culturali ampie e diversificate) prodotti all’interno del Community Hub, non gravando sul costo di conduzione dell’albergo e sulle sue tariffe. Arcotecnica ha dunque prodotto una soluzione progettuale con lo specifico intento di far coincidere le naturali esigenze economico-reddituali (i costi di ristrutturazione sono estremamente contenuti, in quanto le preesistenti grandi strutture e centrali tecnologiche, dimensionate per l’oneroso uso espositivo, sono state solo in minima misura intaccate) con quelle di vita cittadina; oltretutto con un ridotto carico urbanistico, preservando standard di verde pubblico e parcheggi. Ipotizzando inoltre un unico Ente gestionale, con sistema di biglietteria e gestione centralizzati. Arcotecnica si è altresì impegnata nella progettazione di un complesso di attività e percorsi fra loro coordinati, onde garantire sicurezza, facilità e durevolezza manutentiva e sustainability. Layout progettuale Al primo piano di calpestio (livello stradale) abbiamo collocato le attività sportive indoor e cioè climbing, skateboard trampoline, wave house (con flowrider e flowbarrel), paddle, padbol e simulatori di Formula 1; prevedendo l’abbassamento in alcune parti del piano medesimo, allo scopo di aumentare l’altezza interna del locale (quanto basta per lo svolgimento di sport particolari, come il climbing) e per incassare le vasche d’acqua della wave house e le attrezzature del trampoline park. In corrispondenza dell’ingresso secondario, si trovano la biglietteria e i locali di vigilanza e controllo. E abbiamo consolidato al mezzanino la funzione di ingresso principale. Sulla balconata – con il suo ampio affaccio sul livello inferiore – spiccano la ristorazione (la cosiddetta food court) e alcune attività commerciali specializzate relative alle attività proposte (pro-shops). Al piano superiore – con l’apertura di due ampi patii necessari ad assicurare l’illuminazione naturale degli spazi interni – abbiamo invece previsto un centro ricreativo e culturale molto articolato, comprendente un’area termale e di benessere, con fitness e SPA, un centro di medicina sportiva, una biblioteca specializzata con funzioni di workshop, sale multiuso per scuole di musica e di danza, adatte per studiare, per svolgervi corsi, seminari, laboratori musicali, prove e incisioni; e, infine, locali ad hoc per esercitare e per apprendere giochi “da tavola” e non (scacchi, dama, biliardo, ping pong ecc.), a livello amatoriale o competitivo, con relativi pro-shops. Funzioni complementari Su un nuovo orizzontamento al piano 2° di circa 7.200 mq – realizzato con una soletta intermedia fra quota 15,00 e quota 23,00, recuperando almeno in parte le superfici perse con l’apertura dei patii – abbiamo contemplato una struttura ricettiva tipo Budget Hotel o Limited Service, con circa 140 camere da letto, in massima parte affacciate sui due patii: collegata direttamente ai piani inferiori e alla copertura (roof garden/solarium), in modo da avvantaggiarsi di tutti i servizi offerti dal Centro e in particolare degli spazi adibiti al fitness, alle attività sportive e di studio, alla ristorazione e agli spazi congressuali e fieristici attivi nei limitrofi padiglioni della Fiera; dotando la struttura di ingresso autonomo, esclusivo, sia pedonale che carraio (per le merci, utilizzando le rampe esistenti). In copertura vi sono le centrali tecnologiche (spostate in appositi volumi da realizzare sul fronte nord dell’edificio); e si segnala il roof garden/solarium in copertura, a servizio dell’intero Centro e in particolare dell’albergo, del Centro benessere e dei servizi posti nel timpano. All’interno del timpano, ecco infine lo spazio eventi, con sala conferenze e musica, con cartellone aperto, nonché il bar-ristorante panoramico affacciato sulla nuova piazza Gino Valle. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 75 ni 5, mi o ea di n en il mei di ti L. 5, a oo 3 ia a ni e 4, o n Tendenze Transazioni immobiliari commerciali a livello mondiale in lieve aumento Le Americhe trainano i volumi del settore, con una crescita del 3% circa anche nell’area Asia-Pacifico, mentre in ambito EMEA si registra un decremento nel primo trimestre, stando ai dati prodotti da JLL “J LL segnala preliminarmente il raggiungimento di volumi pari a US$ 148 miliardi per transazioni in investimenti immobiliari commerciali dirette, a livello globale, nel primo trimestre del 2015, con un aumento del 4,0% rispetto al Q1 2014. Le Americhe sono state protagoniste, con volumi superiori del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I volumi per l’area Asia-Pacifico sono superiori di un più contenuto 3,0%, mentre i dati relativi all’area EMEA sono inferiori dell’11% se considerati in US$ ma rimangono superiori dell’8% in termini di valuta locale, situazione che riflette l’attuale forza del dollaro USA rispetto a molte altre valute. Arthur de Haast, Lead Director, International Capital Group di JLL ha dichiarato: «Gli Stati Uniti sono il motore che alimenta la crescita nella regione delle Americhe, con volumi di investimento superiori del 26% rispetto allo scorso anno, compensando il ribasso sia in America Latina che in Canada. Il rafforzamento del dollaro sta influenzando l’attività anche nella zona Euro, in Giappone e in Australia, dove l’attività locale è aumentata ma le valute si sono tutte indebolite durante il corso dell’ultimo anno rispetto al dollaro USA.» JLL prevede che i volumi totali riferiti agli investimenti immobiliari commerciali nel 2015 saranno compresi tra US$ 740 miliardi e US$ 760 miliardi, oltre il 4,0% dei volumi registrati nel 2014. «L’immobiliare a livello globale continua a beneficiare del crescente afflusso di capitali e si prevede che un numero sempre maggiore di grandi portafogli e single-asset vengano transati nel corso dell’anno», ha osservato 76 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 David Green-Morgan, Global Capital Markets Research Director di JLL. «Nonostante la Federal Reserve degli Stati Uniti segnali potenziali aumenti dei tassi di interesse nel 2015, i mercati dei derivati (swap) continuano a mostrare un debole movimento al rialzo dei tassi USA entro la fine dell’anno. Con la maggior parte delle principali economie che tengono i loro tassi di interesse costanti per il prossimo futuro, il mercato immobiliare dovrebbe continuare ad essere attrattivo in confronto ad altri titoli comparabili a reddito fisso.» Overviews regionali Le Americhe hanno continuato a trainare la performance a livello globale, con volumi pari a US$ 73 miliardi nel primo trimestre, superiori del 18% al Q1 2014. I volumi euro- pei hanno raggiunto US$ 51 miliardi, grazie a crescite degli investimenti per la maggior parte dei paesi continentali. I Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale (CEE) hanno mostrato valori anomali, con un calo del 20% in termini di valuta locale (Euro). Di contro, la crescita nel Q1 è stata trainata dal Regno Unito, anche se le cruciali elezioni ormai all’orizzonte potrebbero avere un impatto sulla crescita nel secondo trimestre, nel caso si dovesse formare un governo incerto. In Asia Pacifico i mercati hanno iniziato il 2015 in un modo simile al 2014, con un volume di US$ 24 miliardi, con una variazione in positivo di poco meno del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Giappone, il più grande mercato della regione, ha performato un 4% in più, anno-su-anno, con transazioni per oltre US$ 12 miliardi.” RE-RETAIL Tendenze Expo Real fa tappa a Roma e a Milano e stimola la dialettica tra gli operatori Alcuni dei maggiori player del Belpaese si sono confrontati circa i trend degli investimenti esteri e le realtà emergenti, enucleando le prospettive di sviluppo di un comparto che torna a muoversi a preso il via il 31 marzo a Roma il road show di Expo Real, kermesse di riferimento giunta alla sua diciottesima edizione, che riunisce a Monaco di Baviera l’intera filiera del real estate paneuropeo e alcuni importanti operatori di Russia, Stati Uniti e Medio Oriente (1.653 espositori e 36.900 partecipanti nell’ultima edizione) e si terrà quest’anno dal 5 al 7 ottobre. Il tour italiano del salone tedesco ha beneficiato del sostegno delle principali associazioni di categoria (in rigoroso ordine alfabetico: Aspesi, Assoimmobiliare, CNCC, Federimmobiliare, FIAIP); impegnate ad affiancare gli attori domestici che vogliano avviare business internazionali, riconoscendo nella manifestazione fieristica bavarese un palcoscenico privilegiato per confrontarsi con le dinamiche dei mercati paneuropei, maturi e non. Nella tappa romana (Residenza Ripetta) si è discusso soprattutto di valorizzazione H degli immobili pubblici, fondi e Sgr, partnership tra pubblico e privato: insieme a Davide Galli (Direttore di Monacofiere Italia), Fabio Bandirali (Vice Presidente Esecutivo di Federimmobiliare), Cristiana Zanzottera (Head of Research di JLL), Alessandra Balduzzi (Responsabile Property Management FIV di CDP Investimenti), Carlo Petagna (Direttore Generale di Invimit), Raffaele Dedemo (Vice Presidente Nazionale di FIAIP), Carlo De Vito (Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato – Sistemi Urbani) e Gualtiero Tamburini (Presidente di IDeA Fimit Sgr). L’appuntamento del 9 aprile a Milano (Palazzo dei Giureconsulti) è stato invece incentrato sul segmento privato. Dopo i saluti di Davide Galli e di Fabio Bandirali e la relazione di Cristiana Zanzottera, un panel comprendente Federico Filippo Oriana (Presidente Nazionale di Aspesi), Massimo Moretti (Presidente CNCC e Head of Business Unit Retail di Beni Stabi- li), Alberto Panfilo (Direttore Operational di Europa Gestioni Immobiliari - Gruppo Poste italiane), Massimo Caputi (Vice Presidente Esecutivo con delega allo sviluppo di Prelios) e Massimo Diotallevi (Direttore Business Development di IDeA FIMIT) è stato chiamato a fare il punto circa stato dell’arte e scenari futuribili. Quali sono dunque le prospettive? In estrema sintesi, riprendendo Zanzottera: “L’elevata competizione globale ha accelerato la compressione dei rendimenti in alcuni Paesi rendendo l’Italia un target di investimento particolarmente interessante per alcuni investitori. Tale contesto dovrebbe proseguire anche nel corso del 2015 grazie al particolare momento storico che vede contemporaneamente presenti bassi tassi di interesse e bassi rendimenti dei bond governativi che rendono il real estate una forma di investimento particolarmente attraente anche nel nostro Paese”. Nell’ambito del road show si è parlato inoltre di Invest in Italy, che intende offrire ai visitatori di Expo Real una vetrina delle opportunità tricolori attraverso uno spazio congiunto già allestito e dotato di tutti i servizi: si tratta insomma di un pacchetto “chiavi in mano”, che “crea una piattaforma di networking per progetti e investimenti cross-border e cross-industry”. Marco Mibelli di Mec&Partners, promotore e coordinatore della collettiva, spiega: “A seguito del successo dello scorso anno, siamo felici di replicare l’iniziativa Invest in Italy anche nel 2015 con una compagine rafforzata di realtà pubbliche e private. L’aggregazione tra territorio, finanza e progettualità è una delle componenti essenziali per fare sistema e promozione sui mercati internazionali”. RE 117 - Maggio - Giugno 2015 77 a, n gi si. a ei a o ei e o a ia ei a e a a ri. uit, a di ci li uo e nei o, agi ei a, s. a eo e e hi a, c- Tendenze Ex falso sequitur quodlibet: ma le chiacchiere stanno ormai a zero… “L’esperienza della crescita Usa è un modello per l’Europa (…) con l’austerity non si va da nessuna parte” (Matteo Renzi dixit al cospetto di Barack Obama) ’America deve ancora conseguire una piena ripresa dagli effetti della crisi del 2008. Tuttavia, abbiamo recuperato buona parte del terreno perduto, anche se non tutto. Altrettanto non si può affermare, invece, della zona euro, nella quale il Pil reale pro capite è ancora oggi inferiore a quello del 2007, ed è inferiore del 10 per cento rispetto a dove si supponeva dovesse trovarsi. Una prestazione peggiore di quella che l’Europa ebbe negli anni Trenta. Perché l’Europa si è comportata così? Ho ascoltato discorsi e letto articoli nei quali si ipotizza che il problema stia nell’inadeguatezza dei nostri modelli economici - nel fatto che dovremmo riformulare la teoria macroeconomica che durante la crisi non è riuscita a offrire una guida politica. Ma è proprio così? No. È vero: pochi economisti avevano annunciato la crisi. Tuttavia, il piccolo segreto dell’economia è che da allora i modelli di base spiegati nei libri di testo hanno funzionato bene. Il guaio è che i dirigenti politici europei hanno deciso di respingere quei modelli di base a favore di approcci alternativi più innovativi, più entusiasmanti e del tutto errati. Sto rianalizzando i dibattiti di politica economica e ciò che mi colpisce in modo evidente dal 2010 in poi è la divergenza di pensiero tra Stati Uniti ed Europa. In America, la Casa Bianca e la Federal Reserve sono rimaste fedeli all’economia keynesiana tradizionale. L’Amministrazione Obama ha sprecato tempo e fatica per perseguire una “grande intesa” sul bilancio, pur continuando però a credere nella tesi sostenuta nei libri di “L 78 RE 117 - Maggio - Giugno 2015 testo, ossia che in un’economia depressa la spesa in deficit di fatto è una cosa positiva. La Fed ha ignorato gli ammonimenti secondo i quali stava “svalutando il dollaro”, ed è rimasta aderente all’opinione secondo la quale le politiche di basso tasso di interesse non avrebbero provocato inflazione, almeno fino a quando la disoccupazione fosse rimasta alta. In Europa, al contrario, la leadership politica si è dimostrata disposta, quasi con impazienza, a gettare i libri di economia dalla finestra per prediligere nuovi criteri. La Commissione Europea, a Bruxelles, ha accolto con entusiasmo le presunte prove sull’utilità della “austerità espansiva”, respingendo le argomentazioni tradizionali a favore della spesa pubblica in deficit, e ha preferito sposare la tesi secondo cui tagliare le spese in un’economica depressa porterebbe alla creazione di posti di lavoro perché alimenterebbe la fiducia. La Bce ha preso a cuore i moniti sul rischio di inflazione e nel 2011 ha alzato i tassi di interesse, anche se la disoccupazione era alta. Ma mentre i politici europei possono aver immaginato di dare prova di apertura nei confronti di nuove idee economiche, gli economisti ai quali hanno dato retta dicevano loro proprio ciò che volevano sentirsi dire. Cercavano giustificazioni per le rigide politiche che erano decisi a imporre alle nazioni debitrici; e così hanno trattato come celebrità economisti quali Alberto Alesina, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff che parevano offrire proprio quella giustificazione. Invece, come si è scoperto, quella ricerca nuova ed entusiasmante presentava grosse pecche. E così, mentre le nuove idee si sono rivelate un fallimento, la teoria economica dei vecchi tempi si è dimostrata più forte. Furono derise le previsioni di economisti keynesiani, me incluso, secondo i quali i tassi di interesse sarebbero rimasti bassi nonostante i deficit di bilancio, l’inflazione sarebbe stata frenata nonostante gli acquisti di bond da parte della Fed e i tagli alla spesa pubblica - lungi dall’innescare espansione alimentata da fiducia - avrebbero provocato un ulteriore crollo della spesa dei privati. Queste previsioni, al contrario, si sono avverate. (….) Se volete deprimervi sul futuro dell’Europa, leggete l’intervento di Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, mercoledì sul New York Times. Troverete un ripudio di ciò che sappiamo di macroeconomia, delle intuizioni che l’esperienza europea degli ultimi cinque anni avvalora. Nel mondo di Schäuble l’austerità conduce alla fiducia, la fiducia genera crescita e, nel caso in cui per il vostro Paese ciò non funzionasse, significa solo che lo state facendo nel modo sbagliato. Torniamo alle nuove idee e al loro ruolo in politica: è difficile argomentare a sfavore delle nuove idee. Negli ultimi anni, tuttavia, lungi dal fornire una soluzione, le idee economiche innovative spesso sono state parte del problema. Se avessimo continuato ad aderire alla macroeconomia dei vecchi tempi staremmo di gran lunga meglio.” (Paul Krugman, The New York Times, pubblicato da la Repubblica, 20 aprile 2015). Per Renzi “occorre una nuova stagione di crescita e investimenti”: provate a dare un’occhiata al Def… RE-RETAIL (per ulteriori notizie e approfondimenti: www.re-web.it) Grexit, Geuro, Drachmail… rima c’era stato, era giusto l’aprile scorso, il «ritorno sui mercati» della Grecia: non era proprio vero, comunque grandi feste per Atene. A fine 2014, poi, grandi istituzioni e giornali parlavano di «recessione finita» e «ritorno alla crescita» per la Grecia. Sottotesto: Vedete? Se uno fa i compiti a casa poi i risultati si vedono. «La cura funziona» titolò La Stampa a ottobre. A novembre, poi, la Commissione europea addirittura annunciava il miracolo: grazie alla crescita del Pil, i conti pubblici di Atene torneranno in attivo nel 2016 con un avanzo di bilancio pari all’1,3% del Pil. «La rivincita di Atene», si commosse Il Sole 24 Ore E di quanto cresceranno questi benedetti greci? L’anno scorso erano accreditati di un sontuoso +0,6% (ma l’ultimo trimestre, a sorpresa, è stato negativo) e di lì +2,5% quest’anno e +3,7% nel 2016 a stare al Fondo monetario. Ma allora è tutto a posto, dirà il lettore. Mica tanto, visto che il responsabile del Dipartimento Europeo del Fmi, Poul Thomsen, ieri ha messo a verbale quanto segue: «Quelle stime sono irrealistiche» e vanno riviste al ribasso; «non ci aspettiamo che la Grecia sia il Paese che cresce di più in Eurolandia nel 2016». Seguiranno titoloni sui giornali. O no?” (“Le bufale del Fondo monetario e dell’Ue sul Pil ellenico”, il Fatto Quotidiano, 18 aprile 2015). “Partiamo dai fatti: la crisi del debito pubblico greco è una crisi del credito privato tedesco e francese. Lo ha ammesso il vicepresidente della Bce (...). L’ammissione è del 2013, ma fino ad allora la Bce aveva spalleggiato i creditori del Nord consentendo loro di salvare con cifre folli le loro banche incapaci (…) e avvalorando una narrazione distorta dei fatti, che distogliesse l’attenzione dalla responsabilità del Nord, per coinvolgere nel «salvataggio dello stato greco» paesi che, come il nostro, non c’entravano nulla, e non avevano dovuto salvare alcuna banca a casa propria (…)”. (Alberto Bagnai, ibidem). A proposito di nordici e di sudici… “P L’ottimismo di Morgan Stanley a sorpresa positiva dell’eurozona sarà l’Italia. Grazie alla “tripla spinta” di bassi tassi, euro svalutato, energia a buon mercato, il tutto combinato con le riforme strutturali che finalmente sono partite, la nostra sarà, fra le economie della moneta unica, quella ad accelerare più vistosamente. «Il tasso di crescita schizzerà di 100 punti l’anno passando dal -0,4 del 2014 al +0,7% del 2015 e poi al +1,7% nel 2016 ma soprattutto le prospettive sono per un’ulteriore spinta incrementale, sempre che le riforme proseguano, negli anni successivi», spiega Daniele Antonucci, capo analista per il Sud Europa della Morgan Stanley basato a Londra, che ha coordinato un ponderoso rapporto sul nostro Paese in cui per la prima volta da anni la banca d’investimenti angloamericana esprime giudizi positivi sul recupero italiano. Le previsioni coincidono “incidentalmente”, spiega l’economista, con quelle del governo (…) «Anche se c’è ancora da fare aumentare dell’1% la crescita anno su anno è una performance di rispetto. Quel che è ancora poco apprezzato dai mercati è che l’economia italiana sta cominciando a affrontare e risolvere importanti problemi strutturali sorretta da un ciclo economico finalmente favorevole». L’Italia, si legge nel rapporto, sarà una delle migliori economie europee e scalerà sempre più posizioni nella classifica della crescita per Paesi: “La Renzinomics è l’opportunità per uscire da due decenni di quasi stagnazione”. (…) E la vulnerabilità a shock esterni tipo Grecia? «Il pericolo esiste visto l’alto debito pubblico ma l’Italia beneficia di condizioni che dovrebbero limitare il contagio: l’esistenza di fondi per le emergenze, lo stesso Qe, la minor esposizione del sistema bancario perché c’è già stata la ristrutturazione del debito greco, nonché lo stesso avanzo primario e il bilancio attivo delle partite correnti che creano, insieme al ritorno alla crescita, un cuscinetto per contenere eventuali difficoltà»” (Eugenio Occorsio, la Repubblica, 23 aprile 2015). “L Il Def secondo Unimpresa analisi del Centro studi dell’associazione sul Def appena approvato dal governo: dal 2015 al 2019 le entrate tributarie e previdenziali in costante aumento, fino a 881 miliardi. Pressione fiscale sopra il 44%. Su Irpef, Ires e Iva giro di vite da quasi 80 miliardi. Niente spending review: la spesa della pa salirà nel quinquennio di quasi 38 miliardi. Tesoretto spread da 7,8 miliardi bruciato dagli sprechi. Sterilizzati gli investimenti pubblici: le uscite in conto capitale ferme a 60 miliardi l’anno. (…) Una stangata fiscale da oltre 100 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Dal 2015 al 2019 le entrate tributarie dello Stato cresceranno costantemente e arriveranno fino agli 881 miliardi del 2019. Complessivamente nel prossimo quinquennio i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno (+13%). Sulle imposte dirette e indirette – principalmente Irpef, Ires e Iva – ci sarà una stretta da quasi 80 miliardi. E la pressione fiscale salirà oltre il 44%. Il bilancio statale non sarà sforbiciato: le uscite cresceranno di quasi 38 miliardi (+4%) e sono stati sterilizzati gli investimenti pubblici, che resteranno stabili attorno ai 60 miliardi l’anno. Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa che ha preso in esame le tabelle del Documento di economia e finanza (Def) approvato il 10 aprile scorso dal consiglio dei ministri”. “Di fronte a questi numeri – commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – c’è poco da dire: come rappresentanti delle micro, piccole e medie imprese italiane ci sentiamo presi in giro, perché non possiamo ignorare lo spread esistente dagli annunci del governo ai provvedimenti e ai numeri messi nero su bianco dopo le sedute del consiglio dei ministri. Sta di fatto che le tasse aumentano e gli sprechi del bilancio pubblico restano intatti: non è questo il modo per salvare il nostro Paese.” (Fonte: www.unimpresa.it). “Pure i gufi sanno far di conto”… “L’ RE 117 - Maggio - Giugno 2015 79 Dall’esperienza di Da rivista a progetto integrato: inStore è un sistema di comunicazione che comprende la realizzazione di pubblicazioni monotematiche di approfondimento,un sito con aggiornamenti quotidiani e una newsletter settimanale in due edizioni (italiano e inglese) inviata su un Database unico in Italia e all’estero. instoremag.it ISCRIVITI SUBITO alla NEWSLETTER Il nuovo modo di comunicare alla Distribuzione Moderna in Italia e all’estero Per informazioni: Fiera Milano Media SpA S. S. del Sempione, 28 20017 Rho (MI) Tel. +39 02 49976086 e-mail: pubblicita@fieramilanomedia.it BOOJEJTUPSJB BMTFSWJ[JPEFMMFB[JFOEF FEFJQSPGFTTJPOJTUJ 'DOSURSRQLDPR LQDIILWWRHYHQGLWDLPPRELOL &RPPHUFLDOL'LUH]LRQDOL3URGXWWLYL /RJLVWLFL ,QRVWULQXPHUL PðFRPPHUFLDOH PðGLUH]LRQDOHDOEHUJKLHUR PðLQGXVWULDOHORJLVWLFR PðDUHHGLVYLOXSSR 'RYH )ULXOL9HQH]LD*LXOLD 9HQHWR /RPEDUGLD (PLOLD5RPDJQD 7RVFDQD ,QIR3HWWHQRQ6 LQIR#OHILPLW