Diocesi di San Miniato da La Domenica del 23/11/2008 ________________________________ Mercoledì 26 novembre - Chiesa di S. Romano 21,15 – 22,30 La Catechesi del Vescovo… Carissimi, come dicevo negli “Orientamenti pastorali per l’anno 2008–2009”, per dare impulso all’impegno formativo anche attraverso un mio personale coinvolgimento, l’ultimo mercoledì di ogni mese da novembre a giugno terrò presso il santuario di San Romano una catechesi aperta a tutto il popolo di Dio, dagli adulti ai giovani. Una catechesi che vorrei sistematica ed organica, basata sul Catechismo della Chiesa Cattolica. È un po’ la novità di questo anno pastorale e l’invito a partecipare è rivolto a tutti: ai sacerdoti e ai diaconi, alle religiose e ai religiosi, infine ai laici adulti e giovani. Non ai ragazzi e bambini, questo no, ma a tutti gli altri sì. Un invito particolare va naturalmente a tutti coloro che nelle parrocchie hanno una qualche responsabilità. Parleremo della vita cristiana come “vita in Cristo”, orientata dai 10 comandamenti e dal “discorso della montagna” di Gesù perchè, come dice il salmo 19, “La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima”. Attingeremo prima di tutto dalla Sacra Scrittura e poi dalla III parte del compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Vi prego di prendere in seria considerazione l’iniziativa e di portarla a conoscenza di più gente possibile. +Fausto Tardelli La triste vicenda di Eluana Englaro “Un grande dolore” + Fausto Tardelli Un grande dolore. Non sento altro nel cuore. Né giudizio né risentimento. Solo dolore acuto e pervasivo. Ad Eluana si può sospendere l’alimentazione, perchè “è inammissibile il ricorso della procura contro la sentenza del tribunale di Milano” che l’aveva autorizzata. Si conclude con queste fredde parole la vicenda di Eluana. Andrà in cielo, ne sono certo. Quella dolce creatura menomata da un grave incidente stradale, che respirava ancora da sè ma non riusciva ad alimentarsi, sarà accolta tra gli angeli e i santi. Era già misteriosamente nelle mani di Dio. Ora sarà definitivamente nella pace, perchè Dio rimedia sempre col suo amore alle nostre ingiustizie. Il dolore acuto rimane, perchè si fa strada tra noi la convinzione che sia amore smettere di alimentare artificialmente chi non può più farlo da sè, chi non cesserebbe di respirare da sè, se lo si continuasse ad alimentare ed idratare, chi è nel buio di uno stato di coscienza che nessuno di noi veramente conosce e la cui irreversibilità possiamo soltanto presumere. E’ dolore e amarezza, perchè sembra così arduo capire ciò che sarebbe poi molto semplice: che amare cioè è sperare e lottare con l’altro per la sua vita terrena senza arrendersi mai fino all’ultimo respiro, raccogliendo come una sfida ad una vicinanza più intensa e amorosa persino quel desiderio di farla finita che a volte può nascere in lui, è tentare ed osare fino al possibile, senza con orgoglio accanirsi, quando tutto si è davvero compiuto e la morte ha ormai vinto, restando accanto ancora sperando, con una preghiera che accompagni il definitivo passaggio da questa vita all’altra. Come non capire che la prima, fondamentale forma d’amore a se stessi e agli altri è riconoscere l’inviolabilità della propria ed altrui vita, indipendentemente dalle condizioni concrete in cui si trova? Non c’entra la Cassazione – lo so. Com’è noto infatti, essa giudica sulle procedure. Neanche il Tribunale di Milano, perchè in assenza di legge, registra il pensiero dominante nella società. Non c’entra neppure il padre, straziato alla vista di sua figlia in quello stato e da così tanto tempo. Non c’entrano i medici che toglieranno il sondino. Non c’entra nessuno di noi, in fondo. Non c’entra nessuno, eppure un’ingiustizia si compirà ed Eluana morirà, ingiustamente: è questo il dramma. “Tanto era già praticamente morta e comunque, molti anni fa, sembra forse che avesse lasciato intendere che sarebbe stato meglio morire piuttosto di vivere in certe condizioni”: questa sicurezza fa ancora più male, mette angoscia. E il dispiacere è grande anche perchè ci si sente impotenti di fronte all’ingiustizia che si consuma. Se non credessimo in Colui che senza opporsi accettò una morte ingiusta per risorgere però il terzo giorno, saremmo nella tristezza più cupa. Se non fossimo certi che il Padre sa raccogliere nel dolore ma con infinita pazienza ogni nostra miseria, oggi sarebbe davvero buio. Si svolgerà sabato 29 novembre La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare Sabato 29 novembre anche nella nostra Diocesi prenderà vita la Colletta Alimentare, che vedrà impegnati moltissimi volontari pronti a dedicare qualche ora del proprio tempo per la raccolta di generi alimentari da destinare alla Fondazione Banco Alimentare, che attraverso i venti Banchi Alimentari dislocati in tutta Italia provvede quotidianamente alla distribuzione gratuita a 8248 enti benefici convenzionati, tra cui anche la Caritas della nostra Diocesi. Nel 2008 sono state raccolte e distribuite sul territorio nazionale 58705 tonnellate di alimenti che hanno raggiunto 1.435.483 bisognosi. A questa grande opera di carità, ognuno può partecipare con un piccolo gesto facendo la spesa nei seguenti supermercati: Conad e Coop a Castelfranco di Sotto, Coop a Cerreto Guidi, Conad a Pieve a Ripoli, Coop e Pam a San Miniato Basso, Conad a San Romano, Coop, Sma, Lidl, Penny Market a Ponsacco, Coop e Fulignati a Santa Croce sull’Arno, Coop a Stabbia. Lì troverete dei volontari pronti a distribuire un sacchetto speciale dove mettere i prodotti da donare. Perché la condivisione della spesa di un giorno possa essere momento educativo del cuore alla gratuità, a proponiamo a tutti “le dieci righe”: “La durezza del tempo presente colpisce ormai tutto il nostro popolo. La solitudine e la fragilità dei legami familiari e sociali rendono le persone ancora più povere, in uno scenario economico allarmante. In questa situazione, il semplice gesto di carità cristiana, che è il condividere la propria spesa con il più povero, è come “accendere un accendino nel buio”. L’estraneità e la paura sono sconfitte, può nascere un’amicizia che rilancia nella realtà col gusto di essere nuovamente protagonisti, sostenendosi nella quotidiana fatica del vivere”. Settore Giovani di Azione Cattolica Secondo incontro giovanissimi di AC Sabato 8 Novembre scorso si è tenuto il secondo incontro del Cammino annuale Giovanissimi promosso dall’Azione Cattolica. Ospiti dei locali della Parrocchia di San Miniato Basso oltre 60 Giovanissimi di cui molti della stessa Parrocchia hanno ripreso il cammino di formazione iniziato con il 1° Incontro del 20 Settembre scorso, sempre accompagnati da un’equipe di educatori che si sta impegnando per offrire loro un punto di riferimento stabile e disponibile. Il tema della serata “Insieme, perché?” si rifaceva al secondo aspetto della proposta annuale dell’itinerario formativo dell’A.C. che sviluppa il tema della fraternità. La serata, come ogni altra, si è aperta con una preghiera guidata da Don Filippo Bellini che ha proposto la lettura del Capitolo 2 degli Atti degli Apostoli, proprio per osservare come le prime Comunità Cristiane vivessero la fraternità, nella condivisione, nella preghiera e nell’amore reciproco. Per sviluppare l’argomento, inoltre, si è fatto uso di una simulazione, una sorta di gioco di ruolo in cui i giovanissimi stessi erano coinvolti e della visione di alcune interviste. L’ambito in cui si è deciso di analizzare le relazioni e le modalità in cui si sviluppano è stato quello della scuola, di conseguenza, sia la prima che la seconda proposta erano inserite proprio in questo contesto. E’ stato interessante ripensare a tutte le relazioni che ogni giorno sviluppiamo con le persone che incontriamo nella nostra vita e di come queste, a volte, non siano mosse dal desiderio autentico di incontrare e conoscere coloro che la Provvidenza ci ha messo vicino. Ci siamo quindi interrogati su come promuovere nella vita di ognuno relazioni autentiche, a partire proprio dal mondo che i giovanissimi vivono più di ogni altro, quello della scuola, affinché si riesca a vivere pienamente la fraternità con ogni uomo. Nei mesi a venire seguiranno altri incontri per Giovanissimi a cui speriamo si uniscano tanti altri desiderosi di condividere assieme a noi questo cammino. Contemporaneamente tra poche settimane si terrà il 2° incontro del Cammino annule Giovani, “GESU’, FISSATOLO, LO AMO’” (Mc 10,21). Giovedì 11 Dicembre ospiti della Parrocchia di Ponsacco (alle ore 19.00 presso la canonica) tutti i Giovani della Diocesi che volessero condividere un tempo di preghiera, riflessione e formazione personale sono invitati a partecipare. Il 2° incontro del Corso di Pastorale Sanitaria di Guido Belcari Il giorno 12 u. s. si è tenuto il secondo incontro del Corso di Pastorale Sanitaria organizzato per la collaborazione dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sanitaria, dell’Associazione Medici Cattolici e della Scuola di Formazione teologica “Mons. Carlo Faccini”. Le riunioni si tengono presso l’Aula Magna del nostro Seminario diocesano alle ore 21.30, una volta al mese fino ad Aprile. Tutti sono invitati, in particolare gli operatori sanitari, i responsabili delle R.S.A, delle Case -famiglia e tutti i volontari che lavorano a contatto con i sofferenti. Un invito speciale ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose e a tutti i ministri straordinari. Tutti gli incontri sono tenuti da esperti dell’ambito. Nonostante la pioggia battente, implacabile, un bel gruppo di operatori sanitari ha partecipato anche al secondo incontro. Le lezioni, nei due incontri, sono state molto interessanti e vivaci, utili sia per chi si trova a vivere con anziani o ammalati in famiglia, sia per chi ci lavora, sia per chi tema ad avvicinarsi a questo “mondo” per incapacità di gestirne il rapporto. C’è stata la possibilità di parlare anche di esperienze personali. Il primo incontro è stato condotto dalla dott.ssa Monica Ferri, psicologa, che ha spiegato come certe problematiche legate all’invecchiamento non possono essere del tutto rimosse, anzi spesso quasi per niente, quindi vanno accettate come sono, approntando presidi, tecniche o strategie per poterle gestire meglio. Ha invitato a rispettare sempre la dignità dell’anziano “perché togliere la dignità ad un essere umano è la cosa più terribile che possa capitare ad una persona”. Ricordando che l’anziano debole e malato di oggi non può farci dimenticare l’uomo forte e forse importante che è stato; che l’invecchiamento è un processo fisiologico e come tale va affrontato. La dottoressa ha dato dei “flash” su come invecchiare dignitosamente e nello stesso tempo come aiutare l’anziano ad accettare la precarietà della sua condizione. Ha messo l’accento sulla prossimità all’anziano non soltanto in famiglia ma anche e soprattutto nelle strutture dove è più facile spersonalizzarsi, accogliendolo col suo vissuto. Ha parlato delle varie tipologie di anziano: birbante, chiuso in se stesso, tiranno… ha fatto capire quanto sia importante un po’ di attenzione, un gesto di affetto del personale per dargli gioia e fiducia. Il messaggio primario uscito dal secondo incontro tenuto dal dottor Vincenzo Vismara, presidente dei Medici Cattolici delle diocesi si potrebbe riassumere in una frase: “tratta l’anziano o il malato come vorresti essere trattato tu, trovandoti nella stessa condizione”. Il dottore ha cercato di dare le coordinate, soprattutto al personale sanitario presente alla lezione. Ha parlato di quanto sia fondamentale cercare di conservare certe autonomie nell’anziano, approntando nel tempo quei cambiamenti, anche strutturali che possano agevolarne la vita. Ha lasciato anche dei messaggi comportamentali ricordando che a fare qualcosa mettendoci impegno ed amore e a farla, al contrario, distrattamente s’impieghi lo stesso tempo con la differenza, che, facendola male, occorre farla due volte! Per ricordare quanto siano importanti nelle R.S.A. certe abitudini igieniche, che se al momento, possono costare fatica al personale, per esempio la pulizia sollecita ed accurata dei degenti, si risolvono con meno complicazioni, vedi piaghe da decubito ecc… , e con una migliore qualità di vita per l’anziano. Entrando in problemi più tecnici ha invitato il personale sanitario delle varie R.S.A. ad usufruire del P.A.I., cioè usare i mezzi che la scienza mette a disposizione per lavorare meglio. Davanti alle obiezioni, agli interrogativi postigli, anche da persone che parlavano delle difficoltà oggettive che trovano nel loro lavoro dovute alla scarsità di personale, il dottore ha citato il proverbio latino: “GUTTA SCAVAT LAPIDEM” (la goccia scava la roccia). Il prossimo incontro il 10 Dicembre p.v. e in Gennaio sarà il 14 del mese. Montecastello ---- Verso una nuova impostazione Con la visita pastorale fatta nel mese scorso nella nostra parrocchia, il nostro Vescovo ha avuto modo di constatare alcune difficoltà che si incontrano quando sono tante le parrocchie da curare e le forze sono insufficienti. Pertanto ha deciso un nuovo assetto del territorio, unendo Montecastello alla parrocchia di La Rotta, figlia della pieve di S. Lucia. Le due parrocchie, chiamate a lavorare insieme, saranno guidate da don Venceslao Karuta, attuale parroco di La Rotta, rimanendo a don Angelo Falchi, la rappresentanza legale della parrocchia per ovvi motivi amministrativi. Mercoledì 19 u.s. c’è stata una seduta del Consiglio pastorale, presente anche il nuovo parroco, per definire le modalità per il suo prossimo ingresso, che dovrebbe esserci prima di Natale. Prossimamente sarà pubblicato il programma. Forcoli – Treggiaia ---- Don Stefano, nuovo collaboratore La scora domenica 16 novembre le comunità parrocchiali di Forcoli, Treggiaia, Alica e Montecastello hanno conosciuto il nuovo collaboratore di don Angelo. Si chiama Stefano Bobongaud, viene dal Congo – Brazzaville. Il prossimo 13 dicembre raggiungerà il decimo anno di ordinazione sacerdotale. Laureatosi in filosofia presso l’Università del Cameroun, sta completando il suo dottorato presso l’Università Gregoriana di Roma. Nella sua Diocesi di Pointe-Noire ha ricoperto incarichi importanti, specialmente come responsabile della Pastorale giovanile. In tutte le assemblee festive delle varie parrocchie ha avuto una calorosa accoglienza. In particolare, a Treggiaia è stato salutato dalla segreteria del Consiglio pastorale e all’offertorio gli è stato presentato un piccolo dono, segno dell’affetto e della stima cui viene circondato da tutte le comunità dove svolgerà il suo servizio pastorale. Al termine delle celebrazioni, in tutti i paesi, c’è stato un coro unanime di plauso e di gradimento. Ci auguriamo che per il suo carattere dolce ed affabile e per la sua preparazione culturale e pastorale sappia ben rapportarsi con la gente, specialmente con i ragazzi ed i giovani. E siamo convinti che anche la nostra gente saprà entrare sempre di più in un’ottica di cooperazione tra le chiese, che comporta anche lo scambio dei doni e dei carismi sacerdotali. Ponte a Elsa ---Riparte la materna di Suor Grazia, Salesiana oblata Ripartire per un nuovo anno scolastico significa, ogni anno, percorrere un nuovo cammino di vita insieme; è un dare e un ricevere continuo da parte di insegnanti e di bambini. Il progetto educativo della scuola materna “Paolina” tende ad esprimere l’insieme dei valori che la scuola mira a perseguire per realizzare la maturazione integrale della personalità del bambino, considerato in sé e come parte della nostra società. Il percorso educativo di quest’anno, “io, tu, noi: tutti uguali… tutti diversi….”, ha come scopo quello di far conoscere ad ogni bambino/a le sue radici e il substrato culturale cui appartiene, rafforzando in questo modo la sua identità e facendoli capire che la ricchezza che il mondo ci offre, risiede proprio nella diversità. Questo tema, si ripercuote nei vari momenti della giornata e in tutte le attività che i bambini svolgono. Durante tutto l’anno, infatti, la scuola propone diversi incontri e uscite: talune dedicate alle esperienze della vita quotidiana come la vendemmia, la scoperta dell’importanza dell’acqua e l’osservazione del campo del contadino oppure il teatro, i vari musei come quello della scrittura e della misurazione del tempo; altre mirate proprio al progetto annuale come ad esempio l’adesione alla manifestazione del 20 novembre per i diritti del bambino, dove i bambini in prima persona manifesteranno per quelli di tutte le nazioni del mondo scendendo in piazza con le altre scuole del paese. Ogni tipo di linguaggio viene incluso; da quello motorio a quello musicale, di espressione, creativo, racconti di storie, drammatizzazioni, laboratori manuali e del linguaggio scritto e verbale. Infatti, per i bambini di 4|5 anni si svolgono più incontri, dilazionati durante i mesi di scuola, presso la biblioteca comunale, dove scegliendo libri, ascoltando storie e sfogliando pagine i bambini ricevono stimoli per un avvio alla lettura che in seguito saranno in grado di fare da soli. Naturalmente è di fondamentale importanza l’insegnamento della religione che viene svolto una volta alla settimana; essendo però, la nostra, una scuola cattolica, è ispirazione quotidiana a tali principi e costante in tutta l’azione evolutiva. Quest’anno abbiamo iniziato parlando di Abramo, raccontando la storia e, facendoci aiutare dalle esperte del museo di San Miniato dell’arte sacra, grazie al sostegno di dipinti, opere e i testi della Bibbia attraverso i quali i bambini hanno approfondito la tematica parlando del sacrificio di Isacco. Parlando di Noè siamo andati al cinema a vedere il film “l’arca di Noè”, dove l’entusiasmo dell’attività insolita e la curiosità hanno fatto conoscere maggiormente la storia. Vengono, inoltre, valorizzate le risorse del territorio disseminando nozioni di educazione stradale con i vigili urbani e il rispetto delle norme civiche e ambientali con la guardia ambientale. Il lavoro dei bambini viene poi, più volte “regalato” alle famiglie tramite recite di Natale, di fine anno, i saggi di ginnastica e inglese,la gita finale svolta in orario extra-scolastico in cui le famiglie hanno un’occasione in più per trascorrere del tempo insieme; festeggiando insieme alcune festività come la festa dell’immacolata, dove i bambini doneranno un fiore alla Madonna, il concerto dell’epifania, la festa del papà e quella della mamma. Senza trascurare la collaborazione dei genitori: un continuo scambio tra scuola e famiglia, in cui sono previsti momenti di incontro individuale con i genitori; incontri con esperti in campo psicopedagogico riguardanti le tappe di sviluppo dei bambini in età evolutiva; la partecipazione nei laboratori come, per esempio, per la festa di carnevale, interamente gestita dai genitori, che offrono ai propri bambini la rappresentazione di una fiaba celebre, da loro interpretata e messa in scena. Da non dimenticare l’incontro che si terrà con i genitori il 5 dicembre prossimo, con Sua Eccellenza Monsignor Vescovo Fausto Tardelli per parlare dell’importanza della famiglia e dei suoi fondamenti. Il tutto lo facciamo passare attraverso il metodo preventivo che abbiamo ereditato da Don Bosco che ancora oggi, anzi direi soprattutto oggi, è molto valido: educare con ragione, amorevolezza per favorire ed attualizzare che il regno di Dio si compia oggi e qui. Larciano - Scuola dell’infaziona “S.Caterina da Siena” ---- La castagnata coi nonni Il nostro Consiglio d’Istituto quest’anno ha proposto di vivere “la castagnata” in modo diverso: dedicare la festa ai nonni. Il pomeriggio del 26 ottobre, giornata di caldo sole autunnale, il nostro giardino brulicava di bambini accompagnati dai genitori e dai nonni convocati anche per un momento di formazione. Il Dottor Giuliano Giuntoli, che da qualche anno ci offre la sua consulenza psico-pedagocica, h introdotto il pomeriggio con la conferenza “la presenza dei nonni per il benessere del bambino”. I nonni e i genitori hanno ascoltato con interesse ed hanno fatto diversi interventi: il mio bambino è geloso, il mio è timido, il mio è molto vivace e irrequieto. Il Dottor Giuntoli con la sua caratteristica pacatezza ha illustrato a nonni e genitori la necessità di fornire ai bambini regole precise e semplici accompagnate, ha precisato il dottore anche lui nonno, dal buon esempio. I bambini guidati saranno più sicuri e solo così si formerà la loro personalità. Subito dopo i nostri 45 bambini preparati da Sr. Giselda e dalle maestre Anna Maria e Roberta, hanno presentato canti e poesie e proclamato i loro messaggi di affetto. I nonni di fronte alle dichiarazioni dei loro nipotini si sono commossi e abbracciandoli hanno dimenticato le tante fatiche quotidiane per star loro accanto e tutti i presenti hanno compreso che il nonno è un grande dono per il bambino e una figura educativa necessaria. La festa si è conclusa con un rinfresco e le caldarroste raccolte con tanta gioia dai genitori con i loro bimbi la settimana prima sulle colline di Pescia. Al giorno d’oggi non è facile condurre una scuola materna. I bambini richiedono molto lavoro e preparazione e soprattutto tanta dedizione. Certo i genitori oggi sono più consapevoli dell’importanza dell’educazione dei loro figli ma spesso sono presi da tanti problemi. Si impegnano, lavorano, si sacrificano ma poi scoprono che la formazione dei bimbi è sempre qualcosa di più. Solo il contatto continuo, la vicinanza fisica e l’esempio dei genitori ricolma i bisogni affettivi del bambino e favorisce lo sviluppo cognitivo ci ha spiegato il Dottor Giuntoli. Come scuola cattolica cerchiamo di favorire una fattiva collaborazione con le famiglie, ci preoccupiamo di porci come scuola che educa e che forma per favorire un apprendimento efficace e costruttivo. I bambini stanno con noi per molta parte della giornata, a loro offriamo momenti di gioco, diverse attività didattiche, progetti ed esperienze tanto che a volte si ha l’impressione che la scuola dell’infanzia sia diventata una “piccola università”. Dopo tanto lavoro, però, è importante che le nostre scuole vengano scelte non solo per il nostro progetto educativo ma soprattutto perchè si riesce ancora a comunicare “il calore” e la familiarità che i nostri “asili” hanno sempre saputo offrire. Perignano ---- Catechesi on-line nell’Unità Pastorale di Perignano di Maria Papasogli Dall’intuizione di una “sete” di Dio non appagata e spesso non espressa, dall’impegno per una pastorale attiva, discreta, sta nascendo nella zona pastorale di Perignano un piccolo percorso di “catechesi” online, che offrirà a quanti lo desiderano, attraverso una rubrica di indirizzi e-mail, degli spunti di riflessione, dei profili, delle preghiere o pensieri spirituali, adatti per una riflessione pacata, di sottofondo: catechesi in senso lato, aperta anche a temi vari di esperienza religiosa. Nell’anno 2008-2009, si parlerà delle Beatitudini, di alcuni santi dell’anno, degli aspetti storici delle feste, della preghiera, ed altro. Pensieri, testimonianze, che “entrano” in casa, ma che si possono leggere o mettere in attesa, ricordare o dimenticare, senza condizionamenti o convenienze esterni; ognuno potrà trovare il suo spazio, l’angolo che preferisce. Forse è troppo pensare ad una comunità che si allarga e può dialogare anche sullo schermo del computer, ma non è troppo sperare che un raggio di luce possa venire a chi si fermerà su queste poche righe; esse, forse, lo accompagneranno nel suo quotidiano, in mezzo a pensieri diversi e a ritmi incalzanti, offrendo un’acqua pura, che scaturisce da lontano, un’acqua alla quale ogni assetato può bere senza stancarsi, gratuitamente. Nell’anno paolino è certo importante studiare e approfondire gli scritti dell’Apostolo, ma non è meno significativo aggiornare l’evangelizzazione con i mezzi che forse egli stesso adotterebbe; oggi, in un tempo in cui non è facile coniugare mille esigenze, dobbiamo rileggere con attenzione l’invito a predicare la Parola sempre, a tempo opportuno e inopportuno, e fare nostro un atteggiamento di servizio del Vangelo che ci suggerisce mezzi nuovi per offrire alle persone una messaggio efficace. Marti, Capanne, Montopoli e San Romano ---- Un percorso in unità Novembre segna ormai per le nostre comunità un cammino già ben avviato. Dopo l’inizio, a settembre, dell’anno Pastorale a San Miniato con il nostro Vescovo Fausto, anche la nostra realtà di Unità Pastorale di Marti, Capanne, Montopoli & San Romano, cerca insieme di intraprendere percorsi volti ad accogliere quanto meglio possibile il progetto Pastorale che il nostro Vescovo ha definito: “ Vivere e comunicare la speranza in famiglia e con le famiglie”. Come Sacerdoti dell’unità Pastorale ci siamo trovati insieme a giugno, dopo la Visita Pastorale, per abbozzare un programma, poi definito meglio a settembre. E’ ovvio che le nostre realtà in modo più specifico hanno da poco iniziato un percorso più unitario e, visto le nostre abitudini a lamentarci, la bella nota è che tra noi Sacerdoti dell’Unità pastorale c’è proprio … Unità e sintonia. Le altre “note” comuni intraprese sono state nell’ambito della Catechesi, gli itinerari per fidanzati, e altre iniziative. -Il primo momento insieme come parrocchie, lo abbiamo vissuto lo scorso 26 Ottobre a Roma. Essendo l’anno Paolino, abbiamo voluto fare un pellegrinaggio alla Basilica di San Paolo e a quella di Tre Fontane, luoghi estremamente significativi per la nostra fede. Ecco le altre iniziative: -Lectio Divina Abbiamo programmato il primo incontro di Lectio divina giovedi 6 Novembre per tutta l’unità Pastorale ritrovandoci al Santuario di San Romano alle 21,30 guidati da don Benedetto Rossi, docente di sacra scrittura alla Facoltà Teologica di Firenze. Grande l’entusiasmo suscitato dalla bravura e competenza del relatore . Vivremo poi , ciascuno per le proprie parrocchie, un percorso settimanale o quindicinale tra lectio e condivisione. A Maggio ci ritroveremo ancora come unità Pastorale per concludere insieme il percorso fatto nell’anno. -Itinerari di percorso per fidanzati Il percorso in preparazione al matrimonio avrà inizio a Febbraio. Qui gli incontri saranno fatti insieme. Inizieremo noi Sacerdoti per introdurre il corso e poi, per essere aiutati ancora, proseguiranno gli incontri don Benedetto Rossi, per la parte biblica sul matrimonio, mons. Carlo Ciattini, per la parte giuridica e pastorale del matrimonio e l’ausilio di uno psicologo per le relazioni all’interno della Famiglia. -Famiglie e giovani . Ogni realtà parrocchiale intraprende un percorso tematico comune per i giovani e uno per le famiglie con le quali creare un “gruppo famiglie“. -Nel Mese di Maggio un incontro finale insieme per le realtà familiari con la presenza di un Vescovo alla Villa OASI di Capanne. Alla fine di Maggio con alcuni rappresentanti dei consigli Pastorali della Unità Pastorale ci incontreremo per cercare di attuare sempre di più ciò che il Vescovo chiede per quanto riguarda lo specifico percorso delle parrocchie, cercando di camminare sempre più insieme per essere testimoni di unità, di comunione e di speranza come cristiani del terzo millennio. [D.F.] Cenaia e Crespina ---- Il saluto a don Marco, l’arrivo di don Lorenzo Il Consiglio Pastorale Unitario di Crespina e Cenaia. La comunità cristiana di Crespina e Cenaia è grata al Signore per il ministero pastorale di don Marco Pupeschi ed accoglie con gioia il nuovo parroco padre Lorenzo D’Mello. Programma: Martedì 2 dicembre, ore 21.00 Crespina: Consiglio comunale aperto Saluto a don Marco dell’Amministrazione Comunale e dalle Associazioni Giovedì 4 dicembre ore 21.00 Crespina: Preghiera di ringraziamento per il ministero di don Marco, interviene don Ernesto Testi. Sabato 6 dicembre, Crespina ore 17.00: S.Messa di congedo. Cenaia ore 21.00: Concerto di don Giosy Cento e saluto dei giovani: “Ti porto nel cuore”. Domenica 7 dicembre Cenaia: ore 11.00 S.Messa di congedo ore 19.00 “cena Fraterna” presso la Cantina Sociale”. Lunedì 8 dicembre: Solennità dell’Immacolata Concezione Ingresso di don Marco a S.Maria a Monte. Ore 15.00 Mercoledì 10 dicembre ore 21.00 Crespina “Catechesi sui riti di insediamento del Parroco” interviene Don Roberto Pacini Venerdì 12 dicembre ore 21.00 Cenaia Veglia di Preghiera per il ministero del nuovo Parroco, interviene don Ernesto Testi. Domenica 14 dicembre S.E. Mons. Vescovo insedia il nuovo parroco: padre Lorenzo D’Mello ore 9.30 S. Messa Crespina ore 11.30 S. Messa Cenaia ore 13.00 Pranzo fraterno presso la Cantina Sociale. Santa Maria a Monte ---- Il saluto di Mons. Gori Alla vigilia dell’ingresso del nuovo parroco, la comunità cristiana di Santa Maria a Monte saluterà ufficialmente Monsignor Alvaro Gori che per ben ventisette anni l’ha avuto come pastore. Il momento fondamentale sarà rappresentato dalla solenne celebrazione della Santa Messa il 7 dicembre prossimo, alle ore 11, nella chiesa Collegiata. Monsignor Gori si congederà come parroco dai santamariammontesi, ma non come sacerdote. Continuerà infatti il suo servizio nella parrocchia e metterà a disposizione la sua personalità e la sua esperienza. Questo avvenimento, così come l’ingresso di don Marco Pupeschi, chiama la comunità cristiana a riflettere sul valore di una figura antica e, nello stesso tempo, moderna del prete. Simone Weil scriveva in proposito: “Il ruolo del prete è comprensibile solo se c’è in lui qualcosa di incomprensibile”. Solo se tale “incomprensibilità” si rende manifesta nello stile di vita dei cristiani — siano essi laici o preti — la Chiesa, con le sue diverse ed articolate vocazioni, risulterà “comprensibile” agli uomini. Ai nostri giorni la novità della Chiesa e dei suoi sacerdoti non può intendersi come una rincorsa del mondo attraverso l’imitazione delle strategie di cambiamento di quest’ultimo. Immersa nel mondo, vivendo in solidarietà con tutti e soprattutto con gli ultimi, la Chiesa né vuole né può imitare le logiche mondane nella sua organizzazione pastorale. E’ vero che sono necessarie forme di adattamento pastorale per essere “al passo con il tempo”, ma non è con queste che la Chiesa crede e spera il futuro suo e del mondo. Essa piuttosto, identificandosi con tutto ciò che di vero e di buono è presente nelle diverse dinamiche della vita personale e sociale delle culture in cui vive, fa memoria «dell’altissima vocazione dell’uomo in Cristo». Il prete rende attuale Cristo nella celebrazione eucaristica e lo fa per e con la sua comunità. In qualche modo per e con tutti gli uomini di buona volontà. Preti e comunità non si devono preoccupare di rincorrere mode di cambiamento. Oggi il sacerdote è chiamato ad un servizio di verità e di autenticità. Egli non lo esercita da solo, né lo fa la comunità cristiana, quasi avesse la capacità di “discernere i segni dei tempi” da se stessa. Sacerdote e comunità vanno incontro all’uomo, ad ogni uomo, chiedendo al Signore di superare tutti i pregiudizi come solo Lui ha saputo fare. La Chiesa del resto, non persegue né il fascino terreno del cambiamento, né quello altrettanto terreno della conservazione. Preoccupata di restare fedele alla sua missione, la Chiesa vive nel continuo rinnovamento dello Spirito che la anima. Preoccupata solo di essere aperta a tutti e per tutti, come lo sono i suoi preti, come lo sono i cristiani. Salutando Monsignor Gori, la comunità cristiana, ma anche quella civile di Santa Maria a Monte, intende manifestargli la gratitudine per il servizio che ha svolto in mezzo a noi, per l’ardore che ci ha messo e per le energie che ha profuso. Monsignor Gori ha cercato di interpretare le attese che l'uomo contemporaneo ha nei confronti del sacerdote. Nell’uomo del nostro tempo c'è una sola, grande attesa: la sete di Cristo. Il resto — ciò che serve sul piano economico, sociale, politico — lo può chiedere a tanti altri. Al sacerdote chiede Cristo! E da lui ha diritto di attenderselo innanzitutto mediante l'annuncio della Parola. I presbiteri — insegna il Concilio — «hanno come primo dovere quello di annunziare a tutti il Vangelo di Dio» (Presbyterorum ordinis, 4). Ma l'annuncio mira a far sì che l'uomo incontri Gesù, specie nel mistero eucaristico, cuore pulsante della Chiesa e della vita sacerdotale. E un misterioso, formidabile potere quello che il sacerdote ha nei confronti del Corpo eucaristico di Cristo. In base ad esso egli diventa l'amministratore del bene più grande della Redenzione, perché dona agli uomini il Redentore in persona. Celebrare l'Eucaristia è la funzione più sublime e più sacra di ogni presbitero. E Monsignor Gori ha trasmesso, ai parrocchiani che nel suo percorso di parroco ha incrociato, la determinazione che la celebrazione dell'Eucaristia è non soltanto il dovere più sacro, ma soprattutto il bisogno più profondo dell'anima. Il sacerdote vive per l’Eucaristia, e la celebrazione dell’Eucaristia non sarebbe possibile senza il sacerdote. C’è un reciproco e strettissimo legame tra Eucaristia e sacerdote, e non può esistere l’una senza l’altro. Il sacerdote potrebbe fare molte meno cose di quante non ne faccia oggi, ma non potrebbe fare a meno di celebrare l’Eucaristia. In una Chiesa ministeriale, dove ciascun cristiano è chiamato a vivere la propria vocazione a servizio del regno, è importante chiedere al sacerdote quello per cui ha ricevuto il sacramento dell’ordine: spezzare il pane dell’Eucaristia per il bene dei cristiani e per l’unità della Chiesa Corpo di Cristo. E’ l’invito pressante che rivolgiamo a Monsignor Gori, grati per il suo ministero.