COMUNE DI SECUGNAGO
Piazza Matteotti 9
26826 Secugnago (LO)
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE
Relazione Tecnica
DPCM 01/03/1991, DPCM 14/11/1997, Legge Quadro 447/1995, LR n. 13 del 10/08/2001
Giugno 2011
Dott. Geol. Massimo Marella
Collaboratore
Tecnico Competente in Acustica Ambientale
Decreto n. 11611 del 19/06/02 Regione Lombardia
Ing. Valentina Lombardi
Via Formiche n.3 – Palazzolo S/O (BS)
Cell. 3486915165 – tel. 0307435571
E-mail: [email protected]
Via Martiri Soncinesi n. 3 - 26029 Soncino (CR)
Cell. 3473013440
E-mail: [email protected]
Comune di Secugnago (LO)
Piano di Zonizzazione Acustica
Relazione Tecnica
INDICE
1.
PREMESSA .................................................................................................................... 4
2.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ..................................................................................... 5
2.1. D.P.C.M. 1 MARZO 1991 ................................................................................................. 5
2.2. LEGGE N. 447 DEL 26 OTTOBRE 1995 ................................................................................. 5
2.3. LEGGE REGIONALE N. 13 DEL 10 AGOSTO 2001 ................................................................... 6
3.
ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE ....................................... 8
3.1. VALORI LIMITE DI EMISSIONE .............................................................................................. 9
3.2. VALORI LIMITE ASSOLUTI DI IMMISSIONE ............................................................................ 10
3.3. VALORI DI QUALITA’ ......................................................................................................... 11
3.4. VALORI DI ATTENZIONE .................................................................................................... 12
3.5. VALORI LIMITE DIFFERENZIALI DI IMMISSIONE ..................................................................... 13
3.6. INFRASTRUTTURE STRADALI ............................................................................................. 14
3.7. INFRASTRUTTURE FERROVIARIE ....................................................................................... 15
4.
METODOLOGIA ADOTTATA ....................................................................................... 16
5.
CRITERI GENERALI DI ATTRIBUZIONE DELLE CLASSI........................................... 18
6.
FASE 1 - ANALISI TERRITORIALE E DEL PGT. ......................................................... 19
6.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...................................................................................... 19
6.2. AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVISTI DAL PGT ................................................................ 20
7.
FASE 2 - AREE ACUSTICAMENTE SIGNIFICATIVE................................................... 25
8.
FASE 3 - LA VIABILITÀ STRADALE E FERROVIARIA ............................................... 26
8.1. VIABILITÀ STRADALE ........................................................................................................ 26
8.2. INFRASTRUTTURE FERROVIARIE ED AEROPORTUALI ........................................................... 30
FASE 4 – INDIVIDUAZIONE CLASSI I, V E VI. ............................................................ 31
9.
9.1. ATTRIBUZIONE DELLE CLASSE I – AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE ............................... 31
9.2. ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE V – AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI .......................... 31
9.3. ATTRIBUZIONE DELLA CLASSE VI – AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI ............................ 31
10.
FASE 5 – PRIMA INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI II, III E IV................................... 32
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Relazione Tecnica
11.
FASE 6 – CAMPAGNA DI RILEVAZIONE DEL RUMORE ........................................... 34
12.
FASE 7 – CLASSIFICAZIONE DELLE AREE II, III E IV. .............................................. 38
12.1.
CLASSE II – AREE DESTINATE AD USO PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE ....................... 38
12.2.
CLASSE III – AREE DI TIPO MISTO .................................................................................. 38
12.3.
CLASSE IV – AREE DI INTENSA ATTIVITA’ UMANA ............................................................ 39
13.
FASE 8 – AREE DESTINATE A SPETTACOLO TEMPORANEO, MOBILE E/O
ALL’APERTO ........................................................................................................................... 40
14.
FASE 9 – VERIFICA E RISOLUZIONE DEI SALTI DI CLASSE ................................... 40
15.
FASE 10 – STIMA DEI SUPERAMENTI DEI LIVELLI AMMESSI – ELEMENTI DI
CRITICITA’ ............................................................................................................................... 40
16.
FASE 11 – COERENZA CON IL PGT ........................................................................... 41
17.
FASE 12 – RAPPORTI CON IN COMUNI CIRCOSTANTI ............................................ 42
17.1.
COMUNE DI CASALPUSTERLENGO ................................................................................ 42
17.2.
COMUNE DI BREMBIO .................................................................................................. 42
17.3.
COMUNE DI TURANO LODIGIANO .................................................................................. 42
17.4.
COMUNE DI MAIRAGO .................................................................................................. 43
18.
PROCEDURE DI APPROVAZIONE .............................................................................. 44
ALLEGATI
 Allegato 1- Norme Tecniche di Attuazione
 Allegato 2- Report indagine fonometrica
 Allegato 3- Normativa in campo acustico
TAVOLE

Tavola 01- Piano di zonizzazione acustica comunale – Tutto il territorio comunale, scala
1:5.000;

Tavola 02- Rapporto con i Piani di Zonizzazione Acustica dei comuni confinanti, scala
1:10.000;

Tavola 03- Ambiti di trasformazione, scala 1:10.000;
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1. PREMESSA
Su incarico dell’Amministrazione Comunale di Secugnago (LO), si è proceduto alla redazione della
del Piano di Zonizzazione Acustica Comunale, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 2 del
D.P.C.M. 1 Marzo 1991, dell’art. 6 della Legge n. 447 del 26 Ottobre 1995 e della Legge Regionale
n. 13 del 10 Agosto 2001.
Il presente Piano di Zonizzazione Acustica si pone l’obiettivo di:
 Fornire il quadro di riferimento per la valutazione dei livelli di rumore presenti o previsti sul
territorio comunale;
 Rappresentare la base per la programmazione di interventi e misure di controllo o riduzione
dell’inquinamento acustico;
 Prevenire il deterioramento acustico di aree non inquinate e risanare quelle dove sono
attualmente riscontrabili livelli di rumorosità ambientale superiori ai valori limite;
 Rappresentare uno strumento di prevenzione, ai fini della tutela dall’inquinamento acustico,
per una corretta pianificazione delle nuove aree di sviluppo urbanistico o per la verifica di
compatibilità dei nuovi insediamenti o infrastrutture in aree già urbanizzate.
Il Piano di Zonizzazione Acustica rappresenta quindi uno “strumento” necessario per poter
procedere ad un controllo efficace dei livelli di rumorosità ambientale.
Il presente studio è stato redatto in conformità alle disposizioni tecniche fornite dalle seguenti fonti:
 Legge Regionale n. 13 del 10 Agosto 2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”;
 D.G.R. n. 7/9776 del 12 Luglio 2002 “Criteri tecnici per la predisposizione della
classificazione acustica del territorio comunale”, in attuazione all’art. 2 della L.R. n. 13 del
10 Agosto 2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”;
 Linee guida per l’elaborazione di piani comunali di risanamento acustico, dell’Agenzia
Nazionale per la Protezione dell’Ambientale, Febbraio 1998;
 Norma UNI 9884 “Caratterizzazione acustica del territorio comunale mediante la
descrizione del rumore ambientale”, Luglio 1997.
Alla stesura del presente Piano di Zonizzazione Acustica ha attivamente collaborato l’Ing.
Lombardi Valentina.
Nella presente si è considerato quanto contenuto nel “Parere relativo al Piano di Azzonamento
acustico del Comune di Secugnago (LO), prot. N. 47134 del 02/04/2010” dell’Arpa Dipartimento di
Lodi.
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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Di seguito sono riepilogate le principali normative, nazionali e regionali, utilizzate come riferimento
ai fini della redazione del presente Piano di Zonizzazione Acustica.
2.1. D.P.C.M. 1 MARZO 1991
Il Decreto sancisce l’obbligo, con l’Art. 2, per le Amministrazioni comunali di dotarsi del Piano di
Zonizzazione acustica comunale. Per quanto riguarda la classificazione in zone omogenee viene
proposta una suddivisione del territorio comunale in 6 classi:
 Aree particolarmente protette;
 Aree ad uso prevalentemente residenziale;
 Aree di tipo misto;
 Aree di intensa attività umana;
 Aree prevalentemente industriali;
 Aree industriali.
Tale suddivisione (definita sulla base della destinazione d’uso prevalente, della densità abitativa e
del flusso veicolare) comporta la classificazione del territorio comunale in aree omogenee per
l’applicazione dei limiti massimi (diurni e notturni) del livello sonoro equivalente.
2.2. Legge n. 447 del 26 ottobre 1995
La legge n. 447 del 26 Ottobre 1995 “Legge Quadro sull’inquinamento acustico” approfondisce
quanto già enunciato con il D.P.C.M. del 1991, rappresentando la prima legge organica in materia
di inquinamento acustico.
Nella legge viene effettuata una precisa ripartizione delle competenze in materia di inquinamento
ambientale tra lo Stato, le Regioni ed i Comuni. Gli adempimenti a carico delle Amministrazioni
Comunali, sulla base dell’Art. 6 – Competenze dei comuni, sono così sintetizzabili:
 Classificazione del territorio comunale in zone secondo i criteri stabili dalla regione;
 Coordinamento della zonizzazione acustica con gli strumenti urbanistici;
 Adozione dei piani di risanamento acustico in seguito all’impossibilità di classificare frazioni
di territorio in aree limitrofe i cui limiti differiscano per più di 5 dB(A) ed in caso di
superamento dei limiti di attenzione di cui al D.P.C.M. 14 Novembre 1997;
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 Controllo del rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico all’atto del
rilascio delle concessioni per costruzioni di particolare rilievo edilizio, commerciale,
urbanistico, industriale, ospedaliero e per le infrastrutture stradali e ferroviarie;
 L’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela
dell’inquinamento acustico;
 La rilevazione ed il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli;
 L’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di zona, per lo svolgimento di attività e di
manifestazioni in luogo pubblico aventi carattere temporaneo.
Ulteriori compiti ai Comuni sono fissati dall’Art. 7 in merito ai Piani di risanamento acustico. Questi,
predisposti dai Comuni, devono essere approvati dal Consiglio Comunale. Le Amministrazioni
Comunali dovranno inoltre assicurare il coordinamento tra il Piano di Risanamento Acustico, il
Piano Urbano del Traffico e gli altri piani previsti dalla legislazione vigente in materia ambientale.
Alla Legge seguono diversi Criteri Attuativi con il compito di specificarne i principi generali. Per
l’elenco completo dei Decreti attuativi si rimanda alle Norme Tecniche di Attuazione del presente
piano. In tale sede è comunque opportuno citare il D.P.C.M. 14 Novembre 1997 “Determinazione
dei valori limite delle sorgenti sonore”, in quanto fissa i limiti acustici di riferimento per le classi
acustiche nelle quali è suddiviso il territorio comunale.
2.3. Legge regionale n. 13 del 10 agosto 2001
La Legge Regionale n. 13 del 0/08/2001 ribadisce l’obbligo per i comuni di dotarsi del Piano di
Zonizzazione Acustica del territorio comunale o del suo adeguamento alle nuove Norme Tecniche.
Viene inoltre sottolineato l’obbligo per le Amministrazioni Comunali del coordinamento tra la
classificazione acustica e gli strumenti urbanistici adottati, nonché in caso di adozione di varianti o
piani attuativi.
Nella L.R. 13/2001 sono inoltre regolamentati gli aspetti riguardanti l’inquinamento acustico
derivante da aviosuperfici, da attività temporanee e dai locali di pubblico spettacolo, da traffico
stradale e dai mezzi, impianti ed attrezzature utilizzate per i servizi pubblici di trasporto.
Alla legge seguono una serie di provvedimenti attuativi emanati dalla Giunta Regionale:
 D.G.R. n. 7/6906 del 16 Novembre 2001 – Criteri di redazione del piano di risanamento
acustico delle imprese;
 D.G.R. n. 7/8313 del 8 Marzo 2002– Modalità e criteri di redazione della documentazione di
previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima acustico.
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 D.G.R. n. 7/9776 del 12 Luglio 2002– Criteri tecnici di dettaglio per la redazione della
classificazione acustica del territorio comunale;
In tale contesto la D.G.R. n. 7/9776 “Criteri tecnici di dettaglio per la redazione della classificazione
acustica del territorio comunale” rappresenta lo strumento operativo e metodologico per le
Amministrazioni Comunale, ed i rispettivi Tecnici incaricati, da utilizzare per la stesura del Piano di
zonizzazione acustica comunale.
In essa vengono infatti fissati i criteri di omogenei da utilizzare per la classificazione acustica delle
diverse complessità territoriali, nonché del territorio urbanizzato rispetto allo stato di fatto e di
quello urbanizzabile, con riferimento agli aspetti di disciplina di uso del suolo e delle trasformazioni
urbanistiche non ancora attuate.
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3. ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE
Sulla base del DPCM del 1/3/1991 e del DPCM del 14/11/1997, si è proceduto alla suddivisione
del territorio comunale di Secugnago in 6 classi (Tab A DPCM 14/11/1997).
Classe I – Aree particolarmente protette
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro
utilizzazione: aree ospedaliere, aree scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree
residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, etc.
Classe II – Aree destinate a uso prevalentemente residenziale
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale,
con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e assenza di attività
industriali e artigianali.
Classe III – Aree di tipo misto
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale, con media
densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività
artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano
macchine operatrici.
Classe IV – Aree di intensa attività umana
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità
di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività
artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree con
limitata presenza di piccole industrie.
Classe V – Aree prevalentemente industriali
Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di
abitazioni.
Classe VI – Aree esclusivamente industriali
Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di
insediamenti abitativi.
In funzione della destinazione d’uso dell’area e della relativa classe di appartenenza, la normativa
prevede limiti sonori (crescenti in base alla classe), da rispettare o da utilizzare come riferimento a
fini progettuali.
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3.1. Valori limite di emissione
La Legge Quadro n. 447 del 26 Ottobre 1995, all’art. 2 punto e) definisce il Valore limite di
emissione come “il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora,
misurato in prossimità della sorgente stessa”.
I valori limite di emissione delle singole sorgenti fisse sono quelli riportati nella tabella sotto
riportata. Tali limiti si applicano a tutte le aree del territorio a esse circostanti, secondo la rispettiva
classificazione in zone.
I valori limite di emissione del rumore delle sorgenti sonore mobili e dei singoli macchinari
costituenti le sorgenti fisse, laddove previsto, sono regolamentati dalle norme di omologazione e
certificazione delle stesse.
I rilevamenti e le verifiche sono effettuati in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e
comunità.
DPCM 14/11/4997 Tab. B - Valori limite di emissione – Leq in dBA
Tempo di riferimento
Classi di destinazione d’uso del territorio
Diurno
(6.00 – 22.00)
Notturno
(22.00 – 6.00)
I – Aree particolarmente protette
45
35
II – Aree prevalentemente residenziali
50
40
III – Aree di tipo misto
55
45
IV – Aree di intensa attività umana
60
50
V – Aree prevalentemente industriali
65
55
VI – Aree esclusivamente industriali
65
65
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3.2. Valori limite assoluti di immissione
La Legge Quadro n. 447 del 26 Ottobre 1995, all’art. 2 punto f) definisce il Valore limite assoluto di
immissione come “il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti
sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori”.
DPCM 14/11/4997 Tab. C - Valori limite assoluti di immissione – Leq in dBA
Tempo di riferimento
Classi di destinazione d’uso del territorio
Diurno
(6.00 – 22.00)
Notturno
(22.00 – 6.00)
I – Aree particolarmente protette
50
40
II – Aree prevalentemente residenziali
55
45
III – Aree di tipo misto
60
50
IV – Aree di intensa attività umana
65
55
V – Aree prevalentemente industriali
70
60
VI – Aree esclusivamente industriali
70
70
Per le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e e per le altre sorgenti sonore indicate
dall’art. 11, comma 1, Legge n. 447/95, i limiti sopra riportati non si applicano all’interno delle
rispettive fasce di pertinenza (individuate con gli opportuni decreti applicativi).
Ad oggi risultano emanati i seguenti regolamenti attuativi;
 rumore da traffico ferroviario - DPR n. 459 del 18 Novembre 1998;
 rumore aeroportuale - Decreto 31.10.97, DPR n. 496 del 11 Dicembre 1997, Decreto
20.5.99;

rumore relativo alle infrastrutture stradali – DPR n. 142 del 30 Marzo 2004.
All’esterno delle loro fasce di pertinenza, dette sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti
assoluti di immissione.
All’interno delle fasce di pertinenza, le altre sorgenti sonore (diverse da strade, ferrovie, aeroporti
ecc.) devono rispettare, nel loro insieme, i limiti della tabella sopra indicata (limiti di immissione)
secondo la classificazione che a quella fascia viene assegnata; inoltre, singolarmente, devono
rispettare i valori limite assoluti di emissione.
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3.3. Valori di qualita’
La Legge Quadro n. 447 del 26 Ottobre 1995, all’art. 2 punto h) definisce i Valori di qualità come “i
valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le
metodologiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge”.
DPCM 14/11/4997 Tab. D - Valori di qualità – Leq in dBA
Tempo di riferimento
Classi di destinazione d’uso del territorio
Diurno
(6.00 – 22.00)
Notturno
(22.00 – 6.00)
I – Aree particolarmente protette
47
37
II – Aree prevalentemente residenziali
52
42
III – Aree di tipo misto
57
47
IV – Aree di intensa attività umana
62
52
V – Aree prevalentemente industriali
67
57
VI – Aree esclusivamente industriali
70
70
I valori di qualità, intesi come livelli sonori da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo
con le tecnologie e le metodiche di risanamento ottenibili al fine di realizzare gli obiettivi di tutela
previsti dalla Legge, dovranno essere indicati dal Comune con i Piani di risanamento
eventualmente necessari per il loro raggiungimento.
I valori limite sopra riportati vengono confrontati con il clima acustico presente nell’ambiente
esterno.
Al fine di caratterizzare il disturbo prodotto da una sorgente sonora all’interno di un’abitazione, è
prevista l’applicazione del “criterio differenziale”.
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3.4. Valori di attenzione
La Legge Quadro n. 447 del 26 Ottobre 1995, all’art. 2 punto g) definisce il Valore di attenzione
come “il valore di rumore che segnale la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o
per l’ambiente”.
DPCM 14/11/4997 Valori di attenzione – Leq in dBA
Riferiti al Tempo di
Riferiti ad un’ora
riferimento
Classi di destinazione d’uso del territorio
Diurno
Notturno
Diurno
Notturno
(6-22)
(22-6)
I – Aree particolarmente protette
60
45
50
40
II – Aree prevalentemente residenziali
65
50
55
45
III – Aree di tipo misto
70
55
60
50
IV – Aree di intensa attività umana
75
60
65
55
V – Aree prevalentemente industriali
80
65
70
60
VI – Aree esclusivamente industriali
80
75
70
70
I valori di attenzione, espressi come livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata “A”
riferiti al tempo a lungo termine (TL), riportati nella tabella soprastante, sono:

se riferiti a un’ora, i valori limite assoluti di immissione aumentati di 10 dB per il periodo
diurno e di 5 dB per quello notturno

se riferiti ai tempi di riferimento (interi periodi diurni dalle 6.00 alle 22.00 e interi periodi
notturni dalle 22.00 alle 6.00) utilizzati per la caratterizzazione del territorio dal punto di
vista della rumorosità ambientale, i valori limite assoluti di immissione stessi. Il numero dei
giorni o delle notti di misura è in funzione alle variazioni dei fattori che influenzano la
rumorosità dell’area di indagine.
Ai fini dell’adozione dei piani di risanamento di cui all’art. 7 della Legge 447/95 è sufficiente il
superamento di uno dei due precedenti criteri di fissazione dei valori di attenzione, ad eccezione
delle aree esclusivamente industriali per le quali devono essere adottati piani di risanamento in
caso di superamento del valore di attenzione relativo ai tempi di riferimento (punto b).
I valori di attenzione non trovano applicazione per le fasce territoriali di pertinenza delle
infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali.
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3.5. Valori limite differenziali di immissione
In base alla Legge Quadro n. 447 del 26 Ottobre 1995 (all’art. 3 punto b) il valore limite
differenziale di immissione è determinato dalla differenza tra il livello equivalente di rumore
ambientale (insieme di tutte le sorgenti sonore presenti nell’area in indagine) ed il rumore residuo
(rumore presente escludendo la specifica sorgente disturbante).
I valore limite differenziale di immissione, all’interno degli ambienti abitativi, è di:
 5 dBA per il periodo diurno;
 3 dBA per il periodo notturno.
Tali valori non si applicano nelle aree classificate come classe VI – aree esclusivamente industriali.
Il limite diffrenziale di immissione non si applica inoltre nei seguenti casi, nei quali ogni effetto del
rumore è da considerarsi trascurabile;
 se il rumore misurato a finestre aperte è inferiore a 50 dB(A) nel periodo diurno e a 40
dB(A) in quello notturno.
 Se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse è inferiore a 35 dB(A) nel
periodo diurno e a 25 dB(A) in quello notturno.
Tale criterio non è inoltre applicabile:
 al rumore prodotto dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, ecc.
 ad attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e
professionali
 a servizi ed impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo
prodotto all’interno dello stesso
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3.6. Infrastrutture stradali
Di seguito si riportano le tabelle relative all’Allegato 1 del D.P.R. n. 142/2004 per quanto riguarda i
limiti di immissione per le infrastrutture stradali di nuova realizzazione ed esistenti.
Tabella 1 (Allegato 1 D.P.R. n. 142/2004)
Strade di nuova realizzazione
Tipo di strada Sottotipi
a
fini
(secondo codice acustici. (secondo
della strada)
Dm 6.11.01 Norme
funz. e geom. per la
costruzione
delle
strade)
A - autostrada
B – extraurbana
principale
C – extraurbana C1
secondaria
C2
D – urbana di
scorrimento
E – urbana di
quartiere
F – locale
Ampiezza fascia Scuole, ospedali, case Altri Ricettori
di
pertinenza di cura e di riposo
acustica (m)
250
250
50
50
40
40
65
65
55
55
250
150
100
50
50
50
40
40
40
65
65
65
55
55
55
30
definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori riportati in
tabella C allegata al Dpcm in data 14 novembre 1997
e comunque in modo conforme alla zonizzazione
acustica delle aree urbane, come prevista dall'articolo
6, comma 1, lettera a) della legge n. 447 del 1995
30
* per le scuole vale il solo limite diurno
Tabella 2 (Allegato 1 D.P.R. n. 142/2004)
Strade esistenti e assimilabili (ampliamenti in sede, affiancamenti e varianti)
Tipo di strada Sottotipi a fini acustici.
(secondo codice (secondo Dm 6.11.01
della strada)
Norme funz. e geom. per
la
costruzione
delle
strade)
A - autostrada
B – extraurbana
principale
C – extraurbana
secondaria
D – urbana di
scorrimento
E – urbana di
quartiere
F – locale
Ampiezza fascia Scuole,
ospedali, Altri Ricettori
di
pertinenza case di cura e di
acustica (m)
riposo
100 (fascia A)
150 (fascia B)
100 (fascia A)
150 (fascia B)
Ca (strada a carreggiate 100 (fascia A)
separate e tipo IV Cnr 150 (fascia B)
1980)
Cb (tutte le altre strade 100 (fascia A)
extraurbane secondarie)
50 (fascia B)
Da (strada a carreggiate 100
separate e interquartiere)
Db (tutte le altre strade 100
urbane di scorrimento)
30
30
50
40
70
65
70
65
70
65
60
55
60
55
60
55
50
40
50
40
50
40
40
70
65
70
60
55
60
50
50
40
65
55
definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori
riportati in tabella C allegata al Dpcm in data
14 novembre 1997 e comunque in modo
conforme alla zonizzazione acustica delle aree
urbane, come prevista dall'articolo 6, comma
1, lettera a) della legge n. 447 del 1995
* per le scuole vale il solo limite diurno
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3.7. Infrastrutture ferroviarie
La limitazione della rumorosità derivante da traffico ferroviario è regolata dal D.P.R. n. 459 del 1811-1998 “Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo 11 della legge 26 Ottobre 1995 n.
447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario”.
Il DPR individua per le infrastrutture con velocità di progetto con velocità di progetto inferiore ai 200
km/h una fascia di pertinenza acustica pari a 250 m misurati a partire dalla mezzaria dei binari
esterni. Tale fascia viene suddivisa in due parti:
 Fascia A: la più prossima all’infrastruttura, di larghezza pari a 100 m;
 Fascia B: esterna alla fascia A, con una larghezza pari a 150 m.
All’interno delle fasce di pertinenza acustica i valori limite assoluti di immissione del rumore
prodotto dall’infrastruttura sono i seguenti (Art 5 DPR 459/1998):
 50 dB(A) Leq diurno e 40 dB(A) Leq notturno, per scuole, ospedali, case di cura e case di
riposo; per le scuole vale solo il limite diurno;
 70 dB(A) Leq diurno, 60 dB(A) Leq notturno, per gli altri ricettori all’interno della fascia A;
 65 dB(A) Leq diurno, 55 dB(A) Leq notturno, per gli altri ricettori all’interno della fascia A;
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4. METODOLOGIA ADOTTATA
Per la redazione del Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Secugnago (LO) sono state
utilizzate le linee guida contenute nella D.G.R. n. 7/9776 del 12 Luglio 2002 “Criteri tecnici per la
predisposizione della classificazione acustica del territorio comunale”.
Il lavoro di definizione ed attribuzione delle diverse classi acustiche del territorio comunale si è
svolto attraverso le seguenti fasi principali:
1. FASE 1 - Analisi del Piano di Governo del Territorio (PGT) per l’individuazione delle diverse
destinazioni d’uso del territorio. Esecuzione di sopralluoghi sul territorio comunale per la
verifica della corrispondenza fra le previsioni urbanistiche da PGT e la destinazione d’uso
effettiva del territorio.
2. FASE 2 - Individuazione, in collaborazione con i tecnici comunali, della localizzazione di:
-
edifici scolatici, ospedali, parchi;
-
impianti industriali significativi;
-
attività artigianali, commerciali e terziarie, acusticamente significative.
3. FASE 3 - Individuazione dei tracciati delle principali vie di comunicazione. Analisi degli
stessi considerandone, l’andamento altimetrico e la presenza di eventuali barriere (naturali
o artificiali).
4. FASE 4 - Individuazione delle classi I, V e VI, sulla base delle loro caratteristiche
intrinseche delle aree e della loro destinazione urbanistica.
5. FASE 5 - Assegnazione provvisoria del tipo di classe acustica ad ogni singola area o
particella censuaria del territorio. Individuazione e delimitazione degli ambiti urbani che
inequivocabilmente sono da attribuire, rispetto alle loro caratteristiche, ad una delle sei
classi.
6. FASE 6 - Esecuzione di campagne di misura dei livelli sonori sul territorio comunale. Le
postazioni d’indagine sono state individuate in una prima fase in collaborazione con i tecnici
comunali, ed in una seconda fase sulla base dei sopralluoghi effettuati. Successivamente
tali rilievi sono stati integrati con nuove postazioni individuate in fase di sintesi dei dati
raccolti e di attribuzione delle classi acustiche in aree particolari.
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7. FASE 7 - Aggregazione di aree che in una prima fase erano state ipotizzate in classi
diverse ma che, potendo essere considerate omogenee dal punto di vista acustico,
potrebbero essere invece accorpate in un’unica zona e quindi nella medesima classe.
Prima classificazione delle aree II, III e IV.
8. FASE 8 - Verifica della collocazione di eventuali aree destinate a spettacolo a carattere
temporaneo, mobile e/o all’aperto.
9. FASE 9 - Verifica e risoluzione dei casi in cui le destinazioni d’uso del territorio inducono ad
una classificazione con salti di classe maggiore di uno, cioè con valori limite che
differiscono per più di 5dB(A).
10. FASE 10 – Stima approssimativa dei superamenti dei livelli ammessi e valutazione della
possibilità di riduzione.
11. FASE 11 - Verifica della congruenza con le previsioni urbanistiche del PGT.
12. FASE 12 - Elaborazione di una prima ipotesi di zonizzazione e verifica della coerenza con
la zonizzazione, o le previsione urbanistiche, per i comuni limitrofi.
13. FASE 13 - Formalizzazione dello schema di provvedimento comunale per l’adozione della
classificazione acustica.
Per l’attribuzione delle classi II, III e IV si è fatto riferimento alla tabella contenuta nelle linee guida,
organizzata in funzione dei parametri: traffico, infrastrutture, commercio e servizi, industria e
artigianato e densità della popolazione.
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5. CRITERI GENERALI DI ATTRIBUZIONE DELLE CLASSI
Per quanto riguarda i criteri di suddivisione in zone acustiche omogenee ed attribuzione delle
classi ci si è attenuti a quanto contenuto nella D.G.R. n. 7/9776 del 12 Luglio 2002 “Criteri tecnici
per la predisposizione della classificazione acustica del territorio comunale”.
L’obbiettivo principale della classificazione è quello di rendere coerenti la destinazione urbanistica
e la qualità acustica dell’ambiente. La zonizzazione acustica rappresenta quindi il risultato finali
dell’analisi dei diversi aspetti esaminati (viabilità, territorio, ecc..), dell’assetto urbanistico del
territorio e delle relative previsioni di sviluppo.
Per la definizione dei confini di zona si è cercato di utilizzare, dove possibile, dei limiti univoci e di
facile individuazione sia a livello cartografico sia sul terreno. A tal fine si è fatto riferimento a:
 i bordi di assi stradali
 le facciate degli edifici o le recinzioni di proprietà
 le demarcazioni particellari o congiungenti ben definite delle stesse quando non è stato
possibile utilizzare tali demarcazioni
 gli elementi di carattere morfologico, quali bordi degli alvei dei corsi d’acqua o linee
altimetriche.
Nell’elaborazione del piano sono state assunte le prescrizioni normative vigenti per regolare i salti
di classe tra le aree adiacenti. I particolare si è operato in modo da mantenere una differenza fra
due classi adiacenti compresa entro i 5 dB(A).
Si è cercato di evitare un eccessivo spezzettamento del territorio urbanizzato in diverse classi, al
fine anche di facilitare i controlli e di rendere stabili le destinazioni d’uso acusticamente compatibili.
La proposta di Piano di Zonizzazione acustica formulata per il comune di Secugnago è stata
riportata nelle Tav. 01 allegata alla presente relazione.
In tale sede si precisa che il comune di Secugnago non è attualmente dotato della base
cartografica aerofotogrammetrica (è in corso di redazione nell’ambito di un progetto a scala
provinciale). La base del presente lavoro è pertanto la stessa utilizzata dagli estensori del PGT,
ossia una base catastale digitalizzata.
Viste le caratteristiche del territorio comunale la scala scelta per la rappresentazione
dell’azzonamento acustico si ritiene appropriata senza rendere necessaria la realizzazione di
elaborati cartografici di maggiore dettaglio per il centro abitato. Il piano di zonizzazione è inoltre
disponibile su supporto informatico e verrà inserito all’interno del sistema cartografico comunale
onde permettere anche scale di maggiore dettaglio.
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6. FASE 1 - ANALISI TERRITORIALE E DEL PGT.
Nel presente capitolo si procede ad un breve inquadramento del territorio comunale ed all’analisi
del nuovo strumento urbanistico comunale (P.G.T.).
6.1. Inquadramento territoriale
Secugnago si trova nel cuore della provincia di Lodi ad una quota che passa dai 67.8 m s.l.m. a
nord ai 65.4 m s.l.m. a sud, e confina con Mairago a nord, con Turano Lodigiano a nord-est, con
Casalpusterlengo a sud-est e infine con Brembio a sud-ovest.
Di seguito si riporta una descrizione sintetica del territorio in esame tratta dal “Documento di
Scooping” redatto nell’ambito della procedura VAS: “Il territorio del Comune di Secugnago non è
interessato da alcun Parco Regionale, anche se il Parco dell’Adda sud dista poche decine di chilometri a est
dal centro abitato; non è stato individuato alcun Sito di Importanza Comunitaria e neppure Zone a Protezione
Speciale. Dalle banche dati della Regione Lombardia, il Comune di Secugnago risulta far parte del bacino
fisico del fiume Adda, del bacino gestionale Adda 3 e fa capo all’Azienda Sanitaria Locale di Lodi; fa parte
della Regione Agraria della Pianura di Codogno e i meta distretti industriali riconosciuti più vicini,
Casalpusterlengo e Borghetto Lodigiano, afferiscono alle lavorazioni inerenti alle biotecnologie alimentari
della filiera del latte.
La Regione Lombardia evidenzia quali località di significativo valore storico architettonico il centro storico di
Secugnago, il nucleo abitato di antica formazione in località Uggeri e una serie di cascine che punteggiano il
territorio agricolo del comune: la Griona, la Fiandria, i Boschelli, i Gorghi e Sant’Ignazio. Repertorio che
viene confermato e integrato nella banca dati dei beni architettonici della Provincia di Lodi che individua
anche: l’ex fabbrica di concimi sul confine con Brembio, l’opificio ex latteria Polenghi in località stazione, le
cascine Cortazza e San Leonardo Pianone, la chiesa di San Gaudenzio e il Sacrario ai Caduti all’interno del
nucleo abitato, la cascina Fornelli a nord del centro abitato appena al di là della via Emilia, oltre che l’edificio
della Scuola elementare e il cimitero. La viabilità principale che interessa il Comune di Secugnago è la
strada statale S.S. 9 - via Emililia, che nel suo tracciato storico attraversava il nucleo antico del Comune e la
cui variante costituisce oggi il limite est del nucleo urbanizzato; la strada provinciale SP 168 in direzione
Brembio a sud-ovest e la SP 143 che collega Secugnago con Turano a nord-est. Un elemento di indubbia
valenza per il territorio di Secugnago in termini di servizi per la mobilità al cittadino è la linea ferroviaria
Milano-Bologna con fermata in località stazione che permette di raggiungere in breve tempo i principali centri
della Provincia Lodigiana e Milano senza utilizzare l’automobile e percorrere strade ormai sempre più
congestionate dal traffico. E’ progettualità dei Comuni di Secugnago e di Brembio e della Provincia di Lodi,
inoltre, ripristinare lo scalo ferroviario di Secugnago a servizio di un’area logistico – produttiva di interesse
sovracomunale esistente e in espansione. Questo permetterebbe il trasferimento di merci in ingresso e in
uscita dalla Provincia di Lodi su ferro e non su gomma con evidenti vantaggi economici ed ambientali. Il
casello autostradale più vicino è quello sulla A1 Milano-Bologna che si trova a poche decine di chilometri a
sud di Secugnago, nel comune di Ospedaletto Lodigiano.”
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Dal punto di vista urbanistico è ben riconoscibile il centro abitato a destinazione prevalentemente
residenziale e di servizio, che si estende ad ovest della via Emilia, che viene sostanzialmente
perimetrato da essa e dalla via Vittorio Veneto. Le aree a destinazione produttiva in continuità con
l’abitato sono localizzate nord, all’immissione di via Vittorio Veneto sulla via Emilia. L’area
produttiva principale si colloca invece disassata rispetto al centro abitato, trovandosi lungo la
ferrovia ad ovest, sul confine comunale con Brembio.
6.2. Ambiti di trasformazione previsti dal PGT
Di seguito si procede alla descrizione degli ambiti di trasformazione previsti dal nuovo Piano di
Governo del Territorio approvato. Gli ambiti sono riportati nella Tavola 03, redatta alla scala
1:10.000.
AMBITI DI TRASFORMAZIONE N.1
Obiettivi della trasformazione : - Completamento del tessuto urbano verso ovest,mediante
insediamento residenziale di qualità e formazione di un’area strategica per i servizi ,compresa l’edilizia
residenziale convenzionata - miglioramento della viabilità locale
Modalità di attuazione : Piano attuativo – l’esecuzione di tale piano è subordinata alla verifica di compatibilità
igienico sanitaria rispetto alla presenza di allevamenti zootecnici nell’adiacente cascina cortazza
Dati quantitativi:
superficie territoriale dell’ambito mq 26.700
Destinazione prevalente : Residenziale
Destinazione d’uso non ammesse:
Agricola
Produttiva-artigianale- logistica
Commerciale (grandi e medie strutture)
Elementi progettuali d’interesse Pubblico o generale:
- Realizzazione attrezzature quali l’ asilo nido e centro anziani e edilizia pubblica convenzionata/protetta
- Realizzazione area a verde pubblico con le seguenti caratteristiche sistemazione generale a prato con
percorsi realizzati con pavimentazioni tipo permeabili e con macchie arboree di alto fusto con estensione
minima pari al 30% dell’intera superficie , con l’obiettivo anche di mitigare l’impatto visivo edificato-cimitero;
elementi di arredo panchine,luci, etc
- Realizzazione collegamento viario tra la via San Gaudenzio e il vicolo Cortazza –via Mazzini con le
seguenti caratteristiche _ sede stradale m.6 + marciapiede m.1.50 _ limitatori di velocità
- Realizzazione collegamento ciclopedonale tra la via V.Veneto e la via Mazzini
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AMBITI DI TRASFORMAZIONE N.2
Obiettivi della trasformazione : Completamento della zona urbana a sud ,attraverso la disponibilità di un’
area di risulta a seguito del nuovo tracciato della strada provinciale n. 168,e quindi non più proficua per la
produttività agricola.
Modalità di attuazione : Piano attuativo
Dati quantitativi:
superficie territoriale dell’ambito mq 16.500
Destinazione prevalente Residenza
Destinazione d’uso non ammesse:
Agricola
Produttiva-artigianale- logistica
Commerciale (grandi e medie strutture)
Elementi progettuali d’interesse Pubblico o generale:
Realizzazione edilizia di qualità
Realizzazione area a verde pubblico con le seguenti caratteristiche :costituzione di una fascia con
vegetazione arborea a macchia parallela alla attuale SP 168, e riqualificazione e ampliamento del filare
d’alberi lungo la via V. Veneto . Sistemazione generale a prato con percorsi realizzati con pavimentazioni
tipo permeabili,e con caratteri di naturalità . Tale arredamento verde dovrà essere tale da assorbire le
emissioni inquinanti di CO2 e limitare le polveri sottili. Realizzazione anello viario per distribuzione interna
AMBITI DI TRASFORMAZIONE N.3
Obiettivi della trasformazione : Completamento del tessuto edificato a nord ,adiacente ad un’area di servizi
già convenzionata.
Modalità di attuazione : Piano attuativo
Dati quantitativi:
superficie territoriale dell’ambito mq 9500
Destinazione d’uso prevalente Residenza
Destinazione d’uso non ammesse:
Agricola
Produttiva-artigianale- logistica
Commerciale (grandi e medie strutture)
Indici e parametri di riferimento :
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Elementi progettuali d’interesse Pubblico o generale:
Realizzazione edilizia di qualità
Realizzazione di una fascia verde di mitigazione ambientale,parallela alle strade esistenti,al fine di
assorbire l’emissione di CO2 e movimentazione di polveri sottili
Realizzazione anello viario per distribuzione interna
Realizzazione nell’area adiacente, già di proprietà pubblica, di un zona a parcheggio di supporto
all’area a servizi confinante
AMBITI DI TRASFORMAZIONE AT.4
Esclusivamente destinato a servizi.
Obiettivi della trasformazione : Definizione di un’area marginale interclusa tra la strada per
la stazione e il sovrappasso della Ferrovia ,attraverso la realizzazione di una zona a servizi e verde pubblico
anche di interesse sovra locale.
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AMBITO DI TRASFORMAZIONE AVIP
POLO PRODUTTIVO DI LIVELLO SOVRALOCALE DI NATURA ESOGENA
Obbiettivi della trasformazione : collocazione di nuove arre di espansione produttiva per rispondere a
richieste d’ampliamento presentate da operatori e proprietari, dare
coerenza,supporto e
sussistenza al sistema produttivo esistente valorizzare le potenzialità che il raccordo ferroviario
rappresenta per il sistema produttivo dell’ambito
dei comuni di Secugnago- Brembio e
Livraga,quale opportunità di scambio ferrovia-gomma. Il nuovo polo produttivo, si colloca in
prossimità e continuità rispetto a quello esistente, rientra in un progetto d’ambito più esteso, che
può essere gestito con un accordo negoziato condiviso oltre che dal Comune di Secugnago
anche dai Comuni dell’ambito di Pianificazione concertata quali
Brembio e con gli altri Enti
interessati quali la Provincia di Lodi
Modalità di attuazione
Piano attuativo di interesse sovracomunale da proporre alla Provincia per la variazione e
accettazione nel PTCP. Il riconoscimento del polo di livello sovralocale di natura
esogena,avverrà tramite una concertazione tra i soggetti interessati,esulando quindi dalla
programmazione vera e propria del PGT. Sarà elaborato un documento di programmazione
d’ambito che dovrà essere approvato dalla Giunta Provinciale e che costituirà variante al PTCP
ai sensi del comma b) dell’art.31 le regole di attuazione saranno definite nella concertazione
con i soggetti interessati
Dati quantitativi :
Superficie territoriale d’ambito
mq. 242.585
Superficie territoriale privata
mq. 157.000
Superficie a verde di compensazione mq. 85.585
ELEMENTI PROGETTUALI D’INTERESSE PUBBLICO O GENERALE
Gli indirizzi del PGT da assumere come riferimento per il recepimento del progetto d’ambito produttivo
sono:
tutelare gli elementi paesaggistici caratteristici con particolare attenzione alla presenza di coni visuali
di rilevante interesse ,prevedendo lungo i perimetri dell’area fasce alberate di mitigazione,sia verso
l’edificato urbano sia verso le aree ancora vocate alla attività agricola.
l’attenta gestione delle risorse naturali presenti, valorizzandole e salvaguardandole nella
pianificazione dei nuovi insediamenti
la corretta gestione delle risorse ambientali, tra cui la limitazione del carico inquinante e la forte
limitazione degli usi del suolo incompatibili con la tutela del suolo ;
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Particolare attenzione andrà posta allo smaltimento e conferimento dei reflui dei nuovi insediamenti
e alla raccolta e smaltimento dei rifiuti derivanti dalla produzione (imballi ecc)
favorire la formazione di ambienti interconnessi con un carattere di rilevante naturalità, seppur di
limitata estensione, anche attraverso la tutela dei canali con forte valenza ambientale e, dove
possibile, l’inserimento di elementi di maggiore naturalità in quelli rettilinei, recuperando e
valorizzando le frange boscate, integrandole con gli ecosistemi presenti nel comune limitrofo di
Brembio e soprattutto nel PLIS del Brembiolo; Questo obbiettivo si dovrà attuare mediante la
realizzazione di un sistema di percorsi ciclopedonali intercomunali,che rendano fruibili le zone di
forte valenza ambientale presenti nel comune di Brembio e contemporaneamente determino una
circolarità di opportunità agli abitanti dell’intero ambito, rendendoli maggiormente accessibilili .
realizzazione della viabilità di servizio all’insediamento produttivo,in continuità di quella esistente.
prolungamento della viabilità, fuori dall’area degli insediamenti produttivi, ad esclusivo servizio degli
aggregati rurali, al fine di migliorare il collegamento di quest’ultimi con l’area urbana.
Realizzazione a compensazione di aree di mitigazione ambientale che nel comune di Secugnago
saranno localizzate nella zona nord dell’insediamento previsto,( a Brembio saranno verso ovest,per
mitigare l’approccio con il PLIS) e che, attraverso la connessione con ambiti naturali legati all’attività
agricola,saranno finalizzati alla realizzazione di attività di supporto all’insediamento produttivo,di
carattere ricettivo, e di servizio
Applicare soluzioni progettuali tali da impermeabilizzare il meno possibile il terreno.
Predisporre uno studio di fattibilità geotecnica e sismica di dettaglio sulla base dello studio geologico
del Piano
Adeguare il sistema di prelievo e la rete di adduzione dell’acqua idropotabile ,applicare
soluzioniprogettuali tali da risparmiare la risorsa acqua (rete separata,recupero acqua piovana…)
Adeguare l’allontanamento delle acque reflue, (rete separata ) e l’impianto di depurazione
Realizzazione di barriera antirumore lungo il nuovo tracciato della SP.n. 168, lato verso l’aggregato
urbano
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7. FASE 2 - AREE ACUSTICAMENTE SIGNIFICATIVE
In questa fase si è proceduto all’individuazione dei seguenti edifici/ aree omogenee, se presenti
all’interno del territorio comunale:
 Impianti industriali significativi;
 Ospedali, scuole, parchi o aree protette;
 Attività artigianali, commerciali e terziarie in genere, significative dal punto di vista acustico.
Tale individuazione è stata eseguita in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale e con gli
estensori del PGT.
L’analisi ha portata all’individuazione delle seguenti aree:
 Scuola dell’Infanzia (materna) San Bassiano Cuore Immacolato Via Roma 13;
 Scuola elementare di Via Vittorio Veneto Via Vittorio Veneto
 Cimitero comunale;
 Oratorio;
Viabilità principale: S.S. 9 – Via Emilia, S.P. 168 – Secugnago- Livraga, S.P. 143 –
Secugnago – Turano Lodi.
 Viabilità secondaria (di collegamento con i comuni limitrofi ed al servizio dei singoli
quartieri);
 variante delle SP 168 con innesto diretto sulla via Emilia.
 Allevamenti zootecnici significativi;
Zona produttiva a nord dell’abitato, in continuità con il centro abitato.
Zona produttiva a ovest, disposta lungo l’asse ferroviario Milano- Bologna, al confine
comunale con Brembio.
Ambito di trasformazione n. 5 – Polo produttivo a carattere sovralocale.
Ambito di trasformazione n. 1 Realizzazione edilizia pubblica convenzionata/protetta con
attrezzature quali l’ asilo nido e centro anziani
Linea ferroviaria Milano- Bologna, con relativo snodo ferroviario e stazione.
Per quanto riguarda gli altri comuni confinati il le destinazione d’uso dei suoli e di tipo
prevalentemente agricolo senza la presenza di elementi acusticamente significativi.
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8. FASE 3 - LA VIABILITÀ STRADALE E FERROVIARIA
Nel presente capitolo si procede all’analisi della viabilità nel comune di Secugnago onde procedere
alla classificazione delle diverse infrastrutture presenti ed all’individuazione delle rispettive fasce di
pertinenza.
8.1. Viabilità stradale
La viabilità principale del comune di Secugnago è rappresentata da:
S.S. 9 – Via Emilia, che attraversa con direzione circa N-S il territorio comunale, passando
in fregio alla porzione orientale dell’abitato;
S.P. 168 – Secugnago- Livraga, che si dirama verso Ovest dalla SS 9 a sud dell’abitato,
collegando con il comune di Brembio;
S.P. 143 – Secugnago – Turano Lod., che si dirama verso Est dalla SS 9 a nord
dell’abitato, collogandolo con il comune di Turano Lodigiano.
La viabilità locale più significativa è data dalla via Vittorio Veneto che attraversa l’intero abitato da
Nord a Sud.
Per la loro classificazione, l’attribuzione della classe e l’individuazione delle fasce di pertinenza si è
fatto riferimento a quanto contenuto nelle Linee Guida Regionali, al DPCM 14/11/97 e nel D.P.R n.
142 del 30 marzo 2004 “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento
acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’art. 11 della legge 26 Ottobre 1995 n. 447).
In particolare il DPCM individua ai fini della classificazione acustica 4 categorie di strade:
a) Traffico locale – classe II;
b) Traffico locale o di attraversamento – classe III;
c) Strade ad intenso traffico veicolare – classe IV;
d) Strade di grande comunicazione – classe IV.
Ai fini della suddivisione in categorie delle infrastrutture stradali si è fatto riferimento al D.Lgs. 30
Aprile 1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada”.
Nella classificazione delle strade si è inoltre considerata la Delibera di Giunta della Provincia di
Lodi REGGPP/136/2005 del 13-07-2005 “Aggiornamento del regolamento per la disciplina delle
concessioni, autorizzazioni e nulla osta stradali”.
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Il Comune di Secugnago, alla data della presente indagine, non è dotato del Piano Generale del
Traffico.
Ai fini della presente zonizzazione e sulla base delle caratteristiche delle infrastrutture stradali
esistenti, si è considerato:
 Per traffico locale quello che avviene in strade collocate all’interno di aree residenziale
utilizzate dai residenti, con basso flusso veicolare e traffico pesante quasi assente;
 Per traffico di attraversamento quello che avviene sulle vie di collegamento secondarie con
in paesi limitrofi, con flusso di traffico significativo e limitato transito di mezzi pesanti;
 Strade ad intenso traffico veicolare. Comprendono le strade caratterizzate da elevati flussi
di traffico sia nel periodo diurno sia in quello notturno, e mezzi pesanti significativi.
Per quanto riguarda la SS 9 “via Emilia” di seguito si riportano alcuni dati tratti dal “Rapporto
ambientale” redatto a supporto del PGT relativamente ai flussi di traffico rilevati dalla stazione della
Provincia di Lodi collocata al confine nord del comune di Secugnago.
Figura 1: Provincia di Lodi. Programma di monitoraggio del traffico sulla rete stradale extraurbana
provinciale.
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Grafico 1: flussi di traffico SS 9 – Andamento dei flussi di traffico nel tempo – periodo dal 20/11/2007
al 1/12/2007 – stazione di rilevamento n.9 via Emilia (S.S. 9)
I dati a disposizione mostrano un volume di traffico complessivo di circa 13.000 mezzi giorno (dei
quali 2500 mezzi pesanti), concentrati nel periodo diurno dei giorni feriali, con punte di 1200 veicoli
alle 8.00 ed alle 18.00.
Ai fini acustici la SS9 viene classificata come: infrastruttura stradale esistente di tipo C –
extraurbana secondaria sottotipo Cb (DPR 142/04), con conseguente fasce di pertinenza acustica
pari a: 100 m fascia A e 50 m fascia B.
La SS9, sulla base delle Linee Guida Regionali e del DPCM 14/11/97 è state zonizzata in classe
IV nel suo tratto extraurbano, con una fascia pari a 100 metri sempre in classe IV. Nella
perimetrazione della fascia di 100 metri nel tratto extraurbano si è considerato il criterio indicato
dalle Linee Guida per i tratti privi di insediamenti: “si considera una fascia la cui larghezza,
dipendente dagli schermi e/o ostacoli naturali, dovrebbe garantire un abbattimento di almeno 5
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dB(A) rispetto al valore del livello equivalente rilevabile a 50 metri dal limite della carreggiata
esterna.
Per il suo tratto urbano si è voluto invece privilegiare l’attuale destinazione d’uso delle aree in
fregio all’asse stradale, attribuendogli la classe III (ove non presenti allo stato di fatto attività a
destinazione produttiva. Per il sedime stradale è stata mantenuta la classe 4.
La SP 168 Secugnago- Livraga è classificata dalla Provincia di Lodi come strada extraurbana
secondaria di tipo C. Per la sua zonizzazione sono stati utilizzati gli stessi criteri precedentemente
enunciati per la SS9, pertanto la strada è stata inserita in classe IV (con relativa fascia di ampiezza
massima pari a 100 m all’esterno dell’abitato). Nella presente si è considerato il tracciato della
variante in progetto con innesto diretto sulla via Emilia.
Ai sensi del DPR 142/04 la SP 168 viene classificata come: infrastruttura stradale esistente di tipo
C – extraurbana secondaria sottotipo Cb (DPR 142/04), con conseguente fasce di pertinenza
acustica pari a: 100 m fascia A e 50 m fascia B. Il tratto in progetto è classificato come C2, con
fascia di pertinenza acustica pari a 150 m.
La SP 143 Secugnago- Turano Lodigiano è classificata dalla Provincia di Lodi come strada locale
di tipo F, e viene pertanto considerata come le restanti infrastrutture presenti sul territorio
comunale.
Le altre infrastrutture stradali sono state classificate come strade di traffico locale e di
attraversamento.
La viabilità locale più significativa è rappresentata sicuramente dalla via Vittorio Veneto,
caratterizzate da un traffico locale con transito di mezzi pesanti limitato esclusivamente alle
operazioni di carico/ scarico nel centro abitato. Tale infrastruttura è stata inserita in classe III. Nella
classificazione delle zone in fregio alla via si è tenuto conto degli schemi interposti sul percorso di
propagazione del suono: file di edifici, facciate di isolati, dislivelli e barriere naturali. In linea di
massima si è cercato di attenersi ai seguenti criteri:
 Per file di fabbricati continui si considera indicativamente la sola facciata a filo e in caso di
arretramento vanno considerati gli edifici compresi entro 50- 60 metri dal margine della
carreggiata;
 Per i brevi tratti corrispondenti ad immissioni di vie laterali si considera un arretramento di
circa 30 metri, tenendo conto del rapporto larghezza della strada/ altezza degli edifici;
 Per i tratti privi di edifici si considera una fascia la cui larghezza, dipendente dagli schermi
e/o ostacoli naturali, che dovrebbe garantire un abbattimento di almeno 5 dB(A) rispetto al
valore del livello equivalente rilevabile a 50 metri dal limite carreggiata esterna.
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Le restanti infrastrutture sono state considerate come strade locali destinate al traffico residenziale
ed inserite quindi in classe II o nella classe delle aree di appartenenza, secondo quanto definito al
punto 2.1 delle Linee Guida Regionali.
8.2. Infrastrutture ferroviarie ed aeroportuali
Sul territorio comunale di Secugnago è interessato dalla linea ferroviaria Milano- Bologna,
caratterizzata da elevato transito sia in periodo diurno che in periodo notturno. La linea non
attraversa direttamente il centro abitato, ma interessa una piccola frazione posta a ovest, lungo al
SP 168, al confine comunale con Brembio.
Per la definizione delle classi delle infrastrutture ferroviarie ci si è attenuti ai criteri precisati dalla
DGR 7/97776/2002 e di seguito riepilogati:
Il DPR 459/98 individua ai lati delle infrastrutture ferroviarie delle “fasce di pertinenza” di
ampiezza di 250 metri, all’interno delle quali l’infrastruttura non è soggetta a limiti derivanti
dalla classificazione acustica comunale, ma solo a quelli stabiliti dal decreto medesima;
L’allegato A del DPCM 14/11/97 indica la classe IV per le aree poste in prossimità di linee
ferroviarie. Non esclude la possibilità di classi superori (V o VI) nel caso esistano o siano
previsti in prossimità dell’infrastruttura ferroviaria aree industriali o centri commerciali. La
classe III può essere prevista nel caso di linee locali.
Per le linee ferroviarie di grande comunicazione, con presenza di traffico anche notturno,
non può essere determinata una classe inferiore alla IV nella fascia di territorio distante
meno di cento metri alla linea ferroviaria.
Pertanto la linea Milano- Bologna (linea ferroviaria di grande comunicazione) è stata classificata
come classe IV, così come una fascia pari a 100 in fregio all’infrastruttura.
Per quanto riguarda le fasce di pertinenza acustica ed i relativi limiti valgono quelle definite dal
DPR 459/98.
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9. FASE 4 – INDIVIDUAZIONE CLASSI I, V E VI.
Nel presente capitolo si procede all’individuazione delle classi I, V e VI, sulla base delle loro
caratteristiche intrinseche, della loro attuale destinazione d’uso e delle previsioni di Piano.
9.1. Attribuzione delle Classe I – aree particolarmente protette
“Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la
loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree
residenziali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc..”
In prima analisi risultano potenzialmente inseribili in classe 1, sulla base esclusivamente delle loro
funzioni, le seguenti aree:
 Scuola dell’Infanzia (materna) San Bassiano Cuore Immacolato Via Roma 13;
 Scuola elementare di Via Vittorio Veneto Via Vittorio Veneto
Come successivamente esplicitato tali recettori sensibili non vengono inseriti in tale classe.
9.2. Attribuzione della Classe V – aree Prevalentemente industriali
“Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di
abitazioni”.
La connotazione di tali aree è chiaramente di tipo industriale e differisce dalla classe VI per la
presenza di residenze non connesse agli insediamenti produttivi. Per quanto riguarda il comune di
Secugnago, tale classe è stata attribuita alle aree marginali del polo produttivo a ovest della
stazione. Per la classe V è prevista una fascia di 50 metri in classe 4 identificata come “area di
sviluppo promiscuo residenziale- produttivo”.
Per le aree residenziali poste a diretto contatto con le zone produttive si ricorda comunque che, a
tutela della residenza, le attività saranno tenute al rispetto dei limiti di immissione al ricettore e del
differenziale (per quest’ultimo indipendentemente dalla classe di appartenenza).
9.3. Attribuzione della Classe VI – aree esclusivamente industriali
“Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di
insediamenti abitativi”. Nel territorio comunale in esame è stata adottata tale classificazione per il
polo produttivo localizzato al confine comunale con Brembio, in fregio al tracciato ferroviario. Per la
classe VI sono state previste delle fasce d’abbattimento pari a 50 m ogni 5dBA (area produttiva ad
ovest della ferrovia).
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10. FASE 5 – PRIMA INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI II, III E IV
Nel presente capitolo, secondo quanto indicato nelle Linee Guida, si è proceduto all’assegnazione
provvisoria del tipo di classe acustica ad ogni singola area o particella censuaria del territorio
comunale ad esclusione di quelle già illustrate nella Fase IV. In questa fase sono stati individuati e
circoscritti gli ambiti urbani che inequivocabilmente sono da attribuire, rispetto alle loro
caratteristiche, ad una delle sei classi.
Nell’attribuzione delle classi si è inoltre tenuto in considerazione quanto riportato nel Capitolo 5
CRITERI GENERALI DI ATTRIBUZIONE DELLE CLASSI, ed in particolare:
b) Per la definizione dei confini di zona si è cercato di utilizzare, dove possibile, dei
limiti univoci e di facile individuazione sia a livello cartografico sia sul terreno. A tal
fine si è fatto riferimento a:
 i bordi di assi stradali
 le facciate degli edifici o le recinzioni di proprietà
 le demarcazioni particellari o congiungenti ben definite delle stesse quando
non è stato possibile utilizzare tali demarcazioni
 gli elementi di carattere morfologico, quali bordi degli alvei dei corsi d’acqua
o linee altimetriche.
b) Nell’elaborazione del piano sono state assunte le prescrizioni normative vigenti per
regolare i salti di classe tra le aree adiacenti. I particolare si è operato in modo da
mantenere una differenze fra due classi adiacenti compresa entro i 5 dB(A).
c) Si è cercato di evitare un eccessivo spezzettamento del territorio urbanizzato in
diverse classi, al fine anche di facilitare i controlli e di rendere stabili le destinazioni
d’uso acusticamente compatibili.
Nei criteri di scelta fra la classe II e III si è tenuto conto:
 della tipologia degli insediamenti presenti (villette singole e/o a schiera, condomini), e
quindi alla densità abitativa;
 alla collocazione delle singole aree residenziali (all’interno o all’esterno del centro storico);
 alla presenza di strade locali e/o di quartiere o di attraversamento;
 alla presenza di uffici, attività commerciali connesse alla residenza (bar, negozi) o di
infrastrutture che possono fungere da “attrattori”, cioè da luoghi nei quali si svolgono attività
non rumorose ma dalle quali si origina un indotto (es: uffici comunali, centri di
aggregazione).
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Nell’attribuzione delle classi II, III e IV si è considerato anche quanto contenuto nella tabella
riassuntiva del capitolo 5 delle Linee Guida della regione Lombardia, di seguito riportata.
Traffico
veicolare
Commercio e
servizi
Industria e
artigianato
Infrastrutture
Densità di
popolazione
Corrispondenze
II
Traffico
locale
Limitata
presenza di
attività
commerciali
Assenza di
attività
industriali e
artigianali
Assenza di strade di
grande
comunicazione, linee
ferroviarie, aree
portuali
Bassa
densità di
popolazione
5 corrispondenze
o compatibilità
solo con la media
densità di
popolazione
III
Traffico
veicolare
locale o di
attraversa
mento
Presenza di
attività
commerciali e
uffici
Limitata
presenza di
attività
artigianali e
assenza di
attività
industriali
Assenza di strade di
grande
comunicazione, linee
ferroviarie, aree
aeroportuali
Media
densità di
popolazione
Tutti i casi non
ricadenti nelle
classi II e IV
Intenso
traffico
veicolare
Elevata
presenza di
attività
commerciali e
uffici
Presenza di
attività
artigianali,
limitata
presenza di
piccole
industrie
Presenza di strade di
grande
comunicazione, linee
ferroviarie, aree
aeroportuali
Alta densità
di
popolazione
Alemeno 3
corrispondenze o
presenza di
strade di grande
comunicazione,
linee ferroviarie,
aree portuali.
Classe
IV
Tabella 1: parametri per l’attribuzione delle classi II, III e IV
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11. FASE 6 – CAMPAGNA DI RILEVAZIONE DEL RUMORE
In questa fase si è proceduto all’acquisizione di dati acustici relativi all’area in esame ai fini di
ottenere un orientamento preliminare nell’attribuzione delle aree, ed in particolare delle zone di
confine fra le classi, ed individuare eventuali situazioni di criticità presenti nel territorio comunale.
In tale sede si precisa come per il territorio comunale non sia stato possibile reperire dati acustici
“storici” derivanti da indagini fonometriche svolte in precedenza nel territorio comunale.
Alla luce della mancanza di dati acustici pregressi relativi al territorio comunale si è reso
necessario procedere, nell’ambito della presente indagine, all’esecuzione di diverse campagne
fonometriche finalizzate a raccogliere informazioni sul clima acustico delle varie zone del territorio
comunale.
I livelli equivalenti misurati non sono necessariamente serviti per una classificazione delle zone
nelle quali è stato eseguito il rilievo, ma anche per discriminare determinate situazioni significative
dal punto di vista acustico o evidenziare eventuali situazioni di criticità. In particolare le misure
eseguite consentono di:
 documentare la situazione vigente con particolare attenzione alle aree sensibili (scuole,
asili d’infanzia ecc.);
 determinare e/o verificare in campo le situazioni di degrado o di rischio acustico;
 fornire i riferimenti per determinare gli obiettivi del piano di zonizzazione acustica del
territorio comunale.
Così come indicato dalle Linee Guida non si è proceduto all’esecuzione di misure distribuite
casualmente sul territorio comunale al fine di avere informazioni generiche sui livelli di rumore, ma
sono state individuate alcune postazioni ritenute significative sulla base dei seguenti criteri:
 Distribuzione delle aree residenziali e produttive, attuali e previste, sul territorio comunale;
 Localizzazione delle arterie di traffico principali;
 Presenza di insediamenti sensibili (Scuole);
 Localizzazione delle sorgenti di rumore nel territorio comunale.
In considerazione di tali criteri sono state individuate n 12 postazioni fonometriche. Sulla base delle
caratteristiche del territorio comunale e delle potenziali fonti di rumore, si è optato per l’esecuzione
di misure solamente nel periodo diurno (6.00- 22.00).
Il sistema di misura impiegato soddisfa le specifiche di Classe 1 delle norme EN 60651/1994 (IEC
651) e EN 60804/1994 (IEC 804), i filtri ed i microfoni soddisfano le specifiche norme EN 61260
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/1995 ed EN 61094-1-2-3-4 (IEC 1094), infine il calibratore è di classe 1 secondo la IEC 942, come
previsto da D.M. 16/03/98.
La strumentazione utilizzata viene riassunta di seguito:
Strumento
Marca e Modello
Fonometro
N°
serie/ Data
Rif certificato
matricola
calibrazione
di taratura
Larson-Davis 824
0352
13/03/2008
3271
Microfono
Larson-Davis mod. 2541
7412
13/03/2008
3271
Calibratore
CaL200
3622
13/03/2008
3273
Prima e dopo la serie di misure è stata effettuata la calibrazione dello strumento utilizzando il
calibratore acustico "CAL200".
Tale calibrazione consentiva di accertare l’accuratezza e la precisione dello strumento utilizzato.
Prima e dopo la serie di misure è stata effettuata la calibrazione dello strumento utilizzando il
calibratore acustico "CAL200".
Tale calibrazione consentiva di accertare l’accuratezza e la precisione dello strumento utilizzato.
Lo strumento era posizionato all’altezza di 1,6 m da terra rivolto verso la fonte di rumore più
significativa, e ad almeno 1,00 m da altre superfici interferenti; in condizioni meteorologiche
normali, in assenza di precipitazioni atmosferiche e con velocità del vento inferiore a 5 m/s.
Il descrittore acustico principale da utilizzare è il livello sonoro equivalente (Leq), misurato in dB(A);
tale parametro rappresenta l'integrazione dei diversi livelli sonori verificati durante il tempo di
misura. Il livello sonoro equivalente (Leq) rappresenta nei fatti "il contenuto energetico" del rumore
mediato durante il periodo in cui si è effettuata la misura.
Per la descrizione e la valutazione del rumore, in particolare quello prodotto dal traffico veicolare, è
opportuno utilizzare anche i livelli percentili e tra gli altri gli indici L95 e L10; tali livelli percentili
rappresentano il livello sonoro che è superato per la percentuale di tempo corrispondente:
 L95 - livello sonoro superato per il 95% del tempo e rappresenta il "livello di fondo" al
netto delle componenti occasionali o fluttuanti del rumore;
Di seguito si riepilogano le informazioni relative alle singole postazioni di misura.
Postazione Descrizione
A
Lungo via Veneto – zona scuola elementare
B
Via XXV Aprile – dietro la scuola elementare
C
Via Suore Canossiane – zona senza dosso
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D
Via Suore Canossiane – zona con dosso
E
Via Roma – parco pubblico
F
Piazza Matteotti
G
Via A. Negri
H
Via Vittorio Veneto di fronte a via Berlinguer
I
Parcheggio in via Pierpaolo Pisolini
L
Via Enrico Mattei
M
Via G. Garibaldi – via Piave
N
Piazzale stazione ferroviaria
Tabella 2: postazioni di rilevazione fonometrica
L’ubicazione delle postazioni di misura è riportata nella Tavola 01- Azzonamento Acustico del
territorio comunale (scala 1:5.000).
Dove ritenuto significativo, per ogni postazione si è proceduto ad eseguire una misura nel periodo
diurno ed una nel periodo notturno.
Le informazioni dettagliate per ogni misura sono state riportate nei report allegati (il riferimento è
dato dal n. File).
Nella tabella seguente si riepilogano i risultati delle misure eseguite.
Postazione di
misura
Rif. Tav 01
A
B
C
D
E
F
G
H
I
A
L
M
N
File n.
Data
Ora inizio
Periodo
Durata (s)
Leq
(dBA)
L95
(dBA)
1
2
3
4
6
7
8
28
29
30
31
32
33
20/03/09
20/03/09
20/03/09
20/03/09
20/03/09
20/03/09
20/03/09
10/04/09
10/04/09
10/04/09
10/04/09
10/04/09
10/04/09
11.15.04
11.40.19
11.58.01
12.14.36
13.34.43
13.53.54
14.14.11
10.10.42
10.38.39
10.54.31
11.16.16
11.38.56
12.04.39
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
Diurno
1224.6
904.3
946.8
701.6
903.1
921.6
601.3
1282.2
617.6
913.8
918.1
933.6
987.8
62.7
53.4
65.8
58.7
55.3
60.8
52.6
65.8
53.0
61.6
59.0
64.0
64.0
45.3
41.8
42.3
40.7
40.8
47.4
42.3
45.7
46.4
48.0
44.5
45.7
39.9
Tabella 3: risultati misure fonometriche
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In tutte le misure eseguite, ad eccezione della postazione N in fregio alla stazione ferroviaria,
l’elemento di disturbo principale è rappresentato dalla traffico sulla via Emilia e sulla via V. Veneto.
In particolare si ritiene acusticamente impattante per Ia scuola elementare il traffico locale che
transita sulla via Vittorio Veneto. Tutte le postazioni d’indagine evidenziano infatti per le aree in
fregio alla via Veneto un superamento dei limiti previsti dalla classe acustica proposta (classe III).
In tale sede si ritiene pertanto prioritario procedere alla valutazione dell’impatto acustico tramite
indagine specifica relativo al traffico transitante sulla via Veneto, procedendo anche
all’individuazione/ adozione di eventuali interventi di mitigazione.
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12. FASE 7 – CLASSIFICAZIONE DELLE AREE II, III E IV.
12.1.
Classe II – aree destinate ad uso prevalentemente residenziale
“Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale
con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di
attività industriali ed artigianali”.
Sulla base delle considerazioni riportate nel capitolo 5 è stata attribuita la classe II alle aree
caratterizzate da una bassa densità abitativa, disassate rispetto alla viabilità principale (in
particolare alla SS9, alla SP 168 ed alla via Veneto.
Tali aree sono caratterizzate da una tipologia di fabbricati residenziali di tipo “villetta” con bassa
densità abitativa, assenza di attività rumorose significative (negozi, bar,..) e presenza di una
viabilità esclusivamente di tipo locale a servizio della residenza.
Sono state escluse da tali zone omogenee le abitazioni collocate in fregio a strade di
attraversamento ascrivibili alla viabilità non strettamente collegata con il quartiere, o aree
localizzate in presenza di elementi attrattori (comune, piazza principale, bar).
In tale classe, considerando la loro collocazione in fregio alla strada, sono stati inseriti anche la
scuola materna e le scuole elementari (elementi precedentemente individuati in classe I).
12.2.
Classe III – aree di tipo misto
“Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di
attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con
limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da
attività che impiegano macchine operatrici.”
Sulla base di quanto indicato nelle Linee Guida regionali e nel capitolo 5 in tale classe sono stati
inseriti:
 Il centro storico per la densità di popolazione, la presenza di attività commerciali e uffici ed
essendo comunque attraversato dalle strade principali del comune. All’interno del centro
storico sono inoltre presenti alcuni elementi attrattori quali: il Municipio, la chiesa
parrocchiale ed alcuni bar.
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 Le restanti aree residenziali, esterne a quelle inserite in classe 2, caratterizzate da edifici
ad alta densità, presenza di attività commerciali e da vie di attraversamento (strade urbane
di quartiere e/o di scorrimento);
 Le principali strade che attraversano il territorio comunale con funzione di collegamento con
i centri abitati limitrofi (caratterizzate da traffico locale e di attraversamento – classe III).
 Le aree agricole esterne al centro abitato in quanto interessate da attività che impiegano
macchine operatrici e/o interessate dall’attività di insediamenti zootecnici.
In classe III sono state inserite anche quelle aree che pur presentando una destinazione
residenziale prevalente di tipo estensivo, si sviluppano in fregio alla viabilità principale.
Per quanto riguarda gli ambiti di nuova trasformazione “residenziale”, si è tenuto conto della
possibilità di realizzare attività commerciali di vicinato. L’attribuzione di tale aree in Classe acustica
2 comporterebbe un eccessivo vincolo a carico delle future attività di vicinato che si riterrà
installare nella nuova area di espansione.
In tale classe è stato inserito, vista la sua collocazione in fregio alla strada Secugnago- Brembio,
anche il cimitero del capoluogo. Tale elemento rappresenta inoltre rappresenta un “attrattore” con
rumorosità indotta dal traffico diretto.
Considerando la sua collocazione in fregio alla Via Vittorio Veneto in tale classe è stato inserito
anche l’edificio della scuola elementare.
12.3.
Classe IV – aree di intensa attivita’ umana
“Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta
densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività
artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree
portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie”
Sulla base delle indicazioni fornite nelle Linee Guida regionali e della loro destinazione d’uso è
stata inserita in tale classe l’area a destinazione commerciale- direzionale posta all’ingresso nord
dell’abitato. In classe 4 sono state inserite anche le aree in fregio alla SS 9, alla SP 168 ed alla
linea ferroviaria Milano- Bologna. Non si è rilevata la presenza di strutture sportive con
caratteristiche tali da essere inserite in tale classe.
In classe IV sono state inserite anche le zone a destinazione produttiva poste all’interno del centro
abitato, lungo la SS 9 ed il distributore di carburante.
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13. FASE 8 – AREE DESTINATE A SPETTACOLO TEMPORANEO, MOBILE E/O
ALL’APERTO
Sulla base delle informazioni raccolte presso l’UTC attualmente nel comune di Secugnago non
esistono spazi specifici dedicati a tali attività. La localizzazione di tali attività viene scelta di volta in
volta sulla base delle esigenze specifiche.
Per quanto riguarda la regolamentazione di tali attività si rimanda al regolamento allegato alla
presente.
14. FASE 9 – VERIFICA E RISOLUZIONE DEI SALTI DI CLASSE
Nell’ambito del presente Piano di Zonizzazione acustica non sono presenti salti di classe.
15. FASE 10 – STIMA DEI SUPERAMENTI DEI LIVELLI AMMESSI – ELEMENTI DI
CRITICITA’
Come precedentemente riportato, i principali elementi di criticità acustica presenti sul territorio
comunale di Secugnago risultano sicuramente prevalenti:
1. La viabilità stradale ed in particolare tata da:
S.S. 9 – Via Emilia, che attraversa con direzione circa N-S il territorio comunale,
passando in fregio alla porzione orientale dell’abitato;
S.P. 168 – Secugnago- Livraga, che si dirama verso Ovest dalla SS 9 a sud
dell’abitato, collegando con il comune di Brembio, e la relativa variante in progetto;
Via Vittorio Veneto.
2. La linea ferroviaria Milano - Bologna
3. il polo produttivo sovracomunale in fregio alla linea Ferroviaria.
Per quanto riguarda la via Emilia, il suo tracciato in fregio all’edificato rappresenta un elemento di
sicura criticità e d’impatto per le aree residenziali collocate in fregio alla stessa. Le misure eseguite
lungo la SS9 (post. D C M) evidenziano preliminarmente il rispetto da parte dell’infrastuttura dei
limiti previsti dal DPR 142/2004. In tale sede si specifica come le misure eseguite siano comunque
di breve- media durata e soprattutto non finalizzate alla caratterizzazione ed alla valutazione
dell’impatto acustico dell’infrastruttura in quanto tale.
Per quanto riguarda la SP 168 e la sua variante, si ritiene necessario la redazione di una
valutazione d’impatto acustico a supporto del nuovo tracciato, che tenga conto della collocazione
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dei nuovi ambiti di espansione previsti dal PGT e del potenziale incremento di traffico legato alla
realizzazione del polo produttivo sovracomunale.
In prima analisi la delocalizzazione del tracciato verso sud, spostandolo dall’attuale posizione,
rappresenterebbe già un miglioramento dal punto di vista acustico per le aree residenziali che
attualmente si affacciano su di essa.
Per quanto riguarda la via Veneto tutte le postazioni d’indagine evidenziano infatti per le aree in
fregio alla strada un superamento dei limiti previsti dalla classe acustica proposta (classe III). In
tale sede si ritiene pertanto prioritario procedere alla valutazione dell’impatto acustico tramite
indagine specifica relativo al traffico transitante sulla via Veneto, procedendo anche
all’individuazione/ adozione di eventuali interventi di mitigazione (dossi, limitatori di velocità,..).
Per quanto riguarda la linea ferroviaria Milano- Bologna considerata la sua posizione all’esterno
del centro abitato non si ritiene esistano elementi significativi da evidenziare.
Per quanto riguarda il polo produttivo sovracomunale la sua destinazione ad attività logistiche si
può prevedere un impatto significativo in termini di traffico indotto (stradale e ferroviario) e di
rumorosità legata alle operazioni di carico e scarico. Si ritiene pertanto fondamentale in fase di
definizione dell’ambito e delle sue destinazioni d’uso la valutazione della sua compatibilità
ambientale e del traffico indotto con i recettori più prossimi.
Come previsto dal regolamento comunale allegato le attività che andranno ad insediarsi dovranno
predisporre idonea valutazione d’impatto acustico (L447/95).
16. FASE 11 – COERENZA CON IL PGT
Il presente Piano di zonizzazione acustica è stato realizzato in contemporaneità con l’estensione
del Piano del Governo del Territorio del comune di Secugnago. Tutte le fasi di redazione del
presente Piano di Zonizzazione si sono svolte in un contesto di scambio/ confronto di informazioni
con gli estensori del PGT. In tale fase non si rilevano situazioni d’incoerenza fra quanto previsto
dal PGT ed il presente Piano di Zonizzazione Acustica.
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17. FASE 12 – RAPPORTI CON IN COMUNI CIRCOSTANTI
In tale fase si è proceduto alla verifica della coerenza fra il presente Piano di Zonizzazione
acustica e quello dei comuni confinanti. Nella tavola 02 si riporta quanto previsto dai Piani di
Zonizzazione acustica (ove presenti) dei comuni contermini per una fascia di estensione pari a 100
m dal confine comunale.
Si proceduto anche alla consultazione del MIRCA (Mosaico Informatico Regionale Classificazioni
Acustiche della Regione Lombardia) ed all’elenco dei Piani di Classificazione acustica aggiornato
all’ Aprile 2011 pubblicato sul BURL regionale.
Di seguiti si procede alla verifica della coerenza fra il presente Piano di Zonizzazione acustica e
quelli dei comuni confinanti.
17.1. Comune di Casalpusterlengo
Il comune di Casalpusterlengo è dotato del Piano di Zonizzazione acustica adottato il 28/01/2008.
Le aree di confine presentano una destinazione prevalentemente di tipo agricolo e risultano
inserite in classe III, ad eccezione delle fasce in fregio alla SS9 ed alla linea ferroviaria MilanoBologna, per le quali è stata prevista la classe IV. I due piani risultano pertanto coerenti fra di loro
essendo entrambi caratterizzati dalla classe III per la aree agricole e dalla classe IV per le aree in
fregio alla SS9 ed alla linea ferroviaria.
17.2. Comune di Brembio
Il comune di Brembio è dotato del Piano di Zonizzazione acustica comunale adottato il 31/07/2009.
Le aree di confine presentano una destinazione prevalentemente di tipo agricolo (classe III) o con
previsioni di espansioni produttive (classe V - nuovo polo produttivo ad ovest della stazione), ad
eccezione delle fasce in fregio alla SS9 ed alla linea ferroviaria Milano- Bologna, per le quali è
stata prevista la classe IV.
I due piani risultano pertanto coerenti fra di loro.
17.3. Comune di Turano Lodigiano
Il comune di Turano Lodigiano è dotato del Piano di Zonizzazione acustica adottato il 27/10/2003
ed approvato il 05/04/2004. Le aree di confine sono inserite in classe III in entrambi i piani di
zonizzazione acustica, che pertanto risultano coerenti fra loro.
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17.4. Comune di Mairago
Il comune di Mairago non risulta attualmente dotato di Piano di Zonizzazione acustica.
Le aree al confine presentano comunque una destinazione d’uso del suolo di tipo prevalentemente
agricolo, pertanto non si prevedono problemi di coerenza tra il presente piano e la destinazione
d’uso del suolo delle aree di confine.
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18. PROCEDURE DI APPROVAZIONE
Di seguito si riporta l’iter procedurale indicato dalla Legge Regionale n. 13 del 10 Agosto 2001 per
l’approvazione del Piano di Zonizzazione Acustica Comunale.
1. adozione con deliberazione del Consiglio Comunale della proposta di classificazione
dandone notizia con annuncio sul Bollettino Ufficiale della regione Lombardia;
2. pubblicazione della classificazione acustica adottata all’albo pretorio per trenta giorni
consecutivi;
3. invio di copia della classificazione contestualmente alla sua pubblicazione all’Arpa
competente ed ai comuni confinanti per l’espressione dei rispettivi pareri, da rendere entro
sessanta giorni (qualora non pervenisse entro tale termine nessuna comunicazione, il
parere è da considerarsi favorevole);
4. ricevimento delle osservazioni da parte di chiunque ne abbia interesse entro un periodo di
trenta giorni dalla scadenza di pubblicazione all’albo pretorio;
5. analisi, valutazione ed eventuale accoglimento delle osservazioni;
6. qualora prima dell’approvazione definitiva della zonizzazione acustica del territorio
comunale vengano apportate delle modifiche, il procedimento riparte dal punto 1.
7. approvazione del Piano di Zonizzazione Acustica;
8. pubblicazione dell’avviso di approvazione della classificazione acustica sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lombardia entro trenta giorni dalla stessa.
Giugno 2011
Dott. Geol. Massimo Marella
Collaboratore
Tecnico Competente in Acustica Ambientale
Decreto n. 11611 del 19/06/02 Regione Lombardia
Ing. Valentina Lombardi
Via Formiche n.3 – Palazzolo S/O (BS)
Cell. 3486915165 – tel. 0307435571
E-mail: [email protected]
Via Martiri Soncinesi n. 3 - 26029 Soncino (CR)
Cell. 3473013440
E-mail: [email protected]
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