7. Le arti minori
c
ome nella maggior parte della Mesoamerica, nell’area maya non esisteva una
netta separazione tra arti maggiori e
arti minori, e di conseguenza tra artisti
e artigiani. Queste figure erano desi-
gnate tutte con un vocabolo che faceva comunque riferimento al concetto di “arte”.
Tra le opere d’arte maya giunte sino a noi vi sono soprattutto sculture e alcune pitture murali e vascolari, ma
la grande maestria dei Maya può essere documentata
soprattutto dai pochi, piccoli oggetti d’arte minore. Varie
scoperte archeologiche hanno permesso di riscattare
l’ossidiana (materiali che si trovavano solo nelle Tierras
Altas Mayas oppure che dovevano essere importati da
zone lontane dall’area maya), e materiali organici come
le perle, le conchiglie e l’ambra, dove gli scultori maya
L’ A RT E M AYA
dall’oblio pietre semipreziose come la giada, la giadeite e
lasciarono testimonianza della loro arte.
217
1. Collana di conchiglie e
pietre verdi, particolare,
da Chichén Itzá (Messico),
periodo Classico Finale
- Postclassico Iniziale.
Merida, Museo Regional
de Antropología.
2. Placca in giada, retro
con iscrizione in glifi.
Collezione privata.
Gli oggetti preziosi
accompagnare i re nel viaggio agli inferi. Altri oggetti erano espressamente fabbricati per quest’ultimo scopo, come le maschere funerarie
di Tikal e Calakmul.
za e potere dai sovrani e dai nobili, che li custodivano con cura per
Nelle tombe si trovano anche i bellissimi vasi di ceramica policromi
indossarli nelle grandi cerimonie pubbliche. Si tratta principalmente di
e vasi di mosaico di giada (in realtà giadeite estratta nella regione
ornamenti della persona, come orecchini, collane, bezotes e narigue-
del Motagua). Questi erano utilizzati nelle cerimonie private ed era-
ras (ornamenti della bocca e del naso), e maschere da attaccare alla
no destinati a essere ammirati solo da pochi eletti, membri dell’élite
cintura, che le pitture vascolari e le stele raffigurano come elementi
locale oppure ambasciatori dei regni vicini, e avevano la funzione di
fondamentali dei parafernalia dei sovrani. La loro funzione continua-
impressionare gli spettatori, persone colte e raffinate che sapevano
va anche dopo la morte, perché venivano collocati nelle tombe per
riconoscere il valore dei piccoli oggetti.
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
Oggetti di piccole dimensioni furono utilizzati come simboli di ricchez-
218
3
3. Placca in giada
raffigurante un re maya
seduto, periodo Classico.
Londra, British Museum.
4. Maschera in mosaico
di giadeite, da Calakmul
(Messico), periodo Tardo
Classico. Campeche,
Museo Histórico, Fuerte
de San Miguel.
220
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
La giadeite
Tra gli oggetti in pietra più raffinati giunti fino a noi, vi sono i gioielli
indossati dai re delle principali città del Classico. Molti sono di giadeite, considerata fin dal tempo degli Olmechi particolarmente preziosa,
sia per il colore verde, simile a quello dell’acqua, sia perché era rara
e quindi “esotica”.
Un interessante pettorale di giada mette in relazione un sovrano
maya e i predecessori olmechi: la figura di un personaggio maya seduto e un’iscrizione con il suo nome è stata incisa sul retro di una
maschera olmeca in rilievo. Il riuso di questo oggetto è probabilmente spiegabile con l’intenzione del sovrano di riallacciarsi alla cultura
olmeca sviluppatasi molti secoli prima e, soprattutto, per reimpiegare
il prezioso materiale.
Sempre in giadeite venivano fabbricate asce votive incise secondo
la tradizione olmeca, anche se la forma data a questo materiale fu
perlopiù quella dei grani, gettati in grande quantità nel cenote sacro di
Chichén Itzá, e deposti come offerte nelle tombe. Essi simboleggiava-
6
5. Maschera in mosaico
di giadeite, da Calakmul,
periodo Tardo Classico.
Campeche, Museo
Histórico, Fuerte de San
Miguel.
7
6. Conchiglia Spondylus
con perla intagliata
in giadeite, da Copán
(Honduras), periodo Tardo
Classico. Cambridge,
Harvard University,
Peabody Museum
of Archaeology and
Ethnology.
7. Collana con perline
rotonde, tubolari e a
forma di artigli in giada,
periodo Classico.
222
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
no la vita e, se raffigurati davanti al naso dei governanti, ne rappresentavano “l’alito reale”. A Copán una di queste perline è stata trovata
all’interno di una conchiglia Spondylus, a significare la vita all’interno
di un utero: la conchiglia è infatti per i Maya simbolo della donna e
della maternità. Con la giadeite furono realizzati orecchini, collane,
braccialetti e figurine di divinità, come quelle che rappresentano il dio
del sole Kinich Ahau nella tomba del signore di Altún Ha, in Belize, e
“placche” decorative. Tra queste ultime, famosa è la cosiddetta Placca
di Leida, in cui un sovrano riccamente adornato calpesta un prigioniero, secondo uno stilema tipico del periodo Classico. Sul retro, la
data, riportata nel sistema del Conto Lungo, fa risalire la placca al 320
d.C. Un’altra straordinaria placca in giadeite, di epoca classica, è stata
trovata a Teotihuacan, la grande metropoli del Messico Centrale, fatto
che testimonia lo stretto contatto tra l’area maya e questa zona del
Messico.
Raramente venivano elaborate sculture tridimensionali in giadeite.
Un esempio è la testa intagliata in un blocco di pietra, gettata come
offerta nel cenote sacro di Chichén Itzá, che probabilmente era l’ornamento di una cintura cerimoniale. L’iscrizione sul retro ne indica
la provenienza da Piedras Negras, sull’Usumacinta, testimoniando la
circolazione a largo raggio di questi materiali.
Gli esempi più spettacolari dell’uso della giadeite sono senz’altro le
maschere funerarie, sia per la loro funzione rituale che per la loro
bellezza. Trovate in diversi siti della zona maya, erano fatte da tessere
musive attaccate con dei leganti a una base di legno, che creava la
forma del volto del defunto. Gli occhi e la bocca erano in genere in
ossidiana e conchiglia.
La maschera di Hanab Pakal II, il re di Palenque, ha una storia particolare. Le tessere erano state ricomposte negli anni Cinquanta formando quello che per mezzo secolo è stato considerato il volto
del sovrano. Recentemente, però, prima di sostituire il sostegno moderno, ormai rovinato, i restauratori hanno proceduto a uno studio
approfondito dei disegni di scavo e della forma delle tessere: ciò ha
portato alla messa a punto di una nuova montatura della maschera,
che ha comportato un cambiamento radicale nella fisionomia del
sovrano, le cui fattezze sono oggi, finalmente, simili a quelle della
Il mosaico in giadeite fu usato anche per decorare oggetti come i vasi
di legno di Tikal, che dimostrano una grande maestria nella rappresentazione dei particolari.
L’ A RT E M AYA
maschera di stucco rinvenuta nella stessa tomba.
223
8. Orecchino in giada, da
Pomoná (Belize), periodo
Tardo Preclassico.
9. “Placca di Leida”,
in giada raffigurante
un sovrano con un
prigioniero ai suoi piedi,
periodo Classico, 320 d.C.
Leida, Rijkmuseum voor
Volkenkunde.
Il turchese e altri materiali
soprattutto per realizzare raffinati mosaici. Il rinvenimento di dischi di
legno decorati con mosaico di turchesi a Chichén Itzá è quindi da annoverare tra quei tratti stilistici comuni che si diffusero nel Centro del
rinvenuti a Chichén Itzá, nel cenote sacro e in altri edifici. Il turchese
Messico e nel nord dell’area maya durante questo periodo.
aveva, come la giada, una particolare importanza simbolica che derivava
Altri materiali lapidei furono usati per fabbricare oggetti diversi. Di selce
dal suo colore, associato all’acqua, e dal fatto di essere piuttosto raro,
e ossidiana sono molti coltelli sacrificali e i cosiddetti “eccentrici”, oggetti
quindi prezioso. Il suo uso si diffuse in particolare durante il Postclassico,
votivi dalle forme capricciose che sono stati rinvenuti nelle tombe e sot-
in concomitanza dello sviluppo dello stile maya-tolteco. Secondo quan-
to gli edifici maya. Alcuni assomigliano agli “scettri manichino”, simboli
to riportano i documenti redatti dai frati giunti nel Centro del Messico
del potere dei re, altri a figure di profilo in cui sono stati riconosciuti
subito dopo la conquista spagnola (tra cui il cosiddetto Codice Fiorentino,
governanti con elaborati copricapi e scettri, nell’atto di fare offerte, altri
scritto dal frate francescano Sahagún) furono infatti i Toltechi, abitanti di
ancora raffigurano uccelli come il quetzal. “Eccentrici” sono stati trovati
Tula (950-1150 d.C.), a promuovere l’approvvigionamento di questo
a Calakmul, a El Palmar, a Quirigúa e soprattutto a Copán, dove com-
materiale dalle remote aree del sud degli Stati Uniti e a impiegarlo
paiono addirittura nel Preclassico.
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
La stessa tecnica fu utilizzata per creare i mosaici di turchese dei dischi
224
10
10. Disco di legno
decorato con turchesi,
da Chichén Itzá. Città
del Messico, Museo
Nacional de Antropología.
11. “Eccentrico” in selce
da Copán (Honduras),
periodo Tardo Classico.
Cleveland, The Cleveland
Museum of Art.
Analisi dell’opera VASO DI GIADEITE DA TIKAL
periodo Classico Tardo, 734 d.C.
altezza: 24,2 centimetri; diametro 10 centimetri
Città del Guatemala, Museo Nacional de Arquelogía y Etnología
Questo vaso cilindrico di mosaico di giadeite fu rinvenuto come parte
del corredo funerario della tomba di Yik’in Chan K’awil (noto anche
come Ah Cacau), scoperta nel tempio del Gran Giaguaro (struttura
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
5D-73) a Tikal.
226
Il coperchio del vaso è decorato con una testa umana, probabilmente
il ritratto dello stesso re da giovane, con gli ornamenti che sicuramente
indossava quando era in vita: una collana di grani di giada e orecchini
circolari da cui escono pendenti tubolari.
Gli artigiani maya realizzarono bellissime opere a mosaico in questo
materiale, come dimostrano le maschere funerarie rinvenute a Calakmul e nella stessa Tikal, ma questo esemplare costituisce una delle
massime attestazioni della loro abilità. Le tessere musive che compongono il coperchio sono infatti piccolissime e lavorate con grande
maestria. Sono l’una diversa dall’altra, e vengono combinate insieme
per formare il volto e l’acconciatura del sovrano e ricreare i grani della
collana e gli orecchini. Quest’opera appare ancora più straordinaria se
si pensa che non venne utilizzato nessun attrezzo in metallo per realizzarla, ma solo abrasivi, corde e strumenti di pietra.
Da una delle tessere fuoriesce una figura zoomorfa, probabilmente
la testa stilizzata del mostro Xooc, uno squalo che di solito decorava
la cintura del dio giovane del mais, di cui il sovrano Yik’in Chan K’awil
ripropone i tratti caratteristici. Spesso, durante il periodo Classico, i
sovrani maya defunti erano raffigurati come questo dio: un altro esempio è quello di Hanab Pakal II, nella lapide del tempio delle Iscrizioni di
L’ A RT E M AYA
Palenque.
227
La conchiglia e l’osso
ni. Sezionata longitudinalmente diventò un contenitore per i colori
degli scribi.
In osso sono notevoli esempi di opere d’arte di piccole dimensioni
e di forme diverse, utilizzate come supporto per delicate incisioni
in particolare nelle regioni costiere. Il loro valore derivava principal-
in cui venivano raffigurate figure animali e umane, prigionieri, re e,
mente dall’essere associate all’acqua, fonte di vita, come suggerisco-
come in tutte le manifestazioni dell’arte maya, iscrizioni relative alla
no tra l’altro i miti maya del Postclassico, secondo i quali il mondo
storia delle famiglie regnanti.
era stato creato a partire da un oceano primordiale.
Spesso le incisioni venivano evidenziate applicandovi del cinabro. Per
Ancora più preziose erano considerate le conchiglie marine, nei siti
questo scopo venivano utilizzate sia ossa animali che umane: infatti
lontani dalla costa. La Spondylus era quella maggiormente apprezzata,
l’uso delle diverse parti del corpo umano, e in particolare delle ossa
probabilmente per il suo colore rosso all’interno, ma anche perché
e dei denti, è sempre stato diffuso nella Mesoamerica precolombia-
per recuperarla intera doveva essere pescata a notevoli profondità.
na sia per la fabbricazione di ornamenti (ne sono esempio le ossa
I sovrani maya la portavano come insegna del potere, in alternativa
decorate in stile mizteco, oppure le mandibole che componevano le
a un pettorale di giada, mentre nelle tombe di regine è stata trovata
collane delle vittime sacrificali deposte sotto il tempio di Quetzalco-
appoggiata sul pube, a simboleggiare la sua associazione alla fertilità
atl a Teotihuacan, nel Centro del Messico), che di strumenti musicali
e all’utero.
(con femori umani tra gli Aztechi venivano fabbricati i cosiddetti
Le conchiglie venivano spesso utilizzate intere come ornamento, ma
omechicahuaztli).
potevano anche essere lavorate divenendo tessere di mosaico o
Tra i Maya, esempio di quest’arte è la rappresentazione di un cai-
elementi delle maschere.
mano, o lucertola, trovata a Toniná, in Chiapas: nonostante le piccole
Un’altra conchiglia diffusa fu la Strombus, anch’essa offerta intera,
dimensioni, sullo stomaco dell’animale furono incisi glifi con una fi-
oppure utilizzata come elemento per realizzare la cintura dei sovra-
nezza di tratto impressionante.
L’ A RT E M AYA
Le conchiglie furono un materiale estremamente comune per i Maya,
13
12. Pettorale di
conchiglia inciso con
un personaggio che
fuma la pipa, periodo
Tardo Classico. Città
del Guatemala, Museo
229
Nacional de Arqueología
y Etnología.
13. Collana in conchiglia
da Topoxte, o Petén,
periodo Tardo Classico.
Città del Guatemala,
Museo Nacional de
Arqueología y Etnología.
S TO R I A D E L L’ A RT E U N I V E R S A L E
230
14
14. Orecchino in
conchiglia con
profili di re incisi, da
Copán (Honduras).
New York, Collezione
David Bernstein.
15. Conchiglia incisa con
l’immagine di un signore,
periodo Classico Antico.
Città del Guatemala,
Museo Nacional de
Arqueología y Etnología.
231
L’ A RT E M AYA
Figurine di ceramica
taincensieri di ceramica rinvenuti soprattutto a Palenque e le statuette
trovate nell’Isola di Jaina, che costituiscono alcuni degli esempi più noti
Durante il periodo Preclassico i Maya fabbricarono a scopo propizia-
di arte maya, e ne illustrano la vocazione naturalistica.
torio piccole statuette di ceramica che generalmente raffiguravano
Le statuette erano collocate soprattutto nelle tombe della necropo-
donne nude e bambini. Nei secoli successivi la produzione di piccoli
li che si trovava su quest’isola, e rappresentano personaggi diversi,
oggetti di ceramica rallentò fino a che, nel Classico Tardo, si diffuse so-
di tutte le classi sociali, che svolgono attività differenti come tessere,
prattutto la fabbricazione di fischietti realizzati a stampo. Nello stesso
suonare strumenti e ballare: per questo sono una fonte documentaria
periodo, come visto in precedenza, vennero fabbricati anche i por-
molto importante sulla società e sul modo di vivere dei Maya.
16
16. Statuetta femminile
con addome gonfio,
dall’isola di Jaina
(Messico), periodo
Classico. Città del
Messico, Museo
Nacional de Antropología.
17
17. Statuetta di danzatore
o oratore, dall’isola di
Jaina (Messico), periodo
Tardo Classico. Città
del Messico, Museo
Nacional de Antropología.
18. Statuetta di dignitario,
dall’isola di Jaina
(Messico), periodo Tardo
Classico.
233
L’ A RT E M AYA
Manufatti in oro
essere utilizzati come ornamenti da sovrani e personaggi importanti
delle diverse città. A Copán, ad esempio, sono state trovate le gambe
di una figurina vuota fabbricata con una lega di oro e rame, che analisi
limitati. Solo tra il 600 e l’800 d.C. si sviluppò la metallurgia, probabil-
specifiche hanno ricondotto all’America Centrale.
mente introdotta grazie al commercio marittimo con il Sudamerica, in
La maggior parte degli oggetti di metallo risalenti al periodo Postclassi-
due regioni, l’occidente del Messico e la zona maya. Anche se l’oro era
co sono stati rinvenuti nel Cenote sacro di Chichén Itzá; si tratta di una
considerato prezioso, nell’area maya non sostituì mai la pietra verde che
tazza, un piatto, collane, braccialetti, maschere, ciondoli, anelli, orecchini,
rimase, fino all’arrivo degli Spagnoli, il materiale più ricercato.Tra l’altro in
campanelle e perline, tutti d’oro e di rame, lavorati con la tecnica del
questa zona non esistono miniere d’oro e, a livello locale, le uniche lavo-
martigliato oppure della cera persa. Alcuni di questi oggetti presentano
razioni consistettero nel taglio e nello sbalzo di lamine d’importazione.
caratteristiche tipiche dello stile maya-tolteco, con stilemi del Centro
Gli oggetti di metallo rinvenuti in area maya sono molto rari: si tratta
del Messico, come i serpenti piumati che decorano gli “occhiali” di una
soprattutto di oggetti di lusso e religiosi. Risalgono in parte al perio-
maschera d’oro. Oggetti di metallo molto diffusi sono le campanelle,
do Classico e in maggior quantità al Postclassico. Probabilmente molti
che risalgono a un periodo a cavallo tra il Classico Finale e il Postclassico:
furono prodotti altrove e importati in questa zona per essere offerti
utilizzate come ornamenti, ne sono state recuperate negli scavi di molte
nel grande cenote di Chichén Itzá o in altri luoghi sacri, oppure per
città, tra cui Quirigúa.
L’ A RT E M AYA
In Mesoamerica l’uso e la lavorazione di questo metallo furono molto
20
19. Maschera d’oro, dal
cenote dei sacrifici di
Chichén Itzá (Messico),
periodo Classico Finale.
Cambridge, Harvard
University, Peabody
Museum of Archaeology
and Ethnology.
235
20. Collana in oro
costituita da dieci teste
di giaguaro, da Iximché,
periodo Postclassico.
Città del Guatemala,
Museo Nacional de
Arqueología y Etnología.
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vaso di giadeite da tikal