Forum91:novembre 14/12/10 10:47 Pagina 12 il convegno Fa tappa a Genova il terzo ‘Giro d’Italia’ delle imprenditrici Si è parlato di passaggio generazionale in azienda A cura di Silvia Dorigati | Paola Mainini - Agenzia Liguria Lavoro Il ‘Giro d’Italia’ è arrivato alla terza edizione. Il primo è partito nel 2008 e ha come focus l’ascolto delle esigenze delle imprenditrici, l’anno successivo è stato caratterizzato dai problemi della crisi economica. Quello di quest’anno è iniziato il 15 settembre a Cagliari, per poi proseguire, toccando tutto il territorio nazionale. Odone: il sostegno a innovazione e ricerca nel passaggio generazionale De Luise: le donne non devono abdicare al loro modo di fare impresa Su 5 milioni di aziende, iscritte alla Camera di Commercio, la maggioranza è costituita da piccole imprese, molte, a carattere familiare; si assiste, infatti, ad un forte rallentamento dei grandi imprenditori. Questa situazione presenta limiti, ma anche vantaggi, tra cui la creatività. È utile imparare come si può traguardare il cambio generazionale dell’impresa. I titolari delle imprese familiari, infatti, hanno più di 60 anni per oltre il 50%, quindi, presumibilmente, hanno, al massimo, ancora dieci anni di attività. Creare, oggi, una nuova impresa è più difficile. Il CLP, già da tempo, ha messo in atto un progetto di formazione per responsabili, esperti nel trasferimento di impresa. Il primo passo è un check per comprendere i motivi di difficoltà e apportare, con il passaggio generazionale, miglioramenti tecnologici. Il nostro tessuto imprenditoriale è particolare, poiché sono molte le aziende di tradizione consolidata e ben radicate sul territorio; un’altra esperienza di rilievo è quella dei CIV, unico esempio in Italia in questo senso. La Camera di Commercio assicurerà sempre il proprio sostegno per far fronte all’evoluzione tecnologica e dei mercati nel mondo che cambia. Da quando si sono insediati i comitati per l’imprenditoria femminile, le Camere di Commercio hanno predisposto indagini per capire quali sono le differenze di genere nella gestione di impresa. Da queste ricerche si rileva che, prima della legge 215, le imprese femminili erano poche, successivamente è emersa sempre più la titolarità delle donne che devono però rivendicare un loro ruolo, senza rinunciare al proprio modo femminile di gestione dell’attività: da qui un’elaborazione di proposte di consolidamento della loro presenza. Oggi possiamo contare su una lettura ancora più dettagliata rispetto ai comparti. Per favorire il ricambio generazionale, sono stati aperti sportelli, in sinergia con le associazioni, gestiti da tecnici di front office, appositamente formati, che aiuteranno le imprenditrici nel disbrigo delle pratiche. Abbiamo osservato che molti sono gli imprenditori anziani che chiedono aiuto per trasferire l’impresa alle figlie. Si sta lavorando sugli strumenti di aiuto al credito, per supportare le donne che hanno difficoltà maggiori, rispetto agli uomini, nell’accedere al prestito. Tiziana Pompei: il ‘Giro d’Italia’ affronta il tema del trasferimento d’impresa al femminile L’imprenditoria femminile è ancora al di sotto delle sue potenzialità. L’imprenditore, quando deve decidere a chi lascerà l’impresa, vive un momento di difficoltà, soprat- 12 Forum91:novembre 14/12/10 10:47 Pagina 13 Manuela Caramanna: da parte delle donne pragmatismo senza presunzione La Camera di Commercio intende fornire gli strumenti necessari per sostenere il passaggio generazionale, il cui valore si è compreso proprio negli ultimi anni. Gli sportelli dedicati si sono dimostrati utili per favorire la penetrazione nel territorio, dando anche alle associazioni di categoria l’opportunità di conoscerlo. Scopo dei 12 sportelli, disseminati sulla Provincia, è quello di fornire le informazioni necessarie per agevolare il passaggio. Sono stati formati esperti mediante un corso specifico, svolto presso le sedi delle Associazioni di categoria. Sono 372 le persone, in maggioranza uomini che, da novembre 2009 a giugno 2010, si sono rivolte agli sportelli per avere informazioni; per ora è solo l’inizio di un dialogo ma il numero è già più che soddisfacente. L’età delle donne è in linea con il dato nazionale, si tratta di persone piuttosto giovani. 241 sono state le proposte di cessione d’azienda, mentre 131 quelle che riguardano l’acquisizione. Fra le donne, il 91% è propenso a rilevare l’impresa, solo il 4% è interessato alla cessione. Preponderante è il settore del commercio, come anche il turismo e i servizi, sia rispetto alla cessione, sia per chi vuole rilevarle. Le domande più frequenti riguardano le modalità di finanziamento e le pratiche per ottenerlo, le facilitazioni gli aspetti burocratici e, solo da parte degli uomini, la richiesta di incentivi per la cessione. Altre richieste: conoscere i modelli di gestione di impresa e poter usufruire di attività formativa, potendo contare sua una figura esperta a supporto; inoltre, emerge la domanda circa la possibilità di acquisire un’impresa con macchinari e clientela già avviata. il convegno tutto quando deve prevedere un passaggio a terzi. Il ricambio generazionale al femminile è stato accettato nel momento in cui l’impresa femminile è cresciuta, il passaggio è vissuto come critico e rischioso; i timori interessano anche la vita di tutti quelli che gravitano intorno all’impresa. Ma il passaggio può anche rappresentare un’opportunità, ad esempio, quando si tratta di nuove generazioni con maggiore scolarizzazione e inclinazione all’innovazione, visioni organizzative più moderne e avanzate. Il sistema camerale punta su questo per realizzare servizi ad hoc. I dati sulle donne imprenditrici fanno riflettere. Al 30 giugno 2010, le ditte individuali erano 3 milioni. Campania, Sicilia, Lazio e Piemonte sono in testa quanto a presenza femminile. La Liguria, è, comunque, al di sopra della media. Il commercio è il settore più scelto, ma è in discesa, come pure l’agricoltura. Emergenti sono i settori delle costruzioni e quello immobiliare. È uscito, ad ottobre, il 2° rapporto sull’imprenditoria femminile che analizza gli ultimi cinque anni: gli imprenditori giovani scendono mentre salgono i più anziani, le imprese, costituite da donne over 70 sono molto numerose, anche se ben nutrita, è la fascia 30-49 anni, il picco si concentra tra i 50 e i 70 anni. Quindi il problema del passaggio generazionale si pone con evidenza. Per le donne il passaggio del testimone è ancora più difficile. Il 68% ha intenzione di lasciare l’impresa ad un familiare, ma solo il 20% delle aziende sopravvive al cambio generazionale. Le donne fanno impresa per necessità, per trovare lavoro, non tanto per scelta. Molte sono le imprese individuali e quelle delle imprenditrici straniere, sempre più frequenti le aziende strutturate, come ad esempio le cooperative. Il sistema camerale ha considerato la crescita femminile come una priorità e quindi ha messo in campo interventi di analisi e formazione sul territorio. La formazione è infatti, necessaria perché fare impresa è rischioso e perché i giovani fanno fatica a prendere in considerazione questa opportunità. Silvana Neri, l’ottica di genere dà opportunità a tutti Il trasferimento di impresa è un problema italiano. I giovani sono bloccati da una generazione che non vuole dare loro spazio ed è restia a lasciare l’attività. I dati sono preoccupanti perché non esiste compensazione al cambio generazionale. La perdita di molte imprese è preoccupante. In Piemonte, con Unioncamere e Regione, diversi comitati hanno unito le forze, nell’ottica di ottimizzare gli interventi e sviluppare nuove attività. È stato organizzato un percorso formativo sulla leadership, perché molti sforzi vengono vanificati se non si ha la forza di comunicare i risultati. È importante far capire che l’ottica di genere dà un’opportunità a tutti – giovani e meno giovani – e alle imprese: per cui è utile per le donne, ma non solo per loro. Si è compreso che, se si lavora insieme, i risultati arrivano. Per attivare gli sportelli sono state coinvolte le associazioni di categoria; sono stati organizzati incontri con gli imprenditori: infatti, il momento informativo è molto importante anche per avere indicazioni di ritorno. Altri strumenti che si sono dimostrati utili: il percorso di mentoring per 15 aziende e il fondo di garanzia per il microcredito. I dati mostrano che il passaggio generazionale è quasi sempre familiare, bisogna però ragionare anche su quello extrafamiliare, trovando forme di collaborazione tra chi cede l’attività e i giovani che vogliano intraprendere 13 il convegno Forum91:novembre 14/12/10 10:47 Pagina 14 questo percorso. C’è ancora troppa burocrazia, bisogna lavorare sulla semplificazione. Occorrono strumenti anche per supportare l’aspetto psicologico: gli anziani sono restii a lasciare l’attività perché temono che i giovani non siano in grado di gestire l’azienda, quindi interventi di counseling potrebbero essere utili per amalgamare le generazioni. Le testimonianze Donatella Bambini Ha rilevato un’azienda familiare di produzione e vendita di apparecchiature elettromedicali di tipo riabilitativo. È nata nel ’78, grazie alla collaborazione di amici e conoscenti: allora era possibile partire da zero e inventarsi un’azienda dal nulla, anche senza esperienza. Oggi, sarebbe impossibile. Il suo inserimento in azienda è avvenuto in modo graduale con la supervisione di un collaboratore. Ha imparato a ricoprire tutte le mansioni per capire tutti gli aspetti del lavoro e averne una visione di insieme. L’inserimento, a pieno titolo, nelle strategie aziendali è avvenuto in un momento di crisi, anche motivazionale, dei genitori che, invecchiando, non volevano più avere grosse responsabilità. È nato uno scontro generazionale perché il passaggio non è mai neutro, a seguito di ciò la società si è trasformata. Talvolta non si è sicuri di essere sulla strada giusta, occorre leadership, formazione e informazione da chi ha più esperienza. Danila Abbo L’impresa, ereditata nel settore agricolo, è nata come azienda artigiana di produzione di olio extravergine, scelta vincente negli anni ’70, in cui sembrava imporsi la produzione di olio di semi. Un’azienda, quindi, in controtendenza, con una produzione che era di ottimo livello. Negli anni ’70 e ’80, si faticava a reperire materia prima di 14 alta qualità. Quindi, l’azienda si è trasformata da artigianale ad agricola, con ripristino dei terreni di famiglia. Le olive venivano prodotte in modo autonomo e, in parte, acquistate, ma sempre con un’attenzione alla qualità e la diversificazione è avvenuta sempre in questo ambito. Il passaggio generazionale si è compiuto nel 2001, anche se, in precedenza, Danila Abbo aveva già rivestito tutti i ruoli, dalla produzione alla vendita. Non è stato traumatico, perché già il padre era sempre stato attento al futuro e lasciava che i figli sbagliassero, convinto che fosse la chiave per comprendere meglio anche i meccanismi aziendali. Il problema, successivamente, è stata la mancanza della figura di riferimento paterna, anche se, ormai, le competenze erano state tutte acquisite, probabilmente anche la terza generazione si fermerà in azienda. Lorenza Dellepiane L’azienda familiare, nata nel 1972, a Millesimo (SV) opera nel campo delle costruzioni. È stata fondata dal padre. A metà degli anni ’90, Lorenza è entrata nella società con il fratello che, contrariamente a lei, possedeva una preparazione in linea con i bisogni aziendali. Il gruppo aziendale opera nei settori industriale, navale e civile, ha oltre 1.000 dipendenti, costruisce centrali, quindi si tratta di un mondo solo maschile, anche perchè la cantieristica implica frequenti spostamenti. Ha iniziato a studiare e a conoscere i flussi aziendali; nel ’98 l’evento luttuoso della morte del fratello, provoca nel padre un duro contraccolpo. Lorenza ha lavorato sodo e, dopo pochi mesi, ha capito che ce la poteva fare. C’è stato molto rispetto, da parte dei dipendenti che ne hanno compreso i meriti. Col tempo ha creato un’altra azienda, anche a causa dello scontro generazionale con il padre. Occorre che il ricambio avvenga a tutti i livelli bisogna, che la nuova generazione impari a prendersi delle responsabilità; anche la scuola e la famiglia dovrebbero lavorare in questo senso. Purtroppo, per la donna, il carico familiare è ancora pesante, per questo motivo l’azienda ha aperto un asilo interaziendale. Forum91:novembre 14/12/10 10:47 Pagina 15 il convegno Beatrice Chiesa È titolare di un’attività commerciale nel settore dell’abbigliamento, nata a Genova nel 1920, nella quale era coinvolta anche la madre. Negli anni ’50 è stato aperto un altro punto vendita nel centro storico. Negli anni ’70, periodo dell’austerity, l’azienda prende corpo e apre un negozio più grande, diversificando gli articoli. Negli anni ’80 entra in azienda anche la sorella, prima impegnata nella gestione della sua famiglia. Beatrice Chiesa prosegue gli studi e si impegna nell’associazione di categoria. Nel ’92 il padre le propone di prendere in mano le redini dell’azienda, anche se, di fatto, rimane ancora impegnato nell’attività. Chiara Iotto È a capo di un’azienda spezzina che si occupa di attrezzature per il sollevamento, nata negli anni ’70 ad opera del padre, più commerciante che imprenditore. Pochi erano i mezzi economici e professionali a disposizione. L’azienda, oggi, conta 60 dipendenti e buone prospettive di sviluppo. Nel 2000, dopo la laurea, entra in azienda. L’ingresso è stato visto in maniera critica dai dipendenti, per cui lei ha dovuto dimostrare quello che sapeva. Ha apportato la sua conoscenza delle lingue, aprendo prospettive verso i mercati esteri. L’azienda si è aperta verso altri settori, quali le costruzioni navali e l’ambito crocieristico. Il passaggio generazionale è stato facilitato da una efficace attività consulenziale. Positivo è l’approccio femminile, portato alla relazione, alla concretezza, alla sensibilità; essere donna in gamba giova nei rapporti. Il terzo giro d’Italia delle donne che fanno impresa Il ruolo delle Camere di commercio a sostegno del trasferimento generazionale di impresa Genova, 22 settembre 2010 - Salone del Bergamasco, Camera di Commercio di Genova Saluti istituzionali Paolo Odone, Presidente Unioncamere Liguria Patrizia De Luise, Presidente Coordinamento Regionale Comitati imprenditoria femminile Liguria Il sistema camerale per le donne che fanno impresa Tiziana Pompei, Vice Segretario Generale Unioncamere Esperienza sul trasferimento di impresa e ricambio generazionale Manuela Caramanna, Funzionario CLP Agenzia Formativa Camera di Commercio Genova Testimonianze imprenditrici liguri e piemontesi 15