TRE LINEE DI DIFESA SUCCESSIVE
Risposta
immunitaria
Risposta
infiammatoria
Barriere fisiche
LE BARRIERE FISICHE
CUTE
SOSTANZE
• BASSO LIVELLO UMIDITA’
• pH ACIDO
• SPESSI STRATI DI CELLULE MORTE
• FLORA BATTERICA
• LISOZIMA DELLA SALIVA, LACRIME, CONDOTTI
RESPIRATORI E FLUIDI GASTRICI
CHIMICHE
EFFETTO
DILAVANTE
• LACRIME , SALIVA, URINA E DIARREA
L’INFIAMMAZIONE
INNESCATA DA INFEZIONI, PUNTURE, USTIONI, LESIONI E ALTRI
STIMOLI CHE DANNEGGIANO I TESSUTI
SEGNI
ROSSORE e CALORE
GONFIORE
DOLORE
CAUSE
La produzione di ISTAMINA provoca la
dilatazione arteriole, aumento flusso
ematico.
La produzione di ISTAMINA provoca l’
aumento permeabilità capillare: escono
alcune proteine plasmatiche , aumenta il
liquido producendo EDEMA
Il liquido in eccesso preme sui
NOCICETTORI
L’ISTAMINA è prodotta dai MASTOCITI che sono dei globuli bianchi basofili
presenti nei tessuti connettivi
LE CELLULE CHE INTERVENGONO NEL
PROCESSO INFIAMMATORIO
•NEUTROFILI: in poche ore, attraversano la parete capillare e
ingeriscono (fagocitosi) e uccidono i batteri nei tessuti connettivi
•MACROFAGI: lo stesso processo dei neutrofili e inoltre producono
MEDIATORI CHIMICI
•Chemiotassine che attirano altri FAGOCITI, alcuni
stimolano la proliferazione di linfociti B e T, altri producono
sonnolenza
•Prostaglandine producono l’aumento della t corporea a un
livello intollerabile ai patogeni e stimola le difese: FEBBRE
http://www.youtube.com/watch?v=suCKm97yvyk&feature=related
PROTEINE PLASMATICHE CHE PASSANO
DAL SANGUE AL TESSUTO
•PROTEINE DEL COMPLEMENTO: sono una ventina di proteine plasmatiche che nel
sangue sono in forma inattiva. L’attivazione di una innesca quella delle altre (PROCESSO A
CASCATA) . Agiscono in diversi modi:
•Si legano agli anticorpi che si legano al patogeno
•Ricoprono la superficie delle cellule estranee formando un rivestimento che
facilita l’azione dei FAGOCITI ( neutrofili e macrofagi)
•Formano complessi di attacco che perforano la membrana di un patogeno
(lisozima)
•Attraverso molecole-segnale richiamano i fagociti
•FATTORI DELLA COAGULAZIONE : Innescano la formazione di FIBRINA e di
COAGULI che delimitano la regione lesa impedendo la diffusione dei patogeni o delle
sostanze tossiche ai tessuti circostanti
LA RISPOSTA IMMUNITARIA
La risposta specifica
Ogni tipo di cellula , virus o sostanza ha CONFIGURAZIONI
MOLECOLARI ESCLUSIVE che gli conferiscono un’identità unica
CONCETTO DI SELF E NON -SELF
Qualunque molecola riconosciuta come non-self è un bersaglio per
l’attacco di LINFOCITI ed è detta ANTIGENE
Quando un linfocita riconosce l’ANTIGENE viene stimolata la
loro proliferazione (si moltiplicano) generando popolazioni di
CLONI che si dividono in due gruppi:
•CELLULE EFFETTRICI: pronte ad affrontare il nemico e
distruggerlo
•CELLULE MEMORIA: non attaccano l’agente estraneo ma
entrano in uno stato di quiescenza pronte a intervenire ad un
successivo attacco DELLO STESSO IDENTICO ANTIGENE
ESISTONO TANTISSIMI ANTIGENI, DA CHI E
COME VENGONO RICONOSCIUTI?
DA MOLECOLE DETTE ANTICORPI
Il legame antigene-anticorpo è estremamente specifico: c’è
un anticorpo per ogni possibile antigene
COME RICONSCERE IL SELF DAL NON -SELF?
Grazie a un gruppo di PROTEINE DI MEMBRANA: i MARCATORI MHC
(marcatori del maggior complesso di istocompatibilità)
Hanno la capacità di legarsi a molecole interne alla cellula ed esporle sull’esterno della
membrana
I LJNFOCITI CHE INCONTRANO LA CELLULA RICONOSCONO SE CI SONO MOLECOLE
ESTRANEE (ANTIGENI)
DOPO UNA FERITA
•PENETRANO I BATTERI
•I VASI LINFATICI (CHE SONO A FONDO CIECO) DRENANO IL LIQUIDO
INTERSTIZIALE E LO TRASPORTANO , INSIEME AD ALCUNI BATTERI INVASORI, AI
LINFONODI PIU’ VICINI
•QUI INTERVENGONO I MACROFAGI CHE INGLOBANO LE CELLULE ESTRANEE E
ALL’INTERNO VENGONO TAGLIATE LE MOLECOLE DI ANTIGENE ALL’INTERNO DI
VESCICOLE
•I FRAMMENTI DEL TAGLIO SI LEGANO ALLE PROTEINE DELL’MHC E MIGRANO
SULLA MEMBRANA CHE ESPONE ALL’ESTERNO IL COMPLESSO ANTIGENE-MHC
•(antigen presenting cell)
•http://www.youtube.com/watch?v=nr_vAC-PeKw
RISPOSTA IMMUNITARIA PRIMARIA
E’ quella che insorge QUANDO SI INCONTRA UN
DETERMINATO ANTIGENE PER LA PRIMA VOLTA
Entrano in azione VARI TIPI DI GLOBULI BIANCHI che danno
DUE TIPI DI RISPOSTA
•RISPOSTA MEDIATA DA ANTICORPI (UMORALE): gli
ANTICORPI SONO PROTEINE CHE SI LEGANO A UNO SPECIFICO
ANTIGENE
•RISPOSTA MEDIATA DA CELLULE (CELLULARE): mediata dai
LINFOCITI T
RISPOSTA MEDIATA DA ANTICORPI
Il riconoscimento dei complessi antigene-MHC attiva i
LINFOCITI B che si differenziano in:
•Linfociti B della memoria: serviranno all’incontro successivo
con l’antigene
•Linfociti B effettori : sintetizzano e secernono grandi quantità
di anticorpi che hanno la capacità di legare l’antigene
RISPOSTA MEDIATA DA CELLULE
I LINFOCITI T di tipo helper riconoscono il complesso antigeneMHC e quindi viene stimolata la divisione cellulare per produrre
altri
linfociti T effettori,
linfociti T della memoria
linfociti T citotossici (killer) che uccidono le cellule infette per
contatto
LA SPECIFICITA’ E
LA MEMORIA IMMUNITARIA
La RISPOSTA SECONDARIA si mette in atto ogni volta che
l’organismo incontrerà lo stesso antigene che ha provocato la
risposta primaria. Le CELLULE DELLA MEMORIA rimangono in
circolazione per anni
Sono molto numerose e intercettano rapidamente (più
rapidamente della prima volta) l’antigene : i LINFOCITI
EFFETTORI si formano prima e in maggior numero :
l’INFEZIONE VIENE DEBELLATA ANCORA PRIMA CHE L’OSPITE
SI AMMALI
DOVE AVVIENE LO SCONTRO TRA
LINFOCITI E CELLULE ESTRANEE
NEGLI ORGANI LINFATICI E NEI LINFONODI
Ci arrivano dal liquido interstiziale drenato dal sistema
linfatico
Poiché i vasi linfatici riversano il proprio contenuto nel
sangue, per evitare che gli antigeni diffondano in ogni parte
del corpo, la LINFA VIENE FILTRATA DAI LINFONODI E DALLA
MILZA che trattengono le cellule estraneee
RISPOSTA UMORALE
LA FUNZIONE DEGLI ANTICORPI
Durante la maturazione di
un linfocita B , le molecole
di anticorpo si inseriscono
nella sua membrana ,
riempiendo la cellula di siti
di legame per l’antigene
RISPOSTA UMORALE
LA FUNZIONE DEGLI ANTICORPI
Quando gli anticorpi di
membrana si legano
all’antigene (esposto dal
macrofago) , il linfocita
stesso diventa una
CELLULA CHE PRESENTA
L’ANTIGENE attraverso gli
stessi meccanismi di
digestione interna dei
macrofagi
RISPOSTA UMORALE
LA FUNZIONE DEGLI ANTICORPI
Quando gli anticorpi di
membrana si legano
all’antigene , il linfocita
stesso diventa una
CELLULA CHE PRESENTA
L’ANTIGENE attraverso gli
stessi meccanismi di
digestione interna dei
macrofagi
RISPOSTA UMORALE
LA FUNZIONE DEGLI ANTICORPI
Quando il linfocita B incontra un
linfocita T helper in grado di legare il
complesso MHC-antigene, le due cellule
legandosi si mandano segnali molecolari
che stimolano il linfocita B a dividersi
RISPOSTA UMORALE
LA FUNZIONE DEGLI ANTICORPI
Le cellule clone che si producono si
dividono in
•LINFOCITI EFFETTORI O PLASMACELLULE
che sintetizzano moltissime molecole di
anticorpo che viene espulso all’esterno ,
quando incontra un antigene, ci si lega
favorendo l’azione distruttrice dei fagociti
•LINFOCITI B DELLA MEMORIA
ANTICORPI O IMMUNOGLOBULINE
Esistono 5 classi di anticorpi , tra cui:
Le IgM: sono i primi anticorpi che
vengono secreti , innescano le REAZIONI A
CASCATA DEL COMPLEMENTO e
agglutinano i bersagli formando
complessi che sono distrutti facilmente
dai fagociti
ANTICORPI O IMMUNOGLOBULINE
Esistono 5 classi di anticorpi , tra cui:
Le IgG:attivano le proteine del
complemento e neutralizzano molte
tossine. Sono l‘80% degli anticorpi del
sangue. Sono anticorpi di lunga durata e
gli unici capaci di attraversare la placenta
e proteggere il neonato (immunità
passiva) . Sono anche secrete al primo
latte
ANTICORPI O IMMUNOGLOBULINE
Esistono 5 classi di anticorpi , tra cui:
Le IgE: innescano i processi infiammatori
in seguito all’attacco di vermi parassiti e
altri patogeni. Hanno un ruolo anche nei
fenomeni allergici . Il legame con gli
antigeni induce i BASOFILI E I MASTOCITI
che trasportano le IgE a liberare sostanze
che promuovono la reazione
infiammatoria.
LA RISPOSTA CELLULARE
La risposta UMORALE non è in grado di
combattere patogeni e tossine INTERNE
alle cellule: per questo viene attivata la
risposta mediata dai LINFOCITI T
Nel TIMO SI DIFFERENZIANO IN :
Linfociti t helper
Linfociti T citotossici
Finita la maturazione (sintesi di recettori
delle cellule T o TCR) , lasciano il timo e
circolano nel sangue o si insediano nei
linfonodi e nella milza
I recettori dei linfociti T si legano
solamente a complessi MHC-antigene che
per un macrofago espone (o un linfocita B)
LA RISPOSTA CELLULARE
Questo legame induce il linfocita a
produrre INTERLEUCHINE , mediatori
chimici che promuovono le divisioni
cellulari dei LINFOCITI T CITOTOSSICI che
formano grandi cloni, producendo anche
un numeroso gruppo di LINFOCITI T DELLA
MEMORIA
In questo modo qualunque cellula spinga il
complesso antigene-MHC viene distrutta
dai linfociti T CITOTOSSICI che agiscono
per CONTATTO producendo una sostanza,
la perforina , che lisano la cellula bersaglio.
Vengono prodotte anche sostanze per
provocano morte per APOPTOSI , un
processo di autodistruzione geneticamente
programmato
LA RISPOSTA CELLULARE
I LINFOCITI T CITOTOSSICI sono anche
responsabili del rigetto dei trapianti
d’organo
Altri linfociti citotossici costituiscono le
cellule natural killer (NK) che derivano dal
midollo osseo ma sono diversi dai T e dai B
. Anche loro uccidono per contatto
essendo in grado di riconoscere
configurazioni molecolari inconsuete sulla
superficie dei loro bersagli
Scarica

sistema immunitario - Collegio San Giuseppe De Merode