PROGETTO
SICUREZZA IN
CATTEDRA
2006/07
PROPOSTA DIDATTICA
“STUDI DI CASO”
ELEMENTI
CARATTERIZZANTI
 Collegamento con il curricolo
 Centralità del processo di valutazione
dei rischi
 Possibilità di certificare il percorso
fatto
OBIETTIVI DELL’ATTIVITA’
Far acquisire agli allievi conoscenze e competenze
sulla valutazione dei rischi, anche in relazione al
loro indirizzo di studi
Far sì che gli allievi si cimentino nell’attività di
valutazione dei rischi, attraverso l’analisi di
situazioni realistiche ben caratterizzate, anche se
abbastanza semplici e circoscritte
AZIONI PREVISTE
Accertamento o consolidamento di alcuni
prerequisiti indispensabili
Esame e discussione di alcune situazioni
lavorative realistiche, condotti eventualmente con
la partecipazione di docenti di materie tecniche
specifiche dell’indirizzo
Verifica finale d’apprendimento
ASPETTI METODOLOGICI
Il nucleo centrale della proposta (l’esame di
situazioni lavorative) richiede un approccio di tipo
“problem solving”, mentre il resto (acquisizione di
conoscenze teoriche) necessita del classico
metodo della lezione frontale
Utile può essere anche lo sviluppo della proposta
in termini di “compiti di realtà”, in cui il Servizio di
Prevenzione e Protezione funge da “committente”
PREREQUISITI DEGLI
ALLIEVI
I prerequisiti necessari ad affrontare il nucleo
centrale della proposta vengono acquisiti o
consolidati con la prima parte dell’intervento
COMPETENZE DEI
DOCENTI COINVOLTI
Per la realizzazione della proposta sono richieste
padronanza dei termini utilizzati al suo interno
(pericolo, rischio, ecc.) nonché specifiche
conoscenze e competenze sulla valutazione dei
rischi, sull’individuazione delle soluzioni atte a
ridurli e sulla stesura del Documento di Valutazione
dei Rischi scolastico.
Per questo motivo si ritiene indispensabile che il
lavoro con gli studenti sia sviluppato dal
Responsabile o da un Addetto del SPP
COINVOLGIMENTO DI
SOGGETTI ESTERNI
Questa proposta didattica può essere
completamente gestita dal SPP e da docenti della
classe coinvolta
Tuttavia, non è sbagliato coinvolgere dei soggetti
istituzionali esterni alla scuola (SPISAL o INAIL)
quando la classe deve affrontare il significato
(anche tecnico) di alcuni termini tipici della
sicurezza (pericolo, rischio, infortunio, incidente,
salute e malattia)
IMPEGNO ORARIO
Lo sviluppo complessivo della proposta richiede da
un minimo di 14 ad un massimo di 20 ore frontali
Sono necessarie poi altre 6 – 8 ore per
l’organizzazione delle attività e la correzione della
verifica finale
STRUMENTI E MATERIALI
Per lo sviluppo delle attività non sono necessari
particolari strumenti
Sono invece necessari adeguate attrezzature
informatiche per la verifica finale che utilizza il
filmato
In allegato alla proposta vengono forniti diversi
materiali didattici e tracce di riferimento per la
conduzione delle attività
ESEMPI DI CASI - 1
CASI DI TIPO LAVORATIVO
“L’addetto alla conduzione di un tornio ne manomette i
dispositivi di sicurezza, al fine di poter lavorare senza
l’impedimento delle barriere di protezione mobili”
La frase sintetizza una situazione realisticamente
riscontrabile in un ambiente di lavoro. Individua e descrivi
brevemente:
- il pericolo causato dal comportamento descritto
- una stima ragionevole del rischio associato a tale pericolo
- il tipo di danno che questo rischio può provocare alle
persone esposte
- le azioni correttive che riterresti giusto mettere in atto per
ridurre o gestire il rischio
ESEMPI DI CASI - 2
CASI DI TIPO SCOLASTICO
“Un assistente dell’officina meccanica si rivolge al
responsabile del S.P.P. per capire se l’ipoacusia (riduzione
dell’udito da rumore) che gli è stata recentemente
diagnosticata e attribuita all’esposizione a rumore sia da
considerare una malattia professionale”
Secondo te quali informazioni dovrebbe assumere il
responsabile S.P.P. per dare una risposta all’assistente?
Come si valuta il rischio da esposizione a rumore? Quali
sono le soluzioni adottabili per ridurre il rischio da
esposizione a rumore? E in che ordine le proporresti?
Cosa dice la normativa in proposito?
VERIFICA D’APPRENDIMENTO
E CERTIFICAZIONE
La verifica finale può essere realizzata secondo due diverse
modalità:
- analisi di un insieme di situazioni e di eventi che hanno
luogo in un ambiente scolastico, da eseguirsi su carta, come
un compito in classe (modalità A, fornita in allegato)
- analisi di un filmato di 15 minuti che presenta tre situazioni
che si intrecciano in un contesto lavorativo di tipo industriale;
una serie di quesiti (cui si risponde su carta) fanno
riferimento a quanto è possibile vedere e sentire nel filmato e
a quanto accade nelle vicende narrate (modalità B, fornita su
CD)
Viene fornito un modello di certificazione del percorso
realizzato dagli studenti, con uno spazio dedicato alla
valutazione della verifica
RIFERIMENTO PER
L’ASSISTENZA
Prof. Alberto CESCO FRARE
ITIS “Planck”
Via Franchini 1, 31020 Lancenigo di Villorba (TV)
Tel. 0422-6171
Cel. 349-5724637
[email protected]
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