POR FSE 2007- 2013 Prodotti Tipici e Territorio Maremma Toscana Fondo Sociale Europeo Programma Operativo Regione Toscana DOCG DOC IGT DOP IGP Tradizionali FSE Investiamo nel vostro futuro Cresce l’Europa. Cresce la Toscana LEGENDA Prodotti tipici Con questo termine a cui si attribuisce un significato a valenza trasversale si indicano: i vini DOC e DOCG ei vini IGT; - (Nuova Normativa DOP e IGP) i prodotti DOP e IGP; i prodotti tradizionali agro-alimentari i prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio. Prodotti tradizionali Con il termine prodotti tradizionali si intendono quei prodotti agroalimentari e cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, che hanno regole tradizionali e un riscontro non inferiore ai venticinque anni. Prodotti locali Per Locale si intende una categoria di prodotti tipici o tradizionali di pregio, di un luogo specifico, che si caratterizzano per le tecniche di produzione —-------------------------------------------------------------- DOCG DOC IGT DOP IGP : : : : : Denominazione di Origine Controllata e Garantita Denominazione di Origine Controllata Indicazione Geografica Tipica Denominazione di Origine Protetta Indicazione Geografica Protetta NB : Dal 1 agosto 2009 è entrata in vigore la nuova classificazione dei prodotti vinicoli; con la nuova normativa il vino prodotto in Unione Europea in base al Reg. Ce 491/07 e 607/07, le attuali DOC e DOCG diventano DOP e i vini IGT diventano IGP anche se la normativa, almeno per il momento, permette ai produttori di continuare ad etichettare il vino con la precedente denominazione. Maremma Toscana Il territorio della Provincia di Grosseto ha una pittoresca sequenza di pianure verdeggianti, di spiagge basse e sabbiose circondate da pinete e di scogli con un mare incontaminato, nel territorio interno morbidi declivi ricoperti da viti, olivi e boschi si alternano a caratteristici borghi; in questi luoghi si sono sviluppati prodotti tipici di straordinario valore organolettico che si caratterizzano per la memoria storica, la localizzazione geografica, la qualità della materia prima e le tecniche di produzione. Anche la cucina tipica maremmana, ha elementi identificativi fra cui segnaliamo l'acquacotta, il pollo alla cacciatora, il cinghiale in umido e la bottarga che rappresentano ulteriori eccellenza della Maremma Toscana. La Toscana, oltre che di peculiarità artistiche e paesaggistiche conosciute in tutto il mondo, ha anche una meritata fama in fatto di enogastronomia e la Maremma ne rappresenta la massima espressione. Tutto questo permette al consumatore di conoscere con certezza l'origine e le caratteristiche degli alimenti che acquista, rigorosamente prodotti nel rispetto di precisi disciplinari, che è una importante garanzia. In questi ultimi anni l’agricoltura si è avviata verso un processo di cambiamento e di adeguamento alle nuove esigenze della società, riappropriandosi di funzioni più consone alla sua natura. L’attività dell’azienda agraria non è più solo il luogo deputato a produrre alimenti, ma si presenta come settore in grado di espletare funzioni sempre più importanti per la nostra società. La Maremma Toscana offre la possibilità concreta “di Avvicinare la Città alla Campagna”, e può essere una alternativa concreta alla globalizzazione che non è sensibile alle attività di sviluppo con alti parametri di qualità della vita e poi……………………………. la Maremma è Bella !!! Per proteggere la tipicità “i Marchi” sono una garanzia e permettono di conoscere con certezza l'origine, le caratteristiche e la qualità. La tabella, elenca una selezione di eccellenze prodotte in Provincia di Grosseto e riconducibili alla Maremma Toscana. VINO FORMAGGI SALUMI OLIO CARNE FRUTTA PASTA VEGETALI FORMAGGI MIELE PASTE PESCE CARNE Morellino di Scansano Montecucco - Sangiovese Ansonica Costa dell'Argentario Bianco di Pitigliano Capalbio Maremma Toscana Monteregio di Massa Marittima Montecucco Parrina Sovana Costa Toscana Toscana o Toscano Pecorino Toscano Prosciutto Toscano Olio Extra Vergine di Oliva Seggiano Olio Extra Vergine d’Oliva Toscano Vetellone Bianco dell'Appennino Castagna del Monte Amiata Pasta Tosca Zafferano Purissimo di Maremma Stracchino Miele Millefiori Toscano Sfratto di Pitigliano Bottarga di Cefalo di Orbetello Salciccie di Cinghiale DOCG DOC IGT DOP IGP Agriqualità Tradizionale Toscana MAREMMA TOSCANA : VINI DI QUALITA’ Ansonica Costa dell'Agentario DOC Bianco Bianco di Pitigliano DOC Bianco, Spumante Capalbio DOC Rosso, Rosso riserva, Bianco, Rosato, Vermentino, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Vin Santo. Maremma Toscana DOC Bianco, Rosso, E Vitigni in Purezza Riconosciuti Montecucco DOC Rosso, Rosso riserva, Bianco, Vermentino Montecucco DOCG Sangiovese, Sangiovese riserva, Monteregio di Massa Marittima DOC Rosso, Rosso Riserva, Rosato, Bianco, Vermentino, Novello, Vin santo : (Occhio di pernice e/o Riserva) Morellino di Scansano DOCG Rosso, Riserva Parrina DOC Rosso, Bianco, Rosato Sovana DOC Rosso, Rosso superiore, Rosso riserva, Rosato Costa Toscana IGT Bianco, Rosso, Vitigni in Purezza Riconosciuti Toscana o Toscano IGT Bianco, Rosso, Vitigni in Purezza Riconosciuti Vitigni Autoctoni della Maremma Toscana Toscano/a Tipologie di Vino I.G.T. “e anche vitigni ammessi e/o raccomandati nei disciplinari DOC e DOCG” Aleatico Aleatico Novello Aleatico Rosato Alicante Alicante Novello Alicante Rosato Ansonica Ansonica Frizzante Bianco Bianco Frizzante Cabernet Franc Cabernet Franc Novello Cabernet Franc Rosato Cabernet Sauvignon Cabernet Sauvignon Novello Cabernet Sauvignon Rosato Canaiolo Nero Canaiolo Nero Novello Canaiolo Nero Rosato Chardonnay Chardonnay Frizzante Ciliegiolo Ciliegiolo Novello Ciliegiolo Rosato Gamay Nero Gamay Nero Novello Gamay Nero Rosato Greco Greco Frizzante Malvasia Bianca di Candia Malvasia Bianca di Candia Frizzante Malvasia del Chianti Malvasia del Chianti Frizzante Merlot Merlot Novello Merlot Rosato Pinot Bianco Pinot Bianco Frizzante Pinot Grigio Pinot Grigio Frizzante Pinot Nero Pinot Nero Novello Pinot Nero Rosato Riesling Italico Costa Toscana Riesling Italico Frizzante Riesling Renano Riesling Renano Frizzante Rosato Rosso Rosso Novello Sangiovese Sangiovese Novello Sangiovese Rosato Sauvignon Sauvignon Frizzante Sirah Sirah Novello Sirah Rosato Traminer Traminer Frizzante Trebbiano Toscano Trebbiano Toscano Frizzante Verdello Verdello Frizzante Vermentino Vermentino Frizzante VINO E TERRITORIO della Provincia di Grosseto Zone DOCG e DOC GROSSETO Ansonica Costa dell’Argentario Bianco di Pitigliano Capalbio Maremma Toscana Montecucco Monteregio di Massa Marittima Morellino di Scansano Parrina Sovana DOC Ansonica Costa dell’Argentario L'Ansonica Costa dell'Argentario è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Grosseto. Il vino è ottenuto dall'omonimo vitigno autoctono dove assume la suddetta denominazione. Il medesimo vitigno è presente anche all'Isola d'Elba, in alcune aree della Sardegna e in Sicilia, dove viene chiamato Inzolia: in queste tre zone, il vino prodotto assume altre denominazioni. L'Ansonica esige per una corretta maturazione caratteristiche microclimatiche particolari, con intenso soleggiamento, temperature elevate e precipitazioni nulle o scarsissime, in particolar modo durante la fase vegetativa. I territori comunali dove è prevista dal disciplinare la produzione dell'Ansonica Costa dell'Argentario DOC sono quelli di Manciano, Orbetello, Monte Argentario, Capalbio e Isola del Giglio. Caratteristiche colore: giallo paglierino chiaro più o meno intenso odore: caratteristico, fruttato, con sentori di frutta fresca e macchia mediterranea sapore: asciutto, morbido, vivace e armonico DOC Capalbio Capalbio è la denominazione dei seguenti vini DOC prodotti nella provincia di Grosseto, nei territori comunali di Capalbio, Manciano, Magliano in Toscana e Orbetello : Rosso, Rosato e Rosso riserva: Sangiovese minimo 50%, per il rimanente uve a bacca nera. Per la tipologia riserva, invecchiamento di almeno 2 anni, di cui 6 mesi minimo in botti di legno. Bianco e Vin Santo: Trebbiano Toscano minimo 50%. per il rimanente uve a bacca bianca. Vermentino: Vermentino per almeno l'85%., per il rimanente uve a bacca bianca. Sangiovese: Sangiovese per almeno l'85%, per il rimanente uve a bacca nera. Cabernet sauvignon: Cabernet Sauvignon per almeno l'85%, per il rimanente uve a bacca rossa. Possono essere utilizzate solo varietà non aromatiche, autorizzate e/o raccomandate per la provincia di Grosseto Caratteristiche : ( tipologia Cabernet sauvignon ) colore: rosso rubino odore: fruttato e floreale sapore: caldo, secco, poco tannico, corposo, morbido e vellutato DOC Maremma Toscana DECRETO 30 settembre 2011. La DOC Maremma Toscana è nata dalla trasformazione dell'IGT Maremma Toscana e comprende l'intero territorio provinciale di Grosseto Il disciplinare prevede un notevole abbassamento delle rese per ettaro oltre ad una densità d'impianto, con minimo 3000 piante per ettaro, tutto questo per ottenere una migliore qualità. Nel dettaglio la Doc Maremma avrà ben 39 tipologie diverse. Viene introdotta anche la denominazione per il vinsanto, per la vendemmia tardiva e anche per gli spumanti, in particolare prodotti con Vermentino e Ansonica. Le altre tipologie riguardano i vini prodotti in purezza con i principali vitigni presenti in Maremma, ad esempio Ansonica, Vermentino e Trebbiano, fino a Chardonnay, Sauvignon e Viogner per i bianchi, a Sangiovese, Alicante, Canaiolo, Ciliegiolo e anche Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah per i rossi. Previsti anche vini composti con più vitigni, a patto che per il rosso ci sia almeno il 40% di Sangiovese e per il bianco il 40% di Trebbiano. DOCG Montecucco Il Montecucco Sangiovese è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Grosseto, in parte del comuni di Civitella P.co, Campagnatico, Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano, Roccastrada. Il Montecucco DOCG Sangiovese è stato riconosciuto con DECRETO 9 settembre 2011 - Vitigni ammessi: minimo 90% Sangiovese, fino al 10% altri vitigni bacca rossa autorizzati. Montecucco DOCG Sangiovese Riserva Vitigni ammessi: minimo 90% Sangiovese, fino al 10% altri vitigni bacca rossa autorizzati. Le altre tipologie di Vino Montecucco hanno la denominazione di DOC e sono : Montecucco Doc Bianco - Montecucco Doc Vermentino - Montecucco Doc Rosso Montecucco Doc Rosso Riserva Caratteristiche colore: rosso rubino intenso (Tipologia DOCG Sangiovese) odore: vinoso, fruttato e caratteristico con sentori di frutta a buccia rossa sapore: armonico, asciutto leggermente tannico DOC Monteregio di Massa Marittima Comprende le zone vocate dei comuni di Massa Marittima e di Monterotondo Marittimo e in parte dei comuni di Roccastrada, Gavorrano, Castiglione della Pescia, Scarlino e Follonica. Esistono varie tipologie di Vino denominato Monteregio di Massa Marittima, le quali possono avere anche altre sotto tipologie, sempre con vitigni raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Grosseto : Rosso normale 80 % Sangiovese - Rosso riserva 80 % Sangiovese - Novello - Bianco con 50 % di Trebbiano - Bianco Vermentino con 90 % di Vermentino - Rosato - Vin Santo - Vin Santo Occhio di Pernice (vinificato con uve rosse). Gradazione alcolica minima: Monteregio di Massa Marittima Rosso: 11,5 gradi. Bianco 11 gradi. Caratteristiche : ( tipologia Rosso ) colore: rosso rubino di buona intensità odore: vinoso, fruttato con sentori di rosa e spezie sapore: secco DOCG Morellino di Scansano Il Morellino di Scansano è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Grosseto nel comune di Scansano e parte dei territori comunali di Manciano, Magliano in Toscana, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna. Già DOC dal 1978, l'attuale riconoscimento superiore è stato conferito dal Decreto Ministeriale del 14 novembre 2006 ed entra in vigore dalla vendemmia 2007. I vini a denominazione di origine controllata e garantita «Morellino di Scansano» anche nella tipologia riserva, devono essere ottenuti dalle uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, dai seguenti vitigni: Sangiovese: minimo 85 %. Possono concorrere alla produzione di detti vini altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. Caratteristiche colore: rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento. odore: vinoso, profumato, etereo, intenso, gradevole, fine con sentori di frutti di bosco sapore: asciutto, austero, caldo, leggermente tannico. DOC Parrina La zona di produzione è situata nel territorio del comune di Orbetello in località denominata "La Parrina". Le tipologie prodotte sono Rosso - Rosso Riserva - Rosato e devono essere ottenuti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione varietale: Sangiovese: almeno il 70%; possono concorrere altri vitigni a bacca nera non aromatici, raccomandati o autorizzati nella provincia di Grosseto, presi da soli o congiuntamente per la restante parte. Il vino “Parrina” bianco deve essere ottenuto da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione varietale: Trebbiano toscano (Procanico): dal 30 al 50%; Ansonica e/o Chardonnay: dal 30 al 50%; possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici, raccomandati o autorizzati per la provincia di Grosseto, presi da soli o congiuntamente fino a un massimo del 20% Caratteristiche : ( tipologia Rosso Riserva ) colore: rosso rubino tendente al granato odore: intenso con sentori di mora matura e marmellata di frutta a bacca rossa sapore: asciutto, austero con notevole carattere DOC Bianco di Pitigliano La produzione è consentita nella provincia di Grosseto e comprende per intero i territori comunali di Pitigliano e Sorano e parte dei comuni di Manciano e Scansano. Vitigni ammessi : Trebbiano toscano 50-80%; Greco, Malvasia bianca toscana e Verdello, da soli o congiuntamente, non oltre il 20%; Grechetto, Chardonnay, Sauvignon (bianco), Pinot bianco e Riesling italico (bianco), da soli nei limiti del 15%, congiuntamente non oltre il 30%. È ammessa la presenza di vitigni complementari a bacca bianca fra quelli raccomandati e autorizzati fino a un massimo del 10%. Il vino "Bianco di Pitigliano" proveniente da uve che assicurino un titolo alcolometrico volumico naturale complessivo minimo non inferiore al 12% può portare la qualificazione "superiore". Le uve aventi un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 9,5% possono essere unicamente destinate alla produzione del "Bianco di Pitigliano" spumante. Caratteristiche : colore: paglierino con riflessi verdolini. odore: delicato leggermente fruttato sapore: asciutto, vivace, neutro, con fondo leggermente amarognolo, morbido. DOC Sovana Il Sovana DOC è un Vno prodotto nei territori comunali di Sorano, Pitigliano e Manciano, Comprende le tipologie : Rosso, Rosso superiore, Rosso riserva e Rosato. E’ consentita la menzione rosso superiore e rosso riserva con i seguenti vitigni : Sangiovese, Aleatico, Cabernet Sauvignon, Merlot. I vini "Sovana" rosso, rosso superiore e rosato (senza la specificazione del vitigno) devono essere composti da Sangiovese: almeno il 50%. altri vitigni a bacca rossa, non aromatici, raccomandati. Possono avere la menzione di uno dei seguenti vitigni: Sangiovese, Aleatico, Cabernet Sauvignon e Merlot, e devono essere ottenuti dai corrispondenti vitigni per almeno l'85%. Possono concorrere, fino ad un massimo del 15%, le uve a bacca rossa, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate nella provincia di Grosseto Caratteristiche : ( tipologia Rosso ) colore: rosso rubino con riflessi violacei odore: profumi di frutta a bacca rossa sapore: caldo, secco, abbastanza tannico, leggermente sapido, corposo STRADA DEL VINO e dei sapori COLLI DI MAREMMA La Strada del Vino e dei Sapori Colli di Maremma è situata a nord-est della provincia di Grosseto, rappresenta l'essenza ed il cuore della Maremma stessa. Comprende tredici comuni della provincia, ed è una delle Strade più grandi d'Italia, offre innumerevoli proposte ed opportunità, dal mare alla collina fino alle pendici del Monte Amiata, con numerosi borghi che caratterizzano il territorio. La maremma Toscana è un territorio ricco di storia, tradizioni e tipicità, uno squarcio di vera e autentica genuinità. Il fiore all'occhiello e il celeberrimo Vino Morellino di Scansano DOCG e gli altri 5 Vini DOC, dal Bianco di Pitigliano, al Parrina al Sovana, dall'Ansonica Costa dell'Argentario al Capalbio; non da meno è il suo olio extravergine d'oliva ( IGP e DOP ), che accostato alla gastronomia genuina ed autentica, forma un connubio perfetto che possiamo scoprire nelle ricette della tradizione contadina della Maremma Toscana. STRADA DEL VINO DI MONTECUCCO e dei sapori dell’AMIATA La Strada del Vino Montecucco, si estende nella Provincia di Grosseto, comprendendo i comuni di Civitella Paganico, Campagnatico, Cinigiano, Seggiano, Castel del Piano, Arcidosso e Roccalbegna, percorrendola si scopre un territorio suggestivo ricco di storia, cultura e fascino eno-gastronomico. Per visitare il Centro Informazioni della Strada del Vino occorre giungere a Cinigiano, capoluogo dell'omonimo Comune e posto al centro dell'area della D.O.C.G.. nei locali all'interno del Palazzo Bruchi, ristrutturato recentemente, che ospita anche una ben fornita sala di degustazione e gli uffici del Consorzio di Tutela del vino Montecucco e della locale ProLoco, dove possiamo trovare informazioni e opportunità per il visitatore del territorio oltre a scoprire locali che offrono degustazioni con prodotti di qualità. STRADA DEL VINO e dei sapori MONTEREGIO DI MASSA MARITTIMA Si snoda all'interno del comprensorio delle Colline Metallifere dell'alta Maremma grossetana. L'itinerario turistico parte dalla scoperta delle cantine delle aziende vitivinicole per allargarsi agli agriturismi, alle enoteche, ai buoni ristoranti, ai produttori di tipicità locali, a botteghe artigiane di qualità. Il viaggiatore della strada del vino si troverà in un ambiente naturale in cui i tratti peculiari della Toscana si sposano con le caratteristiche della selvaggia Maremma: tutti i centri lambiti dalla strada sono ricchi di storia e molteplici sono gli aspetti ambientali, artistici e storici, che si incontrano lungo il reticolo dei micropercorsi, e alle opportunità gastronomiche fatte co materie prime di eccellenza OLIO E TERRITORIO Provincia di Grosseto DOP SEGGIANO IGP TOSCANO LOlio Extravergine d’Oliva in Provincia di Grosseto Storia In Maremma l'olivicoltura risale almeno al VII secolo a.C., anche se ha acquisito importanza a partire dagli ultimi secoli del Medioevo. L'espansione delle coltivazioni è continuata fino al XIV e XV secolo e nel XVIII secolo con il Granducato di Toscana.. Il XIX e la prima metà del XX secolo, come nell’ultimo ventennio, hanno rappresentato un periodo di ulteriore sviluppo della produzione, grazie alla diffusione della coltivazione anche in nuove aree con una olivicoltura specializzata. Gastronomia L'olio extravergine di oliva è un alimento facilmente deperibile che necessita di una corretta conservazione per mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche. È opportuno conservarlo in ambienti freschi e al riparo dalla luce, ad una temperatura compresa fra 14 e 18 °C, lontano da fonti di calore e da prodotti che emanino particolari odori. È consigliato consumarlo entro quattro - sei mesi dalla spremitura, per gustarlo nel periodo di massima espressione del suo sapore. L'olio extravergine d'oliva prodotto in provincia di Grosseto è particolarmente indicato da aggiungere a crudo a primi piatti e zuppe e sulla tradizionale bruschetta; è inoltre ottimo come condimento di ortaggi sia crudi che cotti e piatti di carne e di pesce. Agronomia L’olivo è coltivato fino ai 500 metri e le principali cultivar sono : Frantoio, Leccino e Moraiolo e Pendolino. Fa eccezione l'olio delle zone interne della provincia di Grosseto che si ottiene da una varietà locale, l'Olivastra Seggianese. L'olio toscano ha colore verde con riflessi giallo carico, profumo che ricorda l'erba fresca e il carciofo, sapore fruttato intenso con retrogusto di mandorla. Queste caratteristiche organolettiche possono subire notevoli variazioni, dovute alle caratteristiche pedoclimatiche assai diverse da una zona all’altra della Regione. La produzione di olio in Toscana rappresenta solo circa il 4,00% di quella nazionale ma l'olio toscano gode di una fama indiscussa. L’olio della Toscana è l’unico olio italiano a indicazione geografica protetta. Si sottolinea che un olio di qualità viene garantito dalla certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) e la Provincia di Grosseto ha queste Caratteristiche di Eccellenza. . Oli di Oliva : Normativa e classificazione L'olio d'oliva è un elemento fondamentale e tipico della dieta mediterranea, ma con tale termine si definiscono in maniera generica tutti gli oli derivanti dalla lavorazione delle olive; in realtà esso racchiude una gamma di prodotti diversi per qualità e caratteristiche. Con il Reg. Ce 1531/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001 sono state fissate le descrizioni e definizioni degli oli d'oliva e degli oli di sansa di oliva. Oltre agli Oli di Oliva Vergini esistono altre classificazioni di oli che hanno qualità organolettica non elevata e di uso industriale, che in questa pubblicazione non vengono trattati. Oli di oliva vergini Ottenuti dalla sola spremitura delle olive. Oli ottenuti dal frutto dell'olivo soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni che non causano alterazioni dell'olio e che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, decantazione, centrifugazione e dalla filtrazione, sono esclusi gli oli ottenuti mediante solvente o con coadiuvanti ad azione chimica o biochimica o con altre processi e qualsiasi miscela con oli di altra natura. Questi oli di oliva vergini sono oggetto della classificazione che segue : Tipologia Acidità libera Olio extra vergine di oliva, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 0,8 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; max 0,8% Olio di oliva vergine, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; max 2,0% Olio d'oliva vergine lampante, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria. oltre 2,0% L'Olio extra vergine d'oliva Toscano IGP Zona di Produzione : La zona di produzione, trasformazione e confezionamento dell'olio extravergine di oliva Toscano IGP comprende l'intero territorio della regione Toscana e quindi tutta la Provincia di GR. Tipologia : L'olio extravergine d'oliva Toscano IGP è ottenuto dalle varietà di olivo Americano, Arancino, Ciliegino, Frantoio, Grappolo, Gremignolo, Grossolana, Larcianese, Lazzero, Leccino, Leccio del Corno, Leccone, Madonna dell'Impruneta, Marzio, Maurino, Melaiolo, Mignolo, Moraiolo, Morchiaio, Olivastra Seggianese, Pendolino, Pesciatino, Piangente, Punteruolo, Razzio, Rossellino, Rossello, San Francesco, Santa Caterina, Scarlinese, Tondello e loro simili, presenti negli oliveti da sole o congiuntamente per almeno il 95%. L'olio Toscano IGP può essere eventualmente accompagnato da una delle seguenti menzioni geografiche aggiuntive: Colline Lucchesi, Colline della Lunigiana, Colline di Arezzo, Colline Senesi, Colline di Firenze, Montalbano, Monti Pisani. Metodologia : Le olive devono essere raccolte direttamente dalla pianta, manualmente, con mezzi meccanici o per brucatura. Prima della molitura, le olive devono essere lavate con acqua a temperatura ambiente e non possono subire alcun altro trattamento. Per l'estrazione dell'olio è consentito l'impiego di soli processi tradizionali meccanici e fisici tali da impedire l'alterazione delle caratteristiche qualitative del frutto. Il produttore deve comunicare entro il 30 settembre di ogni anno di raccolta, la volontà o meno di utilizzare le menzioni geografiche aggiuntive. Aspetto e Sapore : L'olio extravergine di oliva Toscano IGP presenta un colore dal verde al giallo oro, con variazione cromatica nel tempo. L'odore è fruttato, accompagnato da aroma di mandorla, carciofo e frutta matura ed il sapore fruttato marcato. Caratteristiche : L'olio extravergine d'oliva Toscano IGP si caratterizza per un livello di acidità massima totale che varia fra 0,5 e 0,6 gr per 100 gr di olio, a seconda della menzione aggiuntiva ed un livello di polifenoli totali maggiore o uguale a 60 ppm. Seggiano DOP extra vergine d'oliva L'Olio Zona di Produzione : La zona di produzione, trasformazione e confezionamento dell'olio extravergine di oliva Seggiano DOP comprende il territorio del Monte Amiata nei comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano, Semproniano e parte di Castell’Azzara. Tipologia : L’olio extra vergine di oliva “Seggiano” D.O.P deve essere ottenuto esclusivamente da oliveti costituiti per almeno l’85% da piante appartenenti alla cultivar: “Olivastra di Seggiano”. Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche: Acidità totale: (espressa in acido oleico, in peso) max : 0,50%; Perossidi: valore massimo 12; - K232: max 2.20; - K270: max 0.20; Percentuale di acidi grassi insaturi: uguale o superiore al 78% Polifenoli totali: superiore a 200 ppm; Tocoferoli totali: uguale o superiore a 100 ppm; Colore: dal verde con toni gialli tendenti al dorato; Odore: fruttato fresco, pulito, netto di oliva, con note erbacee di carciofo e aromi secondari di frutta bianca; Sapore: pulito, netto, con note erbacee che ripercorrono i toni olfattivi, carica amara e piccante in buona armonia; Mediana dei difetti uguale a 0; - Mediana del fruttato superiore a 2. Altri parametri non espressamente citati nel presente disciplinare devono essere conformi alla normativa U.E. per gli oli ExV di oliva Metodologia : La raccolta delle olive dovrà avere inizio a partire dall’invaiatura fino al 15 gennaio e la trasformazione deve avvenire entro le 48 ore successive alla raccolta. Per l’estrazione dell’olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino le caratteristiche peculiari originarie dei frutti. Particolari : L'Olivastra di Seggiano è una specie botanica autoctona diffusa nel territorio prospiciente il Monte Amiata. La cultivar discende dall'Olea Europea Silvestris, una forma post selvatica dell'olivo coltivato, presente nella provincia di Grosseto, ad un'altezza che va dai 200 ai 650 mt. e concentrata nella zona del Comune di Seggiano. pecorino Toscano Provincia di Grosseto PECORINO TOSCANO DOP Pecorino Toscano DOP Cenni Storici Il Formaggio è uno dei cibi più antichi della storia: le vacche erano gia' allevate e munte nell'Antico Egitto, anche se le prime pecore furono addomesticate quasi 12 mila anni fa. Molti dei formaggi italiani discendono dall'arte casearia dell’Impero Romano dove veniva consumato mischiato con farina, miele, aceto, uva passita e mandorle; o spezie come il timo e il pepe, inoltre era diffuso l’uso di pinoli e frutti secchi. Il pecorino in Toscana ha origini antichissime che risalgono all'epoca etrusca, nel corso dei secoli la pastorizia e l'allevamento delle greggi si sono diffusi in tutto il territorio regionale fino allo sviluppo che hanno raggiunto ai giorni nostri. Con la nascita dei primi caseifici, si è definitivamente separata la figura del pastore, allevatore di pecore, da quella del casaro, vero e proprio artigiano del formaggio. Il pecorino toscano DOP è conosciuto anche con l'antico e popolare nome di cacio marzolino, derivante dal periodo di produzione, che iniziava tradizionalmente in marzo e continuava per tutta la primavera ed è con tale nome che lo troviamo menzionato in una memoria sul formaggio toscano scritta da Francesco Molinelli verso la fine del Settecento. Abbinamento Il Pecorino Toscano DOP fresco si presta particolarmente ad essere degustato insieme a insalate, pinzimonio ma anche funghi trifolati. ed è perfetto con una bruschetta di pane toscano abbrustolita e condita con olio Extravergine di Oliva a marchio ( DOP e IGP ). Il Pecorino Toscano stagionato invece, più saporito e con tendenza al piccante, si abbina bene con i salumi toscani. Di origine medioevale è l’accoppiata intrigante di Pecorino Toscano e miele: miele di millefiori per il pecorino dolce, miele di castagno, dalle sfumature amarognole, per il pecorino più stagionato. Per quanto riguarda i vini meglio preferire i rossi, dai profumi intensi di frutta e confettura per il pecorino stagionato, un abbinamento ideale è un vino a marchio DOC o DOCG della Maremma nella categoria Riserva, mentre per il formaggio più giovane è opportuno optare per i vini bianchi e/o Rossi freschi IGT o DOC della Maremma delicatamente profumati di frutta fresca e fiori. Pecorino Toscano DOP Tipologia Il Pecorino Toscano DOP è un formaggio a pasta tenera o semidura, prodotto con latte ovino intero. Zona di Produzione Il Pecorino Toscano DOP è prodotto nella regione Toscana ed in alcuni comuni limitrofi che ricadono nelle regioni Lazio e Umbria. Metodo Produttivo Il latte deve essere coagulato ad una temperatura compresa tra i 33 e i 38°C con aggiunta di caglio di vitello, in modo tale da ottenere la coagulazione del latte entro 20-25 minuti circa. Il latte può essere utilizzato crudo o può subire un trattamento termico fino alla pastorizzazione e può essere inoculato con colture di fermenti lattici autoctoni, naturali o selezionati. Il Pecorino Toscano DOP può essere trattato esternamente con un antimuffa e deve essere poi maturato in idonee celle ad una temperatura di 5-12 °C, per un periodo di almeno 20 giorni per il tipo a pasta tenera e non inferiore a quattro mesi per quello a pasta semidura. Aspetto e Sapore Il Pecorino Toscano DOP ha forma cilindrica a facce piane con diametro e scalzo leggermente convesso e peso variabile da 0,75 a 3,50 kg. È caratterizzato da una crosta di colore giallo, la cui tonalità può variare a seconda dei trattamenti subiti. La pasta ha una struttura compatta ed è tenace al taglio per il tipo a pasta semidura, il colore varia dal bianco leggermente paglierino per il tipo a pasta tenera al leggermente paglierino o paglierino per il tipo a pasta semidura. Il sapore è fragrante ed accentuato, caratteristico delle particolari procedure di lavorazione. Commercializzazione Il prodotto è immesso in commercio nelle seguenti tipologie: Pecorino Toscano DOP (a pasta tenera, stagionatura 20 giorni); Pecorino Toscano DOP Stagionato (a pasta semidura, stagionatura quattro mesi). É commercializzato in forme intere, a tranci, porzionato e preconfezionato. Deve recare sullo scalzo il logo prodotto, ad inchiostro sul formaggio fresco ed a caldo sul formaggio Stagionato. Particolarità Nella fase di lavorazione è prevista la rottura della cagliata fino a che i grumi abbiano raggiunto le dimensioni di una nocciola, per il formaggio a pasta tenera e di un chicco di granturco, per quello a pasta semidura.. Pecorino Toscano DOP Utilizzo A seconda della zona di produzione, cambiano i tempi di stagionatura e con questi cambia molto il gusto e l'uso che si può fare di questo formaggio. Si va infatti da un pecorino toscano fresco, dal gusto delicato e dolce, passando per un pecorino invece più stagionato, dal sapore più impegnativo ed accentuato per arrivare infine al pecorino lungamente invecchiato dalla pasta dura, dal sapore deciso. Ricette Pecorino caldo svenuto Ingredienti per 4 persone: 8 fette di Pecorino Toscano D.O.P. di media stagionatura. 4 cucchiai di olio ExV DOP o IGP aromatizzato al basilico e peperoncino, miele di maremma Preparazione: Adagiare su un piatto le fette di pecorino e mettere in forno a 140° per circa otto minuti, o fino a che non comincia ad allentarsi, togliere dal forno. Prendere 4 fette e cospargere con l’Olio ExV, le altre 4 fette coprire per una metà con miele di maremma di millefiori. Fare in modo che ogni piatto di portata abbia le due tipologie di formaggio e servire tempestivamente in modo che il formaggio non perda la consistenza molle ( svenuto ). Nella tradizione contadina il formaggio è messo in cottura assieme alla buccia. Acquacotta Ingredienti per 4 persone: 6 cucchiai di Olio ExV, 3 grosse cipolle, 320 gr. di pomodori maturi o pelati, 6 coste di sedano con le foglie, 4 uova, peperoncino, 150 gr. di Pecorino Toscano DOP a pasta dura, 10 foglie di basilico, pane toscano, Preparazione: In una pentola far appassire con olio di oliva e peperoncino le cipolle tagliate a fettine. Aggiungere i pomodori, foglie di basilico, il sedano tagliato grossolanamente. Abbassare il fuoco e cuocere per circa 20 minuti, dopo versare un litro di acqua e cuocere per altri venti minuti. Direttamente nella pentola aggiungere le uova intere in modo che diventino “uova in camicia”. Preparare i piatti di portata con 2 fette di pane toscano raffermo tagliato fine, aggiungere il pecorino toscano grattato e versare sopra abbondante acquacotta caldissima, per finire adagiare nel piatto un uovo a porzione e servire con atro abbondante Pecorino Toscano DOP grattato. Castagna del Monte Amiata IGP Tipologia La Castagna del Monte Amiata IGP è un frutto ottenuto dalla specie botanica Castanea Sativa Mill e deriva esclusivamente dalle varietà Cecio, Marrone e Bastarda Rossa. Zona di Produzione Comprende i comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell'Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano nella Provincia di Grosseto e Abbadia S. Salvatore, Castiglione d'Orcia e Piancastagnaio nella la provincia di Siena. Sistema di allevamento I castagni devono essere ubicati in una zona compresa tra i 350 e 1000 metri s.l.m.. La raccolta deve avvenire tra il 15 settembre e il 15 novembre di ogni anno e può essere effettuata a mano o con mezzi meccanici idonei. Aspetto e Sapore La Castagna del Monte Amiata IGP si presenta di grandi dimensioni, circa 80 frutti per chilogrammo, con forma ovale e apice poco pronunciato, colore rossastro con striature più scure, la polpa è color crema chiaro e il sapore è dolce, gradevole e delicato. Tradizioni Documenti riferiti all'area del Monte Amiata, risalenti al XV secolo, regolamentano la salvaguardia dei castagneti e l'uso alimentare dei frutti. I frutti possono essere consumati lessati o arrostiti (caldarroste), sono ottimi abbinati a vini dolci, Le castagne possono essere essiccate e trasformate in farina, con cui si prepara la polenta di castagne o del castagnaccio (dolce tipico), o per la preparazione di zuppe e primi piatti. Commercializzazione Il prodotto è immesso in commercio nella sola tipologia Castagna del Monte Amiata IGP. È commercializzato fresco “in rete” con apposita etichetta, del peso variabile da 1 a 30 kg. o trasformato in farina, marmellate, creme, confetture, dolci. Particolarità La composizione dei terreni nella zona di produzione, derivati dal disfacimento di rocce vulcaniche di trachite, conferiscono alla Castagna del Monte Amiata IGP un sapore delicato e dolce. Vitellone Bianco dell’Appenino Centrale IGP Tipologia Il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP è la carne ottenuta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, di età compresa fra i 12 ed i 24 mesi. Zona di Produzione La zona interessa tutto il territorio della Provincia di Grosseto e i territori delle province collocate lungo la dorsale appenninica del Centro Italia, ricadenti nelle regioni Emilia Romagna, Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania. Metodo di allevamento Fino allo svezzamento i bovini sono allevati al pascolo, a stabulazione libera, in recinzioni e a stabulazione fissa, in box. Dopo lo svezzamento il pascolo è vietato in quanto incide negativamente sulle qualità delle carni. Nei quattro mesi che precedono la macellazione è vietato alimentare il bestiame con foraggi insilati e sottoprodotti dell'industria. Aspetto e Sapore Le carni di Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP sono succulente e nutrienti, caratterizzate da un colore rosso vivo, grana fine, consistenti, sode ed elastiche al tempo stesso, con piccole infiltrazioni di grasso bianco che solcano la massa muscolare. Le caratteristiche possono derivare anche dal regime alimentare. Tradizioni Le origini risalgono agli Etruschi. Le razze odierne sono frutto di incroci e selezioni che hanno trasformato e migliorato nel tempo il Bos Taurus Primigenius, appartenente al ceppo podolico da cui discendono Commercializzazione E’ immesso in commercio nella tipologia Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP, seguito dal tipo genetico: razza Marchigiana, razza Chianina (la vera bistecca alla fiorentina), razza Romagnola, è commercializzato in 18 tagli specificati, è disponibile fresco al taglio, o sia fresco che surgelato se porzionato e conservato in confezioni sigillate. Particolarità Grazie alle particolari proprietà dei pascoli, la carne del Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP non presenta fenomeni di rapida alterazione di colore all'esposizione ed ha un gusto saporito. Prosciutto Toscano DOP Tipologia Il Prosciutto Toscano DOP è un prosciutto crudo stagionato, proveniente da cosce di suino appartenenti a razze in purezza o derivate dalle razze tradizionali di base, Large White e Landrace. Zona di Produzione L'intero territorio della Regione Toscana. Metodo di produzione Le cosce di suino vengono refrigerate e successivamente rifilate con un taglio ad arco. Si procede poi con la salatura a secco con sale, pepe ed aromi naturali. Dopo la salatura, si procede alla sugnatura, ultima fase della lavorazione. La stagionatura, effettuata ad una temperatura compresa tra i 12 e 25 °C, non deve essere inferiore ai 10 mesi. Aspetto e Sapore Il Prosciutto Toscano DOP è caratterizzato da una forma tondeggiante, ad arco sulla sommità, con un peso che varia fra 8 e 9 kg. La fetta è di colore dal rosso vivo al rosso chiaro, con scarsa presenza di grasso infra ed ultramuscolare. Il sapore è delicato, con giusta sapidità ed aroma caratteristico derivante dall'elaborata stagionatura. Commercializzazione E’ immesso in commercio nella sola tipologia Prosciutto Toscano DOP. commercializzato intero, a tranci, affettato o sfuso confezionato sottovuoto. in questo caso la stagionatura non può essere inferiore ai 12-14 mesi, a seconda della pezzatura. Tradizioni La storia del Prosciutto Toscano DOP ha origini plurisecolari. Il Prosciutto Toscano DOP deve essere conservato in luoghi freschi, asciutti e ben ventilati, meglio se in cantina. Può essere consumato da solo ma si abbina ottimamente anche con il pane, specialmente quello toscano che risulta essere “sciapo”, combinazione perfetta con il Prosciutto Toscano DOP risulta leggermente sapido. Particolarità Contraddistinto da un gusto saporito, caratteristica, questa, dovuta non al sale ma all'impiego, durante la salagione, di essenze ed aromi naturali tipici toscani quali aglio, rosmarino, ginepro e mirto. Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI della TOSCANA La Toscana ha un ricco patrimonio di prodotti agroalimentari strettamente connessi con il territorio e con le tradizioni locali. Dal 1999 l’A.R.S.I.A. ha iniziato una mappatura dei prodotti tradizionali toscani che vengono definiti come "prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo, praticate sul territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali, comunque per un periodo non inferiore ai 25 anni". L’obiettivo è stato di censire ed identificare le antiche produzioni di nicchia, caratterizzate da un forte tradizione storico culturale e, quindi, da un forte legame con il territorio al fine di predisporne un Elenco Regionale aggiornato annualmente. Questi prodotti rappresentano la storia della Toscana ed una cultura gastronomica che mai come oggi è viva e ricercata. In Toscana ne sono stati censiti ad oggi 464 di cui 112 censiti in Provincia di Grosseto, di questi 79 esclusivi del nostro territorio. Elenco suddiviso per categoria dei prodotti della Regione Toscana : Bevande analcoliche, distillati e liquori: 8 prodotti Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione: 84 prodotti Condimenti: 2 prodotti Formaggi: 34 prodotti Grassi (burro, olii, margarina): 3 prodotti Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria: 122 prodotti Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi: 10 prodotti Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro): 11 prodotti. Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati: 190 prodotti Zafferano Purissimo di Maremma Tipologia Lo zafferano è una spezia che si ricava dagli stimmi, filamenti finissimi di colore TRADIZIONALI TOSCANA dal rosso porpora al rosso aranciato, del fiore del Crocus sativus L., tuberosa appartenente alla Iridacee. Zona di produzione Coltivato nei territori del Comune di Campagnatico e varie altre località rigorosamente all'interno della provincia di Grosseto, nell'area della Maremma Toscana. Metodologia I bulbo-tuberi di crocus sativus vengono messi a dimora dopo la metà del mese di Agosto, esclusivamente a mano, in solchi profondi 15 cm in terreni non argillosi, lavorati e concimati in primavera con stallatico preferibilmente di origine ovina, comunque di natura organica. I bulbi vengono poi ricoperti con la zappa. Dopo 40-50 giorni nasce la piantina e dopo 10-15 giorni inizia la fioritura. I fiori, di un bel colore azzurro violetto, vengono raccolti manualmente la mattina presto o la sera prima che il sole, con il calore, li faccia schiudere completamente. La fioritura si protrae per 12-18 giorni (ogni bulbo tubero produce più di un fiore). Dai fiori raccolti giornalmente vengono raccolti tre filamenti rossi, gli stimmi, che vengono essiccati su braci o su forni elettrici ventilati e poi confezionati in bustine per alimenti da 0,10 gr. o in contenitori di vetro con chiusura a baionetta da 0,20 gr. e da 1,00 gr. Tradizioni Fin dal medioevo la zafferano veniva coltivato nel Comune di Campagnatico (GR) come pianta tintoria; ne erano testimonianze le tracce di colore presenti in vasche di epoca romana. Anche l'uso dello zafferano come spezia per uso domestico è ben radicata nel territorio fin dagli inizi del secolo scorso: nell'orto familiare oltre a salvia, prezzemolo e rosmarino non mancava un'aiuola di zafferano per uso familiare. Produzione I produttori di zafferano purissimo di Maremma stanno cercando di incrementare e valorizzare la produzione anche attraverso l'organizzazione di eventi a livello locale e la partecipazione ad importanti manifestazioni. Visto l'incremento dei produttori e delle dimensioni degli zafferaneti degli ultimi anni si prospetta un notevole aumento nella produzione che risulta essere di ottima qualità e dal profumo e sapore intenso e armonioso. Bottarga di Cefalo di Orbetello Tipologia TRADIZIONALI La Bottarga viene prodotta con le uova delle femmine di Mugil cephalus, o cefalo, Le sacche ovariche delle femmine di muggine vengono asportate con TOSCANA molta delicatezza per non romperle, lavate con acqua, trattate con il sale marino, essiccate in ambienti appositi ed infine confezionate sottovuoto. I Cefali sono pesci onnivori che raspano dal fondo e dalle rocce, scavano nei fondi molli o brucano le particelle sospese nell'acqua Produzione La produzione viene effettuata nel periodo di agosto-settembre, momento dell'anno nel quale tale specie ittica porta a maturazione le sacche ovariche. La pesca può essere vagantiva o avvenire presso le peschiere, poste nei canali di comunicazione tra il mare e la laguna di Orbetello. Normalmente si sfrutta la naturale migrazione del pesce dal mare alla laguna e viceversa, questo rende possibile la cattura del pesce nel momento ottimale della maturazione delle uova. La bottarga di cefalo di Orbetello ha consistenza compatta, forma rettangolare, colore ambrato e odore pungente. Viene confezionata sotto vuoto in pezzature che variano dai 150 ai 400 gr., per la tipologia grattata viene confezioanata sotto vuoto o in vetro Metodologia Per la preparazione e stagionatura occorrono due settimane, un tempo più breve rispetto ad altre bottarghe che gli permette di essere più morbida e meno salata. Si produce da agosto a ottobre. I Cefali sono dei mugiliformi, pesci che prediligono il litorale basso e ricco di vegetazione e che talvolta risalgono i fiumi perché tollerano variazioni di salinità dell'acqua. Tradizioni La Bottarga (dall'arabo botarikh, uova di pesce salate) ha origini antiche. Sono stati i fenici per primi a salare e stagionare le sacche cariche di uova dei muggini. Le prime testimonianze del suo uso ad Orbetello si hanno nei primi anni del XV secolo. Zona di Produzione È tipica della zona di Orbetello in provincia di Grosseto, Utilizzo La bottarga di Orbetello viene per lo più utilizzata come antipasto, tagliata a fette sottili, condita con limone e preferibilmente abbinata al vino bianco Ansonica Costa dell’Argentario DOC. Viene anche utilizzata macinata come condimento per primi piatti e per crostini in abbinamento a verdure fresche. ulteriori informazioni www.qmtt.net/agricircolo Web : www.qmtt.net Mail : [email protected] Tel. : +39 0564 450662 Corso FSE - Provincia di Grosseto - Codice : 33999 Agricoltori in Circolo per la Sicurezza e l’Imprenditorialità www.qmtt.net/agricircolo AGRICIRCOLO - Corso FSE - Provincia di Grosseto - Codice : 33999 Agricoltori in Circolo per la Sicurezza e l’Imprenditorialità