INDICE GENERALE 1 PREMESSA......................................................................................................................2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO.......................................................................................3 3 DATI DI PROGETTO........................................................................................................4 4 CONCLUSIONI.................................................................................................................9 PREMESSA 1 Il Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 “Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica” individua, come evidenziato dall’art. 3.0, il grado di resistenza al fuoco minimo delle strutture degli edifici scolastici ed in particolare stabilisce che “… Le predette strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno R60 (strutture portanti) e REI60 (strutture separanti) per edifici con altezza antincendio fino a 24m ……” A tal proposito il Servizio Edilizia della Provincia di Modena conferiva, con determinazione dirigenziale n° 415 del 04/05/2007, un incarico all’ing. Cl audio Chiapponi il quale rilevava, per la parte di fabbricato esistente, alcune difformità rispetto alla suddetta normativa per alcuni elementi delle strutture portanti. In particolare si rilevavano gradi di resistenza al fuoco inferiori a R/REI60 per le seguenti strutture o parti di esse: − elementi prefabbricati dei solai dell’edificio scolastico; − elementi prefabbricati delle scale interne dell’edificio scolastico; Per questo tipo di strutture risulta di difficile applicazione un intervento strutturale per aumentare la resistenza al fuoco, da un’analisi preliminare effettuata dai tecnici del Servizio Edilizia, si avrebbe una maggiore spesa rispetto all’intervento oggetto del presente elaborato ed inoltre risulterebbe molto più invasivo in termini di durata e grado di difficoltà dei lavori. A tal proposito è stata inviata al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco una richiesta di deroga rispetto al succitato art. 3.0 del D.M. 26/08/92 proponendo quale misura di prevenzione supplementare l’installazione di sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione di allarme incendio in tutti i locali della parte esistente di fabbricato. Dal Comando interpellato perveniva, in risposta alla suddetta richiesta, la comunicazione n° 5281 del 23/03/11 assunta agli atti di questa amministrazione con prot. n° 84869/6.6.7 F.25 del 26/09/11 con la quale veniva espresso parere favorevole. Per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell'impianto si farà riferimento alla suddetta pratica rivedendo alcuni particolari necessari per il rispetto della nuova versione della UNI9795 di ottobre 2013. Per la parte di fabbricato di nuova realizzazione, essendo le strutture già > R60, si prevede la sola installazione di punti di segnalazione manuale di allarme. 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 Gli interventi previsti sono rilevabili dagli allegati elaborati grafici e dovranno essere eseguiti nel pieno rispetto delle leggi e delle normative attualmente in vigore, tra le quali si riportano a titolo esemplificativo le principali: • D.M. 22/01/2008 N.37 – Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della L.248 del 2/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici • Norma C.E.I. 64-8 VII ed. - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e 1500V in c.c.; • UNI 9795 2013 - Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio • UNI EN 54-1 - Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Introduzione. • UNI EN 54-2 - Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – centrale di controllo e segnalazione. • UNI EN 54-4 - Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Apparecchiatura di alimentazione. • UNI EN 54-7 - Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio – Rivelatori puntiforme di fumo – Rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione. • UNI EN 54-11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio – Punti di allarme manuali • UNI EN 54-23 Dispositivi visuali di allarme incendio • CEI EN 50200 Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l’uso di circuiti di emergenza • CEI 20-105 Cavi elettrici resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione nominale 100/100V per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e segnalazione allarme incendio • CEI 20-45 Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l’incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione nominale Uo/U di 0.6/1 kV • UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi 3 3 DATI DI PROGETTO 3.1 Premessa Il fabbricato in oggetto è dotato di sistema fisso automatico di rivelazione e segnalazione di allarme incendio. E' infatti presente una centrale analogica ad indirizzamento individuale con n°2 loop da 64 indirizzi per un totale di 128 che risulta però insufficiente alla nuova configurazione dell’impianto pertanto se ne prevede la sostituzione insieme a tutti i componenti in campo. Tale soluzione è stata adottata in quanto a seguito di un'indagine svolta interpellando il costruttore degli apparecchi esistenti (S.T.S. Elettronica s.r.l.) è emerso che la gamma di prodotti in questione non è più in produzione ed è quindi impossibile reperire materiale compatibile. Nei prossimi paragrafi si farà riferimento alla norma UNI 9795 citando gli articoli senza più richiamare espressamente la norma. 3.2 Estensione della sorveglianza L’estensione delle aree sorvegliate è stata definita secondo quanto indicato in 5.1 e quindi saranno presi in considerazione aule, laboratori, corridoi, uffici, archivi, depositi, ripostigli, locali tecnici, ascensore, condotti di areazione, spazi nei controsoffitti, ecc. Fanno eccezione come definito in 5.1.3 i servizi igienici. 3.3 Suddivisione dell’area in zone Essendo gli impianti di tipo analogico indirizzato le linee di rivelazione servono più zone e comunque più di 32 punti pertanto le linee saranno di tipo ad anello chiuso e gli apparecchi in campo (pulsanti e rivelatori) saranno dotati di isolatori di linea integrati. 3.4 Criteri di scelta dei rivelatori Analizzando quanto detto in 5.4.1.1 si prevede ovunque l’utilizzo di rivelatori puntiformi di fumo. I locali da sorvegliare non presentano, secondo quanto stabilito in questa fase, caratteristiche tali da far prevedere il verificarsi di falsi allarmi con questo tipo di rivelatore. 4 3.5 Individuazione del tipo di struttura Gli elementi principali delle strutture portanti dei fabbricati in oggetto si compongono sostanzialmente di pilastri, travi ed elementi prefabbricati per la composizione dei solai. La struttura risulta realizzata in maniera tale da formare sostanzialmente una serie di celle. A scopo esplicativo si riporta uno schema che ha esclusivamente una funzione descrittiva di massima. VISTA IN PIANTA STRUTTURE PORTANTI Le pareti divisorie tra i vari locali sono state realizzate con strutture di separazione prevalentemente in cartongesso e talvolta in laterizio forato. Dette strutture sono da considerarsi soggette a possibili spostamenti visto il continuo evolversi delle necessità legate alle attività didattiche, pertanto la struttura considerata in via preferenziale risulta essere quella portante riportata nello schema. Ovviamente tale considerazione non si applica in riferimento al punto 5.4.1.2 che prevede che in ogni locale (anche se ricavato con pareti in cartongesso) deve essere installato almeno un rivelatore di fumo. 3.6 Posizionamento dei rivelatori puntiformi di fumo Per le distanze minime e massime dei rivelatori dal soffitto si fa riferimento al prospetto 7 e quindi 3cm > d < 20cm. All’interno delle aule, vista la conformazione delle pareti divisorie suddette, si ha un soffitto composto da n°3 blocchi prefabbricati con elementi sporgen ti non intersecanti, tali da formare quindi un soffitto con n°3 riquadri. L'altezza del locale è p ari a 3,5m, l'altezza degli elementi sporgenti è 0,25m pertanto, come indicato al punto 5.4.3.10, essendo l'altezza dei suddetti elementi < 10% dell'altezza del locale lo si può considerare come soffitto piano. Ciò premesso si fa riferimento al prospetto 5 dal quale si evince che il raggio di copertura dei rivelatori è pari a 6,5m, risulta quindi sufficiente l’installazione di un solo rivelatore per aula. 5 Nel caso di alcuni locali del piano terra, adibiti a laboratori multimediali o aule speciali, che hanno superficie in pianta maggiore delle aule standard, si rende necessaria l'installazione di n°2 rivelatori al fine di avere una copertura totale. I rivelatori saranno posizionati, salvo impedimenti strutturali (lucernai, impianti, ecc.) al centro di ogni locale. E’ presente inoltre un impianto di ventilazione che è parte integrante dell’impianto di riscaldamento e ricambio d’aria pertanto saranno presi opportuni provvedimenti per evitare che i rivelatori siano installati in prossimità delle bocchette di immissione ed estrazione di aria all’interno dei locali. 3.7 Posizionamento dei rivelatori puntiformi di fumo nei controsoffitti Negli atrii e corridoi è presente un controsoffitto all’interno del quale sono distribuiti gli impianti elettrici, idrici e riscaldamento. All’interno dei suddetti spazi non sussiste una circolazione d’aria forzata pertanto non si applica alcun coefficiente moltiplicativo per quanto riguarda il posizionamento dei rivelatori puntiformi e quindi valgono le considerazioni di cui al punto 5.4.3.17 e nel prospetto 10, considerando per ogni rivelatore un'area sorvegliata di raggio 4,5m. Ai sensi dll'art. A.3.2 lett. k) si da evidenza che rispetto alle note di figura 8 della norma si rilevano piccoli spazi non coperti dall'area sorvegliata, tuttavia, come si evince dall'immagine sottostante si ha una copertura quasi totale con esclusione di piccoli spazi in angoli in cui la concentrazione di impianti è di ridottissima entità. Per quanto riguarda i suddetti rivelatori installati all’interno degli spazi nei controsoffitti, non essendo direttamente visibili, si prevede l’installazione, per ognuno di essi, di dispositivi di segnalazione ottico-acustica al di sotto dei pannelli del controsoffitto stessi. 6 SEZIONE TIPO DI INSTALLAZIONE Il posizionamento tipo dei rivelatori risulta pertanto essere quella riportata di seguito: 3.8 Rivelatori puntiformi di fumo all’interno di canali areaulici L'impianto di riscaldamento dell'edificio esistente è realizzato con condotti areaulici in metallo facenti capo a n°2 UTA installati in locali tecnici dedicati all'interno del volume del fabbricato esistente da proteggere. Secondo quanto indicato in 5.1.2 i rivelatori devono essere posti anche a diretta sorveglianza dei canali di immissione e ripresa dell’aria di ogni macchina ventilante utilizzata per il riscaldamento ed il ricambio d'aria all'interno dei locali in oggetto. I rivelatori saranno installati come indicato in B2 a valle e a monte dei ventilatori e dei filtri rispettivamente per mandata e ripresa. Ai sensi dell'art. A.3.2 lett. k) si da evidenza che, pur essendo la portata d'aria per la ripresa > 25.000mc/h e le dimensioni del canale di mandata pari 1000x500cm, si ritiene sufficiente l'installazione di un unico rivelatore per ogni condotta per i seguenti motivi: − l'impianto viene installato per una carenza strutturale e non per un rischio direttamente collegato all'attività; − tutti gli ambienti serviti dall'impianto areaulico sono comunque dotati di rivelatori puntiformi e dispositivi di segnalazione manuale; Vista la geometria delle condotte risulta inoltre impossibile il rispetto dell'installazione dei rivelatori a distanza da curve, griglie o serrande pari a: − 5 volte il diametro equivalente della condotta stessa, per il tratto a monte; − 3 volte il diametro equivalente della condotta stessa, per il tratto a monte; 3.9 Pulsanti di segnalazione manuale Al punto 6.1 vengono indicati i criteri di posizionamento dei dispositivi di segnalazione manuale tra cui si ricordano le principali: − almeno 2 punti per zona; − distanza massima tra ogni parte della zona ed almeno un pulsante non > 30m; 7 − installazione lungo le vie di esodo; − posizionamento in prossimità di tutte le uscite di sicurezza; − altezza compresa tra 1 e 1,6m; 3.10 Centrali di controllo e segnalazione La centrale sarà installata in posizioni costantemente presidiata durante il normale funzionamento delle strutture ovvero in prossimità della “reception” che, non essendo protetta fisicamente dall'incendio, sarà dotata di rivelatore a protezione della centrale. Sarà di tipo conforme alla EN54-2. I segnali dei pulsanti saranno individuabili rispetto a quelli provenienti dai rivelatori automatici, in particolare sarà possibile rilevare i singoli dispositivi di allarme ai quali saranno assegnati, in fase di programmazione il numero indicato negli elaborati grafici e la descrizione sintetica della funzione e zona di installazione. La suddetta centrale costituisce di fatto il cuore dell’impianto e dovrà essere dotata di sorgenti di alimentazione secondarie secondo quanto indicato in 5.6., l'alimentazione ordinaria sarà invece derivata da un interruttore installato immediatamente a valle dell'interruttore generale del fabbricato. La centrale sarà dotata di combinatore telefonico GSM come predisposizione per la segnalazione di guasto e/o allarme ad una centrale operativa remota per la sorveglianza durante le ore di chiusura della struttura. Per quanto riguarda i dispositivi di segnalazione ottico-acustica di allarme incendio si prevede l'utilizzo di nuovi dispositivi conformi alle norme EN 54-3 e 54-23. Faranno inoltre parte del sistema dei fermi elettromagnetici per la separazione mediante porte REI tra la parte di fabbricato esistente e quella di nuova realizzazione. Per l'alimentazione dei suddetti dispositivi è stata prevista l'installazione di un sistema di alimentazione conforme alla norma EN 54-4 dedicato oltre all'installazione di moduli controllo al fine di garantire il monitoraggio della linea e del dispositivo di segnalazione. Oltre a tutti i dispositivi di rilevazione e segnalazione in campo dovranno essere collegati alla suddetta centrale anche gli attuatori per l’apertura di n°2 cupolini realizzati in sommità delle scale interne del fabbricato scolastico. 3.11 Alimentazioni La centrale dovrà essere dotata di propria sorgente interna di alimentazione di sicurezza EN54-4 con alimentatore 24V e due batterie 12V 18Ah alloggiate all'interno della centrale che serviranno per l'alimentazione della centrale e dei dispositivi di rilevatori e pulsanti manuali. Per l'alimentazione dei dispositivi di segnalazione ottico-acustica e dei fermi elettromagnetici è stata prevista l'installazione di un due sistemi di alimentazione supplementare, ciascuno con alimentatore 24V e due batterie 12V 18Ah, conforme alla norma EN 54-4 oltre all'installazione di moduli controllo al fine di garantire il monitoraggio della linea e del dispositivo di segnalazione. E' stata verificata l'autonomia del sistema di alimentazione con l'effettivo carico nominale degli apparecchi considerando, dopo 24h di funzionamento a riposo, almeno altri 30 minuti in allarme. 8 3.12 Connessioni via cavo E’ prevista in maggioranza la posa di cavi in tubi dedicati in PVC a vista in controsoffitti. Saranno pertanto utilizzati cavi multipolari flessibile di sezione > 2x1mm2 costruiti secondo la CEI 20-105. E' prevista la realizzazione di tre loop ad anello chiuso e quindi il percorso sarà realizzato in modo tale da ridurre il rischio di danneggiare contemporaneamente i due rami di uno stesso loop. Fanno eccezione alcuni tratti ai quali comunque non sono collegati più di 32 apparecchi. Per la posa delle tubazioni, delle relative scatole e dei cavi si rende necessaria l'apertura e la successiva richiusura dei pannelli del controsoffitto. 3.13 Verifiche ed esercizio dei sistemi Come previsto al punto 8.1 al termine dei lavori dovranno essere eseguito: – l’accertamento della rispondenza del sistema al progetto; – il controllo che i componenti siano conformi alla relativa norma uni UNI EN54; – il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla norma; – esecuzione di prove di funzionamento, di allarme incendio, di avaria e di segnalazione di fuori servizio; Per la conduzione degli impianti e la loro manutenzione successiva si farà riferimento al servizio di manutenzione che l’amministrazione ha predisposto. 4 CONCLUSIONI Al termine dei lavori dovranno essere fornite dalla ditta installatrice le dichiarazioni di conformità dell’impianto nonché i documenti relativi a prove e/o verifiche prescritte dalle normative vigenti. Sarà cura inoltre della ditta installatrice fornire la documentazione aggiornata degli impianti asbuilt, dei verbali di verifica degli impianti nonché dei manuali di uso e manutenzione e di quanto altro necessario ai fini di un buon mantenimento dell’impianto. In particolare dovranno essere forniti i seguenti documenti: • Cataloghi dei prodotti comprendenti tutte le schede tecniche dei prodotti (su CD ROM + n°3 copie su carta) • Planimetrie relative agli impianti realizzati (su CD ROM + n°3 copie su carta in formato PDF+dwg) • Schemi elettrici relativi alle apparecchiature ed agli impianti realizzati (su CD ROM + n°3 copie su carta in formato PDF+dwg) • Relazione di funzionamento (su CD ROM + n°3 copie s u carta) • Manuali d’uso e manutenzione (su CD ROM + n°3 copie su carta) • Piano di manutenzione degli impianti (su CD ROM + n°3 copie su carta in formato word, excel, ecc.) In occasione della messa in servizio di tutti gli impianti dovrà essere previsto un percorso formativo al personale individuato dal Committente che potrà ritenersi assolto ad insindacabile giudizio del Committente stesso il cui parere favorevole sarà espresso in forma scritta. 9