4 3 6 0 0 3 4 3 6 0 0 3 5 Yashu e Prem, moda italo-indiana Yashu & Prem, indian-italian fashion Design e cibo per Ugo La Pietra Design e food by Ugo La Pietra Bergamo, una città da scoprire Bergamo, a city to discover Lo sport digitale italiano in Europa Italian digital sport in Europe 2 > 2 > 2 > 2 > 2 > 2 > Sport & Wellness 0 0 2 > 0 2 > 0 0 0 Food & Travel 0 0 0 0 0 0 0 0 Art & Design 0 0 0 0 0 0 0 0 Fashion 5 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 7 7 2 4 2 1 4 3 6 0 0 3 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 5 5 5 5 POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - 70% - LO/MI 9 5 Doppio click per modificare 0 Labeljoy - VERSIONE DIMOSTRATIVA 9 9 4 3 6 0 0 3 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 4 3 6 0 0 3 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 0 Labeljoy - VERSIONE DIMOSTRATIVA 9 9 5 Labeljoy - VERSIONE DIMOSTRATIVA 4 3 6 0 0 3 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 4 3 6 0 0 3 Doppio click per modificare 7 7 2 4 2 1 4 3 6 0 0 3 PHOTO: DAVIDE LOVATTI > > VA > > VA > > 9 9 7 7 2 4 2 1 Doppio click per modificare Labeljoy - VERSIONE DIMOSTRATIVA 9 5,00€ IT / 10,00€ EU / 20,00€ WW www.officialmadeinitaly.it N°2, july/august 2015 VA > > VA official Editorial A cura di Lilli Moggio Elena Iannone Giornalista Antonio Cataldo Redazione Luca Gaverina Direttore Artistico Antonella Antonello Giornalista Lilli Moggio Direttore Responsabile Domenico Novella Responsabile Sport & Tourism Francesco Violi Direttore Marketing Antonia Sacco Legal Advisor Alessandro Violi Direttore Editoriale Giovanni De Faveri Giornalista Pietro Ungari Commercial Advisor Filippo Galli Advertising Manager Francesco Raymond Violi Redattore Beni Culturali Fabrizio De Marco Redazione Federico Giusti Giornalista Raffaella Tarantola Visual Artist Paolo Dondossola Giornalista Marco Spina Junior Sales Manager Estate Made in Italy, quando la tradizione incontra il nuovo Da nord a sud, passando da storie di lunga tradizione a nuove energie, un lungo viaggio che attraversa tutta l’Italia in questo secondo numero di Official Made in Italy! Summer Made in Italy, when tradition meets modernity From north to south, through tales of long tradition till new energies, a long journey that crosses the whole Italy in this second issue of Official Made in Italy! OFFICIAL MADE IN ITALY Protagonista di un intero padiglione di Expo è lui, Bacco, il grande vino italiano. Dalla Sicilia alla Valle D’Aosta ogni angolo di Italia ha il suo vitigno ideale. Difficile descriverlo…2500 anni di Storia con lo sguardo rivolto anche al futuro e alle nuove tecnologie. Quando vi troverete nella Domus Vini capirete quanto questa visita sia esperienza, un percorso culturale, interattivo e multisensoriale. E se questo assaggio di Belpaese non vi dovesse bastare, vi portiamo nel padiglione Italia, per scoprire altre curiosità ed eccellenze tutte Made in Italy. Italia di eccellenze e Italia che camEDITORIAL / 3 Editorial Written by Lilli Moggio bia, nuove prospettive come quelle della Moda, dove a Milano lo storico quadrilatero dello stile italiano si è spostato in via Tortona, sui Navigli, non solo atelier e showroom, ma anche musei di moda e design. A proposito di design, un grande nome in questo numero, quello di Ugo la Pietra alla scoperta di un connubio che sposa artigianato e cibo. E sempre rimanendo nel campo del design, ma anche delle nuove tecnologie, lo sapevate che le nostre biciclette da pista sono tra le migliori al mondo? E visto che il filo conduttore di questo numero è il viaggio, nella sezione viaggi vi abbiamo riservato uno sguardo particolare sul Nord Italia, da Bergamo, città lombarda ricca di eventi in questa estate di Expo a una location unica come quella delle Dolomiti, non solo spettacoli naturali da brivido, ma anche un grande evento musicale che vi accompagnerà per tutta l’estate con nomi prestigiosi come il premio Oscar Nicola Piovani. Chiudiamo con una novità. Il nostro mensile da questo numero si arricchisce di una nuova sezione dedicata allo sport e al benessere. Volti, competenze, sguardi al futuro, tutto ovviamente Made in Italy. Potrei continuare, ma mi fermo qui. È tempo di scoperta…Buon viaggio! 4 / OMI 2 - july/august 2015 Star of an entire pavilion of Expo is him, Bacchus, the great Italian wine. From Sicily to Valle D’Aosta every corner of Italy has its ideal grape. Hard to describe it…2500 years of history with an eye also to the future and new technologies. When you find yourself in the Domus Vini (House of wine) you “ Dalla moda milanese, nei suoi nuovi templi dello stile, agli eventi estivi della Bergamo di Expo. Dal pregiato vino italiano alla musica d’autore sulle pendici delle Dolomiti. Un Italia da scoprire, sotto il segno del Made in Italy ” understand how much this visit is experience, a cultural, interactive and multi-sensory journey. And if this taste of the Belpaese wasn’t enough, we bring you to the Italian pavilion, to discover other curiosities and excel- lences all Made in Italy. Italy of excellences and Italy that changes, new perspectives such as those of fashion, in Milan, where the historic quadrangle of Italian style has shifted to via Tortona, on the canals, not only atelier and showroom, but also fashion and design museums. Talking about design, a big name in this issue, one of Ugo La Pietra, to discover a combination that marries crafts and food. And still remaining in the field of design, but also new technologies, did you know that our racing bikes are among the best in the world? And since the theme of this issue is the journey, the travel section we have reserved a special look to the Northern Italy, from Bergamo, Lombardy city full of events in this summer of Expo to a unique location as that of the Dolomites, not only thrilling natural wonders, but also a great musical event that will accompany you throughout the summer with prestigious names such as Oscar award winner Nicola Piovani. We close with a novelty. Our magazine from this issue is enriched with a new section dedicated to sports and wellness. Faces, skills, looks to the future, all obviously made in Italy. I could go on, but I will stop here. It’s time to discover…Have a good trip! OFFICIAL MADE IN ITALY 10 20 14 28 Fashion Indice Table of contents 10 Milano, il nuovo quadrilatero dello stile Milan, the new style district 14 Yashu e Prem: «La nostra favola fashion tra colore, fiori e amore» Yashu and Prem: «Our fashion fairytale between colors, flowers and love» 18 Nuovi trends: stile casual e tecnologia per calzature comode e creative New trends: casual style and technology for comfortable and creative footwear 6 / OMI 2 - july/august 2015 Art & Design 20 La dieta mediterranea secondo il design The Mediterranean diet according to design 24 Fondazione Pirelli: un retaggio secolare tra fotografie e splendide locandine Pirelli Foundation: a centuries-old heritage, between photographs and stunning posters 28 Il fascino discreto delle biciclette italiane The discreet charm of the Italian bikes OFFICIAL MADE IN ITALY 31 Intersezioni tra arte e natura: sculture e installazioni per un museo open air Intersections between art and nature: sculptures and installations for an open air museum 34 Quelle facce da bronzo Those bronze faces EXPO 2015 40 Expo 2015, viaggio all’interno del padiglione Italia Expo 2015, a journey inside Italian Pavilion OFFICIAL MADE IN ITALY 40 58 50 70 46 La bella Italia del vino The beautiful Italy of wine Food & Travel 50 Bergamo, una città da scoprire Bergamo, a city ready to be discovered 54 Il prosciutto di San Daniele, un unicum Prosciutto di San Daniele, a unique example 58 La magia musicale delle montagne più belle del mondo The musical magic of the world’s most beautiful mountains 63 Un’estate di festival tra arte, musica, teatro e cinema A summer of festivals through art, music, theatre and cinema 66 Enterprise Hotel Enterprise Hotel Sport & Wellness 70 74 Intervista a Fabio Gallo Interview to Fabio Gallo Other 38 Illustrazioni: Josè Sala Illustration: Josè Sala 78 Shopping a Milano Shopping in Milan Marco Fumagalli, il mago dell’analisi calcistica Marco Fumagalli, the magician of football analysis CONTENTS / 7 official N°2 - july/august 2015 www.officialmadeinitaly.it NUMERO 2 – ANNO I Luglio/agosto 2015 EDITORE O.M.I. – OFFICIAL MADE IN ITALY SRL Sede legale: via della Moscova 39, 20121 Milano Sede operativa: via Adele Martignoni 25, 20124 Milano DIRETTORE EDITORIALE Alessandro Violi [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE Lilli Moggio DIRETTORE MARKETING Francesco Violi REDAZIONE Fabrizio de Marco, Antonio Cataldo, Raffaella Tarantola, Marco Spina DIREZIONE E REDAZIONE MILANO Via Adele Martignoni 25, 20124 Milano Tel. 02 6997 211 RESPONSABILE SPORT & TOURISM Domenico Novella (cell. +44 7788255361) [email protected] DIRETTORE ARTISTICO Luca Gaverina HANNO COLLABORATO/THANK YOU: Antonella Antonello, Paolo Dondossola, Federico Giusti, Elena Iannone, Cristina Trivellin, Martina Coletti, Francesco Raymond Violi, Antonia Sacco, Pietro Ungari, Chiara Lanzetta PUBBLICITÀ Filippo Galli (cell. +39 3471553010) [email protected] Marco Spina [email protected] [email protected] INTERNET www.officialmadeinitaly.it LOGISTICA EDITORIALE STAFF S.R.L. Via G.B. Bodoni 24, 20090 Buccinasco (MI) Tel. 02 45702433 [email protected] STAMPA CPZ SPA Via Landri 37, 24060 Costa di Mezzate (BG) REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MILANO Numero 30 del 09/02/2015 ABBONAMENTI www.officialmadeinitaly.it/abbonamenti ; [email protected] Tariffe: Italia - 11 numeri 40€; Europa – 11 numeri 80€; Resto del mondo - 11 numeri 160€ USA TURCHIA DISTRIBUZIONE ESTERA INDIA DiamondPublicaions.com 1450 W. Horizon Ridge Pkwy B-304, Henderson NV 89012 Temir Yayıncılık Sinan Temir Meşrutiyet caddesi Aslı Han No 10 kat 1 No 29 Galatasaray İstanbul, Turkey Tel: 00902122939898 Get & Gain Centre 3rd FLOOR ,301 SAGAR SHOPPING CENTRE,J.P.PROAD Andheri West, Mumbai, Maharashtra 400058, India 8 / OMI 2 - july/august 2015 CINA HONG KONG BOOK77CN FASHION Floor 12th, Building NO.10 LiBao GuangChang, RongHua ZhongLu 8#, Yizhuang, DaXin Qu, Beijing, China Foreign Press Unit 4 & 6,7/F., Block A, Tonic Industrial Centre, 26 Kai Cheung Road, Kowloon Bay, HK OFFICIAL MADE IN ITALY OFFICIAL MADE IN ITALY CONTENTS / 9 Milano, il nuovo quadrilatero dello stile Zona Tortona cede il passo all’alta moda di Elena Iannone Milan, the new style district Zona Tortona gives way to high fashion 10 / OMI 2 - july/august 2015 Milano come Londra e Zona Tortona come Soho. A pochi passi dai Navigli un vecchio quartiere industriale è diventato il fulcro del Made in Italy, il nuovo cuore dell’alta moda. Nel giro di pochi anni capannoni e vecchie fabbriche hanno lasciato il posto a loft, musei di moda e design, atelier e showroom. Oltre il ponte di Porta Genova oggi convivono firme indipendenti e multinazionali, ma anche ristoranti e bakery dai prezzi esorbitanti. Zona Tortona, che è un vero e proprio brand, deve la sua fortuna al Fuori Salone, quella settimana di aprile in cui Milano diventa la capitale indiscussa del design. Il successo è in parte riconducibile alla sua posizione privilegiata: un po’ nascosta, ma abbastanza centrale. In parte alla sua composizione, piena di enormi spazi da riqualificare. E così, insieme al design, negli ultimi anni ha attirato anche la moda. Ermenegildo Zegna, Just Cavalli. E poi ancora Moncler, Fendi e Diesel fino ad Armani: Re Giorgio, infatti, l’ha consacrata scegliendo d’installare lì il proprio museo. Tre piani di eleganza e arte per l’Armani/Silos, una raccolta di 40 anni di abiti, curata dallo stesso stilista. Il Silos, un vecchio granaio industriale, si trova alla fine di via Bergognone, dove un tempo c’era un solo parcheggio isolato, talmente vuoto che si potevano incontrare gli allievi delle scuole guida intenti a fare pratica. Oggi invece è il luogo in cui sorge il tempio dell’alta moda, vera incarnazione di stile milanese: «Allestire Armani/Silos, decidere che cosa esporre e con quali modalità, concentrarsi sui temi che meglio possono riassumere un pensiero e uno stile, mi ha aiutato a riflettere su 40 anni di lavoro, con passione ma anche con equilibrio. Perché la moda, che sembra vivere in un eterno presente, ha necessità di riflettere su se stessa e sulle proprie radici proprio per proiettarsi nel futuro, accompagnando e spesso anticipando i grandi mutamenti sociali. Ricordarci come siamo stati ci aiuta a capire come potremo essere» ha dichiarato lo stilista durante l’inaugurazione. Se la città ha un debito di gratitudine con Armani in particolare, e con il mondo della moda in generale, è normale che il rapporto fra le grandi maison e Milano sia sempre più stretto. Ecco perché Zona Tortona non è solo un nuovo quartiere della moda, ma è anche la dimostrazione del legame fra la manifattura italiana a Milano, proprio perché non riguarda solo gli stilisti milanesi. Ermenegildo Zegna, ad esempio, ha inaugurato il suo nuovo quartier generale in via Savona già nel 2008. Si tratta di OFFICIAL MADE IN ITALY Il quartier generale di Ermenegildo Zegna di via Savona a Milano / Ermenegildo Zegna high quarters in Via Savona, Milan FASHION / 11 Armani/Silos è stato pensato e curato da Giorgio Armani in persona / Armani/Silos was conceived and realized by Giorgio Armani himself 12 / OMI 2 - july/august 2015 Armani/Silos, 40 anni di storia di abiti racchiusi in un vecchio granaio industriale, diventato il nuovo tempio dell’alta moda / Armani/Silos, 40-year history of clothes enclosed in an old industrial granary, that has become the new temple of high fashion un enorme complesso — 8.000 mq — che ospita gli uffici, ma anche la vendita a livello globale, il tutto concepito con una struttura multifunzionale firmata Antonio Citterio and Partners, con lo Studio Beretta. E insieme agli edifici sono arrivate anche le persone. Modelli, stilisti, cantanti, e attori. E poi gli appassionati, più o meno fashion victim, che qui vengono a spiare il movimento dello stile, per intercettare nuovi trend. Aspettando i prossimi eventi di Moda, tra addetti ai lavori e turisti incuriositi, il quartiere Tortona, in quest’estate speciale di Expo, è in pieno fermento. IMAGES: DAVIDE LOVATTI Milan as London and Zona Tortona as Soho. A short walking distance from Navigli, a former industrial area has become the focus of the Made in Italy, the new center of high fashion. Within a few years old sheds and factories have given way to lofts, museums and fashion design, ateliers and showrooms. Over the bridge of Porta Genova today independent and multinational brands coexist, but also restaurants and bakeries of exorbitant prices. Zona Tortona, which is a real brand, OFFICIAL MADE IN ITALY owes its fortune to the Fuori Salone, the week of April when Milan became the undisputed capital of design. The success is partly due to its privileged location: a bit hidden, but central enough. In part to its composition, full of huge areas to be redeveloped. And so, along with design, in recent years it has attracted fashion. Ermenegildo Zegna, Just Cavalli. And then Moncler, Fendi and Diesel up to Armani: King George, in fact, consecrated that area by choosing to install the museum there. Three floors of elegance and art for the Armani/Silos, a collection of 40 years of clothes, curated by the designer himself. The Silos, an old industrial granary, is at the end of Via Bergognone, where once there was only one car parking, so empty that you could meet driving school students intent on practicing. Today it is the place where the temple of high fashion is located, true embodiment of Milanese style: «Prepare Armani/Silos, decide what and how to expose, focus on the topics that best sum up a thought and style, helped me reflect on 40 years of work, with passion but also with balance. Because fashion, that seems to live in an eternal present, needs to reflect on itself and on its own roots to project into the future, accompanying and often anticipating the great social changes. Remembering how we have been, helps us to understand how we can be», said the designer during the inauguration. If the city has a debt of gratitude with Armani in particular, and the world of fashion in general, it is normal that the relationship between the great maisons and Milan is increasingly tight. That’s why Zona Tortona is not just a new fashion district, but is also a demonstration of the link between the Italian manufacture in Milan, because it is not only about fashion designers. Ermenegildo Zegna, for example, has opened its new headquarters in Via Savona in 2008. It is a huge complex — 8,000 square meters — which houses the offices, but also the global sales, all designed with a multifunctional structure signed by Antonio Citterio and Partners, with Beretta Studio. And along with the buildings also came people. Models, designers, singers, and actors. And then the fans, more or less fashion victim, who come here to spy on the movement of style, to catch new trends. Waiting for the next events of Fashion, between insiders and curious tourists, the Tortona district, in this special summer of Expo, is in full swing. FASHION / 13 Abito in pizzo rosso melograno / Bloody pomegranate lace dress Yashu e Prem: «La nostra favola fashion tra colore, fiori e amore» Una collezione senza eguali, dedicata alle donne di tutte le età, che nasce tra India e Sardegna di Antonella Antonello Yashu and Prem: «Our fashion fairytale between colors, flowers and love» A collection with no equals, dedicated to women of all ages, born between India and Sardinia 14 / OMI 2 - july/august 2015 OFFICIAL MADE IN ITALY Alcuni degli abiti proposti nella collezione 2015 / Some of the dresses of the 2015 collection Attraversando il verde punteggiato di bianche rocce lavorate dal vento, mentre ti lasci alle spalle le meravigliose conche di mare turchino della Costa Smeralda, la strada sale e in pochi tornanti arrivi ad un paesino dalla magica atmosfera: una piccola chiesa, una deliziosa piazzetta, casette accostate una all’altra come gatti in amore e appena dietro lo spiazzo grande, quello del mercatino del giovedì — a cui tutto il jetset della costa accorre — e del tradizionale Palio degli Asinelli. San Pantaleo, frazione di Olbia, così vicino alle spiagge più “in” d’Europa eppure così distante nella sostanza, è un incanto bohémien popolato di artisti e artigiani, che racconta scelte di vita diverse. Yashu e Prem vivono qui per sei mesi l’anno, e la loro boutique-salotto è un viaggio nel colore e nella bellezza, quella ispirata dalle mille nuances della Sardegna e dell’India, l’altra loro “casa”. Le donne di tutte le età amano le loro creazioni, fatte di seta, cotoni leggeri, tessuti impalpabili, linee uniche, essenziali, geniali scollature, drappeggi, pinces e ruches, ricami: tutto al posto giusto, in un mix che sa di arte, misura, cuore e libertà. Caftani, gonne ampie, pantaloni larghi o stile orientale, camicie di lino, tuniche, abitini, originali borse, bluse turchesi come il mare di qui e arancio, rosso e fucsia come i tramonti orientali: abiti che vestono ed esaltaOFFICIAL MADE IN ITALY no il corpo, e poi i gioielli con quello stile etnico-chic, spesso pezzi unici creati unendo ispirazioni indiane e tradizione artigianale italiana. Le loro collezioni sono un racconto di contaminazioni e gusto, a detta di chi le indossa hanno un’anima: quella che incontri quando indossi quel capo, proprio quello che ti scivola addosso come se fosse stato creato per te. «Questa è la magia che cerchiamo ed è la nostra maggior soddisfazione — dicono Yashu e Prem — non c’è nulla di commerciale in ciò che facciamo, e il successo per noi è la soddisfazione di chi indossa i nostri capi e poi torna a trovarci. Il vestito è un tramite, una magia, che vorremmo trasmettesse il nostro cuore». Quando arrivarono in Sardegna, nel 2005, dopo essersi incontrati sulla strada della vita che li ha uniti in un bellissimo romanzo, Daniel e Ilaria erano già Yashu e Prem, nomi indiani scelti dopo che la ricerca spirituale e la meditazione della scuola di Osho in India aveva fornito loro una chiave nuova di vita. Due stilisti che avevano unito nel loro incontro anche il loro talento. Daniel viene da studi artistici, Ilaria da esperienze nel mondo della moda ad alti livelli: nell’altra vita, quella in cui era Pasquale, aveva lavorato per Valentino a Milano, inseguendo il sogno, poi realizzato, di diventare Ilaria, una stilista capace di esprimere la sua anima. «Venimmo in Sardegna — racconta Yashu — per proporre le nostre creazioni alle boutique della Costa Smeralda, ma ci snobbarono. Eravamo troppo avanti, non ci capivano. Così abbiamo iniziato a vendere in spiaggia, e poi quassù a San Pantaleo al mercato del martedì (ora giovedì, ndr). I riscontri erano ben diversi: è stato subito un successo». Da allora, tornano ogni inverno a creare e produrre in quel di Goa, altro posto bellissimo, una spiaggia dell’India con la sabbia bianca e tramonti mozzafiato. Lì sono le sete, i colori, i sari delle donne, l’oro e i riflessi dei tessuti, le decorazioni dei templi Indù, gli hennè, le feste di primavera piene di fiori gialli, che li ispirano, affinano la ricerca, perfezionano la loro arte. «Tornati in Sardegna, nella primavera successiva ci dissero che al mercato, in qualità di Artisti potevamo vendere tutto ma non i vestiti, così affittammo una grande casa, in campagna, con il giardino pieno di buganvillee, e fiori colorati: vendevamo i nostri abiti lì, fu una processione di gente per tutta l’estate. Da non crederci». Invece sì: oggi le collezioni Yashu e Prem sono vendute anche da alcune sceltissime boutiques a Milano, New York, Ibiza e Ginevra, oltre che in un atelier di Bruxelles. Ma il cuore di tutto è qui, in Sardegna: nella Yashu e Prem Collection FASHION / 15 dell’estate 2015 la grande novità sono una serie di nuove creazioni in lino e cotone, con tipici ricami dell’isola, che escono dalle mani veloci e sapienti di alcune sarte scelte da Prem, un gruppetto di signore sarde maestre di un’arte antica e unica. «Il Made in Italy, e fatto a mano, crediamo abbia un valore inestimabile – dicono – è praticamente impossibile oggi avere un capo creato in questo modo. Noi l’abbiamo voluto e intendiamo incrementare questo filone, per esaltare l’artigianato italiano e ridargli valore attraverso le nostre creazioni». I caftani indian-sardinian style stanno già andando a ruba, perché il mix qualità-originalità che Yashu e Prem immettono nelle loro creazioni è irresistibile. L’altro filone che ha guidato l’ispirazione quest’anno sono le “zingare d’India”: incredibili gitane che arrivano e fanno qualsiasi lavoro, anche i muratori, senza perdere fascino e femminilità, facendo tintinnare le micro-monetine dei loro monili e gli specchi dei loro vestiti. «I loro tessuti con gli specchietti sono diventati un leit-motive pieno di fascino per noi, non abbiamo resistito — ride Yashu — e poi Prem ha accompagnato gli abiti con la creazione di gioielli sulla stessa linea d’ispirazione, quasi tutti pezzi unici». «Da museo…» racconta chi li ha visti nella festa per l’inaugurazione del nuovo negozio sulla piazzetta, sulle note di una musica dolce e densa di spiritualità, con una ballerina indiana a danzare. In pieno stile Yashu e Prem, a inaugurare un’estate di pace, colore e bellezza. Crossing the green dotted with white rocks worked by the wind, as you leave behind the beautiful valleys of the turquoise sea of the Costa Smeralda, the road goes up and in a few bends you come to a small town with a magical atmosphere: a small church, a delightful little square, houses juxtaposed to each other like cats in love 16 / OMI 2 - july/august 2015 and just behind the large clearing, that of the Thursday market — in which all the jet-set of the coast rushes — and the traditional Palio of the Donkeys. San Pantaleo, a fraction of Olbia, so close to the best beaches in Europe and yet so distant in substance, is a bohemian charme populated by artists and craftsmen, which tells different life choices. Yashu and Prem live here for six months a year, and their boutique-lounge is a journey through color and beauty, inspired by a thousand shades of Sardinia and India, their other “home”. Women of all ages love their creations, made of silk, light cottons, impalpable fabrics, unique lines, essential, bril- “ La boutique-salotto di Yashu e Prem è un viaggio nel colore e nella bellezza, quella ispirata dalle mille nuances della Sardegna e dell’India, l’altra loro “casa”. ” liant necklines, draping, pleats and ruffles, embroidery: everything in the right place, in a mix that tastes like art, measurement, heart and freedom. Caftans, skirts, slacks or oriental style pants, linen shirts, tunics, dresses, original bags, blouses as turquoise as the sea here and orange, red and pink as the Oriental sunsets: clothes which wear and enhance the body, and then jewelery with that ethnic-chic style, often unique pieces created by combining Indian inspirations and Italian craftsmanship heritage. Their collections are a story of contamination and taste, and according to the wearer they have a soul: one that you meet when you wear that cape, the one that washes off on your body like it was crafted for you. «This is the magic that we look for and it is our greatest satisfaction — say Yashu and Prem — there is nothing commercial in what we do, and suc- cess for us is the satisfaction of those who wear our clothes and then come back to find us. The dress is a means, a spell, we would like it to transmit our heart». When they arrived in Sardinia in 2005 after they met on the road of life that brought them together in a beautiful novel, Daniel and Ilaria were already Yashu and Prem, Indian names chosen after the spiritual research and meditation of Osho school in India had provided them with a key to a new life. Two fashion designers who had joined in their meeting also their talent. Daniel comes from artistic studies, Ilaria from experiences in the fashion world at the highest level: in the other life, the one in which she was Pasquale, she had worked for Valentino in Milan, chasing the dream, later realized, to become Ilaria, a fashion designer capable of expressing his soul. «We came in Sardinia — tells Yashu — to bring our creations to the boutiques of the Costa Smeralda, but got snubbed. We were too far ahead, they did not understand us. So we started selling on the beach, and then up here in San Pantaleo market on Tuesday (now Thursday, ed). The findings were quite different: it was an immediate success». Since then, they return every winter to create and produce in Goa, another beautiful place, one of Indian beaches with white sand and stunning sunsets. There are silks, the colors, the saris of women, the gold and the reflections of the fabrics, the decorations of the Hindu temples, the henna, the spring festivals full of yellow flowers, which inspire them, refine the search, perfect their art. «Back in Sardinia, the following spring we were told that in the market, as artists, we could sell everything but the clothes, so we rented a large house in the countryside, with a garden full of bougainvilleas and colorful flowers: we sold our clothes there, it was a procession of people all summer. Unbelievable.» Believe it or not: today Yashu and Prem collections are also marketed OFFICIAL MADE IN ITALY L’interno del negozio Yashu e Prem / Yashu e Prem store, inside view by some higly selected boutiques in Milan, New York, Ibiza and Geneva, as well as in an atelier in Brussels. But the heart of it all is here, in Sardinia: in Yashu and Prem Collection of summer 2015, big news are a number of new creations in linen and cotton, with typical embroidery of the island, which come from the fast and learned hands of some seamstresses chosen by Prem, a small group of sardinian ladies, teachers of an ancient and unique art. «The Made in Italy and the hand made, we believe have inestimable value — they say — is virtualOFFICIAL MADE IN ITALY ly impossible today to have a piece created in this way. We wanted and we intend to increase this trend, to enhance the Italian craftsmanship and give it value through our creations». The indian-sardinian style caftans are already flying off the shelves, because the mix between quality and originality that Yashu Prem put into their creations is irresistible. The other trend that has guided the inspiration this year are the “gypsies of India”: incredible gitanas who come and do any job, even masons, without losing charm and femininity, jingling the coins of their micro-jewelry and the mirrors of their clothes. «Their fabrics with mirrors have become a leit-motive full of charm for us, we could not resist — Yashu laughs — and then Prem accompanied clothes making jewelry on the same line of inspiration, almost all unique». «Fine art…» say those who saw them in the celebration for the inauguration of the new store on the square, soft music full of spirituality playing, with an Indian dancer dancing. Style Yashu and Prem, to inaugurate a summer of peace, color and beauty. FASHION / 17 Nuovi trends: stile casual e tecnologia per calzature comode e creative Geox Nebula – Collezione autunno/inverno 2015 per uomo Sponsored by GEOX New trends: casual style and technology for comfortable and creative footwear Geox Nebula - Men fall/ winter 2015 collection 18 / OMI 2 - july/august 2015 La nuova calzatura Geox Nebula è un modello all-season che traduce l’equilibrio tra qualità, comfort e creatività in una silhouette casual e versatile, perfetta per ogni occasione e momento della giornata. Leggera, flessibile e priva di cuciture — sosti- tuite da termosaldature a caldo — la tomaia unisce le linee athletic alle suole al neon ispirate ai colori delle uniformi sportive come l’arancione, il blu e il giallo fluo. La scarpa che respira integra così estetica e funzione in una slip-on ergonomiOFFICIAL MADE IN ITALY IMAGES: ADAM KATZ SINDING (@LE21EME) INFORMAZIONE PUBBLICITARIA IMAGES: NABILE QUENUM (@JAPERDUMAVESTE) ca e iper-moderna, in cui il concetto di stile in movimento si esprime nell’estrema praticità di forme progettate per camminare nel mondo. Idrorepellente e dotata di straordinarie qualità termoregolanti, questa calzatura è risultato dell’esclusivo sistema Inner Breathing, che grazie alla tecnologia Net Breathing System assicura un elevato grado di traspirazione attraverso aperture più ampie nei punti critici della suola. Inoltre, il sistema 3D PERFORMANCE UNIT calibra la struttura in base ai naturali punti d’appoggio del piede, utilizzando materiali che garantiscono il massimo effetto “cushioning” e i più alti standard di flessibilità, tenuta e stabilità. The new footwear Geox Nebula is an all-season model that translates the balance between quality, comfort and creativity in a casual and versatile silhouette, perfect for any occasion OFFICIAL MADE IN ITALY and time of day. Lightweight, flexible and free of seams — replaced by heat welding — the upper combines athletic lines with neon soles inspired by the colors of sports uniforms such as orange, blue and fluorescent yellow. The shoe that breaths combines aesthetics and function in an ergonomic and hyper-modern slip-on, in which the concept of style in motion expresses the extreme practicality of forms designed to walk in the world. Water repellent and with outstanding thermoregulatory capabilities, this footwear is the result of the exclusive system Inner Breathing, that thanks to Net Breathing System technology ensures a high degree of breathability through larger openings in critical areas of the sole. Moreover, the 3D system PERFORMANCE UNIT calibrates the stucture of the sole according to the natural points of support of the foot, using materials that guarantee maximum “cushioning” effect and the highest standards of flexibility, strength and stability. FASHION / 19 La dieta mediterranea secondo il design di Elena Iannone Con Ugo La Pietra, eccellenza Made in Italy, alla riscoperta di artigianato e cibo The Mediterranean diet according to design With Ugo La Pietra, Made in Italy excellence, to rediscover crafts and food 20 / OMI 2 - july/august 2015 La dieta mediterranea più che un semplice modo di nutrirsi, diventa fonte d’ispirazione. Iscritta nelle liste dell’Unesco dal 2007 come patrimonio culturale dell’umanità, è l’oggetto d’ispirazione per un esperimento un po’ particolare. Gli studenti della Creative Academy di Milano, la scuola internazionale di design fondata dal Gruppo Richemont nel 2003, sono stati chiamati a riflettere e interpretare la cultura delle regioni italiane a partire dalla dieta che, come recita l’Unesco, «si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo». Guidati dal maestro d’eccezione Ugo La Pietra, uno degli interpreti più ecclettici e poliedrici della storia del design italiano, venti ragazzi hanno prodotto oltre cinquanta pezzi unici. Ma soprattutto, hanno sfruttato l’occasione per scoprire la diversità delle tradizioni e delle tecniche di produzione artigianali che, purtroppo, stanno scomparendo: «Avevamo un patrimonio di conoscenze, ma non l’abbiamo saputo sfruttare. In tutto il mondo esiste il “kraft” inteso come alto artigianato. In Svezia un artigiano può vivere producendo dieci sedie all’anno, mentre in Italia sarebbe impossibile. E così, a furia di puntare solo sulla teoria, sulla progettazione filosofica, siamo rimasti indietro nella cultura del fare» spiega La Pietra, che continua: «ad esempio sull’alimentazione la mancanza di chiarezza ha fatto crescere in maniera esponenziale i nuovi professori del cibo. E così cuochi, showman confezionano quotidianamente messaggi, ma la verità è che non sappiamo granché di quel che ci troviamo nel piatto». Quest’esperimento, un po’ contro- OFFICIAL MADE IN ITALY Laetitia Roz, Bicchieri intrecciati / Laetitia Roz, interwoven glasses ART&DESIGN / 21 Romain Blot, piatto arabo per la Sicilia / Romain Blot, arabic plate for Sicily corrente, ha trovato il suo culmine in un’esposizione al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ma va inquadrato in un percorso più ampio, proprio quando Milano è impegnata dall’Expo sul cibo. Il risultato ha prodotto una tavola apparecchiata con i pezzi degli studenti: venti piatti per ciascuna regione d’Italia. Altrettanti bicchieri, e poi ancora centritavola che dialogano insieme. Un piano imbandito che rappresenta idealmente il Bel Paese nelle sue tradizioni culinarie e, perché no, artigianali. I giovani designers hanno collaborato con veri laboratori artigianali (quei pochi rimasti) come il vicentino Massimo Lunardon, maestro del vetro soffiato a bocca per i bicchieri, o il milanese Puzzo che ha prodotto i piatti. «I ragazzi erano molto contenti, hanno visto concretizzarsi i propri progetti, e sicuramente lavorare a stretto giro con artigiani altamente qualificati è stato un momento prezioso per la loro formazione» racconta Lucio, figlio di Ugo, a sua volta 22 / OMI 2 - july/august 2015 designer che per questo progetto si è occupato di realizzare una documentazione video, proiettata durante l’esposizione. «C’è ancora una parte manuale, anche se cambiano le tecnologie. In questo progetto, ad esempio, insieme ai laboratori del vetro e della ceramica abbiamo realizzato anche elementi con l’ausilio di stampanti 3d e altri macchinari messi a disposizione dal Fablab milanese Open Dot, perché anche così si coniuga tradizione e innovazione» continua Lucio. E chissà che proprio grazie alle nuove tecnologie non si possa recuperare un po’ di tradizione, per rafforzare presto quella cultura del fare che tanto ha dimostrato di valere in ognuna delle venti regioni d’Italia. The Mediterranean diet, more than just a way of eating, it becomes a source of inspiration. Registered in the list of UNESCO as a world cultural heritage since 2007, it is the object of inspiration for a fairly special experiment. The students of the Creative Academy in Milan, the international school of design founded by the Richemont Group in 2003, were called to reflect and interpret the culture of the Italian regions starting from the diet that, as stated in UNESCO «it is grounded in respect for the territory and biodiversity, and ensures the conservation and development of traditional activities and crafts linked to fishing and farming communities of the Mediterranean.» Led by exceptional teacher Ugo La Pietra, one of the most eclectic and versatile performers in the history of Italian design, twenty students have produced over fifty unique pieces. But above all, they have taken advantage of this opportunity to discover the diversity of the traditions and techniques of craft production which, unfortunately, are disappearing: «We had a wealth of knowledge, but we have not been able to exploit it. OFFICIAL MADE IN ITALY Ugo La Pietra, maestro del design italiano, con il figlio Lucio / Ugo La Pietra, one of the most influencial italian designers, with his son Lucio Worldwide there is a “kraft” considered as high craftsmanship. In Sweden, a craftsman can live producing ten chairs a year, while in Italy it would be impossible. And so, by betting on just the theory, the design philosophy, we have lost ground in the culture of doing» says La Pietra, who continues: «in example, speaking of feeding, the lack of clarity has increased exponentially the numbers of food professors. And so cooks as showmen wrap messages everyday, but the truth is that we do not know much about what we have on the dish.» This experiment, a bit countercurrent, found its culmination in an exhibition at the Museo Poldi Pezzoli in Milan, but should be viewed in a wider look, as Milan is just committed on food by OFFICIAL MADE IN ITALY EXPO. The result has produced a table set with pieces made by the students: twenty dishes for each region of Italy. As many glasses, and then again centerpieces that interact together. A plane full of food that ideally represents our beautiful country in its culinary and, why not, craft traditions. Young designers have worked with real workshops (the few remaining) as Massimo Lunardon from Vicenza, master of mouth-blown glass for glasses, or the Milanese Puzzo that produced dishes. «The kids were very excited, they saw the realization of their projects, and certainly work closely with highly skilled craftsmen around was a precious moment for their education» says Lucio, son of Ugo, designer as well who, for this project, was in charge of realizing a video documentation, projected during the exhibition. «There’s still an analogic part, although technologies are changing. In this project, for example, along with the laboratories of glass and ceramics we have also created elements with the aid of 3D printers and other equipment provided by the Milanese Fablab Open Dot, because even so tradition and innovation are combined» continues Lucio. And who knows, thanks to new technologies we could maybe catch up on some tradition, soon to strengthen the culture of doing that much has proven to be worth in each of the twenty regions of Italy. ART&DESIGN / 23 Fondazione Pirelli: un retaggio secolare tra fotografie e splendide locandine di Alessandro Violi Oltre 140 anni di Storia e Cultura d’Impresa Pirelli Foundation: a centuries-old heritage, between photographs and stunning posters More than 140 years of History and Corporate Culture Mario Bertoglio - Bozzetto per pneumatico Superflex Stella Bianca,1931-1935 / Mario Bertoglio - Sketch for Superflex Stella Bianca tire, 1931-1935 OFFICIAL MADE IN ITALY La storia di Pirelli, multinazionale tra le più longeve della storia italiana, è contraddistinta da una cultura d’impresa capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, ricerca scientifica e sperimentazione artistica, valorizzazione dei talenti e internazionalità. Voluta dall’azienda e dalla famiglia Pirelli, la Fondazione, che rispecchia la volontà di preservare e valorizzare le radici storiche dell’azienda, è situata in una palazzina degli anni Trenta, lo storico “Fabbricato 134”, che rappresenta una delle ultime testimonianze dell’architettura industriale che un tempo caratterizzava l’intero quartiere. Ristrutturata dallo Studio Cerri & Associati secondo un progetto che ne salvaguarda le caratteristiche originali, la sede della Fondazione accoglie il visitatore con una frase in dialetto milanese riprodotta in grandi dimensioni: Adess ghe capissarem on quaicoss: andemm a guardagh denter («Adesso ci capiremo qualcosa, andiamo a guardarci dentro»). La citazione, che riprende uno dei motti dell’ingegner Luigi Emanueli, inventore nel 1917 del cavo a olio fluido, è un riferimento alla concretezza e all’attitudine alla ricerca che hanno caratterizzato fin dagli esordi la cultura del Gruppo. Gli spazi della Fondazione, oltre all’Archivio Storico, agli uffici, alla sala di consultazione e a un ampio open space dedicato a esposizioni e conferenze, ospitano due opere di grande formato, che si possono considerare vere e proprie immagini-simbolo della storia di Pirelli: L’uscita delle maestranze Pirelli dallo stabilimento di via Ponte Seveso (1905), uno straordinario ritratto collettivo e una delle testimonianze fotografiche più importanti dell’intero Archivio Storico e La ricerca scientifica di Renato Guttuso (1961), un grande dipinto che raffigura uomini e donne in camice bianco, intenti a studiare il mondo con strumenti e microscopi. L’Archivio Storico Pirelli conserva la documentazione sulla storia e l’attività dell’impresa dalla sua fondazione (1872) a oggi. Questo eccezionale patrimonio costituisce una preziosa risorsa sia per il Gruppo che vi può rintracciare le radici della propria storia e trarne un utile supporto all’attività odierna, sia per la collettività, che qui può trovare testimonianze uniche sulla storia del Paese. ART&DESIGN / 25 “ C’è una grande dose di creatività nel fare nascere un’impresa. Nel tempo la creatività gioca sempre un ruolo essenziale anche per fare nuovi prodotti, conquistare nuovi mercati, sperimentare nuove forme d’organizzazione e nuovi linguaggi. La vita dell’impresa, insomma, è un atto continuo di creatività, il risultato di una spinta all’innovazione che si sposa, in modo originale, con le tendenze all’organizzazione. Intraprendenza con tratti di genio. E assidua cura del metodo. Gino Boccasile - Bozzetto per borse per acqua calda, 1952 / Gino Boccasile - Sketch for hot water bags, 1952 Del patrimonio della Fondazione fa parte anche la biblioteca tecnico-scientifica Pirelli, composta da circa 16.000 volumi sulla tecnologia della gomma e dei cavi dall’Ottocento fino ai nostri giorni, comprese numerose riviste tecniche straniere di cui Pirelli detiene le uniche copie presenti in Italia, come l’inglese “India Rubber Journal”, la rivista più antica del mondo sull’industria del caucciù (1888) o l’americana “India Rubber World” pubblicata a New York tra il 1889 e il 1954. La Fondazione, al fine di rendere fruibile al pubblico il ricco patrimonio culturale del Gruppo Pirelli, ha adottato nel 2014 la piattaforma e catalografica xDams per le esigenze di schedatura e inventariazione digitale dell’archivio aziendale. Il progetto ha 26 / OMI 2 - july/august 2015 Marco Tronchetti Provera Presidente e Amministratore Delegato Pirelli previsto la creazione di una library digitale, attraverso la realizzazione del sito web di accesso e consultazione della documentazione storica: fotografie, bozzetti e disegni, filmati, corredati da informazioni su contenuti, autori, date di produzione, ricercabili per nomi, date, parole chiave. Gli inventari dell’Archivio Storico Pirelli sono disponibili online in italiano e in inglese sul sito http:// search.fondazionepirelli.org/pirelli/ The history of Pirelli, one of the most long-lived multinational of Italian history, is distinguished by a corporate culture capable of combining technological innovation and humanities, scientific research and artistic ” experimentation, development of talents and internationality. Commissioned by the company and by Pirelli family, the foundation, which reflects the desire to preserve and enhance the historical roots of the company, is located in a building of the thirties, the historic “Building 134”, which represents one of the last testimonies of industrial architecture that once characterized the entire neighborhood. Restored by Studio Cerri & Associati according to a plan which safeguards the original features, the seat of the Foundation welcomes visitors with a phrase in Milanese dialect reproduced in large: Adess ghe capissarem on quaicoss: andemm to guardagh denter (“Now we are going to understand something , we’re going to look into it “). The quote, which OFFICIAL MADE IN ITALY “ There is a great deal of creativity in giving birth to a business. Over time, the creativity always plays an essential role to make new products, open up new markets, experiment with new forms of organization and new languages. In short, the life of the company is a continuous act of creativity, the result of a push for innovation that goes, in an original way, through trends to organization. Resourcefulness with traits of genius. And assiduous care of the method. Marco Tronchetti Provera Pirelli President and CEO IMAGES: FONDAZIONE PIRELLI incorporates one of the mottos of the engineer Luigi Emanueli, inventor in 1917 of the oil-filled cable, is a reference to the reality and the attitude to research that have characterized since the beginning the Group’s culture. The spaces of the Foundation, in addition to the Historical Archive, the offices, the consultation room and a large open space dedicated to exhibitions and conferences, hosting two large works, which can be considered real image-symbol of Pirelli history: The output of the workers from the Pirelli plant in Via Ponte Seveso (1905), an extraordinary collective portrait and one of the most important photographic testimonies of the entire Historical Archive and Scientific research of Renato Guttuso (1961), a large painting depicting men and women in OFFICIAL MADE IN ITALY ” Pavel Michael Engelmann - Bozzetto per pneumatici auto, 1952 / Pavel Michael Engelmann - Sketch for car tires, 1952 white coats, who were studying the world with tools and microscopes. The Historical Archive Pirelli keeps historical records and activities since its foundation (1872) to today. This unique heritage is a valuable resource for the group that can trace the roots of their history and draw a useful support to today community and you can find here unique testimonies on the history of the country. The assets of the Foundation is also part of the technical-scientific Pirelli’s library, made up of about 16,000 volumes on rubber technology and cables from the nineteenth century to the present day, including a number of foreign technical journals which copies present in Italy are Pirelli’s exclusive, English as “India Rubber Journal” magazine world’s oldest in- dustry of rubber (1888) or the American “India Rubber World” published in New York between 1889 and 1954. The Foundation, in order to make available to the public the rich cultural heritage of the Pirelli Group, adopted in 2014, the platform and cataloging xDams for the needs of cataloging and archiving digital archive business. The project involved the creation of a digital library, through the creation of the website access and consultation of historical documents, photographs, sketches and drawings, films, accompanied by information on the content, authors, dates of production, searchable by names, dates, key words. The inventories of the Historical Pirelli are available online in Italian and in English on the website http://search. fondazionepirelli.org/pirelli/ ART&DESIGN / 27 The discreet charm of the Italian bikes A worldwide succes between technology and design IRD, le migliori bici a scatto fisso al mondo / IRD, the best fixed gear bikes in the world Il fascino discreto delle biciclette italiane «Si vendono solo due tipi di biciclette: quelle che vincono e quelle fatte con passione». Matteo Zazzera ha occhi azzurro chiaro con piccole venature gialle, e quando parla di bici luccicano e sembrano dorate. È lui che insieme a quattro amici ha creato IRD, una casa di produzione che sforna alcune fra le migliori bici a scatto fisso del mondo. Tutto è cominciato nel 2008 a Modena. Quattro amici, Matteo, Francesco, Luca e Rocco si ritrovano al bar e condividono un sogno: hanno in testa di realizzare biciclette a scatto fisso Made in Italy, come le vogliono loro. Matteo corre nei velodromi da quando è adolescente e da sempre è appassionato di ciclismo. Luca e Francesco sono appena tornati rispettivamente da New York e Londra, e hanno visto che lo scatto fisso, la tipica bici da pista, comincia a diffondersi anche nelle metropoli e sta diventando una moda. Una passione e, forse, anche un business. Il primo laboratorio, “Iride Hub” è un capannone enorme, poco fuori Modena. L’atmosfera è stimolante e l’officina diventa in fretta un punto di riferimento per incontri ed eventi. «All’inizio erano soprattutto bici di recupero provenienti dai velodromi, ma presto abbiamo terminato le scorte. E allora abbiamo cominciato a produrle» racconta Matteo. Oggi il capannone non c’è più, al suo posto, invece, un negozio in centro a Modena, che esporta in Un successo mondiale fra innovazione, tecnologia e design di Elena Iannone 28 / OMI 2 - july/august 2015 OFFICIAL MADE IN ITALY tutto il mondo. Dopo soli sette anni da quel tiepido pomeriggio modenese i soci — cui nel frattempo si è aggiunto Walter — hanno imposto la propria bici in tutti i circuiti professionali più importanti, fino a vincere nel 2014, con il team IRD Fixed, quello che si può definire il mondiale della bici a scatto fisso: la Red Hook Criterium. Forti del loro successo i campioni in carica si sono buttati in una nuova avventura, e hanno aperto un negozio in Cina diventando il primo store di bici a scatto fisso Made in Italy. Del resto il successo delle bici italiane nel mondo non è una novità. L’amore per il ciclismo in Italia ha sempre coinciso con produzioni di primissimo livello. Ma che succede quando la tradizione incontra l’innovazione? Ad esempio nasce Sadabike, la prima bicicletta senza raggi. Un gioiello di tecnologia inventato da un ingegnere trentunenne, Gianluca Sada, che per questa creazione rivoluzionaria ha vinto il premio “IDEA-TO” assegnato dall’ordine degli ingegneri di Torino. La bici è quasi completamente in alluminio e pesa solo dieci chili. E quando c’è l’idea arriva anche il business. Il successo si è trasformato in una start up, e mentre Sadabike si prepara a entrare in commercio entro la fine dell’anno, il suo inventore è sommerso di richieste da tutto il mondo, da tutti gli appassionati che vogliono accaparrarsene un esem- OFFICIAL MADE IN ITALY plare il prima possibile. E non è solo una questione di tecnologia, ma anche di design, come hanno chiarito i giudici del Red Dot design award, uno dei riconoscimenti più importanti del mondo, che per il 2015 hanno premiato un’altra start up italiana, questa volta di Bolzano. Si chiama “Leaos” e ha presentato una bici elettrica solare, un gioiello di design e tecnologia: è il primo “ Il mix di tecnologia e la cura del design fa della bicicletta a scatto fisso un vero e proprio cult, entrato di diritto nella storia del design internazionale ” modello al mondo a vantare i pannelli solari integrati direttamente nel telaio. E così il mix di tecnologia e la cura del design fa di questa bicicletta un vero e proprio cult, entrato di diritto nella storia del design internazionale. «We only sell two types of bikes: those who win and those made with passion.» Matteo Zazzera has pale blue eyes with small yellow streaks, and when it comes to bikes they shine and seem golden. It is he who along with four friends created IRD, a company that produces some of the best fixed gear bikes in the world. It all started in 2008 in Modena. Four friends, Matteo, Francesco, Luca and Rocco meet at the bar and share a dream: they have in mind to build Made in Italy fixed gear bicycles, as they want them to be. Matteo runs in the velodrome since teenager and has always been passionate about cycling. Luca and Francesco have just returned from New York and London respectively, and have seen that the fixed gear, a traditional track bike, begins to spread in cities and is becoming a trend. A passion and perhaps even a business. The first workshop, “Iride Hub”, is a huge shed, just outside Modena. The atmosphere is stimulating and the workshop quickly becomes a point of reference for meetings and events. «At first they were mostly bikes recovered from the velodrome, but soon we finished stocks. And then we began to produce them» says Matteo. Today the shed is gone; in its place, however, there’s now a shop in the center of Modena, which exports worldwide. After only seven years since that warm afternoon the members — which in the meantime has gained Walter — have imposed their bikes in all major professional circuits, up to win in 2014, with the team IRD Fixed, what can be defined the world championship of the fixed gear bike: the Red ART&DESIGN / 29 Hook Criterium. Following their success the reigning champions have taken the plunge into a new adventure, and opened a store in China, becoming the first store of Made in Italy fixed gear bikes. After all, the success of the Italian bike in the world it is nothing new. The love for cycling in Italy has always coincided with productions of the highest level. But what happens when tradition meets innovation? For example Sadabike was born, the first bike without rays. A jewel of technology invented by a thirty-o- 30 / OMI 2 - july/august 2015 ne years old engineer, Gianluca Sada, who for this revolutionary creation has won the “IDEA-TO” prize, awarded by the association of engineers in Turin. The bike is almost completely made of aluminum and weighs only twenty pounds. And when there is the idea comes the business. The success has turned into a startup, and while Sadabike is preparing to enter the market later this year, its inventor is inundated with requests from around the world, by fans who want to accomadate a copy as soon as possible . It is not just a matter of technology, but also of design, as the judges have made clear the Red Dot design award, one of the most important awards in the world, which for 2015 have awarded another Italian start-up, this time in Bolzano. It’s called “Leaos” and presented a solar electric bike, a jewel of design and technology: it is the first model in the world to boast solar panels integrated directly into the frame. And so the mix of technology and careful design makes this bike a real cult, rightly placed in the history of international design. OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGES: IRD Team IRD Fixed, campione nel 2014 del Red Hook Criterium, il mondiale della bici a scatto fisso / Team IRD Fixed, winner of Red Hook Criterium 2014, the world championship for fixed gear bikes Crystal Garden di Dennis Oppenheim, uno dei più famosi partecipanti ad Intersezioni / Crystal Garden by Dennis Oppenheim, one of the most famous participants at Intersezioni Intersezioni tra arte e natura: sculture e installazioni per un museo open air di Cristina Trivellin Al Parco della Biodiversità di Catanzaro l’arte contemporanea è di casa Intersections between art and nature: sculptures and installations for an open air museum At the Biodiversity Park of Catanzaro, contemporary art is at home OFFICIAL MADE IN ITALY Ricorre quest’anno il decimo anniversario del Parco Internazionale della Scultura, situato all’interno del suggestivo scenario del Parco Archeologico di Scolacium a Catanzaro, in Calabria: il luogo discende da Minerva Scolacium, la colonia romana che s’installò nel 123-122 a.C. sulla città greca di Skylletion. Consolidato luogo di contaminazione tra scultura contemporanea e archeologia, nonché vero e proprio museo a cielo aperto, il parco ha ospitato a partire dal 2005 le opere che hanno fatto parte della rassegna Intersezioni, appuntamento annuale che ha avuto come protagonisti alcuni tra gli scultori più importanti della scena contemporanea quali Stephan Balkenhol, Daniel Buren, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppeheim, Mimmo ART&DESIGN / 31 Paladino, Michelangelo Pistoletto, Marc Quinn e Mauro Staccioli. La rassegna Intersezioni, conclusasi nel 2010, ha permesso la creazione di un’importante collezione permanente, un patrimonio raccolto ed esposto oggi in un altro suggestivo sito della provincia catanzarese, il Parco della Biodiversità Mediterranea. Qui è possibile imbattersi in percorsi in cui l’incontro tra arte e contemporanea e natura innescano esperienze inedite e quanto mai stimolanti. Tra i nomi della collezione compaiono artisti tra i più importanti nel campo dell’installazione e della scultura contemporanee: Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan Balkenho e Daniel Buren. E allora ecco alcune delle opere che abbiamo visto da vicino e che consigliamo di non perdere nella visita della collezione. Electric Kisses di Dennis Oppenheim: la decontestualizzazione dell’esperienza estetica investe l’opera, due strutture abitabili in acciaio e tubi di colore blu. Sono lavori di quattro metri di altezza che rielaborano in chiave postmoderna le architetture islamiche e occupano il parco come cupole pop poste sul suolo. I temp(l)i cambiano — Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un’installazione site specific nata in collaborazione con ECODOM — Consorzio per il riciclo degli elettrodomestici. Utilizzando cestelli di lavatrici come colonne e serpentine di frigoriferi come basamento e timpano, Pistoletto realizza un tempio che poggia su una base instabile come simbolo precario dell’evoluzione. L’opera di oltre quattro metri d’altezza nella sua prima esposizione al Parco Archeologico di Scolacium era stata collocata all’interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della Roccella, il monumento antico più imponente 32 / OMI 2 - july/august 2015 del Parco. Di Michelangelo Pistoletto anche Love Difference — Le sponde del Mediterraneo, un’altra installazione realizzata con 68 grandi pietre di colore grigio e blu che riproduce il bacino del Mediterraneo con i paesi che si affacciano su questo mare. Daniel Buren, l’ultimo artista ospitato dalla rassegna Intersezioni, è presente con l’opera site specific Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ. Si tratta di un lavoro basato sulla relazione spazio-colore che appartiene alla serie Cabane éclatée iniziata nel “ Il Parco della Biodiversità di Catanzaro: consolidato luogo di contaminazione tra scultura contemporanea e archeologia, nonché vero e proprio museo a cielo aperto, che dal 2005 ospita le opere che hanno fatto parte della rassegna artistica Intersezioni ” 1975. Sono strutture esplose al loro interno che si aprono al vuoto e assorbono il luogo che le circonda condividendone l’esistenza. Da tenere d’occhio anche le sette sculture in ferro del ciclo Time Horizon di Antony Gormley e il dittico in bronzo dipinto di Stephan Balkenhol raffigurante un uomo e una ballerina. L’oasi naturalistica del Parco della Biodiversità di Catanzaro rappresenta dunque un vero e proprio museo open air, tappa consigliata tra gli itinerari culturali della Calabria, tra i quali è possibile tessere percorsi che incrociano archeologia, natura e arte contemporanea. This year marks the tenth anniversary of the International Sculpture Park, located in the picturesque scenery of the Archaeological Park of Scolacium in Catanzaro, Calabria: the place comes from Scolacium Minerva, the Roman colony who installed itself in 123-122 BC on the Greek city of Skylletion. Consolidated place of contamination between contemporary sculpture and archeology, as well as real open-air museum, the park has hosted since 2005 the works that were part of the exhibition Intersezioni (Intersections), an annual event that has had starring some of the most important sculptors the contemporary scene such as Stephan Balkenhol, Daniel Buren, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppeheim, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Marc Quinn and Mauro Staccioli. The exhibition Intersezioni, which ended in 2010, has enabled the creation of an important permanent collection, a heritage collected and exhibited today in another picturesque site in the province of Catanzaro, the Mediterranean Biodiversity Park. Here you can come across paths in which the encounter between contemporary art and nature trigger new experiences, exciting as ever. Among the names in the collection appear some of the most important artists in the field of installation and contemporary sculpture: Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan Balkenho and Daniel Buren. So here are some of the works that we have seen up close, and that you should not miss visiting the collection. Electric Kisses by Dennis Oppenheim: the decontextualization of aesthetic experience invests the work, two habitable structures in steel and pipes painted blue. They are four meters high works that elaborate in OFFICIAL MADE IN ITALY post-modern way Islamic architecture and occupy the park as pop domes placed on the ground. I Temp(l)i cambiano — Terzo Paradiso (Temples/times change - Third paradise) by Michelangelo Pistoletto, a site specific installation created in collaboration with ECODOM — Consortium for the recycling of household appliances. Using baskets of washing machines as columns and coils of refrigerators as base and tympanum, Pistoletto made a temple that rests on an unstable base as a precarious symbol of evolution. The work of more than four meters of height in his first exposure at the Archaeological Park of Scolacium was placed inside the famous Norman basilica of Santa Maria della Roccella, the most imposing ancient monument of the Park. Michelangelo Pistoletto also created Love Difference — Le sponde del Mediterraneo (The shores of Mediterranean sea), another installation made of 68 large stones in gray and blue that reproduce the Mediterranean basin with the countries bordering this sea. Daniel Buren, the last artist hosted the exhibition Intersezioni, is present with the site specific work Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ. It is a work based on the relashionship between color and space that belongs to the series Cabane éclatée began in 1975. They are structures exploded inside out that open to vacuum and absorb the place that surrounds them, sharing their existence. Keep an eye on the seven iron sculptures of the cycle Time Horizon by Antony Gormley and the diptych painting by Stephan Balkenhol in bronze depicting a man and a dancer. The natural oasis of Biodiversity Park of Catanzaro is therefore a real open air museum, recommended stop between the cultural itineraries of Calabria, in which is possible to weave paths that cross archeology, nature and contemporary art. Time Horizon, di Antony Gormley / Time Horizon, by Antony Gormley I temp(l)i cambiano, Michelangelo Pistoletto / I temp(l)i cambiano, Michelangelo Pistoletto Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ, di Daniel Buren / Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ, by Daniel Buren OFFICIAL MADE IN ITALY ART&DESIGN / 33 I Bronzi di Riace, datati al V secolo, sono stati rinvenuti per caso negli anni ‘70 / The Riace Bronzes, dated to the fifth century, were discovered by chance in the 70s Quelle facce da bronzo di Francesco Raymond Violi Those bronze faces The two Riace Bronzes, artistic symbol of Calabria: a tale still submerged in mistery 34 / OMI 2 - july/august 2015 Bronzi di Riace Made in Italy? Beh…Diciamo che non è da escludere perché i “guerrieri calabri”, situati nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, possono benissimo essere di “manifattura” italiana o forse meglio dire italica se Italici possiamo definire i coloni provenienti dal Peloponneso e da tutta la Grecia dal IX secolo circa e che si stabilirono nell’Italia Meri- dionale divenendone nuovi abitanti e a volte fondendo a essi gli indigeni. Rinvenuti nell’agosto del 1972, nei pressi di Riace (provincia di Reggio Calabria), da un giovane sub romano a 8 metri di profondità, non si è giunti a un nome dello scultore e non si è nemmeno sicuri sulla loro provenienza, ma sono diventate fra le opere più espressive di tutta l’arte greca OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGE: EPICURO I due Bronzi di Riace, simbolo artistico della Calabria: una storia ancora immersa nel mistero e in particolare della Magna Grecia, quindi Calabria, quindi Made in Italy. Non crediamo si tratti di un’attribuzione forzata, d’altronde si conosce poco sulla produzione artistica ateniese, ma ancor meno su quella della Megàle Hellàs. Sono quasi certamente del V secolo ma ancora oggi non è stata raggiunta unanimità per quanto riguarda la datazione, la provenienza e tanto meno gli artefici delle due sculture. Lascia dubbi anzi un alone di mistero e molte domande una frase che si legge nella denuncia ufficiale depositata il 17 agosto 1972 con Protocollo n . 2232, presso la soprintendenza della Calabria a Reggio, in cui lo scopritore Stefano Mariottini “... dichiara di aver trovato il giorno 16 c.m. durante una immersione subacquea a scopo di pesca, in località Riace, Km 130 circa sulla SS Nazionale ionica, alla distanza di circa 300 metri dal litorale ed alla profondità di 10 metri circa, un gruppo di statue, presumibilmente di bronzo. Le due emergenti rappresentano delle figure maschili nude, l’una adagiata sul dorso, con viso ricoperto di barba fluente, a riccioli, a braccia aperte e con gamba sopravanzante rispetto all’altra. L’altra risulta coricata su di un fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio sinistro uno scudo. Le statue sono di colore bruno scuro salvo alcune parti più chiare, si conservano perfettamente, modellato pulito, privo di incrostazioni evidenti. Le dimensioni sono all’incirca di 180 cm”. Ve ne siete accorti? No? Ve lo dico io: perché parlare di un gruppo di statue e non semplicemente di due? E lo scudo? Tutt’oggi non esiste, cioè non ne sappiamo nulla. Non sono questa la sede e il momento per lanciarci in un’avventura, più che archeologica, investigativa ma lascio la curiosità e le domande aperte. Sta di fatto che le statue sono diventate simbolo di cultura, di eccellenza, simbolo di quella parte di Calabria che tenta OFFICIAL MADE IN ITALY sempre più di riscattarsi da un’aura di negatività che si porta dietro dal Risorgimento (forse anche prima) per via di sporadici fenomeni di brigantaggio non sempre verificati. I nostri guerrieri trasmettono una notevole sensazione di potenza. Entrambi nella posizione definita a “ I bronzi trasmettono una notevole sensazione di potenza: entrambi nella posizione definita a chiasmo, uno più vitale l’altro più rilassato. Il giovane e il vecchio, Polinice ed Eteocle, resteranno in Calabria, nel loro sud, vicini ai fondali del mare che per secoli li ha custoditi. ” chiasmo, uno più vitale l’altro più rilassato. Di recente tornati all’interno del Museo Nazionale di Reggio Calabria dopo un intenso restauro, proprio per garantire la loro integrità e conservazione, non sono stati trasportati in “Expo 2015” come tanto richiesto dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. I bronzi di Riace, la statua A e la statua B, “il giovane e il vecchio”, Polinice ed Eteocle resteranno in Calabria, nel loro sud, vicini ai fondali del loro mare che per molti secoli li ha custoditi. Non ci resta che recarci per un saluto. Χαίρε, ciao! Riace Bronzes Made in Italy? Well… Let’s say it can’t be excluded because the “warriors of Calabria”, located in the National Museum of Reggio Calabria, may very well be of Italian “ma- nufactury” or perhaps better to say Italic if we can define Italics the colonists from the Peloponnese and from all over Greece from around the ninth century, who settled in Southern Italy becoming new citizens and sometimes blending in with the natives. Found in August 1972 near Riace (province of Reggio Calabria), by a young Roman sub 8 meters in depth, we still not know their sculptor’s name and we are not even sure where they came from, but they have become one of the most expressive works of all Greek art and in particular of Ancient Greece, thus Calabria and therefore Made in Italy. We do not believe this is a forced attribution, however little is known about the artistic production of Athens, but even less about the one of the ‘Megale Hellas’. They are almost certainly from the fifth century but still unanimity has not been reached regarding dating, origin let alone the makers of the two sculptures. It leaves doubts, almost a mystery halo and many questions a sentence found in the official report filed Aug. 17, 1972 with Protocol. 2232, with the supervision of Region Calabria in Reggio, where the discoverer Stefano Mariottini “... claims to have found the day 16 present month during a scuba dive for fishing bait in Riace location, about 130 km on the National State Road of Ionic Sea, at a distance of about 300 meters from the coast and at a depth of about 10 meters, a group of statues, presumably made of bronze. The two emerging statues represent nude male figures, one lying on his back, with his face covered with a flowing, curly beard, open arms and a leg overstretching the other. The other statue is lying on its side with one leg bent and has a shield on its left arm. The statues are dark brown in color except for some lighter parts, are perfectly conserved, clean modeled and free of evident foulings. The dimensions are approximately 180 cm”. Did you notice it? ART&DESIGN / 35 I due Bronzi, di recente tornati all’interno del Museo Nazionale di Reggio Calabria dopo un intenso restauro / The two statues, recently returned at the National Museum of Reggio Calabria after intense restoration No? I’ll tell you what: why talk about a group of statues and not just two? And what about his shield? Still it does not exist, we know nothing about it. No space and time here to embark on an investigative, rather than archaeological, adventure, but I let curiosity and open-ended questions. The fact is that the statues have become a symbol of culture, of excellence, a symbol of that part of Calabria that increasingly tries to redeem himself by an aura 36 / OMI 2 - july/august 2015 of negativity that lasts from the Risorgimento (possibly earlier) because of sporadic brigandage phenomena, not always verified. Our warriors transmit a considerable feeling of power. Both in the position defined in chiasmus, one more vital and the other more relaxed. Recently returned within the National Museum of Reggio Calabria after an intense restoration, just to ensure their integrity and conservation, they have not been transported in “Expo 2015” so as required by art critic Vittorio Sgarbi. The Riace bronzes, statue A and statue B, “young and old”, Polynices and Eteocles will remain in Calabria, in their south, closer to the depths of their sea that for centuries has guarded them. We just have to bring them to a greeting. Χαίρε, hello! OFFICIAL MADE IN ITALY UNO STUDENTE CAMPLUS HA SEMPRE... Campus Universitari UN TALENTOARE DA COLTIV O UN DESIDERINTO DI CONFRO O T S E T N O C CO O N I U G N I I S R E IN CUI METT ...E UNO SPAZIO DA CONDIVIDERE. Camplus offre agli studenti universitari lo spazio per un’esperienza di vita insieme, affinché la curiosità, la passione e il talento di ciascuno possano esplodere in un progetto di vita che ha più forza e più gusto perché condiviso. Tutorati, incontri con professionisti, visite in azienda, orientamento al mondo del lavoro, attività di community fanno di Camplus un network dinamico e internazionale che guarda al futuro e accompagna ogni studente nel percorso universitario e nello sviluppo del proprio senso critico. A Milano, Torino, Roma, Bologna e Catania, i campus universitari Camplus sono angoli di vita pulsante integrati pienamente nel contesto cittadino, cantieri di costruzione di un futuro di qualità. SEGUICI SU www.camplus.it Josè Sala 38 / OMI 2 - july/august 2015 Nato a Sesto S. Giovanni (Milano), è un artista con una lunga esperienza nel campo degli effetti visivi. Faceva parte di una grande squadra, che ha ottenuto riconoscimenti molto importanti. Il più prestigioso nel 2004, il David di Donatello per il film “Cantando dietro i paraventi” di Ermanno Olmi. Ha anche lavorato molti anni in diverse case di post-produzione, come Art Director, Matte Painter, Illustrator e Senior Compositor, creando spot televisivi per molte marche famose, TV fiction, cortometraggi e lungometraggi. È membro della Associazione “Autori di Immagini” e della “Associazione Illustri”, come illustratore ha vinto diversi concorsi on-line ed è stato spesso ospitato in siti web con le sue immagini. Questo il suo portfolio da illustratore: www.behance.net/josesala Born in Sesto S. Giovanni (Milan), he’s an artist with long experience in the visual effects field. He was part of a great team, which obtained very important awards. The most prestigious in 2004, the David di Donatello for the film “Singing behind screens”, by Ermanno Olmi. He also worked many years in different post production houses, as Art Director, Matte Painter, Illustrator and Senior Compositor, creating TV commercials for many famous brands, TV fiction, short films and feature films. He is member of Associazione “Autori di Immagini” and “Associazione Illustri”, how illustrator won several online competitions and he was often hosted in websites with his images. This his illustrator portfolio: www.behance.net/josesala OFFICIAL MADE IN ITALY Expo 2015, viaggio all’interno del padiglione Italia di Federico Giusti 40 / OMI 2 - july/august 2015 Expo 2015, a journey inside Italian Pavilion Discovering this beautiful country, where a past rich in history meets new energies for the future Alla scoperta del Belpaese, dove il passato ricco di Storia incontra nuove energie per il futuro C’era una volta il Grand Tour. Il mondo è cambiato e non è più quello dell’Ancien Régime, ma un viaggio altrettanto affascinante alla scoperta del Belpaese attende i visitatori di Expo, a Milano. Perché è un cuore tutto italiano quello che batte al centro dell’Esposizione Universale, un percorso che attraversa l’Italia e permette di scoprire le mille realtà delle sue regioni. Inizia lì dove il Cardo e il Decumano, gli ampi viali del sito espositivo, si incrociano e i padiglioni delle Nazioni si aprono e lasciano spazio alla grande piazza battezzata, non a caso, Piazza Italia. Da qui, verso nord e verso sud, gli spazi espositivi si susseguono in una lunga teoria di edifici e piazze, dipanandosi per gli oltre trecento metri del Cardo sino a culminare nel maestoso padiglione italiano, Palazzo Italia. Se per sei mesi l’Italia è al centro del Mondo, al centro di Expo c’è quel grande padiglione bianco che, con i suoi venticinque metri di altezza, per sessanta metri di larghezza e altrettanti di lunghezza, svetta imponente tra le futuristiche architetture dell’Esposizione Universale. Tra i pochi edifici destinati a continuare a vivere anche dopo la conclusione del grande evento, nato dal disegno dello studio Nemesi & Partners, Palazzo Italia, secondo il concept del direttore creativo Marco Balich, racconta l’Italia come un «vivaio di enerSPECIAL EXPO / 41 42 / OMI 2 - july/august 2015 dei paesaggi da togliere il fiato. Culmine del percorso nel padiglione italiano è l’incontro con la Carta di Milano; chi lo desidera, qui può firmare e sottoscrivere quella che a tutti gli effetti è l’eredità più importante dell’Expo, il documento che testimonia l’impegno di tutti per il diritto al cibo, il pensiero, altissimo, che sta alla base dell’Esposizione Universale. Il viaggio prosegue all’esterno di Palazzo Italia, lungo il Cardo, negli spazi dedicati alle Regioni. Dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Calabria alla Liguria, è una vera e propria gara per offrire ai visitatori un assaggio, uno sguardo, un profumo di alcuni tra gli oltre 250 prodotti a denominazione di origine controllata che l’Italia, re- “ Se per sei mesi l’Italia è al centro del Mondo, al centro di Expo c’è quel grande padiglione bianco che svetta imponente e maestoso tra le futuristiche architetture dell’Esposizione Universale ” cord in Europa, è in grado di offrire. Il racconto, più attuale, necessario e stringente che mai considerata la complessa congiuntura economica, è quello dell’eccellenza delle produzioni locali, delle filiere produttive tipiche, corte e sostenibili, di tutto quello che fa grande l’export italiano. Se un posto d’onore lo occupa, di diritto, il Padiglione del vino, ogni Regione, a turno, gode di uno spazio dedicato: è qui che salgono alla ribalta le vere e proprie istituzioni gastronomiche italiane, dal pesto genovese all’olio d’oliva, dal nord al sud dello stivale, dai canederli dell’Alto Adige all’abbacchio romano, dall’acqua minerale alla pizza, al caffè. Affacciata su Piazza Italia, disegnata da Pininfarina, la Terrazza Martini racconta il rito tutto italiano dell’aperitivo; tappa d’obbligo per molti stranieri, ma anche per tanti italiani che vogliono godere di una pausa e di un panorama a 360 gradi su tutto il sito espositivo. Ultimo tassello dello spazio riservato all’Italia è la Lake Arena, il grande specchio d’acqua al centro del quale svetta l’Albero della Vita. Mix di artigianato lombardo, scultura e architettura, l’opera è stata immediatamente eletta simbolo dell’Expo milanese, con i suoi trenta metri di altezza, gli effetti speciali, i giochi d’acqua, e la sua struttura iconica, anima in acciaio e rivestimento in legno di larice ispirato al disegno pensato da Michelangelo per la piazza del Campidoglio a Roma. Palazzo Italia, l’Albero della Vita, le mille realtà affacciate sul Cardo: insieme sono l’anima più italiana dell’Expo di Milano. Perché certo, passano i secoli e non è più tempo di Grand Tour, quello vero, ma è sempre tempo di Italia. Once upon a time, the Grand Tour. The world has changed and is no longer the one of the Ancien Regime, but an equally fascinating journey to discover our beautiful country awaits visitors of Expo, in Milan. Because it is an italian heart the one that beats in the center of the Universal Exhibition, a route through Italy which allows you to discover the many realities of its regions. It all begins where the Cardo and the Decumano, the wide boulevards of the exhibition site, intersect and Nations pavilions open and leave room for the large square named, not surprisingly, Italy Square. From here, north and south, the exhibition spaces follow one another in a long line of buildings and squares, unraveling for the more than three hundred meters of Cardo until it culminates in the majestic Italian Pavilion, Palace Italy. If for six months Italy is the center of the World, there in the middle of EXPO lays that big white pavilion OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGES: LUCA GAVERINA gie nuove, nido del futuro, ricco di passato, ma non malinconico museo delle proprie grandezze». Obiettivo ambizioso, concretizzato nel suggestivo rivestimento esterno che dona all’intero complesso l’aspetto di un gigantesco, e abbagliante, nido candido. Un rivestimento che è contemporaneamente opera d’arte, perché i 750 pannelli che compongono il vertiginoso disegno esterno sono tutti uno diverso dall’altro, e prodotto di profondo studio dei materiali: l’intero guscio è realizzato in cemento biodinamico che colpito dai raggi del sole, cattura e, di fatto, “mangia” gli inquinanti presenti nell’atmosfera, in una perfetta unione di design e sostenibilità. All’interno, una scenografica piazza centrale è il punto di partenza per gli oltre 2500 metri quadrati di spazio espositivo; nei quattro piani di Palazzo Italia c’è l’ambizioso tentativo dei progettisti di raccontare come l’Italia si presenta agli occhi del mondo. Perché è qui che trovano spazio le punte di diamante della produzione artistica, culturale ed enogastronomica del Paese, offerte ai visitatori in un percorso di installazioni visive, giochi di specchi e soluzioni ad altissima tecnologia. Un viaggio attraverso l’arte e la bellezza, stanza dopo stanza, in cui può capitare di ritrovarsi faccia a faccia con il capolavoro di Renato Guttuso, la Vucciria (temporaneamente trasferita qui da Palermo), di finire immersi in un gigantesco caleidoscopio di colori e forme della tradizione architettonica italiana o improvvisamente catapultati in una terrazza affacciata su Piazza dei Miracoli. Di fatto è qui che l’Italia sfodera le sue carte migliori; accanto ad un sistema video che restituisce, in diretta, le immagini provenienti dai mercati ortofrutticoli di Venezia, Firenze e Palermo, o alla testimonianza, offerta da piante e ortaggi provenienti da ogni regione, dell’immensa biodiversità italiana, l’immaginario con cui si gioca è il più classico e amato, quello dell’arte e Padignione Italia, interno / Italian Pavillion, inside view that, being twenty-five meters high, sixty meters wide and the same length, stands tall among the futuristic architectures of the Universal Exhibition. Among the few buildings designed to go on living even after the conclusion of the big event, born from the design studio Nemesis & Partners, Italy Palace, according to the concept of creative director Marco Balich, narrates Italy as a «breeding ground for new energy, nest of the future, rich in the past, but not a melancholy museum of its magnitudes». Ambitious goal, materialized in the charming exterior cladding that gives the whole complex the looks of a giant and dazzling white nest. A coating that is both a work of art, because the 750 panels that make up the vertiginous exterior design are all different from each other, and the OFFICIAL MADE IN ITALY product of deep study of materials: the entire shell is made of biodynamic cement that, struck by the rays of sun, capture and, in fact, “eats” the pollutants in the atmosphere, in a perfect union of design and sustainability. Inside, a scenic central square is the starting point for the more than 2,500 square meters of exhibition space; in four floors of Palazzo Italy stands the ambitious attempt of designers to tell how Italy presents itself to the world. Because this is where the spearheads of artistic, cultural and food and wine production of the country find space, offered to visitors in a journey of visual installations, mirrors and high-tech solutions. A journey through art and beauty, room after room, where it can happen to find himself face to face with the masterpiece of Renato Guttuso, The Vucciria (tem- porarily relocated here from Palermo), ending up submerged in a giant kaleidoscope of colors and forms of Italian architectural tradition or suddenly being catapulted into a terrace overlooking the Square of Miracles. In fact this is where Italy shows off his best cards; next to a video system that returns, live, the images from the fruit and vegetable markets of Venice, Florence and Palermo, or the testimony of the immense Italian biodiversity offered by plants and vegetables from every region, the imagery in play is the most classic and beloved one, that of art and breathtaking landscapes. Culmination of the journey in the Italian pavilion is the meeting with the Charter of Milan; those who wish, may sign here and underwrite what in effect is the most important legacy of the Expo, the document that demonSPECIAL EXPO / 43 strates the high commitment of all to the right to have food, to express thought, which is the basis of ‘Universal Exhibition. The journey continues outside of Italy Palace along the Cardo, the spaces dedicated to the regions. From Sicily to Lombardy, from Calabria to Liguria, is a real race to offer visitors a glimpse, a look, a scent of some of the more than 250 products with a designation of origin that Italy, leader in Europe, is able to offer. The story, more relevant, necessary and urgent than ever given the complex economic situation, is about the excellence of the local production, the typical production chains, sustainable and short, everything that makes Italian Illustrazione di / Illustration by Raffaella Tarantola exports great. While wine occupies a place of honor, rightly, in the wine hall, every region, in turn, enjoys a dedicated area: is here that the real gastronomic Italian institutions come to the fore, from Pesto Genovese to olive oil, from North to South of the peninsula, from South Tyrolean Canederli to Roman Abbacchio, from mineral water to pizza and coffee. Overlooking Piazza Italy, designed by Pininfarina, the Terrazza Martini narrates the all-italian rite of the aperitif; a must for many foreigners, but also for the many Italians who want to enjoy a break and a 360 degree view of the entire exhibition site. Last piece of the space reserved to Italy is Lake Arena, the largest body of water in the center of which stands the Tree of Life. A mixture of Lombard craft, sculpture and architecture, the work was immediately elected symbol of the Milan Expo, with its thirty meters height, the special effects, water games, and his iconic structure, steel core, larch coating inspired by the design conceived by Michelangelo for the Piazza del Campidoglio in Rome. Italian palace, the Tree of Life and the many realities facing the Cardo: together are the the most Italian soluls of the Milan Expo. Because, of course, centuries pass and is no longer time for Grand Tour, the real one, but it’s always time for Italy. CHAMPAGNE PRIEUR IMPORTATO IN ESCLUSIVA DA CASCINA LA BARBATELLA L’entrata del padiglione del vino a Expo 2105 / The entrance to the wine pavillion in Expo 2015 La bella Italia del vino di Antonella Antonello Irrinunciabile la visita al padiglione multisensoriale al centro di Expo 2015 The beautiful Italy of wine It’s a must to visit the multisensory pavilion in the center of Expo 2015 46 / OMI 2 - july/august 2015 Un brindisi è d’obbligo, per celebrare al meglio la visita ad Expo 2015 e perciò, quando vi trovate proprio lì, tra cardo e decumano, al centro perfetto della grande esposizione universale, potete concedervi una pausa. Una pausa che diventa un viaggio nel magico mondo del vino italiano, con la sua storia, le sue mille eccezionali diversità, i suoi gusti così variati e così pieni, ciascuno a raccontare una parte di un territorio immensamente ricco. Al padiglione “Vino — A taste of Italy”, disegnato dall’archistar Italo Rota con il chiaro intento di raccontare non solo l’identità ma il “mito” del vino italiano, potrete intraprendere un percorso affascinante, interattivo, culturale e multisensoriale. Attraversando i tre piani della Domus Vini, troverete anche una ricca Biblioteca del Vino, con gli autori che nei secoli, dall’antica Enotria ai giorni nostri, hanno raccontato la storia dell’Italia vinicola che vanta OFFICIAL MADE IN ITALY Mosaici romani all’interno del padiglione / Roman mosaics inside the pavillion la bellezza di 544 vitigni autoctoni: un record. Non esiste un altro Paese al mondo che possa contare su una biodiversità così marcata e preziosa, che ha contribuito a caratterizzare un modus vivendi che affonda le proprie radici nella storia della Penisola e che nel mondo prende il nome di Italian Life Style. “A taste of Italy” promette di essere un’esperienza indimenticabile perché è nato con l’intento di coinvolgere totalmente il visitatore. È costruito per assorbire i cinque sensi (gusto, udito, olfatto, vista, tatto) con suoni, musica, opere d’arte dedicate nei secoli al nettare afrodisiaco e stupefacenti installazioni, con mari di vino e immagini che ripercorrono i brindisi più famosi nei capolavori del cinema. È come entrare in un’altra dimensione, in un tintinnio di calici, tra bollicine e sentori più vari. Dalle laviche terre dell’Etna, fino alle vallate tra i monti della Val d’Aosta, ogni anfratto d’Italia ha il suo vitigno ideale: la vite è davvero la pianta che in tutto il Belpaese cresce, adattandosi a terreni e climi molto diversi, e producendo grappoli delle più svariate qualità. Ogni vino contiene una storia peculiare, la fiaba di un territorio e della sua gente. Come scrisse Mario Soldati, autore e regista, «Il vino è la poesia della terra». Questo padiglione è un modo per immergersi nella cultura italiana, fatta di tradiOFFICIAL MADE IN ITALY zione, ma anche di geniali soluzioni e ora improvvisamente e altamente tecnologica: un racconto lungo 2500 anni, con lo sguardo rivolto al futuro. E così, vicino agli affreschi che già raccontavano il vino nelle ville dell’Antica Roma, troveremo i tablet, vicino ai mosaici gli ologrammi: ogni tecnica comunicativa, dalla più antica alla più moderna, concorre a rendere spettacolare ed interessante il percorso. E poi vi troverete a percorrere la scenografica scala che porta al primo piano, fino all’oasi della sala lettura nella Biblioteca del Vino, ma anche all’Enoteca del futuro, dove saranno presentate tutte le denominazioni italiane. Vi si potranno fare esperienze quasi uniche perché la Winecard offre in dotazione un bicchiere, permette l’assaggio di tre vini e può essere ricaricata soltanto una volta, secondo la filosofia del consumo consapevole, ma ogni giorno all’assaggio ci saranno vini diversi: oltre 1.400 a rotazione durante tutto il periodo di Expo. All’Enoteca del futuro, tramite una App dedicata, potrete persino scoprire il vostro personale “Wine profile”. La bellissima Terrazza in cima al padiglione è nata per fare festa: qui i maggiori consorzi delle DOCG d’Italia sono i protagonisti assoluti, pronti a deliziare i visitatori di tutto il mondo con le stupefacenti creazioni che la terra e la cura dell’uomo insieme sanno produrre. Tutti i giorni al Padiglione del Vino sono in programma eventi, convegni ed incontri e soprattutto ci sono giornate monotematiche, in cui ogni Regione d’Italia diventa primattrice e mette in mostra i suoi vini d’eccellenza: per esempio, il 22 luglio parte un’iniziativa interessante, si chiama “Giro d’Italia in 80 Vini” e protagonisti della prima giornata sono i vini d’eccellenza di Friuli e Sicilia. Imperdibili le degustazioni organizzate dal gambero Rosso e i vari appuntamenti denominati “La Giostra dei Wine Bar d’Italia”, un’altra modalità di proposta del vino che sempre maggiore successo ha in tutto il nostro territorio. Potrete trovare tutti gli appuntamenti all’indirizzo: http://www.vino2015.com/it Tra passato e futuro, tra cardo e decumano, la mitica Italia del Vino per un brindisi vi attende. A toast is mandatory, to best celebrate the visit to Expo 2015 and therefore, when you’re right there, between cardo and decumanus, the perfect center of the largest world exhibition, you may take a break. A break that becomes a journey into the magical world of Italian wine, with its history, its many exceptional diversities, its tastes so varied and so fullfilling, each one narrating a part of an immensely SPECIAL EXPO / 47 rich region. In pavilion “Vino — A taste of Italy”, designed by archistar Italo Rota with the clear intention of telling not only the identity but also the “myth” of Italian wine, you can embark on a fascinating, interactive, cultural and multi-sensory journey. Through the three floors of Domus Vini (House of Wine), there is also a rich library of Wine, with authors that over the centuries, from ancient Enotria to nowadays, told the story of Italian wine that boasts the beauty of 544 indigenous grape varieties: a record. There is no other country in the world can count on such a strong and valuable biodiversity, which has helped to characterize a modus vivendi (way of living) that finds its roots in the history of the Peninsula and all around the world is called Italian Life Style. “A taste of Italy” promises to be an unforgettable experience because it was born with the intention of involving visitors completely. It is built to absorb the five senses (taste, hearing, smell, sight, touch) with sounds, music, works of art dedicated through the centuries to this aphrodisiac nectar and amazing installations, with seas of wine and images that trace the most famous toasts in masterpieces of cinema. It’s like entering another dimension, between clinks of glasses, bubbles and the most diverse scents. From Etna lava lands, to the mountain 48 / OMI 2 - july/august 2015 valleys of Val d’Aosta, every corner of Italy has its own ideal wine: the grapevine is really the plant that grows throughout all this beautiful country, adapting to different climates and soils, producing bunches of various quality. Each wine contains a unique story, the tale of a land and its people. As Mario Soldati, author and director, wrote «Wine is the poetry of the earth». This pavilion is a way to immerse yourself in Italian culture, made of tradition, but also of brilliant solutions and now suddenly and strongly high-tech: a story lasting 2,500 years, with an eye towards the future. And so, near the frescoes that already narrated the wine in the villas of ancient Rome, we will find the tablet, close to the holographic mosaics: every communication technique, from the oldest to the most modern, combined to create such a spectacular and interesting experience. And then you will find yourself walking the spectacular staircase leading to the first floor, to the oasis of the reading room in the Library of Wine, but also the Wine Shop of the future, where they will find all the Italian brands and flavors. There you will be able to experience something truly unique because the Winecard offers a supplied glass, allows to taste three wines and can be recharged only once, according to the philosophy of conscious consumption, but every day there will be different wines to be tasted: over 1,400 in rotation during the entire period of the Expo. In the Wine Shop of the future, through a dedicated App, you can even discover your personal “Wine profile”. The beautiful terrace on top of the pavilion was born to host parties: here the major consortia of DOCG in Italy are the absolut protagonists, ready to delight visitors from around the world with amazing creations that earth and human care together know how to produce. Every day at the Wine Pavilion are scheduled events, conferences and meetings, and especially there are single-days issues, in which each region of Italy becomes the main character and showcases its excellent wines: for example, on July the 22nd starts an interesting initiative, called “Tour of Italy in 80 Wines” and protagonists of the first day are the excellent wines of Friuli and Sicily. Do not miss the tastings organized by Gambero Rosso and various events called “The Carousel of the Wine Bar of Italy”, another version of wine proposal whic is having a growing success throughout our territory. You can find all appointments at: http://www. vino2015.com/it Between past and future, cardo and decumanus, the legendary Italian Wine awaits you for a toast . OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGES: ENNEVI VERONAFIERE I sommelier, pronti a suggerire più di 1400 tipi diversi di vino / Sommeliers, ready to suggest more than 1400 different wines La spettacolare scenografia del padiglione accompagna il visitatore in una nuova esperienza sensoriale / The spectacular scenery of the pavillion takes the visitor to a new sensory experience SPECIAL EXPO / 49 Città Bassa, vista da Porta San Giacomo / Downtown, as seen from St. James Arch Bergamo, una città tutta da scoprire di Paolo Dondossola Sono numerosi gli eventi artistici ed enogastronomici ospitati dal capoluogo orobico nell’ambito di Expo 2015 Bergamo, a city ready to be discovered There are several artistic and culinary events hosted by the Orobic capital for Expo 2015 50 / OMI 2 - july/august 2015 Expo 2015 non è soltanto Milano. In tutta Italia — e, in particolare, in Lombardia — sono migliaia gli eventi legati all’esposizione universale che si tiene dal primo maggio al 31 ottobre, il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Si calcola che possano essere circa venti milioni — sei quelli stranieri, un milione dei quali solo cinesi — i visitatori che passeggeranno tra i padiglioni dei 137 Paesi che prendono parte a questa manifestazione. Tra le città lombarde che si sono attrezzate da tempo per intercettare e accogliere un gran numero di questi visitatori spicca Bergamo. Fin dall’assegnazione dell’organizzazione di Expo 2015 alla città di Milano, il 31 marzo 2008, il capoluogo orobico ha avviato una serie di iniziative e progetti — molti dei quali, comunque, già consolidati negli anni — volti a valorizzare il patrimonio artistico, culturale, architettonico, enogastronomico e naturalistico del proprio territorio, tanto che il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha affermato pochi mesi fa: «Bergamo sta diventando una delle piazze più vivaci e importanti per l’Expo». Sono oltre 500, infatti, gli eventi che animeranno “Fuori Expo Bergamo” fino alla fine di ottobre. Per avere OFFICIAL MADE IN ITALY tutte le informazioni sugli eventi visitate la pagina: http://www.visitbergamo.net/it/bergamo-expo/ Tra arte e cultura, una città unica Bergamo è una città ricchissima di storia e arte. Ha una struttura unica, suddivisa tra la Città Bassa — luogo nevralgico della vita commerciale — e la meravigliosa Città Alta, che presenta numerose tracce del patrimonio artistico e culturale del passato. Un passato millenario, che va dalla dominazione romana all’Unità d’Italia, passando dalle signorie medievali e da Napoleone Bonaparte, e che si evidenzia nelle chiese, nei musei e nell’architettura dei palazzi. Simbolo di Bergamo sono le Mura Venete che cingono Città Alta, dove è possibile ammirare Piazza Vecchia, il Palazzo della Ragione, il Campanone, il Duomo, la Cappella Colleoni, il Battistero, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Rocca — all’interno della quale si trova il Museo Storico —, il Museo di Scienze naturali, il Museo donizettiano, il Civico museo archeologico e l’Orto botanico. Ma anche la Città Bassa — con i suoi luoghi iconici come l’Accademia Carrara, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC), il Teatro Donizetti, il Sentierone, Piazza Pontida, la Cappella della Madonna del Rosario, la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, la Chiesa di Santo Spirito, il Monumento al Partigiano di Giacomo Manzù e la celebre funicolare che porta a Città Alta — esercita da sempre un fascino straordinario tra i turisti. A Bergamo, inoltre, non manca il verde. La natura è parte integrante del tessuto urbano della città. Gli spazi sono aperti, le strade e le piazze offrono percorsi con panorami suggestivi. Expo 2015 is not just Milan. In Italy — and, in particular, in Lombardy — there are thousands events related to the World Fair held from May 1st to October 31st, with the theme “Feeding OFFICIAL MADE IN ITALY the Planet, Energy for Life”. It is estimated that there could be about twenty million visitors — six foreign ones, of which only one million Chinese — that will walk through the pavilions of 137 countries taking part in this event. Among the Lombard cities that have long been equipped to intercept and welcome a large number of these visitors stands Bergamo. Since the assignment of the organization of Expo 2015 to the city of Milan, March 31st 2008, the Orobic capital has launched a number of initiatives and projects — many of which, however, already consolidated over the years — aimed at enhancing the artistic, cultural, architectural, gastronomic and natural heritage of its territory, so that the Minister of Agriculture, Maurizio Martina, said a few months ago: «Bergamo is becoming one of the liveliest and most important squares for the Expo.» There are, in fact, more than 500 events that enliven “Fuori Expo Bergamo” until the end of October. For all event information please visit: http://www.visitbergamo.net/ it/bergamo-expo/ Between art and culture, a unique city Bergamo is a town rich in history and art. It has a unique structure, divided between the Lower City — nerve center of commercial life — and the wonderful Upper City, which features numerous traces of the artistic and cultural heritage of the past. A thousand-year history, running from Roman times to the Unification of Italy, passing from medieval lordships and Napoleon Bonaparte, which is evident in churches, museums and architecture of the buildings. Symbol of Bergamo are the Venetian walls that surround the Upper City, where you can admire Piazza Vecchia, Palazzo della Ragione, the bell tower, the Duomo, the Colleoni Chapel, the Baptistery, the Basilica of Santa Maria Maggiore, the Rocca — inside which is the Historical Museum — the Museum of Natural Sciences, the Museum Donizetti, the Civic Archaeological Museum and the Botanical Garden. But also the Lower City — with its iconic places like the Accademia Carrara, the Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC), the Donizetti Theatre, Sentierone, Piazza Pontida, the Chapel of Our Lady of the Rosary, the Church of Saints Bartolomeo and Stefano, the Church of the Holy Spirit, the Monument to the Partisan by Giacomo Manzù and the famous funicular leading to Città Alta — has always had an extraordinary fascination among tourists. In Bergamo, also, is green and luxuriant. Nature is an integral part of the urban fabric of the city. The spaces are open, the streets and squares offer trails with beautiful landscapes. Città alta, vista dalla Torre Civica / Upper city, as seen from the Civic Tower FOOD&TRAVEL / 51 Gli eventi da non perdere Realizzata nella centralissima Piazza Dante e inaugurata a marzo, la Domus è la sede promozionale di “Fuori Expo Bergamo” e di iniziative collaterali, nonché ospite e partner di manifestazioni annuali. Con una superficie di 240 m2 e interamente realizzata in legno e vetro, così da consentire la vista del Quadriportico del Sentierone, resterà aperta sette giorni su sette fino al prossimo 31 ottobre. Accademia Carrara La prestigiosa Accademia Carrara ha riaperto al pubblico lo scorso 23 aprile dopo sette anni di chiusura. È di nuovo possibile ammirare le opere di Donatello, Mantegna, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lorenzo Lotto, Tiepolo, Canaletto, Pisanello, Giovanni Bellini, Giovan Battista Moroni, Baschenis, Fra Galgario e Piccio. Seicento i capolavori esposti (il 30 per cento in più rispetto al passato), che si sviluppano su un arco cronologico di 500 anni, dall’inizio del Quattrocento alla fine dell’Ottocento, con la presenza delle principali scuole pittoriche italiane, ma anche di opere di pittori fiamminghi e olandesi. La mostra di Palma il Vecchio Fino al 12 luglio, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC), la prima, grande retrospettiva dedicata a Jacopo Negretti, detto Palma il Vecchio, uno dei massimi rappresentanti del Rinascimento italiano. Una mostra monografica di forte richiamo internazionale, dove sono riuniti i capolavori di Palma, provenienti dall’Italia e dall’estero, molti dei quali restaurati per l’occasione. Donizetti Pride for EXPO Compositore bergamasco conosciuto in tutto il mondo, Gaetano Donizetti viene celebrato nel semestre di Expo 2015 con una straordinaria stagione musicale che durerà fino al 25 ottobre. Ogni fine settimana, presso la casa Natale di Donizetti, si terranno i concerti della rassegna di musica “A casa di Gaetano”, eseguiti dagli allievi del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo. Ma non solo. Per la prima volta, inoltre, saranno anche eseguiti integralmente a Bergamo — in sei concerti — i “18 Quartetti per archi”. 52 / OMI 2 - july/august 2015 Made in Piazza Dante and inaugurated in March, the Domus is the seat of promotional “Fuori Expo Bergamo” and side initiatives, as well as host and partner of annual events. With an area of 240 square meters and entirely made of wood and glass, so as to allow the view of the portico of Sentierone, will be open seven days a week until next October 31st. The prestigious Accademia Carrara has reopened to the public last April 23rd after seven years of closure. It is again possible to see the works of Donatello, Mantegna, Botticelli, Raphael, Titian, Lorenzo Lotto, Tiepolo, Canaletto, Pisanello, Bellini, Giovanni Battista Moroni, Baschenis, Fra Galgario and Piccio. Six hundred masterpieces on display (30 percent more than in the past), which are spread over a time span of 500 years, from the beginning of the fifteenth century to the end of the nineteenth century, with the presence of major Italian schools of painting, but also of works of Flemish and Dutch painters. Until July 12th at the Modern and Contemporary Art Gallery (GAMeC), is on display the first major retrospective dedicated to Jacopo Negretti, known as Palma il Vecchio, one of the highest representatives of the Italian Renaissance. A solo exhibition of strong international appeal, where masterpieces of Palma are gathered from Italy and abroad, many of them restored for the occasion. IMAGES: LUCA GAVERINA La Domus Bergamo Composer from Bergamo known throughout the world, Gaetano Donizetti is celebrated in the six months of Expo 2015 with an extraordinary musical season that will last until October 25th. Every weekend, at the birthplace house of Donizetti, there will be concerts of the music festival “At Gaetano’s home”, performed by the students of the Conservatory “Gaetano Donizetti” of Bergamo. Not only that. For the first time, in addition, the “18 string quartets” will also be performed entirely in Bergamo, in six concerts. OFFICIAL MADE IN ITALY Lectura Dantis Bergomensis: Il Paradiso Per celebrare il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri, per tutto il periodo di Expo — a eccezione di luglio e agosto — alla Domus Bergamo si terrà ogni mercoledì un ciclo di letture per scoprire, canto dopo canto, la meraviglia letteraria del Paradiso, la più celestiale delle cantiche della Divina Commedia. Food Film Fest Giunto alla seconda edizione, il Festival Internazionale di Cinema e Cibo si terrà dal 15 al 20 settembre. È un concorso cinematografico internazionale che raccoglie film da tutto il mondo (cortometraggi e lungometraggi, documentari e film d’animazione) legati al tema del gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produzione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare. Un tema che si lega strettamente a Expo 2015. Accanto alla kermesse cinematografica, si terranno conferenze e incontri con numerosi esperti. To celebrate the 750th anniversary of the birth of Dante Alighieri, throughout the months of Expo with the exception of July and August - at Domus Bergamo, every Wednesday, a series of readings will be held to discover, song after song, the literary marvel of Paradise, the most heavenly canticles of the Divine Comedy. Now in its second edition, the International Festival of Cinema and Food will be held September 15th to 20th. It is an international film competition that brings together films from around the world (short and feature films, documentaries and animated films) related to the topic of taste, the culinary arts, the proper nutrition and food production, biodiversity and gastronomic memory as collective heritage to be preserved. An issue that is closely linked to Expo 2015. In addition to the film festival, there will be conferences and meetings with numerous experts. No Frills – Travel & Technology Expo 2015 La Fiera del Turismo si terrà il 25 e 26 settembre. Un evento dedicato ai professionisti del turismo che quest’anno, proprio per la concomitanza dell’Expo, avrà un richiamo ancora più vasto, con convegni, conferenze, tavole rotonde, anteprime e presentazioni. Ma, soprattutto, molta tecnologia e innovazione. Bergamo Scienza Come di consueto, appuntamento nel mese di ottobre con il Festival che promuove la scienza, la matematica, la fisica e, in generale, la ricerca e la sperimentazione. Un evento straordinario che ospita scienziati di fama mondiale, con centinaia di incontri e laboratori rivolti specialmente ai ragazzi. Bergamo Wine Nel contesto di Expo 2015 si inserisce alla perfezione questa manifestazione, che per tutta la durata dell’esposizione universale mostrerà, presso la Domus Bergamo, l’unicità dell’enologia italiana e le eccellenze gastronomiche italiane. Un vero e proprio show di gusti e culture, con moltissime iniziative previste ogni settimana. OFFICIAL MADE IN ITALY The Tourism Fair will be held between September 25th and 26th. An event for tourism professionals which this year, because of the combination with the Expo, will have an even broader appeal, with conferences, lectures, panel discussions, presentations and previews. But, above all, a lot of technology and innovation. As usual, in October there will be a festival that promotes science, mathematics, physics and, in general, research and experimentation. An extraordinary event which hosts world-renowned scientists, with hundreds of meetings and workshops aimed especially at young people. In the context of Expo 2015 this event fits perfectly: for the duration of the World Fair it will show, at the Domus Bergamo, the uniqueness of Italian and Italian culinary excellence. A real show of tastes and cultures, with many initiatives planned every week. FOOD&TRAVEL / 53 Il San Daniele Dop, stella polare nel mondo del gourmet / San Daniele Dop, a guiding star in the gourmet world Il Prosciutto di San Daniele, un unicum di Antonella Antonello Italiano al 100%, per tradizione e amore, nasce nel meraviglioso paesaggio delle colline friulane Prosciutto di San Daniele, a unique example 100% Italian, for tradition and love, is born in the wonderful landscape of Friuli hills. 54 / OMI 2 - july/august 2015 È stato scelto tra le 100 eccellenze del Made in Italy (100 Brands We Love) per lo speciale Beautiful Italy, che il quotidiano Repubblica ha dedicato all’Expo, mentre la sua tradizionale festa, da quest’anno denominata “Aria di Friuli Venezia Giulia” ha visto sul palco il 27 giugno niente meno che Bob Dylan, alla prima tap- pa del suo tour italiano. Il San Daniele Dop è ormai riconosciuto come una stella polare dai gourmet di tutto il mondo e dagli appassionati di golosità autentiche e la sua fama ha promosso un intero territorio — quella parte di Friuli che si distende sulle colline moreniche a ridosso delle Alpi Carniche, in OFFICIAL MADE IN ITALY un verde incontaminato punteggiato di borghi antichi — a culla e sede di itinerari enogastronomici e culturali, con spettacoli dedicati al cibo, degustazioni e corsi di cucina. E non soltanto nei tre giorni della festa, che si tiene tradizionalmente a fine giugno: il paese di San Daniele del Friuli, da cui il famoso prosciutto prende il nome, in realtà è dedicato tutto l’anno alle degustazioni, nei prosciuttifici, nelle osterie, nei ristoranti e nelle trattorie tipiche di tutta la vallata. Ad ogni weekend, in tutti i periodi dell’anno, molti sono i turisti italiani e stranieri che si spingono fin quassù, a 25 chilometri da Udine, per godere della bellezza dei luoghi e dell’eccellenza della cucina. San Daniele del Friuli è un gioiello ricco d’arte e di storia, passeggiando per le sue piccole vie si respira un’atmosfera d’altri tempi, tra chiese medievali e cinquecentesche e i reperti del vecchio Castello. Nel Palazzo della Magnifica Comunità, datato XV secolo, c’è una Biblioteca, la più antica biblioteca pubblica del Friuli: fu fondata nel 1466 e conserva una delle più antiche copie manoscritte dell’Inferno di Dante e la meravigliosa Bibbia Bizantina del XII secolo. I Portonat (Portoni) sono il simbolo della cittadina: l’unica porta rimasta intatta fu realizzata su disegno del Palladio. Un posto unico, per un prodotto unico, che affonda le sue radici nella tradizione secolare. Il Prosciutto di San Daniele si fa solo qui La particolarità del Prosciutto di San Daniele è che si fa solo qui, entro i confini di un territorio limitato, e lo si riconosce subito dalla caratteristica forma a chitarra, la presenza dello zampino e il marchio del Consorzio, cui hanno diritto i soli 31 produttori certificati, che utilizzano soltanto carni di suini nati ed allevati in Italia e sale marino. Il Prosciutto di San Daniele non contiene additivi né conservanti, è un alimento naturale e facilmente digeribile, adatto a tutti. Da quando il Consorzio è nato, nel 1961, le regole sono queste e il controllo della filiera rigidissimo. Il congelamento delle carni è vietato, e quindi le cosce fresche devono essere prodotte in 10 specifiche regioni del Centro e Nord Italia e lavorate esclusivamente a San Daniele. Per questo, si tratta di un prodotto rinomato nel mondo, anche se non facilissimo da trovare fuori dai confini italiani: ma i grandi shop gourmet di New York (Eataly in primis) e delle metropoli più “in” di tutti i continenti non se lo fanno certo mancare. La sua unicità è data anche dalle particolarissime condizioni climatiche di una terra dall’aria salubre, dove i venti che scendono dalle Alpi Carniche si incrociano con le brezze dell’Adriatico, fondendo sentori resinosi e salmastri, in un territorio che gode della protezione delle montagne e della fertilità del suolo data dalle acque, sulle rive del Trasimeno, uno dei pochi fiumi d’Europa a mantenere nei secoli il suo corso originario. Grazie al sole e alle particolari condizioni di temperatura, umidità e ventilazione, il Prosciutto di San Daniele si conserva perfettamente durante la stagionatura (che dura un minimo di 13 mesi) e dopo senza bisogno di alcun conservante. La marchiatura dei prosciutti / Marking the hams OFFICIAL MADE IN ITALY FOOD&TRAVEL / 55 Tutto da gustare, con altre eccellenze 100% italiane Profumo, morbidezza e gusto fanno del Prosciutto di San Daniele una poesia che delizia il palato e l’olfatto: delizioso come antipasto, meraviglioso al naturale con il melone o i fichi, è da provare anche in abbinata lussuriosa con la mozzarella di bufala o la burrata o anche il caprino o la feta, ingrediente speciale di piatti prelibati, soprattutto i primi, dai tagliolini con la crema di latte alle zuppe di porcini fino ai piatti che lo vedono protagonista insieme alle zucchine, ma anche i secondi, in cui sposa alla perfezione gamberoni e carni bianche. In estate, poi, va a nozze con frutta e verdura e la ricetta con mango, mandorle e avocado (in foto) che potrete trovare sul sito ufficiale www.prosciuttosandaniele.it, vi farà fare un figurone con gli amici! Totalmente naturale e poco calorico, è ottimo anche da solo, pronto a unirsi ad altre eccellenze italiane, come ad esempio il Pane del Duca, marchigiano doc, un pane bianco preparato con farina di grano tenero da agricoltura biologica, acqua di montagna decalcificata e lievito madre. Si caratterizza per una lievitazione di ben 6 ore, a fronte della mezz’ora del pane comune, che gli permette di mantenere a lungo la sua fragranza. Le origini del pane del Duca risalgono addirittura al 1474, in occasione della nomina a signore di Senigallia di Giovanni Della Rovere, nipote di Papa Sisto IV. In memoria di questo evento ancora oggi, dopo secoli, il pane del Duca riporta sul dorso un’incisione che rappresenta la “quercia dei frutti d’oro”, stemma della famiglia Della Rovere. Oppure potete abbinare il prosciutto ai classici grissini, ottimi quelli stirati a mano con il mais e, se riuscite ad andare proprio a San Daniele, non mancate l’Osteria degli Artisti, con i meravigliosi grissini fatti a mano proprio…. dagli Artisti! He was chosen among the 100 excellences of Made in Italy (100 Brands We Love) for the special Beautiful Italy, that the newspaper La Repubblica dedicated to the Expo, while its traditional festival, this year called “Air of Friuli Venezia Giulia”, saw on stage on June 27th none other than Bob Dylan, on the first stop of his Italian tour. The San Daniele Dop is now recognized as a pole star by gourmets around the world and fans of authentic delicacies and his fame has pro- San Daniele con mango, mandorle e avocado / San Daniele raw ham with mango, almonds and avocado 56 / OMI 2 - july/august 2015 moted a whole territory — that part of Friuli laying on the moraine hills close to the Carnic Alps in a pristine green dotted with ancient villages — cradle and home to cultural and gastronomic routes, with shows dedicated to food, wine tastings and cooking classes. And not only in the three days of the festival, which is traditionally held in late June: the town of San Daniele in Friuli, from which the famous ham takes its name, is actually dedicated all year round to the tasting, in ham factories, taverns, restaurants and traditional trattorias of the whole valley. At each weekend, in all times of the year, there are many Italian and foreign tourists that go up here, 25 kilometers from Udine, to enjoy the beauty of the landscape and the excellence of the kitchen. San Daniele in Friuli is a jewel rich in art and history, walking through its narrow streets makes you breath an atmosphere of times gone by, among sixteenth century medieval churches and the remains of the old Castle. In the Palace of the Magnificent Community, dated XV century, there is a Library, the oldest public library in Friuli: was founded in 1466 and holds one of the oldest manuscript copies of Dante’s Inferno and the wonderful Byzantine Bible of the XII century. The Portonat (gates) are the symbols of the town: the only door remained intact was built on a design by Palladio. A unique place for a unique product, which is rooted in the centuries-old tradition. Prosciutto di San Daniele is only produced here The peculiarity of Prosciutto di San Daniele is that is only produced here, within the confines of a limited area, and it is immediately recognizable by the characteristic shape of a guitar, the presence of a paw and the brand of the Consortium, which only 31 certified producers are entitled to use, using only meat from pigs born and raised in Italy and sea salt. Prosciutto di San Daniele does not contain additives or preservatives, is a natural and OFFICIAL MADE IN ITALY Il prosciutto crudo di San Daniele, Made in Italy dal 1961 / San Daniele raw ham, Made in Italy since 1961 easily digestible product, suitable for everyone. Since the Consortium was created in 1961, these are the rules and the control of the supply chain is very strict. The freezing of the meat is forbidden, and so fresh legs must be produced in 10 specific regions of central and northern Italy and worked exclusively in San Daniele. For this, it is a popular product in the world, although not easy to find outside the Italian borders: although the great gourmet shops in New York (Eataly in particular) and in most of the big trendy cities from all continents don’t let it miss out. Its uniqueness is also given by the special climatic conditions of a land with healthy air, where the winds coming down from the Carnic Alps intersect with the Adriatic Sea breezes, blending resinous and salty hints, in an area that enjoys the protection of the mountains and soil fertility given by the water, on the banks of Trasimeno, one of the few rivers in Europe for centuries to maintain its original course. Thanks to the sun and to the particular conditions of temperature, OFFICIAL MADE IN ITALY humidity and ventilation, Prosciutto di San Daniele is perfectly preserved during aging (which lasts a minimum of 13 months) and after without any preservative. All to be enjoyed, with other 100% Made in Italy excellences Scent, softness and taste make the Prosciutto di San Daniele a poem that will delight palate and smell: delicious as a starter, wonderful plain with melon or figs, is to be tried even luxoriously combined with buffalo mozzarella or burrata or even goat cheese or feta, special ingredient of delicious dishes, especially firsts, from noodles with milk cream to porcini mushroom soups up to the dishes that place it as a protagonist along with zucchini, but also seconds, in which marries perfectly prawns and white meats. In summer, then, it perfectly matches fruit and vegetables and the recipe with mango, almond and avocado (in photo) that can be found on the official website www.prosciuttosandaniele.it, will make a great impression with friends! Totally natural and low in calories, it’s also great on its own, ready to join other Italian excellences, such as the Bread of the Duke, made in Marche with controlled origin, a white bread made with wheat flour from organic farming, decalcified mountain water and yeast. It is characterized by a rise of up to 6 hours, instead of half an hour of ordinary bread, which enables it to maintain for long its fragrance. The origins of the bread of the Duke date back to 1474, on the occasion of his appointment as lord of Senigallia of Giovanni Della Rovere, nephew of Pope Sixtus IV. In memory of this event today, after centuries, the bread of the Duke shows an engraving on the back that represents the “oak of the golden fruits”, emblem of Della Rovere family. Or you can combine the ham to classic breadsticks, the good ones hand-stretched with corn and, if you can just go to San Daniele, do not miss the Osteria of Artists, with wonderful handmade breadsticks made by...the Artists! FOOD&TRAVEL / 57 La magia musicale delle montagne più belle del mondo di Antonella Antonello The musical magic of the world’s most beautiful mountains The festival “Sounds of the Dolomites” between july and august will host 17 outdoor concerts: even the Oscar winner Nicola Piovani will perform there 58 / OMI 2 - july/august 2015 Sarà pura magia, un evento unico ed irripetibile, il concerto di Nicola Piovani tra le meravigliose montagne del Gruppo del Brenta, palcoscenico per un giorno delle musiche da film che dal suo pianoforte invaderanno di note il Pian della Nana, ai piedi del Monte Peller, mercoledì 5 agosto, dalle 13 in poi. Il concerto del Premio Oscar (per la colonna sonora de “La Vita è Bella” di Roberto Benigni nel 1998, ma anche vincitore di tre Nastri d’Argento, tre David di Donatello e molti altri premi) sarà uno degli appuntamenti più attesi della manifestazione “I Suoni delle Dolomiti”, che da più di 20 anni offre una serie di incontri musicali di alto livello in varie meravigliose location del Trentino. Tutti rigoro- samente all’aperto, là dove le note possono volare libere e regalare, con la complicità delle montagne “rosa” patrimonio dell’Unesco, emozioni incredibili per la purezza ed unicità del suono. Nicola Piovani proporrà il “Concerto in quintetto”, con i brani scritti per il cinema, ma anche per il teatro e i concerti, appositamente rivisitati e riarrangiati per l’occasione, in versione da piccolo gruppo per solisti virtuosi: lo stesso Piovani al pianoforte e poi un sassofono, un violoncello, un violino e la fisarmonica, a formare organico agile, capace di fornire un’interpretazione più intima e flessibile, rispetto ai concerti con ampie orchestre. C’è da scommettere che si tratterà OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGE: ALESSANDRO GRUZZA Il Festival “I suoni delle Dolomiti” tra luglio e agosto, propone 17 concerti all’aperto: anche il premio Oscar Nicola Piovani tra i protagonisti di un concerto sorprendente, perché il suono tra le montagne ha veramente qualcosa di più: sul sito ufficiale www.isuonidelledolomiti.it si possono vedere alcuni emozionanti video delle edizioni passate. Dal 2 luglio al 28 agosto saranno diciassette gli appuntamenti del Festival di musica in quota, negli splendidi scenari delle Dolomiti: musica classica, jazz, pop fino alla canzone italiana. Le location sono quanto di più naturale e spettacolare si possa immaginare, non a caso sono a migliaia, nel corso degli anni, ad essere accorsi per ammirare questi spettacolari concerti. Com’è tradizione, non ci sarà nessun tipo di amplificazione né di distacco tra i musicisti e gli spettatori. Non c’è un palco, e non ci sono OFFICIAL MADE IN ITALY sedie: si assiste sul prato, o tra le rocce a questi concerti-magia, spesso dopo aver camminato per chilometri (ma sul sito, se volete, tutte le info su come raggiungere i vari posti sono molto esaurienti: spesso sono consigliate le racchette da Nordic Walking!). L’edizione 2015 dei Suoni delle Dolomiti si aprirà con un trekking musicale in programma dal 2 al 4 luglio in Val di Fassa (con concerto finale al Rifugio Contrin) e di cui sarà principale protagonista il violoncellista Mario Brunello, concertista classico di fama internazionale – per la cronaca il primo artista italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca, premio che lo ha proiettato sulla scena internazionale - che si esibirà con un prezioso violoncello “Maggini” del ‘600. Con lui ci saranno il fisarmonicista Ivano Battiston e il contrabbassista Gabriele Ragghianti. E attenzione: per trekking musicale si intende proprio che ci saranno tre giorni di trekking lungo i sentieri della Grande Guerra fino ai piedi della Marmolada, con concerto finale. Il trekking è a pagamento e riservato a un numero limitato di partecipanti (per info ed iscrizioni: tel. 0462 609620). Il 18 luglio Mario Brunello tornerà in Val di Fassa per un concerto all’alba (inizio alle 6) sul Col Margherita, al Passo San Pellegrino, in compagnia di altri quattro violoncellisti, i Cello4Ever, e del trombettista americano Dave Douglas, figura di spicco del panorama jazzistico contemporaneo. FOOD&TRAVEL / 59 E così tromba e violoncelli jazz sveglieranno il mondo all’alba su uno dei balconi panoramici più suggestivi delle Dolomiti. Da non perdere, tra gli altri, l’appuntamento con Jonta Toumani e Sidiki Diabaté , due grandi musicisti, padre e figlio, che arrivano dal Mali per farci amare la kora, l’arpa-liuto a 21 corde tipica dell’Africa Occidentale nell’inconsueta cornice dei pascoli della Val di Fassa, il 29 Luglio. Se vi piace la musica classica, il consiglio è di organizzarsi per assistere il 31 Luglio in Val Rendena, al concerto degli “Otto violoncelli di Torino”, che eseguiranno musiche di Bach, Vivaldi, Verdi e Mascagni, nell’anfiteatro di cime che circonda il Rifugio Giovanni Segantini. Oppure il 3 agosto per andare in Val di Fassa al Rifugio Vajolet, dove è atteso nientemeno che Thomas Zehetmair, uno dei violinisti più acclamati della sua generazione. Se invece il vostro genere preferito 60 / OMI 2 - july/august 2015 è il jazz dovete sapere che un altro grande musicista italiano, già ospite di “Suoni delle Dolomiti”, torna a esibirsi il 6 agosto: si tratta di Paolo Fresu, virtuoso del jazz, che terrà un concerto a Villa Welsperg, sede del Parco naturale di Paneveggio, ai piedi delle Pale di San Martino. Con lui, Daniele Di Bonaventura e I Virtuosi Italiani . Si ascolteranno, nello splendido anfiteatro verde del parco, le musiche del film “Vinodentro” scritte e interpretate dal noto trombettista sardo e dai suoi compagni d’avventura. Quattro sassofoni per la vivacità della musica balcanica si scateneranno (e se volete vi faranno scatenare), l’11 agosto in un ambiente quasi himalayano, a 2.800 metri di altitudine tra pietrai e nevi perenni, sul Gruppo Sella, al Rifugio Boè: protagonisti gli ineffabili Signum Five! Insomma, quest’anno a “Suoni delle Dolomiti” ci sarà musica di alto livello per tutti i gusti, e arriveran- no anche due cantanti italiani, con personalità unica ed originale come Nina Zilli e Niccolò Fabi. La voce femminile più intensa della scena italiana arriva il 21 agosto e la sua performance racconterà la sua passione per la black music americana, nella conca del Camp Centener in Val Rendena, mentre Fabi sarà protagonista di un concerto intimista, solo voce e chitarra, il 24 agosto in val di Fiemme, alla Malga Canvere. La magica atmosfera dei Suoni delle Dolomiti è un motivo in più per scoprire la bellezza mozzafiato di questi luoghi del Trentino e regalarsi una vacanza insolita e…musicale! It will be pure magic, a unique and unrepeatable event, the concert by Nicola Piovani in the marvellous mountains of the Brenta Group, stage for a day of movie soundtracks that from his piano will invade with notes OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGE: DANIELE LIRA Nicola Piovani, premio Oscar per la colonna sonora de La vita è bella / Nicola Piovani, Oscar winner for the soundtrack of La vita è bella Mario Brunelli e il suo violoncello del ‘600 / Mario Brunelli and his cello from the seventeenth century IMAGE: RONNY KIAULEHN the Pian della Nana valley, at the foot of Monte Peller, Wednesday, August 5th, from 13:00 onwards. The concert of the Academy Award winner (for the soundtrack of “Life is beautiful” by Roberto Benigni in 1998, but also won three Silver Ribbons, three David di Donatello awards and many others) will be one of the most anticipated of the event “Sounds of the Dolomites”, which for over 20 years has offered a high-level series of musical meetings in various wonderful locations of Trentino. All strictly outdoors, where notes can fly free and create, with the complicity of the “pink” mountains, UNESCO heritage, incredible emotions for purity and uniqueness of sound. Nicola Piovani will propose the “Concerto for Quintet”, with songs written for the cinema, but also for theater and concerts, specially revised and rearranged for the occasion, in version for a small group of virtuous soloists: Piovani himself on the piano, OFFICIAL MADE IN ITALY then a saxophone, a cello, a violin and accordion, to form an agile group, able to provide a more intimate and flexible interpretation, compared to concerts with large orchestras. It can be bet that this will be an amazing concert, because the sound in the mountains truly has something more: on the official website www. isuonidelledolomiti.it you can see some exciting videos of past editions. From July 2nd to August 28th there will be seventeen appointments for Festival of music in altitude, in the beautiful scenery of the Dolomites: classical music, jazz, pop up to the Italian songs. The locations are the most natural and spectacular imaginable, they unsurprisingly are in thousands, over the years, to have come to admire these spectacular concerts. Traditionally, there will be no amplification or detachment between the musicians and the audience. There is not a stage, and there are no chairs: people attend on the lawn, or among the rocks in these magic-concerts, often after walking for kilometers (but on the website, if you will, all the details on how to reach the various seats are very comprehensive: Nordic Walking poles are often recommended!). The 2015 edition of the Sounds of the Dolomites will open with a musical trek scheduled July 2nd to 4th in Val di Fassa (with the final concert at the Rifugio Contrin) and where the main protagonist will be cellist Mario Brunello, a classical concert performer of international reputation — for the record, the first Italian to win the Tchaikovsky Competition in Moscow, an award that propelled him on the international scene — who will perform with a precious cello “Maggini” from 1600. With him there will be accordionist Ivano Battiston and bassist Gabriele Ragghianti. And beware: musical trek truly means that there will be three days of trekking along the paths of the Great War to the foot of FOOD&TRAVEL / 61 Cammino al rifugio Boé / Walking towards Boé hut the Marmolada, with a final concert. The trek is paid and reserved for a limited number of participants (for info and registration: tel. +39 0462 609620). On July 18th, Mario Brunello will return in Val di Fassa for a dawn concert (beginning at 6 o’clock) on the Col Margherita to Passo San Pellegrino, in the company of four other cellists, the Cello4Ever, and the American trumpeter Dave Douglas, a prominent figure in the contemporary jazz scene. And so jazz trumpet and cello awaken the world at sunrise on one of the most evocative balcony views of the Dolomites. Do not miss, among others, the appointment with Jonta Toumani and Sidiki Diabate, two great musicians, father and son, who come from Mali to make us love the kora, the 21 strings harp-lute typical of West Africa in the unusual setting of pastures of the Val di Fassa, on July the 29th. If you like classical music, the advice is to organize yourself to attend on July the 31st in Val Rendena, in the 62 / OMI 2 - july/august 2015 concert of “Eight cellos of Turin”, which will play music by Bach, Vivaldi, Verdi and Mascagni, in the amphitheater of peaks surrounding the Giovanni Segantini refuge. Or August 3rd to go in Val di Fassa to Vajolet Refuge, where is expected none other than Thomas Zehetmair, one of the most celebrated violinists of his generation. If your favorite genre is jazz you should know that another great Italian musician, former host of “Sounds of the Dolomites”, returns to perform on August the 6th: Paolo Fresu, jazz virtuoso, who will give a concert at Villa Welsperg, home of Paneveggio natural park, at the foot of the Pale di San Martino. With him, Daniele Di Bonaventura and I Virtuosi Italiani. You will hear, in the beautiful green amphitheater of the park, the music for the film “Vinodentro” written and performed by the famous Sardinian trumpeter and his fellow adventurers. Four saxophones will go wild for the liveliness of Balkan music (and if you want they’ll make you go wild as well), on August the 11th in an almost Himalayan environment, at 2,800 meters above sea level between pietrai and perennial snow, the Sella, the Rifugio Boe: the ineffable protagonists Signum Five! In short, this year’s “Sounds of the Dolomites” will have music of a high standard for all tastes, and will welcome two Italian singers, with unique and original personality as Nina Zilli and Niccolò Fabi. The italian most intense female voice in the scene arrives on August the 21st and his performance will describe his passion for black American music, in the basin of the Camp Centener in Val Rendena, while Fabi will host an intimate concert, just voice and guitar, August 24th in Val di Fiemme, in the Canvere Hills. The magical atmosphere of the Sounds of the Dolomites is a reason to discover the breathtaking beauty of this area of Trentino and treat yourself to an holiday both unusual and ... musical! OFFICIAL MADE IN ITALY Immagine promo Ischia Film Festival 2015 / Ischia Film Festival 2015 promotional image Un’estate di festival tra arte, musica, teatro e cinema di Martina Coletti Da luglio a settembre gli eventi culturali che animano il Belpaese A summer of festivals through art, music, theatre and cinema From july to september, the cultural events that animate our beautiful country OFFICIAL MADE IN ITALY Estate 2015: da luglio a settembre, su e giù per l’Italia seguendo le iniziative e i festival culturali che animano i mesi caldi, con proposte che vanno dall’arte alla danza, dal cinema al teatro. Ecco le nostre segnalazioni. Partiamo dalla musica: dal 10 al 19 luglio imperdibile Umbria Jazz 15, festival musicale jazzistico che dal 1973 ospita artisti di fama internazionale tra le piazze e i teatri di Perugia: quest’anno apre con un magnifico Paolo Conte ma ce n’è per tutti gusti con ospiti come Chick Corea con Herbie Hancock, Caetano Veloso con Gilberto Gil, Brad Mehldau, Charles Lloyd, Dianne Reeves, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea. Da segnalare anche il bizzarro fuori campo di Tony Bennett con Lady Gaga. A Reggio Emilia fino al 26 luglio è in scena Fotografia Europea - Effetto Terra. Giunto alla sua decima edizioFOOD&TRAVEL / 63 Kai Wiedenhoefer - Confrontier, © Kai Wiedenhoefer (Cortona on the Move 2015) ne, il festival, in occasione di EXPO 2015, propone una riflessione sul tema uomo e natura, esplorando ambiti di indagine legati alla rappresentazione del pianeta, alla salvaguardia dell’ambiente, alle ricchezze del territorio e alle conseguenze dell’intervento umano sul paesaggio. Ancora fotografia dal 16 luglio al 27 settembre: siamo in Toscana, più precisamente in provincia di Arezzo, per Cortona On The Move, festival internazionale di fotografia alla sua quinta edizione, che fa del proprio centro il viaggio come percorso reale o ideale, dirompente e rivoluzionario, scoperta di sé e dell’altro. Decine di mostre dei più importanti fotografi italiani e stranieri e workshop con i professionisti della fotografia contemporanea, letture portfolio e mostre di emergenti. Restiamo nei dintorni con Kilowatt Festival — 18 al 25 luglio a Sansepolcro (Arezzo) — evento dedicato alle arti performative contemporanee; l’edizione 2015, dal titolo Ospitali di Natura, presenterà un ricco programma di teatro, danza e musica, oltre ad altri progetti legati alle arti visive. Motherlode (vena madre) è il tema della trentacinquesima edizione di Drodesera, un altro dei principali festival internazionali dedicati alle performing art, che si terrà dal 26 luglio al 2 agosto negli spazi della Centrale Idroelettrica di Fies, a Dro 64 / OMI 2 - july/august 2015 (Trento). Metà della programmazione sarà dedicata quest’anno a Live Works, premio per le arti performative organizzato in collaborazione con Viafarini DOCVA di Milano. Arte come luogo di sensibilizzazione sociale ed ecologica: questo è l’obiettivo del festival FACE: Festival dell’Arte, della Creatività, dell’Ecocultura, che avrà luogo i giorni 1, 6 e 10 agosto presso Ecolandia, il parco ecologico costruito intorno al vecchio forte Gullì, a Catona (Reggio Calabria). L’evento prevede una serie di iniziative tra le quali una mostra collettiva, conferenze, workshop, i concerti e le performance. Veniamo al cinema e ai tanti eventi sotto le stelle che lo riguardano. Il Sud Italia promuove il cinema del Nord Europa: l’isola di Ischia (Napoli) dal 27 giugno al 4 luglio ospita la tredicesima edizione di Ischia Film Festival, che anche per il 2015 intende offrire in Italia una vetrina sulle opere cinematografiche ambientate nel Nord Europa, in collaborazione con il Nordische Filmtage Lübeck. Da un’isola all’altra, il viaggio ci porta in Sardegna, dove, dal 12 al 19 luglio, si svolgerà Una notte in Italia, il festival di cinema all’aperto – che quest’anno festeggia 25 anni – a Porto San Paolo e San Teodoro e sull’isola disabitata di Tavolara. E da martedì 14 luglio, in cartellone, alcuni dei più bei film italiani della stagione con una finestra dedicata alle cine- matografie europee. Dal 5 al 13 settembre, la Puglia ospita a Tricase (Lecce) la tappa conclusiva del Salento International Film Festival, evento dedicato al cinema indipendente internazionale che ha toccato Londra, Zurigo, Mosca, San Pietroburgo, Hong Kong, Shanghai, Pechino, Santiago del Cile, New York e prossimamente sarà a Dubai e Yerevan in Armenia. Sempre in ambito cinematografico, anticipiamo che la Settantaduesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia, si svolgerà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre. Infine, per gli amanti dell’arte di strada, segnaliamo dal 20 al 30 agosto il festival itinerante di musica di strada Ferrara Buskers Festival (con date anche a Milano, Lugo e Comacchio): tantissimi gli appuntamenti e gli artisti coinvolti da tutto il mondo che invaderanno strade e piazze per uno degli eventi più vivaci dell’estate. Summer 2015: from July to September, up and down Italy following initiatives and cultural festivals that enliven the warmer months, with proposals ranging from art to dance, from cinema to theater. Here are our reports. We start from the music: from July OFFICIAL MADE IN ITALY Marika Dee Mongolia’s Urban Youth - Between Tradition and Globalization, © Marika Dee (Cortona on the Move 2015, Off circuit) 10th to 19th, unmissable Umbria Jazz 15, a jazz music festival that since 1973 hosts international artists between in the squares and theaters of Perugia: this year it opens with magnificent Paolo Conte, but there is something for all tastes with guests such as Chick Corea and Herbie Hancock, Caetano Veloso and Gilberto Gil, Brad Mehldau, Charles Lloyd, Dianne Reeves, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea. Also noteworthy is the odd encounter between Tony Bennett and Lady Gaga. In Reggio Emilia until July 26th, is staged European Photography - Earth Effect. Now in its tenth year, the festival, in conjunction with EXPO 2015, proposes a reflection on man and nature, exploring areas of investigation related to the representation of the planet, the protection of the environment, the wealth of the territory and the consequences of human intervention on the landscape. Still photography from July 16th to September 27th: we are in Tuscany, more precisely in the province of Arezzo, for Cortona On The Move, international photography festival in its fifth edition, which theme is travel as a real or ideal journey, disruptive and revolutionary path, discovery of self and others. Dozens of exhibitions of the most important Italian and foreign photographers and workshops with professionals of contemporary photography, portfolio readings and exhibitions of emerging artists. OFFICIAL MADE IN ITALY We stay in the area with Kilowatt Festival — July 18th to 25th in Sansepolcro (Arezzo) — event dedicated to contemporary performing arts; the 2015 edition, entitled Hospitable by Nature, will present a varied program of theater, dance and music, as well as other projects related to the visual arts. Motherlode is the theme of the thirty-fifth edition of Drodesera, another one of the major international festivals dedicated to performing arts, which will be held from July 26th to August 2nd in the spaces of the hydroelectric power plant of Fies in Dro (Trento). Half of the programming will be dedicated this year to Live Works, prize for the performing arts organized in collaboration with Viafarini DOCVA of Milan. Art as a place of social and ecological awareness: this is the goal of the festival FACE: Festival of Art, Creativity, Ecoculture, which will take place on days 1st, 6th and 10th of August at Ecolandia, the ecological park built around Gullì old fort, in Catona (Reggio Calabria). The event will include a series of initiatives including a collective exhibition, lectures, workshops, concerts and performances. Let’s now talk about cinema and the many under-the-stars events concerning it. Southern Italy is promoting Northern Europe cinema: the island of Ischia (Naples) from June 27th to July 4th hosts the thirteenth edition of the Ischia Film Festival, which for 2015 Umbria Jazz in Piazza IV Novembre a Perugia / Umbria Jazz in IV Novembre square, Perugia will offer an italian showcase on films set in North Europe, in collaboration with the Nordische Filmtage Lübeck. From an island to another, the journey takes us to Sardinia, where, from July 12th to 19th, will take place One Night in Italy, the festival of outdoor cinema - which this year celebrates its 25th aniversary - in Porto San Paolo and San Teodoro and on the uninhabited island of Tavolara. And from Tuesday July 14th, on the billboard, some of the best Italian films of the season with a window dedicated to European film. From September 5th to 13th, Puglia accomodates in Tricase (Lecce) the final stage of Salento International Film Festival, an event dedicated to international independent cinema that staged in London, Zurich, Moscow, St. Petersburg, Hong Kong, Shanghai, Beijing, Santiago in Chile, New York and soon will be in Dubai and Yerevan in Armenia. Sill speaking about movies, we anticipate that the Seventy-second Venice International Film Festival, organized by the Venice Biennale, will take place at the Lido di Venezia from September 2nd to 12th. Finally, for street art lovers, we recommend from August 20th to 30th the traveling festival of street music Ferrara Buskers Festival (with dates in Milan, Lugo and Comacchio): many appointments and artists from all over the world that will invade streets and squares for one of the most vibrant summer. FOOD&TRAVEL / 65 La SPA panoramica Le Terme di Kyoto, per un soggiorno all’insegna del relax e del benessere di corpo e anima / Le Terme di Kyoto (Kyoto SPA), with panoramic view, enrich your stay with relax and wellness of body and soul INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Enterprise Hotel Il design hotel a 4 stelle nel cuore di Milano Enterprise Hotel The 4 stars design hotel in the heart of Milan 66 / OMI 2 - july/august 2015 OFFICIAL MADE IN ITALY Le camere I Giardini di Kyoto sono una finestra sul Giappone e sulla cultura del sol levante / “I giardini di Kyoto” rooms are your open window to Japan and its culture Enterprise Hotel è il primo design hotel a 4 stelle a Milano. Nasce nei primi anni del 2000, in seguito ad un sapiente recupero industriale e le sue mura hanno una lunga storia. Dalla sede di un opificio italiano, specializzato nella produzione di radio e dalla redazione della Settimana Enigmistica, siamo giunti a quello che è oggi un connubio perfetto tra design ed innovazione. A soli 500 mt da Fiera Milano City, in direzione del Nuovo Polo Fieristico, Enterprise Hotel è situato a due passi dal centro storico della città. Dotato di 126 camere doppie, tra cui Suite e Junior Suite, il suo arredamento è elegante e raffinato. Tutte le camere dispongono di aria condizionata, insonorizzazione, wi-fi gratuito, tv a led con canali Mediaset Premium gratuiti, tea & coffee maker e cassetta di sicurezza. All’Enterprise Hotel troverete ad OFFICIAL MADE IN ITALY attendervi ogni tipo di servizio: un centro congressi che si estende su una superficie di 1000mq, dove è possibile organizzare qualsiasi tipo di congresso, evento o riunione, un fitness centre per i più sportivi ed un centro benessere. La Spa panoramica di Enterprise Hotel, ‘Le Terme di Kyoto’, è stata progettata per chi desidera il totale relax. Unica nel suo genere, anche per la sua splendida vista Duomo, è ubicata al 7° piano ed è stata progettata traendo ispirazione dai principi del mondo orientale. La filosofia, lo stile, i colori e l’arredamento richiamano infatti il Giappone. La SPA è stata concepita in modo da non essere vincolati ad un percorso preciso, lasciando l’Ospite libero di scegliere gli spazi e i tempi che più preferisce. Questo luogo è dotato di vasca idromassaggio con cromoterapia in notturno, bagno turco, tunnel emozionale con docce temporizzare, aromaterapia e cromoterapia, panca riscaldata, zona relax con un fantastico tatami a terra ed un angolo rigenerante con tè e tisane a scelta. E’ inoltre possibile sorseggiare un cocktail seduti al nostro Garden Bar, proprio accanto al suggestivo dehor, oppure accomodarsi nel meraviglioso Privè Bar, fra colonne in mosaico, sotto alla luminosa cupola, rivestita di foglie d’oro. Preferite invece fare colazione, pranzare o cenare? Il Sophia’s Restaurant è aperto sia agli ospiti interni che esterni dell’hotel. A colazione potrete anche trovare un angolo ‘Natura e Benessere’, con prodotti senza glutine, biologici e a km 0. Enterprise Hotel - Corso Sempione 91 20149 Milano Italia - T. +39 02 318181 [email protected] www.enterprisehotel.com FOOD&TRAVEL / 67 Enterprise Hotel is the first 4-stars design hotel in Milan. Born in the early 2000s, after a wise industrial recovery, its walls have a long history. From an Italian factory, specialized in the production of radio, and from the drafting of the Week Puzzles, we came to what is today a perfect combination of design and innovation. Just at 500 meters from Fiera Milano City, in direction of the New Milan Trade Fair, Enterprise Hotel is just a short walk from the historic center of the city. Featuring 126 rooms, including suites and junior suites, its decor is elegant and refined. All rooms have air conditioning, soundproofing, free wi-fi, led TV with free Mediaset Premium channels, tea & coffee maker and a safe-deposit box. At Enterprise Hotel you will find all 68 / OMI 2 - july/august 2015 types of equipment: a congress center that covers an area of 1000 square meters, where you can organize any kind of conference, meeting or event, a fitness center for sports lovers and a rooftop wellness center. The Panoramic SPA ‘Le Terme di Kyoto’, is designed for those who want total relaxation. Unique for its wonderful view of the Duomo, is located at the 7th floor and is designed thanks to the inspiration from the principles of the Eastern world. The philosophy, style, colors and furnishings, recall the Japan. The SPA has been designed in a way not to be bound to a certain location, letting the guest free to choose space and time that most prefer. This place has a hot tub with chromotherapy in the night , turkish bath , emotional tunnel with showers timing , aromatherapy and color the- rapy , heated bench , relax zone with a fantastic tatami floor and a corner with rejuvenating tea and herbal tea of your choice. It’s also possible to sip a cocktail sitting in our Garden Bar, right next to the idyllic outdoor area, or sit in the wonderful Privé Bar between mosaic columns, under the luminous dome, covered in golden leaves. Do you prefer have breakfast, lunch or dinner? The Sophia’s Restaurant is open to both guests inside and outside the hotel. For breakfast you can also find the ‘Nature and Wellness’ corner, with gluten-free, organic and 0 km products. Enterprise Hotel - Corso Sempione 91 20149 Milan Italy T. +39 02 318181 [email protected] www.enterprisehotel.com OFFICIAL MADE IN ITALY IMAGES: ENTERPRISE HOTEL Situato in un grande loft ristrutturato in zona Piazza Sempione, il ristorante Sophia’s propone piatti tradizionali rivisitati con creatività / Located in a restored industrial building near Piazza Sempione, Sophia’s restaurant offers traditional food reinterpreted with creativity made in Italy heritage.diadora.com Marco Fumagalli, mentre discute di tattica con l’allenatore Roberto Mancini e il team di Performance Analysis del Galatasaray / Marco Fumagalli, discussing about tactics with coach Roberto Mancini and Performance Analysis team of Galatasaray Marco Fumagalli, il mago dell’analisi calcistica di Domenico Novella Originario di Treviso, cresciuto a Milano, ma in viaggio per il mondo. Fa il Chief Analyst della squadra più importante della Turchia, il Galatasaray SK, dove continua a collezionare titoli, apportando innovazione nell’analisi dei match. Ci racconta in esclusiva la sua storia. Marco Fumagalli, the magician of football analysis 70 / OMI 2 - july/august 2015 Da Dove sei partito? Nell’estate 2003 volontario NATO, attraverso uno stage in Belgio. Ho vissuto a Mons e dopo aver vinto un concorso, ho lavorato per 10 anni alla NATO. Il primo passo è stato il coraggio di lasciare l’Italia, di partire, lasciandomi tutto alle spalle, amici, stile di vita, abitudini. Come sei venuto a conoscenza della possibilità NATO? Papà, ex pilota dell’aeronautica, tra il ‘94 e il ’97, lavorava alla NATO ed io ho fatto il Liceo lì, ero in contatto con ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, avevo 14 anni, full im- mersion di cultura e lingua completamente diverse da quelle italiane. Quali sono le tue origini? Sono nato a Treviso, però ho viaggiato per l’ Italia, prima a Firenze, poi a Milano, dove sono cresciuto. Mi sento veneto di nascita ma milanese d’adozione. Cosa ti ha aiutato del tuo essere italiano ad adattarti all’estero? All’inizio lo stereotipo mi ha creato difficoltà, però grazie alla genialità e sregolatezza tipica italiana mi sono saputo adattare traendo spesso vantaggio dagli schemi e metodi strutturati e rigidi del mondo nordico, sia in ambito lavorativo che in aspetti personali. Quando hai iniziato ad avere feeling con il mondo del calcio? Dal 2003 allenavo in Belgio una squadra di ragazzi, e ogni anno allenavo un gruppo di età diverso dagli Under9 in su, così da aumentare esperienza e comprendere meglio il OFFICIAL MADE IN ITALY variare della psicologica nella fase di crescita dei giovani, fino ad allenare nelle serie minori. Contemporaneamente ho iniziato a seguire il corso di allenatore presso la Federazione Belga. Al primo livello possono partecipare tutti, nelle fasi successive vengono filtrati solo gli allenatori con il miglior rendimento. È un sistema meritocratico che sarebbe utile introdurre anche in Italia. Il mio rapporto con la Turchia è nato con una collaborazione per un periodico e per alcuni media, in qualità di esperto della Serie A e Serie B, scrivendo articoli nei quali analizzavo le tattiche delle partite. Lavoravo alla NATO ma la mia passione era il mondo del calcio; avevo anche un talk show in una radio multilingue dedicata a questo sport. Improvvisamente sono stato contattato dal Chief Scout del Galatasaray, perchè volevano modernizzare il loro sistema scouting e avevano bisogno di un esperto in Belgio, soprattutto per visionare e scoprire giovani promesse principalmente di passaporto turco in quanto è molto difficile trovare dei video per scovarli. Quindi, avendo il brevetto di allenatore e di scout, mi hanno chiesto di iniziare a collaborare per loro. Hanno apprezzato molto il mio lavoro quando ho iniziato a individuare dei giovani che poi sono andati a giocare in squadre importanti e questo mi ha permesso di lavorare per loro come scout in Belgio fino a dicembre 2013. Poi? Poi Roberto Mancini è arrivato al Galatasaray, dopo un’importante esperienza in uno dei club calcistici tecnologicamente più avanzati come il Manchester City, e chiese alla società di avere qualcuno che si occupasse dello studio degli avversari, che in Italia viene definito ‘videoanalista’ termine in realtà molto riduttivo in quanto c’è molto più lavoro dietro. Il Galatasaray ha segnalato il mio profilo a Mancini che dopo aver visionato i miei lavori è rimasto impressionato e mi ha subito voluto con sè. Mi hanno offerto un contratto per OFFICIAL MADE IN ITALY ricoprire il ruolo di First Team Match Analyst. Questo era un treno che non potevo perdere e nonostante un contratto a tempo inderteminato con la NATO, decisi di realizzare il mio sogno lasciando la NATO per accettare il contratto a tempo pieno con il Galatasaray. Com’è stato l’impatto in questa grande realtà? Sono stato proiettato in una città meravigliosa e nonostante l’esperienza, non sai mai quanto vali finchè non ti metti in gioco ai massimi Dalla NATO al Galatasaray, tra Italia, Belgio e Turchia / From NATO to Galatasaray, between Italy, Belgium and Turkey livelli, soprattutto al fianco di una personalità come Roberto Mancini che fin da subito mi ha fatto sentire parte importante della squadra. Qual è stato il metodo innovativo che hai apportato alla squadra? Essendo allenatore prima che videoanalista, ho iniziato dai video sul rendimento durante gli intervalli delle partite, dalla post match analysis dove il giorno dopo si fanno vedere alla squadra gli elementi di correzione. Poi con lo staff tecnico e medico si è cominciato a lavorare anche sulla preparazione atletica, comparando i dati dei nostri giocatori ai calciatori della Champions League e della lega turca per trovare i parametri di chi era sotto tono e anche per prevenire gli infortuni. Poi Player Development, preparare i video per cercare di correggere gli errori e sviluppare il giocatore singolo; Player Education, sia per i nostri giocatori che per i ragazzi dell’ Academy, per educarli ad aspetti tecnologici e tattici, rivedendo partite e allenamenti; siamo infatti l’unica squadra ad aver organizzato dei corsi e partecipato a conferenze per presentare il nostro metodo innovativo, perché vogliamo che cresca il movimento calcistico e ci poniamo come punto di riferimento a livello internazionale. Altri due aspetti fondamentali sono la ricerca e la media production. La ricerca si basa sullo studio del calcio attuale e sulla previsione dei trend futuri, ma anche sulla scoperta di metodi innovativi e su come migliorare prestazioni tecniche, fisiche e tattiche della squadra. L’altro aspetto, la Media Production si basa, invece su questo. La maggior parte dei media, purtroppo non ha ancora parametri validi per essere obiettiva nelle valutazioni e nei giudizi dei giocatori a livello statistico. Noi creiamo le notizie per i media, per valutare nel dettaglio le prestazioni e comparare il rendimento dei calciatori. Nei dipartimenti di Scouting e Performance Analysis siamo molto coesi e va detto che tutto questo lavoro è frutto di un’attività di gruppo. Anche i giocatori possono usufruire di queste tecnologie? C’è un portale dove il giocatore può rivedere la sua partita in dettaglio e gli allenamenti attraverso una production unit interna. Inoltre, ai giocatori piace discutere con noi degli avversari, il mio è anche un lavoro di filtraggio, ovvero raccogliere tutti i dati e tradurli in linguaggio calcistico riassumendoli. Serve un dono della sintesi, poche parole che esprimono concetti e non lunghi filmati. Tu che sei stato allenatore, qual è la differenza con il ruolo di Chief Analyst? SPORT&WELLNESS / 71 Marco e la Coppa di Turchia, con l’allenatore Roberto Mancini e i giocatori Felipe Melo e Wesley Sneijder / Marco and Turkey Cup trophy, with coach Roberto Mancini and players Felipe Melo e Wesley Sneijder L’allenatore capo è come il capitano di una nave, mentre ogni collaboratore si occupa di un’area e l’allenatore poi prende le decisioni finali. Sei più pronto a prendere la decisione giusta, quando hai maggiore conoscenza di te stesso e dell’avversario, specialmente sotto stress. Conoscere è sapere. La tecnologia non ti aiuta a controllare la fortuna ma sicuramente prevedere la contromossa dell’avversario. Moneyball, utilizzare principalmente le statistiche e la matematica per vincere nello sport. Pensi che sia applicabile al mondo del calcio? Dipende da che livello. A livello individuale se stai studiando un giocatore avversario e sai che il 90% delle volte fa un movimento, in partita molto probabilmente farà ciò. Parlando con i tuoi calciatori, devi aiutarli a posizionare il corpo in maniera ottimale per contrastare l’avversario. Certo questo non vale per i fuoriclasse che spesso sono imprevedibili. Sicuramente però la tecnologia aiuta ad avere una migliore preparazione fisica. Compensare il livello tattico e tecnico. La preparazione ti può dare quella percentuale in più che farà la differenza a fine stagione. A native of Treviso, grew up in Milan, travelling all over the world. He is the chief analyst of the most important team in Turkey, Galatasaray SK, where he continues to collect titles, bringing innovation in the analysis of the match. Exclusively he tells us his story. 72 / OMI 2 - july/august 2015 Where did you start from? In summer 2003 voluntary NATO, through an internship in Belgium. I lived in Mons, and after winning a contest, I worked for 10 years at NATO. The first step was the courage to leave Italy, as leaving everything behind, friends, lifestyle, habits. How did you know about the opportunity to work for NATO: My Dad was a former pilot of the Air Force, between ‘94 and ‘97 he worked at NATO and I went to high school there, I was in contact with young people from all over the world, I was 14, a full immersion of culture and language completely different from Italian. What are your roots? I was born in Treviso. But I traveled around Italy, first in Florence, then to Milan, where I grew up. I’m Venetian by birth and Milanese by adoption. What of your being Italian helped you to adapt abroad? At the beginning the stereotype created me difficulties, however thanks to the typical Italian genius and recklessness, I have often been able to adapt by taking advantage of structured and strict patterns and methods of the the northern world, both at work and in personal aspects. When did you start to have feelings for the football world? Since 2003 I was training a young team in Belgium and every year I coached a different age group from Under-9 and up, so as to increase experience and better understand the psychology changes in the growth phase of the youngsters, up to coach in the minor leagues. At the same time I started to attend the course as a coach at the Belgian Federation. On the first level is open to all, in the later stages are filtered only the coaches with the best performances. It is a meritocratic system that would be useful to be introduced even in Italy. My relationship with Turkey was born with a collaboration for a magazine and for some media, as an expert of the Serie A and Serie B, writing articles in which I analyzed the tactics of the matches. I worked with NATO but my passion was football world; I also had a talk show in a multilingual radio dedicated to this sport. Suddenly I was contacted by the Chief Scout of Galatasaray, because they wanted to modernize their scouting system and needed an expert in Belgium, especially In order to see and discover young talents primarily with turkish passport as it is very hard to find video to discover them. So having the patent for coaching and scouting, they asked me to start working for them. They have appreciated my work since I started to identify young people who then have gone on to play in big teams and this allowed me to work for them as a scout in Belgium until December 2013. Then? Then Roberto Mancini has come to Galatasaray, after an important experience in one of the most technologically advanced football clubs such as Manchester City, and asked the company to have someone to look after the study of opponents, which in Italy is called “videoanalista” (video analyzer), a very simplistic term actually, because there is much more work behind. Galatasaray reported my profile OFFICIAL MADE IN ITALY Marco con la squadra e l’allenatore Cesare Prandelli nel 2014 / Marco with the team and coach Cesare Prandelli in 2014 to Mancini which, after viewing my work, was impressed and immediately wanted me with him. They offered me a contract to fill the role of First Team Match analysts. This was a train that I could not lose, and despite a permanent contract with NATO, I decided to fulfill my dream, leaving NATO to accept a full-time contract with Galatasaray. What was the impact in this great reality? I have been projected in a wonderful city, and despite the experience, you never know what you’ve got until you get involved at the highest level, especially on the side of an important person as Roberto Mancini that immediately made me feel like an important part of the team. What was the innovative method you made the team? Being coach before videoanalista, I started from performance videos during intervals of matches, from the post match analysis where the next day they show up to the team elements of correction. Then with the technical and medical staff we have also started working on athletic training, comparing the data of our players to the players of the Champions League and the Turkish League to find the parameters of those who were not in shape and also to prevent injuries. Then Player Development, prepare videos to try to correct mistakes and OFFICIAL MADE IN ITALY develop the single player; Player Education, both for our players and for the boys academy, to educate them to technological and tactical aspects, reviewing games and training; we are in fact the only team to have organized courses and attended conferences to present our innovative method, because we want football world to grow and we put ourselves as a point of reference to international level. Two other fundamental aspects are research and media production. Research: to study the current football and predict future trends, discover innovative ways to improve technical, physical and tactical team performance. Media Production: Most of the media, unfortunately, have not yet valid parameters to be objective evaluations and statistical ratings of players. We create news for the media, to assess in detail the performance and compare the performance of the players. In the departments of Performance Analysis and Scouting we are very cohesive and it must be said that all this work is the result of a group activity. Also players can take advantage of these technologies? There is a portal where the player can see his game and training in detail through an internal production unit. In addition players like to discuss with us about their opponents, my job is alsoto filter, or else to collect all the data and translate them into football language summarizing them. Need the gift of synthesis, few words and short movies that express concepts. For you who have been coach, what’s the difference with being Chief Analyst? The head coach is like the captain of a ship: while the staff takes care of each area, the coach then takes the final decisions. You’re more ready to make the right decision when you have more knowledge of yourself and of the opponent, especially under stress. To know is to know how. The technology does not help you to control your luck but surely to anticipate the opponent countermove. “Moneyball”, winning in sport by using mathematics and statistics. Do you think that this concept is applicable in football? It depends on what level. At the individual level if you’re studying an opponent and you know that 90% of the time does a movement in the game most likely he will do that. Talking to your players, you have to help put the body in the best way to counter the opponent. Of course this does not apply to star players that are often unpredictable. Surely however technology helps to have a better physical condition. Compensate the tactical and technical level. The preparation can give you that extra percentage that will make a difference at the end of the season. SPORT&WELLNESS / 73 Interviewing Fabio Gallo: sport and digital world between Barcelona and London Streaming video solutions for sport organizations Fabio Gallo, negli uffici del team FC Barcellona / Fabio Gallo, in FC Barcelona team offices Intervista a Fabio Gallo: lo sport e il mondo digitale tra Barcellona e Londra Soluzioni video streaming per le organizzazioni sportive di D.N. Head of International Development for EMEA presso StreamAMG, Fabio ha oltre 10 anni di esperienza sia nell’industria digitale che sportiva. Fabio guida e gestisce la direzione strategica del business internazionale di StreamAMG con un focus principale ai mercati di Italia e Spagna. Raccontaci da dove sei partito. Tutto è iniziato al secondo anno di Università quando avevo una gran voglia di rendermi indipendente dalla paghetta settimanale dei miei genitori: decisi d’inviare il mio CV a un’azienda online che stava apren74 / OMI 2 - july/august 2015 do i battenti proprio in quegli stessi giorni e faceva capo a Tiscali, il colosso digitale italiano. Era un’occasione per poter conoscere da vicino il mondo aziendale e, soprattutto, fare i primi passi nel mondo digitale. Era il periodo del boom di internet, i primi anni 2000. Poi, una volta laureato, decisi di investire parte di quei soldi in un ulteriore master, un International MBA in una famosa business school di Barcellona. Pensavo fosse la maniera perfetta per potermi proiettare sul mercato lavorativo spagnolo. Casualità della vita che, una volta terminato il master, Dorna Sports, l’azienda organizzatrice del MotoGP con sede a Barcellona, mi cercò per creare un nuovo dipartimento di business online, chiamato ‘New Media Sales’. Sembrava il lavoro fatto su misura per me e quindi accettai. Perché il digital è così importante per te? Lavorare nel mondo del digital business significa lavorare in ambienti di lavoro dove niente è frutto del caso e tutto si trasforma in modo repentino; è probabilmente il settore meno noioso che conosca: un processo continuo di conoscenze e di arricchimento personale. OFFICIAL MADE IN ITALY Quanto ti ha aiutato l’essere italiano nel tuo percorso? Essere italiano è sempre qualcosa di cui andare molto fieri, soprattutto per chi vive, come me, all’ estero ormai da più di 15 anni. Nel mio passato come migrante, prima in Spagna ed adesso in Inghilterra, ho conosciuto tanti italiani che hanno lasciato la propria terra per avventurarsi in qualcosa di più emozionante, dove forse è più facile emergere e realizzare i propri sogni. Barcellona e il FC Barcellona ti hanno dato molta notorietà, è così? Quando ero piccolo avevo un sogno, ovvero lavorare per una squadra di calcio importante e non solo l’ho realizzato, ma ho avuto l’opportunità di farlo per il Club più importante al mondo, con un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro. Quando il FC Barcelona mi chiamò la prima volta chiedendo se volessi lavorare con loro all’interno del nuovo business digitale che stavano creando, pensavo fosse uno scherzo. Lavorare per un’organizzazione di questo tipo, e per di più a Barcellona, è stato da sempre un mio sogno, ma devo anche essere sincero ed ammettere che quando si lavora costantemente e con passione è più probabile che si raggiungano i risultati prefissati ed i sogni non sembrano più delle chimere irraggiungibili. Adesso vivi a Londra. Perché hai lasciato la squadra dei tuoi sogni per una nuova avventura oltre Manica? Senza dubbio è stata la scelta più difficile che abbia mai preso. Credo che quando si raggiunge il proprio sogno, si ha l’obbligo di non fermarsi e di continuare a cercare nuovi stimoli. A Barcellona stavo benissimo, avevo tutto quello che qualsiasi persona avrebbe desiderato, ma ero consapevole di non potermi accontentare e fermarmi a soli 35 anni. Così quando arrivò la chiamata da Londra di una società che sta letteralmente cambiando il modo di fare business nello sport, non potevo non prenOFFICIAL MADE IN ITALY derla in considerazione. StreamAMG, l’azienda inglese leader nelle soluzioni video per Sport club e federazioni di tutto il mondo, ha voluto costruire un progetto d’espansione internazionale partendo dal sottoscritto. Era ed è un’occasione imperdibile per cambiare il modus operandi in molti paesi europei, inclusa l’Italia. Abbiamo dei progetti bellissimi che stiamo sviluppando che coinvolgono tante federazioni e leghe sportive italiane di differenti discipline sportive e, insieme a loro, stiamo affrontando processi di cambiamento che daranno già dei frutti a partire dai prossimi mesi. Che progetti state creando in Italia? Ultimamente credo di viaggiare di più in Italia che in qualsiasi altro Paese europeo. Sto conoscendo veramente tanti manager vogliosi di cambiare le cose e di migliorarle, partendo anche da una strategia digitale diversa. Oggi lo Sport si deve misurare con quello che io chiamo ‘business etico’, cioè creare valore per gli utenti finali da una parte e generare nuovi introiti dall’altra. Una maniera per conseguirlo è proprio quella di avere una soluzione di video streaming che, passando dagli smartphone ai tablet o al proprio PC, dia un’esperienza unica ed appasionante a tutti gli utenti che vogliono seguire il propio sport preferito. Il video è l’elemento chiave per qualsiasi organizzazione sportiva, portatore di nuovi ingressi legati ai diritti audiovisivi e al miglioramento dell’esperienza dell’utente. Cosa consiglieresti a chi vorrebbe intraprendere la tua strada? In inglese si direbbe “never give up”, ovvero mai arrendersi. Se veramente si vuole raggiungere un obbiettivo importante nella propria carriera professionale, il mio consiglio è di lavorare duro, prendere decisioni anche rischiose e non ascoltare troppi consigli, soprattutto se vengono da persone che non hanno esperienze internazionali. La paura è il peggior nemico per fare carriera. Al giorno d’oggi nel mondo ci sono sempre più top manager che sono molto preparati ed agguerriti e le poche armi che abbiamo noi italiani le dobbiamo far valere. Vale un po’ per tutte le attività che si vuole intraprendere: le chiamo sempre le due D, ovvero la cura minuziosa dei dettagli da una parte, e il disegno, inteso come struttura organizzativa e strategica, dall’altra. Head of International Development for EMEA at StreamAMG, Fabio has over 10 years of experience in both industry and digital sports. Fabio guides and manages the strategic direction of international business of StreamAMG with a main focus on Italian and Spanish markets. Tell us, where did you start from? It all started in the second year of the University, when I had a great desire to become independent by my parents weekly allowance: I decided to send my CV to an online company that was opening its doors in those days and was owned by Tiscali, the Italian digital giant. It was an opportunity to get to know the business world and, above all, take the first steps in the digital world. It was the time of the Internet boom, the early 2000s. Then, once graduated, I decided to invest some of that money in another master, an International MBA in a famous business school in Barcelona. I thought it was the perfect way to be able to project on the Spanish labor market. Randomness of life is that, once i got the master, Dorna Sports, the company which organizes the MotoGP based in Barcelona, contacted me to create a new department of business online, called ‘New Media Sales’. It looked like the perfect job for me, so I agreed. Why is digital so important to you? Working in the world of digital business means working in an environments where nothing is due to chance and everything changes abruptly; is probably the less boring sector I know: a continuous process of knowSPORT&WELLNESS / 75 Dall’Italia alla Spagna fino all’Inghilterra. Il segreto? Non avere paura di prendere rischi / From Italy to Spain and England. The secret? Have no fear to take risks ledge and personal enrichment. What of your being Italian helped you abroad? Being Italian is always something to be very proud, especially for those who, like me, lived abroad for over 15 years. In my past as a migrant, first in Spain and now in England, I met many Italians who left their home land to venture into something more exciting, where perhaps it was easier to emerge and realize their dreams. Barcelona and FC Barcelona have given you a lot of notoriety, is that it? When I was little I had a dream, to work for an important football team, and not only I fulfilled it, but I also had the opportunity to do so for the most important club in the world, with a total revenue of over 500 millions euro. When FC Barcelona called me the first time asking if I wanted to work with them in the new digital business they were creating, I thought it was a joke. Working for an organization of that kind, and moreover in Barcelona, has always been a dream of mine, but I have to be honest and admit that when you work consistently and with passion you’re most likely to achieve the desired results and dreams no longer seem unattainable chimeras. Now living in London. Why did you let go the team of your dreams for a new adventure across the English Channel? 76 / OMI 2 - july/august 2015 No doubt it was the hardest choice I ever made. I believe that when you reach your dream, you have the obligation not to stop and to continue to seek new challenges. In Barcelona I was fine, I had everything a person could want, but I was aware that I could not settle and stop myself when only 35 years old. So when the call came from London from a company that is literally changing the way business is done in sports, I could not avoid to consider it. StreamAMG, the British company leader in video solutions for sports clubs and federations around the world, wanted to build a project of international expansion starting by myself. It was and still is a wonderful opportunity to change the way to work in many European countries, including Italy. We have some beautiful projects that we are developing involving many sports federations and Italian leagues from different sports disciplines and, with them, we are facing the processes of change that will bear fruits in the upcoming months. Which projects are you now creating in Italy? Lately I think I’ve been traveling more in Italy than in any other European country. I’m really getting to know many managers eager to change things and improve them, even starting from a different digital strategy. Today the sport is to be measured by what I call ‘business ethics’, that is to create value for end-users on the one hand and generate new revenues on the other. One way to achieve it is just to have a video streaming solution that passes from smartphones to tablet or own PC, giving a unique and passionate experience to all users who want to follow their very own favorite sport. Video is the key element to any sports organization, the bearer of new entries related to broadcasting rights and the improvement of user experience. What would you suggest to those who would like to pursue your career? In English you would say “never give up”, never surrender. If you truly want to achieve an important goal in your professional career, my advice is to work hard, sometimes make risky decisions and don’t listen to too many advices, especially if they come from people who do not have international experience. Fear is the worst enemy for a career. Nowadays there are more and more top managers who are very skilled and aggressive and we Italians have to enforce all the weapons we have. This is true for every kind of activity you want to undertake: I call this the two Ds, or the meticulous attention to detail on the one hand, and the design, intended as the organizational and strategic structure, on the other. OFFICIAL MADE IN ITALY Enjoy your wellness experience Cross Personal Designed by Antonio Citterio PERSONAL LINE inaugura una wellness experience più personale e connessa, grazie alla futuristica console UNITY™, navigabile come un tablet. CROSS PERSONAL, la nuova generazione di allenamento total body. Chiama l’800 707070 o vai su www.technogym.com/personal Showroom - via Durini 1, Milano Technogym Village - Cesena Shopping Fashion & Design A Milano Damiani Alan Journo Brunello Cucinelli Blumarine Moschino Dolce & Gabbana Tod’s Sport Max Prada Bulgari Scavia Gio Moretti Brunello Cucinelli Gilli Gioielli di Busatti & Co. 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