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Yashu e Prem, moda italo-indiana
Yashu & Prem, indian-italian fashion
Design e cibo per Ugo La Pietra
Design e food by Ugo La Pietra
Bergamo, una città da scoprire
Bergamo, a city to discover
Lo sport digitale italiano in Europa
Italian digital sport in Europe
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PHOTO: DAVIDE LOVATTI
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Labeljoy - VERSIONE DIMOSTRATIVA
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N°2, july/august 2015
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official
Editorial
A cura di
Lilli Moggio
Elena Iannone
Giornalista
Antonio Cataldo
Redazione
Luca Gaverina
Direttore Artistico
Antonella Antonello
Giornalista
Lilli Moggio
Direttore Responsabile
Domenico Novella
Responsabile Sport & Tourism
Francesco Violi
Direttore Marketing
Antonia Sacco
Legal Advisor
Alessandro Violi
Direttore Editoriale
Giovanni De Faveri
Giornalista
Pietro Ungari
Commercial Advisor
Filippo Galli
Advertising Manager
Francesco Raymond Violi
Redattore Beni Culturali
Fabrizio De Marco
Redazione
Federico Giusti
Giornalista
Raffaella Tarantola
Visual Artist
Paolo Dondossola
Giornalista
Marco Spina
Junior Sales Manager
Estate Made in Italy, quando la
tradizione incontra il nuovo
Da nord a sud, passando da storie di lunga tradizione a nuove
energie, un lungo viaggio che attraversa tutta l’Italia in questo secondo numero di Official Made in Italy!
Summer Made in
Italy, when tradition
meets modernity
From north to south, through tales of long tradition till
new energies, a long journey that crosses the whole
Italy in this second issue of
Official Made in Italy!
OFFICIAL MADE IN ITALY
Protagonista di un intero padiglione di Expo è lui, Bacco, il grande vino
italiano. Dalla Sicilia alla Valle D’Aosta ogni angolo di Italia ha il suo vitigno ideale. Difficile descriverlo…2500
anni di Storia con lo sguardo rivolto
anche al futuro e alle nuove tecnologie. Quando vi troverete nella Domus
Vini capirete quanto questa visita
sia esperienza, un percorso culturale, interattivo e multisensoriale. E
se questo assaggio di Belpaese non vi
dovesse bastare, vi portiamo nel padiglione Italia, per scoprire altre curiosità
ed eccellenze tutte Made in Italy.
Italia di eccellenze e Italia che camEDITORIAL / 3
Editorial
Written by
Lilli Moggio
bia, nuove prospettive come quelle
della Moda, dove a Milano lo storico
quadrilatero dello stile italiano si è
spostato in via Tortona, sui Navigli,
non solo atelier e showroom, ma anche musei di moda e design.
A proposito di design, un grande
nome in questo numero, quello di
Ugo la Pietra alla scoperta di un connubio che sposa artigianato e cibo.
E sempre rimanendo nel campo del
design, ma anche delle nuove tecnologie, lo sapevate che le nostre biciclette da pista sono tra le migliori al
mondo?
E visto che il filo conduttore di questo numero è il viaggio, nella sezione viaggi vi abbiamo riservato uno
sguardo particolare sul Nord Italia,
da Bergamo, città lombarda ricca di
eventi in questa estate di Expo a una
location unica come quella delle Dolomiti, non solo spettacoli naturali da
brivido, ma anche un grande evento
musicale che vi accompagnerà per
tutta l’estate con nomi prestigiosi
come il premio Oscar Nicola Piovani.
Chiudiamo con una novità. Il nostro
mensile da questo numero si arricchisce di una nuova sezione dedicata
allo sport e al benessere. Volti, competenze, sguardi al futuro, tutto ovviamente Made in Italy.
Potrei continuare, ma mi fermo qui.
È tempo di scoperta…Buon viaggio!
4 / OMI 2 - july/august 2015
Star of an entire pavilion of Expo is
him, Bacchus, the great Italian wine.
From Sicily to Valle D’Aosta every corner of Italy has its ideal grape. Hard to
describe it…2500 years of history with
an eye also to the future and new technologies. When you find yourself in
the Domus Vini (House of wine) you
“
Dalla moda milanese, nei suoi nuovi
templi dello stile, agli
eventi estivi della Bergamo di Expo. Dal pregiato vino italiano alla
musica d’autore sulle
pendici delle Dolomiti.
Un Italia da scoprire,
sotto il segno del Made
in Italy
”
understand how much this visit is
experience, a cultural, interactive and
multi-sensory journey. And if this
taste of the Belpaese wasn’t enough,
we bring you to the Italian pavilion, to
discover other curiosities and excel-
lences all Made in Italy.
Italy of excellences and Italy that
changes, new perspectives such as
those of fashion, in Milan, where the
historic quadrangle of Italian style has
shifted to via Tortona, on the canals,
not only atelier and showroom, but
also fashion and design museums.
Talking about design, a big name in
this issue, one of Ugo La Pietra, to
discover a combination that marries
crafts and food. And still remaining
in the field of design, but also new
technologies, did you know that our
racing bikes are among the best in the
world?
And since the theme of this issue is
the journey, the travel section we
have reserved a special look to the
Northern Italy, from Bergamo, Lombardy city full of events in this summer of Expo to a unique location as
that of the Dolomites, not only thrilling natural wonders, but also a great
musical event that will accompany
you throughout the summer with
prestigious names such as Oscar
award winner Nicola Piovani.
We close with a novelty. Our magazine from this issue is enriched with
a new section dedicated to sports and
wellness. Faces, skills, looks to the
future, all obviously made in Italy.
I could go on, but I will stop here. It’s
time to discover…Have a good trip!
OFFICIAL MADE IN ITALY
10
20
14
28
Fashion
Indice
Table of
contents
10
Milano, il nuovo quadrilatero
dello stile
Milan, the new style district
14
Yashu e Prem: «La nostra
favola fashion tra colore, fiori
e amore»
Yashu and Prem: «Our fashion
fairytale between colors,
flowers and love»
18
Nuovi trends: stile casual
e tecnologia per calzature
comode e creative
New trends: casual style and
technology for comfortable
and creative footwear
6 / OMI 2 - july/august 2015
Art & Design
20
La dieta mediterranea
secondo il design
The Mediterranean diet
according to design
24
Fondazione Pirelli: un retaggio secolare tra fotografie e
splendide locandine
Pirelli Foundation: a centuries-old heritage, between
photographs and stunning
posters
28
Il fascino discreto delle
biciclette italiane
The discreet charm of the
Italian bikes
OFFICIAL MADE IN ITALY
31
Intersezioni tra arte e natura:
sculture e installazioni per
un museo open air
Intersections between art and
nature: sculptures and installations for an open air museum
34
Quelle facce da bronzo
Those bronze faces
EXPO 2015
40
Expo 2015, viaggio all’interno
del padiglione Italia
Expo 2015, a journey inside
Italian Pavilion
OFFICIAL MADE IN ITALY
40
58
50
70
46
La bella Italia del vino
The beautiful Italy of wine
Food & Travel
50
Bergamo, una città da scoprire
Bergamo, a city ready to be
discovered
54
Il prosciutto di San Daniele,
un unicum
Prosciutto di San Daniele, a
unique example
58
La magia musicale delle montagne più belle del mondo
The musical magic of the world’s most beautiful mountains
63
Un’estate di festival tra arte,
musica, teatro e cinema
A summer of festivals through
art, music, theatre and cinema
66
Enterprise Hotel
Enterprise Hotel
Sport & Wellness
70
74
Intervista a Fabio Gallo
Interview to Fabio Gallo
Other
38
Illustrazioni: Josè Sala
Illustration: Josè Sala
78
Shopping a Milano
Shopping in Milan
Marco Fumagalli, il mago
dell’analisi calcistica
Marco Fumagalli, the magician
of football analysis
CONTENTS / 7
official
N°2 - july/august 2015
www.officialmadeinitaly.it
NUMERO 2 – ANNO I
Luglio/agosto 2015
EDITORE
O.M.I. – OFFICIAL MADE IN ITALY SRL
Sede legale: via della Moscova 39, 20121 Milano
Sede operativa: via Adele Martignoni 25, 20124 Milano
DIRETTORE EDITORIALE
Alessandro Violi
[email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE
Lilli Moggio
DIRETTORE MARKETING
Francesco Violi
REDAZIONE
Fabrizio de Marco, Antonio Cataldo, Raffaella Tarantola, Marco Spina
DIREZIONE E REDAZIONE MILANO
Via Adele Martignoni 25, 20124 Milano
Tel. 02 6997 211
RESPONSABILE SPORT & TOURISM
Domenico Novella (cell. +44 7788255361)
[email protected]
DIRETTORE ARTISTICO
Luca Gaverina
HANNO COLLABORATO/THANK YOU:
Antonella Antonello, Paolo Dondossola, Federico Giusti, Elena Iannone, Cristina Trivellin, Martina Coletti,
Francesco Raymond Violi, Antonia Sacco, Pietro Ungari, Chiara Lanzetta
PUBBLICITÀ
Filippo Galli (cell. +39 3471553010) [email protected]
Marco Spina [email protected]
[email protected]
INTERNET
www.officialmadeinitaly.it
LOGISTICA EDITORIALE
STAFF S.R.L.
Via G.B. Bodoni 24, 20090 Buccinasco (MI)
Tel. 02 45702433 [email protected]
STAMPA
CPZ SPA
Via Landri 37, 24060 Costa di Mezzate (BG)
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MILANO
Numero 30 del 09/02/2015
ABBONAMENTI
www.officialmadeinitaly.it/abbonamenti ; [email protected]
Tariffe: Italia - 11 numeri 40€; Europa – 11 numeri 80€; Resto del mondo - 11 numeri 160€
USA
TURCHIA
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INDIA
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1450 W. Horizon Ridge Pkwy
B-304, Henderson NV 89012
Temir Yayıncılık Sinan Temir
Meşrutiyet caddesi Aslı Han No
10 kat 1 No 29
Galatasaray İstanbul, Turkey
Tel: 00902122939898
Get & Gain Centre
3rd FLOOR ,301 SAGAR SHOPPING CENTRE,J.P.PROAD
Andheri West, Mumbai, Maharashtra 400058, India
8 / OMI 2 - july/august 2015
CINA
HONG KONG
BOOK77CN FASHION
Floor 12th, Building NO.10
LiBao GuangChang,
RongHua ZhongLu 8#,
Yizhuang, DaXin Qu,
Beijing, China
Foreign Press
Unit 4 & 6,7/F., Block A,
Tonic Industrial Centre,
26 Kai Cheung Road,
Kowloon Bay, HK
OFFICIAL MADE IN ITALY
OFFICIAL MADE IN ITALY
CONTENTS / 9
Milano, il nuovo
quadrilatero dello stile
Zona Tortona cede il passo all’alta moda
di Elena Iannone
Milan, the new
style district
Zona Tortona gives way to
high fashion
10 / OMI 2 - july/august 2015
Milano come Londra e Zona Tortona come Soho. A pochi passi dai Navigli un vecchio quartiere industriale
è diventato il fulcro del Made in Italy,
il nuovo cuore dell’alta moda. Nel
giro di pochi anni capannoni e vecchie fabbriche hanno lasciato il posto
a loft, musei di moda e design, atelier
e showroom. Oltre il ponte di Porta Genova
oggi convivono firme indipendenti
e multinazionali, ma anche ristoranti e bakery dai prezzi esorbitanti.
Zona Tortona, che è un vero e proprio
brand, deve la sua fortuna al Fuori Salone, quella settimana di aprile
in cui Milano diventa la capitale indiscussa del design. Il successo è in
parte riconducibile alla sua posizione privilegiata: un po’ nascosta, ma
abbastanza centrale. In parte alla sua
composizione, piena di enormi spazi da riqualificare. E così, insieme al
design, negli ultimi anni ha attirato
anche la moda.
Ermenegildo Zegna, Just Cavalli.
E poi ancora Moncler, Fendi e Diesel
fino ad Armani: Re Giorgio, infatti,
l’ha consacrata scegliendo d’installare lì il proprio museo. Tre piani di
eleganza e arte per l’Armani/Silos,
una raccolta di 40 anni di abiti, curata dallo stesso stilista.
Il Silos, un vecchio granaio industriale, si trova alla fine di via Bergognone, dove un tempo c’era un solo
parcheggio isolato, talmente vuoto
che si potevano incontrare gli allievi delle scuole guida intenti a fare
pratica. Oggi invece è il luogo in cui
sorge il tempio dell’alta moda, vera
incarnazione di stile milanese:
«Allestire Armani/Silos, decidere che
cosa esporre e con quali modalità,
concentrarsi sui temi che meglio
possono riassumere un pensiero e
uno stile, mi ha aiutato a riflettere
su 40 anni di lavoro, con passione ma
anche con equilibrio. Perché la moda,
che sembra vivere in un eterno presente, ha necessità di riflettere su se
stessa e sulle proprie radici proprio
per proiettarsi nel futuro, accompagnando e spesso anticipando i grandi
mutamenti sociali. Ricordarci come
siamo stati ci aiuta a capire come
potremo essere» ha dichiarato lo stilista durante l’inaugurazione.
Se la città ha un debito di gratitudine con Armani in particolare, e con
il mondo della moda in generale, è
normale che il rapporto fra le grandi maison e Milano sia sempre più
stretto. Ecco perché Zona Tortona
non è solo un nuovo quartiere della
moda, ma è anche la dimostrazione
del legame fra la manifattura italiana
a Milano, proprio perché non riguarda solo gli stilisti milanesi. Ermenegildo Zegna, ad esempio, ha inaugurato il suo nuovo quartier generale in
via Savona già nel 2008. Si tratta di
OFFICIAL MADE IN ITALY
Il quartier generale di Ermenegildo Zegna di via
Savona a Milano /
Ermenegildo Zegna
high quarters in Via
Savona, Milan
FASHION / 11
Armani/Silos è stato pensato e curato da Giorgio
Armani in persona /
Armani/Silos was conceived and realized by Giorgio
Armani himself
12 / OMI 2 - july/august 2015
Armani/Silos, 40 anni di storia di abiti racchiusi in un vecchio granaio industriale, diventato il nuovo tempio dell’alta moda /
Armani/Silos, 40-year history of clothes enclosed in an old industrial granary, that has become the new temple of high fashion
un enorme complesso — 8.000 mq
— che ospita gli uffici, ma anche la
vendita a livello globale, il tutto concepito con una struttura multifunzionale firmata Antonio Citterio and
Partners, con lo Studio Beretta.
E insieme agli edifici sono arrivate
anche le persone. Modelli, stilisti,
cantanti, e attori. E poi gli appassionati, più o meno fashion victim, che
qui vengono a spiare il movimento dello stile, per intercettare nuovi
trend.
Aspettando i prossimi eventi di
Moda, tra addetti ai lavori e turisti
incuriositi, il quartiere Tortona, in
quest’estate speciale di Expo, è in
pieno fermento.
IMAGES: DAVIDE LOVATTI
Milan as London and Zona Tortona as Soho. A short walking distance
from Navigli, a former industrial area
has become the focus of the Made in
Italy, the new center of high fashion.
Within a few years old sheds and factories have given way to lofts, museums and fashion design, ateliers
and showrooms.
Over the bridge of Porta Genova today independent and multinational
brands coexist, but also restaurants and bakeries of exorbitant prices.
Zona Tortona, which is a real brand,
OFFICIAL MADE IN ITALY
owes its fortune to the Fuori Salone,
the week of April when Milan became
the undisputed capital of design. The
success is partly due to its privileged location: a bit hidden, but central
enough. In part to its composition, full
of huge areas to be redeveloped. And
so, along with design, in recent years
it has attracted fashion.
Ermenegildo Zegna, Just Cavalli.
And then Moncler, Fendi and Diesel
up to Armani: King George, in fact,
consecrated that area by choosing to
install the museum there. Three floors
of elegance and art for the Armani/Silos, a collection of 40 years of clothes,
curated by the designer himself.
The Silos, an old industrial granary,
is at the end of Via Bergognone, where
once there was only one car parking,
so empty that you could meet driving
school students intent on practicing.
Today it is the place where the temple
of high fashion is located, true embodiment of Milanese style:
«Prepare Armani/Silos, decide what
and how to expose, focus on the topics that best sum up a thought and
style, helped me reflect on 40 years
of work, with passion but also with
balance. Because fashion, that seems
to live in an eternal present, needs to
reflect on itself and on its own roots to
project into the future, accompanying
and often anticipating the great social
changes. Remembering how we have
been, helps us to understand how we
can be», said the designer during the
inauguration.
If the city has a debt of gratitude
with Armani in particular, and the
world of fashion in general, it is normal that the relationship between the
great maisons and Milan is increasingly tight. That’s why Zona Tortona is not just a new fashion district,
but is also a demonstration of the
link between the Italian manufacture
in Milan, because it is not only about
fashion designers. Ermenegildo Zegna, for example, has opened its new
headquarters in Via Savona in 2008. It
is a huge complex — 8,000 square meters — which houses the offices, but
also the global sales, all designed with
a multifunctional structure signed by
Antonio Citterio and Partners, with
Beretta Studio.
And along with the buildings also
came people. Models, designers, singers, and actors. And then the fans,
more or less fashion victim, who
come here to spy on the movement of
style, to catch new trends. Waiting for
the next events of Fashion, between
insiders and curious tourists, the Tortona district, in this special summer
of Expo, is in full swing.
FASHION / 13
Abito in pizzo rosso melograno / Bloody pomegranate lace dress
Yashu e Prem: «La nostra favola
fashion tra colore, fiori e amore»
Una collezione senza eguali, dedicata alle donne
di tutte le età, che nasce tra India e Sardegna
di Antonella Antonello
Yashu and Prem: «Our fashion fairytale
between colors, flowers and love»
A collection with no equals, dedicated to women of all
ages, born between India and Sardinia
14 / OMI 2 - july/august 2015
OFFICIAL MADE IN ITALY
Alcuni degli abiti proposti nella collezione 2015 / Some of the dresses of the 2015 collection
Attraversando il verde punteggiato di bianche rocce lavorate dal
vento, mentre ti lasci alle spalle le
meravigliose conche di mare turchino della Costa Smeralda, la strada
sale e in pochi tornanti arrivi ad un
paesino dalla magica atmosfera: una
piccola chiesa, una deliziosa piazzetta, casette accostate una all’altra
come gatti in amore e appena dietro
lo spiazzo grande, quello del mercatino del giovedì — a cui tutto il jetset della costa accorre — e del tradizionale Palio degli Asinelli.
San Pantaleo, frazione di Olbia, così
vicino alle spiagge più “in” d’Europa
eppure così distante nella sostanza,
è un incanto bohémien popolato di
artisti e artigiani, che racconta scelte
di vita diverse. Yashu e Prem vivono qui per sei mesi l’anno, e la loro
boutique-salotto è un viaggio nel
colore e nella bellezza, quella ispirata
dalle mille nuances della Sardegna e
dell’India, l’altra loro “casa”.
Le donne di tutte le età amano le
loro creazioni, fatte di seta, cotoni leggeri, tessuti impalpabili, linee
uniche, essenziali, geniali scollature,
drappeggi, pinces e ruches, ricami:
tutto al posto giusto, in un mix che
sa di arte, misura, cuore e libertà.
Caftani, gonne ampie, pantaloni larghi o stile orientale, camicie di lino,
tuniche, abitini, originali borse, bluse
turchesi come il mare di qui e arancio, rosso e fucsia come i tramonti
orientali: abiti che vestono ed esaltaOFFICIAL MADE IN ITALY
no il corpo, e poi i gioielli con quello
stile etnico-chic, spesso pezzi unici
creati unendo ispirazioni indiane e
tradizione artigianale italiana.
Le loro collezioni sono un racconto
di contaminazioni e gusto, a detta di
chi le indossa hanno un’anima: quella che incontri quando indossi quel
capo, proprio quello che ti scivola
addosso come se fosse stato creato
per te.
«Questa è la magia che cerchiamo
ed è la nostra maggior soddisfazione — dicono Yashu e Prem — non c’è
nulla di commerciale in ciò che facciamo, e il successo per noi è la soddisfazione di chi indossa i nostri capi
e poi torna a trovarci. Il vestito è un
tramite, una magia, che vorremmo
trasmettesse il nostro cuore».
Quando arrivarono in Sardegna, nel
2005, dopo essersi incontrati sulla
strada della vita che li ha uniti in un
bellissimo romanzo, Daniel e Ilaria
erano già Yashu e Prem, nomi indiani
scelti dopo che la ricerca spirituale e
la meditazione della scuola di Osho
in India aveva fornito loro una chiave
nuova di vita. Due stilisti che avevano unito nel loro incontro anche il
loro talento. Daniel viene da studi artistici, Ilaria da esperienze nel mondo della moda ad alti livelli: nell’altra
vita, quella in cui era Pasquale, aveva
lavorato per Valentino a Milano, inseguendo il sogno, poi realizzato, di
diventare Ilaria, una stilista capace di
esprimere la sua anima.
«Venimmo in Sardegna — racconta Yashu — per proporre le nostre
creazioni alle boutique della Costa
Smeralda, ma ci snobbarono. Eravamo troppo avanti, non ci capivano.
Così abbiamo iniziato a vendere in
spiaggia, e poi quassù a San Pantaleo
al mercato del martedì (ora giovedì,
ndr). I riscontri erano ben diversi: è
stato subito un successo».
Da allora, tornano ogni inverno a
creare e produrre in quel di Goa, altro posto bellissimo, una spiaggia
dell’India con la sabbia bianca e tramonti mozzafiato. Lì sono le sete, i
colori, i sari delle donne, l’oro e i riflessi dei tessuti, le decorazioni dei
templi Indù, gli hennè, le feste di
primavera piene di fiori gialli, che li
ispirano, affinano la ricerca, perfezionano la loro arte.
«Tornati in Sardegna, nella primavera successiva ci dissero che al
mercato, in qualità di Artisti potevamo vendere tutto ma non i vestiti,
così affittammo una grande casa, in
campagna, con il giardino pieno di
buganvillee, e fiori colorati: vendevamo i nostri abiti lì, fu una processione di gente per tutta l’estate. Da
non crederci».
Invece sì: oggi le collezioni Yashu e
Prem sono vendute anche da alcune
sceltissime boutiques a Milano, New
York, Ibiza e Ginevra, oltre che in un
atelier di Bruxelles.
Ma il cuore di tutto è qui, in Sardegna: nella Yashu e Prem Collection
FASHION / 15
dell’estate 2015 la grande novità sono
una serie di nuove creazioni in lino
e cotone, con tipici ricami dell’isola, che escono dalle mani veloci
e sapienti di alcune sarte scelte da
Prem, un gruppetto di signore sarde
maestre di un’arte antica e unica. «Il
Made in Italy, e fatto a mano, crediamo abbia un valore inestimabile –
dicono – è praticamente impossibile
oggi avere un capo creato in questo
modo. Noi l’abbiamo voluto e intendiamo incrementare questo filone,
per esaltare l’artigianato italiano e
ridargli valore attraverso le nostre
creazioni».
I caftani indian-sardinian style
stanno già andando a ruba, perché il
mix qualità-originalità che Yashu e
Prem immettono nelle loro creazioni
è irresistibile.
L’altro filone che ha guidato l’ispirazione quest’anno sono le “zingare
d’India”: incredibili gitane che arrivano e fanno qualsiasi lavoro, anche
i muratori, senza perdere fascino e
femminilità, facendo tintinnare le
micro-monetine dei loro monili e gli
specchi dei loro vestiti.
«I loro tessuti con gli specchietti
sono diventati un leit-motive pieno
di fascino per noi, non abbiamo resistito — ride Yashu — e poi Prem ha
accompagnato gli abiti con la creazione di gioielli sulla stessa linea d’ispirazione, quasi tutti pezzi unici».
«Da museo…» racconta chi li ha visti nella festa per l’inaugurazione del
nuovo negozio sulla piazzetta, sulle
note di una musica dolce e densa di
spiritualità, con una ballerina indiana a danzare. In pieno stile Yashu e
Prem, a inaugurare un’estate di pace,
colore e bellezza.
Crossing the green dotted with
white rocks worked by the wind, as
you leave behind the beautiful valleys
of the turquoise sea of ​​the Costa Smeralda, the road goes up and in a few
bends you come to a small town with
a magical atmosphere: a small church,
a delightful little square, houses juxtaposed to each other like cats in love
16 / OMI 2 - july/august 2015
and just behind the large clearing, that
of the Thursday market — in which all
the jet-set of the coast rushes — and
the traditional Palio of the Donkeys.
San Pantaleo, a fraction of Olbia, so
close to the best beaches in Europe
and yet so distant in substance, is a
bohemian charme populated by artists and craftsmen, which tells different life choices. Yashu and Prem live
here for six months a year, and their
boutique-lounge is a journey through
color and beauty, inspired by a thousand shades of Sardinia and India,
their other “home”.
Women of all ages love their creations,
made of silk, light cottons, impalpable
fabrics, unique lines, essential, bril-
“
La boutique-salotto di Yashu e Prem è un
viaggio nel colore e nella
bellezza, quella ispirata
dalle mille nuances della Sardegna e dell’India,
l’altra loro “casa”.
”
liant necklines, draping, pleats and
ruffles, embroidery: everything in the
right place, in a mix that tastes like
art, measurement, heart and freedom.
Caftans, skirts, slacks or oriental style pants, linen shirts, tunics, dresses,
original bags, blouses as turquoise as
the sea here and orange, red and pink
as the Oriental sunsets: clothes which
wear and enhance the body, and then
jewelery with that ethnic-chic style,
often unique pieces created by combining Indian inspirations and Italian
craftsmanship heritage.
Their collections are a story of contamination and taste, and according
to the wearer they have a soul: one
that you meet when you wear that
cape, the one that washes off on your
body like it was crafted for you.
«This is the magic that we look for
and it is our greatest satisfaction —
say Yashu and Prem — there is nothing
commercial in what we do, and suc-
cess for us is the satisfaction of those
who wear our clothes and then come
back to find us. The dress is a means,
a spell, we would like it to transmit
our heart».
When they arrived in Sardinia in
2005 after they met on the road of life
that brought them together in a beautiful novel, Daniel and Ilaria were
already Yashu and Prem, Indian names chosen after the spiritual research and meditation of Osho school in
India had provided them with a key
to a new life. Two fashion designers
who had joined in their meeting also
their talent. Daniel comes from artistic studies, Ilaria from experiences in
the fashion world at the highest level:
in the other life, the one in which she
was Pasquale, she had worked for Valentino in Milan, chasing the dream,
later realized, to become Ilaria, a fashion designer capable of expressing
his soul.
«We came in Sardinia — tells Yashu —
to bring our creations to the boutiques
of the Costa Smeralda, but got snubbed.
We were too far ahead, they did not understand us. So we started selling on the
beach, and then up here in San Pantaleo
market on Tuesday (now Thursday, ed).
The findings were quite different: it was
an immediate success».
Since then, they return every winter
to create and produce in Goa, another
beautiful place, one of Indian beaches with white sand and stunning
sunsets. There are silks, the colors,
the saris of women, the gold and the
reflections of the fabrics, the decorations of the Hindu temples, the henna, the spring festivals full of yellow
flowers, which inspire them, refine
the search, perfect their art.
«Back in Sardinia, the following
spring we were told that in the market, as artists, we could sell everything
but the clothes, so we rented a large
house in the countryside, with a garden full of bougainvilleas and colorful
flowers: we sold our clothes there, it
was a procession of people all summer. Unbelievable.»
Believe it or not: today Yashu and
Prem collections are also marketed
OFFICIAL MADE IN ITALY
L’interno del negozio Yashu e Prem / Yashu e Prem store, inside view
by some higly selected boutiques in
Milan, New York, Ibiza and Geneva, as
well as in an atelier in Brussels.
But the heart of it all is here, in Sardinia: in Yashu and Prem Collection of
summer 2015, big news are a number
of new creations in linen and cotton,
with typical embroidery of the island,
which come from the fast and learned
hands of some seamstresses chosen
by Prem, a small group of sardinian
ladies, teachers of an ancient and
unique art. «The Made in Italy and the
hand made, we believe have inestimable value — they say — is virtualOFFICIAL MADE IN ITALY
ly impossible today to have a piece
created in this way. We wanted and
we intend to increase this trend, to
enhance the Italian craftsmanship and
give it value through our creations».
The indian-sardinian style caftans
are already flying off the shelves, because the mix between quality and
originality that Yashu Prem put into
their creations is irresistible.
The other trend that has guided the
inspiration this year are the “gypsies
of India”: incredible gitanas who come
and do any job, even masons, without
losing charm and femininity, jingling
the coins of their micro-jewelry and
the mirrors of their clothes.
«Their fabrics with mirrors have
become a leit-motive full of charm
for us, we could not resist — Yashu
laughs — and then Prem accompanied
clothes making jewelry on the same
line of inspiration, almost all unique».
«Fine art…» say those who saw them
in the celebration for the inauguration
of the new store on the square, soft
music full of spirituality playing, with
an Indian dancer dancing. Style Yashu
and Prem, to inaugurate a summer of
peace, color and beauty.
FASHION / 17
Nuovi trends: stile casual e tecnologia
per calzature comode e creative
Geox Nebula – Collezione autunno/inverno 2015 per uomo
Sponsored by GEOX
New trends: casual
style and technology
for comfortable and
creative footwear
Geox Nebula - Men fall/
winter 2015 collection
18 / OMI 2 - july/august 2015
La nuova calzatura Geox Nebula
è un modello all-season che traduce l’equilibrio tra qualità, comfort e
creatività in una silhouette casual e
versatile, perfetta per ogni occasione
e momento della giornata. Leggera,
flessibile e priva di cuciture — sosti-
tuite da termosaldature a caldo — la
tomaia unisce le linee athletic alle
suole al neon ispirate ai colori delle
uniformi sportive come l’arancione, il blu e il giallo fluo. La scarpa
che respira integra così estetica e
funzione in una slip-on ergonomiOFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGES: ADAM KATZ SINDING (@LE21EME)
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
IMAGES: NABILE QUENUM (@JAPERDUMAVESTE)
ca e iper-moderna, in cui il concetto di stile in movimento si esprime
nell’estrema praticità di forme progettate per camminare nel mondo.
Idrorepellente e dotata di straordinarie qualità termoregolanti, questa
calzatura è risultato dell’esclusivo
sistema Inner Breathing, che grazie
alla tecnologia Net Breathing System
assicura un elevato grado di traspirazione attraverso aperture più ampie
nei punti critici della suola. Inoltre,
il sistema 3D PERFORMANCE UNIT
calibra la struttura in base ai naturali
punti d’appoggio del piede, utilizzando materiali che garantiscono il
massimo effetto “cushioning” e i più
alti standard di flessibilità, tenuta e
stabilità.
The new footwear Geox Nebula is
an all-season model that translates
the balance between quality, comfort
and creativity in a casual and versatile silhouette, perfect for any occasion
OFFICIAL MADE IN ITALY
and time of day. Lightweight, flexible
and free of seams — replaced by heat
welding — the upper combines athletic lines with neon soles inspired by
the colors of sports uniforms such as
orange, blue and fluorescent yellow.
The shoe that breaths combines aesthetics and function in an ergonomic and hyper-modern slip-on, in
which the concept of style in motion
expresses the extreme practicality of
forms designed to walk in the world.
Water repellent and with outstanding
thermoregulatory capabilities, this
footwear is the result of the exclusive
system Inner Breathing, that thanks
to Net Breathing System technology
ensures a high degree of breathability through larger openings in critical
areas of the sole. Moreover, the 3D
system PERFORMANCE UNIT calibrates the stucture of the sole according
to the natural points of support of the
foot, using materials that guarantee
maximum “cushioning” effect and the
highest standards of flexibility, strength and stability.
FASHION / 19
La dieta mediterranea secondo il design
di Elena Iannone
Con Ugo La Pietra, eccellenza Made in Italy,
alla riscoperta di artigianato e cibo
The Mediterranean diet
according to design
With Ugo La Pietra, Made in
Italy excellence, to rediscover
crafts and food
20 / OMI 2 - july/august 2015
La dieta mediterranea più che un
semplice modo di nutrirsi, diventa
fonte d’ispirazione. Iscritta nelle liste
dell’Unesco dal 2007 come patrimonio culturale dell’umanità, è l’oggetto d’ispirazione per un esperimento
un po’ particolare.
Gli studenti della Creative Academy di Milano, la scuola internazionale di design fondata dal Gruppo Richemont nel 2003, sono stati
chiamati a riflettere e interpretare la
cultura delle regioni italiane a partire
dalla dieta che, come recita l’Unesco,
«si fonda nel rispetto per il territorio
e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività
tradizionali e dei mestieri collegati
alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo».
Guidati dal maestro d’eccezione
Ugo La Pietra, uno degli interpreti
più ecclettici e poliedrici della storia del design italiano, venti ragazzi
hanno prodotto oltre cinquanta pezzi
unici. Ma soprattutto, hanno sfruttato l’occasione per scoprire la diversità delle tradizioni e delle tecniche
di produzione artigianali che, purtroppo, stanno scomparendo: «Avevamo un patrimonio di conoscenze,
ma non l’abbiamo saputo sfruttare.
In tutto il mondo esiste il “kraft” inteso come alto artigianato. In Svezia
un artigiano può vivere producendo
dieci sedie all’anno, mentre in Italia
sarebbe impossibile. E così, a furia di
puntare solo sulla teoria, sulla progettazione filosofica, siamo rimasti
indietro nella cultura del fare» spiega
La Pietra, che continua: «ad esempio
sull’alimentazione la mancanza di
chiarezza ha fatto crescere in maniera esponenziale i nuovi professori del
cibo. E così cuochi, showman confezionano quotidianamente messaggi, ma la verità è che non sappiamo
granché di quel che ci troviamo nel
piatto».
Quest’esperimento, un po’ contro-
OFFICIAL MADE IN ITALY
Laetitia Roz,
Bicchieri intrecciati / Laetitia
Roz, interwoven
glasses
ART&DESIGN / 21
Romain Blot, piatto arabo per la Sicilia / Romain Blot, arabic plate for Sicily
corrente, ha trovato il suo culmine in
un’esposizione al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ma va inquadrato in un
percorso più ampio, proprio quando
Milano è impegnata dall’Expo sul
cibo. Il risultato ha prodotto una tavola apparecchiata con i pezzi degli
studenti: venti piatti per ciascuna
regione d’Italia. Altrettanti bicchieri,
e poi ancora centritavola che dialogano insieme. Un piano imbandito
che rappresenta idealmente il Bel
Paese nelle sue tradizioni culinarie e,
perché no, artigianali.
I giovani designers hanno collaborato con veri laboratori artigianali
(quei pochi rimasti) come il vicentino
Massimo Lunardon, maestro del vetro
soffiato a bocca per i bicchieri, o il milanese Puzzo che ha prodotto i piatti.
«I ragazzi erano molto contenti,
hanno visto concretizzarsi i propri
progetti, e sicuramente lavorare a
stretto giro con artigiani altamente
qualificati è stato un momento prezioso per la loro formazione» racconta Lucio, figlio di Ugo, a sua volta
22 / OMI 2 - july/august 2015
designer che per questo progetto si è
occupato di realizzare una documentazione video, proiettata durante l’esposizione.
«C’è ancora una parte manuale,
anche se cambiano le tecnologie. In
questo progetto, ad esempio, insieme
ai laboratori del vetro e della ceramica abbiamo realizzato anche elementi con l’ausilio di stampanti 3d e
altri macchinari messi a disposizione
dal Fablab milanese Open Dot, perché anche così si coniuga tradizione
e innovazione» continua Lucio.
E chissà che proprio grazie alle
nuove tecnologie non si possa recuperare un po’ di tradizione, per rafforzare presto quella cultura del fare
che tanto ha dimostrato di valere in
ognuna delle venti regioni d’Italia.
The Mediterranean diet, more than
just a way of eating, it becomes a
source of inspiration. Registered in
the list of UNESCO as a world cultural
heritage since 2007, it is the object of
inspiration for a fairly special experiment.
The students of the Creative Academy in Milan, the international
school of design founded by the Richemont Group in 2003, were called
to reflect and interpret the culture of
the Italian regions starting from the
diet that, as stated in UNESCO «it is
grounded in respect for the territory
and biodiversity, and ensures the
conservation and development of traditional activities and crafts linked to
fishing and farming communities of
the Mediterranean.»
Led by exceptional teacher Ugo La
Pietra, one of the most eclectic and
versatile performers in the history of
Italian design, twenty students have
produced over fifty unique pieces.
But above all, they have taken advantage of this opportunity to discover the diversity of the traditions and
techniques of craft production which, unfortunately, are disappearing:
«We had a wealth of knowledge, but
we have not been able to exploit it.
OFFICIAL MADE IN ITALY
Ugo La Pietra, maestro del design italiano, con il figlio Lucio / Ugo La Pietra, one of the most influencial italian designers, with his son Lucio
Worldwide there is a “kraft” considered as high craftsmanship. In Sweden,
a craftsman can live producing ten
chairs a year, while in Italy it would be
impossible. And so, by betting on just
the theory, the design philosophy,
we have lost ground in the culture of
doing» says La Pietra, who continues:
«in example, speaking of feeding, the
lack of clarity has increased exponentially the numbers of food professors.
And so cooks as showmen wrap messages everyday, but the truth is that
we do not know much about what we
have on the dish.»
This experiment, a bit countercurrent,
found its culmination in an exhibition
at the Museo Poldi Pezzoli in Milan,
but should be viewed in a wider look,
as Milan is just committed on food by
OFFICIAL MADE IN ITALY
EXPO. The result has produced a table
set with pieces made by the students: twenty dishes for each region of
Italy. As many glasses, and then again
centerpieces that interact together. A
plane full of food that ideally represents our beautiful country in its culinary
and, why not, craft traditions.
Young designers have worked with
real workshops (the few remaining)
as Massimo Lunardon from Vicenza, master of mouth-blown glass for
glasses, or the Milanese Puzzo that
produced dishes.
«The kids were very excited, they
saw the realization of their projects,
and certainly work closely with highly skilled craftsmen around was
a precious moment for their education» says Lucio, son of Ugo, designer
as well who, for this project, was in
charge of realizing a video documentation, projected during the exhibition.
«There’s still an analogic part, although technologies are changing. In
this project, for example, along with
the laboratories of glass and ceramics we have also created elements
with the aid of 3D printers and other
equipment provided by the Milanese
Fablab Open Dot, because even so tradition and innovation are combined»
continues Lucio.
And who knows, thanks to new
technologies we could maybe catch
up on some tradition, soon to strengthen the culture of doing that much
has proven to be worth in each of the
twenty regions of Italy.
ART&DESIGN / 23
Fondazione Pirelli: un retaggio secolare
tra fotografie e splendide locandine
di Alessandro Violi
Oltre 140 anni di Storia e Cultura d’Impresa
Pirelli Foundation: a
centuries-old heritage,
between photographs
and stunning posters
More than 140 years of History
and Corporate Culture
Mario Bertoglio - Bozzetto
per pneumatico Superflex
Stella Bianca,1931-1935 /
Mario Bertoglio - Sketch for
Superflex Stella Bianca tire,
1931-1935
OFFICIAL MADE IN ITALY
La storia di Pirelli, multinazionale
tra le più longeve della storia italiana, è contraddistinta da una cultura
d’impresa capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, ricerca scientifica e sperimentazione artistica, valorizzazione
dei talenti e internazionalità.
Voluta dall’azienda e dalla famiglia
Pirelli, la Fondazione, che rispecchia
la volontà di preservare e valorizzare le radici storiche dell’azienda, è
situata in una palazzina degli anni
Trenta, lo storico “Fabbricato 134”,
che rappresenta una delle ultime testimonianze dell’architettura industriale che un tempo caratterizzava
l’intero quartiere. Ristrutturata dallo
Studio Cerri & Associati secondo un
progetto che ne salvaguarda le caratteristiche originali, la sede della
Fondazione accoglie il visitatore con
una frase in dialetto milanese riprodotta in grandi dimensioni: Adess
ghe capissarem on quaicoss: andemm a guardagh denter («Adesso ci capiremo qualcosa, andiamo a
guardarci dentro»). La citazione, che
riprende uno dei motti dell’ingegner
Luigi Emanueli, inventore nel 1917 del
cavo a olio fluido, è un riferimento
alla concretezza e all’attitudine alla
ricerca che hanno caratterizzato fin
dagli esordi la cultura del Gruppo.
Gli spazi della Fondazione, oltre
all’Archivio Storico, agli uffici, alla
sala di consultazione e a un ampio
open space dedicato a esposizioni e conferenze, ospitano due opere
di grande formato, che si possono
considerare vere e proprie immagini-simbolo della storia di Pirelli:
L’uscita delle maestranze Pirelli dallo stabilimento di via Ponte Seveso
(1905), uno straordinario ritratto collettivo e una delle testimonianze fotografiche più importanti dell’intero
Archivio Storico e La ricerca scientifica di Renato Guttuso (1961), un
grande dipinto che raffigura uomini
e donne in camice bianco, intenti a
studiare il mondo con strumenti e
microscopi.
L’Archivio Storico Pirelli conserva la documentazione sulla storia e
l’attività dell’impresa dalla sua fondazione (1872) a oggi. Questo eccezionale patrimonio costituisce una
preziosa risorsa sia per il Gruppo che
vi può rintracciare le radici della propria storia e trarne un utile supporto
all’attività odierna, sia per la collettività, che qui può trovare testimonianze uniche sulla storia del Paese.
ART&DESIGN / 25
“
C’è una grande dose di
creatività nel fare nascere un’impresa. Nel tempo la creatività
gioca sempre un ruolo essenziale anche per fare nuovi prodotti,
conquistare nuovi mercati, sperimentare nuove forme d’organizzazione e nuovi linguaggi. La vita
dell’impresa, insomma, è un atto
continuo di creatività, il risultato di
una spinta all’innovazione che si
sposa, in modo originale, con le
tendenze all’organizzazione. Intraprendenza con tratti di genio.
E assidua cura del metodo.
Gino Boccasile - Bozzetto per borse per acqua calda, 1952 /
Gino Boccasile - Sketch for hot water bags, 1952
Del patrimonio della Fondazione
fa parte anche la biblioteca tecnico-scientifica Pirelli, composta da
circa 16.000 volumi sulla tecnologia
della gomma e dei cavi dall’Ottocento fino ai nostri giorni, comprese
numerose riviste tecniche straniere
di cui Pirelli detiene le uniche copie presenti in Italia, come l’inglese
“India Rubber Journal”, la rivista più
antica del mondo sull’industria del
caucciù (1888) o l’americana “India Rubber World” pubblicata a New
York tra il 1889 e il 1954.
La Fondazione, al fine di rendere
fruibile al pubblico il ricco patrimonio culturale del Gruppo Pirelli, ha
adottato nel 2014 la piattaforma e catalografica xDams per le esigenze di
schedatura e inventariazione digitale
dell’archivio aziendale. Il progetto ha
26 / OMI 2 - july/august 2015
Marco Tronchetti Provera
Presidente e Amministratore Delegato Pirelli
previsto la creazione di una library
digitale, attraverso la realizzazione
del sito web di accesso e consultazione della documentazione storica:
fotografie, bozzetti e disegni, filmati, corredati da informazioni su
contenuti, autori, date di produzione, ricercabili per nomi, date, parole chiave. Gli inventari dell’Archivio
Storico Pirelli sono disponibili online
in italiano e in inglese sul sito http://
search.fondazionepirelli.org/pirelli/
The history of Pirelli, one of the
most long-lived multinational of Italian history, is distinguished by a corporate culture capable of combining
technological innovation and humanities, scientific research and artistic
”
experimentation, development of talents and internationality.
Commissioned by the company and
by Pirelli family, the foundation, which reflects the desire to preserve and
enhance the historical roots of the
company, is located in a building of
the thirties, the historic “Building 134”,
which represents one of the last testimonies of industrial architecture that
once characterized the entire neighborhood. Restored by Studio Cerri &
Associati according to a plan which
safeguards the original features, the
seat of the Foundation welcomes visitors with a phrase in Milanese dialect
reproduced in large: Adess ghe capissarem on quaicoss: andemm to guardagh denter (“Now we are going to
understand something , we’re going
to look into it “). The quote, which
OFFICIAL MADE IN ITALY
“
There is a great deal of
creativity in giving birth to a business. Over time, the creativity always plays an essential role
to make new products, open up
new markets, experiment with
new forms of organization and
new languages. In short, the life
of the company is a continuous act of creativity, the result of
a push for innovation that goes,
in an original way, through trends
to organization. Resourcefulness
with traits of genius. And assiduous care of the method.
Marco Tronchetti Provera
Pirelli President and CEO
IMAGES: FONDAZIONE PIRELLI
incorporates one of the mottos of the
engineer Luigi Emanueli, inventor in
1917 of the oil-filled cable, is a reference to the reality and the attitude to
research that have characterized since
the beginning the Group’s culture.
The spaces of the Foundation, in
addition to the Historical Archive, the
offices, the consultation room and a
large open space dedicated to exhibitions and conferences, hosting two
large works, which can be considered
real image-symbol of Pirelli history:
The output of the workers from the
Pirelli plant in Via Ponte Seveso (1905),
an extraordinary collective portrait
and one of the most important photographic testimonies of the entire
Historical Archive and Scientific research of Renato Guttuso (1961), a large
painting depicting men and women in
OFFICIAL MADE IN ITALY
”
Pavel Michael Engelmann - Bozzetto per pneumatici auto, 1952 /
Pavel Michael Engelmann - Sketch for car tires, 1952
white coats, who were studying the
world with tools and microscopes.
The Historical Archive Pirelli keeps
historical records and activities since
its foundation (1872) to today. This
unique heritage is a valuable resource
for the group that can trace the roots
of their history and draw a useful support to today community and you can
find here unique testimonies on the
history of the country.
The assets of the Foundation is also
part of the technical-scientific Pirelli’s library, made up of about 16,000
volumes on rubber technology and
cables from the nineteenth century
to the present day, including a number of foreign technical journals which copies present in Italy are Pirelli’s
exclusive, English as “India Rubber
Journal” magazine world’s oldest in-
dustry of rubber (1888) or the American “India Rubber World” published
in New York between 1889 and 1954.
The Foundation, in order to make
available to the public the rich cultural
heritage of the Pirelli Group, adopted
in 2014, the platform and cataloging
xDams for the needs of cataloging and
archiving digital archive business. The
project involved the creation of a digital library, through the creation of
the website access and consultation
of historical documents, photographs,
sketches and drawings, films, accompanied by information on the content,
authors, dates of production, searchable by names, dates, key words.
The inventories of the Historical Pirelli
are available online in Italian and in
English on the website http://search.
fondazionepirelli.org/pirelli/
ART&DESIGN / 27
The discreet charm
of the Italian bikes
A worldwide succes between technology and design
IRD, le migliori bici a scatto fisso al mondo / IRD, the best fixed gear bikes in the world
Il fascino discreto delle
biciclette italiane
«Si vendono solo due tipi di biciclette: quelle che vincono e quelle
fatte con passione». Matteo Zazzera
ha occhi azzurro chiaro con piccole
venature gialle, e quando parla di
bici luccicano e sembrano dorate. È
lui che insieme a quattro amici ha
creato IRD, una casa di produzione
che sforna alcune fra le migliori bici
a scatto fisso del mondo.
Tutto è cominciato nel 2008 a Modena. Quattro amici, Matteo, Francesco, Luca e Rocco si ritrovano al
bar e condividono un sogno: hanno in testa di realizzare biciclette a
scatto fisso Made in Italy, come le
vogliono loro.
Matteo corre nei velodromi da
quando è adolescente e da sempre
è appassionato di ciclismo. Luca e
Francesco sono appena tornati rispettivamente da New York e Londra, e hanno visto che lo scatto fisso, la tipica bici da pista, comincia a
diffondersi anche nelle metropoli e
sta diventando una moda.
Una passione e, forse, anche un
business. Il primo laboratorio, “Iride
Hub” è un capannone enorme, poco
fuori Modena. L’atmosfera è stimolante e l’officina diventa in fretta un
punto di riferimento per incontri ed
eventi. «All’inizio erano soprattutto bici di recupero provenienti dai
velodromi, ma presto abbiamo terminato le scorte. E allora abbiamo
cominciato a produrle» racconta
Matteo. Oggi il capannone non c’è
più, al suo posto, invece, un negozio
in centro a Modena, che esporta in
Un successo mondiale fra innovazione,
tecnologia e design
di Elena Iannone
28 / OMI 2 - july/august 2015
OFFICIAL MADE IN ITALY
tutto il mondo.
Dopo soli sette anni da quel tiepido pomeriggio modenese i soci — cui
nel frattempo si è aggiunto Walter
— hanno imposto la propria bici in
tutti i circuiti professionali più importanti, fino a vincere nel 2014, con
il team IRD Fixed, quello che si può
definire il mondiale della bici a scatto
fisso: la Red Hook Criterium. Forti del
loro successo i campioni in carica si
sono buttati in una nuova avventura, e hanno aperto un negozio in Cina
diventando il primo store di bici a
scatto fisso Made in Italy.
Del resto il successo delle bici italiane nel mondo non è una novità.
L’amore per il ciclismo in Italia ha
sempre coinciso con produzioni di
primissimo livello. Ma che succede
quando la tradizione incontra l’innovazione?
Ad esempio nasce Sadabike, la prima
bicicletta senza raggi. Un gioiello di
tecnologia inventato da un ingegnere
trentunenne, Gianluca Sada, che per
questa creazione rivoluzionaria ha
vinto il premio “IDEA-TO” assegnato dall’ordine degli ingegneri di Torino. La bici è quasi completamente
in alluminio e pesa solo dieci chili. E
quando c’è l’idea arriva anche il business.
Il successo si è trasformato in una
start up, e mentre Sadabike si prepara a entrare in commercio entro
la fine dell’anno, il suo inventore
è sommerso di richieste da tutto il
mondo, da tutti gli appassionati che
vogliono accaparrarsene un esem-
OFFICIAL MADE IN ITALY
plare il prima possibile.
E non è solo una questione di tecnologia, ma anche di design, come
hanno chiarito i giudici del Red Dot
design award, uno dei riconoscimenti più importanti del mondo, che per
il 2015 hanno premiato un’altra start
up italiana, questa volta di Bolzano.
Si chiama “Leaos” e ha presentato
una bici elettrica solare, un gioiello di design e tecnologia: è il primo
“
Il mix di tecnologia
e la cura del design fa
della bicicletta a scatto
fisso un vero e proprio
cult, entrato di diritto nella storia del design internazionale
”
modello al mondo a vantare i pannelli solari integrati direttamente nel
telaio. E così il mix di tecnologia e la
cura del design fa di questa bicicletta un vero e proprio cult, entrato di
diritto nella storia del design internazionale.
«We only sell two types of bikes:
those who win and those made with
passion.» Matteo Zazzera has pale
blue eyes with small yellow streaks,
and when it comes to bikes they shine
and seem golden. It is he who along
with four friends created IRD, a company that produces some of the best
fixed gear bikes in the world.
It all started in 2008 in Modena. Four
friends, Matteo, Francesco, Luca and
Rocco meet at the bar and share a
dream: they have in mind to build
Made in Italy fixed gear bicycles, as
they want them to be.
Matteo runs in the velodrome since
teenager and has always been passionate about cycling. Luca and Francesco have just returned from New York
and London respectively, and have
seen that the fixed gear, a traditional
track bike, begins to spread in cities
and is becoming a trend.
A passion and perhaps even a business. The first workshop, “Iride Hub”,
is a huge shed, just outside Modena. The atmosphere is stimulating
and the workshop quickly becomes
a point of reference for meetings and
events. «At first they were mostly
bikes recovered from the velodrome, but soon we finished stocks. And
then we began to produce them» says
Matteo. Today the shed is gone; in its
place, however, there’s now a shop in
the center of Modena, which exports
worldwide.
After only seven years since that
warm afternoon the members — which in the meantime has gained Walter — have imposed their bikes in all
major professional circuits, up to win
in 2014, with the team IRD Fixed, what
can be defined the world championship of the fixed gear bike: the Red
ART&DESIGN / 29
Hook Criterium. Following their success the reigning champions have taken the plunge into a new adventure,
and opened a store in China, becoming the first store of Made in Italy
fixed gear bikes.
After all, the success of the Italian
bike in the world it is nothing new.
The love for cycling in Italy has always
coincided with productions of the highest level. But what happens when
tradition meets innovation?
For example Sadabike was born, the
first bike without rays. A jewel of
technology invented by a thirty-o-
30 / OMI 2 - july/august 2015
ne years old engineer, Gianluca Sada,
who for this revolutionary creation
has won the “IDEA-TO” prize, awarded by the association of engineers in
Turin. The bike is almost completely
made of aluminum and weighs only
twenty pounds. And when there is the
idea comes the business.
The success has turned into a startup, and while Sadabike is preparing
to enter the market later this year, its
inventor is inundated with requests
from around the world, by fans who
want to accomadate a copy as soon as
possible .
It is not just a matter of technology,
but also of design, as the judges have
made clear the Red Dot design award,
one of the most important awards in
the world, which for 2015 have awarded another Italian start-up, this time
in Bolzano. It’s called “Leaos” and presented a solar electric bike, a jewel of
design and technology: it is the first
model in the world to boast solar panels integrated directly into the frame. And so the mix of technology and
careful design makes this bike a real
cult, rightly placed in the history of
international design.
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGES: IRD
Team IRD Fixed, campione nel 2014 del Red Hook Criterium, il mondiale della bici a scatto fisso /
Team IRD Fixed, winner of Red Hook Criterium 2014, the world championship for fixed gear bikes
Crystal Garden di Dennis Oppenheim, uno dei più famosi partecipanti ad Intersezioni /
Crystal Garden by Dennis Oppenheim, one of the most famous participants at Intersezioni
Intersezioni tra arte e natura: sculture e
installazioni per un museo open air
di Cristina Trivellin
Al Parco della Biodiversità di Catanzaro
l’arte contemporanea è di casa
Intersections between
art and nature: sculptures and installations for
an open air museum
At the Biodiversity Park of
Catanzaro, contemporary art is
at home
OFFICIAL MADE IN ITALY
Ricorre quest’anno il decimo anniversario del Parco Internazionale
della Scultura, situato all’interno del
suggestivo scenario del Parco Archeologico di Scolacium a Catanzaro, in
Calabria: il luogo discende da Minerva Scolacium, la colonia romana che
s’installò nel 123-122 a.C. sulla città
greca di Skylletion.
Consolidato luogo di contaminazione tra scultura contemporanea e
archeologia, nonché vero e proprio
museo a cielo aperto, il parco ha
ospitato a partire dal 2005 le opere
che hanno fatto parte della rassegna
Intersezioni, appuntamento annuale
che ha avuto come protagonisti alcuni tra gli scultori più importanti della
scena contemporanea quali Stephan
Balkenhol, Daniel Buren, Tony Cragg,
Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony
Gormley, Dennis Oppeheim, Mimmo
ART&DESIGN / 31
Paladino, Michelangelo Pistoletto,
Marc Quinn e Mauro Staccioli.
La rassegna Intersezioni, conclusasi
nel 2010, ha permesso la creazione di
un’importante collezione permanente, un patrimonio raccolto ed esposto
oggi in un altro suggestivo sito della
provincia catanzarese, il Parco della Biodiversità Mediterranea. Qui è
possibile imbattersi in percorsi in cui
l’incontro tra arte e contemporanea e
natura innescano esperienze inedite
e quanto mai stimolanti.
Tra i nomi della collezione compaiono artisti tra i più importanti
nel campo dell’installazione e della scultura contemporanee: Dennis
Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre,
Mimmo Paladino, Antony Gormley,
Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan
Balkenho e Daniel Buren.
E allora ecco alcune delle opere che
abbiamo visto da vicino e che consigliamo di non perdere nella visita
della collezione.
Electric Kisses di Dennis Oppenheim:
la decontestualizzazione dell’esperienza estetica investe l’opera, due
strutture abitabili in acciaio e tubi
di colore blu. Sono lavori di quattro
metri di altezza che rielaborano in
chiave postmoderna le architetture
islamiche e occupano il parco come
cupole pop poste sul suolo.
I temp(l)i cambiano — Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un’installazione site specific nata in collaborazione con ECODOM — Consorzio
per il riciclo degli elettrodomestici.
Utilizzando cestelli di lavatrici come
colonne e serpentine di frigoriferi
come basamento e timpano, Pistoletto realizza un tempio che poggia
su una base instabile come simbolo
precario dell’evoluzione. L’opera di
oltre quattro metri d’altezza nella sua
prima esposizione al Parco Archeologico di Scolacium era stata collocata
all’interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della Roccella,
il monumento antico più imponente
32 / OMI 2 - july/august 2015
del Parco. Di Michelangelo Pistoletto
anche Love Difference — Le sponde
del Mediterraneo, un’altra installazione realizzata con 68 grandi pietre
di colore grigio e blu che riproduce il
bacino del Mediterraneo con i paesi
che si affacciano su questo mare.
Daniel Buren, l’ultimo artista ospitato dalla rassegna Intersezioni, è presente con l’opera site specific Cabane
éclatée aux 4 couleurs: travail in situ.
Si tratta di un lavoro basato sulla relazione spazio-colore che appartiene
alla serie Cabane éclatée iniziata nel
“
Il Parco della Biodiversità di Catanzaro:
consolidato luogo di
contaminazione tra scultura contemporanea e
archeologia,
nonché
vero e proprio museo
a cielo aperto, che dal
2005 ospita le opere che
hanno fatto parte della
rassegna artistica Intersezioni
”
1975. Sono strutture esplose al loro
interno che si aprono al vuoto e assorbono il luogo che le circonda condividendone l’esistenza.
Da tenere d’occhio anche le sette
sculture in ferro del ciclo Time Horizon di Antony Gormley e il dittico in
bronzo dipinto di Stephan Balkenhol
raffigurante un uomo e una ballerina.
L’oasi naturalistica del Parco della
Biodiversità di Catanzaro rappresenta dunque un vero e proprio museo
open air, tappa consigliata tra gli itinerari culturali della Calabria, tra i
quali è possibile tessere percorsi che
incrociano archeologia, natura e arte
contemporanea.
This year marks the tenth anniversary of the International Sculpture Park, located in the picturesque
scenery of the Archaeological Park of
Scolacium in Catanzaro, Calabria: the
place comes from Scolacium Minerva, the Roman colony who installed
itself in 123-122 BC on the Greek city
of Skylletion.
Consolidated place of contamination between contemporary sculpture and archeology, as well as real
open-air museum, the park has hosted since 2005 the works that were
part of the exhibition Intersezioni
(Intersections), an annual event that
has had starring some of the most
important sculptors the contemporary scene such as Stephan Balkenhol,
Daniel Buren, Tony Cragg, Wim Delvoye,
Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppeheim, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Marc Quinn and Mauro
Staccioli. The exhibition Intersezioni,
which ended in 2010, has enabled the
creation of an important permanent
collection, a heritage collected and
exhibited today in another picturesque site in the province of Catanzaro,
the Mediterranean Biodiversity Park.
Here you can come across paths in
which the encounter between contemporary art and nature trigger new
experiences, exciting as ever.
Among the names in the collection
appear some of the most important
artists in the field of installation and
contemporary sculpture: Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre,
Mimmo Paladino, Antony Gormley,
Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan
Balkenho and Daniel Buren.
So here are some of the works that
we have seen up close, and that you
should not miss visiting the collection.
Electric Kisses by Dennis Oppenheim:
the decontextualization of aesthetic experience invests the work, two
habitable structures in steel and pipes painted blue. They are four meters high works that elaborate in
OFFICIAL MADE IN ITALY
post-modern way Islamic architecture and occupy the park as pop domes
placed on the ground.
I Temp(l)i cambiano — Terzo Paradiso (Temples/times change - Third
paradise) by Michelangelo Pistoletto,
a site specific installation created in
collaboration with ECODOM — Consortium for the recycling of household
appliances. Using baskets of washing
machines as columns and coils of refrigerators as base and tympanum, Pistoletto made a temple that rests on
an unstable base as a precarious symbol of evolution. The work of more
than four meters of height in his first
exposure at the Archaeological Park of
Scolacium was placed inside the famous Norman basilica of Santa Maria
della Roccella, the most imposing ancient monument of the Park. Michelangelo Pistoletto also created Love
Difference — Le sponde del Mediterraneo (The shores of Mediterranean
sea), another installation made of 68
large stones in gray and blue that reproduce the Mediterranean basin with
the countries bordering this sea.
Daniel Buren, the last artist hosted
the exhibition Intersezioni, is present
with the site specific work Cabane
éclatée aux 4 couleurs: travail in situ.
It is a work based on the relashionship
between color and space that belongs to the series Cabane éclatée began
in 1975. They are structures exploded
inside out that open to vacuum and
absorb the place that surrounds them,
sharing their existence.
Keep an eye on the seven iron sculptures of the cycle Time Horizon by Antony Gormley and the diptych painting by Stephan Balkenhol in bronze
depicting a man and a dancer.
The natural oasis of Biodiversity
Park of Catanzaro is therefore a real
open air museum, recommended stop
between the cultural itineraries of Calabria, in which is possible to weave
paths that cross archeology, nature
and contemporary art.
Time Horizon, di Antony Gormley / Time Horizon, by Antony Gormley
I temp(l)i cambiano, Michelangelo Pistoletto / I temp(l)i cambiano, Michelangelo Pistoletto
Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ, di Daniel Buren /
Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ, by Daniel Buren
OFFICIAL MADE IN ITALY
ART&DESIGN / 33
I Bronzi di Riace, datati al V secolo, sono stati rinvenuti per caso negli anni ‘70 /
The Riace Bronzes, dated to the fifth century, were discovered by chance in the 70s
Quelle facce da bronzo
di Francesco Raymond Violi
Those bronze faces
The two Riace Bronzes,
artistic symbol of Calabria: a
tale still submerged in mistery
34 / OMI 2 - july/august 2015
Bronzi di Riace Made in Italy?
Beh…Diciamo che non è da escludere
perché i “guerrieri calabri”, situati nel
Museo Nazionale di Reggio Calabria,
possono benissimo essere di “manifattura” italiana o forse meglio dire
italica se Italici possiamo definire i
coloni provenienti dal Peloponneso e
da tutta la Grecia dal IX secolo circa
e che si stabilirono nell’Italia Meri-
dionale divenendone nuovi abitanti e
a volte fondendo a essi gli indigeni.
Rinvenuti nell’agosto del 1972, nei
pressi di Riace (provincia di Reggio
Calabria), da un giovane sub romano a 8 metri di profondità, non si è
giunti a un nome dello scultore e non
si è nemmeno sicuri sulla loro provenienza, ma sono diventate fra le opere più espressive di tutta l’arte greca
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGE: EPICURO
I due Bronzi di Riace, simbolo artistico della Calabria: una storia ancora immersa nel mistero
e in particolare della Magna Grecia,
quindi Calabria, quindi Made in Italy.
Non crediamo si tratti di un’attribuzione forzata, d’altronde si conosce
poco sulla produzione artistica ateniese, ma ancor meno su quella della
Megàle Hellàs.
Sono quasi certamente del V secolo
ma ancora oggi non è stata raggiunta
unanimità per quanto riguarda la datazione, la provenienza e tanto meno
gli artefici delle due sculture. Lascia dubbi anzi un alone di mistero e
molte domande una frase che si legge nella denuncia ufficiale depositata il 17 agosto 1972 con Protocollo n .
2232, presso la soprintendenza della
Calabria a Reggio, in cui lo scopritore
Stefano Mariottini “... dichiara di aver
trovato il giorno 16 c.m. durante una
immersione subacquea a scopo di
pesca, in località Riace, Km 130 circa
sulla SS Nazionale ionica, alla distanza di circa 300 metri dal litorale ed
alla profondità di 10 metri circa, un
gruppo di statue, presumibilmente di
bronzo. Le due emergenti rappresentano delle figure maschili nude, l’una
adagiata sul dorso, con viso ricoperto
di barba fluente, a riccioli, a braccia
aperte e con gamba sopravanzante
rispetto all’altra. L’altra risulta coricata su di un fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio
sinistro uno scudo. Le statue sono
di colore bruno scuro salvo alcune
parti più chiare, si conservano perfettamente, modellato pulito, privo
di incrostazioni evidenti. Le dimensioni sono all’incirca di 180 cm”. Ve
ne siete accorti? No? Ve lo dico io:
perché parlare di un gruppo di statue
e non semplicemente di due? E lo
scudo? Tutt’oggi non esiste, cioè non
ne sappiamo nulla. Non sono questa
la sede e il momento per lanciarci in
un’avventura, più che archeologica,
investigativa ma lascio la curiosità e le domande aperte. Sta di fatto
che le statue sono diventate simbolo di cultura, di eccellenza, simbolo
di quella parte di Calabria che tenta
OFFICIAL MADE IN ITALY
sempre più di riscattarsi da un’aura
di negatività che si porta dietro dal
Risorgimento (forse anche prima)
per via di sporadici fenomeni di brigantaggio non sempre verificati.
I nostri guerrieri trasmettono una
notevole sensazione di potenza.
Entrambi nella posizione definita a
“
I bronzi trasmettono
una notevole sensazione
di potenza: entrambi nella
posizione definita a chiasmo, uno più vitale l’altro
più rilassato. Il giovane e il
vecchio, Polinice ed Eteocle, resteranno in Calabria,
nel loro sud, vicini ai fondali
del mare che per secoli li
ha custoditi.
”
chiasmo, uno più vitale l’altro più
rilassato. Di recente tornati all’interno del Museo Nazionale di Reggio
Calabria dopo un intenso restauro,
proprio per garantire la loro integrità
e conservazione, non sono stati trasportati in “Expo 2015” come tanto
richiesto dal critico d’arte Vittorio
Sgarbi.
I bronzi di Riace, la statua A e la
statua B, “il giovane e il vecchio”,
Polinice ed Eteocle resteranno in Calabria, nel loro sud, vicini ai fondali
del loro mare che per molti secoli li
ha custoditi.
Non ci resta che recarci per un saluto.
Χαίρε, ciao!
Riace Bronzes Made in Italy? Well…
Let’s say it can’t be excluded because
the “warriors of Calabria”, located in
the National Museum of Reggio Calabria, may very well be of Italian “ma-
nufactury” or perhaps better to say
Italic if we can define Italics the colonists from the Peloponnese and from
all over Greece from around the ninth
century, who settled in Southern Italy
becoming new citizens and sometimes blending in with the natives.
Found in August 1972 near Riace (province of Reggio Calabria), by a young
Roman sub 8 meters in depth, we
still not know their sculptor’s name
and we are not even sure where they
came from, but they have become one
of the most expressive works of all
Greek art and in particular of Ancient
Greece, thus Calabria and therefore
Made in Italy. We do not believe this
is a forced attribution, however little
is known about the artistic production
of Athens, but even less about the one
of the ‘Megale Hellas’.
They are almost certainly from the
fifth century but still unanimity has
not been reached regarding dating,
origin let alone the makers of the two
sculptures. It leaves doubts, almost
a mystery halo and many questions
a sentence found in the official report filed Aug. 17, 1972 with Protocol.
2232, with the supervision of Region
Calabria in Reggio, where the discoverer Stefano Mariottini “... claims to
have found the day 16 present month
during a scuba dive for fishing bait in
Riace location, about 130 km on the
National State Road of Ionic Sea, at a
distance of about 300 meters from the
coast and at a depth of about 10 meters, a group of statues, presumably
made of bronze. The two emerging
statues represent nude male figures,
one lying on his back, with his face
covered with a flowing, curly beard,
open arms and a leg overstretching
the other. The other statue is lying on
its side with one leg bent and has a
shield on its left arm. The statues are
dark brown in color except for some
lighter parts, are perfectly conserved,
clean modeled and free of evident
foulings. The dimensions are approximately 180 cm”. Did you notice it?
ART&DESIGN / 35
I due Bronzi, di recente tornati all’interno del Museo Nazionale di Reggio Calabria dopo un intenso restauro /
The two statues, recently returned at the National Museum of Reggio Calabria after intense restoration
No? I’ll tell you what: why talk about
a group of statues and not just two?
And what about his shield? Still it does
not exist, we know nothing about it.
No space and time here to embark on
an investigative, rather than archaeological, adventure, but I let curiosity
and open-ended questions. The fact is
that the statues have become a symbol of culture, of excellence, a symbol
of that part of Calabria that increasingly tries to redeem himself by an aura
36 / OMI 2 - july/august 2015
of negativity that lasts from the Risorgimento (possibly earlier) because
of sporadic brigandage phenomena,
not always verified.
Our warriors transmit a considerable feeling of power. Both in the position defined in chiasmus, one more
vital and the other more relaxed.
Recently returned within the National Museum of Reggio Calabria after
an intense restoration, just to ensure
their integrity and conservation, they
have not been transported in “Expo
2015” so as required by art critic Vittorio Sgarbi.
The Riace bronzes, statue A and
statue B, “young and old”, Polynices
and Eteocles will remain in Calabria,
in their south, closer to the depths of
their sea that for centuries has guarded them.
We just have to bring them to a greeting. Χαίρε, hello!
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Josè Sala
38 / OMI 2 - july/august 2015
Nato a Sesto S. Giovanni (Milano), è
un artista con una lunga esperienza nel
campo degli effetti visivi. Faceva parte
di una grande squadra, che ha ottenuto
riconoscimenti molto importanti. Il più
prestigioso nel 2004, il David di Donatello
per il film “Cantando dietro i paraventi” di Ermanno Olmi. Ha anche lavorato
molti anni in diverse case di post-produzione, come Art Director, Matte Painter,
Illustrator e Senior Compositor, creando
spot televisivi per molte marche famose, TV fiction, cortometraggi e lungometraggi. È membro della Associazione
“Autori di Immagini” e della “Associazione Illustri”, come illustratore ha vinto
diversi concorsi on-line ed è stato spesso
ospitato in siti web con le sue immagini. Questo il suo portfolio da illustratore:
www.behance.net/josesala
Born in Sesto S. Giovanni (Milan), he’s
an artist with long experience in the visual effects field. He was part of a great
team, which obtained very important
awards. The most prestigious in 2004, the
David di Donatello for the film “Singing
behind screens”, by Ermanno Olmi. He
also worked many years in different post
production houses, as Art Director, Matte
Painter, Illustrator and Senior Compositor,
creating TV commercials for many famous
brands, TV fiction, short films and feature
films. He is member of Associazione “Autori di Immagini” and “Associazione Illustri”, how illustrator won several online
competitions and he was often hosted in
websites with his images. This his illustrator portfolio:
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OFFICIAL MADE IN ITALY
Expo 2015,
viaggio all’interno
del padiglione
Italia
di Federico Giusti
40 / OMI 2 - july/august 2015
Expo 2015, a journey
inside Italian Pavilion
Discovering this beautiful
country, where a past rich in
history meets new energies
for the future
Alla scoperta del Belpaese, dove
il passato ricco di Storia incontra
nuove energie per il futuro
C’era una volta il Grand Tour. Il mondo è cambiato e non è più quello dell’Ancien Régime, ma
un viaggio altrettanto affascinante alla scoperta
del Belpaese attende i visitatori di Expo, a Milano.
Perché è un cuore tutto italiano quello che batte
al centro dell’Esposizione Universale, un percorso
che attraversa l’Italia e permette di scoprire le mille realtà delle sue regioni.
Inizia lì dove il Cardo e il Decumano, gli ampi viali del sito espositivo, si incrociano e i padiglioni
delle Nazioni si aprono e lasciano spazio alla grande piazza battezzata, non a caso, Piazza Italia. Da
qui, verso nord e verso sud, gli spazi espositivi si
susseguono in una lunga teoria di edifici e piazze,
dipanandosi per gli oltre trecento metri del Cardo
sino a culminare nel maestoso padiglione italiano,
Palazzo Italia.
Se per sei mesi l’Italia è al centro del Mondo, al
centro di Expo c’è quel grande padiglione bianco
che, con i suoi venticinque metri di altezza, per
sessanta metri di larghezza e altrettanti di lunghezza, svetta imponente tra le futuristiche architetture dell’Esposizione Universale. Tra i pochi
edifici destinati a continuare a vivere anche dopo
la conclusione del grande evento, nato dal disegno dello studio Nemesi & Partners, Palazzo Italia, secondo il concept del direttore creativo Marco
Balich, racconta l’Italia come un «vivaio di enerSPECIAL EXPO / 41
42 / OMI 2 - july/august 2015
dei paesaggi da togliere il fiato.
Culmine del percorso nel padiglione italiano è l’incontro con la Carta
di Milano; chi lo desidera, qui può
firmare e sottoscrivere quella che
a tutti gli effetti è l’eredità più importante dell’Expo, il documento che
testimonia l’impegno di tutti per il
diritto al cibo, il pensiero, altissimo, che sta alla base dell’Esposizione
Universale.
Il viaggio prosegue all’esterno di
Palazzo Italia, lungo il Cardo, negli
spazi dedicati alle Regioni. Dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Calabria alla
Liguria, è una vera e propria gara per
offrire ai visitatori un assaggio, uno
sguardo, un profumo di alcuni tra gli
oltre 250 prodotti a denominazione
di origine controllata che l’Italia, re-
“
Se per sei mesi l’Italia è al centro del Mondo,
al centro di Expo c’è quel
grande padiglione bianco che svetta imponente
e maestoso tra le futuristiche architetture dell’Esposizione Universale
”
cord in Europa, è in grado di offrire.
Il racconto, più attuale, necessario
e stringente che mai considerata la
complessa congiuntura economica,
è quello dell’eccellenza delle produzioni locali, delle filiere produttive
tipiche, corte e sostenibili, di tutto
quello che fa grande l’export italiano. Se un posto d’onore lo occupa,
di diritto, il Padiglione del vino, ogni
Regione, a turno, gode di uno spazio
dedicato: è qui che salgono alla ribalta le vere e proprie istituzioni gastronomiche italiane, dal pesto genovese
all’olio d’oliva, dal nord al sud dello
stivale, dai canederli dell’Alto Adige
all’abbacchio romano, dall’acqua minerale alla pizza, al caffè.
Affacciata su Piazza Italia, disegnata da Pininfarina, la Terrazza Martini
racconta il rito tutto italiano dell’aperitivo; tappa d’obbligo per molti
stranieri, ma anche per tanti italiani
che vogliono godere di una pausa e
di un panorama a 360 gradi su tutto il
sito espositivo.
Ultimo tassello dello spazio riservato all’Italia è la Lake Arena, il
grande specchio d’acqua al centro del
quale svetta l’Albero della Vita. Mix
di artigianato lombardo, scultura e
architettura, l’opera è stata immediatamente eletta simbolo dell’Expo
milanese, con i suoi trenta metri di
altezza, gli effetti speciali, i giochi
d’acqua, e la sua struttura iconica, anima in acciaio e rivestimento
in legno di larice ispirato al disegno
pensato da Michelangelo per la piazza del Campidoglio a Roma.
Palazzo Italia, l’Albero della Vita,
le mille realtà affacciate sul Cardo:
insieme sono l’anima più italiana
dell’Expo di Milano. Perché certo,
passano i secoli e non è più tempo di
Grand Tour, quello vero, ma è sempre
tempo di Italia.
Once upon a time, the Grand Tour.
The world has changed and is no longer the one of the Ancien Regime, but
an equally fascinating journey to discover our beautiful country awaits
visitors of Expo, in Milan. Because it
is an italian heart the one that beats in
the center of the Universal Exhibition,
a route through Italy which allows
you to discover the many realities of
its regions.
It all begins where the Cardo and the
Decumano, the wide boulevards of the
exhibition site, intersect and Nations
pavilions open and leave room for the
large square named, not surprisingly,
Italy Square. From here, north and
south, the exhibition spaces follow
one another in a long line of buildings
and squares, unraveling for the more
than three hundred meters of Cardo
until it culminates in the majestic Italian Pavilion, Palace Italy.
If for six months Italy is the center of the World, there in the middle
of EXPO lays that big white pavilion
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGES: LUCA GAVERINA
gie nuove, nido del futuro, ricco di
passato, ma non malinconico museo
delle proprie grandezze». Obiettivo
ambizioso, concretizzato nel suggestivo rivestimento esterno che dona
all’intero complesso l’aspetto di un
gigantesco, e abbagliante, nido candido.
Un rivestimento che è contemporaneamente opera d’arte, perché i 750
pannelli che compongono il vertiginoso disegno esterno sono tutti
uno diverso dall’altro, e prodotto di
profondo studio dei materiali: l’intero guscio è realizzato in cemento
biodinamico che colpito dai raggi del
sole, cattura e, di fatto, “mangia” gli
inquinanti presenti nell’atmosfera, in
una perfetta unione di design e sostenibilità.
All’interno, una scenografica piazza centrale è il punto di partenza per
gli oltre 2500 metri quadrati di spazio
espositivo; nei quattro piani di Palazzo Italia c’è l’ambizioso tentativo dei
progettisti di raccontare come l’Italia si presenta agli occhi del mondo.
Perché è qui che trovano spazio le
punte di diamante della produzione
artistica, culturale ed enogastronomica del Paese, offerte ai visitatori
in un percorso di installazioni visive, giochi di specchi e soluzioni ad
altissima tecnologia. Un viaggio attraverso l’arte e la bellezza, stanza
dopo stanza, in cui può capitare di
ritrovarsi faccia a faccia con il capolavoro di Renato Guttuso, la Vucciria (temporaneamente trasferita qui
da Palermo), di finire immersi in un
gigantesco caleidoscopio di colori e
forme della tradizione architettonica italiana o improvvisamente catapultati in una terrazza affacciata su
Piazza dei Miracoli. Di fatto è qui che
l’Italia sfodera le sue carte migliori; accanto ad un sistema video che
restituisce, in diretta, le immagini
provenienti dai mercati ortofrutticoli
di Venezia, Firenze e Palermo, o alla
testimonianza, offerta da piante e
ortaggi provenienti da ogni regione,
dell’immensa biodiversità italiana,
l’immaginario con cui si gioca è il più
classico e amato, quello dell’arte e
Padignione Italia, interno / Italian Pavillion, inside view
that, being twenty-five meters high,
sixty meters wide and the same length, stands tall among the futuristic
architectures of the Universal Exhibition. Among the few buildings designed to go on living even after the
conclusion of the big event, born from
the design studio Nemesis & Partners,
Italy Palace, according to the concept
of creative director Marco Balich, narrates Italy as a «breeding ground for
new energy, nest of the future, rich in
the past, but not a melancholy museum of its magnitudes». Ambitious
goal, materialized in the charming
exterior cladding that gives the whole
complex the looks of a giant and dazzling white nest.
A coating that is both a work of art,
because the 750 panels that make up
the vertiginous exterior design are
all different from each other, and the
OFFICIAL MADE IN ITALY
product of deep study of materials:
the entire shell is made of biodynamic
cement that, struck by the rays of sun,
capture and, in fact, “eats” the pollutants in the atmosphere, in a perfect
union of design and sustainability.
Inside, a scenic central square is the
starting point for the more than 2,500
square meters of exhibition space; in
four floors of Palazzo Italy stands the
ambitious attempt of designers to tell
how Italy presents itself to the world.
Because this is where the spearheads
of artistic, cultural and food and wine
production of the country find space, offered to visitors in a journey of
visual installations, mirrors and high-tech solutions. A journey through art and beauty, room after room,
where it can happen to find himself
face to face with the masterpiece of
Renato Guttuso, The Vucciria (tem-
porarily relocated here from Palermo),
ending up submerged in a giant kaleidoscope of colors and forms of Italian
architectural tradition or suddenly
being catapulted into a terrace overlooking the Square of Miracles. In fact
this is where Italy shows off his best
cards; next to a video system that returns, live, the images from the fruit
and vegetable markets of Venice, Florence and Palermo, or the testimony
of the immense Italian biodiversity
offered by plants and vegetables from
every region, the imagery in play is
the most classic and beloved one, that
of art and breathtaking landscapes.
Culmination of the journey in the
Italian pavilion is the meeting with
the Charter of Milan; those who wish,
may sign here and underwrite what in
effect is the most important legacy of
the Expo, the document that demonSPECIAL EXPO / 43
strates the high commitment of all
to the right to have food, to express
thought, which is the basis of ‘Universal Exhibition.
The journey continues outside of
Italy Palace along the Cardo, the spaces dedicated to the regions. From
Sicily to Lombardy, from Calabria to
Liguria, is a real race to offer visitors
a glimpse, a look, a scent of some of
the more than 250 products with a
designation of origin that Italy, leader
in Europe, is able to offer. The story,
more relevant, necessary and urgent
than ever given the complex economic situation, is about the excellence of the local production, the typical
production chains, sustainable and
short, everything that makes Italian
Illustrazione di / Illustration by Raffaella Tarantola
exports great. While wine occupies
a place of honor, rightly, in the wine
hall, every region, in turn, enjoys a
dedicated area: is here that the real
gastronomic Italian institutions come
to the fore, from Pesto Genovese to
olive oil, from North to South of the
peninsula, from South Tyrolean Canederli to Roman Abbacchio, from mineral water to pizza and coffee.
Overlooking Piazza Italy, designed
by Pininfarina, the Terrazza Martini
narrates the all-italian rite of the aperitif; a must for many foreigners, but
also for the many Italians who want to
enjoy a break and a 360 degree view of
the entire exhibition site.
Last piece of the space reserved to
Italy is Lake Arena, the largest body
of water in the center of which stands
the Tree of Life. A mixture of Lombard
craft, sculpture and architecture, the
work was immediately elected symbol of the Milan Expo, with its thirty meters height, the special effects,
water games, and his iconic structure,
steel core, larch coating inspired by
the design conceived by Michelangelo for the Piazza del Campidoglio in
Rome.
Italian palace, the Tree of Life and
the many realities facing the Cardo: together are the the most Italian
soluls of the Milan Expo. Because, of
course, centuries pass and is no longer time for Grand Tour, the real one,
but it’s always time for Italy.
CHAMPAGNE
PRIEUR
IMPORTATO IN ESCLUSIVA
DA CASCINA LA BARBATELLA
L’entrata del padiglione del vino a Expo 2105 / The entrance to the wine pavillion in Expo 2015
La bella Italia del vino
di Antonella Antonello
Irrinunciabile la visita al padiglione
multisensoriale al centro di Expo 2015
The beautiful Italy
of wine
It’s a must to visit the
multisensory pavilion in
the center of Expo 2015
46 / OMI 2 - july/august 2015
Un brindisi è d’obbligo, per celebrare al meglio la visita ad Expo 2015
e perciò, quando vi trovate proprio
lì, tra cardo e decumano, al centro
perfetto della grande esposizione
universale, potete concedervi una
pausa. Una pausa che diventa un
viaggio nel magico mondo del vino
italiano, con la sua storia, le sue mille eccezionali diversità, i suoi gusti
così variati e così pieni, ciascuno a
raccontare una parte di un territorio
immensamente ricco.
Al padiglione “Vino — A taste of
Italy”, disegnato dall’archistar Italo
Rota con il chiaro intento di raccontare non solo l’identità ma il “mito”
del vino italiano, potrete intraprendere un percorso affascinante, interattivo, culturale e multisensoriale.
Attraversando i tre piani della Domus Vini, troverete anche una ricca
Biblioteca del Vino, con gli autori
che nei secoli, dall’antica Enotria ai
giorni nostri, hanno raccontato la
storia dell’Italia vinicola che vanta
OFFICIAL MADE IN ITALY
Mosaici romani all’interno del padiglione / Roman mosaics inside the pavillion
la bellezza di 544 vitigni autoctoni:
un record. Non esiste un altro Paese
al mondo che possa contare su una
biodiversità così marcata e preziosa,
che ha contribuito a caratterizzare un
modus vivendi che affonda le proprie
radici nella storia della Penisola e che
nel mondo prende il nome di Italian
Life Style.
“A taste of Italy” promette di essere un’esperienza indimenticabile
perché è nato con l’intento di coinvolgere totalmente il visitatore. È
costruito per assorbire i cinque sensi (gusto, udito, olfatto, vista, tatto)
con suoni, musica, opere d’arte dedicate nei secoli al nettare afrodisiaco
e stupefacenti installazioni, con mari
di vino e immagini che ripercorrono i
brindisi più famosi nei capolavori del
cinema. È come entrare in un’altra
dimensione, in un tintinnio di calici,
tra bollicine e sentori più vari. Dalle
laviche terre dell’Etna, fino alle vallate tra i monti della Val d’Aosta, ogni
anfratto d’Italia ha il suo vitigno ideale: la vite è davvero la pianta che in
tutto il Belpaese cresce, adattandosi
a terreni e climi molto diversi, e producendo grappoli delle più svariate
qualità. Ogni vino contiene una storia peculiare, la fiaba di un territorio
e della sua gente. Come scrisse Mario Soldati, autore e regista, «Il vino
è la poesia della terra». Questo padiglione è un modo per immergersi
nella cultura italiana, fatta di tradiOFFICIAL MADE IN ITALY
zione, ma anche di geniali soluzioni
e ora improvvisamente e altamente
tecnologica: un racconto lungo 2500
anni, con lo sguardo rivolto al futuro. E così, vicino agli affreschi che
già raccontavano il vino nelle ville
dell’Antica Roma, troveremo i tablet,
vicino ai mosaici gli ologrammi: ogni
tecnica comunicativa, dalla più antica alla più moderna, concorre a rendere spettacolare ed interessante il
percorso.
E poi vi troverete a percorrere la
scenografica scala che porta al primo
piano, fino all’oasi della sala lettura
nella Biblioteca del Vino, ma anche
all’Enoteca del futuro, dove saranno
presentate tutte le denominazioni
italiane. Vi si potranno fare esperienze quasi uniche perché la Winecard offre in dotazione un bicchiere,
permette l’assaggio di tre vini e può
essere ricaricata soltanto una volta, secondo la filosofia del consumo
consapevole, ma ogni giorno all’assaggio ci saranno vini diversi: oltre
1.400 a rotazione durante tutto il periodo di Expo. All’Enoteca del futuro,
tramite una App dedicata, potrete
persino scoprire il vostro personale
“Wine profile”.
La bellissima Terrazza in cima al
padiglione è nata per fare festa: qui i
maggiori consorzi delle DOCG d’Italia
sono i protagonisti assoluti, pronti a
deliziare i visitatori di tutto il mondo con le stupefacenti creazioni che
la terra e la cura dell’uomo insieme
sanno produrre. Tutti i giorni al Padiglione del Vino sono in programma
eventi, convegni ed incontri e soprattutto ci sono giornate monotematiche, in cui ogni Regione d’Italia diventa primattrice e mette in mostra i
suoi vini d’eccellenza: per esempio, il
22 luglio parte un’iniziativa interessante, si chiama “Giro d’Italia in 80
Vini” e protagonisti della prima giornata sono i vini d’eccellenza di Friuli
e Sicilia. Imperdibili le degustazioni
organizzate dal gambero Rosso e i
vari appuntamenti denominati “La
Giostra dei Wine Bar d’Italia”, un’altra modalità di proposta del vino che
sempre maggiore successo ha in tutto il nostro territorio. Potrete trovare
tutti gli appuntamenti all’indirizzo:
http://www.vino2015.com/it
Tra passato e futuro, tra cardo e
decumano, la mitica Italia del Vino
per un brindisi vi attende.
A toast is mandatory, to best celebrate the visit to Expo 2015 and therefore, when you’re right there, between cardo and decumanus, the perfect
center of the largest world exhibition,
you may take a break. A break that
becomes a journey into the magical
world of Italian wine, with its history,
its many exceptional diversities, its
tastes so varied and so fullfilling, each
one narrating a part of an immensely
SPECIAL EXPO / 47
rich region. In pavilion “Vino — A taste of Italy”, designed by archistar
Italo Rota with the clear intention of
telling not only the identity but also
the “myth” of Italian wine, you can
embark on a fascinating, interactive,
cultural and multi-sensory journey.
Through the three floors of Domus
Vini (House of Wine), there is also a
rich library of Wine, with authors that
over the centuries, from ancient Enotria to nowadays, told the story of Italian wine that boasts the beauty of 544
indigenous grape varieties: a record.
There is no other country in the world
can count on such a strong and valuable biodiversity, which has helped
to characterize a modus vivendi (way
of living) that finds its roots in the history of the Peninsula and all around the
world is called Italian Life Style.
“A taste of Italy” promises to be an
unforgettable experience because it
was born with the intention of involving visitors completely. It is built
to absorb the five senses (taste, hearing, smell, sight, touch) with sounds,
music, works of art dedicated through the centuries to this aphrodisiac
nectar and amazing installations, with
seas of wine and images that trace the
most famous toasts in masterpieces
of cinema. It’s like entering another
dimension, between clinks of glasses,
bubbles and the most diverse scents.
From Etna lava lands, to the mountain
48 / OMI 2 - july/august 2015
valleys of Val d’Aosta, every corner of
Italy has its own ideal wine: the grapevine is really the plant that grows
throughout all this beautiful country,
adapting to different climates and
soils, producing bunches of various
quality. Each wine contains a unique
story, the tale of a land and its people.
As Mario Soldati, author and director,
wrote «Wine is the poetry of the earth». This pavilion is a way to immerse yourself in Italian culture, made of
tradition, but also of brilliant solutions and now suddenly and strongly
high-tech: a story lasting 2,500 years,
with an eye towards the future. And
so, near the frescoes that already narrated the wine in the villas of ancient
Rome, we will find the tablet, close to
the holographic mosaics: every communication technique, from the oldest to the most modern, combined
to create such a spectacular and interesting experience.
And then you will find yourself
walking the spectacular staircase leading to the first floor, to the oasis
of the reading room in the Library of
Wine, but also the Wine Shop of the
future, where they will find all the
Italian brands and flavors. There you
will be able to experience something
truly unique because the Winecard
offers a supplied glass, allows to taste
three wines and can be recharged only
once, according to the philosophy of
conscious consumption, but every
day there will be different wines to
be tasted: over 1,400 in rotation during the entire period of the Expo. In
the Wine Shop of the future, through a
dedicated App, you can even discover
your personal “Wine profile”.
The beautiful terrace on top of the
pavilion was born to host parties: here
the major consortia of DOCG in Italy
are the absolut protagonists, ready to
delight visitors from around the world with amazing creations that earth
and human care together know how
to produce. Every day at the Wine
Pavilion are scheduled events, conferences and meetings, and especially
there are single-days issues, in which
each region of Italy becomes the main
character and showcases its excellent
wines: for example, on July the 22nd
starts an interesting initiative, called
“Tour of Italy in 80 Wines” and protagonists of the first day are the excellent wines of Friuli and Sicily. Do not
miss the tastings organized by Gambero Rosso and various events called “The Carousel of the Wine Bar of
Italy”, another version of wine proposal whic is having a growing success
throughout our territory. You can find
all appointments at: http://www.
vino2015.com/it
Between past and future, cardo
and decumanus, the legendary Italian
Wine awaits you for a toast .
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGES: ENNEVI VERONAFIERE
I sommelier, pronti a suggerire più di 1400 tipi diversi di vino / Sommeliers, ready to suggest more than 1400 different wines
La spettacolare
scenografia del
padiglione accompagna il visitatore
in una nuova esperienza sensoriale /
The spectacular
scenery of the pavillion takes the visitor
to a new sensory
experience
SPECIAL EXPO / 49
Città Bassa, vista da Porta San Giacomo / Downtown, as seen from St. James Arch
Bergamo, una città tutta da scoprire
di Paolo Dondossola
Sono numerosi gli eventi artistici ed enogastronomici
ospitati dal capoluogo orobico nell’ambito di Expo 2015
Bergamo, a city ready
to be discovered
There are several artistic and
culinary events hosted by the
Orobic capital for Expo 2015
50 / OMI 2 - july/august 2015
Expo 2015 non è soltanto Milano.
In tutta Italia — e, in particolare, in
Lombardia — sono migliaia gli eventi
legati all’esposizione universale che
si tiene dal primo maggio al 31 ottobre, il cui tema è “Nutrire il pianeta,
energia per la vita”.
Si calcola che possano essere circa venti milioni — sei quelli stranieri,
un milione dei quali solo cinesi — i
visitatori che passeggeranno tra i padiglioni dei 137 Paesi che prendono
parte a questa manifestazione.
Tra le città lombarde che si sono
attrezzate da tempo per intercettare e accogliere un gran numero di
questi visitatori spicca Bergamo. Fin
dall’assegnazione dell’organizzazione di Expo 2015 alla città di Milano,
il 31 marzo 2008, il capoluogo orobico ha avviato una serie di iniziative
e progetti — molti dei quali, comunque, già consolidati negli anni — volti
a valorizzare il patrimonio artistico,
culturale, architettonico, enogastronomico e naturalistico del proprio
territorio, tanto che il Ministro delle
Politiche Agricole, Maurizio Martina,
ha affermato pochi mesi fa: «Bergamo sta diventando una delle piazze
più vivaci e importanti per l’Expo».
Sono oltre 500, infatti, gli eventi che
animeranno “Fuori Expo Bergamo”
fino alla fine di ottobre. Per avere
OFFICIAL MADE IN ITALY
tutte le informazioni sugli eventi visitate la pagina: http://www.visitbergamo.net/it/bergamo-expo/
Tra arte e cultura, una città unica
Bergamo è una città ricchissima di
storia e arte. Ha una struttura unica,
suddivisa tra la Città Bassa — luogo
nevralgico della vita commerciale —
e la meravigliosa Città Alta, che presenta numerose tracce del patrimonio artistico e culturale del passato.
Un passato millenario, che va dalla
dominazione romana all’Unità d’Italia, passando dalle signorie medievali e da Napoleone Bonaparte, e che
si evidenzia nelle chiese, nei musei e
nell’architettura dei palazzi.
Simbolo di Bergamo sono le Mura
Venete che cingono Città Alta, dove
è possibile ammirare Piazza Vecchia,
il Palazzo della Ragione, il Campanone, il Duomo, la Cappella Colleoni, il
Battistero, la Basilica di Santa Maria
Maggiore, la Rocca — all’interno della
quale si trova il Museo Storico —, il
Museo di Scienze naturali, il Museo
donizettiano, il Civico museo archeologico e l’Orto botanico.
Ma anche la Città Bassa — con i
suoi luoghi iconici come l’Accademia
Carrara, la Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea (GAMeC), il Teatro
Donizetti, il Sentierone, Piazza Pontida, la Cappella della Madonna del
Rosario, la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, la Chiesa di Santo
Spirito, il Monumento al Partigiano
di Giacomo Manzù e la celebre funicolare che porta a Città Alta — esercita da sempre un fascino straordinario
tra i turisti.
A Bergamo, inoltre, non manca il
verde. La natura è parte integrante del tessuto urbano della città. Gli
spazi sono aperti, le strade e le piazze
offrono percorsi con panorami suggestivi.
Expo 2015 is not just Milan. In Italy
— and, in particular, in Lombardy —
there are thousands events related to
the World Fair held from May 1st to
October 31st, with the theme “Feeding
OFFICIAL MADE IN ITALY
the Planet, Energy for Life”.
It is estimated that there could be
about twenty million visitors — six
foreign ones, of which only one million Chinese — that will walk through
the pavilions of 137 countries taking
part in this event.
Among the Lombard cities that
have long been equipped to intercept and welcome a large number of
these visitors stands Bergamo. Since
the assignment of the organization of
Expo 2015 to the city of Milan, March 31st 2008, the Orobic capital has
launched a number of initiatives and
projects — many of which, however,
already consolidated over the years
— aimed at enhancing the artistic,
cultural, architectural, gastronomic
and natural heritage of its territory,
so that the Minister of Agriculture,
Maurizio Martina, said a few months
ago: «Bergamo is becoming one of the
liveliest and most important squares
for the Expo.» There are, in fact, more
than 500 events that enliven “Fuori
Expo Bergamo” until the end of October. For all event information please
visit: http://www.visitbergamo.net/
it/bergamo-expo/
Between art and culture, a unique city
Bergamo is a town rich in history and
art. It has a unique structure, divided between the Lower City — nerve
center of commercial life — and the
wonderful Upper City, which features
numerous traces of the artistic and
cultural heritage of the past. A thousand-year history, running from Roman times to the Unification of Italy,
passing from medieval lordships and
Napoleon Bonaparte, which is evident
in churches, museums and architecture of the buildings.
Symbol of Bergamo are the Venetian
walls that surround the Upper City,
where you can admire Piazza Vecchia,
Palazzo della Ragione, the bell tower,
the Duomo, the Colleoni Chapel, the
Baptistery, the Basilica of Santa Maria
Maggiore, the Rocca — inside which is
the Historical Museum — the Museum
of Natural Sciences, the Museum Donizetti, the Civic Archaeological Museum and the Botanical Garden.
But also the Lower City — with
its iconic places like the Accademia
Carrara, the Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC), the
Donizetti Theatre, Sentierone, Piazza
Pontida, the Chapel of Our Lady of
the Rosary, the Church of Saints Bartolomeo and Stefano, the Church of
the Holy Spirit, the Monument to the
Partisan by Giacomo Manzù and the
famous funicular leading to Città Alta
— has always had an extraordinary fascination among tourists.
In Bergamo, also, is green and luxuriant. Nature is an integral part of the
urban fabric of the city. The spaces
are open, the streets and squares offer
trails with beautiful landscapes.
Città alta, vista dalla Torre Civica / Upper city, as seen from the Civic Tower
FOOD&TRAVEL / 51
Gli eventi da non perdere
Realizzata nella centralissima Piazza Dante e
inaugurata a marzo, la Domus è la sede promozionale di “Fuori Expo Bergamo” e di iniziative
collaterali, nonché ospite e partner di manifestazioni annuali. Con una superficie di 240 m2 e
interamente realizzata in legno e vetro, così da
consentire la vista del Quadriportico del Sentierone, resterà aperta sette giorni su sette fino al
prossimo 31 ottobre.
Accademia Carrara
La prestigiosa Accademia Carrara ha riaperto al
pubblico lo scorso 23 aprile dopo sette anni di
chiusura. È di nuovo possibile ammirare le opere di Donatello, Mantegna, Botticelli, Raffaello,
Tiziano, Lorenzo Lotto, Tiepolo, Canaletto, Pisanello, Giovanni Bellini, Giovan Battista Moroni,
Baschenis, Fra Galgario e Piccio. Seicento i capolavori esposti (il 30 per cento in più rispetto
al passato), che si sviluppano su un arco cronologico di 500 anni, dall’inizio del Quattrocento
alla fine dell’Ottocento, con la presenza delle
principali scuole pittoriche italiane, ma anche
di opere di pittori fiamminghi e olandesi.
La mostra di Palma il Vecchio
Fino al 12 luglio, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC), la prima, grande
retrospettiva dedicata a Jacopo Negretti, detto
Palma il Vecchio, uno dei massimi rappresentanti del Rinascimento italiano. Una mostra
monografica di forte richiamo internazionale,
dove sono riuniti i capolavori di Palma, provenienti dall’Italia e dall’estero, molti dei quali
restaurati per l’occasione.
Donizetti Pride for EXPO
Compositore bergamasco conosciuto in tutto il
mondo, Gaetano Donizetti viene celebrato nel
semestre di Expo 2015 con una straordinaria
stagione musicale che durerà fino al 25 ottobre.
Ogni fine settimana, presso la casa Natale di Donizetti, si terranno i concerti della rassegna di
musica “A casa di Gaetano”, eseguiti dagli allievi
del Conservatorio “Gaetano Donizetti” di Bergamo. Ma non solo. Per la prima volta, inoltre,
saranno anche eseguiti integralmente a Bergamo — in sei concerti — i “18 Quartetti per archi”.
52 / OMI 2 - july/august 2015
Made in Piazza Dante and inaugurated in March, the Domus is the seat of promotional “Fuori
Expo Bergamo” and side initiatives, as well as
host and partner of annual events. With an area
of 240 square meters and entirely made of wood
and glass, so as to allow the view of the portico of
Sentierone, will be open seven days a week until
next October 31st.
The prestigious Accademia Carrara has reopened
to the public last April 23rd after seven years of
closure. It is again possible to see the works of
Donatello, Mantegna, Botticelli, Raphael, Titian,
Lorenzo Lotto, Tiepolo, Canaletto, Pisanello,
Bellini, Giovanni Battista Moroni, Baschenis, Fra
Galgario and Piccio. Six hundred masterpieces on
display (30 percent more than in the past), which
are spread over a time span of 500 years, from
the beginning of the fifteenth century to the end
of the nineteenth century, with the presence of
major Italian schools of painting, but also of works of Flemish and Dutch painters.
Until July 12th at the Modern and Contemporary Art Gallery (GAMeC), is on display the first
major retrospective dedicated to Jacopo Negretti,
known as Palma il Vecchio, one of the highest
representatives of the Italian Renaissance. A solo
exhibition of strong international appeal, where
masterpieces of Palma are gathered from Italy
and abroad, many of them restored for the occasion.
IMAGES: LUCA GAVERINA
La Domus Bergamo
Composer from Bergamo known throughout the
world, Gaetano Donizetti is celebrated in the six
months of Expo 2015 with an extraordinary musical season that will last until October 25th. Every
weekend, at the birthplace house of Donizetti,
there will be concerts of the music festival “At
Gaetano’s home”, performed by the students of
the Conservatory “Gaetano Donizetti” of Bergamo. Not only that. For the first time, in addition,
the “18 string quartets” will also be performed entirely in Bergamo, in six concerts.
OFFICIAL MADE IN ITALY
Lectura Dantis Bergomensis: Il Paradiso
Per celebrare il 750° anniversario della nascita
di Dante Alighieri, per tutto il periodo di Expo
— a eccezione di luglio e agosto — alla Domus
Bergamo si terrà ogni mercoledì un ciclo di letture per scoprire, canto dopo canto, la meraviglia letteraria del Paradiso, la più celestiale delle
cantiche della Divina Commedia.
Food Film Fest
Giunto alla seconda edizione, il Festival Internazionale di Cinema e Cibo si terrà dal 15 al
20 settembre. È un concorso cinematografico internazionale che raccoglie film da tutto il
mondo (cortometraggi e lungometraggi, documentari e film d’animazione) legati al tema del
gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produzione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare. Un tema che si
lega strettamente a Expo 2015. Accanto alla kermesse cinematografica, si terranno conferenze e
incontri con numerosi esperti.
To celebrate the 750th anniversary of the birth of
Dante Alighieri, throughout the months of Expo with the exception of July and August - at Domus
Bergamo, every Wednesday, a series of readings
will be held to discover, song after song, the literary marvel of Paradise, the most heavenly canticles of the Divine Comedy.
Now in its second edition, the International Festival of Cinema and Food will be held September
15th to 20th. It is an international film competition that brings together films from around the
world (short and feature films, documentaries
and animated films) related to the topic of taste,
the culinary arts, the proper nutrition and food
production, biodiversity and gastronomic memory as collective heritage to be preserved. An
issue that is closely linked to Expo 2015. In addition to the film festival, there will be conferences
and meetings with numerous experts.
No Frills – Travel & Technology Expo 2015
La Fiera del Turismo si terrà il 25 e 26 settembre.
Un evento dedicato ai professionisti del turismo
che quest’anno, proprio per la concomitanza
dell’Expo, avrà un richiamo ancora più vasto,
con convegni, conferenze, tavole rotonde, anteprime e presentazioni. Ma, soprattutto, molta
tecnologia e innovazione.
Bergamo Scienza
Come di consueto, appuntamento nel mese di
ottobre con il Festival che promuove la scienza,
la matematica, la fisica e, in generale, la ricerca e la sperimentazione. Un evento straordinario che ospita scienziati di fama mondiale, con
centinaia di incontri e laboratori rivolti specialmente ai ragazzi.
Bergamo Wine
Nel contesto di Expo 2015 si inserisce alla perfezione questa manifestazione, che per tutta
la durata dell’esposizione universale mostrerà,
presso la Domus Bergamo, l’unicità dell’enologia
italiana e le eccellenze gastronomiche italiane.
Un vero e proprio show di gusti e culture, con
moltissime iniziative previste ogni settimana.
OFFICIAL MADE IN ITALY
The Tourism Fair will be held between September
25th and 26th. An event for tourism professionals
which this year, because of the combination with
the Expo, will have an even broader appeal, with
conferences, lectures, panel discussions, presentations and previews. But, above all, a lot of technology and innovation.
As usual, in October there will be a festival that
promotes science, mathematics, physics and, in
general, research and experimentation. An extraordinary event which hosts world-renowned
scientists, with hundreds of meetings and workshops aimed especially at young people.
In the context of Expo 2015 this event fits perfectly: for the duration of the World Fair it will
show, at the Domus Bergamo, the uniqueness
of Italian and Italian culinary excellence. A real
show of tastes and cultures, with many initiatives planned every week.
FOOD&TRAVEL / 53
Il San Daniele Dop, stella polare nel mondo del gourmet / San Daniele Dop, a guiding star in the gourmet world
Il Prosciutto di San Daniele, un unicum
di Antonella Antonello
Italiano al 100%, per tradizione e amore, nasce
nel meraviglioso paesaggio delle colline friulane
Prosciutto di San Daniele,
a unique example
100% Italian, for tradition and love,
is born in the wonderful landscape
of Friuli hills.
54 / OMI 2 - july/august 2015
È stato scelto tra le 100 eccellenze del Made in Italy (100 Brands We
Love) per lo speciale Beautiful Italy,
che il quotidiano Repubblica ha dedicato all’Expo, mentre la sua tradizionale festa, da quest’anno denominata “Aria di Friuli Venezia Giulia”
ha visto sul palco il 27 giugno niente
meno che Bob Dylan, alla prima tap-
pa del suo tour italiano.
Il San Daniele Dop è ormai riconosciuto come una stella polare dai
gourmet di tutto il mondo e dagli
appassionati di golosità autentiche
e la sua fama ha promosso un intero territorio — quella parte di Friuli
che si distende sulle colline moreniche a ridosso delle Alpi Carniche, in
OFFICIAL MADE IN ITALY
un verde incontaminato punteggiato
di borghi antichi — a culla e sede di
itinerari enogastronomici e culturali,
con spettacoli dedicati al cibo, degustazioni e corsi di cucina.
E non soltanto nei tre giorni della
festa, che si tiene tradizionalmente
a fine giugno: il paese di San Daniele
del Friuli, da cui il famoso prosciutto
prende il nome, in realtà è dedicato
tutto l’anno alle degustazioni, nei
prosciuttifici, nelle osterie, nei ristoranti e nelle trattorie tipiche di tutta
la vallata. Ad ogni weekend, in tutti
i periodi dell’anno, molti sono i turisti italiani e stranieri che si spingono
fin quassù, a 25 chilometri da Udine,
per godere della bellezza dei luoghi e
dell’eccellenza della cucina.
San Daniele del Friuli è un gioiello
ricco d’arte e di storia, passeggiando per le sue piccole vie si respira
un’atmosfera d’altri tempi, tra chiese
medievali e cinquecentesche e i reperti del vecchio Castello. Nel Palazzo della Magnifica Comunità, datato
XV secolo, c’è una Biblioteca, la più
antica biblioteca pubblica del Friuli:
fu fondata nel 1466 e conserva una
delle più antiche copie manoscritte
dell’Inferno di Dante e la meravigliosa Bibbia Bizantina del XII secolo. I
Portonat (Portoni) sono il simbolo
della cittadina: l’unica porta rimasta
intatta fu realizzata su disegno del
Palladio.
Un posto unico, per un prodotto unico, che affonda le sue radici nella
tradizione secolare.
Il Prosciutto di San Daniele si fa
solo qui
La particolarità del Prosciutto di San
Daniele è che si fa solo qui, entro i
confini di un territorio limitato, e lo
si riconosce subito dalla caratteristica forma a chitarra, la presenza dello
zampino e il marchio del Consorzio,
cui hanno diritto i soli 31 produttori certificati, che utilizzano soltanto carni di suini nati ed allevati in
Italia e sale marino. Il Prosciutto di
San Daniele non contiene additivi né
conservanti, è un alimento naturale e facilmente digeribile, adatto a
tutti. Da quando il Consorzio è nato,
nel 1961, le regole sono queste e il
controllo della filiera rigidissimo. Il
congelamento delle carni è vietato, e
quindi le cosce fresche devono essere
prodotte in 10 specifiche regioni del
Centro e Nord Italia e lavorate esclusivamente a San Daniele. Per questo,
si tratta di un prodotto rinomato nel
mondo, anche se non facilissimo da
trovare fuori dai confini italiani: ma
i grandi shop gourmet di New York
(Eataly in primis) e delle metropoli
più “in” di tutti i continenti non se
lo fanno certo mancare. La sua unicità è data anche dalle particolarissime condizioni climatiche di una
terra dall’aria salubre, dove i venti
che scendono dalle Alpi Carniche si
incrociano con le brezze dell’Adriatico, fondendo sentori resinosi e salmastri, in un territorio che gode della protezione delle montagne e della
fertilità del suolo data dalle acque,
sulle rive del Trasimeno, uno dei pochi fiumi d’Europa a mantenere nei
secoli il suo corso originario. Grazie
al sole e alle particolari condizioni di
temperatura, umidità e ventilazione,
il Prosciutto di San Daniele si conserva perfettamente durante la stagionatura (che dura un minimo di 13
mesi) e dopo senza bisogno di alcun
conservante.
La marchiatura
dei prosciutti /
Marking the hams
OFFICIAL MADE IN ITALY
FOOD&TRAVEL / 55
Tutto da gustare, con altre eccellenze 100% italiane
Profumo, morbidezza e gusto fanno del Prosciutto di San Daniele una
poesia che delizia il palato e l’olfatto: delizioso come antipasto, meraviglioso al naturale con il melone o i
fichi, è da provare anche in abbinata
lussuriosa con la mozzarella di bufala
o la burrata o anche il caprino o la feta,
ingrediente speciale di piatti prelibati, soprattutto i primi, dai tagliolini
con la crema di latte alle zuppe di
porcini fino ai piatti che lo vedono
protagonista insieme alle zucchine, ma anche i secondi, in cui sposa alla perfezione gamberoni e carni
bianche. In estate, poi, va a nozze
con frutta e verdura e la ricetta con
mango, mandorle e avocado (in foto)
che potrete trovare sul sito ufficiale
www.prosciuttosandaniele.it, vi farà
fare un figurone con gli amici! Totalmente naturale e poco calorico, è
ottimo anche da solo, pronto a unirsi
ad altre eccellenze italiane, come ad
esempio il Pane del Duca, marchigiano doc, un pane bianco preparato con
farina di grano tenero da agricoltura
biologica, acqua di montagna decalcificata e lievito madre. Si caratterizza per una lievitazione di ben 6 ore,
a fronte della mezz’ora del pane comune, che gli permette di mantenere
a lungo la sua fragranza. Le origini
del pane del Duca risalgono addirittura al 1474, in occasione della nomina a signore di Senigallia di Giovanni
Della Rovere, nipote di Papa Sisto IV.
In memoria di questo evento ancora
oggi, dopo secoli, il pane del Duca riporta sul dorso un’incisione che rappresenta la “quercia dei frutti d’oro”,
stemma della famiglia Della Rovere.
Oppure potete abbinare il prosciutto
ai classici grissini, ottimi quelli stirati a mano con il mais e, se riuscite
ad andare proprio a San Daniele, non
mancate l’Osteria degli Artisti, con
i meravigliosi grissini fatti a mano
proprio…. dagli Artisti!
He was chosen among the 100
excellences of Made in Italy (100
Brands We Love) for the special Beautiful Italy, that the newspaper La Repubblica dedicated to the Expo, while
its traditional festival, this year called
“Air of Friuli Venezia Giulia”, saw on
stage on June 27th none other than
Bob Dylan, on the first stop of his Italian tour.
The San Daniele Dop is now recognized as a pole star by gourmets
around the world and fans of authentic delicacies and his fame has pro-
San Daniele con mango, mandorle e avocado / San Daniele raw ham with mango, almonds and avocado
56 / OMI 2 - july/august 2015
moted a whole territory — that part of
Friuli laying on the moraine hills close
to the Carnic Alps in a pristine green
dotted with ancient villages — cradle
and home to cultural and gastronomic
routes, with shows dedicated to food,
wine tastings and cooking classes.
And not only in the three days of the
festival, which is traditionally held in
late June: the town of San Daniele in
Friuli, from which the famous ham
takes its name, is actually dedicated
all year round to the tasting, in ham
factories, taverns, restaurants and
traditional trattorias of the whole valley. At each weekend, in all times of
the year, there are many Italian and
foreign tourists that go up here, 25 kilometers from Udine, to enjoy the beauty of the landscape and the excellence of the kitchen.
San Daniele in Friuli is a jewel rich
in art and history, walking through its
narrow streets makes you breath an
atmosphere of times gone by, among
sixteenth century medieval churches
and the remains of the old Castle. In
the Palace of the Magnificent Community, dated XV century, there is
a Library, the oldest public library in
Friuli: was founded in 1466 and holds
one of the oldest manuscript copies
of Dante’s Inferno and the wonderful
Byzantine Bible of the XII century. The
Portonat (gates) are the symbols of
the town: the only door remained intact was built on a design by Palladio.
A unique place for a unique product,
which is rooted in the centuries-old
tradition.
Prosciutto di San Daniele is only produced here
The peculiarity of Prosciutto di San
Daniele is that is only produced here,
within the confines of a limited area,
and it is immediately recognizable by
the characteristic shape of a guitar,
the presence of a paw and the brand
of the Consortium, which only 31 certified producers are entitled to use,
using only meat from pigs born and
raised in Italy and sea salt. Prosciutto
di San Daniele does not contain additives or preservatives, is a natural and
OFFICIAL MADE IN ITALY
Il prosciutto crudo di San Daniele, Made in Italy dal 1961 / San Daniele raw ham, Made in Italy since 1961
easily digestible product, suitable for
everyone. Since the Consortium was
created in 1961, these are the rules and
the control of the supply chain is very
strict. The freezing of the meat is forbidden, and so fresh legs must be produced in 10 specific regions of central
and northern Italy and worked exclusively in San Daniele. For this, it is a
popular product in the world, although not easy to find outside the Italian
borders: although the great gourmet
shops in New York (Eataly in particular) and in most of the big trendy
cities from all continents don’t let it
miss out. Its uniqueness is also given
by the special climatic conditions of a
land with healthy air, where the winds
coming down from the Carnic Alps intersect with the Adriatic Sea breezes,
blending resinous and salty hints, in
an area that enjoys the protection of
the mountains and soil fertility given
by the water, on the banks of Trasimeno, one of the few rivers in Europe
for centuries to maintain its original
course. Thanks to the sun and to the
particular conditions of temperature,
OFFICIAL MADE IN ITALY
humidity and ventilation, Prosciutto
di San Daniele is perfectly preserved
during aging (which lasts a minimum
of 13 months) and after without any
preservative.
All to be enjoyed, with other 100%
Made in Italy excellences
Scent, softness and taste make the
Prosciutto di San Daniele a poem that
will delight palate and smell: delicious
as a starter, wonderful plain with melon or figs, is to be tried even luxoriously combined with buffalo mozzarella or burrata or even goat cheese
or feta, special ingredient of delicious
dishes, especially firsts, from noodles
with milk cream to porcini mushroom soups up to the dishes that place
it as a protagonist along with zucchini, but also seconds, in which marries
perfectly prawns and white meats. In
summer, then, it perfectly matches
fruit and vegetables and the recipe
with mango, almond and avocado (in
photo) that can be found on the official website www.prosciuttosandaniele.it, will make a great impression
with friends! Totally natural and low
in calories, it’s also great on its own,
ready to join other Italian excellences,
such as the Bread of the Duke, made in
Marche with controlled origin, a white bread made with wheat flour from
organic farming, decalcified mountain
water and yeast. It is characterized
by a rise of up to 6 hours, instead of
half an hour of ordinary bread, which
enables it to maintain for long its fragrance. The origins of the bread of the
Duke date back to 1474, on the occasion of his appointment as lord of Senigallia of Giovanni Della Rovere, nephew of Pope Sixtus IV. In memory of
this event today, after centuries, the
bread of the Duke shows an engraving
on the back that represents the “oak
of the golden fruits”, emblem of Della Rovere family. Or you can combine
the ham to classic breadsticks, the
good ones hand-stretched with corn
and, if you can just go to San Daniele, do not miss the Osteria of Artists,
with wonderful handmade breadsticks made by...the Artists!
FOOD&TRAVEL / 57
La magia musicale delle montagne
più belle del mondo
di Antonella Antonello
The musical magic
of the world’s most
beautiful mountains
The festival “Sounds of the
Dolomites” between july and
august will host 17 outdoor
concerts: even the Oscar
winner Nicola Piovani will
perform there
58 / OMI 2 - july/august 2015
Sarà pura magia, un evento unico
ed irripetibile, il concerto di Nicola
Piovani tra le meravigliose montagne
del Gruppo del Brenta, palcoscenico
per un giorno delle musiche da film
che dal suo pianoforte invaderanno
di note il Pian della Nana, ai piedi
del Monte Peller, mercoledì 5 agosto,
dalle 13 in poi.
Il concerto del Premio Oscar (per la
colonna sonora de “La Vita è Bella” di
Roberto Benigni nel 1998, ma anche
vincitore di tre Nastri d’Argento, tre
David di Donatello e molti altri premi) sarà uno degli appuntamenti più
attesi della manifestazione “I Suoni
delle Dolomiti”, che da più di 20 anni
offre una serie di incontri musicali
di alto livello in varie meravigliose
location del Trentino. Tutti rigoro-
samente all’aperto, là dove le note
possono volare libere e regalare, con
la complicità delle montagne “rosa”
patrimonio dell’Unesco, emozioni
incredibili per la purezza ed unicità
del suono.
Nicola Piovani proporrà il “Concerto in quintetto”, con i brani scritti
per il cinema, ma anche per il teatro
e i concerti, appositamente rivisitati e riarrangiati per l’occasione, in
versione da piccolo gruppo per solisti virtuosi: lo stesso Piovani al pianoforte e poi un sassofono, un violoncello, un violino e la fisarmonica,
a formare organico agile, capace di
fornire un’interpretazione più intima
e flessibile, rispetto ai concerti con
ampie orchestre.
C’è da scommettere che si tratterà
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGE: ALESSANDRO GRUZZA
Il Festival “I suoni delle Dolomiti” tra luglio e agosto, propone 17 concerti all’aperto: anche il premio Oscar Nicola Piovani tra i protagonisti
di un concerto sorprendente, perché
il suono tra le montagne ha veramente qualcosa di più: sul sito ufficiale www.isuonidelledolomiti.it si
possono vedere alcuni emozionanti
video delle edizioni passate. Dal 2 luglio al 28 agosto saranno diciassette
gli appuntamenti del Festival di musica in quota, negli splendidi scenari
delle Dolomiti: musica classica, jazz,
pop fino alla canzone italiana.
Le location sono quanto di più naturale e spettacolare si possa immaginare, non a caso sono a migliaia,
nel corso degli anni, ad essere accorsi per ammirare questi spettacolari
concerti. Com’è tradizione, non ci
sarà nessun tipo di amplificazione né
di distacco tra i musicisti e gli spettatori. Non c’è un palco, e non ci sono
OFFICIAL MADE IN ITALY
sedie: si assiste sul prato, o tra le
rocce a questi concerti-magia, spesso dopo aver camminato per chilometri (ma sul sito, se volete, tutte le
info su come raggiungere i vari posti
sono molto esaurienti: spesso sono
consigliate le racchette da Nordic
Walking!).
L’edizione 2015 dei Suoni delle Dolomiti si aprirà con un trekking musicale in programma dal 2 al 4 luglio
in Val di Fassa (con concerto finale
al Rifugio Contrin) e di cui sarà principale protagonista il violoncellista
Mario Brunello, concertista classico
di fama internazionale – per la cronaca il primo artista italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca,
premio che lo ha proiettato sulla scena internazionale - che si esibirà con
un prezioso violoncello “Maggini” del
‘600. Con lui ci saranno il fisarmonicista Ivano Battiston e il contrabbassista Gabriele Ragghianti. E attenzione: per trekking musicale si intende
proprio che ci saranno tre giorni di
trekking lungo i sentieri della Grande
Guerra fino ai piedi della Marmolada, con concerto finale. Il trekking è
a pagamento e riservato a un numero
limitato di partecipanti (per info ed
iscrizioni: tel. 0462 609620).
Il 18 luglio Mario Brunello tornerà in
Val di Fassa per un concerto all’alba
(inizio alle 6) sul Col Margherita, al
Passo San Pellegrino, in compagnia
di altri quattro violoncellisti, i Cello4Ever, e del trombettista americano Dave Douglas, figura di spicco del
panorama jazzistico contemporaneo.
FOOD&TRAVEL / 59
E così tromba e violoncelli jazz sveglieranno il mondo all’alba su uno
dei balconi panoramici più suggestivi
delle Dolomiti.
Da non perdere, tra gli altri, l’appuntamento con Jonta
Toumani e
Sidiki Diabaté
, due grandi musicisti,
padre e figlio, che arrivano dal Mali
per farci amare la kora, l’arpa-liuto a
21 corde tipica dell’Africa Occidentale nell’inconsueta cornice dei pascoli
della Val di Fassa, il 29 Luglio. Se vi piace la musica classica, il
consiglio è di organizzarsi per assistere il 31 Luglio
in Val Rendena, al
concerto degli “Otto violoncelli di
Torino”, che eseguiranno musiche
di Bach, Vivaldi, Verdi e Mascagni,
nell’anfiteatro di cime che circonda il
Rifugio Giovanni Segantini. Oppure il
3 agosto per andare in Val di Fassa al
Rifugio Vajolet, dove è atteso nientemeno che Thomas Zehetmair, uno
dei violinisti più acclamati della sua
generazione.
Se invece il vostro genere preferito
60 / OMI 2 - july/august 2015
è il jazz dovete sapere che un altro
grande musicista italiano, già ospite di “Suoni delle Dolomiti”, torna a
esibirsi il 6 agosto: si tratta di Paolo Fresu, virtuoso del jazz, che terrà
un concerto a Villa Welsperg, sede
del Parco naturale di Paneveggio, ai
piedi delle Pale di San Martino. Con
lui, Daniele Di Bonaventura e I Virtuosi Italiani
. Si ascolteranno, nello
splendido anfiteatro verde del parco, le musiche del film “Vinodentro”
scritte e interpretate dal noto trombettista sardo e dai suoi compagni
d’avventura.
Quattro sassofoni per la vivacità
della musica balcanica si scateneranno (e se volete vi faranno scatenare),
l’11 agosto in un ambiente quasi himalayano, a 2.800 metri di altitudine
tra pietrai e nevi perenni, sul Gruppo
Sella, al Rifugio Boè: protagonisti gli
ineffabili Signum Five!
Insomma, quest’anno a “Suoni delle Dolomiti” ci sarà musica di alto
livello per tutti i gusti, e arriveran-
no anche due cantanti italiani, con
personalità unica ed originale come
Nina Zilli e Niccolò Fabi.
La voce femminile più intensa della scena italiana arriva il 21 agosto e
la sua performance racconterà la sua
passione per la black music americana, nella conca del Camp Centener in
Val Rendena, mentre Fabi sarà protagonista di un concerto intimista, solo
voce e chitarra, il 24 agosto in val di
Fiemme, alla Malga Canvere.
La magica atmosfera dei Suoni
delle Dolomiti è un motivo in più
per scoprire la bellezza mozzafiato di
questi luoghi del Trentino e regalarsi
una vacanza insolita e…musicale!
It will be pure magic, a unique
and unrepeatable event, the concert
by Nicola Piovani in the marvellous
mountains of the Brenta Group, stage
for a day of movie soundtracks that
from his piano will invade with notes
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGE: DANIELE LIRA
Nicola Piovani, premio Oscar per la colonna sonora de La vita è bella / Nicola Piovani, Oscar winner for the soundtrack of La vita è bella
Mario Brunelli e il suo violoncello del ‘600 / Mario Brunelli and his cello from the seventeenth century
IMAGE: RONNY KIAULEHN
the Pian della Nana valley, at the foot
of Monte Peller, Wednesday, August
5th, from 13:00 onwards.
The concert of the Academy Award
winner (for the soundtrack of “Life
is beautiful” by Roberto Benigni in
1998, but also won three Silver Ribbons, three David di Donatello awards
and many others) will be one of the
most anticipated of the event “Sounds
of the Dolomites”, which for over 20
years has offered a high-level series
of musical meetings in various wonderful locations of Trentino. All strictly outdoors, where notes can fly free
and create, with the complicity of the
“pink” mountains, UNESCO heritage,
incredible emotions for purity and
uniqueness of sound.
Nicola Piovani will propose the
“Concerto for Quintet”, with songs
written for the cinema, but also for
theater and concerts, specially revised and rearranged for the occasion,
in version for a small group of virtuous
soloists: Piovani himself on the piano,
OFFICIAL MADE IN ITALY
then a saxophone, a cello, a violin and
accordion, to form an agile group, able
to provide a more intimate and flexible interpretation, compared to concerts with large orchestras.
It can be bet that this will be an
amazing concert, because the sound
in the mountains truly has something
more: on the official website www.
isuonidelledolomiti.it you can see
some exciting videos of past editions.
From July 2nd to August 28th there
will be seventeen appointments for
Festival of music in altitude, in the
beautiful scenery of the Dolomites:
classical music, jazz, pop up to the Italian songs.
The locations are the most natural
and spectacular imaginable, they unsurprisingly are in thousands, over the
years, to have come to admire these
spectacular concerts. Traditionally,
there will be no amplification or detachment between the musicians and
the audience. There is not a stage, and
there are no chairs: people attend on
the lawn, or among the rocks in these
magic-concerts, often after walking
for kilometers (but on the website,
if you will, all the details on how to
reach the various seats are very comprehensive: Nordic Walking poles are
often recommended!).
The 2015 edition of the Sounds of
the Dolomites will open with a musical trek scheduled July 2nd to 4th
in Val di Fassa (with the final concert
at the Rifugio Contrin) and where the
main protagonist will be cellist Mario
Brunello, a classical concert performer of international reputation — for
the record, the first Italian to win the
Tchaikovsky Competition in Moscow,
an award that propelled him on the
international scene — who will perform with a precious cello “Maggini”
from 1600. With him there will be accordionist Ivano Battiston and bassist
Gabriele Ragghianti. And beware: musical trek truly means that there will
be three days of trekking along the
paths of the Great War to the foot of
FOOD&TRAVEL / 61
Cammino al rifugio Boé / Walking towards Boé hut
the Marmolada, with a final concert.
The trek is paid and reserved for a limited number of participants (for info
and registration: tel. +39 0462 609620).
On July 18th, Mario Brunello will return in Val di Fassa for a dawn concert
(beginning at 6 o’clock) on the Col
Margherita to Passo San Pellegrino,
in the company of four other cellists, the Cello4Ever, and the American
trumpeter Dave Douglas, a prominent
figure in the contemporary jazz scene.
And so jazz trumpet and cello awaken the world at sunrise on one of the
most evocative balcony views of the
Dolomites.
Do not miss, among others, the appointment with Jonta Toumani and
Sidiki Diabate, two great musicians,
father and son, who come from Mali
to make us love the kora, the 21 strings harp-lute typical of West Africa in
the unusual setting of pastures of the
Val di Fassa, on July the 29th.
If you like classical music, the advice is to organize yourself to attend
on July the 31st in Val Rendena, in the
62 / OMI 2 - july/august 2015
concert of “Eight cellos of Turin”, which will play music by Bach, Vivaldi,
Verdi and Mascagni, in the amphitheater of peaks surrounding the Giovanni Segantini refuge. Or August 3rd to
go in Val di Fassa to Vajolet Refuge,
where is expected none other than
Thomas Zehetmair, one of the most
celebrated violinists of his generation.
If your favorite genre is jazz you
should know that another great Italian musician, former host of “Sounds
of the Dolomites”, returns to perform
on August the 6th: Paolo Fresu, jazz
virtuoso, who will give a concert at
Villa Welsperg, home of Paneveggio
natural park, at the foot of the Pale
di San Martino. With him, Daniele Di
Bonaventura and I Virtuosi Italiani.
You will hear, in the beautiful green
amphitheater of the park, the music
for the film “Vinodentro” written and
performed by the famous Sardinian
trumpeter and his fellow adventurers.
Four saxophones will go wild for
the liveliness of Balkan music (and if
you want they’ll make you go wild as
well), on August the 11th in an almost
Himalayan environment, at 2,800 meters above sea level between pietrai
and perennial snow, the Sella, the Rifugio Boe: the ineffable protagonists
Signum Five!
In short, this year’s “Sounds of the
Dolomites” will have music of a high
standard for all tastes, and will welcome two Italian singers, with unique
and original personality as Nina Zilli
and Niccolò Fabi.
The italian most intense female voice in the scene arrives on August the
21st and his performance will describe
his passion for black American music,
in the basin of the Camp Centener in
Val Rendena, while Fabi will host an
intimate concert, just voice and guitar, August 24th in Val di Fiemme, in
the Canvere Hills.
The magical atmosphere of the
Sounds of the Dolomites is a reason
to discover the breathtaking beauty of
this area of Trentino
​​
and treat yourself to an holiday both unusual and ...
musical!
OFFICIAL MADE IN ITALY
Immagine promo Ischia Film Festival 2015 / Ischia Film Festival 2015 promotional image
Un’estate di festival tra arte, musica,
teatro e cinema
di Martina Coletti
Da luglio a settembre gli eventi culturali che
animano il Belpaese
A summer of festivals
through art, music,
theatre and cinema
From july to september, the
cultural events that animate
our beautiful country
OFFICIAL MADE IN ITALY
Estate 2015: da luglio a settembre,
su e giù per l’Italia seguendo le iniziative e i festival culturali che animano i mesi caldi, con proposte che
vanno dall’arte alla danza, dal cinema
al teatro. Ecco le nostre segnalazioni.
Partiamo dalla musica: dal 10 al 19
luglio imperdibile Umbria Jazz 15, festival musicale jazzistico che dal 1973
ospita artisti di fama internazionale tra le piazze e i teatri di Perugia:
quest’anno apre con un magnifico
Paolo Conte ma ce n’è per tutti gusti con ospiti come Chick Corea con
Herbie Hancock, Caetano Veloso con
Gilberto Gil, Brad Mehldau, Charles
Lloyd, Dianne Reeves, Enrico Rava,
Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo
Rea. Da segnalare anche il bizzarro fuori campo di Tony Bennett con
Lady Gaga.
A Reggio Emilia fino al 26 luglio è in
scena Fotografia Europea - Effetto
Terra. Giunto alla sua decima edizioFOOD&TRAVEL / 63
Kai Wiedenhoefer - Confrontier, © Kai Wiedenhoefer (Cortona on the Move 2015)
ne, il festival, in occasione di EXPO
2015, propone una riflessione sul
tema uomo e natura, esplorando ambiti di indagine legati alla rappresentazione del pianeta, alla salvaguardia
dell’ambiente, alle ricchezze del territorio e alle conseguenze dell’intervento umano sul paesaggio.
Ancora fotografia dal 16 luglio al 27
settembre: siamo in Toscana, più
precisamente in provincia di Arezzo,
per Cortona On The Move, festival
internazionale di fotografia alla sua
quinta edizione, che fa del proprio
centro il viaggio come percorso reale
o ideale, dirompente e rivoluzionario, scoperta di sé e dell’altro. Decine
di mostre dei più importanti fotografi
italiani e stranieri e workshop con i
professionisti della fotografia contemporanea, letture portfolio e mostre di emergenti.
Restiamo nei dintorni con Kilowatt
Festival — 18 al 25 luglio a Sansepolcro (Arezzo) — evento dedicato alle
arti performative contemporanee;
l’edizione 2015, dal titolo Ospitali
di Natura, presenterà un ricco programma di teatro, danza e musica,
oltre ad altri progetti legati alle arti
visive.
Motherlode (vena madre) è il tema
della trentacinquesima edizione di
Drodesera, un altro dei principali
festival internazionali dedicati alle
performing art, che si terrà dal 26
luglio al 2 agosto negli spazi della
Centrale Idroelettrica di Fies, a Dro
64 / OMI 2 - july/august 2015
(Trento). Metà della programmazione sarà dedicata quest’anno a Live
Works, premio per le arti performative organizzato in collaborazione con
Viafarini DOCVA di Milano.
Arte come luogo di sensibilizzazione
sociale ed ecologica: questo è l’obiettivo del festival FACE: Festival
dell’Arte, della Creatività, dell’Ecocultura, che avrà luogo i giorni 1, 6 e
10 agosto presso Ecolandia, il parco
ecologico costruito intorno al vecchio forte Gullì, a Catona (Reggio
Calabria). L’evento prevede una serie
di iniziative tra le quali una mostra
collettiva, conferenze, workshop, i
concerti e le performance.
Veniamo al cinema e ai tanti eventi sotto le stelle che lo riguardano.
Il Sud Italia promuove il cinema del
Nord Europa: l’isola di Ischia (Napoli)
dal 27 giugno al 4 luglio ospita la tredicesima edizione di Ischia Film Festival, che anche per il 2015 intende
offrire in Italia una vetrina sulle opere cinematografiche ambientate nel
Nord Europa, in collaborazione con il
Nordische Filmtage Lübeck.
Da un’isola all’altra, il viaggio ci porta in Sardegna, dove, dal 12 al 19 luglio, si svolgerà Una notte in Italia,
il festival di cinema all’aperto – che
quest’anno festeggia 25 anni – a Porto San Paolo e San Teodoro e sull’isola disabitata di Tavolara. E da martedì 14 luglio, in cartellone, alcuni dei
più bei film italiani della stagione
con una finestra dedicata alle cine-
matografie europee.
Dal 5 al 13 settembre, la Puglia ospita a Tricase (Lecce) la tappa conclusiva del Salento International Film
Festival, evento dedicato al cinema
indipendente internazionale che ha
toccato Londra, Zurigo, Mosca, San
Pietroburgo, Hong Kong, Shanghai,
Pechino, Santiago del Cile, New York
e prossimamente sarà a Dubai e Yerevan in Armenia.
Sempre in ambito cinematografico,
anticipiamo che la Settantaduesima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia, si svolgerà al Lido di
Venezia dal 2 al 12 settembre.
Infine, per gli amanti dell’arte di
strada, segnaliamo dal 20 al 30 agosto il festival itinerante di musica di
strada Ferrara Buskers Festival (con
date anche a Milano, Lugo e Comacchio): tantissimi gli appuntamenti e
gli artisti coinvolti da tutto il mondo
che invaderanno strade e piazze per
uno degli eventi più vivaci dell’estate.
Summer 2015: from July to September, up and down Italy following
initiatives and cultural festivals that
enliven the warmer months, with
proposals ranging from art to dance,
from cinema to theater. Here are our
reports.
We start from the music: from July
OFFICIAL MADE IN ITALY
Marika Dee Mongolia’s Urban Youth - Between Tradition and Globalization, © Marika Dee (Cortona on the Move 2015, Off circuit)
10th to 19th, unmissable Umbria Jazz
15, a jazz music festival that since 1973
hosts international artists between in
the squares and theaters of Perugia:
this year it opens with magnificent
Paolo Conte, but there is something
for all tastes with guests such as Chick Corea and Herbie Hancock, Caetano
Veloso and Gilberto Gil, Brad Mehldau,
Charles Lloyd, Dianne Reeves, Enrico
Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea. Also noteworthy is the odd
encounter between Tony Bennett and
Lady Gaga.
In Reggio Emilia until July 26th, is staged European Photography - Earth
Effect. Now in its tenth year, the festival, in conjunction with EXPO 2015,
proposes a reflection on man and nature, exploring areas of investigation
related to the representation of the
planet, the protection of the environment, the wealth of the territory and
the consequences of human intervention on the landscape.
Still photography from July 16th to
September 27th: we are in Tuscany,
more precisely in the province of
Arezzo, for Cortona On The Move, international photography festival in its
fifth edition, which theme is travel as
a real or ideal journey, disruptive and
revolutionary path, discovery of self
and others. Dozens of exhibitions of
the most important Italian and foreign
photographers and workshops with
professionals of contemporary photography, portfolio readings and exhibitions of emerging artists.
OFFICIAL MADE IN ITALY
We stay in the area with Kilowatt
Festival — July 18th to 25th in Sansepolcro (Arezzo) — event dedicated
to contemporary performing arts; the
2015 edition, entitled Hospitable by
Nature, will present a varied program
of theater, dance and music, as well
as other projects related to the visual
arts.
Motherlode is the theme of the thirty-fifth edition of Drodesera, another
one of the major international festivals dedicated to performing arts,
which will be held from July 26th to
August 2nd in the spaces of the hydroelectric power plant of Fies in Dro
(Trento). Half of the programming will
be dedicated this year to Live Works,
prize for the performing arts organized in collaboration with Viafarini
DOCVA of Milan.
Art as a place of social and ecological awareness: this is the goal of the
festival FACE: Festival of Art, Creativity, Ecoculture, which will take
place on days 1st, 6th and 10th of August at Ecolandia, the ecological park
built around Gullì old fort, in Catona
(Reggio Calabria). The event will include a series of initiatives including
a collective exhibition, lectures, workshops, concerts and performances.
Let’s now talk about cinema and the
many under-the-stars events concerning it. Southern Italy is promoting
Northern Europe cinema: the island of
Ischia (Naples) from June 27th to July
4th hosts the thirteenth edition of the
Ischia Film Festival, which for 2015
Umbria Jazz in Piazza IV Novembre a Perugia /
Umbria Jazz in IV Novembre square, Perugia
will offer an italian showcase on films
set in North Europe, in collaboration
with the Nordische Filmtage Lübeck.
From an island to another, the journey
takes us to Sardinia, where, from July
12th to 19th, will take place One Night
in Italy, the festival of outdoor cinema
- which this year celebrates its 25th
aniversary - in Porto San Paolo and
San Teodoro and on the uninhabited
island of Tavolara. And from Tuesday
July 14th, on the billboard, some of the
best Italian films of the season with a
window dedicated to European film.
From September 5th to 13th, Puglia
accomodates in Tricase (Lecce) the final stage of Salento International Film
Festival, an event dedicated to international independent cinema that
staged in London, Zurich, Moscow,
St. Petersburg, Hong Kong, Shanghai,
Beijing, Santiago in Chile, New York
and soon will be in Dubai and Yerevan
in Armenia.
Sill speaking about movies, we anticipate that the Seventy-second Venice
International Film Festival, organized
by the Venice Biennale, will take place
at the Lido di Venezia from September
2nd to 12th.
Finally, for street art lovers, we recommend from August 20th to 30th
the traveling festival of street music
Ferrara Buskers Festival (with dates
in Milan, Lugo and Comacchio): many
appointments and artists from all over
the world that will invade streets and
squares for one of the most vibrant
summer.
FOOD&TRAVEL / 65
La SPA panoramica Le Terme di Kyoto, per un soggiorno all’insegna del relax e del benessere di corpo e anima /
Le Terme di Kyoto (Kyoto SPA), with panoramic view, enrich your stay with relax and wellness of body and soul
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Enterprise Hotel
Il design hotel a 4 stelle nel cuore di Milano
Enterprise Hotel
The 4 stars design hotel
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Le camere I Giardini di Kyoto sono una finestra sul Giappone e sulla cultura del sol levante /
“I giardini di Kyoto” rooms are your open window to Japan and its culture
Enterprise Hotel è il primo design
hotel a 4 stelle a Milano.
Nasce nei primi anni del 2000, in
seguito ad un sapiente recupero industriale e le sue mura hanno una
lunga storia. Dalla sede di un opificio
italiano, specializzato nella produzione di radio e dalla redazione della
Settimana Enigmistica, siamo giunti
a quello che è oggi un connubio perfetto tra design ed innovazione.
A soli 500 mt da Fiera Milano City,
in direzione del Nuovo Polo Fieristico, Enterprise Hotel è situato a due
passi dal centro storico della città.
Dotato di 126 camere doppie, tra cui
Suite e Junior Suite, il suo arredamento è elegante e raffinato. Tutte
le camere dispongono di aria condizionata, insonorizzazione, wi-fi
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Premium gratuiti, tea & coffee maker
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attendervi ogni tipo di servizio: un
centro congressi che si estende su
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fitness centre per i più sportivi ed un
centro benessere.
La Spa panoramica di Enterprise
Hotel, ‘Le Terme di Kyoto’, è stata
progettata per chi desidera il totale
relax. Unica nel suo genere, anche
per la sua splendida vista Duomo,
è ubicata al 7° piano ed è stata progettata traendo ispirazione dai principi del mondo orientale. La filosofia, lo stile, i colori e l’arredamento
richiamano infatti il Giappone. La
SPA è stata concepita in modo da
non essere vincolati ad un percorso
preciso, lasciando l’Ospite libero di
scegliere gli spazi e i tempi che più
preferisce. Questo luogo è dotato di
vasca idromassaggio con cromoterapia in notturno, bagno turco, tunnel
emozionale con docce temporizzare,
aromaterapia e cromoterapia, panca
riscaldata, zona relax con un fantastico tatami a terra ed un angolo
rigenerante con tè e tisane a scelta.
E’ inoltre possibile sorseggiare un
cocktail seduti al nostro Garden Bar,
proprio accanto al suggestivo dehor,
oppure accomodarsi nel meraviglioso Privè Bar, fra colonne in mosaico,
sotto alla luminosa cupola, rivestita di foglie d’oro. Preferite invece
fare colazione, pranzare o cenare? Il
Sophia’s Restaurant è aperto sia agli
ospiti interni che esterni dell’hotel.
A colazione potrete anche trovare
un angolo ‘Natura e Benessere’, con
prodotti senza glutine, biologici e a
km 0.
Enterprise Hotel - Corso Sempione 91
20149 Milano Italia - T. +39 02 318181
[email protected]
www.enterprisehotel.com
FOOD&TRAVEL / 67
Enterprise Hotel is the first 4-stars
design hotel in Milan.
Born in the early 2000s, after a wise
industrial recovery, its walls have a
long history. From an Italian factory,
specialized in the production of radio,
and from the drafting of the Week
Puzzles, we came to what is today a
perfect combination of design and innovation.
Just at 500 meters from Fiera Milano City, in direction of the New Milan
Trade Fair, Enterprise Hotel is just a
short walk from the historic center of
the city. Featuring 126 rooms, including suites and junior suites, its decor
is elegant and refined. All rooms have
air conditioning, soundproofing, free
wi-fi, led TV with free Mediaset Premium channels, tea & coffee maker
and a safe-deposit box.
At Enterprise Hotel you will find all
68 / OMI 2 - july/august 2015
types of equipment: a congress center that covers an area of 1000 square
meters, where you can organize any
kind of conference, meeting or event,
a fitness center for sports lovers and a
rooftop wellness center.
The Panoramic SPA ‘Le Terme di
Kyoto’, is designed for those who want
total relaxation. Unique for its wonderful view of the Duomo, is located
at the 7th floor and is designed thanks
to the inspiration from the principles
of the Eastern world. The philosophy,
style, colors and furnishings, recall
the Japan. The SPA has been designed in a way not to be bound to a
certain location, letting the guest free
to choose space and time that most
prefer. This place has a hot tub with
chromotherapy in the night , turkish
bath , emotional tunnel with showers
timing , aromatherapy and color the-
rapy , heated bench , relax zone with
a fantastic tatami floor and a corner
with rejuvenating tea and herbal tea
of your choice. It’s also possible to sip
a cocktail sitting in our Garden Bar, right next to the idyllic outdoor area, or
sit in the wonderful Privé Bar between
mosaic columns, under the luminous
dome, covered in golden leaves. Do
you prefer have breakfast, lunch or
dinner? The Sophia’s Restaurant is
open to both guests inside and outside the hotel. For breakfast you can
also find the ‘Nature and Wellness’
corner, with gluten-free, organic and
0 km products.
Enterprise Hotel - Corso Sempione 91
20149 Milan Italy
T. +39 02 318181
[email protected]
www.enterprisehotel.com
OFFICIAL MADE IN ITALY
IMAGES: ENTERPRISE HOTEL
Situato in un grande loft ristrutturato in zona Piazza Sempione, il ristorante Sophia’s propone piatti tradizionali rivisitati con creatività /
Located in a restored industrial building near Piazza Sempione, Sophia’s restaurant offers traditional food reinterpreted with creativity
made in Italy
heritage.diadora.com
Marco Fumagalli, mentre discute di tattica con l’allenatore Roberto Mancini e il team di Performance Analysis del Galatasaray /
Marco Fumagalli, discussing about tactics with coach Roberto Mancini and Performance Analysis team of Galatasaray
Marco Fumagalli, il mago dell’analisi calcistica
di Domenico Novella
Originario di Treviso, cresciuto a
Milano, ma in viaggio per il mondo.
Fa il Chief Analyst della squadra più
importante della Turchia, il Galatasaray SK, dove continua a collezionare titoli, apportando innovazione
nell’analisi dei match. Ci racconta in
esclusiva la sua storia.
Marco Fumagalli,
the magician of
football analysis
70 / OMI 2 - july/august 2015
Da Dove sei partito?
Nell’estate 2003 volontario NATO,
attraverso uno stage in Belgio. Ho
vissuto a Mons e dopo aver vinto un
concorso, ho lavorato per 10 anni alla
NATO. Il primo passo è stato il coraggio di lasciare l’Italia, di partire,
lasciandomi tutto alle spalle, amici,
stile di vita, abitudini.
Come sei venuto a conoscenza
della possibilità NATO?
Papà, ex pilota dell’aeronautica, tra
il ‘94 e il ’97, lavorava alla NATO ed
io ho fatto il Liceo lì, ero in contatto
con ragazzi provenienti da ogni parte
del mondo, avevo 14 anni, full im-
mersion di cultura e lingua completamente diverse da quelle italiane.
Quali sono le tue origini?
Sono nato a Treviso, però ho viaggiato per l’ Italia, prima a Firenze, poi
a Milano, dove sono cresciuto. Mi
sento veneto di nascita ma milanese
d’adozione.
Cosa ti ha aiutato del tuo essere
italiano ad adattarti all’estero?
All’inizio lo stereotipo mi ha creato
difficoltà, però grazie alla genialità e
sregolatezza tipica italiana mi sono
saputo adattare traendo spesso vantaggio dagli schemi e metodi strutturati e rigidi del mondo nordico, sia
in ambito lavorativo che in aspetti
personali.
Quando hai iniziato ad avere feeling con il mondo del calcio?
Dal 2003 allenavo in Belgio una
squadra di ragazzi, e ogni anno allenavo un gruppo di età diverso dagli Under9 in su, così da aumentare
esperienza e comprendere meglio il
OFFICIAL MADE IN ITALY
variare della psicologica nella fase di
crescita dei giovani, fino ad allenare
nelle serie minori. Contemporaneamente ho iniziato a seguire il corso di
allenatore presso la Federazione Belga. Al primo livello possono partecipare tutti, nelle fasi successive vengono filtrati solo gli allenatori con
il miglior rendimento. È un sistema
meritocratico che sarebbe utile introdurre anche in Italia.
Il mio rapporto con la Turchia è
nato con una collaborazione per un
periodico e per alcuni media, in qualità di esperto della Serie A e Serie B,
scrivendo articoli nei quali analizzavo le tattiche delle partite. Lavoravo
alla NATO ma la mia passione era il
mondo del calcio; avevo anche un
talk show in una radio multilingue
dedicata a questo sport.
Improvvisamente sono stato contattato dal Chief Scout del Galatasaray, perchè volevano modernizzare il
loro sistema scouting e avevano bisogno di un esperto in Belgio, soprattutto per visionare e scoprire giovani
promesse principalmente di passaporto turco in quanto è molto difficile trovare dei video per scovarli.
Quindi, avendo il brevetto di allenatore e di scout, mi hanno chiesto di
iniziare a collaborare per loro. Hanno apprezzato molto il mio lavoro
quando ho iniziato a individuare dei
giovani che poi sono andati a giocare
in squadre importanti e questo mi ha
permesso di lavorare per loro come
scout in Belgio fino a dicembre 2013.
Poi?
Poi Roberto Mancini è arrivato al
Galatasaray, dopo un’importante
esperienza in uno dei club calcistici
tecnologicamente più avanzati come
il Manchester City, e chiese alla società di avere qualcuno che si occupasse dello studio degli avversari, che
in Italia viene definito ‘videoanalista’
termine in realtà molto riduttivo in
quanto c’è molto più lavoro dietro.
Il Galatasaray ha segnalato il mio
profilo a Mancini che dopo aver visionato i miei lavori è rimasto impressionato e mi ha subito voluto con
sè. Mi hanno offerto un contratto per
OFFICIAL MADE IN ITALY
ricoprire il ruolo di First Team Match Analyst. Questo era un treno che
non potevo perdere e nonostante un
contratto a tempo inderteminato con
la NATO, decisi di realizzare il mio
sogno lasciando la NATO per accettare il contratto a tempo pieno con il
Galatasaray.
Com’è stato l’impatto in questa
grande realtà?
Sono stato proiettato in una città
meravigliosa e nonostante l’esperienza, non sai mai quanto vali finchè non ti metti in gioco ai massimi
Dalla NATO al Galatasaray, tra Italia, Belgio e Turchia /
From NATO to Galatasaray, between Italy, Belgium and Turkey
livelli, soprattutto al fianco di una
personalità come Roberto Mancini
che fin da subito mi ha fatto sentire
parte importante della squadra.
Qual è stato il metodo innovativo
che hai apportato alla squadra?
Essendo allenatore prima che videoanalista, ho iniziato dai video
sul rendimento durante gli intervalli
delle partite, dalla post match analysis dove il giorno dopo si fanno vedere
alla squadra gli elementi di correzione. Poi con lo staff tecnico e medico
si è cominciato a lavorare anche sulla
preparazione atletica, comparando i
dati dei nostri giocatori ai calciatori
della Champions League e della lega
turca per trovare i parametri di chi
era sotto tono e anche per prevenire
gli infortuni.
Poi Player Development, preparare
i video per cercare di correggere gli
errori e sviluppare il giocatore singolo; Player Education, sia per i nostri
giocatori che per i ragazzi dell’ Academy, per educarli ad aspetti tecnologici e tattici, rivedendo partite
e allenamenti; siamo infatti l’unica
squadra ad aver organizzato dei corsi
e partecipato a conferenze per presentare il nostro metodo innovativo,
perché vogliamo che cresca il movimento calcistico e ci poniamo come
punto di riferimento a livello internazionale.
Altri due aspetti fondamentali sono
la ricerca e la media production.
La ricerca si basa sullo studio del
calcio attuale e sulla previsione dei
trend futuri, ma anche sulla scoperta
di metodi innovativi e su come migliorare prestazioni tecniche, fisiche
e tattiche della squadra.
L’altro aspetto, la Media Production
si basa, invece su questo. La maggior parte dei media, purtroppo non
ha ancora parametri validi per essere
obiettiva nelle valutazioni e nei giudizi dei giocatori a livello statistico.
Noi creiamo le notizie per i media,
per valutare nel dettaglio le prestazioni e comparare il rendimento dei
calciatori.
Nei dipartimenti di Scouting e Performance Analysis siamo molto coesi
e va detto che tutto questo lavoro è
frutto di un’attività di gruppo.
Anche i giocatori possono usufruire di queste tecnologie?
C’è un portale dove il giocatore può
rivedere la sua partita in dettaglio e
gli allenamenti attraverso una production unit interna. Inoltre, ai giocatori piace discutere con noi degli
avversari, il mio è anche un lavoro di
filtraggio, ovvero raccogliere tutti i
dati e tradurli in linguaggio calcistico
riassumendoli. Serve un dono della
sintesi, poche parole che esprimono
concetti e non lunghi filmati.
Tu che sei stato allenatore, qual è
la differenza con il ruolo di Chief
Analyst?
SPORT&WELLNESS / 71
Marco e la Coppa di Turchia, con l’allenatore Roberto Mancini e i giocatori Felipe Melo e Wesley Sneijder /
Marco and Turkey Cup trophy, with coach Roberto Mancini and players Felipe Melo e Wesley Sneijder
L’allenatore capo è come il capitano di una nave, mentre ogni collaboratore si occupa di un’area e l’allenatore poi prende le decisioni finali.
Sei più pronto a prendere la decisione
giusta, quando hai maggiore conoscenza di te stesso e dell’avversario,
specialmente sotto stress. Conoscere
è sapere. La tecnologia non ti aiuta a
controllare la fortuna ma sicuramente prevedere la contromossa dell’avversario.
Moneyball, utilizzare principalmente le statistiche e la matematica per vincere nello sport. Pensi
che sia applicabile al mondo del
calcio?
Dipende da che livello. A livello individuale se stai studiando un giocatore avversario e sai che il 90% delle volte fa un movimento, in partita
molto probabilmente farà ciò. Parlando con i tuoi calciatori, devi aiutarli a posizionare il corpo in maniera
ottimale per contrastare l’avversario.
Certo questo non vale per i fuoriclasse che spesso sono imprevedibili.
Sicuramente però la tecnologia aiuta
ad avere una migliore preparazione
fisica. Compensare il livello tattico e
tecnico. La preparazione ti può dare
quella percentuale in più che farà la
differenza a fine stagione.
A native of Treviso, grew up in Milan, travelling all over the world. He is
the chief analyst of the most important team in Turkey, Galatasaray SK,
where he continues to collect titles,
bringing innovation in the analysis of
the match. Exclusively he tells us his
story.
72 / OMI 2 - july/august 2015
Where did you start from?
In summer 2003 voluntary NATO,
through an internship in Belgium. I lived in Mons, and after winning a contest, I worked for 10 years at NATO.
The first step was the courage to leave Italy, as leaving everything behind,
friends, lifestyle, habits.
How did you know about the opportunity to work for NATO:
My Dad was a former pilot of the Air
Force, between ‘94 and ‘97 he worked
at NATO and I went to high school
there, I was in contact with young
people from all over the world, I was
14, a full immersion of culture and
language completely different from
Italian.
What are your roots?
I was born in Treviso. But I traveled
around Italy, first in Florence, then to
Milan, where I grew up. I’m Venetian
by birth and Milanese by adoption.
What of your being Italian helped
you to adapt abroad?
At the beginning the stereotype
created me difficulties, however
thanks to the typical Italian genius
and recklessness, I have often been
able to adapt by taking advantage
of structured and strict patterns and
methods of the the northern world,
both at work and in personal aspects.
When did you start to have feelings for the football world?
Since 2003 I was training a young
team in Belgium and every year I
coached a different age group from
Under-9 and up, so as to increase
experience and better understand the
psychology changes in the growth
phase of the youngsters, up to coach in the minor leagues. At the same
time I started to attend the course
as a coach at the Belgian Federation.
On the first level is open to all, in the
later stages are filtered only the coaches with the best performances. It is
a meritocratic system that would be
useful to be introduced even in Italy.
My relationship with Turkey was
born with a collaboration for a magazine and for some media, as an expert
of the Serie A and Serie B, writing articles in which I analyzed the tactics of
the matches. I worked with NATO but
my passion was football world; I also
had a talk show in a multilingual radio
dedicated to this sport.
Suddenly I was contacted by the
Chief Scout of Galatasaray, because
they wanted to modernize their scouting system and needed an expert in
Belgium, especially In order to see and
discover young talents primarily with
turkish passport as it is very hard to
find video to discover them. So having
the patent for coaching and scouting, they asked me to start working
for them. They have appreciated my
work since I started to identify young
people who then have gone on to play
in big teams and this allowed me to
work for them as a scout in Belgium
until December 2013.
Then?
Then Roberto Mancini has come to
Galatasaray, after an important experience in one of the most technologically advanced football clubs such as
Manchester City, and asked the company to have someone to look after
the study of opponents, which in Italy
is called “videoanalista” (video analyzer), a very simplistic term actually,
because there is much more work
behind.
Galatasaray reported my profile
OFFICIAL MADE IN ITALY
Marco con la squadra e l’allenatore Cesare Prandelli nel 2014 / Marco with the team and coach Cesare Prandelli in 2014
to Mancini which, after viewing my
work, was impressed and immediately wanted me with him. They offered me a contract to fill the role of
First Team Match analysts. This was a
train that I could not lose, and despite a permanent contract with NATO,
I decided to fulfill my dream, leaving
NATO to accept a full-time contract
with Galatasaray.
What was the impact in this great
reality?
I have been projected in a wonderful city, and despite the experience,
you never know what you’ve got until
you get involved at the highest level,
especially on the side of an important
person as Roberto Mancini that immediately made me feel like an important part of the team.
What was the innovative method
you made the team?
Being coach before videoanalista,
I started from performance videos during intervals of matches, from
the post match analysis where the
next day they show up to the team
elements of correction. Then with
the technical and medical staff we
have also started working on athletic
training, comparing the data of our
players to the players of the Champions League and the Turkish League
to find the parameters of those who
were not in shape and also to prevent
injuries.
Then Player Development, prepare
videos to try to correct mistakes and
OFFICIAL MADE IN ITALY
develop the single player; Player Education, both for our players and for
the boys academy, to educate them to
technological and tactical aspects, reviewing games and training; we are in
fact the only team to have organized
courses and attended conferences to
present our innovative method, because we want football world to grow
and we put ourselves as a point of reference to international level.
Two other fundamental aspects are
research and media production.
Research: to study the current football and predict future trends, discover innovative ways to improve
technical, physical and tactical team
performance.
Media Production: Most of the media, unfortunately, have not yet valid
parameters to be objective evaluations
and statistical ratings of players. We
create news for the media, to assess
in detail the performance and compare the performance of the players.
In the departments of Performance
Analysis and Scouting we are very
cohesive and it must be said that all
this work is the result of a group activity.
Also players can take advantage of
these technologies?
There is a portal where the player
can see his game and training in detail
through an internal production unit.
In addition players like to discuss
with us about their opponents, my job
is alsoto filter, or else to collect all the
data and translate them into football
language summarizing them. Need
the gift of synthesis, few words and
short movies that express concepts.
For you who have been coach,
what’s the difference with being
Chief Analyst?
The head coach is like the captain
of a ship: while the staff takes care
of each area, the coach then takes
the final decisions. You’re more ready to make the right decision when
you have more knowledge of yourself
and of the opponent, especially under
stress. To know is to know how. The
technology does not help you to control your luck but surely to anticipate
the opponent countermove.
“Moneyball”, winning in sport by
using mathematics and statistics.
Do you think that this concept is
applicable in football?
It depends on what level. At the
individual level if you’re studying an
opponent and you know that 90%
of the time does a movement in the
game most likely he will do that.
Talking to your players, you have to
help put the body in the best way to
counter the opponent. Of course this
does not apply to star players that are
often unpredictable. Surely however technology helps to have a better
physical condition. Compensate the
tactical and technical level. The preparation can give you that extra percentage that will make a difference at
the end of the season.
SPORT&WELLNESS / 73
Interviewing
Fabio Gallo: sport
and digital world
between Barcelona and London
Streaming video solutions
for sport organizations
Fabio Gallo, negli uffici del team FC Barcellona /
Fabio Gallo, in FC Barcelona team offices
Intervista a Fabio Gallo: lo sport e il
mondo digitale tra Barcellona e Londra
Soluzioni video streaming per le organizzazioni sportive
di D.N.
Head of International Development for EMEA presso StreamAMG,
Fabio ha oltre 10 anni di esperienza
sia nell’industria digitale che sportiva. Fabio guida e gestisce la direzione
strategica del business internazionale di StreamAMG con un focus principale ai mercati di Italia e Spagna.
Raccontaci da dove sei partito.
Tutto è iniziato al secondo anno di
Università quando avevo una gran
voglia di rendermi indipendente
dalla paghetta settimanale dei miei
genitori: decisi d’inviare il mio CV a
un’azienda online che stava apren74 / OMI 2 - july/august 2015
do i battenti proprio in quegli stessi
giorni e faceva capo a Tiscali, il colosso digitale italiano. Era un’occasione per poter conoscere da vicino il
mondo aziendale e, soprattutto, fare
i primi passi nel mondo digitale. Era
il periodo del boom di internet, i primi anni 2000. Poi, una volta laureato,
decisi di investire parte di quei soldi
in un ulteriore master, un International MBA in una famosa business
school di Barcellona. Pensavo fosse la
maniera perfetta per potermi proiettare sul mercato lavorativo spagnolo. Casualità della vita che, una volta
terminato il master, Dorna Sports,
l’azienda organizzatrice del MotoGP
con sede a Barcellona, mi cercò per
creare un nuovo dipartimento di business online, chiamato ‘New Media
Sales’. Sembrava il lavoro fatto su
misura per me e quindi accettai.
Perché il digital è così importante
per te?
Lavorare nel mondo del digital business significa lavorare in ambienti di lavoro dove niente è frutto del
caso e tutto si trasforma in modo
repentino; è probabilmente il settore
meno noioso che conosca: un processo continuo di conoscenze e di
arricchimento personale.
OFFICIAL MADE IN ITALY
Quanto ti ha aiutato l’essere italiano nel tuo percorso?
Essere italiano è sempre qualcosa
di cui andare molto fieri, soprattutto
per chi vive, come me, all’ estero ormai da più di 15 anni. Nel mio passato
come migrante, prima in Spagna ed
adesso in Inghilterra, ho conosciuto tanti italiani che hanno lasciato
la propria terra per avventurarsi in
qualcosa di più emozionante, dove
forse è più facile emergere e realizzare i propri sogni.
Barcellona e il FC Barcellona ti
hanno dato molta notorietà, è
così?
Quando ero piccolo avevo un sogno, ovvero lavorare per una squadra
di calcio importante e non solo l’ho
realizzato, ma ho avuto l’opportunità
di farlo per il Club più importante al
mondo, con un fatturato complessivo
di oltre 500 milioni di euro. Quando
il FC Barcelona mi chiamò la prima
volta chiedendo se volessi lavorare
con loro all’interno del nuovo business digitale che stavano creando,
pensavo fosse uno scherzo. Lavorare
per un’organizzazione di questo tipo,
e per di più a Barcellona, è stato da
sempre un mio sogno, ma devo anche essere sincero ed ammettere che
quando si lavora costantemente e
con passione è più probabile che si
raggiungano i risultati prefissati ed
i sogni non sembrano più delle chimere irraggiungibili.
Adesso vivi a Londra. Perché hai
lasciato la squadra dei tuoi sogni
per una nuova avventura oltre
Manica?
Senza dubbio è stata la scelta più
difficile che abbia mai preso. Credo
che quando si raggiunge il proprio
sogno, si ha l’obbligo di non fermarsi e di continuare a cercare nuovi
stimoli. A Barcellona stavo benissimo, avevo tutto quello che qualsiasi
persona avrebbe desiderato, ma ero
consapevole di non potermi accontentare e fermarmi a soli 35 anni. Così
quando arrivò la chiamata da Londra
di una società che sta letteralmente
cambiando il modo di fare business
nello sport, non potevo non prenOFFICIAL MADE IN ITALY
derla in considerazione. StreamAMG,
l’azienda inglese leader nelle soluzioni video per Sport club e federazioni
di tutto il mondo, ha voluto costruire
un progetto d’espansione internazionale partendo dal sottoscritto. Era ed
è un’occasione imperdibile per cambiare il modus operandi in molti paesi europei, inclusa l’Italia. Abbiamo
dei progetti bellissimi che stiamo
sviluppando che coinvolgono tante
federazioni e leghe sportive italiane di differenti discipline sportive e,
insieme a loro, stiamo affrontando
processi di cambiamento che daranno già dei frutti a partire dai prossimi
mesi.
Che progetti state creando in Italia?
Ultimamente credo di viaggiare
di più in Italia che in qualsiasi altro Paese europeo. Sto conoscendo
veramente tanti manager vogliosi
di cambiare le cose e di migliorarle,
partendo anche da una strategia digitale diversa. Oggi lo Sport si deve
misurare con quello che io chiamo
‘business etico’, cioè creare valore per gli utenti finali da una parte
e generare nuovi introiti dall’altra.
Una maniera per conseguirlo è proprio quella di avere una soluzione di
video streaming che, passando dagli
smartphone ai tablet o al proprio PC,
dia un’esperienza unica ed appasionante a tutti gli utenti che vogliono
seguire il propio sport preferito. Il video è l’elemento chiave per qualsiasi
organizzazione sportiva, portatore di
nuovi ingressi legati ai diritti audiovisivi e al miglioramento dell’esperienza dell’utente.
Cosa consiglieresti a chi vorrebbe
intraprendere la tua strada?
In inglese si direbbe “never give
up”, ovvero mai arrendersi. Se veramente si vuole raggiungere un obbiettivo importante nella propria carriera professionale, il mio consiglio è
di lavorare duro, prendere decisioni
anche rischiose e non ascoltare troppi consigli, soprattutto se vengono da
persone che non hanno esperienze
internazionali. La paura è il peggior
nemico per fare carriera. Al giorno
d’oggi nel mondo ci sono sempre più
top manager che sono molto preparati ed agguerriti e le poche armi che
abbiamo noi italiani le dobbiamo far
valere. Vale un po’ per tutte le attività
che si vuole intraprendere: le chiamo
sempre le due D, ovvero la cura minuziosa dei dettagli da una parte, e il
disegno, inteso come struttura organizzativa e strategica, dall’altra.
Head of International Development
for EMEA at StreamAMG, Fabio has
over 10 years of experience in both industry and digital sports. Fabio guides
and manages the strategic direction of
international business of StreamAMG
with a main focus on Italian and Spanish markets.
Tell us, where did you start from?
It all started in the second year of
the University, when I had a great
desire to become independent by my
parents weekly allowance: I decided
to send my CV to an online company
that was opening its doors in those
days and was owned by Tiscali, the
Italian digital giant. It was an opportunity to get to know the business
world and, above all, take the first
steps in the digital world. It was the
time of the Internet boom, the early
2000s. Then, once graduated, I decided to invest some of that money in
another master, an International MBA
in a famous business school in Barcelona. I thought it was the perfect way
to be able to project on the Spanish
labor market. Randomness of life is
that, once i got the master, Dorna
Sports, the company which organizes
the MotoGP based in Barcelona, ​​contacted me to create a new department
of business online, called ‘New Media
Sales’. It looked like the perfect job for
me, so I agreed.
Why is digital so important to you?
Working in the world of digital business means working in an environments where nothing is due to chance and everything changes abruptly;
is probably the less boring sector I
know: a continuous process of knowSPORT&WELLNESS / 75
Dall’Italia alla Spagna fino all’Inghilterra. Il segreto? Non avere paura di prendere rischi / From Italy to Spain and England. The secret? Have no fear to take risks
ledge and personal enrichment.
What of your being Italian helped
you abroad?
Being Italian is always something
to be very proud, especially for those
who, like me, lived abroad for over 15
years. In my past as a migrant, first in
Spain and now in England, I met many
Italians who left their home land to
venture into something more exciting, where perhaps it was easier to
emerge and realize their dreams.
Barcelona and FC Barcelona have given you a lot of notoriety, is that it?
When I was little I had a dream, to
work for an important football team,
and not only I fulfilled it, but I also
had the opportunity to do so for the
most important club in the world,
with a total revenue of over 500 millions euro. When FC Barcelona called
me the first time asking if I wanted
to work with them in the new digital
business they were creating, I thought
it was a joke. Working for an organization of that kind, and moreover in
Barcelona, ​​has always been a dream of
mine, but I have to be honest and admit that when you work consistently
and with passion you’re most likely to
achieve the desired results and dreams no longer seem unattainable chimeras.
Now living in London. Why did
you let go the team of your dreams
for a new adventure across the English Channel?
76 / OMI 2 - july/august 2015
No doubt it was the hardest choice I ever made. I believe that when
you reach your dream, you have the
obligation not to stop and to continue to seek new challenges. In Barcelona I was fine, I had everything a
person could want, but I was aware
that I could not settle and stop myself when only 35 years old. So when
the call came from London from a
company that is literally changing
the way business is done in sports, I
could not avoid to consider it. StreamAMG, the British company leader
in video solutions for sports clubs and
federations around the world, wanted to build a project of international
expansion starting by myself. It was
and still is a wonderful opportunity to
change the way to work in many European countries, including Italy. We
have some beautiful projects that we
are developing involving many sports
federations and Italian leagues from
different sports disciplines and, with
them, we are facing the processes
of change that will bear fruits in the
upcoming months.
Which projects are you now creating in Italy?
Lately I think I’ve been traveling
more in Italy than in any other European country. I’m really getting to
know many managers eager to change
things and improve them, even starting from a different digital strategy.
Today the sport is to be measured by
what I call ‘business ethics’, that is
to create value for end-users on the
one hand and generate new revenues
on the other. One way to achieve it
is just to have a video streaming solution that passes from smartphones
to tablet or own PC, giving a unique
and passionate experience to all users
who want to follow their very own favorite sport. Video is the key element
to any sports organization, the bearer
of new entries related to broadcasting
rights and the improvement of user
experience.
What would you suggest to those
who would like to pursue your career?
In English you would say “never
give up”, never surrender. If you truly
want to achieve an important goal in
your professional career, my advice is
to work hard, sometimes make risky
decisions and don’t listen to too many
advices, especially if they come from
people who do not have international
experience. Fear is the worst enemy
for a career. Nowadays there are more
and more top managers who are very
skilled and aggressive and we Italians
have to enforce all the weapons we
have. This is true for every kind of
activity you want to undertake: I call
this the two Ds, or the meticulous attention to detail on the one hand, and
the design, intended as the organizational and strategic structure, on the
other.
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78 / OMI 2 - july/august 2015
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80 / OMI 2 - july/august 2015
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PHOTOGRAPHY: LUCA GAVERINA
Spring/ Summer collection 2016
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july/august 2015 - OFFICIAL MADE IN ITALY