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giovedì 30 ottobre 2014
2010
2014
ANNIVERSARIO
“Il tempo passa e lascia
spazio ad una profonda
nostalgia, ma il bene che
ci hai donato ed il vivo
ricordo della tua forza,
del tuo coraggio e del tuo
amore, ci sostengono
ogni giorno e ci aiutano
a superare ogni
difficoltà’’.
5°ANNIVERSARIO
5°ANNIVERSARIO
“Ti ricordiamo
ogni giorno
con l’affetto di sempre”.
Giovedì 6 novembre
alle ore 9 nella parrocchia
di San Giovanni Battista in
Barge verrà celebrata una
S. Messa in suffragio della
cara
1
Stefano
CONTE
Francesco CAPELLO
Pregheremo per te nella
S. Messa di anniversario
sabato 8 novembre alle
ore 18 nella chiesa parrocchiale di Madonna dell’Olmo
- Cuneo.
Cuneo, 30 ottobre 2014
Giuseppina
DELFIORE
in RICOTTO
Il marito, le figlie, i famigliari e parenti tutti, ringraziano quanti si uniranno a
loro nella preghiera eucaristica.
Barge, 30 ottobre 2014
On. Fun. Racca - Barge
On. Fun. Milano - Cuneo
6°ANNIVERSARIO
“Dal cielo assisti
e proteggi chi dalla terra
non ti dimentica”.
La moglie e il figlio, lo ricordano con infinito affetto
nella S. Messa di anniversario che verrà celebrata
presso la chiesa parrocchiale di Rossana martedì
4 novembre alle ore 18.
Grazie a chi si unirà in
preghiera.
Rossana, 30 ottobre 2014
On. Fun. La Cuneese
7°ANNIVERSARIO
“E’ dolce ricordarti,
è triste non averti
più con noi”.
6°ANNIVERSARIO
“Sono passati sei anni,
ma per noi
sembra ieri, perché
la tua presenza è
sempre viva
in mezzo a noi’’.
Francesco BRUNO
(Cechin)
Anna ELLENA
ved. COLOMBERO
I figli, le nuore, il genero, i
nipoti, la pronipote e parenti
tutti la ricordano con affetto
nella S. Messa di anniversario che verrà celebrata
nella parrocchia S. Margherita in Cervignasco domenica 2 novembre alle
ore 11,15.
Cervignasco, 30 ottobre 2014
Vincenzo
SARTORE
La S. Messa anniversaria sarà celebrata sabato
8 novembre alle ore 16
nella chiesa parrocchiale di
Palazzasso.
Palazzasso, 30 ottobre 2014
On. Fun. Blesio - Caraglio
9°ANNIVERSARIO
“Il tempo
non cancella
il tuo ricordo,
sempre vivo
nei nostri cuori”.
Domenica 9 novembre
alle ore 9,30 nella parrocchia di San Martino - Barge
verrà celebrata una S. Messa in suffragio del caro
10°ANNIVERSARIO
“Dal cielo veglia su di noi’’.
Anna RIVOIRA
ved. RISSO
Bartolomeo
MAGNANO
La moglie, i figli con le rispettive famiglie e parenti
tutti, lo ricordano con infinito affetto e ringraziano quanti si uniranno a loro nella
preghiera eucaristica.
Barge, 30 ottobre 2014
On. Fun. Racca - Barge
"Non è
il soffrire,
ma il saper
soffrire che
conta.
Il primo
è di tutti,
ma il secondo
è di pochi".
Padre Pio
PICCOLA PUBBLICITA’
I figli con le rispettive famiglie e parenti tutti lo ricordano con immutato affetto
nelle SS. Messe che saranno celebrate nella parrocchia M.V. Assunta di Revello sabato 8 novembre
alle ore 18 e nella chiesa
di Morra S. Martino (Revello) lunedì 10 novembre
alle ore 20,30.
Si ringraziano quanti si
uniranno in comunione di
preghiere.
Revello, 30 ottobre 2014
13°ANNIVERSARIO
“Il tuo ricordo
ci accompagna
ogni giorno’’.
Valerio PROCHIETTO
I famigliari la ricordano
nella S. Messa di anniversario che sarà celebrata nel
Santuario della Consolata in
Saluzzo sabato 8 novembre alle ore 9,30.
Si ringraziano quanti
prenderanno parte alla S.
Messa.
Saluzzo, 30 ottobre 2014
La moglie, il figlio, uniti a
parenti tutti lo ricordano con
affetto nella S. Messa di anniversario che sarà celebrata nella parrocchia M.V. Assunta di Revello domenica 2 novembre alle ore
18.
Si ringraziano quanti
prenderanno parte alla funzione.
Revello, 31 ottobre 2013
On. Fun. Ponzalino - Saluzzo
On. Fun. Pasio - Revello
Il Signore è il mio pastore,
non manco di nulla.
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CUL
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vigliano
Savigliano
CULTURA
All’estero con i Lions
L’esperienzadiseistudentisaluzzesiesaviglianesi
SALUZZO - Elisa,
Chiara, Gabriele, Francesco, Simone e Davide
sono 6 studenti saluzzesi
e saviglianesi facenti parte di quella schiera più
numerosa di trecento ragazzi che ogni anno vanno all’estero e di altrettanti che arrivano in Italia
grazie al programma dei
Campi e degli scambi giovanili internazionali promosso dal Lions International che consente ai giovani di conoscere altre
culture aiutandoli a viaggiare all’estero. Ogni
campo e scambio giovanile comprende il viaggio
e la permanenza grazie
all’ospitalità di uno dei numerosi club internazionali.
I sei giovani, provenienti dall’Istituto Denina e Liceo Bodoni di
Saluzzo, dal Liceo Arimondi-Eula di Savigliano, con i rispettivi Dirigenti, i professori Antonio Colombero, Lorenzo
Rubini e Giampiero Sola,
sono stati ospiti di una
serata organizzata dal
Lions Club Saluzzo Savigliano, promotore degli scambi giovanili, pres-
Gli studenti e i dirigenti scolastici con il presidente del
Lions club Saluzzo Savigliano, Valerio Ghibaudo
so il circolo Interno2. Tutti i ragazzi hanno usato
parole di entusiasmo e
descrivono la propria
esperienza all’estero
un’occasione di crescita
formativa e umana, sottolineando, inoltre, la giovialità, la simpatia e l’accoglienza riservata loro
dalle famiglie ospitanti.
Dei sei studenti, quattro
sono stati selezionati da
un concorso interno di
istituto, mentre due hanno scelto di fare que-
st’esperienza volontariamente. La saluzzese Elisa Roasio, che attualmente frequenta la V B
sezione geometri del Liceo Arimondi Eula, è stata in Macedonia dove ha
visitato la capitale,
Skopje, una città ricca di
storia in cui restano evidenti le tracce di Alessandro Magno. La compagna, Chiara Sacco di
Genola, è stata, invece,
in Australia per circa un
mese durante il quale ha
avuto modo di confrontarsi con altri coetanei
provenienti da 33 diverse nazioni. Gabriele Negro di Saluzzo, V Denina, è stato nella vicina
Austria: «anche se
l’esperienza è terminata
da qualche mese, sono
tuttora in contatto con gli
altri ragazzi conosciuti
nel campus. Le lunghe
video chiamate in inglese mi consentono anche
di perfezionare la lingua». L’Olanda è stata,
invece, la meta del revellese Francesco Craveri,
V Bodoni, che ha conosciuto più di venti giovani
di altrettante nazionalità.
Un lungo viaggio in aereo ha condotto il saviglianese Simone Giorgis, V ragioneria, presso
l’Arimondi-Eula, dall’altra parte dell’oceano atlantico, nello stato federale dell’Iowa. Infine,
Davide Niglio che frequenta la V liceo scientifico del medesimo istituto, ha ricordato, in particolare, l’escursione a
Capo nord effettuata durante il periodo di permanenza in Lapponia.
kizi blengino
SALUTE Incontro con prof. Baldassarre Doronzo
Come prevenire l’infarto
E come, in caso di attacco, salvare la pelle
SALUZZO - Nell’ambito del programma di prevenzione dell’infarto miocardico promosso dall’Asl
Cn1 in collaborazione con
l’associazione Amici dell’Ospedale S.S. Annunziata di Savigliano, si è svolto,
giovedì 16 ottobre presso
il salone d’onore dell’antico Palazzo comunale, l’incontro con il professor Baldassarre Doronzo, primario del reparto di cardiologia saviglianese. Il medico ha commentato i dati
dell’incidenza sulla popolazione delle malattie cardiovascolari che rappresentano il 43% dei casi di
morte a fronte del 26% di
decessi per tumore. «L’infarto è la necrosi di una
parte del muscolo cardiaco a seguito dell’ostruzione di una delle coronarie,
arterie deputate alla sua
irrorazione – ha spiegato
Doronzo -. Tanto più sarà
tempestivo l’intervento
tanto maggiore sarà la
percentuale dei pazienti
salvati: 90% entro la prima
ora; circa il 25% entro la
sesta ora, mentre dopo 12
ore dall’attacco potrebbe
non esserci più la possibilità che l’infartuato sopravviva».
Come si manifesta l’infarto, quali sono i sintomi?
«I più frequenti sono il
dolore al petto, la sudorazione fredda profusa, uno
stato di confusione generale, la nausea e il vomito
accompagnati da un senso di svenimento. Il dolore
percepito in prossimità
della sede intratoracica del
cuore o quello che il paziente attribuisce allo spazio toracico che sta dietro
allo sterno si può irradiare
ai vasi del collo e alla gola,
alla mandibola, in particolare al lato sinistro, alla
porzione di colonna vertebrale che sta fra le due
scapole, agli arti superiori,
il sinistro è coinvolto più
frequentemente del destro,
e allo stomaco. Il dolore
cardiaco è caratterizzato da
una sensazione di peso, di
costrizione».
L’infarto potrebbe essere asintomatico?
«Sì, nel 10 – 20% dei
casi viene avvertita una
sensazione generale di
astenia e dispnea: si tratta
di pazienti diabetici nei
quali la percezione del
dolore risulta alterata».
In ogni caso, ha ribadito
Doronzo, la tempestività
dell’intervento è fondamentale alla sopravviven-
za dell’individuo. Anche se
trasportare il paziente al
pronto soccorso più vicino
potrebbe sembrare la soluzione più pratica e veloce, è bene, in questo caso,
non lasciarsi condurre dall’istinto, ma chiamare il 118:
soltanto un’ambulanza attrezzata e personale qualificato può prestare i primi
necessari soccorsi all’infartuato per limitare l’estendersi dei danni conseguenti all’attacco.
Cosa fare per prevenire l’infarto?
«Sicuramente è possibile ridurre notevolmente
la possibilità di infarto miocardico o almeno spostare in avanti l’età in cui si
manifesta. Come? Intervenendo su quelli che sono
i fattori di rischio modificabili, come l’alimentazione,
lo stile di vita, il fumo e il
consumo di alcol e droghe. Una dieta ricca di frutta e verdura, pesce alme-
PREVENZIONE CARDIOLOGICA
Il calendario degli incontri
Proseguono, a seguito della “Pedalata del
cuore” gli incontri con il cardiologo, condotti dal
direttore della struttura di cardiologia del “SS.
Annunziata” Baldassarre Doronzo.
Dopo le serate a Savigliano, Saluzzo e Cavallermaggiore sono in calendario, nel mese di
novembre, sempre alle ore 21, incontri a
Racconigi (il 6 novembre presso la chiesa di S.
Croce), a Bagnolo Piemonte (13 novembre,
presso la sala conferenze della Biblioteca
civica), a Barge (20 novembre, presso sala
Geymonat della Biblioteca civica), a Marene (27
novembre, sala riunioni Municipio).
A dicembre sono previsti incontri a Scarnafigi
(giovedi 4) e Verzuolo (mercoledi 10, nell‘ambito delle iniziative Unitre).
no quattro volte alla settimana combinata con l’attività fisica concorre alla
salute dell’organismo,
mantenendo sotto controllo i valori della glicemia, la
pressione arteriosa e il
peso corporeo».
Il prossimo incontro
sulla prevenzione dell’infarto miocardico è in programma giovedì 30 ottobre alle 21 presso la Sala
Turcotto di Cavallermaggiore.
kizi blengino
Cucina piemontese
a cura dello chef silvano osella
Le castagne nell’alimentazione piemontese
Le castagne, per la gente che abitava,
meglio, che occupava il territorio pedemontano piemontese era la base dell’alimentazione
invernale. Il castagno era una vera fonte di
ricchezza perché il frutto si vendeva e mangiava, le foglie servivano a fare da giaciglio
per gli animali e la legna era una fonte di calore.
Una volta si diceva che il castagno era per il
montanaro “l’albero del pane’’. Un’abitudine
che è andata scomparendo è mangiare cruda la castagna, diversamente risulta ottima
sia lessa che bollita, quelle piccole arrostite
alla brace o su fiamma viva in padelle bucate,
ma anche cotte al forno. Molto importante è
la conservazione tramite disidratazione, infine riducendole in farina per realizzare frittelle,
torte, bignè, polentine, castagnacci e quei
gnocchi di farina di castagne condite con
salse di porri e lardo. Bisogna ricordare e
sottolineare che negli anni più difficili, le castagne in briciole erano poste in una pentola
sopra la stufa economica e con una lunga
cottura si realizzava una zuppa chiamata
“Aiguetta’’ che saziava gli stomaci vuoti dei
montanari. La castagna è un frutto molto ricco
di amido, di conseguenza un alto valore
calorico. La castagna cruda perché abbia
una buona digeribilità deve essere masticata
lentamente e ben masticata diversamente
risulterà poco attaccabile dai succhi gastrici
pertanto non una buona fonte di calorie.
É estremamente interessante scoprire
come riuscivano a conservare questo frutto
tutto l’inverno e la primavera per poi poter
nuovamente alimentarsi a tardi primavera
con la merce offerta dalla natura. Le foglie di
castagne erano anche molto utilizzate per
conservare e dare un sapore tannico e pungente ai formaggi di capra e pecora. Si realizzava anche una sorta di pane fatta con
poca farina di segale e soprattutto con pezzi
di castagna e patata. Questo pane è eccezionale, ma molto nutriente e il suo consumo
deve essere fatto come allora, con piccole
dosi. La bontà massima si ottiene trasformando la perla marrone, chiamata marrone,
con la canditura in Marron glacés. Il dolce per
eccellenza, fatto con le castagne è il Monte
Bianco, semplicemente eccezionale se abbinato con il prestigioso e senza confronti
Moscato tappo raso. Il Monte bianco è scomparso quasi definitivamente come dolce perché è necessario troppo tempo per realizzarlo e troppo scarso è il tempo di conservazione. Questo dolce non vive di grande mercato
commerciale perché l’impegno che si deve
dedicare a questo dolce non giustificherebbe
il prezzo di vendita troppo elevato, pertanto
le scelte commerciali cadono in altre direzioni
tipo il castagnaccio facile da realizzare e con
un prezzo abbordabile. Il castagnaccio in
Provincia di Cuneo e difficile da reperire in
vendita nei negozi, diversamente a Torino
moltissimi negozianti fra panettieri e pasticceri lo offrono a tranci. Nel castagnaccio c’è
la presenza di punte di rosmarino, pinoli e a
volte anche uvetta rinvenuta nel rhum. Le
foglie di rosmarinovenivano introdotte soltanto quando una famiglia la donava ad un
giovine al fine che lui si innamorasse perdutamente della loro fanciulla e nello stesso
contesto gli veniva offerta in moglie la propria
figlia. A quei tempi la figlia femmina era considerata “una bocca da sfamare’’ in meno se
veniva offerta come moglie, anche se in
realtà la donna in montagna era il vero perno
della famiglia perché la sopravvivenza del
nucleo era totalmente a suo carico e alle sue
conoscenza e tecnica di conservazione tramandate a voce da madre in figlia.
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