Giovedì
5 maggio 2011
ZR6A
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IN EDICOLA E IN LIBRERIA
RITRATTO D’AZIENDA
di Antonella Mattioli
BOLZANO. La tentazione
di lasciare l’Alto Adige per
godere di tutti i benefici, sia
fiscali che burocratici offerti
dalla vicina Carinzia, è stata
forte. Ma alla fine ha prevalso il richiamo delle radici e
Hannes Loacker, amministratore delegato, ha deciso
che Loacker Remedia sarebbe rimasta in Alto Adige. Alla fine del prossimo anno l’azienda, specializzata nella
vendita di prodotti omeopatici e fitoterapici, si trasferirà
da Prato Isarco ad Egna. «La
scelta è caduta sulla Bassa
Atesina - spiega Loacker - innanzittutto per una questione di costi: i terreni a Bolzano hanno prezzi folli. Al di là
di questo però abbiamo fatto
anche una valutazione su
quella che a nostro avviso è
la miglior location per un’azienda come la nostra la cui
filosofia ruota intorno alla
natura. A Bolzano saremmo
stati circondati da cemento e
asfalto, ad Egna siamo immersi tra i vigneti. Sta prendendo sempre più piede una
nuova sensibilità verso tutto
ciò che è naturale e questo
contribuirà alla nostra crescita. Anche se il mercato
non è facile: siamo boicottati
al massimo dallo Stato che fa
di tutto per ostacolare i prodotti omeopatici e fitoterapici. Non possono essere pubblicizzati e devono essere
venduti senza il bugiardino».
La nuova sede è pensata anche per i dipendenti. «Viene
realizzata con il metodo
Feng shui. È dimostrato che
la produzione aumenta se il
collaboratore va a lavorare
con piacere in un ambiente
confortevole. Per questo stiamo costruendo un complesso
in cui i nostri dipendenti si
sentano come a casa. Creeremo anche una sala relax».
Per l’imprenditore i dipendenti sono i veri protagonisti
del successo di Loacker Remedia: il 60% è rappresentato da donne, di queste il 40%
fa part-time. Una fa il telelavoro: tre giorni part-time di
cui due in sede e uno a casa.
«I risultati sia del part-time
che del telelavoro sono ottimi». L’azienda è stata fondata nel 1983 da Rainer Loacker, il padre di Hannes. Alla fine degli anni Settanta,
chiusa l’esperienza «dolce»
dell’industria di wafer di famiglia (Renon), si lanciò in
due avventure: omeopatia e
vini prodotti con metodo biologico. Gli diedero del pazzo.
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LA CONCESSIONE
A22: le Province
contro la gara
Roma prende tempo
La Loacker Remedia:
«Più vantaggi in Austria
ma ci spostiamo a Egna»
L’ad: «Lo Stato ci boicotta, ma sta crescendo
una nuova sensibilità verso i prodotti omeopatici»
Hannes Loacker, ad di Loacker Remedia
FINANZA
Fitch: tripla A alla Provincia
BOLZANO. L’agenzia di rating internazionale “Fitch” ha valutato positivamente
la gestione finanziaria della Provincia di
Bolzano assegnandole il punteggio massimo di “AAA”. In marzo il punteggio massimo era stato attribuito alla Provincia anche da Moody’s. «Si tratta di un risultato
di eccellenza per la nostra politica finanziaria - commenta il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - che conferma il punteggio massimo attribuito
due mesi fa alla nostra Amministrazione
anche da Moody’s».
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Sbagliavano: oggi le Tenute
Loacker con 3 vigneti in Alto
Adige e Toscana producono
300 mila bottiglie all’anno. A
guidare quel ramo d’azienda
oggi c’è Hayo, fratello di Hannes. Mentre Loacker Remedia è tra le prime imprese
Saggi e Articoli
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nel settore della medicina naturale e collabora con due
partner germanici: la Dhu,
una lunga esperienza in campo omeopatico, e la Schwabe,
prima azienda mondiale nel
settore fitoterapico. Il 70%
del mercato della ditta di Pra-
to Isarco è concentrato nel
Nord Italia. «Oltre il 90% di
chi usa prodotti omeopatici è
soddisfatto. Il trattamento
omeopatico ha un approccio
più curativo ed è una forma
di autoguarigione che però richiede tempi lunghi, mentre
la chimica agisce più rapidamente: elimina il sintomo
ma non va alla radice del problema. Altra differenza: l’omeoterapico non ha effetti
collaterali, il farmaco tradizionale può averne».
BOLZANO. Ieri a Roma
l’assegnazione della
concessione per la gestione
dell’autostrada del Brennero
e la ricerca di possibili
alternative al bando di gara
europea sono state
ulteriormente discusse dal
presidente della Provincia di
Bolzano Luis Durnwalder,
che assieme al collega
trentino Lorenzo Dellai e al
presidente della Provincia di
Verona, Giovanni Miozzi, ha
incontrato nella sede del
Ministero dell’Economia e
della finanze il
sottosegretario con delega al
Cipe, Alberto Giorgetti. La
delegazione, come
riferiscono Durnwalder e
Dellai, «ha ripresentato le
ragioni strategiche delle
posizioni espresse dai
territori e al tempo stesso le
preoccupazioni emerse negli
ultimi giorni».
L’incontro - informa
Durnwalder - si è svolto in
un clima di massima
collaborazione e ha
permesso di aprire una
nuova fase di
approfondimento rispetto ad
ipotesi diverse dalla
semplice procedura di gara.
Ora si tratterà di verificare
con Bruxelles la fattibilità di
altre opzioni. Resta quindi
ancora in piedi l’ipotesi di
una proroga all’A22
trasformata in società
in-house.
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A Bolzano la benzina più cara di tutta Italia
Sfondata quota 1,6 euro al litro per la verde, il gasolio a 1,53
BOLZANO. L’Alto Adige guida la classifica del caro-benzina con la verde a
1,632 euro al litro e il gasolio a 1,533 euro
al litro. Martedì sul mercato del Mediterraneo, nella prima sessione dopo due giorni di
chiusura delle contrattazioni, rileva “Staffetta
Quotidiana”, si è registrato un tonfo dei prezzi. La benzina ha perso
17 dollari la tonnellata a
quota 1.145, il gasolio 15
a 1.054. L’euro ha perso leggermente terreno rispetto al dollaro e così per i compratori europei il prezzo della benzina si
attesta a 585 euro per mille litri e quello
Angerer (Unione):
«Incidono le spese
per il trasporto»
del gasolio a 603. Venendo ai prezzi alla
pompa, dopo il rialzo deciso martedì da
Eni sulla benzina, ieri si è registrato un
ritocco per Tamoil. La compagnia libica
ha aumentato i prezzi della benzina di
0,6 centesimi al litro, salendo così in media nazionale a 1,599 euro al litro.
Aumenta così la media ponderata tra i
diversi marchi: il prezzo della benzina
guadagna 1 millesimo a 1,589 euro al litro, mentre resta stabile il gasolio a 1,495
euro al litro. I prezzi medi regionali restano sostanzialmente invariati, con Bolzano in testa alla classifica (non sono
comprese le regioni che applicano l’addizionale regionale sulla benzina). «Colpa
dei costi di trasporto», spiega il presiden-
te dei benzinai all’interno dell’Unione
commercio Wolfgang Angerer. Il segretario della categoria all’interno di Confesercenti, Salvatore Montella, ammette
che il prezzo è troppo alto, «ma la colpa è delle
accise che assieme alle
imposte costituiscono il
65% del prezzo, e delle
compagnie petrolifere,
a cui va quasi un terzo
dei guadagni. Ai gestori
restano solo 4 centesimi
lordi al litro, indipendentemente dal
prezzo del carburante: anche per loro i
prezzi alti sono solo uno svantaggio».
Montella: ai gestori
restano solamente
4 centesimi lordi
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Data center unico per gli enti locali
L’INVESTIMENTO
Realizzato da Informatica Alto Adige: è costato 7 milioni
BOLZANO. È stato inaugurato ieri il data center unico
per la pubblica amministrazione altoatesina. Costato 7
milioni (cinque milioni la
parte tecnica, due milioni la
spesa per i locali, che si trovano al primo piano del palazzone di via Siemens che
ospita anche la società provinciale Informatica Alto
Adige), garantirà - così assicura il presidente di Informatica Alto Adige Eros Magnago, «sinergie e risparmi di costo». Per capirlo basta qualche numero: oggi la ripartizione informatica della Provincia gestisce 85 server di-
Il presidente
di Informatica
Alto Adige
Eros Magnago
con
l’assessore
provinciale
competente
Roberto Bizzo
(Foto
Digital Life)
slocati in 11 siti diversi, che
ora potranno essere tutti riuniti. Il personale: «In Alto
Adige - dice Magnago - sono
430 i dipendenti di enti pubblici che si occupano di informatica, mentre in Trentino
sono un terzo in meno».
Il data center, che è già
operativo, ospiterà applicazioni e sistemi per tutti gli enti pubblici altoatesini: Provincia, Comuni, Sanità, Regione, Informatica Alto Adi-
ge e altre società controllate.
«La superficie a disposizione
- ha detto il direttore di Informatica Alto Adige Josef Tinkhauser - è di 900 metri quadrati sui quali trovano spazio 90 armadi dedicati ai sistemi informatici». Sotto il
profilo della sicurezza, il data center è dotato di sofisticati sistemi di controllo accessi, anti-intrusione, videosorveglianza e rilevazione incendi. Per ridurre al massimo i
potenziali danni alle apparecchiature informatiche in caso di incendio, la struttura è
dotata di un sistema di estinzione a gas inerte in grado di
spegnere un potenziale incendio prima che si possa sviluppare e danneggiare i sistemi.
Tenendo conto degli elevati
consumi elettrici è stata posta molta attenzione all’efficienza energetica dell’infrastruttura: il cosiddetto “free
cooling” sfrutta temperature
esterne inferiori per raffreddare gli impianti minimizzando il ricorso al compressore.
Corridoi caldi e freddi contribuiscono a tenere bassi i costi di raffreddamento e a diminuire le emissioni di Co2.
«Con la creazione del nuovo Data Center - ha sottolineato l’assessore provinciale
all’informatica Roberto Bizzo - l’amministrazione pubblica altoatesina fa un primo
importante passo avanti verso l’ottimizzazione e la razionalizzazione dell’infrastruttura informatica. Tutto questo in un’ottica di cooperazione e risparmio delle risorse».
Molto soddisfatto anche
Hans Berger, vicepresidente
della giunta e assessore all’informatica nella legislatura precedente: «Oggi possiamo dire che quando, cinque
anni fa, abbiamo deciso di investire su questa struttura
abbiamo fatto bene».
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La Loacker Remedia - Assoimprenditori Alto Adige