Fraternità Lettera periodica agli amici del Convento (OTTOBRE 2012, n. 12) Frati Cappuccini - Chiesa di S. Maria degli Angeli - 12042 BRA Voi sarete portati in braccio I ) CAMMI)O L'11 ottobre prossimo ricorderemo i 50 anni della solenne apertura del Concilio Vaticano II avvenuta nel 1962. Un evento fondamentale nel cammino della Chiesa cattolica oggi. Tra i compiti principali sottolineati da Giovanni XXIII nel suo discorso iniziale vi è quello di difendere e diffondere la dottrina cristiana: “Ma perché tale dottrina raggiunga i molteplici campi dell’attività umana, che toccano le persone singole, le famiglie e la vita sociale, è necessario prima di tutto che la Chiesa non distolga mai gli occhi dal sacro patrimonio della verità ricevuto dagli antichi; ed insieme ha bisogno di guardare anche al presente, che ha comportato nuove situazioni e nuovi modi di vivere, ed ha aperto nuove vie all’apostolato cattolico... Per questa ragione la Chiesa non è rimasta indifferente a quelle meravigliose scoperte dell’umano ingegno ed a quel progresso delle idee di cui oggi godiamo, né è stata incapace di onestamente apprezzarle; ma, seguendo con vigile cura questi fatti, non cessa di ammonire gli uomini perché, al di sopra dell’attrattiva delle realtà visibili, volgano gli occhi a Dio, fonte di ogni sapienza e di ogni bellezza, affinché essi non dimentichino quel rigorosissimo comando: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto". Oggi sentiamo che molto del cammino indicato dal Concilio deve ancora compiersi, ma al tempo stesso vediamo anche i cambiamenti avvenuti. E di questi rendiamo grazie al Signore, felici di far parte della Chiesa che cammina in questo oggi. Ripensavo in questi giorni al nostro essere frati francescani: tutti i religiosi e i consacrati, a partire dal Conci- (Is 66, 12) lio, sono stati invitati a rivedere la propria legislazione e, noi cappuccini, l'abbiamo fatto più volte, sempre con l'obiettivo di “tornare alle origini”, per approfondire ed attualizzare il carisma (la vocazione, i doni) ricevuti dal Signore. Questo ha contribuito a passare oltre ad alcuni clichè educativi: per fare qualche esempio, siamo passati dalla regolare osservanza alla vita fraterna, dalla recita del breviario alla preghiera liturgica della Chiesa, della comunità radunata da Cristo. Mi venivano anche in mente molti eventi legati a san Francesco: gli incontri di dialogo ecumenico e interreligioso e di vera fraternità universale celebrati ad Assisi in questi ultimi decenni non sarebbero mai avvenuti senza il cammino del post Concilio Vaticano II. Tutto questo ci interroga sul nostro modo di essere frati e francescani oggi, di essere proposta e presenza evangelica nelle nostre città, in Bra. T UTTO E' DO)O Nella prefazione al libro Conversazioni notturne a Gerusalemme, il cardinal Carlo Maria Martini, racconta: “Tutto è dono: quando ero bambino, a quattro o cinque anni, si fece sulla spiaggia un concorso di bellezza e mia madre mi ci portò. A un comando dovevamo iniziare a correre. Veniva valutata non solo la bellezza, ma anche l’agilità. Io non udii la chiamata del direttore e rimasi fermo al mio posto, mentre tutti già correvano. Allora Pag. 1 il direttore venne da me, mi prese in braccio e mi fece sedere al primo posto. Questo episodio della mia infanzia mi sembra una metafora della mia vita. Ho trascurato più di un’ispirazione del Signore o non vi ho prestato la dovuta attenzione. … La vita mi ha mostrato che Dio è buono e fa molto più di quanto potremmo aspettarci. Egli non smette mai di invitarci a collaborare per costruire un mondo più pacifico”. Quanta sordità ci accompagna, tante volte non sentiamo la chiamata di Dio. Eppure è Lui il protagonista vero del nostro cammino: ci indica la mèta, ci stimola a partire, e, a volte, ci prende in braccio portandoci Lui stesso oltre le nostre resistenze, paure, sofferenze. San Francesco d'Assisi, discepolo autentico del Signore Gesù, aiuti e guidi col suo esempio e la sua vicinanza ciascuno di noi e le nostre comunità nel costante cammino di rinnovamento evangelico. fra' Luca Il Cantico di frate sole (7) Laudato sii per quelli che perdonano per lo tuo amore... I l cantico di frate sole terminava, inizialmente, con la strofa di lode a “sora nostra madre terra”. Francesco, però, per circostanze particolari, volle aggiungere due altre strofe: quella sul perdono e l’altra su sorella morte. Le circostanze che suggerirono a Francesco la strofa del perdono sono conosciute: una disputa di natura economica tra il Vescovo e il Podestà di Assisi (FF 1593). Se Francesco volle inserire questa strofa nel Cantico è perché vi trovava un profondo legame con tutto il resto. Non è forse una stessa presenza fraterna nel mondo che si afferma in tutto il cantico ed anche in questa strofa? Se il cantico esprime l’anelito di una pace cosmica, tanto più questa deve emergere tra gli uomini. Francesco aveva vissuto fin dalla sua giovinezza l’esperienza di guerre fratricide e ne aveva anche assaporato le amare conseguenze; tuttavia, era un uomo molto attento alle relazione umane. Il suo primo biografo, Tommaso da Celano, scrive che Francesco “era molto cortese, accondiscendente e affabile sebbene a suo svantaggio” (FF 320). a grazia della conversione portò a maturità tale modo di fare e di essere con tutti, tanto da sentirsi a proprio agio con tutti: umili e diseredati, il cardinale Ugolino e il Papa, fino al sultano di Egitto. La lettera a tutti i fedeli (FF 179) e quella ai Reggitori dei popoli (FF 210) ne sono una efficace testimonianza. Francesco aveva imparato soprattutto ad avere rapporti di vero affetto fraterno con tutti i fratelli che il Signore gli aveva dato. Non si ferma alla folla, alla quantità della gente, ma guarda l’uomo, il fratello con la sua storia e vocazione particolare... Matura, in lui, attraverso gli anni anche una grande sete di pace. Nel suo Testamento scrive: “Il Signore mi rivelò che dovessimo dire il seguente saluto: Il Signore ti dia pace” (FF 121). il suo biografo che testimonia: “3on si stimava amico di Cristo se non avesse amato le anime da lui amate” e conclude: “3on è da stupirsi se quegli che per forza di amore era divenuto fratello delle L E altre creature, dalla carità di Cristo era ancora più strettamente unito in vincolo fraterno con le creature...”. Un esempio tra i più conosciuti è certamente la “Lettera ad un ministro” (FF 234). In questo testo, il poverello, dimostra la sua più acuta e pratica capacità di rapportarsi con le persone attraverso il perdono dato anche se non ricevuto in cambio. Ed è in questo contesto di pace e perdono che va inserita la narrazione, alle volte troppo idealizzata, della “vera e perfetta letizia” (FF 278). Dietro questo racconto vi è sicuramente la drammatica esperienza che Francesco ha però vissuto nella pace e nel perdono. n questo modo Francesco offre agli uomini la sua profonda amicizia fatta di stima e di affetto che rivela come ogni uomo è amato e salvato dall’amore di Dio. La volontà di riconciliazione che ispira e contraddistingue le sue relazioni umane va di pari passo con una fraternizzazione e una comunione affettiva assai profonda, anche con i più umili elementi cosmici. Noi, sovente, viviamo e manipoliamo a nostro piacimento le cose della I creazione; viviamo in una visione dualista, mentre non ci accorgiamo che la natura è fuori ma è anche dentro di noi e con essa siamo costantemente in un rapporto di libertà e di necessità. Quando rompiamo questa unità in noi e con le cose ecco emergere la nostra natura, non ancora perdonata, con i suoi frutti: le ossessioni, le nevrosi individuali e collettive, le possessioni contrarie alla pace e al perdono... La strofa del perdono va inserita e compresa in questa visuale e si rivela perciò come il risultato e il completo sviluppo di tutto il testo: un cantico dell’uomo pienamente riconciliato, pacificato nei suoi rapporti con gli altri, con se stesso, persino in mezzo a prove e malattie... rancesco ci illumina così su un aspetto sempre attuale della nostra vita: il primato della riconciliazione. Egli, che ha rinunciato a nominare l’Altissimo, ne è ora incoronato perché ha saputo essere un piccolo raggio della bontà dell’Altissimo: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5, 9). fra’ Oreste Fabbrone F Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano per lo tuo amore e sostengon infirmitate e tribulazione. Pag. 2 Programma 2012-2013 della fraternità “Damme fede diricta” è la preghiera di san Francesco davanti al Crocefisso di San Damiano, ed è il titolo degli incontri di quest’anno che si terranno: La preghiera “La preghiera è la vita del cuore nuovo. Deve animarci in ogni momento. Noi, invece, dimentichiamo colui che è la nostra Vita e il nostro Tutto. I Padri della vita spirituale insistono sulla preghiera come “ricordo di Dio”, risveglio frequente della “memoria del cuore”. “É necessario ricordarsi di Dio più spesso di quanto si respiri” (S. Gregorio). Ma non si può pregare in ogni tempo se non si prega in determinati momenti, volendolo” (Catechismo Chiesa Cattolica n. 2697). Domenica 21 ottobre 2012 Domenica 18 novembre Domenica 16 dicembre Domenica 10 febbraio 2013 Domenica 10 marzo 2013 Domenica 14 aprile 2013 Domenica 12 maggio 2013 Gli incontri iniziano alle 15 in Chiesa: - accoglienza e l’approfondimento, - alle 16 l’Adorazione e i Vespri, per concludere l’incontro con un momento di fraternità. Vi aspettiamo! Sante Messe Giorni feriali: Giorni festivi: ore 7.00 e ore 7.30 ore 7.00; 8.00; 9.00; 20.30 Vocazione-vocazioni Liturgia delle Ore Giorni feriali: ore 6,40 (Lodi) Giorni feriali e festivi ore 18,40 (Vespri) Ordine Francescano Secolare In cammino coi Santi Durante l’anno celebriamo alcuni santi per i quali vi è particolare devozione. Do 13 gennaio 2013: 60.mo della morte del Venerabile p. Angelico da None Lu 11 febbraio 2013: Nostra Signora di Lourdes Me 22 maggio 2013: Santa Rita da Cascia Ve 2 agosto 2013: La Porziuncola (indulgenza) Lu 23 settembre 2013: S. Pio da Pietrelcina Ve 4 ottobre 2013: S. Francesco d’Assisi Confessioni e ascolto Durante l’apertura della Chiesa i frati sacerdoti sono disponibili per le confessioni. Oltre ai frati sacerdoti vi sono anche altri frati non sacerdoti disponibili per l’ascolto, il dialogo, il confronto sul cammino di fede e di vita. E’ meglio fissare un appuntamento chiamandoli sul cellulare: fra’ Michele (333 8715883) e fra’ Luca (348 0557383). Annuncio e formazione I dieci comandamenti Martedì 25 settembre 2012 è ri-iniziato il corso su “I Dieci comandamenti”, incontri per giovani che hanno luogo ogni settimana (il mercoledì) nella nostra Chiesa. Per informazioni rivolgiti a fra’ Michele (cell. 333 8715883). Incontri francescani Gli Incontri francescani sono un percorso di spiritualità francescana a partire dagli Scritti di S. Francesco. Quest’anno approfondiremo il tema della fede, secondo il cammino dell’anno proposto dal papa. Una proposta per i laici che desiderano seguire il Vangelo come Francesco in fraternità è quella dell’Ordine Francescano Secolare. É una vera vocazione, un cammino di spiritualità. La Regola dell’Ordine Francescano Secolare è approvata dalla Chiesa. Attuale responsabile della fraternità di Bra è il sig. Giancarlo Fissore (tel. 0172 44376 - cell. 345 3856895). “Vieni e vedi”: per capire e scegliere A Torino, al Monte dei Cappuccini, alcuni frati sono disponibili all’accompagnamento dei giovani che si interrogano sulla propria vita e sul cammino di fede, come risposta a Dio. Incontri mensili favoriscono l’approfondimento e il cammino insieme: 27-28 ottobre 2012 Venite in disparte. Dove abiti? 24-25 novembre Pescatori di uomini 27 dic - 1 genn: Stare con Gesù 26-27 genn 2013: Attraversare le acque della paura 23-24 febbraio: La sequela difficile 28 marzo–1aprile: Chi sei tu, chi sono io? 25-28 aprile: Campo sulla Preghiera 25-26 maggio: Mio Signore e mio Dio! 29-30 giugno: Mi ami? 29 lug - 4 ago: La fraternità (campo in Toscana) Per informazioni puoi rivolgerti ai frati di questo convento oppure prendi contatto direttamente con: • fra’ Claudio ([email protected]; cell. 339 1415327) • fra’ Pierangelo ([email protected]; cell. 3667242068) Torino Monte dei Cappuccini tel. 011 6604414 Pag. 3 IN DIALOGO CON P. ANGELICO (dai quaderni in Chiesa) • Ora è il momento di chiedere aiuto. P . Angelico, nato a None nel 1875, è dapprima seminarista diocesano, poi frate cappuccino, sacerdote, professore e provinciale dei Cappuccini. Nel 1914 parte missionario e lavora in Eritrea e in Etiopia per trent’anni. Vive come la popolazione del luogo, cura le vocazioni locali, per le sue innumerevoli attività lo chiamano “frate tuttofare”. Espulso dall’Etiopia a causa della guerra nel 1943, torna in Italia e si ritira a Bra dedicandosi alla preghiera, al confessionale, alla predicazione. Muore il 15 gennaio 1953 ed è dichiarato Venerabile il 7 marzo 1992 dal Beato Giovanni Paolo II. Presso la sua tomba, nella nostra Chiesa, i fedeli lo invocano ogni giorno. E’ il tempo di dare una direzione al tutto. So che mi aiuterai. E ti ringrazio. • Padre Angelico prega per la mia vocazione. • Caro Padre a te affido i miei cari. Proteggici. • Prega per noi. • Carissimo p. Angelico ti affido le mie preoccupazioni e angosce. Ti supplico aiutami. Grazie. • Grazie padre Angelico per tutto quello che io e A. ti abbiamo chiesto. • Padre Angelico prega per le nostre situazioni e le nostre famiglie. • Padre angelico ti prego aiutami a capire se è lui la persona giusta per formare finalmente una famiglia buona. Aiuta mamma nella salute e nella serenità. Grazie. • Caro padre Angelico ti chiedo ancora come tu sai aiuto per la mia depressione e salute. Fa che quando mi sento sola, senta la tua presenza e il tuo aiuto in tutto. Grazie. • Padre Angelico prega per questa persona P, che la sua guarigione venga presto. DOME)ICA 13 GE))AIO 2013 60.mo della morte del Venerabile padre A)GELICO DA )O)E missionario cappuccino • Ricordati di tutti noi e fa’ che papà e mamma riposino in pace. Proteggi zio A. e la piccola che avevo già affidato a te da quando è nata. • Caro padre Angelico non abbandonare mio fratello. • Caro padre Angelico, si sta risolvendo il problema della casa. Adesso aiutami per tutto il resto. Tu sai. • Caro padre Angelico ti affido mio genero. • Caro p. Angelico proteggi T. che domani si deve sottoporre a un delicato intervento chirurgico. Proteggi tutte le persone malate. Proteggi anche me, i miei cari, gli anziani. Tutti. Proteggi anche l’anziano con cui vivo, anche lui deve subire un delicato intervento. Per informazioni, richieste di preghiera, opuscoli e immagini del Venerabile p. Angelico, scrivere al Convento, anche tramite email. Convento Frati Cappuccini Piazza XX Settembre, 42 12042 BRA (Cn) Telefono: 0172 062 032 E-mail: [email protected] IBAN: Regolare Provincia Piemontese Frati Cappuccini IT 63 E 06095 46040 000010137857 1 settembre 2012, Santarcangelo di Romagna: prima Professione religiosa di 7 novizi Cari amici, vogliamo elevare al Signore un inno di ringraziamento e di lode per la vita consacrata. Se essa non ci fosse, quanto sarebbe più povero il mondo! Al di là delle superficiali valutazioni di funzionalità, la vita consacrata è importante per il suo essere segno di gratuità e d’amore, e ciò tanto più in una società che rischia di essere soffocata nel vortice dell’effimero e dell’utile. La vita consacrata testimonia la sovrabbondanza d’amore che spinge a "perdere" la propria vita, come risposta alla sovrabbondanza di amore del Signore, che per primo ha "perduto" la sua vita per noi. (Benedetto XVI) “Fraternità” in formato PDF Chi desidera ricevere questo foglio in formato PDF ce lo comunichi via email: [email protected]. Causa un disguido con il computer abbiamo perso alcuni indirizzi email e vi chiediamo di inviarcelo nuovamente. Grazie. Pag. 4