Il problema dell’esercito europeo 1950-1954 Piano Pleven Sei divisioni ‘europee’ (circa 90.000 uomini) Stato Maggiore internazionale agli ordini del Comando Atlantico (Nato) Ministero della Difesa europeo esercita il controllo sulla struttura, insieme a un’autorità politica 2 1950-1954 CECA - dichiarazione Schuman 9 maggio 1950 - trattato firmato il 18 aprile 1951 e completa ratifica nel giugno 1952. Piano Pleven/CED Proposta francese ottobre 1950 Aggravamento della situazione in Corea con l’intervento cinese nel dicembre 1950 Segue una fase di confronto, e nel dicembre 1951 De Gasperi propone a Schuman e ad Adenauer l’introduzione dell’art. 38 nel trattato CED in discussione Art. 38 Trattato CED L’assemblea parlamentare prevista dal trattato CED (87 membri) avrebbe dovuto studiare: a)La costituzione di un organo rappresentativo eletto a suffragio universale e diretto (Parlamento) b) i poteri di tale organo c) le modifiche da apportare alle istituzioni della CED per garantire una rappresentanza degli stati a fronte dell’istituzione di un organo rappresentativo Atteggiamento favorevole USA Il trattato CED venne firmato il 27 maggio 1952 De Gasperi ‘federalista’ ? Diversi ordini di motivazione: - Pressione USA - Influenza federalista (Spinelli e MFE) - Interesse italiano a creare una struttura più vasta dell’alleanza militare, per godere di vantaggi di tipo commerciale ed economico - personali convinzioni cosmopolite di De Gasperi, nato in Trentino, a lungo suddito austriaco, perfettamente bilingue La Ced - organizzazione 43 divisioni (12 delle quali tedesche) per un totale di circa 560.000 unità Un Commissariato (collegio dei commissari: sei membri in carica per sei anni che decidono all’unanimità): lo SM della CED, ma senza un presidente eletto. Un Consiglio dei ministri, con poteri maggiori rispetto all’omologo nella CECA: dava direttive al Commissariato TALE STRUTTURA E’ PROVVISORIA, poiché con la ratifica della CED da parte di tutti e sei i Paesi, si inserisce una ulteriore iniziativa Spaak/De Gasperi Spaak, presidente del Movimento federalista europeo, propone a De Gasperi di : - Aumentare il numero dei componenti dell’assemblea parlamentare della CECA (78) fino al numero previsto per l’assemblea CED (87) - Cambiarle il nome, Assemblea ad hoc, e incaricarla di elaborare un trattato secondo i termini contenuti nell’art 38: a)La costituzione di un organo rappresentativo eletto a suffragio universale e diretto (Parlamento) b) i poteri di tale organo c) le modifiche da apportare alle istituzioni della CED per garantire una rappresentanza degli stati a fronte dell’istituzione di un organo rappresentativo Il progetto dell’Assemblea ad hoc Una Comunità politica europea che avrebbe dovuto assorbire le competenze sia della CECA che della CED Parlamento bicamerale: una Camera dei Popoli (268 membri eletti per cinque anni a suffragio universale e diretto) e un Senato (87) costituito su indicazione dei parlamenti nazionali. Il Senato avrebbe eletto con voto segreto il presidente del Consiglio esecutivo (competente per politica estera, affari economici e commerciali) affiancato da un Consiglio dei ministri (nazionali): insieme formano l’esecutivo della CPE Corte di giustizia: avrebbe giudicato sui ricorsi degli stati contro le leggi della Comunità e garantito l’osservanza dei trattati. Consiglio economico e sociale (consultivo; rappresentanti produttori e consumatori) CED e CPE sono a questo punto strettamente legate Se non si ratifica la CED la CPE non può nascere Chi è a favore della Ced: Governi (forze moderate) - movimenti europeisti e federalisti - Stati Uniti Chi è contro: partiti della sinistra estrema - nazionalisti, neofascisti, gollisti - ambienti militari La questione della difesa europea va a toccare la sovranità nazionale nel settore più sensibile: il monopolio della forza militare e la gestione della politica estera. Importante soprattutto per quei paesi che mantengono interessi coloniali (Francia). In Francia: instabilità governativa (tre governi tra il maggio 1952 e il maggio 1954) Dopo la sconfitta di Dien Bien Phu, in Vietnam (maggio 1954), diventa primo ministro Pierre Mendès-France Nell’agosto 1954 Mendès-France propone agli altri europei le sue condizioni per la ratifica della Ced: Un veto di otto anni alle decisioni del collegio dei commissari; la cancellazione dell’art. 38; il diritto della Francia di ritirarsi dal trattato se la Germania si fosse riunificata. Le richieste francesi vengono respinte dagli altri partner con irritazione. 30 agosto, voto sospensivo dell’Assemblea nazionale francese e cauto atteggiamento italiano che favorisce la Francia (motivo: Trieste) Motivazioni: 1 - timore di un superstato europeo 2 - paura della preponderanza tedesca nel sistema CED 3 - indebolimento dell’Unione francese (cioè il sistema di possedimenti coloniali di Parigi) 4 - l’assenza della Gran Bretagna dal sistema indirettamente era una diminuzione del prestigio della Francia, che non poteva quindi aderire insieme a “due paesi sconfitti e tre piccoli paesi”. Conseguenze del no francese (e dell’inerzia italiana): - Status ancora indefinito della Germania nel sistema difensivo europeo - Umiliazione degli Stati Uniti (Dulles e Eisenhower) - Federalisti annichiliti (e idea federalista con essi) Sviluppi (o involuzioni): UEO Ottobre 1954 Proposta britannica (difficile credere che fosse nata al momento) Recupero del Patto di Bruxelles ed estensione di esso a Germania e Italia (Usa e Canada associati) Garanzia militare britannica sul suolo tedesco Nessuna sovranazionalità ma un blando coordinamento ‘europeo’ all’interno del sistema Nato