IN ACQUARIO VIMAX MAGAZINE OTTOBRE 80 2012 di Alessandro Mancini IL TETRA SERPE È arrivato dal Mato Grosso intorno agli anni ’50: è il piccolo, grazioso Hyphessobrycon eques che richiede una vasca ampia e una dieta ricca di piccoli crostace IMPORTATO dal Sud America (dove vive dal Mato Grosso al bacino del Rio Paraguay, in piccoli corsi d’acqua e torrenti di foresta) a partire dagli anni ‘50, questo grazioso tetra, non più lungo di 4 cm, richiede una vasca di almeno un’ottantina di litri, con un ampio spazio libero per il nuoto. La presenza nella sua dieta di piccoli crostacei (artemie, dafnie, copepodi) e caroteni contribuisce a mantenere la brillantezza della livrea tendente al rosso. Anche se non può vantare un’anzianità di servizio paragonabile a quella di altri tetra che nuotano nei nostri acquari dai primissimi anni CARTA D’IDENTITÀ del XX secolo (la prima importazione certa dal Sud America risale al ORDINE: Characiformes 1953), questo Caracide si è conquistato in un tempo relativamente FAMIGLIA: Characidae breve una vasta popolarità nel nostro hobby, tanto da figurarvi oggi GENERE: Hyphessobrycon in assoluto tra i pesci più richiesti, immancabile nelle vasche di qualSPECIE: Hyphessobrycon eques (Steindachner, 1882) siasi negozio di acquari che si rispetti. SINONIMI ACQUARISTICI: Hyphessobrycon callistus, H. serpae, H. serpae minor Serpae Tetra, Jewel Tetra (EN); Blutsalmler, Serpasalmler (D); Tétra joyau (F) UN GIOIELLO COLORATO. Per la bellezza della sua livrea, dominata dal rosso e dal nero, si è meritato il nome comune di Jewel Tetra (tetra gioiello), ma in realtà la maggioranza degli appassionati lo conosce familiarmente come Tetra serpe, non perché abbia qualcosa di significativo in comune con gli ofidi, ma in virtù di uno dei nomi scientifici con cui è stato a lungo erroneamente commercializzato. Questa specie fa infatti parte di un complesso di Caracidi a livrea rossa (noti anche come Blood Tetra) la cui sistematica appare piuttosto complicata e tale da mettere in difficoltà gli stessi ittiologi: ciò spiega perché ancor oggi sui listini di qualche allevatore o importatore figura ancora con i vecchi nomi, evidentemente duri a morire, di Hyphessobrycon callistus o Hyphessobrycon serpae, non più considerati validi. Grazie alla sua vivace colorazione e alla taglia contenuta (lunghezza massima 4 cm), il successo non gli è certo mancato e, pur essendo ampiamente diffuso nel Rio delle Amazzoni, Rio Guaporé e Rio Paraguay, in commercio, praticamente, non esistono più individui di cattura, essendo uno dei tetra più allevati in acquario. I principali centri di allevamento sono nel Sud-Est asiatico (Singapore, Malaysia, Hong Kong), ma molto qualificata, anche se da noi meno frequentemente importata, è anche la selezione operata in Florida e nell’Est Europa. Dimorfismo sessuale: il maschio è più snello e con pinne impari più sviluppate e colorate, di solito è anche leggermente più piccolo della femmina. Vivace e socievole, ma piuttosto mordace, a volte mordicchia le pinne degli altri pesci, specie se molto lunghe. Robusto e senza pretese, è ospite ideale per acquari misti purché senza pesci troppo timidi. NOMI COMUNI: UN ACQUARIO DEDICATO PRINCIPALMENTE A QUESTA SPECIE LA SUA CASA IDEALE. Richiede una vasca di almeno 80 l, con molte piante sul fondo e a ridosso delle pareti che lascino un ampio spazio libero al centro per il nuoto: la sua brillante livrea viene valorizzata da un fondale scuro e un materiale di fondo non troppo chiaro (evitare i quarzi bianchi e rosa o mescolarli con sabbie più scure come