Sulla strada – Rassegna stampa 21 mag 2010 NOTIZIE DALLA STRADA La Polstrada stronca giro di patenti false: 15 stranieri denunciati a Lucca La maggior parte dei documenti provenivano dai Paesi arabi Lucca, 21 mag. - (Adnkronos) - La Polizia stradale di Lucca ha stroncato un giro di patenti false, che vede coinvolti soprattutto cittadini extracomunitari. Quindici le persone denunciate. Le indagini hanno preso avvio dopo che, dall'inizio dell'anno, sono stati denunciati dieci stranieri, sorpresi dagli agenti con documenti di guida falsi o contraffatti. Un'attenta analisi del fenomeno, ha spinto il personale della Polizia Stradale della Provincia di Lucca, di avviare una collaborazione con la Direzione Provinciale della Motorizzazione Civile. A seguito di indagini, sono state individuate 15 patenti di guida false e alterate, con la conseguente denuncia di 15 persone. La maggior parte dei documenti provenivano dai Paesi arabi. Fonte della notizia: adnkronos.com Soldi falsi 'giravano' in Harley: arrestati tre bikers inglesi I motociclisti, assieme ad altri 12 compagni, erano diretti al grande motoraduno di Patrasso. Sono stati presi alle 4 di mattina dalla polizia di Jesi all'interno di un pub. Nel loro tragitto avevano pagato con le banconote finte Jesi (Ancona), 21 maggio 2010 - Erano diretti al grande motoraduno di Harley Davidson di Patrasso, ma tra loro e il sogno greco si è frapposta la polizia di Jesi. Tre bikers inglesi sono stati arrestati ieri per possesso di banconote false da 50 euro. Scia di soldi falsi. Con 700 euro falsi provenienti dall'estero, i tre che viaggiavano insieme ad altri 12 connazionali, hanno varcato la soglia dell'Italia due giorni fa. Più che probabile che i bikers abbiano pagato cibo, alberghi e soprattutto birra con le banconote illegali. Le indagini in corso stanno, infatti, portando alla luce altro denaro falso speso in almeno due città dell'Emilia Romagna. Mercoledì mattina alle 4 i poliziotti, allertati dalle segnalazioni provenienti da altre città, li hanno sorpresi in un pub. I tre, E.A., di 43 anni, F.A., di 55, e B.P. di 52, sono tutti londinesi. Hanno trascorso la giornata e la notte nel carcere di Montacuto e ieri mattina, dopo la convalida dell’arresto, sono stati rimessi in libertà. I tre sono subito ripartiti con i loro compagni di viaggio, tutti in sella alle loro Harley Davidson modello Custom, diretti verso l’imbarco per Patrasso. Fonte della notizia: IL RESTO DEL CARLINO – ANCONA – 21 MAG 2010 Napoli, gare di velocità tra baby gang Forcella come un circuito al tramonto di Paolo Barbuto NAPOLI (21 maggio) - Nel tardo pomeriggio il territorio è dei ragazzini sui piccoli scooter, corrono, strombazzano si sfidano. Con il calare della sera arrivano i «grandi», sono quelli che hanno le moto più potenti e veloci: benvenuti al «circuito Forcella», lungo la salita fra piazza Calenda e l’ingresso di Castel Capuano. «È qui che di notte si svolgono le sfide fra centauri: corrono all’impazzata, sfiorano i passanti, terrorizzano gli abitanti. Non ne possiamo più». Lo sfogo è di Armando Simeone, consigliere della quarta municipalità, che abita nella zona e vive quotidianamente il disagio e la preoccupazione di una situazione che rischia di diventare esplosiva. Per attirare l’attenzione sul degrado di quel tratto della Napoli antica, domani pomeriggio gli abitanti di via Concezio Muzy, piazza De Nicola e via Pietro Colletta, stenderanno lenzuola bianche ai balconi dei palazzi. Tutta la zona dei raid motociclistici, nelle intenzioni dei manifestanti, dovrà diventare una immensa bandiera che sventola per lanciare un «sos» alla città. La vicenda delle corse folli in motocicletta è stata segnalata sia ai carabinieri che alla polizia municipale. Ma alle persone della zona non bastano gli interventi che vengono realizzati e chiedono un nuovo vertice in Prefettura, così come accadde nel 2003 per sollecitare un presidio fisso nelle strade delle corse motociclistiche. I residenti denunciano anche un giro di scommesse sulle corse, soprattutto su quelle che avvengono in piena notte, ma per adesso non esistono prove dell’attività illecita di raccolta di puntate nelle strade dove si radunano i ragazzi. Quello dell’invasione dei ciclomotori è un problema molto sentito nella zona: anche corso Garibaldi, nelle serate del venerdì e del sabato, diviene punto di incontro per migliaia di giovani centauri che invadono la strada e causano gravi intralci al traffico. Vista l’impossibilità di superare il problema, per un lungo periodo la Anm ha modificato il percorso degli autobus nei giorni di festa, per evitare che rimanessero intrappolati in quella strada. La polizia municipale di tanto in tanto cerca di intervenire. Nel luogo dove c’è la maggiore concentrazione di motorini vengono effettuati blitz improvvisi: «Ma riusciamo a fermare quattro o cinque ragazzi - spiega un graduato dei vigili -. Mentre blocchiamo i primi, tutti gli altri mettono in moto e scappano via. Quando li troviamo senza casco o con i documenti non in regola, oltre alla contravvenzione facciamo scattare il sequestro. Ma è una guerra impossibile, sono troppi, non possiamo bloccarli tutti contemporaneamente». Fonte della notizia: IL MATTINO – 21 MAG 2010 Ha ucciso un disabile per divertirsi: arrestato un disoccupato di Sorso Con una spinta lo aveva fatto precipitare nel vuoto da una rampa di carico di un centri commerciale un sessantenne costretto su una sedia a rotelle. Sembrava una caduta accidentale: la Procura aveva indagato il direttore della struttura commerciale in cui era avvenuto tutto. di Mariella Careddu Lanciato con la sedia a rotelle da un parapetto: in manette l'assassino di un pensionato disabile. Per Alfio Lombardo, disoccupato ventunenne di Sorso, l'arresto è arrivato a un anno di distanza dalla notte dell'omicidio. La vittima è Giovanni Andrea Satta, sassarese di 60 anni, volato giù dalla ringhiera che sta all'esterno di un centro commerciale della Marina di Sorso. I carabinieri della compagnia di Porto Torres e quelli della stazione del paese ieri mattina gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare. OMICIDIO VOLONTARIO L'accusa stavolta è quella di omicidio volontario, vale a dire che il 9 aprile del 2009, Alfio Lombardo era perfettamente consapevole delle conseguenze del suo gesto. Mentre spingeva giù dalla balaustra quel pensionato sulla sedia a rotelle, avrebbe dovuto prevedere la sua morte, arrivata il 21 giugno, dopo due mesi di coma passati in un lettino del reparto di Rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari. INDAGINI Per quella che all'inizio sembrava una caduta accidentale, la Procura di Sassari aveva iscritto nel registro degli indagati Antonio Michele Loriga, il direttore della struttura commerciale in cui era avvenuto tutto: colpevole, secondo il magistrato, di non aver rispettato le misure di sicurezza imposte dalla legge in materia di edifici pubblici. L'accusa di omicidio colposo ora è destinata a cadere, perché per quella morte c'è un altro colpevole: Alfio Lombardo, l'uomo al quale i carabinieri sono arrivati dopo un anno di indagini, lunghi mesi necessari a mettere insieme i racconti dei testimoni. Elementi decisivi per chiarire la dinamica di un incidente anomalo. INCIDENTE ANOMALO Giovedì notte, Alfio Lombardo fa un giro dei locali della zona insieme ad alcuni amici. Cena fuori, un digestivo dopo l'altro davanti ai banconi di alcuni bar e poi, la staffa da bere in un night club sulla Marina di Sorso. Il giovane ha alzato un po' il gomito, ride e scherza con alcuni amici, insomma, tra quei divanetti lo vedono in tanti. Lì, incontra anche Giovanni Andrea Satta. Al momento di uscire dal locale si ritrovano sulla porta. È l'una e mezza del mattino, quando Alfio Lombardo saluta le persone che hanno trascorso la serata con lui. Poi, sul vialetto afferra la carrozzina di Giovanni Andrea Satta, stringe i due manubri che stanno sul retro dello schienale e inizia a spingerla fingendo di volerlo riportare a casa. Un paio di metri, girano l'angolo e sono sulla rampa del centro commerciale. Forse il sessantenne capisce quello che sta per succedere. Sente che quel ragazzo ubriaco lo fa andare sempre più veloce, lo spinge contro la ringhiera di ferro che sta alla fine di quel marciapiede di cemento. SALTO NEL BUIO È un attimo: nel buio della notte, il pensionato vola giù. Due metri di vuoto prima di precipitare a terra. Alfio Lombardo ha un attimo di lucidità e capisce tutto. Scappa via. Andrea Satta, ai piedi della scarpata, chiede aiuto, si lamenta e riesce a farsi sentire da qualcuno che chiama il 118. Quando il personale medico arriva sul posto, però, l'uomo ha già perso conoscenza. Non può raccontare nulla di quello che è successo, non può fare il nome dell'uomo che lo ha appena ridotto in fin di vita. Per lui inizia una corsa disperata verso il pronto soccorso dell'ospedale civile di Sassari, dove i medici disporranno il ricovero in Rianimazione. Giovanni Andrea Satta resterà inchiodato a quel lettino per due mesi, in stato di coma fino alla mattina del 21 giugno. SVOLTA Da allora l'indagine dei carabinieri ha cambiato bersaglio: non cercavano più il responsabile delle lesioni riportate in seguito alla caduta, ma un assassino che da ieri ha un nome e un volto. Decisive le testimonianze delle persone che quella notte di aprile hanno incontrato i due uomini nel night club della Marina di Sorso. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati dal colonnello, Francesco Atzeni, dal capitano Mario Colicchio e dal tenente, Giuseppe Castrucci. Fonte della notizia: L’UNIONE SARDA – 21 MAG 2010 Mestre. Lite tra camionisti in tangenziale rischia di finire in tragedia: uno è in coma Gravissimo un 43enne mentre il collega rischia un'imputazione per tentato omicidio: ha scaricato l'uomo dalla cabina in corsa MESTRE (21 maggio) - Una banale lite tra camionisti rischia di finire in tragedia. Per entrambi, perchè uno è in coma e l’altro rischia l’imputazione per tentato omicidio. È ricoverato in Rianimazione all’ospedale dell’Angelo il veneziano Walter Nanni, 43 anni. È in coma profondo e i medici per adesso escludono un intervento chirurgico perchè troppo pericoloso. Ieri mattina si sono limitati ad inserire un sensore che misura la pressione dentro il cranio. Nanni viene così monitorato e tenuto sotto controllo, sperando che l’ematoma che si è prodotto all’interno della scatola cranica si riassorba un po’ per volta. E pensare che tutto è nato da un banalissimo incidente in autostrada. Un camion guidato da un padovano di 37 anni, mentre in tangenziale sorpassava il tir guidato da Nanni, ha urtato lo specchietto retrovisore mandandolo in frantumi. A quel punto Nanni decideva di inseguire il mezzo "avversario" e lo raggiungeva all’interno dell’area portuale di Marghera. Walter Nanni scendeva dal suo camion e si arrampicava sulla cabina del tir che lo aveva "toccato" in tangenziale. Ma l’altro camionista partiva di colpo e Nanni restava aggrappato allo specchietto retrovisore e veniva trascinato per alcuni metri. All’improvviso perdeva la presa e finiva a terra, battendo violentemente il capo. Solo a quel punto il camionista padovano frenava e si fermava per prestare soccorso al collega. Sul posto sono intervenuti subito sia gli agenti della polizia di frontiera che l’ambulanza del 118 e i Vigili urbani. Le condizioni di Walter Nanni sono apparse subito molto gravi. Immediatamente trasportato al Pronto soccorso dell’Angelo, è stato visitato dal neurochirurgo che ha ordinato una serie di accertamenti clinici. Una volta constatato l’entità dell’ematoma, il neurochirurgo decideva di non intervenire e di tenere sotto controllo la situazione inserendo un sensore per la misura della pressione endocranica. Per il collega padovano potrebbe scattare l’imputazione di tentato omicidio. Fonte della notizia: IL GAZZETTINO – 21 MAG 2010 Diaz, Manganelli: distinguere regole da eccezioni Dopo la sentenza d'appello sui fatti del G8 di Genova del 2001, il capo della polizia avverte: "Attenzione a non fare confusione tra quella che è la regola e quella che si presenta come un’eccezione". E rilancia: "La vicenda è certamente servita per avviare una serie di riflessioni" Avellino - "Attenzione a non fare confusione tra quella che è la regola e quella che si presenta come un’eccezione". Rispondendo alle domande dei giovani del liceo "Pietro Colletta" di Avellino, il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli ha fatto un importante distinguo a proposito della vicenda giudiziaria ai fatti del G8 di Genova del 2001. La puntualizzazione di Manganelli "Quella vicenda è certamente servita per avviare una serie di riflessioni - ha aggiunto Manganelli - ma il bombardamento mediatico, anche di questi giorni, presenta una immagine che contrasta profondamente con la verità storica". "Si dimenticano, infatti, le devastazioni inferte alla città in quei giorni, la presenza a Genova - ha continuato il capo della Polizia - di tremila guerriglieri provenienti da Paesi esteri e dentro questo contesto si isola l’abuso del singolo poliziotto da tutto il resto". "Gli abusi, sia chiaro ha infine concluso Manganelli - non vanno comunque giustificati e vanno invece perseguiti e puniti". Fonte della notizia: IL GIORNALE – 21 MAG 2010 Intercettazioni, il sottosegretario Usa: "Strumento essenziale per le indagini" L’Amministrazione Usa si inserisce nel dibattito sul ddl intercettazioni, definendole uno "strumento essenziale delle indagini". Lanny Breuer sottosegretario del Dipartimento Penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata: "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro fatto finora". Fieg: "Pressione sugli editori". Sit-in di protesta del "popolo viola" davanti a Montecitorio Washington - Per l’Amministrazione Obama le intercettazioni telefoniche sono uno "strumento essenziale delle indagini" che non va indebolito. "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro fatto finora", ha affermato il sottosegretario del Dipartimento penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato. Nel corso di un incontro con la stampa all’ambasciata americana a Roma, Bleuer ha ricordato "l'ottimo livello di cooperazione" con la giustizia italiana. "Ottimo lavoro dei magistrati" "Non vogliamo che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare l’ottimo lavoro svolto finora", ha aggiunto Breuer, che parteciperà il 23 maggio alla cerimonia di commemorazione del giudice Giovanni Falcone a Palermo." Finora il rapporto di cooperazione tra Italia e Stati Uniti nella lotta al crimine organizzato è stato ottimo", ha proseguito, osservando come l’Italia disponga di ottimi magistrati e investigatori e rappresenti un esempio positivo di lotta alla criminalità organizzata. "In un mondo dove il crimine non conosce limiti, un’efficace collaborazione tra le forze dell’ordine è essenziale per sventare e perseguire la criminalità organizzata", ha sottolineato Breuer. "Così come il crimine organizzato è sempre più sofisticato, anche gli strumenti di indagine devono essere sempre più sofisticati". Fieg: "Intervento penalizzante" "Queste sanzioni non hanno vera giustificazione, se non quella di esercitare pressione sugli editori che in molti casi rischiano la stessa sopravvivenza. Si tratta di un ulteriore intervento penalizzante per la categoria, già duramente colpita dalle recenti iniziative normative. La Fieg insiste per la loro eliminazione". Lo dice il presidente della Fieg Carlo Malinconico parlando delle norme della legge sulle intercettazioni. Centaro: "Non ci saranno ulteriori rallentamenti" Non ci saranno ulteriori rallentamenti nell’iter parlamentare del ddl sulle intercettazioni che ora "deve proseguire il suo esame in Senato e poi andare alla Camera" ma che "io credo debba restare come è", facendo "anche il governo ricorso alla sua facoltà di proporre voti di fiducia sia al Senato che alla Camera" a difesa di un testo che è l’esecutivo ad aver promosso. Lo dice Roberto Centaro, relatore Pdl del provvedimento in commissione Giustizia di Palazzo Madama, dopo l’incontro di questa mattina con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Centaro, ai microfoni di Sky Tg24, minimizza sia la portata del rallentamento del lavoro del Senato sul ddl intercettazioni sia le notizie di stampa su un forte malumore del premier per stop and go del percorso e modifiche parlamentari al testo del governo. "Credo che stiamo assistendo - denuncia Cenatro- ad una pesante campagna di disinformazione" sul ddl intercettazioni "sia di ordine giornalistico che politica". La polizia: "Ddl ostacola le indagini" Anche i funzionari di Polizia scendono in campo per bocciare il ddl intercettazioni: sono norme che "ostacolano le indagini", avverte il segretario dell’associazione che li riunisce (Anpf), Enzo Marco Letizia. "Sul ddl intercettazioni, la commissione Giustizia del Senato - commenta Letizia in una nota - mostra di non aver capito come agisce la criminalità moderna. In particolare, è noto agli investigatori che oggi tutti i criminali usano più telefoni e cellulari, intestati a soggetti diversi o società, spesso le telefonate utili per le indagini sono una al mese se va bene, si hanno casi di utenze utilizzate ogni due mesi, perciò 75 giorni al massimo per intercettare sono pochissimi anche per capire il modus operandi dei delinquenti. Per gli ascolti che coinvolgono gli extracomunitari, molte volte i primi venti giorni passano solo per individuare l’interprete che conosca il dialetto degli intercettati". "I cittadini, come temono la mafia ed il terrorismo, hanno paura - dice il leader dell’associazione dei funzionari di Polizia - dei rapinatori, ladri, assassini, killer seriali, truffatori, pedofili, violentatori, usurai, spacciatori di droga, estorsori, corruttori e corrotti. Lo ribadiamo: le intercettazioni rappresentano uno strumento indefettibile e indispensabile per l’attività investigativa". Protesta davanti a Montecitorio Al via a Piazza Montecitorio, davanti la Camera dei deputati il sit-in organizzato da diverse associazioni, tra cui il Popolo Viola, Articolo 21, Valigia Blu cui hanno aderito alcuni partiti come l’Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, per protestare contro il ddl intercettazioni in agenda al Senato. Davanti la Camera anche molti giornalisti. ’Partigiani del terzo millenniò, recita un cartello alzato sulla piazza, dalla parte degli oratori che si susseguono negli interventi. "Meno informazione uguale più corruzione. No alla legge bavaglio", è lo striscione di www.valigiablu.it che campeggia in Piazza di Montecitorio. Fnsi: "Arriveremo allo sciopero dei giornalisti" "Arriveremo allo sciopero dei giornalisti, per protestare contro la legge-bavaglio sulle intercettazioni in agenda al Senato". Lo dice Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale stampa italiana. Da piazza Montecitorio, dove partecipa al sit in di protesta contro il ddl, organizzato da diverse associazioni, Natale spiega: "Lo abbiamo già deciso, ma faremo di tutto perchè non sia necessario arrivarci. Abbiamo già lanciato -ricorda- con la Fieg un appello comune: se questo non dovesse bastare non ci accontenteremo del carcere per i giornalisti ridotto da due mesi a un mese, ma arriveremo alla protesta dello sciopero". "Se anche questo non basterà -avverte il presidente della Fnsi- e il Parlamento dovesse approvare la legge, daremo copertura totale ai colleghi che praticheranno la disobbedienza professionale e civile. E un attimo dopo l’approvazione della legge andremo alla Corte Europea per depositare un ricorso che un collegio di nostri legali sta già preparando". Sappiano coloro che devono decidere -fa notare Natale- che questa battaglia la vinciamo noi: i giornalisti e i cittadini che non vogliono vedersi sequestrato il diritto di sapere". "Faremo di tutto -sottolinea ancora il presidente della Federazione stampa italiana- per partecipare ad ogni iniziativa di mobilitazione che contro il ddl sta nascendo in questi giorni dalla società italiana. Queste iniziative -rimarca Natale- sono la prova della coincidenza tra il nostro dovere di informare e il diritto di una comunità a sapere. Insieme sta crescendo la mobilitazione e lunedì -annuncia- faremo una conferenza stampa Fnsi: tra Roma e Milano ci saranno moltissimi direttori di testata che, ciascuno con il suo taglio professionale, dirà perchè e quanto è contrario a questo inaccettabile disegno di legge". Fonte della notizia: IL GIORNALE – 21 MAG 2010 Obama licenzia capo dell'intelligence Fatali gli errori nell'antiterrorismo e la lotta intestina tra le agenzie NEW YORK - La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la fallita auto-bomba di Times Square e la fuga dell’attentatore Faisal Shazad, acciuffato in extremis su un aereo che stava per decollare per Dubai. Il presidente Barack Obama ha deciso di sostituire il capo dell’intelligence Dennis Blair. Per settimane il presidente Usa ha avuto conversazioni sulla possibilità di chiedere a Blair di andarsene e con chi sostituirlo. Nella notte Blair ha offerto al presidente le dimissioni e Obama ha deciso di accettarle. Secondo la AbcNews che per prima ha dato notizia della sostituzione, il mandato di Blair al timone dell’intelligence è stato pieno di problemi. Alla luce di una catena di fallimenti dei servizi di spionaggio e controspionaggio, dalla strage di Fort Hood in Texas ai falliti attentati di Natale a un volo Delta e da ultimo il primo maggio a Times Square, è stato chiaro che l’ammiraglio non aveva più la fiducia del presidente. Compito di Blair, che ha già ufficializzato l'addio all’incarico, era il coordinamento delle 16 agenzie di intelligence assicurandone la cooperazione reciproca e un completo scambio di informazioni. La notizia della sfiducia non è arrivata di sorpresa per la comunità dell’intelligence. Per mesi Blair aveva fatto fronte a lotte intestine tra agenzie, mentre la Casa Bianca non aveva fatto mistero di avere più fiducia in altri leader dei servizi segreti, in primo luogo il capo dell’antiterrorismo John Brennan. Lo scorso novembre Obama aveva preso le parti del capo della Cia Leon Panetta quando Blair, contro il parere di Panetta, aveva tentato di scegliere i capo-sede della Cia all’estero, un lavoro che fino ad allora era stato gestito all’interno dell’agenzia di Langley. In altre occasioni Blair era apparso semplicemente fuori dal giro come quando, nel corso di audizioni in Congresso sul fallito attentato di Natale, aveva dato l’impressione di non sapere che l’High-Value Interrogation Group, un gruppo incaricato di gestire gli interrogatori di individui potenzialmente in possesso di informazioni importanti non era ancora operativo. Questa settimana, dopo un rapporto negativo della Commissione intelligence del Senato sull’attentato al volo Delta, lo stesso Blair aveva ammesso che «sono ancora in piedi barriere tecnologiche e istituzionali che impediscono un fluido scambio di informazioni». Il rapporto del Senato era stata una nuova prova di sfiducia sulla gestione Blair della lotta al terrorismo. Fonte della notizia: LA STAMPA – 21 MAG 2010 Napoli, falsi verbali per prendersi prosciutti Agenti della sezione falchi ai domiciliari NAPOLI (21 maggio) - Hanno ottenuto gli arresti domiciliari gli undici agenti della sezione falchi della Squadra Mobile della Questura di Napoli arrestati lo scorso 30 aprile con l'accusa di avere razziato generi alimentari trasportati da un camion che era stato rapinato. La decisione è del gip Claudia Picciotti ed è giunta dopo l'incidente probatorio in cui i due agenti che avevano collaborato alle indagini hanno confermato le accuse nei confronti dei loro colleghi. L'episodio risale allo scorso febbraio, quando un camion carico di derrate alimentari diretto in Sicilia fu rapinato all'interno del porto di Napoli. Poco dopo, una pattuglia di falchi riuscì a ritrovarlo e a catturare cinque rapinatori. Secondo l'accusa, però, a quel punto, gli agenti, chiamando anche colleghi che non erano di turno, fecero incetta di generi alimentari che divisero tra di loro. Arrestati e condotti nel carcere militare militare di Santa Maria Capua Vetere, sono tornati a casa questa mattina perché il gip ha ritenuto che le esigenze cautelari si fossero attenuate. Fonte della notizia: IL MATTINO – 21 MAG 2010 SALVATAGGI Erano le 23 quando un passante ha avvertito la questura. I poliziotti si sono gettati nel fiume Tenta il suicidio dopo il litigio col marito Donna salvata dagli agenti mentre si immerge nelle acque dello Scaricatore di Martino Galliolo PADOVA - Si stava lasciando trascinare dalle acque del fiume dopo un litigio con il marito. All'ultimo istante l'ha salvata la polizia. Una donna di 53 anni ha tentato di togliersi la vita l'altra sera gettandosi nello Scaricatore al Bassanello nei dintorni di via Isonzo. Il litigio Era iniziato tutto poche ore prima, nella sua casa poco distante quando, dopo aver litigato con suo marito, è uscita lasciandosi alle spalle la porta chiusa. Dentro di lei aleggiava irrimediabilmente l'idea di non fare più ritorno, con le urla della sfuriata che le rimbombavano ancora in testa. Prima di uscire aveva preso un flacone di pillole e le ha ingurgitate senza pensarci. E infine ha vagato senza sosta finché non ha raggiunto l'argine. Era sul marciapiede a passeggiare confusa, senza meta, resa inconsapevole dall'effetto dei farmaci. Il «pedinamento» Solo quando ha preso il telefono e ha iniziato una conversazione, attorno alle undici di sera, un passante l'ha notata ed ha ascoltato quanto la donna urlava contro chi era all'altro capo della cornetta. Piangeva, disperata, fino a che non è riuscita a dire che si trattava della sua ultima telefonata perché aveva deciso di farla finita. Mentre camminava sul ponte ha minacciato di uccidersi e poi ha riagganciato, un gesto che prevedeva di chiudere le comunicazioni per sempre. Solo a quel punto il passante, che ha assistito alla scena, ha deciso di avvisare la polizia. Non ha impedito che la donna si allontanasse da sola, ha deciso semplicemente di aspettare l'arrivo delle volanti della questura. Il salvataggio Appena sono arrivati i poliziotti l'uomo ha indicato la direzione che aveva preso l'aspirante suicida: i poliziotti l'hanno trovata nel fiume, con l'acqua che le arrivava quasi alla vita. Si sono tuffati in due e sono riusciti a riportarla a riva sana e salva. E' stata lei, una volta portata al sicuro, a raccontare che la disperazione per quanto era capitato con il marito l'aveva spinta a compiere un gesto tanto estremo. Ha trascorso la notte in ospedale sotto osservazione dei medici che l'hanno calmata e lasciata sfogare da tutte le ombre nella sua vita che l'affliggevano. Alla fine ha trovato il coraggio di dire ai suoi familiari, che intanto la cercavano disperati, che stava bene. Il peggio era passato. Fonte della notizia: CORRIERE VENETO – 20 MAG 2010 PIRATERIA STRADALE Licata, Fermato minorenne per omissione di soccorso Licata, ore 12.45 , un giovane minorenne, C.A., fermato dai carabinieri della compagnia di Licata , dovrà rispondere di lesioni colpose, omissione di soccorso e fuga a seguito di incidente con danni a persone. Il ragazzo si trovava in via Benedetto Croce, con un amico, a bordo di uno scooter, quando ha investito un pedone. L’uomo, un 32enne di cui non sono state rese note le generalità , è stato trasportato in ospedale dove i medici l’hanno ricoverato in prognosi riservata. I due giovani si sono dati alla fuga, ma C.A. è stato bloccato dai poliziotti. Il ragazzo, inoltre, è stato sanzionato per guida senza patente, senza assicurazione e senza casco, oltre al trsporto del passeggero su un veicolo non omologato. Fonte della notizia: agrigentocronaca.net Travolse ed uccise un sedicenne con la sua auto, condannato a due anni di reclusione 21.05.2010 - Alla guida della sua auto travolse e uccise un sedicenne. Elio Miceli, 28 anni, di Valderice, è stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo ed omissione di soccorso. L'incidente stradale si verificò nel luglio del 2009. Vittima, Vincenzo Rindinella che viaggiava in sella ad un ciclomotore. Dopo averlo investito il conducente dell'auto, in stato di ebrezza , si diede alla fuga, ma venne rintracciato poco dopo. Condannati anche due suoi amici che lo avevano aiutato a nascondere l'auto. Fonte della notizia: telesud3.com INCIDENTI STRADALI Teramo, incidente del 22 aprile "Calci al vigile agonizzante a terra" i testimoni accusano il conducente Gli automobilisti testimoni accusano l'investitore del vigile del fuoco Darwin Lupinetti che morì poco dopo l'incidente. Era un eroe del terremoto all'Aquila, riuscì a salvare tre persone da sotto le macerie TERAMO 21.05.2010 - Il vigile del fuoco preso a calci prima di morire. Per ora al vaglio del pm ci sono solo le testimonianze di alcuni automobilisti, racconti che allungano ombre raccapriccianti sul comportamento dell'uomo che guidava l'auto finita contro la moto di Darwin Lupinetti. Secondo questi automobilisti il conducente, indagato non solo per omicidio colposo ma anche per guida in stato di ebbrezza, avrebbe colpito con dei calci il vigile agonizzante a terra gridandogli più volte: «Alzati». Le loro testimonianze sono state raccolte dagli agenti della polizia stradale e sono finite sul tavolo del pm David Mancini, il magistrato titolare del caso. Gli accertamenti fatti hanno escluso che quei calci possano aver compromesso le già critiche condizioni dell'uomo, morto durante il trasporto in ospedale. Ma è evidente che, se le testimonianze dovessere trovare conferma, la posizione di G.A.G., 31 anni, teramano, potrebbe ulteriormente aggravarsi proprio per questo atteggiamento particolarmente crudele. Secondo l'alcoltest degli agenti della Polstrada l'uomo venne trovato con un livello alcolico di 1,26, quello che il codice della strada chiama livello medio. L'incidente avvenne nella serata del 22 aprile in via Po, mentre il vigile del fuoco di 36 anni stava tornando a casa dopo aver finito il suo turno di lavoro alla caserma di via Cadorna. Lupinetti aveva smontato alle 20, si era cambiato ed era salito sulla sua moto, una Bmw Gs 1.100 per tornare a Molino San Nicola, dove lo attendevano la moglie e il figlio di appena 5 anni. Stava percorrendo via Po, quando all'altezza dell'incrocio con via Roma andò a sbattere contro una Mercedes Classe A. L'auto che procedeva lungo via Po, in direzione del centro dittadino, stava svoltando in via Roma. La moto andò a sbattere nella parte anteriore destra dell' auto e Lupinetti venne sbalzato alcuni metri più in là. Sul posto, per un cinico scherzo del destino, per liberare e mettere in sicurezza il tratto stradale, intervennero i colleghi della vittima, quelli che per più di dieci anni avevano condiviso esperienze lavorative. Lupinetti, speleo-alpinista e appassionato di montagna, era stato uno dei primi ad arrivare all'Aquila dopo il terremoto. Fonte della notizia: ilcentro.gelocal.it Undicenne con la bici elettrica travolto da una Porsche L'incidente è avvenuto giovedì intorno alle 18. Il ragazzino era in sella alla sua bici elettrica quando è stato travolto dall'auto che lo ha fatto volare venti metri più avanti: è grave all'ospedale Rimini, 21 maggio 2010 - Sono gravissime le condizioni di un ragazzino di 11 anni in sella ad una bici elettrica che nel giovedì pomeriggio intorno alle 18 è stato investito da una Porsche Panamera Turbo, targata San Marino, al cui volante c’era un cattolichino. L’incidente è avvenuto a San Giovanni in Marignano in via Gramsci. Secondo una prima ricostruzione, l’auto procedeva lungo via Gramsci quando, da via Mazzini sarebbe sbucato il ragazzino in sella alla bici elettrica. L’auto ha frenato ma ha comunque colpito il ciclista facendo volare il mezzo venti metri più avanti mentre il ragazzino ha sbattuto violentemente sul parabrezza del Porsche. Soccorso immediatamente dal 118, il ragazzino di San Giovanni in Marignano è stato portato al Ceccarini di Riccione dove le sue condizioni sono apparse subito molto critiche ai medici; la prognosi è naturalmente riservata. Fonte della notizia: IL RESTO DEL CARLINO – RIMINI – 21 MAG 2010 Travolto e ucciso da un ubriaco: la vittima è un ciclista di Sassari Incidente stradale mortale questa mattina all'alba a Porto Torres. Un ciclista di 44 anni di Sassari è morto investito da un'automobilista. Inutili i tentativi da parte del personale medico del 118 di rianimare la vittima Un auto a folle velocità lo ha travolto sul rettilineo di viale delle Vigne. Soccorsi inutili per Antonello Arru, 44 anni, di Porto Torres, sbalzato dalla bici alle sette di questa mattina dopo essere stato investito da un' auto. AUTISTA UBRIACO - E' risultato positivo al test alcolemico ed è stato arrestato con l'accusa di omicidio colposo aggravato N.S., cuoco di Porto Torres, di 36 anni. Dopo l'incidente, avvenuto verso le 6, l'uomo è stato fermato e sottoposto al test dai carabinieri del Reparto radiomobile della Compagnia di Porto Torres, guidati dal ten. Giuseppe Castrucci. Dopo l'esito positivo la Procura della Repubblica di Sassari ha disposto l'arresto e il trasferimento nel carcere di San Sebastiano. Fonte della notizia: L’UNIONE SARDA – 21 MAG 2010 Frontale fra due auto Muore donna di Anzio Borgo Grappa «Punto» impatta con una Classe A La 62enne Luciana Germani è deceduta sul colpo di Mariangela Campanone Una passeggiata in auto si trasforma in tragedia: muore una donna di Anzio. Un impatto fatale per una signora di 62 anni quello avvenuto ieri pomeriggio nella zona di borgo Grappa, all'altezza dell'incrocio tra via Zi' Maria e via delle Segherie. Luciana Germani si trovava a viaggiare su una Fiat Uno, condotta dalla nipote Manuela T., 31 anni di Genova, quando è avvenuto lo scontro con un'altra autovettura, una Classe A, guidata da Raffaele C., 33 anni di Latina. Erano circa le 17,45 quando, con molta probabilità, a causa di una mancata precedenza, le due auto si sono scontrate in modo talmente violento da non lasciare scampo alla donna. Da una prima ricostruzione effettuata dagli agenti della Polizia Stradale, che si stanno occupando di chiarire quanto accaduto, sembrerebbe che la Fiat Puno che viaggia in via Zi' Maria in direzione mare, non si sarebbe fermata allo stop, andando ad impattare con la Classe A, che proveniva da via delle Segherie verso Sabaudia. Non c'è stato nulla da fare per la donna, morta sul colpo, a causa del terribile impatto. Immediati i soccorsi per la nipote e per l'altro ragazzo che sono stati trasportati da un'ambulanza del 118 al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La giovane, per fortuna, ha riportato solo qualche contusione ed è stata ricoverata nel reparto di Chirurgia. Per lei 15 giorni di prognosi. Quasi illeso anche il giovane di Latina, dimesso subito dopo. Dalle prime notizie apprese sembrerebbe che Luciana Germani stesse accompagnando la nipote a fare un giro dalle parti di Sabaudia. La ragazza, che risiede a Genova, avrebbe infatti voluto trasferirsi in città per avvicinarsi al suo fidanzato che vive a Latina. Con molta probabilità proprio la mancata conoscenza delle strade avrebbe portato la giovane a non rispettare la precedenza, anche se la dinamica è ancora in fase di accertamento ed è presto per stabilire con esattezza lo svolgimento dei fatti. Sul posto per i rilievi la Polstrada di Latina. Il corpo di Luciana Germani è stato trasferito all'obitorio del cimitero. Fonte della notizia: IL TEMPO – LATINA – 21 MAG 2010 MORTI VERDI Incidenti con trattori in un anno 174 vittime Un anno di morti verdi nei dati dell'Osservatorio il Centauro Asaps sugli incidenti con trattori agricoli. Al primo posto l'Emilia Romagna con 42 incidenti, seguono la Puglia con 27 la Lombardia e il Veneto e con 22 "E' l'ultimo nato fra gli Osservatori il Centauro-Asaps, è quello sugli incidenti ai trattori agricoli, realizzato dal maggio del 2009, dopo che avevamo osservato un insistente ripetersi di gravi sinistri. I dati raccolti nel primo anno di vita sono a dir poco molto preoccupanti". Così all'Associazione Amici Polizia Stradale lanciano il nuovo Focus sulla sicurezza stradale che dentro i dati generali (4.731 morti e 310.739 feriti, dati Istat 2008) nascondono una sorta di allarmante fenomeno di "morti verdi", cioè gli incidenti che coinvolgono trattori agricoli nei campi e su strada. "Nei primi 12 mesi di monitoraggio l'Osservatorio - spiegano all'Asaps - ha archiviato 296 incidenti con una media di 25 al mese. Il dato delle conseguenze è tragico. Anzi angosciante. Sappiamo che 199 dei 296 casi, 67%, sono avvenuti nell'area agricola (campi, frutteti, boschi ecc.). Per altro non abbiamo neppure la pretesa di avere monitorato tutti gli episodi avendoli ricavati dalla stampa nazionale e dalle segnalazioni dei 600 referenti Asaps sparsi sul territorio italiano. In totale si sono contati ben 174 morti e 113 feriti. Fra le morti verdi si contano 140 vittime fra i conducenti dei trattori, 11 erano i trasportati. Sono stati invece 23 i decessi fra i terzi coinvolti, conducenti o occupanti di altri veicoli. Fra i 175 feriti i conducenti di trattori sono 98, i trasportati 7 e i terzi coinvolti 70". Fonte della notizia: LA REPUBBLICA – 21 MAG 2010 TRA LE VITTIME BEN 140 SONO CONDUCENTI Trattori, mezzi sempre più pericolosi: 174 morti e 113 feriti in un anno I dati Asaps relativi al periodo maggio 2009-maggio 2010 MILANO - I trattori sono quasi più pericolosi delle auto. A giudicare almeno dai morti provocati ogni anno dagli incidenti con questo tipo di mezzi agricoli. E’ infatti di 296 incidenti con 174 morti (di cui 140 conducenti) e 113 feriti il bilancio del primo monitoraggio sugli incidenti in Italia con trattori agricoli, effettuato dall’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps) dal maggio 2009 a maggio 2010. Al primo posto viene l’Emilia Romagna con 42 incidenti, seguono la Puglia con 27 la Lombardia e il Veneto e con 22. «I dati delle cosiddette «morti verdi» sono a dir poco molto preoccupanti», dice l’Asaps. LE VITTIME - Nei primi 12 mesi di monitoraggio l’osservatorio dedicato ha archiviato 296 incidenti con una media di 25 al mese: 199 dei 296 casi (67%) sono avvenuti in aree agricole (campi, frutteti, boschi). «Per altro non abbiamo neppure la pretesa di avere monitorato tutti gli episodi avendoli ricavati dalla stampa nazionale e dalle segnalazioni dei 600 referenti Asaps sparsi sul territorio italiano». In totale si sono contati 174 morti e 175 feriti. Fra le «morti verdi» si contano 140 vittime fra i conducenti dei trattori, 11 erano i trasportati. Sono stati invece 23 i decessi fra i terzi coinvolti, conducenti o occupanti di altri veicoli. Fra i 175 feriti i conducenti di trattori sono 98, i trasportati 7 e i terzi coinvolti 70. Colpisce anche il fatto che fra i morti si contino anche 3 bambini trasportati, e 8 donne fra le vittime. GLI INCIDENTI - In 112 incidenti agricoli su 296 i coinvolti erano anziani over 65 (il 38%). Gli stranieri sono stati 18 (6,1%). La localizzazione geografica ci dice che 142 sinistri (48%) si sono verificati al nord, 55 al centro Italia (18,6%) e 99 al sud (33,4%). Fra le regioni al primo posto c’è l’Emilia Romagna con 42 incidenti agricoli, seguono a distanza la Puglia con 27 la Lombardia e il Veneto con 22, la Toscana con 20, il Trentino con 19 e la Campania con 18. Nella parte bassa della classifica c’è la Valle d’Aosta con 2 incidenti, il Friuli con 3, il Molise con 4 e l’Umbria con 5. «Pur tenendo conto che il maggior numero di incidenti in campagna si è verificato nei mesi estivi caratterizzati da una intensa attività agricola, il dato rimane complessivamente preoccupante. I nostri agricoltori già al limite nei margini di guadagno conclude l’Asaps - non possono rischiare la vita in questo modo: vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico risultato che pesa enormemente sulla nostra agricoltura». Fonte della notizia: CORRIERE DELLA SERA – 21 MAG 2010 Infortuni: Asaps, 174 le morti “verdi” in un anno Forli', 21 mag. - (Adnkronos) - "I nostri osservatori si sono sempre occupati dei vari versanti dell'incidentalita' stradale, dalla pirateria ai contromano, dal lancio dei sassi dai cavalcavia, alle aggressioni alle divise. Sapevamo di una sorta di allarmante fenomeno di 'morti verdi', cioe' gli incidenti che coinvolgono trattori agricoli nei campi e su strada. Non pensavamo pero' che questo fenomeno potesse assumere connotati cosi' allarmanti". Lo comunica Giordano Biserni, presidente Asaps, Associazione sostenitori amici polizia stradale, commentando i dati del "Centauro-Asaps", Osservatorio sugli incidenti che coinvolgono i trattori agricoli, realizzato dal maggio del 2009. "Nei primi 12 mesi di monitoraggio - prosegue Biserni - l'Osservatorio ha archiviato 296 incidenti con una media di 25 al mese. Sappiamo che 199 dei 296 casi, 67%, sono avvenuti nell'area agricola (campi, frutteti, boschi ecc.). In totale si sono contati 174 morti e 113 feriti. Colpisce e intristisce il fatto che fra i morti si contino anche tre bambini trasportati, e otto donne fra le vittime. In 112 incidenti agricoli su 296, i coinvolti erano anziani, over 65, pari al 38%. Gli stranieri sono stati 18 pari al 6,1%. L'Emilia Romagna la regione piu' colpita, con 42 incidenti agricoli. In basso alla classifica la Valle d'Aosta con 2 incidenti ". Il presidente dell'Asaps conclude sottolineando che "pur tenendo conto che il maggior numero di incidenti in campagna si e' verificato nei mesi estivi caratterizzati da una intensa attivita' agricola, il dato rimane complessivamente preoccupante. I nostri agricoltori, gia' al limite nei margini di guadagno, non possono rischiare la vita in questo modo. Vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico risultato che pesa enormemente sulla nostra agricoltura. Eliminazione dei rollbar? Mancato uso delle cinture? Accettazione del rischio? Cerchiamo di capire, la stagione dell'agricoltura sta entrando ancora nella fase calda". Fonte della notizia: libero-news.it Incidenti con il trattore, in un anno 174 morti e 175 feriti Studio Asaps: "Dati preoccupanti". Prima l'Emilia Romagna Roma, 21 mag. (Apcom) - E' di 296 incidenti con 174 morti (di cui 140 conducenti) e 113 feriti il bilancio del primo monitoraggio sugli incidenti in Italia con trattori agricoli, effettuato dall'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps) dal maggio 2009 a maggio 2010. Al primo posto l'Emilia Romagna con 42 incidenti, seguono la Puglia con 27 la Lombardia e il Veneto e con 22. "I dati delle cosiddete 'morti verdi' sono a dir poco molto preoccupanti", dice l'Asaps. Nei primi 12 mesi di monitoraggio l'osservatorio dedicato ha archiviato 296 incidenti con una media di 25 al mese: 199 dei 296 casi (67%) sono avvenuti in aree agricole (campi, frutteti, boschi). "Per altro non abbiamo neppure la pretesa di avere monitorato tutti gli episodi avendoli ricavati dalla stampa nazionale e dalle segnalazioni dei 600 referenti Asaps sparsi sul territorio italiano". In totale si sono contati 174 morti e 175 feriti. Fra le 'morti verdi' si contano 140 vittime fra i conducenti dei trattori, 11 erano i trasportati. Sono stati invece 23 i decessi fra i terzi coinvolti, conducenti o occupanti di altri veicoli. Fra i 175 feriti i conducenti di trattori sono 98, i trasportati 7 e i terzi coinvolti 70. Colpisce e intristisce il fatto che fra i morti si contino anche 3 bambini trasportati, e 8 donne fra le vittime. In 112 incidenti agricoli su 296 i coinvolti erano anziani over 65 (il 38%). Gli stranieri sono stati 18 (6,1%). La localizzazione geografica ci dice che 142 sinistri (48%) si sono verificati al nord, 55 al centro Italia (18,6%) e 99 al sud (33,4%). Fra le regioni al primo posto c'è l'Emilia Romagna con 42 incidenti agricoli, seguono a distanza la Puglia con 27 la Lombardia e il Veneto con 22, la Toscana con 20, il Trentino con 19 e la Campania con 18. Nella parte bassa della classifica c'è la Valle d'Aosta con 2 incidenti, il Friuli con 3, il Molise con 4 e l'Umbria con 5. "Pur tenendo conto che il maggior numero di incidenti in campagna si è verificato nei mesi estivi caratterizzati da una intensa attività agricola, il dato rimane complessivamente preoccupante. I nostri agricoltori già al limite nei margini di guadagno - conclude l'Asaps - non possono rischiare la vita in questo modo: vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico risultato che pesa enormemente sulla nostra agricoltura". Fonte della notizia: apcom.net Incidenti con i trattori: quanto muoiono gli agricoltori Quasi 300 incidenti in un anno, 296, per essere esatti, per un totale di 174 morti: tanti sono stati gli scontri con trattori agricoli nei campi e sulle strade italiane. I decessi sono avvenuti per lo più tra i conducenti, 140. I feriti sono 175. La regione con più incidenti è l’EmiliaRomagna: qui gli scontri sono stati 42, il 14,2 per cento del totale. Subito dopo viene la Puglia, con 27, e la Lombardia e il Veneto, a quota 22. I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio Centauro-Asaps, Associazione sostenitori della Polstrada. In 199 casi (67 per cento) gli incidenti sono avvenuti in aree agricole, come campi, frutteti e boschi. Delle vittime, 140 erano i conducenti dei trattori, undici i trasportati. Ventitré i decessi fra i terzi coinvolti, conducenti o occupanti di altri veicoli, fra cui tre bambini. In 112 incidenti agricoli i coinvolti erano ‘over 65′, pari al 38 per cento. La localizzazione geografica vede q1uasi la metà degli scontri, il 48 per cento (142 incidenti), al nord, il 18,6 per cento al centro (55) e il 33,4 per cento al sud (99). “Si dovranno studiare le cause di questa mattanza”, commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. “Pur tenendo conto che il maggior numero di incidenti in campagna si è verificato nei mesi estivi, caratterizzati da una intensa attività agricola, il dato rimane preoccupante. I nostri agricoltori, già al limite nei margini di guadagno, non possono rischiare la vita in questo modo. Vanno ricercati i motivi di questo tragico risultato, che pesa enormemente sulla nostra agricoltura. Eliminazione dei Rollbar? Mancato uso delle cinture? Accettazione del rischio? Cerchiamo di capire, la stagione dell’agricoltura sta entrando nella fase calda”. Fonte della notizia: blitzquotidiano.it Emilia-Romagna prima regione per incidenti trattori agricoli Negli ultimi dodici mesi sono stati 42, pari al 14,2% del totale FORLI', 21 MAG - L'Emilia-Romagna e' la regione italiana in cui avvengono piu' incidenti con trattori agricoli nei campi e su strada. Secondo i dati diffusi dall'Asaps-Associazione sostenitori della Polstrada, in dodici mesi (da maggio 2009), nella regione ci sono stati 42 incidenti, pari al 14,2% del totale, che ammonta a 296 con 174 morti (140 i conducenti) e 175 feriti. In questa classifica al negativo, l'Emilia-Romagna e' seguita dalla Puglia con 27 incidenti e da Lombardia e Veneto con 22. Fonte della notizia: ANSA Incidenti con trattori: Asaps, 296 in 12 mesi con 174 morti Forli', 21 mag. - Negli ultimi dodici mesi, da maggio del 2009 ad aprile del 2010, in Italia ci sono stati ben 296 incidenti con trattori agricoli, che hanno provocato la morte di 174 persone(140 i conducenti) e il ferimento di altre 175 persone. Il dato, allarmante e in qualche modo sorprendente, e' stato rilevato dall'Asaps, l'Associazione sostenitori amici della Polizia stradale, che tra i suoi monitoraggi da un anno registra anche quello sugli incidenti che coinvolgono i trattori agricoli nei campi e su strada. Il 67% di quelli monitorati dall'Asaps si sono verificati in campi, frutteti, boschi. Fra le cosiddette 'morti verdi', 140 vittime erano alla guida del trattore, altre 11 erano trasportate. Sono stati invece 23 i decessi fra i terzi coinvolti, conducenti o occupanti di altri veicoli. Fra i morti anche tre bambini trasportati e 8 donne. Il 38% degli agricoltori coinvolti erano over 65. Il 48% degli incidenti si e' verificato al nord, e l'Emilia Romagna ha il triste primato con 42 incidenti; seguono Puglia con 27, Lombardia e Veneto con 22, Toscana con 20. Nella parte bassa di questa classifica la Valle d'Aosta con 2 incidenti e il Friuli con 3. Per avere una percezione del fenomeno, basta pensare che nel solo mese di giugno 2009, quando l'attivita' e' particolarmente intensa nei campi, le vittime per incidenti con trattori sono state 31, mentre i morti in incidenti in autostrada sono stati 29. Fonte della notizia: AGI Ceccano: finisce sotto il trattore, è grave Mattinata di paura e ansia nelle campagne della città fabraterna. Un gravissimo incidente, infatti, ha coinvolto nelle prime ore della giornata, una donna di sessantadue anni, Antonia Sallati. di Marco Pirri La donna, mentre lavorava nei campi insieme al marito in una strada adiacente via Armando Diaz, dove i due risiedono, è rimasta agganciata con i vestiti a una ventola del trattore, utilizzata per l'irrigazione del campo, ed è caduta violentemente a terra. Il marito della vittima, che nei primi momenti non si era reso conto di quanto stava accadendo, ha prontamente avvertito il 118 e con le sue urla ha attirato anche i vicini, subito accorsi sul posto. Arrivati sul luogo dell'incidente, i medici si sono subito resi conto della gravità della situazione e hanno sollecitato l'intervento, oltre che dei carabinieri e della polizia municipale, anche dei vigili del fuoco, che hanno provveduto a liberare la donna dall'ingranaggio in cui era finita. Viste le condizioni, apparse subito serie, la donna è stata elitrasportata prima all'ospedale di Latina, poi al «San Camillo» di Roma. Nella capitale i medici sono subito intervenuti con un'operazione alla testa, ma a preoccupare di più sono le numerose emorragie dovute alle molteplici ferite provocate dalla vorticosa attività della ventola, tra cui un ematoma formatosi vicino al cuore. Ferite che al momento non permettono di poter intervenire chirurgicamente sulla vittima. L'accaduto ha gettato nella disperazione la famiglia e i conoscenti della vittima, tanto che il marito è stato ricoverato in ospedale dopo aver accusato un malore. Per la donna, madre di quattro figli, da tutti conosciuta come persona semplice e dai modi sempre gentili, queste sono ore di attesa e di speranza. Fonte della notizia: IL TEMPO – FROSINONE - 21 MAG 2010 SBIRRI PIKKIATI I FATTI DELL'APRILE 2007 Rivolta Chinatown, chiesti 2 anni e 10 mesi per il consigliere Di Martino Secondo il pm, il politico avrebbe partecipato attivamente ai disordini, scagliandosi contro i vigili MILANO - Due anni e 10 mesi di reclusione: questa la pena chiesta dal pm Piero Basilone per il vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e consigliere del Pdl, Stefano Di Martino, imputato nel processo per la «rivolta» dell'aprile 2007 a Chinatown. Di Martino deve rispondere di ingiuria, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e adunata sediziosa. Stando alle indagini, il politico avrebbe partecipato alla rivolta dei cittadini cinesi scoppiata nella Chinatown milanese, scagliandosi contro la polizia locale. Il pm, davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano, ha chiesto anche 41 condanne per gli altri imputati, tutti cinesi, a pene comprese tra i sette mesi di reclusione e i 3 anni e 10 mesi. LA SCINTILLA - I tafferugli scoppiarono il 4 aprile del 20007, quando una donna cinese si rifiutò di mostrare i documenti a due vigilesse che stavano svolgendo controlli di routine: ne nacque un diverbio che sfociò in una rivolta durata per ore. Gli imputati cinesi sono accusati, tra le altre cose, di danneggiamenti, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Alcuni vigili urbani, feriti negli scontri, si sono costituiti parte civile e lo stesso ha fatto il Comune di Milano per i danni causati dai tafferugli. «TU NON SEI NESSUNO» - Secondo il pm Piero Basilone, «Di Martino ha preso parte fisicamente a tutte le fasi della rivolta». Viene riportata anche una frase ingiuriosa rivolta a un ghisa: «Tu non sei nessuno, sei solo un pirla, non conti niente, dammi il tuo nome e ti sistemo io». Tutte falsità per Di Martino, che ha sempre sostenuto di aver solo tentato di fare da paciere. Fonte della notizia: CORRIERE DELLA SERA – 20 MAG 2010 Finale, fuga in treno e arresto per resistenza a pubblico ufficiale: convalidato il fermo SAVONA 21.05.2010 - E’ stato convalidato il fermo di A.E.,marocchino di 22 anni, irregolare sul territorio italiano, arrestato, nel tardo pomeriggio di mercoledì, alla stazione di Finale Ligure, dalla polizia municipale di Pietra Ligure e dai carabinieri al termine di un movimentato inseguimento. Il giovane, accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, è stato interrogato dal gip Donatella Aschero che ha deciso per la sua permanenza in carcere. Ecco i fatti: il 22enne mentre si trovava a Pietra Ligure, è stato fermato dagli agenti della Municipale perché sospettato di aver compiuto un furto in un’abitazione qualche giorno prima. Il ragazzo ha opposto resistenza ai vigili e, dopo averli aggrediti, è riuscito a divincolarsi e a fuggire a bordo di un treno. La sua fuga però è durata davvero poco: alla stazione di Finale Ligure il marocchino ha infatti trovato ad attenderlo gli agenti della Municipale e i carabinieri che lo hanno arrestato. Intanto è stato fissato domani l’interrogatorio dei due spacciatori di Albenga (Sborchia Giovanni e Vincenzo Scarantino) scoperti a “smerciare” eroina e cocaina nel loro appartamento sito nel centro cittadino. Fonte della notizia: ivg.it Cattolica: arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento CATTOLICA 21.05.2010 - Resistenza e lesioni personali aggravate a pubblici ufficiali, danneggiamento aggravato a beni di pubblica utilità. Sono questi i reati di cui dovrà rispondere un ragazzo marocchino di 27 anni fermato dai carabinieri di Cattolica. In particolare lo avevano segnalato come il lanciatore di oggetti contro i treni in transito alla stazione di Cattolica. Portato in caserma è andato in escandescenza, lanciando oggetti nella sala e contro i militari. Dopo una breve collutazione con non poche difficoltà i carabinieri sono riusciti a bloccarlo e arrestarlo. Il giovane marocchino, è comparso ieri davanti al giudice per il processo immediato ed è stato condannato a 4 mesi e 20 giorni. Fonte della notizia: altarimini.it