Principi di ingegneria elettrica Lezione 15a Sistemi trifase Teorema di Boucherot La potenza attiva assorbita da un bipolo è uguale alla somma aritmetica delle potenze attive assorbite dagli elementi che lo compongono. La potenza reattiva assorbita da un bipolo è uguale alla somma algebrica delle potenze reattive assorbite dagli elementi che lo compongono. La potenza complessa assorbita da un bipolo è uguale alla somma vettoriale delle potenze complesse assorbite dagli elementi che lo compongono. Teorema di Boucherot In base al principio di conservazione delle potenze, attiva e reattiva, i bipoli assumono le seguenti proprietà. 1. I bipoli costituiti esclusivamente da induttori e condensatori sono reattivi: Pk = 0 ⇒ P = ∑ Pk = 0 ⇒ Re[Z] = R = 0 k 2. I bipoli costituiti esclusivamente da resistori e induttori sono induttivi: per i resistori : Qk = 0; per gli induttori : Qk > 0 Q = ∑ Qk > 0 ⇒ Im[Z] = X > 0 k 3. I bipoli costituiti esclusivamente da resistori e condensatori sono capacitivi: per i resistori : Qk = 0; per i condensatori : Qk < 0 Q = ∑ Qk < 0 ⇒ Im[Z] = X < 0 k Reti a scala È particolarmente conveniente applicare il teorema di Boucherot nelle reti a scala formate da impedenze in serie, alternate con ammettenze in parallelo. Note le impedenze e le condizioni di funzionamento del carico finale (tensione, potenza attiva, potenza reattiva) si ricavano le condizioni di funzionamento della sezione iniziale in base a semplici calcoli di natura algebrica nel campo dei numeri reali). La rete viene suddivisa in sezioni contenenti ciascuna una sola impedenza. Si parte dalla sezione finale (a) e si determinano: i moduli di tensione e corrente e le potenze attiva e reattiva. Risalendo a monte si incrementano per ogni sezione i valori della potenza attiva e di quella reattiva, per rivalutare il modulo della tensione o della corrente. Sezione finale Parametri noti: tensione (V), potenza attiva (P), potenza reattiva (Q). Si calcola il valore della corrente. S I= V Tratto a-b Parametri noti: impedenza Z3S = R3S + j X3S Si calcolano potenza attiva e reattiva. P3 S = R3 S I 2 Q3S = X 3 S I 2 Sezione b Parametri noti: potenza attiva (P), potenza reattiva (Q). Si compongono le potenze e si calcola la tensione Vb Pb = P + P3 S Sb = Pb + Qb Qb = Q + Q3S Ib = I 2 2 Vb = Sb Ib Sezione c Parametri noti: ammettenza Y2P = G2P + j B2P Si calcolano potenza attiva (P2P) e reattiva (Q2P) e la corrente Ic. Vc = Vb P2 P = G2 PVc 2 Q2 P = B2 PVc 2 Pc = Pb + P2 P Qc = Qb + Q2 P Sc = Pc + Qc 2 Ic = Sc Vc 2 Bipoli passivi Bipolo passivo è un bipolo caratterizzato da: P≥0 cos ϕ = P ≥ 0 ⇒ − 90° ≤ ϕ ≤ +90° S bipoli resistivi bipoli reattivi bipoli induttivi bipoli capacitivi X = 0 ⇒ Q = 0 ⇒ cos ϕ = R = 0 ⇒ P = 0 ⇒ cos ϕ = P = 1 ⇒ ϕ = 0° S P = 0 ⇒ ϕ ± 90° S X > 0 ⇒ Q > 0 ⇒ 0° < ϕ ≤ 90° X < 0 ⇒ Q < 0 ⇒ − 90° ≤ ϕ < 0° Fattore di potenza Il fattore di potenza viene utilizzato per caratterizzare il comportamento energetico di un circuito passivo. Il cosϕ non dipende dal segno dell’angolo ϕ : cos(ϕ) = cos(-ϕ). Per distinguere i due casi si deve specificare se il fattore di potenza è da intendersi in ritardo (-ϕ) oppure in anticipo (ϕ) di fase. I termini ritardo e anticipo si riferiscono alla fase della corrente rispetto alla tensione. Corrente in ritardo: bipolo induttivo Corrente in anticipo: bipolo capacitivo Rifasamento La resistenza di una linea di trasmissione in generale non è trascurabile. Per esempio, un cavo di alluminio di diametro 1cm ha una resistenza di circa 2·10-4 Ω/m. Se il cavo è lungo 10 km presenta una resistenza di circa 2 Ω. VS = V + 2Rl I l La differenza tra V e VS cresce all’aumentare dell’ampiezza della corrente di linea. Aumentando la corrente di linea aumenta la dissipazione di potenza sulla linea di trasmissione. Pd = 2Rl I l2,eff Rifasamento È possibile diminuire la potenza dissipata in linea, aumentando la sezione dei cavi oppure riducendo, a parità di potenza attiva trasmessa, l’ampiezza della corrente di linea. Pu = Veff I l ,eff cos ϕ Condensatore di rifasamento Il problema consiste nel determinare il valore della capacità C necessaria per ridurre l’angolo da ϕ1 a ϕ2 . 1 QC = − ωCVm2 = −ωCVeff2 < 0 2 Q2 = Q1 + QC < Q1 Q1 = Pu tan ϕ1 Q2 = Pu tan ϕ2 QC = Q1 − Q2 = Pu (tan ϕ1 − tan ϕ2 ) C= QC ωVeff2 C0 = = Pu (tan ϕ1 − tan ϕ2 ) ωVeff2 Pu tan ϕ1 ωVeff2 Rifasamento totale Sistemi trifase L’energia elettrica viene generalmente prodotta, trasmessa e distribuita (alle grandi utenze) secondo la disposizione circuitale trifase. I sistemi trifase presentano una maggiore efficienza rispetto ai sistemi monofase di potenza equivalente: minor peso dei conduttori e degli altri componenti trasferimento di potenza costante (se il carico elettrico è costante i generatori richiedono una potenza meccanica all’asse continua, non di tipo oscillante ) Sistemi trifase Un generatore di tensione monofase (alternatore) è costituito da due parti coassiali: una parte fissa, detta statore, e una parte rotante detta rotore. Il rotore può essere un magnete permanente oppure un avvolgimento percorso da corrente continua che genera un campo magnetico costante nel tempo. Lo statore è un cilindro cavo sulla cui superficie interna sono ricavate delle cave in cui sono alloggiate le spire dell’avvolgimento di statore. Sistemi trifase Il rotore è conformato in modo tale che il flusso dell’induzione magnetica concatenato con l’avvolgimento fisso sia una funzione sinusoidale dell’angolo di rotazione θ. Φ = Φ m sin(θ ) Il rotore gira a velocità angolare costante ω, quindi il flusso varia nel tempo con legge sinusoidale Φ (t ) = Φ m sin(ωt ) Per la legge di Faraday, ai capi dell’avvolgimento di statore verrà indotta una tensione pari a dΦ vaa' (t ) = = ωΦ m cos(ωt ) dt La frequenza è di norma 50 Hz (ω=100π) ad essa corrisponde per una macchina ad una sola coppia polare una rotazione di 3000 giri al minuto. Quando viene collegato un carico elettrico al generatore, questo eroga una potenza variabile nel tempo (in modo oscillatorio). La natura oscillatoria della potenza produce vibrazioni meccaniche che rendono problematica la costruzione di generatori monofase di potenza elevata. 1 1 p (t ) = Vm I m cos(θ v − θ i ) + Vm I m cos(2ωt + θ v + θ i ) 2 2 Nel generatore trifase la disposizione spaziale degli avvolgimenti di ciascuna fase, disposti a 120°, determina flussi concatenati anch’essi sfasati l’uno rispetto all’altro di 120° Di conseguenza le tre tensioni indotte sono sfasate di 120° Le tre tensioni hanno stessa ampiezza e frequenza, ma fasi diverse, da cui il nome di generatore trifase. Sistemi trifase Trascurando l’impedenza propria degli avvolgimenti, il generatore trifase si può schematizzare con tre generatori sinusoidali collegati a stella. Sistemi trifase Naturalmente si può passare alla notazione fasoriale Sistemi trifase Circuiti trifase Lo schema generale di un circuito trifase è costituito da un generatore trifase collegato tramite una linea trifase ad un carico trifase. Va Vc Vb Le tensioni tra i conduttori della linea sono dette tensioni di linea o tensioni concatenate. Applicando la LKT si ha: Circuiti trifase Quindi anche le tensioni di linea costituiscono una terna simmetrica di tensioni: Circuiti trifase Si chiamano correnti di linea le correnti assorbite dal carico. Per la LKC si ha in generale: Circuiti trifase Le configurazioni utilizzate per il carico sono prevalentemente due: il carico a stella il carico a triangolo Circuiti trifase Carico a stella Nella configurazione a stella le correnti di fase coincidono con le correnti di linea. Il calcolo delle correnti risulta particolarmente semplice utilizzando l’analisi nodale scegliendo come nodo di riferimento il centro-stella Va Vc Vb Carico a stella Il centro-stella del carico si trova allo stesso potenziale del centro-stella dei generatori: tra n e n’ esiste un corto circuito virtuale Va Vc Vb Carico a stella Le tensioni di fase coincidono con le tensioni dei tre generatori e le correnti di linea si ricavano facilmente con la legge di Ohm La terna delle correnti di linea è ruotata di un angolo –ϕ rispetto alla terna delle tensioni di fase. Carico a stella Poiché: Ia = Va ZL Ib = Vb ZL Ic = Vc ZL Si può affermare che il circuito trifase equivale a tre circuiti monofase indipendenti Carico a stella con impedenze di linea Tenendo conto delle impedenze di linea: Carico a triangolo Nella configurazione a triangolo le tensioni di fase coincidono con le tensioni di linea. Il calcolo delle correnti di fase risulta particolarmente semplice utilizzando la legge di Ohm. Le correnti di linea si ricavano applicando la KLC ai tre vertici del triangolo. Ia a Va Vc Vb Ib Ic b Ica c Carico a triangolo Carico a triangolo Nel caso di carico equilibrato conviene ricorrere alla trasformazione triangolostella. Va Vc Vb Potenza assorbita da un carico 3f equilibrato La potenza istantanea assorbita da un bipolo in regime sinusoidale è: Carico equilibrato a stella Un generatore trifase che alimenta carichi equilibrati eroga una potenza istantanea costante, anziché pulsante come nel caso monofase. Espressione generale della potenza Nel caso di carico equilibrato a triangolo vale lo stesso risultato, poiché un triangolo equilibrato equivale sempre ad una stella equilibrata. Nel caso del carico a stella: V fC = Vl 3 I fC = I l P = 3 V fC I fC cos ϕC = 3 Vl I l cos ϕC Nel caso del carico a triangolo: V fC = Vl I fC = Il 3 P = 3 V fC I fC cos ϕC = 3 Vl I l cos ϕC In entrambi i casi: Q = 3 V fC I fC sin ϕC = 3 Vl I l sin ϕC S = 3 Vl I l (cos ϕC + j sin ϕC ) S = 3 Vl I l cos ϕC = P S Confronto monofase-trifase Confrontiamo il sistema trifase rispetto al monofase considerando uguali: Circuiti trifase con neutro Rifasamento di un carico trifase Rifasamento di un carico trifase CT = CS 3 Massimo trasferimento di potenza Massimo trasferimento di potenza Massimo trasferimento di potenza Sovrapposizione della potenza starter V = 230 V P = 65 W VL= 110 V XL= 342 Ω I = 0,591 A Tubo fluorescente cosϕ = 0,478 cosϕR = 0,9 C = 5,3 µF reattore Schema di alimentazione di una lampada fluorescente