Direttiva P.C.M. 8 febbraio 2013 Piani di laminazione VALUTAZIONE DELL’INFLUENZA DEGLI INVASI REGOLATI DA DIGHE SULLA FORMAZIONE E PROPAGAZIONE DELL’ONDA DI PIENA A VALLE Secondo Barbero Arpa Piemonte – Centro Funzionale Regionale Torino, 7 febbraio 2014 CASO STUDIO: GLI INVASI DELLA PROVINCIA DEL VCO Progetto: gestione dei rischi naturali nell’area del lago Maggiore Cooperazione transfrontaliera interreg IIIA 2000-2006 Obiettivo: studio del ruolo dei serbatoi artificiali di ritenuta nella gestione degli eventi alluvionali Partner ARPA Piemonte Politecnico Torino Regione Piemonte Registro Italiano Dighe Scuola Universitaria della Svizzera Italiana (CH) Service des forces hydrauliques 2 AREA ANALIZZATA INVASI Val Toggia Lago Castel Morasco Sabbione Obersee Vannino Busin Inferiore Devero Agaro Lago d'Avino Agrasina Larecchio Alpe Cavalli Camposecco Antrona Campliccioli Cingino Ceppo Morelli Quarazza Si contano in totale diciannove invasi, con capacità complessiva superiore a 155 milioni di metri cubi, a cui vanno aggiunti quelli in territorio Svizzero. Nel sistema del Verbano, il ruolo dei serbatoi nella fase di formazione delle piene a valle risulta particolarmente interessante, tenuto conto della dislocazione degli invasi all’interno del bacino, del volume complessivamente invasabile e delle caratteristiche (e vulnerabilità) delle aree di fondovalle 3 FASI DI LAVORO fase 1: catasto delle opere fase 2: analisi dell’effetto di laminazione fase 3: individuazione delle aree bersaglio CATASTO d ig a d i M O RAS CO c a r a t t er is t ic h e d ig a - M AN U FATTO altezza della diga da D.L. 08/08/1994 : altezza della diga da D.M. 24/03/1982 : altezza di massima ritenuta : franco : franco netto : sviluppo del coronamento : larghezza del coronamento : volume della diga : quota del piano di coronamento : 54.77 59.00 50.94 1.03 564.87 4.50 m m m m m m m m3 259'000 1817.77 m s.l.m. c a r a t t er is t ic h e d ig a - I N VAS O portata di massima piena di progetto : tempo di ritorno di progetto : 3 403.00 m / s non noto anni quota minima assoluta di invaso : 1771.30 m s.l.m. quota minima di regolazione : 1777.50 m s.l.m. 2 0.23 km supeficie del lago alla quota minima di regolazione : quota di massima regolazione : superficie del lago alla quota massima di regolazione : quota di massimo invaso : volume totale di invaso alla quota di massimo invaso : superficie del lago alla quota di massimo invaso : 1815.77 m s.l.m. 2 0.65 km 1816.74 m s.l.m. 6 3 18.40 . 10 m 2 0.66 km volume utile di regolazione : 6 3 0.000 . 10 m 6 3 17.00 . 10 m volume di laminazione : 6 3 0.650 . 10 m volume di invaso da D.L. 08/08/1994 : superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso : superficie del bacino imbrifero direttamente allacciato : 2 35.42 km 2 12.95 km • Curva volumi di invaso • Scale di deflusso organi di scarico 4 FASE 2: ANALISI EFFETTO DI LAMINAZIONE VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELL’EFFETTO DI LAMINAZIONE portata [ m³/s ] 500 DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA' CUMULATA 450 1. 2. 3. 4. distribuzione probabilità portate al colmo costruzione idrogrammi di piena sintetici ipotesi condizioni iniziali impianto calcolo curve di possibilità di laminazione 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0 200 400 600 800 1000 periodo di ritorno T [ anni ] 350.00 CONDIZIONI INIZIALI UTILIZZATE IDROGRAMMA in INGRESSO ALLA SEZIONE portata q(t) [ m³/s ] 300.00 - utilizzo dei soli scarichi di superficie - livello iniziale coincidente con la quota inferiore della soglia degli scarichi di superficie - nessuna ulteriore manovra degli scarichi 250.00 200.00 150.00 100.00 50.00 -12.00 -6.00 0.00 0.00 6.00 12.00 tempo t [ ore ] 5 CURVE DI POSSIBILITA’ DI LAMINAZIONE T portata [ m³/s ] 300 Qu ,T Coeff di laminazione Qe ,T DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA' CUMULATA 250 200 150 100 DPC - in entrata 50 DPC - in uscita 0 0 200 400 600 800 1000 periodo di ritorno T [ anni ] 6 PROPAGAZIONE EFFETTO DI LAMINAZIONE Metodo speditivo Indice FARL Flood Attenuation by Reservoirs and Lakes Rapporto tra le aree sottese AL (area _ Lago) r AB (area _ Bacino ) w AB (area _ bacino ) Ac (area _ esterna ) 1 r w n FARL i i Man mano che si procede verso valle, si riduce l’effetto iniziale di laminazione: l’indice quantifica tale riduzione indicando in maniera speditiva e di prima approssimazione le zone effettivamente suscettibili di attenuazione del rischio di piena 7 APPLICAZIONE INDICE FARL 8 COMBINAZIONE INVASI IN PARALLELO Q1 Q 2 x: fattore di scala x Qtot S 2 Q2 Q1 Stot x Qtot CURVA DI POSSIBILITA' DI LAMINAZIONE COEFFICIENTE DI LAMINAZIONE ( T ) (T) 1.00 0.80 0.60 0.40 0.20 0.00 0 200 400 600 800 1000 periodo di ritorno T [ anni ] 9 CONFRONTO INDICI CONFRONTO INDICI FARL (T=200 anni) 1.00 0.95 0.90 FARL 0.85 Lago Cingino 0.80 0.75 0.70 Sabbione Camposecco 0.65 0.60 0.00 0.10 0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00(T=200) FASE 3: INDIVIDUAZIONE AREE BERSAGLIO AREE STORICAMENTE VULNERATE 11 AREE BERSAGLIO aree storicamente vulnerate + laminazione nelle aste fluviali INDIVIDUAZIONE AREE BERSAGLIO 12 AREE TARGET INDIVIDUATE Medio Corso del Toce Valle Ovesca La presenza di un composito sistema di invasi rappresenta una realtà di grande interesse in relazione alle possibilità di attenuazione degli effetti delle piene in alcuni sottobacini 13 e, soprattutto, in una cospicua parte dell’asta principale del Toce SVILUPPI FUTURI Applicazione del metodo ad altri invasi significativi del Piemonte attraverso l’utilizzo di ARPIEM (Analisi Regionale delle PIene nei bacini Montani) per la determinazione delle piene in ingresso (Progetto FLORA) GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE Analisi Regionale delle PIene nei bacini Montani (ARPIEM) 15 Consistenza della base dati di piena • 121 stazioni con portate al colmo e 134 stazioni con giornalieri/max 24 ore • Fonti: ‣ ‣ ‣ ‣ Servizio idrografico nazionale (45 stazioni) Rete regionale (49 stazioni) Altri ENEL, CNR (12 stazioni) Invasi 28 numero stazioni Distribuzione geografica delle stazioni 16 numerosità campionaria (colmi) Ricostruzione portate affluite ai serbatoi artificiali Ricostruzione idrogrammi in ingresso al serbatoio mediante sviluppo dell’equazione di bilancio dei volumi nell’intervallo di tempo t, t+t, espressa dalla formula: Portate in uscita Turbinate + scaricate Portata al serbatoio V Qi Qu t Variazione di volume (da misura di livello) Applicazione dell’equazione di bilancio dei serbatoi a 28 invasi 17 Analisi Regionale delle PIene nei bacini Montani (ARPIEM) Schema metodologia regionale Regionalizzazione curve di frequenza delle piene no distribuzione stima regionale continua campionaria a priori (no regioni omogenee) calibrazione L-momenti campionari L-momenti regionali varianza L-momenti regionali varianza L-momenti campionari eventuali valori non sistematici stima della distribuzione (model averaging) fasce di confidenza 18 stima regionale quantile + incertezza Rappresentazione distribution-free • Nessuna scelta a priori della distribuzione • Gli L-momenti sono le variabili da regionalizzare ➙ si possono sfruttare campioni corti anche in calibrazione • Valutazione incertezza per ogni L-momento • Possibilità di includere valori non sistematici 19 Applicazione in siti con pochi dati no distribuzione campionaria a priori L-momenti campionari varianza L-momenti campionari eventuali valori non sistematici stima regionale continua (no regioni omogenee) L-momenti regionali varianza L-momenti regionali selezione “mista” L-momenti confronto varianze L-momenti regionali vs campionari stima della distribuzione (model averaging) fasce di confidenza stima regionale quantile + incertezza 20 Uso ottimale stazioni strumentate con pochi dati Area grigia: è preferibile il valore campionario Incertezza media regionale Curve iso-incertezza campionaria 21 Conclusioni Le applicazioni e gli strumenti realizzati possono supportare le attività tecniche di cui alla direttiva dell’8 febbraio 2013 attraverso il seguente percorso: • applicazione del metodo ad altri invasi significativi del Piemonte • quantificazione effetto di laminazione con ARPIEM • valutazione diversi scenari di gestione: • ipotesi condizioni iniziali invaso come progetto “Verbano” • svaso preventivo • …altro 22