Capitolo V Determinazione della vitalità e dell’attività metabolica di batteri lattici isolati da impasti acidi in risposta alle condizioni di stress Quarantuno ceppi di batteri lattici, isolati impasti acidi per la produzione del pane Cornetto di Matera, sono stati sottoposti a stress acido, osmotico e ossidativo. La vitalità cellulare basata sull’integrità della membrana è stata valutata utilizzando il Live/Dead® (L/D) BacLightTM Bacteria Viability kit, mentre l’attività metabolica è stata determinata valutando la riduzione del colorante redox 2-(iodiofenil)-3-(p-nitrofenil)-5-feniltetrazolio cloruro (INT) in rosso formazano insolubile. Un confronto tra la conta diretta al microscopio e la conta in piastra è stato effettuato per diversi ceppi. La completa perdita dell’integrità della membrana è stata osservata per i ceppi di Lactobacillus curvatus dopo tutti i trattamenti di stress, mentre le cellule di Weissella cibaria e Leuconostoc mesenteroides presentavano la membrana danneggiata solo dopo l’esposizione allo stress acido. I più alti livelli di tolleranza agli stress sono stati osservati per i ceppi di Lactobacillus plantarum e Lactobacillus paraplantarum. Tutte le specie sono state in grado di ridurre l’INT in presenza di alte concentrazione di sale, ma una drastica diminuzione o una completa perdita dell’attività metabolica è stata osservata dopo l’esposizione agli stress acido e ossidativo. La colorazione con il kit Live/Dead è un metodo rapido per monitorare il danno imposto alle cellule, ma non fornisce una buona valutazione della vitalità cellulare per tutte le condizioni di stress. Una buona correlazione tra la conta diretta al microscopio e la conta in piastra è stata trovata in seguito all’esposizione agli stress acido e osmotico, ma la stima delle cellule vive effettuata con la colorazione Live/Dead era superiore a quella ottenuta mediante conta in piastra dopo l’esposizione allo stress ossidativo. Pertanto, per determinare la vitalità cellulare, l’attività metabolica e coltivabilità sono indicatori più affidabili rispetto all’integrità della membrana. 5.1. Introduzione Durante il loro uso come colture starter nell’industria della panificazione, 95 i batteri lattici sono esposti a diversi stress fisici e chimici. In particolare, durante la preparazione dell’impasto sono sottoposti alle basse temperature (stoccaggio refrigerato per circa 24-28 ore a 4°C), ai bassi valori di pH (pH 3,4-4,0 raggiunto al termine della fermentazione) e a stress osmotici dovuti all’aggiunta di sale o al grado di idratazione dell’impasto. La formulazione e la conservazione delle colture starter, inoltre, possono imporre stress ambientali (essiccamento, congelamento, scongelamento, ecc) che influenzano l’attività metabolica dei batteri lattici diminuendone le prestazioni durante la panificazione. Lo sviluppo di metodi rapidi ed efficienti per la misura della vitalità cellulare, quindi, è importante per verificare l’applicabilità delle colture starter sottoposte a diversi tipi di stress. La vitalità delle cellule è in genere valutata mediante conta in piastra. Tuttavia, questo metodo ha diverse limitazioni poiché la conta spesso richiede 2 o 3 giorni di incubazione e i microrganismi possono essere distribuiti in modo diverso, in catene e/o gruppi, risultando in una sottostima del numero di cellule (Mesa et al., 2003; Auty et al., 2001). Inoltre, dopo l’esposizione ad alcuni tipi di stress molti microrganismi possono entrare in uno stato vitale ma non coltivabile (VNC) che potrebbe portare ancora una volta ad una sottostima della concentrazione microbica (Perrot et al., 1998). Pertanto, sono stati proposti diversi metodi alternativi per valutare la vitalità cellulare. Alcune tecniche si basano sul monitoraggio di attività metaboliche come la riduzione dei sali di tetrazolio come indicazione di una catena di trasporto di elettroni attiva, oppure attraverso l’individuazione dell’attività esterasica su substrati fluorogenici (Villarino et al., 2000). Altri metodi, invece, utilizzano tecniche di microscopia come alternativa ai tradizionali metodi culturali, perché forniscono uno strumento rapido e diretto per la conta totale dei batteri. L’arancio di acridina (AO) e il 4,6-di-amidino2-fenilindole (DAPI) sono i fluorocromi più frequentemente utilizzati in microscopia di fluorescenza (Boulos et al., 1999). Tuttavia, questi coloranti non sono in grado di distinguere le cellule vitali da quelle non vitali. La doppia colorazione con il Live/Dead® (L/D) Bacteria Viability kit (BacLightTM; Molecular Probes, Eugene, OR) discrimina le cellule vive da quelle morte sulla base dell’integrità della membrana. Il fluorocromo verde, Syto9, è una piccola molecola che può penetrare nella cellula attraverso membrane intatte, mentre il fluorocromo rosso, ioduro di propidio (PI), penetra solo 96 attraverso membrane danneggiate. Le massime lunghezze d’onda di eccitazione e di emissione per questi coloranti sono, rispettivamente, 480 e 500 nm per il Syto9 e 490 e 635 nm per il PI. Le sospensioni batteriche incubate in presenza di entrambi i coloranti hanno fluorescenza verde se le cellule sono vitali, rossa se le cellule sono morte. Il kit L/D è stato usato con successo in diversi studi (Leuko et al., 2004; Saarela et al., 2004; Mesa et al., 2003; Alonso et al., 2002; Auty et al. , 2001; Bunthof et al., 2001; Villarino et al., 2000; Ulmer et al., 2000; Boulos et al., 1999; Nexmann et al., 1997; Webb et al., 2003). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la vitalità e l’attività metabolica dei ceppi di batteri lattici isolati da impasti in seguito a stress acido, osmotico e ossidativo. Inoltre, la colorazione con il kit L/D è stato valutata come un metodo rapido e alternativo per monitorare la vitalità cellulare. 5.2. Materiali e metodi 5.2.1. Ceppi e condizioni di coltura Quarantuno ceppi di batteri lattici, isolati da impasti acidi per la produzione del pane Cornetto di Matera (Ricciardi et al., 2002), sono stati utilizzati in questo studio. I ceppi sono stati mantenuti come colture liofilizzate nella collezione dei microrganismi del Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-Forestali, Università degli Studi della Basilicata, Potenza, Italia, e sono stati propagati in MRS liquido (Oxoid) per 16 ore a 30°C prima della valutazione della risposta allo stress. 5.2.2. Trattamenti di stress Le cellule, cresciute overnight in MRS liquido, sono state raccolte in fase stazionaria mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min) e lavate due volte in soluzione salina sterile (0,85% w/v di NaCl). Le cellule, standardizzate ad una DO650=1, sono state ri-sospese in 1 mL di diversi substrati per ottenere le seguenti condizioni di stress: a) MRS liquido, pH 2,0 (aggiustato con HCl, stress acido); b) MRS liquido contenente NaCl 1 mol/L (stress osmotico); c) soluzione di H2O2 allo 0,3% v/v (stress ossidativo). Le sospensioni cellulari sono state incubate per 30 minuti a 30°C per lo stress acido e osmotico e per 1 ora a 30°C nel caso dello stress ossidativo. Le cellule incubate per 30 minuti a 30°C in 1 ml di MRS sono state utilizzate come controllo. 97 5.2.3. Misura dell’attività metabolica Dopo l’incubazione, le cellule stressate e non stressate, sono state raccolte mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min), lavate due volte e ri-sospese in tampone potassio fosfato con glucosio (Ulmer et al., 2000) per ottenere una sospensione cellulare diluita e standardizzata a DO650=0,2, al fine di ridurre l’interferenza delle cellule nella lettura spettrofotometrica. Le sospensioni cellulari sono state miscelate 1:1 con una soluzione di INT (Sigma) 4 mmol/L, per ottenere una concentrazione finale di INT 2 mmol/L. L’attività metabolica è stata determinata misurando la riduzione di INT a rosso formazano attraverso una lettura della DO a 595 nm dopo 30 e 120 minuti di incubazione a 30°C. 5.2.4. Determinazione dell’integrità della membrana La percentuale di cellule vitali è stata misurata utilizzando il kit Live/Dead BacLight (L-13152; Molecular Probes, Eugene, OR). Dopo l’incubazione, le cellule stressate e non stressate sono state raccolte mediante centrifugazione (12000 x g, 5 min), lavate due volte e ri-sospese in 200 μL di soluzione salina sterile. 10 μL di campione sono stati mescolati con 10 μL di una miscela (1 volume di Syto9 12 μmol/L e 1 volume di PI 60 μmol/L) di colorante e incubati al buio per 15 minuti a temperatura ambiente . I campioni colorati sono stati analizzati con un microscopio a fluorescenza Axioskop (Carl Zeiss, Germania) equipaggiato di una lampada ad mercurio da 50 W, un obiettivo 100x ad immersione e una videocamera (TK-1280E, JVC). Le immagini sono state catturate con il software Kontron Imaging KS200 (Carl Zeiss, Germania). Per ogni campione sono stati fotografati 5 campi focali casuali. Il confronto tra la colorazione con il kit L/D e la conta in piastra su MRS agar per 48 ore a 30°C è stata effettuata per quindici ceppi selezionati in modo casuale. 5.2.5. Analisi statistica Tutte le analisi statistiche e i grafici sono stati realizzati con il software Systat 10.0 per Windows (SPSS, Chicago, IL, USA). 5.3. Risultati e discussione Gli studi sulla risposta allo stress dei batteri lattici sono importanti per migliorare la loro attività nelle applicazioni industriali. La maggior parte 98 dei dati presenti in letteratura sono relativi a Lactococcus lactis subsp. Lactis, un microrganismo che ha ampio uso nei prodotti lattiero-caseari. I lattobacilli hanno ricevuto meno attenzione rispetto a Lc. lactis e, nello specifico, in letteratura sono presenti pochi lavori sulla risposta allo stress di batteri lattici isolati da impasti. Inoltre, nessuno studio è stato ancora pubblicato sulla loro risposta allo stress ossidativo. Un aumento della barotolleranza è stato osservato nel ceppo Lactobacillus sanfranciscensis DSM20451T in seguito a stress subletali da freddo, osmotico e acido (Scheyhing et al., 2004). Rollan et al. (2003) e De Angelis et al. (2001) hanno studiato la risposta allo stress acido nei ceppi Lb. reuteri CRL1098 e Lb. sanfranciscensis CB1, rispettivamente. In questo studio, quarantuno ceppi di batteri lattici sono stati sottoposti a stress acido, osmotico e ossidativo e la vitalità cellulare è stata misurata attraverso la perdita dell’attività metabolica e dell’integrità della membrana. L’attività metabolica era basata sulla capacità delle cellule vive di ridurre il colorante redox 2-(iodofenil)-3-(p-nitrofenil)-5-feniltetrazolio cloruro (INT) a rosso formazano insolubile. Il formazano può essere osservato al microscopio sottoforma di depositi intracellulari di colore rosso o misurato spettrofotometricamente con test quantitativi (Rodriguez et al., 1992). Tuttavia, il rilevamento visivo in cellule di piccole dimensioni risulta difficile (Zimmermann et al., 1978) e, a volte, i cristalli sciolgono nell’olio ad immersione (King e Parker, 1988). In questo studio, l’aumento della DO a 595 nm, dovuta alla formazione di cristalli di colore rosso, è stato utilizzato come indicazione dell’attività metabolica dei batteri lattici vitali. La riduzione del tetrazolio dipende, infatti, dall’attività di enzimi NADH-dipendenti che sono presenti nei batteri lattici, come ossidasi, perossidasi, o deidrogenasi specifiche. La riduzione dei sali di tetrazolio quindi può essere considerata come un indicatore della dell’attività metabolica dei batteri lattici (Ulmer et al., 2000). Un primo esperimento effettuato su cinque ceppi (Lb. pentosus DBPZ0984, Lb. curvatus DBPZ1020, Lb. plantarum DBPZ1015, Leuconostoc mesenteroides DBPZ1005 e Weissella cibaria DBPZ1006) ha dimostrato che l’aumento della DO a 595 nm (misurato ad intervallidi 10 minuti) è stato lineare solo nei primi 30 minuti di incubazione, ma non dopo 120 minuti. In accordo con questi risultati, Ulmer et al. (2000) hanno trovato che la riduzione di INT da parte del ceppo Lb. plantarum 99 TMW 1460 era lineare nei primi 30 minuti di incubazione. Dopo 30 minuti di incubazione con la soluzione di INT, le cellule non stressate ed utilizzate come controllo hanno mostrato un rapido aumento della DO a 595 nm (dati non mostrati), dimostrando un’elevata attività metabolica. L’attività metabolica delle cellule è stata espressa come il rapporto tra l’aumento della DO a 595 nm delle cellule stressate e l’aumento della DO a 595 nm dei controlli. Per quanto riguarda lo stress osmotico (Figura 1b), tutti i ceppi sono stati in grado di ridurre l’INT a rosso formazano. I valori più elevati di attività metabolica sono stati trovati tra i ceppi appartenenti a Leuc. mesenteroides e al gruppo Lb. plantarum (che comprendeva le specie Lb. plantarum, Lb. paraplantarum e Lb. pentosus), anche se i ceppi di Lb. curvatus e W. cibaria hanno mostrato un buon livello di produzione di rosso formazano. Al contrario, una drastica diminuzione o una completa perdita dell’attività metabolica è stata osservata dopo l’esposizione agli stress acido e ossidativo (Figura 1a e 1c). Dopo 120 minuti di incubazione con la soluzione di INT, l’aumento della DO a 595 nm è stata osservata solo per lo stress osmotico, indicando che le cellule erano ancora vive e metabolicamente attive dopo questo trattamento (dati non mostrati). Dopo i trattamenti di stress, la vitalità cellulare è stata determinata attraverso conta diretta al microscopio, valutando l’integrità della membrana cellulare e, quindi, la permeabilità della membrana ai coloranti fluorescenti come indicazione della risposta allo stress. Le cellule stressate e non stressate sono state colorate con il Live/Dead BacLight ™ Bacteria Viability kit, che contiene due coloranti fluorescenti (Syto9 e ioduro di propidio, PI). Dopo la colorazione le cellule con membrana danneggiata apparivano rosse e quelle con membrana intatta apparivano verdi (Figura 2 a, b, c, d). La percentuale delle cellule con membrana intatta dopo lo stress acido era bassa per i ceppi di Lb. curvatus, Leuc. mesenteroides e W. cibaria. Il gruppo Lb. plantarum, al contrario, mostrava un’alta percentuale di cellule verdi, suggerendo un buon livello di sopravvivenza al trattamento acido (Figura 3). Per quanto riguarda lo stress osmotico, tutti i ceppi, ad eccezione della specie Lb. curvatus, hanno mostrato un’alta percentuale di cellule con membrana integra (Figura 3b). Il danno imposto dallo stress ossidativo, invece, era strettamente dipendente dal ceppo. La maggior parte 100 Figura 1. Grafico dell’attività metabolica a 30 minuti dopo l’esposizione dei ceppi di batteri lattici allo stress acido (a), osmotico (b) e ossidativo (c). Lb. curvatus (Lbcu); Lb. paraplantarum, Lb. pentosus, Lb. plantarum (Lbplgroup); Leuc. mesenteroides (Leme); W. cibaria (Wecb). a b c 101 Figura 2. Fig. 2a. Lb. plantarum DBPZ0989 (stress osmotico) Fig. 2b. Leuc. mesenteroides DBPZ0995 (stress acido) Fig. 2c. Lb. plantarum DBPZ1021 (stress ossidativo) Fig. 2d. Lb. pentosus DBPZ0984 (stress ossidativo) dei ceppi appartenenti alla specie Leuc. mesenteroides, W. cibaria e al gruppo Lb. plantarum hanno mostrato un’elevata percentuale di cellule con membrana intatta, mentre le cellule dei ceppi di Lb. curvatus avevano cellule completamente rosse (membrana danneggiata; Figura 3c). 102 Figura 3. Grafico della percentuale delle cellule verdi (green stained) dei batteri lattici dopo l’esposizione allo stress acido (a), osmotico (b) e ossidativo (c). Lb. curvatus (Lbcu); Lb. paraplantarum, Lb. pentosus, Lb. plantarum (Lbplgroup); Leuc. mesenteroides (Leme); W. cibaria (Wecb). a b c 103 La Figura 4 mostra la distribuzione tridimensionale della percentuale delle cellule verdi dei ceppi di ceppi di batteri lattici in risposta allo stress acido, osmotico e ossidativo. I ceppi di Lb. curvatus, distribuiti nella sezione bassa sinistra del grafico, avevano una bassa resistenza ai trattamenti di stress, mentre quelli appartenenti a Leuc. mesenteroides, nell’angolo in basso a destra del grafico, avevano un’elevata percentuale di cellule verdi dopo esposizione agli stress osmotico e ossidativo, indicando una forte resistenza a questi trattamenti, ma la membrana era danneggiata dopo l’esposizione allo stress acido. Un simile andamento è stato osservato per i due ceppi di W. cibaria. I ceppi di Lb. plantarum e Lb. paraplantarum erano caratterizzati da una notevole variabilità nella risposta allo stress, probabilmente a causa del loro numero elevato. La maggior parte dei ceppi del gruppo Lb. plantarum, nella sezione in alto a destra del grafico, presentava un’alta percentuale di cellule verdi in risposta agli stress acido, osmotico e ossidativo. Pochi ceppi appartenenti in alto a sinistra, invece, hanno mostrato un’elevata resistenza agli stress acido e osmotico, ma la perdita dell’integrità della membrana in seguito allo stress ossidativo. Diversi ceppi, invece, avevano una percentuale intermedia di cellule rosse e verdi. Figura 4. Grafico tridimensionale della distribuzione della percentuale delle cellule verdi (green stained) dei ceppi di ceppi di batteri lattici in risposta allo stress acido, osmotico e ossidativo. Lb. curvatus (); Lb. plantarum group (including Lb. plantarum, Lb. paraplantarum, Lb.pentosus) (); Leuc. mesenteroides (); W. cibaria (). 104 Il confronto tra la stime del numero di cellule vive con la conta in piastra e con la colorazione con Live/Dead è stato effettuato su quindici ceppi scelti casualmente. La percentuale di cellule vive era generalmente più elevata nel caso della conta diretta al microscopio. Dopo l’esposizione allo stress acido è stata osservata una buona correlazione tra i due metodi di conta per i ceppi di Lb. curvatus, Leuc. mesenteroides, W. cibaria e uno di Lb. plantarum, ma per gli altri due ceppi di Lb. plantarum sono state osservate delle differenze (Figura 5). Per quanto riguarda lo stress osmotico, è stata osservata una buona correlazione per tutti i ceppi, tranne che per uno di W. cibaria (Figura 6). La conta in piastra non ha dato alcun risultato in risposta allo stress ossidativo, a differenza della colorazione con Live/ dead che ha fornito un’elevata percentuale di cellule vive, indicando una bassa correlazione tra i due metodi di conta in risposta a questo trattamento (Figura 7). Il numero di ceppi con membrana intatta dopo l’esposizione allo stress ossidativo era superiore a quello dei ceppi metabolicamente attivi rilevati spettrofotometricamente dopo incubazione con la soluzione di INT (dati non mostrati). Figura 5. Percentuale delle cellule vive (% live) stimate con la conta in piastra o con la colorazione con Live/Dead dopo lo stress acido. Lb. curvatus (); Lb. plantarum (); Leuc. mesenteroides (); W. cibaria (). 105 Figura 6. Percentuale delle cellule vive (% live) stimate con la conta in piastra o con la colorazione con Live/Dead dopo lo stress osmotico. Lb. curvatus (); Lb. plantarum (); Leuc. mesenteroides (); W. cibaria (). Figura 7. Percentuale delle cellule vive (% live) stimate con la conta in piastra o con la colorazione con Live/Dead dopo lo stress ossidativo. Lb. curvatus (); Lb. plantarum (); Leuc. mesenteroides (); W. cibaria (). 106 In questo studio abbiamo esaminato l’uso dei fluorocromi Syto9 e PI per la valutazione della vitalità cellulare di quarantuno ceppi di batteri lattici esposti allo stress acido, osmotico e ossidativo. La conta diretta al microscopio è un metodo rapido ed efficiente per determinare la vitalità di un numero elevato di ceppi ed è stata utilizzata per lo studio della resistenza allo stress di diversi batteri. L’integrità della membrana del ceppo Lc. lactis subsp. lactis ML3 dopo l’esposizione a diversi trattamenti di stress (calore, congelamento, bassi pH, presenza di sali biliari) è stata monitorata con PI e carbossifluoresceina (CF) da Bunthof et al. (1999). In un successivo lavoro, Bunthof et al. (2001) hanno utilizzato la colorazione con Live/ Dead per valutare la lisi cellulare del ceppo Lc. lactis MG1363 in formaggi modello, suggerendo che la microscopia di fluorescenza è un metodo utile per monitorare in situ l’attività metabolica di ceppi di batteri lattici. In accordo con questi dati, Auty et al. (2001) hanno utilizzato la colorazione con Live/Dead per la stima dei batteri vitali in alcuni prodotti lattiero-caseari. Questo kit è stato, inoltre, utilizzato per monitorare la sopravvivenza di ceppi probiotici di Lb. paracasei e Lb. salivarius durante trattamenti termici e di essiccazione (Gardiner et al., 2000). Tuttavia, questa tecnica ha diverse limitazioni correlate soprattutto alla temperatura, al pH, alla concentrazione dei coloranti, al tempo di incubazione e allo stato delle cellule (Boulos et al., 1999). Nel nostro studio, la vitalità delle cellule stimata con la conta diretta al microscopio era superiore a quella stimata con la conta in piastra e con la determinazione dell’attività metabolica. Diversi autori hanno dimostrato che questi risultati sono attribuibili a diversi fattori. La conta diretta dei batteri probiotici Lb. paracasei subsp. paracasei NFCB338, Bifidobacterium spp. UCC35612 e Bifidobacterium spp. UCC401 con il kit Live/Dead è stata costantemente superiore (fino a 20 volte) alla conta in piastra. Auty et al. (2001) hanno suggerito che questo può essere dovuto al livello di aggregazione delle cellule dopo la coltivazione in substrato solido. Mesa et al. (2003) hanno trovato differenze tra la conta in piastra e quella mediante microscopia di fluorescenza nella numerazione dei batteri acetici. Il numero di cellule determinato con il Live/Dead era, infatti, circa 4 ordini di grandezza superiore. Una buona correlazione tra la colorazione con il kit Live/Dead e con il DAPI è stata osservata in questo lavoro. Una sovrastima della vitalità cellulare con il Live/Dead è stata osservata anche nello studio 107 delle comunità di batteri bentonici in campioni di acque profonde (Quéric et al., 2004). Boulos et al. (1999) hanno applicato la colorazione Live/Dead per la rapida enumerazione di batteri vitali nell’acqua potabile. AO e DAPI diretto contare e la riduzione del CTC è stato confrontato. In questo lavoro la stima ottenuta con il kit era pari a quella ottenuta utilizzando l’AO e leggermente superiore a quella ottenuta utilizzando il CTC e il DAPI. In accordo con i nostri risultati, Ulmer et al. (2000) hanno dimostrato che le cellule esposte a stress ossidativo risultavano con membrana intatta (cellule verdi) ma nessuna colonia compariva dopo la coltivazione su substrato solido; questo fenomeno ha suggerito che la permeabilità della membrana ai coloranti fluorescenti è un indicatore inadeguato della vitalità cellulare, in quanto le cellule possono avere una membrana intatta ma risultare metabolicamente inattive. I nostri risultati hanno dimostrato che la colorazione Live/Dead è un metodo rapido per valutare il danno imposto alla cellula in seguito alle condizioni di stress, ma il kit non fornisce una buona valutazione della vitalità cellulare in tutte le condizioni. Al contrario, la riduzione dei sali di tetrazolio e il conseguente accumulo di cristalli di formazano possono essere un criterio più rigoroso rispetto alla valutazione dell’integrità della membrana. In particolare, l’attività metabolica e la coltivabilità rappresentano indicazioni più efficaci della vitalità cellulare rispetto all’integrità della membrana per le popolazioni esposte a stress ossidativo. BIBLIOGRAFIA Alonso, J.L., Mascellaro, S., Moreno, Y., Ferrus, M.A., Hemandez, J. 2002. Doublestaining method for differentiation of morphological changes and membrane integrity of Campylobacter coli cells. Applied and Environmental Microbiology, 68, 5151-5154. Auty, M.A.E., Gardiner, G.E., McBrearty, C., O’Sullivan, S.O, Mulvhill, D.M., Collins, J.K., Fitzerald, G.F., Stanton, C., Ross, R.P. 2001. Direct in situ viability assessment of bacteria in probiotic dairy products using viability staining in conjunction with confocal scanning laser microscopy. 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