L’alimentazione nelle
malattie reumatiche
Districarsi nel complesso mondo delle
diete
Malattie Reumatiche = Infiammazione
Possiamo con l’alimentazione contribuire a ridurre il
danno provocato dalla malattia?
Si si può
anzi
Si deve
Spegnere l’infiammazione si può
•E’
necessario però correggere le proprie abitudini
alimentari?
•Controlla
il peso e mantieniti sempre attivo.
•Più cereali, legumi, ortaggi e frutta.
•Grassi: scegli la qualità e limita la quantità.
•Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti.
•Bevi ogni giorno acqua in abbondanza.
•Il sale? Meglio poco.
•Bevande alcoliche: se si, solo in quantità limitata.
•Varia spesso le tue scelte a tavola
(linee guida emanate e divulgate dall’ “ISTITUTO DI RICERCA PER GLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE” e dal “MINISTERO DELLE
POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI”)
Spegnere l’infiammazione
LE REGOLE E I CONSIGLI DA SEGUIRE
-Distribuire gli alimenti che si introducono con la dieta in 5
pasti:
1. colazione (abbondante)
2. spuntino di metà mattina con frutta
3. pranzo (medio)
4. spuntino pomeridiano con frutta
5. Cena (leggera)
Mangiare lentamente e con tranquillità gustando i pasti.
Non saltare mai un pasto!
Spegnere l’infiammazione comporta:
1)
2)
3)
4)
ELIMINARE ALCUNI ALIMENTI
Eliminare i grassi in genere in particolare eliminare i grassi trans
ridurre il consumo di acidi grassi della serie omega 6
Ridurre l’utilizzo di carboidrati raffinati (farine 00, pane bianco,
zuccheri semplici)
Ridurre il quantitativo di proteine animali assunte giornalmente
(da studi condotti recentemente si è visto che l’abuso comporta un maggior rischio
di contrarre tumori e malattie cardiovascolari)
1.
2.
3.
4.
INCREMENTARE L’ASSUNZIONE DI ALTRI ALIMENTI:
Cibi ricchi di acidi grassi omega 3
Assumere fibre sotto forma di frutta e verdura (almeno 600g al
giorno)
assumere giornalmente alimenti ad alto contenuto di vitamine
antiossidanti A, C, E, D e calcio
preferire il consumo di cereali integrali in chicco(miglio, orzo,
riso, farro, mais. ecc) e legumi sostituendoli ai carboidrati
raffinati
Quali sono i Grassi Trans:
Sono quei grassi che per esigenze industriali hanno subito il processo
di idrogenazione
margarina: contrariamente a quanto pensano molti (facendosi ingannare
dall'origine vegetale del prodotto) la qualità alimentare della margarina è
pessima. Molto meglio il burro!
dolci: quasi tutti contengono grassi idrogenati: merendine, gelati, budini,
cioccolatini, biscotti, crostate, torte, meringate, ecc.
pasta sfoglia: fino a qualche anno fa, quasi tutte le sfoglie pronte per
preparare torte salate e torte verdi contenevano grassi idrogenati o
margarina; per fortuna la situazione sta lentamente migliorando ed oggi si può
andare al supermercato con la speranza di trovarne qualcuna con ingredienti
accettabili.
alimenti del fast food: patatine fritte, crocchette, dolci.
altri alimenti: dadi per brodo, salatini, focaccine, barrette e snack vari,
patatine confezionate
Ridurre il consumo di acidi
grassi della serie omega 6



L'acido arachidonico è l'omega 6 più pericoloso ed è
contenuto in :
Salumi, carni grasse, tuorlo d'uovo,
alcuni pesci (sardine,anguilla,cefalo,spigola)



-L'acido linoleico è l'acido grasso omega 6 di partenza per la
sintesi sia degli acidi grassi "buoni" che di quelli "cattivi“
Per non assumerlo basta eliminare gli oli vegetali (oli di semi)
diversi da quello extravergine di oliva, le noci e i pinoli, la
maionese e il lardo.
(L'apporto di acido arachidonico dovrebbe essere limitato a
1 g al giorno)
Incrementare l’uso di cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi
della serie omega 3:
Il capostipite dei grassi omega 3 è l'acido alfa-linolenico (ALA).
Esso è contenuto in ben pochi alimenti: i semi di lino, di canapa,
le noci.
Per coprire il fabbisogno
giornaliero di 0,5-1g/die di ω3 è
necessario assumere:
2 cucchiaini di olio di lino oppure
30 g di noci sgusciate oppure
2 cucchiai di semi di lino.
Se si sceglie l’ olio deve essere
spremuto a freddo
Si trovano difficilmente
in commercio
Contengono anche acido
arachidonico che i
pazienti con lupus
devono evitare
Vista la difficoltà a reperire l’acido alfalinolenico(ALA) la sua integrazione può essere
sostituita da quella di alcuni derivati (DHA e
EPA), che si trovano nei pesci grassi:
- Aringa fresca
- Salmone fresco
- Sgombro o maccarello fresco
- Sarde e Sardine fresche
Per garantire un apporto adeguato di EPA e
DHA (4 g) bisognerebbe assumere 150 - 250 g
di pesce al giorno.
Qualora questo non fosse possibile si possono
acquistare le pillole di olio di pesce, in vendita
in farmacia o erboristeria
ANTIOSSIDANTI
Gli antiossidanti possono avere un ruolo protettivo nelle
malattie reumatiche
I più importanti conosciuti sono:
 » Vitamina A
» Vitamina E
 » Vitamina C
»  carotene
 » Bioflavonoidi
» Zinco
 » Selenio
Bassi livelli di antiossidanti nel siero di pazienti con
malattia reumatica non sono dovuti a ridotta assunzione
con la dieta ma ad un loro aumentato fabbisogno per
bilanciare la maggiore produzione di radicali liberi.

Vitamina A o retinolo
(retinolo) per 100 grammi di prodotto (microgrammi/100g), sono:
– olio di fegato di merluzzo 30000 mcg/100g
– fegato di tacchino 21700 mcg
– fegato di vitello 11705 mcg
– fegato di equino 11000 mcg
– fegato d’oca 9309 mcg
– fegatini di pollo 3290 mcg
– ovomaltina 3172 mcg
– albicocche disidratate 1410 mcg
– anguilla 1043 mcg
– cereali Cheerios 866 mcg
– tonno, cotto 757 mcg
– cereali, Kellogg’s Special K 726 mcg
– burro 671 mcg
- cereali, Kellogg’s Corn flakes 440 mcg
– mascarpone 430 mcg
– uovo, tuorlo 371 mcg
– panna 335 mcg
– emmenthal 242 mcg
– formaggino, basso contenuto di grassi 240 mcg
– grana 224 mcg
– yogurt caprino 196 mcg
– gorgonzola 192 mcg
– savoiardi 167 mcg
Vitamina C:



















1. Ribes 200 mg
2. Kiwi 85 mg
3. Fragole e clementine 54 mg
4. Arance e limoni 50 mg
5. Mandarini 42 mg
6. Pompelmo 40 mg
7. Melone 32 mg
8. Lamponi 25 mg
9. Kaki 23 mg
10. More 19 mg
1. Peperoni 151 mg
2. Broccoli e rucola 110 mg
3. Cavoli di Bruxelles e foglie di rapa 81 mg
4. Cavolfiore 59 mg
5. Spinaci 54 mg
6. Cavolo cappuccio 47 mg
7. Indivia 35 mg
8. Sedano 32 mg
9. Asparagi e bieta 24 mg
10. Pomodori 21 mg
Vitamina E














Olio di Germe di Grano 149mg (722% RDA) per porzione da100 gr
Nocciole 15mg (74% RDA) per porzione da100 gr
Olio di semi di lino 17.5mg (85% RDA) per porzione da100 gr
Mais e olio di canola 15mg (72% RDA) per porzione da100 gr
Broccoli 1.3mg (6% RDA) per porzione da100 gr
Olio di soia 8.2mg (40% RDA) per porzione da100 gr
Pistacchi 1.9mg (9% RDA) per porzione da100 gr
Noccioline americane 1.4mg (7% RDA) per porzione da100 gr
Peperoni 1.6mg (8% RDA) per porzione da100 gr
Kiwi 1.5mg (7% RDA) per porzione da100 gr
Mango 1.1mg (5% RDA) per porzione da100 gr
Pomodoro 0.5mg (3% RDA) per porzione da100 gr
Asparagi 1.5mg (7% RDA) per porzione da100 gr
Burro di noccioline 1.3mg (6% RDA) per porzione da100
Vitamina D e calcio












Olio di pesce
Salmone
Aringhe
Pesce azzurro (sardine, alici, sgombri)
Uova
Funghi
Soia e derivati
Caviale e uova di pesce
Frutti di mare (cozze, ostriche, vongole)
Ricotta
Latte e latticini in genere (Grana Padano (1169 mg.), Parmigiano Reggiano (1159
mg.),Emmenthal (1145 mg.), Groviera (1123 mg.), Provolone (720 mg.), Pecorino (607 mg.),
Stracchino (567 mg.)
Acque ricche di calcio (Acqua Ferrarelle: 365 mg./litro, Acqua Neve: 329 mg./litro, Acqua
Sangemini: 325.1 mg./litro, Acqua Lete: 321 mg./litro, Acqua Sanpellegrino: 175 mg./litro,
Acqua Uliveto: 171 mg./litro, Acqua Gaudianello: 152 mg./litro, Acqua Boario: 131
mg./litro)
(Per assicurare un corretto apporto di calcio con la dieta 1-1,5g/die occorre assumere:
30 grammi di parmigiano+uno yogurt+una tazza di latte + 1, ½ l di acqua non
oligominerale)
Una menzione particolare spetta alle
seguenti molecole che sono dotate
di attività antinfiammatoria e sono
dette nutraceutiche
- polifenoli e flavonoidi: the verde,olio d’oliva, vino
rosso, frutta, verdura, legumi, erbe, spezie, steli e fiori
commestbili.
- capsaicina: peperoncino piccante
- curcuma: curry
- resveratrolo: buccia di uva rossa
Le diete più in voga e più accreditate per in relazione al
malato reumatico
Dividiamo le diete in 3 grossi gruppi:
1. Dieta Mediterranea
2. Dieta Vegetariana
3. Diete iperproteiche (DUKAN, dieta a zona, ecc)

DIETA MEDITERRANEA
La nuova piramide alimentare in presenza di malattie
infiammatorie
Benefici della dieta mediterranea


Numerosi trial clinici e studi osservazionali condotti sulla popolazione
adulta hanno dimostrato l’efficacia preventiva di un modello
alimentare mediterraneo nei confronti di diverse patologie cronicodegenerative(malattie cardio vascolari,obesità, ipertensione,
diabete, tumori).
La dieta mediterranea può costituire una terapia adiuvante in tutti
questi pazienti per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti,
regolatrici di alcuni fattori metabolici e protettive del sistema
cardiovascolare.
Infatti è noto che i pazienti affetti da malattie reumatiche
infiammatorie croniche hanno un rischio cardiovascolare aumentato
rispetto alla popolazione generale.
DIETA VEGETARIANA

dieta latto-ovo-vegetariana

dieta latto-vegetariana
esclude gli alimenti che derivano
dall’uccisione diretta di animali sia terrestri sia marini, quali carne, pesce, molluschi e crostacei;
ammette qualunque alimento di origine vegetale, i prodotti animali indiretti, ovvero latte e
derivati, uova e miele, oltre ad alghe, funghi (di cui fanno parte i lieviti) e batteri (come i fermenti
lattici).
come la dieta latto-ovo-vegetariana, ma
esclude anche le uova


dieta vegana
esclude tutti gli alimenti di origine animale (carne, pesce,
molluschi e crostacei, latte e derivati, uova, miele e altri prodotti delle api) e ammette qualunque
alimento di origine vegetale, oltre ad alghe, funghi e batteri.
dieta ovo-vegetariana: come la dieta latto-ovo-vegetariana, ma esclude anche
latte e derivati;

dieta crudista vegana: ammette esclusivamente cibi vegetali non sottoposti a
trattamenti termici oltre i 40 °C (è ammessa l'essiccazione). È composta prevalentemente da
frutta, verdura, noci e semi, cereali e legumi germogliati. È da distinguersi dalla dieta crudista
non vegana, in cui si utilizzano latticini non pastorizzati e perfino carne e pesce crudi;

dieta fruttariana: dieta a base di frutta, frutta secca e semi.
Benefici e integrazioni
Academy of Nutrition and Dietetics ha stabilito che le diete vegetariane
correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o
vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono
conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune
patologie.

Studi sempre più recenti evidenziano che la dieta vegetariana migliora e
previene molte malattie tra cui le allergie, le intolleranze alimentari, il
diabete, le ipercolesterolemie, i tumori, fibromialgia e nelle malattie
autoimmunitarie come l’ artrite reumatoide e ( Rheumatology (Oxford) 2001
Oct;40(10):1175-9 )(Scand J Rheumatol 2000;29(5):308-13)
INTEGRAZIONE(nell’alimentazione vegana)
Zinco e Ferro
Vitamina B12
Iodio (sale iodato)
Calcio (latte di soia arricchito di Calcio, acque calciche.
Vitamina D (esposizione solare)

Diete IPERPROTEICHE

Si propongono di limitare fortemente i carboidrati a fronte di
un’alimentazione molto sbilanciata a favore delle proteine
soprattutto di origine animale.
(Numerosi dietologi, medici e nutrizionisti sono concordi nel ritenere che la facilità con cui si perde
peso sia la diretta conseguenza del notevole stress cui si sottopone il fisico)
VANTAGGI




Aumenta la massa muscolare
Accelera il metabolismo
Rinforza i capelli
Combatte la ritenzione idrica e quindi la cellulite
SVANTAGGI
Danni renali e gotta

Sviluppo di corpi chetonici

Affaticamento epatico

Aumento delle probabilità di sviluppare il cancro del colon retto

Disordini del ciclo mestruale

Alitosi, cefalee,stipsi o diarrea.
Fortemente sconsigliata in pazienti che presentano patologie e quindi anche per i pazienti
reumatici!!!!!!!!!

Conclusioni

Questi consigli alimentari valgono in linea
generale un po’ per tutti i malati reumatici,
ma è intuibile che ogni soggetto ha una
propria storia clinica che bisognerebbe
valutare di volta in volta per apportare
modifiche più mirate alla dieta.
Scarica

Dott.ssa Simona Tommasi