Narciso Storia di Narciso: il mito Il mito di Narciso narra di un giovane di bellissimo aspetto che specchiandosi in una fonte si innamora perdutamente della sua immagine Il mito come forma di conoscenza Il mito sin dall’antichità rappresenta il bisogno di spiegare la realtà. Il mito non è altro che la più ricca fonte di informazioni della storia umana. Il mito è ciò che svela i misteri, dà la risposta a molti interrogativi degli uomini e spiega persino come si siano formate le società civili con l’aiuto degli eroi. Analisi psicologica del mito di Narciso La chiave di lettura del mito di Narciso è il rischio del fallimento. Narciso rifiuta il dolore della sconfitta subito dopo essersi accorto che non potrà mai possedere la sua immagine, ma potrà solo contemplarla nel riflesso. Il dramma di Narciso è il dramma di chi non ha mai imparato a tradirsi perché troppo precocemente tradito e costretto a rafforzare il proprio guscio narcisistico per evitare ulteriori tradimenti e ulteriore dolore. Il Narciso moderno L‘odierna società appare dominata da una forte individualità, e da uno smodato desiderio di arricchimento personale. Il narciso moderno si presenta come una figura incapace di relazionarsi al mondo esterno perché troppo preso nel perseguire i propri interessi. Narciso è il simbolo di una soggettività non relazionata, perché presuntuosa di invulnerabilità. Il Narciso di Caravaggio: livello tecnico Narciso viene presentato come un giovane elegante dal bell’aspetto; con corpetto decorato, maniche a sbuffo e pantaloni verde smeraldo, egli si protende inginocchiato verso l’acqua. • Elemento fondamentale della pittura del Caravaggio è la luce colmata non solo nella sua valenza simbolica (luce di salvezza) ma anche estetica. • La luce è connessa inoltre alla forte presenza di uno sfondo cupo, tipica della pittura dell’artista. Il rapporto arte-vita è un altro elemento attivo nella pittura del Caravaggio. • In seguito ad un’uccisione egli visse nel terrore di essere scoperto e condannato a morte. • Si figurò come Golia decapitato da Davide prefigurando la fine che temeva. • • • • Personaggio dall’animo inquieto e tormentato,il Merisi riflette i suoi stati d’animo nelle opere che compone. Basti pensare alla netta differenza stilistica e figurativa del periodo giovanile ( come Bacchino malato) con quello maturo (Davide e Golia) per comprendere il profondo mutamento. La morte lo raggiunse mentre ritornava a Roma, proprio quando era riuscito ad ottenere il perdono papale. L’acqua era anima per Narciso non fu il volto riflesso che amò, ma il seme antico della luce fiorita in lui quando se ne accorse. D.Raffaella Famiglietti Marta Di Meglio