Indicazioni
per la designazione
d
l
1,4
2
2,6
3
3,5
4
4,5
5
6
7
8
10
5 ÷ 25
5 ÷ 25
5 ÷ 30
7 ÷ 40
10 ÷ 50
10 ÷ 60
10 ÷ 70
12 ÷ 80
20 ÷ 150
25 ÷ 150
30 ÷ 150
50 ÷ 150
D
2,7
3,8
5
5,7
6,6
7,6
8,5
9,5
11,4
13,3
15,2
19
h
1,2
1,7
2
2,2
2,5
2,8
3,2
3,5
4,2
5
5,7
7,1
n
0,6
0,6
0,8
1
1
1
1,2
1,2
1,5
1,5
2
2,5
t
0,6
0,8
1
1,3
1,5
1,7
1,8
2
2,5
2,8
3,2
4,2
r
q
0,35
0,5
0,7
0,8
0,9
1,1
1,2
1,4
1,6
1,9
2,2
2,8
–
–
–
0,2
0,2
0,2
0,2
0,2
0,5
0,5
0,5
0,5
Fig. 49. Alcune teste per viti di forma particolare: sono dette “antimanomissione” perché
possono essere svitate solo con appositi attrezzi di forma e non con chiavi o cacciaviti comuni. Il tipo a) ha testa pentagonale, il b) può essere fatto ruotare da un comune cacciavite solo in senso orario, il tipo c) richiede cacciaviti
ed il tipo d) chiavi con sagome particolari.
0,6
0,9
1,2
1,4
1,6
1,8
2
2,2
2,7
3,1
3,6
4,5
m
0,5
0,7
0,9
1
1,2
1,4
1,6
1,7
2,1
2,4
2,8
3,5
u
0,6
0,8
1
1,1
1,2
1,5
1,7
1,9
2,2
2,5
2,9
3,8
b)
d
l
6
7
8
10
12
14
16
18
25 ÷ 80
30 ÷ 80
30 ÷ 130
40 ÷ 150
50 ÷ 175
60 ÷ 225
60 ÷ 250
70 ÷ 300
s
h
10
12
14
17
19
22
27
30
4,5
5
6
7
9
10
12
12
Tab. XXV. Dimensioni per le viti da legno di
figura 48a (a lato) e 48b (sopra).
c)
d)
superficie esterna opportunamente lavorata (zigrinature, scanalature, ecc.)
che assicura il collegamento per forzamento in un foro liscio, generalmente
nel legno, materie plastiche, pannelli
sottili (fig. 52).
La rappresentazione degli inserti può
Fig. 51. Un inserto collocato in un pannello di
materia plastica.
a)
essere effettuata, secondo la normativa, a diversi livelli .
Nella figura 53 sono raffigurati degli
inserti a filettatura esterna inseriti in
fori ciechi o passanti, e nella figura 54
un particolare di montaggio con inserto, nelle stesse condizioni.
Fig. 52. Inserto di tipo elicoide.
b)
c)
M30 x 1.5
M30 x 1.5 INS
a)
30
24
2
INSERTI
FILETTATI
INS
24
a)
h’
≈
Indicazioni
per la designazione
b)
Fig. 53. Rappresentazione di inserti a filettatura esterna: a) realistica; b) convenzionale; c) semplificata.
Nell’illustrare le viti prigioniere si è
fatto cenno alla difficoltà di avere filetti resistenti in materiali poco resistenti: una possibile soluzione consiste nel realizzare delle madreviti riportate con l’uso degli inserti filettati.
Gli inserti sono cilindri sottili internamente filettati e possono essere divisi
in due categorie, con filettatura esterna o per forzamento (fig. 50).
La prima reca all’esterno una filettatu262
Fig. 50. Alcuni esempi di inserti filettati: a, con filettatura esterna, b, ad incastro.
ra, per lo più a passo grosso, che ne
consente l’avvitamento nel foro di base, e che può anche essere di tipo autofilettante; un particolare tipo di inserti è quello definito elicoide, costituito da un filo a sezione quadrata av-
volto ad elica, che configura quindi
contemporaneamente una filettatura
esterna ed una interna, ed è spesso
usato anche per riparare fori filettati
danneggiati (fig. 51).
La seconda categoria di inserti ha la
Fig. 54. Montaggi effettuati con inserti in fori passanti e ciechi.
263
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Sesto capitolo