IPERTENSIONE ARTERIOSA: DIAGNOSTICA STRUMENTALE E FOCUS TERAPEUTICO Dott. Luca Di Lullo U.O.C. NEFROLOGIA - DIALISI OSPEDALE L. PARODI - DELFINO COLLEFERRO (ROMA) Quali pazienti, quali trattamenti, con quali obiettivi Prevalenza d’ipertensione in Europa, Canada e USA (età >35 anni) % 60 13.500.000 pazienti 50 40 30 20 10 0 Wolf-Maier et al, JAMA, May 2003;289:2363 Ipertesi trattati in Europa, Canada e USA (età > 35 anni) % 60 4.300.00 pazienti 50 40 30 20 10 0 Wolf-Maier et al, JAMA, May 2003;289: 2363 La maggioranza degli ipertesi ha fattori di rischio addizionali Maschi Femmine 2 FR 3 FR 2 FR 3 FR 26% 25% 27% 24% 19% 30% 17% 32% No FR Addizionali 4 o Più FR No FR Addizionali 4 o Più FR Kannel. Am J Hypertens 2000;13:3S-10S Profilo del rischio CV totale in recenti studi italiani sull’ipertensione 33,90% 23,20% Basso Moderato Alto Molto alto 12,70% 42.9% 30,20% 5.800.000 ipertesi in Italia a rischio alto o molto alto Volpe M, et al. J Hypertens 2007; in press Quali risultati otteniamo nella pratica clinica ? Stratificazione PA nei pazienti trattati in recenti studi Italiani 40 35 Percentage of Patients (%) 30 25 solo il 22% dei trattati ha la PA in target ed il 37.6% ha ancora una ipertensione di grado 2-3 20 22% 15 10 5 4.5 39.0 32.6 9.2 8.3 normal (120129/80-84 mmHg) high-normal (130-139/80-85 mmHg) grade 1 (140159/90-99 mmHg) Grade 2 or 3 (>160/>100 mmHg) n=3.374 n=15.904 n=13.297 5.1 0 optimal (<120/80 mmHg) n=1.831 n=3.739 ISH (>140/<90 mmHg) n=2.081 Volpe M, et al. Journal of Hypertension 2007, 25:1491–14982007; Perché i risultati sono così deludenti? PORTARE LA PA AI VALORI TARGET E’ DIFFICILE! OMAital Terapia antipertensiva: perchè non si raggiunge il controllo pressorio Atteggiamento Apatia del paziente Apatia del medico Pratica Mancata comprensione degli obiettivi Terapie inadeguate? Modifiche al trattamento di pazienti non ben controllati Aumento Dose Aggiunta Cambiamento Invariata 84% Basato su 7 246 ipertesi la cui PA diastolica non era ottimale in Francia, Germania, Italia, Spagna e Inghilterra Taylor Nelson Healthcare Il problema di compliance, persistenza e sottodosaggio OMAital Dose giornaliera utilizzata di farmaci antipertensivi in Italia The Pandora Study 39,6 40 30,2 30 25,7 20 10 4,5 0 <0,5 0.5 <1 >1 - 2 >2 N° compresse / die P Berto et al, 2002 Persistenza alla terapia antipertensiva con differenti farmaci 100 Thiazides b-blockers 90 Ca++ antag 80 ACE-I % persistenti 70 AIIRA 60 50 40 30 20 10 Baseline 6 months 12 months 24 months 36 months 48 months PR Conlin et al, Clin Ther, 2001 La terapia non è proporzionata al livello di rischio BRISIGHELLA HEART STUDY Numero di farmaci antipertensivi nei soggetti in trattamento e rischio CV 100 75 femmine 50 25 0 basso medio alto molto alto 100 75 50 25 maschi 0 basso un farmaco medio due farmaci alto molto alto tre o più farmaci Solo un trattamento più aggressivo può risolvere il problema Treat-to-Goal Study Raggiungere una PA 140/90 è possibile Olmesartan medoxomil 20-40 mg/d + HCTZ 12.5-25 mg/d + amlodipina besilato 5-10 mg/d 93.3 Olmesartan medoxomil 20-40 mg/d + HCTZ 12.5-25 mg/d 83.2 Olmesartan medoxomil 20-40 mg/d 0 58.7 20 4 60 80 Soggetti 0 con PA controllata (%) 100 Neutel JM et al. J Clin Hypertens. 2004;6:168-174 Per raggiungere gli obiettivi pressori è necessaria una terapia con più farmaci Studio Goal pressorio 1 Numero di farmaci antipertensivi 2 3 4 ALLHAT PAS <140/PAD <90 UKPDS PAD <85 ABCD PAD <75 MDRD PAM <92 HOT PAD <80 AASK PAM <92 IDNT PAS <135/PAD <85 DBP, diastolic blood pressure; MAP, mean arterial pressure; SBP, systolic blood pressure. Bakris GL et al. Am J Kidney Dis. 2000;36:646-661;Lewis EJ et al. N Engl J Med. 2001;345:851-860; Cushman WC et al. J Clin Hypertens. 2002;4:393-405. Il problema del controllo della PAS non è irrisolvibile Confronto Olmesartan(20-40 mg/die) Nitrendipina (20-40mg/die) nell’ipertensione sistolica isolata Pazienti con PAS < 135 mmHg ai vari momenti dello studio Journal of Hypertension September 2007, 25:2168–2177 I valori pressori sono l’unico parametro da considerare nelle scelte terapeutiche? Linee guida ESH 2007 Le novità Stratificazione del rischio CV in 4 categorie PA (mmHg) Altri fattori di rischio, DO o malattie Normale PAS 120-129 o PAD 80-84 Normale Alta PAS 130-139 o PAD 85-89 HTGrado 1 PAS 140-159 o PAD 90-99 HT Grado 2 PAS 160-179 o PAD 100-109 HT Grado 3 PAS ≥180 o PAD ≥110 No altri fattori di rischio Medio rischio Medio rischio Rischio aggiuntivo basso Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo alto 1-2 fattori di rischio Rischio aggiuntivo basso Rischio aggiuntivo basso Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo molto alto 3 o più fattori di rischio SM, DO o diabete Malattie CV o renali conclamate Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo alto Rischio aggiuntivo alto Rischio aggiuntivo alto Rischio aggiuntivo molto alto Rischio aggiuntivo molto alto Rischio aggiuntivo molto alto Rischio aggiuntivo molto alto Rischio aggiuntivo molto alto Rischio aggiuntivo molto alto PAS: PA sistolica ; PAD: PA diastolica; CV: cardiovascolare; HT: ipertensione. Il rischio si riferisce a eventi CV fatali o non a 10 anni. Il termine addizionale indica che in tutte le categorie il rischio è superiore alla media. DO: danno d’organo subclinico; SM: sindrome metabolica. Linee Guida ESH-ESC 2007: fattori che influenzano la prognosi nel paziente iperteso (in rosso le novità 2007) Fattori di rischio cardiovascolare per la stratificazione PAS/PAD PA differenziale nell’anziano Uomo >55 anni Donna >65 anni Fumo Colesterolo totale >190 (250) mg/d; o C-LDL >115(155) mg/dL C-HDL U < 40 U o D <46 (48) mg/dL Familiarità per MCV precoci Obesità addominale (U 102 e D 88 cm) Proteina C reattiva ( 1 mg/dL) Danno d’organo Ipertrofia ventricolare sinistra (LVMI U 125 e D 110 g/m2) Evidenza ecografica di IMT carotideo 0.9 mm o placca lieve creatininemia (U 1,31,5 mg/dL o D 1,2-1,4 mg/dL) ridotto VFG (<60 ml/min) Microalbuminuria (30-300 mg/24 ore; albumina/creatinina U 22 e D 31 mg/g; U 2,5 e D 3,5 mg/mmol) Velocità onda sfigmica carotido-femorale > 12 m/s Indice PA caviglia/braccio <0,9 Condizioni cliniche associate Diabete Mellito Glucosio plasmatico Ictus, TIA, emorragia a digiuno (> 126 mg/dL) Glucosio plasmatico postprandiale (> 198 mg/dL) test tolleranza glucosio alterato Glucosio plasmatico a digiuno (102-125 mg/dL) cerebrale IMA, angina, rivascolarizzazione coronarica, scompenso Nefropatia diabetica, insufficienza renale, protenuria (>300 mg/24 ore) Vasculopatia periferica Retinopatia ipertensiva avanzata: emorragie, essudati e papilledema J Hypertension 2003, 21: 1011-53 Soggetti a rischio Alto/Molto alto PAS almeno 180mmHg e/o diastolica almeno 110mmHg PA Sistolica >160mmHg con PA diastolica bassa (<70 mmHg) Diabete mellito Sindrome Metabolica 3 fattori di rischio cardiovascolare Uno o più dei seguenti danni d’organo subclinici: – Ipertrofia ventricolara Sin all’ECG (particolarmente sovraccarico) o all’ecocardio (particolarmente concentrica) – Evidenza Ultrasonografica di ispessimento o placche carotidee – Aumentata rigidità vascolare – Moderato aumento della creatinina sierica – VFG calcolato ridotto – Microalbuminuria o proteinuria – Malattie cardiovascolari o renali conclamate 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension (ESH) (ESC) Position statement: scelta dei farmaci antipertensivi (1) - I benefici principali della terapia sono dovuti al calo pressorio per sé - 5 classi sono utilizzabili come prima scelta: • tiazidici • Ca antagonisti, • ACE inibitori, • sartani • b-bloccanti da soli o in combinazione. 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension (ESH) (ESC) Poiché in molti pazienti è necessario usare più di un farmaco, l’enfasi sulla identificazione dei farmaci di prima scelta è spesso futile Tuttavia vi sono molte condizioni in cui esistono evidenze a favore dell’impiego in prima battuta o in combinazione di alcuni farmaci piuttosto che di altri 2007 Guidelines for the Management of Arterial Hypertension (ESH) (ESC) Quali i livelli pressori da raggiungere? Obiettivi pressori della terapia antiipertensiva WHO-ISH 2007 Categoria Sistolica Diastolica (mmHg) (mmHg) Popolazione generale ipertesi Popolazione generale (val. ottim.) <140 138 <90 82 Anziani ipertesi Anziani ipertesi (obiettivo intermedio) <140 160 < 90 90 Giovani, media età, Diabetici <130 < 85 Ipertesi Nefropatici <130 < 85 Ipertesi Nefropatici (proteinuria>1g /die) 120 75 WHO-ISH 2007 Un ottimale controllo pressorio richiede strategie che • abbassino la pressione efficacemente e uniformemente per tutte le 24 ore del giorno • mantengano il fisiologico andamento circadiano della pressione • non aumentino la variabilità pressoria OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO IPOTENSIVO L’obiettivo primario del trattamento del pz. iperteso è quello di ottenere la massima riduzione del rischio cardiovascolare globale a lungo termine. E’ perciò richiesto il trattamento di tutti i fattori di rischio reversibili identificati, una gestione appropriata delle condizioni cliniche associate, oltre al trattamento dell’ipertensione stessa Prima del trattamento farmacologico: consigliare le MODIFICHE DELLO STILE DI VITA •L’abolizione del fumo • Il calo ponderale • La riduzione del consumo di alcolici, se eccessivo • L’esercizio fisico • La dieta iposodica • Incremento di apporto alimentare di frutta e verdura • Riduzione dei grassi totali alimentari Dietary salt intake and blood pressure Kaplan 40 30 Soglia del sodio 20 . 10 . 0 0 50 100 200 300 400 Apporto sodico, mEq/die JAMA 1984 IPERTENSIONE ARTERIOSA Quale terapia? ASSOCIAZIONI NON RAZIONALI b-bloccanti + ACE-I: sono razionali solo in caso di CAD e/o HF. Nell’ipertensione non hanno effetto ipotensivo additivo perché agiscono su RAS a-bloccanti + clonidina: per interazione negativa su effetto ipotensivo b-bloccanti + clonidina b-bloccanti + CAA non diidropiridinici (verapamil, diltiazem): pericolosa QUANDO INIZIARE LA TERAPIA COMBINATA? REGOLA DEL 20/10 La terapia combinata è indicata per valori di PA >20/10 mmg rispetto al target pressorio e consente di ottenere: 35-40% eventi cerebrovascolari 20-25% IMA 50% scompenso IPERTENSIONE RESISTENTE ALLA TERAPIA - Ipertensione da cause secondarie - Scarsa compliance alla terapia - Assunzione di farmaci che aumentano la pressione - Incapacità di modificare lo stile di vita: . incremento ponderale . elevato consumo di bevande alcoliche - Ipervolemia plasmatica: . terapia diuretica inadeguata . insufficienza renale progressiva . elevato introito alimentare di sodio - Ipertensione ambulatoriale isolata (da camice bianco) - Mancato utilizzo di bracciali di dimensioni adeguate in pazienti con arti voluminosi Se si verifica un mancato calo notturno della PA (non dippers) CONSIDERARE POSSIBILITA’ DI OSAS (Obstructive Sleep Apnea Sindrome) STRATEGIE TERAPEUTICHE Un solo farmaco a basso dosaggio Combinazione di due farmaci a basso dosaggio Obiettivo non raggiunto Farmaco precedente a pieno dosaggio Nuovo farmaco a basso dosaggio Combinazione precedente a piena dose Aggiungere un terzo farmaco a bassa dose Obiettivo non raggiunto Combinazione di 2-3 farmaci Monoterapia a pieno dosaggio Combinazione di 3 farmaci alle dosi efficaci La riduzione della pressione arteriosa riduce, ma non normalizza, il rischio cardiovascolare. Zanchetti A et al. J Hypertens 2001; 19: 819-825 QUINDI Nella terapia a lungo termine la riduzione dei valori pressori non è la sola misura terapeutica necessaria per ridurre il rischio CV del paziente iperteso MA Bisogna considerare sempre il danno d’organo e le patologie associate Quali farmaci sono più efficaci nel ridurre l’Ipertrofia ventricolare sx? Terapia antipertensiva e ipertrofia vsx RECENTI TRIALS clinici RACE ( ramipril vs atenololo ) PRESERVE ( enalapril vs nifedipina ) LIVE ( indapamide vs enalapril ) LIFE ( losartan vs atenololo ) SILVHIA ( irbesartan vs atenololo ) CATCH ( candesartan vs enalapril ) GOAT ( idroclorotiazive vs candesartan) Riduzione della massa ventricolare sinistra (%) Terapia antipertensiva e ipertrofia ventricolare sinistra 20 * 15 * * Calcio antagoni sti ACE inibitori 10 5 0 Diuretici * p < 0,05 vs Beta-bloccanti Betabloccanti Antagonisti dei recettori dell’angiotensi na II Klingbeil et al. Am J Med. 2003 Nuove linee guida europee: quale farmaco preferire Danno d’organo subclinico LVH Aterosclerosi asintomatica Terapia ACE inibitori, calcio antagonisti, sartani Calcio antagonisti, ACE inibitori Microalbuminuria ACE inibitori, sartani Disfunzione renale ACE inibitori, sartani LVH=left ventricular hypertrophy ESRD=end-stage renal disease PAD=peripheral arterial disease ISH=isolated systolic hypertension Mancia G et al. J Hypertens 2007; 25:1105-1187. Nuove linee guida europee: quale farmaco preferire Evento clinico Terapia Pregresso stroke Qualsiasi ipotensivo Pregresso IMA Beta bloccanti, ACE inibitori, sartani Angina pectoris Beta bloccanti, calcio antagonisti Scompenso Diuretici, beta bloccanti, ACE inibitori, sartani, antialdosteronici Mancia G et al. J Hypertens 2007; 25:1105-1187. Nuove linee guida europee: quale farmaco preferire Evento clinico Terapia Fibrillazione atriale •Ricorrente Sartani, ACE inibitori •Permanente Beta bloccanti, calcio antagonisti non idropiridinici ESRD/proteinuria ACE inibitori, sartani, diuretici dell’ansa, Arteriopatia periferica Calcio antagonisti ESRD=end-stage renal disease Mancia G et al. J Hypertens 2007; 25:1105-1187. Nuove linee guida europee: quale farmaco preferire Condizione Terapia ISH (anziani) Diuretici, calcio antagonisti Sindrome metabolica ACE inibitori, sartani, calcio antagonisti Diabete mellito ACE inibitori, sartani Gravidanza Calcio antagonisti, methyldopa, beta bloccanti Razza nera Diuretici, calcio antagonisti ISH=isolated systolic hypertension Mancia G et al. J Hypertens 2007; 25:1105-1187. Uncontrolled early morning blood pressure in medicated patients: the ACAMPA study Redon J Blood Press Monit 2002;7:111-116 Rialzo pressorio dopo il risveglio mattutino Iperattività sistema nervoso adrenergico Insufficiente attività antiipertensiva dei farmaci ( CRONOTERAPIA) CRONOTERAPIA ed IPERTENSIONE (Hermida R et Al, Curr Opin Nephrol Hypert 2005; 14: 453) Un mancato calo della PA durante le ore notturne, rilevato con Holter pressorio, correla con un aumentato rischio CV (stroke; IMA; mortalità) e renale (albuminuria; progressione verso IRC) I cosiddetti “non-dippers” sono il 38% tra gli ipertesi essenziali, ma la percentuale sale al 62% se il monitoraggio viene protratto per 48 ore Il problema è ancor più importante in presenza di diabete e IRC CRONOTERAPIA ed IPERTENSIONE ACE-I: al momento di coricarsi (HOPE) ARB: al momento di coricarsi CCB: indifferente Diuretici: indifferente b-bloccanti: indifferente a-bloccanti: al mattino presto (ore 6) Bloccanti dei recettori di tipo 1 dell’angiotensina II: quali sono le differenze che contano. Ricordiamo che la biodisponibilità rappresenta quanto farmaco è disponibile per l’azione Soluzioni possibili Prescrivere, soprattutto inizialmente, terapie che garantiscano il massimo di compliance e persistenza No alla timidezza e alla inerzia terapeutica Preferire farmaci a effetto rapido, lunga durata d’azione e privi d’effetti metabolici avversi Ottenere fiducia e collaborazione dal paziente Automisurazione pressoria domiciliare Prescrizioni chiare, semplici e scritte Impegno massimo da parte del medico per raggiungere gli obiettivi Disporre di un maggior numero di associazioni precostituite GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE