FONDI&SICAV
Anno 5 - Numero 42 - Maggio 2012
FONDI&SICAV - MAGGIO 2012 -
N.
42 - LA
GRANDE FORZA DELL
IT
CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
La grande forza dell’It
Chi vince e chi perde nella
nuova rivoluzione hi-tech
Etf India
Gli strumenti per puntare
sulla futura economia leader
Consensus sui paesi emergenti
Con il fiato sospeso
sulla Cina
Editoriale
Cosa cambierà in Europa?
e elezioni di questo fine settimana sia in Francia
sia in Grecia hanno decretato il trionfo di chi, cavalcando la crisi che stiamo vivendo, si è posto contro sfruttando l’evidente malcontento popolare.
Contro l’euro, contro la Bce, contro la Germania ovvero quelle forze che fino a oggi controllavano l’Europa unita solo sulla carta e nella moneta. Che cosa succederà a
partire da oggi?
Questa è la domanda che i risparmiatori si devono
porre e in funzione della risposta che si daranno impostare le proprie strategie di investimento. Indipendentemente dalle reazioni di breve termine, presumibilmente cambieranno alcuni equilibri, anche se non ci aspettiamo stravolgimenti. Che cosa comporteranno sui mercati questi
cambiamenti? Vedranno la luce i famosi eurobond di cui
si parla da lungo tempo come medicina per l’euro malato?
Come reagirà il nuovo premier francese all’immediato monito giunto da Berlino a non toccare il patto di bilancio europeo che Hollande in campagna elettorale ha più volte
detto di volere rivedere?
L
Di interrogativi ce ne sono già molti e a questi dobbiamo aggiungere quelli riguardanti la Grecia, dove le elezioni hanno completamente cambiato lo scenario politico.
In un clima generale dove già prevaleva l’incertezza
non è certamente lo scenario ideale. Però ormai anche i risparmiatori si sono abituati a convivere con le crisi che si
stanno susseguendo negli ultimi anni.
L’importante è ragionare sempre in termini di scenari
che ci si aspetta e in base a quelli creare portafogli di investimento, portafogli che dovranno essere diversificati
nelle varie componenti.
Diversificazione che non dovrà però essere solo sulla
carta scegliendo prodotti con un’etichetta diversa, ma che
sia reale, che verifichi quanto le singole componenti siano tra loro correlate, che preveda l’inserimento anche di
investimenti che non saranno magari il massimo in termini di redditività se tutto va bene, ma che però possano essere un buon paracadute quando tutto diventa negativo.
Creare portafogli simili non è semplice, implica un lavoro
di analisi complesso, però sarà sempre più necessario.
GIUSEPPE RICCARDI
Ripresa, è solo una parola
oprattutto dopo le elezioni francesi, ma anche nei
paesi dove non si è votato, ormai la frase «lavorare
per la ripresa» è quella più pronunciata, quasi una
sorta di mantra che sta percorrendo l’Europa. Dopo la fase
del rigore, che di risultati ne ha prodotti pochini, adesso è la
fase della ripresa. Persino la Merkel, che certamente finora
non ha fatto di questo tema il suo cavallo di battaglia, sta
cominciando a parlare di investimenti. Ma come sempre accade, gli slogan non hanno un grande significato o quanto
meno restano spesso espressioni vuote. E altrettanto rischia
di accadere anche in questo caso. Vediamo perché.
Uno stato o una banca centrale che dello stato è comunque espressione non hanno poi molti mezzi per avviare lo sviluppo. Il più classico è abbassare i tassi. E su questo punto è già stato raschiato il fondo del barile: oltre non
si può certo andare.
Un altro mezzo è ampliare la massa monetaria, con
conseguente crescita dell’inflazione. Ma anche questa
strategia, in parte avviata in Europa con il programma Ltro
e portata avanti negli Usa con grande determinazione con
il Qe, non ha certo dato grandi risultati sul piano dello svi-
S
ALESSANDRO SECCIANI
luppo. Si è trattato più di mosse difensive per non fare saltare il sistema bancario e i conti dello stato, che di vere
mosse per lo sviluppo.
Un altro sistema che lo stato ha per fare ripartire l’economia è defiscalizzare, ma in questo momento, dopo
anni di incremento del peso fiscale, non sembra molto praticabile un’inversione a 180 gradi. Specie se si considera
l’elevato indebitamento degli stati occidentali.
Infine un ulteriore sistema è lanciare coraggiosi piani
di spese per infrastrutture e altri lavori pubblici, che andrebbero a impattare in maniera positiva sui conti delle
imprese e sull’occupazione. Forse, mobilitando il risparmio
privato, che ancora esiste, qualche cosa si potrebbe ottenere, ma non si tratta sicuramente di operazioni che si
fanno in tempi brevi. E non è detto che avrebbero un impatto così forte: nel New deal degli anni ‘30 i risultati di
questa politica furono mediocri.
Quindi, per concludere, attenzione a parlare di crescita: se non si dice come e con quali risorse, rischia di essere l’ennesimo trucco per guadagnare un po’ di tempo e
vincere un’elezione in più.
FONDI&SICAV/Maggio 2012
3
Sommario Maggio 2012
I portafogli degli operatori
8
Una fase complessa da decifrare
Aprile e l’inizio di maggio hanno fatto tornare di attualità diversi problemi: le difficoltà dell’Eurozona, la ripresa poco convincente degli Stati Uniti e lo sviluppo modesto degli emergenti. Occorre grande cautela nelle scelte più rischiose
La grande forza della information technology - Un settore che sovraperforma
16
Addio bolle
L’high-tech ha rappresentato la vera sorpresa di questi anni difficili e ha
fatto nettamente meglio della media del mercato, al punto che il Nasdaq
composite è tornato dopo oltre un decennio sopra quota 3.000. Ma occorre sapere scegliere con oculatezza: alcune società stanno guidando i
profondi mutamenti di tutto il comparto, come Apple e Samsung, mentre
veri e propri colossi come Google o Microsoft appaiono meno brillanti che
in passato. Altri ancora, come Nokia e Lg, sono addirittura in difficoltà. In
questo contesto, secondo gli analisti, le quotazioni dei titoli migliori sono
tuttora interessanti e suscettibili di ulteriori miglioramenti
Etf - L’India
28
Cinque strumenti per
andare a Mumbai
Per investire in questo paese in grande sviluppo, che in 40 anni dovrebbe diventare la
prima economia mondiale, ci sono sul segmento EtfPlus di Borsa Italiana alcuni Exchange traded fund che replicano indici collegati ai principali titoli del National Stock
Exchange of India. Ma non tutti fanno capo agli stessi benchmark
&
PROMOTORI CONSULENTI
FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Maggio 2012
PROMOTORI&CONSULENTI
34
40
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo
Dal passato un grande futuro
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo/2
Un pianificatore a 360° gradi
I promotori finanziari in Italia compiono 21 anni
«Una professione con
una storia e un futuro»
4
FONDI&SICAV/Maggio 2012
48
Copernico sim
Consulenza tra mito, realtà e qualche bugia
Fondi&Sicav n. 42
Fondi obbligazionari - Emerging corporate bond
50
L’altro debito emergente
Anche se non mancano i rischi, la maggior parte delle obbligazioni societarie nei paesi in via
di sviluppo ha un livello di affidabilità non inferiore a quello degli stessi titoli delle economie
avanzate e rendimenti nettamente superiori. Si tratta di un’asset class ancora poco presente
nei portafogli degli investitori, ma che appare destinata a una crescita di notevole interesse
negli anni a venire
Consensus degli analisti e dei gestori - I paesi emergenti
56
La Cina al bivio
È soprattutto nelle mani del Dragone, in bilico fra crisi economica dura e ristrutturazione soft
verso un modello economico più equilibrato, la ripresa degli emerging market. Forti problemi arrivano comunque anche dal Brasile e dall’India,che hanno recentemente presentato dati di crescita inferiori alle aspettative. In questo contesto dagli operatori non arrivano segnali chiari e prevale l’incertezza, anche se viene considerato un buon segnale il fatto che nel mese di aprile la Borsa di Shanghai è stata una delle poche positive del pianeta
Osservatorio immobiliare - La locazione di immobili terziari e produttivi
64
Solo nei centri direzionali
Nell’area di Milano, gli uffici in stabili realizzati in aree ad hoc mantengono con fatica
i canoni di affitto sui livelli degli anni passati, mentre quelli posti in edifici a uso polivalente vedono un netto ribasso. Decisamente in crisi anche il settore dei capannoni industriali, per i quali trovare un locatario è sempre più difficile
Osservatorio previdenza - Due decenni di cambiamenti
68
La pensione? Una chimera...
Dopo la riforma Dini del 1995, comprendere quando andare in pensione e soprattutto con
quanto è diventato molto difficile. I cambiamenti sono stati continui e soprattutto l’ultima
legge dell’attuale governo ha aggiunto una serie di incognite. A essere penalizzate sono state soprattutto le donne e nel futuro è probabile che sarà sempre peggio
Le rubriche
3
Editoriale
6
Radar finanziario
12
Notizie in breve
72
My life, My style
FONDI&SICAV/Maggio 2012
5
Radar finanziario
Regno Unito, il valore aggiunto dei fund manager
Una ricerca condotta da Inalytics su 760 equity fund ha quantificato per la prima
volta in modo empirico il valore aggiunto apportato dai money manager. È
risultato che è mediamente intorno al 5%. Le performance medie annualizzate dei
manager presenti nei primi due quartili sono di 242 punti base(102 sopra la
media), mentre quelle dei due ultimi quartili sono di -238 punti base (-101
rispetto alla media). Una differenza di 480 punti base, appunto.
Stati Uniti, dove vanno gli Aum dei fondi sovrani
Secondo i dati Preqin, gli Aum dei fondi sovrani sono
passati da 3,98 trilioni di dollari del 2011 ai 4,62 del
2012. Il 46% dei fondi investe in private equity attraverso
fondi committenti, mentre un altro 11% vi investe
direttamente. Il 76% dei fondi sovrani cerca occasioni in
investimenti nel Nord America, il 72% si espone al rischio
Europa e il 62% ha investimenti focalizzati sull’area
asiatica.
Cile, semplificazione normativa
Nell’intento di porsi sempre più come leader finanziario
dell’America Latina, il governo cileno ha presentato una
proposta di legge per semplificare l’apparato normativo
del risparmio gestito e ridurre la tassazione. In
generale, il documento contiene linee guida per la
classificazione dei fondi, i requisiti dei manager, il
trattamento fiscale e la management fee. Particolari
facilitazioni sono riservate agli investitori stranieri.
Africa, fondo focus sull’intero continente
Franklin Templeton sta per lanciare un fondo off-shore con focus
sull’Africa e si aspetta una crescita del 7% annuo per i prossimi 20
anni. Mark Mobius, gestore e direttore esecutivo di Templeton emerging
market group, crede che l’Africa sia un frontier market interessante per
la forte crescita economica, l’aumento della domanda di risorse naturali
e un crescente livello dei consumi.
6
FONDI&SICAV/Maggio 2012
Svizzera, nuove regole sugli hedge fund
Dal 2013 il settore degli hedge fund svizzeri diventerà uno dei più regolati a livello europeo, grazie alla
normativa introdotta dal Finma (National markets regulator) che dovrà essere applicata entro il 2013.
Questa colpirà soprattutto i fondi di piccole dimensioni che vedranno aumentare notevolmente i costi
per essere compliant. I punti più controversi sono la necessità per i fondi non domiciliati di avere un
ufficio di rappresentanza stabilmente presente in Svizzera per potere essere collocati e la condivisione
delle informazioni in seguito agli accordi presi dal governo con diverse giurisdizioni estere.
Asia, un Ucits a propria misura
Per ora sono solo discussioni, ma si sta
facendo largo in Asia l’idea di creare una
struttura di fondo su misura per l’investitore
asiatico. Secondo gli operatori locali, infatti,
la struttura Ucits, il cui 30% delle vendite è
effettuato fuori dall’area europea, non
sarebbe perfettamente adatta all’investitore
asiatico. Inoltre, la crisi del debito sta
facendo barcollare la fiducia nei confronti
dell’Europa.
Kuwait, un mercato di frontiera sofisticato
Il Kuwait è considerato un frontier market molto sofisticato. Presenta 214 società
quotate e mediamente sono negoziati ogni giorno 90 milioni di dollari. Nel 2010,
Msci Kuwait index ha guadagnato fino al 45%, mentre, a causa dello stop dei
l’M
piani di sviluppo del governo, ha ceduto circa il 15% nel 2011. Anche se
rimangono perplessità sulla conduzione politica della terza economia dell’area
Mena, gli esperti sono positivi su un orizzonte temporale medio-lungo.
I portafogli degli operatori
Una fase complessa
da decifrare
Aprile e l’inizio di maggio hanno fatto tornare di attualità
diversi problemi: le difficoltà dell’Eurozona, la ripresa poco
convincente degli Stati Uniti e lo sviluppo modesto degli
emergenti. Occorre grande cautela nelle scelte più rischiose
La visione bilanciata di Mc gestioni sgr
Ancora sugli Usa
8
FONDI&SICAV/Maggio 2012
l mese scorso abbiamo accennato che sarebbe
I
tassi ai minimi storici almeno fino al 2014 ed è sta-
potuta iniziare una fase di probabili prese di be-
to lo stesso Bernanke a non escludere, nell’incon-
neficio, legata a un aumento di volatilità per i
tro del 25 aprile, ulteriori passi, anche non conven-
mercati più rischiosi. Ci eravamo quindi posiziona-
zionali, qualora la congiuntura lo rendesse neces-
ti, in termini di strategia di portafoglio, su compar-
sario. Tutti i principali indicatori macroeconomici
ti più prudenti, alleggerendo in maniera sostanzia-
sono tenuti sotto controllo dalle autorità Usa com-
le la componente azionaria europea a vantaggio di
preso il tasso di inflazione e quello di disoccupazio-
quella americana e puntando sulla diversificazione
ne, in progressivo miglioramento. La stagione degli
settoriale con preferenza per i titoli tecnologici,
utili si sta rivelando inoltre abbastanza favorevole
biotecnologici e i beni voluttuari. A posteriori pos-
per le imprese. Sono questi i motivi che ci spingo-
siamo affermare che questa scelta si è rivelata pre-
no a privilegiare i mercati americani nell’asset allo-
miante: proprio i titoli europei hanno risentito
cation di portafoglio: riteniamo che investire in
maggiormente di un peggioramento del contesto
Usa con una copertura dinamica del rischio di
macroeconomico, mentre la crisi del debito non ha
cambio (superiore al 50%) sia la scelta più pruden-
allentato la sua morsa speculativa, questa volta ali-
te da compiere sui listini azionari.
mentata dalle elezioni politiche francesi e greche.
Le piazze europee, dopo l’importante rally di
I mercati europei sono pertanto ancora condizio-
inizio anno, stanno generando rischio, che è indot-
nati dalle vicende politiche che andranno a impat-
to più da fattori esogeni (elezioni politiche) che dal
tare sulla sostenibilità della moneta unica, anche
vero stato di salute delle imprese; non scordiamo
se lo scenario peggiore di ritorno alle vecchie valu-
inoltre che l’Europa core in aggregato andrà ad af-
te non sembra in alcun modo convincente.
frontare alcuni trimestri di recessione e soffrirà per
In America il quadro complessivo, sia macro sia
il mercato del lavoro per l’intero 2012, con tassi di
fondamentale, appare migliorativo: le autorità
disoccupazione in leggero e costante aumento. Di-
monetarie garantiranno la liquidità al mercato con
scorsi completamente differenti meritano Regno
Investimento
Tipo
Macroarea
Area
Stile
Peso
Absolute return
Flex
Generico
Generico
5
Franklin Us Opportunities Fund I Eur Eur
Azionario
America
Nord America
Growth
8
Etf Db X-Trackers Msci Usa Total Return Index Eur
Azionario
America
Nord America
Blend
8
Gamax Funds - Maxi-Fonds Asien A
Azionario
Asia
Ex Giappone
Globale
4
Hsbc Gif Thai Equity Ist Usd
Azionario
Emergenti
Asia
Tailandia
4
Credit Suisse Equity Fund (Lux) Small And Mid Cap Germany I Ist Eur
Azionario
Europa
Euro
Germania
5
Threadneedle European Quantitative Equities Ie Eur Eur
Azionario
Europa
Euro
Globale
5
Morgan Stanley Global Brands Hedged Share Class Acc Ist Eur
Azionario
Mondiale
Globale
Generico
10
Lemanik Sicav - Mc Wld Port Eqs Cap Ist Eur Acc Eur
Azionario
Mondiale
Globale
Generico
6
Etf Lyxor Nasdaq 100
Azionario
Settoriale
America
Generico
5
Lemanik Sicav - Mc Dynamic Flex Ist Eur Acc Eur
Flessibile
Mondiale
Generico
Generico
5
Mc Fdf Flex High Volatility Eur
Flessibile
Mondiale
Generico
Generico
5
Generali Am Euro Bond B Acc Eur
Obbligazionario
Diversificati
Euro
Blend
10
Templeton Global Bond Fund Euro Hedged
Obbligazionario
Diversificati
Globale
Blend
10
Mc Fdf High Yield Eur
Obbligazionario
Emergenti
Hard Currency
Blend
10
Amundi Volatility World Equities Acc Usd Ist Usd
Unito e Svizzera. Il portafoglio azionario privilegia
anni) e quello breve, proprio perché le emissioni di
strutturalmente l’area Usa e mantiene ampia la di-
breve periodo sono state quelle maggiormente fa-
versificazione. La nostra preferenza è per le grandi
vorite, direttamente impattate sia dagli acquisti
capitalizzazioni, i settori legati al lusso e al franchi-
Bce, sia da quelli bancari. La parte residuale del
sing. Sottopeso di Europa con preferenza per Ger-
portafoglio è da gestire in maniera attiva tra emis-
mania e, in via residuale, Svizzera e Uk. La compo-
sioni dei paesi emergenti e i titoli legati all’infla-
nente emergente è tatticamente da evitare.
zione. Riteniamo che il processo di normalizzazio-
Il comparto obbligazionario governativo area
ne sia ancora in corso: il barometro del rischio
euro continua a impattare direttamente sulle sor-
(spread Btp-Bund) è tornato ad allargarsi nelle ul-
ti dei titoli più rischiosi; il comparto è, a tutti gli
time sedute. Di certo i mercati finanziari non si ac-
effetti, parte attiva della crisi del debito. Preferia-
contenteranno di austerità ma cercheranno la cre-
mo il tratto medio di curva governativa euro (5-7
scita economica.
I
Azionario
55%
30%
10%
5%
Obbligazionario
Flessibile
Absolute
return
La visione bilanciata di Bnp Paribas Investment Partners sgr
Difficoltà per l’Europa
stato l’intensificarsi della crisi sovrana euro-
È
croeconomici spesso discordanti hanno contribui-
pea a guidare i mercati nel corso del mese di
to, in taluni momenti, ad aumentare il nervosismo
aprile. Gli annunci della Spagna in tema di
degli investitori.
budget pubblico e l’andamento delle aste dei tito-
Nel loro complesso, i mercati azionari hanno
li hanno catalizzato l’attenzione degli investitori
chiuso il mese in discesa a -1,77% (Msci World in
alimentando la volatilità e condizionando negati-
valuta locale). Ma se gli Stati Uniti sono riusciti an-
vamente la performance degli attivi rischiosi. A fi-
cora una volta ad arginare le perdite, chiudendo il
ne mese, a pesare è stata inoltre la decisione dell’a-
mese in lieve calo (-0,73%), una sorte diversa è toc-
genzia di rating Standard & Poor di abbassare il suo
cata all’Europa che, mediamente, ha perso il 3,11%
giudizio sul debito spagnolo e sulle emissioni delle
(da segnalare da un lato la buona tenuta di alcuni
banche locali. Negli Stati Uniti la pubblicazione del
paesi nordici, della Svizzera, del Regno Unito e in
dato occupazionale e di quello sul Pil del primo tri-
parte della Germania, che ha perso il 3,58%, e la
mestre dell’anno hanno sostanzialmente deluso le
pessima performance della Spagna, -12,81%, e del-
attese degli economisti, mentre in Cina i dati ma-
l’Italia, -7,97%). Tra i paesi sviluppati, il Giappone
FONDI&SICAV/Maggio 2012
9
I portafogli degli operatori
Equity
50%
26%
5%
Alternative
19%
Bond
Money market
ha perso circa il 6%. I mercati emergenti sono scesi
sere fatto di più per adempiere agli impegni presi».
mediamente dello 0,86% (Msci Em in valuta locale):
E ha aggiunto Bernanke, lasciando aperta la porta
ottima la performance del mercato cinese
a un nuovo allentamento monetario: «Siamo pron-
(+3,46%), mentre le perdite maggiori sono state
ti, se necessario, a dare maggiore sostegno se la si-
quelle di Taiwan (-5,17%) e del Brasile (-3,39%).
tuazione economica lo dovesse richiedere». A inizio
In tema di politica monetaria, il 24-25 di apri-
mese, il 4, in occasione del consueto appuntamen-
le la Fed ha lasciato inalterati i tassi sui fondi fede-
to mensile del Consiglio dei governatori della Ban-
rali tra lo 0 e lo 0,25% e ha confermato che nei
ca Centrale Europea, il presidente Mario Draghi ha
prossimi trimestri la crescita rimarrà «moderata»,
mantenuto il tasso refi all’1% per il quarto mese
poiché il tasso di disoccupazione, sebbene in gra-
consecutivo. La Banca Europea è apparsa molto
duale diminuzione, rimane ancora elevato. Il presi-
cauta sulla situazione economica locale che, nono-
dente Bernanke ha espresso i suoi timori in relazio-
stante la stabilizzazione mostrata nei primi mesi
ne all’andamento della crisi del debito nell’Eurozo-
dell’anno, rimane fragile e ha evidenziato qualche
na, ricordando «le ulteriori tensioni sui mercati in
timore in relazione all’inflazione che dovrebbe ri-
Italia e in Spagna nelle ultime settimane» e che,
manere al di sopra del suo target per tutto il 2012.
nonostante i passi in avanti compiuti in Europa,
Il presidente Draghi ha quindi invocato, a fine me-
come il fiscal compact e il firewall realizzato per
se, l’adozione di un piano per la crescita della zona
frenare il contagio, tutto ciò non basta: «Deve es-
euro, invitando le autorità politiche a varare riforme strutturali di medio-lungo termine in grado di
Categoria
Equity
% portafoglio
1,5
Money Market
Alternative
10
Parvest Equity Brazil
Codice
LU0265342161
rilanciare le singole economie.
I rendimenti dei titoli di stato americani e tede-
Bnp Paribas L1 Equity China Usd
LU0158989417
schi a 10 anni sono scesi entrambi (29 e 13 punti
3
Bnp Paribas L1 Equity World Emerging Usd
LU0158835883
base circa rispettivamente) a conferma di un qua-
5
Bnp Paribas L1 Opportunities Usa Usd
LU0377126635
dro congiunturale complesso a causa soprattutto
5
Bnp Paribas L1 Opps. Usa H Eur Cap Eur
LU0377125157
del riemergere delle tensioni in tema di crisi sovra-
5
Bnp Paribas L1 Equity Usa Small Cap Usd
LU0159663862
na (in Spagna lo spread è andato nel mese da 356 a
4
Bnp Paribas L1 Equity Europe Health Care Eur
LU0159031557
410, mentre in Italia si è passati da 332 a 395).
2
Bnp Paribas L1 Equity Europe Eur
LU0158838390
Sui mercati valutari, l’euro ha perso lo 0,74%
2
Bnp Paribas L1 Eq Consum Goods World €
LU0080609679
sul dollaro. Il ritorno dell’avversione per il rischio
2
Bnp Paribas L1 Small Caps Europe
LU00158838804
ha favorito anche lo yen, che ha guadagnato cir-
2
Bnp Paribas L1 Real Estate Securities Pacific
LU0291292315
ca il 3,15% sul dollaro e il 3,89% sull’euro.
2
Bnp Paribas L1 Equity Russia Eur
LU0269742671
5
Bnpp L1 Diversified World Stability C C
LU0132151621
3
Bnpp L1 Model 4 Acc
LU0377116081
5
Bnp Paribas L1 Green Future Eur
LU0251281688
2
Bnp Paribas L1 Equity Europe Emerging Eur
LU0158839877
5
Parvest Bond Euro Government C
LU0111548326
4
Parvest Convertible Bond Asia
LU0102025151
1
Parvest Bond Euro Corporate C
LU0131210360
preferenza relativa per gli Stati Uniti per il loro ca-
3
Parvest Bond World Emerging C
LU0089276934
rattere difensivo e, come nel mese precedente, per
3
Bnpp L1 Bond World Emerg Local C C
LU0251280011
il Giappone. Siamo rimasti positivi sulle azioni
3
Bnpp L1 Bond World High Yield C C
LU0377069652
emergenti, i cui fondamentali rimangono di buo-
2
Parvest Bond Usa High Yield
LU0111550496
na qualità, e in particolare su Cina e Brasile. Sui
5
Parvest Bond World Inflation-Linked
LU0249367086
governativi continuiamo a essere neutrali, nono-
5
Bnp Paribas Insticash Eur
LU0094219127
stante le valutazioni, preferendo Bund e Gilt. Ab-
9
Parworld Euro Short Term Fixed Income
LU0377911648
biamo ridotto l’esposizione al credito sia Ig sia Hy,
5
Bnp Paribas Money Prime Euro
FR0010092528
che tuttavia sono rimasti sovrappesati. A sinistra il
5
Parvest Multi Assets 4 (Usd) C
LU0347703281
nostro portafoglio bilanciato.
1,5
Bond
Fondi Bnp Paribas raccomandati
FONDI&SICAV/Maggio 2012
A metà aprile, abbiamo mantenuto l’ atteggiamento tatticamente più aggressivo preso il mese
precedente. credendo in un possibile rimbalzo tecnico degli attivi rischiosi dopo la correzione significativa delle prime settimane del mese. Siamo rimasti neutrali sulle azioni sviluppate, ma con una
I
La visione bilanciata di Pictet funds
Turbolenze politiche
l deterioramento del clima finanziario han-
pressione sul ruolo della Bce, già emersa durante la
no concorso dati macro deludenti in aprile
campagna elettorale francese. La Fed è più aperta al
e la delicata fase politica in Eurozona. Le
Qe3, ma non nell’immediato. Valutazioni e redditi-
elezioni in Francia, Grecia e la crisi olandese, oltre a
vità degli asset rischiosi sono interessanti, ma per
punire i governi in carica, distraggono l’azione di
cautela tattica manteniamo l’esposizione azionaria
contenimento della crisi, necessaria per rassicurare i
invariata dopo la riduzione di beta ad aprile.
A
mercati. Se la critica del nuovo presidente francese
Nei mesi scorsi, quando i premi al rischio si era-
Hollande alla disciplina fiscale portasse a iniziative
no normalizzati, abbiamo suggerito di contenere l’e-
pro-crescita, potrebbe favorire i mercati azionari e
sposizione azionaria. Oggi le valutazioni sono torna-
un contenimento degli spread sovrani. Tuttavia il
te più interessanti, ma suggeriamo ancora cautela
margine di manovra della politica fiscale è ridotto e
tattica in considerazione del quadro politico analiz-
potrebbe quindi tradursi in una richiesta, più con-
zato. Nel reddito fisso, oltre ai consueti temi strate-
troversa, alla Bce affinché assuma un ruolo più
gici, come il debito emergente in valuta locale o gli
proattivo di tipo anglosassone, ipotesi per ora chia-
Us high yield, abbiamo dato spazio all’Eur Short
ramente respinta da Draghi.
Term High Yield che compra (e, salvo imprevisti, de-
Ci aspettiamo una parziale ridefinizione delle
tiene a scadenza) obbligazioni corporate non ban-
strategie anticrisi e quindi possibili fasi di volatilità,
carie di breve o media durata (entro i quattro anni),
ma anche qualche progresso verso l’integrazione fi-
e quindi ha volatilità contenuta intorno al 5%. Le
scale nel medio termine. I rischi immediati sono di at-
obbligazioni corporate si stanno comportando be-
triti politici interni (formazione di nuovi governi e
ne: noi confermiamo la scelta di privilegiare le emis-
parlamenti in Francia e Grecia) e forse fra stati mem-
sioni non finanziare (Ig e Hy, quest’ultime in euro e
bri Emu. La leadership tedesca in Eurolandia non è in
dollari) onde proteggersi per quanto possibile dai
discussione, ma un nodo critico potrebbe essere la
problemi del debito sovrano.
Allocazione per asset class
I
Esposizione suggerita
Liquidità
0%
Fondi obbligazionari
60%
Fondi azionari
40%
Fondi flessibili
0%
Totale portafoglio
100%
Codice Isin
Valuta
Esposizione
suggerita
Pictet-Short Mid-Term Bonds-R
LU0167160653
Eur
10%
Pictet-EUR Governments Bonds-R
LU0241468122
Eur
10%
Pictet-EUR Corporate Bonds Ex Financial-R
LU0503630310
Eur
10%
Pictet-Emerging Local Currency Debt-R EUR
LU0280437830
Eur°
10%
Fondi Pictet raccomandati
Pictet-EUR Short Term High Yield-R
LU0726357873
Eur
10%
Pictet-US High Yield-R USD
LU0448623362
Usd
10%
Pictet-European Sustainable Equities-R EUR
LU0144510053
Eur
10%
Pictet-Global Megatrend Selection-R EUR
LU0391944815
Eur*
10%
Pictet-High Dividend Selection-R EUR
LU0503634734
Eur*
10%
Pictet-Digital Communication-R EUR
LU0340555134
Eur*
5%
Pictet-Greater China-R EUR
LU0255978263
Eur*
5%
Obbligazionari
60%
40%
Azionari
* Nav espresso in euro pur essendo parte del sottostante in valuta estera
FONDI&SICAV/Maggio 2012
11
News
S
Spagna
e la Spagna finirà per chiedere un pro-
dato che la probabilità che Madrid chieda as-
gramma di assistenza finanziaria simi-
sistenza prima di quella data appare remota.
le a quello messo in campo per l’Irlan-
Dando per scontato che la Spagna si atterrà
da o il Portogallo, l’ammontare dell’operazio-
nei particolari al piano di riforme, i curatori
ne potrebbe, secondo Hsbc, superare 450 mi-
dello studio ipotizzano che lo scenario più
liardi di euro. Gli autori del report pubblicato
probabile tra quelli delineati sia un interven-
dalla società britannica calcolano che, nel
to combinato da parte della Bce e dell’Feef,
peggiore degli scenari ipotizzati, la Spagna
teso a evitare qualsiasi forma di salvataggio
necessiterebbe di 350 miliardi di euro per ri-
che possa fare lievitare il rischio di contagio
portare in equilibrio il deficit e fare fronte ai
all’Italia.
titoli di stato in scadenza nei prossimi tre an-
Per altro verso, gli analisti di Hsbc sosten-
ni. A queste risorse bisognerebbe sommare
gono che, anche se il 7% sui titoli governa-
100 miliardi di euro per assistere il malmesso
tivi decennali viene tradizionalmente consi-
settore finanziario.
derato un livello insostenibile nel lungo ter-
MARIANO RAJOY BREY,
PRIMO MINISTRO SPAGNOLO
450 miliardi per il salvataggio
Una somma di queste dimensioni non po-
mine, il basso ammontare complessivo del
degli impegni fiscali da parte delle comunità
trebbe essere coperta dalle risorse rimaste in
debito pubblico spagnolo permetterà al paese
autonome o dall’arrivo di nuove sorprese rela-
seno al Fondo di salvataggio (Feef), segnala
di fare fronte a tassi elevati per almeno due
tive all’attività economica del paese, che
Hsbc, anche se l’operazione potrebbe realiz-
anni. Nel report si presta molta attenzione
sarebbero inevitabilmente accompagnate da
zarla il nuovo Meccanismo di stabilità finan-
all’intensificazione delle pressioni dei merca-
riflessi negativi sullo stato di salute del siste-
ziaria (Mede), che entrerà in funzione a luglio,
ti derivanti da qualsiasi mancato rispetto
ma bancario.
I road show di FondiOnline
l roadshow organizzato da FondiOnline dal titolo Tassi
I
bassi, volatilità, crisi dell’Eurozona, ricerca di sicurezza:
quali investimenti per aggiungere valore ai portafogli?
sbarca all’Investment and Trading Forum. Dopo gli appun-
tamenti di Milano (28 marzo) e Padova (13 aprile), l’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 600 operatori, tra
promotori finanziari, private banker e consulenti finanziari, farà infatti tappa a Rimini il 17 maggio. Lo schema è
quello sperimentato nelle precedenti edizioni: poco spazio
al marketing e al singolo prodotto d’investimento e grande
attenzione, invece, alle strategie utili per aiutare i profesnumerosi partecipanti non solo di approfondire le loro co-
A contatto con i leader
sionisti a costruire un portafoglio realmente efficiente.
12
noscenze, ma di valutare le possibili forme di investimento per cercare di affrontare al meglio una fase di mercato
che ancora una volta non si preannuncia semplice. Perché
l’attuale congiuntura può essere vista anche come un’op-
La tavola rotonda, che ha visto la partecipazione degli
portunità di crescita, a condizione che i protagonisti del ri-
strategist di quattro importanti asset manager come Axa
sparmio possano accedere a una corretta informazione su
Im, Eurizon Capital, Janus Capital e Pictet ha permesso ai
ciò che sta realmente accadendo sui mercati.
FONDI&SICAV/Maggio 2012
News
Una nuova iniziativa di Fondi&Sicav
opo mesi di beta testing, Fondi&Sicav può final-
Per questa ragione è stato deciso di
mente annunciare che VideoFinanza (http://www.vi-
restituire le interviste agli executive stra-
D
deofinanza.it/ ), il canale televisivo web dedicato al-
nieri nel doppio formato, in lingua origi-
la finanza, ha fatto il suo debutto in società. Questo proget-
nale e in italiano. Il canale conta ormai un
to è nato per fornire ai lettori una gamba informativa in più
numero di interviste nell’ordine della tri-
rispetto a FondiOnline, Fondi&Sicav e 361GRADI. Se infatti
pla cifra, con argomenti che vanno da te-
le testate flagship si caratterizzano, almeno nelle inten-
matiche di tipo squisitamente commer-
zioni, per un’analisi a più lungo respiro dei mercati dei
ciale a commenti su vari temi azionari e
capitali, VideoFinanza vuole essere uno strumento più ra-
obbligazionari. All’interno del sito web,
pido per seguire l’attualità delle diverse piazze finanzia-
che presto dovrebbe vedere il lancio su
rie. Su questo canale, infatti, si possono trovare rapide
piattaforma mobile smartphone e tablet, si possono trova-
interviste al gotha della gestione mondiale e del mana-
re diversi canali. Oggi ne sono disponibili 10, fra cui uno
gement delle aziende di gestione. «Pensiamo che il for-
speciale sul Salone del risparmio, recentemente tenutosi
mato video, oltre ai contenuti, catturi anche le emozioni
presso l’Università Bocconi di Milano.
«Riteniamo di avere fin qui compiuto un buon lavoro e
Nasce VideoFinanza
ci impegniamo a continuare a farlo in un formato semplice e gradevole», afferma Boris Secciani, responsabile esecutivo del progetto VideoFinanza. «Non nascondiamo un
e i pensieri degli intervistati, restituendoli in una dimen-
certo orgoglio per avere raggiunto, con l’intero nostro bou-
sione più fisica», spiega Giuseppe Riccardi, direttore ed
quet di testate, una completezza di offerta informativa ra-
editore di Fondi&Sicav e di VideoFinanza. «Uno strumen-
ra nel mondo editoriale italiano dedicato a temi finanziari.
to informativo in più in un momento incertissimo del
Il tutto in presa diretta e senza mediazioni dalle donne e
quadro finanziario».
dagli uomini che muovono immensi capitali sui mercati».
America latina
resce il numero di colossi industriali in America la-
C
quarta posizione viene assorbita dal Banco do Brasil (54°
tina. Nella classifica stilata annualmente da Forbes
della classifica generale) e la quinta dalla mining company
per mettere in fila le 2 mila aziende più importanti
(ancora una volta brasiliana) Vale, che recentemente ha
in base ai dati di vendite, utili, asset e capitalizzazione di
messo in discussione i suoi piani d’investimento in altri
borsa, trovano posto 33 società brasiliane, 16 messicane,
paesi del subcontinente.
nove cilene, sei colombiane, due argentine, due peruviane,
La top ten viene completata dalla messicana America
una venezuelana e una panamense. In testa alla classifica
Movil, di Carlos Slim, l’uomo più ricco del pianeta; Ecope-
delle aziende latino-americane irrompe una società mista
trol (137°), la società statale colombiana con una parteci-
(a capitale privato e pubblico): il colosso petrolifero brasi-
pazione minima in borsa (10% delle azioni); la panamense
liano Petrobras, che fattura 145,9 miliardi di dollari all’an-
Carnival (313°) e l’utility brasiliana Eletrobras (320°).
no, ne guadagna 20,1, detiene asset per 319,4 miliardi e ha
una capitalizzazione di 180.
In Messico, dietro l’azienda di Slim, la medaglia d’argento va a Femsa (imbottigliatrice per Coca- Cola) e quella di bronzo alla mineraria Grupo Mexico. Le large cap ci-
Tanti colossi industriali
lene sono meno note agli investitori internazionali: Falabella (613° a livello globale), Cencosud (supermercati e
centri commerciali) e Antarchile (industria forestale, pe-
Il secondo posto tra le large cap latino-americane è
14
sca, miniere ed energia). Qualche posizione più indietro si
occupato dal conglomerato brasiliano Itaù Unibanco
collocano Bci-Banco Crédito, Empresas Cmpc (carta),
(trentesima nella classifica mondiale) e il podio viene com-
Quinenco (finanza e industria), Ccu (birra), Sqm (chimica),
pletato con un’altra banca dello stesso paese, Bradesco. La
Lan Airlines e Cap (miniere e siderurgia).
FONDI&SICAV/Maggio 2012
La grande forza della
information technology
Un settore che
sovraperforma
Addio bolle
L’high-tech ha rappresentato la vera sorpresa di questi anni difficili e ha fatto
nettamente meglio della media del mercato, al punto che il Nasdaq composite è
tornato dopo oltre un decennio sopra quota 3.000. Ma occorre sapere scegliere con
oculatezza: alcune società stanno guidando i profondi mutamenti di tutto il
comparto, come Apple e Samsung, mentre veri e propri colossi come Google o
Microsoft appaiono meno brillanti che in passato. Altri ancora, come Nokia e Lg, sono
addirittura in difficoltà. In questo contesto, secondo gli analisti, le quotazioni dei titoli
migliori sono tuttora interessanti e suscettibili di ulteriori miglioramenti
n questi anni di grandi difficoltà economiche pochi
di Boris Secciani
di audio-video erano poco più che sogni, nel corso di que-
segmenti di mercato hanno retto come il variegato
e David Tonello
sto decennio molti sono divenuti realtà. A dare un’accele-
I
16
mondo dell’information technology. Basti pensare al
rata al cambiamento di paradigma è stata anche la rivolu-
fatto che il principale indice di riferimento, il Nasdaq
zione della mobilità, con l’ascesa di smartphone e tablet.
composite statunitense, a fine aprile 2012 si trovava
Lo sviluppo di una rete basata su dispositivi wireless e sul-
per la prima volta dall’autunno del 2000 oltre la soglia di
la distribuzione di contenuti tramite app scaricate da mer-
3.000, ben al di sopra dei massimi registrati dal mercato
cati proprietari, come nel caso di Google e Apple, ha in-
azionario nell’autunno del 2007. Ottime performance han-
dotto alcuni osservatori a parlare di morte di internet co-
no messo a segno anche gli indici di paesi come Taiwan e
me l’abbiamo conosciuto. Ciò che è certo è che intere in-
Corea del Sud, ricchi di titoli tecnologici.
dustrie, dai videogiochi alla musica, per non parlare di tut-
Questi sviluppi hanno indotto diversi analisti e investi-
te le infrastrutture a livello di network e di gestione dei
tori a parlare di una nuova età dell’oro dell’It, anche se
dati, non saranno più le stesse. Non appaiono oggi più fan-
vanno rilevate alcune differenze fondamentali rispetto
tascientifiche le previsioni di un mondo post-pc, con tut-
agli anni ‘90. Innanzitutto negli ultimi 15 anni vi è stato
te le conseguenze del caso sul piano degli investimenti.
un forte consolidamento a ogni livello, dall’e-commerce
Non sorprende che una simile rivoluzione abbia co-
alla pubblicità online e alla produzione di hardware. Ciò ha
munque lasciato sul campo vincitori e vinti. Innanzitutto
favorito una manciata di grossi nomi che oggi producono
l’It rimane, per lo sviluppo di software e di design di pro-
profitti, free cash flow e in alcuni casi anche dividendi.
dotti e soluzioni, essenzialmente un’industria statuniten-
L’industria è, come si usa dire, giunta a maturazione. Nel-
se, mentre sul piano dell’hardware hanno compiuto un
lo stesso tempo questo processo è stato però accompagna-
grande salto di qualità i produttori asiatici. In questo am-
to da un enorme sviluppo tecnologico, che ha portato al-
bito la presenza dell’Europa non sembra eccessivamente
la crescita e alla rivitalizzazione di alcuni nomi a scapito di
significativa. Interessante al riguardo appare la parabola
altri. Se nel corso degli anni ‘90 l’e-commerce, la digitaliz-
del colosso della telefonia mobile Nokia, che ha finora tro-
zazione del traffico telecom, la distribuzione via internet
vato difficoltà ad adattarsi al mercato degli smartphone.
FONDI&SICAV/Maggio 2012
«
In questo
ambito la
presenza
dell’Europa non
sembra
eccesivamente
»
significativa
Se andiamo a osservare infatti le quotazioni di borsa,
ovviamente di investimenti enormi in infrastrutture e
si vede che per una Apple che è diventata il titolo a mag-
in software di controllo: basti pensare a tutto il mondo
giore capitalizzazione del mondo o una Samsung entrata
del cloud computing, su cui gli investitori sembrano
a pieno titolo fra i giganti dell’elettronica di consumo, si
riporre grandi aspettative.
ha una Rim o una Lg in crisi, una Microsoft relativamente
Nonostante il processo di maturazione, qualche vec-
meno brillante e Google che, pur ottenendo grande suc-
chio vizio comunque tuttora permane: fra questi le altis-
cesso con il proprio sistema operativo per la mobilità An-
sime valutazioni che alcuni titoli dell’e-commerce presen-
droid, non ha più messo a segno la crescita esplosiva del
tano, per non parlare del mini-boom degli Ipo dei titoli
passato.
legati alla moda del momento, i social media, spesso finiti in maniera non troppo brillante. Da questo punto di vista
TUTTO DIGITALIZZATO
molto si potrà capire dall’ormai imminente quotazione di
Questa rivoluzione tecnologica ha portato a forti cam-
Facebook, il più importante Ipo di un titolo tecnologico dai
biamenti anche nei contenuti della rete con la digitaliz-
tempi di Google nel 2004. Tutto ciò serve a delineare le
zazione di quasi tutto, dai libri alla televisione alla
potenzialità e i rischi nell’investire in questo segmento del-
musica, cui peraltro si è accompagnato un certo decli-
l’economia mondiale: da una parte si tratta di uno dei pochi
no della pirateria. Il fatto di avviarsi verso un mondo
motori di crescita al mondo, equamente distribuita tra l’al-
dove una persona può portarsi in tasca tutti i conte-
tro fra mercati emergenti e sviluppati, dall’altra parte si
nuti di cui ha bisogno, sia a livello ricreativo sia di lavo-
tratta di un mondo in continuo movimento, decisamente
ro, e dove il processo di distribuzione è sempre più cen-
instabile e dove raramente le posizioni di potere vengono
tralizzato e controllato da pochi player, necessita
mantenute a lungo.
FONDI&SICAV/Maggio 2012
17
La grande forza della
information technology
Un settore che
sovraperforma
La classifica dei fondi azionari che investono in It
Perf.
Ytd
Volat. ann.
Ytd
18,6
10,2
33.412.913
16,9
14,3
38.177.255
16,5
14,4
16,2
13,0
17.510.000
15,6
13,8
FR0010271510
56.625
15,5
11,5
Eur
LU0546912030
17.575.231
15,4
11,1
Selector ManaG. Fund W&R Science & Technology A1
Eur
LU0232239375
1.060
14,7
15,2
Fidelity Funds Sicav Global Technology A Dist.
Eur
LU0099574567
398.746.001
14,3
12,3
Vitruvius Sicav Growth Opportunities B Cap./Hedged Euro
Eur
LU0117772870
31.476.479
13,9
9,3
BNP Paribas L1 Equity World Technology Classic/Cap.
Eur
LU0076273605
63.271.348
13,2
9,9
BNP Paribas L1 Equity World Technology N Cap.
Eur
LU0159028090
830.073
12,9
9,9
Eurizon Capital SA EasyFund Equity High Tech R
Eur
LU0114066961
4.431.749
12,8
10,1
BNP Paribas L1 Equity Europe Technology Classic/Cap.
Eur
LU0119121928
1.893.050
12,1
15,6
Franklin Templeton IF Sicav Franklin Technology A Acc.
Eur
LU0260870158
50.944.700
11,8
12,9
AllianceBernstein SA Global Thematic Research Portfolio A
Eur
LU0252218267
10,2
12,2
Eurizon Azioni Tecnologiche avanzate
Eur
IT0001080669
212.146.000
8,0
12,4
BNP Paribas AM Sas BNP Paribas Technologies Cap.
Eur
FR0010077453
132.922.669
7,9
16,1
Oyster Sicav Technology Eur
Eur
LU0107981911
956.972
7,3
9,3
Descrizione
Valuta
Isin
Janus Capital Global Technology A Acc.
Eur
IE0002167009
IT Asset Management IT Technology Global Cap. 1
Eur
LU0100548261
BlackRock Global Funds Sicav BGF World Technology A2 Cap.
Eur
LU0171310443
Raiffeisen Capital Manag. Azionario Tecnologia R Acc.
Eur
AT0000688866
JPMorgan Funds Sicav JPM Europe Technology A Acc.
Eur
LU0210532015
Groupama AM SA Actions Techno Monde N Cap.
Eur
ING (L) Invest Sicav Information Technology P Cap. Hedged
18
Patrimonio
Se analizziamo ciò che c’è da comprare sul mercato,
profondo divario, con molte società consolidate e di gran-
non sorprende vedere che c’è una forte disparità di valu-
di dimensioni che stanno scambiando a valutazioni da un
tazioni: da una parte titoli che presentano quotazioni con-
punto di vista storico molto basse e a sconto rispetto al
tenute (soprattutto colossi ben consolidati del settore),
mercato in generale, nonostante la solida crescita degli
dall’altra growth story che ricordano la bolla degli anni
utili e della liquidità. Per contro, nei settori a crescita più
‘90. Interessante al proposito appare il commento di Je-
veloce, come il cloud computing, le valutazioni sono alte,
roen Brand, industrials, technology & telecom senior in-
rispetto ai trend storici, ma allo stesso tempo va conside-
vestment manager di Ing Investment Management: «Il
rato che sono queste le società che manifesteranno la cre-
settore nel suo complesso presenta valutazioni attraenti,
scita più forte nei prossimi anni».
dato che le compagnie più grandi hanno prezzi relativa-
Interessante il ragionamento di Dennis Montagna, del
mente bassi. Le quotazioni, in questo senso, sono interes-
desk azioni Nord America di Arca sgr, che inquadra l’an-
santi anche nei settori ciclici del comparto, come l’indu-
damento attuale della tecnologia rispetto al passato e al
stria dei chip. Comunque, c’è un profondo gap tra diversi
resto del mercato: «Guardando le valutazioni nel loro con-
segmenti: cloud computing e social media presentano al
testo storico, il multiplo P/E del settore tecnologico è mol-
contrario valutazioni altissime».
to basso e ha valutazioni paragonabili a quelle degli anni
Sulle stessa lunghezza d’onda anche l’analisi di Brad
1997/1998 prima della formazione della bolla Internet. Se
Slingerlend, portfolio manager di Janus Global Techno-
lo si raffronta con il mercato azionario complessivo, tro-
logy Strategy: «Il settore It presenta al momento un
viamo che la tecnologia è forse ancora più attraente in
FONDI&SICAV/Maggio 2012
Fonte: www.fondionline.it
Sharpe
Ytd
Perf.
1 anno
Volat. ann.
1 anno
Sharpe
1 anno
Perf.
3 anni
Volat. ann.
3 anni
Sharpe
3 anni
Perf.
5 anni
Volat. ann.
5 anni
Sharpe
5 anni
0,6
-2,1
22,6
0,0
62,6
21,4
0,1
19,7
25,5
0,0
0,4
4,1
23,8
0,0
77,3
20,1
0,1
0,5
23,5
0,0
0,4
7,0
21,3
0,0
61,1
19,7
0,1
5,2
22,3
0,0
0,4
16,3
21,0
0,1
54,1
18,6
0,1
-0,9
23,4
-0,0
0,4
-6,1
24,2
-0,0
73,3
22,7
0,1
1,4
24,7
0,0
0,5
11,2
17,8
0,1
56,6
17,3
0,1
11,5
19,6
0,0
0,5
6,0
20,0
0,1
70,0
20,1
0,1
24,7
24,3
0,0
0,5
4,3
23,0
0,0
52,5
19,8
0,1
3,9
21,6
0,0
0,4
12,8
20,3
0,1
63,8
18,5
0,1
19,4
21,4
0,0
0,5
4,7
20,9
0,0
66,7
19,4
0,1
29,4
20,2
0,0
0,5
12,0
18,6
0,1
56,3
18,2
0,1
10,5
20,8
0,0
0,5
11,2
18,6
0,1
53,0
18,2
0,1
0,5
15,4
17,8
0,1
56,3
17,6
0,1
7,4
20,5
0,0
0,3
-10,4
25,9
-0,0
48,6
23,4
0,1
-25,5
26,6
-0,0
0,3
11,0
22,3
0,1
81,2
20,4
0,1
43,5
23,0
0,0
0,3
-8,4
23,2
-0,0
46,4
20,2
0,1
0,2
12,8
16,6
0,1
44,9
15,3
0,1
1,7
17,8
-0,0
0,2
-12,9
25,5
-0,1
17,0
23,1
0,0
-35,7
27,4
-0,0
0,1
-6,3
24,9
-0,0
termini di valutazione in confronto agli altri settori. In
dendo come forma di ricompensa agli azionisti di lunga
particolare, sul piano puramente valutativo, i semicondut-
data. Dopo essere già cresciuti significativamente nell’ul-
tori e il segmento internet appaiono particolarmente a
timo decennio, i dividendi nel settore tecnologico Usa so-
sconto sulla loro media storica, mentre i servizi e i telco
no quindi destinati ad aumentare in futuro. Solo il 17,9%
equipment sono quelli più cari».
delle società del settore presenti nell’S&P500 aveva paga-
Complessivamente, comunque, si tratta di un compar-
to un dividendo nel 2002, mentre nel 2011 la percentuale
to, o di una serie di comparti, ormai giunto a maturazio-
è arrivata al 53,5% (fonte: Factset Dividend Quarterly, 23
ne, almeno per i nomi più blasonati, con però ancora buo-
marzo, 2012). Inoltre, delle 31 società che hanno già pa-
ne prospettive di crescita ed elevata solidità finanziaria.
gato dividendi nel 2012, otto sono gruppi It».
Interessanti ad esempio le considerazioni di Peter Vander-
Punta su una relativa sovraperformance anche Frede-
lee, co-manager di Legg Mason Us Equity Income Fund
ric Fayolle, gestore di Dws Investments: «I titoli It nel
di ClearBridge advisor, del gruppo Legg Mason: «C’è sta-
complesso non appaiono costosi, sia se si guarda la loro
to un cambio di concezioni radicale nella Silicon Valley ne-
storia in particolare, sia rispetto al mercato in generale.
gli ultimi dieci anni. Pagare un dividendo non viene più ne-
Però si deve riconoscere che la crescita del fatturato del
cessariamente considerato come un segnale che i tuoi
comparto nel suo complesso non è più di diverse volte su-
giorni migliori siano alle spalle. Anzi, ora viene considera-
periore alla media del mercato come in passato. Comun-
to come un segnale di forza finanziaria, dato che sempre
que, anche in questi termini, il settore non sembra troppo
più aziende tecnologiche abbracciano il concetto di divi-
caro, considerando le sue prospettive di crescita di fattu-
FONDI&SICAV/Maggio 2012
19
La grande forza della
information technology
Un settore che
sovraperforma
Se torna l’avversione al rischio
Per alcuni l’high-tech
è quasi un bene rifugio
D
i fronte ad aspettative non certo eccessivamente
settore in caso di bear market». Non manca però anche chi
prudenziali, viene da chiedersi come si potrebbero
ritiene che la tecnologia sia entrata in un superciclo di
comportare i titoli tecnologici in una rinnovata fase di risk
trasformazioni tecnologiche epocali, unite a una più oculata
aversion. È infatti interessante notare che Apple, ormai il vero
gestione aziendale, che dovrebbero rendere questa tipologia
benchmark della tecnologia, se non dell’intero mercato
di azioni quasi un bene rifugio nei momenti di crisi. Brand, di
azionario Usa (vista la capitalizzazione e la diffusione nei
Ing Investment Management, fa notare: «Sia la stabilità dei
portafogli azionari istituzionali), ha vissuto nel non facilissimo
budget tecnologici a livello corporate sia la forte domanda di
mese di aprile una correzione di circa il 10% dai massimi,
apparecchi consumer oriented come smartphone e tablet,
prima di riprendersi grazie allo strepitoso trimestre registrato.
sarà di grande aiuto per la crescita degli utili del settore. Se
In questo caso sembrano prevalere due diverse filosofie, con
associamo queste considerazioni ai livelli di valutazione
alcune sfumature nel mezzo. Vi è infatti chi ritiene che
corrente, se ne deduce che il comparto It dovrebbe riuscire a
comunque l’hi tech continui a presentare un forte beta e
offrire performance relativamente migliori in una eventuale
un’elevata ciclicità, ragion per cui in una fase di avversione al
nuova fase di risk aversion».
rischio le difficoltà sarebbero pesanti. Per Montagna di Arca
Nel mezzo non manca chi vede anche qui una biforcazione fra
sgr, «la tecnologia è un settore ciclico e ha un beta superiore
titoli con maggiore storia alle spalle e caratteristiche più
al mercato, quindi è difficile avere una sovraperformance del
value e nomi genuinamente growth. Ciò che è interessante è
rato e di profitto, certamente maggiori se comparate al re-
contrasto con i multipli estremi che gli investitori piazza-
sto del mercato. Le mega-cap tech sono i titoli tecnologi-
no su aziende del cloud come Salesforce.com».
ci meno costosi, mentre temi caldi come il cloud computing e internet marketing sono i più cari».
Nel complesso l’ottimismo continua a prevalere, anche a
causa dell’impressione che sotto sotto gli investitori non si
fidino ancora del tutto di questo complesso di azioni, viste le
20
LA SFIDA EPOCALE DEL CLOUD COMPUTING
bruciature ustionanti del passato, elemento che tiene le va-
L’elemento però da tenere presente è che i titoli con carat-
lutazioni tutto sommato contenute. Bolko Hohaus, gestore
teristiche maggiormente value si trovano in quei compar-
del fondo Lo Funds Technology di Lombard Odier Im, spie-
ti ritenuti più a rischio di subire conseguenze negative a
ga: «Il settore sta scambiando a multipli in linea con l’S&P
causa delle trasformazioni tecnologiche in atto. William
500, cioè 14x per il 2012, il che significa che non vengono
Warren, analista di Threadneedle, afferma: «Molte aree
adeguatamente prezzate le prospettive future, se si compie
dell’It, particolarmente alcune large cap, sono valutate
una comparazione con il mercato in generale. Il segmento
convenientemente. In alcuni casi ciò è dovuto alla perce-
più conveniente è quello dell’elettronica per ufficio (P/E
zione che queste società si trovino di fronte a sfide epoca-
=7x), mentre il software per soluzioni internet è il più costo-
li come il cloud computing, che potrebbe erodere la do-
so (PE=20x)». La normalizzazione complessiva di tutto l’in-
manda per i prodotti It più tradizionali, piuttosto che l’in-
sieme, nonostante qualche valutazione stravagante, viene
vasione del mercato pc da parte dei tablet. Così, le valuta-
sottolineata anche da Johan Van der Biest, It equity analy-
zioni di Microsoft, Cisco, Emc e Oracle sono nettamente in
st di Dexia Asset management: «Un altro modo di guardare
FONDI&SICAV/Maggio 2012
la differenza nelle previsioni fra chi ritiene che, come negli scorsi
al rischio ci si aspetterebbe, da un lato, che le società più solide
anni, il growth terrà meglio, sostanzialmente per scarsità di
con entrate stabili riescano a offrire una performance
opzioni di investimento che offrono vero potenziale di crescita, e
relativamente migliore grazie al flight to quality. D’altro lato,
chi invece punta su un approccio più difensivo. Nel primo ambito
però, il settore It comprende molte società con un P/E elevato
troviamo ad esempio Slingerlend, di Janus Funds: «Data la
che stanno crescendo abbastanza velocemente e che possono
fragilità della crescita nella corrente fase del ciclo economico
continuare a farlo anche durante eventuali crisi economiche. Nel
globale, le azioni tecnologiche a crescita veloce probabilmente
corso di periodi di avversione al rischio questo tipo di titoli spesso
potrebbero sovraperformare in una rinnovata fase di avversione
va sotto pressione nel breve termine, a causa dei timori in merito
al rischio; i titoli hi tech a crescita più lenta sono invece più
al P/E, ma spesso brillano sul lungo termine, poiché i loro modelli
ciclici, ma stanno scambiando a multipli relativamente difensivi».
di business rivelano i loro meriti».
Fra coloro che sono un po’ più difensivi, almeno nel breve,
Infine un quadro di sintesi arriva da Sanjay Jhaveri, head
troviamo Grant Bughman, client portfolio manager di Ubs Usa
global equities research di Vontobel Asset Management: «Il
Growth di Ubs Global Asset Management: «È difficile
settore hi-tech è in una posizione davvero forte in termini di
generalizzare sul settore It a livello complessivo, poiché include
bilanci e flussi di cassa. Dovrebbe offrire risultati positivi
società molto diverse e in differenti stadi di crescita che
indipendentemente dalle condizioni di mercato, almeno finché
scambiano a valutazioni diverse. In una nuova fase di avversione
Apple continuerà ad andare bene».
alle valutazioni è quello storico: il premio che negli anni gli
trebbero rivelarsi troppo ottimiste, se la situazione macro
investitori hanno pagato per le azioni hi tech è quasi comple-
non migliorasse significativamente. Se così non fosse, una
tamente scomparso. A livello di singoli sottocomparti, si può
stima di crescita degli utili del 10% sarebbe più realistica».
osservare che le valutazioni si sono normalizzate dopo i si-
Non dissimile anche il quadro delineato da Sanjay
gnificativi livelli di premio e sconto del 2009. Il software con-
Jhaveri, head global equities research di Vontobel Asset
tinua a scambiare con un piccolo premio, se paragonato con
Management: «Come noto, non ci concentriamo sugli uti-
la valutazione media dell’It, mentre semiconduttori e
li, di regola, ma una stima approssimativa potrebbe essere
hardware scambiano con un marginale sconto».
di una crescita intorno al 10%».
Se andiamo poi a vedere nel concreto quale tipo di cre-
Come si può capire da questi pareri, spesso discordan-
scita dei profitti ci si attende nel 2012, si vede che il consen-
ti, l’information technology appare oggi uno scrigno di op-
sus prevede incrementi ben superiori al resto del listino. Per
portunità e pericoli, fra aziende ben gestite e ricche, ma a
Brand di Ing Investment Management, «il consensus si atte-
rischio di rapida e imprevedibile obsolescenza, nuovi colos-
sta a circa il15% di crescita degli utili». Non manca qualche
si dalla crescita esplosiva, ma che rischiano di indurre gli
nota di cautela, soprattutto da parte di Van der Biest, di
investitori a concentrare eccessivamente le proprie posi-
Dexia Asset Management: «Il consensus delle aspettative di
zioni, e nuovi gruppi dai paradigmi di business prometten-
crescita degli utili per l’Msci Ac world It per il 2012 si atte-
ti, ma non ancora testati. Comunque sia, dalle sorti di tut-
sta intorno al 16%, così come molti si attendono il 16% an-
to questo complesso dipenderà una fetta gigantesca del-
che per il 2013. Si tratta però di stime bottom-up, che po-
l’economia mondiale.
I
FONDI&SICAV/Maggio 2012
21
La grande forza della
information technology
Su quali sottosettori
puntare
Una rivoluzione
in atto
I cambiamenti in corso nell’high tech sono profondi e l’arrivo di tablet e
smartphone ha profondamente mutato le prospettive di diverse aziende. In molti
campi le opportunità di crescita appaiono interessanti, specie nei mercati
emergenti nei quali lo spazio da conquistare è ancora enorme. Ma soprattutto
gestori e investitori dovranno avere la capacità di scegliere le storie di maggiore
successo e avvenire. E non sarà del tutto semplice
e si esamina la componente investimenti in ge-
S
questo ambito pochi sembrano prevedere sfracelli, vista la
nerale del Prodotto interno lordo, grandi se-
cautela che le grandi aziende sembrano mostrare. In que-
gnali di entusiasmo non sembrano esserci, sia
sto contesto, però, i budget It sembrano parzialmente pro-
nelle economie relativamente più prospere, sia
tetti, grazie a un vantaggio fondamentale: il contributo
in quelle in recessione. Governi con pochi mar-
che forniscono all’aumento della produttività. Grazie infat-
gini di manovra e aziende ricche, ma riluttanti a investire
ti agli enormi progressi dell’information technology di que-
dopo la crisi del 2008-2009, contribuiscono a tenere a fre-
sti anni, molte società si sono messe in grado di ridurre in
no l’espansione del capex. Vista l’importanza che il mondo
maniera più o meno permanente il proprio organico. Se
aziendale riveste nel diffondere le innovazioni tecnologi-
questo fenomeno rende molto difficile tornare ai ritmi di
che, sia sul piano infrastrutturale sia di soluzioni software,
creazione dei posti di lavoro pre-crisi, contribuisce però in
appare cruciale per gli investitori prevedere come potrà
maniera non indifferente a mantenere elevata la crescita
evolversi questo importante segmento della domanda. In
dei profitti societari.
I
Gli investimenti aziendali
Una crescita robusta
22
on sorprende dunque che molti prevedano un di-
N
aziende dovrebbero registrare una crescita robusta, anche
screto andamento delle spese per investimenti
se assolutamente non paragonabile a quanto verificatosi
tecnologici a livello corporate. Indicativo al pro-
nei tardi anni ‘90. Gli investitori si possono attendere un
posito il quadro delineato da Frederic Fayolle, gestore di
incremento di uno o due punti percentuali al di sopra del-
Dws Investments in ambito tecnologico: «I budget It delle
la crescita del Pil. Però le voci di spesa includono investi-
FONDI&SICAV/Maggio 2012
«
»
Cloud computing è diventato nel corso degli anni un termine ombrello che indica una serie di
soluzioni a livello di software e hardware per centralizzare sempre più diverse funzioni It
menti in prodotti e servizi sviluppati internamente: questa
parte del leone, anche a fronte di investimenti complessi-
componente viene però gradualmente sempre di più rim-
vi non particolarmente entusiasmanti.
piazzata da soluzioni offerte da parti terze. Pertanto la do-
Cloud computing è diventato nel corso degli anni un
manda di prodotti venduti da terzi, elemento fondamen-
termine ombrello che indica una serie di soluzioni a livel-
tale per sostenere i fatturati delle aziende tecnologiche,
lo di software e hardware per centralizzare sempre più di-
dovrebbe crescere». Interessante appare verificare su qua-
verse funzioni It, che vengono fornite ai clienti su richie-
le tipo di servizi e prodotti dovrebbe concentrarsi la do-
sta. Lapidario sull’argomento sembra Dennis Montagna, di
manda aziendale. In questo ambito, sia per quanto riguar-
Arca sgr: «Il tema del cloud computing è sicuramente do-
da le imprese che offrono contenuti e servizi su internet,
minante, sia per le applicazioni rivolte esclusivamente al-
sia per i gruppi che operano in altri ambiti economici, sem-
l’azienda o in ambito private, sia per le possibilità che of-
brano tutti concordi nel vedere il maggiore potenziale di
fre nello sviluppo di applicazioni per i social network e l’e-
crescita nella gestione, nell’analisi e nella trasmissione di
commerce, ovvero la parte public/social».
una sempre più enorme mole di dati. In particolare sem-
Interessante appare anche il ragionamento di Johan Van
brano le tecnologie legate al cloud computing a fare la
der Biest, di Dexia Asset management: «Le stime di crescita
FONDI&SICAV/Maggio 2012
23
La grande forza della
information technology
Su quali sottosettori
puntare
degli investimenti aziendali in information technology varia-
Una simile, epocale trasformazione offre non poche
no da una percentuale del 2% a una del 6%, a seconda di
occasioni, come giustamente ricorda Bolko Hohaus, gesto-
quale scenario economico ci si attenda. In tutte le ricerche
re di Lombard Odier Im: «Le aziende negli Usa e in altre
condotte su campioni di Cio (Chief information officer, n.d.r.)
parti del mondo hanno molta liquidità da investire. Il pros-
le aree su cui dovrebbe concentrarsi la spesa sono quelle del-
simo trend su cui puntare è quello del cloud computing,
l’ammodernamento dei data center, soprattutto nell’ambito
ad esempio nell’ambito della fornitura di servizi via inter-
del cloud computing e delle soluzioni software adatte a que-
net. In questo campo molte cose si stanno attualmente
sto paradigma, come il Saas (software as a service, n.d.r.). In-
muovendo e ci sono diverse opportunità».
crementi si dovrebbero registrare anche nel campo degli in-
Ciò che gli investitori non possono però dimenticare
vestimenti in sicurezza e nell’ottimizzazione dei network». Un
è che l’It per sua natura è un comparto dove prodotti,
ragionamento simile, che ben evidenzia la duplice natura di
servizi e cicli tecnologici hanno spesso una vita molto
un mercato ipercompetitivo e altamente distruttivo dello sta-
breve. Di conseguenza è difficile difendere posizioni con-
tus quo, arriva anche da Jeroen Brand, di Ing Investment Ma-
solidate e margini di profitto. Non a caso Brad Slinger-
nagement: «Ci aspettiamo che i budget It rimangano stabili.
lend, di Janus Funds, afferma: «Nei prossimi anni i dipar-
Le priorità stanno cambiano chiaramente in direzione del
timenti tecnologici delle aziende dovrebbero riorientare
cloud computing e di tutti i prodotti e servizi necessari per ac-
sempre più gli investimenti verso la virtualizzazione dei
compagnare questo fenomeno. Pensiamo ad esempio agli in-
propri data center e verso il cloud computing. Molti inve-
vestimenti in data storage, in hardware per i network e per la
stitori ritengono di potere ottenere forti risparmi, dal
mobilità. Lo scopo è di permettere alle aziende di essere mag-
momento che l’hardware diventa in misura crescente un
giormente flessibili: le spese in It, tra l’altro, stanno diventan-
mercato di beni a basso valore aggiunto, da potere inve-
do più efficienti dal momento che questi nuovi trend permet-
stire invece nel software». Anche in quest’ambito dunque
tono di sviluppare ulteriori riduzioni di organico e di spese per
ci sarà una lotta spietata destinata a lasciare diversi vin-
tecnologie del passato quali i desktop».
citori e ancora più vinti.
I
Il settore consumer
Puntare sulla mobilità
24
e ci spostiamo nell’ambito consumer, i discorsi fatti
S
to cogliere i cambiamenti in corso, in primis Apple e azien-
per il mondo aziendale valgono in misura ancora
de come Google e Samsung. Nel campo di smart e tablet
maggiore. Nel corso degli ultimi anni si è avuto un
ormai si sta affermando un duopolio fra Apple, con il suo
enorme cambiamento tecnologico, che ha portato a un
ecosistema di software e contenuti proprietari, e il model-
vero e proprio sisma tellurico di paradigma. Si sono sem-
lo relativamente più open dell’Android di Google, che fi-
pre più affermati strumenti che permettono una maggio-
nora ha trovato in Samsung il proprio supporto hardware
re mobilità di contenuti e servizi, quali smartphone e ta-
di maggiore successo. Restano ancora da verificare le pro-
blet, a discapito dei vecchi network che vedevano il vec-
spettive di successo dell’alleanza fra Nokia e Microsoft per
chio pc come punto di consegna al consumatore finale. Ciò
costruire un terzo ecosistema concorrente.
ha facilitato l’enorme crescita dell’e-commerce, soprattut-
Ciò su cui tutti sembrano d’accordo è che la rivoluzio-
to nel campo della distribuzione di prodotti multimediali,
ne della mobilità a livello di hardware consumer sembra
e di nuovi modelli di comunicazione, quali gli ormai onni-
ancora in corso e che le prospettive di crescita possono es-
presenti social network. In questo ambito i colossi della
sere davvero notevoli. Indicativo il quadro tratteggiato da
precedente ondata tecnologica consumer, come Microsoft,
William Warren, analista di Threadneedle specializzato sul-
Intel, Rim e Nokia, si sono trovati in difficoltà, mentre so-
l’azionario tecnologico globale: «Nel segmento degli
no cresciuti enormemente gruppi che meglio hanno sapu-
smartphone c’è ancora spazio per aumentare in maniera
FONDI&SICAV/Maggio 2012
sostanziale il livello di penetrazione, in particolar modo
cano, anche se c’è chi ricorda la spietata concorrenza, ti-
nell’area di mercato a prezzi più contenuti. Ogni anno ven-
pica del mondo dell’information technology. Frederic
gono ancora venduti centinaia di milioni di telefoni stan-
Fayolle, gestore di Dws Investments, afferma: «Smartpho-
dard: è ragionevole attendersi che questi nei prossimi due
ne e tablet rimangono interessanti, in quanto il grado di
anni verranno rimpiazzati da smartphone. Per quanto ri-
penetrazione deve ancora raggiungere livelli significativi
guarda i tablet, invece, a mala pena si è toccata la super-
nei paesi emergenti, che comunque presentano tassi di
ficie del mercato potenziale. Ritengo che questo sia un
crescita molto elevati. È però fondamentale scegliere i pro-
mercato che possa avere caratteristiche di “diversi oggetti
duttori giusti, in quanto la competizione è molto elevata».
per utente”, in particolar modo sui mercati sviluppati. Fra
Se cloud computing e dispositivi consumer raccolgono
smart e tablet penso perciò che Apple metterà a segno un
forti sostegni, anche nell’ambito dei contenuti non manca
livello di utili incredibile nei prossimi anni, tale da sorpren-
l’ottimismo. Rispetto a qualche anno fa, infatti, la penetra-
dere persino l’analista più ottimista. Anche Samsung trarrà
zione e la diversificazione dell’e-commerce sono cresciute
vantaggio da questo trend».
in maniera enorme: basti pensare alle botte assestate a in-
Naturalmente una crescita ancora più esplosiva do-
dustrie tradizionali quali la musica e la televisione. Anche
vrebbe verificarsi sui mercati emergenti: basti pensare alle
comparti a contenuto tecnologico più elevato, come le
difficoltà evidenziate nell’ultima trimestrale da Nokia, per
console portatili per videogiochi, stanno cominciando a
il momento debole nel comparto smart e tablet, che sta ve-
subire la concorrenza dei mercati di app su dispositivi mo-
dendo una rapida migrazione in massa verso questi dispo-
bili. Non sorprende dunque che, nonostante la crescita de-
sitivi proprio nei mercati emergenti dove la società aveva
gli ultimi anni, vi sia ancora spazio per ulteriori incremen-
un punto di forza. In questo ambito le occasioni non man-
ti: nell’e-commerce di nuova generazione sembra credere
FONDI&SICAV/Maggio 2012
25
La grande forza della
information technology
Su quali sottosettori
puntare
Grant Bughman, di Ubs Asset Management: «Siamo posi-
che potrà premiare i propri azionisti a lungo termine».
zionati per partecipare alla crescita dell’e-commerce, del-
Addirittura entusiasta appare Brad Slingerlend, di Ja-
le applicazioni per dispositivi mobile e del cloud compu-
nus Funds: «Con l’avvento degli smartphone, i consumato-
ting. Molte delle migliori società in questi ambiti non be-
ri praticamente si possono portare il mondo in tasca, con
neficiano solo di un trend di crescita secolare, ma hanno
un sempre maggiore accesso a contenuti premium quali vi-
anche significativi vantaggi competitivi e tecnologici che
deogiochi e show televisivi. Ci aspettiamo che questo trend
consentiranno loro di conquistare quote di mercato rispet-
vada a influire su ogni settore dell’economia nei prossimi
to ai competitor. Questo tipo di società è esattamente ciò
anni, in maniera tuttora inaspettata».
I
I social media
Monetizzazione agli albori
olti, non sorprendentemente, continuano a
puntare anche sui social media, nonostante il
M
lunghezza d’onda anche Fayolle di Dws Investments: «I
contenuti online, sia che si tratti di video o di social
sospetto che questi ultimi siano in una bolla
networking, continuano a vivere una fase di boom con
impressionante, in attesa dell’evento fondamentale per
tutte le opportunità pubblicitarie a esso associate, dal mo-
questo segmento, cioè l’Ipo di Facebook. Il ragionamento
mento che l’advertising targetizzato offre un valore mol-
è che l’uso dei social è riuscito a mobilitare un’enorme
to elevato agli inserzionisti. Anche l’e-commerce continua
quantità di persone sulla terra, con una crescita ancora più
a svilupparsi in maniera rapida, catturando una quota
impressionante sui mercati emergenti, ma il processo di
sempre maggiore degli acquisti dei consumatori».
monetizzazione di questo traffico è ancora agli albori. An-
Interessante appare anche il commento di Johan Van
che in questo caso la spinta verso la mobilità, con il suo co-
der Biest, di Dexia Asset management, che indica alcune
rollario di tecnologie di geo-localizzazione, potrebbe por-
possibili scelte per investire su questo trend, puntando su
tare a profonde trasformazioni in interi comparti preesi-
un mix di aziende affermate ed emergenti, in un ambito
stenti, nello specifico in ambito pubblicitario. Di ciò sem-
caratterizzato da un grado di competizione elevatissimo:
bra essere convinto Warren di Threadneedle: «Il processo di
«Riteniamo che i social media e gli strumenti che forni-
monetizzazione dei social media è appena iniziato. Que-
scono accesso a essi continueranno nella loro traiettoria
st’ultimo trasformerà completamente il mercato pubblici-
di crescita nei mercati sviluppati e ancor di più in quelli
tario rispetto a come lo conosciamo oggi». Sulla stessa
emergenti. Si tratta di un universo di investimento che
sta cambiando molto rapidamente: chiaramente non tutti
i nomi che sono oggi attivi nei social o nella produzione
di oggetti, quali smart e tablet, risulteranno cavalli vincenti. È quindi molto importante essere selettivi nello scegliere le azioni su cui investire. Attualmente preferiamo
sfruttare il tema dei social media con titoli come Google,
Ebay, Shutterfly e Linkedin, anche se quest’ultima azione
è alquanto cara. Nei prodotti di consumo pensiamo che
Apple e Samsung risulteranno i grandi vincitori». Non
manca infine chi ritiene le valutazioni attuali decisamente elevate per un investimento prudenziale. Per Sanjay
Jhaveri, di Vontobel Asset Management, «a nostro avviso
le azioni dei social media sono sopravvalutate e preferiamo stare lontani».
26
FONDI&SICAV/Maggio 2012
I
Altre opportunità
Non mancano le nicchie
ppare dunque fondamentale per gli investitori in
A
che un trend in divenire potenzialmente fondamentale sia
ambito It riuscire a cogliere quei segmenti e quel-
quello dell’abbassamento dei margini dei venditori di tele-
le tendenze su cui le attenzioni degli investitori
com equipment. Nel lungo periodo, infatti, l’impatto sui
non sono ancora ossessive. Da questo punto di vista qual-
prezzi da parte di produttori a basso costo come Huawei
che idea interessante fra analisti e investitori si trova. Je-
sarà significativo. Nel frattempo OpenFlow, un nuovo stan-
roen Brand, di Ing Investment Management, afferma: «Fra
dard basato su un’architettura aperta per i network di tele-
i comparti non ancora al centro dell’attenzione punterem-
comunicazioni e datacenter, sta passando da progetto in
mo sui network di nuova generazione. Il movimento verso
fase di ricerca scientifica a tecnologia usata nelle nuove so-
architetture cloud e il sempre maggiore uso di dispositivi
luzioni offerte sul mercato. L’industria dell’equipment per
mobili porta naturalmente a una forte crescita del traffi-
network al giorno d’oggi mi rammenta quella dei server in-
co. Mentre finora gli investitori si sono focalizzati su smart
torno al 2000: piena di soluzioni proprietarie, priva di fles-
e tablet, o sul software di supporto, si sono in qualche ma-
sibilità e dai prodotti eccessivamente costosi. Mi ricordo
niera dimenticati del fatto che anche i network per soste-
che nel 2000 molti analisti mi dicevano che Linux non sa-
nere il tutto dovranno essere aggiornati».
rebbe mai stato utilizzato come sistema operativo per i ser-
Questo tema viene lambito anche da Dennis Monta-
ver, mentre i prodotti con sistemi operativi proprietari, co-
gna, di Arca sgr, che però punta sull’alto spettro di pos-
me quelli offerti da Sun Microsystems, avrebbero continua-
sibilità che offrono le tecnologie laser: «Le aziende che
to a dominare il mercato per molti anni. Penso che i player
costruiscono e commercializzano laser riservano probabil-
maggiori del settore del networking, nomi come Cisco, Ju-
mente interessanti opportunità, grazie alla possibilità di
niper e Alcatel, dovranno sviluppare il prima possibile stra-
poterli impiegare in molti ambiti, dalle telecomunicazio-
tegie per adattarsi ai cambiamenti in atto».
ni, alla illuminazione, dalla lavorazione di materiali al
campo medico».
Tutto ciò fa capire che, nonostante la crescita complessiva sia fenomenale, investire nel variegato mondo del-
Infine interessante, nell’ambito del networking, anche
l’It è un compito difficilissimo, in un mondo dove nulla ri-
l’analisi di Warren di Threadneedle, che vede pure in questo
mane fermo e dove i campioni di ieri rischiano di diventa-
comparto un’ondata di cambiamenti enormi: «Pensiamo
re i dinosauri di oggi.
I
FONDI&SICAV/Maggio 2012
27
Etf
L’India
Cinque strumenti per
andare a Mumbai
Per investire in questo paese in grande sviluppo, che in 40 anni dovrebbe diventare
la prima economia mondiale, ci sono sul segmento EtfPlus di Borsa Italiana alcuni
Exchange traded fund che replicano indici collegati ai principali titoli del National
Stock Exchange of India. Ma non tutti fanno capo agli stessi benchmark
e intorno al 2020 è previsto il sorpasso dell'eco-
S
di Dario Palladini
me questi cinque paesi hanno il 43% della popolazione
nomia cinese su quella Usa, circa trent'anni do- [email protected] mondiale e rappresentano il 20% dell'economia del pianepo (quindi verso il 2050) ci dovrebbe essere il
ta, nonché il 56% della crescita del Pil nel 2012, secondo
superamento della Cina da parte dell'India:
le stime del Fmi.
stando infatti a quanto afferma il Wealth re-
L'indice Bse Sensex, che il 22 aprile 2002 era a quota
port 2012 di Knight Frank e Citi Private Bank, intorno alla
3.371,70, il 23 aprile di quest'anno (esattamente dieci anni
metà del XXI secolo l'economia indiana produrrà ricchezza
dopo) superava 17.000 punti (17.096,68, per la precisione),
per 86.000 miliardi di dollari, mentre il prodotto interno
con un balzo in avanti decennale pari a + 407%. Sebbene
lordo di Pechino sarà più o meno di 80.000 miliardi di dol-
negli ultimi 30 mesi l'indice abbia avuto di fatto, con un'e-
lari (la previsione per gli Stati Uniti alla stessa data è di cir-
levata volatilità, una crescita pari a zero (attualmente si
ca 39.000 miliardi di dollari).
trova agli stessi livelli dell'autunno 2008), le prospettive di
L'India si avvia dunque a diventare, nei prossimi quarant'anni, la prima economia del mondo e nel frattempo
sta acquisendo sempre più la consapevolezza del proprio
ruolo nello scacchiere geopolitico internazionale.
sviluppo dell'economia reale del paese fanno ben sperare
per una ripresa del trend di espansione nei prossimi anni.
Per potere beneficiare dei progressi dell'India è possibile usufruire di alcuni strumenti, presenti sul segmento
Recentemente a New Delhi si è tenuto un summit che
EtfPlus di Borsa Italiana, che hanno come sottostante un
ha visto impegnati i paesi cosiddetti Brics (Brasile, Russia,
paio di indici legati all'andamento della Borsa di Mumbai.
India, Cina e Sudafrica): ciò che è uscito dall'incontro del
28
29 marzo nella capitale indiana è la richiesta, pur senza
SOPRATTUTTO FINANZA E IT
mettersi in contrapposizione con Usa, Europa e Giappone,
Cominciando dalla casa francese Lyxor Asset Manage-
di dare più spazio ai paesi emergenti nelle istituzioni del-
ment, troviamo il Lyxor Etf Msci India, che ha come indi-
la governance globale; in particolare, si auspica una rifor-
ce di riferimento l'Msci Daily Tr Net Emerging Markets In-
ma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ten-
dia. Il fondo transalpino, armonizzato secondo la normati-
ga conto delle potenze emergenti. C'è poi un progetto per
va Ucits IV, è quotato dal 7 novembre 2006 (su Borsa Ita-
la creazione di una banca per la crescita macroeconomica
liana dal 24 gennaio 2007) e sinora ha raccolto capitali per
dei paesi emergenti (una sorta di Bei rappresentativa de-
oltre 1,1 miliardi di euro. All'interno del portafoglio del
gli interessi dei cinque stati coinvolti nell'iniziativa). Insie-
prodotto denominato in dollari Usa (attenzione quindi al
FONDI&SICAV/Maggio 2012
«
L’indice Bse
Sensex che il 22
aprile 2002 era a
quota 3.371,70,
il 23 aprile di
quest’anno era a
17.096,68, con un
»
balzo decennale
del 407%
cambio euro/dollaro) ci sono al momento 71 titoli, appar-
2%. L'Etf, che ha un Total expense ratio annuo dello 0,80%,
tenenti in via preminente al settore finanziario o all'infor-
ha chiuso il 2010 con +28,32% e il 2011 con -35,58%. Co-
mation technology. La ripartizione per comparti vede infat-
me il prodotto visto in precedenza, anche questo presenta
ti al primo posto proprio la finanza (26,23%) e l'It (17,03%),
un rischio correlato alle valute, legato essenzialmente al
seguite dall'energetico (12,33%) e dalle materie prime
fatto che i titoli che compongono il sottostante sono de-
(9,95%). Rilevante anche il peso del comparto industriale,
nominati in rupie indiane. Il rischio liquidità è inoltre mag-
con il 9,56% sull'intero paniere. L'Etf ha un costo annuo di
giore, dal momento che l'Etf di Amundi mostra volumi di
gestione dello 0,85% ed è a capitalizzazione dei dividendi.
intermediazione decisamente inferiori rispetto all'omologo di Lyxor. In questo caso poi è presente anche il rischio
REPLICA SINTETICA
di controparte legato al contratto swap.
Un altro tracker francese viene proposto agli investitori italiani da Amundi Asset Management/Amundi Etf: si tratta del-
A CAPITALIZZAZIONE DEI PROVENTI
l'Amundi Etf Msci India, che condivide con il competitor lo
Credit Suisse propone ai risparmiatori del Belpaese il Cs Etf
stesso benchmark composto da 71 titoli azionari della borsa
(Ie) On Msci India: il sottostante è sempre l'Msci India Net
di Mumbai. Il prodotto, lanciato il 26 febbraio 2009, è quota-
Usd, un indice ponderato sulla capitalizzazione di mercato
to su Borsa Italiana dal 9 marzo 2010. La metodologia di re-
corretta per il flottante, che ha l'obiettivo di rappresentare
plica è quella sintetica, ossia l'andamento del sottostante vie-
l'85% del mercato azionario di Mumbai. Anche questo stru-
ne replicato, per l'appunto, tramite un contratto swap stipu-
mento è swap-based, ossia a replica sintetica. Conforme al-
lato con Crédit Agricole. Nel portafoglio collaterale a garan-
la direttiva Ucits e caratterizzato da un Ter annuo dello
zia sono presenti titoli di importanti aziende europee (France
0,75%, il fondo è denominato in dollari e vanta un capita-
Télécom, Siemens, Total, Sanofi, Enel, Nokia, Allianz, Bnp Pa-
le superiore a 45 milioni. Lanciato sulla borsa svizzera alla
ribas, Carrefour, Generali e altri). Al 17 aprile di quest’anno il
fine dell'agosto 2010 e successivamente sulle altre princi-
fondo passivo aveva un patrimonio di 57 milioni di euro circa
pali piazze finanziarie europee (su Borsa Italiana il 15 set-
(i dati a fine mese riducono però la cifra tra 50 e 51 milioni).
tembre 2010), lo strumento della casa elvetica è a capitaliz-
Gestito da Amundi Investment Solutions, il fondo si
zazione dei proventi.
propone di contenere lo scostamento massimo tra le
Ovviamente anche in questo caso i componenti del
performance dell'indice di riferimento e le proprie entro il
benchmark sono 71 e la composizione ricalca quella vista
FONDI&SICAV/Maggio2012
29
Etf
L’India
Cinque Etf sulla strada dell’India
Etf
Fonte: www.fondionline.it
Isin
Ter
Perf. 3m
Perf. 6m
Perf. 12m
Perf. 24m
Perf. 36m
Lyxor Etf Msci India
FR0010361683
0,85%
-4,95%
-2,96%
Amundi Etf Msci India
FR0010713727
0,80%
-7,60%
-0,75%
-18,14%
-21,30%
43,05%
-17,61%
-20,55%
nd
Cs Etf (Ie) On Msci India
IE00B564MX78
0,75%
-4,87%
iShares S&P Cnx Nifty India Swap
IE00B3YX1R94
0,85%
-6,71%
-2,04%
-17,87%
nd
nd
-0,25%
nd
nd
nd
db x-trackers S&P Cnx Nifty Etf
LU0292109690
0,85%
-4,71%
-1,23%
-17,03%
-16,72%
42,34%
per i competitor, al netto di piccoli scostamenti dovuti al-
cumulazione dei proventi e ha un costo totale annuo del-
le diverse date di rilevazione: il comparto finanziario pesa
lo 0,85%, ha come controparti swap le principali banche
per il 26,33% del portafoglio, seguito dall'informatico
elvetiche (Ubs, Credit Suisse), nonché Rbs. A maggiore tu-
(17,14%) e dall'energetico (11,67%). La volatilità annualiz-
tela degli investitori, il prodotto è “overcollateralizzato”,
zata sfiora il 34%. Come per gli altri strumenti oggetto
ossia il collaterale a garanzia è superiore al capitale corri-
della nostra analisi, il 2011 non è stato un buon anno per
spondente al valore dell'indice sottostante. La ripartizione
ciò che concerne le performance: questo Etf ha registrato
settoriale dei 50 titoli appartenenti al Nse (National stock
a fine dicembre un rendimento annuo di -37,7%.
exchange of India) vede la preminenza del comparto bancario (19,55% del portafoglio complessivo) e dell'informa-
UN PRODOTTO “OVERCOLLATERALIZZATO”
tica (13,63%), seguiti dall'energetico (9,76%) e dal tabac-
Denominato in dollari e anch'esso a replica sintetica, co-
co (7,13%).
&P Cnx Nifty Inme si evince anche dal nome, l'iShares S&
dia Swap adotta però come sottostante un indice diffe-
DIVERSIFICATO IN 22 SETTORI
rente rispetto al classico Msci India. Il benchmark è infat-
Deutsche Bank, da parte sua, mette a disposizione del
&P Cnx Nifty Usd Index (ribilanciato trimestralmenti lo S&
pubblico degli investitori un altro strumento che fa riferi-
te), composto da 50 titoli azionari selezionati tra i più rap-
mento allo S&P Cnx Nifty Total Return Index: stiamo par-
presentativi dell'economia indiana secondo criteri di liqui-
&P Cnx Nifty Etf. Il paniere è anlando del db x-trackers S&
dità e capitalizzazione ponderata per il flottante. L'Etf,
che in questo caso composto da 50 titoli appartenenti a 22
collocato dal settembre 2010, è armonizzato Ucits e ha un
diversi settori dell'economia indiana, in rappresentanza del
patrimonio di 16,4 milioni di dollari. Il fondo, che è ad ac-
55% circa della capitalizzazione totale del Nse. I dati, più
aggiornati di quelli messi a disposizione da iShares, mo-
Performance comparate degli Etf sull’India
strano la prevalenza del comparto finanziario (26,66%),
Fonte: www.fondionline.it
50
cui fanno seguito informatica (14,19%) ed energia
(13,19%). Vengono poi, limitandoci ai primi posti, i beni di
prima necessità con il 10,21%.
40
Perf. 3 mesi
30
L'Etf teutonico è stato messo sul mercato il 5 luglio
Perf. 6 mesi
20
Perf. 12 mesi
2007 e ha raccolto sinora capitali per oltre 309 milioni di
Perf. 24 mesi
dollari. Il tracker di db, che ha un costo annuo dello 0,85%
Perf. 36 mesi
ed è conforme ai requisiti Ucits IV, prevede il reinvestimen-
10
to dei proventi della gestione. I dati sulla composizione del
0
portafoglio evidenziano un dividend yield dell'1,38% e un
P/E medio di 15,85. Come per gli altri prodotti sopra de-
-10
scritti, valgono le raccomandazioni legate non solo alla ti-
-20
-30
30
Lyxor Etf
Msci India
Amundi Etf
Msci India
Cs Etf (Ie) On
Msci India
iShares S&P Cnx
Nifty India Swap
db x-trackers
S&P Cnx Nifty Etf
pologia di investimento, ma anche quelle sui rischi valutari che l'investimento stesso comporta.
FONDI&SICAV/Maggio 2012
I
&
PROMOTORI CONSULENTI
FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Maggio 2012
I promotori finanziari in Italia compiono 21 anni
«Una professione con
una storia e un futuro»
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo
Dal passato
un grande futuro
a cura di Massimiliano D’Amico
Attraverso la testimonianza dei
principali player del mercato abbia-
na delle affermazioni ricor-
U
mo cercato di sintetizzare qual è
renti del mondo del rispar-
stata l’evoluzione più evidente che
mio gestito è di «non limitar-
ha caratterizzato la professione in
si a giudicare un gestore solo per
questi due decenni di attività segna-
alle spalle. In queste due decadi
qualche operazione, ma di verificare
lando, al contrario, quali fattori nega-
le sue performance nel lungo perio-
tivi ne hanno rallentano la crescita.
l’evoluzione più evidente che ha
do». Un’altra massima sottolinea che,
Se i famigerati budget di raccolta
se lo scenario è troppo complicato, è
rappresentano un retaggio del pas-
caratterizzato la professione
opportuno stare fermi per attendere
sato che le reti hanno preferito can-
la fine del periodo turbolento. Cer-
cellare, sembra invece proseguire,
sembra il passaggio da
cando di accogliere questi due princi-
appena scalfito dalla difficile con-
pi, Fondi&Sicav ha provato a tracciare
giuntura economica, il calciomerca-
intermediario a consulente.
un bilancio dei primi 21 anni del mon-
to a suon di benefit dei migliori pro-
do della promozione finanziaria. La
fessionisti. In ogni caso su un punto
Malgrado permanga qualche
professione è stata regolamentata,
sembrano tutti concordi: la figura del
infatti, mediante l’istituzione dell’Al-
promotore-venditore appartiene or-
criticità, questa figura è destinata
bo con la legge n.1 del 2 gennaio 1991.
mai al passato.
Il promotore finanziario in Italia
ha ormai una storia consolidata
a tirare le fila dell’industria del
risparmio gestito anche in
avvenire. L’apertura al multibrand
e il consolidamento delle strutture
sono i fenomeni salienti degli
ultimi anni. «La prossima sfida
sarà la consulenza collegata al
ciclo di vita del risparmiatore»
34
Maggio 2012
I
«
Tutti
d’accordo:la figura
del promotorevenditore
»
appartiene ormai
al passato
Matteo Colafrancesco, amministratore delegato di Banca Fideuram
All’orizzonte nessuna rivoluzione fee only
uali dinamiche hanno guidato il
Q
evoluta Sei, una struttura di Wealth
fessionale, nonché una gamma di pro-
settore in questi 21 anni?
advisory e Personal portfolio».
dotti di assoluta qualità».
nanziaria hanno dovuto fare i conti
Quella economica rappresenta anco-
La Mifid ha stimolato la nascita della fi-
con uno scenario economico-finan-
ra la leva principale per allettare i
gura del consulente finanziario remu-
ziario complesso, normative più
professionisti della concorrenza?
stringenti e una clientela più attenta
«Indubbiamente l’aspetto economico
e consapevole della difficile situazio-
è molto importante. Ma sono anche
ne. Gli attori principali si sono pro-
altre le motivazioni che portano il no-
gressivamente adeguati offrendo
stro gruppo a essere tra le reti preferi-
standard professionali sempre più
te dai professionisti del settore.Vantia-
elevati e modelli consulenziali di alta
mo livelli di fidelizzazione tra i più alti,
qualità. Banca Fideuram continua a
perché invogliamo i nostri promotori,
supportare le proprie reti e a pro-
oltre a quelli della concorrenza, con le-
muovere un servizio di consulenza
ve economiche e non solo: come già
all’avanguardia con importanti pro-
detto, garantiamo un solido supporto
getti, tra cui la creazione di Centri pri-
tecnico e consulenziale,piani di fideliz-
vate dedicati, il servizio di consulenza
zazione di lungo periodo,sviluppo pro-
«I professionisti della promozione fi-
Maggio 2012
35
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo
nerato esclusivamente a parcella. Gli
lungo periodo e di consulenti finan-
Siamo ormai giunti alla fine del pri-
advisor britannici non potranno più
ziari altamente qualificati. Nono-
mo quadrimestre. Qual è il vostro bi-
ricevere per la consulenza offerta alcun
stante se ne riconosca sempre più il
lancio dal punto di vista della raccol-
compenso da nessun intermediario.
valore, i clienti che attualmente
ta e dell’inserimento dei nuovi profes-
Crede che anche il nostro paese sia de-
pagano una parcella per la consu-
sionisti?
stinato a seguire questo esempio?
lenza sono tuttavia pochi nel nostro
«I dati di raccolta sono positivi, a con-
«Il complicato contesto economico-
paese, anche se in costante aumen-
ferma della ripresa, in particolare del
finanziario, oltre al venir meno del
to, come lo sono i dati relativi al ser-
comparto del gestito, avviata nei me-
ruolo di garanzia del welfare in
vizio di consulenza a pagamento
si scorsi. Con un aumento di 72 unità
numerosi ambiti strategici come
offerti da Banca Fideuram. A meno
rispetto a fine anno, continua la cre-
quello previdenziale, sta determi-
di interventi legislativi specifici, a
scita delle nostre reti e ci avviciniamo
nando una richiesta sempre più
mio avviso non si tratterà di una
ormai sempre più al traguardo dei 5
forte di programmazione di medio-
rivoluzione di breve periodo».
mila consulenti».
I
Armando Escalona, amministratore delegato di Finanza & Futuro Banca
Non si stava poi così male
n questi anni il promotore finanzia-
I
«L’agguerrita concorrenza tra i player
pratica ha spaccato il mondo della
rio è stato realmente capace di evol-
attivi nella promozione finanziaria
promozione in due macrogruppi: le
versi da venditore a consulente?
ha senza dubbio favorito le strutture
strutture legate ai grandi gruppi
«In realtà i professionisti che operava-
capaci di sfruttare al meglio le econo-
bancari e assicurativi e le società di
no sul mercato prima che arrivasse la
mie di scala e che si sono dimostrate
nicchia, che in genere seguono pochi
legge n.1 del 2 gennaio 1991 che ha
abili e pronte a utilizzare efficace-
clienti di elevato standing».
istituzionalizzato l’Albo potevano fa-
mente le risorse a loro disposizione.
re affidamento su un gran numero di
Un fenomeno che ha di fatto assotti-
Quali criticità, invece, hanno segnato
strumenti d’investimento e si muove-
gliato il numero dei player presenti
questo percorso?
vano già come veri e propri consulen-
sul mercato e ha determinato il suc-
«A livello generale ritengo che tutto
ti finanziari. Poi lo spirito e il contenu-
cesso delle strutture più grandi ed ef-
sommato gli aspetti peculiari che la
to della legge del ’91 ha modificato
ficienti. Una polarizzazione che in
professione evidenzia da anni sono tut-
questo percorso, obbligandoli di fatto
ti di segno assolutamente positivo».
a operare come promotori, assecondando e favorendo, dunque, l’approc-
Anche il calciomercato dei professio-
cio commerciale. L’arrivo della Mifid
nisti non è censurabile?
ha rimesso ordine nel settore, chiu-
«Si tratta della legittima ambizione
dendo il cerchio su una figura, quella
di quei promotori che desiderano la-
del promotore, che finalmente ha po-
vorare in un posto migliore e cercano
tuto recuperare l’approccio consulen-
di sviluppare il proprio potenziale.
ziale che ne aveva caratterizzato i pri-
Secondo il mio parere, è certamente
mi passi».
peggiore lo scenario che vede i promotori continuare a operare per una
36
A livello di industria quali fenomeni
struttura che non li appaga affatto e
hanno caratterizzato questi 20 anni
che in genere li porta a non servire
di attività?
adeguatamente il cliente».
Maggio 2012
I budget di raccolta sul singolo pro-
che negli ultimi anni è diventata cer-
plementare e più in generale su quelli
dotto fanno ormai parte del passato?
tamente più ricca ma pure molto nu-
del comparto assicurativo,compresa la
«Sì. Il tema dei budget di raccolta sul
merosa, vengono selezionati i miglio-
prevenzione degli infortuni e la piani-
singolo prodotto, così come la figura
ri strumenti. Si tratta di una nuova
ficazione in ottica life cycle. Inoltre sia-
del promotore che vende porta a por-
forma di architettura aperta, che per-
mo molto soddisfatti dei risultati otte-
ta, sono stereotipi ormai ampiamen-
mette di monitorare le scelte di asset
nuti nel campo dell’advisory a paga-
te superati, che purtroppo faticano
allocation del promotore e di verifi-
mento. Hanno già superato quota 100
ancora a dissolversi».
carne, allo stesso tempo, l’adesione
i clienti che hanno sottoscritto questo
alle scelte fatte dall’investitore».
contratto e l’outlook per il futuro rima-
Le dinamiche del multibrand stanno
ne positivo. Auspico che la consulenza
realmente cambiando?
Secondo lei, le reti dove potrebbero
a parcella vada ad affiancarsi alla pro-
«Sì. Come altre strutture, anche Fi-
trovare nuove opportunità di busi-
mozione finanziaria tradizionale. Ai
nanza & Futuro sta calibrando una
ness?
clienti spetterà la facoltà di scegliere il
sorta di prodotto contenitore, all’in-
«Finanza & Futuro punta con decisio-
modello di servizio preferito e che più
terno del quale, a fronte di un’offerta
ne sugli strumenti di previdenza com-
si adegua alle proprie esigenze».
I
Mario Incrocci, responsabile nazionale della rete Mps Promozione Finanziaria
Addio orologio d’oro
possibile fissare alcuni fenomeni
È
risparmiatori liberò migliaia di mi-
storici che hanno realmente cam-
liardi di vecchie lire dirottandoli ver-
biato la professione di promotore fi-
so il mercato azionario e quindi verso
nanziario?
la consulenza finanziaria, in partico-
«Ritengo che occorra fare una distin-
lare verso formule più redditizie ed
zione: dal punto di vista della relazio-
evolute come il risparmio gestito. L’a-
ne con il cliente il primo passaggio
pertura della promozione al multi-
nodale è avvenuto a metà degli anni
manager e l’esplosione del numero
‘80 con la trasformazione da vendito-
dei professionisti, favorite da un ciclo
ri di soli fondi a consulenti in grado di
economico fortemente espansivo, so-
fornire alle famiglie soluzioni inte-
no state i fenomeni salienti imme-
grate di pianificazione finanziaria.
diatamente successivi. La prossima
Ciò fu possibile grazie a un nuovo
sfida sarà la consulenza collegata al
modello di business che estese l’offer-
ciclo di vita del risparmiatore».
ta commerciale delle reti a tutti i ser-
mozione, non rende merito alle com-
vizi disponibili, dai c/c ai titoli e alla
In questi 21 anni di attività qual è il
petenze e al valore sociale del nostro
previdenza passando per i mutui. Dal
principale obiettivo non raggiunto?
ruolo. La spiegazione va ricercata nel-
punto di vista storico, invece, uno dei
«Il processo di crescita qualitativa te-
la mancata comunicazione dei succes-
momenti più significativi si è avuto
stimoniato da un livello di soddisfa-
si e nello scarso interesse istituzionale
nel 1998, con il passaggio alla mone-
zione dei clienti dei promotori, che è
nei confronti della nostra attività».
ta unica e il crollo del rendimento dei
doppio rispetto a quello del sistema,
titoli di stato, italiani ed europei; la
non si è coniugato a un adeguato svi-
Quali sono le sfide che attendono il
minore appetibilità degli investi-
luppo quantitativo. La quota di mer-
settore e Mps come si sta muovendo
menti tradizionalmente preferiti dai
cato del 7%, detenuta dalle reti di pro-
per affrontarle adeguatamente?
Maggio 2012
37
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo
«Ricordo che alcune decine di anni fa
Questi fattori, insieme a formazione,
mercato comunitario: molti segnali
ottenevi lo status di promotore di
strumenti operativi di supporto e un
stanno indicando questa eventualità.
maggiore importanza raggiungendo
buon brand, renderanno più facile
Olanda e Finlandia seguiranno e noi
un miliardo di lire di raccolta, tra-
l’accesso al mercato. La Mifid 2 sta già
nel frattempo osserviamo e ci prepa-
guardo testimoniato dall’orologio
preparando il campo: nel contenitore
riamo. Non tutti oggi sarebbero pron-
d’oro; la stessa raccolta oggi può rap-
della consulenza entreranno nuove
ti per affrontare una sfida consulen-
presentare un mese di buon lavoro: il
opportunità di business, dal banking
ziale a tutto tondo e fee only per livel-
mercato cambia! Il processo di assot-
alla protezione dei rischi e danni,
lo di competenze richieste, servizio,
tigliamento dei margini va di pari
passando attraverso l’importantissi-
strumenti e prodotti a disposizione.
passo rispetto alla maturità del mer-
ma nuova frontiera della gestione del
Gli investimenti per dotare i promo-
cato. Esistono, però, diverse soluzioni
longevity risk».
tori di quanto sopra saranno appannaggio di pochi gruppi».
per mantenere elevato il livello di
competitività: ad esempio, attraverso
È in vista, invece, una frenata sul fron-
un portafoglio di servizi ampio e arti-
te multibrand?
Crede che la figura del promotore sia
colato, è possibile aumentare il livel-
«Non mi risulta. Il mercato, una volta
destinata a scomparire a vantaggio
lo di cross selling e quindi la fedeltà
aperto dal punto di vista quantitati-
del consulente fee only?
del cliente. Il punto di arrivo è un mo-
vo e qualitativo, consente in linea di
«Probabilmente si creeranno due
dello di servizio nel quale il cliente
principio il migliore livello di servizio
modelli sull’esempio anglosassone;
target trovi insostituibili le compe-
al cliente e al promotore, che siano
uno, per semplificare, con pochi pro-
tenze e il ruolo professionale del pro-
prodotti terzi o di casa. Semmai pos-
dotti magari monobrand e a provvi-
prio personal financial banker, così
sono esserci difese di bottega da par-
gione, l’altro più evoluto, fee only, con
come accade d’altronde per il proprio
te di quelle realtà di mercato che in-
un portafoglio articolato di strumen-
commercialista o notaio di fiducia. La
tegrano verticalmente produzione e
ti e servizi ad hoc per un target di
sfida semmai si giocherà sulle moda-
distribuzione, ma credo che questo
clientela più sofisticata. Il mercato
lità commerciali, tradizionali ed evo-
fenomeno, tutto italiano, abbia la
italiano è tuttavia caratterizzato da
lute, attraverso le quali entrare in re-
storia segnata».
un forte ritardo culturale e penso che
questo fatto si traduca in tempi più
lazione di business con il target di
clienti interessati ai servizi di consu-
E se in Italia si adottasse lo schema
dilatati per l’eventuale recepimento
lenza e che oggi è rappresentato in
britannico?
di rivoluzioni come quella della retail
Italia da circa 2 milioni di famiglie.
«Occorrerà capire come si muove il
distribution review».
Massimo Doris, amministratore delegato e direttore generale di Banca Mediolanum
La promozione ha un futuro
38
S
e dovesse sintetizzare, in queste
esigenze del cliente e a supportarlo
due decadi qual è stata l’evoluzio-
nella pianificazione finanziaria del
ne più evidente che ha caratterizzato
suo patrimonio. Questa trasforma-
la professione?
zione è cresciuta di pari passo con l’e-
«L’impostazione tradizionale nella
voluzione della gamma prodotti: se
quale veniva privilegiata la dimen-
un tempo il consulente poteva con-
sione di puro venditore ha ceduto
tare su un numero ristretto di solu-
gradualmente il passo alla figura del
zioni, negli ultimi anni questi ha
consulente, pronto a comprendere le
visto aumentare esponenzialmente
Maggio 2012
I
il numero degli strumenti a sua
sando anche il nostro settore e la no-
fondamenta per la crescita futura.
disposizione e ora può offrire al
stra economia sembra avere imposto
Evidentemente questo documento di
cliente una consulenza realmente a
un maggiore rigore per quanto riguar-
programmazione prevede anche l’in-
360 gradi».
da i parametri di spesa per il recluta-
dicazione dei nuovi flussi di raccolta
mento dei professionisti. La moda del
e dei ricavi che intendiamo realizza-
Quale caratteristica negativa, invece,
calciomercato, tuttavia, non sembra
re. Una cosa, tuttavia, è pianificare le
è riuscita a resistere in questi 21 anni
passare mai e al limite si può afferma-
attività, altra cosa, invece, è fissare
di attività?
re che il fenomeno, in realtà, è solo in
budget sul singolo prodotto. Una
«In un mondo in cui la comunicazio-
fase di rallentamento. Al contrario,
strategia che Banca Mediolanum non
ne viaggia rapidamente diventa
Banca Mediolanum è da sempre impe-
ha mai seguito e mai seguirà».
sempre più importante vantare una
gnata a costruirsi in casa le risorse,aiu-
reputazione positiva. E a tal proposi-
tandole nell’operatività quotidiana a
Vista la rivoluzione che è avvenuta in
to devo ammettere, purtroppo, che la
edificare una carriera di successo».
Gran Bretagna, crede che la figura del
figura del promotore è ancora pena-
promotore finanziario come è oggi
lizzata da parecchi pregiudizi. Il caso
Quella economica rappresenta anco-
sia destinata a scomparire a vantag-
di un furbetto isolato che si compor-
ra la leva principale per allettare i
gio del consulente fee only?
ta in maniera disonesta, amplificato
professionisti della concorrenza?
«In questi anni i promotori finanziari
dai mass media, fa sempre grande
«La leva economica è senza dubbio
hanno dimostrato di essere un canale
rumore e rischia ogni volta di vanifi-
importante, ma non è più l’unica. Un
efficiente e in grado di offrire all’inve-
care il lavoro e l’immagine di moltis-
brand conosciuto e accreditato, così
stitore italiano una consulenza profes-
simi promotori onesti».
come i servizi e gli strumenti messi a
sionale e specializzata. Pertanto sarei
disposizione, rappresentano ormai
cauto prima di pensionare un settore
Le nuove normative e la difficile con-
fattori chiave per attirare e trattene-
così importante per il mondo degli in-
giuntura economica hanno senz’altro
re i professionisti ad alto potenziale.
vestimenti, adottando soluzioni “tale-
assottigliato il margine di profitto
Operation scadenti portano inevita-
bane”. Dall’analisi dei mercati dove
delle reti. Come vi siete mossi per ri-
bilmente alla perdita del cliente. E,
questa attività è già ben radicata,Stati
durre gli effetti di questo fenomeno?
dunque, offrire a un promotore 10
Uniti e Uk in primis, sembra emergere
«Considerandola una fondamentale
basis point in più per strapparlo alla
chiaramente,inoltre,che la consulenza
leva di crescita, abbiamo investito in-
concorrenza appare del tutto inutile
fee only è un business fortemente fo-
genti risorse nella formazione delle
se poi non lo si mette nelle condizio-
calizzato sulla clientela di alto stan-
risorse umane. Attraverso la Medio-
ni ideali per operare al meglio e per
ding. Il mercato italiano, al contrario, è
lanum corporate university, cerchia-
aiutarlo a consolidare il portafoglio».
caratterizzato dalla presenza di molti
mo infatti di sviluppare nei profes-
piccoli risparmiatori che difficilmente
sionisti le competenze necessarie per
La parola budget rappresenta una
dispongono dei mezzi necessari per
aumentare la loro competitività, for-
sorta di tabù e tutti i player evitano
pagare la fee di consulenza e dunque
nendo loro i migliori strumenti per
accuratamente di pronunciarla. È an-
tale servizio sembra loro precluso. Un
servire la clientela e per acquisire
cora una pratica comune fissare per i
simile scenario rischia di favorire le
nuove fette di mercato».
professionisti dei target di raccolta?
banche tradizionali, le uniche che po-
«La pianificazione del business è, per
trebbero permettersi di fare pagare le
Fino a poco tempo fa il calciomercato
un’azienda seria, la bussola che dà la
commissioni sui prodotti e di prender-
dei professionisti a suon di benefit
direzione alla propria attività. Ogni
si tutto il mass market senza avere ri-
sembrava caratterizzare la professio-
anno Banca Mediolanum mette nero
solto il problema del conflitto di inte-
ne. Queste dinamiche si sono raffred-
su bianco un progetto dettagliato in-
ressi,che di fatto non varia se a propor-
date negli ultimi tempi?
dispensabile per determinare gli
re un prodotto è un promotore finan-
«La crisi economica che sta attraver-
obiettivi e le strategie, che getta le
ziario o un dipendente bancario».
I
Maggio 2012
39
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo/2
Un pianificatore
a 360° gradi
Secondo gli uomini che sono a
contatto ogni giorno con i
risparmiatori e conoscono alla
l promotore finanziario ha comin-
I
sull’onnipresente tema del conflitto
ciato 21 anni fa un cammino che
d’interessi, non mancano, tuttavia,
non è ancora concluso e sintetiz-
alcuni spunti di grande d’interesse.
zarlo in poche righe non è affatto
Lo scenario di crisi e l’esigenza
semplice. Per cercare di tratteggiare
pressante di competitività stanno sti-
un quadro il più possibile preciso del-
molando le strutture ad avviare una
le dinamiche che stanno guidando la
rapida e continua evoluzione. In ogni
professione abbiamo coinvolto un
caso non sembrano mancare le risor-
buon numero di società e di manager
se e le idee per affrontare adeguata-
operativi, arricchendo il panel degli
mente questo complicato scenario.
intervistati. E se sul tavolo ci sono, più
Anzi. «Le inefficienze delle banche
o meno, le stesse criticità e vengono
commerciali e le difficoltà economi-
sottolineati i medesimi punti forza
che stanno aumentando la percezio-
evidenziati nella precedente inchie-
ne dell’importanza di una corretta
sta, mentre sul multibrand, sul cal-
pianificazione finanziaria e del ruolo
ciomercato dei promotori finanziari,
di un interlocutore affidabile, traspa-
sulla consulenza fee only, così come
rente e professionale».
I
perfezione le loro esigenze, è
fondamentale che i pf acquisiscano
un ruolo sempre più rilevante nelle
strategie di investimento delle
Peter Mayr, presidente di Südtirol Bank
Non c’è solo la raccolta
n questi 21 anni non sembra esserci
I
Quali altre criticità mostra il settore?
stato un grande ricambio genera-
«Le radiazioni dall’Albo sono ancora
zionale tra le fila dei promotori. È
una triste realtà. Evidentemente c’è
d’accordo?
ancora scarsa attenzione verso un
«Mi pare che l’interesse alla pro-
doveroso controllo preventivo e pe-
in grado di prevedere gli
fessione si stia allargando a una
riodico da parte delle mandanti. Non
fascia di professionisti più giovani
si possono più tollerare disattenzioni
andamenti di borsa e non come un
e con un background scolastico di
di questo genere, perché è facile ge-
ottimo spessore. Una specie di evo-
neralizzare e così ne va di mezzo an-
vero esperto di pianificazione
luzione culturale che lascia ben
che la credibilità della gran parte dei
sperare per il futuro della profes-
promotori che, al contrario, svolgono
sione».
un lavoro onesto, serio e qualificato».
famiglie. «ll promotore continua a
essere identificato come colui che è
finanziaria quale deve essere»
40
Maggio 2012
Qual è, invece, il suo parere sul calcio-
leasing e altro.Come banca riusciamo a
mercato dei professionisti?
coprire anche queste esigenze, fornen-
«Per ciò che ci riguarda non abbiamo
do così alla rete di promozione un’ulte-
mai acquistato cartellini milionari
riore opportunità d’intervento».
per poi scoprire che il grande campione non riesce ad andare in rete. La no-
Sul fronte multibrand giungono, in-
stra politica di crescita della rete è e
vece, novità?
rimane improntata a criteri di pru-
«Diciamo che la nostra bandiera è il
denza. Spero, per il bene della catego-
multibrand e che il nostro credo pro-
ria, che il nostro atteggiamento verso
fessionale rimane quello di sempre,
il problema sia condiviso anche da
cioè “abbiamo scelto il mestiere di
quelle mandanti che in passato ar-
scegliere”. Di conseguenza,in Südtirol
ruolavano a suon di milioni. D’altra
Bank, il prodotto della casa coincide
parte, si può anche capire quel diret-
da anni con le gestioni patrimoniali
che hanno fin qui regolato la distribu-
tore commerciale o di rete che, preso
multibrand, disegnate opportuna-
zione dei prodotti finanziari. Magari
dall’ansia del risultato, si è lanciato in
mente sui diversi profili di rischio».
l’obiettivo rimane più semplicemente
passato in politiche avventurose. Ma
trasformare alcuni dipendenti in
mi pare che oggi ci sia molta più at-
La consulenza a parcella non risolve-
agenti monomandatari, almeno da
tenzione verso il problema».
rebbe a monte il problema del conflit-
come sembra strutturata la recente
to d’interessi?
legge 141. Il tutto appare un po’ gatto-
Secondo lei, le reti dove potrebbero tro-
«Ci vorrà del tempo per giungere a
pardesco e privo di una reale volontà
vare nuove opportunità di business?
una soluzione così drastica. Soprat-
di incidere sui meccanismi di distri-
«Non c’è solo la raccolta. Ricordiamoci
tutto intravedo il permanere di un’a-
buzione. Quindi, gli attuali spazi di
che non tutti i clienti appartengono al-
rea di resistenza da parte di banche e
manovra appaiono decisamente esi-
l’area retail. Fra loro ritroviamo profes-
sim che oggi mi sembrano più occu-
gui per formulare in tal senso propo-
sionisti, artigiani e imprenditori che
pate a eliminare i costi fissi per privi-
ste così rivoluzionarie. Insomma, l’In-
nelle loro rispettive attività necessitano
legiare quelli variabili piuttosto che a
ghilterra rimane oltre Manica e non
di forme di finanziamento come mutui,
riformare strutturalmente i principi
solo geograficamente».
I
Maggio 2012
41
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo/2
Pietro Scala, responsabile dello sviluppo di Copernico sim
Nessun prodotto di bandiera da spingere
uali fenomeni hanno modificato
Q
profondamente il mondo della
promozione finanziaria?
«Nell’ultimo ventennio abbiamo assistito a una sorta di nuova rivoluzione
industriale. La tecnologia è entrata
con prepotenza nelle nostre vite, professionali e private. Ciò naturalmente
ha consentito anche la nascita di molteplici strumenti finanziari da offrire
al mercato e di nuove piattaforme attraverso le quali poterli collocare».
La proliferazione degli strumenti d’investimento ha avuto solo un impatto
positivo?
«Come la storia insegna, i processi
evolutivi contemplano nel proprio
manifestarsi asimmetrie rilevanti: di
fronte a un proliferare di nuovi strumenti finanziari, peraltro spesso complessi dal punto di vista della strutturazione tecnica,non si riscontra talvolta una proporzionale preparazione di
quanti sono preposti alla gestione della loro distribuzione».
«È vero che la congiuntura economi-
La crisi ha rallentato il calciomercato
ca pesa ormai da tempo nelle tasche
dei professionisti già formati?
Secondo lei, le reti dove potrebbero
di tutti noi. È altresì vero che le crisi di
«Purtroppo no. E siccome a pagare al-
trovare nuove opportunità?
qualsivoglia natura hanno sempre
la fine è sempre il cliente, queste di-
rappresentato, e continueranno a
namiche inducono una notevole di-
farlo, nuove opportunità. Ritengo che
storsione nell’offerta che necessaria-
la professionalità e l’indipendenza
mente va verso prodotti remunerativi
dei nostri promotori, scevri da qual-
per chi li vende e meno per chi li ac-
siasi diktat aziendale, rappresentino
quista».
il cardine su cui focalizziamo la no-
42
Maggio 2012
stra attività e la nostra stabilità. Biso-
È ancora una pratica comune fissare
gna, inoltre, investire sui giovani. Pre-
per i professionisti target di raccolta?
pararli, formarli e affiancarli. Loro
«A quanto mi risulta sì. Noi però non
rappresenteranno nel futuro prossi-
crediamo a questa impostazione e
mo la professione di consulente fi-
per questo motivo dalle nostre origi-
nanziario. Il business è la conseguen-
ni non abbiamo mai pronunciato la
za del loro agire».
parola budget. È nella nostra filosofia
lasciare ai nostri collaboratori l’asso-
grato con il produttore–emittente. Le
cazione. In realtà, quindi, il promoto-
luta libertà nella scelta di che cosa
novità della Mifid 2 potranno in parte
re non è destinato a scomparire. De-
collocare e quanto collocare. Non ci
correggere questa tendenza, se si riu-
vono dissolversi tutti quegli elementi
sono prodotti di bandiera che dob-
scirà a intervenire sulla reale indipen-
che possono indurre un conflitto di
biamo spingere per qualche motivo.
denza del servizio di consulenza».
interessi nella struttura di distribu-
Il nostro promotore finanziario è imprenditore di se stesso».
zione degli strumenti finanziari».
Crede che anche il nostro paese sia
destinato a seguire l’esempio britan-
Questa rivoluzione potrebbe realiz-
Secondo lei, le strutture stanno fre-
nico?
zarsi in tempi brevi?
nando sul fronte multibrand a van-
«È auspicabile, ma temo che i tempi
«Come diceva Niels Bohr, fare previ-
taggio dei prodotti di casa?
non saranno immediati. Anche in
sioni è difficile, specialmente sul fu-
«Ritengo di sì. È un problema struttu-
Gran Bretagna la rivoluzione annun-
turo. Ciononostante non penso che
rale che coinvolge tutti quei distribu-
ciata è stata mitigata dalle correzioni
vedremo grandi cambiamenti nei
tori che fanno parte di un gruppo inte-
attuate in vista della definitiva appli-
prossimi due o tre anni».
I
Duccio Marconi, responsabile commerciale della promozione finanziaria del Credem
Tutte le esigenze del cliente
n questi venti anni la professione ha
I
ve un compenso: mediamente il 30%
vissuto diverse fasi. Lei come le sin-
delle sue provvigioni derivano dal col-
tetizzerebbe?
locamento dei prodotti di banking,co-
«Gli anni ‘90 sono stati gli anni del
me prestiti, carte, conti, segnalazioni
promotore venditore: molti sono sta-
aziende. Il nostro professionista, se
ti gli ingressi attratti dalla professione
vuole,può gestire tutte le esigenze del
e talvolta senza una vera selezione me-
cliente senza che questo cerchi altrove
ritocratica in entrata. Successivamen-
alcuni prodotti e servizi mettendo a ri-
te, da un lato il contesto normativo
schio l’esclusività del rapporto».
sempre più complicato, dall’altro i forti
scossoni causati dalla crisi economica e
In fase di reclutamento la leva econo-
finanziaria, hanno operato una forte
mica è ancora la più importante?
selezione riducendo drasticamente ne-
«La leva economica diciamo che è og-
gli ultimi anni il numero degli operato-
gi una condizione necessaria ma non
ri. Quella che stiamo vivendo in questi
sufficiente per reclutare nuovi pro-
mesi è la più grande evoluzione della
fessionisti. Ovviamente un promoto-
siamo passati dal reclutamento mas-
professione che porta il promotore a di-
re che cambia azienda punta a vede-
sivo alla selezione di professionisti
ventare un consulente».
re valorizzato il proprio avviamento
disposti a sposare fino in fondo il no-
ed essere compensato per il rischio di
stro modello di integrazione promo-
Credem come si è mossa per aumen-
perdere parte del proprio portafoglio
tore-filiale».
tare le fonti di reddito per il promoto-
clienti, che potrebbero restare presso
re e per fare fronte al calo generale
la precedente mandante. Oggi però
Quali fattori stanno frenando il mon-
dei margini sugli asset gestiti?
c’è una sempre maggiore coscienza
do della consulenza a parcella?
«Il nostro promotore può collocare
dell’importanza del progetto di pro-
«Il mercato britannico della consu-
praticamente tutti i prodotti disponi-
mozione che si sceglie per sé e per la
lenza è oggetto di regolamentazione
bili in filiale e per ognuno di essi rice-
propria clientela. Proprio per questo
dagli anni ’80, mentre da noi la situa-
Maggio 2012
43
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo/2
zione è notevolmente differente e anche la normativa è in evoluzione gradualmente. Affinché si possa davvero
sviluppare la consulenza, però, oltre
che interventi normativi chiari, è necessario che innanzitutto il mercato
riconosca un valore a questo servizio
e sia disposto a pagarlo. È necessario
che la consulenza abbia un prezzo
trasparente all in fee, cioè comprensivo dei costi di sottoscrizione, consulenza e distribuzione, e che abbia
contenuti apprezzabili. La seconda
condizione è che dal lato dell’offerta
tutti gli operatori decidano di muoversi insieme, altrimenti i rischi del
cosiddetto first move limitano scelte
chiare e nette».
allungheranno di sicuro. D’altra par-
zie di una pianificazione del consu-
Vede, invece, punti critici all’interno
te non possiamo fingere di non ve-
lente che gli permetta un tenore di
della Mifid 2?
dere l’alfabetizzazione finanziaria
vita medio futuro accettabile. Per eli-
«Alla luce l’attuale situazione di diffi-
della nostra clientela che vuole sem-
minare ogni conflitto di interesse e
coltà dei mercati finanziari, il legisla-
pre più consigli indipendenti e fatti
rendere competitivo il nostro servizio
tore con la cosiddetta people review
su misura in base al proprio ciclo di
di consulenza, che già da anni offria-
ha fatto un passo indietro sulla Mi-
vita. Una richiesta che sempre più si
mo alla nostra clientela con successo,
fid 2, probabilmente per non mette-
affermerà, poiché, con l’allunga-
abbiamo deciso di trattare prodotti
re a rischio la già debilitata indu-
mento della vita media, il nostro
di casa e di terzi allo stesso modo ai
stria della finanza: quindi i tempi si
cliente ha necessità di avere garan-
fini provvigionali».
I
Stefano Lenti, responsabile area promozione finanziaria di Ubi Banca Private Investment
È impossibile prevedere il futuro,
ma pianificarlo sì
44
D
a tempo si parla di consolida-
boom legato alla novità della profes-
settore, ma nella ricerca della vera
mento e di una più attenta sele-
sione, all’ampliamento della gamma
professionalità. Rispetto al passato
zione delle risorse. Cos’è cambiato in
d’offerta, a quelli delle crisi finanzia-
non c’è più posto per i consulenti che
questi anni nel mondo della promo-
rie che stanno facendo, professional-
non si aggiornano quotidianamente,
zione?
mente parlando, parecchie vittime.
che non fanno cultura tra i propri
«Lavorando in questo ambito da circa
Credo ad ogni modo che l’evoluzione
clienti e che non puntano all’eccellen-
20 anni ho avuto modo di vivere per-
più evidente non sia da cercare nei
za. È ovvio che questa evoluzione, che
sonalmente le evoluzioni che lo han-
prodotti,nei margini e nemmeno nel-
ha portato a dimezzare il numero dei
no contraddistinto, dagli anni del
l’accorpamento di diverse società del
professionisti in attività, è il passag-
Maggio 2012
«La nostra rete ha da sempre puntato a un servizio completo al cliente.
In questo modo i nostri promotori
hanno sempre potuto offrire tutti i
servizi, dal conto corrente al mutuo,
dal gestito all’amministrato, passando anche attraverso i collocamenti di
prestiti obbligazionari (non necessariamente del gruppo). In questo
modo le opportunità di creare margine non si sono limitate a prodotti
legati
all’andamento
borsistico-
obbligazionario, ma alla globalità dei
servizi garantendo quindi un reddito adeguato anche in queste fasi di
mercato».
Dopo il boom degli scorsi anni, secongio fondamentale verso il vero ricono-
decisione sulla crescita esterna. Que-
do lei, le strutture stanno frenando
scimento del ruolo del promotore».
sta sorta di calciomercato aperto tut-
sul fronte multibrand?
to l’anno è in rallentamento?
«Noi siamo una rete multibrand e
In questi 21 anni la professione si è tra-
«Direi di sì. Credo che ciò sia legato al
non facciamo nulla che vincoli o indi-
scinata dietro anche qualche cattiva
fatto che le aziende che oggi rappre-
rizzi il promotore su un prodotto
abitudine?
sentano il settore dopo i vari accorpa-
anziché un altro. L’unica cosa che mi
«La caratteristica negativa, della qua-
menti sono ben strutturate e soddi-
sento di dire è che abbiamo l’enorme
le professionisti e aziende sono re-
sfano le esigenze dei promotori. È
fortuna di avere come società capti-
sponsabili, è che il promotore conti-
chiaro che cambiamenti di singoli
ve Ubi Pramerica che, grazie alle
nua a essere identificato come colui
professionisti continueranno a esser-
oggettive performance eccellenti,
che è in grado di prevedere gli anda-
ci, ma a mio avviso sono finiti i tempi
viene spesso scelta liberamente dai
menti di borsa e non come un vero
dei passaggi di intere strutture da
promotori».
esperto di pianificazione finanziaria
una banca-sim a un’altra».
I
quale deve essere».
Quali armi utilizzate per reclutare i
Le strutture fissano ancora i budget di
professionisti a più alto potenziale?
raccolta per i propri professionisti?
«Ritengo che le leve principali oggi
«Premesso che la nostra azienda ha
siano legate ad altre motivazioni e in
sempre chiarito che non dà vincoli al
particolare alla ricerca di un proget-
promotore, men che meno budget di
to-modello distributivo più confa-
prodotto, ritengo però giusto che lo
cente alle esigenze del promotore e
stesso si ponga obiettivi di raccolta,
dei clienti che rappresenta».
anche solo come stimolo. La mia idea
è che c’è un unico modo per raggiun-
Quali strategie ha adottato Ubi Ban-
gere gli obiettivi: averli».
ca Private Investment per contrastare
il calo dei margini, un fattore che
Molte società sembrano puntare con
sembra interessare tutto il settore?
Maggio 2012
45
Promotori&Consulenti
Il 21° anniversario della creazione dell’Albo/2
Antonio Marangi, direttore mercato e consigliere delegato di Banca Ipibi Financial Advisory (Gruppo Veneto Banca)
Liberi di muoversi su tutti gli strumenti
n questi 21 anni i professionisti sem-
I
sto motivo Ipibi non considera gli
brano passati dal ruolo di semplici
strumenti di risparmio amministrato
intermediari a quello di consulenti a
come una sorta di bestia feroce, ma li
tutto tondo. Quali altre novità hanno
ritiene, al contrario, una soluzione va-
caratterizzato il mondo della promo-
lida per gli investimenti del cliente, in
zione?
attesa di tempi migliori».
«Il settore, specie negli ultimi anni,
ha fatto enormi passi in avanti sul
Secondo alcuni osservatori è in atto
fronte dell’ampliamento degli stru-
una frenata sul fronte multibrand.
menti finanziari e della tecnologia.
Che cosa ne pensa?
Più che ai servizi offerti ai professio-
«Sono d’accordo. Negli ultimi mesi si
nisti per facilitarne l’operatività quo-
è assistito a un deciso cambio di mar-
tidiana, penso alle soluzioni It svilup-
cia, con alcuni player che sembrano
pate per migliorare l’assistenza ai
avere imboccato di nuovo la strada
clienti, in particolare gli strumenti
dei prodotti di casa».
per rendere maggiormente user
friendly la rendicontazione del loro
Qual è invece il suo punto di vista sul
portafoglio, che sino a pochi anni fa
calciomercato dei pf?
consisteva in una serie di fogli Excel
«Ipibi non ha mai utilizzato una strate-
di difficile lettura. In tal senso Banca
vilegiare il proprio portafoglio, of-
gia simile. Abbiamo fissato un orizzon-
Ipibi ha migliorato e potenziato il
frendo strumenti a più alta remune-
te temporale più ampio e non amiamo
suo approccio tecnologico con l’o-
razione».
quei professionisti che girano, a volte
biettivo
46
di
garantire
ai
clienti
vorticosamente, il loro portafoglio pas-
un’informazione più chiara e detta-
Come è possibile uscire da questo circo-
sando da una rete all’altra.Un fenome-
gliata e che, grazie alla partecipazio-
lo vizioso che a distanza di 21 anni sem-
no che alla lunga penalizza i clienti e
ne diretta degli investitori nella fase
bra influenzare ancora la professione?
certo non favorisce una crescita sana
di costruzione dell’asset, permette, al
«Abbracciando compiutamente la lo-
delle aziende e dei professionisti».
contempo, l’identificazione di nuovi
gica della consulenza è possibile azze-
bisogni, aspettative e timori con
rare,realmente,il rischio di cadere nei
Come si è mossa, dunque, Banca Ipibi
un’attenzione particolare al rischio
conflitti d’interesse. In Banca Ipibi i
per allettare i pf delle altre reti?
dei portafogli».
professionisti offrono un approccio di
«Cerchiamo di spiegare qual è il mo-
massima competenza e sono liberi di
dello di business e la nostra filosofia.
Il punto dolente di questi 20 anni di
muoversi in maniera totalmente in-
Inoltre costruiamo percorsi profes-
promozione, invece?
dipendente su tutte le tipologie di
sionali e di carriera che poggiano sul-
«Ancora troppo frequentemente i
prodotti d’investimento presenti sul
la partecipazione dei pf ai successi e
promotori sono costretti a operare in
mercato. Questo perché i nostri con-
agli utili realizzati dagli Uffici promo-
uno scenario dominato dal conflitto
sulenti sono remunerati adeguata-
tori associati. I professionisti di Ipibi
d’interesse e tocca a loro decidere,
mente su ogni strumento distribuito,
sono infatti presenti nell’azionariato
giorno dopo giorno, se realizzare gli
che si tratti di un Etf o addirittura di
e, grazie al patto di sindacato, sono
obiettivi dei clienti o, piuttosto, pri-
un conto di liquidità. Proprio per que-
rappresentati nel cda».
Maggio 2012
I
Bruno Manera, sales manager Italy di Banca Generali Private Banking
Il grande capitolo della previdenza
complementare
S
econdo lei, le reti dove potrebbero
«Purtroppo per qualche rete noto an-
trovare nuove opportunità di bu-
cora criticità dimensionali che ne
siness?
pregiudicano l’evoluzione e l’effica-
«Ci sono enormi opportunità sul
cia del servizio. Strutture con por-
mercato. Le inefficienze delle banche
tafogli medi inferiori ai 10 milioni ri-
commerciali e le difficoltà economi-
schiano di trovarsi incagliate in dina-
che stanno aumentando la percezio-
miche coercitive non sempre efficaci
ne tra i risparmiatori dell’importan-
per la clientela».
za di una corretta pianificazione finanziaria e del ruolo di un interlocu-
Crede che anche il nostro paese sia de-
tore affidabile, trasparente e profes-
stinato ad abbracciare in toto il mo-
sionale. A questi elementi si aggiun-
dello della consulenza a parcella?
ge poi il grande tema della previden-
«Il modello multibrand se attuato, co-
za complementare che non è ancora
me nel nostro caso, con la parificazio-
stato affrontato con la dovuta atten-
ne del pricing tra i diversi attori,rappre-
solo una struttura dalla solida reputa-
zione e che rappresenterà una delle
senta già, con trasparenza ed efficacia,
zione, che investe quotidianamente
sfide più rilevanti per i consulenti».
una consulenza indipendente al servi-
nelle formazione, riesce a garantire.
zio del cliente. Il modello britannico ri-
Non credo quindi, come peraltro già
A proposito di sfide, secondo lei, le
preso dalla Review,con la remunerazio-
emerge dall’ultima bozza della Com-
strutture stanno frenando sul fronte
ne del professionista sulla parcella dal
missione europea degli affari economi-
multibrand a vantaggio dei prodotti
cliente,per come si è strutturato il siste-
ci e monetari che esclude gli obblighi in
di bandiera?
ma nel nostro paese, mi sembra non
tale direzione, che a breve ci siano rivo-
«Siamo stati antesignani nell’appli-
tenga conto di diverse criticità difficil-
luzioni e che conseguentemente possa
cazione dell’architettura aperta e con
mente superabili senza il costante sup-
essere stravolto l’attuale modello orga-
soluzioni multibrand. Il tutto nella
porto di una realtà consolidata alle
nizzativo che mette al centro la qualità
massima trasparenza e senza alcun
spalle,aprendo peraltro a criticità strut-
del servizio per il cliente».
conflitto di interesse nei meccanismi
turali abbastanza complesse. Innanzi-
di pricing e di collocamento che sono
tutto sottolineerei il concetto di capa-
affidati alla scelta del cliente con il
cità di selezione,ovvero l’attività di ana-
contributo del consulente. È indub-
lisi e valutazione, necessaria per muo-
bio che in questa situazione di crisi
versi in una costellazione di proposte
determinate strutture, strette tra lo-
d’investimento, che non è pensabile la-
giche e priorità dei gruppi bancari di
sciare senza aiuto nelle valutazioni,tec-
appartenenza o per esigenze di pro-
niche e analitiche, al solo consulente. Ci
fittabilità, abbiano favorito determi-
sono poi gli aspetti di costo, (complian-
nate soluzioni rispetto ad altre».
ce, procedurali, normativi) posti a tute-
I
la del risparmiatore che sono rilevanti
Più in generale quali altri fenomeni ne-
nel comparto. Infine va rimarcata l’im-
gativi hanno resistito in questi 21 anni?
portanza della garanzia di qualità che
Maggio 2012
47
Promotori&Consulenti
News
Copernico sim
Consulenza, tra mito, realtà
e qualche bugia
l titolo scelto da Copernico sim
I
storica dove giungono da più parti
per la conferenza organizzata al
appelli per abolire tutti gli ordini pro-
Salone del Risparmio, Consulenza
fessionali, istituire un altro Albo,
finanziaria, tra mito, realtà e qualche
sembra rappresentare una scelta
bugia, solleticava certamente la
fuori dal tempo». Inoltre, secondo il
curiosità. Per fortuna i relatori non si
presidente della sim friulana, la figu-
sono fermati al titolo dal grande
ra stessa del consulente finanziario
appeal, ma hanno voluto indagare a
pone alcuni problemi sulla complian-
fondo sul rapporto tra promozione
ce. «L’attività quotidiana di questi
SAVERIO SCELZO.
finanziaria e consulenza in materia
professionisti risulta estremamente
DELEGATO DI
di investimenti.
difficile da monitorare sia dal punto
SIM
«Anticipando la Mifid, Copernico
di vista dei costi, sia per i rapporti con
dunque, che a parità di fee, la sua
sim», spiega il presidente e ammini-
i collocatori e, più in generale, per
struttura è in grado di offrire un ser-
stratore delegato Saverio Scelzo, «è
quanto riguarda la compliance. Che
vizio meno costoso. «Perché», garan-
stata tra le primissime strutture ad
per le sim tradizionali rappresenta, al
tisce il presidente di Copernico sim,
abbracciare la filosofia multibrand e
contrario, una garanzia sia per i pro-
«noi restituiamo a tutti i clienti in ad-
ad adottare lo schema dell’advisory a
pri dipendenti sia per i clienti».
visory il 100% dei rebate ottenuti dal-
pagamento». I nuovi scenari che si
In ogni caso, secondo Scelzo, an-
le case prodotto». E questo fattore
manifestano nel campo della consu-
che le sim leggere, tenute invece ad
rappresenta per Scelzo il vero punto
lenza a parcella e il successo che tale
adottare tutte le procedure e i con-
focale della «questione consulenza
filosofia ha riscontrato anche tra le
trolli necessari per adempiere alle
fee only».
reti di promozione tradizionali pon-
normative, non sono immuni da cri-
«Analizzando i contratti di consu-
gono tuttavia, secondo Scelzo, alcuni
tiche. «Queste sim devono fornire
lenza offerti da molti competitor ab-
interrogativi.
tutte le indicazioni a supporto delle
biamo messo a nudo una realtà non
Il convegno ha rappresentato in-
decisioni di investimento del cliente,
propriamente lusinghiera. Perché al-
fatti per il presidente di Copernico
che poi può decidere se accoglierle o
cuni accordi prevedono sì la restitu-
sim il luogo ideale per lanciare qual-
meno e deve muoversi in prima per-
zione dei rebate, ma fino a un impor-
che sasso nello stagno e stimolare
sona per concretizzare il consiglio ri-
to massimo pari alla parcella paga-
l’interesse per un argomento, la con-
cevuto. Ebbene, ritengo che la consu-
ta». In pratica superata quella soglia
sulenza, che catalizzerà l’attenzione
lenza slegata dal collocamento non
i clienti sono costretti a pagare una
degli operatori negli anni a venire.
porti alcun vantaggio all’investitore,
doppia contribuzione, rappresentata
La prima criticità Scelzo la vede
che nella pratica è costretto a pagare
dalla fee di consulenza e dalle provvi-
nell’istituzione dell’Albo dei consu-
una fee per il consiglio ricevuto e non
gioni sui prodotti acquistati. Secondo
lenti, considerato «una sorta di chi-
può esimersi dal riconoscere all’in-
Scelzo, al contrario, «gli intermediari
mera e destinato nella pratica ad ac-
termediario cui si è affidato i rebate
dovrebbero restituire tutti i rebate ri-
cogliere un numero esiguo di profes-
associati ai prodotti acquistati».
cevuti a qualsiasi titolo e ciò dovreb-
sionisti». Ma non solo. «In una fase
48
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE
COPERNICO
Maggio 2012
A tale proposito Scelzo sottolinea,
be avvenire senza se e senza ma!» I
Fondi obbligazionari
Emerging corporate
bond
L’altro debito
emergente
Anche se non mancano certamente i rischi, la maggior parte delle obbligazioni
societarie dei paesi emergenti ha un livello di affidabilità non inferiore a quello
degli stessi titoli dei paesi più sviluppati e rendimenti nettamente superiori. Si
tratta di un’asset class ancora poco presente nei portafogli degli investitori, ma che
appare destinata a una crescita di notevole interesse negli anni a venire
Q
uella degli emerging market corporate bond
portanza assunta da questi titoli di debito nel panorama
è un’asset class che si sta ritagliando un
internazionale. La compressione degli spread dei corpora-
ruolo sempre più importante all’interno dei
te bond nei paesi industrializzati, soprattutto negli Stati
portafogli obbligazionari. La crescente dif-
Uniti, è un altro fattore favorevole alla diffusione del seg-
fusione di questi strumenti si deve anche al-
mento all’interno dei portafogli. Nell’ipotesi di tassi uffi-
la progressiva riduzione del debito sovrano decisa da nu-
ciali ancorati su livelli molto bassi ancora per alcuni anni,
merosi paesi emergenti durante gli ultimi anni. Nonostan-
gli Em corporate bond potrebbero trasformarsi in una
te ciò, i timori per l’illiquidità e l’elevato rischio incorpora-
componente chiave del mercato ad alto rendimento glo-
to nelle singole emissioni rendono questo segmento obbli-
bale. Allo stesso tempo, il mercato è diventato sempre più
gazionario ancora poco utilizzato dalla maggior parte de-
diversificato in termini sia di paesi sia di settori. Il 90% del-
gli investitori.
le società che costituiscono l’indice fa capo a paesi dotati
Uno studio realizzato da T. Rowe Price ha dimostra-
di un rating investment grade.
to che le performance realizzate dagli emerging corpo-
Nonostante le recenti performance positive, i corpo-
rate bond hanno tenuto il passo di quelle messe a segno
rate bond degli Em continuano ad apparire valutati in mo-
dai government bond emessi dai paesi emergenti e dagli
do interessante in termini di spread, rispetto al credito sia
high yield bond nel periodo 2005-2010. L’elevata corre-
negli Stati Uniti sia in Europa. I gestori focalizzati sul seg-
lazione con queste due asset class, ben più diffuse nei
mento ritengono che ciò derivi da un’errata valutazione
portafogli degli investitori internazionali, e la presenza
del rischio e che tali bond costituiscano una buona oppor-
di un’incidenza dei titoli investment grade vicina al 70%
tunità d’investimento, dati il positivo background macro-
del totale dovrebbero fare lievitare l’interesse dei poten-
economico, i buoni fondamentali delle aziende dei merca-
ziali investitori.
ti emergenti e i tassi di default storicamente equivalenti a
Il lancio del Jp Morgan’s Corporate Emerging
50
di Rocki Gialanella
quelli delle aziende dei mercati sviluppati.
Markets Corporate Bond Index (Cembi) nel novembre del
La presenza di fondamentali positivi offre un suppor-
2007 ha rappresentato una conferma della crescente im-
to per il credito corporate dei mercati emergenti, riducen-
FONDI&SICAV/Maggio 2012
«
Studi
empirici
supportano la
view che il rischio
paese ha
un’influenza
significativa sul
rischio corporate
»
nei mercati
emergenti
do il premio per il rischio paese e di conseguenza il costo
soddisfare le proprie esigenze di finanziamento. Lo svilup-
del capitale di debito per gli emittenti corporate. Allo stes-
po del mercato dei capitali e delle riforme dei sistemi pre-
so tempo, le aziende dei paesi emergenti traggono benefi-
videnziali in numerose economie emergenti ha svolto un
cio da abbondanti opportunità di crescita, derivanti dalla
ruolo fondamentale per costruire le infrastrutture di mer-
velocità di sviluppo delle loro economie. La solidità dei bi-
cato necessarie ad attirare una stabile base d’investitori
lanci dei paesi emergenti ha ridotto la necessità di finan-
dotati di un approccio buy and hold.
ziamenti esterni e ha comportato una riduzione dell’importanza rivestita dal debito sovrano emergente denomi-
I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
nato in dollari Usa. Non stupisce pertanto che negli ultimi
Accanto alla potenziale illiquidità dei titoli, il rischio distin-
10 anni l’emissione corporate esterna degli Em abbia sor-
tivo di quest’asset class è la particolare composizione dello
passato quella del debito sovrano esterno. Fin dalla crisi fi-
spread risk premium, che comprende sia il classico corpora-
nanziaria del 2007-2009 i volumi emessi sono aumentati
te default risk sia il sovereign risk. A differenza di quanto
sulla scia del vuoto creditizio creatosi nei mercati emer-
avviene per le emissioni corporate di società dei paesi indu-
genti. Il trend è continuato nel 2011 con le aziende dei
strializzati, le agenzie di rating hanno imposto un soverei-
paesi emergenti capaci di emettere oltre 125 miliardi di
gn ceiling, stabilendo che le emissioni corporate di aziende
dollari Usa di nuovo debito. Alla fine di maggio 2011 il
dei paesi emergenti non possano mai superare il livello di
mercato dei corporate bond degli emerging era oltre tre
affidabilità creditizia del paese in cui hanno sede. Studi em-
volte la dimensione del mercato ad alto rendimento euro-
pirici supportano la view che il rischio paese ha un’influen-
peo e il 60% di quello statunitense.
za significativa sul rischio corporate nei mercati emergen-
La crescita dei titoli Em corporate è stata alimentata
ti. I dati elaborati da Moody’s evidenziano che i tre quarti
dalla recente crisi finanziaria: la minore propensione delle
circa dei default degli emerging market corporate o dei ti-
banche a concedere finanziamenti e l’irrigidimento delle
toli sub-sovereign si sono verificati durante una crisi del
condizioni creditizie applicate alla clientela corporate ha
debito sovrano (per esempio, il default sovrano russo nel
spinto molte aziende a rivolgersi al mercato dei capitali per
1998 e quello argentino nel 2001-2002).
I
FONDI&SICAV/Maggio 2012
51
Fondi obbligazionari
Emerging corporate
bond
Parla David Oliphant, head of investment grade credit e gestore dell’Emerging Market Corporate Bond Fund
di Threadneedle
Sostenuti dalla caccia
al rendimento
l livello della propensione al rischio è un key factor
Perché gli investitori con un orizzonte temporale di lun-
per quest’asset class», sostiene David Oliphant, head
go termine dovrebbero considerare i corporate bond dei
of investment grade credit e gestore dell’Emerging Market
mercati emergenti una componente chiave del loro por-
Corporate Bond Fund di Threadneedle.
tafoglio?
«
I
«In contrasto con il deterioramento dei fondamentali del-
È possibile considerare l’emerging corporate debt come
l’economia e l’elevato rischio politico registrato in alcune
un’asset class?
economie di mercato mature, il merito di credito di molte
«Il mercato dei corporate bond dei paesi emergenti è cre-
economie emergenti è migliorato e continua a migliorare.
sciuto a un ritmo sostenuto negli ultimi anni. Questo trend
Ciò significa, per esempio, che il rating medio dell’emerging
è stato alimentato dal miglioramento dei fondamentali
market bond index è attualmente investment grade, men-
macro, dei livelli di affidabilità creditizia, dalla fiducia ripo-
tre negli ultimi mesi alcuni paesi industrializzati e aziende
sta dagli investitori nelle economie emergenti e, in genera-
ivi localizzate, forse più marcatamente negli Stati Uniti,
le, dalla domanda di classi di attività generatrici di reddito.
hanno subito tagli dei rating da parte delle agenzie. Di con-
Di conseguenza, la combinazione di questa serie di fattori
seguenza, gli investitori potrebbero decidere di destinare ri-
ha fatto in modo che gli investitori considerassero questo
sorse al segmento per beneficiare di questo relativo e co-
segmento un’asset class sempre più importante. Attual-
stante miglioramento del merito creditizio. Un’allocazione
mente, la maggior parte dei benchmark sulle liquid security
delle risorse orientata ai titoli di debito dei mercati emer-
è denominata in dollari Usa, ma col tempo, sulla scia di
genti in generale e al segmento emerging corporate bond in
quanto avvenuto nel mercato dei titoli di stato sovrani, si
particolare dovrebbe essere la logica conseguenza di queste
prevede un aumento delle emissioni in valuta locale. È suf-
considerazioni. Tuttavia, come accade con le valutazioni re-
ficiente questo quadro d’insieme a considerarla un’asset
lative formulate su tutti i mercati e in ogni fase del ciclo
class distinta? Crediamo che i confini tradizionalmente de-
economico, occorre elaborare considerazioni attente e te-
lineati dall’analisi rischio/rendimento, una volta ampia-
nere conto che ci saranno periodi in cui i corporate bond of-
mente utilizzata per definire un’asset class, siano stati or-
friranno più valore rispetto ai titoli sovereign e viceversa.
mai archiviati. Per esempio, nell’attuale scenario di merca-
Inoltre, la liquidità, sia in termini assoluti sia relativi, è de-
to non è affatto certo che sia più rischioso investire in cor-
stinata a migliorare sulla scia della sempre maggiore matu-
porate bond della Malaysia piuttosto che in titoli di stato
rità acquisita da questo segmento obbligazionario».
spagnoli. L’asset class emerging market corporate accoglie
una vasta gamma di emissioni diversificate per aree geo-
Qual è la vostra view sull’inflazione, un fattore che è
grafiche, inclusi titoli dotati di un buon livello di liquidità
fonte di preoccupazione per gli investitori che prediligo-
emessi da società domiciliate in Asia, America latina, Me-
no il reddito fisso, in particolare nei mercati emergenti?
dio Oriente, Europa orientale, Russia e Ucraina. La maggior
«L’inflazione manifestatasi con l’incremento dei prezzi de-
parte dei comparti industriali è rappresentata nell’asset
HEAD OF
gli alimenti e dei carburanti è stata una protagonista del
mercato negli ultimi mesi. Questo trend è dovuto non solo
bond market più maturi, anche se i pesi dei comparti basic
GESTORE DELL’EMERGING
alla crescita della domanda per questi prodotti, ma anche
material ed energy sono più elevati, rispetto a quelli regi-
MARKET CORPORATE BOND
alla contrazione dell’offerta e agli effetti delle avverse con-
strati nel mercato statunitense dei corporate bond».
52
DAVID OLIPHANT,
INVESTMENT GRADE CREDIT E
class allo stesso modo di quanto avviene nei corporate
FONDI&SICAV/Maggio 2012
FUND
DI
THREADNEEDLE
dizioni meteorologiche. Tuttavia, la maggior parte dell’Em
Fondi emerging corporate bond
Fondo
Fonte: www.fondionline.it
Società
Valuta
%a
1 anno
%a
3 anni
%a
5 anni
%
Ytd
Commissione
annua di gestione
Emerging Market Corporate Bond
Threadneedle
Eur
15,87
30,68
n.a
4,97
1,00%
Emerging Market Corporate Bond
JP Morgan Funds Sicav
Eur
6,18
n.a
n.a
6,06
0,40
Emerging Market Corporate Bond
Pimco Global Investors
Eur
3,78
n.a
n.a
6,36
2,15%
Global Emerging Markets Corporate Bond
T. Rowe Price Funds Sicav
Usd
n.a
n.a
n.a
6,22
1,35%
Emerging Market Corporate Bond
Goldman Sachs Funds Sicav
Eur
n.a
n.a
n.a
7,24
1,25%
Emerging Market Corporate Bond
Invesco Funds Sicav
Eur
n.a
n.a
n.a
7,69
2,00%
liquid corporate debt è denominato in dollari e ciò significa
Quali sono i rischi insiti in quest’asset class?
che la direzione dell’inflazione statunitense sarà uno dei
«I rischi di quest’asset class appaiono poco legati ai fonda-
fattori determinanti per i tassi di interesse applicati alle
mentali economici e ai bilanci societari e dipendono in mi-
emissioni in dollari. Data la difficile situazione dell’econo-
sura maggiore dalla più ampia attitudine al rischio. Per
mia Usa, l’elevato tasso di disoccupazione e la presenza di un
quest’asset class non si dispone di dati storici e non è im-
outlook debole per la crescita, non ci aspettiamo un incre-
mune a un aumento dell’avversione al rischio. L’anno scor-
mento dell’inflazione nel breve termine. Tuttavia, dato che i
so abbiamo avuto una prova di questo rischio con l’amplia-
tassi Usa non possono realisticamente muoversi al ribasso e
mento degli spread verificatosi in risposta alla crescente
che i rendimenti dei bond offrono un risk-reward infimo, è
avversione per il rischio creata dall’incertezza in Europa. A
probabile che la duration del nostro fondo resti conservati-
parte questo, nel lungo termine ci aspettiamo che i mer-
va e più bassa rispetto al valore normale del mercato».
cati emergenti, in generale, tendano a sovraperformare
quelli sviluppati. Negli ultimi anni il debito emergente è
Qual è la vostra asset allocation?
stato una delle asset class più interessanti».
«All’interno del nostro fondo puntiamo a cogliere le differenze tra i mercati emergenti e quelli sviluppati, tenendo
Credete che questo trend positivo possa continuare nel
conto anche delle più vantaggiose prospettive economiche
2012? Alcuni paesi emergenti stanno adottando restri-
e dei più bassi livelli di debito sovrano. Tuttavia, in termi-
zioni ai flussi di capitali e questi provvedimenti potreb-
ni di investimento, abbiamo ampliato la definizione di ciò
bero condizionare il comportamento di questa tipologia
che costituisce un emerging market corporate. Questa de-
di titoli di debito?
finizione include quelle società che realizzano guadagni o
«Ci sono sicuramente ancora margini di crescita. La do-
benefici sugli utili da queste economie, ma sono domici-
manda di titoli a reddito fisso da parte di investitori prov-
liate nei paesi avanzati e regolate dal quadro normativo
visti di un appetito per il rischio che non viene soddisfat-
adottato da questi ultimi. Un buon esempio di società di
to dai tassi Usa ai minimi storici e dai bassissimi rendimen-
questo tipo è rappresentato dalla Standard Chartered
ti offerti dai titoli di stato caratterizzati da un outlook po-
Bank, che lega la sua redditività futura ai mercati emer-
co incoraggiante in termini di rischio-rendimento, finirà
genti, inclusi quelli di Corea e India. Restiamo sovrappesa-
per riversarsi sul debito degli emergenti e su altri prodotti
ti sui titoli a elevato rendimento e basso livello di rating,
focalizzati sui corporate e high yield bond. Questo interes-
incluse emissioni non comprese nel benchmark e qualche
se sarà rafforzato dalla relativa stabilità di questi segmen-
holding sovereign, laddove risulta difficile trovare un’e-
ti rispetto alle turbolenze politiche ed economiche che
sposizione a titoli corporate (per esempio, il colosso petro-
hanno trovato terreno fertile in mercati considerati stabi-
lifero venezuelano Pdvsa)».
li fino a qualche anno addietro».
I
FONDI&SICAV/Maggio 2012
53
Fondi obbligazionari
Emerging corporate
bond
Intervista a Denis Girault, co-head emerging markets fixed Income di Union Bancaire Privée
Stabilità e rendimento
bond dei mercati emergenti hanno saputo resistere al ner-
insolvenza dei corporate bond dei mercati emergenti sono in
I
«
vosismo del mese di aprile meglio delle altre categorie di
linea con quelli di Europa e Stati Uniti. In breve, le obbliga-
investimento», esordisce Denis Girault, co-head emerging
zioni societarie dei mercati emergenti non implicano un ri-
markets fixed Income di Union Bancaire Privée.
schio intrinseco più alto, rispetto ai mercati sviluppati a parità di rischio di credito. Ciò significa che l’inserimento di
È possibile considerare l’emerging corporate debt come
questa asset class in portafoglio offre agli investitori la pos-
un’asset class?
sibilità di migliorarne il rendimento complessivo senza com-
«Sì, il debito dei mercati emergenti negli ultimi dieci anni è
promettere la qualità del credito. Le obbligazioni societarie
cresciuto fino a diventare una categoria di investimento a
dei mercati emergenti investment grade offrono in media un
se stante. Oggi il mercato offre una vasta gamma di oppor-
rendimento superiore di 70-80 punti base, rispetto a quelle
tunità per costruire portafogli diversificati in termini di
dei mercati sviluppati e sono un ottimo strumento di diver-
paesi e settori. Il valore di mercato di questa categoria di
sificazione grazie alla bassa correlazione con altre categorie
investimento, pari a circa 750 miliardi di dollari (Fonte:
di investimento, comprese le obbligazioni societarie statuni-
Bank of America Merrill Lynch), comprende circa 50 paesi
tensi ed europee. Le nostre analisi evidenziano che le obbli-
e 19 settori principali. Il confronto con il mercato dei tito-
gazioni societarie investment grade dei mercati emergenti
li di stato dei paesi emergenti, la cui capitalizzazione di
rappresentano uno strumento di diversificazione molto effi-
mercato è di 440 miliardi di dollari e con quello delle obbli-
cace, soprattutto in fasi ribassiste dei mercati delle obbliga-
gazioni societarie ad alto rendimento dell’area euro, con
zioni corporate di area euro e Stati Uniti. Infine, le Em inve-
165 miliardi di dollari, è quindi positivo. Inoltre la sua cre-
stment grade sono una categoria di investimento interessan-
scita dovrebbe continuare a essere più dinamica rispetto a
te per le compagnie di assicurazione; infatti, in base alla di-
quella dei titoli di stato, se consideriamo che nel 2012 so-
rettiva Solvency II, queste imprese hanno restrizioni sull’im-
no previste nuove emissioni per un valore nominale di cir-
piego del capitale e non possono semplicemente ricercare le
ca 190 miliardi di dollari (dati Jp Morgan).
strategie a più alto rendimento. A questo proposito, le obbligazioni societarie Em Ig escono vittoriose dal confronto con
Quali sono i maggiori vantaggi che questa asset class
quelle ad alto rendimento e investment grade dei mercati
porta a un portafoglio articolato?
sviluppati e naturalmente anche rispetto ai titoli di stato del-
«I paesi emergenti rappresentano già circa la metà dell’eco-
l’Unione Europea».
nomia globale e si prevede che nei prossimi anni cresceranno molto più rapidamente dei paesi sviluppati. Le obbligazio-
Quanto inciderà l’inflazione in questo settore?
ni corporate dei mercati emergenti consentono agli investi-
«È importante evidenziare che l’inflazione non ha un im-
tori di partecipare all’eccezionale percorso di crescita di que-
patto sulle obbligazioni in hard currency, ma solo su quel-
sti paesi. Spesso si presuppone erroneamente che a questa
le in valuta locale. Lo scenario generale dell’inflazione nei
più elevata crescita sia associato un rischio più alto. Tuttavia
mercati emergenti è più benevolo rispetto a un anno fa.
si tratta di una visione legata al passato, mentre i fatti attua-
Nell’ultimo World economic outlook, il Fmi ha previsto un
li accreditano un quadro molto diverso. In primis, circa il
calo dell’inflazione al 6,2% nel 2012 e al 5,6% nel 2013 rispetto al 7,1% del 2011. Tuttavia, ciò non significa che l’in-
70% delle obbligazioni societarie dei mercati emergenti è
caratterizzato da un rating investment grade. In secondo
luogo, in base a un’analisi di Standard & Poor’s sugli ultimi 30
anni, il loro rating è in genere più stabile di quello delle obbligazioni corporate europee o statunitensi. Terzo, i tassi di
54
FONDI&SICAV/Maggio 2012
CO-HEAD
flazione sia in calo ovunque. India, Indonesia e Argentina,
EMERGING MARKETS FIXED
dove si prevede un’accelerazione dell’inflazione nel 2012,
DENIS GIRAULT,
INCOME
DI
UNION BANCAIRE
probabilmente rappresentano le eccezioni più evidenti.
PRIVÉE
Inoltre, l’elevato prezzo del greggio ha alimentato il rischio
inflazionistico nei paesi con un deficit delle partite correnti o dove i meccanismi di trasmissione dell’inflazione sono
più celeri. Ciò vale principalmente per i paesi dell’Europa
dell’est importatori di energia. Date queste premesse, le
banche centrali dei mercati emergenti hanno più strumenti per combattere un rialzo dell’inflazione, rispetto ai mercati sviluppati dove la stretta monetaria potrebbe pesare
drasticamente sulla crescita».
Qual è la vostra asset allocation?
dotti strutturati che implicano il rischio di controparte, poi-
«Per quanto concerne il debito in valuta locale, abbiamo un
ché spesso dispongono di liquidità insufficiente».
atteggiamento prudente sui rischi legati ai tassi di interesse negli Stati Uniti e manteniamo quindi una posizione di
Credete che il trend positivo su questa asset class possa
cautela a livello di duration. Prestiamo attenzione inoltre al
continuare nel 2012?
rischio inflazionistico e sulla tendenza delle partite corren-
«Sì. Credo che ci sia ancora spazio di crescita. I fattori trai-
ti nei paesi sensibili all’andamento del petrolio. Dal punto di
nanti fondamentali del rendimento delle obbligazioni dei
vista dei fondamentali privilegiamo i paesi con un saldo ro-
mercati emergenti (crescita eccellente e rating del credito)
busto delle partite correnti che sono meno vulnerabili a
restano invariati. Finora quest’anno (al 17 aprile), l’indice Jp
eventuali shock dei prezzi delle materie prime. I nostri fon-
Morgan Embi Global ha guadagnato il 5,6% rispetto
di sono ben diversificati in termini di paesi e settori. Le no-
all’1,7% di un anno fa. Le obbligazioni dei mercati emer-
stre posizioni principali nei fondi in valuta forte e in parti-
genti hanno saputo resistere al nervosismo dei mercati fi-
colare nei fondi di obbligazioni societarie dei paesi emer-
nanziari globali del mese di aprile meglio delle altre cate-
genti riguardano Russia, Brasile, Messico ed Emirati Arabi
gorie di investimento, comprese le obbligazioni societarie
Uniti; a livello settoriale privilegiamo gas e petrolio, banche
ad alto rendimento e investment grade di Stati Uniti e area
e servizi elettrici di pubblica utilità».
euro. Gli spread offrono interessanti opportunità di investimento, a conferma di un’accelerazione della crescita».
Quali sono i rischi cui prestare più attenzione?
«Come abbiamo già detto, il rischio di insolvenza delle ob-
Alcuni paesi emergenti stanno adottando restrizioni ai
bligazioni dei mercati emergenti non è diverso da quello dei
flussi di capitali: questi provvedimenti potranno condi-
paesi sviluppati. Infatti le obbligazioni societarie dei merca-
zionare il comportamento di questa tipologia di titoli di
ti emergenti non investment grade durante la crisi finanzia-
debito?
ria globale del 2008-2009 presentavano un tasso di insol-
«Le restrizioni sui flussi di capitale riguardano solo le obbliga-
venza più basso rispetto alle obbligazioni societarie europee
zioni in valuta locale. La tendenza generale degli ultimi dieci
o statunitensi. Anche il rischio sovrano nei paesi emergenti
anni è stata una graduale apertura dei mercati finanziari lo-
è in calo. Dal 2009 il rating dei paesi emergenti è stato rivi-
cali. Nelle piazze che sono rimastie chiuse o che non sono red-
sto al rialzo in 40 casi e al ribasso in 28 casi dall’agenzia di
ditizie, esistono prodotti alternativi, per esempio lo yuan ci-
rating S&P. Invece il rating dei paesi sviluppati è stato rivi-
nese offshore ufficiale o il Dim Sum bond oppure gli investi-
sto al ribasso 35 volte e mai al rialzo. Investiamo solamente
tori si avvalgono di prodotti strutturati come per esempio i
in obbligazioni internazionali sottoposte al diritto statuni-
total return swap. Le restrizioni sui mercati finanziari posso-
tense o britannico. Puntiamo sulla liquidità nel processo di
no quindi portare a un incremento della diversificazione nel-
investimento, poiché tutti i nostri fondi offrono rimborsi e
l’offerta dei prodotti di investimento. Comunque è importan-
sottoscrizioni giornalieri. Non investiamo in obbligazioni le
te notare che le obbligazioni internazionali rappresentano la
cui emissioni complessive siano inferiori a 150 milioni di eu-
percentuale più consistente dell’universo di investimento dei
ro o dollari, né in obbligazioni con un rating inferiore a B-.
mercati obbligazionari emergenti e che questo mercato non
Inoltre non investiamo in strumenti derivati esotici o pro-
risente delle restrizioni sui flussi di capitale».
I
FONDI&SICAV/Maggio 2012
55
Consensus
I paesi emergenti
La Cina al bivio
La ripresa degli emerging market è soprattutto nelle mani del Dragone, in bilico fra
crisi economica conclamata e ristrutturazione soft verso un modello economico più
equilibrato. Cattive notizie arrivano comunque anche dal Brasile e dall’India, che
hanno recentemente presentato dati di crescita inferiori alle aspettative. In questo
contesto dagli operatori non arrivano segnali chiari e prevale l’incertezza, anche se
viene considerato un buon segnale il fatto che nel mese di aprile la borsa di
Shanghai è stata una delle poche positive del pianeta
L
e economie e i mercati finanziari dei paesi emer-
di Boris Secciani
dura. Dal destino cinese dipendono anche molte realtà
genti si trovano oggi in una situazione non
e David Tonello
emergenti, sotto forma di esportazioni di materie prime
meno difficile e incerta, rispetto alle contropar-
verso il colosso asiatico. Le commodity a loro volta sono
ti del mondo sviluppato. Da una parte infatti vi
alquanto correlate alla propensione al rischio generale pre-
è un sistema economico occidentale che sem-
sente fra gli investitori.
bra avere tradito per l’ennesimo anno le promesse di una
Se andiamo a esaminare alcuni dati recenti, in effetti
ripresa decisa, ma dall’altra parte vi è una Cina ancora sospe-
la situazione non pare tale da indurre a facili entusiasmi.
sa fra soft landing e ristrutturazione verso un modello eco-
Il Pil indiano nel corso del primo trimestre del 2012 è cre-
nomico più equilibrato e il rischio di una crisi economica
sciuto del 6,9%, un valore che, per quanto notevole, è ri-
Il panel dei gestori e degli analisti
Andrea Arata, senior advisor di Nordea; Giovanni Brambilla, amministratore delegato di AcomeA sgr; Rossana Brambilla, gestore portfolio manager global emerging market e area Pacifico di Sella Gestioni; Giovanni Buffa, gestore di AcomeA Paesi Emergenti; Douglas Cairns, gestore
mercati emergenti di Threadneedle; Alessandro Castagnetti, gestore di Vg Asset Management; Cyriaque Dailland, fund manager di Convictions
Am; Thomas Fallon, head emerging markets di La Française Asset Management; Michael Godfrey, gestore di M&G
G Global Emerging Markets di
M&G
G Investments; France Kalfon, fund manager equities di La Française Asset Management; Daniele Mellana, responsabile Italia di East Capital Asset Management; Paolo Monaco, gestore di Eurizon Azioni Paesi Emergenti di Eurizon Capital; Giuseppina Parini, responsabile del comparto fondi flessibili di Gestielle; Donatella Principe, head institutional business di Schroders Italia; Gabriele Roghi, responsabile delle gestioni
patrimoniali di Invest Banca; Sven Schubert, head of emerging markets research di Bank Vontobel; Laura Tardino, market strategist di Bnp Paribas Investment Partners; Bart Turtelboom, emerging markets portfolio manager di Glg Man; Matthew Vaight, gestore M&G
G Global Emerging
Markets di M&G
G Investments; Rajesh Varma, responsabile del comparto global leaders di Dnca Finance; Nathalie Wallace, emerging markets senior portfolio manager di Batterymarch, (gruppo Legg Mason).
56
FONDI&SICAV/Aprile 2012
«
Per il
momento il
decoupling degli
emergenti è
ancora lontano o
»
quanto meno
incompleto
sultato il più basso degli ultimi tre anni. Ciò ha indotto
Se però ci concentriamo sulla Cina, vediamo che in
la Banca centrale indiana ad abbassare i tassi di interes-
realtà i dati sono contraddittori: spesso le risposte che si
se per la prima volta nell’ultimo triennio, nonostante mi-
ottengono dai gestori e dagli analisti sul settore mani-
nacce di inflazione tutt’altro che scomparse.
fatturiero variano molto a seconda delle fonti interpel-
Negativi anche i dati più recenti provenienti dal Bra-
late, segno di scarsa chiarezza di idee sulla direzione che
sile, dove la produzione industriale, già in difficoltà a
sta prendendo il colosso asiatico. In questo ambito non
causa della moneta forte, è risultata a marzo in calo con-
mancano voci di ottimismo che ritengono che la Cina
giunturale dello 0,5%, a fronte di attese che prevedeva-
abbia superato il proprio momento più critico. Non a ca-
no una crescita dell’1,3%. Non si può fare altro che sot-
so, a differenza della generalità dei mercati azionari, il li-
tolineare che per il momento il decoupling degli emer-
stino delle azioni A di Shanghai ha avuto ad aprile un an-
genti è ancora lontano o quanto meno incompleto.
damento positivo.
I
Quale tipo di valutazione presenta l’azionario dei paesi emergenti?
Qualche occasione c’è ancora
Sottovalutato
o fair value
onostante un discreto inizio di 2012, sembra
N
poco superiore a 10 (stime Ibes). Questo valore è inferio-
prevalere un certo ottimismo sulle valutazioni
re di circa il 15%, rispetto alle medie storiche degli ulti-
degli emergenti, sia in termini di prospettive di
mi dieci anni, e di circa il 10%, rispetto ai mercati globa-
utile sia a livello patrimoniale in rapporto alla loro me-
li. Migliori fondamentali economici e maggiori prospet-
dia storica, se confrontato con altri listini azionari. Per
tive di crescita rispetto ai paesi sviluppati, nonché infla-
quanto riguarda gli utili, interessante appare l’analisi di
zione in discesa e banche centrali che stanno adottando
Paolo Monaco, gestore di Eurizon Azioni Paesi Emer-
politiche accomodanti, sono le premesse per un’espan-
genti: «L’insieme dei mercati dei paesi emergenti tratta a
sione di questi multipli e per una buona performance
un multiplo prezzo/utili stimato per i prossimi 12 mesi di
dell’asset class nei prossimi mesi. È interessante rilevare
75%
25%
Sopravvalutato
FONDI&SICAV/Maggio 2012
57
Consensus
I paesi emergenti
degli emergenti è sotto la media degli ultimi 10 anni
(10,2 versus 10,7), così come il price to book value (1,7 a
fronte di 2,0). Quindi riteniamo che l’Msci Em sia ancora
attraente per investire nelle condizioni attuali in azioni
di economie in via di sviluppoi».
Non manca comunque qualche cautela, pur nell’ambito di una visione ottimista. Fra costoro va annoverata
Donatella Principe, head institutional business di Schroders Italia: «Nonostante il forte rally che ha interessato
i paesi emergenti negli ultimi mesi, le prospettive di questi mercati si confermano positive, anche a causa di un
livello delle valutazioni estremamente contenuto. Il P/E
degli emerging market, grazie anche a una crescita degli
utili attesa a due cifre anche quest’anno, si attesta a
10,2X, contro una media storica a 20 anni di 12,3X. Se
sussistono alcuni rischi per la tenuta dei mercati emergenti, essi sono esogeni alle aree in via di sviluppo e connessi alle crisi ancora in atto nei paesi sviluppati».
In questo contesto Matthew Vaight e Michael God&G Global Emerging Markets di M&
&G
frey, gestori dell’M&
Investments invitano alla selettività: «Se si considerano
la migliore performance e la maggiore redditività che offrono le aziende dei mercati emergenti rispetto ai loro
competitor dei paesi sviluppati, crediamo che gli emerging offrano ancora a livello aggregato valutazioni interessanti, rispetto all’andamento storico e ai mercati sviluppati. Tuttavia, dopo il forte rialzo all’inizio dell’anno,
le valutazioni non sono così allettanti come erano in precedenza, anche se crediamo che, dato il contesto storico,
questa asset class abbia ancora un buon valore. Abbiamo
58
che statisticamente negli ultimi vent’anni simili livelli di
un approccio all’investimento di tipo stock picking bot-
multipli azionari si sono tradotti in ritorni a doppia cifra
tom-up e stiamo riscontrando un buon numero di azien-
nei 12 mesi successivi». Sulla stessa lunghezza d’onda
de dalle valutazioni interessanti sulle economie in via di
Rossana Brambilla, gestore portfolio manager global
sviluppo».
emerging market e area Pacifico di Sella Gestioni: «I
Un ragionamento non dissimile arriva infine da
mercati emergenti si presentano con valutazioni ancora
Alessandro Castagnetti, gestore di Vg Asset Manage-
particolarmente interessanti, con un rapporto price/ear-
ment: «I paesi emergenti continuano a essere più inte-
nings intorno a 10, considerando che incorporano una
ressanti di quelli sviluppati con tassi di crescita previsti
crescita attesa degli utili inferiore al 10%».
per il 2012 del 7% per l’Asia, del 3% per l’area Emea, del
L’equity emergente, come ricordato, sembra relativa-
3,5% per l’America Latina e del 4% per il Medio Oriente.
mente interessante anche in termini patrimoniali. Fran-
Ricordiamo, però, che la dicitura “paesi emergenti” rac-
ce Kalfon, fund manager equities, e Thomas Fallon, head
chiude un panorama quanto mai disomogeneo. Per otte-
emerging markets di La Française Asset Management,
nere rendimenti in linea con le aspettative non è suffi-
considerano: «Le valutazioni degli emergenti rispetto ai
ciente investire in Etf o titoli generici appartenenti a
mercati più sviluppati continuano a essere ragionevoli,
questi paesi, ma occorre essere selettivi e focalizzarsi sui
con uno sconto vicino al 20%. Il price earning forward
giusti settori o sui giusti panieri di azioni».
FONDI&SICAV/Maggio 2012
I
Quale crescita dei profitti è attesa?
Soprattutto in Asia
ui profitti le differenze geografiche si fanno sen-
Non manca comunque qualche voce di cautela. Ga-
tire, con il maggiore ottimismo concentrato anco-
briele Roghi, responsabile delle gestioni patrimoniali a
ra una volta sull’Asia. In generale, comunque, le
Invest Banca, sostiene: «Le attese sono per tassi di cre-
prospettive di crescita aziendale sembrano migliori, ri-
scita contenuti per Russia e Brasile (5-7%), mentre le sti-
spetto alle imprese dei paesi sviluppati. È questo il pare-
me per Cina e India sono molto più elevate, intorno al
re di Giuseppina Parini, responsabile del comparto fon-
13-15%; ma queste cifre al momento riflettono più un
di flessibili di Gestielle: «Vediamo una crescita degli Eps
recupero rispetto ai dati precedenti che non un'improv-
pari al 12%». Ancora più bullish Rajesh Varma, respon-
visa e forte ripresa della redditività aziendale».
S
sabile del comparto global leaders di Dnca Finance: «La
I rischi inflativi sui margini aziendali vengono sotto-
crescita dei profitti degli emergenti si aggira intorno al
lineati da Laura Tardino, market strategist di Bnp Pari-
14% in questo periodo».
bas Investment Partners: «Ci aspettiamo un incremento
Cyriaque Dailland, fund manager di Convictions As-
del 12-13%, al di sotto della media storica che è pari al
set Management, sottolinea le forti differenze geogra-
20%. Se proseguisse la ripresa del ciclo economico glo-
fiche: «La crescita dei profitti delle società dei paesi
bale, gli utili ne beneficerebbero, soprattutto in Asia, do-
emergenti dovrebbe essere di circa il 13% per il 2012 e
ve i mercati sono più ciclici. Il tasso di crescita resterà co-
dell’11% per il 2013. Bisogna però tenere presente che vi
munque moderato, poiché i margini di utile continue-
sono forti disparità fra le diverse zone geografiche. In-
ranno a risentire della pressione sui costi, proveniente so-
fatti, la crescita degli earning sarà molto più forte per le
prattutto dalle materie prime e dai salari».
Inferiore al 10%
50%
50%
società asiatiche (17%) che per i paesi Emea (4%). L’Ame-
Prudenziali infine le parole di Daniele Mellana, respon-
rica Latina si trova fra le due aree con attese dell’11% di
sabile Italia di East Capital Asset Management: «Il 2012
crescita. Questi livelli di miglioramento sono relativa-
sarà un anno difficile per colpa del rallentamento, quindi la
mente vicini a quelli attesi dalle società del resto del
crescita degli utili sarà minore se comparata al 2011».
I
Superiore al 10%
mondo».
Interessante il discorso di Nathalie Wallace, emerging markets senior portfolio manager di Batterymarch
(gruppo Legg Mason), che vede comunque un ambiente positivo per la crescita domestica: «I livelli di debito
pubblico e aziendale rispetto al Pil in molti di questi paesi
sono diminuiti negli ultimi 10 anni e, rispetto agli standard internazionali, il grado di leva dei consumatori è
basso. Con trend fiscali che si muovono generalmente
nella direzione giusta, la tassazione privata e corporate
è scesa nettamente e ci attendiamo ulteriori bruschi
ribassi, supportando così i consumi domestici e investimenti per i prossimi tre-cinque anni. I crescenti consumi, combinati con una domanda massiccia di sviluppo
infrastrutturale, sono i driver di una sempre maggiore
crescita interna. Anche se alcune large cap sono coinvolte nelle attività legate alle infrastrutture, costruzioni
ad esempio, sono generalmente le small cap a essere
meglio posizionate per beneficiare della crescita domestica in queste aree».
FONDI&SICAV/Maggio 2012
59
Consensus
I paesi emergenti
Dove si trova il maggiore valore sui mercati emergenti in termini di paesi, settori e/o tipi di azione?
In Russia e nei consumi
ur nella diversità di vedute, qualche trend sembra
P
che si possa ricavare: in particolare sembrano piacere i titoli legati ai consumi domestici, ai temi dell’e-
nergia, all’It, soprattutto sul mercato asiatico. Sintomatico
appare il parere di Douglas Cairns, gestore mercati emergenti di Threadneedle: «Al momento siamo overweight sui
consumer discretionary e sull’information technology, come settori, e su Thailandia, Turchia e Russia come paesi».
La Russia attrae per le sue basse valutazioni, nonostante prospettive di utili non entusiasmanti, anche Bart
10%, ma nel mese di aprile il mercato locale è riuscito a
Turtelboom, emerging markets portfolio manager di Glg
guadagnare oltre tre punti percentuali, in controtendenza
Man: «La nazione più interessante è la Russia (valutazione
rispetto a molte piazze sviluppate ed emergenti. Una par-
9,5x), mentre il settore più economico è quello dell’ener-
te della flessione era prevista, soprattutto dopo il forte ral-
gia (valutazione 9x)». Temi simili anche da Parini di Gestiel-
ly di inizio anno. Tra i fattori che alimentano la volatilità
le: «Preferiamo Cina e Russia e i settori finanziario, ener-
su questo mercato e le voci di un atterraggio brusco del-
getico e industriale».
l’economia, ci sono la forte decelerazione dell’attività eco-
Consumi anche per Sven Schubert, head of emerging
nomica e degli investimenti, la debolezza della domanda
markets research di Bank Vontobel: «La nostra esposizione
estera, il calo dei prezzi degli immobili, le rivalità politiche
ai beni di largo consumo è superiore al loro peso nell’indi-
che circondano la fase di transizione della leadership cine-
ce generale». Una sintesi simile arriva anche da Mellana di
se. Le autorità hanno aumentato i crediti ai settori strate-
East Capital Asset Management: «Russia in particolare e poi
gici e adottato una politica monetaria meno restrittiva,
Cina rimangono i due grandi mercati più attraenti dal pun-
accelerando nel contempo le riforme. Il mercato immobi-
to di vista delle valutazioni. In un contesto di rallentamen-
liare è ora più accessibile e rappresenta un importante ca-
to globale i settori legati alla crescita dei consumi interni
talizzatore per invertire il clima e la tendenza sui mercati.
sono da privilegiare».
Le valutazioni sono depresse. Infine, gli indicatori tecnici
La Cina sembra piacere, nonostante tutte le sue gran-
suggeriscono che è stato toccato un punto di minimo».
di difficoltà e incertezze. È questo il parere di Tardino di
Giovanni Brambilla, amministratore delegato di Aco-
Bnp Investment Partners: «La Cina ci piace. Il mercato ha
meA sgr, e Giovanni Buffa, gestore di AcomeA Paesi
registrato una forte correzione in marzo, perdendo oltre il
Emergenti, infine, sottolineano che le trasformazioni dell’economia cinese saranno una storia di lungo periodo:
«Come posizionamento a lungo termine riteniamo che
50
avere un’esposizione sui titoli legati al consumo cinese,
correlati quindi alla domanda interna, possa rappresenta-
40
re un buon investimento, soprattutto tra le small e le mid
cap che offrono un profilo di rischio rendimento interes-
30
sante. Tuttavia la transizione da un’economia basata sulle
20
50%
50%
40%
40%
esportazioni a una incentrata sulla domanda interna sarà
un processo graduale, che richiederà anni e necessiterà di
incentivi e riforme strutturali, soprattutto in ambito assi-
10
stenziale e previdenziale, da parte del governo cinese. In
0
Consumi
60
It
FONDI&SICAV/Maggio 2012
Energia
Altro
Cina il peso dei consumi sul Pil è passato dal 65% degli anni ‘50 al 33% del 2010».
I
Quanto sono dipendenti i maggiori mercati emergenti dall’andamento cinese?
Semplicemente fondamentale
n questo caso il parere prevalente è che la Cina sia de-
I
vuole portare il paese verso una crescita più dipendente
cisamente importante, se non fondamentale, per
dai consumi e meno dalla spesa per investimenti, ma
l’andamento dei mercati emergenti, soprattutto per
questo passaggio sarà graduale nel tempo. C’è poi lo sce-
quanto riguarda gli scambi commerciali nel resto dell’A-
nario peggiore, quello che implica un hard landing per
sia e le esportazioni di materie prime. Indicativa appare
l’economia cinese, cioè un collasso del sistema finanzia-
al riguardo la sintesi di Dailland di Convictions Am: «La
rio sotto il peso di investimenti non redditizi e di una bol-
Cina ha un ruolo centrale per le economie emergenti. Da
la immobiliare nelle grandi città costiere. Ci sembra che
sola contribuisce per circa il 50% della crescita economi-
questo scenario sia improbabile, in quanto il governo ci-
ca mondiale. L’influenza cinese varia molto nei diversi
nese ha la volontà e le risorse per salvare le istituzioni fi-
paesi emergenti. Alcuni sono soprattutto fornitori di ma-
nanziarie eventualmente in difficoltà».
terie prime (Indonesia, Brasile, Cile), mentre altri sono più
Non manca anche chi mette relativamente in pro-
investitori (Taiwan, Corea del Sud). In ogni caso un even-
spettiva l’importanza della Cina. Fra questi Varma di Dn-
tuale forte rallentamento dell’economia cinese, cui noi
ca Finance: «Ovviamente la Cina è importante per le eco-
peraltro non crediamo, sarebbe catastrofico per la mag-
nomie emergenti, grazie alle sempre maggiori importa-
gior parte delle economie emergenti».
zioni di materie prime e servizi. Il contrario è meno vero,
Un’analisi non dissimile arriva anche da Roghi di In-
in quanto la maggior parte della crescita cinese è colle-
vest Banca: «Chiaramente l’area asiatica è molto inter-
gata alle spese per infrastrutture. Ad ogni modo, però,
connessa, con casi di ridelocalizzazione di produzioni ci-
per le economie emergenti, in particolare per l’Asia, il
nesi nei paesi di frontiera come Vietnam e Cambogia. An-
maggiore mercato è rappresentato dall’Unione Europea
che il legame tra Cina e Russia resta forte, a causa della
e non dalla Cina».
75%
fornitura di materie prime, e direi che lo stesso motivo
Infine Brambilla di Sella Gestioni sottolinea la relativa
tiene molto legata l’economia cinese a quelle dei mag-
decorrelazione del listino cinese rispetto ad altre piazze: «I
giori produttori di petrolio e materie prime in giro per il
paesi emergenti sono molto sensibili all’andamento dell’e-
mondo (compresi produttori come Venezuela e Iran e
conomia cinese, i legami sono molti. Invece direi che non
molti paesi africani in questo momento interessati da
c’è particolare sensibilità all’andamento dell’indice locale
scontri interni)».
azionario, poiché è mosso da dinamiche domestiche (li-
L’importanza della Cina per gli esportatori di risorse
quidità e volumi delle emissioni sul secondario)».
Molto dipendenti
I
25%
Moderatamente
dipendenti
viene sottolineata anche da Monaco di Eurizon: «Sono
maggiormente esposti alla Cina i paesi esportatori di petrolio e materie prime, anche se non direttamente dipendenti da questo mercato, in quanto influenzati dagli
eventuali movimenti di prezzo causati dalle fluttuazioni
della domanda di questo paese. Inoltre Brasile e Russia,
ma anche Sudafrica, hanno listini azionari che presentano al loro interno forti componenti cicliche direttamente esposte all’andamento dell’economia cinese».
In generale, comunque, lo scenario dell’hard landing
viene ancora ritenuto improbabile. Andrea Arata, senior
advisor di Nordea, sostiene: «L’economia cinese sta rallentando: lo sviluppo delle esportazioni e degli investimenti non è più sostenibile al ritmo registrato negli ultimi dieci anni. La leadership cinese è al corrente di ciò e
FONDI&SICAV/Maggio 2012
61
Consensus
I paesi emergenti
Che cosa ci si può aspettare dalle maggiori banche centrali dei paesi emergenti?
Politiche più espansive
opinione comune è che si andrà incontro a politi-
L’
che più espansive, anche se vi sarà una forte differenza a seconda delle diverse economie. Vista la
precarietà della situazione mondiale, nessun paese sembra infatti desideroso di avere una divisa eccessivamente
forte. Buffa e Brambilla di AcomeA spiegano: «Le banche
centrali faranno tutto il possibile per mantenere il tasso
di crescita delle rispettive economie su valori accettabili.
Se la crescita economica dovesse subire un rallentamento, è plausibile che le politiche monetarie delle banche
Politiche espansive
75%
25%
Politiche
sostanzialmente
immutate
62
centrali possano diventare più accomodanti, anche in
Cautela arriva anche da Turtelboom di Glg: «Ci aspet-
considerazione del fatto che nessun paese in questo mo-
tiamo che il Brasile continui nelle sua politica di taglio
mento desidera avere una valuta forte».
dei tassi. La Banca centrale si è infatti dimostrata piut-
In generale, comunque, non è previsto l’avvio di una
tosto favorevole al riguardo. Pensiamo che la Cina con-
politica eccessivamente espansiva, a causa di una situa-
tinuerà a tagliare i suoi Rrr (Required reserve ratio) e che
zione inflativa tuttora non troppo rassicurante. Interes-
alla fine i tassi base saranno anch’essi limati. La Banca
sante al proposito il commento di Cairns di Threadneed-
centrale indiana ha da poco tagliato 50 punti base in più
le: «Con il diminuire delle pressioni inflazionistiche nel-
rispetto alle attese di mercato e rimane alla finestra, con-
l’ultimo anno, abbiamo già visto politiche monetarie più
centrandosi sulle dinamiche inflazionistiche conseguen-
espansive negli scorsi mesi. Ci attendiamo un rallenta-
ti all’indebolimento della rupia. Crediamo comunque che
mento dei vincoli creditizi in Cina, in previsione di un soft
il ciclo dei tagli dei tassi sarà più breve, rispetto a quello
landing, però non ci aspettiamo una politica monetaria
del 2009, in quanto l’inflazione è in aumento».
significativamente più espansiva per il resto dell’anno».
Interessante notare che per la Russia Kalfon e Fallon
Non si aspetta grandi sconvolgimenti neppure Casta-
di La Française Am vedano invece rialzi in vista: «Pensia-
gnetti di Vg Asset Management: «Il trend previsto, con-
mo che in Russia, nonostante l’inflazione sia ai minimi
siderando che il pericolo inflazionistico sembra contenu-
degli ultimi 20 anni, la Banca centrale potrebbe inaspri-
to, vede tassi inalterati per Singapore, Hong Kong, Corea,
re la propria politica monetaria per prevenire un ritorno
Filippine e Messico, nonché tassi in leggera diminuzione
della crescita dei prezzi, dovuta alle alte quotazioni del
in Brasile, Russia, India, Cina e Indonesia».
greggio e all’aumento delle spese sociali».
In generale la situazione cinese appare più facile di
In generale, comunque, è difficile attendersi grandi
quella di India e Brasile. Schubert, di Vontobel Bank,
spinte dalla politica monetaria. Principe, di Schroders, chia-
commenta: «Le aspettative di inflazione e di crescita va-
risce: «Oggi le crescenti tensioni che provengono dalla zona
riano parecchio a seconda delle zone. Per quanto riguar-
euro e l’allentamento delle pressioni inflazionistiche stanno
da la Cina, pensiamo che il governo manterrà i tassi inal-
consentendo a diverse banche centrali dei paesi emergenti
terati, anche se potrebbe rilassare le condizioni del cre-
di portare avanti azioni espansive di politica monetaria.
dito bancario. Al contrario l’India ha già cominciato ad
Tuttavia ciò non sarà garanzia di un ritorno di rendimen-
abbassare i tassi di interesse e pensiamo che vi sia mar-
to sui rispettivi mercati, perché sempre più stanno tor-
gine per ulteriori 75 basis point al ribasso. Il Brasile inve-
nando importanti i fondamentali economici: un esempio
ce è in una situazione contraddittoria: la forza della mo-
eclatante è quello dell’India, con il mercato che ha scar-
neta suggerirebbe di abbassare i tassi, il livello elevato di
samente reagito di fronte a un taglio dei tassi superiore
inflazione però indurrebbe a sviluppare una politica mo-
alle attese, a causa delle deboli dinamiche di crescita in-
netaria più restrittiva».
terna e del deterioramento sul piano fiscale».
FONDI&SICAV/Maggio 2012
I
Osservatorio immobiliare
La locazione di immobili terziari e produttivi
Solo nei centri
direzionali
Nell’area di Milano, gli uffici in stabili realizzati in aree ad hoc
mantengono con fatica i canoni di affitto sui livelli degli anni
passati, mentre quelli posti in edifici a uso polivalente vedono
un netto ribasso. Decisamente in crisi anche il settore dei
capannoni industriali, per i quali trovare un locatario è
sempre più difficile
di Matteo Pedretti, responsabile servizio prezzi
L
di Osmi Borsa Immobiliare
a rilevazione dei prezzi degli Immobili sulla
ra di Commercio di Milano, in collaborazione con
piazza di Milano e provincia di Osmi Borsa
Fimaa Milano Monza & Brianza (Collegio agenti
Immobiliare, azienda speciale della Came-
d’affari in mediazione delle Province di Milano,
Monza & Brianza), raccoglie, tra gli altri, i prezzi
di compravendita e i canoni di locazione degli
Figura 1 – Andamento indicizzato (base II semestre 2001 = 100) dei prezzi e dei
canoni di locazione di uffici nel comune di Milano
Indice canoni uffici
Indice prezzi uffici
Indice prezzi/canoni uffici
stabili direzionali. Queste due tipologie sono definite, rispettivamente, come unità immobiliari a
140
128
130
destinazione terziaria a uso ufficio localizzate
all’interno di stabili a uso misto e unità immobi-
120
liari a destinazione terziaria a uso ufficio localiz-
110
100
uffici posti in immobili polivalenti e degli uffici in
zate all’interno di stabili completamente adibiti a
100
uso direzionale.
90
Nel corso dell’ultimo quinquennio nel comune
80
68
70
di Milano i prezzi di compravendita degli uffici sono stati caratterizzati da una sostanziale stabilità,
I sem. 2011
Semestri
II sem. 2011
I sem. 2010
II sem. 2010
I sem. 2009
II sem. 2009
I sem. 2008
II sem. 2008
I sem. 2007
II sem. 2007
I sem. 2006
II sem. 2006
II sem. 2005
I sem. 2005
II sem. 2004
I sem. 2004
II sem. 2003
I sem. 2003
II sem. 2002
I sem. 2002
II sem. 2001
60
con un incremento nominale medio cittadino (non
depurato dell’inflazione) che tra il secondo semestre
2006 e il secondo semestre 2011 è stato di 2,6 punti percentuali. Nello stesso intervallo temporale i canoni di locazione degli uffici sono calati, a livello
Fonte: elaborazioni Osmi Borsa Immobiliare su dati Osmi Borsa Immobiliare e Fimaa Milano, Monza & Brianza
64
FONDI&SICAV/Maggio 2012
medio cittadino, del 23,1% (con picchi del -29,7%
nel decentramento e del -27,1% nella cerchia circonvallazione), passando da 155 euro/mq/anno del
Figura 2 – Andamento indicizzato (base primo semestre 2004 = 100) dei prezzi
e dei canoni di locazione di uffici in stabili direzionali nel comune di Milano
il primo semestre 2004 e il secondo semestre 2006
II sem. 2011
I sem. 2011
II sem. 2010
I sem. 2010
I sem. 2009
gia, che già avevano sperimentato contrazioni tra
II sem. 2008
cittadino i canoni di locazione della stessa tipolo-
I sem. 2008
te il settore immobiliare. Sempre a livello medio
II sem. 2009
82
80
II sem. 2007
2011), nonostante la crisi che ha colpito duramen-
85
I sem. 2007
secondo semestre 2006 e il secondo semestre
94
90
II sem. 2006
manendo sostanzialmente invariati (+1,3% tra il
100
95
I sem. 2006
cità di tenuta nel corso dell’ultimo quinquennio, ri-
100
II sem. 2005
stabili direzionali hanno mostrato una decisa capa-
105
I sem. 2005
ne) anche i prezzi di compravendita degli uffici in
Indice prezzi uffici direzionali
105
II sem. 2004
Nel comune di Milano considerato nel suo
complesso (media tra i prezzi rilevati in tutte le zo-
Indice canoni uffici direzionali
110
I sem. 2004
condo semestre 2011.
Indice prezzi/canoni uffici direzionali
secondo semestre 2006 a 119 euro/mq/anno del se-
Semestri
(-5,1%), sono invece fortemente decresciuti nel
periodo tra il secondo semestre 2006 e il primo se-
Fonte: elaborazioni Osmi Borsa Immobiliare su dati Osmi Borsa Immobiliare e Fimaa Milano, Monza & Brianza
mestre 2010 (-13,5%), in corrispondenza del quale
hanno toccato il minimo, per tornare a crescere nel
secondo semestre 2010 (+0,7% rispetto al semestre
bili direzionali di fare registrare una variazione ne-
precedente) e nel primo semestre 2011 (+14,2% ri-
gativa dei canoni di locazione limitata (-1,4%) tra
spetto al semestre precedente): quest’ultimo signi-
il secondo semestre 2006 (222 euro/mq/anno) e il
ficativo incremento ha consentito agli uffici in sta-
secondo semestre 2011 (219 euro/mq/anno), spe-
Tabella 1 – Canoni di locazione del comparto terziario (espressi in euro/mq/anno) nel
comune di Milano per cerchia cittadina rilevati nel secondo semestre 2011 e relative
variazioni semestrali, annuali e quinquennali
II semestre
2011
variazione %
6 mesi
variazione %
1 anno
variazione %
5 anni
Centro Storico
195
-2,5
-4,9
-17,0
Cerchia Bastioni
128
-1,9
-5,6
-25,0
Cerchia Circonvallazione
88
-7,9
-10,3
-27,1
Decentramento
68
-6,9
-10,0
-29,7
Media Comune di Milano
119
-4,0
-6,8
-23,1
Centro Storico
335
-1,5
17,5
0,0
Cerchia Bastioni
218
0,0
14,5
-1,1
Cerchia Circonvallazione
178
-1,4
6,0
-6,6
Decentramento
145
0,0
11,5
1,8
Media Comune di Milano
219
-0,8
13,3
-1,4
Uffici
Uffici direzionali
FONDI&SICAV/Maggio 2012
65
Osservatorio immobiliare
Tabella 2 – Canoni di locazione dei capannoni (espressi in euro/mq/anno) nel comune di
Milano per cerchia cittadina rilevati nel secondo semestre 2011 e relative variazioni
semestrali, annuali e quinquennali
II semestre
2011
variazione %
6 mesi
variazione %
1 anno
variazione %
5 anni
Centro
-
-
-
-
Bastioni
-
-
-
-
Circonvallazione
50
0,0
0,0
-16,7
Decentramento
45
0,0
0,0
-10,0
Media comune di Milano
48
0,0
0,0
-13,6
Capannoni
Fonte: elaborazioni Osmi Borsa Immobiliare su dati Osmi Borsa Immobiliare e Fimaa Milano, Monza & Brianza
cialmente se comparata a quella degli uffici in sta-
zione dei canoni di locazione, decresciuti tra il se-
bili a uso misto precedentemente considerata.
condo semestre 2006 (55 euro/mq/anno) e il secondo semestre 2011 (48 euro/mq/anno) del
IL COMPARTO PRODUTTIVO
13,6%, con il picco negativo registrato presso la
Nel comune di Milano nel quinquennio compreso
cerchia circonvallazione (-16,7%).
I
tra il secondo semestre 2006 e il secondo semestre
2011 i prezzi di compravendita dei capannoni (me-
Eventi organizzati da
Osmi Borsa Immobiliare
dia tra le quotazioni dei capannoni nuovi e vecchi
rilevate in tutte le zone) sono rimasti del tutto stabili, facendo registrare una variazione nominale
Expo Italia Real estate 2012, Nuovo polo Fiera
dello 0,0%. Anche per questa tipologia alla stabi-
Milano di Rho-Pero, dal 5 al 7 giugno 2012.
lità dei prezzi di scambio si accompagna la contra-
Osmi Borsa Immobiliare sarà presente alla manifestazione fieristica come soggetto capofila
del Milano metropolitan system, sistema espo-
Figura 3 – Andamento indicizzato (base secondo semestre 2001 = 100) dei prezzi
e dei canoni di locazione dei capannoni nel comune di Milano
133
130
rizzo [email protected]
Convegno “Rigenerazione urbana e valorizza-
120
zione edilizia – Loft e mansarde, riqualificazione delle aree dismesse e recupero dei sottotetti
110
100
Metropolitan System contattare la dott.ssa Simona Franco al numero 02 8515 4126 o l’indi-
Indice prezzi capannoni
140
per uso abitativo” 31 maggio 2012 dalle 14:30
100
90
90
alle 18:00, Sala consiglio, palazzo Turati, Via
Meravigli 9/b, Milano, ingresso gratuito previa
iscrizione
Semestri
II sem. 2011
I sem. 2011
II sem. 2010
I sem. 2010
II sem. 2009
I sem. 2009
II sem. 2008
I sem. 2008
I sem. 2007
II sem. 2007
I sem. 2006
II sem. 2006
I sem. 2005
II sem. 2005
I sem. 2004
II sem. 2004
I sem. 2003
II sem. 2003
II sem. 2002
I sem. 2002
80
II sem. 2001
Indice prezzi/canoni dei capannoni
Indice canoni capannoni
sitivo pubblico-privato. Per adesioni al Milano
Per ulteriori informazioni contattare la
segreteria di Osmi Borsa Immobiliare al numero
02 8515. 41.41 o all’indirizzo di posta
elettronica [email protected]
Fonte: elaborazioni Osmi Borsa Immobiliare su dati Osmi Borsa Immobiliare e Fimaa Milano, Monza & Brianza
66
FONDI&SICAV/Maggio 2012
Osservatorio previdenza
Due decenni di cambiamenti
La pensione?
Una chimera...
Dopo la riforma Dini del 1995, comprendere quando andare in
pensione e soprattutto con quanto è diventato molto difficile.
I cambiamenti sono stati continui e soprattutto l’ultima legge
dell’attuale governo ha aggiunto una serie di incognite. A
essere penalizzate sono state soprattutto le donne e nel
futuro è probabile che sarà sempre peggio
a cura di Epheso Ia
dichiarazione d’intenti: rivederli periodicamente,
con cadenza decennale. In realtà, come spesso ac-
Un paziente dal dottore. Il dottore ascolta con lo
cade in Italia, la prima revisione è stata approvata
stetoscopio appoggiato al torace, all’altezza del
nel 2010, con un ritardo di cinque anni sulla tabel-
cuore. Paziente: «Dottore, dottore… posso andare
la di marcia prevista.
in pensione ?» Dottore: «No! Sento ancora il
battito»
Insomma, negli ultimi 30 anni si è assistito a
un continuo rimaneggiamento delle pensioni, in
particolare sul requisito di entrata in pensione. Nel
utto ebbe inizio con la riforma Dini del
1992, con la riforma Amato, è stato introdotto un
1995. Una riforma storica per il sistema
graduale aumento dell’età per la pensione di vec-
previdenziale italiano: per la prima volta
chiaia, da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65
nella storia i due rischi principali, quello economi-
per gli uomini. Nel 1996, con la riforma Dini, e poi
co e quello demografico, storicamente gestiti dal
nel 2004, con la riforma Maroni, anche l’età per la
pubblico, vennero trasferiti, con un’abile mossa
pensione di anzianità è stata fatta salire gradual-
passata di fatto in sordina, ai singoli cittadini. La
mente da 52 a 62 anni. È stata poi la volta della
metodologia di calcolo contributivo, apparente-
riforma Damiano che, con il Protocollo Welfare nel
mente innocua perché sempre dichiarata fittizia e
2007, ha introdotto le cosiddette quote. E siamo ai
non reale (il sistema di fatto è sempre rimasto un
nostri giorni. Alla riforma più incisiva, arrivata nel
sistema a ripartizione), ha agganciato alla crescita
2010 con la cosiddetta manovra estiva.
T
68
FONDI&SICAV/Maggio 2012
del Pil il rendimento del montante contributivo e
È la riforma targata Sacconi, che introduce di-
ha introdotto per la prima volta i coefficienti di
verse novità, ma una è quella fondamentale: l’ele-
conversione del montante in rendita differenziati
vazione, a partire dall’anno 2012, a 65 anni del-
per le varie età di pensione, da 57 a 65 anni, corre-
l’età per la pensione di vecchiaia delle donne del
landoli alla speranza di vita attesa. Con una prima
pubblico impiego; ma soprattutto il collegamento
«
»
Dal 2026 comunque si andrà in pensione non prima dei 67 anni di età.
Questo recita la riforma Monti-Fornero
automatico, a partire dall’anno 2015, del requisito
Monti-Fornero. Dal 1° giugno 2024 i lavoratori au-
d’età per tutte le pensioni all’incremento alla spe-
tonomi, uomini e donne, andranno in pensione di
ranza di vita Istat. Una rivoluzione, tracciata come
vecchiaia all’età (almeno) di 65 anni e 6 mesi; dal
abbiamo detto pocanzi dalla riforma Dini, che è
1 dicembre 2024 i dipendenti, uomini e donne, al-
poi stata ripresa dal duo Monti-Fornero che, ina-
l’età (almeno) di 66 anni. La novità è semplice: dal
sprendola, ha esteso l’aumento dei requisiti legati
1 gennaio 2026 sarà vietato l’accesso alla pensio-
alla speranza di vita non solo all’età di pensione
ne all’età inferiore di 67 anni, a prescindere dal ti-
per vecchiaia ma anche al requisito della pensione
po di pensione di vecchiaia (retributiva, mista o
di anzianità, di fatto eliminando quest’ultima, o
contributiva), dal sesso dei lavoratori (uomini e
rendendola molto difficile da raggiungere.
donne) e dalla tipologia d’impiego (dipendenti,
Dal 2026 comunque si andrà in pensione non
parasubordinati, autonomi). Il minimo di 67 anni
prima dei 67 anni di età. Questo recita la riforma
andrà garantito tenendo conto del regime delle
FONDI&SICAV/Maggio 2012
69
Osservatorio previdenza
decorrenze e degli incrementi dei requisiti dovuti
una certa percentuale (il 2% per ogni anno di la-
alla speranza di vita. Questo dato, destinato a cre-
voro accreditato) della media delle ultime cinque
scere continuamente, rende di fatto la pensione
retribuzioni lavorative. Un calcolo semplice, quasi
una chimera, un dato difficilmente stimabile in
banale, visto con gli occhi di quanto abbiamo po-
termini di requisiti, non solo in merito alla misura
tuto osservare oggi. Ora invece non solo il quanto
della pensione. Solo 20 anni fa, prima della rifor-
è diventato molto più incerto, ma anche il quando
ma Amato, calcolare la pensione era tutto somma-
ha una notevole aleatorietà, che vede intersecarsi
to semplice. I requisiti erano i famosi e ormai
requisiti e tabelle in continua evoluzione, decisa-
scomparsi 35 anni di contributi, a qualsiasi età, o i
mente molto elevata.
60 anni (55 per le donne) di età. La pensione era
Interessante risulta il grafico 1 che evidenzia
l’aumento del requisito comparato tra uomini e
Grafico 1 - Aumento dell’età di pensione per vecchiaia
donne del settore privato, essendo in questo caso
70
il pubblico impiego penalizzato con un intervento
che ha portato all’equiparazione immediata tra i
69
due sessi già dal 2010.
68
E anche il grafico 2 degli incrementi attesi
secondo l’Istat della speranza di vita ai fini pen-
67
sionistici.
66
Nei prossimi appuntamenti analizzeremo, per
alcuni casi tipo, le diverse ipotesi-combinazioni di
65
età di pensionamento, valutando con un dato di
64
sintesi la convenienza o meno di anticipare o
posticipare la data di pensione. Il vero punto noda-
63
le di questa attuale conformazione della previden62
za pubblica è però che non possono essere facil-
61
mente evidenziati dei trend omogenei per gruppi
Maschi
Femmine
60
59
2010
di lavoratori, ma ogni caso di fatto è a se stante,
con le proprie caratteristiche e il proprio scenario
di analisi di convenienza. Un tempo si poteva dire:
2015
2020
2025
2030
2035
2040
2045
2050
«Se lavori 40 anni avrai circa l’80% del tuo ultimo reddito». E questo era tutto sommato vero per
Grafico 2 - Incrementi attesi della speranza di vita ai fini pensionistici
(arrotondato a mesi nelle decorrenze di revisione - modello Istat)
qualsiasi soggetto, di qualsiasi età, e con qualsivoglia reddito di riferimento. Dimostreremo con
casi specifici che oggi questo non è più vero, ogni
48
caso è un caso a sé. E va valutato con gli strumenti previsionali idonei e più appropriati, per uno
scenario decisamente più complesso e articolato
36
di un tempo.
In conclusione abbiamo la certezza che la famosa frase di John Maynard Keynes, «nel lungo pe-
24
riodo saremo tutti morti», sia stata la più importante fonte di ispirazione dei ministri del welfare dell’ultimo quindicennio. Che il nostro sistema di pre-
12
videnza pubblica sia tra i più moderni, economicamente efficienti e poco dispendiosi non v’è dubbio,
0
2010
70
ma questa per i cittadini può essere una consola2045
2040
FONDI&SICAV/Maggio 2012
2035
2030
2025
2020
2015
2050
zione?
I
My life, My Style
Viaggi
Soggiorni speciali
di un giramondo
Intervista a Gaetano Pappuini
esort, lodge, campi tendati: nel sognare (o pro-
R
grammare) un viaggio, la qualità e la peculiarità
delle strutture dove si soggiorna hanno spesso un
ruolo fondamentale. Tralasciando i villaggi all-incluse,
non-luoghi uguali in tutti i continenti, o i super hotel extra-lusso per pochi privilegiati, cerchiamo qualche suggerimento di posti speciali, ricchi di fascino, costruiti in ambienti particolari. Luoghi da sogno, ma non inaccessibili.
Magari eco-lodge, costruiti in armonia con l’ambiente e le-
lido, se non pericoloso, meglio era. Era il gusto dell’avven-
gati a progetti che sostengono le comunità locali. Ne par-
tura. Ma anche il fatto di non avere mai un soldo in tasca.
liamo con Gaetano Pappuini, noto scrittore e fotografo, in
Si divideva il giaciglio con insetti vari, quasi sempre al
passato impavido esploratore e avventuriero, oggi sempli-
freddo. Notti in tenda in Zimbabwe o accucciati in un an-
ce turista con prole al seguito.
golo di una sporca stazione in chissà quale paese del Sudamerica. Per tacere delle notti insonni nel Sudest asiati-
Pappuini, dove dorme quando viaggia?
co, di cui però non mi è permesso parlare. Ma ci sono an-
«Ricordo i miei primi viaggi, molti anni fa. Allora non importava dove e come si dormiva… importava solo essere lì.
Anzi, più il posto dove ci si fermava per la notte era squal-
72
FONDI&SICAV/Maggio 2012
che ricordi bellissimi di alberghetti assurdi: una catapecGaetano Pappuini
chia di legno a Chiloè, alle porte della Patagonia cilena,
una stanzetta tutta dipinta di azzurro con il pavimento co-
sì in discesa, così inclinato, che tutto, persone, zaini, inset-
Pappuini, non divaghi. La nostra è una rivista di finanza,
ti, scivolava verso la parete. O a Gobernador Gregores, un
chi ci legge vuole consigli per i suoi viaggi. Posti adatti a
paesino sperduto nel fango e nel ghiaccio della Patagonia
un turista di alto livello. Magari non troppo lussuosi e
argentina: eravamo gli unici clienti dell’albergo e siamo
inaccessibili.
andati a dormire presto; poi a mezzanotte ci hanno sve-
«Beh, l’Africa dei safari è forse il luogo dove nasce il con-
gliati musica, balli e urla di gauchos e camionisti, emersi
cetto di lodge, di campi tendati di lusso. Sono strutture
dal nulla, che facevano baldoria con “fanciulle” vestite co-
splendide, situate in posti magici. Il soggiorno in posti co-
me nei saloon del far west. E ancora i promiscui ostelli nel
nord-est dell’Australia. Un ostello ad Atacama, con un solo bagno in cortile, a meno venti di temperatura. O posti
mitici, avamposti della suddetta civiltà, come l’Audi Camp
a Maun, nel Botswana di qualche anno fa. O posti fantastici che non ci sono più, globalizzati dal turismo e dallo
sviluppo, come la vecchia stazione di servizio di Solitaire,
in Namibia, che oggi sembra un motel americano (e non ho
nulla contro i motel americani, mitico simbolo dell’on the
road), o un alberghetto senza nome ad Aqua Calientes, sotto Macchu Pichu e sopra le acque arrabbiate dell’Urubamba, al limite della foresta. Basti pensare che oggi hanno costruito un lodge anche sulle rovine della favolosa città perduta degli Incas».
FONDI&SICAV/Maggio 2012
73
My life, My Style
Viaggi
Posti di mare, Pappuini?
«È difficile fare una selezione. Butto lì le cabanas della
Conchita, a Tulum, in Yucatan, direttamente sulla spiaggia,
un’atmosfera magica; il Kou Bugny, all’Isola dei Pini della
Nuova Caledonia, una struttura semplice a cavallo di due
baie stupende; poi un posto lussuoso davvero, l’Arenas del
Mar a Manuel Antonio, in Costarica, con i bradipi e le
scimmie che ti guardano in stanza, dagli alberi ad altezza
del balcone; o i bungalow di Cayo Levisa, a Cuba, con l’acqua calda e le stelle marine giganti; la Posada de los Flores a Loreto, in Baja California, una casa coloniale ricca di
oggetti antichi pieni di storia, e una piscina sul tetto; o il
New Emerald Cove a Praslin, Seychelles, raggiungibile solo in barca, con le tartarughe giganti che passeggiano sulla spiaggia. Tutti posti in cui tornerei domani».
Dove ti sei sentito un vero principe?
«In India. Ci sono molti palazzi di maharaja oggi trasformati in lussuosi hotel. E i prezzi sono davvero contenuti.
Entri in un mondo fiabesco, un po’ Kipling, un po’ mille e
una notte. Il Laxmi Niwas Palace, per citarne uno, tra Agra
e Jaipur, o il Nahagarh Fort, a Rhantambore, il regno della tigre».
E nelle Americhe?
«Tre consigli: ad Antigua Guatemala, Casa Santo Domingo,
nato dalle rovine di un convento, un posto davvero esclusivo, anche se con un’atmosfera un po’ troppo americanizzata: è come dormire in un museo coloniale barocco, in un
sì cambia il valore della vacanza, anche perché le escursio-
reliquario. All’opposto, il Sandoval Lake lodge, nella fore-
ni organizzate spesso permettono di vedere cose non faci-
sta amazzonica peruviana, la natura che respira. E infine il
li da cogliere per il turista “fai-da-te”. Talvolta il costo è
Red Cliff lodges, sulle sponde del Colorado, per sognare
elevato, ma si trovano anche lodge stupendi a prezzi ra-
con John Wayne».
gionevolissimi. Un posto davvero impareggiabile, per
esempio, è il Mowani lodge, nel Damaraland, in Namibia,
con tende arredate mimetizzate tra i massi di granito, un
servizio impeccabile, con l’aperitivo al tramonto sulla valle, e le escursioni sulle tracce degli elefanti del deserto. Poi
cito il Desert Homestead, vicino a Sassussvlei, sempre in
Namibia, cui mi legano ricordi romantici e un’immagine
indimenticabile di cavalli bradi al galoppo, sotto la luna. In
Africa del nord, mi viene in mente il Riad Dar Kamar, nella kasbah di Taourit, a Ouarzazate, ai piedi dell’Atlante marocchino, muri di fango fuori, tra vicoli stretti, superbi arredi e cura dei particolari all’interno, dove regna una pace
di altri tempi».
74
FONDI&SICAV/Maggio 2012
I
My life, My Style
Vino
Un’enciclopedia.
Ma non solo
he riteniate o meno attendibili i vari concorsi
C
intorno al mondo della sommellerie, il talento di
Luca Gardini è una delle cose che nessuno può
mettere in discussione.
Mediatico come pochi altri nel panorama vinicolo nazionale, con il suo contagioso e incontenibile fare romagnolo è ambasciatore della cultura del vino italiano, nel
nostro paese e nel mondo. L’apice di questo suo impegno
culmina in una ambiziosa pubblicazione che, forte della
collaborazione di importanti nomi del settore (basti leggere quelli in copertina, ma sappiate che sono molti di più),
appena nata ha già le carte in regola per diventare una delteggio né riferimento ad annate, ma solamente una de-
le guide di riferimento nella scena enologica italiana.
Stiamo parlando dell’Enciclopedia del Vino, che non
scrizione e alcune note di assaggio generiche, che aiuta-
vuole però allinearsi agli standard di questo tipo di pub-
no il lettore a capire lo stile del produttore e le peculiarità
blicazioni, ma sfodera un format tutto nuovo: la prima
del suo vino; una sorta di lista di vini consigliati, da sce-
parte è prettamente didattica, concentrata sulla geogra-
gliere con la certezza di bere al top. A chiudere, la parte
fia vinicola mondiale, con un approfondimento di tutte le
più interessante per i patiti delle classifiche, i 100 vini top
zone più vocate e importanti. A seguire la lista dei 3 mila
a livello mondiale (vedi a pag. 79), selezionati tra le ultime
vini selezionati da Gardini e il suo team, senza alcun pun-
a cura di Alberto Cauzzi
tre annate in commercio. Una classifica da sogno variegata e per nulla scontata, che include qualche sorpresa e alcune assenze importanti.
Non mancherà certo di fare discutere, ma ogni appassionato degno di definirsi tale ci si ritroverà pienamente,
sono pronto a scommetterci. Vista l’ambizione internazionale che la guida si pone, è pubblicata in italiano, inglese,
cinese e portoghese e verrà distribuita in tutto il mondo.
Abbiamo intervistato il quartetto dream-team curatore dell’Enciclopedia del vino, edito da Dalai Editore. Luca Gardini è sommelier professionista dal 2003. In pochissimi anni ha conquistato il titolo di Migliore Sommelier
della Romagna (regione in cui è nato e cresciuto), d’Italia,
d’Europa, fino al titolo mondiale nel 2010. Ha lavorato
presso alcuni dei più importanti ristoranti d’Italia. Abile
comunicatore del vino, è considerato uno dei migliori palati al mondo.
LUCA GARDINI
76
FONDI&SICAV/Maggio 2012
Pierluigi Gorgoni è giornalista e docente di enologia ed enografia internazionale per Alma. Autore e degustatore per la Guida Vini d’Italia de L’Espresso. Membro
del comitato editoriale e responsabile delle degustazioni
per il bimestrale Spirito di Vino, è autore e interprete della
collana in dvd Il Vino, Corso completo di degustazione
edita da La Repubblica, nonché docente per i Master of
food di Slow Food. Andrea Grignaffini è direttore creativo del bimestrale Spirito di Vino e insegna metodologia di degustazione critica presso l’Università San Raffaele di Milano. Consulente presso Alma, scuola internazionale di cucina italiana e membro del Comitato di Direzione della Guida Espresso Ristoranti, ha vinto il premio
Veronelli 2009 come giornalista emergente. È autore di
libri e ricettari. Marco Pozzali è giornalista professionista e sommelier, per 11 anni nel Gruppo Food è stato
caporedattore di riviste di enogastronomia, come Bar
Business, Buon Appetito e Mangiarsano. Ha pubblicato
migliori Gamay di Morgon e Beaujolais vicino ai più alti-
diversi libri sul vino e realizzato gli abbinamenti vino-cibo
sonanti vini di Borgogna, Bordeaux e molti altri. Per ogni
per numerose collane, sia per la libreria che in allegato ai
vino avrà qualche informazione sul luogo, le uve, il poten-
principali quotidiani nazionali. È Chevalier dell’Ordre de
ziale medio di invecchiamento, prescindendo dall’annata,
Coteaux de Champagne. A loro abbiamo chiesto di rac-
in quanto questi vini per ogni loro vendemmia rappresen-
contarci il vino, il loro ultimo libro e l’esperienza di lavo-
tano un valore certo».
rare insieme.
La classifica dei migliori 100 vede al primo posto un
Un’enciclopedia e non una guida. Perché? Partiamo da
porto e un moscato al 99esimo posto. Ma ci sono altre
qui.
scelte coraggiose…
Gardini: «Di guide sui vini ce ne sono diverse in Italia e tut-
Grignaffini: «Guarda, capisco che il Porto è una scelta
te valide, una in più non avrebbe fatto che creare confu-
non convenzionale, ma d’altra parte rappresenta una sorta
sione a un pubblico di appassionati che invece chiedono
di incrocio alchemico tra vino inteso come frutto dell’u-
sempre più insistentemente di allargare le proprie conoscenze di base, anche uscendo dai confini del paese, per
potere parlare di vino in modo più consapevole. Ecco quindi l’idea di un’enciclopedia».
Veniamo ora alla lista dei 3.000 vini, in cui salta subito
all’occhio la non presenza dell’annata e una descrizione
del produttore e dei suoi vini. Una scelta originale. Perché?
Gorgoni: «La lista dei 3.000 vini è un vero proprio dizionario incastonato dentro l’enciclopedia, un dizionario di
3.000 voci corrispondenti ai vini, alle etichette nello specifico, che a nostro avviso rappresentano quanto di meglio
si possa trovare nel panorama enologico mondiale. Il lettore ha così a disposizione un quadro vasto e vario in cui
rintraccerà, per esempio, i più significativi Lambrusco e i
PIERLUIGI GORGONI
FONDI&SICAV/Maggio 2012
77
My life, My Style
Vino
di vini di successo. Oltre la metà sono francesi, ma ci
sono tedeschi, austriaci, spagnoli, portoghesi e, poi, statunitensi, cileni, argentini, australiani, con la compagine
italiana che è nutritissima».
Questo libro ha un tratto distintivo molto importante.
Per la prima volta si mischiano gli italiani con il resto del
mondo. Come ne usciamo?
Pozzali: «La classifica, inutile nasconderlo, porta a un risultato chiaro: nei primi dieci posti non figurano vini italiani; bisogna attendere la diciannovesima piazza per trovare un Barolo. Questo non è però e non deve essere letto come un risultato sconfortante, anzi. Sono oltre 20 i vini italiani presenti e raccontano molto del nostro territorio, delle nostre molte sfaccettature, ambientali, culturali e umane. Bella e davvero stimolante, dunque, questa contaminazione, questa mescolanza che la classifica ha portato, in
una visione estetica del vino che si proponeva di premiare
il meglio del meglio. Nel meglio del meglio ci sono oltre 20
vini del nostro paese: non è poco. Con l’onestà intellettuale che ha guidato i nostri criteri di scelta, posso affermare
che è la giusta cartina di tornasole del vino italiano rispetANDREA GRIGNAFFINI
to al resto del mondo».
Quali sono state le evoluzioni di questo progetto?
78
va e distillazione del frutto con tutti i suoi rimandi sim-
Gardini: «Doveva essere un dizionario del vino. La casa edi-
bolici al mondo degli elixir medievali che riportano il vino
trice (Dalai) che ha sposato il nostro progetto è specializ-
in un’altra dimensione forse ancora più mistica e concet-
zata in questo genere di pubblicazioni, ma insieme all’edi-
tuale. Il Moscato vorremmo che fosse un omaggio a un
tore abbiamo rivoluzionato il concetto iniziale per creare
mondo e a una zona che anche tramite l’Asti è celeber-
un volume enciclopedico, compatto ed esaustivo. A quel
rima nel mondo, ma in realtà è il premio al coraggio di
punto il progetto ha assunto la forma attuale e abbiamo
chi ha ribaltato completamente il concetto di bevibilità
scelto inoltre di non inserire foto o immagini, generalmen-
fragrante e immediata a favore di un sorso smaccatamen-
te presenti nei testi di riferimento attualmente in com-
te british senza cadere nel fané, anzi rinvigorendo le note
mercio, per rendere la consultazione più snella e veloce. Mi
primarie del vitigno stesso. Nessuna voglia di essere anti-
auguro che i lettori vorranno essere indulgenti nel com-
conformisti a tutti i costi, piuttosto l’idea di leggere realtà
prendere che eventuali sviste sono inevitabili in una pri-
a volte dimenticate…»
missima edizione».
E le 100 aziende top?
Continuate a ripetere che la squadra è importante…
Gorgoni: «Le 100 aziende top sono il vero corollario ai
Gardini: «E lo ripeterò all’infinito, è la squadra e non il sin-
100 vini top, sono 100 storie diverse che dall’Europa
golo a fare la differenza. Il mondo del vino è popolato da
approdano al nuovo mondo, dando merito a imprese
un’infinità di detrattori, pronti a puntare il dito contro i
familiari, piccole e grandi, fino a vignaioli singoli e sin-
colleghi pur di accrescere la propria immagine. Quando ca-
golari. Sono storie che si compongono in modo diverso e
piremo che questo non fa il bene del settore? Abbiamo un
che però messe insieme ci restituiscono la storia del vino
potenziale enorme, ma che resta inespresso a causa di inu-
nel mondo. La storia di grandi contadini, di grandi vini e
tili campanilismi e boicottaggi. Dobbiamo essere tanti e re-
FONDI&SICAV/Maggio 2012
La classifica dei 100 migliori vini
1 Quinta do Noval, Porto Vintage Nacional 2003
51 Château Rayas, Châteauneuf-du-PapeRéserve Rouge 2005
2 Domaine de la Romanée-Conti, GrandCruRomanée-Conti 2008
52 DomaineduComteLiger-Belair, GrandCru La Romanée 2009
3 Domaine Leroy, GrandCruMusigny 2008
53 Penfolds, Grange 2006
4 Domaine Leroy, GrandCruChambertin 2008
54 Trimbach, Riesling Clos St. Hune 2005
5 Domaine de la Romanée-Conti, GrandCru La Tâche 2008
55 Müller-Catoir, GimmeldingerSchlosselRieslanerBeerenauslese 2009
6 Domaine Armand Rousseau, GrandCruChambertin 2009
56 ThierryAllemand, CornasReynard 2005
7 DomPérignon, Champagne Brut Œnothèque 1996
57 Salon, « S » Champagne Brut Blanc de Blancs 1999
8 Fritz Haag, BraunebergerJuffer-Sonnenuhr Riesling Trockenbeerenauslese 2007
58 Château La MissionHaut-Brion 2009
9 Château Margaux 2009
59 Château Léoville Las Cases 2009
10 Domaine de la Romanée-Conti, GrandCruMontrachet 2007
60 DomainedesComtesLafon, GrandCruMontrachet 2007
11 DomaineRoumier, Musigny 2009
61 Roagna, Barbaresco CrichëtPajé 2001
12 DomaineRamonet, GrandCruMontrachet 2007
62 ScreamingEagle Napa Valley Cabernet Sauvignon 2007
13 Domaine Leroy, GrandCruCortonCharlemagne 2008
63 Montevertine, Le Pergole Torte 2007
14 Domaine Coche-Dury, GrandCruCortonCharlemagne 2008
64 M. Chapoutier, Ermitage Blanc l’Ermite 2008
15 DomaineHuet, Vouvray Cuvée Constance 2009
65 Alvaro Palacios, Priorat L’Ermita 2007
16 Krug Champagne Brut Blanc de BlancsClosduMesnil 1998
66 DomaineOgier, Côte-RôtieLancement 2007
17 Château Latour 2009
67 Ar.pe.pe., Valtellina Grumello Riserva Buon Consiglio 2001
18 DomaineLeflaive, GrandCruChevalierMontrachet 2007
19 Giuseppe Mascarello e figlio, Barolo Momprivato Ca’ d’Morissio 2003
20 ClosRougeard, SaumurChampigny Le Bourg 2007
21 Zind-Humbrecht, Pinot Gris ClosWindsbuhlSelection de GrainsNobles Trie Speciale 2007
22 Donnhoff, Riesling NiederhauserHermannshohleTrockenbeerenauslese 2009
23 Domaine d’Auvenay, GrandCruChevalierMontrachet 2004
24 Château d’YquemSauternes 2008
25 Conterno Giacomo, Barolo Monfortino Riserva 2002
26 Petrus 2009
27 Château Ausone 2009
28 Jean-Louis Chave, Hermitage Rouge 2005
29 Weinbach, Pinot Gris AltenbourgQuintessence de GrainsNobles Cuvée d’Or 2008
30 Henri Bonneau, Châteauneuf-du-PapeRéservedesCélestins 2004
31 Bollinger Champagne Extra Brut R.D. 1999
32 Château Lafleur 2009
33 Cantina Bartolo Mascarello, Barolo 2006
34 Domaine Jacques-FrédéricMugnier, GrandCruMusigny 2008
35 Château Mouton-Rothschild 2009
36 DomaineRaveneau, Chablis GrandCru Le Clos 2007
37 Domaine Emmanuel Rouget, Vosne-Romanée 1er CruCrosParantoux 2009
38 Henschke, Shiraz Hill of Grace 2006
39 Château Lafite-Rothschild 2009
40 Joh. Jos. Prüm, WehelerSonnenuhr Riesling AusleseGoldKapsel 2009
41 Dominique Laurent, GrandCruChambertinClos de BezeViellesVignes 2009
42 Case Base- Soldera, Brunello di Montalcino Riserva 2004
43 Domaine Anne Gros, GrandCruRichebourg 2009
44 Giacosa Bruno, Barbaresco Asili Riserva 2004
45 Pol Roger, Champagne Brut Cuvée Sir Winston Churchill 1999
46
Weingut Keller, WesthofenerBrunnenhäuschenAbtserde Riesling
TrockenGrossesGewächs 2009
68 DomaineGauby – CôtesduRoussillonVillages La Muntada 2008
69 Giuseppe Quintarelli, Amarone della Valpolicella Selezione Giuseppe Quintarelli 2000
70 Robert Weil, Riesling TrockenbeerenausleseKiedrichGräfenberg 2009
71 Klein Constantia, Vin de Constance 2005
72 Ferrari, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1993
73 Bodega Osborne, Rare Sherry Solera B.C. 200
74 Giovanni Battista Columbu, Malvasia di Bosa 2006
75 Taylor’s, Quinta de Vargellas Porto Vintage VinhaVelha 2007
76 Fattoria Poggio di Sotto, Brunello di Montalcino 2004
77 Dominio de Pingus, Ribera del DueroPingus 2008
78 Podere Il Carnasciale, Il Caberlot 2007
79 M.Chapoutier, Ermitage Rouge L’Ermite 2007
80 De Bartoli, Marsala Superiore 1986
81 Vodopivec, Friuli Vitovska 2007
82 AchavalFerrer, Mendoza Malbec Finca Altamira 2008
83 Shafer Cabernet Sauvignon Hillside Select 2005
84 Château Haut-Brion Blanc 2009
85 Cerbaiona, Brunello di Montalcino 2006
86 Harlan Estate ProprietaryRed 2007
87 Château Cheval Blanc 2009
88 Cavallotto – Barolo Riserva Bricco Boschis Vigna San Giuseppe 2005
89 Gunderloch, NackenheimRothemberg Riesling Trockenbeerenauslese 2005
90 Gaja, Sorì San Lorenzo 2006
91 Château ClimensBarsac 2008
92 Lucien Aviet&Fils – Caveau de Bacchus, ArboisSavagninRéserve de Caveau 2007
93 Tenuta dell’Ornellaia, Masseto 2007
94 Domaine Pierre Overnoy, ArboisPupillin Vin Jaune 1999
95 Attilio Contini, Vernaccia di Oristano Antico Gregori
96 Marqués de Murrieta, Rioja Castillo Ygay Gran ReservaEspecial 2001
47 DomaineTrapetPère et fils, GrandCruChambertin 2009
97 Parusso – Barolo Riserva Bussia 2001
48 Egon Müller, Scharzhofberger Riesling Trockenbeerenauslese 2005
98 Viña Sastre, Ribera del DueroPesus 2006
49 Vega Sicilia, Ribera del Duero Unico 2000
50 Giuseppe Rinaldi, Barolo Cannubi San Lorenzo – Ravera 2006
99 Cà d’Gal, Moscato d’Asti Vigna Vecchia 2005
100 Kistler, Pinot Noir SonomaCoast Cuvée Elizabeth 2006
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My life, My Style
Vino
un dedalo antico. Ed è forse come la bellezza delle rughe
del viso di un vecchio vignaiolo che, scrutando l’alto, osserva in silenzio gli ultimi bagliori del sole che trafiggono
il grigio del cielo nel gonfiore delle nuvole, prima della
pioggia».
Gardini: «Passione, emozione, semplicità, cultura e divertimento».
Grignaffini: «L’attaccamento ancestrale alla matrice occidentale e cristiana del nostro essere».
Quale vino ti porteresti, potendo scegliere, su un’isola
deserta? E cos’altro porteresti?
Gorgoni: «Se fosse possibile portare persone porterei la donna che amo e il vino lo lascerei scegliere a lei, altrimenti porterei tutti gli scritti di Gino Veronelli e nessun vino. Berrei riga per riga, con lui, tutto quello che ha raccontato».
Pozzali: «Se potessi portare quattro casse, beh ne sceglierei una di Borgogna Bianco, probabilmente il Chevalier
Montrachet di DomaineLeflaive, una di Champagne, e direi Salon, una di Riesling di Joh. Jos. Prum, forse l’AusleseGoldKapsel, poi una cassa di Le Soula 2001 di DomaineGauby. Se dovessi sceglierne solo una… no, non prendo in
considerazione questa triste possibilità. Cosa altro mi porterei? Beh sicuramente il cavatappi».
stare compatti, ognuno con il proprio bagaglio e con le
Gardini: «DomPérignon Enothèque 1969 e piadina roma-
proprie abilità, per perseguire con successo lo stesso obiet-
gnola. Il top».
tivo: fare conoscere al mondo la grandezza del vino italiano
Grignaffini: «Fosse un’isola calda una bollicina, ma poi
e acquisire credibilità in veste di opinion leader, nel nostro
non avrei il frigo per tenere la temperatura; quindi opte-
paese e all’estero. Inoltre sono fortunato sapendo di potere
rei per un Porto da centellinare. Fosse un’isola fredda un
contare sull’amicizia, sull’appoggio e sulla competenza di
vecchio Marsala; e anche un buon sigaro!
I
professionisti seri e leali come i tre qui presenti e altri».
Cos’è per te il vino?
Gorgoni: «Tutta la mia vita ci gira attorno, quindi … Però,
al di là del piacere del calice con tutto quello che ne consegue, non riesco a non considerare il vino come una veranda privilegiata sul panorama più vasto dell’agricoltura
e dell’ambiente. Credo fermamente che il vino prima di
ogni altro prodotto agricolo, proprio per la sua straordinaria forza evocativa e suggestiva, debba farsi avanguardia
e avamposto di valori fondamentali come la tutela dell’ambiente, il rispetto e la disciplina della Terra (con la t
maiuscola)».
Pozzali: «Per me il vino è un miracolo della natura, della
nascita, della morte, della genesi della vita. Un mosaico variegato di preziosi tasselli distribuiti nel bicchiere come in
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FONDI&SICAV
CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
Anno 5 - Numero 42 - Maggio 2012
La grande forza dell’It
Chi vince e chi perde nella
nuova rivoluzione hi-tech
Etf India
Gli strumenti per puntare
sulla futura economia leader
Consensus sui paesi emergenti
Con il fiato sospeso
sulla Cina
&Sicav - Maggio 2012
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