Psicologia dello Sviluppo Cognitivo (LABORATORIO) 1° lezione Elena Gandolfi L’intelligenza Cos’è l’intelligenza? y Non è un’abilità cognitiva unitaria molteplici abilità y Non è un’abilità cognitiva generale abilità dominio‐specifiche y Non è innata possibile insegnamento di abilità cognitive y Non è statica possibile misurazione dinamica Diverse teorie dell’intelligenza Principali orientamenti teorici: y Teorie UNITARIE: centralità del pensiero logico y Teorie GLOBALI‐MATURATIVE: funzioni mentali che maturano con l’età (es: Piaget) y Teorie MULTIPLE dell’intelligenza (es: Gardner) y Teorie GERARCHICHE‐FATTORIALI y Teorie COGNITIVISTE (Human Information Processing: studio dei processi neurospicologici che sottendono all’intelligenza) Teorie UNITARIE Inizio XX secolo: Spearman sostiene una concezione unitaria di intelligenza: diverse variabili (punteggi ai test, rendimento scolastico, osservazioni cliniche ecc.) correlavano positivamente tra loro È una data quantità di energia mentale trasferibile da un compito ad un altro, emerge attraverso diverse abilità in differenti compiti Fattore generale “g” È un’integrazione di abilità specifiche legate ai singoli compiti: è un elemento in comune a differenti prove che viene calcolato statisticamente. Non spiega cos’è l’intelligenza Teorie MULTIPLE dell’intelligenza Metà XX secolo: importanza delle componenti distinte e specifiche dell’intelligenza (che Spearman riconduceva al fattore “g”) y Thurnstone ( 1938) identificò abilità mentali primarie (Comprensione verbale, fluenza verbale, calcolo e soluzione di problemi, velocità percettiva, induzione e memoria); y Guilford (1959) identifica 120 abilità y Gardner (1983): ambiti in cui può manifestarsi l’intelligenza e non processi mentali (linguistica, logico‐matematica, spaziale, musicale, corporeo‐ cinestetica, intrapersonale, interpersonale e naturalistica) Teorie MULTIPLE dell’intelligenza Sternberg (1985) : teoria triarchica dell’intelligenza 3 aspetti interagenti costituiscono l’intelligenza 1. Abilità di elaborare l’informazione (metacomponenti: processi mentali di ordine superiore comuni ai vari compiti attivati nella risoluzione di un problema) 2. Applicazione nel contesto reale 3. Capacità di riferirsi alle proprie esperienze Integrazione di aspetti biologici, gerarchici e contestuali Intelligenza come sistema complesso e dinamico Teorie GERARCHICHE Compromesso tra concezione unitaria e multipla: prevede abilità di livello specifico e abilità di livello generale y Horn (1994): modello gerarchico a 2 strati ‐ Fattore di intelligenza fluida o “gf ”(operazioni mentali senza ricorrere a conoscenze acquisite, dipende dal funzionamento efficiente del SNC) ‐ Fattore di intelligenza cristallizzata o “gc” ( cultura, esperienza e familiarità con il materiale influenzano prestazione) Rappresentano il livello più alto di funzionamento cognitivo Teorie GERARCHICHE_2 Il modello di Horn (1994) Fattore Intelligenza “fg” Fattore di intelligenza “cg” Abilità di percepire relazioni tra pattern di stimoli, comprendere implicazioni, trarre inferenze dalle relazioni ecc. y E’ misurato da test standardizzati con compiti di: ‐ analogie ‐ completamento di serie ‐ esercizi di ragionamento Dipende dall’esperienza e dall’istruzione avuta in un determinato contesto culturale, riguarda l’insieme di abilità e conoscenze che gli individui acquisiscono nel corso della loro vita (es. comprensione verbale) y E’misurata da prove di vocabolario, conoscenza generale e comprensione verbale Teorie GERARCHICHE_3 Il modello di Horn (1994) I livelli successivi di elaborazione del modello: 2. Organizzazione percettiva (velocità di elaborazione, visualizzazione delle informazioni, elaborazione delle informazioni uditive) 3. Elaborazione delle associazioni (abilità di acquisire informazioni e di recuperarle fluidamente nella MLT) 4. Ricezione sensoriale (registrare stimoli nell’ambiente, mantenerli nella memoria iconica, registrare informazione uditiva e mantenerla nella memoria ecoica) L’intelligenza secondo Wechsler “L’intelligenza e’ la capacita’ globale o complessa dell’individuo di agire per uno scopo determinato, di pensare in una maniera razionale e di avere rapporti utili con il proprio ambiente. E’ globale perche’ y caratterizza il comportamento dell’individuo nel suo insieme; E’ complessa perche’ y e’ composta di elementi o attitudini che, senza essere interamente indipendenti, sono qualitativamente differenziabili” (Wechsler, 1944). L’intelligenza secondo Wechsler y Si manifesta sotto molte forme: entità aggregata e globale y l’intelligenza e’ composta da singole funzioni o abilita’ interrelate y tali abilita’ possono essere definite e misurate; y l’intelligenza generale puo’ essere misurata sommando la capacita di un individuo in ognuna di queste singole abilita’. Le scale Wechsler y Le scale WAIS (dai 16 anni), WISC (6 anni‐16 anni) e WIPSSI (4‐6 anni) sono tra i principali test usati per avere una misura globale dell’intelligenza; y Hanno il pregio di indagare e testare una serie di abilità cognitive di base fornendo: ‐ una misura generale dell’intelligenza Q.I. globale ‐ misure distinte e specifiche Q.I. verbale e Q.I. di performance Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC) y E’ uno strumento clinico e diagnostico usato per la valutazione delle abilità intellettuali dai bambini dai 6 ai 16 anni e 11 mesi. y Il quoziente di intelligenza (Q.I.) viene calcolato come quoziente di deviazione Esprime le differenze di punteggio di un soggetto rispetto al punteggio medio del gruppo di riferimento Media = 100 ; Deviazione standard = 15 Storia y La WISC fu creata da David Wechsler nel 1949 originariamente come estensione verso il basso della Wechsler Adult Intelligent Scale (WAIS). y Furono poi realizzate nuove versioni: la WISC‐R nel 1974 e la WISC‐III nel 1991. y L'attuale versione americana (WISC‐IV) è del 2003. Ogni nuova versione ha avuto come scopo quello di compensare il cosiddetto effetto Flynn (aumento Q.I negli anni) y David Wechsler creò anche la scala primaria di intelligenza per i bambini in età prescolare, la Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence (WPPSI), utilizzata con i bambini dai 4 ai 6 anni. Scale Wechsler Anno di pubblicazione Anno di pubblicazione in Italia Curatore Italiano WISC 1949 1956 Falorni, M. L. WISC-R 1974 1986 Rubini, V., Padovani, F. WISC-III 1991 2006 Orsini, A., Picone, L. WISC-IV 2003 y In Italia oggi si utilizza la versione (WISC‐III) standardizzata nel 2006 su un campione di 2200 soggetti suddivisi in 11 gruppi di età compresa tra i 6 e i 16 anni e 11 mesi: 200 soggetti per ciascun gruppo (100 maschi e 100 femmine) y Il calcolo dell'età attribuisce ad un soggetto di 10 anni ogni bambino di età compresa tra 10 anni, 0 mesi e 0 giorni e 10 anni, 11 mesi e 30 giorni. La revisione della WISC‐R, perche? y Il contenuto di molti item era diventato obsoleto (cultura e società cambiano) y La difficoltà degli item è cambiata: alcune cose una volta familiari oggi non lo sono più y Diversi materiali cominciavano ad apparire strani o antiquati Modifica in termini di contenuto Inoltre modifica di: y Regole di somministrazione e attribuzione dei punteggi y Aggiornamento delle norme y Rafforzamento della struttura fattoriale Ma è mantenuta la struttura e il contenuto di base WISC‐III: modifiche materiali e procedure y Molti item sono raffigurati a colori y Diverso ordine di somministrazione dell’item ma anche del subtest proposto y Nuovi item per sostituire quelli superati o non discriminanti o per garantire maggiore gradualità nel grado di difficoltà rispetto ad un subtest y Alcune differenze nelle regole di somministrazioni e calcolo dei punteggi y Il protocollo è più funzionale alla somministrazione, registrazione e allo scoring e alla visualizzazione dei profili finali y Tabelle dei Q.I. e dei punteggi fattoriali complete anche di rango percentile e di intervallo di fiducia WISC‐III: considerazioni generali sulla somministrazione y Mantenere le procedure standard di somministrazione: ‐ Istruzioni di somministrazione e attribuzione dei punteggi sono condizioni che devono essere mantenute fisse; ‐ Il tempo di somministrazione (50‐70 minuti per i 10 subtest canonici; è necessaria un’unica seduta) ‐ Ambiente di somministrazione (stanza e disposizione dei posti) Struttura della WISC‐III La WISC‐III è una scala composta da 13 subtest divisi in due gruppi: 1. subtest verbali 2. subtest di performance. I subtest selezionano diverse abilità mentali (es: memoria, ragionamento astratto, percezione) le quali tutte insieme vanno a concorrere all'abilità intellettiva generale (quoziente d'intelligenza). Q.I. punteggio ottenuto tramite un test standardizzato Struttura della WISC‐III: i subtest Subtest verbali: Subtest di performance: 2. Informazioni (30 domande) 1. Completamento di figure 4. Somiglianze (19 domande) 6. Ragionamento aritmetico (24 problemi) 8. Vocabolario (30 parole) 10. Comprensione (18 domande) 12. Memoria di cifre* (2 item per ogni livello avanti, 2 item per ogni livello indietro) (30 figure) 3. Cifrario 5. Riordinamento di storie figurate (14 storie) 7. Disegno con i cubi (12 item) 9. Ricostruzione di oggetti 11. Ricerca di simboli* 13. Labirinti* (10 prove) I subtest supplementari Memoria di cifre (scala verbale) Labirinti (scala di performance) Ricerca di simboli y Sono supplementari: permettono più ampia rappresentazione delle abilità del bambino. N.B.: non fanno parte dei valori normativi (QIV, QIP, QIT); non vengono considerati nel calcolo del Q.I. y Sono sostitutivi rispettivamente di un subtest verbale e di performance, se un subtest verbale e/o di performance non può essere somministrato. N.B.: media dei PP rimane abbastanza stabile, fluttua di 0.1‐ 0.3 punti.