“CONOSCERE E PREVENIRE
per lavorare SENZA pericoli”
Modulo Formativo per RLS
Attribuzioni RLS e
STRUMENTI di raccolta e ANALISI
delle INFORMAZIONI
ultimo aggiornamento - ottobre 2008
Art. 50, D Lgs 81/08 - Attribuzioni del
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
1. Fatto salvo quanto stabilito dalla contrattazione
collettiva, il RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA:
a) ACCEDE ai luoghi di lavoro;
b) è CONSULTATO PREVENTIVAMENTE e
TEMPESTIVAMENTE in ordine alla VALUTAZIONE dei
rischi, alla individuazione, programmazione,
realizzazione e verifica della PREVENZIONE
nell'azienda o unità produttiva;
c) è CONSULTATO sulla designazione di Responsabile e
addetti SPP, prevenzione incendi, primo soccorso,
evacuazione e medico competente;
d) è CONSULTATO in merito all'organizzazione
organizzazione della
FORMAZIONE;
segue ./.
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Art. 50, D Lgs 81/08 - Attribuzioni del
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Segue comma 1:
e) riceve informazioni e DOCUMENTAZIONE inerente
alla valutazione dei RISCHI E MISURE di prevenzione,
nonché quelle inerenti alle SOSTANZE e ai preparati
pericolosi, alle MACCHINE, agli impianti,
all'ORGANIZZAZIONE
ORGANIZZAZIONE e agli AMBIENTI DI LAVORO,
agli infortuni e alle malattie professionali;
f) riceve informazioni provenienti dai SERVIZI DI
VIGILANZA;
g) riceve una formazione adeguata non inferiore art. 37
(32h + aggiornamento annuo 4h aziende da 15 a 50 e
8h aziende superiori ai 50);
segue ./.
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Art. 50, D Lgs 81/08 - Attribuzioni del
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Segue comma 1:
h) promuove elaborazione, individuazione e ATTUAZIONE
delle misure di prevenzione idonee;
i) formula osservazioni in merito alle visite e verifiche delle
autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito;
l) partecipa alla RIUNIONE PERIODICA;
m) fa proposte in merito all'attività di PREVENZIONE;
n) avverte il responsabile dell'azienda dei rischi individuati;
o) può fare ricorso alle autorità competenti, qualora ritenga
che le misure di PREVENZIONE E PROTEZIONE e i MEZZI
IMPIEGATI per attuarle NON SIANO IDONEI a garantire
la sicurezza e la salute durante il lavoro.
segue
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Art. 50, D Lgs 81/08 - Attribuzioni del
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
2. Il rappresentante per la sicurezza deve DISPORRE DEL
TEMPO necessario allo svolgimento dell’incarico senza perdita
di retribuzione, nonché DEI MEZZI E DEGLI SPAZI necessari
per esercizio di funzioni e facoltà riconosciutegli, accesso dati
informatici (infortuni). Non può subire pregiudizio alcuno a
causa dello svolgimento della propria attività.
3. Modalità esercizio comma 1 stabilite da contrattazione
collettiva.
4. Su sua richiesta riceve copia del documento di cui all’art. 17,
comma 1, lettera a) (valutazione di tutti i rischi).
5. Copia documento rischi da lavorazioni interferenti.
6. Segretezza e privacy 7. Incompatibilità funzioni RLS e RSPP
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Come fare per esercitare al
meglio queste ATTRIBUZIONI?
Occorre farsi un IDEA ORDINATA di
come si svolge REALMENTE il lavoro
INDIVIDUARE i punti
critici e i POSSIBILI RISCHI
per poi PASSARE ALL’AZIONE,
scegliendo le PRIORITÀ di intervento,
all’interno di un PIANO di lavoro
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Esiste un modello sindacale di rappresentazione
del CICLO PRODUTTIVO che può aiutare:
ad avere una VISIONE ORDINATA del lavoro,
come viene realmente svolto;
ad approfondire i PROBLEMI della sicurezza
di una determinata fase del lavoro;
ad esaminare le CAUSE di pericolo e di rischio;
a confrontarsi con la Valutazione del Rischio e
il Documento aziendale;
a prepararsi per sostenere la discussione nella
riunione periodica e per MOTIVARE richieste e
suggerimenti.
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alcune utili premesse
Il Processo di TRASFORMAZIONE
contesto
fattori produttivi
INPUT
fattori in
entrata
Processo di
trasformazione
persone tecniche
tecnologie
OUTPUT
fattori in
uscita
feedback
informazione di
ritorno
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alcune utili premesse
CLASSIFICAZIONE dell’attività produttiva
PRODOTTO--MERCATO
PRODOTTO
Produzione per MAGAZZINO
Su COMMESSE RIPETITIVE
Su COMMESSE SINGOLE
PEZZI UNICI
Fabbricazione
Montaggio
Processo
TIPOLOGIA DI
TRASFORMAZIONE
Unitaria
A lotti
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Continua
MODALITÀ DI
REALIZZAZIONE
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alcune utili premesse
La ricostruzione del CICLO DI LAVORO
Come abbiamo visto l’impresa può
può essere rappresentata come:
input
trasformazione
output
Lo stesso vale per ogni sottounità: i processi
produttivi collegano fra loro molti momenti
diversi, la SEQUENZA di queste attività
costituisce
il CICLO DI LAVORO
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alcune utili premesse
Cicli STANDARD e cicli REALI
Ogni comparto merceologico è in genere caratterizzato da un
ciclo tipico del settore. Al di là delle varianti da impresa ad
impresa, la successione di massima è la stessa
Ciclo standard
Le varianti concrete, dovute al tipo di tecnologia,
all’organizzazione del lavoro, alle professionalità, alle
caratteristiche qualitative e quantitative definiscono il
Ciclo reale di un
dato prodotto in
una data azienda
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alcune utili premesse
Ricostruzione e Interpretazione
Qualsiasi sia il nostro obiettivo finale è opportuno
RICOSTRUIRE E INTERPRETARE il CICLO DI LAVORO dal
punto di vista della PRODUZIONE (missione dell’impresa)
Al di là della ricostruzione della SEQUENZA delle fasi e delle
attività ci si deve interrogare anche sulle LORO CRITICITÀ, il
raggiungimento degli obiettivi produttivi è infatti sempre
problematico, bisogna quindi CAPIRE:
DOVE si genera la QUALITÀ del prodotto;
COME si raggiungono le QUANTITÀ necessarie;
QUANTO TEMPO occorre (tempi di attraversamento);
CON QUALI COSTI si raggiungono gli obiettivi produttivi.
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SIMBOLI per la ricostruzione dei cicli
PERGAMENA: INPUT O
OUTPUT di un attività
RETTANGOLO: ATTIVITÀ
di trasformazione
ROMBO: DECISIONE che influenza
il percorso del processo produttivo
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PERGAMENA
INPUT O
OUTPUT
Rappresenta un QUALCOSA DI CONCRETO, che entra o esce
dal ciclo produttivo. Serve quindi per rappresentare le materie
prime, i semilavorati (prodotti intermedi) e i prodotti finali.
A seconda del dettaglio della rappresentazione del ciclo, può
essere utilizzata anche per evidenziare, a lato del flusso
principale, scarti e sfridi di produzione e i materiali di
supporto, che entrano ed escono dal ciclo.
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PERGAMENA
INPUT O
OUTPUT
Dubbio se tra due attività esso vada inserito: evidenziare un
semilavorato SIGNIFICA metterne in evidenza l’autonomia
rispetto al processo: una PERGAMENA rappresenta qualcosa
con un suo valore autonomo, che può essere preso e portato
da un’altra parte.
Per CONVENZIONE se una serie di operazioni vengono
automatizzate, tra di esse spariscono le pergamene, in
quanto i semilavorati passano senza interruzioni da una
lavorazione all’altra.
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RETTANGOLO
ATTIVITÀ DI
TRASFORMAZIONE
Il simbolo del rettangolo indica un’ATTIVITÀ
ATTIVITÀ di
trasformazione, MAI un oggetto.
In genere NON SI USA per evidenziare le attività collegate
di mantenimento (manutenzione, ecc.) e coordinamento
(programmazione, ecc.), per rilevare le quali si ricorre a
strumenti aggiunti o a descrizioni a lato del flusso
principale.
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RETTANGOLO
ATTIVITÀ DI
TRASFORMAZIONE
Lo stesso simbolo può rappresentare, a seconda del
livello di dettaglio della rappresentazione, livelli di
aggregazione molto diversi: il rettangolo può cioè
sintetizzare una FASE, una SOTTOFASE, oppure una
singola OPERAZIONE all’interno della fase, o
addirittura un singolo COMPITO.
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ROMBO
SCELTA
Il rombo si utilizza quando all’interno del ciclo c’è una
DECISIONE da prendere di particolare RILIEVO (un
particolare controllo di qualità), che decide se far procedere
il processo in UNA DIREZIONE O IN UN ALTRA.
Spesso discrezionale: molte attività di controllo sono di
routine e vengono svolte insieme all’attività di
trasformazione, vengono perciò comprese nel rettangolo e
descritte a lato.
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Procedura: DAL generale AL particolare
Nell’iniziare la ricostruzione, partire dal QUADRO
D’INSIEME, ricostruendo il ciclo di lavoro nei suoi
ASPETTI PRINCIPALI: individuando solamente le
FASI PRINCIPALI e i relativi SEMILAVORATI.
All’interno di ogni ciclo ci sono in genere FASI
con caratteristiche molto diverse fra di loro, è in
primo luogo necessario capire i RAPPORTI e i
problemi di bilanciamento FRA LE VARIE FASI.
In seconda battuta si potranno
approfondire gli ASPETTI SPECIFICI di ogni
FASE, con un grado di approfondimento
adeguato all’obiettivo che ci si è posti.
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FASI, SOTTOFASI, OPERAZIONI E COMPITI
Nella ricostruzione del ciclo la DISTINZIONE tra fasi
e sottofasi è un’operazione cruciale.
Necessario avere come riferimento il funzionamento
del ciclo e NON la struttura formale dell’impresa
(divisione in reparti e uffici).
FASE: insieme di ATTIVITÀ che si concludono
con un semilavorato con valore autonomo
(valutabile economicamente e possibile input
per un altro ciclo produttivo).
SOTTOFASE: è un insieme di OPERAZIONI che,
pur non dando luogo ad un semilavorato
completo, presentano dei legami particolari, per
cui conviene considerarle congiuntamente
OPERAZIONI E COMPITI sono le unità elementari dell’attività
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Modalità di rappresentazione del ciclo
Materia
prima
Descrizione Persone
attività
addette,
livelli,
tecnologie
Lavorazione A
Altre
informazioni
Semilavorato
Lavorazione B
Lavorazione C
Ok
?
Scarto
Prodotto
finito
La ricostruzione del flusso
avviene in VERTICALE, dall’alto
verso il basso.
Conviene rappresentare un solo
diagramma a sinistra del foglio
e lasciare la parte destra a
disposizione per la descrizione
degli aspetti che interessano.
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DALLA ricostruzione ALLA interpretazione
Il CICLO rappresenta il PERCORSO che
fanno i MATERIALI per trasformarsi in un
prodotto economicamente significativo
L’ATTIVITÀ
ATTIVITÀ indica invece tutto ciò che le
PERSONE FANNO (agendo sui materiali e
sulle tecnologie e interagendo tra di loro),
per permettere questa trasformazione
Dal punto di vista produttivo è necessario chiedersi qual’è il
CONTRIBUTO che ogni FASE fornisce al PRODOTTO FINALE
e quali sono i MOMENTI CRUCIALI, in cui si devono ottenere
risultati importanti, ma che presentano le maggiori incertezze
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La rappresentazione si compone di PIÙ COLONNE:
A. rappresentazione grafica delle FASI di lavoro;
B. descrizione del LAVORO realmente svolto e di
come è organizzato;
C. numero di LAVORATORI e loro caratteristiche
D. MACCHINE e attrezzature utilizzate;
E. MATERIE PRIME, sostanze e prodotti utilizzati;
F. aspetti igienico ambientali del POSTO DI
LAVORO;
G. Identificazione dei PERICOLI e dei RISCHI;
H. PERCEZIONE del RISCHIO da parte dei lavoratori;
EFFICACIA delle
I. giudizio dei lavoratori sull’EFFICACIA
MISURE preventive adottate;
L. CONSEGUENZE sulla SALUTE dei lavoratori.
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