IL CAFFÈ 30 settembre 2012
3
Le opinioni
I vertici dell’Ente sugli scenari futuri della sanità
“Interventi ambulatoriali
per diminuire i ricoveri”
Ti-Press
“P
er il 2020 non sarà necessario potenziare il numero di letti negli ospedali pubblici del cantone, bensì valutare un differente modo di affrontare le diverse patologie della
popolazione”. È il succo delle parole di Giorgio Pellanda, direttore
dell’Ente ospedaliero cantonale,
Eoc, che valuta positivamente lo
studio commissionato dal Dipartimento della sanità e socialità al
cantone di Zurigo. “Certo, dobbiamo ancora valutare i dati
emersi, guardare con attenzione le
statistiche e solo dopo prendere
una decisione”, dice al Caffè Pellanda.
Tasso di ospedalizzazione
ogni 10’000 abitanti per classe di età, 2010
6’000-
11.4
12-
5’386
5’000-
108.2
4’000-
7.2
8-
I VERTICI
Qui sopra, il presidente
dell’Ente ospefaliero
cantonale, Daniele Lotti; nella
fotografia in alto, il direttore
dell’Eoc, Giorgio Pellanda
2’775
3’000-
5.3
64.5
1’703
2’0001’041 1’045
4.2
4-
1’171
1’000-
2-
0-
0-
0-17
18-39 40-59 60-79
La polemica
S
“Non sarà necessario potenziare i letti,
bensì valutare un differente modo di affrontare
le diverse patologie della popolazione”
Tasso di ospedalizzazione
durata media di degenza per classe di età, 2010
embra che l’Ente ospedaliero
cantonale (Eoc) si stia impegnando per favorire le cliniche private. L’ultimo caso, quello
della chirurgia al seno. Dapprima
l’annuncio del suo spostamento da
Bellinzona a Lugano, poi il dietrofront. Ma la mancata concentrazione degli interventi al seno penalizzerà l’Eoc. Se la sanità pubblica
perde di vista l’obiettivo primario una maggiore specializzazione
delle cure - a guadagnarci sarà la
sanità privata.
Così, alcuni medici che già hanno
lasciato l’Eoc si stanno organizzando e creando in proprio strutture “concorrenti”. Il dottor Lucio
Bronz, che se n’è andato sbattendo
la porta dalla testa del reparto di ginecologia dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona, sta allestendo,
a pochi passi, uno studio privato
dotato di tutto l’occorrente per diagnosi e cure. E, coincidenza, un’altra fuoriuscita, la dottoressa Elena
Marchetti Cauzza, capo servizio di
radiologia (specializzata in senologia) al San Giovanni dal 2008, aprirà
uno studio proprio nello stesso palazzo dove ha l’ambulatorio Bronz.
Perché l’unione fa la forza. E questo, la sanità privata sembra averlo
capito. Contariamente all’Eoc che
porta avanti progetti di concentrazione salvo poi fare marcia indietro.
Infatti, sono bastati alcuni “tuoni
politici” di mezza estate - tutti nel
Bellinzonese, che ha fatto quadrato
attorno al Centro di senologia dell’ospedale San Giovanni - per far re-
80+
Totale
0-17
18-39 40-59 60-79
80+
Totale
Ma il tempo stringe. Il Ticino non
può permettersi di perdere terreno. Entro gennaio 2015 il Dipartimento della sanità deve consegnare il progetto di pianificazione.
Tutte le forze sono impegnate per
arrivare alla scadenza preparati e
con le idee chiare su quello che
sarà la futura mappa dell’offerta
ospedaliera cantonale. Come
spiega il direttore del Dipartimento, Paolo Beltraminelli: “Ci
stiamo lavorando da tempo e
siamo quasi alla fine della prima
parte, cioè lo studio del fabbisogno. La collaborazione con il canton Zurigo è fondamentale, perché
su questo tipo di studi è specializzato. Ecco perché diventa un im-
portante punto di riferimento per
la nostra pianificazione”.
Ma una cosa è già chiara. La tendenza è sì quella di una popolazione vieppiù anziana, e quindi bisognosa di cure, ma le giornate di
ricovero in media diminuiranno.
“Emerge anche dal rendiconto
dell’Ente ospedaliero cantonale conferma il presidente dell’Eoc,
Daniele Lotti -. Mentre in futuro
aumenteranno sempre più gli interventi fatti ambulatoriamente a
fronte di una contrazione delle degenze”.
E proprio la nuova pianificazione
ospedaliera cantonale cercherà di
stimare il fabbisogno di cure nell’ambito stazionario (degenze) e
quindi quali specializzazioni dovranno rimanere in un determinato nosocomio e ciò che invece
potrà essere trasferito in ambito
ambulatoriale. Ma un aspetto fondamentale sarà quello della concentrazione dei casi e, quindi, delle
specializzazioni. Ecco perché
suona strano il recente dietrofront
dell’Eoc che ha deciso di congelare
lo spostamento della chirurgia del
seno da Bellinzona a Lugano. “Il
pubblico per forza di cose deve essere prudente - spiega Pellanda -.
Non può scontentare la gente”.
Intanto, i vertici dell’Eoc hanno
davanti parecchi mesi frenetici: incontri e riunioni per decidere
quella che sarà la futura offerta sanitaria ospedaliera rossoblù. “Occorrerà valutare tutte le strutture a
disposizione, così come la capacità
tecnologica, gli apparecchi e i macchinari”.
p.g.
La senologia gonfierà il privato
La mancata concentrazione degli interventi al seno per tumore penalizzerà l’Eoc
Ti-Press
Interventi previsti dal 2013 a seguito della mancata concentrazione
“San Giovanni”
di Bellinzona
ca. 100
CASI ALL’ANNO
“Italiano”
di Lugano
ca. 100
CASI ALL’ANNO
“Sant’Anna”
di Sorengo
ca. 140
CASI ALL’ANNO
“Santa Chiara”
di Locarno
ca. 40
CASI ALL’ANNO
Coordinatore CENTRO DI SENOLOGIA Alberto Costa
Rapporto sul fabbisogno di cure ospedaliere in Ticino 2010/2020
trocedere l’Ente dal progetto che
avrebbe dovuto concretizzarsi a
partire dal 2013. Eppure, i vertici
dell’Eoc erano partiti bene quando,
a proposito della chirurgia viscerale
complessa, avevano spiegato che
dare priorità al Civico di Lugano significava concentrare i casi e,
quindi, garantire una maggiore
specializzazione delle cure.
Invece, per ora, per quanto riguarda la chirurgia al seno, tutto resta immutato: un centro al San Gio-
vanni e uno all’ospedale Italiano.
Nessuna razionalizzazione del servizio, quindi, nessun taglio dei costi, nessuna ricerca di una casistica
accresciuta e tale da offrire interventi e cure sempre più qualificate.
Una frenata che lascia molti perplessi. Un’occasione persa, si commenta negli ambienti sanitari del
cantone, per dimostrare come finalmente l’Eoc avesse imboccato la
strada della riorganizzazione e riqualificazione dei servizi. Ini-
ziando così, oltretutto, a contrastare concretamente la concorrenza del settore privato. Una frammentazione che non giova a nessuno. Soprattutto non ai pazienti
che, da una siffatta “geografia sanitaria”, hanno poco o nulla da guadagnare. E ciò che vale per la senologia, vale per altre specialità che, per
poterne giustificare la presenza e la
spesa in questo o quell’ospedale
(pensiamo ad esempio alla chirurgia viscerale complessa), devono
vantare un numero considerevole
di casi trattati. Ma soprattutto, registrare una casistica rilevante, per
dare sicurezza medico-scientifica.
E di fatto, checchè se ne voglia e se
ne dica, oggi l’unico vero centro di
senologia – per presenza medica e
casistica – resta quello privato, la
clinica Sant’Anna di Sorengo dove
opera un vera celebrità internazionale del settore. Il dottor Aron Goldhrisch, oltre che direttore del Centro del Sant’Anna, dirige il Diparti-
mento di medicina ed è vice direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano. Grazie
soprattutto alla sua presenza, al
Sant’Anna si registrano circa un
centinaio di casi l’anno. Si prevede
possano arrivare anche a 140 se dagli ambulatori privati (come quello
che sta nascendo attorno al dottor
Bronz e alla dottoressa Marchetti
Cauzza) i flussi di pazienti si dovessore pian piano gonfiare.
p.g.
Scarica

“Interventi ambulatoriali per diminuire i ricoveri”