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Loscandalo
Un Enteospedaliero diconflitti
Il padre di Luca Crivelli è membro
del Cda della Moncucco, la figlia
di Bignasca ristrutturerà la sede dell’Eoc
STEFANO PIANCA
A
ffiorano nuovi conflitti d’interessi
dentro l’Eoc. Dopo quella dei politici
emerge ora un’altra, poco opportuna, presenza nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente. Un nuovo caso, dopo che la
Regione ha rivelato che la figlia di Attilio
Bignasca ristrutturerà la sede dell’Eoc. Ma
su una poltrona scomoda troviamo anche
un cosiddetto “tecnico”, Luca Crivelli, eco-
nomista e professore all’Usi e alla Supsi. È
uno dei magnifici sette che vigilano sulla
rotta dell’Eoc, ma è anche il figlio (da qui il
presunto conflitto) di Mario Crivelli, membro dal 2000 del Cda della Clinica Luganese, ossia della Moncucco. La stessa clinica,
si noti bene, che si apprestava a collaborare
col vice primario di chirurgia alla Carità di
Locarno (incarico poi congelato, in attesa
che la magistratura chiarisca i fatti). Ma al
di là del ruolo che Luca Crivelli può aver
avuto nelle discussioni attorno al futuro del
medico delle false fatturazioni, vi è un altro
aspetto potenzialmente conflittuale: Crivelli padre, come presidente, e Crivelli Luca, come membro, risultano amministratori della Gfp mediconsul Ticino Sa, società
che si occupa di consulenza assicurativa
per medici e genericamente di “fornitura di
altri servizi ai medici e operatori del settore
della medicina della Svizzera italiana”.
Ma il diretto interessato non pare turbato:
“Sono sereno - risponde Luca Crivelli al
Caffè -. Nell’autunno del 2011 sono stato
cercato dal Consiglio di Stato per le mie
competenze in materia di economia sanitaria e la prima cosa che ho fatto, per chiarezza verso i miei colleghi nel Cda dell’Ente, è
stato parlare loro del ruolo di mio padre.
All’Eoc le regole interne prescrivono comunque che ogni volta che un dossier possa chiamare in causa eventuali conflitti
d’interessi la persona non partecipi alla di-
scussione”. Rischia di alzarsi spesso l’economista, forse ogni volta che l’Eoc affronta
la pianificazione ospedaliera con la visione
futura dei compiti tra pubblico e privato.
Questo dentro l’Ente, perché col padre Crivelli afferma di evitare certi argomenti:
“Tra noi due su tematiche sanitarie cala
una totale saracinesca. Ciò ha reso molto
più formali i nostri rapporti, perché non
parliamo mai di ospedali anche se lavoriamo entrambi nello stesso settore. Inoltre,
in questo momento non mi risulta che ci sia
nessun accordo in vigore tra l’Eoc e la Clinica luganese”. Una trattativa tra il vice
primario di chirurgia e la Moncucco però
c’è stata, ma anche in questo caso Crivelli
disinnesca il potenziale conflitto: “Nessuno
sapeva di quella trattativa, quando abbiamo preso le nostre decisioni”. Di sanità non
ne parlano, ma padre e figlio figurano nella
Gfp mediconsul Ticino Sa: “È vero, c’è il
mio nome nel Registro di commercio, ma
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE EOC
“Il Consiglio di amministrazione è l’organo supremo dell’azienda,
responsabile dell’alta direzione e della strategia Eoc,
nonchè per la nomina e la supervisione del management”.
Daniele Caverzasio
Attilio Bignasca
Paolo Beltraminelli
Daniele Lotti
presidente
Mario Ferrari
vicepresidente
Luca Crivelli
Luigi Mariani
Fonte: Eoc
I SETTE ALLA GUIDA
DELLA SANITÀ TICINESE
Da sinistra, Luigi Mariani
(Plrt), Daniele Caverzasio
(Lega), Attilio Bignasca
(Lega), Daniele Lotti (Plrt),
Luca Crivelli (Ppd), Mario
Ferrari (Ps) e Paolo
Beltraminelli (Ppd)
Le accuse di un medico
“Le fatture false?
È una pratica diffusa”
Il ministro e il direttore:
“Si faccia chiarezza”
PATRIZIA GUENZI
I
IL MEDICO BELLINZONESE
DELLA DENUNCIA
Valentino Lepori, 49 anni,
specialista in medicina
generale con studio a
Bellinzona. Fino al ‘98, per
una decina d’anni, è stato
alle dipendenze dell’Ente
ospedaliero
l vice primario di chirurgia della Carità di Locarno lo aveva chiaramente
detto al Caffè. Era il 7
settembre, la domenica
in cui il nostro settimanale rivelò la vicenda delle false fatturazioni (100 mila franchi incassati nell’arco di tre anni per
operazioni compiute in realtà
da due capiclinica, per altro
senza ancora abilitazione Fmh)
all’ospedale di Locarno. “In altri ospedali è prassi corrente”.
Il ministro della sanità, Paolo
Beltraminelli, nei giorni successivi disse di aver immediatamente ordinato dei controlli.
Nulla. Non risultò nulla, almeno così venne comunicato.
Stessa cosa disse il direttore
generale dell’Ente ospedaliero
cantonale (Eoc), Giorgio Pellanda, assicurando che la revisione interna aveva svolto in
tutte le strutture le verifiche
necessarie senza riscontrare
nessun’altra irregolarità. Ma
ora, dalle pagine della Regione
di ieri, sabato, il dottor Valenti-
no Lepori di Bellinzona afferma
con chiarezza che la prassi della Carità, scoperta e denunciata dal Caffè, è probabilmente
diffusa. Si tratta, dice infatti il
medico, di un “segreto di Pulcinella”, definendola pure “una
pratica vergognosa”. Ma molto
probabilmente Lepori si riferisce, non ad interventi chirurgici ma a “consultazioni” ospedaliere.
Lepori, contattato dal Caffè, non smentisce comunque
una parola di quanto affermato, ma non aggiunge altro. Se
non una considerazione: “Io ho
fatto il monello, ho lanciato il
sasso nell’acqua sporca dello
stagno, il sasso è partito…
chiuso, finito”. Altro non vuol
dire. Né spiegare, tantomeno,
il caso del parente che si sarebbe visto arrivare la fatturazione di alcune visite ospedaliere
da parte di un primario che in
realtà, ha detto Lepori alla Regione, in quei giorni era in vacanza.
Lo scandalo delle fatturazioni indebite sembrerebbe
dunque allargarsi a tutti gli
Beltraminelli
“Le affermazioni
di Lepori sono un
duro attacco
ai suoi colleghi.
Ma avrà le prove”
Pellanda
Ha lavorato
da noi sino al
‘98. Da allora
molte cose
sono cambiate
ospedali dell’Ente se è vero
che, come afferma in sostanza
il dottor Lepori, così fan tutti.
O meglio, per citare esattamente le sue parole, “è un segreto di Pulcinella” nell’ambiente medico. “Una pratica
vergognosa - ha spiegato -.
Non dico che tutti i primari e i
vice primari fanno quello che
ha fatto il vice primario di chirurgia di Locarno, ma la pratica
di fatturare prestazioni non
eseguite è probabilmente diffusa”.
I vertici della sanità ticine-
se avevano appena tirato un
sospiro di sollievo. Lo scorso
lunedì la magistratura, sebbene suscitando molti dubbi,
aveva emanato un decreto
d’abbandono nei confronti del
Consiglio di amministrazione
dell’Ente ospedaliero per la
mancata denuncia del vice primario di Locarno.
“Se il dottor Lepori ha le
prove di quanto sostiene, se ha
elementi concreti - dice al Caffè il direttore dell’Eoc, Giorgio
Pellanda - sono pronto a valutarli ed eventualmente inviarli
alla magistratura, ma forse...”.
Il direttor Pellanda ha il sospetto che il medico bellinzonese si riferisca di fatto a situazioni e prassi di fatturazioni interne all’Ente che forse non conosce con precisione. Il dottor
Lepori nella sua intervista parla genericamente di “guadagni
dell’Eoc” derivati dalle fatturazioni dei primari, dei vice primari e dei capiclinica Fmh.
“Valentino Lepori - aggiunge
Pellanda - ha lavorato per l’Ente sino al 1998, da allora alcune cose sono cambiate e ora
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Si faccia chiarezza