FR_11_11_P72-74_Piemonte:1-FR_05_11_P00-00_Piemontesi 20/10/11 15:42 Page 72 DAI FRUTTETI PIEMONTESI I risultati del Progetto Mipaaf-Regioni: “liste varietali” Pesco, i portinnesti consigliati sulla base delle recenti sperimentazioni G li areali piemontesi con caratteristiche pedoclimatiche idonee al pesco sono limitati; attualmente la superficie interessata è di circa 7mila ha, con differenti profili pedologici che vanno da terreni alluvionali, più o meno sciolti, dell’altopiano cuneese a quelli più pesanti dei comprensori collinari (Roero, Alessandrino, etc.). La loro vocazionalità costringe spesso al loro riutilizzo, con la medesima specie, per cicli successivi. Concretamente la maggior parte dei nuovi impianti avviene in condizione di reimpianto/ristoppio con evidenti e note criticità. Di seguito, schematicamente, le indicazioni scaturite dall’esperienza degli ultimi lustri: dalle prove confronto svolte dal Creso nell’ambito del progetto “Liste varietali dei fruttiferi”, alle verifiche della sperimentazione estesa presso le aziende. 5Differenza di vigoria indotta su una nettarina tra Cadaman® Avimag* (sinistra) e Isthara® Ferciana* (destra). Terreni sottoposti ad adeguate rotazioni colturali sono un lontano ricordo, pochi quelli “vergini” che non hanno mai ospitato pesco mentre più frequentemente si bole. Farebbero molto comodo ma sono purtroppo presenta la successione di pesco dopo actinidia, tristedifficilmente reperibili sul circuito vivaistico. mente attuale in seguito alla recrudescenza della batteriosi (Psa), o pesco dopo melo. Nel primo caso l’esperienza ha dimostrato che non ci sono problemi mentre Reimpianto nel secondo la “stanchezza” del terreno si fa sentire con significativa riduzione della risposta vegetativa deA disposizione abbiamo poche carte da giocare con gli alberi. Tuttavia in linea generale sono condizioni in buone garanzie di successo: cui è possibile utilizzare il franco previa verifica tipoloIl collaudatissimo GF677, largamente diffuso in Piegica dei terreni che devono essere sciolti, con basso temonte di cui ben si conoscono pregi e difetti. Induce elenore di calcare attivo e non soggetti a ristagni idrici. È vata vigoria che risulta eccessiva in combinazione con le importante utilizzare materiale proveniente da linee di cultivar vigorose. Rappresenta il soggetto di riferimento franco selezionate, caratterizzate da elevata omogeper i terreni con elevata percentuale di calcare attivo e neità dei semenzali e da stato sanitario controllato. Socon scarsa disponibilità idrica; mentre è assolutamente no ancora purtroppo proposti ai frutticoltori materiali da evitare nei terreni “pesanti”, asfittici, soggetti a ristagni dalle “quantomeno dubbie” rispondenze botaniche… fi- TAB. 1 - PORTINNESTI CONSIGLIATI Franco di pesco guriamoci quelle sanitarie. Vigore Portinnesti consigliati Condizioni Nell’ambito di tutte le selezioni di franco saggiate, quelle ++ Montclar® Chanturgue* Da evitare in caso di: consigliate (evidenziate in ta+ B2 reimpianto terreni pesanti bella) sono, in ordine decre± A5 scente di vigoria indotta, MontReimpianto clar®Chanturgue*, B2 e A5. Per il momento sono disponibili: ® Montclar Chanturgue* è +++ GF 677 Non adatto a terreni pesanti il più diffuso e utilizzato; Adatto a terreni pesanti con scarso scheletro. Inadatto conferisce elevata vigoria e a terreni sciolti, di scarsa fertilità buona efficienza produttiva. + Ishtara® Ferciana* Evitare stress idrici (occorre irrigazione localizzata) Le due selezioni B2 e A5 Sensibile al freddo dell’Università di Pisa amIn sperimentazione estesa pliano la gamma di vigoria, ++ Cadaman® Avimag* rispettivamente media e de- 72 FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2011 FR_11_11_P72-74_Piemonte:1-FR_05_11_P00-00_Piemontesi 20/10/11 15:42 Page 73 idrici. Si colloca nella classe più alta di vigoria. Inadatto a terreni di elevata fertilità e in combinazione con cultivar vigorose tipo le “Rich simili”, BigTop®, Diamond Ray*, etc. Ha un ciclo vegetativo molto lungo: germogliamento precoce e anticipo della fioritura espongono maggiormente il pescheto alle gelate tardive. Posticipa la maturazione di alcuni giorni rispetto ai susini. Isthara® Ferciana*. Ibrido interspecifico complesso “(P. cerasifera x P. salicina) x (P. cerasifera x P. persica)”. Si è largamente diffuso (troppo) grazie alla media vigoria, ideale in combinazione con cultivar di elevato vigore o in impianti “fitti”. Migliora le caratteristiche qualitative dei frutti (pezzatura, colorazione e sapore), e ne anticipa leggermente l’epoca di maturazione. La sperimentazione in pieno campo ha confermato l’idoneità di questo ibrido al reimpianto. Grazie alla totale assenza di emissione di polloni e alla maggiore spinta vegetativa ha sostituito MrS 2/5. Ha dimostrato una buona adattabilità ai terreni pesanti. Non deve assolutamente essere sottoposto a stress idrici per cui si raccomanda il suo utilizzo solo se l’impianto è predisposto per l’irrigazione localizzata. La sperimentazione di pieno campo ha evidenziato negli ultimi due anni (caratterizzati da inverni molto rigidi con temperature minime estreme che hanno raggiunto i -20 °C) gravi problemi di deperimento e nei casi più gravi di morie di piante in percentuali rilevanti. I sintomi, profonde spaccature longitudinali nella parte basale del tronco esposto a sud, sono riconducibili a danni da freddo, cui il soggetto sembra particolarmente sensibile. Questa situazione si è verificata prevalentemente in presenza di terreni sciolti, poco fertili, con elevata percentuale di scheletro dove non deve essere assolutamente utilizzato. In conclusione da consigliare soltanto su terreni molto fertili in combinazione con cv di elevata vigoria. 5Isthara® Ferciana*: particolare del punto di innesto con evidenti differenze di accrescimento tra portinnesto e nesto. la vigoria indotta, anche se risulta nel complesso di poco inferiore. Buona l’efficienza produttiva e l’equilibrio vegeto-produttivo con soddisfacente attitudine al rinnovo. Praticamente nulla l’attività pollonifera. Le osservazioni sugli impianti sperimentali sono nel complesso positive ma l’esperienza insegna che sui portinnesti pochi anni di osservazioni non sono assolutamente esaustivi. Dati bibliografici lo indicano come meno sensibile all’asfissia radicale rispetto al GF677, da verificare. In sperimentazione estesa Tra quelli sconsigliati si conferma Adesoto® 101 Puebla* recentemente introdotto nel circuito vivaistico nazionale. Selezione di Pollizo di Murcia (P. insititia) ottenuta in Cadaman®Avimag*. Ibrido “P. persica x P. davidiana”. È stato avviato alla sperimentazione estesa per veriSpagna. Proposto in ragione della tolleranza all’Armillaria ficare l’idoneità al ristoppio nei distretti peschicoli regiomellea, patologia scarsamente rilevabile in Piemonte, ha nali. Ha un comportamento simile al GF677 riguardo alevidenziato un’elevatissima attitudine all’emissione di polloni (paragonabile al Julior® Ferdor*) che ne TAB. 2 - PORTINNESTI SCONSIGLIATI precludono la diffusione nell’areale piemontese. Concludendo sono pochi i portinnesti a diA6 Selezioni di franco sposizione idonei alle attuali esigenze di reimRubira* pianto “selvaggio”. Siamo alla ricerca di un’alternativa a Isthara® Ferciana* più affidabile e flesPortinnesti clonali sibile e il GF677 ha bisogno di un soggetto che Adesoto® 101 Puebla* possa succedergli. Speriamo che Cadaman®non ci riserbi sorprese. Interessanti, almeno sulla Jaspi® Fereley* carta, alcuni recenti materiali in osservazione ® Cloni di susino Citation Zaipime* presso il centro ricerche ma l’esperienza insegna che, sui portinnesti, i tempi della sperimenMrs 2/5 tazione sono lunghi. ■ ® Julior Ferdor* Ibridi pesco x mandorlo Marchio registrato *Protezione brevettuale ® Sirio* Lorenzo Berra, Cristiano Carli Creso – Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l’Ortofrutticoltura piemontese FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2011 73 FR_11_11_P72-74_Piemonte:1-FR_05_11_P00-00_Piemontesi 20/10/11 15:42 Page 74