UNIVERSITÀ DI PISA
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE
TECNICA URBANISTICA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE,DELL'AMBIENTE E DEL
TERRITORIO
INGEGNERIA DEL TERRITORIO
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ING. IDRAULICA, DEITRASPORTI
E DEL TERRITORIO
INGEGNERIA DEL TERRITORIO 1
Ing. SERENA PECORI
INDICATORI
“Supponiamo che io vi dia il compito di misurare un elefante. Ciò potrebbe
suonare come un compito buffo e facile. Ma pensateci per un minuto.
Come posso fare? Misuro il suo peso? La sua altezza? La lunghezza? Il
volume? O forse è anche utile sapere quante ore dorme al giorno?
L’intensità della sua colorazione grigia?
Il numero e la profondità delle sue grinze?
Per misurare questa creatura , io ho bisogno di selezionare una o più
caratteristiche da un ampio range di possibilità . Questa scelta sarà
fortemente determinata dallo scopo per cui voglio effettuare questa
misura “
D.A. Stone, 1988
1
INDICATORI
Esistono diverse definizioni del termine indicatore
Tra queste, quelle più significative, sia perché di validità generale, sia perché
riprese con più frequenza sono:
•Entità semplice che viene utilizzata al posto di un’altra entità
per operazioni mentali e pratiche (Malcevscki, 1987)
DEF. (1)
•Rappresentazione sintetica di una realtà complessa, cioè
caratteristica o insieme di caratteristiche che permettono di
cogliere un determinato fenomeno (Schimdt, 1987)
•Parametro o insieme di parametri che fornisce informazioni su
un fenomeno ed il cui significato va al di là delle proprietà
direttamente associate al valore del parametro (Oecd, 1994)
INDICATORI
DEF. (2)
Indicatore: Costituisce il legame tra il dato grezzo e l’insieme
degli enunciati teorici (Gallino, 1996).
Una entità “I” viene utilizzata al posto di un’altra entità “A”, non
direttamente misurabile.
La scientificità dell’indicatore risiede, quindi, nel rendere esplicito il modello
sottostante che lega l’entità “I” misurabile con l’entità “A” non misurabile.
SCOPO: Indicare lo stato o la variazione di
stato di un fenomeno che non sia di per sé
assoggettabile a misurazione diretta
2
INDICATORI
DIECI POSSIBILI INDICATORI DI SOSTENIBILITA’
INDICATORE
FENOMENO
SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE
N° di giorni in cui gli standard applicati localmente per monitorare la qualità
dell’aria non vengono ecceduti
SPAZI VERDI
Percentuale di pesone che hanno facile accesso ad aree a verde in un raggio di
ampiezza prefissata
USO EFF. RISORSE
Consumo totale di energia ed acqua e produzione pro-capite di rifiuti in un anno
QUALITA’ DELL’AMBIENTE
Rapporto tra aree occupate e suolo stradale
ACCESSIBILITA’
N° di chilometri percorsi in funzione del tipo di trasporto
ENERGIA PULITA
Percentuale di compagnie che adottano programmi di ecogestione
VITALITA’ URBANA
N° di attività culturali presenti in città
VITA SOCIALE
N° di associazioni di volontariato ogni 1000 abitanti
GIUSTIZIA SOCIALE
Percentuale di persone che vivono in povertà
BENESSERE
Indagine sul soddisfacimento dei cittadini relativamente alla qualità della vita (i
contenuti dell’indagine devono essere stabiliti caso per caso dalle autorità locali)
INDICATORI
Il legame tra il fenomeno “I” ed il fenomeno “A” può essere di diverso tipo
Tipologia di
indicatore
Descrizione
Esempio
Per appartenenza
L’indicatore “I” è un segno
caratteristico di “A”
La concentrazione di un dato inquinante nell’aria (SO2) è
indicatore di inquinamento atmosferico
In quanto effetto
“I” è prodotto da “A”
La moria di pesci è indicatore della presenza di
inquinamento dell’acqua
In quanto causa
“I” produce “A”
La presenza di uno scarico nocivo non depurato a monte di
un corso d’acqua fa presemere l’inquinamento idrico a valle
In quanto sintomo
Esiste una causa comune tra
“I” e “A”
La presenza di inquinamento organico in un fiume
(misurato) fa presumere che ci sia anche un inquinamento
microbiologico prodotto dalla stessa fonte
Per co-occorrenza
statistica
La presenza di “I” si
accompagna a quella di “A”
Se l’incremento della scolarità di una popolazione si
accompagna all’incremento del livello di reddito medio procapite, il livello di istruzione può essere assunto come
indicatore del livello di reddito medio pro-capite di una
data popolazione
3
INDICATORI
Gli indicatori si possono anche dividere in:
INDICATORI OGGETTIVI:
Provengono dalle scienze naturali e sono misure oggettive di benessere e di qualità.
I dati e le informazioni necessarie per costruire questi tipi di indicatori sono
facilmente reperibili all’interno di banche dati, statistiche (sia nazionali che locali) ed
hanno una validità che permette il confronto dei risultati relativi all’osservazione di
un fenomeno anche a scale diverse.
INDICATORI SOGGETTIVI:
Fanno riferimento alla sfera della soddisfazione tratta dal livello di qualità della vita
e dell’ambiente goduti
Per questi tipi di indicatori non è possibile far riferimento a fonti uniche e
generalmente valide da cui trarre i dati e le informazioni, ma molto spesso è
necessario fare delle inchieste ad hoc. Inoltre, spesso, la loro validità è limitata al
contesto spaziale- territoriale su cui si opera la selezione del campione e alle
caratteristiche (culturali, economico- sociali) di quest’ultimo.
Per avere delle informazioni complete su un argomento molto
spesso non mi basta un solo indicatore ma ho bisogno di usarne
molti combinati tra loro
Es: Inquinamento dell’aria
• E’ un fenomeno complesso: per studiarlo
devo considerare vari aspetti e utilizzare
vari tipi di indicatori
•Inquinamento da riscaldamento
•Inquinamento industriale
•Inquinamento da traffico
PROBLEMA
•Le unità di
misura dei vari
indicatori possono
essere molto
diverse
•I. QUALITATIVI
•I.QUANTITATIVI
Per rendere possibile il CONFRONTO devo uniformare tra loro i
diversi indicatori che mi servono.
Questo lo posso fare trasformando gli indicatori (qualitativi e
quantitativi) in indici
4
A volte alcuni fenomeni sono molto complessi e per spiegarli meglio
conviene non usare un unico indicatore ma più di uno combinati in un
certo modo
Infatti, ciascun indicatore possiede un carattere specifico (che ha a
che fare con la dimensione che si propone di cogliere).
Per questo spesso è necessario scegliere, per fenomeni più complessi,
una pluralità di indicatori che vengono sintetizzati in
INDICI
attraverso procedure di tipo statistico
SCOPO: Sintetizzare l’informazione espressa
da uno o più indicatori in UN UNICO
PARAMETRO ADIMENSIONALE
NORMALIZZATO
INDICI
Esistono diverse definizioni anche del temine indice
Tra queste, quelle più significative sono:
•Set di parametri o indicatori aggregati o pesati (Oecd,
1994)
DEF.
Risultato dell’aggregazione di due o più indicatori : esso
rappresenta un valore sintetico, derivato dall’incrocio di
vari criteri di valutazione (Segre, Dansero, 1996)
IMPORTANTE
Il passaggio da un indicatore ad un indice richiede sempre
un’assunzione di tipo soggettivo. Questa soggettività può
essere più o meno evidente o più o meno esplicita ma è sempre
presente
5
INDICI
Scopo dell’indice è quello di sintetizzare l’informazione
espressa da uno o più indicatori in un unico parametro
adimensionale, normalizzato (solitamente definito fra 0 e 1 o
fra 0 e 100)
INDICI SEMPLICI: Sono ottenuti mediante trasformazione di un
indicatore
La funzione utilizzata per trasformare un indicatore in un indice
semplice può essere definita in modi diversi, mediante una
relazione matematica semplice(lineare, esponenziale, parabolica,
etc.) o mediante una relazione sofisticata
INDICI AGGREGATI: Sono ottenuti dalla combinazione di più
indice semplici
i metodi utilizzati per costruire un indice aggregato sono,
principalmente, la media aritmetica e la media geometrica
(semplici o ponderate)
INDICI SEMPLICI
Esempio di indice semplice: la QUALITA’ DELL’ARIA in
funzione dell’indicatore biossido di zolfo (SO2)
L’indice è costruito mediante una funzione lineare a tratti
INTERVALLO DI DEFINIZIONE:(0,1)
VALORE 1: Corrisponde la migliore qualità dell’aria
VALORE 0: Corrisponde la peggiore qualità dell’aria
Descrizione indicatore
2000
Limite massimo accettabilità:mediana
delle concentrazioni medie di 24 ore
rilevate nell’arco di un anno (DPCM
28/3/1983)
Indice
1500
1000
500
0
0.00
La funzione è
costruita da valori di
riferimento dell’ind.
stabiliti dalla
legislazione italiana e
dall’EPA
0.14
0.28
0.43
Indicatore (SO2)
0.57
1.12
Limite massimo accettabilità: 88-esimo
percentile delle concentrazioni medie
di 24 ore rilevate nell’arco di un anno
(DPCM 28/3/1983)
Valore
indicatore
80
Valore
indice
0,50
250
0,35
Livello di allerta (EPA)
800
0,15
Livello di allarme (EPA)
1600
0,00
6
INDICI AGGREGATI
Esempio di indice aggregato:l’ “ENVIRONMENTAL QUALITY
INDEX (EQ)” elaborato dalla National Wildlife Corporation
Questo indice considera
SETTE COMPONENTI AMBIENTALI
•suolo
•aria
•acqua
•ambiente di vita
•ambiente geologico
•natura
•foreste
EQ= Media aritmetica di ciascun
indice semplice ponderato con il
rispettivo peso
Per ciascuna
componente ambientale:
1) Viene definito un
indice semplice con
valore compreso tra
0 (situazione peggiore)
1 (situazione migliore
2) Viene assegnato un
peso che rappresenta
l’importanza relativa di
quella componente
rispetto alle altre
(la somma dei pesi è
100)
SVILUPPO SOSTENIBILE E INDICATORI
A partire dagli anni '70 la progressiva presa di coscienza delle problematiche
ambientali ha dato origine a un ampio dibattito sul futuro del pianeta.
Tale dibattito ha coinvolto organizzazioni internazionali, movimenti di
opinione e studiosi approdando al concetto di sviluppo sostenibile:
"lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza
compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i
propri"
(Gro Harlem Brundtland, 1987).
La descrizione e la quantificazione dei fenomeni rilevanti per lo sviluppo
sostenibile richiede l’uso sistematico di indicatori, che hanno un ruolo
fondamentale tanto per il reporting quanto per la verifica dell’efficacia
nell’attuazione di una strategia.
7
INDICATORI AMBIENTALI
Il tema degli indicatori ambientali è stato affrontato con tagli
diversi in diverse discipline
üScienze sociali: è stato uno dei temi centrali per la definizione della
qualità della vita (pensare ad es. alle statistiche che fanno su giornali sulla
classifica delle città dove si vive meglio)
üScienze economiche: si è sviluppato all’interno delle statistiche sul
benessere sociale e sull’analisi costi benefici
üLegislazione ambientale: è centrale per la definizione dei limiti di
ammissibilità delle sostanze nocive in aria, acqua, suolo
Alla molteplicità di questi punti di vista corrisponde un gran numero di
indicatori variamente combinati in set a seconda dell’obiettivo delle
ricerche
INDICATORI AMBIENTALI
INDICATORE AMBIENTALE:
Variabile statistica quantitativa o qualitativa che descrive un
fattore ambientale (naturale o umano) di interesse in un contesto
specifico, ad esempio, nella V.I.A. di un progetto.
Può essere definito in una o più dimensioni ; generalmente è espresso
in funzione del tempo e/o dello spazio
Es. Indicatore amb. quantitativo
Conduttività del suolo
(indicatore ad una dimensione
misurato in mSiemens/cmq)
Es. Indicatore amb. qualitativo
Gusto dell’acqua
(indicatore ad una dimensione
definito come dolce, salato,
aspro, amaro)
8
INDICATORI AMBIENTALI
Malcevschi (1987) individua i
POSSIBILI OBIETTIVI
Rispetto ai quali si possono formulare e classificare gli
Indicatori Ambientali
•Monitoraggio dell’ambiente
•Corretta gestione delle risorse ambientali
•Riparazione dei danni ambientali
•Possibilità di anticipare e prevenire danni ambientali imprevisti
•Valutazione dell’efficacia delle politiche, l’informazione al pubblico
•La valutazione dell’impatto ambientale
•La valutazione economica dei progetti ambientali
INDICATORI AMBIENTALI
La maggior parte degli indicatori ambientali sono stati elaborati al fine di
REPORTING AMBIENTALE
Essi sono cioè relativi a definire:
•Qualità e stato dell’ambiente
•Cause e effetti delle attività umane sull’ambiente
•Politiche ambientali
A questo proposito è molto importante il programma avviato dall’OECD che costituisce
il punto di riferimento per lo schema concettuale messo a punto per:
‘Strutturare le diverse informazioni ambientali e renderle ancora più accessibili ed
intellegibili ai fini decisionali ed informativi’
(Alberti, Solera, Tsetsi, 1994)
9
INDICATORI AMBIENTALI
Lo schema proposto dall’OECD (1994) si articola in una struttura
PRESSIONE- STATO- RISPOSTA
cerca di esprimere la sequenza causale esistente tra:
AZIONI ANTROPICHE
(pressioni)
OBIETTIVO
IMPATTI SULLE CONDIZIONI AMBIENTALI
(stato)
RISPOSTE DELLA SOCIETA’ PER MITIGARE GLI
IMPATTI
(risposta)
INDICATORI AMBIENTALI
Secondo questo schema si riconoscono tre categorie di indicatori2:
INDICATORE DI PRESSIONE: Descrive la pressione esercitata
dalle attività umane sull’ambiente e sulla quantità e qualità delle risorse
naturali
INDICATORE DI STATO: Descrive le trasformazioni qualitative e
quantitative indotte nelle componenti ambientali dai fattori di pressione,
misurando le condizioni delle risorse ambientali e le condizioni d’impatto,
le variazioni di qualità/quantità delle risorse ambientali
INDICATORE DI RISPOSTA:Descrive le azioni umane finalizzate
alle mitigazioni degli impatti ed al miglioramento della qualità/quantità
delle risorse ambientali
2: Definizioni tratte da: OECD (1994), Environmental indicators. Endicateurs d’environment, Compendium,
Paris.
10
INDICATORI AMBIENTALI
Schema concettuale per gli indicatori ambientali (Oecd)
PRESSIONE
STATO
RISPOSTA
Informazione
ATTIVITA’
UMANE
Agricoltura
Industria
Trasporti
Energia
Altro
AMBIENTE
Risorse
Carico
inquinante
Aria
Acqua
Suolo
Risorse
biologiche
Politiche
ambientali.
Informaz.
ATTORI
Amministrazioni
Consumatori
Imprese
Risorse
Internazionale
Politiche di settore
INDICATORI AMBIENTALI
PROPRIETA’
RAPPRESENTATIVITA’:
•Deve avere una relazione funzionale ben definita e nota con il fenomeno che
si vuole sintetizzare.
•La dispersione statistica nella relazione funzionale deve essere la più piccola
possibile
•Deve avere validità sufficientemente generalizzabile a molte situazioni
analoghe, anche se non identiche
ACCESSIBILITA’:
•Deve avere una soglia di rilevabilità analitica accessibile con tecniche
standard
•Non deve richiedere tecniche di misura sofisticate.
STANDADIZZABILITA’:
Deve essere facilmente utilizzabile in ambienti diversi
OPERATIVITA’:
•Deve essere facilmente e direttamente utilizzabile per quantificare casi di
intervento, costi, benefici
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STANDARD AMBIENTALI
Sono dei valori numerici assegnati dal legislatore ad indicatori
ambientali, per
DEFINIRE LA QUALITA’ DELL’AMBIENTE
Generalmente sono espressi come valori guida,
valori limite, o obiettivi di qualità.
Esiste una forte varietà di parametri utilizzati per definire
uno standard:
Limiti assoluti (massimo, minimo, intervallo)
Percentili (mediana, 88-esimo percentile, 95-esimo percentile)
Medie (aritmetiche, mobili)
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
La ricerca e la definizione di indicatori ambientali a scala urbana è stata
a lungo dibattuta negli ultimi anni
Già nel 1978 l’OECD pubblicava “Indicateurs d’Environment Urbain” con
l’obiettivo di migliorare:
•
•
•
La conoscenza dello stato dell’ambiente urbano e della sua evoluzione
temporale e distribuzione spaziale
La valutazione dell’efficacia delle azioni e delle politiche relative
all’ambiente urbano
l’informazione pubblica
Questi primi tentativi però sono ancora ben distanti da una visione
dell’ambiente urbano in chiave ecologica: l’attenzione è esplicitamente
diretta all’ambiente di vita della popolazione umana e considera quattro
aspetti principali della qualità della vita:
•qualità degli insediamenti
•qualità dei servizi
•qualità ambiente naturale
•Qualità dell’ambiente sociale e culturale
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INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
In tempi più recenti, gli indicatori ambientali urbani vengono concepiti ed
utilizzati per STIMARE la QUALITA’ AMBIENTALE del contesto
urbano e conseguentemente per quantificare gli impatti e la pressione
esercitata dalla città sull’ambiente
Gli indicatori urbani condividono con quelli ambientali l’impostazione
concettuale e metodologica
(struttura STATO- PRESSIONE-RISPOSTA)
Ma il riferimento esplicito al contesto urbano , che è un ambiente
artificiale in cui le modificazioni ambientali indotte dalle attività umane
sono intense e costanti, non permette di fare delle generiche assimilazioni
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
Gli indicatori dell’ambiente urbano sono solitamente organizzati rispetto
a TRE TEMATICHE fondamentali (Alberti, 1995):
1) STRUTTURA URBANA
2) PERFORMANCE URBANA
1) STRUTTURA URBANA
§
Popolazione
§
Fattori socio- economici
§
Usi del suolo
§
Infrastrutture
§
Trasporti
§
Risorse energetiche e idriche
§
Consumi
§
Emissioni
§
Rifiuti
§
Scarichi idrici
§
Qualità dell’acqua
§
Qualità dell’aria
§
Biodiversità
§
Ambiente costruito
13
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
Nel rispetto delle disposizioni tracciate a livello europeo gli indicatori
ambientali urbani hanno come
OBIETTIVO
§
Misurare in modo semplice e divulgabile le condizioni ambientali delle
città
§
Favorire l’individuazione di opportune strategie politiche con cui
rallentare il processo di degrado,
§
Identificare lo stretto rapporto di interdipendenza esistente tra le
diverse componenti ambientali urbane
§
Permettere la comparazione tra studi nazionali, internazionali e tra
città
§
Promuovere il monitoraggio ambientale urbano e le politiche connesse
§
Aiutare a diagnosticare i trend e le leggi evolutive
Una delle difficoltà maggiori è quella di elaborare indicatori applicabili rigidamente
a tutti i contesti urbani (la maggiore efficacia degli indicatori per la città deriva
proprio da quanto si sia tenuto conto delle caratteristiche distintive delle varie
città)
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
L’innovazione più interessante per la valorizzazione dell’uso
degli indicatori urbani è sta la Costituzione di Agenda 21
AGENDA 21:
Approvata dalle disposizioni della Conferenza Mondiale di Rio
(1992), concepita per favorire la cooperazione tra città. Si tratta di un
protocollo d’intesa , sancito dalla “Carta delle città sostenibili”2 e si articola in
diverse fasi, tra le quali una specifica è relativa all’elaborazione di indicatori
urbani .
Cap 40: “Indicators of sustainable development need to be developed to provide
solid bases for decision making at all levels and to contribute to a self- regulating
sustainability of integrated environment and development systems”
Per promuovere l’attivazione di Agenda 21 in
tutti i paesi, l’ONU ha costituito la
Commissione per lo Sviluppo Sostenibile
2 La carta definisce il concetto di sostenibilità, individua le
responsabilità delle città nell’affrontare i problemi ambientali e
le impegna a sviluppare politiche e azioni volte a favorire lo
sviluppo sostenibile urbano, ribadendo le forti correlazioni
esistenti tra aspetti sociali, economici, ambientali
Sono così nati una
serie di programmi
di ricerca sulla
città sostenibile
che prevedono lo
sviluppo di
indicatori urbani
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INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole produzione di indicatori di
sostenibilità urbana applicati in svariate ricerche, con la produzione di
svariati SET di indicatori
1) GRUPPO DI ESPERTI DELL’ U.E.
Secondo gli autori questi indicatori
costituiscono il set minimo rappresentativo.
Essi sintetizzano le emergenze ambientali
tipiche di molte città europee (inquinamento,
spreco di risorse, consumo di suolo)
UNIONE EUROPEA- SET MINIMO DI INDICATORI AMBIENTALI
Consumi energetici primari pro- capite
Parco auto circolante
Emissioni pro capite di biossido di zolfo
Emissioni pro capite di ossido di azoto
Emissioni pro capite di anidride carbonica
Produzione pro capite di Rifiuti Solidi Urbani
Percentuale di popolazione urbanizzata su totale dei residenti
Prodotto interno lordo pro capite
Gli stessi esperti propongono per dettagliare questo set minimo in relazione ad alcune
categorie specifiche:
Contesto urbano: Popolazione, superficie urbanizzata, aree verdi, aree dismesse, uso del
suolo, trasporti;
Metabolismo urbano: Consumi energetici, trasporto merci, produzione R.S.U., recupero e
riciclaggio
Qualità dell’ambiente urbano: Inquinamento, scarichi idrici, sicurezza stradale,
accesibilità al verde, numero specie animali presenti, etc.
INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA
2) EUROPEAN SUSTAINABILITY INDEX PROJECT.
DIECI POSSIBILI INDICATORI DI SOSTENIBILITA’
FENOMENO
INDICATORE
SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE
N° di giorni in cui gli standard applicati localmente per monitorare la qualità
dell’aria non vengono ecceduti
SPAZI VERDI
Percentuale di pesone che hanno facile accesso ad aree a verde in un raggio di
ampiezza prefissata
USO EFF. RISORSE
C o n s u m o t o t a l e d i e n e r g i a e d a c q u a e p r o d u z i o n e pro-capite di rifiuti in un anno
QUALITA’ DELL’AMBIENTE
Rapporto tra aree occupate e suolo stradale
ACCESSIBILITA’
N° di chilometri percorsi in funzione del tipo di trasporto
ENERGIA PULITA
Percentuale di compagnie che adottano programmi di ecogestione
VITALITA’ URBANA
N° di attività culturali presenti in città
VITA SOCIALE
N° di associazioni di volontariato ogni 1000 abitanti
GIUSTIZIA SOCIALE
Percentuale di persone che vivono in povertà
BENESSERE
Indagine sul soddisfacimento dei cittadini relativamente alla qualità della vita (i
contenuti dell’indagine devono essere stabiliti caso per caso dalle autorità locali)
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INDICATORI E PIANI
Nella Carta di Aalborg (1994) si riconosce l’importanza dell’”adozione da parte degli
Enti Locali di politiche di pianificazione dello sviluppo degli usi territoriali che
comprendano una V.A.S.”, allo scopo di prevedere e verificare la compatibilità
ambientale delle scelte di pianificazione e le rispondenze degli obiettivi individuati da
piani e programmi con quelli propri dello sviluppo sostenibile
VERIFICARE GLI EFFETTI DELLE AZIONI DI
TRASFORMAZIONE SULLE RISORSE TERRITORIALI E
AMBIENTALI.
INDICATORI
INDICATORI E PIANI
La Regione Toscana è considerata una “pioniera” dello sviluppo sostenibile grazie alla L. 5/95.
Tra gli aspetti innovativi:
Le azioni di trasformazione del territorio sono soggette a procedure preventive di
valutazione degli effetti ambientali (Art. 5)
Uno dei passi
fondamentali per l’attività
di valutazione è quello di
individuare lo Stato delle
Risorse
UTILIZZO DI INDICATORI
Che ne descrivano
1) Lo stato qualitativo e quantitativo
(Indicatori di Stato)
Le attività valutative ai diversi livelli di
pianificazione sono dettagliate nella D.G.R.
1541/98 “Istruzioni tecniche per la
valutazione degli atti di pianificazione
territoriale degli Enti Locali ai sensi
dell’Art. 13 della L. 5/95”
2) Le pressioni su di esse esercitate dalle
attività antropiche
(Indicatori di Pressione)
3) Le politiche di tutela e di valorizzazione
(Indicatori di risposta)
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INDICATORI E PIANI
Negli Allegati delle Istruzioni tecniche, D.G.R. 1541/98 , (Analisi e sviluppo dei contenuti
ambientali), si trova uno schema per la costruzione di indicatori.
Nello schema si indicano i settori e i sub- settori che devono essere considerati per
ANALIZZARE lo STATO DELLE RISORSE
Si suggerisce uno schema per la costruzione di indicatori di stato, di pressione e di
risposta.
Per ciascuna risorsa vengono indicati gli obiettivi dell’indicatore
La suddivisione è così articolata
ACQUA
ENERGIA
civile
industriale
agricoltura
Turismo
civile
industriale
trasporti
Autoproduzione
ARIA
RIFIUTI
civile
industriale
trasporti
Civile
Industriale
SUOLO e SOTTOSUOLO
civile
industriale
Attività estrattiva
Agricoltura
AZIENDE
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
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INDICATORI - Dipartimento di Ingegneria Civile