UNIVERSITÀ DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TECNICA URBANISTICA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE,DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ING. IDRAULICA, DEITRASPORTI E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO 1 Ing. SERENA PECORI INDICATORI “Supponiamo che io vi dia il compito di misurare un elefante. Ciò potrebbe suonare come un compito buffo e facile. Ma pensateci per un minuto. Come posso fare? Misuro il suo peso? La sua altezza? La lunghezza? Il volume? O forse è anche utile sapere quante ore dorme al giorno? L’intensità della sua colorazione grigia? Il numero e la profondità delle sue grinze? Per misurare questa creatura , io ho bisogno di selezionare una o più caratteristiche da un ampio range di possibilità . Questa scelta sarà fortemente determinata dallo scopo per cui voglio effettuare questa misura “ D.A. Stone, 1988 1 INDICATORI Esistono diverse definizioni del termine indicatore Tra queste, quelle più significative, sia perché di validità generale, sia perché riprese con più frequenza sono: •Entità semplice che viene utilizzata al posto di un’altra entità per operazioni mentali e pratiche (Malcevscki, 1987) DEF. (1) •Rappresentazione sintetica di una realtà complessa, cioè caratteristica o insieme di caratteristiche che permettono di cogliere un determinato fenomeno (Schimdt, 1987) •Parametro o insieme di parametri che fornisce informazioni su un fenomeno ed il cui significato va al di là delle proprietà direttamente associate al valore del parametro (Oecd, 1994) INDICATORI DEF. (2) Indicatore: Costituisce il legame tra il dato grezzo e l’insieme degli enunciati teorici (Gallino, 1996). Una entità “I” viene utilizzata al posto di un’altra entità “A”, non direttamente misurabile. La scientificità dell’indicatore risiede, quindi, nel rendere esplicito il modello sottostante che lega l’entità “I” misurabile con l’entità “A” non misurabile. SCOPO: Indicare lo stato o la variazione di stato di un fenomeno che non sia di per sé assoggettabile a misurazione diretta 2 INDICATORI DIECI POSSIBILI INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ INDICATORE FENOMENO SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE N° di giorni in cui gli standard applicati localmente per monitorare la qualità dell’aria non vengono ecceduti SPAZI VERDI Percentuale di pesone che hanno facile accesso ad aree a verde in un raggio di ampiezza prefissata USO EFF. RISORSE Consumo totale di energia ed acqua e produzione pro-capite di rifiuti in un anno QUALITA’ DELL’AMBIENTE Rapporto tra aree occupate e suolo stradale ACCESSIBILITA’ N° di chilometri percorsi in funzione del tipo di trasporto ENERGIA PULITA Percentuale di compagnie che adottano programmi di ecogestione VITALITA’ URBANA N° di attività culturali presenti in città VITA SOCIALE N° di associazioni di volontariato ogni 1000 abitanti GIUSTIZIA SOCIALE Percentuale di persone che vivono in povertà BENESSERE Indagine sul soddisfacimento dei cittadini relativamente alla qualità della vita (i contenuti dell’indagine devono essere stabiliti caso per caso dalle autorità locali) INDICATORI Il legame tra il fenomeno “I” ed il fenomeno “A” può essere di diverso tipo Tipologia di indicatore Descrizione Esempio Per appartenenza L’indicatore “I” è un segno caratteristico di “A” La concentrazione di un dato inquinante nell’aria (SO2) è indicatore di inquinamento atmosferico In quanto effetto “I” è prodotto da “A” La moria di pesci è indicatore della presenza di inquinamento dell’acqua In quanto causa “I” produce “A” La presenza di uno scarico nocivo non depurato a monte di un corso d’acqua fa presemere l’inquinamento idrico a valle In quanto sintomo Esiste una causa comune tra “I” e “A” La presenza di inquinamento organico in un fiume (misurato) fa presumere che ci sia anche un inquinamento microbiologico prodotto dalla stessa fonte Per co-occorrenza statistica La presenza di “I” si accompagna a quella di “A” Se l’incremento della scolarità di una popolazione si accompagna all’incremento del livello di reddito medio procapite, il livello di istruzione può essere assunto come indicatore del livello di reddito medio pro-capite di una data popolazione 3 INDICATORI Gli indicatori si possono anche dividere in: INDICATORI OGGETTIVI: Provengono dalle scienze naturali e sono misure oggettive di benessere e di qualità. I dati e le informazioni necessarie per costruire questi tipi di indicatori sono facilmente reperibili all’interno di banche dati, statistiche (sia nazionali che locali) ed hanno una validità che permette il confronto dei risultati relativi all’osservazione di un fenomeno anche a scale diverse. INDICATORI SOGGETTIVI: Fanno riferimento alla sfera della soddisfazione tratta dal livello di qualità della vita e dell’ambiente goduti Per questi tipi di indicatori non è possibile far riferimento a fonti uniche e generalmente valide da cui trarre i dati e le informazioni, ma molto spesso è necessario fare delle inchieste ad hoc. Inoltre, spesso, la loro validità è limitata al contesto spaziale- territoriale su cui si opera la selezione del campione e alle caratteristiche (culturali, economico- sociali) di quest’ultimo. Per avere delle informazioni complete su un argomento molto spesso non mi basta un solo indicatore ma ho bisogno di usarne molti combinati tra loro Es: Inquinamento dell’aria • E’ un fenomeno complesso: per studiarlo devo considerare vari aspetti e utilizzare vari tipi di indicatori •Inquinamento da riscaldamento •Inquinamento industriale •Inquinamento da traffico PROBLEMA •Le unità di misura dei vari indicatori possono essere molto diverse •I. QUALITATIVI •I.QUANTITATIVI Per rendere possibile il CONFRONTO devo uniformare tra loro i diversi indicatori che mi servono. Questo lo posso fare trasformando gli indicatori (qualitativi e quantitativi) in indici 4 A volte alcuni fenomeni sono molto complessi e per spiegarli meglio conviene non usare un unico indicatore ma più di uno combinati in un certo modo Infatti, ciascun indicatore possiede un carattere specifico (che ha a che fare con la dimensione che si propone di cogliere). Per questo spesso è necessario scegliere, per fenomeni più complessi, una pluralità di indicatori che vengono sintetizzati in INDICI attraverso procedure di tipo statistico SCOPO: Sintetizzare l’informazione espressa da uno o più indicatori in UN UNICO PARAMETRO ADIMENSIONALE NORMALIZZATO INDICI Esistono diverse definizioni anche del temine indice Tra queste, quelle più significative sono: •Set di parametri o indicatori aggregati o pesati (Oecd, 1994) DEF. Risultato dell’aggregazione di due o più indicatori : esso rappresenta un valore sintetico, derivato dall’incrocio di vari criteri di valutazione (Segre, Dansero, 1996) IMPORTANTE Il passaggio da un indicatore ad un indice richiede sempre un’assunzione di tipo soggettivo. Questa soggettività può essere più o meno evidente o più o meno esplicita ma è sempre presente 5 INDICI Scopo dell’indice è quello di sintetizzare l’informazione espressa da uno o più indicatori in un unico parametro adimensionale, normalizzato (solitamente definito fra 0 e 1 o fra 0 e 100) INDICI SEMPLICI: Sono ottenuti mediante trasformazione di un indicatore La funzione utilizzata per trasformare un indicatore in un indice semplice può essere definita in modi diversi, mediante una relazione matematica semplice(lineare, esponenziale, parabolica, etc.) o mediante una relazione sofisticata INDICI AGGREGATI: Sono ottenuti dalla combinazione di più indice semplici i metodi utilizzati per costruire un indice aggregato sono, principalmente, la media aritmetica e la media geometrica (semplici o ponderate) INDICI SEMPLICI Esempio di indice semplice: la QUALITA’ DELL’ARIA in funzione dell’indicatore biossido di zolfo (SO2) L’indice è costruito mediante una funzione lineare a tratti INTERVALLO DI DEFINIZIONE:(0,1) VALORE 1: Corrisponde la migliore qualità dell’aria VALORE 0: Corrisponde la peggiore qualità dell’aria Descrizione indicatore 2000 Limite massimo accettabilità:mediana delle concentrazioni medie di 24 ore rilevate nell’arco di un anno (DPCM 28/3/1983) Indice 1500 1000 500 0 0.00 La funzione è costruita da valori di riferimento dell’ind. stabiliti dalla legislazione italiana e dall’EPA 0.14 0.28 0.43 Indicatore (SO2) 0.57 1.12 Limite massimo accettabilità: 88-esimo percentile delle concentrazioni medie di 24 ore rilevate nell’arco di un anno (DPCM 28/3/1983) Valore indicatore 80 Valore indice 0,50 250 0,35 Livello di allerta (EPA) 800 0,15 Livello di allarme (EPA) 1600 0,00 6 INDICI AGGREGATI Esempio di indice aggregato:l’ “ENVIRONMENTAL QUALITY INDEX (EQ)” elaborato dalla National Wildlife Corporation Questo indice considera SETTE COMPONENTI AMBIENTALI •suolo •aria •acqua •ambiente di vita •ambiente geologico •natura •foreste EQ= Media aritmetica di ciascun indice semplice ponderato con il rispettivo peso Per ciascuna componente ambientale: 1) Viene definito un indice semplice con valore compreso tra 0 (situazione peggiore) 1 (situazione migliore 2) Viene assegnato un peso che rappresenta l’importanza relativa di quella componente rispetto alle altre (la somma dei pesi è 100) SVILUPPO SOSTENIBILE E INDICATORI A partire dagli anni '70 la progressiva presa di coscienza delle problematiche ambientali ha dato origine a un ampio dibattito sul futuro del pianeta. Tale dibattito ha coinvolto organizzazioni internazionali, movimenti di opinione e studiosi approdando al concetto di sviluppo sostenibile: "lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri" (Gro Harlem Brundtland, 1987). La descrizione e la quantificazione dei fenomeni rilevanti per lo sviluppo sostenibile richiede l’uso sistematico di indicatori, che hanno un ruolo fondamentale tanto per il reporting quanto per la verifica dell’efficacia nell’attuazione di una strategia. 7 INDICATORI AMBIENTALI Il tema degli indicatori ambientali è stato affrontato con tagli diversi in diverse discipline üScienze sociali: è stato uno dei temi centrali per la definizione della qualità della vita (pensare ad es. alle statistiche che fanno su giornali sulla classifica delle città dove si vive meglio) üScienze economiche: si è sviluppato all’interno delle statistiche sul benessere sociale e sull’analisi costi benefici üLegislazione ambientale: è centrale per la definizione dei limiti di ammissibilità delle sostanze nocive in aria, acqua, suolo Alla molteplicità di questi punti di vista corrisponde un gran numero di indicatori variamente combinati in set a seconda dell’obiettivo delle ricerche INDICATORI AMBIENTALI INDICATORE AMBIENTALE: Variabile statistica quantitativa o qualitativa che descrive un fattore ambientale (naturale o umano) di interesse in un contesto specifico, ad esempio, nella V.I.A. di un progetto. Può essere definito in una o più dimensioni ; generalmente è espresso in funzione del tempo e/o dello spazio Es. Indicatore amb. quantitativo Conduttività del suolo (indicatore ad una dimensione misurato in mSiemens/cmq) Es. Indicatore amb. qualitativo Gusto dell’acqua (indicatore ad una dimensione definito come dolce, salato, aspro, amaro) 8 INDICATORI AMBIENTALI Malcevschi (1987) individua i POSSIBILI OBIETTIVI Rispetto ai quali si possono formulare e classificare gli Indicatori Ambientali •Monitoraggio dell’ambiente •Corretta gestione delle risorse ambientali •Riparazione dei danni ambientali •Possibilità di anticipare e prevenire danni ambientali imprevisti •Valutazione dell’efficacia delle politiche, l’informazione al pubblico •La valutazione dell’impatto ambientale •La valutazione economica dei progetti ambientali INDICATORI AMBIENTALI La maggior parte degli indicatori ambientali sono stati elaborati al fine di REPORTING AMBIENTALE Essi sono cioè relativi a definire: •Qualità e stato dell’ambiente •Cause e effetti delle attività umane sull’ambiente •Politiche ambientali A questo proposito è molto importante il programma avviato dall’OECD che costituisce il punto di riferimento per lo schema concettuale messo a punto per: ‘Strutturare le diverse informazioni ambientali e renderle ancora più accessibili ed intellegibili ai fini decisionali ed informativi’ (Alberti, Solera, Tsetsi, 1994) 9 INDICATORI AMBIENTALI Lo schema proposto dall’OECD (1994) si articola in una struttura PRESSIONE- STATO- RISPOSTA cerca di esprimere la sequenza causale esistente tra: AZIONI ANTROPICHE (pressioni) OBIETTIVO IMPATTI SULLE CONDIZIONI AMBIENTALI (stato) RISPOSTE DELLA SOCIETA’ PER MITIGARE GLI IMPATTI (risposta) INDICATORI AMBIENTALI Secondo questo schema si riconoscono tre categorie di indicatori2: INDICATORE DI PRESSIONE: Descrive la pressione esercitata dalle attività umane sull’ambiente e sulla quantità e qualità delle risorse naturali INDICATORE DI STATO: Descrive le trasformazioni qualitative e quantitative indotte nelle componenti ambientali dai fattori di pressione, misurando le condizioni delle risorse ambientali e le condizioni d’impatto, le variazioni di qualità/quantità delle risorse ambientali INDICATORE DI RISPOSTA:Descrive le azioni umane finalizzate alle mitigazioni degli impatti ed al miglioramento della qualità/quantità delle risorse ambientali 2: Definizioni tratte da: OECD (1994), Environmental indicators. Endicateurs d’environment, Compendium, Paris. 10 INDICATORI AMBIENTALI Schema concettuale per gli indicatori ambientali (Oecd) PRESSIONE STATO RISPOSTA Informazione ATTIVITA’ UMANE Agricoltura Industria Trasporti Energia Altro AMBIENTE Risorse Carico inquinante Aria Acqua Suolo Risorse biologiche Politiche ambientali. Informaz. ATTORI Amministrazioni Consumatori Imprese Risorse Internazionale Politiche di settore INDICATORI AMBIENTALI PROPRIETA’ RAPPRESENTATIVITA’: •Deve avere una relazione funzionale ben definita e nota con il fenomeno che si vuole sintetizzare. •La dispersione statistica nella relazione funzionale deve essere la più piccola possibile •Deve avere validità sufficientemente generalizzabile a molte situazioni analoghe, anche se non identiche ACCESSIBILITA’: •Deve avere una soglia di rilevabilità analitica accessibile con tecniche standard •Non deve richiedere tecniche di misura sofisticate. STANDADIZZABILITA’: Deve essere facilmente utilizzabile in ambienti diversi OPERATIVITA’: •Deve essere facilmente e direttamente utilizzabile per quantificare casi di intervento, costi, benefici 11 STANDARD AMBIENTALI Sono dei valori numerici assegnati dal legislatore ad indicatori ambientali, per DEFINIRE LA QUALITA’ DELL’AMBIENTE Generalmente sono espressi come valori guida, valori limite, o obiettivi di qualità. Esiste una forte varietà di parametri utilizzati per definire uno standard: Limiti assoluti (massimo, minimo, intervallo) Percentili (mediana, 88-esimo percentile, 95-esimo percentile) Medie (aritmetiche, mobili) INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA La ricerca e la definizione di indicatori ambientali a scala urbana è stata a lungo dibattuta negli ultimi anni Già nel 1978 l’OECD pubblicava “Indicateurs d’Environment Urbain” con l’obiettivo di migliorare: • • • La conoscenza dello stato dell’ambiente urbano e della sua evoluzione temporale e distribuzione spaziale La valutazione dell’efficacia delle azioni e delle politiche relative all’ambiente urbano l’informazione pubblica Questi primi tentativi però sono ancora ben distanti da una visione dell’ambiente urbano in chiave ecologica: l’attenzione è esplicitamente diretta all’ambiente di vita della popolazione umana e considera quattro aspetti principali della qualità della vita: •qualità degli insediamenti •qualità dei servizi •qualità ambiente naturale •Qualità dell’ambiente sociale e culturale 12 INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA In tempi più recenti, gli indicatori ambientali urbani vengono concepiti ed utilizzati per STIMARE la QUALITA’ AMBIENTALE del contesto urbano e conseguentemente per quantificare gli impatti e la pressione esercitata dalla città sull’ambiente Gli indicatori urbani condividono con quelli ambientali l’impostazione concettuale e metodologica (struttura STATO- PRESSIONE-RISPOSTA) Ma il riferimento esplicito al contesto urbano , che è un ambiente artificiale in cui le modificazioni ambientali indotte dalle attività umane sono intense e costanti, non permette di fare delle generiche assimilazioni INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA Gli indicatori dell’ambiente urbano sono solitamente organizzati rispetto a TRE TEMATICHE fondamentali (Alberti, 1995): 1) STRUTTURA URBANA 2) PERFORMANCE URBANA 1) STRUTTURA URBANA § Popolazione § Fattori socio- economici § Usi del suolo § Infrastrutture § Trasporti § Risorse energetiche e idriche § Consumi § Emissioni § Rifiuti § Scarichi idrici § Qualità dell’acqua § Qualità dell’aria § Biodiversità § Ambiente costruito 13 INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA Nel rispetto delle disposizioni tracciate a livello europeo gli indicatori ambientali urbani hanno come OBIETTIVO § Misurare in modo semplice e divulgabile le condizioni ambientali delle città § Favorire l’individuazione di opportune strategie politiche con cui rallentare il processo di degrado, § Identificare lo stretto rapporto di interdipendenza esistente tra le diverse componenti ambientali urbane § Permettere la comparazione tra studi nazionali, internazionali e tra città § Promuovere il monitoraggio ambientale urbano e le politiche connesse § Aiutare a diagnosticare i trend e le leggi evolutive Una delle difficoltà maggiori è quella di elaborare indicatori applicabili rigidamente a tutti i contesti urbani (la maggiore efficacia degli indicatori per la città deriva proprio da quanto si sia tenuto conto delle caratteristiche distintive delle varie città) INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA L’innovazione più interessante per la valorizzazione dell’uso degli indicatori urbani è sta la Costituzione di Agenda 21 AGENDA 21: Approvata dalle disposizioni della Conferenza Mondiale di Rio (1992), concepita per favorire la cooperazione tra città. Si tratta di un protocollo d’intesa , sancito dalla “Carta delle città sostenibili”2 e si articola in diverse fasi, tra le quali una specifica è relativa all’elaborazione di indicatori urbani . Cap 40: “Indicators of sustainable development need to be developed to provide solid bases for decision making at all levels and to contribute to a self- regulating sustainability of integrated environment and development systems” Per promuovere l’attivazione di Agenda 21 in tutti i paesi, l’ONU ha costituito la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile 2 La carta definisce il concetto di sostenibilità, individua le responsabilità delle città nell’affrontare i problemi ambientali e le impegna a sviluppare politiche e azioni volte a favorire lo sviluppo sostenibile urbano, ribadendo le forti correlazioni esistenti tra aspetti sociali, economici, ambientali Sono così nati una serie di programmi di ricerca sulla città sostenibile che prevedono lo sviluppo di indicatori urbani 14 INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole produzione di indicatori di sostenibilità urbana applicati in svariate ricerche, con la produzione di svariati SET di indicatori 1) GRUPPO DI ESPERTI DELL’ U.E. Secondo gli autori questi indicatori costituiscono il set minimo rappresentativo. Essi sintetizzano le emergenze ambientali tipiche di molte città europee (inquinamento, spreco di risorse, consumo di suolo) UNIONE EUROPEA- SET MINIMO DI INDICATORI AMBIENTALI Consumi energetici primari pro- capite Parco auto circolante Emissioni pro capite di biossido di zolfo Emissioni pro capite di ossido di azoto Emissioni pro capite di anidride carbonica Produzione pro capite di Rifiuti Solidi Urbani Percentuale di popolazione urbanizzata su totale dei residenti Prodotto interno lordo pro capite Gli stessi esperti propongono per dettagliare questo set minimo in relazione ad alcune categorie specifiche: Contesto urbano: Popolazione, superficie urbanizzata, aree verdi, aree dismesse, uso del suolo, trasporti; Metabolismo urbano: Consumi energetici, trasporto merci, produzione R.S.U., recupero e riciclaggio Qualità dell’ambiente urbano: Inquinamento, scarichi idrici, sicurezza stradale, accesibilità al verde, numero specie animali presenti, etc. INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ URBANA 2) EUROPEAN SUSTAINABILITY INDEX PROJECT. DIECI POSSIBILI INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ FENOMENO INDICATORE SALUBRITÀ DELL’AMBIENTE N° di giorni in cui gli standard applicati localmente per monitorare la qualità dell’aria non vengono ecceduti SPAZI VERDI Percentuale di pesone che hanno facile accesso ad aree a verde in un raggio di ampiezza prefissata USO EFF. RISORSE C o n s u m o t o t a l e d i e n e r g i a e d a c q u a e p r o d u z i o n e pro-capite di rifiuti in un anno QUALITA’ DELL’AMBIENTE Rapporto tra aree occupate e suolo stradale ACCESSIBILITA’ N° di chilometri percorsi in funzione del tipo di trasporto ENERGIA PULITA Percentuale di compagnie che adottano programmi di ecogestione VITALITA’ URBANA N° di attività culturali presenti in città VITA SOCIALE N° di associazioni di volontariato ogni 1000 abitanti GIUSTIZIA SOCIALE Percentuale di persone che vivono in povertà BENESSERE Indagine sul soddisfacimento dei cittadini relativamente alla qualità della vita (i contenuti dell’indagine devono essere stabiliti caso per caso dalle autorità locali) 15 INDICATORI E PIANI Nella Carta di Aalborg (1994) si riconosce l’importanza dell’”adozione da parte degli Enti Locali di politiche di pianificazione dello sviluppo degli usi territoriali che comprendano una V.A.S.”, allo scopo di prevedere e verificare la compatibilità ambientale delle scelte di pianificazione e le rispondenze degli obiettivi individuati da piani e programmi con quelli propri dello sviluppo sostenibile VERIFICARE GLI EFFETTI DELLE AZIONI DI TRASFORMAZIONE SULLE RISORSE TERRITORIALI E AMBIENTALI. INDICATORI INDICATORI E PIANI La Regione Toscana è considerata una “pioniera” dello sviluppo sostenibile grazie alla L. 5/95. Tra gli aspetti innovativi: Le azioni di trasformazione del territorio sono soggette a procedure preventive di valutazione degli effetti ambientali (Art. 5) Uno dei passi fondamentali per l’attività di valutazione è quello di individuare lo Stato delle Risorse UTILIZZO DI INDICATORI Che ne descrivano 1) Lo stato qualitativo e quantitativo (Indicatori di Stato) Le attività valutative ai diversi livelli di pianificazione sono dettagliate nella D.G.R. 1541/98 “Istruzioni tecniche per la valutazione degli atti di pianificazione territoriale degli Enti Locali ai sensi dell’Art. 13 della L. 5/95” 2) Le pressioni su di esse esercitate dalle attività antropiche (Indicatori di Pressione) 3) Le politiche di tutela e di valorizzazione (Indicatori di risposta) 16 INDICATORI E PIANI Negli Allegati delle Istruzioni tecniche, D.G.R. 1541/98 , (Analisi e sviluppo dei contenuti ambientali), si trova uno schema per la costruzione di indicatori. Nello schema si indicano i settori e i sub- settori che devono essere considerati per ANALIZZARE lo STATO DELLE RISORSE Si suggerisce uno schema per la costruzione di indicatori di stato, di pressione e di risposta. Per ciascuna risorsa vengono indicati gli obiettivi dell’indicatore La suddivisione è così articolata ACQUA ENERGIA civile industriale agricoltura Turismo civile industriale trasporti Autoproduzione ARIA RIFIUTI civile industriale trasporti Civile Industriale SUOLO e SOTTOSUOLO civile industriale Attività estrattiva Agricoltura AZIENDE RADIAZIONI NON IONIZZANTI 17