Problematiche emerse dai
risultati dei programmi VEQ in
Allergologia
Alessandra Vultaggio
AOU Careggi
Dipartimento di Biomedicina
SOD Immunoallergologia (Dir. Prof. E.Maggi)
Topics
ƒ Programma VEQ in Allergologia
ƒ Il dosaggio delle IgE specifiche:
CRITICITA’
ƒ Novità in termini di diagnostica
allergologica
Centri partecipanti
per Regione
1
1
1
2
6
3
10
18
5
12
1
1
2
2
64 Laboratori Ciclo 2008
Allergeni dosati (27)
1
2
3
Grano
Arachidi
Soia
Pomodoro
Aglio
Mela
Bambagiona
Betulla verrucosa
Olivo
Cipresso medit.
Parietaria judaica
Assenzio selvatico
D. pteronyssinus
D. Farinae
Epitelio di gatto
Forfora di cavallo
Forfora di cane
Epitelio di cane
Nocciole
Lattice
Giallone
Ape
Latte
Cipolla
Gambero
Pesce
Bianco d'uovo
N° all. x Camp.
4
5
6
7
8
9
10
11
12
9
7
9
9
Inalanti= 12
Alimenti= 13
Imenotteri=2
6
5
7
6
8
13
12
6
N° dosaggi
2
6
3
6
2
5
7
2
6
3
5
3
8
3
7
3
5
3
6
2
1
1
1
2
2
1
2
97
Metodiche Utilizzate (IgE Totali)
1
ELFA
6
NEFELOM.
2
IMMUNOTURB.
17
CHEMILUM.
32
F.E.I.A
6
IMMUNOENZ.
0
5
10
15
20
25
30
35
Metodiche Utilizzate (IgE Spec.)
13
CHEMIOLUM.
42
F.E.I.A
9
IMMUNOENZ.
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Cosa chiede l’allergologo
clinico al laboratorio di
allergologia?
ƒ Test sensibile
ƒ Test specifico
ƒ Buona performance diagnostica
SENSIBILITA’
Ad un test
molto SENSIBILE
SPECIFICITA’
un test
molto SPECIFICO
Capacità di individuare i
Soggetti AMMALATI
Proporzione dei D+ che risultano T+
Probabilità che un D+ risulti T+
Raramente sfuggono
i soggetti ammalati
Capacità di individuare i
Soggetti SANI
Proporzione dei D- che risultano T+
Probabilità che un D- risulti T+
Raramente classifica
ammalato un soggetto sano
NUOVI SVILUPPI…
0.10
Frequence
Immunoassay
“ideale”
0.35
Obtained
results
True negative
"healthy"
0
0.1
0.2
True sensitizion
0.3
0.4
0.5
SCOPO DELLO STUDIO
Confronto della “diagnostic performance”
del vecchio (>0.35 kUA/l) e il nuovo (>0.10 kUA/l)
CAP System Phadia®
0.6
kUA/L
Il nuovo RAST dimostra una maggiore sensibilità ma
una minore specificità del vecchio RAST
Vultaggio A et al, clin exp allergy 2009
Quali sono i principali fattori che
rendono difficile la diagnostica
allergologica?
1- Le allergopatie sono patologie
complesse e multifattoriali nella cui
eziologia intervengono molteplici fattori
sia ambientali che genetici
genetica
ambiente
fenotipo
Sensibilizzazione non significa malattia allergica !!!
2- Nella patogenesi sono implicati
molteplici meccanismi immunologici (IgEmediati e non IgE-mediati)
Foods
Drugs
ALLERGIC ANAPHYLAXIS
Th2
IL-4
Insects
NON-ALLERGIC ANAPHYLAXIS
C3a
B
C5a
IgE
IgG
MAST CELLS
INDEPENDENT
(Experimental)
IgE
Others ?
IgE
IgG
E
MC
Allergen-specific mast cell activation
Aspecific mast
cell activation
CLINICAL EXPRESSION
PTLs
3- Per molti allergeni manca ancora
una precisa caratterizzazione
biochimica e di conseguenza
alcuni estratti possono essere
carenti o non standardizzati
Perché una molecola può dare origine a vari
antigeni immunologicamente reattivi ??
R1
βL
Tz
Proteina “carrier”
Aptene + molteplici proteine “carrier” ?
Possibili molteplici antigeni β-lattamici
1
2
3
4
5
6
n
Disponibilità di un pannello limitato di antigeni (apteni) diagnostici
IgE sieriche (UniCAP):
- Pen G
- Pen V
- Amp
- Amox
- Cefaclor
Test cutanei:
- Determinanti maggiori (PPL)
- Determinanti minori (MDM)
- Amoxicillina
- ……(?)
(Matucci A, SOD Immunoallergologia, 2009)
4- Cross-reattività tra allergeni
Gli allergeni inalanti contengono
strutture molecolari omologhe a
quelle presenti negli alimenti
RILEVANZA CLINICA???
NON SEMPRE!!!
Pollen-food syndrome
Latex-fruit syndrome
LATEX-FRUIT SYNDROME
ƒ E’ la presenza in un soggetto allergico al latice,
di manifestazioni cliniche riconducibili ad
ipersensibilità nei confronti di certi alimenti
(generalmente frutta e verdura) per fenomeni
di cross reattività tra epitopi.
ƒ La condivisione di epitopi allergenici tra latice
ed alimenti è un fenomeno biologicoimmunologico che non sempre ha però un
corrispettivo clinico
Caso clinico
F.L donna, 40 anni
Cenni anamnestici
9 Riferisce asma bronchiale da circa dieci anni,
rinocongiuntivite primaverile e orticaria cronica (negli ultimi
due anni) con fasi periodiche molto brevi di parziale
remissione.
9 Viene riferito inoltre prurito ed edema delle labbra quando
consuma frutta fresca in particolare mela, banana e kiwi.
9La paziente riferisce un episodio di angioedema del labbro
inferiore dopo visita odontoiatrica
In vitro
Dosaggio delle IgE totali (RIST): 407 KU/l
RAST inalanti:
Graminacee >100 KuA/l
Assenzio 7.2 KUA/l
Betulla 18.6 KUA/l
RAST alimenti:
Mela 10.3 KUA/l
Kiwi 4.3 KUA/l
Banana 2.14 KUA/l
RAST latex: 6.12 KUA/l
Considerazioni-1
¾Si tratta di un chiaro e tipico esempio di sindrome orale allergica
(SOA) con associata orticaria cronica
¾La SOA è conseguente al contatto delle mucose orali con
l’alimento allergenico, che si manifesta con effetti immediati a
carico delle labbra, delle mucose del cavo orale che in certi casi
coinvolge anche la glottide
¾E’ noto che tale sindrome può osservarsi nel 10% dei casi di
rinocongiuntivite allergica con sensibilizzazione allergica nei
confronti dei pollini in particolare di betulla
Considerazioni-2
¾L’associazione con pollinosi in soggetti con
SOA, trova giustificazione nell’avere individuato
elevata omologia strutturale tra epitopi antigenici
diversi.
¾Il primo di cui si ha segnalazione è l’omologia
tra l’allergene della mela Mal d 1 e Bet v 1. E’
dimostrata una cross-reattività tra betulla e mela
nel 30-70% dei pazienti con pollinosi da betulla.
¾Altro gruppo di allergeni cross reagenti
ubiquitari in pollini e alimenti vegetali, sono le
profilline.
¾ Anche l’episodio di angioedema mucoso
dopo contatto con il latice è l’espressione
di una sensibilizzazione nei confronti
dell’allergene derivato dal latice della
gomma.
¾ A tale proposito va rilevata la presenza di
una cross reattività tra l’allergene della
banana e quello del latice. Gli altri alimenti
cross-reattivi con il latice sono, oltre la
banana, il kiwi, l’ananas, l’avocado, la
castagna.
LATEX-FRUIT SYNDROME
5- Interferenza da parte delle IgE
totali
(0.10 kUA/l)
(0.35 kUA/l)
Vultaggio A, et al. Clin Exp All. (2009)
Metodiche Utilizzate (IgE Totali)
1
ELFA
6
NEFELOM.
2
IMMUNOTURB.
17
CHEMILUM.
32
F.E.I.A
6
IMMUNOENZ.
0
5
10
15
20
25
Valori medi (12 campioni)
770 ± 523 kU/l
30
35
Cosa fornisce il
laboratorio di allergologia
all’allergologo?
ƒ Una quantità di IgE specifiche (o
supposte tali)
ƒ Come interpretare il dato quantitativo?
IgE allergene-specifiche per inalanti:
possibile ruolo prognostico
Livelli di IgE medi per gruppo
Relazione tra anticorpi
IgE per il gatto e la
severità dei sintomi
dopo esposizione
8
n=20
6
n=49
4
n=31
2
0
n=7
Nessuno
Lievi
Moderati
Gravi
Severità dei sintomi
Riferimento: Ihre E, Zetterström O. Relation of clinical severity of allergy to cat and specific serum IgE
measured by a new in vitro method. New England and Regional Allergy Proceedings 1988; 9: 430
Curve di probabilità comparsa Sintomi Clinici
Probabilità comparsa sintomi (%)
180 Allergeni inalanti
80 60 Allergeni alimentari
40 20 00.3
1
3
10
32
100
Curve valide solo
per i dati ottenuti
con i Sistemi
Pharmacia
Diagnostics
Concentrazione IgE (kUA/l)
Calcolati da modello matematico con regressione logistica capace di descrivere la
probabilità che un evento si verifichi. L’equazione impiegata nel calcolo:
logit (Pr (Y=1 | ln (kU/l))) = α + β ln (kU/l)
Curve di probabilità calcolate grazie ai dati provenienti da 7 studi clinici condotti in Europa e negli Stati Uniti per un
totale di oltre 7000 test..
Rif. Paganelli (Allergy, 1998), Soderstrom (Allergy, 2003) e Sampson (J Allergy Clin Immunol 1997).
VPP e VPN
“dato un risultato positivo (o negativo) di
un test, quale è la probabilità di avere
malattia?”
6 kUA/L
15 kUA/L
20 kUA/L
32 kUA/L
HA Sampson, JACI 1997
Diagnosi
Prognosi
specific
IgE profile
Follow-up
ƒ VPP e VPN
Popolazione pediatrica
UK
USA
ƒ I livelli di IgE possono
essere monitorizzati per
individuare il momento in
cui il bambino acquisisce
tolleranza
Egg-specificIgE
<1.2 kU/l
Sviluppano
Sviluppo
tolleranza
tolleranza
75%
20%
Skolnick HS et al JACI 2001
Skolnick HS>1.2
et al, JACI
kU/l2001
Sampson H et al JACI 2001
Probabilità di
tolleranza
del challenge orale
ALTA
BASSA
Crespo JF et al Allergy Proc 1994
Non esiste un “cut off” di
significatività per quanto
riguarda l’allergia a
farmaci (beta-lattamici)
Dal programma VEQ….
ƒ Valore del nostro laboratorio
ƒ Media del metodo FEIA
ƒ Differenza media %
LEGATA AI VALORI
DI IgE TOT??
Variabilità tra campioni
Variabilità tra allergeni
Alimenti: -12 %
Inalanti: + 147 %
IL VALORE QUANTITATIVO DEL TEST
?????
IL VALORE QUANTITATIVO DEL TEST
PUO’ ESSERE INFICIATO
PER ALCUNI ALLERGENI !!!
Le IgE nella cascata allergica
Mast Cell
Plasma
Cell
Second
Allergen
Exposure
B Cell
IgE
IgE Crosslinked by
Allergen
Cytokines
IL-4, IL-13
AntigenPresenting
Cell
T Cell
First
Allergen
Exposure
Asthma
Symptoms &
Exacerbation
Histamine
Leukotriene
Prostaglandins
Cytokines
Mast Cell
Degranulation
Brownell J, Casale TB. Immonol Allergy Clin N Am 2004;24:551-8.
Quali IgE specifiche?
IgE circolanti
IgE membranarie
(cellule B memoria)
B cell
FcεRI
IgE legate al recettore
(FcεRI e II)
Mastocita/basofilo
Non solo IgE circolanti….
ƒ Le IgE allergene specifiche circolanti
detectabilI solo quando il sistema
recettoriale è ormai saturo
ƒ Reazioni IgE-mediate anche con
assenza di IgE circolanti detectabili
Published 15 August 2008, doi:10.1136/bmj.a1324
Cite this as: BMJ 2008;337:a1324
Performance diagnostica della IgE-specifiche
nell’allergia a β-lattamici: dati della letteratura
….Good specificity but a very low sensitivity…..
β-lactams
12.5-25%
Aminopenicillins 28,6%
Cephalosporins 6,7%
(Fontaine et al, Allergy 2007)
……in population with a suspicion of β-lactam allegy and negative skin
tests….the sensitivity of CAP-FEIA is low (6,7%)…..
(Fontaine et al, Allergy 2007)
……..a considerable (27%) proportion may show both skin tests and CAPFEIA negative …thus requiring a controlled administration to confirm
the diagnosis (50% of them resulted positive at oral challenge)
(Torres et al , Clin Exp All 2002)
La ricerca di IgE specifiche può
condurre a vari risultati
ƒ Assenza di IgE specifiche
ƒ Presenza di sensibilizzazione specifica
con IgE in assenza di sintomi clinici dopo
l’esposizione a quella sostanza
ƒ Presenza di sensibilizzazione specifica
con sintomi clinici di varia intensità in
seguito all’esposizione
≠ Da altre patologie es.diabete !!
Quindi….
™Non è mai possibile trarre conclusioni
sulla rilevanza clinica di un determinato
risultato ottenuto in vitro basandosi
esclusivamente sul dato di laboratorio
™E’ necessario attentamente analizzare la
storia del paziente per mettere in
evidenza una relazione temporale tra
esposizione e manifestazione clinica
Diagnostica allergologica
Skin tests
In vitro tests
History
Oral
challenge
LE NOVITA’ NELLA
DIAGNOSTICA ALLERGOLOGICA
Harwanegg C. et al., Clin Exp Allergy, 33:7, 2003
(Lipid transfer protein)
SINTOMI
LIEVI
• SINDROME
ORALE
ALLERGICA
(“birch fruit
syndrome”)
• (termolabili gastrolabili)
•
SINTOMI
SEVERI
• RESISTENTI
- CALORE
- DIGESTIONE
PEPTICA
(raggiungono
l’intestino
pressochè
immodificate)
•
•
•
•
SINTOMI
LIEVI
SINDROME
ORALE
ALLERGICA
(termolabili gastrolabili)
Component Resolved Diagnostics- CRD-
Pru p 1
Pru p 3
Pru p 4
Pru ar 1
Pru d 1
Pru ar 3
Pru d 3
Pru ar 4
Pru d 4
Rosaceae fruits
Mal d 1
Pyr c 1
Pru av 1
Mal d 3
Pyr c 3
Pru av 3
Mal d 4
Pyr c 4
Pru av 4
1 estratto allergenico = molte glicoproteine = moltissimi epitopi
Ciascun soggetto si caratterizza per un proprio “pattern di epitopi”
Microarray in allergologia
ƒ Piccoli volumi di siero per ottenere un
“multi allergen test” per singolo paziente
ƒ Potenzialmente automatizzato
(riproducibilità e rapidità di esecuzione)
ƒ Non lavora in eccesso di antigene
ƒ Difficoltà di interpretazione (software)
ƒ Artefatti del segnale (vetrino, spotting)
ƒ Difficoltà nello spotting di alcuni allergeni
Allergeni ricombinanti:
punto di arrivo?
Skin tests
In vitro tests
History
Oral
challenge
INTERPRETARE I RISULTATI!!
Scarica

Problematiche emerse dai risultati dei programmi VEQ in Allergologia