uni pro get t r o to nf p ro g e t ni S. Porru J. Fostinelli - C. Arici tu fo r in to i progetto infortuni Progetto Assofond - Universita’ di Brescia per la prevenzione, il monitoraggio e il controllo degli infortuni sul lavoro nell’industria fusoria Stato di avanzamento Premessa Con il presente contributo continua l’attività di comunicazione agli associati circa il “Progetto Assofond - Università di Brescia per la prevenzione, il monitoraggio e il controllo degli infortuni sul lavoro nell’industria fusoria”, iniziata con il numero 6/2009 (cui si rimanda per dettagli circa analisi preliminare e obiettivi generali) e proseguita con i numeri 12/2010, con l’intento non solo di riferire circa l’importante percorso intrapreso da Assofond, ma anche di stimolare contributi e collaborazioni per future attività. 3.200 addetti/anno): 21 (66%) di ghisa, 2 (6%) di acciaio, 9 (28%) di metalli non ferrosi, collocate prevalentemente nel nord-ovest (n. 19, 60%) e nordest (n. 9, 28%) ed in minor misura nell’Italia centrale (n. 4, 12%) (Fig. 1). Da Febbraio a Ottobre 2010, è stato effettuato il riesame di 30 fonderie aderenti già visi- Aggiornamento attività svolte Attualmente, risultano formalmente aderenti al Progetto 46 fonderie. Tuttavia, 14 di queste sono temporaneamente in sospeso (per varie motivazioni), mentre il Progetto è effettivamente in fase di attuazione nelle restanti 32 (circa Industria Fusoria 6/2010 Fig. 1 42 tate nel periodo 05/200806/2009 ed è stato avviato l’inserimento di 3 nuove fonderie, mediante effettuazione di 33 incontri aziendali, alla presenza di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico Competente, referente individuato per il Progetto ed ogni altra figura aziendale che il Datore di Lavo- progetto infortuni A seguito degli incontri, a ciascuna azienda è stato inviato un report dettagliato contenente: - una sintesi dei principali indici di andamento infortunistico nel periodo 2003-2009 (ad esempio, tasso di incidenza, indice di frequenza, indice di gravità, durata media, numero infortuni ripetuti); - un’analisi degli eventi infortunistici per reparto/mansione, tipologia ed alcune variabili ESAW inerenti al lavoratore infortunato, con particolare attenzione al lavoro notturno e straordinario ed ai lavoratori immigrati, tema quest’ultimo che verrà certamente sviluppato nel prossimo futuro; - alcune priorità d’intervento a carattere tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario (ad esempio, introduzione/miglioramento compilazione schede rilevazione infortuni; introduzione/implementazione procedure di sicurezza/istruzioni di lavoro; attuazione programmi di informazione/formazione mirati al rischio infortunistico, con verifica di efficacia e coinvolgimento del Medico Competente; suggerimenti circa l’opportunità di apportare modifiche al programma di sorveglianza sanitaria); - fac-simile di procedura per il controllo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Fig. 2 Risultati Fig. 3 ro volesse coinvolgere (inclusi Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza), con i seguenti obiettivi: - monitorare i principali indici infortunistici aziendali (tasso d’incidenza, indice di frequenza e di gravità, durata media), come da database a cura dell’Università di Brescia, sia per valutazioni intraziendali a mediotermine che per confronto con indici mediani di settore (stimati su un campione di fonderie associate aderenti, per il periodo 2003-2008); - valutare e/o acquisire docu- mentazione aziendale per monitorare azioni e/o interventi specifici, con particolare attenzione a compilazione della banca dati infortunistica e delle schede di rilevazione degli infortuni, procedure di sicurezza/istruzioni di lavoro, dispositivi di protezione individuale e relative procedure di utilizzo e controllo, informazione/formazione dei lavoratori, sorveglianza sanitaria e qualità dell’attività dei Medici Competenti, mediante compilazione di check-list appositamente predisposta. 43 È’ stato finora, possibile raccogliere e analizzare i dati relativi al periodo 2003-2009 per 35 fonderie che hanno aderito al Progetto (circa 3.350 addetti/anno, 23 ghisa, 2 acciaio e 10 metalli non ferrosi). I dati disponibili documentano nel complesso 3.941 infortuni, 4 dei quali mortali (tutti registrati nel comparto ghisa), e 72.702 giorni di prognosi. É da sottolineare che: - per il comparto ghisa, nel 2009 sono stati registrati il numero di infortuni e giorni di prognosi nonché gli indici infortunistici più bassi degli ul- Industria Fusoria 6/2010 progetto infortuni timi 7 anni, evitando la perdita di circa 47.000 ore lavorate ed ottenendo una riduzione del 68% del tasso di incidenza e del 54% dell’indice di frequenza rispetto al 2007 (Fig. 2); - per il comparto non ferrosi, nel 2009 sono stati registrati il numero di infortuni e giorni di prognosi nonché gli indici infortunistici più bassi degli ul- timi 7 anni, evitando la perdita di oltre 8.000 ore lavorate ed ottenendo una riduzione del 35% del tasso di incidenza e del 10% dell’indice di frequenza rispetto al 2007 (Fig. 3); - la riduzione percentuale del tasso di incidenza nel lungo periodo (2009 vs 2003) registrata in entrambi i comparti (ghisa -63%, non ferrosi -59%) è Fig. 4 risultata maggiore di quella documentata nel settore di riferimento (ATECO DJ/Industria dei metalli, - 46%) a livello nazionale (fonte INAIL) (Fig 4). Va, tuttavia, sottolineato che il dato Assofond è molto più attendibile e specifico del dato INAIL. Inoltre, per 33 fonderie (n. 21, 64% ghisa; n. 2, 6% acciaio; n. 10, 30% metalli non ferrosi) è stato possibile raccogliere ed elaborare dati inerenti ai lavoratori immigrati per il periodo 2003-2009, per un totale di circa 800 addetti (variabili dal 4% al 63% della forza-lavoro aziendale) e più di 1.000 infortuni, con un tasso d’incidenza infortunistico mediano nel complesso superiore a quello riscontrato nei colleghi italiani (Fig 5). Fra i risultati ottenuti finora, vanno anche sottolineati: la maggiore affidabilità dei dati raccolti, lo sviluppo di buone prassi, la multidisciplinarietà, lo sviluppo di strumenti operativi e gestionali, l’identificazione di criticità e delle priorità di intervento, azienda per azienda. Conclusioni Per ulteriori dettagli ed approfondimenti, cronogramma delle attività e prospettive future, si rimanda alla prossima assemblea plenaria, prevista indicativamente agli inizi del 2011. Si coglie, infine, l’occasione per rammentare sin da ora alle fonderie aderenti al Progetto la necessità di inviare l’aggiornamento al 31/12/2010 della banca dati infortuni, entro il 20/01/2011. Stefano Porru, J. Fostinelli, Cecilia Arici - Sezione di Medicina del Lavoro - Università di Brescia Fig. 5 Industria Fusoria 6/2010 44 uni pro get t r o to nf i progetto infortuni ni p ro g e t to tu fo r in S. Porru J. Fostinelli – C. Arici Aggiornamento attività in corso Attualmente, risultano formalmente aderenti al Progetto 54 fonderie: 33 (61%) di ghisa, 13 (24%) di metalli non ferrosi, 7 (13%) di acciaio, 1 (2%) di precisione, collocate prevalentemente nel nord-ovest (n. 25, 46%) e nord-est (n. 25, 46%) ed in minor misura nell’Italia centrale (n. 4, 8%). Si segnala che alcune di queste non hanno ancora provveduto a fornire la loro banca dati infortunistica compilata per il periodo 20032009, necessaria per il prosieguo mirato delle attività. Come previsto dal cronogramma mostrato nel corso dell’ultima riunione plenaria di rendicontazione, svoltasi Lunedì 16 Novembre 2009 presso il President Hotel di Roncadelle (BS), è attualmente in corso il riesame di 31 fonderie aderenti già visitate nel periodo 05/200806/2009, che hanno fornito in tempi utili l’aggiornamento al 2009 della loro banca dati infortunistica. Sono, pertanto, in corso di svolgimento gli incontri aziendali, che avvengono alla presenza di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico Competente, referente individuato per il Progetto ed ogni altra figura aziendale che il Datore di Lavoro voglia coinvolgere (inclusi Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza), con i seguenti obiettivi: • monitorare i principali indici infortunistici aziendali (tasso d’incidenza, indice di frequenza e di gravità, durata media), come da database a cura dell’Università di Brescia, sia per valutazioni intraziendali a mediotermine che per confronto con indici mediani di settore Industria Fusoria 2/2010 (stimati su un campione di fonderie associate aderenti, per il periodo 2003-2008); • valutare e/o acquisire documentazione aziendale per monitorare azioni e/o interventi specifici, con particolare attenzione a procedure di sicurezza/istruzioni di lavoro, dispositivi di protezione individuale, informazione/ formazione dei lavoratori e sorveglianza sanitaria, mediante compilazione di check-list appositamente predisposta. A seguito degli incontri, a ciascuna azienda viene inviato un report contenente: • una sintesi dei principali indici di andamento infortunistico nel periodo 2003-2009; • un’analisi degli eventi infortunistici per reparto/mansione e per alcune variabili ESAW inerenti al lavoratore infortunato, con particolare attenzione al lavoro notturno e straordinario ed ai lavoratori immigrati, tema quest’ultimo che verrà certamente sviluppato nel prossimo futuro; • alcune priorità d’intervento a carattere tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario. A breve, verrà avviato l’inserimento di 3 nuove fonderie aderenti, che hanno debitamente restituito la loro banca dati infortunistica compilata per il periodo 2003-2009. A tal fine, verranno programmati primi incontri aziendali, preceduti da lettera di comunicazione contenente il seguente ordine del giorno: • effettuazione di breve sopralluogo congiunto e mirato; • valutazioni di eventuali problemi di inserimento ed interpretazione dati infortunistici; 90 • discussione ed analisi dei dati infortunistici; • valutazione delle criticità e definizione delle priorità d’intervento; • discussione e programmazione di attività successive; • discussione dei dati sanitari individuali e collettivi. Considerazioni e prospettive future Al fine di ottimizzare tempi e risorse attualmente disponibili, è auspicabile che le aziende finora in sospeso procedano definendo il prosieguo delle loro attività. Per quanto riguarda le aziende in corso di riesame, ci si attende che a seguito del secondo incontro sviluppino quell’autonomia in tema di prevenzione, controllo e gestione degli infortuni sul lavoro, necessaria perché i risultati già conseguiti vengano mantenuti e migliorati. Naturalmente, si auspica un feedback spontaneo e continuo in merito ad azioni e/o interventi eventualmente intrapresi, nonché il monitoraggio della loro efficacia, attraverso i molteplici indicatori qualitativi e quantitativi proposti nell’ambito del Progetto, che si possono individualizzare, azienda per azienda. Infine, segnaliamo che alcune aziende, a seguito di richiesta esplicita, hanno ricevuto formale autorizzazione a sbloccare la banca dati infortunistica predisposta a cura dell’Università di Brescia, al fine di poter procedere ad elaborazioni e conseguenti analisi, sempre nella logica dello sviluppo dell’autonomia e del monitoraggio d’efficacia. S. Porru, J. Fostinelli, C. Arici Sezione di Medicina del Lavoro Università di Brescia uni pro get t r o to nf p ro g e t ni S. Porru – M. Campagna C. Arici tu fo r in to i progetto infortuni M. Favini Elementi per analisi costo-beneficio nel progetto prevenzione infortuni sul lavoro Introduzione E’ stato stimato che ogni anno nel mondo si verificano circa 270 milioni di infortuni sul lavoro (IL) e 160 milioni di malattie professionali (MP), con un conseguente costo economico (derivante da spese sanitarie, indennizzi, perdita di produttività, etc.) pari al 4% del prodotto interno lordo (PIL), cioè circa mille miliardi di dollari (Fonte: International Labour Organization - ILO, 2009). In Europa, IL e MP comportano una spesa annuale pari al 3-4% del PIL, ovvero circa 200-300 miliardi di Euro (Fonte: Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, 2008). Peraltro, le stime sopra riportate non consentono di calcolare i costi “umani”, conseguenti essenzialmente a disabilità e decessi, incalcolabili sia per l’individuo che per la società. In Italia è stimato che il costo annuale della mancata prevenzione di IL e MP sia pari al 3% del PIL nazionale, ovvero circa 44 miliardi di Euro (Fonte: Bollettino Ufficiale Regione Lombardia, 2004 e 2008; INAIL, 2008). Vantaggi derivanti dalla prevenzione degli infortuni sul lavoro Sviluppare una stima del costo degli infortuni per un’impresa o un’analisi dei costi e benefici per attività di prevenzione degli stessi non appare troppo complicato. Per ottimizzare qualsiasi analisi costo-beneficio è, innanzitutto, opportuno che essa sia il frutto di un’attività congiunta tra lavoratori (o loro rappresentanti), referenti aziendali in materia di sicurez- Fig. 1 Industria Fusoria 1/2010 La prevenzione degli IL e l’attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro comportano numerosi vantaggi, diretti ed indiretti, attraverso varie modalità, così come illustrato in Figura 1. Nell’ambito del Progetto Assofond/Università di Brescia si vorrebbe dedicare una certa attenzione ad alcune valutazioni economiche della prevenzione degli infortuni sul lavoro a livello aziendale. 68 progetto infortuni za sul lavoro, responsabili dei processi decisionali aziendali ed, eventualmente, esperti di economia. La valutazione può essere eseguita secondo le seguenti cinque fasi: 1) preparazione (stabilire gli obiettivi, selezionare un metodo opportuno, pianificare la valutazione e coinvolgere le parti interessate); 2) selezione di variabili ed indicatori; 3) raccolta di dati (dati facilmente reperibili dalla documentazione aziendale e dal sistema contabile; valutazioni da studi epidemiologici, fonti esterne di dati, estrapolazioni da dati aziendali; se necessario, generare nuovi dati); 4) valutazione e calcoli (aggiungere i valori monetari a variabili ed indicatori quantificabili; creare una presentazione comprensibile dei risultati, ad esempio formato tabulare, grafici o serie temporali, confronto con altre aziende – benchmarking); 5) interpretazione dei risultati e miglioramento (discutere i risultati ottenuti e decidere ulteriori azioni). In Tabella 1 è riportato, a titolo indicativo, un prospetto generale delle variabili direttamente collegate al costo degli IL a livello aziendale, suddivise in due sottogruppi in base alla possibilità o meno di esprimerle in termini di valore monetario. Infatti, mentre alcune conseguenze degli IL sono più facilmente quantificabili in denaro (ad esempio, reinserimento lavorativo, amministrazione delle assenze, materiale danneggiato, effetti sugli elementi variabili di premi di assicurazioni, responsabilità, spese legali, multe, retribuzio- ni supplementari, compenso per compiti pericolosi, tempo di produzione perso), altre richiedono elaborazioni più complesse, di carattere qualitativo (ad esempio, infortuni mortali, assenteismo, rotazione del personale dovuta a carenze dell’ambiente di lavoro, pensionamento anticipato ed invalidità). Alcune considerazioni costo-beneficio Una delle conseguenze degli IL facilmente quantificabile in termini di valore monetario sono gli effetti sugli elementi variabili dei premi assicurativi. Come già riportato nel numero 4/2009 di “Industria Fusoria”, il costo annuo dell’assicurazione per IL e MP per un operaio di terzo livello, con età superiore a 21 anni ed appartenente ad una fonderia che occupa più di 50 dipendenti, ammonta a 4.377 Euro, pari a circa il 35% degli oneri previdenziali ed assistenziali totali annuali. Inoltre, come riportato in una recente mail inviata da Assofond a tutte le associate, in virtù dell’accordo tra Assofond ed INAIL, sottoscritto il 1° Luglio 2009, le fonderie aderenti al “Progetto di Riduzione Infortuni Assofond-Università di Brescia” hanno facoltà di indicare tale posizione in un’apposita sezione (IAltro) del modulo di domanda OT24, la cui compilazione può consentire di ottenere una riduzione del tasso medio di tariffa INAIL del 10% (ai sensi dell’art. 24 del D.M. 12/12/2000), con conseguente risparmio orientativamente pari a 25.000 Euro/anno in un’ipotetica fonderia con 200 addetti ed a 19.000 Euro/anno in un’ipotetica fonderia che occupa 100 addetti. Infine, deve essere ulterior- 69 mente sottolineato che l’andamento infortunistico influenza il tasso percentuale dell’assicurazione infortuni ed il conseguente premio assicurativo, cosicché una riduzione dei principali indici infortunistici (tasso di incidenza ed indice di frequenza) del 20% può comportare per una singola azienda, a seconda del monte-ore retributivo, un risparmio significativo. Infatti, facendo un esempio concreto: in considerazione dell’andamento infortunistico nel triennio precedente, una variazione del tasso percentuale dell’assicurazione infortuni da 8,4% a 5,8% comporterebbe, in un’azienda con monte-ore retributivo indicativamente pari a 6.000.000 di Euro, una riduzione del premio assicurativo del 28%, con conseguente risparmio di circa 130.000 Euro. Conclusioni Il miglioramento della salute e della sicurezza sul lavoro può comportare rilevanti benefici, anche economici, per imprese, lavoratori e società nel suo insieme. Il risparmio appare potenzialmente molto interessante, in particolare per le imprese associate aderenti al Progetto di Riduzione Infortuni Assofond/Università di Brescia, che dovrebbe rendere più facilmente raggiungibile l’obiettivo. Poiché, però, la prevenzione degli infortuni non deve essere limitata alle analisi costobeneficio, nei nostri prossimi contributi su questa rivista affronteremo i temi dei vantaggi d’ordine tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario, alla luce sia del D.Lgs. 81/2008 integrato e modificato dal D.Lgs. 106/2009, sia dei temi, per noi molto rilevanti, della responsabilità sociale e degli standard etici di comportamento delle imprese. Industria Fusoria 1/2010 progetto infortuni Stefano Porru, Marcello Campagna, Cecilia Arici – Sezione di Medicina del Lavoro – Università di Brescia. Industria Fusoria 1/2010 70 Industria Fusoria 1/2010 uni pro get t r o to nf p ro g e t ni S. Porru M. Campagna – C. Arici tu fo r in to i progetto infortuni M. Favini Progetto prevenzione infortuni sul lavoro: rendicontazione ad oltre un anno di attività Con il presente contributo si intende iniziare un’attività di comunicazione agli associati circa il Progetto Assofond – Università di Brescia centrato sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, progetto che crediamo di elevato interesse per individuo, impresa e società e che comporta significativo impegno da parte di Assofond anche per i prossimi anni. La prima comunicazione è focalizzata sui risultati del primo anno e mezzo circa di attività. Nei numeri successivi, verranno affrontate anche altre tematiche inerenti alle attività del progetto, con l’intento non solo di rendicontare un importante percorso intrapreso da Assofond per i suoi associati, ma anche di stimolare contributi e collaborazione per le future attività. (circa 6.600 infortuni, 6 dei quali mortali, e 111.000 giorni di prognosi) e una sostanziale stabilità degli indici infortunistici nel quinquennio, indicativi della necessità e possibilità di interventi di miglioramento. Pertanto, in quella sede, è stato lanciato un progetto per la prevenzione, il monitoraggio e il controllo degli infortuni nell’industria fusoria (riservato agli associati Assofond), con i seguenti obiettivi generali: • valutare il rischio infortunistico, tenendo conto delle singole specificità aziendali; • promuovere un metodo di lavoro multidisciplinare per Introduzione In considerazione della rilevanza del fenomeno infortunistico nel settore dell’industria fusoria, nella primavera 2007, in un campione di 84 fonderie associate Assofond, è stata effettuata un’indagine preliminare per la valutazione del rischio infortunistico nel periodo 20022006. Tale indagine ha documentato numeri significativi Industria Fusoria 6/2009 40 prevenzione, monitoraggio e controllo degli infortuni; • ridurre i principali indici infortunistici (incidenza, frequenza e gravità); • favorire una maggiore formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; • apportare un contributo culturale e scientifico; • promuovere un sistema premiante per le aziende “virtuose”, anche mediante lo sviluppo di rapporti con istituzioni regionali e nazionali. Una nota circa l’analisi preliminare è stata riportata nei numeri 4/2007 e 1/2008 di “Industria Fusoria”. progetto infortuni Attività svolte Nel periodo Dicembre 2007Gennaio 2008, è stato predisposto un modello di scheda di rilevazione degli infortuni e allestito un database per raccolta standardizzata dei dati infortunistici aziendali e loro successiva analisi con appropriata metodologia; si è, inoltre, provveduto a selezionare della letteratura scientifica e della documentazione, mirata a consentire un accrescimento culturale, in particolare di Datori di Lavoro, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione e Medici Competenti, in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. A Febbraio 2008 e 2009, sono stati effettuati nel complesso 3 incontri plenari con Datori di Lavoro/Delegati Aziendali, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione e Medici Competenti, per consegna degli strumenti operativi cartacei e informatici predisposti, illustrazione della modalità di utilizzo della banca dati e discussione operativa. Ad oggi, hanno aderito formalmente 46 fonderie (altre 10 sono in via di perfezionamento dell’adesione), localizzate prevalentemente nel Nord Ovest (Fig. 1). Delle 46 fonderie aderenti (circa 5.600 addetti/anno), 35 producono getti ferrosi e 11 non ferrosi. Nel periodo Marzo 2008-Giugno 2009, per 38 fonderie aderenti sono stati rivalutati i dati infortunistici degli anni precedenti ed effettuati incontri aziendali (preceduti da lettera con ordine del giorno) finalizzati a: • discussione dati sanitari collettivi e protocolli di sorveglianza sanitaria con il Medico Competente; • programmazione delle successive attività. A Dicembre 2008 e Marzo 2009, per 26 fonderie visitate è stato effettuato un monitoraggio, finalizzato sia a valutare lo stato di avanzamento del progetto che a sollecitare l’invio di documentazione tecnico-sanitaria (esempi di schede di rilevazione degli infortuni, procedure aziendali contenenti aspetti riguardanti la sicurezza, schede tecniche dispositivi di protezione individuale e relative procedure di utilizzo, piano di informazione/formazione dei lavoratori, protocollo sanitario e relazione sanitaria annuale del Medico Competente), richiesta sia prima che durante l’incontro aziendale. Tale acquisizione è tuttora in corso in 7 fonderie. • identificazione delle criticità e delle possibili soluzioni; • inizio sviluppo di buone pratiche. Inoltre, è qui opportuno rilevare i seguenti, ulteriori, aspetti positivi: • impegno senza precedenti nel panorama italiano, che testimonia il desiderio di Assofond e degli associati di applicare concretamente sia normative che buone prassi; • obiettivi d’alto rilievo individuale, sociale, economico, politico, tecnico-scientifico ed etico-deontologico; • sforzo per consentire alle aziende di sviluppare le proprie competenze in tema di prevenzione degli infortuni e di utilizzare le risorse interne, in totale autonomia; • maggiore affidabilità e rappresentatività dei dati; • sviluppo di rapporti con le istituzioni (Ministero del Welfare, INAIL, Università), con particolare riferimento a un Accordo di collaborazione tra INAIL, Assofond e Università di Brescia, che è potenzialmente generatore di numerosi benefici; • monitoraggio mirato; • infine, una della parti carat- • valutazione criticità utilizzo database; Aspetti positivi • consegna e discussione report infortunistico aziendale, contenente elaborazioni preliminari dei dati 20032007/2008 e indicazioni in merito a criticità e priorità d’intervento; Nel corso del progetto sono già stati perseguiti alcuni obiettivi: 41 Industria Fusoria 6/2009 progetto infortuni progetto (circa 4.700 addetti/anno, 24 ghisa, 1 acciaio e 10 metalli non ferrosi). I dati disponibili documentano nel complesso circa 4.000 infortuni, 3 dei quali mortali (tutti registrati nel comparto ghisa), e 72.000 giorni di prognosi. Sebbene i dati siano del tutto preliminari e sia ancora prematuro trarre qualsiasi conclusione, è tuttavia certamente da rilevare che: • per il comparto ghisa, nel 2008 sono stati registrati gli indici infortunistici più bassi degli ultimi 6 anni (Fig. 2); terizzanti del progetto è la pianificazione della valutazione di efficacia degli interventi preventivi attuati (mediante indicatori sia quantitativi che qualitativi). Criticità Tra le criticità rilevate finora, nello svolgimento delle predette attività, segnaliamo: • difficoltà di acquisizione di parte della documentazione tecnico-sanitaria e qualità talora limitata, con particolare riferimento a procedure di sicurezza, dispositivi di protezione individuale e relative procedure di utilizzo e controllo; • problematiche di compilazione della banca dati infortunistica e delle schede di rilevazione degli infortuni, in alcuni casi non conformi allo “standard” proposto nell’ambito del progetto; • qualità dell’attività dei Medici Competenti aziendali talora inadeguata. Tali aspetti critici, discussi con i partecipanti nelle varie plenarie e per i quali sono disponibili soluzioni del tutto praticabili, saranno comunque oggetto di verifica nel corso dei prossimi incontri aziendali (in fase di programmazione per gli inizi del 2010, previa acquisizione aggiornamento 2010 del database infortuni). • per il comparto non ferrosi, nel biennio 2007-2008 sono stati registrati indici infortunistici inferiori rispetto a quelli del quadriennio precedente (Fig. 3). Le aziende che hanno partecipato alla riunione plenaria di rendicontazione, svoltasi Lunedì 16 Novembre 2009 presso il President Hotel di Roncadelle (BS), hanno ricevuto un documento formato PDF con molti ulteriori dettagli. Conclusioni • comunicazione intraziendale a volte inadeguata; Risultati In conclusione, i dati del primo significativo periodo di attività incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa. Siamo convinti che un impegno proattivo da parte delle singole aziende e dei loro professionisti sia una delle chiavi per ottenere i migliori risultati e il miglior rapporto costo/beneficio. • informazione/formazione dei lavoratori talora non focalizzata sul rischio infortunistico; È stato, finora, possibile raccogliere e analizzare i dati relativi al periodo 2003-2008 per 35 fonderie che hanno aderito al S. Porru, M. Campagna, C. Arici Sezione di Medicina del Lavoro – Universita’ di Brescia Industria Fusoria 6/2009 42 L'imprenditore - Marzo 2009 L'imprenditore - Marzo 2009