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J. Fostinelli - C. Arici
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progetto
infortuni
Progetto Assofond - Universita’ di
Brescia per la prevenzione, il monitoraggio e il controllo degli infortuni
sul lavoro nell’industria fusoria
Stato di avanzamento
Premessa
Con il presente contributo
continua l’attività di comunicazione agli associati circa il “Progetto Assofond - Università di
Brescia per la prevenzione, il
monitoraggio e il controllo degli infortuni sul lavoro nell’industria fusoria”, iniziata con il numero 6/2009 (cui si rimanda
per dettagli circa analisi preliminare e obiettivi generali) e
proseguita con i numeri 12/2010, con l’intento non solo
di riferire circa l’importante
percorso intrapreso da Assofond, ma anche di stimolare
contributi e collaborazioni per
future attività.
3.200 addetti/anno): 21 (66%)
di ghisa, 2 (6%) di acciaio, 9
(28%) di metalli non ferrosi,
collocate prevalentemente nel
nord-ovest (n. 19, 60%) e nordest (n. 9, 28%) ed in minor misura nell’Italia centrale (n. 4,
12%) (Fig. 1).
Da Febbraio a Ottobre 2010, è
stato effettuato il riesame di
30 fonderie aderenti già visi-
Aggiornamento attività svolte
Attualmente, risultano formalmente aderenti al Progetto
46 fonderie. Tuttavia, 14 di
queste sono temporaneamente
in sospeso (per varie motivazioni), mentre il Progetto è effettivamente in fase di attuazione nelle restanti 32 (circa
Industria Fusoria 6/2010
Fig. 1
42
tate nel periodo 05/200806/2009 ed è stato avviato l’inserimento di 3 nuove fonderie, mediante effettuazione
di 33 incontri aziendali, alla
presenza di Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico Competente,
referente individuato per il
Progetto ed ogni altra figura
aziendale che il Datore di Lavo-
progetto infortuni
A seguito degli incontri, a ciascuna azienda è stato inviato un
report dettagliato contenente:
- una sintesi dei principali indici
di andamento infortunistico nel
periodo 2003-2009 (ad esempio, tasso di incidenza, indice di
frequenza, indice di gravità, durata media, numero infortuni
ripetuti);
- un’analisi degli eventi infortunistici per reparto/mansione,
tipologia ed alcune variabili
ESAW inerenti al lavoratore
infortunato, con particolare attenzione al lavoro notturno e
straordinario ed ai lavoratori
immigrati, tema quest’ultimo
che verrà certamente sviluppato nel prossimo futuro;
- alcune priorità d’intervento a
carattere tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario (ad
esempio, introduzione/miglioramento compilazione schede
rilevazione infortuni; introduzione/implementazione procedure di sicurezza/istruzioni di
lavoro; attuazione programmi
di informazione/formazione
mirati al rischio infortunistico,
con verifica di efficacia e coinvolgimento del Medico Competente; suggerimenti circa
l’opportunità di apportare modifiche al programma di sorveglianza sanitaria);
- fac-simile di procedura per il
controllo dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI).
Fig. 2
Risultati
Fig. 3
ro volesse coinvolgere (inclusi
Rappresentanti dei Lavoratori
per la Sicurezza), con i seguenti obiettivi:
- monitorare i principali indici
infortunistici aziendali (tasso
d’incidenza, indice di frequenza
e di gravità, durata media), come da database a cura dell’Università di Brescia, sia per valutazioni intraziendali a mediotermine che per confronto con
indici mediani di settore (stimati su un campione di fonderie associate aderenti, per il periodo 2003-2008);
- valutare e/o acquisire docu-
mentazione aziendale per monitorare azioni e/o interventi
specifici, con particolare attenzione a compilazione della banca dati infortunistica e delle
schede di rilevazione degli
infortuni, procedure di sicurezza/istruzioni di lavoro, dispositivi di protezione individuale e
relative procedure di utilizzo e
controllo, informazione/formazione dei lavoratori, sorveglianza sanitaria e qualità dell’attività dei Medici Competenti,
mediante compilazione di
check-list appositamente predisposta.
43
È’ stato finora, possibile raccogliere e analizzare i dati relativi al periodo 2003-2009 per
35 fonderie che hanno aderito al Progetto (circa 3.350 addetti/anno, 23 ghisa, 2 acciaio e
10 metalli non ferrosi).
I dati disponibili documentano
nel complesso 3.941 infortuni, 4 dei quali mortali (tutti registrati nel comparto ghisa), e
72.702 giorni di prognosi.
É da sottolineare che:
- per il comparto ghisa, nel
2009 sono stati registrati il numero di infortuni e giorni di
prognosi nonché gli indici
infortunistici più bassi degli ul-
Industria Fusoria 6/2010
progetto infortuni
timi 7 anni, evitando la perdita
di circa 47.000 ore lavorate ed
ottenendo una riduzione del
68% del tasso di incidenza e del
54% dell’indice di frequenza rispetto al 2007 (Fig. 2);
- per il comparto non ferrosi,
nel 2009 sono stati registrati il
numero di infortuni e giorni di
prognosi nonché gli indici
infortunistici più bassi degli ul-
timi 7 anni, evitando la perdita
di oltre 8.000 ore lavorate ed
ottenendo una riduzione del
35% del tasso di incidenza e del
10% dell’indice di frequenza rispetto al 2007 (Fig. 3);
- la riduzione percentuale del
tasso di incidenza nel lungo
periodo (2009 vs 2003) registrata in entrambi i comparti
(ghisa -63%, non ferrosi -59%) è
Fig. 4
risultata maggiore di quella
documentata nel settore di
riferimento (ATECO DJ/Industria dei metalli, - 46%) a livello nazionale (fonte INAIL)
(Fig 4). Va, tuttavia, sottolineato
che il dato Assofond è molto
più attendibile e specifico del
dato INAIL.
Inoltre, per 33 fonderie (n. 21,
64% ghisa; n. 2, 6% acciaio; n. 10,
30% metalli non ferrosi) è stato possibile raccogliere ed elaborare dati inerenti ai lavoratori immigrati per il periodo
2003-2009, per un totale di
circa 800 addetti (variabili dal
4% al 63% della forza-lavoro
aziendale) e più di 1.000 infortuni, con un tasso d’incidenza
infortunistico mediano nel
complesso superiore a quello
riscontrato nei colleghi italiani
(Fig 5).
Fra i risultati ottenuti finora,
vanno anche sottolineati: la
maggiore affidabilità dei dati
raccolti, lo sviluppo di buone
prassi, la multidisciplinarietà, lo
sviluppo di strumenti operativi
e gestionali, l’identificazione di
criticità e delle priorità di intervento, azienda per azienda.
Conclusioni
Per ulteriori dettagli ed approfondimenti, cronogramma
delle attività e prospettive future, si rimanda alla prossima assemblea plenaria, prevista indicativamente agli inizi del 2011.
Si coglie, infine, l’occasione per
rammentare sin da ora alle fonderie aderenti al Progetto la
necessità di inviare l’aggiornamento al 31/12/2010 della
banca dati infortuni, entro il
20/01/2011.
Stefano Porru, J. Fostinelli, Cecilia
Arici - Sezione di Medicina del Lavoro - Università di Brescia
Fig. 5
Industria Fusoria 6/2010
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J. Fostinelli – C. Arici
Aggiornamento attività in corso
Attualmente, risultano formalmente aderenti al Progetto 54
fonderie: 33 (61%) di ghisa, 13
(24%) di metalli non ferrosi, 7
(13%) di acciaio, 1 (2%) di precisione, collocate prevalentemente nel nord-ovest (n. 25, 46%) e
nord-est (n. 25, 46%) ed in minor misura nell’Italia centrale
(n. 4, 8%). Si segnala che alcune
di queste non hanno ancora
provveduto a fornire la loro
banca dati infortunistica
compilata per il periodo 20032009, necessaria per il prosieguo mirato delle attività.
Come previsto dal cronogramma mostrato nel corso dell’ultima riunione plenaria di rendicontazione, svoltasi Lunedì 16
Novembre 2009 presso il President Hotel di Roncadelle (BS), è
attualmente in corso il riesame di 31 fonderie aderenti già
visitate nel periodo 05/200806/2009, che hanno fornito in
tempi utili l’aggiornamento al
2009 della loro banca dati infortunistica.
Sono, pertanto, in corso di svolgimento gli incontri aziendali,
che avvengono alla presenza di
Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione, Medico Competente, referente individuato per il Progetto ed
ogni altra figura aziendale che il
Datore di Lavoro voglia coinvolgere (inclusi Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza), con
i seguenti obiettivi:
• monitorare i principali indici
infortunistici aziendali (tasso
d’incidenza, indice di frequenza
e di gravità, durata media), come da database a cura dell’Università di Brescia, sia per valutazioni intraziendali a mediotermine che per confronto
con indici mediani di settore
Industria Fusoria 2/2010
(stimati su un campione di
fonderie associate aderenti,
per il periodo 2003-2008);
• valutare e/o acquisire documentazione aziendale per monitorare azioni e/o interventi
specifici, con particolare attenzione a procedure di sicurezza/istruzioni di lavoro, dispositivi di protezione individuale,
informazione/ formazione dei
lavoratori e sorveglianza sanitaria, mediante compilazione
di check-list appositamente
predisposta.
A seguito degli incontri, a ciascuna azienda viene inviato un
report contenente:
• una sintesi dei principali indici
di andamento infortunistico
nel periodo 2003-2009;
• un’analisi degli eventi infortunistici per reparto/mansione e
per alcune variabili ESAW inerenti al lavoratore infortunato,
con particolare attenzione al
lavoro notturno e straordinario ed ai lavoratori immigrati,
tema quest’ultimo che verrà
certamente sviluppato nel
prossimo futuro;
• alcune priorità d’intervento a
carattere tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario.
A breve, verrà avviato l’inserimento di 3 nuove fonderie
aderenti, che hanno debitamente restituito la loro banca dati
infortunistica compilata per il
periodo 2003-2009.
A tal fine, verranno programmati primi incontri aziendali, preceduti da lettera di comunicazione contenente il seguente
ordine del giorno:
• effettuazione di breve sopralluogo congiunto e mirato;
• valutazioni di eventuali problemi di inserimento ed interpretazione dati infortunistici;
90
• discussione ed analisi dei dati
infortunistici;
• valutazione delle criticità e definizione delle priorità d’intervento;
• discussione e programmazione di attività successive;
• discussione dei dati sanitari individuali e collettivi.
Considerazioni
e prospettive future
Al fine di ottimizzare tempi e risorse attualmente disponibili, è
auspicabile che le aziende finora
in sospeso procedano definendo
il prosieguo delle loro attività.
Per quanto riguarda le aziende
in corso di riesame, ci si attende
che a seguito del secondo incontro sviluppino quell’autonomia in
tema di prevenzione, controllo e
gestione degli infortuni sul lavoro, necessaria perché i risultati
già conseguiti vengano mantenuti
e migliorati. Naturalmente, si auspica un feedback spontaneo e
continuo in merito ad azioni e/o
interventi eventualmente intrapresi, nonché il monitoraggio della loro efficacia, attraverso i molteplici indicatori qualitativi e
quantitativi proposti nell’ambito
del Progetto, che si possono individualizzare, azienda per azienda.
Infine, segnaliamo che alcune
aziende, a seguito di richiesta
esplicita, hanno ricevuto formale autorizzazione a sbloccare la
banca dati infortunistica predisposta a cura dell’Università
di Brescia, al fine di poter procedere ad elaborazioni e conseguenti analisi, sempre nella logica dello sviluppo dell’autonomia
e del monitoraggio d’efficacia.
S. Porru, J. Fostinelli, C. Arici
Sezione di Medicina del Lavoro Università di Brescia
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S. Porru – M. Campagna
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infortuni
M. Favini
Elementi per analisi costo-beneficio
nel progetto prevenzione infortuni
sul lavoro
Introduzione
E’ stato stimato che ogni anno
nel mondo si verificano circa
270 milioni di infortuni sul lavoro (IL) e 160 milioni di malattie professionali (MP), con
un conseguente costo economico (derivante da spese sanitarie, indennizzi, perdita di
produttività, etc.) pari al 4%
del prodotto interno lordo
(PIL), cioè circa mille miliardi
di dollari (Fonte: International
Labour Organization - ILO,
2009).
In Europa, IL e MP comportano una spesa annuale pari al
3-4% del PIL, ovvero circa
200-300 miliardi di Euro (Fonte: Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro,
2008).
Peraltro, le stime sopra riportate non consentono di calcolare i costi “umani”, conseguenti essenzialmente a disabilità e decessi, incalcolabili sia
per l’individuo che per la società.
In Italia è stimato che il costo
annuale della mancata prevenzione di IL e MP sia pari al 3%
del PIL nazionale, ovvero circa
44 miliardi di Euro (Fonte:
Bollettino Ufficiale Regione
Lombardia, 2004 e 2008;
INAIL, 2008).
Vantaggi derivanti dalla prevenzione degli
infortuni sul lavoro
Sviluppare una stima del costo
degli infortuni per un’impresa
o un’analisi dei costi e benefici
per attività di prevenzione degli stessi non appare troppo
complicato. Per ottimizzare
qualsiasi analisi costo-beneficio è, innanzitutto, opportuno
che essa sia il frutto di un’attività congiunta tra lavoratori (o
loro rappresentanti), referenti
aziendali in materia di sicurez-
Fig. 1
Industria Fusoria 1/2010
La prevenzione degli IL e l’attenzione alla salute e sicurezza sul lavoro comportano numerosi vantaggi, diretti ed indiretti, attraverso varie modalità, così come illustrato in Figura 1.
Nell’ambito del Progetto Assofond/Università di Brescia si
vorrebbe dedicare una certa
attenzione ad alcune valutazioni economiche della prevenzione degli infortuni sul lavoro a livello aziendale.
68
progetto infortuni
za sul lavoro, responsabili dei
processi decisionali aziendali
ed, eventualmente, esperti di
economia.
La valutazione può essere eseguita secondo le seguenti cinque fasi:
1) preparazione (stabilire gli
obiettivi, selezionare un
metodo opportuno, pianificare la valutazione e coinvolgere le parti interessate);
2) selezione di variabili ed indicatori;
3) raccolta di dati (dati facilmente reperibili dalla documentazione aziendale e
dal sistema contabile; valutazioni da studi epidemiologici, fonti esterne di dati,
estrapolazioni da dati
aziendali; se necessario, generare nuovi dati);
4) valutazione e calcoli (aggiungere i valori monetari a variabili ed indicatori quantificabili; creare una presentazione comprensibile dei
risultati, ad esempio formato tabulare, grafici o serie
temporali, confronto con
altre aziende – benchmarking);
5) interpretazione dei risultati e
miglioramento (discutere i
risultati ottenuti e decidere
ulteriori azioni).
In Tabella 1 è riportato, a titolo indicativo, un prospetto generale delle variabili direttamente collegate al costo degli
IL a livello aziendale, suddivise
in due sottogruppi in base alla possibilità o meno di esprimerle in termini di valore monetario. Infatti, mentre alcune
conseguenze degli IL sono più
facilmente quantificabili in denaro (ad esempio, reinserimento lavorativo, amministrazione delle assenze, materiale
danneggiato, effetti sugli elementi variabili di premi di assicurazioni, responsabilità,
spese legali, multe, retribuzio-
ni supplementari, compenso
per compiti pericolosi, tempo
di produzione perso), altre richiedono elaborazioni più
complesse, di carattere qualitativo (ad esempio, infortuni
mortali, assenteismo, rotazione del personale dovuta a carenze dell’ambiente di lavoro,
pensionamento anticipato ed
invalidità).
Alcune considerazioni
costo-beneficio
Una delle conseguenze degli
IL facilmente quantificabile in
termini di valore monetario
sono gli effetti sugli elementi
variabili dei premi assicurativi.
Come già riportato nel numero 4/2009 di “Industria Fusoria”, il costo annuo dell’assicurazione per IL e MP per un
operaio di terzo livello, con
età superiore a 21 anni ed appartenente ad una fonderia
che occupa più di 50 dipendenti, ammonta a 4.377 Euro,
pari a circa il 35% degli oneri
previdenziali ed assistenziali
totali annuali.
Inoltre, come riportato in una
recente mail inviata da Assofond a tutte le associate, in
virtù dell’accordo tra Assofond ed INAIL, sottoscritto
il 1° Luglio 2009, le fonderie
aderenti al “Progetto di Riduzione Infortuni Assofond-Università di Brescia” hanno facoltà di indicare tale posizione in un’apposita sezione (IAltro) del modulo di domanda OT24, la cui compilazione
può consentire di ottenere
una riduzione del tasso medio
di tariffa INAIL del 10% (ai
sensi dell’art. 24 del D.M.
12/12/2000), con conseguente
risparmio orientativamente
pari a 25.000 Euro/anno in
un’ipotetica fonderia con 200
addetti ed a 19.000 Euro/anno
in un’ipotetica fonderia che
occupa 100 addetti.
Infine, deve essere ulterior-
69
mente sottolineato che l’andamento infortunistico influenza il tasso percentuale
dell’assicurazione infortuni ed
il conseguente premio assicurativo, cosicché una riduzione
dei principali indici infortunistici (tasso di incidenza ed indice di frequenza) del 20%
può comportare per una singola azienda, a seconda del
monte-ore retributivo, un risparmio significativo. Infatti,
facendo un esempio concreto: in considerazione dell’andamento infortunistico nel
triennio precedente, una variazione del tasso percentuale
dell’assicurazione infortuni da
8,4% a 5,8% comporterebbe,
in un’azienda con monte-ore
retributivo indicativamente
pari a 6.000.000 di Euro, una
riduzione del premio assicurativo del 28%, con conseguente risparmio di circa
130.000 Euro.
Conclusioni
Il miglioramento della salute e
della sicurezza sul lavoro può
comportare rilevanti benefici,
anche economici, per imprese, lavoratori e società nel suo
insieme.
Il risparmio appare potenzialmente molto interessante, in
particolare per le imprese associate aderenti al Progetto di
Riduzione
Infortuni
Assofond/Università di Brescia,
che dovrebbe rendere più facilmente raggiungibile l’obiettivo.
Poiché, però, la prevenzione
degli infortuni non deve essere limitata alle analisi costobeneficio, nei nostri prossimi
contributi su questa rivista affronteremo i temi dei vantaggi d’ordine tecnico, organizzativo, procedurale e sanitario,
alla luce sia del D.Lgs. 81/2008
integrato e modificato dal
D.Lgs. 106/2009, sia dei temi,
per noi molto rilevanti, della
responsabilità sociale e degli
standard etici di comportamento delle imprese.
Industria Fusoria 1/2010
progetto infortuni
Stefano Porru, Marcello Campagna, Cecilia Arici – Sezione di Medicina del Lavoro – Università di Brescia.
Industria Fusoria 1/2010
70
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S. Porru
M. Campagna – C. Arici
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progetto
infortuni
M. Favini
Progetto prevenzione
infortuni sul lavoro: rendicontazione
ad oltre un anno di attività
Con il presente contributo si
intende iniziare un’attività di
comunicazione agli associati
circa il Progetto Assofond –
Università di Brescia centrato
sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, progetto che crediamo di elevato interesse per
individuo, impresa e società e
che comporta significativo impegno da parte di Assofond anche per i prossimi anni.
La prima comunicazione è focalizzata sui risultati del primo
anno e mezzo circa di attività.
Nei numeri successivi, verranno affrontate anche altre tematiche inerenti alle attività del
progetto, con l’intento non solo di rendicontare un importante percorso intrapreso da
Assofond per i suoi associati,
ma anche di stimolare contributi e collaborazione per le future attività.
(circa 6.600 infortuni, 6 dei
quali mortali, e 111.000 giorni
di prognosi) e una sostanziale
stabilità degli indici infortunistici nel quinquennio, indicativi
della necessità e possibilità di
interventi di miglioramento.
Pertanto, in quella sede, è stato
lanciato un progetto per la prevenzione, il monitoraggio e il
controllo degli infortuni nell’industria fusoria (riservato agli
associati Assofond), con i seguenti obiettivi generali:
• valutare il rischio infortunistico, tenendo conto delle
singole specificità aziendali;
• promuovere un metodo di
lavoro multidisciplinare per
Introduzione
In considerazione della rilevanza del fenomeno infortunistico
nel settore dell’industria fusoria, nella primavera 2007, in un
campione di 84 fonderie associate Assofond, è stata effettuata un’indagine preliminare per
la valutazione del rischio infortunistico nel periodo 20022006. Tale indagine ha documentato numeri significativi
Industria Fusoria 6/2009
40
prevenzione, monitoraggio e
controllo degli infortuni;
• ridurre i principali indici
infortunistici (incidenza, frequenza e gravità);
• favorire una maggiore formazione sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro;
• apportare un contributo culturale e scientifico;
• promuovere un sistema premiante per le aziende “virtuose”, anche mediante lo
sviluppo di rapporti con istituzioni regionali e nazionali.
Una nota circa l’analisi preliminare è stata riportata nei numeri 4/2007 e 1/2008 di “Industria Fusoria”.
progetto infortuni
Attività svolte
Nel periodo Dicembre 2007Gennaio 2008, è stato predisposto un modello di scheda
di rilevazione degli infortuni e
allestito un database per raccolta standardizzata dei dati
infortunistici aziendali e loro
successiva analisi con appropriata metodologia; si è, inoltre, provveduto a selezionare
della letteratura scientifica e
della documentazione, mirata
a consentire un accrescimento culturale, in particolare di
Datori di Lavoro, Responsabili del Servizio di Prevenzione
e Protezione e Medici Competenti, in tema di sicurezza
nei luoghi di lavoro.
A Febbraio 2008 e 2009, sono
stati effettuati nel complesso
3 incontri plenari con Datori
di Lavoro/Delegati Aziendali,
Responsabili del Servizio di
Prevenzione e Protezione e
Medici Competenti, per consegna degli strumenti operativi cartacei e informatici predisposti, illustrazione della modalità di utilizzo della banca
dati e discussione operativa.
Ad oggi, hanno aderito formalmente 46 fonderie (altre
10 sono in via di perfezionamento dell’adesione), localizzate prevalentemente nel
Nord Ovest (Fig. 1).
Delle 46 fonderie aderenti
(circa 5.600 addetti/anno), 35
producono getti ferrosi e 11
non ferrosi.
Nel periodo Marzo 2008-Giugno 2009, per 38 fonderie
aderenti sono stati rivalutati i
dati infortunistici degli anni
precedenti ed effettuati incontri aziendali (preceduti da
lettera con ordine del giorno)
finalizzati a:
• discussione dati sanitari
collettivi e protocolli di
sorveglianza sanitaria con il
Medico Competente;
• programmazione delle successive attività.
A Dicembre 2008 e Marzo
2009, per 26 fonderie visitate
è stato effettuato un monitoraggio, finalizzato sia a valutare lo stato di avanzamento del
progetto che a sollecitare l’invio di documentazione tecnico-sanitaria (esempi di schede
di rilevazione degli infortuni,
procedure aziendali contenenti aspetti riguardanti la sicurezza, schede tecniche dispositivi di protezione individuale e relative procedure di
utilizzo, piano di informazione/formazione dei lavoratori,
protocollo sanitario e relazione sanitaria annuale del Medico Competente), richiesta sia
prima che durante l’incontro
aziendale. Tale acquisizione è
tuttora in corso in 7 fonderie.
• identificazione delle criticità e delle possibili soluzioni;
• inizio sviluppo di buone
pratiche.
Inoltre, è qui opportuno rilevare i seguenti, ulteriori,
aspetti positivi:
• impegno senza precedenti
nel panorama italiano, che
testimonia il desiderio di
Assofond e degli associati
di applicare concretamente
sia normative che buone
prassi;
• obiettivi d’alto rilievo individuale, sociale, economico,
politico, tecnico-scientifico
ed etico-deontologico;
• sforzo per consentire alle
aziende di sviluppare le
proprie competenze in tema di prevenzione degli
infortuni e di utilizzare le
risorse interne, in totale
autonomia;
• maggiore affidabilità e rappresentatività dei dati;
• sviluppo di rapporti con le
istituzioni (Ministero del
Welfare, INAIL, Università),
con particolare riferimento
a un Accordo di collaborazione tra INAIL, Assofond e
Università di Brescia, che è
potenzialmente generatore
di numerosi benefici;
• monitoraggio mirato;
• infine, una della parti carat-
• valutazione criticità utilizzo
database;
Aspetti positivi
• consegna e discussione report infortunistico aziendale, contenente elaborazioni
preliminari dei dati 20032007/2008 e indicazioni in
merito a criticità e priorità
d’intervento;
Nel corso del progetto sono
già stati perseguiti alcuni
obiettivi:
41
Industria Fusoria 6/2009
progetto infortuni
progetto
(circa
4.700
addetti/anno, 24 ghisa, 1 acciaio
e 10 metalli non ferrosi).
I dati disponibili documentano
nel complesso circa 4.000
infortuni, 3 dei quali mortali
(tutti registrati nel comparto
ghisa), e 72.000 giorni di prognosi.
Sebbene i dati siano del tutto
preliminari e sia ancora prematuro trarre qualsiasi conclusione, è tuttavia certamente da rilevare che:
• per il comparto ghisa, nel
2008 sono stati registrati gli
indici infortunistici più bassi
degli ultimi 6 anni (Fig. 2);
terizzanti del progetto è la
pianificazione della valutazione di efficacia degli interventi preventivi attuati
(mediante indicatori sia
quantitativi che qualitativi).
Criticità
Tra le criticità rilevate finora,
nello svolgimento delle predette attività, segnaliamo:
• difficoltà di acquisizione di
parte della documentazione
tecnico-sanitaria e qualità talora limitata, con particolare
riferimento a procedure di
sicurezza, dispositivi di protezione individuale e relative
procedure di utilizzo e controllo;
• problematiche di compilazione della banca dati infortunistica e delle schede di rilevazione degli infortuni, in
alcuni casi non conformi allo
“standard” proposto nell’ambito del progetto;
• qualità dell’attività dei Medici Competenti aziendali talora inadeguata.
Tali aspetti critici, discussi con i
partecipanti nelle varie plenarie
e per i quali sono disponibili
soluzioni del tutto praticabili,
saranno comunque oggetto di
verifica nel corso dei prossimi
incontri aziendali (in fase di
programmazione per gli inizi
del 2010, previa acquisizione
aggiornamento 2010 del database infortuni).
• per il comparto non ferrosi,
nel biennio 2007-2008 sono
stati registrati indici infortunistici inferiori rispetto a
quelli del quadriennio precedente (Fig. 3).
Le aziende che hanno partecipato alla riunione plenaria di
rendicontazione, svoltasi Lunedì 16 Novembre 2009 presso il President Hotel di Roncadelle (BS), hanno ricevuto un
documento formato PDF con
molti ulteriori dettagli.
Conclusioni
• comunicazione intraziendale
a volte inadeguata;
Risultati
In conclusione, i dati del primo
significativo periodo di attività
incoraggiano a proseguire sulla
strada intrapresa. Siamo convinti che un impegno proattivo
da parte delle singole aziende e
dei loro professionisti sia una
delle chiavi per ottenere i migliori risultati e il miglior rapporto costo/beneficio.
• informazione/formazione
dei lavoratori talora non focalizzata sul rischio infortunistico;
È stato, finora, possibile raccogliere e analizzare i dati relativi
al periodo 2003-2008 per 35
fonderie che hanno aderito al
S. Porru, M. Campagna, C. Arici
Sezione di Medicina del Lavoro –
Universita’ di Brescia
Industria Fusoria 6/2009
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L'imprenditore - Marzo 2009
L'imprenditore - Marzo 2009
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