Il ruolo di voriconazolo nel trattamento delle infezioni fungine invasive Slide kit 1 A cura del Prof. Franco Aversa Responsabile Centro Trapianti Midollo Osseo, Università di Perugia 2 ACRONIMI E ABBREVIAZIONI AE= Eventi avversi FFI= Infezioni da funghi filamentosi AML= Leucemia mieloide acuta GI= Gastro-intestinale/i BAL= Liquido di lavaggio broncoalveolare GM= Galattomannano BMT= Trapianto di midollo osseo GMS= Colorazione con metenamina argentica CAB= Terapia convenzionale con amfotericina B desossicolato GVHD= Graft-versus-host disease HSCT= Trapianto di cellule staminali ematopoietiche CML-CP= Leucemia mieloide cronica, fase cronica IA= Aspergillosi invasiva IC= Candidosi invasiva CMV= Citomegalovirus CNS= Sistema nervoso centrale ICU= Unità di terapia intensiva CSF= Fluido cerebrospinale IFI= Infezioni fungine invasive CVC= Catetere venoso centrale IPA= Aspergillosi polmonare invasiva ELF= Fluido di rivestimento epiteliale LFT= Test di funzionalità epatica EORTC/MSG= European Organization for Research and Treatment of Cancer/Mycoses Study Group OLAT= Altro farmaco antimicotico approvato PCR= Reazione a catena della polimerasi 3 Infezioni fungine invasive in pazienti con neoplasie ematologiche Implicazioni per il trattamento 4 Obiettivi della presentazione Fornire una review sulle infezioni fungine invasive (IFI) in pazienti con leucemia acuta e in quelli sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) Aumentare le conoscenze sul rischio di IFI negli stadi critici del trattamento delle neoplasie ematologiche e nella fase post-trapianto Discutere le strategie diagnostiche e terapeutiche per ridurre la morbilità e la mortalità associate alle IFI 5 Infezioni fungine invasive in pazienti con leucemia acuta 6 Ottimizzazione della terapia antileucemica mediante riconoscimento precoce delle IFI L’obiettivo primario nel trattamento della leucemia acuta è una rapida e prolungata remissione ottenuta mediante chemioterapia mielosoppressiva Una conseguenza di questo approccio è l’elevato rischio di infezioni opportunistiche, che possono interferire con la terapia antileucemica Il riconoscimento dei fattori di rischio di infezione micotica può minimizzare la morbilità e mortalità associata e aiutare a ottimizzare il trattamento antineoplastico 7 Incidenza di IFI in pazienti con AML (leucemia mieloide acuta) L’incidenza di IFI causate da miceti filamentosi, particolarmente Aspergillus spp., è progressivamente in aumento1,2 L’incidenza di infezioni da Candida è rimasta stabile3 Anche le IFI causate da altri patogeni opportunisti emergenti, come Fusarium e Zygomycetes spp., sono in aumento, sebbene ancora inferiori rispetto a Aspergillus spp.4,5 In pazienti con AML, la maggior parte delle IFI si verifica durante chemioterapia di induzione3,6 1. Bodey G et al. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 1992;11:99-109. 2. Groll AH et al. J Infect 1996;33:23-32. 3. Pagano L et al. Haematologica 2001;86:862-870. 4. Boutati EI et al. Blood 1997;90: 999-1008. 5. Pagano L et al. Haematologica 2006;91:1068-1075. 6. Pagano L et al. Br J Haematol 1997;99:331-336. 8 Incidenza di IFI e sua mortalità stimabile nella diagnosi pre-mortem in pazienti con AML 7,9% Incidenza Analisi retrospettiva di >3000 casi di AML (1999 -2003) (1999-2003) (239/3012) Muffe Lieviti 4,4% Criteri EORTC/MSG* usati per diagnosticare le IFI Incidenza – Criteri rigorosi che includono solo i casi confermati istologicamente o microbiologicamente (134/3012) 38% Incidenza totale di IFI = 12,3% – Mortalit à stimabile da IFI = 36,8% Mortalità Mortalità stimabile (80/213) (80/213) 35,5% Mortalità stimabile (44/124) (44/124) *European Organization for Research and Treatment of Cancer/Mycoses Study Group. Pagano L et al. Haematologica 2006;91:1068-1075. 9 Prevalenza di IFI post-mortem in pazienti con neoplasie ematologiche Revisione autoptica di 1017 pazienti con neoplasie ematologiche (1989-2003) Criteri EORTC/MSG per la diagnosi di IFI* Prevalenza di IFI 31% (314/1017) Prevalenza di IFI in tutte le neoplasie ematologiche all’autopsia = 31% (314/1017) Solo il 25% di questi casi sono stati diagnosticati pre-mortem Pre-mortem 25% (79/314) PostPost-mortem 75% (235/314) EORTC/MSG, European Organization for Research and Treatment of Cancer/Mycoses Study Group. *Ascioglu S et al. Clin Infect Dis 2002;34:7-14. Chamilos G et al. Haematologica 2006;91:986-989. 10 In pazienti con neoplasie ematologiche, le IFI sono spesso difficili da diagnosticare Le emocolture hanno una bassa sensibilità per rilevare la Candida1,2 Le IFI polmonari e dei seni paranasali possono essere di difficile identificazione senza procedure invasive – alterazioni coagulative e piastrinopenia coesistenti rendono spesso rischiose le tecniche invasive3 La sensibilità globale della broncoscopia in pazienti con aspergillosi polmonare invasiva (IPA) è del 43%4 La sensibilità delle colture da lavaggio broncoalveolare (BAL) diminuisce per precedenti trattamenti antimicotici5 La nuova diagnostica molecolare e sierologica, sebbene promettente, ha gradi variabili di sensibilità6 1. Walsh TJ, Chanock SJ. Curr Clin Top Infect Dis 1998;18:101-153. 2. Reiss E et al. Med Mycol 2000;38(suppl):147-159. 3. Masur H et al. JAMA 1985;253:1769-1773. 4. Reichenberger F et al. Bone Marrow Transplant 1999;24:1195–1199. 5. Levy H et al. Respir Med 1992;86:243-248. 6. Hope WW et al. Lancet Infect Dis 2005;5:609-622. 11 Fattori di rischio per infezioni da Candida nella AML in fase di induzione Chemioterapia Danni alle mucose Traslocazione nel sangue Esposizione ad antibiotici ad Candidemia ampio spettro Colonizzazione da Candida Fluckiger U et al. Swiss Med Wkly 2006;136:447-463. 12 Fattori di rischio per aspergillosi nella AML in chemioterapia di induzione1,2 Neutropenia prolungata (>14 gg) Aspergillosi invasiva (IA) pregressa Conta assoluta dei neutrofili Esposizione ambientale 1,5 Rischio di aspergillosi 1,0 0,5 Neutropenia 0,0 8 15 22 32 Tempo (giorni) 1. Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 2. Fluckiger U et al. Swiss Med Wkly 2006;136:447-463. 13 Identificare i fattori di rischio per IFI per ottimizzare la terapia dei pazienti con AML La maggior parte delle infezioni è identificata autopticamente, indicando la necessità di una diagnostica migliore1 Le IFI sono ancora responsabili di elevata morbilità e mortalità e interferiscono con i programmi di terapia antineoplastica2 Il riconoscimento e la diagnosi precoce delle IFI in fase neutropenica può ottimizzare la gestione dei pazienti con AML 1. Chamilos G et al. Haematologica 2006;91:986-989. 2. Pagano L et al. Haematologica 2006;91:1068-1075. 14 Infezioni fungine invasive in pazienti con HSCT allogenico 15 IFI nel trapianto allogenico I pazienti sottoposti a HSCT allogenico hanno due momenti di rischio di IFI: – La severa neutropenia nella fase pre-attecchimento – Il profondo e prolungato deficit immunologico nella fase post-attecchimento1 La GVHD e i trattamenti che questa richiede sono i principali fattori di rischio2 Le muffe, e in particolare Aspergillus, sono i patogeni più frequentemente riscontrati2 Le difficoltà diagnostiche non consentono diagnosi precoci, ritardano l’inizio della terapia anti-fungina e compromettono i risultati3 1. Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 2. Upton A et al. Clin Infect Dis 2007;44:531-40. 3. Chamilos G et al. Haematologica 2006;91:986-989. 16 Aumento dell’incidenza di infezioni da Aspergillus spp. 13,0% 11,4% 11,0% 1997-1998 1974-1989 1996-2000 6,0% 4,0% 1983-1989 1976-1985 Wingard 1987 O’Donnell 1994 Morrison 1994 Baddley 2001 Martino 2002 Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 17 Incidenza di aspergillosi nei pazienti con trapianto autologo e allogenico Incidenza cumulativa a 1 anno di aspergillosi al FHCRC* (%) 14 Trapianto allogenico Trapianto autologo Incidenza (%) 12 10 8 6 4 2 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 I dati 1990 - 1992 derivano da un altro studio. *FHCRC, Fred Hutchinson Cancer Research Center Mod. da Marr KA et al. Clin Infect Dis 2002;34:909-917. Anno 18 La mortalità da Aspergillus nel HSCT allogenico rimane elevata Tasso di mortalità cruda o di mortalità stimabile dopo diagnosi di IA 87,0% 77,2% 71,0% 68,0% 56,0% Lin 200111 Cornet 20022 Thursky 20043 Cordonnier 20064 Pagano 200755 1. Lin SJ et al. Clin Infect Dis 2001;32:358-366. 2. Cornet M et al. J Hosp Infect 2002;51:288-296. 3. Thursky K et al. Bone Marrow Transplant 2004;34:115-121. 4. Cordonnier C et al. Clin Infect Dis 2006;42:955-963. 5. Pagano L et al. Clin Infect Dis 2007;45:1161-1170. 19 Distribuzione delle IA in funzione del tempo dal trapianto Incidenza di IA nel HSCT 60% 53% 50% 40% 30% 30% n=99 20% 10% 0% 17% n=57 n=31 <40 40-180 >180 Giorni dal trapianto Marr KA et al. Blood 2002;100:4358-4366. 20 Il rischio di aspergillosi invasiva aumenta nel periodo post-trapianto Rischio di IA Rischio di IA Neutropenia Immunosoppressione: GVHD Corticosteroidi Ridotta funzione dei linfociti T Pre-attecchimento Post-attecchimento Marr KA. Oncology 2001;15:15-19. Hagen EA et al. Clin Infect Dis 2003;36:9-15. 21 Infezioni (n) Trend di incidenza di infezioni invasive da miceti filamentosi non-Aspergillus 16 Fusarium spp. 14 Zigomiceti 12 10 8 6 4 Scedosporium spp. 2 0 1985-1989 1990-1994 1995-1999 Marr KA et al. Clin Infect Dis 2002;34:909-917. 22 Molteplici fattori contribuiscono al rischio di IFI nel post-trapianto Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002; 81:233-243. Hagen EA et al. Clin Infect Dis 2003;36:9-15. Marr KA. Oncology 2001;15:15-19. Thursky K et al. Bone Marrow Transplant 2004;34:115-121. 23 Fattori di rischio per infezione da Candida nel HSCT allogenico mieloablativo Irradiazione total body Chemioterapia Danno alle mucose Traslocazione nel sangue Candidemia Esposizione ad antibiotici ad ampio spettro Colonizzazione da Candida Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 24 Il riconoscimento e la diagnosi precoce delle IFI possono ottimizzare la gestione del HSCT allogenico Una esatta definizione dei fattori di rischio può: – Identificare i pazienti che possono beneficiare di una profilassi anti-fungina nel post-trapianto – Velocizzare il percorso diagnostico in caso di sospetta IFI – Contribuire a ridurre morbilità/mortalità post-trapianto – Ridurre l’insorgenza di resistenze – Ridurre i costi 25 Fattori di rischio per IC e IA nella AML e nel HSCT Candidosi invasiva Aspergillosi invasiva (+ altre muffe) + +++ Grave danno gastrointestinalea +++ – Colonizzazione >1 sito ++ – Mancata profilassi +/– +/– – Ambiente non protettivo – ++ Epidemiologia localeb + +++ Anamnesi di infezioni fungine invasive + ++ Fattore di rischio Neutropenia prolungata (>2 sett.) sett.) a. L’irradiazione total body, la chemioterapia intensiva (inclusa l’Ara-C ad alte dosi) e l’età avanzata aumentano il rischio di candidosi invasiva attraverso danni alla barriera mucosa. b. L’ambito lavorativo delle costruzioni può comportare aspergillosi epidemiche locali o invasive se non vengono intraprese appropriate misure di filtrazione dell’aria. Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 26 Fattori di rischio per IC e IA nel HSCT allogenico Fattore di rischio Fallimento del trapianto Candidosi Aspergillosi (+ altre muffe) muffe) Precoce (30%) Tardiva (70%) + – ++ Grave danno GI +++ – – Colonizzazione in >1 sito ++ – – Mancata profilassi +/– +/– +/– +/– +/– +/– Ambiente non protettivo – +++ + Epidemiologia locale* + ++ ++ Anamnesi di infezioni fungine invasive + + + Profilassi corticosteroidea + + + GVHD acuta – + +++ GVHD cronica – – +++ Donatori alternativi – + ++ Infezione CMV – – + I fattori di rischio per candidosi invasiva sono simili a quelli dei pazienti degli altri gruppi, mentre l’aspergillosi ha una distribuzione bimodale, con fattori di rischio diversi. * L’ambito lavorativo delle costruzioni può comportare aspergillosi epidemiche locali o invasive se non vengono intraprese appropriate misure di filtrazione dell’aria. GI=gastrointestinale; GVHD=graft-vs-host disease; CMV=citomegalovirus. Martino R, Subira M. Ann Hematol 2002;81:233-243. 27