edizione di con il patrocinio di L a r i v i s t a p e r l ’ a g g i o r n a m e n t o c o n t i n u o d e l f a r m a c i s t a GR A Z I E A U N C O N T R I B U T O E D U C A Z I O N A L E Cosmesi: evidenze e criteri per il corretto consiglio Revisione Scientifica legislazione e prodotti cosmetici: Marinella Trovato Docente di Legislazione cosmetica e dei prodotti salutistici presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università degli Studi di Milano e Salerno. Segretario Generale della Società Italiana delle Scienze e delle Tecniche Erboristiche (S.I.S.T.E.). «La bellezza è il dono più grande concesso da Dio all'umana creatura, poiché grazie alla bellezza eleviamo lo s p i rito alla contemplazione…» Agnolo Firenzuola, 1578 L a ri c e rca della bellezza mirata all'elevazione contemplativa dello spirito o, molto più comunemente, al desiderio di sedurre e trasmettere con il proprio aspetto un'immagine di benessere e giovinezza, si avvale dell'ausilio della cosmesi praticamente da sempre. La prima evidenza archeologica dell'uso dei cosmetici è stata individuata nell'Antico Egitto at t o rno al 4000 a.C. e anche gli antichi Greci e Romani ne facevano comunemente uso. I cosmetici sono prep a rati contenenti sostanze ch i m iche o nat u rali utilizzati per pulire, pro f u m a re, deodora re, modificare l’aspetto e proteggere e mantenere in buono stato la pelle ed i suoi annessi. Il loro uso è diffusissimo e la ri c e rca cosmetologica avanz ata ha messo a punto negli ultimi anni prodotti estre m emente perfo rmanti. Figura 1 - Sezione dell'anatomia della pelle. Dall'esterno si distinguono i tre strati costitutivi: epidermide - suddivisa tra strati superficiali (beige) e strato basale o germinativo (rosa acceso), derma (rosa tenue) e ipoderma (giallo). In alto è raffigurata una pelle senescente ove spessore e qualità plastica del derma risultano ridotti. OBIETTIVI: Al termine di questo articolo il farmacista dovrebbe essere in grado di elencare: • le nozioni di legislazione indispensabili per interpretare la corretta comunicazione e le proprietà dei cosmetici mediante una lettura critica dell'etichetta • le nozioni di base sulla struttura anatomica e sulla funzione della pelle • le principali caratteristiche del trattamento cosmetico per i principali tipi di pelle trattabili con prodotti cosmetici • le nozioni di base sulla cosmetovigilanza per una corretta conoscenza del problema e per la segnalazione di eventuali reazioni avverse conseguenti all'uso di prodotti cosmetici COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi ANNO 3 • NUMERO 6 • • Prof. Ubaldo Conte BIMESTRALE • • Prof. Umberto Maria Marinari NOVEMBRE 2006 OBIETTIVOFARMACISTA La ri c e rca dermocosmetica si è rapidamente evoluta negli ultimi 50 anni ed il cosmetologo può oggi avvalersi di materie prime che confe riscono ai prodotti indubbie proprietà di gradevolezza e di efficacia. L'obiettivo del recupero della normale funzionalità cutanea, quando ciò è possibile con i soli cosmetici, è abbinato all'utilizzo di sostanze per il ritardo del fotoinvecchiamento e la prevenzione foto-tossicologica. Recentemente sono stat i realizzati cosmetici che si prefiggono di coniugare l'at t ività puramente idratante con azioni antiossidanti o antiflogistiche, grazie all'utilizzo di molecole sempre più innovative. A questo proposito è opportuno ricordare al farmacista che la normativa prevede che ogni qual volta necessario e sicuramente nel caso di prodotti antirughe o antinvecchiamento, la funzionalità rivendicata deve essere suffragata da prove e studi scientificamente attendibili. Nella Tabella 1 sono state riportate, a titolo di esempio, alcune sostanze di comprovata efficacia presenti nei cosmetici. In questo numero dedicato ai cosmetici, verranno fornite informazioni riguardanti gli aspetti formulativi dei prodotti cosmetici, la funzione delle sostanze in essi contenute e l'efficacia rispetto alle più comuni condizioni della pelle, come la pelle secca, la pelle grassa e quella senescente, che possono ottenere un beneficio mediante l'utilizzo di prodotti cosmetici adeguatamente formulati. Sono escluse da questo corso quelle condizioni patologiche della pelle quali la psoriasi, la derm atite da contatto o l'eczema atopico, per le quali si rimanda ad una trattazione più specifica. Cenni di legislazione e classificazione dei cosmetici La produzione e la commercializzazione di cosmetici in Europa è sottoposta ad una precisa ed univoca disciplina e lo strumento giuridico fino ad ora scelto è stato quello della direttiva: sette direttive del Consiglio hanno modificato ed aggiornato i contenuti della prima direttiva del 1976 n. 768 e oltre quaranta direttive della Commissione hanno aggiornato e modificato gli allegati delle sostanze il cui utilizzo è regolamentato nei cosmetici. La direttiva 76/768/CE è stata recepita in Italia dalla Legge 713/86 e dai successivi Decreti legi s l ativi (DLgs 300/91; DLgs 126/97 e DLgs 50/2005) e dai nu m e rosi decreti ministeriali di aggiornamento degli allegati delle sostanze regolamentate in attuazione delle disposizioni comunitarie. Per cosmetici si intendono sostanze e prep a razioni, diverse dai medicinali, destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epiderm i d e, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose esterne allo scopo esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato. I prodotti cosmetici non hanno finalità terapeutica e non possono quindi vantare alcuna attività terapeutica. L'obiettivo primario della legislazione cosmetica è quello di garantire che: “I cosmetici non arrechino danno alla salu- Tabella 1 - Sostanze di comprovata efficacia presenti nei cosmetici ● acido glicirretico e sapogenina - derivati dalla radice della liquirizia (Glycyrrhiza glabra), possiedono capacità antiflogistiche dimostrate in studi clinici controllati ● allantoina - strutturalmente correlata all'urea e attiva come cicatrizzante, ammorbidente, cheratolitico e favorisce l'idratazione cutanea ed il distacco dei corneociti ● bisabololo - estratto essenziale dell'olio di camomilla (Matricaria recutita), dotato di effetto antinfiammatorio ● butirospermum - insieme di sostanze oleose con proprietà emollienti e antiflogistiche, ottenuto dai semi del Karitè (Butyrospermum parkii), pianta della famiglia delle Sapotaceae, diffusa in Africa ● cera d'api - costituita da più di 80 diverse sostanze si presenta come una sostanza grassa, molle, untuosa, di odore gradevole ed è frequentemente utilizzata in dermocosmesi per preparati utili per la pelle xerotica ● tocoferolo o vitamina E - penetra in profondità nella pelle fino al derma, riduce il danno attinico cutaneo, migliorando indirettamente l'elasticità e contrastando l'invecchiamento della pelle te del consumatore nelle normali condizioni di utilizzo”. Per tale ragione si è ritenuto necessario proteggere il consumatore da possibili effetti negat ivi dovuti alla presenza di specifiche sostanze o preparazioni che possono danneggiare l'uomo in relazione a proprietà intrinseche di pericolosità. Le diverse catego rie di cosmetici presenti sul merc ato comunitario derivano da un numero relativamente limitato di ingredienti. Questo è il razionale che ha portato a concentra re l'attenzione, sul piano tossicologi c o , principalmente sugli ingredienti e di conseguenza alla fo rmulazione delle liste delle sostanze vietate e di quelle autorizzate previste con la direttiva 76/768/CE. L'elenco indicativo dei prodotti cosmetici e le sostanze il cui utilizzo è sottoposto a limitazioni sono ri p o rtati in sette allegati; la concentrazione massima dell'ingrediente inserito negli allegati è fissata sulla base di un ampio margine di sicurezza e si ri fe risce alla quantità di quell'ingrediente alla quale un soggetto può essere esposto gi o rnalmente anch e per tutto l'arco della vita senza ri s chi. Alla fine degli anni '90 è entrato in uso il termine cosmeceutico. Con tale termine sono in realtà identificati dalla legislazione americana, i prodotti funzionali quali ad es. antirughe, antiage e solari non compresi nel campo di applicazione della legislazione cosmetica dalla FDA ma ritenuti farmaci (OTC). In Europa con tale termine sono stati identificati impropriamente i cosmetici funzionali ed in particolare quelli “prescritti” dal dermatologo e distribuiti nel canale farmacia. 2 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Da un punto di vista legislativo tale termine in Europa è quindi privo di significato o si parla di cosmetici ovvero di prodotti disciplinati dalla Direttiva 76/768/CE o si parla di veri e propri farmaci disciplinati dalla apposita norm ativa. Al fine di meglio delimitare il campo di applicazione dei cosmetici e meglio identificare i prodotti disciplinati dalla legge 713/86 è utile riport a re l'elenco indicativo per cat egorie di prodotti proposto dalla stessa legge (vedi Tabella 2). L'impiego di sostanze farmacologicamente at t ive nei cosmetici non è esplicitamente vietato, p u rché le concentrazioni d'impiego di tali sostanze non siano tali da connotare il cosmetico con attività proprie del farmaco e purché non rap p resentino un potenziale rischio per la salute del consumatore. Il cosmetico infatti per legge non deve arrecare danni alla salute del consumat o re nelle condizioni di utilizzo normali ed in quelle ragionevolmente prevedibili. Le sostanze che rappresentano un potenziale rischio per la salute del consumat o re non devono essere utilizzate nei cosmetici e molte di queste sono inserite nell'allegato delle soTabella 2 - Classificazione dei prodotti cosmetici: elenco per categoria ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● creme, emulsioni, lozioni, gel e oli per la pelle (mani, piedi, viso, ecc.); maschere di bellezza (ad esclusione di prodotti per il peeling); fondotinta (liquidi, paste, ciprie); cipria per il trucco, talco per il dopo bagno e per l'igiene corporale, ecc.; saponi da toeletta, saponi deodoranti, ecc.; profumi, acque da toeletta e acqua di colonia; preparazioni per bagni e docce (sali, schiume, olii, gel, ecc.); prodotti per la depilazione; deodoranti e antisudoriferi; prodotti per il trattamento dei capelli: - tinture per capelli e decoloranti; - prodotti per l'ondulazione, la stiratura e il fissaggio; - prodotti per la messa in piega; - prodotti per pulire i capelli (lozioni, polveri, shampoo); - prodotti per mantenere i capelli in forma (lozioni, creme, olii); - prodotti per l'acconciatura di capelli (lacche, brillantine); prodotti per la rasatura (saponi, schiume, lozioni, ecc.); prodotti per il trucco e lo strucco del viso e degli occhi; prodotti destinati ad essere applicati sulle labbra; prodotti per l'igiene dei denti e della bocca; prodotti per l'igiene delle unghie e lacche per le stesse; prodotti per l'igiene intima esterna; prodotti solari; prodotti abbronzanti senza sole; prodotti per schiarire la pelle; prodotti antirughe. stanze il cui impiego nei cosmetici è vietato. Tale elenco è stato aggiornato progressivamente nei trenta anni di emanazione della norma base ed arricchito con sostanze che erano utilizzate nei cosmetici e sono state successivamente vietate stante il potenziale rischio per la salute umana. Sono esempi la vitamina A acida, acido retinoico, utilizzata in creme antirughe vietata nei cosmetici per i suoi potenziali effetti teratogeni ed il minoxidil, utilizzato nelle preparazioni per la caduta dei capelli e divenuto sostanza non ammessa nei cosmetici per i suoi effetti a livello di pressione arterovenosa. Tali sostanze possono essere utilizzate solo in prodotti farmaceutici vendibili solo dietro presentazione di ricetta medica, non ripetibile nel caso del minoxidil. Importanti elementi dell'etichettatura L'etichettatura è un elemento importante nella definizione della sicurezza del cosmetico: non è da ritenersi sicuro, infatti, il cosmetico che non riporti, sul suo imballaggio, sull'etichetta o fogli illustrat ivi aggiunti, tutte le info rmazioni previste come obbligatorie dalla normativa vigente e quelle atte ad evitare, invece, l'uso scorretto del prodotto. Il produttore o il suo mandatario od ogni altro responsabile della commercializzazione del cosmetico sul merc ato comunitario non risponde, quindi, soltanto della sicurezza intrinseca del prodotto connessa ad un uso corretto, ma anche di quello che potrebbe derivare da un uso improprio imputabile all'eventuale mancanza d'informazioni, in special modo se si tratta di prodotto ad uso professionale. La legge 713/86, di fatto, riprende il principio già previsto dalle norme per la re s p o n s abilità per danno da prodotto difettoso (Codice del consumo), dove per prodotto difettoso s'intende anche quello che non offre la sicurezza che ci si potrebbe legittimamenteat t e n d e re tenuto conto di tutte le circ ostanze, tra cui: a) il modo in cui il prodotto è stato messo in circolazione, la sua presentazione, le sue caratteristiche palesi, le istruzioni e le av vertenze fornite; b) l'uso al quale il prodotto può essere ragionevolmente destinato ed i comportamenti che in relazione ad esso si possono ragionevolmente prevedere. L'art.8 della Legge 713/86 così come modificato dai successivi decreti legislativi in tema d'etichettatura, prevede che sull'imballaggio pri m a rio e secondario di tutti i cosmetici siano riportate in caratteri indelebili ed in modo facilmente leggibile e visibile le seguenti indicazioni (viene qui richiamata l'attenzione sulle principali): a) il nome o la ragione sociale e la sede legale del produttore o del responsabile dell'immissione sul mercato del prodotto cosmetico. b) il contenuto nominale al momento del confezionamento per prodotti aventi peso o volume netto superiore o uguale, rispettivamente, a 5 grammi o 5 millilitri (ad esclusione di campioni gratuiti, monodosi, imballaggi preconfezionati commercializzati per insieme di pezzi). c) la data di durata minima di un prodotto cosmetico, che corrisponde a quella alla quale tale prodotto, opportunamen- 3 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA te conservato, continua a soddisfare la sua funzione iniziale ed è sicuro. I prodotti cosmetici che hanno una durata inferiore ai trenta mesi devono obbligatoriamente indicare la data di scadenza. Per i cosmetici con periodo di validità superiore ai trenta mesi non è obbligatorio indicare la scadenza ma deve essere indicato il periodo di tempo in cui il prodotto, una volta ap e rto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumat o re. Si tratta del cosiddetto "PaO", ovvero l'indicazione in etichetta del Periodo PostApertura; ha lo scopo di fo rn i re al consumat o re informazioni sulla stabilità del cosmetico ed è indicato da un simbolo, ra ffigurante un barattolo di crema aperto. Viene apposto sia sul contenitore che sul confezionamento esterno. All'interno o accanto al simbolo è riportato il periodo di tempo (espresso in mesi seguito dalla lettera M) entro il quale il prodotto deve essere utilizzato a part i re dalla prima apertura. Il simbolo del PaO è presente sull'etichetta di tutti i prodotti cosmetici, ad eccezione di: • prodotti con un periodo di validità inferiore a trenta mesi, che presentano l'indicazione "Da consumarsi pre feribilmente entro... "; • prodotti monodose (es. campioni gratuiti); • prodotti confezionati in modo tale da evitare il contatto tra il cosmetico e l'ambiente circostante (es. aerosol); • prodotti per i quali il produttore certifichi che la fo rmula è tale da impedire qualsiasi ri s chio di deteri o ramento che influisca negativamente sulla sicurezza del prodotto stesso nel corso del tempo. d) le precauzioni particolari per l'impiego, segnatamente quelle indicate nelle colonne degli allegati III e V intitolate "Modalità d'impiego e avvertenze da indicare obbligatoriamente sull'etichetta", le quali debbono figura re sull'imballaggio primario e secondario nonché le eventuali indicazioni concernenti precauzioni part icolari da osservare per i prodotti cosmetici d'uso pro fessionale, in particolare quelli destinati ai parrucchieri. In caso di impossibilità pratica si può fa re ricorso ad un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino riportanti tali indicazioni alle quali il consumat o re è ri nv i ato mediante un'indicazione abb reviata o mediante il simbolo sopra raffigurat o . e) la funzione del prodotto, salvo se risulta dalla presentazione dello stesso. f) l'elenco degli ingredienti nell'ordine decrescente di peso al momento dell'incorp o ra z i o n e. In caso di impossibilità pratica, occorre allegare un foglio di istruzioni, o similare. Gli ingredienti in concentrazione infe riore all'1% possono essere menzionati in ordine sparso dopo quelli in concentrazione superiore, così come i coloranti che vanno indicat i dopo gli altri ingredienti. Gli ingredienti sono riportati in etichetta con la nomencl at u ra INCI, elaborata sulla base di precise regole. L'elenco dei nomi INCI di un consistente numero di ingredienti cosmetici è riportato sull'Inventario europeo degli ingredienti cosmetici, la cui ultima versione è riportata sul sito della direzione generale Imprese della Commissione UE, competente in materia di cosmetici. Ingredienti/Allergeni. Tra gli ingredienti di componenti profumanti ed aromat i che e di composti di origine naturale sono state individuate un certo nu m e rodi sostanze, sintetiche e naturali, ritenute sensibilizzanti. Al fine di facilitare la scelta del cosmetico a coloro che possono manifestare intolleranze ad uno o più di tali componenti allergenici, a partire da Marzo 2005, questi devono essere indicati in etichetta anche se non aggiunti intenzionalmente ma quando presenti nel cosmetico come componenti di composizioni profumanti ed aromatiche o di sostanze nat u rali (olii essenziali ed estratti) a concentrazioni superiori ad una prestabilita. Questa informazione permetterà una più agevole identificazione dell'antigene nel caso di necessità di ricorso ai test dermatologici per la individuazione di allergie. Pubblicità dei prodotti cosmetici È vietato usare nella presentazione alla vendita e nella pubblicità del prodotto termini, denominazioni, marchi e immagini, che attribuiscano al prodotto cosmetico caratteristiche non previste dall'articolo art. 1 della legge, che definisce i cosmetici come prodotti senza finalità e proprietà terapeutich e. La pubblicità dei prodotti cosmetici non è soggetta a preventiva autorizzazione da parte del Ministero della Salute, tuttavia essa deve uniformarsi ai principi ge n e rali in materia di pubblicità, enunciati dal Codice del consumo, D.Lgs 206 del 2005. Il Codice vieta espressamente la pubbl i c i t à ingannevole, cioè qualsiasi forma di pubblicità che possa indurre in errore i consumatori condizionandone le scelte con dichiarazioni, presentazioni e immagini del prodotto false o ambigue relativamente alle caratteri s t i che e agli effetti, che non possono in alcun modo vantare attività terapeutiche (articolo 1 della Legge 11 ottobre 1986, n. 713). Aspetti critici Nonostante la legislazione dei prodotti cosmetici delinei con precisione gli obblighi ed i vincoli a cui deve assoggettarsi la commercializzazione di questi prodotti, numerose associazioni di consumat o ri in Europa denunciano una sostanziale disattenzione alle esigenze informative di base dei consumatori, cui la legge voleva venire incontro. La Tabella 3 ri p o rta le mancanze più comunemente osservate. Responsabilità commerciale A n che il fa rmacista risponde della non confo rmità di un p rodotto cosmetico. La non confo rmità deve riguardare aspetti visibili e quindi l'etichettatura. Le sanzioni previste dalla legge non si applicano infatti al commerciante “che detiene, pone in vendita o comunque distri buisce per il consumo prodotti cosmetici in confezioni originali, qualora la mancata rispondenza alle prescrizioni della legge stessa riguardi i requisiti intrinseci o la composizione dei prodotti o le condizioni interne dei recipienti e sempre che il commerciante non sia a conoscenza della violazione e la confezione non presenti segni di alterazione”. 4 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tabella 3 - Esempi di non corretta comunicazione registrata nella commercializzazione dei cosmetici Anatomia della pelle La pelle è sostanzialmente costituita da tre strati: l'epidermide, il derma e l'ipoderma. Il confine tra lo strato più esterno (epidermide) e quello centrale (derma) ha un andamento ondulato per l'alternarsi di estroflessioni del derma, la parte superficiale più esterna è rettilinea. La pelle è il tessuto epiteliale più esteso e complesso di tutto il corpo e adempie alle funzioni di term o regolazione e di protezione. Essendo impermeabile, infatti, difende l'organismo dagli agenti atmosferici e dai microrganismi diffusi nell'ambiente, senza impedire i fenomeni di respirazione e traspirazione cutanea. EPIDERMIDE L'epidermide, lo strato più esterno della pelle, è un tessuto epiteliale stratificato corneificato con spessore compreso tra 0,5 mm e 1,5 mm. Il grado di corneificazione è diverso a seconda delle regioni, risultando minimo nelle zone in cui la pelle è sottile e massimo nelle zone maggiormente sottoposte a sollecitazioni meccanich e. L'epidermide è costituita fondamentalmente da quattro tipi di cellule: • i cheratinociti, che rappresentano più del 90% delle cellule epidermiche; • i melanociti; • le cellule di Langerh a n s, che svolgono una funzione immunologi a ; • le cellule di Merkel, con un'attività endocrina. Scarsa presenza o leggibilità di informazioni su: ● precauzioni d'uso e dosaggi ● modalità di conservazione ● indicazione di ingredienti potenzialmente allergenici Presenza di: ● affermazioni ingannevoli sulle caratteristiche e proprietà 'terapeutiche' del prodotto Fonte: Indagine ADICONSUM, TEST noi consumatori- anno XVII - numero 11 - 21 febbraio 2005 pighi; situato sopra lo strato basale, le cellule si pre s e ntano con filamenti superficiali dette spine, mediante le quali si costituiscono ponti di collegamento, i desmosomi, che permettono la comunicazione tra le cellule e conferiscono solidità all'epidermide nel suo insieme. In questo strato si trovano anche le cellule malpighiane, importanti per il loro compito di riconoscimento degli antigeni e della produzione di una risposta immu n i t a ria, s o l i t amente di tipo allergico. ➣ strato granuloso; sede dei cheratinociti che durante il processo di evoluzione mat u rativa si spostano gra d u a lmente verso gli strati più esterni della pelle accumulando gra nuli di ch e ratoialina, la proteina da cui origina la ch eratina. Lo strato granuloso costituisce il confine tra le parti cheratinizzate, più superficiali ed amorfe, e le cellule vitali delle zone più pro fonde, come quelle dello strato spinoso. ➣ strato lucido; proprio delle zone in cui la pelle ha maggior spessore, come la pianta dei piedi e il palmo delle mani; qui le cellule sono strettamente fissate tra loro a Nell'epidermide si distinguono cinque strati definiti, procedendo da quello più interno si incontra (vedi Fig. 2): ➣ strato basale o germinativo; poggia sul derma e contiene i melanociti e le cellule basali. Queste ultime sono cellule di forma cubica e rappresentano le cellule progenitrici di altre cellule specializzate, le cellule spinose, che maturando si spostano verso la superficie, fino a diventare cellule squamose non più viventi e rivestite di cheratiFigura 2 - Struttura della pelle na. Lo strato basale è anche chiamato ge rm i n at ivo perché è in esso che proliferano Strato corneo gli elementi cellulari cilinStrato lucido * drici che moltiplicandosi atStrato granuloso tivamente, spingono di conStrato spinoso tinuo verso l'esterno gli stra(o malpighiano) ti più vecchi della pelle. NelStrato germinativo lo strato basale inoltre av(basale) vengono i processi più imPapille del derma portanti ai fini della cicatrizStrato papillare zazione e vi si trovano i meStrato reticolare lanociti, sede di produzione Terminazioni nervose e di accumulo della melaniVasi na, il pigmento cutaneo resanguigni s p o n s abile del colore della pelle, dei nevi e dell'abb ronzatura. * Strato specifico del palmo delle mani e della pianta dei piedi ➣ strato spinoso o di Mal- 5 Novembre 2006 Epidermide Derma Tessuto sottocutaneo Muscolo OBIETTIVOFARMACISTA fo rm a re una membrana. Lo strato lucido è visibile solo nelle zone del corpo esposte ad at t rito ed è il principale responsabile dell'imperm e abilità della pelle. ➣ strato corneo; è lo strato più estern o , visibile, dove le cellule chiamate corneociti sono incapaci di riprodursi e si presentano come sottili scaglie corn e e, c a rat t e ri zz ate da una membrana cellulare molto resistente. Queste cellule sono completamente disidrat ate e sono di fatto invo l u c ri contenenti cherat i n a , una proteina ricca di zo l fo che compone anche le unghie, i peli e i capelli. Le cellule arrivano allo strato corneo alla fine del loro processo evolutivo, muoiono, perdono il nu cleo e vi si trovano pertanto solo frammenti cellulari e ch e ratina. Esse appaiono ap p i attite e disposte su va ri livelli a fo rm a re una copert u ra imperm e abile, su cui si ap rono i dotti delle ghiandole sudori p a re ed i peli. Il contenuto d'acqua decresce progre s s ivamente man mano che si passa dallo strato basale (90%) allo strato corneo (8%). L'imperm e abilità dello strato corneo, il secreto sebaceo ed il sudore che rivestono la superficie della pelle con un sottile film idrolipidico, costituito da un'emulsione acida (pH 4,2-5,6), si oppongono alla penetrazione di sostanze dall'esterno e confe riscono importantissime funzioni di protezione alla pelle. Lo strato corneo è infatti imperm e abile all'acqua e ai ga s , ha una buona re s istenza ad alcali e acidi, alle sollecitazioni meccanich e ed elettri che e resiste all'aggressione degli agenti biologici potenzialmente dannosi per l'organismo. La fase oleosa dell'emulsione è fo rm ata da sebo e dai lipidi di o ri gine ep i d e rmica, come il colesterolo e i suoi esteri, m e n t re la fase acquosa è ricca di sali minerali e deriva dal sudore e dalla perspiratio insensibilis (perdita insensibile di acqua). Gli acidi grassi del sebo e l'acidità del film idrolipidico consentono una difesa della pelle ve rso bat t e ri e miceti ed inoltre tale film aiuta a mantenere costante il grado di idratazione dello strato corneo. Lo strato corneo va incontro ad un continuo sfaldamento, detto desquamazione e tale processo di rinnova m e nto, che avviene all'incirca in 28 gi o rn i , si compie con la sostituzione delle vecchie cellule con quelle nu ove, che risalgono dallo strato germinativo. Lo spessore dello s t rato corneo è va ri abile a seconda della zona del corp o : è sottile a livello genitale e nei punti di flessione deg l i a rti mentre è più spesso a livello della pianta del piede e della mano, risultando capace di sopport a re fenomeni di at t rito. DERMA I n fe riormente all'ep i d e rmide e sep a rato da una membrana ch i a m ata giunzione derm o ep i d e rmica troviamo il derma, costituito da tessuto connettivo con uno spessore di 0,3-4 mm che fa da sostegno all'epidermide e conferisce resistenza ed elasticità alla pelle. Il derma è ricco di terminazioni nervose e vasi sanguigni atti a nutrire lo strato più profondo dell'epidermide, privo di vasi pro p ri. Nel derma si possono distinguere due strati, lo strato papillare e quello reticolare. ➣ Lo strato pap i l l a re, ricco di fibre collagene ed elastich e, si trova a ridosso dell'ep i d e rmide e presenta cre s t e e pap i l l e. Sulla superficie della pelle si possono infat t i osservare solchi sottilissimi che decorrono paralleli separando sottilissime creste o che si incrociano tra loro delimitando aree romboidali, ch i a m ate pap i l l e, che corrispondono a ondulazioni della superficie di contatto fra d e rma ed ep i d e rm i d e. La parte superi o re del derma infatti protrude verso l'epidermide fo rmando papille e picch i , m e n t re quella infe riore affonda nel tessuto sottocutaneo per ancorare la pelle ai tessuti sottostanti. Nel derma si trovano anch e arteriole e vasi cap i l l a ri che arrivano fino alle papille ass i c u rando il nu t rimento alle cellule in divisione dello strato ge rm i n ativo e la term o regolazione corp o rea. Vi sono infine le terminazioni nervose sensibili a pre s s i on e, d o l o re e calore. ➣ Lo strato reticolare, lo strato profondo del derma, è più denso del precedente e la sua distensione, che si può ve ri fi c a re ad esempio in gravidanza o nel caso di un rapido aumento di peso, causa smag l i at u re nella rete connettivale con la fo rmazione delle carat t e ri s t i ch e righe biancastre visibili in superficie. Al derma si deve soprattutto la termoregolazione, ottenuta grazie alla sudorazione ed alla capacità di regolazione della quantità di sangue circolante nella pelle. In esso, infatti, sono contenuti elementi importanti come le ghiandole sudori p a ree e seb a c e e, nu m e rosissime term i n a z i oni nervo s e, vasi cap i l l a ri ed i follicoli pilife ri. Trov i amo inoltre le cellule e le sostanze che determinano l'elasticità cutanea: il collage n e, una proteina che rap p resenta da sola il 90% del peso del derma; le fi b re re t icolari, costituite da una proteina simile al precurs o re del collagene e re s p o n s abili dell'adesione dell'ep i d e rmide al derma e le fibre elastiche, formate da elastina. Il derma è spesso dalle 15 alle 40 volte in più dell'epidermide e la fitta rete di fibre collagene ed elastiche, prodotta da cellule chiamate fi b roblasti, supporta i macro fagi ed i mastociti. I macro fagi hanno una funzione di difesa, inglobando e distru ggendo sostanze estranee, t ra cui bat t e ried altri patogeni che superano la superficie della pelle. I mastociti invece contengono gra nuli di istamina e altri mediat o ri dell'infiammazione ed in seguito a traumi o reazioni allergiche liberano queste sostanze producendo una reazione infi a m m atoria che si m a n i festa con rossore e rigonfiamento della pelle. IPODERMA I n fi n e, troviamo l'ipoderma che lega e congi u n ge la pelle alle fasce mu s c o l a ri e al rivestimento delle ossa. L'ip o d e rma è costituito da tessuto connettivo lasso, spesso da 0,5-2 cm, ricco di fi b re elastiche e da abbondante adip e. In alcune zone l'ipoderma è molto limitato o assent e, come ad esempio nelle palpeb re e nel padiglione auricolare, m e n t re in altre il pannicolo adiposo lo rende molto spesso. 6 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Tipi di pelle oggetto di trattamenti cosmetici specifici PELLE SECCA Nonostante numerose tecniche abbiano introdotto recentemente accurati sistemi di misurazione dell'idratazione cutanea la definizione di pelle secca è essenzialmente basata su sensazioni empiri ch e. La pelle secca si presenta ge n e ra lmente ruvida, arro s s at a , s c repolata, meno resistente ag l i agenti estern i , facilmente irri t abile ed è soggetta spesso a manifestazioni infiammatorie e pru rito. La secchezza della cute è strettamente correlata alla tipologia di lamelle lipidiche presenti tra corneocita e corneocita (lipidi intercellulari) e dalla presenza del cosiddetto Fattore Idratante Naturale (NMF, Natural Moisturing Factor) nello strato corneo. Questo fattore idratante è costituito da una miscela di acqua e principi attivi idrosolubili quali aminoacidi, urea, lattati, acido pirrolidone carbossilico (PCA) e ioni inorganici presenti in alta percentuale all'interno delle cellule (costituiscono fino al 10% del peso dello strato corneo). Il contenuto di acqua degli strati più superficiali dell'epidermide è inoltre estremamente ridotto rispetto agli strat i profondi e, a differenza di quanto succede nel derma (forma legami molto stabili con molecole, quali i glucosaminoglicani, in grado di intrappolarla), qui l'acqua è più libera di disperdersi. La carat t e ristica morfologica tipica della secchezza cutanea è la presenza di cellule corneificate ('squame') impilate sulla superficie della pelle. Tale alterazione viene a prodursi in seguito ad un aumento del turn over cellulare epidermico dovuto a una stato infiammatorio subclinico. Il grado di secchezza della pelle può variare da un minimo di desquamazione fino a un'intensa xerosi con profonde ragadizzazioni. La disidratazione della pelle favorisce quindi la penetrazione di agenti estern i , comportando la possibile insorgenza di fo rme fl ogistiche da contatto, irritative o allergi ch e. Cause della pelle secca L'idratazione cutanea rap p resenta il miglior indicat o re del benessere della cute ed è direttamente correlato con la funzione barriera dell'epidermide. Oltre ad alterazioni del normale equilibrio idro-lipidico spesso la pelle secca è causata da un'alterazione del contenuto lipidico dell'epidermide dovuto a scarsa produzione di sebo; in questo caso si parla di pelle alipica, tipica di bambini e anziani, in cui l'attività delle ghiandole sebacee è particolarmente ridotta o assente, o si presenta in regioni del corpo come gambe e avambracci pove re di ghiandole seb a c e e. La pelle alipica si pre s e n t a opaca, sottile, delicata e si arrossa con facilità. A volte queste due situazioni possono anche coesistere. Nonostante non sia ancora esattamente conosciuto il meccanismo alla base della secchezza cutanea, sembrano essere tre i fattori principalmente implicat i : 1.Perdita di acqua dallo strato corneo, che risulta in questo modo essiccato e la superficie cutanea appare screpolata e squamosa: basta infatti una disidratazione del 10% per avere una grave alterazione della plasticità e dell'elasticità della pelle. 7 2.Accelerazione del turnover cellulare epidermico, causato da stimoli irritativi cronici, come l'esposizione ripetuta alle radiazioni ultraviolette, che inducono uno stato flogistico di variabile intensità e l'ispessimento dello strato corneo o l'esposizione prolungata a sostanze modestamente irritanti o allergizzanti, che inibiscono una corretta diffe renziazione cellulare ch e ratinocitaria con conseguente alterazione della produzione della componente lipidica. 3.Un danno di barriera, che sembra essere il motivo più importante. Si assiste alla perdita dei lipidi intercellulari, dovuta in genere a stimoli esogeni, e conseguentemente alla fuoriuscita di acqua, che non viene più trattenuta dagli strati più esterni dello strato corneo, con conseguente xerosi cutanea. Tabella 4 - Sostanze contenute nei cosmetici idratanti specifici per pelle secca ● Collagene e elastina - Le strutture proteiche più importanti dei tessuti connettivi, compreso il derma e solitamente usate in forma denaturata o idrolizzata ● DNA - La sua idrofilia deriva dall'abbondanza dei gruppi fosfato, usato in cosmetologia in forma denaturata e parzialmente idrolizzata ● Filmogeni - Riducono la perdita idrica trans-epidermica mediante la formazione di un film lipidico occlusivo. Fondamentalmente sono emulsioni olio in acqua (O/A) o acqua in olio (A/O). Recentemente sono state sviluppate emulsioni plurifasiche O/A/O e A/O/A, con proprietà idratanti maggiori rispetto alle formulazioni tradizionali ● Glicosaminoglicani (GAG) - Naturalmente presenti in tessuti connettivi (cartilagini, derma, ecc.), dove formano gel idrati. Hanno ottime capacità di trattenere acqua e comprendono acido ialuronico e condroitin solfato ● Liposomi - Piccole vescicole a doppio strato fosfolipidico all'interno delle quali si trova materiale in fase acquosa; grazie alla elevata affinità per lo strato corneo apportano una profonda idratazione ● Macromolecole - Pur non penetrando nel corneo sono sostanze fortemente igroscopiche e formano un film semipermeabile di superficie ● Polioli - Piccole molecole fortemente igroscopiche, tra cui glicerolo, sorbitolo e glicole propilenico, che possiedono capacità idratante a basse concentrazioni e cheratolitiche ad alte concentrazioni ● Umettanti - Aumentano la ritenzione di acqua dall'esterno nel corneo Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA MANIFESTAZIONI DELLA PELLE SECCA ● Pelle opaca, grigiastra, ruvida e desquamante, le piccole squame cornee perdono compattezza e si staccano in maniera irregolare. La perdita di elasticità e morbidezza determina un effetto di rugosità ● Senso di stiramento, soprattutto sul volto, dovuto alla ridotta elasticità della pelle, che incontra perciò maggiori difficoltà a seguire le contrazioni dei muscoli facciali ● Prurito, particolarmente intenso nelle zone più secche, come braccia e gambe ● Desquamazione ed arrossamento, specialmente se la pelle è esposta a sollecitazioni intense o in caso di irritazione protratta ● Notevole capacità assorbente nei confronti di creme o prodotti spalmati in superficie, che rendono necessario ripetere più volte l'applicazione ● Disidratazione dello strato corneo, ridotta funzione di barriera, maggior permeabilità nei confronti dei microrganismi e sostanze chimiche presenti nell'ambiente, minor resistenza meccanica ed aumento della reattività ad agenti esterni Vento, freddo e aria secca degli ambienti climatizzati o riscaldati da caloriferi o pannelli accentuano questi disturbi e contribuiscono a rendere ancor più fastidiose le sensazioni sopra descritte La pelle secca può anche essere causata dall'esposizione a fat t o ri ambientali, come l'esposizione al sole, al vento, al caldo, al freddo o all'utilizzo frequente di detergenti aggressivi, che asportano il film idrolipidico di superficie e alterano la barri e ra cutanea, oppure, in ambito pro fessionale, al contatto con solventi o altre sostanze chimiche. Il clima influenza quindi l'idratazione cutanea e si può in genere affermare che la xerosi è tanto più intensa quanto più basse sono la temperatura ambientale e l'umidità relativa dell'aria. Il fattore costituzionale resta comunque centrale ed una pelle costituzionalmente secca non sarà mai ben idratata anche se è stabilmente in condizioni ambientali ottimali di temperatura e umidità. Infine la secchezza cutanea può essere di nat u ra iatrogena, conseguente all'utilizzo di particolari fa rmaci come i re t inoidi, utilizzati nella cura dell'acne o i catrami, usati in alcune forme di psoriasi o essere la manifestazione clinica di patologie dermatologiche di pertinenza specialistica, come la psoriasi, le ittiosi (malattie della ch e ratinizzazione di tipo ereditario) e la dermatite atopica. Trattamento cosmetico della pelle secca La pelle disidratata ha in genere un aspetto avvizzito, sottile, facile alle screpolature e alle fessurazioni e quando viene premuta presenta piccole increspature, caratteristica tipica dei tessuti poveri di acqua. La detersione corretta è fatta con detergenti delicati e poco schiumogeni, che non asportino il film idrolipidico già par- zialmente alterato ed evitino il senso di stiramento che sostanze troppo fo rti potrebbero procurare. I prodotti utilizzati devono ave re ingredienti selezionati in modo da essere ben tollerati e pre feribilmente essere senza profumo. Per una corretta detersione sono da utilizzarsi: • detergenti oleosi, in grado di apportare un elevato tenore lipidico e ri d u rre la sensazione di pru rito • idratanti che contengano quelle sostanze che compongono il fat t o re idratante nat u rale della pelle, come aminoacidi, piroglutamato sodico, lattato sodico, urea e zuccheri (generalmente scarsi in questo tipo di pelle). Nella pelle alipica, particolarmente sensibile agli agenti esterni, si deve interve n i re per ripristinare l'equilibrio idrolipidico alterat o , con ingredienti at t ivi fisiologici o con un adeguato apporto lipidico: • agenti sebo-restitutivi, a base di acidi grassi insaturi, trigliceridi e simili, per contrastare i fenomeni di disidratazione, delipidizzazione e ispessimento (ipercheratosi) dello strato corneo; vengono in genere utilizzati cosmetici con lipidi compatibili con quelli interstiziali del corneo (colesterolo, cerebrosidi, glicolipidi, ecc.). Gli stati estremi di pelle secca, evoluti in ipercheratosi, possono essere trat t ati con sostanze ch e ratolitiche, di seguito elencate (per alcuni composti sono disponibili solo consid e razioni empiriche-popolari senza alcun fondamento scientifico, m e n t re per altri evidenze di efficacia). Le sostanze cheratolitiche utilizzate generalmente per il trattamento dell'iperch e ratosi sono: • alfa-idrossi-acidi, acidi organici che includono acido lattico, glicolico, malico, tartarico, citrico, gluconico, mandelico, salicilico, che a basse concentrazioni hanno proprietà idratanti e riducono la coesione corneocitaria alla base dello strato corneo, mentre a elevate concentrazioni possiedono un'azione ch e ratolitica, con effetto negli strati epidermici più pro fondi e nel derma papillare e reticolare; • urea, sostanza naturale presente normalmente sulla pelle, inodore ed incolore, aumenta la capacità di mantenere il giusto grado di idratazione cutanea e riduce l'eventuale prurito. PELLE GRASSA La diagnosi della pelle grassa è semplice, proprio per la caratteristica lucidità e untuosità e per i follicoli dilat ati che le danno il caratteristico aspetto definito a buccia d'arancia, ma non è facile risolvere il problema perché spesso è collegat o ad una secrezione sebacea eccessiva. L'oleosità cutanea è causata da un'aumentata attività delle ghiandole sebacee,ed il sebo prodotto in eccesso può essere fluente o ceroso e stagnante nel follicolo, ge n e rando comedoni, condizione di pelle asfittica che precede l'acne. Questo quadro si può associare ad uno strato corneo abbondante e in questo caso la pelle si presenta iperch e ratosica. La ghiandola sebacea. La ghiandola sebacea può essere rappresentata come un grappolo di uva in cui gli acini sono i lobi ghiandolari, che versano il loro secreto in condotti di larghezza crescente fino ad arrivare al condotto principale, che 8 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA si apre sulla pelle. Le ghiandole sebacee ricoprono quasi tutta la superficie cutanea, ad eccezione del palmo delle mani e delle piante dei piedi. Non sono però ugualmente sviluppate ovunque. Alcune aree cutanee, infatti, presentano ghiandole più grandi (la parte centrale del dorso, il viso, il condotto uditivo esterno, le aree ano-genitali). Le ghiandole sebacee si formano fin dal primo sviluppo embrionale, verso la 13°-14° settimana di gestazione. Iniziano a produrre il loro secreto grazie allo stimolo di ormoni prodotti dal feto già al terzo trimestre di gravidanza. Subito dopo la nascita il sebo assomiglia a quello adulto, grazie all'influenza degli ormoni prodotti dalla madre e trasmessi al feto, quindi si assiste a una progressiva riduzione della produzione sebacea fino agli 8-10 anni. Dai 10 ai 15 anni la secrezione sebacea aumenta ancora fino ad assestarsi su va l o ri che poi ri t roviamo negli adulti. La produzione di sebo rimane poi sostanzialmente invariata fino all'età di 80 anni, quando poi si riduce. Funzione e composizione del sebo. Il sebo è una miscela di diversi grassi e viene prodotto all'interno della ghiandola sebacea, che dopo una breve esistenza muore, liberando il suo contenuto nel condotto ghiandolare. Esso svolge una funzione essenziale entrando nella composizione del film idrolipidico, controllando la perdita di acqua dall'ep i d e rmide (TEWL, Trans Epidermal Water Loss) e proteggendo la pelle da funghi e batteri, oltre ad essere responsabile dell'odore della pelle. I grassi che si ri s c o n t rano sulla pelle sono fo rmati da gliceridi, acidi grassi liberi, e s t e ri di cere, squalene e colesterolo. La composizione del sebo umano è inoltre infl u e nz ata dalla part i c o l a re fl o ra bat t e rica che colonizza la pelle (es. P ropionibacterium acnes). Nonostante gli stimoli ormonali siano alla base dell'iperseborrea, nella grande maggi o ranza dei casi non si riscontrano alterazioni endocri n ol ogi che; in questi casi non si riscontra un eccesso di produzione di orm o n i , ma un eccesso di sensibilità delle ghiandole sebacee a livello delle aree cutanee più colpite dall'ipersecrezione. Effetti dell'ipers eborrea. Oltre al fastidio estetico di avere una pelle sempre oleosa e lucida, l'iperseborrea è spesso accompagnata da fenomeni irri t ativi, arrossamenti, prurito e TRATTAMENTI PER COMBATTERE LA CADUTA DEI CAPELLI Sia per i trattamenti farmacologici che per quelli cosmetici è bene ricordare al consumatore che l'efficacia è condizionata da fattori soggettivi, quali il sesso, l'età e lo stadio evolutivo del disturbo. 1) Trattamenti farmacologici - Agiscono su tre livelli: a. Mantenere vivo il bulbo pilifero; b. Favorire la crescita del nuovo capello dopo la caduta di quello "vecchio"; c. Nei casi d'alopecia lieve, favorire la ricrescita dei capelli nei bulbi non ancora completamente atrofizzati. Alcuni principi attivi farmacologici sono ritenuti efficaci in base a studi clinici, la cui prescrizione spetta esclusivamente al medico: Minoxidil - Originariamente sviluppato per curare l'ipertensione, ha rivelato come effetto collaterale un incremento della peluria sul corpo dei pazienti. Viene utilizzato in una concentrazione del 2 o 5%, con applicazioni locali sul cuoio capelluto e si è dimostrato valido nella ricrescita dei capelli, ma risulta efficace soltanto se il follicolo pilifero è ancora attivo. È necessario controllare con attenzione l'utilizzo in pazienti ipertesi ed evitare il contatto con gli occhi, le mucose e la cute lesa, infetta o infiammata. Tra gli effetti indesiderati dermatite irritativa, dermatite allergica da contatto. Finasteride - Appartiene al gruppo di farmaci definiti inibitori enzimatici, usata nella calvizie maschile per stimolare la crescita di capelli. Dopo 3-6 mesi di terapia può dare risultati, che però regrediscono dopo 612 mesi dalla sospensione del trattamento. Gli effetti indesiderati, rari e associati in genere all'assunzione di 5 mg/die, sono dolori addominali, diminuzione della libido, diarrea, vertigini, cefalea, impotenza. Le donne in gravidanza o che potrebbero divenire gravide non dovrebbero assumere la finasteride, né manipolarne le compresse, dal momento che il farmaco può causare malformazioni genitali al feto di sesso maschile. Visto che la finasteride è escreta nel liquido seminale, si raccomanda l’uso del profilattico se la partner è gravida o in età fertile. 2) Trattamenti cosmetici - Hanno azione coadiuvante, blanda e priva di effetti farmacologici, di conseguenza non hanno generalmente controindicazioni. Tra questi troviamo lozioni capillari che contengono sostanze con attività rubefacente (quali nicotinati, capsico e sostanze che consentono vasodilatazione transitoria del plesso vascolare del cuoio capelluto), vitamine e aminoacidi. Alimentazione - L'alimentazione mirata non influenza in alcun modo il percorso di ricrescita del capello, ma può aiutare a rimuovere le condizioni che la ostacolano: zinco, ortica ed Aloe vera sono segnalati come sostanze utili a questo scopo. 9 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA formazione di comedoni ed il trattamento si impone non solo per motivi cosmetici. Spesso chi soffre di oleosità cutanea tenta istintivamente di allontanare meccanicamente l'eccesso di sebo con lavaggi frequenti, a volte con l'utilizzo di prodotti aggressivi, non risolvendo il problema di base e aggravandolo inducendo fenomeni irritativi. La pelle seb o rroica è infatti maggi o rmente soggetta a fenomeni infi a m m at o ri a causa di una serie di fat t o ri, tra i quali: ➣ l'effetto irritante degli acidi grassi liberi prodotti dall'idrolisi dei trigliceridi del sebo sulle pareti della ghiandola sebacea ➣ la sintesi da parte dei corinebatteri di enzimi come le amilasi, le ialuronidasi e le proteasi che favoriscono l'infiammazione perifollicolare ➣ l'attività immunogena indotta dal Propionibacterium acnes, che induce reazioni immunitarie fl ogistiche. Trattamenti cosmetici della pelle grassa I trattamenti cosmetici utilizzati nella moderna derm o c osmesi per il trattamento dell'ipers eborrea devono perm e t t ere di eliminare l'eccesso di sebo senza avere un'azione aggressiva o troppo astringente e devono contenere elementi che regolarizzino la sintesi lipidica e la diffe renziazione cellulare, permettendo inoltre di calmare il pru rito. Questi trattamenti vengono generalmente suddivisi in: Opacizzanti (o adsorbenti) - In questa cat egoria ritroviamo polve ri di vario tipo: amidi, caolino, talco, s i l i c ato di magnesio, silicato di alluminio, ossido di zinco, ossido di magnesio, biossido di titanio, bentonite. Sono i prodotti più indicati dal punto di vista cosmetico ed esplicano la loro azione assorbendo l'untuosità in eccesso e opacizzando la superficie della pelle. Abbinano quindi ad un aspetto funzionale uno più prettamente cosmetico e in ge n e re rientrano nella composizione delle creme idratanti non grasse (olio in acqua), da applicare al mattino dopo la detersione, per prevenire la secchezza della pelle prodotta dai farmaci topici per l'acne. Sebo-regolatori - Raggruppano quelle sostanze che dovrebbero ridurre l'ipers eborrea. I meccanismi d'azione non sono ancora del tutto noti e la loro efficacia non è sempre comprovata. Tra queste sostanze troviamo: aminoacidi solfo rati, acido salicilico, acido lattico, acido pantotenico, sodioacetato, sali di glicirrizina, catrami, cisteina, acido tannico e lo zo l fo e suoi derivati, il più utilizzato in virtù dell'attività antipruriginosa, cheratolitica e cheratoplastica, da impiegare con cautela per i suoi effetti irritativi. I catrami sono stati utilizzati per molto tempo in numerose condizioni dermatologiche come la psoriasi, gli eczemi, la dermatite atopica e possiedono attività astringente, seboregolatrice, anti-pruriginosa e antisettica, e riducono la pro l ife razione cellulare. Tra questi ultimi ri e n t rano i polifenoli, acidi ed alcooli ad alto peso molecolare, esteri, chetoni, cere ed idrocarburi. Astri n genti (o tonici) - Sono preparati in soluzione generalmente alcolica che rimuovono meccanicamente l'eccesso di sebo dalla pelle. La rapida evap o razione, data dall'elevat a componente alcolica (40-50%), permette di dissolvere parte del sebo cutaneo, che viene poi asportato mediante una pulizia meccanica. Purt roppo i tonici hanno un effetto temporaneo e possono causare fenomeni irritativi. Esistono inoltre in commercio numerosi prodotti molto aggressivi, detti sgrassanti, che hanno un'elevata azione irritativa e per questo poco tollerati. Altri tipi di pelle PELLE SENSIBILE Viene indicata come una pelle con una maggi o re predisposizione a re agi re agli irritanti che in altre condizioni non produrrebbero reazione. In pratica si tratta quindi di una pelle più re attiva rispetto alla norma. Il film idrolipidico ed il pH sono solo parzialmente sviluppati e non proteggono adeguatamente la pelle. La pelle sensibile appare fine, delicata e si desquama facilmente. Dopo l'applicazione di alcune sostanze o dopo l'esposizione a fattori ambientali i sintomi sono l'insorgenza di bruciore e pru rito. La pelle sensibile generalmente è congenita ma può anche dipendere da cause estern e, come lavaggi e trattamenti non compatibili. La pelle sensibile si suddivide in tre cat egorie: • Pelle sensibile degli adulti: pelle sottile e facilmente irritabile, con tendenza ad arrossamenti e prurito; • Pelle sensibile del bambino: dovuta al minor spessore dello strato corneo, alla minor compattezza dei corn e o c iti ed al ridotto sviluppo del film idrolipidico, dovuto a ridotta produzione sebacea che avviene solo in pubertà; • Pelle sensibile dei soggetti dermopatici: interessa soggetti affetti da dermatite da contatto e la dermatite atopica, nei quali la pelle si arrossa facilmente, tende a desquamarsi e risponde in modo eccessivo agli stimoli esterni. Trattamento della pelle sensibile. Un adeguato trattamento della pelle sensibile deve prevedere l'impiego di dermocosmetici in grado di: • ripristinare l'equilibrio idrolipidico alterato • proteggere la pelle facilmente irritabile e di ripristinare il pH fi s i o l ogico • mantenere la pelle liscia con l'uso di sostanze lipofile • favorire l'idratazione cutanea grazie alle sostanze idrofile • contenere ingredienti in grado di ricostituire la capacità tampone della pelle ed il suo pH fisiologico. Importante è anche la detersione della pelle che deve avvenire con un detergente delicato, per evitare il rigonfiamento dello strato corneo con conseguente senso di stiramento della pelle, di secchezza e di desquamazione fino all'arrossamento e alla predisposizione ad allergie o infezioni micotiche. Un detergente delicato deve inoltre contenere tensioattivi selezionati, avere un pH debolmente acido o simile al pH fisiologico e contenere sostanze emollienti che contrastino l'azione sgrassante dei tensioattivi. 10 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA I prodotti per pelli sensibili devono sempre garantire un'azione particolarmente delicata, rivolta a potenziare le difese compromesse e a contrastare l'eccessiva perdita di idratazione. Sono assolutamente da evitare le sostanze iperemizzanti ch e, determinando vasodilatazione, avrebb e ro un effetto negativo sulla pelle sensibile. PELLE SENESCENTE Dopo i cinquant'anni di età la pelle subisce modificazioni in relazione a fattori intrinseci ed estrinseci. I fattori intrinseci sono responsabili dell'invecchiamento geneticamente programmato dell'organismo e si rendono manifesti dal punto di vista estetico poiché la pelle diventa pallida, sottile, ipoelastica e per la presenza di rughe sottili. I fattori estrinseci invece sono determinati dall'impatto che l'ambiente esterno at t raverso i raggi solari , il caldo ed il freddo esercita sulla pelle. Sono inoltre dovuti allo stile di vita condotto ovvero a fattori come la dieta, il tabagismo, l'assunzione di alcool e farmaci e lo stress. L'azione dei fattori ambientali sommata a quella dei fattori intrinseci è alla base del fotoinvecchiamento cutaneo caratterizzato da pelle ipoelastica, macchie senili, rughe profonde, cheratosi seborroiche ed attiniche fino alla comparsa di carcinomi epiteliali, che insorgono prevalentemente nelle zone maggi o rmente fotoesposte ed in particolare sul viso che è il bers aglio più vulnerabile di queste alterazioni. Accanto a questi fattori con l'invecchiamento si assiste ad una modificazione dell'assetto ormonale e la pelle, che è un organo ormono-dipendente per la presenza di recettori estroprogestinici ed androgenici, rende manifeste tali modificazioni. Gli ormoni sessuali infatti modulano il trofismo epiteliale e mucoso, regolano l'attività dei fibroblasti e la produzione di collagene, elastina e mucopolisaccaridi; aumentano il flusso sanguigno ed il trofismo dei nervi peri fe rici ed influiscono sulla produzione qualitat iva e quantitativa delle ghiandole sebacee e sudoripare. Ne deriva che le manifestazioni cliniche della pelle da carenza ormonale sono caratteri z z ate da pelle secca, pallida, opaca e dalla comparsa di acne, alopecia androgenica e rughe. Queste modificazioni si presentano su tutto l'ambito cutaneo e la sede più visibile è a livello del viso-collo. Invecchiamento della pelle L'invecchiamento della pelle, che è il più visibile target dell'invecchiamento della persona, consiste nell'evoluzione della stru t t u ra dei tessuti e nei mutamenti che avve n gono fin dal periodo embrionale sino a tarda età e si tratta semplicemente dell'inevitabile trasformazione fisiologica alla quale vanno incontro tutti gli organismi viventi. In generale si può affermare che il processo d'invecchiamento cutaneo è caratterizzato dalla minor capacità dei tessuti a rigenerarsi, così ad esempio, la cicatrizzazione di una ferita cutanea diventa sempre più lenta con l'avanzare dell'età. L'invecchiamento cutaneo è causato sia dalla condizione fisica generale, come l'invecchiamento dei vari organi interni, sia dall'azione di vari agenti esterni come le radiazioni solari e le condizioni ambientali. L'inve c chiamento della pelle determina modificazioni sia nei dive rsi tessuti ch e compongono la pelle sia ai suoi annessi. Oltre a fattori genetici, esercitano una notevole influenza sull'invecchiamento della pelle umana anche i fattori ambientali che determ inano cambiamenti sia nell'epidermide che nel derma. Invecchiamento dell'epidermide. L'invecchiamento dell'epidermide è un fenomeno irreversibile che deve essere posto in stretta relazione con l'invecchiamento del derma. Le cellule epidermiche dello strato basale giungono alla superficie della pelle at t raverso una nat u rale progressione, p a ssando da uno stadio mat u ro e funzionale ad uno stadio di cellule cheratinizzate prive di vita. Con l'ava n z a redell'età a questa successione fisiologica si aggi u n ge il processo di invecchiamento e l'ep i d e rmide va incontro a un generale assottigliamento e ad una perdita dell'elasticità dovuta alla diminuzione della capacità di pro l ife razione delle cellule. L'aspetto cart i l agineo dello strat o corneo, che appare povero di umidità e rinsecchito è certamente l'aspetto più evidente della senescenza. Questo avviene perché le lamelle ch e ratiniche (che nella pelle gi ovane sono rimpiazzate con velocità e rego l a rità da materiale p roteico fresco) nella pelle senescente tendono a fo rm a re uno strato compatto che dà alla pelle un aspetto caratteristico. Tutto ciò sta a testimoniare il rallentamento che av v i ene nella ri p roduzione cellulare, la conseguente minor stratificazione delle cellule malpighiane e lo squilibrio che avviene nei normali processi di evap o razione dell'acqua. L'idratazione dello strato corneo diventa scarso e cambia anche la quantità di aminoacidi, di acido piroglutammico, di lattato di sodio, di urea, di sali e di altri elementi che contribuiscono alla nat u rale idratazione dell'epidermide. Invecchiamento del derma. Il derma subisce cambiamenti che riguardano sia il numero delle cellule che il loro contenuto di tessuto elastico. Nel derma invecchiato diminuisce il grado di turnover cellulare, le fibre vecchie vengono ri mpiazzate lentamente, il tessuto diventa più consistente e avvengono delle reazioni di natura ossidativa che determinano sensibili mutamenti del collagene e delle fibre elastich e. Quanto più avanza l'età, tanto più aumenta la parte fibrosa del derma rispetto alla porzione elastica. Si verifica un rallentamento dell'at t ività circolatoria che determina un prol u n gamento del tempo di permanenza in loco di tossine e una scarsa nu t rizione dei tessuti. Le fibre elastiche e di collagene si allentano e avvengono modificazioni nei mucopolisaccaridi che compongono la sostanza fondamentale cementante, probabilmente a causa di una sensibile variazione delle attività enzimatich e. Si ha una diminuzione di acido ialuronico, che ha la capacità di fissare notevoli quantità di acqua riuscendo a mantenere gi ovane la pelle. Visivamente la conseguenza di questi processi regressivi sono le rughe, l'avvizzimento cutaneo, l'afflosciamento della pelle, la perdita di elasticità, la formazione di strie, smagliature e doppio mento. Questo invecchiamento della pelle inizia in ge n e re intorno ai 30 anni e aumenta lentamente con il passare del tempo, fino ad arrivare a tutti i cambiamenti tipici del viso senescente, carat t e rizzato da rughe, ri l a s s amento muscolare, riassorbimento del tessuto grasso sotto- 11 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA cutaneo e svuotamento delle guance. Invecchiamento degli annessi cutanei. Le ghiandole sebacee e sudoripare subiscono modificazioni secretorie ricollegabili a fattori ormonali, neurovegetativi e psichici che si associano alla senescenza. Le ghiandole sudoripare endocrine subiscono una regressione lenta anche a livello nu m e ri c o . Scompensi avvengono anche a carico dell'attività pilifera sia per quello che riguarda l'attività melanogenetica, sia nei confronti dell'attività pilo-genetica che cessa dando vita alla calvizie. Cessa l'attività ormonale e questo comporta la formazione di una peluria caratteristica. I vasi sanguigni diventano più fragi l i , aumenta la loro permeabilità, diminuisce la funzionalità con comparsa di eritrosi e di couperose. Trattamento cosmetico della pelle senescente I prodotti formulati per questo tipo di pelle devono affrontare globalmente il pro blema dell'inve c chiamento cutaneo e devono garantire un'azione preventiva sulle modificazioni plastiche e strutturali della pelle, permettendo un efficiente apporto di sostanze emollienti ed idratanti, poiché la disidratazione e la denutrizione cellulare sono conseguenze inevitabili dovute al rallentamento dell'attività del tessuto cutaneo e sono caratterizzate da una diminuzione dello spessore dei vari strati della pelle e dalla progre s s iva perdita delle loro proprietà. I cosmetici utilizzati in questo tipo di pelle devono inoltre garantire una valida difesa contro l'azione dei raggi UV. I moderni cosmetici anti-invecchiamento svolgono un ruolo di primaria importanza nel proteggere la pelle dai fat t o ri aggressivi esterni, nell'apportare sostanze nutrienti e idratanti o nell'asport a re gli strati più superficiali di cellule morte, che lasciano la pelle ispessita e giallognola. Le formulazioni delle moderne creme anti-invecchiamento sono sempre più indirizzate a bilanciare la quantità di acqua e lipidi superficiali, modificando il loro bilanciamento a seconda dello stato della pelle, oppure sono volte a decongestionare e calmare eventuali irritazioni o stati infiammatori causati dai fattori ambientali tra cui l'esposizione al sole e al freddo. Infatti i cosmetici anti-invecchiamento di ultima generazione superano di gran lunga la semplice funzione idratante per svolgere funzioni più complesse ed attive sulla pelle. Vengono utilizzati a tal proposito i "cosmeceutici", ch e sembrano essere più funzionali e più attivi, ma che devono essere usati con attenzione e conosciuti nel dettaglio dai professionisti, che ne consigliano l'uso. Le creme anti-invecchiamento. Gli eccipienti più impiegati nelle creme anti-invecchiamneto sono gli olii minerali o di origine vegetale, le vaseline, le cere come la paraffina e gli olii siliconici, sostanze che emulsionano in acqua a formare piccole goccioline di grasso ed acqua, nelle quali possono essere disperse sostanze farmacologicamente at t ive. Nella scelta della crema è bene tenere conto non solo dell'attività anti-invecchiamneto che dovrà svolgere il prodotto, ma anche del tipo di pelle sul quale verrà applicato: pelle grassa, normale, secca o già senescente. Gli eccipienti infatti possono contribuire ad idratare una pelle secca, ma anche peggiorare lo stato di una pelle grassa, se scelti in modo errato. Sono più indicati per la pelle secca le emulsioni A/O (acqua in olio) perché più consistenti, contenenti trigliceridi saturi, colesterolo, glicerina, ciclosilossani, olii vegetali o glicole propilenico. Per la pelle grassa la scelta deve essere ancora più attenta: sono da evitare alcuni eccipienti che favoriscono la formazione di brufoli e comedoni se usati su una pelle già grassa. Gli eccipienti da evitare sono il glicole propilenico, la va s elina, lo squalano, gli idrocarburi, gli olii idrogenati ed alcuni corpi profumati, come l'eugenolo. Sono invece da pre ferire le emulsioni O/A (olio in acqua) perché più leggere, formulate con lipidi a carattere idrofilo, come il colesterolo, gli alcoli grassi ed i monogliceridi, esteri fluidi. Sostanze funzionali attive anti-invecchiamento. Le azioni cosmetiche delle creme anti-invecchiamento si possono suddividere in alcuni gruppi fondamentali. L'attività di protezione nei confronti dei raggi solari nocivi è raggiunta mediante l'impiego di filtri solari nelle creme anti-invecchiamento da giorno, da applicare prima di uscire di casa. Le creme anti-invecchiamento realizzano inoltre un'azione idratante profonda, tramite nu m e rose sostanze fra cui gli sfingolipidi, il Fattore Idratante Naturale ricostruito in laboratorio, aminoacidi e idrolizzati di collageno, acido lattico, urea, allantoina, mucillagini ed oli vegetali, vitamine E ed A, acidi linoleici, acidi grassi essenziali (EFA, Essential Fatty Acids). L'azione protettiva nei confronti dei radicali liberi è invece svolta da molteplici antiossidanti come i flavonoidi, le Vitamine E e C, l'acido lipoico, enzimi e fi t o estratti. L'attività cheratoattiva, esfoliante superficiale e stimolante verso il rinnovamento cellulare è data da: alfa-idrossi-acidi, retinolo, acido salicilico, enzimi ed estratti vegetali. Infine l'at t ività preventiva anti-macchia e legge rmente sbiancante delle macchie scure già presenti sul viso, è effettuata con diverse miscele, che spesso contengono acido ascorbico, acido cogico e acido fitico, talvolta miscelati a derivati della liquirizia. I veicoli: liposomi, fitosomi e oleosomi Per assicura re la penetrazione dei principi attivi anti-inve cchiamento negli strati più profondi dell'epidermide, vengono impiegati diversi tipi di "carrier". I liposomi sono micromiscele di acqua e fosfolipidi che formano piccolissime vescicole di grasso e acqua, incapsulando all'interno le sostanze farmacologicamente attive da veicolare. Il componente principale per la formazione della parete dei liposomi è la fosfatidilcolina, ma vengono anche utilizzati fosfolipidi purificati, lecitina di soia e colesterolo. I vantaggi offerti dalle preparazioni cosmetiche contenenti liposomi sono riassumibili in quattro punti: i costituenti di base dei liposomi, sia di origine naturale (fosfolipidi o sfingolipidi) che sintetica (tensioattivi non ionici), risultano generalmente completamente biocompatibili, senza dare indesiderati effetti tossici o allergici; i liposomi sono in grado di incorporare e veicolare sostanze sia idrofile che lipofile, caratteristica importante in quanto si evita l'utilizzo di solventi organici o tensioattivi; le sostanze veicolate risultano protette dall'azione di enzimi (proteasi, nucleasi) o di ambienti denaturanti (pH), consentendo l'utilizzo di sostanze molto labili come acidi nucleici, peptidi e protei- 12 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA ne; i liposomi sono in grado di ridurre la tossicità di agenti tossici o irritanti. Simili ai liposomi ci sono poi i fitosomi, che sono complessi liposomiali particolari, costituiti da lecitina di soia legata a sostanze vegetali, che danno luogo ad una struttura biologicamente funzionale in grado di cedere più facilmente le sostanze vegetali attive. Ultima novità in ambito cosmetico sono gli oleosomi, emulsioni lamellari al cui interno sono contenuti più alti livelli di sostanze lipidiche come le ceramidi, il colesterolo e gli acidi grassi. Aspetti formulativi dei cosmetici: criteri di base nella scelta di un emolliente lana, esteri del sorbitano, monogliceridi e alcoli grassi oppure emulsionanti O/A come solfati di alcoli grassi, polisorbati, m a c rogol o esteri di acidi grassi con magrogo l . Le loro basi sono quelle degli unguenti idro fobi. Questi unguenti hanno minor capacità occlusiva rispetto a quelli idrofobici. • unguenti idro fili: sono preparazioni che hanno basi miscibili con l'acqua, come miscele di polietilenglicoli ad elevato e basso peso molecolare (macrogols). Sono facilmente spalmabili e re m ovibili, ma hanno minor capacità occlusiva. Cosmetovigilanza I prodotti emollienti includono unguenti, creme, lozioni, olii da bagno e saponi. In questo paragra fo verranno brevemente trattati gli aspetti fo rmulativi delle preparazioni maggiormente utilizzate. Creme Le creme sono preparazioni multifase costituite da una fase lipofila e da una fase acquosa e sono costituite generalmente da emulsioni O/A poco gra s s e. Si distinguono: • creme idrofobiche: hanno come fase continua la fase lipofila e sono le più grasse. Contengono emulsionanti acqua in olio (A/O) come alcoli della lana, esteri del sorbitano e monogliceridi e sono le creme da notte, cold cream. • creme idrofile: sono più acquose poiché hanno come fase continua la fase idrofila. Contengono emulsionanti olio in acqua (O/A), come saponi di sodio e trietanolammina solfati di alcoli grassi, polisorbati e acidi grassi poliossidrilati, e sono le così dette, vanishing creams o creme da giorno. Lozioni emollienti Sono preparazioni molto simili alle creme e generalmente sono emulsioni olio in acqua (O/A) molto diluite oppure formulate con emollienti più spalmabili come ad esempio il dioctilcicloesano, l'isopropilstearato o l'isopropilmiristato. Unguenti Gli unguenti sono formulazioni costituite da una base gra ssa a basso contenuto di acqua in cui possono essere disperse sostanze solide o liquide e che per le sue pro p rietà occlusive, esplicano un vantaggioso effetto emolliente. Si distinguono: • unguenti idrofobi (lipofili): possono assorbire solo piccole quantità di acqua. Tipiche sostanze usate per la loro preparazione sono paraffine solide, semisolide e liquide, olii vegetali, grassi animali, gliceridi sintetici, cere e polialchilossilani liquidi. • unguenti che emulsionano acqua: possono assorbire maggiori quantità di acqua e formare perciò emulsioni acqua in olio (A/O) oppure emulsioni olio in acqua (O/A) secondo la nat u ra dell'emulsionante: a questo scopo si possono usare agenti tensioat t ivi A/O come alcoli della Le materie prime attualmente utilizzate per la formulazione dei prodotti cosmetici in commercio sono oltre 13.000 ed il loro uso va dalla pulizia del corpo, alla cosmesi decorativa, alla protezione solare, alle cure termali. L'incidenza degli effetti indesiderati non sembra molto alta in relazione all'elevato numero di prodotti commercializzati ed alla loro diffusione, nonostante sia molto pro b abile che essa sia sottostimata poiché non esiste al momento attuale un adeg u ato sistema di raccolta delle segnalazioni di effetti avversi da cosmetici. Ne consegue che i dati sugli effetti indesiderati sono frammentari e spesso non utilizzabili per stime globali sul territorio nazionale. Le possibili situazioni a rischio nell'uso dei cosmetici possono riguardare la presenza invo l o n t a ria di sostanze tossiche (introdotte all'atto della fo rmulazione, o derivate in seguito a reazioni tra gli ingredienti o in seguito all'esposizione del prodotto alla luce), l'associazione contemporanea di altri prodotti in grado di interagire col cosmetico, l'abuso e l'uso improprio del cosmetico, e possono anche deriva re da fat t o ri costituzionali e genetici predisponenti, come ad esempio i n t o l l e ra n ze o sensibilizzazioni allergi ch e. Inoltre nu ovi possibili rischi vengono costantemente alla luce sulla base degli studi tossicologici ed epidemiologici effettuati su uno o più componenti (o conservanti) presenti nei prodotti cosmetici. La comunicazione di tali rischi tuttavia è spesso carente e tardiva. Per tale ragione, è stata creata la sezione della cosmetov i gilanza consultabile nel sito della Farmacovigilanza italiana (www.farmacovigilanza.org) , volta ad informare operatori del settore ed utilizzatori dei prodotti cosmetici, sulle notizie provenienti dalle agenzie i n t e rnazionali e dalla letterat u ra circa i possibili segnali d'allarme correlati all'uso dei cosmetici. Importante a tale p roposito è l'iniziat iva sorta in Fra n c i a , dove da circa 2 anni l'Agenzia Francese di Sicurezza Sanitaria dei Prodotti per la Salute (AFSSPS) ha cre ato un sistema di " c o s m e t ov i gilanza" volto alla trattazione delle problematiche riguardanti la salute pubblica in seguito alla p resenza di componenti potenzialmente nocivi nei cosmetici ed alla gestione degli effetti indesiderati causati dagli stessi. L'AFSSPS ha avviato un sistema di raccolta di effetti indesiderati, come la scheda di segnalazione degli effetti indesiderati e la scheda di domanda d'informazioni che l'industria pro d u t t rice del cosmetico, i m p u t at o 13 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA nell'evento avve rs o , deve completare. Nell'ambito delle probl e m at i che ge n e rali di salute pubblica nella sezione della Cosmetovigilanza, sono stati indiv i d u ati pare c ch i temi tra i quali molto discussi sono le dermatiti da contatto indotte da eccipienti va ri e probl e m at i che più generali ri g u a rdanti eteri glicolici, d e rivati animali, fl u o ro , alluminio, canfora, ftalati e molti altri composti. Nel corso dell'anno 2005 sono state riport ate 122 segnalazioni di eventi avversi potenzialmente provocati dall'uso di prodotti cosmetici, e circa il 35% degli effetti indesiderati segnalati sono stati considerati gravi. La cat ego ria di cosmetici maggiormente responsabile dell'insorgenza di questi effetti indesiderati è rappresentata dai prodotti per i tat u aggi temporanei all'henné (colorante ottenuto da foglie e rami essiccati della pianta Lawsonia inermis). Questi ultimi si p resentano sotto forma di preparazioni a base di henné a cui è addizionata la parafenilendiamina (PPD), una sostanza che fo rnisce una colorazione nera al tatuaggio, aumentando il tempo di fissazione del tatuaggio alla pelle. Altri eventi seg n a l ati sono stati ri fe riti a prodotti per l'igiene personale, c reme per la cura del viso e del corpo e tinture per capelli. Conclusioni La diffusione dei prodotti cosmetici nelle farmacie e la grande richiesta di questi prodotti da parte di una clientela sempre più attenta alla cura dell'aspetto estetico impone al farmacista un'adeguata conoscenza degli aspetti funzionali dei diversi cosmetici, nonché dell'anatomia della pelle e delle condizioni fisiologiche alla base dei principali tipi di pelle trattabili con un prodotto cosmetico. Il cliente della farmacia attribuisce infatti una grande importanza alla preparazione scientifica del professionista al quale chiede consiglio nella scelta di un prodotto cosmetico. La conoscenza dei principali prodotti cosmetici e dell'attività dei principi funzionali in essi contenuti consente al farmacista di fornire un consiglio consapevole e mirato al cliente. Siti Intern e t www.farmacovigilanza.org: Sito curato dalla sezione di Farm a c o l ogia clinica della Società Italiana di Farmacologia (SIF). È segnalato in questa ru b ri c a perché nella sezione della cosmetov i gilanza ri p o rta i comu n i c ati delle A genzie rego l at o rie internazionali e dell'AFSSAPS re l ativi alla sicurezza dei prodotti cosmetici. www.lapelle.it: Sito della rivista bimestrale 'La Pelle' dedicato alla dermocosmesi ed alle principali affezioni e problemat i che di interesse cutaneo. Offre la possibilità di consultare articoli online. Nell'area del sito re l at iva ai cosmetici ve n gono aff ro n t ati argomenti re l ativi all'ap p roccio cosmetico più adatto alle diverse condizioni che possono ri ch i e d e re un intervento cosmetico. www.nlm.nih.gov/medlineplus/skinconditions.html: Sezione in lingua inglese di MedlinePlus sui più comuni disturbi della pelle. MedlinePlus è un portale info rm at ivo per il pubbl i c o , ri c chissimo di contenuti e sviluppato dalla U. S. National Libra ry of Medicine e dai National Institutes of Health (NIH). Contiene news, sezione diagnosi/sintomi, t rattamento e approfondimenti su singoli disturbi. Bibliografia • Aichholz R, lorbeer E. Investigation of combwax of honeybees with high-temperature gas chromatography and high-temperature gas chromatography-chemical ionization mass spectrometry. I. High-tempre ature gas ch romatography. J Chromatogr. A 1999;855(2):601-15. • Baran R, Maibach H.I, 1995. Cosmetic Dermatology. Martin Dunitz Ed, pp. 584. • Caputo R, Monti M, 1995. Manuale di Dermocosmetologia medica. Raffaello Cortina Ed, pp.1016. • Carbajal D, Molina V, Valdes S, Arruzabala M.L, Mas R, Magraner J. Anti-inflammatory activity of D-002: an active product isolated from beeswax. Prostaglandins Leukot. Essent. Fatty Acids 1998;59:235-8. • deNavarre M.G, 1993. The Chemistry and Manufacture of Cosmetics. Allured Publish. Co, pp. 1378. • Dizionario Medico Dorland, 1985. Garzanti Ed, pp. 1728. • Fauci et al. 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The Pharmaceutical Journal 2004;273:351-353 14 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA Questionario di valutazione apprendimento Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda. ❏ d) al derma si deve soprattutto la termoregolazione 7) Indicare quale delle seguenti affermazioni sulla pelle secca è falsa: a) si presenta generalmente ruvida, arrossata, screpolata, meno resistente agli agenti esterni b) la secchezza della pelle può variare da un minimo grado di desquamazione fino a un'intensa xerosi c) la caratteristica morfologica della secchezza cutanea è la "squama", un insieme di cellule corneificate impaccate alla superficie della pelle d) la pelle disidratata è comunque impermeabile e resistente alla penetrazione di materiale esterno e non comporta la possibile insorgenza di forme flogistiche ❏ 1) ❏ ❏ ❏ ❏ 2) ❏ ❏ ❏ ❏ Quale delle seguenti è la definizione corretta per i cosmetici? a) sono sostanze e preparazioni diverse dai medicinali destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo allo scopo di profumarle, modificarne l'aspetto, correggere gli odori corporei e gli inestetismi e mantenerle in buono stato b) sono sostanze e preparazioni contenenti sostanze farmacologicamente attive c) sono sostanze e preparazioni diverse dai medicinali, ma contenenti principi farmacologicamente attivi d) sono sostanze e preparazioni con un'azione farmaco simile nonostante non contengano sostanze farmacologicamente attive In quale caso gli allergeni devono essere indicati in etichetta? a) in nessuna caso b) quando entrano nella composizione del cosmetico a concentrazioni superiori ad una prestabilita c) a qualunque concentrazione in modo da rendere più facile la scelta del cosmetico tra coloro che possono essere allergici ad uno o più allergeni contenuti d) quando la ditta produttrice lo ritenga necessario ❏ ❏ ❏ 8) ❏ ❏ ❏ ❏ 3) ❏ ❏ ❏ ❏ 4) ❏ ❏ ❏ ❏ 5) ❏ ❏ ❏ ❏ 6) ❏ ❏ ❏ La data di scadenza: a) è obbligatoria per i cosmetici che hanno una durata inferiore ai 30 mesi b) è facoltativa per i cosmetici che hanno una durata inferiore ai 30 mesi c) è obbligatoria per i prodotti monodose d) non può mai essere sostituta dalla dicitura: “Da consumarsi preferibilmente entro...” 9) Quale affermazione sull'epidermide è corretta? a) è lo strato più interno della pelle ed è un tessuto epiteliale pavimentoso stratificato corneificato b) è costituita fondamentalmente da quattro tipi di cellule c) è costituita da cinque strati ben definiti, dei quali il più interno è lo strato basale o germinativo d) è ricoperta da un film idrolipidico costituito da un'emulsione O/A Indicare quale delle seguenti affermazioni sull'epidermide è falsa: a) lo strato basale è anche chiamato germinativo perché è in esso che proliferano gli elementi cellulari cilindrici b) nello strato spinoso o di Malpighi le cellule si presentano con filamenti superficiali dette spine c) lo strato granuloso costituisce il confine tra le parti cheratinizzate, più superficiali ed amorfe, e le cellule vitali delle zone più profonde d) lo strato corneo è impermeabile all'acqua e ai gas, ma non offre una buona resistenza ad alcali e acidi Indicare quale delle seguenti affermazioni sul derma è falsa: a) è un tessuto connettivo con uno spessore di 0,3-4 mm che conferisce resistenza ed elasticità alla pelle b) la parte superiore del derma, lo strato papillare, protrude verso l'epidermide formando papille e picchi c) lo strato superiore del derma è lo strato reticolare, che è più denso e più ricco di cellule adipose rispetto allo strato papillare e forma il cosiddetto "pannicolo adiposo" ❏ ❏ ❏ ❏ Indicare quale delle seguenti affermazioni sulle cause della pelle secca è vera: a) la pelle secca è dovuta ad alterazioni del normale equilibrio idro-lipidico, in seguito alla disidratazione dello strato basale b) la scarsa produzione di sebo dovuta all'accelerazione del turnover cellulare epidermico, causato da stimoli irritativi cronici, l'ispessimento dello strato corneo o l'esposizione prolungata a sostanze modestamente irritanti o allergizzanti può essere tra le cause della pelle secca c) un danno di barriera, in cui si assiste alla perdita dei lipidi intercellulari sembra essere un fattore scarsamente rilevante d) i fattori ambientali, come l'esposizione a sole, vento, caldo/freddo non sono in grado di alterare la barriera cutanea, causando la pelle secca Indicare quale dei seguenti composti NON è indicato nel trattamento idratante della pelle secca: a) l'urea b) gli alfa-idrossi-acidi ad elevate concentrazioni c) la cera d'api d) l'NMF (Natural Moisturing Factor) 10) Indicare quale delle seguenti affermazioni sulla pelle grassa è falsa: ❏ a) la pelle grassa si presenta con un caratteristico aspetto lucido ed è untuosa al tatto ❏ b) i grassi che si riscontrano sulla pelle sono formati da gliceridi, acidi grassi liberi, esteri di cere, squalene e colesterolo ❏ c) il sebo svolge una funzione essenziale entrando nella composizione del film idrolipidico ❏ d) gli estrogeni sono responsabili dello sviluppo e del mantenimento della secrezione sebacea sia nel maschio sia nella femmina, mentre gli androgeni hanno un potente effetto soppressivo sulla produzione sebacea, riducendo anche il volume delle ghiandole 11) Indicare quale tra i seguenti fattori responsabili dei fenomeni infiammatori della pelle seborroica è falso: ❏ a) l'effetto irritante degli acidi grassi liberi prodotti dall'idrolisi dei trigliceridi del sebo sulle pareti della ghiandola sebacea ❏ b) la sintesi da parte dei corinebatteri di enzimi come le amilasi, le ialuronidasi e le proteasi che favoriscono l'infiammazione perifollicolare ❏ c) l'attività del Propionibacterium acnes, che induce reazioni immunitarie flogistiche ❏ d) l'utilizzo di prodotti a base di biossido di titanio, amidi, caolino, talco, silicato di alluminio 12) Indicare quale dei seguenti composti deve essere usato con cautela nel trattamento 15 Novembre 2006 OBIETTIVOFARMACISTA ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ idratante della pelle grassa per i possibili effetti irritanti: a) il selenio disolfuro b) l'ossido di magnesio c) i catrami d) l'acido lattico ❏ 13) Indicare quale delle seguenti affermazioni sulla pelle senescente è falsa: ❏ a) l'azione dei fattori ambientali sommata a quella dei fattori intrinseci è alla base del fotoinvecchiamento ❏ b) la carenza ormonale conseguente all'invecchiamento è un aspetto importante dell'invecchiamento cutaneo ❏ c) i fattori estrinseci sono determinati dall'impatto che l'ambiente esterno esercita sulla pelle ❏ d) il processo di invecchiamento dell'epidermide è caratterizzato da un generale ispessimento della stessa 14) Indicare quale delle seguenti affermazioni sull'invecchiamento del derma è falsa: ❏ a) il derma subisce cambiamenti che riguardano sia il numero delle cellule che il loro contenuto di tessuto elastico ❏ b) nel derma invecchiato si assiste ad una diminuzione del turnover cellulare e le fibre vecchie vengono rimpiazzate lentamente ❏ c) nel derma invecchiato si verifica un aumento dell'attività circolatoria che determina un maggior afflusso di tossine al tessuto ❏ d) nel derma invecchiato si ha una diminuzione di acido ialuronico 15) I prodotti formulati per la pelle senescente devono garantire un'azione preventiva sulle modificazioni plastiche e strutturali della pelle. Indicare quali sostanze non vengono usate: ❏ a) olii minerali o vegetali, vaseline, cere, paraffina ❏ b) NMF (Natural Moisturing Factor) ❏ c) acido ascorbico, acido cogico e acido fitico ❏ d) zolfo e catrami 16) Indicare quale delle seguenti affermazioni sulle creme è falsa: ❏ a) le creme da giorno sono generalmente idrofobiche, sono le più grasse e hanno come fase continua la fase lipofila ❏ b) le creme da notte contengono emulsionanti acqua in olio (A/O) come alcoli della lana c) le creme da giorno sono idrofile e hanno come fase continua la fase idrofila d) le creme da giorno contengono emulsionanti olio in acqua (O/A), come saponi di sodio 17) Quale delle seguenti caratteristiche dei cosmetici astringenti (tonici) è falsa? ❏ a) sono preparati a bassa componente alcolica ❏ b) l'elevata componente alcolica (40-50%) permette di dissolvere parte del sebo cutaneo ❏ c) hanno un effetto temporaneo ❏ d) possono causare fenomeni irritativi 18) Indicare quale delle seguenti affermazioni sugli unguenti è falsa: ❏ a) sono formulazioni costituite da una base grassa a basso contenuto di acqua ❏ b) gli unguenti idrofobi possono assorbire solo piccole quantità di acqua ❏ c) gli unguenti che emulsionano acqua possono formare emulsioni acqua in olio (A/O) oppure emulsioni olio in acqua (O/A) ❏ d) gli unguenti idrofili sono difficilmente spalmabili e hanno una maggior capacità occlusiva 19) Indicare quale delle seguenti affermazioni sulle reazioni avverse ai cosmetici è falsa: ❏ a) possono essere causate dalla presenza involontaria di sostanze tossiche introdotte all'atto della formulazione ❏ b) possono essere causate da un uso improprio del cosmetico ❏ c) possono essere causate da fattori costituzionali e genetici predisponenti, come ad esempio intolleranze ❏ d) non possono essere causate da eccipienti e conservanti presenti nei prodotti cosmetici 20) Quale affermazione relativa al bilancio riportato dall'AFSSAPS sugli effetti indesiderati dovuti ai cosmetici nel corso del 2005, è corretta? ❏ a) non sono mai stati segnalati eventi avversi gravi associati all'utilizzo di cosmetici ❏ b) i farmacisti non hanno nessun ruolo nella segnalazione di potenziali reazioni avverse ai cosmetici ❏ c) non ci sono segnalazioni di reazioni avverse dovute all'utilizzo di creme per il viso o per il corpo ❏ d) nel corso dell'anno 2005 circa il 35% degli effetti indesiderati segnalati sono stati considerati gravi edizione di Anno 3 · Numero 6 · Novembre/Dicembre 2006 · Periodico bimestrale Edizione originale approvata dall’American Council on Pharmaceutical Education · Editore Medical Education s.r.l. · Registrazione del Tribunale di Milano n. 109 del 21/02/2006 · Direttore responsabile Ivana De Michele ·Publisher Paolo Sciacca · Revisione Scientifica Dr. Ralf Zahn · Traduzione International Service · Redazione Luca Pasina, Diletta Pria · Progetto grafico Francesca Tedoldi · Impaginazione Alessandra Livraga · Amministrazione e abbonamenti Medical Education s.r.l., Via Giotto, 26 - 20145 Milano, tel 02/89692182 fax 02/89692500 · Stampa Cierre Grafica, Via Ciro Ferrari, 5 Caselle di Sommacampagna (VR). · Copyright 2007 by Medical Education , Milano. 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