Malattie dell’Apparato Respiratorio 4° anno, 1° semestre [ aa 2006 – 2007 ] Prof. Plinio Carta Servizio di Medicina Preventiva dei Lavoratori e di Fisiopatologia Respiratoria Dipartimento di Sanità Pubblica - Sezione di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Cagliari – Policlinico (Blocco G) 070 51096313 (mattina) 070 6754090 (sera) e-mail : [email protected] 1 Tubercolosi : • Malattia infettiva da micobatteri patogeni per l’uomo (per lo più polmone) - Mycobacterium tuberculosis (hominis) [via aerogena interumana] - Mycobacterium bovis [latte infetto] - Mycobacterium africanum (specialmente nelle regioni africane) queste 3 varietà sono indicate nell’insieme come complesso tubercolare Bacillo aerobio a replicazione lenta (24-48 ore), con aspetto bastoncellare (4-5 μ), resistente agli alcoli e agli acidi (acido micolico), al calore (100 °C) e all’essicamento Azione: attivazione di immunoreazione cellulo-mediata locale (macrofagi e linfociti) [ reazione ritardata di IV tipo ] Fattori congeniti e acquisiti condizionano la risposta immunitaria macrofagica naturale (diabete, immunosopressione, fumo di tabacco, NOx, pneumoconiosi) e la riposta immunitaria cellulo-mediata ( Ipersensibilità ) Risposta: NORMALE - IPEREGICA- DEPRESSA (ANERGICA) Distinzione tra: INFEZIONE TUBERCOLARE (contatto + risposta immunitaria) MALATTIA TUBERCOLARE ( 5-10% dei casi infetti) Dopo la 1a infezione: - in circa il 5% dei casi il controllo della replicazione dei MBT non è adeguato e si può avere sviluppo di malattia tubercolare polmonare entro 1 anno (TBC primaria) - in un altro 5% dei casi si può avere sviluppo di malattia a distanza di anni (TBC post-primaria) ( la possibilità di malattia decresce con il tempo trascorso dalla prima infezione ) La probabilità di reinfezione e di sviluppo della malattia dipende dalla carica batterica e dallo stato delle difese dell’organismo Fattori di rischio per malattia tubercolare dopo l’infezione Fattori di rischio Incidenza per 1000 P-A Infezione TB < 1 anno Infezione TB > 7 anni Infezione da HIV Silicosi Emodialisi Terapia immunosoppressiva Diabete Malnutrizione 10.4 0.7 79.0 Rischio Relativo 170.3 30.0 12.0 10-15 2-4 2-4 Dati epidemiologici OMS : valutazione globale ultimo decennio circa 3 milioni di morti per TBC all’anno (80% africa, asia); 20 milioni di casi di TBC attiva nel mondo 8 milioni di nuovi casi all’anno (80-90% nei paesi emergenti) un terzo della popolazione mondiale con infezione da MBT (80% nei paesi emergenti) Andamento epidemiologico della TBC USA - Europa Log scale per 100.000 150 100 50 30 Rischio di infezione HIV-AIDS, Immigrazione, Immunosoppressione Incidenza di TBC 10 5 3 Mortalità per TBC 1 0.5 0.3 Italia TBC : 5.9 casi per 100.000 (immigrati) 0.1 1950 1960 1970 1980 1990 2000 Tubercolosi: trasmissione dell’infezione (interumana) Penetrazione Aerodispersione dei micobatteri con la tosse e gli starnuti da parte di malati di TBC attiva (aperta) Aerosol di goccioline di Flugge (1-5 μ) 1a infezione Polmoni Inalazione Tonsille Ingestione Particelle sterilizzate dai raggi del sole e disperse dal vento Linfonodi Intestino MBT preservati in ambiente poco luminoso e umido Percutanea Disseminazione in altri organi Nota: La probabilità degli esposti di infettarsi dipende dalla densità delle particelle in sospensione e dal tempo dell’esposizione Rischio annuale di TBC attiva: - Portatori di entrambe le infezioni (HIV eMBT): 8% - Nei pazienti con AIDS e con infezione da MBT: 30% Tessuto Linfoide Associato all’albero Tracheo-Bronchiale B.A.L.T.: Broncho-Alveolar Linphatic Tissue Fagocitosi Macrofagica IgA Adesione Tessuto linfatico IgA Linfonodi MBT Endocitosi Fagosomi Linfatici Fagolisosomi IgG IgM Macrofagi alveolari Digestione intracellulare Espulsione frammenti di germi Nota: i MBT (acido micolico) inibiscono la funzione fagcitaria macrofagica impedendo la fusione dei fagosomi con i lisosomi TBC: risposte cellulari Patogenesi 1a INFEZIONE Macrofagi alveolari 1) arrivo dei MBT nella zona respiratoria 2) moltiplicazione extra e intracellulare (Macr) specialmente nelle zone polmonari meglio aerate (segmento superiore lobi inferiori) prima che si sviluppi l’immunità specifica 3) diffusione per via linfatica (linfonodi regionali) per continuità e contiguità (pleura, pericardio), per via canalicolare (vie aeree) e per via ematogena (SNC, tessuto osseo, reni, fegato) ed eventuale moltiplicazione in loco Lisi dei macrofagi Lisi dei bacilli Informazione immunologica T-linfociti T-Helper ILIL-2 B-linfociti T-Suppressor MIF MAF S-MAF 4) dopo alcune settimane dalla prima infezione si completa la risposta immunitaria specifica alle proteine del MBT (Tubercolina positiva) ILIL-1 ROS Risposta ritardata di IV tipo cellulo-mediata: - Linfociti T verso antigeni del MBT (citolisi) - Linfochine: accumulo e attivazione dei Macrofagi Macrofagi attivati Lisi dei bacilli Nota1: La persistenza di bacilli virulenti all’interno dei macrofagi è dovuta a mancata fusione fra fagosomi e lisosomi legata alla produzione di acido micolico (cere,lipidi) da parte dei MBT Nota2: Il cord-factor dei MBT agisce contro il MIF (fattore di inibizione della migrazione macrofagica) che normalmente permette di mantenere elevato il numero dei macrofagi nella sede di infezione Processo tubercolare • Le lesioni tubercolari sono il risultato della risposta cellulo-mediata • Modalità di reazione (infiammazione): 1 Lesione essudativa preceduta da dilatazione capillare e rigonfiamento endoteliale 2 Alveolite fibrino-macrofagica evolvente in caseosi 3 Alveolite polimorfonucleare evolvente in colliquazione 4 Alveolite fibrinosa con scarse cellule (forma non primaria) Lesioni soggette per lo più a risoluzione completa - rimane solida, viene riassorbita, ialinosi, fibrosi, calcificazione - và incontro a colliquazione (proteolisi da PMN) con possibile • Necrosi caseosa • Tubercolo (può precedere o seguire la caseosi): infiammazione granulomatosa con cellule epiteliodi (macrofagi) e cellule giganti (cellule di Langhans), monociti, linfociti, fibroblasti, fibre collagene, capillari. Tutto intorno lesioni infiammatorie aspecifiche anche estese e reversibili [ epitubercolosi ] caverna che può cicatrizzare o permanere come fonte bacillifera Nota: l’evoluzione dipende dalla virulenza e dall’entità della carica infettante, dall’immunità specifica dell’ospite, dalla presenza di altre patologie (diabete, pneumoconiosi, AIDS) o fattori individuali o acquisiti (età, fumo, etilismo, malnutrizione) che condizionano la risposta 1° focolaio locale (essudato, tubercolo) Evoluzione del tubercolo risoluzione carica batterica modesta + calcificazione “immunità” normale ispessimento, incapsulamento, fibrosi (giorni(giorni-mesi) ( guarigione o evoluzione tardiva) fibrosi con limitazione del processo 1) TBC primaria 2) TBC post-primaria riattivazione propagazione per contiguità contiguità (coalescenza di tubercoli) carica batterica elevata + risposta iperergica necrosi caseosa circoscritta carica batterica elevata + risposta anergica caseosi centrale Parenchima polmonare: zone ad elevata VA e VA/Q Disseminazione verso altri organi Colliquazione, Colliquazione, cavernizzazione, cavernizzazione, erosione bronco necrosi caseosa colliquazione DIFFUSIONE Forme cliniche di malattia tubercolare 1) TBC primaria: consegue al primo contatto (tubercolino-negativi) [negativizzazione?] Carica infettante modesta immunità normale immunità scarsa immunità vivace complesso primario diffusione ematogena essudazone locale GUARIGIONE MILIARE ACUTA DISSEMINATA EPITUBERCOLOSI ERITEMA NODOSO PLEURITE TBC Carica infettante elevata immunità vivace immunità normale fenomeni essudativi a diffusione locale POLMONITE CASEOSA CON ESCAVAZIONE TISI PRIMARIA immunità scarsa diffusione ematogena MILIARE ACUTA DISSEMINATA Forme cliniche di malattia tubercolare 2) TBC post-primaria: malattia in soggetti sensibilizzati (tubercolino-positivi) generalmente per riaccensione di focolai apparentemente quiescenti per riduzione delle difese immunitarie [ Riattivazione endogena (80% dei casi), Reinfezione esogena (20%) ] Carica infettante modesta immunità normale immunità scarsa immunità vivace riattivazione diffusione locale ematogena FOCOLAI NODULARI APICALI Carica infettante elevata MILIARE ACUTA O DISCRETA DEL POLMONE O ALTRI ORGANI immunità vivace immunità normale immunità scarsa diffusione ematogena, linfatica, emolinfatica o endocanalicolare diffusione ematogena INFILTRATO DI ASSMANN-REDEKER FORME ESSUDATIVE POLMONARI ( POLMONITE CASEOSA, LOBITE ) O EXTRAPOLMONARI MILIARE ACUTA O DISCRETA DEL POLMONE O ALTRI ORGANI [ evoluzione per lo più più in caverne polmonari ] TBC: manifestazioni cliniche • Sintomi generali: negli anziani sintomi sfumati, talvolta assenti o sottostimati (diagnosi occasionale: Rx, esposizione, tubercolina, espettorato) • • Generalmente insorgenza insidiosa, subacuta: astenia, anoressia, calo ponderale, febbricola serotina, sudorazione per settimane o mesi Talvolta insorgenza acuta con brividi, febbre, tosse (sindrome influenzale) • Sintomi toracici: • Obiettività: • Rx torace e TAC: infiltrati, noduli multipli o disseminati, cavità, calcificazioni, accentuazione disegno bronco-vasale, velatura o opacamento campi polmonari • Quadro funzionale: forme avanzate (deficit restrittivo, talvolta riduzione TLCO) • Laboratorio: movimento degli indici di flogosi (VES), anemia, leucopenia - Tosse prima secca poi produttiva (esp. muco-purulento) - Emottisi (striature di sangue) o Emoftoe (forme avanzate) - Dolore toracico per interessamento pleurico - Dispnea nelle forme avanzate o per versamento pleurico Variabile, spesso negativa (rantolini, segni di consolidamento) TBC: complicanze e forme extra-polmonari Complicanze: Versamenti pleurici, Empiema, Pneumotorace, Laringite, Enterite (deglutizione MBT) Aspergilloma instauratosi in una caverna guarita, Cuore Polmonare Cronico • TBC extrapolmonare: Genitourinario: piuria, ematuria, febbre, epididimiti, prostatiti, salpingiti, endometriti, [ colture urinarie ripetute, biopsie ] • Osteoarticolare: artriti, osteomieliti, lesioni osteolitiche vertebrali • Linfonodi: ilari, mediastinici, cervicali, sopraclaveari [ biopsia per i linfonodi accessibili ] • Meningiti: (specie nei bambini complicanza di TBC primaria) febbre, convulsioni • Peritoniti e ascite (paracentesi e coltura) • Pericardite: (forma rara, diagnosi difficile) Diagnosi: quadro polmonare, batteriologica, positività tubercolinica, terapia ex adiuvantibus Complesso primario tubercolare Complesso primario con evoluzione calcifica (permane modico ingrossamento linfonodale) Piccolo infiltrato broncopneumonico del lobo superiore destro con ingrossamento dei linfonodi ilari e tracheo-bronchiali. Nota: il focolaio viscerale iniziale può localizzarsi anche in altre zone del polmone Tubercolosi primaria infiltrato nodulare Dx con versamento pleurico saccato Tubercolosi miliare Numerosissimi tubercoli miliari diffusi in entrambi i polmoni e sulla superficie pleurica Infiltrato apicale post-primario a evoluzione cavitaria TBC post primaria Processo di cavitazione Rx posteroanteriore TBC: infiltrati tisiogeni Tubercolosi cavitaria estensiva Numerosi infiltrati caseosi diffusi con numerose estese caverne erodenti i vasi polmonari e bronchiali con emoftoe. Esteso coinvolgimento linfonodale ilare e paratracheale Marcato scadimento delle condizioni generali (Tisi) Rx torace e TAC di forme di TBC cavitaria Fibrotorace tubercolare ed Empiema destro Rx torace Postero-Anteriore Retrazione emitorace destro con marcato ispessimento calcifico della pleura viscerale (osso di seppia) Empiema pleurico saccato omolaterale Fibrotorace e Bronchiettasie tubercolari Retrazione emitorace Sn per fibrosclerosi tubercolare del lobo inferiore con bronchiettasie e incarceramento di diramazioni bronchiali ACCERTAMENTO BATTERIOLOGICO E ISOLAMENTO DEL MBT Nota: Raccolta di espettorato non salivare in piastre sterili; esame in tempi brevi 1) Esame diretto: semplice fissazione alla fiamma dello striscio prima della colorazione 2) Esame dopo arricchimento: materiale pre-trattato con NaOH e HCl (eliminazione cellule e altri germi) Colorazione di Ziehl-Neelsen Colorazione alternativa: auramina/rodamina e rilevazione di bastoncelli fluorescenti Terreni e brodi di coltura: (uovo, glicerina) - terreno di Petragnani, Petragnani, di LoewsteinLoewstein-Jensen (2(2-4 sett) sett) - Middlebrook 7H10: acido palmitico marcatocon 14C 1) Striscio di una goccia di escreato (crescita rapida in 55-6 giorni e facile identificazione) 2) colorazione con fucsina 3) lavaggio con alcolalcol-acido e poi fenicata di Ziehl (rossa) e riscaldamento - Tubi specifici per i diversi MB (analisi DNA: 22-8 ore) • Esami radioimmunologici di antigeni e anticorpi dei MB • Analisi in HPLC di costituenti dei MB (acido micolico) micolico) con H2O distillata LoewsteinLoewstein-Jensen Microscopio a immersione 4) colorazione con blu di metilene e verde malachite e lavaggio con H2O distillata bastoncelli rossi, leucociti, macrofagi MB Kansasii MBT colonie colonie arancio color cuoio e dopo esposizione rugose alla luce Piastra con terreno di Petragnani positiva per MBT Il test tubercolinico ha una elevata sensibilità [pochi falsi negativi] (immunodepressione, errori di somministrazione) e una elevata specificità [pochi falsi positivi per il MTB] (sensibilizzazione crociata verso altri MB non tubercolari) Indicazione al test Tubercolinico Attualmente è un test discriminante per l’infezione tubercolare per cui è utilizzato negli screening di popolazione per identificare i nuovi infetti che debbano essere sottoposti a terapia nell’ambito dei gruppi a rischio nei pazienti con patologie con aumento del rischio per TBC (diabete, linfomi, terapie immunodepressive) Test tubercolinico Intradermoreazione alla Mantoux ( 5 UT di PPD ) [ faccia volare dell’avambraccio ] • Inoculazione intradermica di antigeni ottenuti da colture di micobatteri • Sviluppo nell’infetto di una tipica reazione di IV tipo (cellulo-mediata) nel tempo di 48-72 ore: dopo 6-8 settimane dalla prima infezione si sviluppano in sede locregionale i T-linfociti specifici che vanno poi in circolo e sono responsabili dell’infiltrazione cutanea nei test positivi Identificazione dello infiltrato (papula) [non tenere conto dell’ dell’eritema] • Dagli anni 30 si utilizza un Derivato Proteico Purificato (PPD) standardizzato che riduce la probabilità di reazioni immediate indesiderate (Unità (Unità Tubercolinica = 0.2 μg di PPD) Due metodi: • Multitest (4-6 punte rivestite di PPD secca) [ screening ] • Intradermoreazione alla Mantoux • Dose standard: 5 UT; Si abbassa il limite di positività ( > 5 mm) per: misura reazione [ ispezione e palpazione, diametro papula ] • infezione da HIV; recente contatto con malati di TBC; casi con vecchi esiti di TBC, vaccinati con BCG e per Test: extracomunitari (Africa, Asia), tossicodipendenti, Occasionalmente vescicolazioni Negativo: < 5 mm carcerati, lungo-degenti e in pazienti a maggior rischio: e necrosi in soggetti iperergici Dubbio: 5-10 mm (diabetici, neoplasie, terapie immunodepressive) Positivo > 10 mm Prevenzione TBC: Vaccinazione BCG (Bacillo Calmette-Guerin) specie micobatterica avirulenta ma immunuogena derivata dal MB bovis • Generalmente vaccinazione in età pediatrica ma anche da adulti • Previene o limita l’infezione da MBT ai polmoni • L’efficacia si riduce con il tempo (anni) e l’efficacia è varia (10-80%) ( potenza del vaccino, modalità di somministrazione, stato nutrizionale ) • Complicanze rare (infezioni secondarie locali, disseminazione di infezione) • ITALIA: vaccinazione obbligatoria in cutinegativi se figli o conviventi di tubercolotici o di personale di reparti ospedalieri specialistici (pneumologici), residenti in zone ad alta incidenza di TBC, negli studenti di medicina e militari di leva se cutinegativi [ Legge 1970, DL 1975 ] Prevenzione TBC: chemioprofilassi con ISONIAZIDE [ per OS: 10 mg/Kg/die bambini; 5 mg/Kg/die adulti (max 300 mg/die) ] (durata da 6 a 12 mesi) [ L’ isoniazide è sostituita dalla Rifampicina se si sospetta presenza di ceppi resistenti all’isoniazide ] Chemioprofilassi primaria: somministrazione preventiva in cuti-negativi esposti a rischio di malattia (immunodepressi, conviventi con tubercolotici) Chemioprofilassi secondaria: terapia attivata nella fase di infezione latente (cuti-positivi, conversione test tubercolinico) in particolare nei soggetti a rischio di progressione dall’infezione alla malattia bambini < 5 anni se a rischio (miliare, meningite); soggetti di età < 35 anni se a contatto con pazienti bacilliferi; soggetti con recente conversione del test tubercolinico; diabetici, pazienti con neoplasia, linfomi, silicosi; immunodepressione da farmaci; HIV positivi e tubercolino-positivi; immigrati con elevata positività alla tubercolina Cautele nell’applicazione della chemioprofilassi con isoniazide TBC: chemioterapici (prevenzione e terapia) Classificazione in base a: - attività anti MBT (attività intracellulare) - tollerabilità - possibilità/tempi insorgenza resistenza - valutazione clinica PRIMARI (farmaci di prima scelta): • ISONIAZIDE: Battericida extra-intracellulare (sintesi acidi micolici) Per Os, escrezione renale; bassa tossicità (epatica) ( dose 5-10 mg/Kg/die; max 300 mg/die) [ attivo anche sul myc. Kansasii] • RIFAMPICINA: Battericida extra-intracellulare (sintesi RNA del MBT) Per Os, escrezione renale; bassa tossicità (epatica) ( dose 600-900 mg/die; dose unica al mattino) [ Rifampicina si distribuisce rapidamente e con concentrazioni efficaci in molti organi e liquidi corporei ] TBC: Terapia 1 Altri farmaci di prima scelta nella terapia antitubercolare ETAMBUTOLO Batteriostatico extra-intra.; per OS PIRAZINAMIDE Battericida intracellulare; per OS STREPTOMICINA Battericida extracellulare; parenterale TBC: Terapia 2 Farmaci di seconda scelta nella terapia antitubercolare PAS Batteriostatico extracellulare; per OS; resistenza a sviluppo lento Protocolli farmacologici impiegati nella terapia della tubercolosi (MBT) • Protocollo breve [ 6 mesi ] fase iniziale (2 mesi) fase di proseguimento (4 mesi) [ somministrazione giornaliera ] [ somministrazione 22-3 volte/settimana ] RIFAMPICINA ISONIAZIDE PIRAZINAMIDE RIFAMPICINA ISONIAZIDE ( + altri 3-4 mesi di ISONIAZIDE) ( ETAMBUTOLO*) se non si somministra PIRAZINAMIDE o questa non è tollerata si usa un protocollo più lungo • Protocollo lungo [ 9 mesi ] fase iniziale (2 mesi) fase di proseguimento (7 mesi) [ somministrazione giornaliera ] [ somministrazione 22-3 volte/settimana ] RIFAMPICINA ISONIAZIDE RIFAMPICINA ISONIAZIDE ( + altri 3-4 mesi di ISONIAZIDE) ( ETAMBUTOLO*) Nota: (*) ETAMBUTOLO necessario se il paziente è esposto a rischio di farmacoresistenza (Africa -Asia) Monitoraggio della terapia antitubercolare • Negativizzazione del BK nello espettorato [diretto/coltura] (controllo iniziale ogni 2 settimane poi ogni 1-2 mesi) Nota: se ancora positivo dopo 3-4 mesi riconsiderare lo schema terapeutico • Controllo quadro clinico-biologico (febbricola, tosse, anemia, astenia, VES) • Controllo (mensile) Rx [utile se comparativo] Nota: l’insuccesso terapeutico può dipendere da emergenza di ceppi resistenti Altri farmaci attivi sul MTB (in associazione con farmaci primari): - derivati della rifampicina - chinolonici (oflaxacina) - amoxicillina+ acido clavulanico (attiva in vitro) Micobatteriosi non tubercolari: infezioni da micobatteri atipici generalmente quadri clinici più sfumati spesso resistenti ai chemioterapici attivi sul MBT Micobatteriosi non tubercolari Micobatteriosi polmonare (spesso quadri radiologici simili a quelli da MBT) Micobatteriosi polmonare localizzata in sde apicale da Micobacterium avium in paziente immuno-depresso: Rx (A) e (B) : infiltrati e lesioni cavitarie apicali; Rx (C) risoluzione radiologica dopo trattamento Quadro istopatologico di micobatteriosi da M. Kansasii Terapia delle micobatteriosi non tubercolari (NMTBC) Miti sulla Tubercolosi: concetti tradizionali non veri che influenzano negativamente la prevenzione e il controllo della tubercolosi • Mai ripetere un test tubercolinico in soggetti cuti-positivi o vaccinati ( la frequenza di reazioni locali severe e di sovrainfezioni è in realtà minima ) • La chemioprofilassi farmacologica è pericolosa [ in realtà il rischio epatotossico da isoniazide è minimo (usare comunque cautela) • Lo screening radiologico è efficace ( in realtà non è utile, pone rischi da radiazioni: meglio il test tubercolinico ) • La tubercolosi non è una malattia professionale Rischio di infezione maggiore: personale sanitario, carceri, centri antidroga, stabulari Rischio di infezione elevato: manovalanza generica (lavoratori immigrati), lavanderie, alimentari, facchinaggio Esposizioni che aumentano la suscettibilità a sviluppare TBC attiva: minatori, cavatori, scalpellini, operai fonderie (in particolare se silicotici) [ impegno macrofagico da polveri fini]