L’ISTRUTTORE
EFFICACE
Corso agg. Istruttori M.B.
La Spezia 2007
PIERO VENTURINI
DUE TIPOLOGIE DI
INSEGNAMENTO
Viene privilegiato l’aspetto tecnico
Gli allievi lavorano per ottenere risultati agonistici
Seconda tipologia
L’istruttore con ruolo di animatore
Attività di tipo ludico non agonistico-prestativa
ESISTE IL GIUSTO EQUILIBRIO?
SAPER CREARE UN BUON
CLIMA RELAZIONALE
Instaurare un clima relazionale



Non si può essere buoni Istruttori se non si
provano veri sentimenti di affetto verso i propri
allievi.
Trasmettere non solo fondamentali, ma i valori
dell’attività sportiva.
Costruire oltre che un curricolo tecnico anche
un percorso formativo per la realizzazione e il
successo del bambino nel contesto del M.B.
I PRINCIPI PER LO SVILUPPO
DI QUESTO PERCORSO SONO:
1.
2.
3.
4.
5.
Creare le condizioni affinchè la pratica sia un
opportunità di crescita e di benessere.
Prestare attenzione al processo di apprendimento
nella sua globalità e ad eventuali elementi interferenti.
Scegliere una didattica che ponga l’allievo al centro
del processo di apprendimento.
Utilizzare la tecnica come uno strumento finalizzato
alla realizzazione e non alla frustrazione dell’allievo.
Impostare un rapporto educativo mirato alla scoperta
della propria identità e a quella degli altri.
Punti nodali sui quali l’istruttore
deve sviluppare l’attività M.B.
1.
2.
3.
Valorizzazione e scoperta della sua attività con
approccio professionale.
Acquisizione di una maggiore elasticità nella
conduzione dell’attività.
Gestione emotivamente efficace della sua
relazione con gli allievi.
APPROCCIO PROFESSIONALE
-
L’evoluzione del nostro sport negli ultimi anni fa
si che l’istruttore debba avere competenze
scientifiche e legate alle situazioni di
apprendimento:
Pedagogia
Psicologia
Sociologia
Didattica
costituiscono i cardini di questo processo.
PER COMPLETARE
LA PROFESSIONALITA’
L’istruttore non deve solo trasmettere le sue
abilità e conoscenze ma anche:
Animare
Organizzare
Collaborare
Motivare
Educare.
CONDUZIONE ELASTICA

Il rapporto continuo con i ragazzi fa si che l’ISTRUTTORE si
relazioni con un insieme di situazioni che cambiano in direzioni
che non sempre sono controllabili o prevedibili.

Il compito dell’ISTRUTTORE deve essere quello di saper
utilizzare le forze e le debolezze di ciascun bambino al fine di
stabilire equilibrio fra le due componenti fondamentali della sua
personalità.

L’ISTRUTTORE deve offrire un supporto pedagogico in grado
di sviluppare un processo di elaborazione mentale, tecnico e
fisico contemporaneamente.
GESTIONE EMOTIVA



L’ importante è conoscere sé stesso, poiché
l’ISTRUTTORE è il principale attore del
cambiamento dei propri giocatori.
I processi di apprendimento sono correlati con
elementi motivazionali, relazionali ed emotivi.
L’emozione è ciò che può variare lo stato
mentale del bambino e lo rende disponibile al
cambiamento
COME FARE
Portare l’allievo ad affrontare esperienze motorie
generate da situazioni emotive contraddittorie:
Eccitazione - inibizione
Previsto - imprevisto
Interesse - noia
Piacere - dispiacere
Causa - effetto
Possibile - impossibile
L’EMOZIONE NON PUO’
ESSERE OGGETTO DI
INSEGNAMENTO, MA PUO’
ESSERE “PORTATA FUORI”
ATTRAVERSO L’ESPERIENZA E
L’ESEMPIO DELL’ISTRUTTORE.
La sintesi è possedere…
La conoscenza contestualizzata
Dalla conoscenza vissuta e significativa sul
campo di basket, si deve arrivare alla
trasformazione in competenze cognitive
complesse che si modificano nel corso della
carriera. Saper adattarsi a situazioni nuove in cui
si mescolano aspetti emotivi, cognitivi, affettivi e
tecnici.
CONSIGLI GUIDA
(Decalogo)
1)
2)
3)
4)
5)
possedere adeguate conoscenze tecniche relative al minibasket
educare alle relazioni interpersonali (ascolto condotta prosociale)
osservare e comprendere gli allievi durante lo svolgimento delle attività
inquadrare, con mentalità aperta le proprie competenze
continuare a sviluppare e approfondire le proprie conoscenze
professionali,
6) rendere motivanti le attività didattiche
7) informare gli allievi delle loro capacità, abilità e esperienza
8) organizzare il tempo, lo spazio, i materiali, per favorire l'apprendimento
di tutti;
9) gestire la comunicazione con gli allievi e l'interazione tra loro come
mezzo per apprendere
l0) educare allo sviluppo emotivo (alfabetizzazione emotiva, gestione
stress)
CONCLUSIONI
I bambini di oggi sentono il bisogno di persone
che sappiano comprenderli e capaci di apportare
entusiasmo all’insegnamento.
La relazione deve essere improntata sulla serenità
nella relazione istruttore-bambino c’è una parte
che sfugge alla razionalità.
Il bambino non chiede solo consigli di carattere tecnico
ma anche che lo si ascolti e che ci interessi di lui nella
sua globalità.
MEDITATE….

IL CAPO TRASCINA I SUOI UOMINI, IL
LEADER LI ISPIRA; IL CAPO CONTA
SULL’AUTORITA’, IL LEADER SULLA
BUONA VOLONTA’; IL CAPO EVOCA
PAURA, IL LEADER SPRIGIONA AMORE,
IL CAPO DICE “IO”, IL LEADER “NOI”;IL
CAPO INDICA IL COLPEVOLE, IL
LEADER LA COLPA; IL CAPO SA COME SI
FA, IL LEADER COME FARLO; IL CAPO
ESIGE RISPETTO, IL LEADER LO
OTTIENE; COSA VUOI ESSERE?
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Piero Venturini
(Da un’ idea di A. Daino)
[email protected]
[email protected]
Cell 3471912002
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