17/07/2012 ORGANIZZAZIONE DELLE IMPRESE TURISTICHE COOPERAZIONE E COORDINAMENTO NELLE DESTINAZIONI TURISTICHE AGENDA Organizzazione e turismo – Concetti fondamentali – 1h Cooperazione e coordinamento – 1h Caso di studio – 1h 1 17/07/2012 L’ORGANIZZAZIONE NEL TURISMO “Ritardi, incompletezza, bassa consistenza della letteratura sul tema „ “Da un punto di vista operativo operativo, nelle aziende turistiche appare tuttora dominante un approccio artigianale, artistico, all’organizzazione „ MILLER & RICE 1967 There remain a tendency, among theorists and practictioners alike, lik to t look l k upon the th organization i ti off production d ti operations ti as central and, typical, and to assume that the principles of delegation and control that have emerged constitute general laws of organization… We believe that examination of nonproductive organization can help us to see production organization in a new light and to question some prevalent assumptions… (and that) in the context of a general theory of organization the conventional factory situation, far from being prototypical, is a special case 2 17/07/2012 L’ORGANIZZAZIONE TURISTICA L’organizzazione turistica non è una organizzazione sui generis, ma è una specie di organizzazione tra le altre Æ Applicabilità della Teoria dell’Organizzazione SCRIVERE… 3 17/07/2012 4 17/07/2012 5 17/07/2012 6 17/07/2012 7 17/07/2012 8 17/07/2012 video 9 17/07/2012 IL VOCABOLARIO Organizzazione come complesso organizzato, come ( ) entità concreta (reificata) Struttura organizzata per conseguire un fine comune: o. culturale, o. di giovani scout; l’insieme di persone che vi operano Organismo, associazione Complesso organizzato: organizzazione politica,sindacale, culturale; un'organizzazione di criminali Organizzazione come attività dell'organizzare, come azione organizzativa L’organizzare, l’organizzarsi e il loro risultato: seguire l’o. di un lavoro, curare l’o. del festival del cinema, gli ho affidato l’o. del matrimonio L'organizzare, l'essere organizzato; il modo con cui si organizza qualcosa: organizzazione aziendale, lavorativa; l'organizzazione dei servizi postali; curare un'organizzazione; un'organizzazione impeccabile, pessima Organizzazione Sistema organizzato Sistema predeterminato Sistema meccanico Processo di ordinamento di t dell’azione Sistema derivante dall’interazione degli atto deg attori Sistema organico 10 17/07/2012 La razionalità LA RAZIONALITÀ Coerenza della condotta di un soggetto rispetto ai suoi valori e ai suoi fini Catena mezzi-fini 11 17/07/2012 BOSCH: TRITTICO DELLE DELIZIE ESERCIZIO A Hai deciso di andare a teatro a vedere uno spettacolo e hai comprato p in p prevendita il biglietto g per 50 €. p Entrando a teatro ti accorgi che hai perso il biglietto. Saresti disposto a pagare altri 50 € per assistere allo spettacolo? 12 17/07/2012 ESERCIZIO B Hai deciso di andare a teatro a vedere uno spettacolo il g cui biglietto costa 50 €. Poco prima di entrare a teatro ti accorgi che hai perso 50 € dal tuo portafogli. Saresti ancora disposto ad andare ad assistere allo spettacolo? RISULTATO A: Il 38 % delle persone risponde NO B: Il 17 % delle persone risponde NO …eppure i termini essenziali del problema sono esattamente gli stessi... 13 17/07/2012 MARTE E I MARZIANI? MONTAGNA O… 14 17/07/2012 Questione di punti di vista… i t LA DECISIONE RAZIONALE ALTERNATIVE: azioni possibili ASPETTATIVE: conseguenze future derivanti da ogni alternativa PREFERENZE: valore di ciascuna aspettativa per il decisore REGOLA DECISIONALE: DECISIONALE scelta lt tra t le l alternative lt ti possibili sulla base delle preferenze 15 17/07/2012 L’UOMO ECONOMICO Prima della decisione conosce l’intera serie delle alternative d’azione. La serie è data. A ciascuna alternativa i lt ti è collegata ll t una serie i di conseguenze Teoria della certezza Teoria del rischio Teoria dell’incertezza Il decisore ha sin dall’inizio una funzione di utilità che gli permette di ordinare tutte le serie di conseguenze da un grado massimo ad uno minimo di preferenza Il decisore sceglie l’alternativa che conduce alla serie di conseguenze preferita HERBERT SIMON • 1916-2001 • Economia, psicologia, Economia psicologia intelligenza artificiale, artificiale scienze cognitive e organizzazione • 1978 premio Nobel per l’economia Organizzazione come coordinamento e controllo del processo di decisioni (premesse decisionali) • Padre P d d ll Teoria della T i della d ll Razionalita’ R i lit ’ intenzionale i t i l e limitata • 16 17/07/2012 COMPORTAMENTO UMANO Simon studia il comportamento umano in quanto risultato di decisioni PremesseÆdecisioniÆcomportamento Decisione= processo di scelta di mezzi adatti per il raggiungimento dei fini voluti PROCESSO DI DECISIONE Redazione di tutte le strategie alternative Determinazione di tutte le conseguenze di ciascuna strategia Valutazione comparata dei gruppi di conseguenze Tre fasi: L’essere umano non è in grado di conoscere tutte le alternative, le relative conseguenze e di ordinare i benefici che trarrà dalle varie conseguenze 17 17/07/2012 L’UOMO AMMINISTRATIVO La sempre esercitata L scelta lt viene i it t con riferimento if i t ad d un modello limitato, approssimato e semplificato della situazione reale (“definizione della situazione”) Gli elementi della “definizione della situazione” non sono dati, sono il risultato di processi psicologici e sociologici LIMITAZIONI ALLA RAZIONALITÀ Limiti di conoscenza • Disponibilità incompleta di informazioni • Frammentaria conoscenza delle conseguenze d’azione • Le informazioni hanno un costo Limiti di capacità p • • • • Attenzione Memoria Comprensione Comunicazione Limiti di obiettivi • Sistema di preferenze non chiaro • Gerarchia mezzi-fini contorta 18 17/07/2012 LA SCELTA Razionalità Assoluta Razionalità Limitata Razionalità assoluta vs. razionalità limitata Tutte le alternative di azione sono date La conoscenza delle alternative è sempre incompleta Le conseguenze di ciascuna strategia sono calcolabili La comprensione delle conseguenze è sempre imprecisa Il decisore ha una definita f funzione di utilità Le preferenze non sono ordinabili e sono variabili nel tempo La decisione deriva da un calcolo di ottimalità La decisione ha luogo sulla base di criteri soddisfacenti 19 17/07/2012 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO Perché le imprese cooperano? La cooperazione è una strategia buona o cattiva? Cooperazione e coordinamento: sinonimi? Si può cooperare e competere contemporaneamente? LA PARABOLA DEL MASSO (BARNARD) Un masso impedisce il passaggio in una strada strada, nessun soggetto può spostarlo da solo… Obiettivo individuale non raggiungibile autonomamente Cooperazione (obiettivo comune) Necessità di coordinamento Regolazione (preordinata e contestuale) 20 17/07/2012 SCHEMA MEZZI-FINI E COOPERAZIONE Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo Obiettivo BARNARD (1938) Cooperazione: azione sociale che consente di superare i limiti dell’azione individuale Limiti cognitivi Limiti biologici e fisici La cooperazione pone vincoli all’azione umana in termini di condizionamento sociale L’azione cooperativa impone un coordinamento 21 17/07/2012 LA COOPERAZIONE Azione collettiva orientata verso un obiettivo condiviso La finalizzazione comune delle azioni è l’elemento cruciale che distingue le azioni cooperative da quelle non cooperative (competitive o conflittuali) La presenza di cooperazione non implica necessariamente la autodeterminazione degli obiettivi Gli obiettivi condivisi possono essere imposti da altri soggetti oppure scelti dai soggetti coinvolti nell’azione IL COORDINAMENTO Processo che fornisce a ciascun soggetto delle aspettative circa il comportamento futuro degli altri S ll b tt ti il soggetto tt attuerà tt à il proprio i processo Sulla base di ttalili aspettative, decisionale L’azione cooperativa è sempre coordinata Metodi di coordinamento: Osservazione diretta - Comunicazione (verbale e non)- Regole standard Piani L’efficienza della cooperazione dipende dalla capacità di coordinamento dei soggetti 22 17/07/2012 REGOLAZIONE PREORDINATA E REGOLAZIONE CONTESTUALE Le regole preordinate sono definite prima dell’azione, nel tentativo di conferirle un ordine Le regole contestuali sono definite durante lo svolgimento dell’azione Il fatto che ci siano regole preordinate non esclude mai una regola ione contest regolazione contestuale ale che integra e modifica tali regole (la razionalità limitata impedisce di definire completamente le regole di coordinamento prima dell’azione) Nel caso di assenza di regole preordinate, il coordinamento avviene comunque, per mezzo di regole contestuali 23 17/07/2012 LO SVILUPPO DI UNA DESTINAZIONE TURISTICA: STRATEGIE EMERGENTI E STRATEGIE PIANIFICATE Francesco Maria Barbini Manuela Presutti Lucrezia Zambelli IL CASO Come Jack Daniel’s ha stimolato lo sviluppo di un network t i ti a Lynchburg turistico L hb Analisi interdisciplinare (strategic management, marketing, organizzazione) Iniziativa di marketing esperenziale Æ Emersione di un network turistico Æ CooperazioneÆ Coordinamento (processo di regolazione) 24 17/07/2012 JACK DANIEL’S Uno degli whiskey più venduti al mondo Premium price, marchio conosciuto a livello globale La più antica distilleria negli USA, licensed nel 1866 Proprietà di Brown-Forman Corporation dal1956 Fatturato annuo > 1,100 million USD 365 lavoratori 2,200 , barili p prodotti ogni g g giorno 119 milioni di bottiglie ogni anno LYNCHBURG Centro-Sud del Tennessee, nella Moore County 75 miglia a Sud-Est di Nashville Popolazione nel 2000: 5,740 E’ sede della distilleria JD Moore è una “dry county” “You don’t arrive in Lynchburg by accident. You have to intend on going there” 25 17/07/2012 IL VISITOR CENTER • Avviato negli anni 90 in seguito alle richieste degli appassionati • Mostra la vita di Jack Daniel e permette di visitare ampie parti del processo di distillazione • Racconta la storia dell’impresa, un’infusione di suggestioni in uno stile non commerciale • Il tour è gratuito, dura 75 minuti – White rabbit bottle shop – Miss Mary Bobo’s Boarding House Restaurant – Barbecue hill • “Un luogo bucolico, patria di una immutabile, rurale e pittoresca comunità” • Propone l’identità del marchio senza divenire di di ti t 26 17/07/2012 VISITOR CENTER: I RISULTATI Più di 700,000 visitatori annui 70% USA, 20% Europe 50% >40 anni, 40% >25 <40, 10% <25 Visibilità del marchio Immagine di tradizionalità e autenticità JD impresa rispettosa delle tradizioni e focalzzata sull’esperienza del cliente Gli amanti del JD possono toccare con mano il cuore pulsante dell’impresa Identificazione col prodotto M Maggiore i qualità lità percepita it Fedeltà alla marca Lynchburg è divenuto centro di un consistente flusso di visitatori Hotel, ristoranti e attività connesse sono fioriti Le agenzie di viaggio e I tour operator hanno iniziato a includere la distilleria nei loro pacchetti e itinerari JD non stimola tale processo RISULTATI Il visitatore decide di andare a Lynchburg sulla base della propria affiliazione al marchio (JD). Il processo decisionale del visitatore non è influenzato da altre attrazioni turistiche in loco Il marchio favorisce lo svuluppo di un link emozionale tra prodotto d tt e cliente li t L’attrattività della destinazione è guidata dalla distilleria 27 17/07/2012 MARKETING ESPERENZIALE Il consumo dell’esperienza è divenuto uno dei fattori più importanti per lo sviluppo di imprese globali • I consumatori cercano un’esperienza unica, oltre al consumo del prodotto • Le imprese devono offrire una esperienza di consumo memorabile • Le imprese devono inestire in servizi ad alto valore aggiunto per io prodotti • L’esperienza del consumatore (non il cliente in sè) deve essere considerata come l’unità di analisi per indirizzare il business L’ESPERIENZA NEL TURISMO 28 17/07/2012 IL MANAGEMENT DELL’ESPERIENZA E L’EMERGERE DELLA DESTINAZIONE Porter: "in a typical tourism cluster [...] the quality of a visitor's experience depends not only on the appeal of the primary attraction but also on the quality and efficiency of complementary businesses such as hotels, restaurants, shopping outlets and transportations facilities. Because members of the cluster are mutually dependent, good performance by one can boost the success of the others” European u opea Commission: Co ss o "as as far a as tou tourists sts are a e concerned, co ce ed, [...] [ ] the t e satisfaction derived from staying at a destination does not just depend on their experience of tourism services, but also on more general factors such as hospitality, safety and security, sanitation and salubrity, traffic and visitor management” JD, hotel, ristoranti, caffè, negozi, tour operator Perseguono obiettivo comune L’EMERGERE DELLA DESTINAZIONE Una grande esperienza per il visitatore Senza accordi preliminari, i soggetti preliminari coordinano il proprio agire cooperativo per mutuo aggiustamento. (efficace ma costoso) Nessuno può raggiungerlo in autonomia Cooperazione Un agire collettivo può essere qualificato come cooperativo quando i soggetti coinvolti preferiscono lo stesso insieme di conseguenze Cooperazione implica coordinamento Per limitare il costo del coordinamento, i partecipanti al network tentano tipicamente di strutturare le proprie relazioni cooperative stabilendo regole e piani Regolazione contestuale Processo che fornisce a ciascun soggetto delle aspettative circa il comportamento futuro degli altri Regolazione preliminare + Regolazione contestuale 29 17/07/2012 BARNARD: ORGANIZZAZIONE INFORMALE & FORMALE Un’organizzazione informale è un aggregato composto da contatti personali e interazioni che portano a obiettivi comuni o collegati, senza che esista un accordo formale e deliberato Interagendo nell’ambito dell’organizzazione informale, I soggetti si rendono conto di essere interdipendenti e che potrebbero adottare approcci congiunti per gestire la propria azione interdipendente “ L’organizzazione informale [...] ha due importanti classi di effetti: (a) stabilisce attitudini linguaggi, linguaggi abitudini, abitudini tradizioni, tradizioni istituzioni, istituzioni e (b) crea le condizioni entro le attitudini, quali l’organizzazione formale può svilupparsi” L’insieme delle relazioni sviluppate nell’ambito dell’organizzazione informale può evolvere in una organizzazione formale, cioè in un sistema deliberato di forze e azioni coordinate da parte di due o più soggetti ESPERIENZA E COORDINAMENTO JD e le imprese turistiche nell’area di Lynchburg Æ organizzazione informale Essi riconoscono che l’esperienza del visitatore dipende anche dalle azioni di altri soggetti, rispetto ai quali sviluppano un coordinamento Anche se riconoscono la propria interdipendenza e sono coscienti di perseguire un obiettivo comune, essi non hanno tuttora messo in atto tt tentativi t t ti i per sviluppare il una regolazione l i preliminare li i Si coordinano (spesso non deliberatamente) per mutuo adattamento Questo tipo di coordinamento è spesso efficace (come dimostrato dal successo del Visitor Center) ma è molto costoso 30 17/07/2012 PECULIARITA’ DEL NETWORK TURISTICO DI LYNCHBURG Le relazioni di potere-dipendenza sono costruite attorno a JD (che gioca quindi network) q indi un n ruolo r olo centrale nello sviluppo s il ppo del net ork) JD non sembra interessata nell’assumere un ruolo proattivo nello sviluppo di strategie turistiche integrate Le autorità locali non dimostrano alcuna attitudine particolare verso lo sfruttamento delle potenzialità turistiche dell’area A Lynchburg mancano competenze ed esperienze connesse con la gestione del turismo L’adozione di strategie deliberate per lo sviluppo di una destinazione turistico a Lynchburg non è probabile, almento nel breve termine SVILUPPI FUTURI Nel prossimo futuro, futuro accordi formali potrebbero essere definiti per rendere il coordinamento più facile (definendo delle regole preliminari di coordinamento) Inizialmente, questi accordi saranno bilaterali (o limitati a un piccolo numero di soggetti), p gg ) p poi dovrebbero divenire sempre p p più ampi Æ Sviluppo di strategie turistiche locali Stante l’assenza di competenze connesse con la gestione turistica, l’implementazione di un DMO è prevedibile 31