Interpretazione comune (1) FORMAE MENTIS Howard Gardner Interpretazione comune(3) l’intelligenza come : capacità di essere flessibile; saper andare in ogni direzione; dispiegarsi a ventaglio su tutto Intelligenza convergente Due tipi di intelligenza: A. Intelligenza convergente E’ convergente : quella forma di pensiero che non si lascia influenzare dagli spunti B. Intelligenza divergente dell’immaginazione ma tende all’univocità della risposta a cui tutte le problematiche vengono ricondotte. Interpretazione comune (4) Intelligenza divergente La scuola privilegia E’ divergente l’intelligenza che l’intelligenza “convergente” è tipica di creativi rispetto all’intelligenza divergente I Creativi coloro che sono: capaci di soluzioni molteplici e originali. non si accontentano della soluzione dei problemi, tendono a riorganizzare gli elementi , fino a ribaltare i termini del problema per dare vita a nuove ideazioni. H. Gardner: Propone un modello di intelligenza complesso, articolato in una pluralità di forme di intelligenza L’intelligenza per Gardner: “una competenza intellettuale umana deve comportare un insieme di abilità di soluzione di problemi, consentendo all’individuo di risolvere genuini problemi o difficoltà in cui si sia imbattuto e, nel caso, di creare un prodotto efficace; inoltre deve comportare la capacità di trovare o creare problemi, preparando in tal modo il terreno all’acquisizione di una nuova conoscenza”. Gardner H., Formae mentis, Feltrinelli, Milano 1993, p. 80. Il problem solving è un processo mentale volto a trovare un percorso che porta il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale. La capacità di problem solving risulta legata al fattore cognitivo di intelligenza. Il problem solving come processo risulta allora maggiormente contestualizzato, cosa che aumenta il grado di successo nella risoluzione dei problemi, portando i soggetti ad ottenere prestazioni più elevate. Il pensiero logico contestualizzato, inoltre, porta ad una misura più attendibile, anche se meno generale dell'intelligenza. Il problem solving rappresenta l'approccio cognitivista allo studio dell'intelligenza H. Gardner l’intelligenza generica non esiste; Esistono forme diverse tra loro che non si possono unificare in modo uniforme. L’intelligenza non un fattore unitario misurabile tramite il q.i. FORMAE MENTIS Distinte forme di intelligenza che non sono statiche ma possono essere sviluppate attraverso l’esercizio (potrebbero anche decadere) Ciascuna caratterizzata da specifiche abilità Teoria delle intelligenze multiple (2) Non vi sono architetture cognitive generali, bensì diversificate Ogni forma mentis opera in modo relativamente indipendente dalle altre Si struttura solo a contatto con determinati sistemi simbolico culturali (influenza delle variabili di tipo culturale matrici cognitive) Teoria delle intelligenze multiple (3) I curricola disciplinari sviluppano le specificità formative Un’opportuna differenziazione e articolazione disciplinare è lo strumento per riconoscere le differenze individuali date dal prevalere nel soggetto di specifiche forme di intelligenza Teoria delle intelligenze multiple (4) Intelligenza linguistica Logico matematica Musicale Spaziale Corporeo-cinestetica Interpersonale Intrapersonale Esistenziale Naturalistica Ognuna di queste intelligenze è localizzabile in parti differenti del cervello. Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Possono averla poeti, scrittori, linguisti, filologi, oratori. Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l'emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale vengono elaborati i concetti. È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. La possiedono solitamente scienziati, ingegneri, tecnologi. Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce. La possiedono prevalentemente i musicisti e i cantanti. Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. È l' intelligenza tipica di biologi, astronomi, antropologi, medici ed altri. Intelligenza Esistenziale: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell'esistenza, come la natura dell'uomo, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche dei fisici. Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali in base a schemi mentali piuttosto complessi. La possiedono scultori, pittori, architetti, ingegneri, chirurghi ed esploratori. Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. Ce l' hanno in misura peculiare ballerini, coreografi, sportivi, artigiani. Intelligenza Interpersonale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. È presente in maggior misura in politici, leader, imprenditori di successo, psicologi. Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri. Non è prerogativa di qualcuno, benché la possiedano, in particolare, gli attori. 1. L’ “intelligenza linguistica” (1) L’intelligenza linguistica: “la competenza linguistica è, in effetti, l’intelligenza- competenza intellettualeche sembra più ampiamente e più democraticamente condivisa fra gli esseri umani”. non scopre la parola nella sua radice e nel suo spessore di significato Gardner H., Formae mentis, op. cit., p 98. 1. L’ “intelligenza linguistica” Chi è padrone di molte lingue ha un’intelligenza che non è turbata dalle differenze antropologiche e dalle è abile a trasporre un termine o una costruzione da una lingua . 1. L’ “intelligenza linguistica” Non avendo sensibilità per la differenza dei mondi può trasporre con differenze di mondo, che hanno generato maggiore agilità un termine da una nei vai contesti le varie lingue. lingua all’altra. II. L’ “intelligenza “logico matematica”. L’intelligenza logico-matematica: “questa forma di pensiero può essere ricondotta al mondo degli oggetti. E’infatti nel confrontare oggetti, nell’ordinarli e riordinarli e nello stimare la quantità, che il bambino piccolo consegue la sua conoscenza iniziale e più fondamentale sull’ambito logico-matematico”. Gardner H., Formae mentis, p. 148. III. L’ “intelligenza “logico matematica” - le “cose” diventano “rapporti” - i numeri che esprimono i rapporti diventano “spiegazione” del mondo e “di-spiegano”, aprono all’intellegibilità. Consente di non vedere le cose ma le analogie e rapporti. “il primo uomo che colse l’analogia esistente tra un gruppo di sette pesci e un gruppo di sette giorni compì un notevole passo avanti nella storia del pensiero.” ( Whitehead) L’intelligenza musicale: “fra tutti i doni che gli individui possono possedere nessuno emerge prima del talento musicale”. Gardner H., Formae mentis, p. 119. III. L’ “intelligenza musicale”(1) III. L’ “intelligenza musicale” (2) La musica non si “dice”. La musica si “ascolta”. materializza la geometria del suono. L’orecchio diventa un padiglione aperto al mondo per “cogliere l’armonia dell’invisibile che, come sostiene Eraclito “vale più della visibile”. III. L’intelligenza musicale(3) III. L’intelligenza musicale(4) Quando la persona, dotata di intelligenza musicale, ascolta le parole, queste cessano di avere un “senso” per guadagnare un “suono”. Dominante non è più il significato ma la voce, il suo tono, da cui si desume un senso nascosto del mondo che non si può “dire”, ma solo u-dire. l’uomo diventa colui che ascolta il ritmo di una creazione che lo trascende. IV. L’ “intelligenza spaziale”. L’intelligenza spaziale: “svolgono una funzione centrale nell’intelligenza spaziale le capacità di percepire il mondo visivo con precisione, di eseguire trasformazioni e modifiche delle proprie percezioni iniziali e di riuscire a ricreare aspetti della propria esperienza visiva, persino in assenza di stimoli fisici rilevanti”. Gardner H., Formae mentis, p. 193. IV. L’ “intelligenza spaziale”(2). Ad es. per il navigante il mare non è uno spazio oggettivo, ma un campo di forze percorso da linee di forza(le correnti) e articolato in settori( le rotte) che lo sollecitano a certi movimenti e lo sostengono a sua insaputa. Dispiega un mondo che sfugge alle coordinate geometriche Offre alle azioni quella spazialità visiva, sonora, emotiva che è anteriore alla distinzione dei sensi perché: il valore sensoriale di ogni elemento è determinato dalla sua funzione nell’insieme e varia con questa funzione. La terra che intravede, le correnti che sente, le onde che taglia non gli sono presenti come un dato oggettivo, ma come il termine delle sue intenzioni e delle sue azioni. Nella burrasca non percepisce le cose , ma fisionomie: fisionomie familiari come la terra che a distanza si profila e fisionomie ostili come leone nella cui altezza scorge non tanto una dimensione ma una minaccia. Se nello sguardo il navigante è magicamente congiunto alla meta, è nella forza e nell’azione dei suoi gesti la possibilità- di pervenirvi. Qui la sua intelligenza è tutta raccolta nella dialettica corporea tra l’ambiente e l’azione. L’intelligenza corporeocinestetica: V. L’ ”intelligenza corporea”.(1) Guarda il mondo “è la capacità di usare il proprio corpo in modi molto differenziati e abili, per fini espressivi oltre che concreti”. non per scoprirlo ma per abitarlo. Gardner H., Formae mentis, p. 227. 5. L’intelligenza corporea V. L’ ”intelligenza corporea” Abitare è trasfigurare le cose, è caricarle di sensi che trascendono la loro pura oggettività è sottrarle all’anonimia che le trattiene per restituirle ai nostri gesti abituali che consentono al nostro corpo di sentirsi tra le sue “cose” Abitare è : sapere dove deporre l’abito, dove sedere alla mensa, dove incontrare l’altro. Howard Gardner: Ciascuna di queste intelligenze opera in modo indipendente dalle altre e si struttura a contatto con determinati sistemi simbolici L’intelligenza intraindividuale riguarda: “l’accesso alla propria vita affettiva, all’ambito dei propri affetti e delle proprie emozioni: la capacità di discriminare istantaneamente fra questi sentimenti e, infine, di classificarli, di prenderli nelle maglie di codici simbolici, di attingere ad essi come mezzo per capire e guardare il comportamento”. Gardner H., Formae mentis. Saggio sulla pluralità della intelligenza, Feltrinelli, Milano 1983, p. 260. Il senso del Sè si evolve nell’intima connessione fra la conoscenza e l’affettività: che si realizza sul duplice piano della intelligenza intraindividuale e dell’intelligenza interindividuale. L’intelligenza interindividuale “è l’abilità di rivelare e fare distinzioni fra individui e, in particolare, fra i loro stati d’animo, temperamenti, motivazioni e intenzioni”. Gardner H., Formae mentis, p. 260.