È evidente che oggi viviamo in un mondo globalizzato: ne è un esempio la forza mediatica che ha
internet o l’economia, che vive dei rapporti internazionali. Tuttavia molti non accettano ancora questa
realtà: si agisce nel piccolo e ci si interessa solo del proprio “orticello”.
Come formare cittadini che agiscano nel locale ma pensino “globalmente”?
Nell’età della globalizzazione, iniziata proprio con la “scoperta” del “Nuovo Mondo”, allo studente non
si possono insegnare solo i fatti avvenuti sul proprio territorio; è ovviamente necessario conoscere le
proprie origini, ma bisogna affrontare i temi importanti che hanno causato o che causino
problematiche di interesse planetario: solo attraverso lo studio delle problematiche uno studente
cinese, uno russo, e uno statunitense si possono confrontare.
La Scuola ha quindi un ruolo di primo piano per una educazioni alla cittadinanza, ai fini di formare
alunni che riconoscano il valore della dignità dell’uomo e dei suoi diritti, il valore della partecipazione
di ciascuno ai processi decisionali e il valore della corresponsabilità.
Classe V^ F
di Luke Fildes, “Coda davanti a un dormitorio per senzatetto”
“Coke Town” – La città del carbone
Con la prima rivoluzione industriale la società cambiò
radicalmente; a Alexis Charles de Tocqueville, filosofo, storico e
politico francese, bastarono dieci giorni nella regione industriale
della “potentissima e avanzatissima” Inghilterra per capire a cosa
l’umanità stava andando incontro.
A causa della mancata pianificazione, tra il XVIII e il XIX secolo, la
città di Manchester si presentava come una discarica: gli operari
vivevano in baracche costruite alla meglio, le strade erano
fangose e accidentate, e tutta la città era coperta da rifiuti e
avvolta in una nube densa, causata dai gas di scarico.
La situazione delle città inglesi portava con sé innumerevoli
problemi: tasso di mortalità era alle stelle e le condizioni di vita
davvero precarie. Tuttavia queste problematiche venivano
ignorate da coloro che da questo mondo ricevevano solo il lucente
denaro.
Il mondo stava divenendo “una palude infetta da cui sgorga l’oro”.
Classe V^ F
Eschilo, drammaturgo greco è considerato l’iniziatore della tragedia.
Nell’opera “Prometeo Incatenato”, il titano viene incatenato da Zeus per
aver consegnato rare abilità all’uomo, favorendone il progresso,
credendo quindi nelle capacità dell’uomo.
Nell’Antigone di Sofocle, anch’egli drammaturgo greco, mentre
il coro esprime un giudizio “positivo” dell’idea di progresso,
riflettendo sull’ingegno e sul coraggio dell’uomo, la storia ci
porta a considerare la pazzia dell’uomo stesso, che arriva a
promulgare leggi che si scontrano con le leggi di natura,
credendosi Dio.
Lucrezio, filosofo romano del I secolo a.C., nel “De Rerum
Natura” esprime un giudizio negativo sull’uomo e sul
progresso. Spinto dal desiderio di ottenere ciò che non ha,
l’uomo spende la sua vita ad affannarsi, cercando con ogni
mezzo e adoperandosi per ottenerlo…
Dimenticando che spesso, il vero piacere, risiede nelle piccole
cose
Classe V^ F
Francesco Bacone (1561-1626 Londra) credeva che il mondo fosse “regnum hominis”, che la
natura fosse manipolabile, e che l’osservazione attenta di essa, attraverso strumenti
matematici, desse agli uomini la possibilità di “usarla” a proprio piacimento.
Per una conoscenza perfetta è necessario un metodo perfetto che, a sua volta, ha
bisogno di strumenti perfetti.
Così nacque la tecno-scienza, e le conseguenti applicazioni tecnologiche.
MA QUESTA TECNOLOGIA, A COSA CI PORTA?
“La tecnologia è una pura razionalità strumentale che non si preoccupa della scelta e
valutazione dei fini delle azioni in quanto è solo orientata a proporre mezzi più efficaci per
raggiungere qualunque fine”
Cit. Evandro Agazzi
“Poiché non c’è dominio tecnologico senza memoria delle procedure di dominio della tecnica,
non c’è dominio tecnologico senza memoria del dominato. E nemmeno può esserci dominio
tecnologico se la memoria globale telematica viene conquistata e manipolata dalle forze che
intendono servirsi della tecnica per realizzare i loro scopi specifici”
Cit. Emanuele Severino
Classe V^ F
Tzvetan Todorov, “La conquista dell’America”
L’antropologo contemporaneo Tzvetan Todorov
analizza, nel saggio “La conquista dell’America”, il
rapporto con l’altro, il diverso da noi.
Prendendo in esame la cosiddetta “scoperta
dell’America”, l’autore bulgaro ha riscontrato due
differenti possibili comportamenti: o gli indigeni
sono identificati come diversi e inferiori, o vengono
riconosciuti come uomini che però devono
sottomettersi al potere dell’uomo occidentale.
Dello stesso parere è il sociologo ed economista
francese Latouche, autore de “L’occidentalizzazione
del mondo”, che analizza come l’occidentale parta
dal presupposto che la sua cultura sia migliore, più
avanzata, permettendosi di imporre la propria
cultura e di cercare di omologare la cultura altrui,
facendogli credere di progredire.
Classe V^ F
Serge Latouche, “L’occidentalizzazione del
mondo”
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PROGRESSO? (file ppt, classe 5F, a.s. 2010/11)