alcune delle di Gianni Rodari Alla Formica Chiedo scusa alla favola antica, se non mi piace l'avara formica. Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala. Dopo la pioggia Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l'arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato. È bello guardare a naso in su le sue bandiere rosse e blu. Però lo si vede - questo è il male soltanto dopo il temporale. Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente? Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra La Pelle Pelle Bianca come la cera Pelle Nera come la sera Pelle Arancione come il sole Pelle Gialla come il limone tanti colori come i fiori. Di nessuno puoi farne a meno per disegnare l'arcobaleno. Chi un sol colore amerà un cuore grigio sempre avrà. Filastrocca impertinente Filastrocca burlona Filastrocca un po’ burlona per divertire qualunque persona: se la salita fosse in discesa, se la montagna stesse distesa, se tutte le scale andassero in giù, se i fiumi corressero all’insù, se tutti i giorni fosse festa, se fosse zucchero la tempesta, se sulle piante crescesse il pane, come le pesche e le banane, se mi facessero il monumento… io non sarei ancora contento. Voglio prima veder sprofondare tutte le armi in fondo al mare. Filastrocca impertinente, chi sta zitto non dice niente; chi sta fermo non cammina; chi va lontano non s’avvicina; chi si siede non sta ritto; chi va storto non va dritto; e chi non parte, in verità, in nessun posto arriverà. Per colpa di un accento Per colpa di un accento un tale di Santhià credeva d'essere alla meta ed era appena a metà. Per analogo errore un contadino a Rho tentava invano di cogliere le pere da un però. Non parliamo del dolore di un signore di Corfù quando, senza più accento, il suo cucu non cantò più Sulla luna Sulla Luna, per piacere, non mandate un generale: ne farebbe una caserma con la tromba e il caporale. Non mandateci un banchiere sul satellite d’argento, o lo mette in cassaforte per mostrarlo a pagamento. Non mandateci un ministro col suo seguito di uscieri: empirebbe di scartoffie i lunatici crateri. Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare: con la testa nella Lunalui da un pezzo ci sa stare... A sognar i più bei sogni è da un pezzo abituato: sa sperare l’impossibile anche quando è disperato. Or che i sogni e le speranze si fan veri come fiori, sulla Luna e sulla Terra fate largo ai sognatori! Speranza Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. "Speranza a buon mercato!" Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. Tragedia di un Dieci Fuggiva un giorno un Dieci pieno di trepidazione, inseguito da un nemico mortale: la Sottrazione! Il poverino è raggiunto, crudelmente mutilato: ben due unità ha perduto, un Otto è diventato. Dalla padella cascando nella brace, ecco qua, incappa nella Divisione che lo taglia a metà. Ora è un misero Quattro, mal visto dagli scolari. "Consolati - gli dicono sei sempre un numero pari..." "C'è poco da consolarsi la mia sorte è ben dura. O incontro un'Addizione o sarà...la bocciatura"